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lezione 11 - Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni ...

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Rete pubblica e rete privataGli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua si <strong>di</strong>stinguono in:• IMPIANTO DI DERIVAZIONE DI UTENZA:COMPRENDE le condutture, i raccor<strong>di</strong> e le apparecchiature installate tra i rubinettiutilizzati per l’erogazione dell’acqua; è COLLOCATO nella proprietà privata, intesa insenso complessivo e globale (ad esempio, l’e<strong>di</strong>ficio nella sua interezza).• IMPIANTO PUBBLICOE’ COSTITUITO dalla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione fino al punto <strong>di</strong> consegna.Nel “PUNTO DI CONSEGNA” la fornitura idrica viene trasferita dalla rete pubblica aquella dell’utente. Può non coincidere con il punto ove è installato il contatoreAcqu<strong>ed</strong>otti per uso pubblico:modalità <strong>di</strong> allacciamentoValvola <strong>di</strong> non ritorno (clapet) lacui funzione è quella <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>reil riflusso dell’acqua nellecondotte della rete pubblicaPunto <strong>di</strong>origine dellarete internasezioneposta a vall<strong>ed</strong>el contatoregeneraleRubinetto <strong>di</strong> scarico per potererimuovere all’occorrenzal’apparecchio <strong>di</strong> misura e vuotarel’impianto interno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione


Acqu<strong>ed</strong>otti per uso pubblico:modalità <strong>di</strong> allacciamento• La domanda <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> uso <strong>di</strong> acqua potabile è una richiesta scritta in cuidevono essere in<strong>di</strong>cati uso, numero <strong>di</strong> utenze e necessità, caratteristichegeometriche dei fabbricati, unità immobiliari da servire, mappe <strong>di</strong> proprietàconfinanti, <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> progetto, ecc.• L’Autorità competente determina la portata occorrente e <strong>di</strong>mensiona latubazione <strong>di</strong> derivazione <strong>ed</strong> il contatore.• Si assegna una sola presa per ogni numero civico, se il prospetto dell’e<strong>di</strong>ficiomisura ≥ 40 m può essere concessa una seconda presa, con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>collegare fra <strong>di</strong> loro le due <strong>di</strong>stribuzioni.• Il contatore viene installato in un locale a<strong>di</strong>acente alla strada principale o in unpozzetto in prossimità del confine della proprietà servita.Acqu<strong>ed</strong>otti per uso pubblico:modalità <strong>di</strong> consegnaLa consegna della portata all’utenza può essere:• A portata continua costante;• A portata variabile (in relazione alla richiesta dell’impianto alimentato);• Mista (una portata principale continua e costante, un’altra portata sussi<strong>di</strong>ariavariabile).Ad ognuna <strong>di</strong> queste modalità <strong>di</strong> consegna corrisponde una <strong>di</strong>versa forma <strong>di</strong>pagamento:• consegna a portata costante e consegna <strong>di</strong> tipo misto pagamento canone fisso• consegna a portata variabile pagamento a volume consumato o a tariffamista


Acqu<strong>ed</strong>otti per uso pubblico:modalità <strong>di</strong> consegnaConsegna a portata costanteLa consegna a portata costante avviene tramite una lente idrometrica, costituitada un <strong>di</strong>sco indeformabile, metallico, con un foro centrale calibrato dal qualeeffluisce la portata pattuita con l’utenteLe lenti vengono campionate in relazione alla portata che devono erogare <strong>ed</strong> allemodalità della loro installazione.Il campionamento con la portata prev<strong>ed</strong>e la classificazione delle lenti in funzion<strong>ed</strong>el numero <strong>di</strong> once che loro corrisponde.L’oncia costituisce l’unità <strong>di</strong> erogazione alla consegna <strong>ed</strong> è una misura variabile daluogo a luogo.Acqu<strong>ed</strong>otti per uso pubblico:modalità <strong>di</strong> consegnaConsegna a portata variabileTale tipo <strong>di</strong> consegna può avvenire in due mo<strong>di</strong>:• con efflusso libero non controllato e con pagamento a forfait;• con consegna libera, ma misurata da un contatore.La prima soluzione comporta sprechi rilevanti compromettendo anche il buonesercizio <strong>di</strong> tutta la rete. Pertanto essa deve essere evitata a meno che non si abbianotevole <strong>di</strong>sponibilità idrica o consumi modesti.Il secondo tipo <strong>di</strong> consegna libera, comporta una misura del volume d’acquaconsumato. Per gli impianti interni agli e<strong>di</strong>fici nei quali occorre la solaregistrazione della portata e che sono caratterizzati in genere da <strong>di</strong>ametri piccoli, si èsoliti utilizzare il sistema a contatore.


Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione interne agli e<strong>di</strong>ficiLe reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sono costituite da:– tubazioni,– organi <strong>di</strong> intercettazione,– <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> regolazione,– gruppi <strong>di</strong> erogazione.Questi organi provv<strong>ed</strong>ono ad addurre l’acqua ai punti <strong>di</strong> utilizzazione incon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> portata, pressione e temperatura prefissate.Dal punto <strong>di</strong> vista geometrico si in<strong>di</strong>viduano:– collettori orizzontali da cui hanno origine le colonne;– colonne montanti o <strong>di</strong>scendenti costituite da tubazioni verticali;– <strong>di</strong>ramazioni alle utenze che collegano le tubazioni ai rubinetti <strong>di</strong>utilizzazione.Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione interne agli e<strong>di</strong>ficiSchema <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione interna ad un e<strong>di</strong>ficio:Negli impianti a contatore, lacondotta alimentatrice (che collegala condotta dell’acqu<strong>ed</strong>otto pubblicocon la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione interna)ha un andamento in generepressoché orizzontale e ad essa sicollegano le colonne montanti.


Organi accessori delle reti interne agli e<strong>di</strong>ficiLa <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua all’interno <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio è regolata emisurata da <strong>di</strong>versi organi accessori, tra questi i più comuni sono:– Filtri;– Valvole <strong>di</strong> non ritorno;– Disconnettori;– Riduttori – regolatori <strong>di</strong> pressione;– Rubinetti;– Collettori.Organi accessori delle reti interne agli e<strong>di</strong>ficiFiltriHanno la funzione <strong>di</strong> trattenere impurità quali sabbia e quant’altrosia presente nell’acqua <strong>ed</strong> abbia una <strong>di</strong>mensione superiore ad unaprefissata.Sono costituiti da un corpoesterno <strong>di</strong> metallo o plasticache contiene il cestellofiltrante a rete d’acciaio inoxo materiale sintetico percorsodall’acqua.Le <strong>di</strong>mensioni delle magliepossono variare da 0.8 a 2 mm.


Organi accessori delle reti interne agli e<strong>di</strong>ficiValvole <strong>di</strong> non ritornoLa funzione <strong>di</strong> una valvola <strong>di</strong> non ritorno è quella <strong>di</strong> permettere il deflusso incondotta in una sola <strong>di</strong>rezione.Le valvole <strong>di</strong> ritegno possono essere a sfera, a cerniera, a <strong>di</strong>sco in ogni casooperano tutte in base allo stesso principio operativo:“... la pressione o la forza del liquido che defluisce in una data <strong>di</strong>rezionesollevano l’otturatore dalla sua s<strong>ed</strong>e liberando la luce <strong>di</strong> passaggio, mentre,quando il liquido si ferma e tende ad invertire il senso del deflusso, l’otturatore èspinto dal suo stesso peso contro la s<strong>ed</strong>e, fornita <strong>di</strong> una apposita guarnizione <strong>di</strong>tenuta, così da chiudere la luce.”Organi accessori delle reti interne agli e<strong>di</strong>ficiDisconnettoriA <strong>di</strong>fferenza della valvola <strong>di</strong> ritegno il <strong>di</strong>sconnettore può isolare, con la zona interme<strong>di</strong>ache scarica in aria, il tratto <strong>di</strong> monte da quello <strong>di</strong> valle della condotta.Offre una maggiore sicurezza rispetto a quella ottenibile con una valvola <strong>di</strong> non ritorno.Un’eventuale sovrapressione <strong>di</strong> valle si trasmette alla camera interme<strong>di</strong>a con un valore piùelevato della pressione che agisce a monte e quin<strong>di</strong> nella parte superiore della valvola amembrana. Questo provoca l’apertura della valvola <strong>di</strong> scarico, imp<strong>ed</strong>endo che un eventualeinquinamento possa propagarsi a monte


Organi accessori delle reti interne agli e<strong>di</strong>ficiRiduttori <strong>di</strong> pressioneQuando lo stato piezometrico che si ha in rete rischia <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire assai elevato siricorre ad un <strong>di</strong>spositivo regolatore <strong>di</strong> pressione.Negli e<strong>di</strong>fici civili la riduzione è adottata quando la pressione statica in rete siapiù elevata <strong>di</strong> circa 40 – 50 m <strong>di</strong> colonna d’acqua, valore oltre il quale non sonopiù garantiti alcuni elettrodomestici (scaldabagno, lavatrice, lavastoviglie, ecc.).Organi accessori delle reti interne agli e<strong>di</strong>ficiRubinetti• Sono valvole <strong>di</strong> intercettazione <strong>di</strong> forma sferica, cilindrica o conica che vengonousate per tubazioni <strong>di</strong> piccolo <strong>di</strong>ametro.• servono per l’erogazione dell’acqua ai vari servizi e sono generalmente collegatiall’estremità finale della tubazione e agli apparecchi sanitari.• possono presentare <strong>di</strong>fferenti sistemi <strong>di</strong> azionamento, i più comuni sono:– a pulsante,– a volantino,– a leva.


Colpo d’ariete e tecniche per la sua prevenzioneLa presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> regolazione comporta il verificarsi del fenomeno del colpod’ariete, che può provocare inconvenienti <strong>di</strong> vario tipo: dalla rottura <strong>di</strong> flessibili, serbatoi etubazioni, al danneggiamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> intercettazione, ritegno e regolazione,all’elevata rumorosità <strong>ed</strong> al deterioramento delle apparecchiature sanitarie.Provve<strong>di</strong>menti da adottare in fase <strong>di</strong> progetto <strong>di</strong> unarete interna per limitare le conseguenza dei possibilicolpi d’ariete possono essere:•contenere la pressione <strong>di</strong> esercizio a valoridell’or<strong>di</strong>ne massimo <strong>di</strong> 3 – 4 bar;•limitare la velocità nelle tubazioni con una scelta euna <strong>di</strong>stribuzione appropriata dei <strong>di</strong>ametri;•adottare uno o più <strong>di</strong>spositivi ammortizzatoricome quello idropneumatico a cuscino d’ariaripristinabile, da collocarsi in testa alla colonnamontante, o <strong>di</strong> tipo meccanico come quelli a mollaper impianti <strong>di</strong> entità più modesta.Configurazioni dell’impianto interno• A sorgente (più <strong>di</strong>ffusa) concollettore orizzontale <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione generale posatoin basso e colonne montanti;• A pioggia con collettoreorizzontale <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionegenerale posato in alto ecolonne <strong>di</strong>scendenti; ènormalmente adottata quandosono previsti serbatoi <strong>di</strong>accumulo nella parte altadegli e<strong>di</strong>fici serviti;• A gabbia, tale schemaprev<strong>ed</strong>e oltre che il<strong>di</strong>stributore ad anello inferiore,anche da un anello posto nelsottotetto. In genere vengonoposti dei rubinetti <strong>di</strong>sezionamento fra i montanti el’anello superiore. Taleschema è più sicuro e piùcomodo ma, per ovvi motivi,risulta più costoso deiprec<strong>ed</strong>enti..


Impianti interni con serbatoio nel sottotettoUn serbatoio collocato nel sottotetto rappresenta una valida alternativa all’autoclave,tale <strong>di</strong>sposizione era più usata in passato.L’impianto prev<strong>ed</strong>e:• un serbatoio situato nel sottotetto eprotetto termicamente,• un galleggiante asservito al livelloche determina l’avviamento e lostacco della pompa;• la tubazione principale dell’impiantointerno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione;• un’elettropompa la cui funzione èquella <strong>di</strong> sollevare l’acqua.Impianti con sollevamentoL’utilizzo <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> sollevamento dell’acqua è necessario in tutti i casi in cuil’acqu<strong>ed</strong>otto non fornisce la pressione necessaria per il corretto funzionamento <strong>di</strong> tuttigli apparecchi erogatori previsti oppure quando per l’alimentazione si utilizzanoserbatoi <strong>di</strong> accumulo posti ad una quota pari o inferiore a quella della <strong>di</strong>stribuzione.I più comuni impianti <strong>di</strong> sopraelevazione utilizzati sono:1.Impianti con autoclavi (compressori d’aria, utilizzabili per impianti me<strong>di</strong>o gran<strong>di</strong> o gran<strong>di</strong>);2.Impianti con idroaccumulatori (serbatoi a membrana, utilizzabili in impianti con un usoquasi continuo e senza brusche variazioni della portata);3.Impianti con surpressori;4.Impianti con serbatoi sopraelevati (utilizzati per <strong>di</strong>stribuzioni in cui l’alimentazione è<strong>di</strong>scontinua).


AutoclaviSono caratterizzati da serbatoi chiusi contenenti aria in pressione. Quando, inviatadalla pompa, entra l’acqua nel serbatoio, l’aria si comprime aumentando <strong>di</strong>conseguenza la pressione. Al raggiungimento della pressione massima stabilita lapompa si spegne automaticamente.Ogni volta che si apre un rubinetto collegato con il serbatoio si ha una piccola<strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> pressione che consente l’uscita dell’acqua dal rubinetto. Quando lapressione ha raggiunto il valore minimo stabilito la pompa si riaccende e il cicloricomincia.Un impianto autoclave consta delle seguenti parti:•serbatoi autoclavi collaudati per pressioni maggiori <strong>di</strong> 100 ÷ 200 kPa a quella d’esercizio;•serbatoio preautoclave;•elettropompe centrifughe•valvole <strong>di</strong> intercettazione <strong>di</strong> ritegno, scarico e by–pass delle pompe e dell’autoclave;•livelli e paralivelli con rubinetti <strong>di</strong> prova;•manometro regolamentare con spirale <strong>di</strong> protezione e rubinetto <strong>di</strong> prova con scala graduata;•<strong>di</strong>spositivo interno a ban<strong>di</strong>era atto ad evitare fughe d’aria verso la <strong>di</strong>stribuzione in caso <strong>di</strong>vuotamenti dell’autoclave;•presa inferiore da ½” per effettuare in loco le prove idrauliche;•valvole <strong>di</strong> scarico <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro non minore <strong>di</strong> 40 mm;•pressostati e livellostati per l’avvio e l’arresto delle pompe <strong>ed</strong> il ripristino del polmone d’ariacompressa;•isolamento esterno del serbatoio per evitare formazione <strong>di</strong> condensa nel periodo estivo;AutoclaviLo schema con vasca <strong>ed</strong>autoclave è inserito “inparallelo” al collegamento <strong>di</strong>rettofra l’acqu<strong>ed</strong>otto e la rete interna.In questo modo quando l’acqu<strong>ed</strong>otto comunale offre un servizio adeguato alle esigenz<strong>ed</strong>ell’e<strong>di</strong>ficio, l’alimentazione è <strong>di</strong>retta e il sistema serbatoio-pompa-autoclave vienebypassato, quando il servizio pubblico non è adeguato o per mancanza d’acqua o permancanza <strong>di</strong> pressione, l’e<strong>di</strong>ficio viene alimentato dal serbatoio <strong>di</strong> riserva.


Dimensionamento autoclavePer <strong>di</strong>mensionare un autoclave occorre definire alcuni parametri:V 1: volume dell’aria alla fine della compressione;P 1: valore <strong>di</strong> pressione raggiunto il quale il pressostato stacca la pompa;V 2: volume dell’aria alla fine dell’espansione;P 2: valore <strong>di</strong> pressione raggiunto il quale il pressostato attacca la pompa;V u: volume utile dell’autoclave;Q m: portata me<strong>di</strong>a richiesta dalle utenze in un intervallo compreso tra due avviamenti o arresti successivi della pompa;Q : portata sollevata dalla pompa è immessa nell’autoclave (assunta costante) <strong>di</strong> valore pari a quello massimo richiesto dalleutenze;T c: (tempo <strong>di</strong> ciclo) pari alla somma del tempo necessario per il vuotamento e il successivo riempimento del volume <strong>di</strong>esercizio V 2– V 1= V v. compreso tra i livelli <strong>di</strong> attacco – stacco della pompa.posto: Q m= α*Q con 0 < α < 1 , si ottieneV2−V1⎛ 1 1 ⎞Tc=⎜ + ⎟Q ⎝α 1−α⎠Si deve ricercare il valore <strong>di</strong> Q mche a parità <strong>di</strong> volume <strong>di</strong>sponibile renda minimo il tempo <strong>di</strong> ciclo previsto dal costruttore.Una volta calcolato il tempo <strong>di</strong> ciclo e valutato il volume V vcon la formula <strong>di</strong> Boile-Mariotte, si ottiengono in funzione dellapressione assoluta <strong>di</strong> primo riempimento:QTc / 4V 2= V kk1 = V2P2/P1V U= V k P2/Pv1−P2 / P12Il volume utile si deve infine incrementare <strong>di</strong> circa il 10% per scongiurare la possibilità <strong>di</strong> immissione d’aria nella rete e <strong>di</strong> unaltro 10% per tenere conto del volume compreso tra il bordo superiore del tubo <strong>di</strong> mandata della pompa e il fondo delrecipiente. In definitiva si ha V r= 1.2 * V u.QTcVu =⎛4 1− P ⎞2⎜ k ⎟⎝ P 1 ⎠Tc=120 sec (30 attacchi per ora)K= 1.4 (trasformazione del gas in autoclave a<strong>di</strong>abatica)P 1=P max=γ∗[ 40-50 + 10.33] (pressione assoluta)P 2=P min= γ∗[Z+5 +J(Leff+Leq) + 10.33] (pressione assoluta)AutoclaviI vantaggi dell’utilizzo degli impianti autoclave rispetto a quelli a cadutasono i seguenti:• alloggiamento dei serbatoi nei locali interrati, evitando il sovraccaricostrutture portanti dell’e<strong>di</strong>ficio;• Maggiore garanzia <strong>di</strong> igiene perché l’impianto è completamente isolatodall’esterno;• Possibilità <strong>di</strong> graduazione della pressione


IdroaccumulatoriUn impianto ad idroaccumulatori è costituito da:• un complesso <strong>di</strong> pompe centrifughe e da una serie <strong>di</strong> serbatoi chiusi pressurizzati <strong>di</strong>capacità limitata (24 litri ognuno).• un quadro elettrico per il comando, il controllo e la protezione delle pompe,• i collettori,• le valvole <strong>di</strong> intercettazione e ritegno,• gli strumenti <strong>di</strong> lettura della pressione e gli automatismi per l’inserzione delle pompe infunzione della richiesta idrica.Impiantisticamente rispetto al sistema ad autoclavi si utilizza una serie <strong>di</strong> serbatoi acapacità limitata che contengono una membrana in gomma sagomata, <strong>di</strong>mensionataper resistere alle pressione <strong>di</strong> esercizio, che separa l’acqua da un accumulo d’aria (o gas).L’utilizzo degli idroaccumulatori permette inoltre un risparmio <strong>di</strong> spazio, consente <strong>di</strong> nonutilizzare compressori d’aria poiché il gas, contenuto nei serbatoi non si <strong>di</strong>sperde perla presenza della membrana in gomma, e non rende necessari i controlli perio<strong>di</strong>ci delleAutorità competenti.SurpressoriIl sistema a surpressori non richi<strong>ed</strong>e serbatoi <strong>di</strong> accumulo acqua – aria/ gas.Il complesso è caratterizzato da più pompe, <strong>di</strong> cui una sempre in funzione,anche se il consumo d’acqua è nullo, che mantiene nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione lapressione <strong>di</strong> progetto.VANTAGGI:•Pressione costante in qualunque con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> erogazione;•Ingombro ridotto;•Nessun controllo da parte delle Autorità competenti;•Semplicità <strong>di</strong> installazione;•Manutenzione limitata;SVANTAGGI:•un maggior costo <strong>di</strong> installazione•maggiore consumo <strong>di</strong> energia elettrica (dovuto ad una pompa sempre in moto).


Dimensionamento delle reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneinterne agli e<strong>di</strong>ficiOccorre valutare per tutti i tronchi che compongono la rete (proc<strong>ed</strong>endo nelcomputo da valle verso monte) il valore massimo della portatacontemporaneamente <strong>di</strong>sponibile per tutte le utenze servite da una<strong>di</strong>stribuzione durante tutta la durata del periodo <strong>di</strong> punta (periodo più critico intermini <strong>di</strong> richiesta d’acqua).I meto<strong>di</strong> più <strong>di</strong>ffusi per il calcolo della portata massima contemporanea sono:• Metodo dell’unità <strong>di</strong> carico;• Metodo probabilistico.Metodo dell’unità <strong>di</strong> caricoL’unità <strong>di</strong> carico è un valore convenzionale che rappresenta la portata <strong>di</strong> un rubinettoerogatore e che tiene conto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori caratterizzanti il punto <strong>di</strong> erogazione fra cui laportata reale, le caratteristiche <strong>di</strong>mensionali e funzionali, la frequenza d’uso.La tabella riporta i valori<strong>di</strong> unità <strong>di</strong> carico daassegnare agli apparecchisanitari riscontrabili in une<strong>di</strong>ficio.


Unità <strong>di</strong> carico per erogatori in abitazioni private - norma UNI 8192.Relazione tra unità <strong>di</strong> carico UC e portata Q per abitazioni ad usocivile (UNI 9182)


ObituariesJohn Bartzen, ’40, age 87, of Tucson AZ, pass<strong>ed</strong> away on June 25 at home. A Marine vet of WWII, John manag<strong>ed</strong> the Standard OilStation in Huron for 42 years before moving to Tucson.William Hahn, ’37, age 91, pass<strong>ed</strong> away on July 8 in Firelands Regional Me<strong>di</strong>cal Center after a brief illness. A WWII vet, Billwork<strong>ed</strong> for a time as head custo<strong>di</strong>an at Huron High before leaving for Sandusky Sand and Gravel where he work<strong>ed</strong> for 22 years beforeretirement.Richard Garton, ‘49, age 79, of Fountain Valley CA pass<strong>ed</strong> away on July 15, 2010, after a short battle with cancer. Dick was bothan operating engineer and carpenter, having work<strong>ed</strong> many years for Majoy Builders in Huron and then in California with C.W.DuBour<strong>di</strong>eu Construction until he retir<strong>ed</strong> in 1991.Vivian Smith Battle, ’42, age 85, of Huron, pass<strong>ed</strong> away on August 3 at her home.Robert Chapman, ‘75, age 53, pass<strong>ed</strong> away unexpect<strong>ed</strong>ly at his home in Sandusky on August 24. A lover of antique cars, Bob hadwork<strong>ed</strong> at Entratech Systems in Sandusky and, prior to that, work<strong>ed</strong> for Asher Brothers for many years.Holly Marshall, ’70, age 58, pass<strong>ed</strong> away August 25 th in Sun City West AZ. Holly mov<strong>ed</strong> to Arizona thirty years ago and wasemploy<strong>ed</strong> by Wells Fargo Bank and Interfaith Ministries.Rosa Hogrefe Zimmerman, ’31, age 97, of Huron, pass<strong>ed</strong> away on August 30 in Providence Care Center in Sandusky. Rosa was oneof our oldest living graduates, having graduat<strong>ed</strong> at the height of the Great Depression.William Wechter, age 87, of Seminole FL, pass<strong>ed</strong> away on September 1. Bill attend<strong>ed</strong> Huron schools while assisting his parentsoperate the Huron Dairy.William “Bill” Basilone, ’48, age 81, pass<strong>ed</strong> away on September 2 at the Ohio Veterans Home in Sandusky. Orphan<strong>ed</strong> early in lifeand rais<strong>ed</strong> by the Wechter family in Huron, after graduation Bill serv<strong>ed</strong> in the USAF for 30 years of active duty, both stateside andoverseas, retiring as Chief Master Sergeant.Norman Rau, ’43, age 84, pass<strong>ed</strong> away on September 9 in Sarasota FL after a lengthy illness. After graduation and a stint in the USMerchant Marine during WWII, Norm pitch<strong>ed</strong> in the Detroit Tiger’s farm club for a year before marrying and eventually taking up thenewspaper business. He was publisher of the Sandusky Register from 1966-78, and president of Sandusky Newspapers, Inc. and itssubsi<strong>di</strong>ary newspapers from 1978-81. He mov<strong>ed</strong> to Florida in 1980.E<strong>di</strong>th Knupke Sargeant, ’36, age 92, formerly of Monroeville, <strong>di</strong><strong>ed</strong> Monday, Sept. 13, 2010, at her residence in Theodore, Ala. E<strong>di</strong>thwas a retir<strong>ed</strong> homemaker.Richard Steinmetz, ’50, age 77, of Huron, pass<strong>ed</strong> away at Ohio Veterans Home in Sandusky on September 17. A Hiram College grad,Dick serv<strong>ed</strong> in the Korean Conflict before becoming owner of Steinmetz Expe<strong>di</strong>tion and Supplies.Rose “Rosie” Gebelle Bryant, ’45, age 83, of Sandusky, pass<strong>ed</strong> away on September 19 in Providence Care Center.Martha Kingse<strong>ed</strong>, ’36, age 92 pass<strong>ed</strong> away at Admiral’s Pointe Nursing And Rehab Center on September 24 th in Huron. Martha hadmanag<strong>ed</strong> Holiday Inns in both Fremont and Bucyrus in her working years.David Wolfert, age 75, of Harrison ID, pass<strong>ed</strong> away on September 9 at the Kootenai Me<strong>di</strong>cal Center in Coeur d’Alene ID fromcomplications of heart <strong>di</strong>sease. Dave was the husband of former Huron High School Latin and French teacher, Barbara Wolfert. Anavid outdoorsman, Dave was a former employee of the ODNR assign<strong>ed</strong> to the Great Lakes and working out of the Sandusky office.In Memoriam Gene Tromblee, ‘52This past October 23rd we receiv<strong>ed</strong> apiece of news that <strong>di</strong>shearten<strong>ed</strong> us considerably.A member of the Class of ’52had pass<strong>ed</strong> away a few days earlier inTexas, Mr. Gene Tromblee, at the age of76. He had succumb<strong>ed</strong> to a lung infectionsimilar to one that his son John hadrecently been plagu<strong>ed</strong> with and whomhe had just help<strong>ed</strong> nurse back to health.Just a few days before he pass<strong>ed</strong>, Genehad call<strong>ed</strong> us from Texas to <strong>di</strong>scuss theTom Shontz Endow<strong>ed</strong> Scholarship, mention<strong>ed</strong>that he had been ill for a while,but never breath<strong>ed</strong> a word that he wasactually calling from his hospital room.Gene had spent only his last two highschool years at Huron High but hadmaintain<strong>ed</strong> a strong tie with his almamater over the years. We had the opportunityto first meet with Gene and hiswife Donna while in Houston a few yearsback and then again spent considerabletime visiting with them upon their return


Metodo probabilisticoIl numero m degli apparecchi contemporaneamente funzionanti applicando la teoria delcalcolo delle probabilità, si ricava, per valori <strong>di</strong> P=0.5, dalla formula:i valori del coefficiente A sono tabellati.m=np+A 2np(1− p)La portata totale <strong>di</strong>stribuita sarà pari a Q=mq 0se q 0rappresenta l’unità <strong>di</strong> erogazione (10l/min).Per il calcolo della portata con il criterio della probabilità:Si fissa una probabilità <strong>di</strong> insufficienza P=0.003/0.005;Si fissa inoltre una probabilità <strong>di</strong> funzionamento me<strong>di</strong>o p paria a:– p=0.20 per impianti per case economiche per operai <strong>ed</strong> impiegati;– p=0.15 per impianti per case <strong>di</strong> costo me<strong>di</strong>o;– p=0.10 per impianti per case con scarso numero <strong>di</strong> abitanti;– p=0.05 per case signorili;Utilizzando la formula considerata si calcola la portata <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamentoDimensionamento delle reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneinterne agli e<strong>di</strong>ficiUna volta determinata la portata massima si passa al calcolo dei <strong>di</strong>ametri delletubazioni. E’ possibile assegnare, in prima approssimazione, un <strong>di</strong>ametro alle tubazioniutilizzando la seguente formula:Q maxD int=2π ∗VamSuccessivamente si valuta la pressione <strong>di</strong> esercizio, quella cioè che assicura a tutte leutenze le portate <strong>di</strong> progetto. Essa è compresa tra due valori limite Pmin e Pmax.Stabilite le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio si esegue il calcolo delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico nelle reti<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. la caduta <strong>di</strong> pressione per unità <strong>di</strong> lunghezza <strong>di</strong> tubazione si puòesprimere come: ∆ p c= λ ( D , µ , ρ , vlUna delle relazioni più accre<strong>di</strong>tate per il calcolo della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico continua è quella <strong>di</strong>Colebrook e Prandtl2∆pc32 ∗ λ ∗ q=l2 5π ∗ g ∗ DLa funzione lambda <strong>di</strong> non semplice in<strong>di</strong>viduazione dainserire nella sopra citata equazione è data da: 1 ⎛ ε 1.256 ⎞= −4log⎜+ ⎟λ ⎝3.7DNre∗ λ ⎠


Dimensionamento delle reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneinterne agli e<strong>di</strong>ficiCalcolo della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico concentrataLe per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico concentrate <strong>di</strong>pendono da vari fattori, nella pratica si utilizzanotabelle che trasformano una resistenza accidentale in un coefficiente “ζ”, si sommanotutti i singoli ζ della <strong>di</strong>ramazione e si trasforma questa somma in caduta <strong>di</strong> pressione conun’altra tabella.Valori delle lunghezze equivalenti per il calcolo delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong>carico concentrate


Distribuzione a collettore per un bagno <strong>ed</strong> una cucinaCollettoriSchema dell’impianto idrico <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio a più piani - piano terra.


Schema dell’impianto idrico <strong>di</strong> un appartamento con tre collettori inserie.Schema altimetrico <strong>di</strong> un impianto idrico interno provvisto <strong>di</strong>impianto <strong>di</strong> sollevamento con autoclave


Materiali per reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione d’acquaI materiali utilizzati in impianti idrico - sanitari devono sod<strong>di</strong>sfare unaserie <strong>di</strong> requisiti quali:•Campo <strong>di</strong> impiego: deve essere coerente con le temperature, lepressioni e le caratteristiche del fluido circolante;•Affidabilità: relativa alla resistenza meccanica, alla resistenza aldeterioramento chimico <strong>ed</strong> a una corretta installazione;•Idoneità dal punto <strong>di</strong> vista sanitario: i materiali non devono contenereagenti contaminanti in grado <strong>di</strong> compromettere i requisiti in<strong>di</strong>spensabili<strong>di</strong> salubrità;•Bassa pre<strong>di</strong>sposizione alla formazione <strong>di</strong> incrostazioni: corretto<strong>di</strong>mensionamento dei <strong>di</strong>ametri e alle caratteristiche superficiali intern<strong>ed</strong>elle tubazioni;•Resistenza al fuoco: legata alla natura del materiale e alla presenza <strong>di</strong>sostanze in grado <strong>di</strong> rallentare o impe<strong>di</strong>re la propagazione della fiamma.Materiali per reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione d’acquaI materiali più comunemente utilizzati negli impianti idrico –sanitari sono:ACCIAIO – RAME – PVC – PEAD – PE-X – PPAcciaisono <strong>di</strong>stinguibili in due tipi: acciai non legati e acciai inossidabili.Gli acciai non legati sono realizzati con carbonio <strong>di</strong> varie qualità e sono utilizzati per condotte <strong>di</strong>adduzione <strong>di</strong> acqua o <strong>di</strong> gas.– Campo <strong>di</strong> impiego: sono destinati al convogliamento <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> in pressione.– Affidabilità: nel tempo sono state sviluppate tecnologie <strong>di</strong> produzione a partire da lamiere;– Caratteristiche superficiali interne: i rivestimenti interni presentano, in generale, superficiestremamente lisce in grado <strong>di</strong> realizzare per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico contenute, sono inoltre <strong>di</strong>sponibilirivestimenti interni (resine epossi<strong>di</strong>che) che assicurano idoneità al contatto con liqui<strong>di</strong>alimentari e protezione contro la corrosione.- Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione termica basso: 0.0<strong>11</strong>-0.0165 mm/mK.Gli acciai inossidabili sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti qualità e sono impiegati per adduzione <strong>di</strong> acqua potabilecalda, fr<strong>ed</strong>da e per reti <strong>di</strong> scarico.Nel settore civile e industriale i limiti applicativi sono costituiti dalla temperatura d’esercizio, ch<strong>ed</strong>eve essere compresa fra –20 e +120 °C. Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione basso: 0.016 mm/mK (≅ aquello del calcestruzzo 0.017 mm/mK).Dilatazione e sollecitazione termica: tubi in sottotraccia, attraversamento <strong>di</strong> pareti e soffitti. Inquesto caso si frappone del materiale elastico, quali una guaina in polimero espanso, anche perlimitare i <strong>di</strong>sper<strong>di</strong>menti energetici.


Materiali per reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione d’acquaRame• Campo <strong>di</strong> impiego: I tubi in rame vengono frequentemente utilizzati per gli impianti <strong>di</strong>riscaldamento.• Affidabilità: Sono raramente soggetti a corrosione poiché il rame forma un rivestimento<strong>di</strong> ossi<strong>di</strong> (CuO e CuO 2) che lo protegge dalla corrosione. Solo in ambienti particolari, talestrato protettivo si <strong>di</strong>scioglie in acqua e la corrosione del tubo avanza.• Caratteristiche superficiali interne: Le superfici esterne <strong>ed</strong> interne dei tubi in rame sonoin genere pulite e lisce, non contengono pellicole nocive né presentano livelli <strong>di</strong> carboniosufficientemente elevato da consentire la formazione <strong>di</strong> tali pellicole nel corsodell’installazione.• Resistenza al fuoco: la resistenza al fuoco è funzione della natura del materiale <strong>di</strong>rivestimento esterno.• Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione termica: 0.0168 mm/mK. Sono rivestiti in PVC o Polipropilene(PP) anche contro la corrosione.Materiali per reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione d’acquaPolivinilcloruro (PVC)Tubi fabbricati con mescolanza a base <strong>di</strong> PVC non plastificato.I possibili campi <strong>di</strong> impiego sono tre:1. Tipo 3<strong>11</strong>: Tubi per convogliamento <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> non alimentari. Possono essere usati inpressione e con temperature fino a 60 °C.2. Tipo 312: Tubi per convogliamento <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> alimentari <strong>ed</strong> acqua potabile cherispondono alle prescrizioni igienico - sanitarie del Ministero della sanità.3. Tipo 313: Tubi per convogliamento <strong>di</strong> acqua potabile che rispondono alleprescrizioni igienico - sanitarie del Ministero della sanità. Possono essere usati inpressione ma non ad elevate temperature.Affidabilità: il PVC risulta particolarmente resistente all’attacco chimico tra pH=2 e 12.Resistenza al fuoco: un requisito importante, a questo proposito, del PVC è proprio ilcontenuto <strong>di</strong> cloro che ha la caratteristica <strong>di</strong> rallentare o impe<strong>di</strong>re la propagazion<strong>ed</strong>ella fiamma. PVC con 57% <strong>di</strong> cloro: polimeri ignifugo.Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione termica me<strong>di</strong>o: 0.07 mm/mK.Un’altra caratteristica molto importante dei tubi in PVC è quella <strong>di</strong> poter essere incollati,ciò semplifica le operazioni <strong>di</strong> posa in opera.


Materiali per reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione d’acquaPolietilene ad alta densità (PE-ad)Campo <strong>di</strong> impiego: viene utilizzato sia in condotte per acqua potabile sia in condottea<strong>di</strong>bite allo scarico. L’elasticità del materiale consente l’impiego in costruzioni soggette avibrazioni (zone sismiche) e la resistenza anche in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> gelo.Affidabilità: la vita del tubo <strong>di</strong>pende dall’entità delle sollecitazioni meccaniche, chimiche,termiche e dalle caratteristiche <strong>di</strong> resistenza e spessore della tubazione. Nel caso dellematerie plastiche esiste un fenomeno definito “fluage” o “creep”, corrispondente amanifestazioni <strong>di</strong> scorrimento verificabili anche nei metalli sottoposti a elevatetemperature.L’alto valore della densità e il basso valore dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fusione rendono il materialecompatto e resistente ai fenomeni <strong>di</strong> corrosione. Inoltre, grazie all’aggiunta <strong>di</strong>stabilizzanti e <strong>di</strong> nero fumo, se ne consente l’installazione in esterno.Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione termica elevato: 0.2 mm/mK.Materiali per reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione d’acquaPolietilene reticolato (PE-X)I polimeri <strong>di</strong> etilene utilizzati per la produzione <strong>di</strong> tubi in PE-ad dopo l’estrusione vengonosottoposti a processo <strong>di</strong> reticolazione, dando origine ai tubi in PE-X (rendendo il materialepiù stabile nel tempo).Campo d’impiego•Tipo 314: tubi per convogliamento <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> cal<strong>di</strong>, ad uso non alimentare, in eserciziocontinuo.Possono essere utilizzati in pressione e con temperature fino a 80 ° C.•Tipo 315: tubi per convogliamento <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> alimentari e sanitari cal<strong>di</strong>, in eserciziocontinuo, che rispondono alle prescrizioni igienico – sanitarie del Ministero della sanità.Possono essere utilizzati in pressione e con temperature fino a 80 ° C.Affidabilità: i prodotti in PE-X vengono generalmente trattati me<strong>di</strong>ante stabilizzatori alcalore al fine <strong>di</strong> resistere a mo<strong>di</strong>ficazioni del materiale provocate da agenti quali latemperatura <strong>di</strong> esercizio.Idoneità dal punto <strong>di</strong> vista sanitario: il materiale presenta un’assoluta atossicità ecaratteristiche fisiologiche tali da consentire un suo utilizzo per il convogliamento <strong>di</strong> acquapotabile,.Resistenza al fuoco: Il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> reticolazione consente <strong>di</strong> portare a 400 °C latemperatura in corrispondenza della quale comincia a verificarsi la fusione del materiale.Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione termica elevato: 0.2 mm/mK.


Materiali per reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione d’acquaPolipropilene (PP)Il PP appartiene alla categoria delle resine sintetiche termoplastiche.Tale categoria include il polipropilene random <strong>ed</strong> il polipropilene autoestinguente.Campo d’impiegoPolipropilene random (PPR)• Campo d’impiego: tubi per convogliamento <strong>di</strong> acqua potabile fr<strong>ed</strong>da e calda. Laflessibilità ne consente l’utilizzo anche aree sismiche.• Affidabilità: grazie alla capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>latarsi elasticamente è in grado <strong>di</strong> resistere al gelo,ovvero l’incremento <strong>di</strong> sezione indotto dalla formazione <strong>di</strong> ghiaccio, consente <strong>di</strong> evitare laformazione <strong>di</strong> fessurazioni.• Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione termica: 0.15 mm/mK.Polipropilene autoestinguenteCampo d’impiego: tubi per convogliamento <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> non in pressione con temperaturamassima pari a 95 °C. Trova applicazione in condotte a<strong>di</strong>bite allo scarico <strong>di</strong> apparecchisanitari, lavatrici, scaldabagni, acque <strong>di</strong> rifiuto.Resistenza al fuoco: Al prodotto vengono aggiunte opportune sostanze da rendere ilmateriale autoestinguente.Coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione termica: 0.1 mm/mK.

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