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L'apicoltura nel Nord Albania. - Collettivo Donquixote

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Introduzione.<br />

Passeranno decenni prima che una nuova generazione di giovani capisca il valore perduto della bellezza dell’ambiente del<br />

<strong>Nord</strong> <strong>Albania</strong>. Coprire di cemento la campagna e l’ambiente naturale, inquinare fiumi e spiagge, distruggere il paesaggio e gli<br />

edifici storici delle città, cancellare i boschi di querce e tigli in montagne intere e raccogliere indiscriminatamente le piante<br />

officinali è un’azione criminale nei confronti delle generazioni future. Il guadagno immediato, di pochi, lascerà in eredità un<br />

ambiente degradato e i costi di ricostruzione saranno ben maggiori di quanto sarebbero stati necessari oggi. Venti anni fa<br />

pochi ambienti in Europa e in Italia erano così ricchi e suggestivi. Ora non è più così.<br />

Eppure questo paesaggio naturale e agricolo, ben conservato fino al 1991, ha sempre un suo fascino. Le visioni dai castelli di<br />

Lezhe e Scutari sono impareggiabili, le piane agricole della Zadrima testimoni di una grande capacità produttiva grazie alla<br />

ricchezza dell’acqua, i profumi delle piante erbacee <strong>nel</strong>le montagne si perdono <strong>nel</strong>l’aria così come la purezza delle acque<br />

azzurre e verdi cattura lo sguardo, l’ululato dei lupi e le tracce degli orsi ci ricordano quanto la Natura qui sia ancora viva,<br />

le dune e le lagune costiere sono un patrimonio da conservare. A fatica, salendo <strong>nel</strong>le montagne, le case sparse e i villaggi<br />

testimoniano la presenza scolare dell’Uomo, un tempo in armonia, <strong>nel</strong>la fatica del vivere di tutti i giorni che è sempre stato il<br />

punto di forza delle genti montane in tutto il mondo.<br />

L’ambiente naturale del <strong>Nord</strong> <strong>Albania</strong>, il suo paesaggio, la sua realtà agricola, la biodiversità non possono sopravvivere da<br />

soli. Il turismo moderno non è fatto di palazzoni sulle spiagge e auto che corrono veloci con passeggeri che non osservano il<br />

paesaggio, ma di persone interessate al vedere, ascoltare, capire. E’ fatto di persone che lasciano le città e la TV per riscoprire<br />

i sapori e i profumi della terra e della campagna, che vogliono assaggiare i prodotti locali, il vino e l’olio di Kallmet, il miele<br />

di erica e salvia selvatica, le marmellate delle fragole di bosco del Dukagjin, le castagne di Puka, i fagioli di Shale, il the di<br />

montagna. Persone interessate alla biodiversità, che sanno che il Lago di Scutari ospita le colonie del rarissimo Cormorano<br />

pigmeo, che nei torrenti del Theth vive ancora la Lontra, che a Vermosh gli orsi cercano il miele negli alveari. Cose che in molte<br />

zone d’Europa si sono perse, e che qui si mantengono, grazie all’equilibrio naturale e al rispetto millenario delle genti della<br />

campagna e della montagna che, con i loro gesti quotidiani, mantengono il patrimonio naturale.

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