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Giugno 2009 - parrocchiaditagliuno.it

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REDAZIONE 2<br />

exped<strong>it</strong> pontificio) sostenne l'esigenza<br />

del progressivo inserimento<br />

dei cattolici ne1la v<strong>it</strong>a civile e pol<strong>it</strong>ica.<br />

Meridionalista, sostenne la<br />

necess<strong>it</strong>a del decentramento<br />

amministrativo e delle autonomie<br />

regionali. Ostile al cap<strong>it</strong>alismo liberale<br />

che tendeva al monopolismo<br />

borghese, così come al socialismo<br />

classista che tendeva allo statalismo<br />

proletario, dopo 15 anni da<br />

pro-sindaco a Caltagirone fondò<br />

nel 1919 il Part<strong>it</strong>o popolare <strong>it</strong>aliano,<br />

di cui fu pure segretario, portandolo<br />

a notevoli successi. La d<strong>it</strong>tatura<br />

fascista lo costrinse,<br />

dal1924, a un lungo esilio, prima a<br />

Londra, poi negli Stati Un<strong>it</strong>i: grazie<br />

alla traduzione dei suoi saggi, la<br />

parola "total<strong>it</strong>arismo" divenne tra<br />

le più diffuse nel lessico pol<strong>it</strong>ico<br />

del Novecento. R<strong>it</strong>ornò in Italia<br />

nel 1946. Difensore di Roma cristiana<br />

contro il comunismo ateo,<br />

nel1952 caldeggiò un'alleanza con<br />

il Movimento sociale e i monarchici<br />

e fu sconfessato da parte del<br />

mondo cattolico e da De Gasperi.<br />

Fu nominato senatore a v<strong>it</strong>a sempre<br />

nel1952.<br />

Scuola di car<strong>it</strong>à<br />

Se il parlamento e stato il luogo<br />

preferenziale dell'azione di don<br />

Sturzo a favore dei poveri, la parrocchia<br />

lo è stato per don<br />

Mazzolari. Furono due sacerdoti<br />

poveri e attenti ai poveri. Nella<br />

loro v<strong>it</strong>a e nei loro scr<strong>it</strong>ti r<strong>it</strong>roviamo<br />

tre caratteristiche comuni, a<br />

questo propos<strong>it</strong>o: la ricerca della<br />

giustizia; la riflessione sull'obbedienza;<br />

l'amore alla pol<strong>it</strong>ica e alla<br />

democrazia. Don Mazzolari veniva<br />

dal mondo della campagna; parroco<br />

dei poveri lungo il Po, ha amato<br />

e ricercato i poveri anz<strong>it</strong>utto in<br />

parrocchia, guardando a loro<br />

soprattutto nell'opera culturale di<br />

formazione dei giovani. Alle strutture<br />

predilesse le relazioni, gli<br />

incontri; al tempo stesso, a fianco<br />

delle prime battaglie sociali dei<br />

cattolici dell'epoca e attraverso i<br />

suoi testi ribadì la central<strong>it</strong>à della<br />

tutela dei poveri, denunciando che<br />

"il mondo dei poveri, dei deboli,<br />

degli oppressi - questa realtà più<br />

vera di ogni altra -viene artificiosamente<br />

negata al nostro sguardo".<br />

Avendo combattuto il fascismo<br />

come negazione della libertà e<br />

della giustizia, accompagnò i primi<br />

passi della Dc nel dopoguerra cercando<br />

di indirizzarla a una pol<strong>it</strong>ica<br />

come "scuola di car<strong>it</strong>à".<br />

Don Sturzo, pur figlio di una nobile<br />

famiglia baronale, dando scandalo<br />

ai liberali della sua Sicilia fu<br />

attento ai lavoratori (fondando a<br />

Caltagirone una cassa rurale e una<br />

società di mutuo soccorso) e<br />

seguì anche il dramma dell'emigrazione<br />

dei suoi corregionali.<br />

Nella sua azione pol<strong>it</strong>ica arriverà a<br />

essere tacciato di "catto-comunismo"<br />

per l'attenzione alla tutela<br />

dei dir<strong>it</strong>ti. Ma combatterà sempre<br />

ogni forma di statalismo.<br />

"Desiderare il bene pubblico -<br />

scrisse nel1945 in Problemi spir<strong>it</strong>uali<br />

del nostro tempo -, lavorare<br />

e anche sacrificarsi per questo<br />

fine, è certamente un atto di<br />

car<strong>it</strong>à quando non è strettamente<br />

un obbligo, è un esercizio di giustizia<br />

sociale".<br />

Non violento, coraggioso<br />

Attivi nei decenni delle due grandi<br />

guerre mondiali, Sturzo e<br />

Mazzolari dedicarono al tema<br />

della pace riflessioni importanti.<br />

Mentre terminava il secondo confl<strong>it</strong>to,<br />

commentando le beat<strong>it</strong>udini<br />

don Sturzo scrisse: "Giustamente i<br />

pacifici sono chiamati figli di Dio,<br />

come i seminatori del male, i<br />

susc<strong>it</strong>atori di discordia, i provocatori<br />

di l<strong>it</strong>i, i promotori di guerre<br />

non possono essere chiamati che<br />

figli del diavolo. Cosa c'e di più<br />

umano, di più car<strong>it</strong>atevole, di più<br />

degno dell'uomo che la pace?". Gli<br />

avrebbe fatto eco negli anni<br />

Cinquanta Mazzolari che, sollec<strong>it</strong>ato<br />

sulle pagine di Adesso da alcuni<br />

univers<strong>it</strong>ari, scriverà sulla non<br />

violenza e sull'obiezione di<br />

coscienza testi che poi diventeranno<br />

Tu non uccidere, quasi un<br />

testamento spir<strong>it</strong>uale sulla non<br />

violenza, che apre la strada alla<br />

Pacem in terris (1963) di Giovanni<br />

XXIII. Nel libro Mazzolari scrive:<br />

"La non violenza non va confusa<br />

con la non resistenza. Non violenza<br />

è come dire no alla violenza. E<br />

un rifiuto attivo del male, non<br />

un'accettazione passiva. La pigrizia,<br />

l'indifferenza, la neutral<strong>it</strong>à non<br />

trovano posto nella non violenza,<br />

dato che alla violenza non dicono<br />

né si, né no. (...) Il non violento,<br />

invece, nel suo rifiuto a difendersi,<br />

è sempre un coraggioso".<br />

Sturzo: “Cosa c’é di più umano, di<br />

più car<strong>it</strong>atevole, di più degno dell'uomo<br />

che la pace?”. Mazzolari:<br />

“La non violenza non va confusa<br />

con la non resistenza. E’ un rifiuto<br />

attivo del male, non un'accettazione<br />

passiva”<br />

Indialogo n. 197<br />

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