QL - Economia Aziendale Online - Università degli studi di Pavia
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Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Pavia</strong>Facoltà <strong>di</strong> <strong>Economia</strong><strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong>Corso <strong>di</strong>IstituzioniCAPITOLO 7Teleonomia delle aziende <strong>di</strong>produzione e delle impreseTitolari (0382 506263)Prof.ssa Patrizia Gazzola e Prof. Piero MellaEsercitatore: Dott. Alessandro Mal<strong>di</strong>fassi (0382 506247)Tutor: Dott.ssa Silvia Asole e Miss Daniela CastiglioneAnno Accademico 2002/2003 -
Obiettivi del capitolo 7! Perché l'uomo svolge la propria attività economicatramite le aziende <strong>di</strong> produzione in particolare?! Perché le imprese costituiscono la più <strong>di</strong>ffusaforma <strong>di</strong> produzione nel mondo economicamenteprogre<strong>di</strong>to?! Quali sono le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> teleonomia, endogenaed esogena, che giustificano l'esistenza e lasempre più ampia <strong>di</strong>ffusione delle aziende <strong>di</strong>produzione e delle imprese?! Osserveremo che esiste un fenomeno generale dacui <strong>di</strong>pende il comportamento economico nelleaziende e tra le aziende: la produttività. aziendali enon aziendali.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 2
7.1 Perché esistono leaziende <strong>di</strong> produzione! Domanda: perché esistono le aziende <strong>di</strong>produzione?! Congettura: l'azienda <strong>di</strong> produzione ènata si è <strong>di</strong>ffusa e si mantiene perché:! aumenta la produttività dellaproduzione rispetto a quelladell'autoproduzione,! aumenta continuamente la produttivitànel tempo.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 3
Produttività me<strong>di</strong>a! La produttività (me<strong>di</strong>a) è la misura dellaefficienza del lavoro organizzato per laproduzione.Periodo T<strong>QL</strong>LAVOROATTREZZIMATERIEPROCESSIPRODUTTIVIFabbisogni: qFQP →π = ⎯⎯<strong>QL</strong> →QPPRODUZIONIbeneficiosacrificio<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 4
Costo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> produzione! Il costo <strong>di</strong> produzione reale espressoin termini <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> lavoro, per illavoratore, è l'inverso della produttività ein<strong>di</strong>ca il fabbisogno unitario <strong>di</strong> lavoro perunità <strong>di</strong> prodotto:1π=c.u.m =<strong>QL</strong>QPSACRIFICIOBENEFICIO! Il c.u.m. = cP in<strong>di</strong>ca quante unità <strong>di</strong> lavoro(sacrificio) sono richieste per un'unità <strong>di</strong>produzione (beneficio)<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 5
Autoproduzione! E’ la produzione ottenuta nelle stesse aziende<strong>di</strong> consumo.! La produzione <strong>di</strong>sgiunta dal consumonon inizia perché per il postulato dellarazionalità, ogni autoproduttore produce solo:! ciò che è utile,! nella quantità appena sufficiente per ilconsumo familiare,! in relazione ai bisogni ed alle aspirazionidella famiglia.! minimizzando il sacrificio del lavoro, tenutoconto della produttività me<strong>di</strong>a (normale).<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 6
La convenienza allo scambio! Supponiamo un autoproduttore del bene B cheproduca al costo unitario me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>autoproduzione:ca(B) = 1/π(B)! Supponiamo che anche un produttore (azienda<strong>di</strong> produzione) ottenga B, ma al costo unitariome<strong>di</strong>o:c(B) = 1/π*(B)! La produzione inizia quandoc(B) <strong>di</strong>venta minore <strong>di</strong> ca(B),! cioè quando nasce la convenienza alloscambio.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 7
Differenziale e ventaggio<strong>di</strong> produttività! Denominiamo:! <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> produttività la <strong>di</strong>fferenza:∆π(B) = ca(B) - c(B)" che esprime il vantaggio [efficienza] dellaproduzione sull'autoproduzione;! vantaggio <strong>di</strong> produttività, in generale,dell'azienda M sulla N, è la <strong>di</strong>fferenzap. es. 120c NB–c MB= ∆π MNB" avendo in<strong>di</strong>cato con c MBe c NBi cum.p. es. 98p. es. 22<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 8
Teleonomia esogenadell’azienda <strong>di</strong> produzione! Essenza della produzione: produrreequivale ad ottenere un “<strong>di</strong>fferenzialepositivo <strong>di</strong> produttività”, intesa come ilrisparmio <strong>di</strong> sacrificio del “produrre” rispettoall'“autoproduzione”.! Funzione dell'azienda <strong>di</strong> produzionee della produzione stessa (teleonomiaesogena): ottenere produttività, cioèprodurre e, possibilmente, rendere massimala <strong>di</strong>fferenza definita tramite la [7.5].<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 9
Ipotesi dellaproduttività crescente! L’aumento della produttività <strong>di</strong>venta ilfenomeno dominante dell'intero scenarioeconomico; è istituzionalizzato.! Congettura: ipotesi della produttività crescente.Il comportamento economico nella produzionetende a conseguire sempre maggiore produttività,ma è governato, esso stesso, dal continuoincremento della produttività.! La teleonomia esogena delle aziende <strong>di</strong>produzione consiste nella loro capacità <strong>di</strong>consentire al sistema economico <strong>di</strong> beneficiare <strong>di</strong>una produttività sempre più elevata perché porta amaggiore benessere (quantità e qualità <strong>di</strong>beni) e a minore lavoro.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 10
7.2 La rete <strong>degli</strong> scambi! Perché il sistema combinatorio della produttivitàcrescente possa operare risulta necessariaun’efficienterete <strong>di</strong> scambi tra aziende.! Queste le con<strong>di</strong>zioni minime fondamentali:! una sufficiente varietà <strong>di</strong> beni;! la formazione <strong>di</strong> un prezzo conveniente! adeguati processi <strong>di</strong> informazione su:! bisogni e le aspirazioni,! beni <strong>di</strong>sponibili e loro prezzo;! un sistema logistico che assicuri stoccaggio,conservazione, trasporto dei beni;! un affidabile sistema <strong>di</strong> pagamento.G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 11
7.3 Tre domande fondamentalisul <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> produttività! Tre domande fondamentali:(1) – quali sono i fattori della produttività?(2) – chi ne beneficia?(3) – perché si ricerca tale ∆π(B) e si cerca<strong>di</strong> espanderlo continuamente?<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 12
I fattori della produttività! I fattori (variabili, cause) della produttivitàsono tutti i fattori che fanno aumentarel'efficienza del lavoro cioè che aumentanoQP, riducono <strong>QL</strong> aumentando il rapporto π.! Ricor<strong>di</strong>amo che il lavoro è l'unica fonteattiva <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> produttivitàanche se <strong>di</strong>pende dalle <strong>di</strong>versecon<strong>di</strong>zioni in cui viene impiegato neiprocessi produttivi.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 13
Le tre classi <strong>di</strong> fattoridella produttività! I fattori della produttività sonoraggruppabili in tre classi:[1] fattori passivi QP↑ <strong>QL</strong> =[2] fattori attivi QP = <strong>QL</strong> ↓[3] fattori endogeni QP→ ← <strong>QL</strong>! Per ciascuna classe vi sono <strong>di</strong>versi tipi.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 14
Fattori passivi! I fattori della produttività sono raggruppabiliin tre classi e in sei tipi:[1] fattori passivi QP≠↑ <strong>QL</strong> =Un solo tipo:[1.1] fertilità - il lavoro del produttore èimpiegato in un ambiente che favoriscel'ottenimento <strong>di</strong> produzioni abbondanti.Può essere naturale o artificiale.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 15
Fattori attivi! I fattori della produttività sono raggruppabiliin tre classi e in sei tipi:! [2] fattori attivi QP = <strong>QL</strong> ↓Tre tipi:[2.1] abilità - il lavoratore-produttore può contaresu vantaggi naturali o acquisiti.[2.2] attrezzatura - il lavoratore-produttoreinventa, produce e utilizza attrezzi ottenuti coninvestimento <strong>di</strong> lavoro.[2.3] organizzazione - il lavoratore-produttoreriesce ad organizzare il lavoro altrui, realizzandoeconomie <strong>di</strong> specializzazione.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 16
Fattori endogeni! I fattori della produttività sono raggruppabiliin tre classi e in sei tipi:! [3] fattori endogeni - QP→ ← <strong>QL</strong>Due tipi:[3.1] motivazione - il lavoratore-produttorelavora per un obiettivo, per una motivazione.[3.2] appagamento - il lavoratore-produttorecontinua a lavorare perché ottiene risultaticonformi alle motivazioni.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 17
7.4 Aspetti non economicidella fertilitàG u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!! Fertilità! proprietà fon<strong>di</strong>aria! ere<strong>di</strong>tà! <strong>di</strong>fesa, conquista, guerre, schiavitù! scoperte geografiche! sviluppo della geometria! ricerche genetiche<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 18
Aspetti non economicidell’attrezzaturaG u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!! Attrezzatura! sviluppo ricerca scientifica e tecnica! sviluppo della tecnologia: elettronica,informatica, robotica, nanotecnologie! aumento fabbisogni energetici! Brevetti o protezione del know how! facilità <strong>di</strong> produzione! necessità <strong>di</strong> capitale da investire<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 19
Aspetti non economicidell’abilitàG u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!! Abilità! sviluppo arti e mestieri! appren<strong>di</strong>mento e scuola! esami <strong>di</strong> stato! innalzamento dell'età scolare! Università! delega agli esperti per la produzione<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 20
Aspetti non economicidell’organizzazioneG u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!! Organizzazione! creazione <strong>di</strong> strutture produttivecomplesse! potere <strong>di</strong> dare or<strong>di</strong>ni! forme <strong>di</strong> governo - monarca! consenso, mutualità! programmazione! incentivazione! alienazione<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 21
Aspetti non economici<strong>di</strong> motivazione e appagamentoG u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!! Motivazione/appagamento! successo! lavoro = aspirazione! identificazione con l’organizzazione! conflittualità sul posto <strong>di</strong> lavoro! fringe benefits! carriera e profitto come obiettivo<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 22
7.5 Chi beneficia della (come siripartisce la) produttività! Distinguiamo, innanzitutto, tra:A. riparto della produttività globalmentegenerata a livello <strong>di</strong> sistema economico,B. il riparto della produttività tra aziende;C. il riparto della produttività generataall'interno delle aziende tra i fattori che ladeterminano.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 23
Riparto della produttivitàa livello <strong>di</strong> sistema economico! Poiché la produzione implica scambio,questo avviene ad un prezzo pP tale che:cP < pP < caP.! La <strong>di</strong>fferenza pP – cP rappresenta ilprofitto del produttore.! La <strong>di</strong>fferenza caP – pP costituisce laren<strong>di</strong>ta del consumatore.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 24
I due gran<strong>di</strong> sistemi teorici! Nel sistema capitalistico:! pP dovrebbe tendere al limite <strong>di</strong> caP;! l'intera produttività dovrebbe essere <strong>di</strong>pertinenza dell'azienda <strong>di</strong> produzione;! tutta la produzione dovrebbe, essere attuata daprofit organizations, cioè da imprese.! Nel sistema collettivistico:! pP dovrebbe tendere al limite <strong>di</strong> cP;! l'intera produttività dovrebbe essere <strong>di</strong>pertinenza dell'azienda <strong>di</strong> consumo;! tutta la produzione dovrebbe essere attuata danon profit organizations.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 25
Riparto della produttivitàtra aziende <strong>di</strong> produzione! Quando la produzione è attuata da aziende<strong>di</strong>verse, e si attua uno scambio tra aziende,si forma un prezzo che ripartisce il<strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> produttività tra i duescambisti.! A quale livello si attesterà il prezzo?! A questa domanda l’EA non può darerisposta:il prezzo <strong>di</strong>pende dal rapporto <strong>di</strong>potere che si instaura tra gliscambisti.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 26
Riparto della produttivitànelle aziende <strong>di</strong> produzione! Solitamente la quota <strong>di</strong> produttività piùelevata viene attribuita al fattore più scarso,secondo rapporti <strong>di</strong> potere:! al portatore della fertilità sotto forma <strong>di</strong>compenso denominato ren<strong>di</strong>ta;! al portatore del capitale sotto forma <strong>di</strong>compenso denominato interesse;! al portatore del lavoro sotto forma <strong>di</strong>compenso denominato salario;! all’impresa e all’impren<strong>di</strong>tore capitalistasotto forma <strong>di</strong> profitto.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 27
7.6 La funzione dell’impresa! L'impresa rappresenta la forma chestoricamente ha dato risposta allemotivazioni della produzione:! si produce ricchezza,! si producono remunerazioni <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong>capitale,! si sod<strong>di</strong>sfano bisogni ed aspirazioni.! Il profitto rappresenta una delle più potentimotivazioni dell’investimento, quin<strong>di</strong> è unodei più importanti fattori endogeni dellaproduttività.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 28
Profitto e produttività! Congettura: Libertà delconsumatore e concorrenza traproduttori garantiscono che ilprofitto possa generarsi solo acon<strong>di</strong>zione che le imprese riescanoa fare propri i fattori dellaproduttività.! La ricerca del profitto deve correlarsi ad unmiglioramento progressivo della produttivitàe dell'efficienza.! I fattori della produttività sono anche fattoridell’efficienza e del profitto.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 29
Dimostrazione! Per controllare il profitto ci sono alcune leve;le principali sono:! aumentare i prezzi,! ridurre i costi unitari me<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione,Prezzi unitariProfitto unitario∆+Costi me<strong>di</strong> unitariIMPRESA∆-profitto attesodecisioneconfronto<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 30
Perché i prezzi non possonoaumentare! Per vincere rischio della domanda e dellaconcorrenza occorre non aumentare i prezzi.Anzi occorre ridurli.! Per non ridurre i prezzi, le imprese ricercanoposizioni <strong>di</strong> monopolio.! Le leggi antitrust impe<strong>di</strong>scono alle imprese<strong>di</strong> arrivare a posizioni dominanti cheridurrebbero i rischi <strong>di</strong> mercato.! Il mercato libero e concorrenziale riducela possibilità <strong>di</strong> aumento dei prezzi.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 31
Perché la qualità aumentasempre! Per non perdere clienti e per fronteggiare laconcorrenza i produttori che non voglionoridurre (<strong>di</strong> molto) i prezzi possono (devono)puntare su incrementi della qualità deiprodotti o sulla loro varietà! Devono <strong>di</strong>fferenziarsi.! Devono operare in concorrenzamonopolistica.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 32
Perché i costi devono <strong>di</strong>minuire! Per poter ridurre i prezzi le impresedevono, necessariamente ridurre i costi<strong>di</strong> produzione.! Ma questo implica un aumento della efficienzaproduttiva, una riduzione dei fabbisogni <strong>di</strong> fattori edel lavoro in particolare.! Ergo: le imprese devono aumentare laproduttività come con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sopravvivenza inmercati <strong>di</strong> concorrenza.! Oppure devono delocalizzarsi dove minore è ilcosto dei fattori.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 33
Il sistema combinatorio dellaproduttività crescente [ii[ii]! Nel sistema combinatorio delle aziende <strong>di</strong>produzione [dello stesso settore], ciascunaazienda, per perdurare, deve tentare <strong>di</strong> migliorarela propria efficienza, quin<strong>di</strong> i livelli <strong>di</strong> produttività.! Micro comportamento: cercare <strong>di</strong> conseguirelivelli <strong>di</strong> produttività, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> efficienza, semprepiù elevati.! Macro comportamento: corsa generalizzataall’aumento della produttività generale del sistema.! Macro effetto: maggiori beni, minore lavoro.! Micro-macro feedback: tutti aumentano laproduttività costringendo ad aumentare laproduttività.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 34
Il sistema combinatorio dellaproduttività crescente [ii[ii]! Riformuliamo più operativamente:! micro comportamento: introduzione<strong>di</strong> un fattore della produttività per avere unvantaggio sui concorrenti! micro effetto: riduzione dei costi! macro comportamento: tutti siadeguano al nuovo fattore <strong>di</strong> produttività! macro effetto: aumento benessere! conseguenza: un feedback infinito trale imprese per aumentare la produttivitàper sopravvivere.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 35
La teleonomia! Teleonomia endogena: riuscire a ridurre i costi<strong>di</strong> produzione per produrre ROI che <strong>di</strong>a unROE adeguato per trattenere l’Equity.! Teleonomia esogena: produrre valore, cioèbeni con un prezzo in grado <strong>di</strong> garantirel’economicità, produrre remunerazioni dellavoro e del capitale.! Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> teleonomia:! aumentare la produttività con laricerca e l’uso <strong>di</strong> nuovi fattori dellaproduttività,! customer satisfaction tramite riduzione <strong>di</strong>prezzo e aumento della qualità.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 36
Il riparto del profitto! Il problema non è <strong>di</strong> ottenere profitto ma <strong>di</strong>ripartirlo in modo equo.! Il riparto del profitto è stato fonte <strong>di</strong> lotte <strong>di</strong>potere che hanno visto <strong>di</strong> fronte icapitalisti ed i lavoratori e che si sonospesso concluse tragicamente.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 37
7.8 L’impresa quale sistemateleologico! Le imprese <strong>di</strong>ventano <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.! Hanno necessità <strong>di</strong> ingenti capitali.! Ottengono equity da un gran numero <strong>di</strong>shareholders (impresa finanziaria)! Gli shareholders affidano a manager ilcompito <strong>di</strong> gestire l’organizzazione.! I manager acquistano sempre più potere.! Cercano <strong>di</strong> svincolarsi dal capitale.! L’impresa <strong>di</strong>venta un sistema teleologico ingrado <strong>di</strong> decidere del proprio futuro.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 38
7.9 La finanza spinge i business! Quando il capitale era relativamente scarso, siricercava il capitale per attuare e mantenere laproduzione.! Con una relativa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> capitaledurevolmente investito nell'impresa (anzi, ingenere non <strong>di</strong>sinvestibile), sono, invece, leproduzioni economicamente red<strong>di</strong>tizie a rendersinecessarie per mantenere investiti i capitali.! Ergo: la finanza spinge i business.! La creatività <strong>di</strong>venta il fattore cruciale delsistema <strong>di</strong> produzione capitalistico.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 39
Le imprese quali organizzazioniautopoietici! Le imprese (organizzazioni) <strong>di</strong>ventanosistemi teleologici aventi obiettivi autonomi<strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività,! cioè sistemi alterizzati rispetto ai fattori dellaproduzione e, in particolare, rispetto aiportatori <strong>di</strong> “capitali <strong>di</strong> rischio”,! cioè unità autopoietiche dotate <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong>esistenza autonoma, <strong>di</strong> potere decisorio e <strong>di</strong>controllo interno volto al conseguimento deilivelli <strong>di</strong> efficienza necessari per la loroesistenza indefinita.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 40
7.10 La <strong>di</strong>namica dellaproduttività! L'aumento della produttività è continuo; lateoria prevede e l'osservazioneconferma questo fenomeno.! La produttività genera ricchezza e laricchezza genera produttività in un loop <strong>di</strong>rinforzo.! L'impresa è la macchina (organizzazione)capace <strong>di</strong> trasformare lavoro in benessere(quantità e qualità dei beni) e il benessere inriduzione del sacrificio del lavoro.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 41
La produzione richieded’impresa?! Le imprese si <strong>di</strong>ffondono ovunque.! La loro teleonomia esogena si giustificaperché rendono massima l’efficienzaproduttiva.! La produttività è con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>sopravvivenza e spingono all’innovazione.! La produzione in forma non d’impresa è<strong>di</strong>ffusa ma non sostituisce quella d’impresa.! Si sta sviluppando il c.d. terzo settore,formato dalle aziende non profit oriented.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 42
7.10 Ci saranno ancora bisogni?! Domande:! arriveremo ad un tempo in cui i bisognisaranno completamente sod<strong>di</strong>sfatti?! E le aspirazioni saranno appagate ad unlivello non più superabile?! Risposte:! sì, ma a con<strong>di</strong>zione che i beni <strong>di</strong>ventinosovrabbondanti,! e perdano il loro valore, per conservaresolo la loro utilità.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 43
La produttività può <strong>di</strong>ventareinfinita?! Se i beni <strong>di</strong>ventano sovrabbondantiallora! la produttività <strong>di</strong>venta infinita.! E’ possibile ciò?G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 44
Che ne è dell’occupazione?! L’aumento della produttività riduce la quantità<strong>di</strong> lavoro necessaria per ottenere lo stessovolume <strong>di</strong> beni.G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!Se la π(T) aumenta nel tempo, quale fenomenotendenziale (legge dell’aumento dellaproduttività), e se l’aumento della ricchezzaappare un fattore <strong>di</strong> progresso, è possibilecontrastare la <strong>di</strong>minuzione della quantità <strong>di</strong> lavoronecessario per produrre?<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 45
La produzione è una rete <strong>di</strong>processi svolti da <strong>di</strong>verse unitàFig. 7.2 – La produzione a rete <strong>di</strong> impreseLAVOROPRODOTTIDICONSUMORETE DI IMPRESEBISOGNI EASPIRAZIONI<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 46
La rete è un potentesupercomputerFig.7.3 – La rete come un super computerBISOGNI E ASPIRAZIONIDICHIARATIΠAΠEBISOGNI E ASPIRAZIONISODDISFATTIΠFDISPONIBILITA' DILAVORO DICHIARATOΠBΠDQUANTITA' DILAVORO RICHIESTOΠCFEEDBACKCONTROLLO INTERNODELLA PRODUTTIVITA’<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 47
La rete equivale ad un mondo <strong>di</strong>autoproduttori! L’unica azienda è l’intera rete,anch’essa regolata dalla leggedella produttività e della qualitàcrescente.! Congettura: In un sistema nel quale tutti ibeni siano ottenuti con auto produzione,la produzione sarà <strong>di</strong> beni utili e non <strong>di</strong>beni dotati <strong>di</strong> valore e le imprese, comesingoli produttori, avranno, probabilmente,esaurito la loro funzione economica<strong>di</strong> produttori <strong>di</strong> ricchezza.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 48
Cinque congetture sui business! Prima congettura: i business <strong>di</strong>ventanosempre più gran<strong>di</strong> e la scala <strong>degli</strong> impiantiaumenta (grande è bello).! Seconda congettura: Il marketing assume unruolo sempre più rilevante (aumentare il mercato).! Terza congettura: si cercano posizioni <strong>di</strong>monopolio (cartelli, ecc.) per non ridurre i prezzi.! Quarta congettura: la qualità aumenta sempre(per aumentare i volumi <strong>di</strong> produzione econtrastare la riduzione dei prezzi).! Quinta congettura: il business si localizzadove i prezzi dei fattori sono più convenienti (perridurre i costi <strong>di</strong> produzione).G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!new<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 49
Sesta congetturaCreatività e capitale umano new! Sesta congettura: in un contesto capitalisticonel quale gli investimenti finanziari (finance)<strong>di</strong>rigono i produttivi (industry), la creatività ela ricerca <strong>di</strong>ventano la base della teleonomiaendogena <strong>di</strong> ogni capital investment.! La creatività significa ricerca <strong>di</strong> sempre nuovebusiness idea e <strong>di</strong> innovazione continua <strong>di</strong>:"prodotti"processi produttivi"processi commerciali (mercati, canali, clienti)"processi <strong>di</strong> marketing (pubblicità, <strong>stu<strong>di</strong></strong>o deigusti dei consumatori, pakaging, ecc.).! In un contesto capitalistico l’organizzazionecreativa che sviluppa i business acquista unvalore autonomo; <strong>di</strong>venta capitale umano.<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 50
Settima congetturaLa customer satisfaction! Settima congettura: in un contestocapitalistico, la base della teleonomiaesogena del capital investment <strong>di</strong>venta lacustomer satisfaction dalla quale <strong>di</strong>pendonoil RO e il ROI, quin<strong>di</strong> il RN.! La CS, in generale, si realizza con:"Qualità,"Prezzo"Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> consegna"Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pagamento"Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> assistenza.newG u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 51
FineFine del capitolo 7Queste <strong>di</strong>apositive sono <strong>di</strong>sponibilialla pagina:www.ea2000.it/mella<strong>Economia</strong> <strong>Aziendale</strong> – Istituzioni – 2002/2003 52