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STAGIONE TEATRALE 201172012 TEATRO DEI ... - SienaFree.it

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Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

<strong>STAGIONE</strong> <strong>TEATRALE</strong> <strong>201172012</strong><br />

<strong>TEATRO</strong> <strong>DEI</strong> RINNOVATI<br />

prosa<br />

martedì 15 a giovedì 17 novembre<br />

Elledieffe - La Compagnia di teatro di Luca De Filippo<br />

Luca De Filippo<br />

LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE<br />

di Eduardo De Filippo<br />

regia di Luca De Filippo<br />

con Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto<br />

Carolina Rosi, Massimo De Matteo<br />

scene di Gianmaurizio Fercioni<br />

fondali di Giacomo Costa<br />

costumi di Silvia Polidori<br />

luci di Stefano Stacchini<br />

Come sarà poi Le voci di dentro, Le bugie con le gambe lunghe è una commedia sul tema della ver<strong>it</strong>à e della<br />

menzogna, in cui la vena amara che scorre in sottofondo alla comic<strong>it</strong>à a tratti quasi farsesca del primo atto<br />

si accentua con il procedere dell’azione. La storia vive dei reciproci intrighi che alcune coppie intrecciano<br />

intorno a Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto, insieme dign<strong>it</strong>oso e fiero, la cui v<strong>it</strong>a tranquilla viene<br />

sconvolta dai vicini che tentano in ogni modo di coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide storie.<br />

Prima ingenuamente ostinato nello smascherare le clamorose menzogne spacciate per ver<strong>it</strong>à, di cui è<br />

testimone, Libero decide alla fine di adeguarsi in modo provocatorio alla regola generale, rilanciandola e<br />

amplificandola fino al paradosso. Ed ecco il t<strong>it</strong>olo della commedia, che rovescia il proverbio popolare: le<br />

bugie con le gambe corte sono quelle dei bambini, quelle puerili, mentre quelle con le gambe lunghe sono<br />

quelle ‘’che tutti noi dobbiamo aiutare a camminare per non far cadere l’impalcatura della società”<br />

(Eduardo nell’intervista a Sergio Romano).<br />

durata: 1h 40’<br />

da venerdì 9 a domenica 11 dicembre<br />

Gli Ipocr<strong>it</strong>i/Nuovo Teatro<br />

Alessandro Haber, Alessio Boni e Gigio Alberti<br />

ART<br />

di Yasmina Reza<br />

traduzione di Alessandra Serra<br />

regia di Giampiero Solari<br />

scene di Gianni Carluccio<br />

costumi di Nicoletta Ceccolini<br />

luci di Marcello Iazzetti<br />

All’amicizia maschile, sentimento generalmente considerato così puro, così autentico, così naturale,<br />

goliardicamente semplice, anche così sacro, specie in Italia, viene data una bella ripul<strong>it</strong>a dall’ autrice<br />

francese, Yasmina Reza. Una donna che sbircia in una serata di tre vecchi amici; uomini fatti, divertenti,<br />

simpatici, folgoranti nelle loro battute, ognuno con una storia sentimentale non facile alle spalle, per


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vedere se l’amicizia tra uomini sia questa specie di Paradiso terrestre dove ognuno r<strong>it</strong>rova se stesso e se<br />

stesso riesce ad essere. Scopriamo che non è così, è bastato un minimo pretesto, in questo caso l’acquisto<br />

da parte di Serge di un quadro bianco per dare il via ad uno scontro feroce tra i tre. Si svelano così<br />

debolezze e meschin<strong>it</strong>à lasciando emergere che alla base di tutti i rapporti c’è il bisogno di affermare se<br />

stessi per dare una ragione al proprio esistere. E se il finale sembra ricondurre ad un lieto fine, ad una<br />

riconciliazione, ad una amicizia riv<strong>it</strong>alizzata e rinnovata, la Reza lascia in realtà aperta una questione non<br />

semplice. È davvero la sincer<strong>it</strong>à il modo migliore per far durare un rapporto? O non piuttosto una giusta<br />

dose di menzogna?<br />

durata: 1h 30’<br />

martedì 10 a giovedì 12 gennaio<br />

Compagnia della Rancia<br />

HAPPY DAYS<br />

il nuovo musical<br />

opera originale di Garry Marshall<br />

musica e libretto Paul Williams<br />

arrangiamenti e supervisione alle musiche John Mcdaniel<br />

regia di Saverio Marconi<br />

La serie tv Happy Days - nata nel 1974 sull’onda del successo cinematografico del film American Graff<strong>it</strong>i e<br />

risultata la più amata dagli spettatori <strong>it</strong>aliani, ha accompagnato generazioni di spettatori per 11 stagioni e<br />

255 episodi complessivi ambientati nella Milwaukee degli anni ‘50. Carica di sogni e di speranze, racconta,<br />

attraverso un’atmosfera allegra e spensierata, ma senza dimenticare solidi valori morali, le vicende<br />

quotidiane di una tipica famiglia borghese, i Cunningham. Tra le note di una musica divertente e piena di<br />

energia, come l’indimenticabile sigla, anche a teatro ci saranno tutti i protagonisti conosciuti: Howard<br />

(Giovanni Boni), il capofamiglia, sua moglie Marion (Sabrina Marciano), la casalinga perfetta e i loro due<br />

figli, Richie (Luca Giacomelli) e Joanie conosciuta come “sottiletta” e naturalmente non può mancare il<br />

m<strong>it</strong>ico Fonzie (Riccardo Simone Berdini), il meccanico dal fascino irresistibile e dall’inconfondibile “hey”,<br />

con i capelli impomatati e l’indimenticabile giubbotto di pelle, capace di attirare l’attenzione schioccando le<br />

d<strong>it</strong>a. A completare il gruppo ci sono anche gli amici, le fidanzate e i vicini di casa come Pinky (Floriana<br />

Monici) - l’unica ragazza che sa tenere testa a Fonzie - , Potsie, Ralph, Chachi, Alfred e Lori Beth. La nuova<br />

produzione della Compagnia della Rancia trascinerà gli spettatori nel mondo del divertimento con questa<br />

versione <strong>it</strong>aliana del musical Happy Days che ha preso forma sotto la guida di Saverio Marconi, che ha<br />

lavorato, con un tocco tutto <strong>it</strong>aliano, sulla struttura dello spettacolo, sulla caratterizzazione dei personaggi<br />

e su come raccontare questa storia per ricordare i pomeriggi spensierati davanti alla tv.<br />

durata: 2h


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da venerdì 20 a domenica 22 gennaio<br />

Gli Ipocr<strong>it</strong>i<br />

Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia<br />

COLAZIONE DA TIFFANY<br />

di Truman Capote<br />

adattato da Samuel Adamson<br />

traduzione di Fabrizia Pompilio<br />

regia di Piero Maccarinelli<br />

Per tutti o quasi, Colazione da Tiffany è il film di Blake Edwards con l’indimenticabile Audrey Hepburn e<br />

George Peppard, ma è anche un breve romanzo gioiello di Truman Capote pubblicato nel 1958 da cui<br />

Samuel Adamson ha tratto una riduzione teatrale, che ho accettato di dirigere nella versione <strong>it</strong>aliana. Holly<br />

Goligthly è una cover girl americana arrivata a New York e intorno a lei ruotano molti personaggi del mondo<br />

ridicolo e patinato dell’East End newyorkese: un agente di Hollywood, un mafioso <strong>it</strong>aloamericano, il<br />

proprietario di un bar, ricchi diplomatici brasiliani... Tutti sono innamorati di Holly che sembra attraversare<br />

la v<strong>it</strong>a in punta di piedi con una grazia innata, incantevole, nessuno la può fermare, catturare o dire che<br />

appartenga a lui... Lo scr<strong>it</strong>tore William Parsons, platonicamente innamorato di lei, ne subisce il fascino e la<br />

considera sua fonte di ispirazione. Trascinato da Holly a conoscere e vivere la grande New York, William con<br />

l’amico confidente Joe Bell è la nostra guida fra le pagine del testo teatrale. L’atmosfera è sempre sottile,<br />

frizzante, ma i personaggi hanno anche dei chiaroscuri; la stessa Holly alla quale tutti sono disposti a dire “ti<br />

amo”, ma che non sembra pronta ad aprire il suo cuore e quando lo farà con Josè, lui la tradirà e lei capirà<br />

di essere ancora una figlia della provincia americana, gatta selvatica anche se adorabile, insomma una Holly<br />

bizzarra, simpaticissima, commovente e reale. (Piero Maccarinelli)<br />

durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione<br />

da venerdì 3 a domenica 5 febbraio<br />

Compagnia Enfi Teatro<br />

Isabella Ragonese<br />

LA COMMEDIA DI ORLANDO<br />

liberamente tratto da Orlando di Virginia Woolf<br />

regia e drammaturgia di Emanuela Giordano<br />

con EriKa Blac nel ruolo di Virginia Grimsd<strong>it</strong>ch<br />

e con Guglielmo Favilla, Andrea Gambuzza<br />

Claudia Gusmano, Fabrizio Odetto, Laura Rovetti<br />

musiche originali della Bubbez Orchestra<br />

esegu<strong>it</strong>e dal vivo da Giovanna Famulari violoncello, Massimo De Lorenzi ch<strong>it</strong>arra<br />

scene e costumi di Giovanni Licheri e Alida Cappellini<br />

foto di Fabio Lovino<br />

Orlando, intuizione geniale della Woolf, da eroe moderno, racchiude in se la parte maschile e quella<br />

femminile di noi tutti, perché la ricerca della felic<strong>it</strong>à ci riguarda allo stesso modo e forse proprio una<br />

maggiore conoscenza dell’altro può essere la chiave che ci aprirà di nuovo le porte del “paradiso”. Orlando,<br />

vive quindi da uomo e da donna. Attraversa quattro secoli di passioni travolgenti e cupe delusioni, tutte<br />

legate alla percezione della v<strong>it</strong>a come un’opera. Ogni individuo deve percepire la sua v<strong>it</strong>a come un’opera,<br />

unica, preziosa e irripetibile. Orlando assolve a questa “missione” come nessun altro. Questa messa in<br />

scena mira a riportare Orlando alla sua veste naturale di commedia, di grande, vivacissimo gioco, dove, con<br />

il pubblico e per il pubblico, si esalta l’intreccio, l’acutezza della parola, la sua musical<strong>it</strong>à, i suoi rimandi,


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senza trascurare le sollec<strong>it</strong>azioni visive che quattro secoli di storia ci consentono di evocare : il castello di<br />

Orlando, Costantinopoli, l’altipiano ab<strong>it</strong>ato dai g<strong>it</strong>ani, feste, banchetti, matrimoni, partenze e addii... Lo<br />

spettacolo è interamente accompagnato da un “racconto sonoro” travolgente per orchestra d’archi, che<br />

evoca il passare del tempo, l’emozione della sorpresa e il contraltare della delusione, ci trasporta in<br />

atmosfere romantiche e in mondi esotici, nel burlesque e nel vaudeville fino a condurci nel primo<br />

novecento, su binari di un treno, alla scoperta della modern<strong>it</strong>à e del progresso, con tutti i suoi chiaroscuri.<br />

durata: 1h 50’<br />

da venerdì 17 a domenica 19 febbraio<br />

Familie Flöz<br />

INFINITA<br />

regia di Michael Vogel, Hajo Schüler<br />

maschere di Hajo Schüler<br />

musica di Dirk Schröder, Benjamin Reber<br />

luci di Reinhard Hubert<br />

video e animazioni di Andrea Dihm, Silke Meyer<br />

creato e interpretato da Björn Leese, Benjamin Reber<br />

Hajo Schüler, Michael Vogel<br />

La Familie Flöz, nata nel 1994 da un’idea di Hajo Schüler e Markus Michalowski, fa teatro con mezzi<br />

“antelinguistici”. Tutti i confl<strong>it</strong>ti si manifestano prima a livello fisico, e il confl<strong>it</strong>to fisico è l’origine delle<br />

azioni drammatiche. Tutti gli spettacoli del gruppo sono il risultato di sforzi creativi collettivi, dove gli attori<br />

sono al tempo stesso gli autori dei personaggi e delle s<strong>it</strong>uazioni. L’abil<strong>it</strong>à tecnica e artistica degli attori<br />

deriva dai loro studi alla Folkwang- Hochschule di Essen, scuola caratterizzata dall’intento di combinare le<br />

varie forme d’arte con un approccio produttivo. Le tipiche maschere realizzate dalla Familie Flöz sono<br />

strumenti essenziali per lo sviluppo dei personaggi e degli intrecci drammatici. Lo sviluppo che passa dalla<br />

rec<strong>it</strong>azione e culmina con una simbiosi tra attore e maschera è decisivo per il risultato finale. In un certo<br />

senso l’attore mascherato scrive la scena con il corpo, nell’aria. Infin<strong>it</strong>a è uno spettacolo sui primi e sugli<br />

ultimi istanti di v<strong>it</strong>a, sulla nasc<strong>it</strong>a e sulla morte. È uno spettacolo sui momenti in cui avvengono i grandi<br />

miracoli, il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l’inev<strong>it</strong>abile caduta finale. “Questo è un<br />

pezzo teatrale riemp<strong>it</strong>o di maschere magiche, sublime teatro d’ombra e ammaliante musica”. Infin<strong>it</strong>a è un<br />

mosaico dei grandi piccoli momenti. Semplice, e composto delicatamente, è un breve sguardo sui temi<br />

perpetui della nasc<strong>it</strong>a, del sesso, della morte e tutto ciò che è universalmente comico.<br />

durata: 1h 30’<br />

da venerdì 2 a domenica 4 marzo<br />

Khora teatro<br />

Alessandro Preziosi<br />

CYRANO DE BERGERAC<br />

regia di Alessandro Preziosi<br />

di Edmond Rostand<br />

Edmond Rostand è forse l’ultimo dei romantici, la sua celebre commedia teatrale ispirata alla figura storica<br />

di Savinien Cyrano de Bergerac ha reso Cyrano uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro. La sua<br />

geniale temerarietà, la drammatic<strong>it</strong>à della sua fiera esistenza, vissuta pericolosamente all’insegna del non<br />

piegarsi mai alla mediocr<strong>it</strong>à e alle convenienze, ne fanno un autentico eroe romantico e al contempo un<br />

personaggio straordinariamente moderno. Una commedia tenera e romantica tutta concentrata sul r<strong>it</strong>mo,<br />

che rifugge il monumentale e il fastoso, ma soprattutto coinvolgente come solo il personaggio di Cyrano sa


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essere, capace com’è di gridare e di piangere con eguale convinzione e senza privare di risalto e spessore<br />

agli altri personaggi, spesso distrattamente appiatt<strong>it</strong>i. Nell’allestimento di Khora teatro lo scontroso<br />

spadaccino dal mostruoso naso è interpretato da Alessandro Preziosi che raccoglie la sfida tutta teatrale di<br />

mettere in scena lo scr<strong>it</strong>tore e poeta perennemente in bolletta dall’irresistibile e v<strong>it</strong>ale creativ<strong>it</strong>à, che ama<br />

mettere in ridicolo i suoi nemici con la straordinaria abil<strong>it</strong>à della spada, leggendaria almeno quanto la<br />

lingua, in una commedia tutta giocata tra trovate comiche e giochi di parole, considerata tuttora una tra le<br />

vette più alte della poesia ottocentesca.<br />

durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione<br />

da martedì 13 a giovedì 15 marzo<br />

ErreTiTeatro/LeArt’ teatro<br />

Emilio Solfrizzi e Lunetta Savino<br />

DUE DI NOI<br />

di Michael Frayn<br />

regia di Leo Muscato<br />

Due di noi è il t<strong>it</strong>olo che racchiude tre atti unici, concep<strong>it</strong>i per essere rec<strong>it</strong>ati da un’unica coppia d’attori che<br />

raccontano tre emblematiche e paradossali s<strong>it</strong>uazioni matrimoniali. Nella prima, Black and silver, un mar<strong>it</strong>o<br />

e una moglie, entrambi col sistema nervoso logorato da un pargoletto insonne e urlante, tornano in<br />

vacanza a Venezia nella stessa camera d’albergo dove avevano trascorso la luna di miele. Il confronto<br />

passato/presente è inev<strong>it</strong>abilmente comico, tenero, con una punta d’amarezza. Nella seconda, Mr.Foot, la<br />

comunicazione di coppia è praticamente azzerata: la moglie sopperisce dialogando in modo surreale con il<br />

piede del mar<strong>it</strong>o, l’unica parte del corpo che ne tradisce qualche sprazzo emotivo, ad onta della sua<br />

ostentata e glaciale indifferenza. L’ultima s<strong>it</strong>uazione, Chinamen, consiste in un vero e proprio virtuosismo<br />

drammaturgico e attorale: mar<strong>it</strong>o e moglie si r<strong>it</strong>rovano a dover gestire una cena alla quale hanno inv<strong>it</strong>ato,<br />

per errore, una coppia di amici da poco separati e il nuovo boyfriend di lei. Qui il meccanismo comico,<br />

spinto al lim<strong>it</strong>e della farsa, è potenziato dal fatto che gli stessi due attori, grazie ad un diabolico<br />

meccanismo di entrate, usc<strong>it</strong>e e travestimenti, si trovano ad interpretare ben cinque ruoli diversi, dando<br />

v<strong>it</strong>a ad un vorticoso crescendo di equivoci fino al paradosso finale.<br />

durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione<br />

da venerdì 23 a domenica 25 marzo<br />

Teatro Stabile di Napoli/Teatro Stabile delle Marche<br />

Arturo Cirillo<br />

L’AVARO<br />

di Molière<br />

traduzione di Cesare Garboli<br />

regia di Arturo Cirillo<br />

con Salvatore Caruso, Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio, Vincenzo Nemolato<br />

Monica Piseddu, Antonella Romano, Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra<br />

Una produzione che vede il regista e attore napoletano r<strong>it</strong>ornare a Molière dopo il felice allestimento de Le<br />

intellettuali. Se ne Le intellettuali si metteva alla berlina un mondo fatuo, in cui non v’era più conversazione<br />

ma solo logorrea e aria fr<strong>it</strong>ta, come un qualsiasi contemporaneo salotto televisivo, ne L’avaro si mette in<br />

scena l’ossessione del denaro, soprattutto del farlo e del conservarlo, come unico valore su cui valutare la<br />

propria v<strong>it</strong>a e quella degli altri. La commedia corre tutta di un fiato: in essa sembra di sentire il gran


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discorrere di questi anni sulla crisi e sulla corruzione delle banche. Farsa nera per eccellenza in cui il<br />

sentimento vero è quello per le cose, non per le persone, sentimento che ci fa vedere i mostri che siamo<br />

diventati.<br />

durata: 2h<br />

danza<br />

mercoledì 14 dicembre<br />

Balletto Teatro di Torino<br />

direzione artistica Loredana Furno<br />

CARAVAGGIO<br />

un balletto di Matteo Levaggi<br />

musica originale di Giovanni Sollima<br />

impianto scenico e costumi di Roger Salas<br />

disegno luci di Enzo Galia<br />

sopranista Massimo Castagno<br />

danzatori Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Giuseppe Cannizzo<br />

Kristin Furnes, Gert Gijbels, V<strong>it</strong>o Pansini<br />

Il balletto nasce nel 2004 per il Festival Internazionale di Balletto di Genova Nervi, sulle nervose note che<br />

Giovanni Sollima, ha composto in una part<strong>it</strong>ura originale per violoncello e elettronica. L’oscuro impianto<br />

scenico di Roger Salas lascia filtrare la luce, che si staglia sui danzatori vest<strong>it</strong>i da costumi color sabbia. Tra i<br />

numerosi riferimenti al Barocco, spicca la presenza in scena di un sopranista, ad evocare quella spensierata<br />

giovinezza, fresca, sensuale, ma allo stesso tempo ambigua e tormentata, come poteva essere la<br />

personal<strong>it</strong>à di Caravaggio. Matteo Levaggi definì questa creazione il suo lavoro sulla seduzione, ed è proprio<br />

in questa direzione che si sviluppa la coreografia, con il suo intercedere bruciante e avvolgente. Lo<br />

spettatore, non è portato a conoscere la storia del Caravaggio, ma a vivere un’esperienza di pura energia in<br />

cui vengono lanciati i danzatori, in continuo gioco-sfida che crea tra loro, quell’energia travolgente e quella<br />

forza che caratterizzano l’opera del grande p<strong>it</strong>tore. “L’emozione che provo di fronte a un’opera del<br />

Caravaggio è data dal senso di movimento in ogni dettaglio. Il tema del movimento si sfaccetta: serial<strong>it</strong>à e<br />

individual<strong>it</strong>à, fascino e indifferenza, seduzione e sol<strong>it</strong>udine; la bellezza si riferisce solo a se stessa e la<br />

giovinezza è un sogno. Vedo tutto ciò, che fa parte del mondo del Caravaggio, come parte e ispirazione<br />

della forma stessa.” (Matteo Levaggi)<br />

durata: 50’


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martedì 31 gennaio<br />

RBR Dance Company<br />

direzione artistica Cristiano Fagioli e Cristina Ledri<br />

VARIETAS DELECTAT<br />

regia di Antonio Giarola<br />

coreografie di Cristiano Fagioli e Cristina Ledri<br />

musiche di Antonio Salieri<br />

motion & graphic video di Angelo Mariano<br />

disegno luci di Andrea Grussu<br />

costumi di Renato Gastaldelli e Cristina Ledri<br />

foto di scena di Fabio Marino<br />

Varietas Delectat è una c<strong>it</strong>azione latina scr<strong>it</strong>ta da Antonio Salieri a commento del suo dramma per musica<br />

Armida del 1771, defin<strong>it</strong>o anche “di stile magico-eroico-amoroso toccante il tragico”. Pochi sanno che<br />

realmente esso ha scr<strong>it</strong>to più volte di essere ricorso alla commistione di stili musicali nel comporre le sue<br />

opere, un metissage, per usare un termine di moda, che rende Salieri antesignano allora e estremamente<br />

attuale oggi. È dunque nell’amb<strong>it</strong>o del Salieri Opera Festival che viene sviluppata l’idea di ripensare a Salieri<br />

anche attraverso approfondimenti e contaminazioni di generi artistici che per mezzo della sua musica<br />

possano essere fru<strong>it</strong>i fuori dai sol<strong>it</strong>i schemi, come questo spettacolo di danza innovativo e interamente<br />

ispirato a sue composizioni, molte delle quali poco conosciute. Varietas Delectat, nasce dalle parole di<br />

Salieri e da alcune delle sue composizioni, unicamente con un cr<strong>it</strong>erio emozionale che ci ha dilettato<br />

ascoltandole e riascoltandole più volte per lasciarci poi imbrigliare tra i colori che abbiamo cercato di<br />

rest<strong>it</strong>uire attraverso un contrappunto visivo tecnologicamente all’avanguardia ma volutamente classico<br />

poiché ispirato a Antonio Canova. In alcuni casi sono brani d’opera, nati per raccontare storie eroiche,<br />

magiche e m<strong>it</strong>ologiche, in altri musiche scr<strong>it</strong>te con fervore religioso o virtuosismo tecnico, tutte insieme<br />

diventano, nella loro varietas e attraverso il nostro sguardo incantato di semplici poeti, un ulteriore<br />

omaggio ad un grande compos<strong>it</strong>ore verso il quale la storia della musica ha un deb<strong>it</strong>o di riconoscenza<br />

immenso, la cui riscoperta è solo all’inizio e alla quale vorremmo dare il nostro piccolo contributo. (Antonio<br />

Giarola)<br />

durata: 1h 23’<br />

domenica 26 febbraio<br />

Hamburg Ballett - John Neumeier<br />

Silvia Azzoni Étoiles e Solisti<br />

GALA<br />

Fragile Vessels, Giselle, La Sirenetta, Solo, Le Souffle De L’espr<strong>it</strong>, IIIª Sinfonia<br />

di Gustav Mahler, Drawn Onward, Just Like That, Opus 100, for Maurice, La Dame Aux Camélias<br />

coreografie di Jiri Bubenicek, Marius Petipa, John Neumeier, Fernando Magadan, Paul Lightfoot, Sol Leon,<br />

Yaroslav Ivanenko<br />

con Silvia Azzoni, Otto Bubenicek, Alexandre Ryabko, Ivan Urban, Lucia Solari, Alexandr Trusch, Fernando<br />

Magadan<br />

Tra le più emozionanti e sensibili ballerine del panorama internazionale, considerata da molti la vera erede<br />

di Alessandra Ferri per intens<strong>it</strong>à interpretativa, vinc<strong>it</strong>rice del prestigioso Prix Benois (l’Oscar del balletto<br />

mondiale) per la sua Sirenetta, Silvia Azzoni, prima ballerina dell’Hamburg Ballett John Neumeier, guida un


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prestigioso gruppo di stelle e solisti della grande compagnia in una serata che mette in luce la versatil<strong>it</strong>à, le<br />

qual<strong>it</strong>à tecniche e soprattutto le uniche personal<strong>it</strong>à che rendono speciale e leggendario questo Balletto.<br />

Accanto a lei tre fuoriclasse di fama mondiale, Alexandre Riabko, Otto Bubenicek e Ivan Urban e due solisti<br />

in piena fior<strong>it</strong>ura, l’<strong>it</strong>aliana Lucia Solari e l’ucraino diciannovenne Alexandre Tusch, cui si aggiunge il solista<br />

del Nederland Dans Theater Fernando Magadan per un programma che affianca alcuni gioielli della<br />

produzione di John Neumeier, a coreografie di giovani autori già impostisi all’attenzione come Jiri<br />

Bubenicek e Yaroslav Ivanenko, per una celebrazione dell’arte della danza con un comun denominatore: il<br />

cuore.<br />

durata: 1h 15’<br />

domenica 11 marzo<br />

Daniele Cipriani Entertainment<br />

LIMON DANCE COMPANY<br />

The Moor’s Pavane<br />

coreografia di José Limón<br />

musica di Henry Purcell, arrangiata da Simon Sadoff<br />

Rappresentata per la prima volta il 17 agosto del 1959 dalla Limon Dance Company all’American Dance<br />

Festival del Connecticut College. Questa coreografia, nonostante sia sottot<strong>it</strong>olato “Variations on a theme of<br />

Othello”, non è da intendersi come la versione coreografica della tragedia di Shakespeare. Con la forma di<br />

una pavana e di altre danze dell’alto Rinascimento, viene narrata la leggenda del Moro sventurato, della<br />

moglie, ingiustamente sospettata, del suo infido amico e della moglie di questo. I quattro personaggi<br />

r<strong>it</strong>raggono la tragedia dell’uomo qualunque. Per questo motivo, la danza racconta una storia i cui intrecci<br />

non hanno tempo.<br />

Chrysalis<br />

coreografia di Jonathan Fredrichson<br />

musica di Marcos Galvany<br />

La nuova creazione di Jonathan Fredrichson, andata in scena per la prima volta nel 2011, è perfettamente<br />

in linea con lo spir<strong>it</strong>o coreografico della compagnia e del suo maestro. Onorando lo stile di José Limon<br />

Fredrichson invia un messaggio di continu<strong>it</strong>à tra passato presente e futuro che dona a questa nuova<br />

creazione un suggestione senza pari.<br />

There is a time<br />

coreografia di José Limón<br />

musica di Norman Dello Joio<br />

Prima rappresentazione nel 1956 presso la Juilliard School of Music (José Limón Dance Company). L’intero<br />

balletto è, sia coreograficamente che musicalmente, un solo tema con variazioni. Un largo cerchio all’inizio<br />

della coreografia riempie la scena e si sposta maestosamente come ad evocare l’interminabile trascorrere<br />

del tempo. Questo cerchio appare in molti aspetti e forme drammatiche. Lo spunto parte dal testo<br />

dell’Ecclesiaaste e la sua evocazione dell’esperienza umana.<br />

durata: 2h


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domenica 1 aprile<br />

Spellbound Dance Company<br />

direzione artistica Mauro Astolfi<br />

LE QUATTRO STAGIONI<br />

regia e coreografia di Mauro Astolfi<br />

musiche di Antonio Vivaldi<br />

musiche originali di Luca Salvadori<br />

disegno luci Marco Policastro<br />

elaborazioni video di Enzo Aronica<br />

produzione realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attiv<strong>it</strong>à Culturali Dipartimento dello<br />

Spettacolo<br />

Dietro l’apparente quadro iconografico rappresentato dal susseguirsi delle “stagioni” con tutta la<br />

simbologia annessa e i suoi simboli atmosferici... si percepisce un significato molto profondo, meno visibile,<br />

ma che arriva a toccare piani molto vasti e meno soggettivi. Le “mie” Quattro Stagioni ab<strong>it</strong>ano fuori e<br />

dentro una piccolo spazio, che si innalza, trascina e soffoca a momenti ma che ripara, unisce, protegge...<br />

sembra una casetta, ma è una nave, un albero... un posto misterioso da cui osservare le stagioni che<br />

mutano, un posto da dove partecipare in prima persona al ciclo della natura che si rinnova... l’autunno, non<br />

solo foglie che cadono, la primavera, non solo fiori che spuntano una natura dentro di noi, un r<strong>it</strong>uale<br />

magico primordiale... un evento che si immagina, poi si cerca di im<strong>it</strong>are, poi si cerca di impossessarsi dello<br />

spir<strong>it</strong>o stesso dell’evento. Gli eventi si evocano per diventarne parte integrante, partecipando al dramma<br />

della natura che muore e per vedere un po’ più in là il seme della futura rinasc<strong>it</strong>a. (Mauro Astolfi)<br />

durata: 1h<br />

Nuovamente a teatro<br />

martedì 6 dicembre<br />

Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro di Roma/Teatro Metastasio<br />

FINALE DI PARTITA<br />

di Samuel Beckett<br />

traduzione di Carlo Fruttero<br />

con V<strong>it</strong>torio Franceschi, Milutin Dapcevic<br />

Diana Hobel, Antonio Giuseppe Peligra<br />

regia di Massimo Castri<br />

scene e costumi Maurizio Balò<br />

luci Robert John Resteghini<br />

Protagonisti in scena Hamm, cieco e condannato a trascorrere i suoi giorni su una sedia a rotelle e Clov, il<br />

suo servo. I due vivono un rapporto confl<strong>it</strong>tuale, in cui si consumano continui l<strong>it</strong>igi e vessazioni come anche<br />

una reciproca dipendenza. Clov vive nell’eterna tentazione di andarsene senza però compierne l’atto.<br />

L’incalzante botta e risposta tra Hamm e il suo serv<strong>it</strong>ore sono l’ord<strong>it</strong>o più evidente della trama del testo,<br />

sembrando un infin<strong>it</strong>o alternarsi di mossa e contromossa scacchistica. In scena, incombe la presenza degli<br />

anziani gen<strong>it</strong>ori di Hamm, Nagg e Nell entrambi privi degli arti inferiori costretti a trascorrere la loro


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esistenza nei bidoni della spazzatura. Lo stesso Beckett, nel corso di alcune prove dello spettacolo allo<br />

Schiller Theatre di Berlino disse: “Hamm è il re in questa part<strong>it</strong>a a scacchi persa sin dall’inizio. Nel finale fa<br />

delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già<br />

rinunciato da tempo. Sta soltanto cercando di rinviare l’inev<strong>it</strong>abile fine”.<br />

durata: 1h 45’<br />

martedì 24 gennaio<br />

Compagnia Krypton<br />

UNO, NESSUNO<br />

E CENTOMILA<br />

di Luigi Pirandello<br />

adattamento teatrale di Giuseppe Manfridi<br />

regia di Giancarlo Cauteruccio<br />

con Fulvio Cauteruccio, Monica Bauco, Laura Bandelloni<br />

L’idea registica evidenzia la tematica del fallimento esistenziale e Cauteruccio vira la messinscena verso<br />

Samuel Beckett, l’autore-guida del suo teatro negli ultimi venti anni. La scena, firmata da Loris Giancola, è<br />

un luogo metafisico ab<strong>it</strong>ato da voci ed oggetti. La discesa nel profondo del protagonista, la sua lucida follia,<br />

il suo parlare pensato lo conducono alla totale dissipazione di sé, e l’immagine finale dello spettacolo lo<br />

vede interrato fino al collo. Ad officiare tutto il r<strong>it</strong>o c’è uno specchio, occhio indagatore, che diviene<br />

simbolo dell’indeterminatezza della realtà. La storia “dell’umoristico antieroe della modern<strong>it</strong>à”, viaggio<br />

amaro ed ironico dentro l’animo umano e la pena di vivere, da molti defin<strong>it</strong>o il “romanzo della sol<strong>it</strong>udine<br />

dell’uomo”, fornisce l’occasione ai fratelli Cauteruccio di far convergere in quest’opera tutta la visionarietà,<br />

la fisic<strong>it</strong>à, il rapporto tra corpo e spazio che negli anni hanno analizzato e sviluppato nelle più diverse<br />

direzioni, ricomponendo in qualche modo la coppia di Hamm e Clov di Finale di part<strong>it</strong>a.<br />

durata: 1h 5’<br />

martedì 14 febbraio<br />

Teatrid<strong>it</strong>halia<br />

THE HISTORY BOYS<br />

di Alan Bennett<br />

traduzione di Salvatore Cabras e Maggie Rose<br />

uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Cap<strong>it</strong>ani<br />

con Elio De Cap<strong>it</strong>ani, Ida Marinelli, Gabriele Calindri, Marco Cacciola<br />

Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani<br />

Andrea Germani, Andrea Macchi, Alessandro Rugnone, Vincenzo Zampa<br />

“Uno degli spettacoli più importanti ed emozionanti” firmati da Bruni e De Cap<strong>it</strong>ani, diventato un caso per<br />

la risposta entusiasta degli spettatori più giovani. Un successo che replica quello della versione originale,<br />

vinc<strong>it</strong>rice di sei Tony Award nel 2004 e sub<strong>it</strong>o trasformata in film. Un gruppo di studenti - interpretati da<br />

otto “bravissimi attori, tutti under 30” - è impegnato negli esami di ammissione all’univers<strong>it</strong>à: sono ragazzi<br />

molto diversi tra loro ma affiatati, dal leader della classe, il donnaiolo Dakin, al fragilissimo Posner, fino al<br />

poco convenzionale Scripps. L’insegnante di inglese, Hector (“irresistibile” Elio De Cap<strong>it</strong>ani) e quella di storia<br />

(Ida Marinelli) cercano di stimolarli al di là dei percorsi consueti e preconfezionati, infischiandosene delle<br />

tradizioni e dei punteggi scolastici, mentre il preside (Gabriele Calindri), per buon nome della scuola, li<br />

vorrebbe tutti a Oxford o Cambridge. Si apre così uno scontro che vede scendere in campo anche un


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giovane e ambizioso professore (Marco Cacciola), incaricato di dare una “ripul<strong>it</strong>a” allo stile dei ragazzi,<br />

renderlo più brillante, “giornalistico” e più spendibile al “supermercato del sapere”.<br />

durata: 2h 30’<br />

martedì 28 febbraio<br />

A.T.I.R.<br />

ROMEO E GIULIETTA<br />

di William Shakespeare<br />

traduzione di Salvatore Quasimodo<br />

regia di Serena Sinigaglia<br />

con Marco Brinzi, Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Carlo Orlando, Fabrizio Pagella, Maria Pilar Pérez Aspa,<br />

Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan<br />

Romeo e Giulietta é la dirompente energia della giovinezza che non si chiede perché è al mondo, essa è “il<br />

mondo”, quella fame di esistere e di bellezza che da sempre accompagna i giovani e li rende il più<br />

importante fattore d’innovazione e cambiamento nella società. La giovinezza è assoluta in tutto, nell’amore<br />

come nell’amicizia, è la purezza indomabile di una prima volta vissuta senza le difese che l’età matura<br />

costruisce e oppone. Il nostro Romeo e Giulietta è questo, un inno alla v<strong>it</strong>a gridato a pieni polmoni, un<br />

gioco sfrenato di passioni e di sogni, il divertimento sfrontato e incosciente di chi si affaccia alla v<strong>it</strong>a e non<br />

ha ancora nulla da perdere. Un grande classico per “rivivere” ha bisogno di farsi carne e voce concrete, ha<br />

bisogno di diventare reale sul palcoscenico, come se le sue antiche parole fossero state scr<strong>it</strong>te oggi per il<br />

pubblico di oggi. Con Shakespeare questo miracolo può accadere; è per questo che Shakespeare è<br />

Shakespeare. Se solo glielo permetti le sue parole ti parlano in maniera diretta e immediata e ti riguardano<br />

sempre. (Serena Sinigaglia)<br />

durata: 2h 40’<br />

martedì 27 marzo - giornata mondiale del teatro<br />

Associazione Teatrale Pistoiese/Argot Produzioni in collaborazione con Spoleto52 - Festival dei 2Mondi<br />

Pamela Villoresi e David Sebasti<br />

APPUNTAMENTO A LONDRA<br />

di Mario Vargas Llosa<br />

traduzione di Ernesto Franco<br />

regia di Maurizio Panici<br />

Appuntamento a Londra è un’indagine sui valori dell’amicizia e dei sentimenti, su quel sottile filo che ci lega<br />

come esseri umani, come attrazione profonda dell’uomo per l’altro da sé. Due amici d’infanzia e gioventù,<br />

entrambi peruviani, si r<strong>it</strong>rovano a Londra dopo molti anni durante i quali non avevano avuto più contatti.<br />

Nel loro incontro rivivono il passato, mescolando bei ricordi con brutte storie che credevano oramai<br />

sotterrate o delle quali, forse, ignoravano l’esistenza. Lungo tutto il tempo dello spettacolo le “ident<strong>it</strong>à” si<br />

rincorrono, si fronteggiano fino a una soluzione possibile, sempre e comunque aperta. L’ident<strong>it</strong>à è il tema<br />

centrale del testo e quel complesso di pulsioni/emozioni sogni e comportamenti che formano nel corso<br />

della nostra v<strong>it</strong>a quella che chiamiamo “personal<strong>it</strong>à”. Un teatro fortemente ispirato dalla letteratura in uno<br />

scambio fertile tra i diversi linguaggi espressivi, un gioco teatrale che si avvale di linguaggi complessi,<br />

immagini proiettate e percep<strong>it</strong>e come fantasmi, che aiutano a rivelare scomode ver<strong>it</strong>à sepolte nel profondo<br />

del protagonista. (Maurizio Panici)<br />

durata: 1h 20’


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Residenze<br />

sabato 5 novembre<br />

Compagnia Virgilio Sieni<br />

STUDIES OF THE HUMAN BODY<br />

di e con Virgilio Sieni<br />

Giampaolo Pretto flauto, Claudio Pasceri violoncello<br />

produzione Unione Musicale onlus, Torinodanza, Compagnia Virgilio Sieni<br />

Una nuovo spettacolo di danza ideato e interpretato da Virgilio Sieni su musiche di Salvatore Sciarrino e J.S.<br />

Bach, Kaija Saariaho, Giya Kancheli, esegu<strong>it</strong>e dal vivo da Giampaolo Pretto (flauto) e Claudio Pasceri<br />

(violoncello). Due musicisti di grande classe ed uno straordinario protagonista della danza, a sua volta uno<br />

strumento musicale, che sprigiona una musica visiva, sintesi unica di ballo, mimica, gestual<strong>it</strong>à scenica e che<br />

instaura con la musica sonora un dialogo straordinario e avvincente. La danza è anche l’essere con il corpo,<br />

attraverso le sue figure che trasfigurano in altro. L’uomo con la danza rovescia nell’esperienza la memoria e<br />

l’interior<strong>it</strong>à: si potrebbe dire che risuona nell’altro, dando alla danza una dimensione che si propaga nel<br />

tempo. Una collezione di volti, di persone e l’intreccio delle loro esperienze formano la struttura di questo<br />

nuovo lavoro di Sieni.<br />

<strong>TEATRO</strong> <strong>DEI</strong> ROZZI<br />

sabato 12 novembre<br />

Teatro d’Almaviva<br />

LA TEMPESTA<br />

di William Shakespeare<br />

adattamento e regia di Lorella Serni<br />

collaborazione artistica e maschere di Duccio Barlucchi<br />

con Massimo Barbagli, Eleonora Da Bo<strong>it</strong>, V<strong>it</strong>toria Sammuri<br />

Elisabetta Bianchi, Andrea Donnini, Pierfrancesco Minnucci<br />

Giuseppe Armanni, Simone Margheri, Sofia Busia<br />

costumi di Marilù Sasso<br />

coordinamento tecnico di Lorenzo Castagnoli<br />

L’approccio con un grande classico presuppone rispetto per l’originale ed affettuosa libertà d’invenzione.<br />

Con questo spir<strong>it</strong>o è nata la nostra Tempesta, per uno spettacolo suggestivo, originale e brioso, che<br />

rest<strong>it</strong>uisca con poesia ed humor gli eventi shakespeariani sull’isola di Prospero tra naufragi, incantesimi,<br />

amori, tradimenti, colpi di scena, con maschere visionarie e c<strong>it</strong>azioni da Quasimodo e De Filippo. Come<br />

Prospero è l’artefice delle esistenze altrui e della propria, e con gli incanti di Ariel costruisce l’intera vicenda<br />

come un giuoco ed una beffa, coinvolgendo da sub<strong>it</strong>o il pubblico testimone, così abbiamo esplorato l’opera<br />

come un viaggio d’attori e personaggi, che procede per spirali e torna a passare dal punto di partenza, ogni<br />

volta un livello più in su, come uno spettacolo, che sera dopo sera si ripete e così vive, matura e fiorisce, per<br />

la magia del teatro, artificio sincero.<br />

durata: 1h 15’


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

sabato 26 novembre<br />

Motus danza<br />

DIMMI COSA MANGI<br />

coreografie di Simona Cieri<br />

soggetto di Rosanna Cieri<br />

regia di Rosanna e Simona Cieri<br />

danzatori Veronica Abate, Martina Agricoli, Andrè Alma, Maurizio Cannalire<br />

Simona Gori, Simona Cieri, Federica Morettini, Riccardo Pardini<br />

Dimmi cosa mangi è prodotto con il sostegno della Regione Toscana e del Comune di Siena<br />

Un miliardo di persone nel mondo è denutr<strong>it</strong>o. Un altro miliardo è obeso. In tutti i paesi, le realtà<br />

contradd<strong>it</strong>torie dell’obes<strong>it</strong>à e della fame si stanno acutizzando e paradossalmente cost<strong>it</strong>uiscono le due<br />

facce di una stessa medaglia, nate da un sistema economico-pol<strong>it</strong>ico che consente ad un piccolo gruppo di<br />

multinazionali di trarre prof<strong>it</strong>to dal controllo dell’intera catena alimentare mondiale. Mentre i paesi in via di<br />

sviluppo lottano ogni giorno per sfamare la popolazione, nelle società dell’opulenza il rapporto con il cibo<br />

rappresenta l’emblema della profonda crisi socio-culturale che costringe a guardare in faccia per la prima<br />

volta la precarietà. Negli ultimi decenni, nei paesi occidentali, un numero crescente di individui è stato<br />

spinto in uno stato di marginal<strong>it</strong>à economica, grazie al crescente divario tra potenti spinte al consumo e<br />

difficoltà a contenerle e regolarle. Gli effetti di questa contraddizione si manifestano da una parte con la<br />

crescente obes<strong>it</strong>à infantile, che colpisce anche gli strati più bassi della popolazione e dall’altra con patologie<br />

di rifiuto del cibo, provocate da modelli culturali fortemente condizionanti. Se è vero che siamo ciò che<br />

mangiamo, allora il nostro essere individui e società passa anche attraverso il cibo, come indicatore di<br />

buona salute non solo sul piano fisico e affettivo, ma anche culturale e sociale.<br />

durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione<br />

<strong>TEATRO</strong> <strong>DEI</strong> ROZZI<br />

mercoledì 30 novembre<br />

Associazione Culturale Sobborghi<br />

MAZZINI<br />

regia di Altero Borghi<br />

Rappresentare uno spettacolo, quest’anno, per l’Un<strong>it</strong>à d’Italia, è stata una scelta quasi obbligata, ma per<br />

noi è qualcosa di più, avendo deciso di fare un progetto teatrale triennale con la Storia come protagonista<br />

delle “pieces”. La figura che più ci ha colp<strong>it</strong>o fra i tanti protagonisti del Risorgimento <strong>it</strong>aliano è quella di<br />

Giuseppe Mazzini e il progetto pol<strong>it</strong>ico che ha determinato tutta la sua v<strong>it</strong>a. Insieme a Mazzini saranno<br />

protagoniste dello spettacolo alcune figure storiche che lo hanno accompagnato nella sua v<strong>it</strong>a, con le<br />

ambientazioni proiettate per scandire gli avvenimenti.<br />

Il gruppo di lavoro dopo un attento studio della v<strong>it</strong>a di Mazzini elaborerà un canovaccio, che sarà la<br />

struttura narrante della rappresentazione. Lo spettacolo cercherà il coinvolgimento del pubblico e sarà<br />

scand<strong>it</strong>o da avvenimenti scenici fuori del palcoscenico, con un utilizzo rappresentativo di tutto il teatro.<br />

Mazzini è uno spettacolo di ricerca e sperimentazione con attori e musica live. È il primo della “Trilogia del<br />

No” (Mazzini, BirraBarraAmleto e Salgari). Gli spettacoli si pongono rispettivamente tre domande: Gli ideali<br />

si possono realizzare? La giustizia si può realizzare? La fantasia si può realizzare? Partendo da una comune<br />

risposta negativa: “No”, l’intenzione è quella di dare v<strong>it</strong>a a un vero e proprio dibatt<strong>it</strong>to tra attori e pubblico,<br />

che inizierà da Mazzini ripercorrendo l’esperienze teatrali degli anni ’70.<br />

durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

mercoledì 8 febbraio<br />

Teatr02<br />

UNA SPECIE DI ALASKA<br />

tratto da un atto unico di Harold Pinter<br />

regia di Nino Campisi<br />

con Mila Moretti, Karl Brochoire, Monica Rinaldi, lrene Stracciati<br />

Immaginate un sonno lungo ventinove anni. Immaginate di vivere una prolungata astrazione tra le pareti<br />

trasparenti e asettiche di uno spazio psichico, artificiale, ai margini del fluire fisico, solo allora vi accorgerete<br />

di trovarvi in “una specie di Alaska”. Sono queste le premesse dell’omonimo spettacolo ispirato ad una<br />

storia realmente accaduta e portata alla luce nei Risvegli di Oliver Sacks. La protagonista, Deborah, è una<br />

paziente rimasta “addormentata”, sepolta in uno stato di congelamento soffocante e inaccessibile per<br />

ventinove anni. All’improvviso: succede qualcosa, il risveglio, che riporta Deborah ad una realtà nella quale<br />

non ha più sedici anni, ma quarantacinque e non ha idea né della propria età, né di quello che le sia<br />

cap<strong>it</strong>ato durante questo lungo intervallo di tempo, sospesa tra i ricordi della v<strong>it</strong>a spensierata di adolescente<br />

e gli incubi incubati dalla sua mente durante il coma. Alla brutale realtà di tutti i giorni intessuta di dolore,<br />

morte e scogli da superare, Deborah finirà col preferire l’abbraccio ipnotico dell’angelo effimero e<br />

danzante delle proprie fantasie: “Una Bella Addormentata che non è riusc<strong>it</strong>a a sopportare il proprio<br />

risveglio, e che non sarà risvegliata mai più” (Sacks); un neonato che, affacciatosi e visto il mondo di fuori,<br />

decide che è meglio r<strong>it</strong>ornare nella propria placenta.<br />

durata: 1h<br />

martedì 20 marzo<br />

Compagnia Francesca Selva<br />

SULLE LABBRA TUE DOLCISSIME<br />

coreografia di Francesca Selva<br />

soggetto e messa in scena di Marcello Valassina<br />

audio recorder Valerio Pasquini<br />

in collaborazione con CON.COR.D.A. Consorzio Coreografi Danza d’Autore<br />

La Compagnia Francesca Selva presenta la nuova produzione 2012 in prima nazionale al Teatro dei<br />

Rinnovati. L’attiv<strong>it</strong>à produttiva e formativa della compagnia è inser<strong>it</strong>a in numerosi progetti artistici mirati<br />

alla divulgazione della danza nel terr<strong>it</strong>orio, contribuendo direttamente anche alla formazione del pubblico<br />

per la danza attraverso allestimenti, prove aperte, performances, osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à di coreografi <strong>it</strong>aliani e stranieri,<br />

organizzazione di festival e programmazione di micro-residenza artistiche. La leggibil<strong>it</strong>à delle coreografie,<br />

l’attenta ricerca musicale e del movimento, la fluid<strong>it</strong>à della danza, i vari livelli di decifrazione della<br />

narrazione coreografica, caratterizzano lo stile e le poetiche di Francesca Selva. Aspetti quali<br />

l’introversione, il disagio esistenziale, la sol<strong>it</strong>udine, così come l’emarginazione, l’indifferenza sociale, la<br />

quotidian<strong>it</strong>à, sono temi di ispirazione della coreografa.<br />

“La realtà di tutti i giorni, sembra così concreta. La consistenza degli oggetti appare così tenace. Il nostro<br />

guardaroba dà l’impressione di resistere a tutti i lavaggi. Il nostro pane quotidiano sembra davvero eterno.<br />

Il tempo sembra a volte anche r<strong>it</strong>ornare. Ma l’inganno è in agguato: sento l’odore fatale della salsedine.”<br />

durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

Evento<br />

mercoledì 22 febbraio<br />

spettacolo fuori abbonamento<br />

Jolefilm<br />

Marco Paolini<br />

ITIS GALILEO<br />

di Francesco Niccolini e Marco Paolini<br />

foto Marco Caselli Nirmal<br />

“Viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare il futuro. Sarà perché le leggi dell’economia non<br />

sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro<br />

mondo cerca consolazione negli astri. E mi stupisce che, 400 anni dopo la consacrazione dell’universo<br />

postrivoluzione copernicana, tutti i giorni molti tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo che utilizzano<br />

le stelle fisse di Tolomeo. Alla fine non importa se il cielo non è così, perché quello che conta è che ci piace.<br />

Galileo è usato spesso come simbolo della scienza libera contro la fede integralista, ma in realtà è uno che<br />

per campare fa anche oroscopi. Eppure ha la forza di guardare oltre. Per noi è facile irridere le teorie del<br />

passato, quando finiscono le teorie fanno sempre ridere. Il problema è che mentre ci sei dentro continui a<br />

pensare che non sia teoria, ma spiegazione della realtà”. (M.P.) Essere geniali, in circostanze difficili, può<br />

essere un problema, soprattutto per gli altri. Parte da questa considerazione il lavoro di approfondimento<br />

curioso che Marco Paolini e Francesco Niccolini hanno dedicato alla figura di Galileo, il padre della scienza<br />

moderna, una mente che rimane aperta al dubbio fino alla fine, fino alla vecchiaia. Questo spettacolo non<br />

approfondisce la tradizionale dialettica fede-ragione, che ha segnato la storia dello scienziato e del<br />

Seicento, ma piuttosto indaga sulla discussione a tre fra fede, ragione e superstizione. L’obbiettivo è quello<br />

di coinvolgere lo spettatore nel ragionare, arrivare a una s<strong>it</strong>uazione in cui il pubblico non stia seduto<br />

tranquillo, sapendo di dover fare lo spettatore e basta. Va in scena a teatro un dialogo, anche se non<br />

proprio sopra i massimi sistemi, ma almeno su di un “minimo comune e multiplo”.<br />

durata: 2h


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

BIGLIETTERIA<br />

biglietti spettacoli prosa e Itis Galileo<br />

Platea I settore € 22 € 20 R/RG<br />

Platea II settore € 19 € 18 R/RG<br />

Palchi centrali € 19 € 18 R/RG<br />

Palchi laterali € 13 € 12 R € 8 RG<br />

IV ordine € 8 € 5RG<br />

R = riduzione ultrasessantacinquenni<br />

RG = riduzione giovani fino a 29 anni<br />

biglietti spettacoli danza, nuovaMente a teatro, residenze<br />

Platea/palchi centrali € 17 € 15 R/RG<br />

Palchi laterali € 12 € 10 R € 6 RG<br />

IV ordine € 7 € 5RG<br />

R = riduzione ultrasessantacinquenni<br />

RG = riduzione giovani fino a 29 anni<br />

abbonamento turni a - b - c<br />

(n° 9 spettacoli)<br />

Platea I settore € 160 € 145 R € 125 RG<br />

Platea II settore € 140 € 132 R € 108 RG<br />

Palchi centrali € 140 € 132 R € 108 RG<br />

Palchi laterali € 92 € 82 R € 65 RG<br />

R = riduzione ultrasessantacinquenni<br />

RG = riduzione giovani fino a 29 anni<br />

abbonamento danza (n°5 spettacoli)<br />

Platea e palchi centrali € 68 € 53 R<br />

Palchi laterali € 40 € 30 R<br />

R = riduzione ultrasessantacinquenni, giovani fino a 29 anni<br />

abbonamento nuovaMente a teatro (n°5 spettacoli)<br />

Platea e palchi centrali € 68 € 53 R<br />

Palchi laterali € 40 € 30 R<br />

R = riduzione ultrasessantacinquenni, giovani fino a 29 anni<br />

biglietteria


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

speciale abbonamento studenti<br />

9 spettacoli Prosa + 5 spettacoli NuovaMente a teatro + 5 spettacoli<br />

Danza € 70 (per tutti gli spettacoli è valido solo il IV ordine di palchi)<br />

Biglietto per cambio turno € 2<br />

CAMPAGNA ABBONAMENTI<br />

Biglietteria del Teatro dei Rinnovati<br />

Rinnovo abbonamenti<br />

• dal 19 al 30 settembre 2011 (le modal<strong>it</strong>à delle riconferme verranno comunicate<br />

con lettera ai singoli abbonati) Si ricorda che non viene effettuata la riconferma degli<br />

abbonamenti speciale studenti.<br />

Cambi turno/posto<br />

• 26 ottobre 2011 dalle ore 16 alle ore 20<br />

Abbonamento speciale studenti<br />

• 24 e 25 ottobre 2011 dalle ore 16 alle ore 21<br />

Vend<strong>it</strong>a nuovi abbonamenti<br />

• 27/28/29 ottobre 2011 dalle ore 16 alle ore 21<br />

Gli abbonamenti sono nominativi.<br />

Ogni abbonato potrà essere t<strong>it</strong>olare di un solo abbonamento e sul tagliando verrà<br />

stampato il nome e il cognome dell’intestatario.<br />

Ogni persona può acquistare fino a 5 abbonamenti. Per ogni abbonamento deve<br />

essere forn<strong>it</strong>o nome, recap<strong>it</strong>o, telefono ed eventuale indirizzo di posta elettronica<br />

dell’intestatario per consentire alla Direzione del Teatro di effettuare con rapid<strong>it</strong>à<br />

tutte le comunicazioni riguardanti spettacoli e abbonamenti.<br />

Per tutti gli abbonati non residenti a Siena è prevista una riduzione sul costo del<br />

biglietto di ingresso al Complesso Museale del Santa Maria della Scala (€ 3,50 senza<br />

prenotazione - € 3,00 con prenotazione).<br />

Cambi turno per singoli spettacoli<br />

Agli abbonati che non possono assistere allo spettacolo nel giorno del loro turno è<br />

consent<strong>it</strong>o effettuare un cambio di data recandosi alla biglietteria del Teatro mun<strong>it</strong>i<br />

dell’abbonamento. Non è possibile effettuare i cambi di turno telefonicamente. Il<br />

costo di tale operazione e di € 2. Il cambio è assicurato a coloro che si recheranno<br />

in biglietteria dalle 16 alle 17 del giorno precedente il primo spettacolo, fuori da<br />

tale orario il cambio è comunque possibile, ma la Direzione del Teatro non è in grado<br />

di garantire la disponibil<strong>it</strong>à dei posti, essendo iniziata la vend<strong>it</strong>a al pubblico dei<br />

biglietti residui. La Direzione precisa che l’assegnazione del posto avviene secondo<br />

disponibil<strong>it</strong>à e che quindi il posto cambiato può essere anche di settore diverso, ma<br />

comunque di costo non superiore a quello dell’abbonamento.


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

BIGLIETTI<br />

Vend<strong>it</strong>a diretta<br />

I biglietti per ogni singolo spettacolo si acquistano alla biglietteria del Teatro dei Rinnovati dal giorno<br />

precedente la prima rappresentazione con orario 17/20 nei giorni di spettacolo dalle 16 fino all’inizio della<br />

rappresentazione. Per gli spettacoli di Residenza dei giorni 12 e 30 novembre, la vend<strong>it</strong>a dei biglietti si<br />

svolgerà presso il Teatro dei Rozzi seguendo i consueti orari.<br />

Teatro dei biglietteriaOn line<br />

I biglietti possono essere acquistati sul s<strong>it</strong>o www.comune.siena.<strong>it</strong>, servizi on linebiglietteria, dal 3 novembre<br />

2011. I biglietti dello spettacolo Studies of the human body devono essere pagati direttamente presso la<br />

biglietteria.<br />

Call center tel. 0577 292615/14È possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione Teatrale<br />

con vend<strong>it</strong>a telefonica, dal 3 novembre 2011, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30. Le<br />

prenotazioni si effettuano dal lunedì al venerdì e dovranno essere pagate anticipatamente.<br />

Non è possibile prenotare telefonicamente nei giorni di apertura della biglietteria.<br />

Il pagamento dei biglietti, prenotati tram<strong>it</strong>e call center, si può effettuare:<br />

• con bonifico sul c/c bancario: IBAN IT 53 I 01030 14209 000010290029 intestato a Comune di Siena -<br />

Tesoreria Comunale - Monte dei Paschi di Siena - Agenzia 7- V.le V. Emanuele 27, indicando la causale:<br />

Spettacolo del giorno...<br />

• con c/c postale n. 14146534 intestato a Comune di Siena - Piazza Il Campo, 1 53100<br />

Siena - causale: Spettacolo del giorno...<br />

I versamenti tram<strong>it</strong>e bonifico possono essere effettuati senza spese presso qualsiasi sportello della Banca<br />

MPS presente sul terr<strong>it</strong>orio nazionale. A dimostrazione del pagamento effettuato la ricevuta del pagamento<br />

deve essere inviata entro 10 gg dalla data della prenotazione al numero di fax 0577 292620. Per le<br />

prenotazioni effettuate nei 10 giorni precedenti la data della rappresentazione l’invio della ricevuta di<br />

pagamento tram<strong>it</strong>e fax (0577 292620) dovrà avvenire entro e non oltre le ore 12 del giorno precedente il<br />

primo giorno di apertura del botteghino di ogni singolo spettacolo.<br />

Il mancato invio della ricevuta entro i termini comporterà l’automatico annullamento della prenotazione.<br />

R<strong>it</strong>iro biglietti<br />

I biglietti acquistati on line o prenotati tram<strong>it</strong>e call center potranno essere r<strong>it</strong>irati per ogni singolo<br />

spettacolo recandosi presso la biglietteria del Teatro nei giorni di spettacolo dalle ore 16 fino all’inizio della<br />

rappresentazione.<br />

Norme generali<br />

Smarrimento abbonamenti<br />

I biglietti e la tessera di abbonamento non sono duplicabili per ragioni fiscali. In caso di smarrimento<br />

dell’abbonamento, l’abbonato potrà r<strong>it</strong>irare in biglietteria un t<strong>it</strong>olo di ingresso sost<strong>it</strong>utivo, dietro<br />

presentazione di autocertificazione che attesti l’avvenuto smarrimento. In caso di smarrimento del<br />

biglietto, in assenza di qualunque attestazione dell’avvenuto pagamento, l’utente dovrà acquistare un<br />

nuovo t<strong>it</strong>olo d’ingresso.<br />

biglietteriasienaOn line<br />

I biglietti possono essere acquistati sul s<strong>it</strong>o www.comune.siena.<strong>it</strong>, servizi on linebiglietteria, dal 3 novembre<br />

2011. I biglietti dello spettacolo Studies of the human body devono essere pagati direttamente presso la<br />

biglietteria.<br />

Call center tel. 0577 292615/14È possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione Teatrale<br />

con<br />

vend<strong>it</strong>a telefonica, dal 3 novembre 2011, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

12.30. Le prenotazioni si effettuano dal lunedì al venerdì e dovranno essere pagate anticipatamente.<br />

Non è possibile prenotare telefonicamente nei giorni di apertura della biglietteria.<br />

Il pagamento dei biglietti, prenotati tram<strong>it</strong>e call center, si può effettuare:<br />

• con bonifico sul c/c bancario: IBAN IT 53 I 01030 14209 000010290029 intestato a<br />

Comune di Siena - Tesoreria Comunale - Monte dei Paschi di Siena - Agenzia 7- V.le V.<br />

Emanuele 27, indicando la causale: Spettacolo del giorno...<br />

• con c/c postale n. 14146534 intestato a Comune di Siena - Piazza Il Campo, 1 53100<br />

Siena - causale: Spettacolo del giorno...<br />

I versamenti tram<strong>it</strong>e bonifico possono essere effettuati senza spese presso qualsiasi sportello della Banca<br />

MPS presente sul terr<strong>it</strong>orio nazionale. A dimostrazione del pagamento effettuato la ricevuta del pagamento<br />

deve essere inviata entro 10 gg dalla data della prenotazione al numero di fax 0577 292620. Per le<br />

prenotazioni effettuate nei 10 giorni precedenti la data della rappresentazione l’invio della ricevuta di<br />

pagamento tram<strong>it</strong>e fax (0577 292620) dovrà avvenire entro e non oltre le ore 12 del giorno precedente il<br />

primo giorno di apertura del botteghino di ogni singolo spettacolo.<br />

Il mancato invio della ricevuta entro i termini comporterà l’automatico annullamento della prenotazione.<br />

R<strong>it</strong>iro biglietti<br />

I biglietti acquistati on line o prenotati tram<strong>it</strong>e call center potranno essere r<strong>it</strong>irati per ogni singolo<br />

spettacolo recandosi presso la biglietteria del Teatro nei giorni di spettacolo dalle ore 16 fino all’inizio della<br />

rappresentazione.<br />

Norme generali<br />

Smarrimento abbonamenti<br />

I biglietti e la tessera di abbonamento non sono duplicabili per ragioni fiscali. In caso di smarrimento<br />

dell’abbonamento, l’abbonato potrà r<strong>it</strong>irare in biglietteria un t<strong>it</strong>olo di ingresso sost<strong>it</strong>utivo, dietro<br />

presentazione di autocertificazione che attesti l’avvenuto smarrimento. In caso di smarrimento del<br />

biglietto, in assenza di qualunque attestazione dell’avvenuto pagamento, l’utente dovrà acquistare un<br />

nuovo t<strong>it</strong>olo d’ingresso.<br />

biglietteriasiena<br />

Qualora lo spettatore abbia versato per errore una somma superiore al prezzo dell’abbonamento o del<br />

biglietto, l’Amministrazione provvederà al rimborso solo nel caso di somme superiori a € 10.<br />

Rinuncia<br />

L’eventuale rinuncia all’abbonamento nel corso della Stagione non comporta alcuna rest<strong>it</strong>uzione, anche<br />

parziale, in denaro.<br />

Riduzioni<br />

Le riduzioni sono concesse dietro presentazione di un documento di ident<strong>it</strong>à che potrà essere richiesto<br />

anche all’ingresso in sala. Le riduzioni non sono cumulabili.<br />

Esigenze particolari<br />

La Direzione si riserva la possibil<strong>it</strong>à di effettuare spostamenti su alcuni posti in abbonamento per destinarli<br />

ad esigenze tecniche.<br />

La Direzione, altresì, non si assume responsabil<strong>it</strong>à per qualunque variazione negli orari, nelle date e nei<br />

programmi annunciati a causa di motivi tecnici o di forza maggiore.<br />

In caso di cancellazione dello spettacolo è previsto il rimborso del biglietto o della quota di abbonamento,<br />

purché richiesto per scr<strong>it</strong>to entro 7 giorni dalla data dello spettacolo non effettuato.<br />

La richiesta deve essere indirizzata a: COMUNE DI SIENA - DIREZIONE CULTURA E GRANDI EVENTI -<br />

SERVIZIO TEATRI - IL CAMPO,1 53100 SIENA e deve contenere, oltre a nome, cognome e indirizzo, codice<br />

fiscale e la fotocopia del t<strong>it</strong>olo di accesso da rimborsare.<br />

Privacy<br />

Ai sensi del decreto legislativo 196/2003, la Direzione garantisce la riservatezza dei dati personali e il loro<br />

esclusivo utilizzo per l’emissione dei biglietti/abbonamenti o comunicazioni inerenti il Teatro stesso.


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

Orari spettacoli<br />

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.15.<br />

A spettacolo iniziato, non è consent<strong>it</strong>o l’accesso in sala sino al termine (ove previsto) del primo atto. In caso<br />

di spettacolo senza intervallo, lo spettatore perde la possibil<strong>it</strong>à di assistere alla rappresentazione ed il<br />

biglietto non potrà essere rimborsato né sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />

Biglietteria<br />

Rinnovati Qualora lo spettatore abbia versato per errore una somma superiore al prezzo dell’abbonamento<br />

o del biglietto, l’Amministrazione provvederà al rimborso solo nel caso di somme superiori a € 10.<br />

Rinuncia<br />

L’eventuale rinuncia all’abbonamento nel corso della Stagione non comporta alcuna rest<strong>it</strong>uzione, anche<br />

parziale, in denaro.<br />

Riduzioni<br />

Le riduzioni sono concesse dietro presentazione di un documento di ident<strong>it</strong>à che potrà essere richiesto<br />

anche all’ingresso in sala.<br />

Le riduzioni non sono cumulabili.<br />

Esigenze particolari<br />

La Direzione si riserva la possibil<strong>it</strong>à di effettuare spostamenti su alcuni posti in abbonamento per destinarli<br />

ad esigenze tecniche.<br />

La Direzione, altresì, non si assume responsabil<strong>it</strong>à per qualunque variazione negli orari, nelle date e nei<br />

programmi annunciati a causa di motivi tecnici o di forza maggiore.<br />

In caso di cancellazione dello spettacolo è previsto il rimborso del biglietto o della quota di abbonamento,<br />

purché richiesto per scr<strong>it</strong>to entro 7 giorni dalla data dello spettacolo non effettuato.<br />

La richiesta deve essere indirizzata a: COMUNE DI SIENA - DIREZIONE CULTURA E GRANDI EVENTI -<br />

SERVIZIO TEATRI - IL CAMPO,1 53100 SIENA e deve contenere, oltre a nome, cognome e indirizzo, codice<br />

fiscale e la fotocopia del t<strong>it</strong>olo di accesso da rimborsare.<br />

Privacy<br />

Ai sensi del decreto legislativo 196/2003, la Direzione garantisce la riservatezza dei dati personali e il loro<br />

esclusivo utilizzo per l’emissione dei biglietti/abbonamenti o comunicazioni inerenti il Teatro stesso.<br />

Orari spettacoli<br />

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.15.<br />

A spettacolo iniziato, non è consent<strong>it</strong>o l’accesso in sala sino al termine (ove previsto) del primo atto. In caso<br />

di spettacolo senza intervallo, lo spettatore perde la possibil<strong>it</strong>à di assistere alla rappresentazione ed il<br />

biglietto non potrà essere rimborsato né sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />

INFO<br />

Comune di Siena<br />

Direzione Cultura e Grandi Eventi<br />

Ufficio Teatri tel. 0577 292225<br />

(lunedì/venerdì ore 9/12.30 martedì e giovedì anche ore15/17)<br />

cultura_teatro@comune.siena.<strong>it</strong><br />

INFO BIGLIETTI<br />

call center del Comune di Siena<br />

tel. 0577 292615/14 (lunedì/venerdì ore 9.30 - 12.30)<br />

ticket@comune.siena.<strong>it</strong><br />

Teatro dei Rinnovati<br />

piazza Il Campo, 1 - tel. 0577 292265<br />

Teatro dei Rozzi


Fondazione Toscana Spettacolo<br />

Ufficio comunicazione e stampa<br />

piazza Indipendenza, 15 - tel. 0577 46960<br />

(negli orari di apertura della biglietteria)

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