I portinnesti del melo - InfoKeeper
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Melo<br />
ORIENTAMENTI PER LA SCELTA<br />
I <strong>portinnesti</strong> <strong>del</strong> <strong>melo</strong><br />
S. SANSAVINI, S. LUGLI, S. MUSACCHI, M. GRANDI - Dipartimento di colture arboree, Università di Bologna<br />
Lavoro effettuato con la collaborazione di:<br />
G. Bassi (Istituto sperimentale di frutticoltura, Provincia di Verona);<br />
A. Bergamini (Istituto sperimentale per la frutticoltura, Trento);<br />
C. Bomben (Dipartimento produzioni vegetali e tecnologie agrarie, Università di Udine);<br />
A. Dorigoni (Istituto tecnico agrario statale, S. Michele all’Adige);<br />
A.M. Imperatrice (Azienda agraria sperimentale dimostrativa «Bosco Galdo», Potenza);<br />
O. Insero (Istituto sperimentale per la frutticoltura, Caserta);<br />
F. Loreti (Dipartimento di coltivazione e difesa <strong>del</strong>le specie legnose, Università di Pisa);<br />
S. Pellegrino (Consorzio di ricerca e sperimentazione per l’ortofrutticoltura piemontese, Cuneo - Regione Piemonte)<br />
J. Youssef (Servizio di sperimentazione agraria <strong>del</strong>l’Ersa - Pozzuolo <strong>del</strong> Friuli (Udine) - Regione Friuli Venezia Giulia).<br />
La scelta <strong>del</strong> portinnesto nei moderni<br />
impianti di <strong>melo</strong> è da tempo orientata<br />
in modo preponderante verso il<br />
Malling 9, di cui sono stati selezionati<br />
numerosi cloni a partire dal clone Emla<br />
9, selezione operata da East Malling<br />
dall’originario Paradiso Giallo di Metz<br />
(Hutton, 1935; Webster, 2002; Wertheim,<br />
1998). Degli altri tradizionali<br />
<strong>portinnesti</strong> che hanno fatto storia nel<br />
nostro Paese è rimasta solo una modesta<br />
quota di MM 106 e M 26, mentre<br />
molto diminuiti, fin quasi a scomparire,<br />
sono M 4, M 7, M 111. In effetti, M 9<br />
ha dimostrato un’ampia adattabilità<br />
pedologica, un buon controllo <strong>del</strong>lo<br />
sviluppo <strong>del</strong>l’albero, in modo da corrispondere,<br />
per certi aspetti, a densità<br />
relativamente alte (3.000-4.000 alberi/ha),<br />
per lo più adottate nelle valli alpine<br />
e prealpine. Tuttavia il grado di<br />
nanizzazione indotto da M 9 sembra<br />
insufficiente per certi ambienti, specialmente<br />
in terreni molto fertili e freschi,<br />
dove la vigoria degli alberi è ritenuta<br />
eccessiva.<br />
Nel mercato vivaistico italiano, M 9<br />
supera ormai il 90% <strong>del</strong> totale dei <strong>portinnesti</strong><br />
<strong>melo</strong> (su oltre 5,5 milioni di<br />
piante certificate) e di questo oltre il<br />
60% è dato dal clone Nakb T 337.<br />
È quindi evidente che nelle principali<br />
aree di coltivazione <strong>del</strong> <strong>melo</strong>, tanto<br />
di montagna come di pianura, la scelta<br />
<strong>del</strong> portinnesto è diventata sempre più<br />
spesso una scelta di cloni e, nella fattispecie,<br />
di cloni di M 9. È noto, però,<br />
che i diversi cloni <strong>del</strong> <strong>melo</strong> M 9 a parità<br />
di stato sanitario (da anni ormai<br />
l’industria vivaistica italiana dispone<br />
di <strong>portinnesti</strong> certificati) hanno un<br />
comportamento alquanto variabile,<br />
specie per quanto riguarda la vigoria<br />
(indotta) <strong>del</strong> nesto, tanto che ormai la<br />
scelta è molto influenzata dalla taglia<br />
<strong>del</strong>l’albero che si vuole ottenere.<br />
Sul piano sperimentale, tuttavia, oltre<br />
all’indubbio interesse verso i vari<br />
cloni commerciali di M 9, l’attenzione<br />
degli studiosi è stata di recente estesa<br />
a un paio di nuovi <strong>portinnesti</strong> che il<br />
Gruppo di lavoro <strong>del</strong> Progetto ministeriale<br />
ha inserito nella prova di confronto<br />
di <strong>portinnesti</strong> clonali, scegliendoli<br />
in una rosa molto ampia ormai disponibile<br />
anche commercialmente. La<br />
prova è dislocata, con ripetizione <strong>del</strong><br />
medesimo disegno, in 10 siti regionali<br />
(tabella 1).<br />
In questo rapporto, il terzo <strong>del</strong>la serie,<br />
dopo quelli relativi ai primi due<br />
meeting di Gorizia e di Faenza (Sansavini<br />
e Mantinger, 1995; Sansavini et al.,<br />
1999) e dopo il preliminare contributo<br />
dato dall’Università di Pisa (Loreti et<br />
al., 2001), vengono qui illustrati i risultati<br />
conseguiti nei primi otto anni di rilievi<br />
sistematici eseguiti in detti campi<br />
sperimentali. È altresì da rilevare che,<br />
in sede di elaborazione dei risultati, si<br />
è preferito aggregare i dati localmente<br />
rilevati in due gruppi, relativamente<br />
omogenei, sulla base <strong>del</strong> comportamento<br />
degli alberi. In alcuni siti, infatti,<br />
la prova è stata influenzata da imprevisti<br />
fattori di stress o da cause<br />
esterne imprecisate, che in qualche<br />
caso hanno impedito agli alberi il raggiungimento<br />
<strong>del</strong> massimo potenziale<br />
di espressione <strong>del</strong>la combinazione<br />
portinnesto-varietà. Un’altra istituzione<br />
partecipante al Progetto, la Regione<br />
Abruzzo, non figura in elenco, in<br />
quanto i dati presentati erano incompleti.<br />
Tabella 1 - Gruppo di lavoro «Portinnesti <strong>melo</strong>»<br />
Unità operative<br />
Sigla<br />
Consorzio di ricerca e sperimentazione per Creso CN Spinetta (CN) S. Pellegrino L. Berra<br />
l’ortofrutticoltura piemontese, Cuneo - Regione Piemonte<br />
Istituto sperimentale per la frutticoltura - Sezione di Trento Isf TN Borgo Valsugana (TN) A. Bergamini D. Bartolotti, M. Fontanari, P. Videsot<br />
Istituto tecnico agrario statale, S. Michele a/A (Trento) Ia TN Maso Parti (TN) A. Dorigoni M. Comai, N. Dallabetta<br />
Servizio di sperimentazione agraria <strong>del</strong>l’Ersa - Pozzuolo Ersa UD Talmassons (UD) J. Youssef E. Strazzolini, L. Piazza<br />
<strong>del</strong> Friuli (Udine) - Regione Friuli Venezia Giulia<br />
Dipartimento produzioni vegetali e tecnologie agrarie, Dpvta UD Zoppola (PN) G. Costa, R. Testolin G. Comuzzo, C. Bomben, R. Frezza<br />
Università di Udine<br />
Istituto sperimentale di frutticoltura - Provincia di Verona Isf VR Angiari (VR) G. Bassi U. Fraccaroli<br />
Dipartimento di colture arboree - Università di Bologna Dca (BO) Ostellato (FE) S. Sansavini R. Correale, M. Gaddoni, A. Gaiani, M. Grandi,<br />
S. Lugli, S. Musacchi<br />
Dipartimento di coltivazione e difesa <strong>del</strong>le specie legnose, Dcdsl PI Pisa F. Loreti R. Massai, C. Fei<br />
sezione coltivazioni arboree, Università di Pisa<br />
Regione Abruzzo (*) Azienda agraria «Genova Rulli» Reg. Abr. Vasto (CH) C. Della Penna G. Sar<strong>del</strong>la<br />
Azienda agr. sper. dimostrativa «Bosco Galdo» Alsia PZ Villa d’Agri (PZ) A. M. Imperatrice R. Sanchirico<br />
Regione Basilicata<br />
Istituto sperimentale per la frutticoltura - Sezione di Caserta Isf CE Pignataro Maggiore (CE) O. Insero A. De Luca, M. Petriccione, P. Rega<br />
(*) I dati di questa Unità operativa non sono stati considerati in questa nota perché incompleti.<br />
Localizzazione<br />
campi sperimentali<br />
Responsabile<br />
Collaboratori<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 17
Melo<br />
1 2 3<br />
1 - 2 - 3 - Fruttificazione di Golden Delicious cl. B al 7° anno su Cover 2 (foto 1), Nakb 337 (foto 2) e Mac ® 9 Mark* (foto 3) nell’azienda<br />
di S. Michele, Trento (maso Parti)<br />
Materiali e metodi<br />
La prova <strong>portinnesti</strong> <strong>melo</strong>, ripetuta<br />
con eguale disegno sperimentale nei<br />
10 siti regionali o provinciali, è stata<br />
impiantata nel febbraio 1994. La cultivar<br />
Golden Delicious clone B era stata<br />
innestata sui seguenti <strong>portinnesti</strong>: Cover<br />
1 (= Burgmer 751), Cover 2 (=<br />
Burgmer 984), M 9 (selezione Emla), M<br />
26, Mac ® 9 (Mark*), Nakb T 337, Nakb<br />
T 338, Nakb T 339, Pajam ® 1 (Lancep*),<br />
Pajam ® 2 (Cepiland*), Jork 9. Ciascuna<br />
combinazione di innesto era rappresentata<br />
da 20 alberi suddivisi in 4 blocchi<br />
randomizzati di 5 alberi per parcella.<br />
Tra le parcelle è sempre stato messo<br />
un albero di Hi Early Delicious con<br />
funzione impollinatrice di bordo. I rilievi<br />
però sono stati eseguiti, singolarmente,<br />
nei soli 3 alberi centrali <strong>del</strong>la<br />
parcella (totale 12 alberi/tesi). Il sesto<br />
<strong>del</strong>la piantagione era, ovunque, di 4,5 ×<br />
2,5 m. Non si è riscontrata alcuna mortalità<br />
in 8 campi su 10, e anche dove si<br />
sono avute perdite queste sono rimaste<br />
entro livelli minimi, fisiologici; solo<br />
in un caso (Verona), a causa di una fortissima<br />
grandinata verificatasi nell’estate<br />
1994, si è preferito tagliare gli alberi<br />
e ripartire da terra con un nuovo<br />
fusto l’anno successivo. La forma di allevamento<br />
(fusetto), le tecniche di potatura,<br />
la conduzione degli alberi e <strong>del</strong><br />
suolo, al pari degli apporti idrici e fertilizzanti,<br />
sono stati concordati e osservati<br />
da ciascuna Unità. Ciononostante,<br />
a posteriori, occorre rilevare che qualche<br />
interferenza di fattori agronomicocolturali<br />
vi è stata, ad esempio, a livello<br />
di irrigazione, fertilizzazione e di carico<br />
di frutti, per le inevitabili diversità<br />
di situazioni venutesi a creare nei vari<br />
ambienti. Il piano sperimentale prevedeva<br />
una serie di rilievi biometrici, sia<br />
18<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002<br />
vegetativi che produttivi, eseguiti annualmente<br />
su ciascun albero. Quelli<br />
<strong>del</strong> primo quadriennio 1995-1998 sono<br />
già stati riportati nel precedente rapporto<br />
(Sansavini et al., 1999), mentre<br />
nella presente nota si riportano i dati<br />
dall’inizio <strong>del</strong>la prova fino all’ottavo<br />
anno (cioè l’intero periodo di osservazione<br />
1995-2001). I parametri vegetativi<br />
rilevati sono: circonferenza <strong>del</strong><br />
tronco, poi convertita in AST (area di<br />
sezione <strong>del</strong> tronco) e peso <strong>del</strong> legno<br />
asportato con la potatura invernale.<br />
Osservazioni estemporanee sono state<br />
compiute su entità di «burrknots» e<br />
polloni radicali riscontrati, nonché su<br />
aspetti fenologici, segnatamente date<br />
di fioritura e di raccolta, attacchi parassitari,<br />
peraltro non riportati o soltanto<br />
segnalati, se rimarchevoli, nei<br />
profili dei singoli <strong>portinnesti</strong>.<br />
I parametri produttivi registrati sono:<br />
peso <strong>del</strong>le mele prodotte da ciascun<br />
albero e peso medio dei frutti su<br />
campione o su tutti. Per ciascuna tesi è<br />
stato raccolto un campione di almeno<br />
120 e non più di 240 frutti (cioè da 10 a<br />
20 frutti per albero), al fine di ricavarne:<br />
la calibrazione, come si trattasse di<br />
simulazione commerciale; la classificazione<br />
<strong>del</strong>la rugginosità (espressa<br />
empiricamente da 5 classi, per crescente<br />
intensità ed estensione nella<br />
buccia); le analisi qualitative dei frutti.<br />
I dati relativi alla pezzatura e alla rugginosità<br />
sono riferiti a tre Unità (Ia TN,<br />
Ersa UD e Dca BO), mentre quelli <strong>del</strong>la<br />
qualità <strong>del</strong>le mele sono riferiti alla sola<br />
Unità di Cuneo.<br />
Separatamente vengono presentati<br />
in tabelle e, quando possibile, solo in<br />
grafico i confronti fra <strong>portinnesti</strong> e<br />
quelli tra siti. Nell’uno e nell’altro caso<br />
i livelli di significatività (P ≤ 0,05) sono<br />
stati calcolati con il metodo SNK.<br />
Risultati<br />
Variabile ambientale<br />
Innanzi tutto è stata rilevata, nell’insieme,<br />
una forte influenza dei siti di<br />
prova (scelti in modo da rispecchiare<br />
ambienti di coltura rappresentativi di<br />
ben 8 distretti melicoli), dislocati a<br />
Nord come a Sud, influenza risultata<br />
certamente superiore a quella dei singoli<br />
<strong>portinnesti</strong>; ciò a causa <strong>del</strong>le disparità<br />
climatiche e di inevitabili condizionamenti<br />
pedo-agronomici e colturali,<br />
nonché di eventi atmosferici avversi<br />
(abbassamenti termici, grandinate,<br />
stress idrici). Ai fini <strong>del</strong>l’analisi, l’aggregazione<br />
dei dati dei 10 siti in due distinte<br />
sub-prove, rispettivamente con 5<br />
siti ciascuna, si è rivelata utile e fruttuosa:<br />
ha consentito di interpretare<br />
meglio le cause degli scostamenti verificatisi<br />
in alcuni parametri (ad esempio<br />
fruttificazione), in quanto non dipendenti<br />
solo dalla combinazione d’innesto,<br />
ma anche, o piuttosto, dall’interferenza<br />
di altri fattori.<br />
Nel raggruppamento A sono stati<br />
compresi i siti di Cuneo (Creso CN),<br />
Trento (Ia TN), Udine (Ersa UD), Verona<br />
(Isf VR), Bologna (Dca BO); in quello<br />
B i siti di: Trento (Isf TN), Udine<br />
(Dpvta UD), Pisa (Dcdsl PI), Potenza<br />
(Reg. Bas.), Caserta (Isf CE).<br />
Nei siti A (tabella 2) gli alberi, oltre a<br />
essere entrati prima in fruttificazione,<br />
hanno prodotto di più, raggiungendo<br />
anche soddisfacenti pezzature <strong>del</strong>le<br />
mele, coerenti con lo standard pomologico<br />
<strong>del</strong>le varietà (peso frutto 200-<br />
250 g). Questa maggiore efficienza degli<br />
alberi dei siti A ha contribuito a far<br />
emergere alcune differenze fra i cloni e<br />
ne ha attutito altre, più evidenti, nei siti<br />
B, i cui alberi hanno dovuto fronteggiare<br />
qualche stress o fattore avverso,
Melo<br />
Tabella 2 - Parametri vegeto-produttivi nelle diverse località (*)<br />
Area sezione Legno potatura Produzione (kg/albero)<br />
Efficienza Peso frutto (g)<br />
Sigla<br />
tronco (media<br />
produttiva<br />
Unità<br />
8° anno 4°-7° anno) cumulata cumulata media 2°-8° anno media media<br />
operativa<br />
(cm 2 ) (kg/albero) 2°-5° anno 2°-8° anno 6°-8° anno (kg/cm 2 ) 2°-5° anno 6°-8° anno<br />
Gruppo A<br />
Dca BO 34,6 c 0,62 54,4 b 126,7 b 24,1 d 3,69 bc 174,8 e 186,8 d<br />
Creso CN 31,6 c 0,95 35,1 d 127,8 b 30,9 c 4,13 a 231,6 a 239,2 b<br />
Ersa UD ( 1 ) 49,9 a 0,94 58,4 a 157,4 a 49,5 a 3,44 c 219,4 b 252,5 a<br />
Ia TN 38,7 b 0,75 48,2 c 160,3 a 37,3 b 4,24 a 210,6 c 204,9 c<br />
Isf VR ( 2 ) 29,7 d 0,61 26,9 e 113,8 c 29,3 c 3,92 ab 192,9 d 210,9 c<br />
Media 36,9 0,77 44,6 137,2 34,2 3,88 205,9 218,9<br />
Gruppo B<br />
Isf CE 41,3 b 0,87 46,8 b 99,3 a 26,2 b 2,44 b 207,8 a 152,9 cd<br />
Dcdsl PI 47,7 a 0,88 35,4 c 92,0 ab 18,9 c 1,90 c 165,4 c 159,0 cd<br />
Alsia PZ 26,1 d 0,84 33,5 c 82,0 b 16,2 c 3,15 a 156,5 d 144,8 d<br />
Isf TN 49,0 a 17,2 d 60,1 c 14,3 c 1,23 d 168,3 c 214,0 a<br />
Dpvta UD ( 2 ) 32,8 c 1,97 58,4 a 99,2 a 40,8 a 3,01 a 193,8 b 193,1 b<br />
Media 39,4 1,14 38,3 86,5 23,3 2,35 178,4 172,8<br />
A lettere diverse poste accanto ai numeri corrispondono trattamenti statisticamente differenti (P ≤ 0,05) (test utilizzato: SNK).<br />
(*) Media degli 11 <strong>portinnesti</strong> in prova. ( 1 ) Prova terminata alla fine <strong>del</strong> 7° anno. ( 2 ) Alberi ribattuti a 2-3 gemme l’anno successivo all’impianto<br />
a causa di danni atmosferici. ( 3 ) Prova terminata alla fine <strong>del</strong> 6° anno.<br />
Grafico 1 - Parametri vegetativi: area sezione tronco e peso legno<br />
potatura<br />
Area sezione tronco (8° anno) (cm 2 )<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
a a<br />
Cover<br />
1<br />
a<br />
ab<br />
cd<br />
Cover<br />
2<br />
abc a<br />
M 26<br />
a<br />
ab<br />
Emla<br />
9<br />
Mac ®<br />
9<br />
Area sezione tronco Gruppo A<br />
Area sezione tronco Gruppo B<br />
interagenti sul comportamento <strong>del</strong>l’albero.<br />
f<br />
a<br />
a<br />
abc<br />
bc<br />
deab<br />
cde<br />
b<br />
Nakb<br />
T 337 T Nakb<br />
338 Nakb<br />
T 339 Pajam®<br />
1<br />
ab<br />
ab<br />
ab cd<br />
ab<br />
de<br />
e<br />
Pajam ®<br />
2<br />
Jork<br />
9<br />
Peso legno potatura Gruppo A<br />
Peso legno potatura Gruppo B<br />
A B<br />
Media<br />
A lettere diverse poste accanto ai numeri corrispondono trattamenti statisticamente differenti (P ≤ 0,05) (test<br />
utilizzato: SNK).<br />
2,00<br />
1,75<br />
1,50<br />
1,25<br />
1,00<br />
0,75<br />
0,50<br />
0,25<br />
Analisi dei cloni M 9-simili<br />
Fra i <strong>portinnesti</strong> in prova, 8 su 11 erano<br />
costituiti da cloni di M 9-Paradiso<br />
Giallo di Metz (Emla 9, Cover 1 e 2,<br />
Nakb T 337, T 338, T 339, Pajam ® 1 e 2),<br />
due considerati M 9-simili (Mac ® 9 e<br />
Jork 9) e uno (M 26) scelto quale termine<br />
di confronto, in quanto relativamente<br />
più vigoroso di M 9.<br />
Nella valutazione dei risultati occorre<br />
precisare che fra gli M 9-simili, Jork<br />
9 ha rivelato un comportamento <strong>del</strong><br />
tutto omologabile a M 9 originario<br />
(Emla), mentre Mac ® 9 si è rivelato diverso<br />
per avere indotto una minore vigoria<br />
(rilevata come AST <strong>del</strong> tronco),<br />
una cospicua perdita di produttività<br />
(causata anche dal minor peso dei frutti,<br />
appena 158,6 g in media nel raggruppamento<br />
B), seppure accompagnata<br />
da un’ottima precocità di messa a frutto<br />
e da un’iniziale, elevata, efficienza<br />
produttiva degli alberi. È apparsa, dunque,<br />
fondamentalmente inadeguata la<br />
risposta di tale portinnesto in tutti gli<br />
ambienti di prova.<br />
Analisi dei cloni di M 9<br />
Vigoria. Sulla base <strong>del</strong>lo sviluppo degli<br />
alberi di Golden Delicious (AST fino<br />
all’8° anno) (grafico 1) gli otto cloni di<br />
M 9 possono essere raggruppati, in<br />
parte, in «meno vigorosi» di Emla 9<br />
0<br />
Peso legno potatura (media 4°-7° anno)<br />
(kg/albero)<br />
(Pajam ® 1, Nakb T 337 e T 338, alla pari<br />
con Jork 9) e, in parte, «di vigoria simile»<br />
(Cover 1 e 2, Nakb T 339 e<br />
Pajam ® 2). Da rilevare che anche M 26,<br />
finora, va assimilato a questo secondo<br />
gruppo, in quanto l’AST non risulta statisticamente<br />
diversa da Emla 9. Tale risposta<br />
comportamentale è risultata<br />
uguale in entrambe le prove, come si<br />
può rilevare indirettamente anche dai<br />
valori <strong>del</strong> peso <strong>del</strong>la legna di potatura<br />
(grafico 1). Evidentemente, la maggiore<br />
vigoria di M 26 si potrà esprimere<br />
solo negli anni a venire.<br />
Fruttificazione. La messa a frutto<br />
degli alberi ha visto primeggiare, sia<br />
pure con differenze non sempre statisticamente<br />
significative, i due cloni<br />
Emla 9 e Pajam ® 2, alla pari con M 26;<br />
già al 5° anno, però, le produzioni degli<br />
alberi dei siti <strong>del</strong> gruppo A sono state<br />
moderatamente superiori a quelle dei<br />
siti B; probabilmente la minore fruttificazione<br />
degli alberi <strong>del</strong> gruppo B ha<br />
contribuito ad accentuarne lo sviluppo,<br />
riscontrato con qualche portinnesto<br />
(grafico 1). I siti dove è stata registrata<br />
una più rapida entrata in fruttificazione<br />
sono stati Ersa UD, Dpvta UD,<br />
Dca BO e Isf CE (tabella 2). Se si estende<br />
l’osservazione fino all’8° anno, la<br />
forbice fra gruppo A e B si amplia<br />
(sommatoria di circa 135 kg/albero nel<br />
gruppo A, contro circa 85 kg/albero nel<br />
gruppo B). Altrettanto marcata è stata<br />
la differenza di produzione media annua<br />
nell’ultimo triennio: circa 35 kg/albero<br />
(gruppo A) contro 25 circa (gruppo<br />
B). Il peso medio dei frutti è stato di<br />
circa 220 g nel primo lotto e di 175 g nel<br />
secondo.<br />
Per quanto riguarda l’effetto portinnesto<br />
(grafico 2), se espresso in termini<br />
di resa produttiva non si è rilevata alcuna<br />
differenza fra gli otto cloni M 9,<br />
sia nel lotto A come nel B, salvo la citata<br />
minore fruttificazione indotta da<br />
Mac ® 9. Emerge però una tendenza: nel<br />
complesso i due cloni Nakb T 337 e T<br />
338 e i due Pajam ® 1 e 2 (al pari degli alberi<br />
su M 26) sembrerebbero avviarsi<br />
verso una minore produttività individuale<br />
degli alberi (ora appena percettibile),<br />
rispetto a Emla 9, Nakb T 339 e<br />
Cover 2. Le differenze riscontrate non<br />
sono però statisticamente significative.<br />
Per quanto attiene al peso medio <strong>del</strong><br />
frutto (tabella 3), nessuna differenza è<br />
stata riscontrata fra <strong>portinnesti</strong> (salvo<br />
un apparente lieve vantaggio a favore<br />
dei cloni Nakb T 338 e T 337 ed Emla 9<br />
nel gruppo B). Differenze forti si sono<br />
avute invece nel confronto fra siti (tabella<br />
2) a vantaggio di Ersa UD e Creso<br />
CN nel gruppo A (rispettivamente con<br />
252 e 240 g) e di Isf TN e Dpvta UD nel<br />
gruppo B (214 e 193 g), mentre Alsia<br />
PZ e Isf CE hanno toccato i valori più<br />
bassi (145-153 g).<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 19
Melo<br />
Grafico 2 - Produzione cumulata iniziale (2°-5° anno) e complessiva (2°-8° anno)<br />
Produzione cumulata (kg/albero)<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Gruppo A<br />
160<br />
a a a<br />
a<br />
a<br />
a<br />
a<br />
a a<br />
140<br />
a<br />
b<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
abc abc abc<br />
cd bcd a<br />
bcd abc a abc<br />
Produzione cumulata (kg/albero)<br />
Gruppo B<br />
a a<br />
a<br />
a<br />
a<br />
ab ab ab ab a<br />
b<br />
40<br />
ab ab a<br />
20<br />
b ab ab ab ab ab ab<br />
0<br />
Cover 1<br />
Cover 2<br />
M 26<br />
Emla 9<br />
Mac ® 9<br />
Nakb T 337<br />
Nakb T 338<br />
Nakb T 339<br />
Pajam ® 1<br />
Pajam ® 2<br />
Jork 9<br />
Media<br />
Cover 1<br />
Cover 2<br />
M 26<br />
Emla 9<br />
Mac ® 9<br />
Nakb T 337<br />
Nakb T 338<br />
Nakb T 339<br />
Pajam ® 1<br />
Pajam ® 2<br />
Jork 9<br />
Media<br />
Produzione cumulata 2°-5° anno Produzione cumulata 2°-8° anno<br />
A lettere diverse poste accanto ai numeri corrispondono trattamenti statisticamente differenti (P ≤ 0,05) (test utilizzato: SNK).<br />
L’efficienza produttiva, intesa come<br />
rapporto fra sommatoria <strong>del</strong>la produzione<br />
totale e AST all’8° anno, è stata<br />
più alta nel novero di <strong>portinnesti</strong> più<br />
«deboli» <strong>del</strong> raggruppamento A (Jork<br />
9, Mac ® 9, Pajam ® 1, Nakb T 337), mentre<br />
nessuna differenza è stata rilevata<br />
fra quelli nei siti <strong>del</strong> gruppo B. Interessante<br />
anche notare che, in rapporto ai<br />
siti (tabella 2), i migliori indici di efficienza<br />
produttiva si sono avuti presso<br />
le Unità Creso CN e Ia TN (gruppo A) e<br />
Alsia PZ e Dpvta UD (gruppo B). L’elevata<br />
efficienza di Mac ® 9 non deve trarre<br />
in inganno, non essendo accompagnata<br />
da un sufficiente sviluppo <strong>del</strong>l’albero<br />
e non avrebbe potuto essere verosimilmente<br />
compensata, probabilmente,<br />
nemmeno da una eventuale maggiore<br />
densità d’impianto.<br />
20<br />
Analisi <strong>del</strong>le caratteristiche<br />
dei frutti<br />
Pezzatura. Per questo confronto erano<br />
disponibili solo i dati di 3 siti (Dca<br />
BO, Ia TN ed Ersa UD). In generale, se<br />
si tiene conto <strong>del</strong>le pezzature di 75 mm<br />
e oltre (dati non riportati) il dato di<br />
Udine è ininfluente, perché con tutti i<br />
<strong>portinnesti</strong> le grosse pezzature coprono<br />
sempre il 90-95% <strong>del</strong>la produzione;<br />
a Trento, invece, svettano Cover 1, i tre<br />
cloni Nakb e l’Emla 9, tutti con percentuali<br />
fra il 70 e l’80%, mentre a Bologna<br />
solo Cover 1 ha raggiunto il 30% di frutti<br />
con oltre il 75 mm di diametro. Se,<br />
invece, si usa come discriminante diametrale<br />
dei frutti la misura di 70 mm,<br />
allora anche a Trento (Ia TN) tutti i cloni<br />
di M 9 inducono ottime pezzature<br />
(oltre il 90-95% di frutti rientrano nel<br />
diametro > 70 mm); si va un po’ oltre<br />
solo con Mac ® 9. Ancora più interessante<br />
è la discriminante «diametro ><br />
70 mm» se applicata alla classificazione<br />
di Bologna, dove<br />
i migliori risultati<br />
sono stati<br />
ottenuti da un<br />
gruppo di quattro<br />
<strong>portinnesti</strong> (Cover<br />
1, Mac ® 9, Nakb T<br />
338 e Pajam ® 1)<br />
che hanno dato<br />
frutti «oltre 70<br />
mm» in misura <strong>del</strong><br />
60-70%; altri stanno<br />
fra il 50-60% e<br />
cioè Cover 2, Nakb<br />
T 339, Pajam ® 2 e<br />
Jork 9, seguiti da<br />
alcuni con meno<br />
<strong>del</strong> 50% (M 26,<br />
Nakb T 337) e, infine,<br />
da Emla 9 con<br />
circa il 30% di pezzature<br />
di almeno<br />
70 mm. L’aspetto<br />
portinnesto è stato<br />
dunque meglio<br />
valutato a Bologna,<br />
grazie al leggero<br />
sovraccarico<br />
degli alberi, con la<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002<br />
conseguenza di<br />
evidenziare meglio<br />
l’influenza <strong>del</strong><br />
portinnesto.<br />
Rugginosità. La<br />
rugginosità (dati<br />
non riportati) limitatamente<br />
alle tre<br />
sedi che l’hanno rilevata<br />
è stata minima presso Ersa UD e<br />
massima presso Dca BO (intermedia a<br />
Ia TN). In generale i <strong>portinnesti</strong> più vigorosi<br />
hanno favorito, forse indirettamente,<br />
l’insorgenza <strong>del</strong>la rugginosità<br />
(ad esempio, a causa <strong>del</strong>la diversa altezza<br />
da terra dei frutteti e <strong>del</strong> diverso<br />
Tabella 3 - Parametri produttivi tra i diversi <strong>portinnesti</strong><br />
Portinnesti<br />
Produzione<br />
(media 6°-8<br />
anno)<br />
(kg/albero)<br />
Indice<br />
di precocità<br />
( 1 )<br />
Efficienza<br />
produttiva<br />
(kg/cm 2 ) ( 2 )<br />
media<br />
2°-5° anno<br />
Peso frutto (g)<br />
media<br />
6°-8° anno<br />
Gruppo A<br />
Cover 1 36,3 a 0,31 bc 3,42 cd 207,5 a 220,1 a<br />
Cover 2 37,8 a 0,31 bc 3,97 abcd 208,4 a 221,9 a<br />
M 26 32,0 a 0,38 a 3,28 d 205,4 a 223,0 a<br />
Emla 9 35,6 a 0,33 abc 3,45 cd 206,2 a 222,5 a<br />
Mac ® 9 25,4 b 0,37 a 4,55 a 198,9 a 207,8 a<br />
Nakb T 337 34,7 a 0,31 bc 4,01 abc 201,0 a 221,3 a<br />
Nakb T 338 32,5 a 0,28 c 3,84 bcd 207,3 a 220,7 a<br />
Nakb T 339 38,0 a 0,29 c 3,49 cd 206,4 a 222,0 a<br />
Pajam ® 1 33,5 a 0,35 ab 4,60 a 208,6 a 220,8 a<br />
Pajam ® 2 33,9 a 0,35 ab 3,66 bcd 205,3 a 212,8 a<br />
Jork 9 35,8 a 0,30 bc 4,27 ab 208,7 a 218,3 a<br />
Media 34,1 0,33 3,87 205,8 219,2<br />
Gruppo B<br />
Cover 1 22,3 ab 0,44 ab 2,10 a 178,1 ab 176,5 ab<br />
Cover 2 26,1 a 0,42 ab 2,28 a 183,8 ab 177,4 ab<br />
M 26 25,1 a 0,45 ab 2,37 a 182,8 ab 171,9 ab<br />
Emla 9 25,6 a 0,43 ab 2,39 a 177,2 ab 179,9 a<br />
Mac ® 9 14,9 b 0,49 a 2,40 a 168,9 b 158,6 b<br />
Nakb T 337 24,8 a 0,40 ab 2,60 a 172,5 ab 169,8 ab<br />
Nakb T 338 26,6 a 0,38 b 2,12 a 189,3 a 184,4 a<br />
Nakb T 339 27,4 a 0,41 ab 1,97 a 188,7 a 184,9 a<br />
Pajam ® 1 20,4 ab 0,47 ab 2,47 a 178,5 ab 172,3 ab<br />
Pajam ® 2 21,3 ab 0,45 ab 2,47 a 176,0 ab 169,8 ab<br />
Jork 9 28,4 a 0,40 b 2,30 a 185,1 ab 177,9 ab<br />
Media 23,9 0,43 2,32 180,1 174,8<br />
A lettere diverse poste accanto ai numeri corrispondono trattamenti statisticamente differenti<br />
(P ≤ 0,05) (test utilizzato: SNK).<br />
( 1 ) Produzione cumulata (2°-5° anno)/produzione cumulata (2°-8° anno). ( 2 ) Produzione cumulata<br />
(2°-8° anno)/area <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong> tronco (8° anno).<br />
gradiente di umidità relativa entro la<br />
chioma).<br />
I dati di Udine mettono in bella mostra<br />
Nakb T 337 e Mac ® 9, con i quali oltre<br />
il 70% dei frutti erano privi di rugginosità,<br />
mentre con altri soggetti, come<br />
Jork 9 e Nakb T 338 e T 339, questa per-
centuale si è ridotta al 50-<br />
60%. A Trento si è manifestato<br />
il buon comportamento di<br />
un gruppo di soggetti con i<br />
quali la rugginosità ha interessato<br />
il 50-60% (Cover 2 e<br />
Mac ® 9) oppure il 60-70%<br />
(Emla 9, Nakb T 337, T 338 e<br />
T 339, Pajam ® 1 e Jork 9); infine,<br />
con oltre il 70% (Cover 1<br />
e Pajam ® 2). A Bologna i migliori<br />
risultati sono stati conseguiti<br />
da Cover 2, Mac ® 9,<br />
Nakb T 338 e T 339, nonché<br />
da Jork 9, tutti con il 55-70%<br />
di frutti con meno <strong>del</strong> 10% di<br />
rugginosità (si è avuto anche un 10%<br />
circa di frutti totalmente indenni); a<br />
questo lotto di <strong>portinnesti</strong> si possono<br />
aggiungere Nakb T 337, Cover 1 e<br />
Pajam ® 1 con circa il 40% di frutti con<br />
meno <strong>del</strong> 10% di superficie rugginosa; i<br />
peggiori risultati sono da attribuire, invece,<br />
a M 26, Emla 9 e Pajam ® 2, con<br />
circa il 30% di frutti poco affetti e un altro<br />
70% affetto in maggior misura e con<br />
rugginosità superiore al 30%.<br />
Caratteristiche fisico-chimiche<br />
dei frutti. I dati più interessanti sono<br />
stati forniti dal sito di Cuneo di cui, in<br />
tabella 4, si riportano le medie triennali<br />
di 4 parametri: durezza, RSR, acidità e<br />
indice di Thiault, equivalente alla somma<br />
di solidi solubili più acidi (entrambi<br />
in per mille, questi ultimi moltiplicati<br />
per 10). Poche le indicazioni conseguenti.<br />
La prima è che Mac ® 9 svetta<br />
per il miglior indice di qualità (177), dipendente<br />
da un maggior titolo zuccherino.<br />
Fra gli altri, buone anche le valutazioni<br />
<strong>del</strong>le mele ottenute con i <strong>portinnesti</strong><br />
Pajam ® 1, Nakb T 337 ed Emla 9,<br />
mele che peraltro hanno raggiunto un<br />
peso medio di 240 g e oltre, contro circa<br />
224 g di Mac ® 9. Questi tre cloni hanno<br />
anche indotto una durezza di poco<br />
inferiore a quella di Mac ® 9 (6,9 kg).<br />
In genere, mentre il RSR è variato, in<br />
media, fra 12,5% e 13,6%, l’acidità mostra<br />
scarti di valori quasi impercettibili,<br />
variando da 7,8‰ (M 26) a 8,3‰<br />
(Jork 9).<br />
Conclusioni<br />
La presente indagine si è dimostrata<br />
molto laboriosa e complessa. I dati rilevati<br />
portano però ad alcune considerazioni<br />
assai utili per le relative indicazioni<br />
per i nuovi impianti. Uno degli<br />
obiettivi <strong>del</strong> Progetto era quello di individuare,<br />
fra i cloni di M 9, quali potevano<br />
controllare la taglia <strong>del</strong>l’albero in<br />
misura più nanizzante di Emla 9 senza<br />
compromettere la precocità di messa a<br />
frutto, la fruttificazione complessiva,<br />
l’efficienza produttiva e la qualità dei<br />
frutti. La risposta ottenuta è abbastanza<br />
nettamente a favore dei tre cloni<br />
Panoramica <strong>del</strong>la prova sperimentale <strong>portinnesti</strong> Mipaf a Spinetta<br />
(Cuneo) con alberi al 6° anno dall’impianto<br />
Tabella 4 - Caratteristiche fisico-chimiche<br />
dei frutti (media<br />
6°-8° anno)<br />
Portinnesti<br />
Peso<br />
frutto<br />
(g)<br />
Durezza<br />
(kg)<br />
RSR<br />
(%)<br />
Acidità<br />
(g/l)<br />
( 1 )<br />
Indice<br />
Thiault<br />
( 2 )<br />
Cover 1 240 6,6 12,7 7,9 168<br />
Cover 2 242 6,6 12,7 8,0 167<br />
M 26 235 6,7 13,0 7,8 169<br />
Emla 9 242 6,8 12,7 8,1 169<br />
Mac ® 9 224 6,9 13,6 7,9 177<br />
Nakb T 337 245 6,7 12,9 7,9 169<br />
Nakb T 338 239 6,7 12,8 7,9 168<br />
Nakb T 339 242 6,6 12,5 8,1 166<br />
Pajam ® 1 237 6,8 13,1 7,9 171<br />
Pajam ® 2 244 6,6 12,7 8,0 168<br />
Jork 9 241 6,6 12,5 8,3 167<br />
( 1 ) Millequivalenti di acidi organici (ac. malico = 0,67 meq totali).<br />
( 2 ) Somma di solidi, solubili, acidi.<br />
Dati rilevati dalla sola Unità operativa Creso CN.<br />
Nakb T 337, Nakb T 338 e Pajam ® 1; tutti<br />
possiedono, in maggiore o minore<br />
misura, i citati requisiti: Pajam ® 1 si è<br />
distinto per la precocità di messa a<br />
frutto e per l’alta efficienza produttiva,<br />
Nakb T 338 per l’ottima pezzatura dei<br />
frutti, Nakb T 337 per la più limitata<br />
rugginosità dei frutti e infine Pajam ® 1<br />
e Nakb T 337 per il buon indice di precocità<br />
di fruttificazione.<br />
Naturalmente, queste considerazioni<br />
nulla tolgono alla validità <strong>del</strong> 2° gruppo<br />
di cloni di M 9 (e cioè Emla 9, Pajam ® 2,<br />
Nakb T 339 e Cover 2) più idonei al<br />
conseguimento di una vigoria leggermente<br />
superiore a quella <strong>del</strong> 1° gruppo,<br />
perciò più adatti ai suoli dove esistono<br />
deficit di fertilità e di disponibilità idrica.<br />
L’efficienza produttiva di questi<br />
cloni, pur essendo di poco inferiore a<br />
quella di Nakb T 337 e T 338 e di<br />
Pajam ® 1, è buona, tenuto conto che<br />
hanno manifestato egualmente un<br />
buon indice di precocità di messa a<br />
frutto, inducendo anche buone caratteristiche<br />
qualitative dei frutti.<br />
Appaiono soddisfacenti anche i dati<br />
relativi ai restanti cloni Cover 1 e Jork<br />
9. Questi cloni si sono fatti apprezzare<br />
per vari parametri, in particolare Jork<br />
9 per l’efficienza produttiva, il peso<br />
medio e la qualità dei frutti,<br />
buoni anche in condizioni di<br />
coltura non ottimali. Il comportamento<br />
di Cover 1 è, per<br />
molti aspetti, simile a quello<br />
di Cover 2, a conferma dei risultati<br />
ottenuti in una precedente<br />
indagine (Sansavini et<br />
al., 1999) in cui un terzo clone<br />
(Burgmer 719), si era rivelato<br />
ancor più interessante<br />
per il contenimento <strong>del</strong>la vigoria<br />
e per l’elevata efficienza<br />
produttiva.<br />
Precedenti esperienze italiane<br />
(Bassi e Colombari,<br />
1997), mettendo a confronto vari <strong>portinnesti</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>melo</strong> con Golden Delicious<br />
(clone Smoothee), hanno dato risultati<br />
solo in parte concordanti con la presente<br />
nota: nell’arco di 6 anni, infatti,<br />
mentre l’effetto nanizzante indotto da<br />
Pajam ® 1 e Nakb T 337 è emerso nettamente,<br />
in misura superiore ad altri cloni,<br />
il comportamento di Mac ® 9 è stato<br />
diverso e anche relativamente soddisfacente,<br />
avendo indotto una vigoria e<br />
una produzione simili a Pajam ® 2 e a M<br />
9 clone RN 19.<br />
Interessanti anche i dati <strong>del</strong>la prova<br />
internazionale di Alpe-Adria (Keppel et<br />
al., 1997 e 2000) e di un’altra condotta<br />
nel Veneto (Galletti et al., 2000), dalle<br />
quali è emersa la validazione sperimentale<br />
di tre cloni di M 9 (FL 56, KL<br />
29 e RN 19), non inclusi in questa indagine<br />
comparata. Il clone RN 19 è risultato<br />
meno vigoroso <strong>del</strong> KL 29 e FL 56 si<br />
è rivelato paragonabile a Pajam ® 1 per<br />
riduzione di vigoria e fruttificazione.<br />
Infine un cenno a Mac ® 9, l’unico portinnesto<br />
fra quelli sperimentati dal<br />
Gruppo di lavoro ritenuto inadatto per<br />
gli impianti italiani in base a una valutazione<br />
d’insieme dei vari parametri rilevati<br />
(tabella 6). Infatti, nonostante la<br />
precocità di messa a frutto e l’alta efficienza<br />
produttiva dimostrate (legate<br />
entrambe alla scarsa vigoria degli alberi)<br />
e le ottime caratteristiche qualitative<br />
dei frutti (un po’ penalizzati, però,<br />
nella pezzatura), questo soggetto, col<br />
passare degli anni, ha ridotto la resa<br />
produttiva (in alcuni siti, anche a meno<br />
di 20 kg/albero), probabilmente in relazione<br />
anche alle note distrofie nel punto<br />
d’innesto (Sansavini et al., 1999), destinate<br />
ad aggravarsi nel tempo e a minarne<br />
la funzionalità vascolare. Inoltre,<br />
secondo la letteratura americana<br />
(Marini et al., 2001) questo difetto si<br />
aggrava nelle zone di coltura più calde.<br />
Nelle aree settentrionali, invece,<br />
Mac ® 9 risponderebbe meglio, fino a<br />
indurre una vigoria addirittura superiore<br />
a quella di M 9. In Italia, però, anche<br />
per quanto si è potuto osservare in<br />
zone alpine, questo portinnesto induce<br />
una minore vigoria e manifesta egual-<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 21
Melo<br />
Tabella 5 - Usa: principali <strong>portinnesti</strong><br />
disponibili per classe<br />
di vigoria<br />
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5<br />
Last Minute ® BUD 146 M 9 Ottawa 3 Supporter ® 4<br />
(P22*)<br />
M 27 BUD 491 BUD 9 G 11 CG 30<br />
G 65 Lizzy ® (P16*) P 2 M 26<br />
G 16<br />
Classe 6 Classe 7 Classe 8 Classe 9 Classe 10<br />
M 7 MM 106 MM111 BUD 118 Franco<br />
BUD 490 P18 Novole<br />
Fonte: Nysaes Cornell University, Geneva (Usa).<br />
Tabella 6 - Classificazione dei<br />
<strong>portinnesti</strong> in prova<br />
Portinnesti consigliati<br />
Con maggiore controllo vegetativo rispetto a M 9:<br />
Nakb T 337<br />
Nakb T 338<br />
Pajam ® 1 - Lancep*<br />
Con normale controllo vegetativo (pari a M 9):<br />
Emla 9<br />
Nakb T 339<br />
Pajam ® 2 - Cepiland*<br />
Cover 2 (= Burgmer 984)<br />
Con vigoria superiore a M 9:<br />
M 26<br />
Portinnesti promettenti<br />
Cover 1 (= Burgmer 751)<br />
Jork 9<br />
Portinnesti sconsigliabili<br />
Mac ® 9 Mark*<br />
mente la citata sindrome al colletto,<br />
che non sembra corrispondere tanto a<br />
una forma di disaffinità quanto a una<br />
caratteristica intrinseca, limitativa <strong>del</strong>la<br />
propria funzionalità (somigliante per<br />
certi aspetti ai «burrknots»). Di seguito<br />
si riporta il giudizio dei <strong>portinnesti</strong> in<br />
prova (tabella 6) nonché nel box a pag.<br />
24 una breve valutazione dei nuovi materiali<br />
potenzialmente interessanti, attenendosi<br />
alle informazioni reperibili in<br />
letteratura (tabella 7).<br />
Tabella 7 - Portinnesti di potenziale interesse per il <strong>melo</strong><br />
Portinnesti<br />
Stazione sperimentale<br />
Paese<br />
d’origine<br />
Origine genetica<br />
Serie Nakb: T 340 Stazione di ricerca di Olanda sel. genetico-sanitaria di M 9<br />
Wilhelminadorp e Nakb<br />
Serie Burgmer: 719 Istituto di frutticoltura di Bonn Germania sel. genetico-sanitaria di M 9<br />
e vivaista Burgmer<br />
Fleuren 56 Olanda sel. genetico-sanitaria di M 9<br />
RN 19 Vivai Nicolai Belgio sel. genetico-sanitaria di M 9<br />
RN 29 Vivai Nicolai Belgio sel. genetico-sanitaria di M 9<br />
Bemali Balsgard Svezia Marnk’s Codlin×M 4<br />
Novole NY State Agr. exp. station Geneva Stati Uniti Malus prunifolia lib. impol.<br />
Ottawa 3 Agriculture Canada Canada Robin Crab×M 9<br />
Research station Ottawa<br />
Robusta 5 Agriculture Canada Canada Malus baccata lib. impol.<br />
Research station Ottawa<br />
Serie Budagovski: Michurinsk College of Agriculture Russia<br />
BUD 9 Mosca M 8×Red standard<br />
BUD 146<br />
Serie DAB Berlino Germania Malus baccata lib. impol.<br />
Serie CG (Cornell-Geneva) NY State Agr. exp. station Geneva Stati Uniti<br />
G 11 M 26 Robusta 5<br />
G 16<br />
Ottawa 3×Malus floribunda<br />
G 30 Robusta 5×M 9<br />
G 65<br />
M 27×Beauty Crab apple<br />
CG 10<br />
M 8 lib. impol.<br />
Serie 1 Russia M 4, M 9×cv locali<br />
Serie J-TE: J-TE-G, J-TE-E-, J-TE-H, J-TE-F Stazione di ricerca di Techobuzice Rep. Ceca M 9, M 2, M 1, M 4×cv locali<br />
Serie Pillnitzer: Istituto di Pillnitz-Dresden Germania<br />
Supporter ® 1<br />
M 9×Malus baccata<br />
Supporter ® 2<br />
M 9×Malus micromalus<br />
Supporter ® 3<br />
M 9×Malus micromalus<br />
Supporter ® 4 (Pi 80*) M 9×M 4<br />
Serie Polan: Res. inst. of pomology Skierniewice Polonia<br />
P1<br />
M 4×Antonovka<br />
P2<br />
M 9×Antonovka<br />
Lizzy ® (P 16*) Longfield×M 11<br />
Last Minute ® (P 22*)<br />
M 9×Antonovka<br />
Serie Vineland: V-605-1=V1, Horticultural research Canada M 9×cv da sidro<br />
V-605-2=V2, V-605-3=V3,<br />
institute of Ontario,<br />
V-605-4=V4, V-605-7=V7<br />
Vineland station<br />
Serie KSC (Kentville Stock Clone): Research station agriculture Canada Beautiful Arcade×Robusta 5<br />
KSC 28, KSC 18, KSC 7, KSC 11 Canada Kentville (Nova Scotia)<br />
Serie JM: JM 1*, JM 5, JM 8 Lab. of plant physiology, Apple research Giappone Morubakaido×M 9<br />
center, National institute of fruit tree<br />
science Morioka<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002<br />
Portinnesti consigliati<br />
M 9 clone Emla. Clone virus-esente,<br />
risanato con termoterapia dalle due Stazioni<br />
sperimentali inglesi di East Malling<br />
e Long Ashton (ora cessata) fin dagli<br />
anni 60. Rispetto a M 9 tradizionale si<br />
è dimostrato leggermente più vigoroso<br />
(ma meno di altri cloni di M 9 pure risanati<br />
per termoterapia), facile da propagare<br />
con le normali tecniche di margottaggio<br />
(comunque presenta qualche difficoltà<br />
nella radicazione) e meno pollonifero<br />
<strong>del</strong>lo standard. Induce scarsa vigoria<br />
e scarso ancoraggio al suolo (necessita<br />
quindi <strong>del</strong>l’uso di sostegni). La<br />
messa frutto è precoce; elevate sono la<br />
produttività e l’efficienza produttiva <strong>del</strong>l’albero.<br />
Esalta le qualità organolettiche,<br />
la pezzatura e la colorazione dei frutti,<br />
ma può favorire l’insorgenza <strong>del</strong>la ruggi-<br />
22<br />
nosità. Predilige i terreni fertili, permeabili<br />
e irrigui; infatti ha mostrato scarso<br />
adattamento ai terreni siccitosi e a quelli<br />
eccessivamente pesanti e/o umidi. Resistente<br />
a Phytophthora cactorum; sensibile<br />
ad Agrobacterium tumefaciens e<br />
all’afide lanigero; suscettibile al colpo di<br />
fuoco batterico.<br />
Pajam ® 1 - Lancep*. Selezione clonale<br />
virus-esente di Paradiso Giallo di<br />
Metz ottenuta in Francia, a Lanxade,<br />
nel 1981 da Ctifl-Cep; brevettato come<br />
Lancep, marchio Pajam 1. Clone di vigoria<br />
leggermente inferiore ad altri<br />
cloni risanati (ad esempio Emla), ma<br />
simile a quella <strong>del</strong> clone Nakb T 337.<br />
Nella propagazione per margotta di<br />
ceppaia ha dimostrato una resa superiore<br />
alla media dei cloni Emla e Nakb<br />
T 337. Leggermente pollonifero, tende<br />
anche a formare un maggior numero di<br />
sferoblasti («burrknots») lungo il tronco,<br />
accompagnati da abbozzi radicali<br />
sotto il punto d’innesto e fuori terra.<br />
Pajam ® 2 - Cepiland*. Selezione clonale<br />
virus-esente di Paradiso Giallo di<br />
Metz ottenuta in Francia, a Lanxade,<br />
nel 1981 da Ctifl-Cep; già clone P, brevettato<br />
col nome di Cepiland e diffuso<br />
con il marchio Pajam 2. Più vigoroso rispetto<br />
agli altri cloni di M 9 (nei primi<br />
anni circa il 20% in più <strong>del</strong> clone Nakb<br />
T 337) e più pollonifero <strong>del</strong> clone<br />
Pajam ® 1. Rispetto ad altri cloni presenta<br />
maggiori rese di ceppaia (quasi<br />
doppie rispetto a Nakb T 337), ma anche<br />
alcuni inconvenienti dovuti al suo<br />
stato di «ringiovanimento» (ad esempio,<br />
numero elevato di «burrknots» e<br />
spinescenza).
Melo<br />
5<br />
7<br />
6<br />
5, 6, 7 - Golden B<br />
alla 6 a foglia<br />
(1999) su<br />
M 9 clone<br />
Emla (foto 5)<br />
a confronto<br />
con Golden<br />
B/Pajam® 1<br />
Lancep* (foto 6)<br />
e Golden B/Jork 9<br />
(Creso,<br />
Az. Spinetta,<br />
Cuneo)<br />
Nakb T 337. Selezione clonale di M 9<br />
ottenuta da un complesso lavoro <strong>del</strong><br />
Nakb olandese, iniziato nel 1968 e<br />
conclusosi con l’ottenimento, dopo<br />
termoterapia, di alcuni cloni (T 337,<br />
qui descritto, T 338, T 339, T 340) testati<br />
inizialmente dalla Stazione sperimentale<br />
di Wilhelminadorp (Olanda).<br />
Clone di vigoria paragonabile a<br />
Pajam ® 1, difficile a moltiplicarsi (le<br />
rese di ceppaia sono inferiori a quelle<br />
di Pajam ® 1, ma più elevate rispetto<br />
agli altri tre cloni olandesi). Manifesta<br />
scarsa attitudine alla produzione di<br />
polloni radicali e di «burrknots», qualità<br />
queste molto apprezzate dal mercato.<br />
Induce una buona fruttificazione<br />
e sembra anche esaltare la qualità <strong>del</strong>le<br />
mele.<br />
Nakb T 338. Clone di M 9 selezionato<br />
dal Nakb olandese. Manifesta qualche<br />
problema di propagazione (scarsa attitudine<br />
rizogena). Come vigore non è<br />
tanto dissimile dagli altri cloni <strong>del</strong><br />
Nakb. In Olanda aveva dato un esito<br />
produttivo almeno pari a Nakb T 337.<br />
Nakb T 339. Clone di M 9 selezionato<br />
dal Nakb olandese. Nelle prove di Van<br />
Oosten (1986) in Olanda questo clone<br />
era risultato più produttivo degli altri,<br />
a parità di vigoria <strong>del</strong>le piante. A Bologna<br />
ha dimostrato vigoria e produttività<br />
pari a quelle di Nakb T 337.<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 23
Melo<br />
DA INFORMAZIONI REPERIBILI IN LETTERATURA<br />
Nuovi <strong>portinnesti</strong> di potenziale interess<br />
Per la redazione dei profili di questi <strong>portinnesti</strong>, non inclusi nella<br />
presente indagine, gli autori si sono attenuti alle informazioni reperibili<br />
in letteratura.<br />
Supporter ® 4 (Pi 80*)<br />
Incrocio tra M 9 e M 4 ottenuto da M. Fischer a Dresden presso l’Istituto<br />
di Pillnitz (Germania) (Fischer, 1997). La vigoria è paragonabile<br />
o di poco superiore a M 26; in base a prove condotte in Francia<br />
(Michelesi et al., 1995) risulta di vigoria superiore (+10%) a quella ottenibile<br />
con Pajam ® 2; nel Cuneese la vigoria è risultata intermedia fra<br />
M 26 e M 106 (Pellegrino, com. pers.). L’ancoraggio risulta analogo a<br />
quello di M 26. La precocità di messa a frutto è simile a M 26 (ma inferiore<br />
a Pajam ® 2) mentre in seguito la fruttificazione è superiore a<br />
M 26. Supporter ® 4 conferisce ai frutti un buon calibro e una buona<br />
qualità e conservabilità. Tollerante a Phytophthora spp.<br />
Serie CG (Cornell-Geneva, Usa)<br />
G 65. Incrocio tra M 27 e Beauty Crab apple selezionato da J. Cummins<br />
a Geneva (New York); licenziato nel 1992. È molto difficile da propagare.<br />
Tende a produrre molte spine e radica poco. Nanizza come P<br />
22, BUD 491 e M 27. Induce una precoce messa a frutto. Necessita di<br />
supporti. È stata notata anche un’influenza negativa sulla dimensione<br />
<strong>del</strong> frutto. La tendenza a emettere polloni è moderata e i «burrknots»<br />
rari. Presenta una moderata resistenza ad afide lanigero, oidio e soprattutto<br />
al colpo di fuoco batterico (Robinson e Cummins, 1997).<br />
G 16. Incrocio tra Ottawa 3 e Malus floribunda selezionato a Geneva<br />
(New York); licenziato nel 1997. Le rese nelle ceppaie sono<br />
moderate e non radica facilmente. Vigoria simile a M 9. Induce una<br />
precoce messa a frutto, simile o migliore di M 9; la produttività e la<br />
pezzatura sono buone. L’ancoraggio è migliore di M 9, ma necessita<br />
di supporti. Poco pollonifero. Resistente al colpo di fuoco batterico,<br />
è sensibile all’afide lanigero; sembra anche resistente al marciume<br />
<strong>del</strong> colletto (Robinson e Cummins, 1997; Wertheim, 1998).<br />
G 11. Incrocio di M 26×Robusta 5 selezionato da J. Cumminsa a Geneva<br />
(New York); licenziato nel 1993. Si moltiplica bene per margotta<br />
di ceppaia. Vigoria simile a M 26 (Wertheim, 1998; Webster, 2002).<br />
L’efficienza produttiva è comparabile o migliore di M 26 ed è poco<br />
pollonifero. È moderatamente resistente al colpo di fuoco batterico,<br />
tollerante al marciume <strong>del</strong> colletto e sensibile all’afide lanigero (Robinson<br />
e Cummins, 1997).<br />
G 30. Incrocio di Robusta 5×M 9 selezionato da J. Cummins a Geneva<br />
(New York); licenziato nel 1994. Difficile da propagare, poco<br />
adatto alla propagazione per ceppaia. Vigoroso (simile a M 7), presenta<br />
una messa a frutto simile a M 26, ma necessita ugualmente di<br />
supporto. Moderatamente pollonifero (meno di M 7). I «burrknots»<br />
sono rari. Con Gala manifesterebbe disaffinità non riscontrata in altre<br />
cultivar. Resistente al colpo di fuoco batterico (Robinson e Cummins,<br />
1997).<br />
Serie Polan (Skierniewice, Polonia)<br />
P 2. Incrocio tra M 9 e Antonovka, ottenuto in Polonia da Zagaja e<br />
Czyczynk, presso l’Istituto di ricerca di Skierniewice licenziato nel<br />
1974. Si propaga bene per margotta di ceppaia, come M 9. Vigoria simile<br />
a M 9. Esiste una sorta di conflitto sulla attribuzione <strong>del</strong> vigore<br />
di questo portinnesto: in prove condotte negli Usa è risultato più nanizzante<br />
di M 9, mentre dai dati europei risulterebbe indurre vigoria<br />
e produttività al pari di M 9, forse perché con stato sanitario migliore<br />
(Wertheim, 1998). Presenta pochi «burrknots»; poco pollonifero.<br />
Resiste molto al freddo e potrebbe sostituire M 9 nelle aree fredde.<br />
P 2 è considerato da certi autori (Zagaja, 1974) come moderatamente<br />
sensibile al marciume <strong>del</strong> colletto mentre da altri (Baritt et al.,<br />
1990) è stato classificato come moderatamente resistente. È sensibile<br />
all’afide lanigero e moderatamente resistente a oidio.<br />
P 22* (Last Minute ® )<br />
Incrocio tra M9 e Antonovka, ottenuto in Polonia da Zagaja e<br />
Czyczynk, presso l’Istituto di ricerca di Skierniewice. A causa <strong>del</strong>la<br />
propagazione in vitro esistono due forme vegetative di questo clone:<br />
una «adulta» e una «giovanile». Quest’ultima si propaga più facilmente<br />
e quindi le rese sono molto più alte (Wertheim, 1998). Le barbatelle<br />
da piante giovani evidenziavano differenze morfologiche legate a<br />
effetti epigenetici, foglie più piccole, alta radicazione, alta resa in ceppaia;<br />
quelle adulte, invece, davano germogli eretti, foglie larghe, ca-<br />
Cover 2 (= Burgmer 984). Selezionato<br />
da una popolazione di M 9 in Germania<br />
da Nauman <strong>del</strong>l’Istituto di frutticoltura<br />
di Bonn, insieme al vivaista<br />
Burgmer. Pianta poco pollonifera con<br />
limitato numero di «burrknots». Prove<br />
condotte per un decennio presso la<br />
Stazione sperimentale di Laimburg<br />
(Bolzano) su Golden Delicious clone<br />
B hanno valutato questo soggetto, come<br />
produttività ad albero, alla pari<br />
con Mac ® 9 e superiore a Nakb T 337,<br />
ma a un livello inferiore alle selezioni<br />
Burgmer 751 e 511. Tuttavia, il minore<br />
sviluppo degli alberi ha permesso di<br />
conseguire gli stessi livelli di efficienza<br />
produttiva di Nakb T 337. I frutti poi<br />
sono apparsi tendenzialmente meno<br />
sfaccettati di rosa e un po’ più rugginosi.<br />
Nel complesso R. Stainer (inf.<br />
pers.) ha considerato il clone Burgmer<br />
984 equivalente per vigoria e produttività<br />
a Nakb T 337; nella prova di Bologna<br />
(Sansavini et al., 1997) Burgmer<br />
24<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002<br />
984 si è collocato invece fra i cloni di<br />
M 9 più vigorosi, con una produttività<br />
soddisfacente ma leggermente inferiore<br />
a quella di Burgmer 719. In ogni caso<br />
risulta competitivo, anche per la<br />
qualità dei frutti, con M 9.<br />
M 26. Incrocio di M 16×M 9 ottenuto a<br />
East Malling (Gran Bretagna) nel<br />
1965. Si propaga discretamente bene<br />
per margotta di ceppaia; risulta scarsamente<br />
pollonifero. La presenza abbondante<br />
di «burrknots» (sferoblasti)<br />
influisce negativamente sulla vigoria<br />
<strong>del</strong>le piante (disformità <strong>del</strong>l’impianto).<br />
Induce una vigoria medio-scarsa.<br />
L’ancoraggio è superiore a M 9, ma le<br />
piante necessitano spesso di sostegni.<br />
Induce precoce messa a frutto, elevata<br />
produttività e alta efficienza produttiva;<br />
ritarda il germogliamento. L’affinità<br />
di questo portinnesto si è rivelata<br />
appena discreta o scarsa con alcune<br />
cultivar (ad esempio Granny Smith e<br />
Imperatore). Predilige terreni fertili,<br />
permeabili, irrigui; ha mostrato limitato<br />
adattamento a terreni siccitosi,<br />
mentre risulta poco idoneo a terreni<br />
asfittici. È più sensibile ai freddi invernali<br />
di M 9; presenta media sensibilità<br />
a Phytophthora cactorum; è suscettibile<br />
ad afide lanigero e molto suscettibile<br />
al «fire blight» (colpo di fuoco<br />
batterico).<br />
Portinnesti promettenti<br />
Cover 1 (= Burgmer 751). Selezione<br />
sanitaria di M 9, ottenuto in Germania<br />
da un lavoro di iniziato nel 1960 da<br />
Nauman <strong>del</strong>l’Istituto di frutticoltura di<br />
Bonn insieme al vivaista Burgmer. Dalla<br />
stessa selezione sono stati ottenuti<br />
Burgmer 719 e Burgmer 984. In Italia<br />
ha preso il nome commerciale di Cover<br />
1. Clone di maggiore vigoria rispetto<br />
a M 9 clone Emla e Nakb T 337. La<br />
propagazione è piuttosto difficile (anche<br />
se migliore di Nakb T 337), ma le<br />
piante sono belle e sembra prive di
Melo<br />
e per il <strong>melo</strong><br />
pacità rizogena e rese molto basse. Nessuna differenza è, invece,<br />
emersa fra produzioni degli astoni ottenuti da <strong>portinnesti</strong> «adulti» e<br />
«giovanili» (Wertheim, 1998). Vigoria simile a M 27 variabile con il genotipo<br />
<strong>del</strong>la varietà. Efficienza produttiva elevata e buona dimensione<br />
dei frutti. In Usa ed Europa sono stati segnalati casi di morte di alberi<br />
giovani, sensibili alla siccità, per la disidratazione <strong>del</strong>le radici<br />
nelle fasi di estirpazione e trasporto. Apparato radicale superficiale<br />
sensibile all’afide lanigero e moderatamente sensibile al marciume<br />
<strong>del</strong> colletto; resiste alle basse temperature.<br />
P 16* (Lizzy ® ). Incrocio tra Longfield e M 11, ottenuto da Zagaja e<br />
Czyczynk, presso l’Istituto di ricerca di Skierniewice (Polonia); diffuso<br />
nel 1988. Abbastanza facile da propagare per margotta di ceppaia.<br />
Vigoria simile o leggermente inferiore a M 9 (Wertheim, 1998).<br />
L’efficienza produttiva è buona o superiore a quella di M 9, necessita<br />
di supporti. L’irrigazione è necessaria, specialmente negli impianti ad<br />
alta densità. È moderatamente pollonifero e presenta pochi «burrknots».<br />
È resistente al freddo e sembra anche al marciume <strong>del</strong> colletto;<br />
risulta sensibile al colpo di fuoco batterico e all’afide lanigero.<br />
Serie Budagovskij (Mosca, Russia)<br />
B 9 (Bud 9). Incrocio tra M 8 e Krasny Sztandart (Red Standard),<br />
ottenuto da Budagovskij al Michurinsk College of Agriculture di<br />
Mosca (Russia). Nella moltiplicazione per margotta di ceppaia ha<br />
rese inferiori a M 9. Simile a M 9 per vigoria e produttività. Induce<br />
una precoce messa a frutto. Presenta scarso ancoraggio, necessita<br />
di supporto. Moderatamente pollonifero, con pochi «burrknots».<br />
Sembra tollerante al colpo di fuoco batterico e più resistente di M 9<br />
al marciume <strong>del</strong> colletto; sensibile all’afide lanigero e all’oidio e resistente<br />
al freddo più di M 9 ma meno di M 26 [forse per questo nello<br />
stato di Washington (Usa) rappresenta il 12% dei <strong>portinnesti</strong><br />
censiti nel 1998].<br />
B 146. Ottenuto da Budagovskij presso il Michurinsk College of<br />
Agriculture di Mosca (Russia). In Polonia ha mostrato capacità di<br />
moltiplicazione per margotta di ceppaia. Esistono differenti cloni<br />
con più o meno predisposizione ai «burrknots» e all’attività pollonifera.<br />
Per vigore si colloca tra M 9 e M 27. In alcune prove è risultato<br />
simile a M 9, in altre meno vigoroso (Wertheim, 1998). La precocità<br />
nella messa a frutto è elevata simile a M 27 e la produttività<br />
è risultata maggiore di M 9. Richiede supporti per lo scarso ancoraggio.<br />
È sensibile al colpo di fuoco batterico e all’afide lanigero ed<br />
è molto resistente al freddo.<br />
Serie J-TE (Techobuzice, Repubblica Ceca)<br />
Ottenuti da un programma di miglioramento genetico nella Repubblica<br />
Ceca. Il codice J-TE indica J=<strong>melo</strong> e TE= Techobuzice (località<br />
<strong>del</strong>la stazione di ricerca) (Dvoràk, 1988; Kosina, 1988). I genotipi più<br />
interessanti sono: J-TE-E, con vigore simile a M 9 e con elevata produzione<br />
ed efficienza produttiva, abbastanza pollonifero; J-TE-F, con<br />
vigore simile a M 9 ed elevata produzione ed efficienza produttiva; J-<br />
TE-G, caratterizzato da un vigore simile a M 27, da una elevata efficienza<br />
produttiva e una scarsa attitudine pollonifera; J-TE-H con vigore<br />
intermedio tra M 9 e M 26 e meno produttivo di M 9 (Wertheim<br />
1988; Webster et al., 2000).<br />
Fleuren 56<br />
È un clone ottenuto attraverso selezione sanitaria di M 9 in Olanda<br />
il cui vigore sembra inferiore a quasi tutte le altre selezioni di M 9 finora<br />
valutate. In vivaio le rese sono buone e questo potrebbe essere<br />
legato alla presenza di una forma di persistente giovanilità (Wertheim,<br />
1998). In prove condotte in Germania e in Olanda è risultato il più nanizzante<br />
tra i cloni di M 9. Altre sperimentazioni condotte in Australia<br />
lo riportano come più vigoroso di Nakb T 337 (Wertheim, 1998).<br />
RN 29<br />
È stato ottenuto in Belgio al Centro di ricerca di Gorsem dopo termoterapia<br />
di M 9 e diffuso da R. Nicolai. È più vigoroso e pollonifero<br />
di Nakb T 337 e sembra simile al Pajam ® 2. Anche in questo clone è<br />
possibile che siano presenti fenomeni di giovanilità (Wertheim,<br />
1998), identificabili con foglie lanceolate e dentellate. La resa di propagazione<br />
da margotta di ceppaia è superiore a Nakb T 337 (Sansavini<br />
e Mantinger, 1995). La produttività è risultata buona e non significativamente<br />
differente da M 9 (Wertheim, 1998).<br />
«burrknots» e polloni radicali.<br />
Induce nelle piante una buona e regolare<br />
fruttificazione. Nelle prove condotte<br />
a Bologna la produttività non è<br />
stata significativamente differente da<br />
quella <strong>del</strong> clone Burgmer 984 (Cover<br />
2), ma è risultato leggermente meno<br />
vigoroso <strong>del</strong>lo stesso.<br />
Jork 9. Selezionato da una popolazione<br />
a libera impollinazione di M 9, ottenuto<br />
a Jork (Germania) da Tiemann e<br />
Dammann, alla Fruit Tree Research<br />
Station. Introdotto come portinnesto<br />
clonale negli Usa nel 1981. Jork 9 è facilmente<br />
propagabile per margotta di<br />
ceppaia. Paragonato a M 26, è leggermente<br />
più nanizzante, induce un anticipo<br />
di produzione e un incremento<br />
produttivo ed è dotato di legno leggermente<br />
più fragile. I polloni sono rari. È<br />
estremamente suscettibile al «fire blight»<br />
e all’afide lanigero; è sensibile alla<br />
ticchiolatura e alla rugginosità.<br />
Qualche volta, rispetto a M 9, è risultato<br />
più resistente alle basse temperature<br />
invernali (però meno di M 11). Presenta<br />
«burrknots» che si sviluppano<br />
radialmente nei tronchi, formando<br />
una sorta di anello.<br />
Portinnesti sconsigliati<br />
Mac ® 9 (Mark*). Semenzale di M 9<br />
selezionato da Carlson a East Lansing<br />
(Michigan - Usa) nel 1979 per libera<br />
impollinazione di M 9.<br />
Difficile da propagare per margotta<br />
di ceppaia; buona invece la moltiplicazione<br />
in vitro. È poco pollonifero.<br />
Mac ® 9 induce una vigoria medio-scarsa<br />
(le piante necessitano di sostegni).<br />
Predilige terreni fertili, permeabili, irrigui.<br />
Presenta, a un anno dall’impianto,<br />
un grosso cercine (iperplasia) che<br />
può portare a irregolarità di sviluppo e<br />
a disfunzioni <strong>del</strong>l’albero; questo fenomeno<br />
si accentua negli ambienti pedoclimatici<br />
particolarmente caldi e in<br />
condizioni di stress idrico. Le caratteristiche<br />
qualitative dei frutti (colore,<br />
forma, rugginosità) sono positivamente<br />
influenzate da Mac ® 9. Negativo è risultato<br />
il comportamento produttivo<br />
nei nostri ambienti. Buona è la resistenza<br />
a Phytophthora cactorum; sensibile<br />
ad afide lanigero, ai tumori radicali<br />
e al virus TmRSV.<br />
Il Gruppo di lavoro «Portinnesti <strong>melo</strong>» ringrazia<br />
vivamente tutte le Unità operative che<br />
hanno fornito dati e materiale fotografico, i<br />
responsabili dei campi sperimentali, i rilevatori<br />
e gli analisti, E. Muzzi (per l’elaborazione<br />
finale), nonché le aziende sperimentali e dimostrative<br />
che hanno ospitato le prove e fornito<br />
personale specializzato.<br />
Lavoro svolto nell’ambito <strong>del</strong> Progettto finalizzato<br />
Mipaf «Formulazione di liste di orientamento<br />
varietale dei fruttiferi. Sottoprogetto<br />
Portinnesti», Roma. Pubblicazione n. 220.<br />
La bibliografia verrà pubblicata negli estratti.<br />
S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 25
Melo<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
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«Prospettive <strong>del</strong>l’ortofrutticoltura<br />
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terzo millenio». Codroipo (Udine) 8-10<br />
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S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 1