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Acli Trentine GIUGNO 2008

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sommario468910111316181920EditorialeParliamo con il fareTema del meseIl futuro è nella partecipazioneIntervista al Presidente Andrea OliveroPrimo pianoLe <strong>Acli</strong> e la sicurezzaIl PicchioDalla sindrome della paura alla presenza responsabilePrimo pianoFra elettori scomparsi e voglia di territorioVita cristianaNel mondo di Chiara LubichFAP <strong>Acli</strong>Ricordando Massimiliano FedelUS <strong>Acli</strong>In montagna con l’Unione sportivaEnaip e formazioneEnergia e mobilità: le alternative ci sono!Noi donneA proposito di quote rosaFOTO DI COPERTINA DI PIERO CAVAGNA222324Casa e territorioApprovato il nuovo piano straordinarioAbitabilità e manutenzioniPatronatoBenefici in vitaN°09 - <strong>GIUGNO</strong> <strong>2008</strong>Mensile d'informazione, attualità e riflessioni25Vita associativacongresso nazionale <strong>Acli</strong>:parliamo con il fareil futuro remoto di Chiara Lubichdomenica 3 agosto:estate insiemeil 5 per millealla Casa sociale e del lavoroper non voltare le spalle al domaniACLI trentine - Mensile d’informazione, attualità e riflessioni - Anno 42, n° 09 - giugno <strong>2008</strong>Direttore editoriale Arrigo Dalfovo - Direttore responsabile Walter NicolettiRedazione Giorgio Cappelletti, Vittorio Cristelli, Fausto Gardumi, Andrea MargheriHanno collaborato Rodolfo Pizzolli, Nicola Preti, Luca Oliver, Michele Segatta, Michela GrazziFotografie archivio ACLI, Piero Cavagna, OGPsrl e vari - Direzione e redazione Trento, via Roma57, Tel. 0461.277.277 - Fax 0461.277.278 - e-mail: giornale@aclitrentine.itProgetto grafico ed impaginazione OGP srl - Stampa Tipografia Esperia


fap ACLIDAL CONGRESSO NAZIONALEALLE ACLI TRENTINE DEL FUTUROdi Arrigo DalfovoParliamo con il fareIn questo periodo le <strong>Acli</strong> trentine sono un cantiereaperto, progettuale, ma soprattutto un luogodel fare.Prosegue il programma di riorganizzazione dell’associazioneche punta alla definizione di unsistema rinnovato ed adeguato alle nuove sfidesociali. Prosegue il programma di rilancio dell’Enaip,del Patronato e degli altri servizi ancheattraverso nuovi livelli di responsabilità.Le prossime settimane serviranno anche permettere a punto, collegialmente, il piano programmaticodel movimento attraverso il qualeriattivare il protagonismo dei territori e la nostrapresenza in favore della comunità trentina.La fase che stiamo attraversando è stata inoltresegnata dai grandi eventi legati alle elezioni diprimavera e dal congresso nazionale delle <strong>Acli</strong>,mentre in prospettiva si delineano gli importantiappuntamenti d’autunno, non ultimo quello delleelezioni provinciali per il rinnovo del governodell’Autonomia del Trentino.Insomma, come si suol dire, di carne al fuocone abbiamo molta ed il mio compito in questomomento è quello di delineare una traiettoria,chiara e visibile, sulla quale sviluppare una riflessionepartecipata ed un progetto forte per le <strong>Acli</strong>trentine.Identità ed autorevolezzaIl Presidente nazionale Andrea Olivero, nel suointervento conclusivo al congresso di Roma, ciesorta a parlare con il fare. Ci sembra questo ilmodo migliore per ribadire l’identità aclista inun tempo contrassegnato da grandi rivolgimentie trasformazioni sia in ambito economico, siasociale e politico. Parlare con il fare significa ricercarecontinuamente le migliori risposte ai bisogniche emergono nella società sconvolta dallospaesamento territoriale e dalla rivoluzioneinformatica (che significa anche rivoluzione deilavori). Ma significa anche ribadire l’autonomiadel sociale nei confronti della politica. Le <strong>Acli</strong>, perribadire una loro identità, devono infatti lavorareper una propria autonomia politica dando rappresentanzaalle emergenze sociali, formandonuova classe dirigente e soprattutto formandonuovi cittadini responsabili.Rafforzare l’identità aclista significa allora darevoce e rappresentanza ai più deboli attraversoun rapporto non subalterno con la politica, madialettico e propositivo, da pari a pari.4ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>


tema del meseI COMMENTI NEL DOPOCONGRESSOa cura della RedazioneIl futuro è nellapartecipazioneUn congresso partecipato, sia sottoil profilo dei numeri, sia dei contenutirivolti al nuovo ruolo chedovrà assumere, in questa società,il terzo settore.Ma anche un congresso che ha manifestatoalcuni punti di debolezza,di “criticità”. Specie nei confrontidella politica e della ricerca di coordinatepiù marcate dove sviluppareil ruolo di un associazionismo cheabbia affettivamente “superato ilNovecento”.Considerazioni, critiche, ma soprattuttoproposte maturate conil cuore e la passione aclista, cheabbiamo raccolto ascoltando diversidelegati trentini che hannopartecipato al 23mo congressonazionale delle <strong>Acli</strong> che si è tenutoa Roma dall’1 al 4 maggio.Nuove e vecchie paureA Roma si è respirata innanzituttol’aria della paura. Tanta. La pauraper i nuovi orientamenti politicidecisi dalla maggioranza degliitaliani. Italiani intimoriti dalla crisieconomica, dall’accerchiamentoimmigratorio, dallo spaesamentodi una società senza bussole e valori,dallo smarrimento del senso dicomunità e dai rischi di invasionidi orde ladresche contro il sensoproprietario e rassicurante dellafamiglia, della casa, di ciò che “devoriconoscere come mio”.Il congresso nazionale delle <strong>Acli</strong> èstato il primo, significativo appuntamentodopo il voto nazionale edè quindi comprensibile un certosmarrimento di fronte al terremotoelettorale seguito alle elezioni diaprile. Non c’è quindi da meravigliarsi più di tanto se la politica,specie nella generosa presenza degli esponenti del Partitodemocratico, si sia uniformata ad una sorta di passerella preoccupatapiù di rimarginare le ferite che di prefigurare un concretofuturo dove politica e società ridefiniscano una nuovo e propositivoprogetto.Il dato più preoccupante è stato invece il silenzio delle <strong>Acli</strong> rispettoai vuoti, alle omissioni analitiche, alla mancanza oggettivadi autorevolezza e di pensiero prospettico manifestata da tantirappresentanti della politica.. .Insomma un invito, proveniente dai nostri delegati, affinché le<strong>Acli</strong> giochino un ruolo attivo nei confronti della politica e dellesue fragilità per tornare a costruire classe dirigente e soprattuttoper contribuire a scrivere “l’agenda politica del sociale”.Sottolineature che il presidente delle <strong>Acli</strong> trentine, ArrigoDalfovo, ha ripreso anche nel suo intervento al congresso parlandonon a caso di e sottolineando la necessità di una pronta risposta attraversouna presenza attiva .6ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>


tema del meseVoglia di territorio, voglia di societàSul versante della ricerca delle prospettive associazionistichee movimentiste delle <strong>Acli</strong> emergeinvece con forza l’orizzonte del territorio. Untema che, grazie soprattutto alla passione convintae agli interventi di tanti delegati espressionedella cultura “dal basso”, si è affermato anchecome antidoto a tante forme di chiusura egoistica,ma anche come la necessita di un interventodiretto sui bisogni della comunità e dei suoicittadini.. Le <strong>Acli</strong> dunque come associazionismodiffuso che sanno recuperare gli antichi valoridel mutualismo per costruire, dal basso, nuoveforme di cittadinanza e di solidarietà concretain favore dei più deboli. Nuovo associazionismoa partire dal lavoro, dalla famiglia, dai consumi,dal diritto alla casa, dalla necessità di lavorareconcretamente per una società multietnica chefavorisca l’inserimento dei lavoratori stranieri el’integrazione.I nuovi soggetti del cambiamento.Pochi gli interventi e soprattutto poca l’attenzionerivolta al rinnovamento. . Nuove risorse culturali e di valoriper operare quel passaggio nel nuovo secolotanto auspicato e che intende rinnovare le <strong>Acli</strong>adeguandole alle nuove sfide sociali attraversonuovi e moderni servizi, ma soprattutto attraversouna nuova e radicata presenza nel cuorePartecipare per fare societàI congressi sono dei momenti particolari di verificadello stato delle cose. Non c’è quindi da meravigliarsise i nostri delegati rilevino anche alcunedebolezze e criticità nella ricerca di prospettivepolitiche, culturali e sociali per le <strong>Acli</strong> e la societàitaliana. Un congresso non è risolutivo nella ricercadegli approdi futuri. Può semmai tracciare alcunetraiettorie e queste sono state individuate.. Ecco dunque la risposta secondoArrigo Dalfovo che aggiunge la necessità di . Difronte al montare dei nuovi egoismi non serve in altreparole rinserrarsi nei sentimenti nostalgici tipicidi coloro che intendono resistere. No, è necessariotornare nel territorio, nei Circoli, nei luoghi in cui(attraverso un uso intelligente dei servizi) il cittadinoincontra il movimento sulla base dei bisogni..Formazione, ruolo attivo nei confronti della politicae delle riforme istituzionali, risposta ai bisogni partendodal lavoro sono le priorità che sottolineanol’urgenza di un nuovo protagonismo delle <strong>Acli</strong> nelsociale, a fianco delle famiglie e dei più bisognosi.Non una caricatura della politica, ma una associazioneaperta alle sfide concrete del nuovo secolo..ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>7


tema del meseINTERVISTA AL PRESIDENTENAZIONALE ANDREA OLIVEROdi Fabio PipinatoPiù forzaal terzo settorePresidente, negli Usa un immigrato di seconda generazionepuò diventare Presidente degli Stati Unitimentre da noi si fatica o, meglio, si ha paura a parlaredi cittadinanza.Non si può continuare a parlare di “emergenza immigrati”.Fanno sempre più parte della realtà. Sulle grandi questionic’è una divisione in primis tra italiani e non solo tra italianie stranieri. Serve un codice etico condiviso che ponga alcentro questioni fondamentali come la famiglia, la dignitàdella donna, l’educazione dei figli. Insomma, un percorsochiaro e netto per una nuova legge sulla cittadinanza chevada oltre lo jus sanguinis. Questo percorso l’aveva iniziatoprima il ministro Pisanu e poi Giuliano Amato; mi auguroche il nuovo governo continui su questo percorso.Nel Paese c’è una domanda di sobrietà e rinnovamento.Lei pensa si tratti solo di antipolitica?Affatto. Pur non condividendo le modalità di espressionedi certa antipolitica le istanze da cui parte sono sacrosantee legittime. Il Paese deve dare risposte chiare con regolecerte consentendo un ricambio importante della classedirigente con due, massimo tre mandati. Sono convintoche il ricambio è importante. Del resto si può far politicain tanti modi e non solo in parlamento o nei consigliregionali. Così facendo vi sarà molto più stimolo, nelle secondeo terze file, a correre, a misurarsi. A fare bene. Perdare l’esempio, le <strong>Acli</strong> hanno fissato in massimo otto anniil periodo in cui restano in carica i presidenti, locali e nazionali.Parliamo di riforme, PresidenteServono riforme che cambino il volto del paese. Gli schieramentipolitici non possono agire da soli. L’istruttoriadeve attraversare tutta la società italiana ed il terzo settoredeve stare dentro a questo processo affinché le riforme sifacciano insieme e con coraggio ben ancorati ai valori costituzionali.Serve una Convenzione costituente modelloAttali dove si confrontino politici e società civile. Un invitoa superare gli sterili schematismi e gli steccati ideologicidel passato che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano nelsuo messaggio ha definito “pienamente condivisibile”.Un esempio di Italia in positivo.Come <strong>Acli</strong> abbiamo elaborato “Scommessa Italia”.Molti progetti in positivo che sappiano descrivere il beneche già c’è. Tutti questi progetti si basano sui valori fondamentalidelle <strong>Acli</strong> come solidarietà, accoglienza,qualità di relazioni.Lei ha chiuso la sua introduzione proponendoi Punti famiglia. Cosa sono?Sono occasioni per favorire l’incontro. Le famigliesi possono ritrovare in uno spazio perscambiare aiuti, bisogni, idee. Potrebbero nascereservizi veri e propri con aiuti specificicome banche del tempo, aiuto comunitario,micronidi, asili. Questi punti famiglia potrebberoaiutarci a fare un salto culturale. Ne abbiamogià costituito una decina in Italia.Cosa farà la fondazione Achille Grandi?Oggi nessuno forma alla politica. Provate apensare ad un assessore al sociale che si trovaa gestire la complessità dei territori. Sono inmolti a trovarsi con incarichi di responsabilitàsenza avere una preparazione a monte. Nondobbiamo lasciarli soli.Tre consigli alla politica1. tornare al territorio;2. dire si a forme di democrazia deliberativa sulterritorio e no a sistemi verticistici dall’alto;3. basta con logiche di cooptazione dei quadridirigenti senza condivisione.I rappresentanti del terzo settore in parlamentosi possono contare su una mano. C’è un interesseper il nostro mondo che nasce dall’interesseper il territorio; la politica si accorge di noisolo ora, ad elezioni avvenute. Per questo devefare autocritica in quanto noi rappresentiamomilioni di persone.8ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>


primo pianoLA PRESIDENZA PROVINCIALE SUIPROBLEMI DELL’IMMIGRAZIONESi persone, no rondeLe <strong>Acli</strong> esprimono «forti preoccupazioni»per le anticipazioni sui contenuti delPacchetto Sicurezza che il Governo si stapreparando a varare. «I reati commessida cittadini stranieri vanno certamenteperseguiti - afferma in proposito il presidentedelle <strong>Acli</strong> nazionali Andrea Olivero- ma non vanno demonizzati gli stranieripresenti sul territorio, come se fossero gliunici responsabili di una percezione diinsicurezza che sembra ormai pervaderei cittadini italiani e gli stessi immigrati».«Costruiamo invece dei tavoli localisulla sicurezza e l’integrazione. Percostruire una società sicura, infatti,servono iniziative che incidano sullaqualità della vita delle persone, italianie stranieri, che si sviluppa nei varispazi di socializzazione: la scuola, ilquartiere, il lavoro, il tempo libero».«Assolutamente contrarie» le <strong>Acli</strong> all’introduzionedel reato di immigrazioneclandestina previsto in un Ddl dellamaggioranza, una «misura demagogica- la definisce Olivero - tanto inutilequanto pericolosa per le ricadute sulpiano sociale e culturale. Come è possibilemettere insieme senza distinzioniil disagio e spesso la disperazione dellepersone che lasciano le proprie casee i propri affetti con le attività illecitee criminali di chi sfrutta il fenomenomigratorio? Perché non introdurre,a questo punto, il reato di povertà?».Sì, invece, all’emersione dei lavoratoriimmigrati irregolari. «L’irregolarità dimolti stranieri è dovuta soprattutto a unsistema legislativo limitato e poco lungimirante,che rende angusto l’accessoregolare e addirittura provoca una fintroppo facile caduta nella illegalità dicoloro che sono riusciti ad entrare inItalia nel rispetto delle norme. Si pensialle migliaia di famiglie che hanno alleproprie dipendenze altrettante donnestraniere, spesso in condizione di irregolarità,a cui però affidano i propri anziani,figli e abitazioni. L’irregolarità o clandestinitàè spesso dovuta alle lungagginiburocratiche e agli immensi ritardi concui lo Stato risponde alle esigenze diqueste famiglie e delle imprese.Le <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong> non nascondono che esiste anche una diffusapercezione di insicurezza. L’immigrazione è come l’acqua e vagovernata a partire dai flussi. L’arrivo impetuoso di flussi da diversicontinenti in un territorio può danneggiare lo stesso territorio chenecessita di tempo per l’assimilazione mentre l’arrivo equilibrato èutile alla comunità, alla sua economia ed al suo welfare.A tal fine le <strong>Acli</strong> trentine invitano la politica:-ad un maggiore impegno al fine di governare i flussi immigratoriincentivando per quanto possibile le politiche rivolte alle creazionedi sviluppo ed opportunità di impiego nei paesi impoveritiattraverso la cooperazione internazionale. Ciò rallenta l’esodo didisperati.-a farsi carico del problema immigrazione dando risposte non solonei confronti dei deboli e clandestini, ma anche nei confronti dei“forti regolari”, quando questi rappresentano flussi (è il caso adesempio delle mafie dell’est) che arrivano in Europa ed in Trentinoper acquistare immobili e altre proprietà con denaro contante diprovenienza sconosciuta.Le <strong>Acli</strong> invitano poi la comunità trentina a sviluppare forme partecipatedi integrazione dando vita a momenti di socializzazionecon i lavoratori immigrati e le loro famiglie ed invitano le forze politichea non cavalcare le naturali paure della gente costituendoronde di privati cittadini a difesa del territorio: Esistono già le forzedi pubblica sicurezza e di ordine pubblico preposte a tale servizio.L’impegno della politica non può ridursi alla semplificazione deiproblemi, bensì alla loro soluzione incentivando gli organici delleforze dell’ordine ed affiancando le aziende nella soluzione dei problemidi cittadinanza di tanti lavoratori stranieri.La <strong>Acli</strong> trentine invitano inoltre anche gli organi di informazionea non esasperare fatti di microcriminalità ed a sviluppare ulteriormentela loro funzione di presidio civile della democrazia e deldialogo fra tutti i cittadini che lavorano e rispettano le regole.Le <strong>Acli</strong> invitano infine i cittadini a recuperare le passioni civili eda scendere nelle piazze per abitare spazi comuni, a partecipare amomenti culturali e conviviali per instaurare con il vicino buonerelazioni e recuperare il gusto di sentirsi una grande comunitàaccogliente.15


IL PICCHIOSERVONO SEGNALI CONCRETIDalla sindrome della pauraalla presenza responsabileTutti d’accordo, vincitori e vinti,nell’analisi dell’esito delleelezioni politiche: ha vinto ildiscorso sulla sicurezza. Frottedi lavoratori, che fino a ieri votavanoa sinistra, hanno optatoper la Lega, percepita come“partito-protezione”. Detto intermini più sofisticati: ha imperversatola sindrome dellapaura. Paura di vedere insidiatala tranquillità della propriavita nel proprio appartamentoe nell’andar per strada, speciedi notte. Ma anche paura diperdere il posto di lavoro perla concorrenza di extracomunitarie della concorrenza dellaCina. E paura dell’Islam e dellesue moschee, paura dei romenie degli zingari.E lascia fare all’effetto moltiplicatoree generalizzatoreindotto dai mass-media! Unromeno, dicesi uno, ha stupratouna ragazza a Roma? Eccoil titolo a piena prima paginade “Il giornale”, della famigliaBerlusconi. “Roma stuprata”.Ed è diventato il “best seller”il libro di Giulio Tremonti incui il professore neoliberista eideologo del mercato, rinnegala globalizzazione “mercatista”,paventa la concorrenza dellaCina e vi contrappone il protezionismoe l’intervento delloStato, fino a ieri dipinto comeaberrazione. Anche Berlusconiper salvare “Alitalia”, di fronte aicontrolli europei, issa il cartellodella nazionalizzazione dellacompagnia di bandiera.Per la sicurezza nella vita cittadinaè stata lanciata su larga scalala proposta delle “ronde private”a protezione soprattutto delledonne. Nè contano le statistiche,secondo le quali la violenzasulle donne è per l’80 per centoopera di partner, familiari e amicie quindi consumata dentro lemura domestiche. E solo il 6 percento è opera di sconosciuti.Prove tecniche per dare addossoa capri espiatori. Ma chepagano in termini di voti.Anche il lavoro e l’occupazionenon si difendono più con la dialetticasindacale tra dipendentie imprenditori, ma dando la cacciaai clandestini. Anche se poisi viene a sapere che le aziendevenete hanno dislocato, guardacaso, proprio in Romania!I temi nodali del risanamentodei conti pubblici, delle modalitàper un rilancio dell’economia,della lotta all’evasione fiscale edel precariato non si toccanoin campagna elettorale. Sonoscaricati sulle spalle del governouscente, anzi dell’altro caproespiatorio: Romano Prodi.Anche quelli dell’ex Unione dicentrosinistra l’hanno scaricatoed evitato come fosse un appestato.E invece stava lavorandoproprio a quelle tematiche. Eanche bene, a parere delle centralieuropee di Bruxelles.Lo stesso Berlusconi l’ha prati-camente riconosciuto il giornoin cui è andato a palazzo Chigi aricevere le consegne dalle manidi Prodi. Un flash ha immortalatoil momento in cui un Prodisorridente consegnava il campanellonelle mani di un Berlusconicorrucciato e cupo. Chese ne è uscito con questa frase:“L’ultima cosa che volevo fareera tornare qua. Non ci volevovenire. Troppi problemi!” Non èstata una frase di circostanza, seai neoministri del suo governo,freschi di giuramento in unasala del Quirinale ha ripetuto:”I problemi sono enormi. Da fartremare le vene e i polsi”.Già, perché una cosa è farecompagna elettorale e tutt’altracosa è governare! Puntare sullasindrome della paura, esacerbandolapuò pagare in terminidi voti. Ma i problemi restano e,quel che è peggio, senza averelaborato una strategia per risolverli.La situazione generaledel Paese è seria per non diregrave. Questa sì da far paura.Anche ai vincitori.E i cattolici? E le <strong>Acli</strong>? La primaimpressione è che finora stianoa guardare. Ma non è questoil ruolo che il Concilio ha loroaffidato.Potranno essere sale e lievitoall’interno della massa. Ma sida il caso che debbano essereluce, che non va messa sotto ilmoggio. Attendiamo segnali dipresenza.10ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>


primo pianodi Walter NicolettiUNA RIFLESSIONE SUL VOTOCHE NON C’ÈFra elettori scomparsi e voglia di territorioCi sono due livelli di riflessione che siaggiungono alle tante analisi compiutesu queste elezioni politiche. La paura, omeglio la sicurezza, sono certamente dellerisposte razionali alla natura di questovoto, ma crediamo vi siano anche altrequestioni sulle quali ragionare.Il voto scomparsoOltre 9 milioni di elettori si sono rifiutatidi andare alle urne e a questi è necessarioaggiungere un altro milione e mezzo fraschede bianche, non voto e nulle.10,5 milioni di italiani su 47 milioni dielettori.Una massa fisiologica sostengono glianalisti che guardano al bipartitismocome alla panacea per i mali della democraziae della governabilità.Peccato che in questo calcolo rientrianche quel 7% di elettori che la voltascorsa si era espresso per i partiti dellasinistra radicale e quindi indirettamenteper l’Unione. Circa due milioni e mezzo dielettori che si sono persi nelle pieghe dell’astensionee solo in minima parte hannoscelto la Lega come partito “antagonista”.Il Partito democratico perde, sempresecondo gli analisti, in favore dell’astensionee dello schieramento opposto (lamobilità elettorale c’è sempre stata) erecupera solo a sinistra nel nome del“voto utile”.Il dato che viene raccolto da Ilvo Diamanti,sociologo ed apprezzato analistadi Repubblica, è quindi l’impressionantestabilità elettorale del voto democratico.L’Ulivo prima, l’Unione poi ed il Pd adessosi attestano sempre sul 30-33 % deglielettori confermando, anche geograficamente, la natura del votoalla provenienza dagli ex DS-PDS-PCI. Un voto, per dirla ancora conDiamanti, con i numeri nelle regioni rosse (Emilia Romagna e Toscana)e la testa a Roma. Insomma un partito centralista, conservatorenella sua classe dirigente, incapace di cogliere le istanze del Nord edil malcontento del Sud.L’eterna questione territorialeNon c’è dubbio che, specie sul piano mediatico, Veltroni abbia cercatodi lavorare per il rinnovamento. Ma a ben guardare nei gruppidirigenti democratici si scoprono sempre le stesse candidature, glistessi gruppi ereditati dai partiti della Prima repubblica (PCI, DC, pezzidi nuova sinistra e ambientalisti di professione con l’aggiunta disindacalisti a fine carriera). Insomma cose vecchie che hanno spintomigliaia di elettori verso la rassegnazione e la protesta, forse tristee solitaria, del non voto. Contro questo “trombonismo di sinistra” siè quindi sollevato anche il vento mediatico dell’antipolitica che hafinito, come sempre accade in Italia a dispetto degli astensionisti allaGrillo, per favorire la destra. La Lega Nord, come afferma GianfrancoBettin, ha quindi finito col rappresentare la genuina voglia di cambiamentodel settentrione incamerando “un voto utile al cubo controquesta sinistra e tuttavia distinto dal berlusconismo”.Ai problemi del mancato rinnovamento della classe dirigente democratica(a poco servono le candidature di facciata del giovane operaioe dell’imprenditore moderno), si aggiunge poi lo scollamento ela mancanza di contatto con la questione settentrionale. Questioneincamerata dalla Lega in assenza di proposte per il “nuovo capitalismo”di cui parla Aldo Bonomi. Vale a dire in mancanza di proposteper quelle milioni di partite Iva che non appartengono alla cultura diimpresa tradizionale e che di fatto rappresentano una sorta di “neoproletariato territoriale”. Questo popolo, in presenza di un centro sinistratrombonista e centralista, si è spostato a destra dentro formeidentitarie che a poco serve definire rozze ed egoiste se non si hacapito che il mondo e il territorio sono cambiati.Un ritorno al protagonismo della comunità, alla costruzione reticolaredi forme di aggregazione e di socializzazione dal basso sembra peril momento l’unico antidoto di lunga durata per far risalire la chinaad un centrosinistra sempre più atomizzato dentro l’autonomia delpolitico e permeato da una inquietante distanza dal mondo reale.11


vita spiritualedi don Rodolfo PizzolliUN LEGAME CHE CONTINUACon Chiara Lubich,condivisione di un impegnoLa nostra conterranea Chiara Lubich ha conclusoil suo pellegrinaggio terreno il giorno 14 marzoscorso;Anche le ACLI; attraverso il presidente nazionaleOlivero, hanno partecipato al lutto ed espresso lecondoglianze ai familiari e a tutto il movimentodei focolari. Ricordando la sua figura, Olivero dicevache ella «ci ha insegnato a scommettere sempresul dialogo e che è stata una grande testimone diCristo».Se ci pensiamo bene le ACLI ed il Movimento deiFocolari hanno degli elementi in comune, soprattuttonelle origini: entrambi sono una rispostaall’atrocità della seconda guerra mondiale e alladittatura del fascismo. Il primo nucleo dei focolariprende luce sotto il buio dei bombardamenti; leACLI nascono sulle macerie di una società distruttadalla dittatura e dalla guerra. Le nostre ACLI sono,quindi, una risposta di responsabilità, nella veritàevangelica e nella democrazia, al “me ne frego”,motto di una cultura povera che si credeva forte; ilnostro movimento è un impegno a rifondare unaciviltà sulla pace, il lavoro, la giustizia sociale, dopole prevaricazioni del razzismo e della guerra.I Focolari sono una risposta d’amore all’odio dellaviolenza fascista e della guerra; sono una proposta,che scaturisce dalla lettura del Vangelo, per una “civiltàdell’amore” come dirà poi papa Paolo VI.Come i Focolarini si sono sparsi in tutto il mondo cosìle ACLI sono ormai diventate internazionali, in quantochi ama e cerca il bene comune non può rimanerechiuso dentro certi confini.Nel comunicato per la scomparsa di Chiara, il presidenteOlivero affermò che «parole come fraternità,unità, comunione hanno assunto per tutti noi unsignificato nuovo, più intenso e più ricco grazie allatestimonianza e all’insegnamento di Chiara Lubich.Chiara ci ha insegnato a scommettere sempre sul dialogo,a non arrenderci mai alla logica ‘amico-nemico’,a guardare all’altro con la certezza che vi troveremoqualcosa di buono, di importante. Ci ha insegnato aspenderci sempre per l’unità della famiglia umana,legata da vincoli di interdipendenza e fraternità».Anche Paola Vacchina ha riflettuto sul carisma diChiara Lubich dicendo che «quello di Chiara è unluminoso e intrepido volto femminile di Chiesa: hasaputo interpretare nel nostro tempo il vivere nelloSpirito e il condividere umanità; ha mostrato la forzadella mitezza nella costruzione della fraternità tra lereligioni, della giustizia economica e sociale e dellapace tra i popoli. Attraverso il suo impegno ecumenicoe universale ha saputo toccare tante diversesensibilità e culture e ha reso visibile l’azione di Dio,scoperto come Amore, e di Gesù, che ci chiama acooperare per l’unità della famiglia umana, nella nostrastoria. L’esperienza della comunione che ChiaraLubich ci propone è un cammino laicale promettente,cui attingere per continuare il rinnovamento dellatestimonianza cristiana da lei tracciato».Come aclisti possiamo sentirci in sintonia con questaesperienza del Movimento dei Focolari, anche perchéall’interno di esso è nato il Movimento Politicodell’Unità e l’impegno per un’Economia di Comunione,temi molto cari alle ACLI e sui quali il nostromovimento dovrà riflettere di più e dare il propriocontributo, affinché essi entrino nella cultura dellepersone, alfine di poter raggiungere un sempre piùgrande bene comune.ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>13


vita cristianaRICORDANDO UNA GRANDEAMICA DELLE ACLIdi Lucia Fronza Crepaz*L’eredità di una vera laica:Chiara LubichAdesso che il dolore per la sua partenza si è fattomeno intenso e la sua spinta carismatica, comelei stessa ci aveva promesso, ci ha riconquistatial cammino, ci rendiamo conto sempre più chela sua eredità è un patrimonio che non ci appartiene.I tanti doni che lei ci ha lasciato vanno dati emoltiplicati.Prima di tutto il suo annuncio cardine: “Dio ciama immensamente, ama ognuno di noi”. Lei l’haripetuto ovunque nel mondo, a tutti e a ognunoche ha incontrato, qualunque fosse il suo credo,muovendo mille e mille cuori a rispondere aquell’Amore. Il suo messaggio, rispettoso e forteal tempo stesso, ha avuto ed ha la forza dellavita vissuta, dell’esperienza tangibile. Il Vangelo,spiegato e vissuto, è tornato a essere un libro divita, le sue parole illuminate, da applicare fraseper frase nelle occasioni quotidiane della vita, cihanno fatto sperimentare che le promesse contenutein esso sono vere.Appare chiaro, guardando a lei, che l’amore cristianonon è un’emozione o sublimazione o rassegnazione.Quell’amore è un’arte che va conosciuta,coltivata, una tecnica che impegna, cuore,muscoli e cervello. Le caratteristiche si fanno alloramolto precise: amare tutti, senza distinzionedi sorta, perché ogni uomo è mio fratello; amareper primi, fare il primo passo, prendere l’iniziativa,scegliere sempre e comunque il rischio del dialogo;amare il nemico… dando la vita “come” hafatto Lui. E poi l’amore va sperimentato fino infondo, fino a provocare la risposta dell’altro, finoall’amore reciproco.E la vita della Trinità, del Dio comunione, si rispecchiasulla terra, diventa modello di unità possibile,“firma d’autore” che illumina e spiega l’essenzadell’umanità e del cosmo intero.14ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>


vita cristiana“La storia dell’umanità non è altro che un lento,eppure inarrestabile cammino verso la fraternitàuniversale, questo cammino va accompagnato esostenuto”. Chiara ci sfida: la fraternità universale,il disegno di Dio sull’umanità che Gesù ci ha rivelato,è la parola che come cristiani dobbiamo faremergere, all’alba del terzo millennio, come puntodi orientamento adeguato alla posta in gioco.La fraternità universale non più solamente ispirazioneetica, ma proposta come categoria politicae sociale capace di ispirare specifici progetticon contenuti normativi e forme sociali nuove, apartire dal riconoscimento della famiglia universalecome comunità di riferimento. Sono ancoraparole sue: “Il profondo bisogno di pace chel’umanità oggi esprime dice che la fraternità è unparadigma globale di sviluppo”.Le conseguenze? Innumerevoli. E l’Economia dicomunione e il Movimento politico per l’unità nesono solo dei prodromi.*Lucia Fronza Crepaz, già parlamentare trentina,è animatrice del Movimento Politico per l’UnitàDa lei è partito un sano contagio per cui ogniattività terrena diventa un affascinante campodi sperimentazione comunitaria, in cui Cielo eTerra, disegno personale e responsabilità socialesi intrecciano in armonia.Vorrei terminare con un suo scritto che esprime,a mio parere, fino in fondo la novità della laicitàdi Chiara:Ecco la grande attrattivadel tempo moderno:penetrarenella più alta contemplazionee rimanere mescolati fra tutti,uomo accanto a uomo.”Vorrei dire di più:fatti partecipi dei disegni di Diosull’umanità,segnare sulla folla ricami di lucee, nel contempo, dividere col prossimol’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie.Mezz Pag Privati tr.ai 26-03-<strong>2008</strong> 15:02:57CMYCMMYCYCMYK


fap ACLINEL 10° ANNIVERSARIO DELLASCOMPARSARicordandoMassimiliano Fedel16Sono trascorsi 10 anni dalla scomparsa diMassimiliano Fedel, già direttore del PatronatoACLI del Trentino, fondatore e primo segretariodella FAP di Trento.Massimiliano Fedel era nato a Cles l’11 ottobre1927 ed è deceduto a Trento l’8 giugno 1998.Fin da giovanissimo è stato capo gruppo e cofondatoredel Gruppo Scout di Cles e subitodopo la seconda guerra mondiale ha iniziatola collaborazione con il mondo delle ACLI inqualità di addetto sociale, dando inizio, semprenel capoluogo noneso, ad una delle primesedi zonali del Patronato ACLI, allora chiamatiSegretariati del Popolo.In qualità di operatore sociale nelle Valli delNoce è stato anche vicesindaco e amministratoredel Comune di Cles per ben due consigliature.Nel 1966 la Direzione Centrale di Roma lo hachiamato a dirigere la nuova Sede Provincialedel patronato di Pordenone dove si è impegnatoa fondo per sviluppare il patrociniosociale delle ACLI.A seguito del pensionamento del compiantoRemo Turri, primo direttore del patronato ACLI,nel 1971 Fedel è stato richiamato in provinciaper dirigere l’importante sede di Trento.Nella veste di Direttore ha potuto collaborarea stretto contatto con l’amministrazione regionalee con l’assessore Bruno Fronza dandoun prezioso contributo per la predisposizionedi disegni di legge in materia di previdenzaregionale.Fedel è stato poi chiamato a far parte per lunghianni nel Consiglio di Amministrazione dellaAssociazione Trentini nel Mondo ed in taleveste ha fatto parte della consulta provincialedell’emigrazione.Moltissimi trentini in Cile e Argentina lo ricordanoancora con grande affetto e riconoscenza.La sede centrale del Patronato ACLI di Santiagodel Cile è stata istituita grazie al fondamentaleimpulso di Fedel.Nel 1990, quando per motivi di salute ha dovutolasciare la direzione provinciale del PatronatoACLI, non si è ritirato a fare il pensionato,ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>ma ha continuato da “volontario” la sua attività dioperatore sociale.In quegli anni le ACLI avevano fondato la FederazioneAnziani e Pensionati e Fedel, con la collaborazionedi Vittorio Villa di Milano, non ha perso tempoe ha iniziato subito anche in trentino l’attività in favoredei pensionati e anziani.L’attività si è concretizzata con la celebrazione aTrento nel 1991 del I° Congresso Provinciale dellaFAP.La nostra Associazione, per onorare questa straordinariafigura ha celebrato una S.Messa di suffragioche si è svolta il 6 giugno scorso presso la Chiesa diSan Francesco Saverio a Trento.Come segno tangibile nel ricordo della sua vicinanzaai trentini emigrati in Cile la Federazione deiPensionati ed Anziani ha deliberato di donare unaBorsa di Studio a una giovane studente universitarialaureanda in psicopedagogia nell’università diSantiago del Cile, figlia di emigrati dal Trentino.Così lo ricorda Ermino Lorenzini, storico dirigenteaclista di Rovereto:“Per tanti anni Massimiliano Fedel è stato il mio direttore,il mio superiore gerarchico con il quale hoavuto la fortuna di operare all’interno del Patronato.Con il direttore Fedel (e lo possono testimoniare anchei miei tanti ex colleghi) era facile lavorare. Maiautoritario (autorevole sì), attento e rispettoso neirapporti con i collaboratori che considerava, nel loroinsieme, un prezioso patrimonio umano da preservaree valorizzare. Il suo particolare impegno nellaformazione e nell’aggiornamento degli operatoridel Patronato derivava, infatti, dalla convinzione cheera suo preciso dovere garantire ai cittadini trentiniil massimo di qualità del servizio. Massimiliano conoscevaperfettamente la natura della patologia che gliera stata diagnosticata, eppure ne parlava con unaserenità che per me era sconvolgente. Il suo umorenon era cambiato, il suo impegno nel lavoro era invariato.Il suo pensiero, ancora una volta, era rivoltoagli altri, ai bisogni di quelle persone che con fiduciasi rivolgevano a lui, i più socialmente deboli, verso iquali aveva dedicato il lavoro di una vita.Anche in quel triste frangente, Massimiliano ha saputoessere sé stesso : un vero testimone fedele delVangelo.Le ACLI trentine hanno il dovere di mantenere vivo ilsuo ricordo ed il suo messaggio!”.


US <strong>Acli</strong>Con Happy Mountain per riscoprirele potenzialità della naturaL’ESTATE IN MONTAGNACavalese, nel cuore delle dolomiti trentine,la Predaia, in Val di Non tra le Dolomiti diBrenta e il Parco Nazionale dello Stelvio, laval d’Ambiez, nel cuore del Parco NaturaleAdamello Brenta: saranno scenari da favolaad ospitare i ragazzi del “Camp Estate Montagna”.Una settimana di esperienze all’aria aperta,sul territorio, per conoscere davverola “montagna”, in tutte le sue dimensioni,fisiche e culturali. Un percorso formativoesperienzialeche porterà 30-40 ragazziogni settimana ad ampliare lo sguardo ecomprendere la forza e l’importanza diun avvicinamento alla Natura. Tutto senzascordare il divertimento.Il gioco sarà alla base della propostadell’associazione Happy Mountain, in collaborazionecon il Comitato Provinciale Us.<strong>Acli</strong>. Un approccio leggero a tutte le attivitàche l’ambiente montano può suggerire:trekking, orientamento, osservazione delterritorio, parchi aerei, organizzazione campeggioe osservazione del cielo stellato. Eancora prove di abilità come arrampicatasu alberi e su roccia, giochi di movimentosu differenti terreni di montagna, giochidi Michela Grazziper la conoscenza degli elementi terra, acqua,roccia, neve. Non ultima la sezione dedicata allaconoscenza della cultura della montagna, convisite a malghe e fattorie: occasioni imperdibiliper non perdere di vista le nostre tradizioni equelle attività che sono state fondamentali peril sostentamento della gente trentina.Per quest’estate lo staff di Happy Mountain sista concentrando sui ragazzi. La proposta si rivolgea bambini che hanno frequentato 3^, 4^e 5^ elementare ed a ragazzi di 1^ e 2^ media,affidati alle sapienti mani di guide alpine edoperatori/assistenti professionali, con esperienzapedagogica nella relazione con i bambini.Non mancherà la collaborazione di figure professionalilegate al territorio montano: guardieforestali, pastori, allevatori, agricoltori e studiosidel territorio che offriranno spunti di approfondimento.Settimane impegnate, dunque, fino a fine agosto.Ma non ci si ferma qui. Happy Mountain hagià promesso di pensare più in grande e a settembrela proposta torna, più ampia e articolata,rivolta all’intera famiglia.Per informazioni e prenotazioni il riferimentoè la guida alpina Lorenzo Inzigneri,telefono: 333/24 58 238 .LA SCHEDA HAPPY MOUNTAINAssociazione giovane: spegne proprio quest’estate la sua prima candelina.E ‘ nata nel 2007 per volontà del suo presidente Lorenzo Inzigneri, guida alpina diprofessione, con una missione ben precisa “riportare la gente in montagna”.Promuove insomma la montagna a tutti i livelli.Percorsi di educazione alla montagna, per i ragazzi, con iniziative di recupero delletradizioni e della cultura del nostro territorio, senza tralasciare, da buona GuidaAlpina, anche le attività più “classiche”. Rivolte soprattutto agli adulti non possonomancare trekking e alpinismo.Lorenzo Inzigneri è il riferimento. Di volta in volta lo staff si arricchisce, in base alleproposte, di altre Guide Alpine, educatori, insegnanti.Contatti: tel. 0461/921857, cell. 333/2458238, indirizzo di posta elettronica:lorenzo.inzigneri@tin.it


noi donneA PROPOSITO DI QUOTE ROSAA cura del Coordinamento donne delle <strong>Acli</strong> trentineC’è la legge! E ora? E poi?La questione della rappresentanza delle donne nelleistituzioni è materia essenziale per lo sviluppodella democrazia e del senso di appartenenza aduna comunità. Per questo motivo il nostro Coordinamentoha salutato con favore l’approvazione daparte del Consiglio provinciale di Trento della nuovalegge riferita alle cosiddette quote rosa. Una leggeche potrà garantire un’adeguata presenza negli organismidemocratici della componente femminiledella società trentina. Quello che però ci chiediamoin questo momento è chi valorizzerà quest’opportunitàche viene riservata alle donne? Come sarannosostenute le donne? Noi donne ci sentiamoprotagoniste? Le donne candidate sapranno essereespressione rappresentativa? Saremo capaci diavere fiducia in altre donne? Noi crediamo all’importanzadi quest’aspetto democratico?Noi donne saremmo capaci di aiutarci, di condividerela finalità democratica di questa nuova legge?Tante domande si sono poste le componenti delnuovo Direttivo del Coordinamento Donne delle<strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>. All’Assemblea delle Delegate il dibattitoha puntualizzato come un problema trentinosia ancora rappresentato dalla scarsa rappresentanzadi donne in politica. L’ultima competizioneelettorale del 13 e 14 aprile non ha brillatoper alcun partito come equità di presenza femminilefra i candidati. Abbiamo una sola donnaeletta al Parlamento dal Trentino.In Trentino è prossima l’elezione per il rinnovodel Consiglio Provinciale e la nuova legge appenaapprovata può costituire la base per diventareprotagoniste di una nuova stagione e per unademocrazia più matura.Si tratta di assumerci, come donne , tutta la responsabilitàche ora ci viene affidata da questalegge per individuare adeguate forme di rappresentanzadei nostri mondi dentro la politica.Un impegno che dovrà innanzitutto confrontarsicon l’urgenza di portare dentro le istituzionii valori del mondo femminile nell’interesse ditutta la comunità trentina.


DIALOGO APERTO CON I LETTORIBILANCIO DI UN ANNODI VITA COOPERATIVASi è chiuso con la presentazione e l’approvazione, il 15 05<strong>2008</strong>,del bilancio relativo all’anno 2007 all’assemblea dei soci,un anno di vita cooperativa.Ricordo che la Soc. cooperativa Mondo del Lavoro, come le altredue cooperative delle <strong>Acli</strong>, Atip e Casl, affiliate alla federazionetrentina della cooperazione, si ispira ai fini istituzionali delle<strong>Acli</strong>.Alle tre cooperative, come detta il loro statuto sono affidaticompiti diversi.La Mondo del Lavoro, in particolare, ha lo scopo di promuovereil miglioramento delle condizioni sociali, professionali,economiche ed operative dei propri soci, enti e personefisiche, attraverso la gestione di attività nel campo formativo,socio assistenziale, culturale, ricreativo, sportivo e dei serviziamministrativi di utilità per i soci.Al 31 12 2007 il numero dei soci è di 41 ed è invariatorispetto all’esercizio precedente. In particolare sono socidella cooperativa soggetti istituzionali del movimento quali<strong>Acli</strong> trentine, Patronato trentino, <strong>Acli</strong> servizi, Enaip ecc. e sociindividuali.La cooperativa ha perseguito lo scopo mutualistico attraversola locazione di alcuni immobili ai soci Enaip, Circolo <strong>Acli</strong> diLavis, e <strong>Acli</strong> sede provinciale ed ha un rapporto di comodatogratuito con il circolo di Besenello per l’immobile di cuiusufruisce il circolo medesimo.Il bilancio approvato all’unanimità dai Soci si chiude in utileche è stato ripartito per il 3% al fondo mutualistico per lapromozione e lo sviluppo della cooperazione (Promocop)previsto per legge ed il restante 97% al fondo di riservaindivisibile come da prescrizioni di legge.Nella presentazione del bilancio si evidenzia che la gestione èstata caratterizzata dall’acquisto di un immobile in Cavalese.Tale acquisizione è il frutto della decisione degli organiistituzionali delle <strong>Acli</strong> ( Presidenza e Consiglio provinciale) didismettere la proprietà dell’albergo Rosalpina di Moena e diacquisire con i proventi scaturiti della vendita un immobile inVal di Fiemme.L’occasione presentatasi ha portato alla decisione di operarein questo senso.L’immobile verrà adibito alle attività istituzionali del Patronato edelle <strong>Acli</strong> Servizi delle valli di Fiemme e Fassa. E’ previsto inoltredi allestire, nei locali di proprietà, una sala polifunzionale attaad ospitare le attività dei circoli e della zona di competenza. Siprevede di entrare in possesso di questi locali per la fine del<strong>2008</strong>, primi mesi del 2009, come da preliminare di acquisto.L’assemblea è è stata partecipata dai soci presenti con variinterventi di merito che hanno suggerito di continuarenell’attività esercitando le funzioni e gli scopi della cooperativanello spirito mutualistico dello statuto e di pensare ad ampliarel’attività perseguendo ,oltre che l’esercizio di mantenimento edi amministrazione del patrimonio immobiliare, anche gli altriobbiettivi dettati dallo Statuto.In questa ottica e con queste prescrizioni si è conclusal’assemblea, al Consiglio di Amministrazione il compito di porrein essere tali obbiettivi nello spirito delle <strong>Acli</strong> trentine.


casa e territorioA DOMANDA RISPONDOAbitabilità e manutenzionenei condominia cura di Luca OliverD. Nel corso di alcune verifiche da me effettuate ho scoperto chel’appartamento dove vivo è privo della licenza di abitabilità. Il proprietario,da me interpellato, mi ha detto che non ci sono problemi eche è solo una questione formale. Il mio contratto di locazione, regolarmenteregistrato, è valido in tali condizioni?R. Il caso presentato non è purtroppo raro nel panorama nazionale.Più volte i giudici si sono trovati a doversi esprimere in situazionisimili. Da tali espressioni è emerso un orientamento sostanzialmenteunivoco, la mancanza di abitabilità non è ritenuta causadi nullità, per impossibilità dell’oggetto, del contratto di locazionead uso abitativo dell’immobile. Le condizioni dell’immobile nondevono però essere tali da impedirne concretamente il godimentoal conduttore. Il nostro lettore quindi può stare tranquillo perquanto riguarda la validità del suo contratto, deve però tenerepresente che se l’abitabilità fosse stata negata definitivamente sitroverebbe nelle condizioni, qualora lo ritenesse opportuno, perpoter richiedere la risoluzione del contratto per responsabilità dellocatore.22ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>D. Abito in un appartamento in condominio, al quarto piano. La partedel balcone sopra il mio che costituisce la copertura del mio balconee allo stesso tempo il pavimento del balcone dell’appartamento sopra,è rovinata. A chi competono le spese per la sua manutenzione?R. L’ argomento proposto è da sempre frutto di ampio dibattito.Per molto tempo si è sostenuto che tutte le spese relative al balconedovessero essere a carico del proprietario dello stesso, matale interpretazione si è pian piano sgretolata in conseguenzadi sentenze di parere contrario emesse nel corso degli anni. Inparticolare la Cassazione, con sentenza 16 gennaio 1987, n. 283,ha affermato che la soletta del balcone non appartiene al proprietariodel balcone ma, in parti uguali, al proprietario del balcone eal proprietario del piano sottostante, in quanto questa soletta sarebbesolo una proiezione verso l’esterno del solaio che all’internodell’edificio divide i due piani, con conseguente applicabilità, inmateria di ripartizione delle spese dell’articolo 1125 del Codicecivile. In virtù di tale considerazione si devono ritenere a carico delproprietario soprastante le spese per la riparazione del pavimentoe a carico del proprietario sottostante le spese per la riparazionedel sottobalcone.Nel 2004 però la Cassazione, con la sentenza numero 14576, è tornatasui suoi passi, ma solo con riferimento ai balconi aggettanti(che sporgono dalla facciata). In questo caso le spese di manutenzionesia del pavimento che della parte sottostante sono di esclusivacompetenza del proprietario del balcone.La Cassazione inoltre, sempre nella stessa sentenza, sostiene chequando i rivestimenti e gli elementi decorativi della parte frontalee di quella inferiore del balcone si inseriscono nel prospetto


casa e territoriodell’edificio e contribuiscono a renderlo esteticamente gradevole(elementi architettonici di pregio), tali elementi si debbono considerarebeni comuni a tutti e le relative manutenzioni sono a caricodell’intero condominio.Le numerose pronunce, quindi, contribuiscono a rendere difficiledare, su questo argomento, una risposta chiara e definita. Ogni situazioneva attentamente valutata con tutti gli elementi necessari.CAF ACLI - EDILIZIA AGEVOLATAApprovato il nuovopiano straordinarioLa Giunta Provinciale ha approvato il Piano Straordinario <strong>2008</strong>per l’edilizia agevolata. Le domande possono essere presentatedalla generalità dei cittadini, dagli stranieri, dagli emigrati trentinie dalle giovani coppie e nubendi. Per ognuna delle quattro categorie,sono redatte delle graduatorie separate. Le agevolazionipossono essere richieste da privati cittadini per interventi di nuovacostruzione di un alloggio, per l’acquisto sul mercato di unalloggio, per il risanamento di un immobile già di proprietà delrichiedente alla data di apertura dei termini per la presentazionedelle domande, oppure per l’acquisto sul mercato di un immobileda risanare (acquisto-risanamento). Sono, inoltre, ammissibiliad agevolazione le domande di risanamento aventi ad oggettoalloggi, la cui proprietà, alla data di apertura dei termini per lapresentazione delle domande, è di parenti di primo grado in linearetta del richiedente o dei richiedenti. In questo caso la concessionedel contributo è subordinata al trasferimento della proprietà incapo al richiedente. L’agevolazione consiste in contributi in contointeressi per gli interventi di acquisto e nuova costruzione, e incontributi in conto capitale per gli interventi di risanamento eacquisto-risanamento. Possono presentare domanda anche i soggettiche hanno acquistato, anche ai fini di risanamento ovveroavviato la costruzione o il risanamento degli immobili oggetto delcontributo medesimo dal 1° luglio 2005 al 26 marzo 2006 e dal 1°luglio 2006 al 13 aprile <strong>2008</strong>, compresi gli estremi. I Comprensoricompetenti per territorio ed i Comuni di Trento e Rovereto gestisconotutte le fasi, dalla raccolta delle domande e formazionedella graduatoria, alla concessione e liquidazione dei contributi. E’consentita la presentazione al massimo di due domande su tuttoil territorio provinciale. Per poter accedere al contributo è necessariorivolgersi al CAF ACLI per la determinazione dell’Indicatoredella Condizione Economica Familiare - ICEF -. Il reddito ed il patrimonioda dichiarare variano in base alla data di acquisto ovvero diinizio dei lavori di risanamento.Possono, inoltre, accedere ai contributi anche i soci delle cooperativeche devono dichiarare il reddito ed il patrimonio in riferimentoalla data di prenotazione dell’alloggio.Per ulteriori informazioni e appuntamenti contattare ilnumero unico 199.199.730.ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>23


PER I GIOVANI E PER IL FUTUROIL 5X1000 ALLA CASA DEL LAVOROIl 5 per mille non è una tassa in più. È semplicementeun modo per sostenere una grande idea per ilbene comune. Non un aggravio o una spesa in più,ma la semplice destinazione del 5 per mille in operedi bene.Questa forma di finanziamento non è neppure alternativao sostitutiva dell’8 per mille. Entrambequeste opzioni sono consentite, senza modificheper quanto dovuto allo Stato.È sulla base di questa grande opportunità che civiene riservata dal sistema contributivo che chiediamoa tutti i cittadini che si apprestano alla dichiarazionedei redditi di prestare attenzione allaproposta delle <strong>Acli</strong> trentine di versare il 5 per millein favore della Casa sociale e del lavoro.Si tratta come è noto di una struttura che per il momentoha trovato ubicazione negli uffici della sedeprovinciale, ma che sarà progressivamente propostain tutti i territori. Uno sportello per il lavoro, perl’accompagnamento dei giovani nella ricerca dinuove opportunità, per la ricerca di contatti, rapporti,presentazioni, curriculum. Insomma unservizio per trovare lavoro anche attraverso laformazione professionale e la ricerca continuadi nuove possibilità di impiego.CARE ACLI VI SCRIVO - LA LETTERAL’importanza della formazione nelricambio generazionale24ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>Nell’ultimo congresso delle <strong>Acli</strong> trentine sonoemerse delle novità importanti fra le quali il nuovoConsiglio provinciale. È risultato un Consigliogiovane. Credo fermamente che ciò sia importante.Infatti penso che per qualsiasi associazioneil cambiamento generazionale sia necessario.Questo senza ovviamente denigrare chi fino aquel momento l’ha gestita e portata avanti connotevoli ed importanti sviluppi.Una questione a mio parere importante è poiquella della formazione dei dirigenti di base. Hoinfatti l’impressione che molti circoli non abbianodirigenti sufficientemente informati, convinti eformati. Mi riferisco in modo particolare alla situazionedel nostro territorio, la Valle di Fiemme cheassieme alla Valle di Fassa rappresenta un ambitoperiferico rispetto al capoluogo. Nella bassa valleabbiamo circoli funzionanti, mentre da Tesero aCanazei abbiamo circa 400 iscritti, ma un solo circoloa Predazzo. Si è costituita la Zona di Fiemme e Fassa.Questa decisione mi è sembrata come costruire la casaincominciando dal tetto. La Zona ha un presidente, manon una base rappresentativa dei circoli che a loro voltasono portavoce degli iscritti.Molti degli iscritti arrivano alle <strong>Acli</strong> attraverso il Patronatoe conoscono solo questo aspetto. Le <strong>Acli</strong> e tutta l’organizzazionenon sono conosciute dalla base. Quindi nonsono conosciute le molte attività importanti che esseoffrono ai tesserati e alla gente. Perciò è necessaria l’informazionerivolta alla base e la formazione dei dirigentiaclisti impegnati nei circoli e nelle zone.Questa formazione è importante anche per avere ilricambio nella conduzione dei circoli. Essa sviluppa lacapacità e la tempestività nell’affrontare con cognizionei problemi che si presentano nel tempo. Per questi motivipenso che la formazione dei dirigenti e degli aclistiin generale diventi un impegno prioritario per il nuovoConsiglio provinciale delle <strong>Acli</strong>.Flavio Dellantonio


vita associativaCIRCOLO DI RAVINA - GRUPPO DONNEMalattie reumatiche,conoscerle e curarleIl neo Primario di Reumatologia dell’Ospedale S. Chiara, dott. GiuseppePaolazzi, ha fatto il pieno nei giorni scorsi, nell’incontro organizzato dalleDonne del Circolo ACLI di Ravina.Artriti, artrosi, artrite reumatoide sono malattie molto diffuse e impegnativeper il malato, tuttavia è vero anche che la scienza, negli ultimianni ha fatto passi molto importanti per donare al malato tanti benefici.All’incontro era presente inoltre la dott.ssa Anna Maria Marchionne,Presidente dell’Associazione Trentina Malati Reumatici, che ha ricordatol’impegno e l’opera dell’Associazione.Nel formulare al Dott. Paolazzi gli auguri per il suo impegno di lavoro,a lui e alla dottoressa Marchionne un vivo ringraziamento da parte delGruppo donne del Circolo ACLI di Ravina.CIRCOLO DI S. BARTOLOMEOUn originalefesteggiamento pasqualeNel nostro Circolo si rinnova una tradizione che risale allevecchie usanze del Trentino e del Veneto laddove si potevaorganizzare con delle uova un torneo che vedeva insiemevincitori e vinti a consumare “le armi” con le quali avevanogareggiato tra di loro, appunto le uova sode, con un bicchieredi vino ed un sorriso. Come premio finale si assegnavano aivincitori ancora delle uova “ma di cioccolato”, in ricordo delsimbolo pagano della Festa.Ettore Bendinelli, impareggiabile come sempre, organizza,dirige e gestisce direttamente questo gioco nel quale, i con-correnti, accoppiati dalla sorte, cercanocon un “tocco” di rompere l’uovo dell’avversario.Si va avanti ad eliminazionediretta fino a stabilire i primi quattrovincitori, immortatali poi nella fotografiacon gli organizzatori della simpaticainiziativa.La festa si è conclusa con un rinfrescoed un brindisi augurale di Buona Pasquaa tutti i soci e familiari.CIRCOLO DI RIVA DEL GARDAUn altro modo di fareaggregazioneLe ACLI della Zona Alto Garda e Ledro, Grazie alla disponibilitàdi don Fabrizio, Parroco della Parrocchia di S. Alessandro diRiva del Garda, che ha messo a disposizione i locali, ha organizzatoun utile corso di cucito.L’intento del corso è quello di dare la possibilità alle giovanidonne che si accingono a formare una nuova famiglia,di avvicinarsi all’arte del cucito, utile, se non indispensabile,nell’attività domestica e non solo. Numerose le adesioniall’iniziativa, che fanno ben sperare aduna continuazione e al successo delprogramma di attività che il CircoloACLI si è dato per quest’anno.ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>25


vita associativaCIRCOLO DI MATTARELLOLe dipendenze del TerzomillennioIl Circolo ACLI di Mattarello ha organizzato un incontro sultema “Le dipendenze del III^ millennio” .Questa iniziativa è stata realizzata con il patrocinio della Circoscrizionedi Mattarello e con il contributo delle ACLI <strong>Trentine</strong>.La proposta si è articolata in due serate. La prima si è svolta nellagiornata di venerdì 4 aprile, dove si è sviluppato il tema “Perun consumo che non ci consumi: occasione o tentazione?”.Nel corso della serata, è stata esaminata la tematica dei consumi.Durante l’esposizione sono stati analizzati i fattori che fannoemergere la necessità dei consumi, quali la soddisfazioni dideterminati desideri e bisogni; gli elementi che li caratterizzanocome la struttura della catena distributiva, le varie dipendenze;infine gli strumenti che incidono sui consumi come lapubblicità.Nella seconda serata in programma per venerdì 11 aprile, invece,si è affrontato la tematica “Alcool e droghe”. Il relatoredella serata è stato il Dottor Federico Samadem, che svolgel’attività di educatore. Nell’esposizione della tematica si è valsodella sua esperienza personale, vissuta per alcuni anni datossicodipendente, il suo ritorno alla vita e il dedicarsi al re-cupero di altri ragazzi con l’aperturadella comunità di San Patrignano aSan Vito di Pergine. Il relatore nel corsodella serata ha analizzato in modochiaro la tematica, partendo dai puntidi debolezza di questi ragazzi; lo statoche vivono e le problematiche cheun tossicodipendente deve affrontarequotidianamente. Alla fine dellasua relazione il Dottor Samadem hadichiarato in modo inequivocabile lanecessità oggi di far fronte a questasituazione devastante, creando unasocietà capace di educare e di crearenuove reti relazionali.Un ringraziamento doveroso a quantihanno collaborato a questa iniziativa,alla Circoscrizione e alle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>per la collaborazione dimostrata e peril sostegno economico elargito.CIRCOLO ARGENTARIOLe <strong>Acli</strong> interrogano la politicaLe attività del Circolo ACLI Argentario sono riprese, dopo il rinnovodella presidenza, proponendo un confronto pubblico fra i candidatia Senato e Camera in occasione dell’ultima tornata elettorale.L’occasione era adatta per promuovere la raccolta di firme promossodal Forum delle Associazioni familiari per una fiscalità a misura difamiglia.Moderatore della serata il giornalista Walter Nicoletti, dell’Ufficiostampa delle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>, il quale, per quasi due ore, ha indirizzatogli interventi dei candidati dei partiti che hanno aderito all’invitoloro rivolto: Partito Democratico, UDC, Partito Comunista dei Lavoratori,La Destra, Sinistra Arcobaleno, Per il Bene Comune.Il dibattito si è sviluppato attorno ai temi cari alle ACLI “Lavoro, fisco efamiglia” cercando di sensibilizzare la futura attività politica di quelliche sarebbero stati i neoeletti; in particolare le problematiche legateall’acquisto della casa di abitazione, al precariato dei giovani e dei meno giovani, al lavoro femminile legatoalla denatalità, alla formazione, alla tassazione dei redditi.È emerso come la rete dei servizi sociali, a partire dagli asili nido, conosce una crescita troppo lenta rispettoalle esigenze di un mercato del lavoro improntato alla massima flessibilità e precarietà, con ciò minando lafamiglia, indispensabile cardine alla coesione sociale della nazione.La priorità di rispettare e valorizzare la dignità dell’uomo e della donna che lavorano a partire dalla difesa delsalario, anche attraverso una tassazione mirata alla famiglia è stato un principio di fondo accolto e raccoltoquale sfida da tutte le compagini politiche presenti alla serata.La serata si è conclusa con gli interventi da parte del pubblico presente.26ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>


vita associativaCIRCOLO DI GARDOLOLocride: non solo mafiaGiovedì 13 marzo, presso l’Oratorio di Gardolo, il localeCircolo ACLI ha organizzato l’ormai tradizionale incontropre-pasquale con i soci e la popolazione sul tema:“Locride non solo mafia”. Dopo la Santa Messa concelebratada don Pizzolli, assistente per la vita cristianadelle ACLI, ed il cappellano della parrocchia, i convenutisi sono intrattenuti numerosi presso la sala don Boscoper ascoltare l’illustrazione del celebrante, coadiuvatoda una interessante serie di diapositive, della complessarealtà di quella tormentata parte del nostro Paeseche è la Locride, fino a poco fa retta spiritualmente dalnostro conterraneo Padre Giancarlo Bregantini Vescovoappunto della diocesi di Locri e Gerace. Dall’excursusstorico si è potuto apprendere che, fin dai tempi dellacolonizzazione greca, in quelle terre la civiltà era assaipiù progredita che nel resto della penisola e questo losi può desumere anche dalle numerose vestigia monumentalituttora esistenti. Solo l’unità d’Italia ha aggravatouna realtà che via via si era compromessa a causadall’impoverimento delle popolazioni, del concentrarsidelle ricchezze nelle mani di pochi, fino al diffondersidella terribile piaga della ‘ndrangheta, che ai giorninostri, come una piovra, avvolge e condiziona la vitasociale e civile. Su questo tessuto, ritenuto ormai irrecuperabile,la Provvidenza ha voluto che Monsignor Bregantiniraccogliesse attorno a sé le poche forze ancorasane di quella comunità infondendo loro la speranzadi poter fare qualcosa di positivo, che accendessela luce in fondo al tunnel della paura edell’oppressione. Accanto a loro si è schieratala Conferenza Episcopale Italiana, il mondodella Cooperazione Trentina, la Provincia Autonomadi Trento ed un folto gruppo di organizzazionidi volontariato trentino, i quali, tuttiassieme, si sono posti accanto alla gente dibuona volontà di quella Diocesi per condividereun cammino ed esternare concretamentela solidarietà umana. Da qui, in questi anni,sono sorti cooperative agricole per la coltivazionedei piccoli frutti, laboratori di artigianatoche danno lavoro onesto a giovani cheriscoprono la voglia di realizzare la loro vitaattraverso la fatica e l’ingegno e dimostranoche si può vivere anche senza la dipendenzaasfissiante dalla mafia. L’incontro con lospaccato di questa tragica realtà italiana, chelentamente si sta riscattando nella propriadignità umana, ha rafforzato nei presenti laconvinzione di continuare a camminare accantoa queste persone che vivono una realtàassai difficile rispetto alla nostra condividendonei sacrifici e dimostrando loro concretasolidarietà.Si è svolta domenica 11 maggio la Festa di Primavera,all’interno della quale era inserita la marcia non competitiva“Do’ passi co’ le ACLI”, da oltre 10 anni una tradizionedei Circoli ACLI della Piana Rotaliana.La manifestazione, organizzata quest’anno dal CircoloACLI di Mezzocorona, con la collaborazione deglialtri Circoli e della Presidenza di Zona Rotaliana, dellaPresidenza Provinciale e del Comitato Provincialedell’US ACLI, ha visto la partecipazione di oltre 130persone.La giornata è incominciata con il ritrovo presso la suggestivamasseria dell’ex Cantina Martinelli, all’ombradel Castello Firmian, da dove ha preso il via la marcianon competitiva, con un percorso di 8 km attraversoi vigneti coltivati a Teroldego, le rive del Noce e lependici del Monte di Mezzocorona, sulle tracce dellaVia Claudia Augusta, l’antica strada romana. All’arrivodell’ultimo corridore, la premiazione agli atleti piùgiovani, più anziani e dei gruppi più numerosi; quindila S. Messa celebrata da don Pizzolli, il pranzo in com-CIRCOLO DI MEZZOCORONAFesta di primaveraDo’ passi co’ le <strong>Acli</strong>pagnia e una ricca pesca di beneficenza, il cui ricavatoè andato alla Missione di P. Francesco Mosera Timor Est.Alla festa era presente, insieme ad altri dirigentiaclisti, il Presidente provinciale Arrigo Dalfovo,che, ha sottolineato la necessità di guardare conattenzione all’ambiente che ci circonda, rispettandoloe salvaguardandolo,Soddisfatti per l’ottimariuscita della festa, gli organizzatori: in particolareRemo Facci e gli altri dirigenti del Circolo di Mezzocorona,che all’ultimo momento si sono trovatia gestire l’organizzazione dell’iniziativa senza laguida della loro Presidente Liliana Girardi, ricoveratain ospedale per problemi di salute.L’appuntamento è quindi per il prossimo anno aSan Michele a/A il 1 maggio 2009; e l’iniziativa siriempirà di significato con la coincidenza volutacon la Festa del Lavoro.ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>27


vita associativaPrima edizione per l’Atletica Leggera ENAIPTrentino <strong>2008</strong> con la partecipazione di 214 allievirappresentanti i 9 Centri di FormazioneProfessionale ENAIP Trentino.Le gare si sono svolte lo scorso giovedì 8 maggioal campo Coni in Via Maccani a Trento Ungrazie particolare va senz’altro rivolto all’exdocente Carlo Franceschini, sempre vicino alleattività sportive dell’Ente e valido consiglieredel coordinatore dell’iniziativa, prof. Quinto Leonardi.Si coglie l’occasione per ringraziare anche tutticoloro che hanno fatto da valido supporto allariuscita della manifestazione: in particolare ClaudiaMeneghelli della Sede Provinciale, solerte nelredigere punteggi e classifiche e Maria CristinaSTUDENTI ENAIP TRENTINO IN GARAAtletica per tuttiBridi Direttore del CFP Villazzano che ha ospitato tuttii ragazzi e i docenti per il pranzo.Il CFP vincitore di questa prima edizione e i miglioriatleti di ogni categoria sono stati premiati dal Direttoredell’Ente Michele Mariotto sottolineandol’importanza di tale manifestazione e la volontà daparte dell’Ente di avallare anche altre future similiattività.La classifica finale vede primeggiare il CFP Ossananella categoria unica femminile. Mentre per la classificamaschile il CFP Villazzano si è laureato campioneprovinciale <strong>2008</strong>, dopo un’avvincente testa atesta con il CFP Cles ed il CFP Borgo Valsugana classificatosial terzo posto.Un plauso veramente caloroso a tutti gli allievi chehanno partecipato dimostrando che se motivati,seguiti e guidati riescono ancora a trovare le giustemotivazioni per impegnarsi a fondo nel rispettodelle regole e nel perseguire gli obiettivi indicati.CIRCOLO TRENTO - SAN GIUSEPPEPartecipazione alla festa di primaveraNell’ambito delle varie attività che il circolo <strong>Acli</strong> di TrentoS.Giuseppe promuove durante l’anno la partecipazione,assiemead altre associazioni del quartiere,alla “festa di primavera”, indettadalla circoscrizione - Trento. S.Chiara – il 10 – 11 maggiou.s.E’ stato allestito un stand nel tendone della Protezione civile, inpiazza Fiera, con il concorso di alcuni dirigenti del circolo e dialcuni giovani di G.A. (gioventù aclista).Lo scopo di questa partecipazione oltre che di interazione conle associazioni di quartiereè stato quello di illustrare leattività della sezione localedelle <strong>Acli</strong> e di presentaree promuovere,attraversol’esposizione di cartelli estampati l’attività e gli scopidella “Casa sociale e del lavoro”.Vivo interessamento e partecipazionehanno caratterizzatoquesta presenza di “vecie giovani” delle <strong>Acli</strong> trentinee molte persone si sono interessatecon richieste di spiegazionesu questa nuova attivitàaclista ma anche di tuttele altre attività promosse dalmovimento.Alla fine della manifestazionela soddisfazione di avercontribuito, assieme ad altrerealtà cittadine, alla promozionedel volontariato asso-ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>29


vita associativaCIRCOLO DI POVOSono due gli appuntamenti di rilievo che hanno caratterizzatol’attività primaverile del Circolo <strong>Acli</strong> di Povo. Venerdì 18 aprile,presso il Teatro Concordia, il “Concerto di Solidarietà” a favoredell’Associazione “Una Scuola per la Vita” offerto dal Coro TreCime di Cimone, che ha eseguito un repertorio di canti molto apprezzati,alternando pezzi conosciuti ed altri inediti. Sotto la direzionedel Maestro Gabriele Baldo e presentato con la consuetabravura da Antonio Maule. Il calore e la generosità del pubblicopresente hanno determinato l’ottima riuscita della serata chenelle intenzioni del Circolo, come ricordato dal Presidente GabrieleBertotti, doveva essere di solidarietà ma anche di ricordoe riconoscenza verso tutte quelle persone che non sono più franoi e che nel corso degli anni hanno contribuito alla crescita delle<strong>Acli</strong> ma anche della comunità civile e religiosa del sobborgo.Il secondo appuntamento, giovedì 1 maggio, per il tradizionaleritrovo al “Castelet” (capitello votivo eretto nel 1955 dai lavoratoriaclisti sulla strada della Maranza) con celebrazione della S. Messada parte del parroco don CornelioCarlin, riflessione propostadal Circolo sulle tematicheattuali riguardanti il mondodel lavoro e rinfresco finale offertoa tutti i partecipanti, circatrecento, che anche quest’annohanno raggiunto la localitàsulla montagna di Povo, peronorare una tradizione cheprosegue da decenni e che èentrata nel cuore di tante persone.CIRCOLO ACLI COOPERATIVA DI POVO CASLRiaprel’OmbrettaL’albergo Ombretta di Soraga in Val di Fassa, di proprietà della cooperatica CASL, ha già riaperto.Dopo la ristrutturazione, l’albergo è già disponibile ad offrire soggiorni in montagna per famigliee gruppi a prezzi accessibili.PER INFORMAZIONI TELEFONARE +39 0462 768105ARRIVEDERCI ASETTEMBRECome da tradizione ACLI TRENTINE non uscirà nei mesi di LUGLIO e AGOSTO.Il prossimo numero sarà quindi a disposizione degli associati con il prossimomese di SETTEMBRE.30ACLI trentinegiugno <strong>2008</strong>

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