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Acli Trentine MAGGIO 2004

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SOMMARIOEditoriale4 Tante ragioni per festeggiare ancora il 1° maggioFamiglia20 “Pacchetto Famiglia”: operazione ascoltoTema del mese5 Pronti a fare la nostra parte8 Le sette proposte delle <strong>Acli</strong> per l’agenda del PaeseRubriche9 Occhio alla stella polare e all’autonomia11 L’impegno aclista nell’Europa allargata a 25 PaesiL’opinione12 La legalità non è semplice osservanza formaleVita Associativa21 Notizie dai Circoli24 Martina Cecco è la nuova rappresentantedel Coordinamento Donne <strong>Acli</strong> di Trento25 Il “giubbotto di sicurezza”nuovo compagno di viaggioNoi giovani28 Incontro fra giovani a Sabbionara28 Incontro tra giovani e genitori a Fornace28 Week-end di formazione sul temadel voto e dell’Europa<strong>Acli</strong> trentine13 Basta con i privilegi per il ceto politicoLavoro e previdenza15 1° maggio: le <strong>Acli</strong> solidali con i lavoratori in difficoltàLa copertina1° maggio a Roma16 Il nuovo 36%17 Rovereto: industria addio?18 Il Fondo pensione complementareper i lavoratori dipendenti<strong>Acli</strong> trentine - Mensile d’informazione, attualità e riflessioni - Anno 38, N. 10 - Maggio <strong>2004</strong> - Direttore responsabile Fabrizio PaternosterRedazione Fabio Casagrande, Giorgio Cappelletti, Martina Cecco, Vittorio Cristelli, Fausto Gardumi, Angela Gasperetti, Andrea Margheri, Maurizio TomasiHanno collaborato Giuseppe Diano, Marcello Farina, Michele Mariotto, Rodolfo PizzolliFotografie archivio <strong>Acli</strong>, Palma & Associati e vari - Direzione e amministrazione Trento, via Roma 57, Tel. 0461.277.277 - Fax 0461.277.278 - e-mail: redazione@aclitrentine.itProgetto grafico ed impaginazione Palma & Associati - Stampa Tipografia Alcione<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>3


EDITORIALETante ragioni per festeggiareancora il 1° maggioSono esattamente 115 anni che il 1° maggio è stato sceltoin tutto il mondo quale momento di lotta e riflessione ditutti i lavoratori che intendono affermare i propri diritti, migliorarela propria condizione e raggiungere obiettivi.Era il 20 luglio 1889 quando l’Associazione Internazionaledei lavoratori riunitasi a congresso - la Seconda internazionale- a Parigi, stabilì che “una grande manifestazionesarà organizzata per una data stabilita, in modo chesimultaneamente in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratorichiederanno alle pubbliche autorità di ridurre perlegge la giornata lavorativa a 8 ore e di mandare ad effettole altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.Venne successivamente scelto come giorno simbolicoquello del 1° maggio 1989, per ricordare una imponentemanifestazione organizzata dai lavoratori di 12.000 fabbrichein tutti gli Stati Uniti, finita in una feroce ondatarepressiva con numerose vittime.Certo, c’è chi si interroga se il significato di questa ricorrenzasia ancora valido. C’è chi si limita ad affermare cheda allora le cose sono talmente cambiate che una giornatadi mobilitazione internazionale per l’autonomia e l’indipendenzadei lavoratori, ha perso significato e non risultapiù necessaria. Noi sicuramente non siamo di questa ideae non possiamo essere d’accordo con una lettura cosìsuperficiale della storia.Ovviamente i cambiamenti in un secolo e più di lotte e dimediazioni ci sono stati, ma i mutamenti intercorsi, dall’iniziodel Novecento non riguardano esclusivamente lacategoria dei lavoratori, bensì l’intera società. Bati pensareal fenomeno della globalizzazione. Mi sembra sia evidentea tutti che questi cambiamenti epocali non sonoavvenuti in termini sempre equilibrati. Le sperequazionitra il nord e il sud del mondo, tra i popoli tecnologicamenteavanzati e quelli che muoiono di fame, tra le culture semprepiù standardizzate e orientate da un “pensiero unico”rivolto al denaro e quelle lasciate in mano a fanatici eoppressori magari prezzolati da potenze straniere, conduconosempre a nuovi conflitti ed a sempre più tragichee nuove povertà.Oggi il 1° maggio deve servire per interrogarsi su moltecose. Deve servire magari per riflettere su argomenti piùuniversali e meno legati all’autonomia e all’indipendenzadei lavoratori, così come invecesuccedeva fino a pochi anni fa.Deve servire per approfondiremaggiormente il ruolo dell’uomo all’interno di una societàin profondo cambiamento dove, comunque, il lavoro costituisceancora oggi la spina dorsale del sistema. Ed eccoquindi che si torna sempre alla centralità del mondo dellavoro, con tutte le sue contraddizioni e le complessitàche vanno dai nuovi mercati alle nuove forme di flessibilità.Un mondo, questo, che per noi ha ancora molto daesigere sia sul piano della qualità che su quello dellaquantità, tanto più in seguito alle recenti leggi e disposizionigovernative che - secondo noi - tendono di fatto a farscivolare il mercato del lavoro in una sempre maggioreprecarietà.Disoccupazione, instabilità, lavoro nero, sono varie faccedi un unico problema che fa circuito con un futuro incerto,legato alla indeterminatezza del sistema pensionistico.L’arretratezza del nostro sistema di protezioni sociali equello sul piano della tutela dei diritti individuali e collettivi,contribuiscono poi in maniera determinante al progressivoindebolimento della capacità contrattuale del singoloe anche della contrattazione collettiva dei lavoratori.Si assiste così alle palesi contraddizioni di una forza lavoroanziana che non la si vuole riqualificare perché costatroppo ed è quindi destinata all’espulsione - però contestualmentesi legifera per un innalzamento dell’età pensionabile- mentre dall’altra parte si cerca di tenere i giovaniil più possibile in stand-by, per non doverli pagare econtrattualizzare secondo canoni accettabili per la sopravvivenza.E questo solo per accennare alcuni dei problemi che salgonoin superficie.Sono passati più di cento anni dalla prima celebrazionedella “festa dei lavoratori”. Vale ancora la pena tenerla invita? A nostro parere sì. E non solo per i tantissimi problemidi carattere pratico, che in questa occasione vengonoportati in discussione e all’attenzione di milioni di persone,ma soprattutto per dare ai giovani, soprattutto oggi, lavoglia di riconoscersi in un simbolo che stia al di sopradelle barriere geografiche e soprattutto, sociali.Fabio Casagrande, Presidente provinciale <strong>Acli</strong>4 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


TEMA DEL MESETavola rotonda con i delegati trentiniPronti a fare la nostra parteCome è andato il Congresso nazionale di Torino? Quali indicazioni sono venute?Sono alcune delle domande attorno alle quali si è sviluppato il dibattito in occasionedelle tavola rotonda che il nostro mensile ha organizzato con alcuni membri delladelegazione trentina al Congresso nazionale delle <strong>Acli</strong>, che si è svolto a Torino dal 1° al4 aprile scorso. Dalle testimonianze raccolte emerge un giudiziosostanzialmente positivo sui contenuti e sul livello del dibattito eduna condivisione delle linee che ne sono scaturite. Alla tavolarotonda hanno partecipato Fabio Casagrande, presidente delle<strong>Acli</strong> trentine, i consiglieri provinciali Martina Cecco (recentementeeletta rappresentante del Coordinamento Donne), GiorgioCappelletti e Mauro Segata e Fabrizio Paternoster, del Circolo diCristo Re (Trento) e direttore del mensile.ATorino, come già a Trento, il lavoroe la formazione sono stati due deipunti principali sui quali il congressoha incentrato il dibattito. Ma le analogiesono anche altre, come sottolinea il presidenteCasagrande: c’è stata grande partecipazionedella base, è prevalsa la lineadel rinnovamento dei vertici e da parte deipolitici e degli organi di informazione c’èstata grande attenzione.Anche a Torino, insomma, si è respirato ilclima positivo e propositivo che ha caratterizzatoil congresso provinciale del 14 marzoscorso. Ed anche a Torino è stato ribaditoche le <strong>Acli</strong> stanno dalla parte dei piùdeboli, delle famiglie e dei lavoratori.Giorgio Cappelletti fa un parallelo con ilprecedente congresso nazionale ospitatoa Torino, nel 1969, nel quale fu sancita lafine della collateralità delle <strong>Acli</strong> alle forsepolitiche, segnando una svolta importantenella vita del movimento. Quest’anno i lavorisi sono svolti al Lingotto - luogo simbolodel lavoro operaio - e per Cappellettisi tratta di una scelta fatta anche per ribadirela rinnovata centralità del tema del lavoronell’azione delle <strong>Acli</strong>. E anche se ilpresidente Bobba è stato riconfermato incarica solo per il prossimo biennio - affermaCappelletti - per la quantità di temi trattatie per la qualità del dibattito, il congressoè destinato a far sentire i suoi effetti moltopiù a lungo nel tempo.Fabrizio Paternoster ha invece in particolarcontinua a pag. 6<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>5


TEMA DEL MESEsegue da pag. 5modo apprezzato l’approfondimento dei temilegati all’allargamento dell’Unione Europeae l’analisi fatta sulla situazione socialeed economica dell’Italia: due argomentidestinati ad essere protagonisti deldibattito e delle iniziative - non solo all’internodelle <strong>Acli</strong> - nell’immediato futuro.La valutazione positiva di Mauro Segataè dettata dal fatto che si è trattato di uncongresso imperniato sui valori fondamentalidelle <strong>Acli</strong>, con una forte idealità,che ha esplicitato la vicinanza alla dottrinadella Chiesa e la condivisione della lineapolitica e sociale espressa da GiovanniPaolo II. Chi ha partecipato ai lavori delcongresso - sottolinea Segata - ha certamentetrovato spunti per motivare la suaazione all’interno delle <strong>Acli</strong>. Segata ha trovatointeressante anche l’attenzione postaal tema della globalizzazione, sulla c’è statoun approfondito dibattito: le soluzioni daIL CONGRESSO NAZIONALE DI TORINO HA RIBADITOIL RUOLO DI COSCIENZA CRITICA E DI SOGGETTO ATTIVONELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI SVOLTO DALLE ACLItrovare - è stato detto in proposito - nondevono penalizzare le popolazioni dei paesipoveri ma nel contempo devono garantirecontinuità alle economie occidentali,puntando ad un equilibrio che diminuiscale disparità oggi esistenti.Dal canto suo Martina Cecco esprime alconvinzione che quello di Torino è un congressodestinato a lasciare il segno: è statoun appuntamento vitale, ricco di spunti,che ha assunto una dimensione internazionalegrazie ai contributi di relatoriprovenienti da diversi paesi del mondo,che ha affrontato temi e problemi talvoltatrascurati.Le <strong>Acli</strong> hanno insomma confermato di essereun movimento vitale e dinamico, attentoalle questioni più scottanti ed importantiche riguardano l’intera collettività.Qualche perplessitàMa accanto a queste valutazioni positive,c’è anche un’osservazione critica. Potevaessere un congresso da dieci e lode ma ladecisione di modificare lo statuto delle <strong>Acli</strong>,prevedendo per l’assistente spirituale lapossibilità di indirizzo sulla formazione spirituale,non è stata accolta con soddisfazionedalla delegazione trentina. Nella suanuova formulazione l’articolo 4 dello statutodelle <strong>Acli</strong> prevede che siano sacerdoti aricoprire l’incarico di “accompagnatori spirituali”con il compito di “alimentare la crescitaformativa dei soci e di orientare l’associazionenell’appartenenza alla chiesa,alla sua vita e alla sua missione”: una sceltache ha destato qualche perplessità, apertamentemanifestata, da parte delle delegazionetrentina. Il presidente Casagrandecita anche un’altra modifica che ha sorpresola delegazione trentina: quella che consenteai rappresentanti delle associazioniche fanno capo alle <strong>Acli</strong> ed ai presidentie diZona di partecipare alle riunioni dei consigliprovinciali con possibilità di voto.Ma fatta eccezione per questi due aspetti,totale e convinta è l’adesione delle <strong>Acli</strong> trentinealle linee operative emerse dal congressonazionale, con particolare riferimentoalle “sette proposte per l’agenda del Paese”,presentate dal presidente nazionaleBobba nella sua relazione al congresso,intitolata “Svegliare il futuro”.Le 7 proposteper l’agenda del paeseSette punti (riportati a pagina 8) che trovanoperfettamente d’accordo i delegati trentini.Tra le proposte più innovative e provocatoriec’è sicuramente quella sintetizzata nelloslogan “Un figlio un voto”, che denuncia l’assenzadi rappresentanza politica degli interessidei minori.Le <strong>Acli</strong> propongono che la madre sia delegataa rappresentare la voce politica deipropri figli minori. “È chiaro che si tratta soprattuttodi una provocazione - afferma ilpresidente Casagrande - che ha come6 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


TEMA DEL MESEobiettivo quello di sensibilizzare il legislatoresui temi della famiglia. Con il richiamoalla necessità che anche i figli possanoesprimere un voto, si vuole ribadire la centralitàdella famiglia nella vita sociale edeconomica del paese e la necessità di legiferaretenendo in considerazione le esigenzedella famiglia, comprese quelle di chinon può recarsi alle urne”.Più concreta nella sue possibilità di immediataattuazione è la proposta sul temadella formazione: “il diritto alla formazione -sostengono le <strong>Acli</strong> - rappresenta uno deinuovi diriti civili e di libertà”. Un esempiodell’importanza della formazione e delle suericadute positive in termini sociali - puntualizzain proposito Fabrizio Paternoster - vienedall’Irlanda, paese che ha investito moltoin settori “immateriali”, come informazione,università, ricerca, ottenendo dei risultatistrepitosi che hanno innalzato di moltoil prodotto interno lordo. Non a caso il “modelloirlandese” è stato approfondito duranteil Congresso. Ma la formazione è anche lostrumento migliore - prosegue Paternoster- per dare risposta ad un’altra esigenzaevidenziata al congresso: il nostro paese -è stato detto - ha bisogno di futuro. La “formazionecontinua” è inoltre ormai diventatauna priorità del nostro tempo, sia per consentireal lavoratore di adeguare le sue competenzealle evoluzioni della mansione chesvolge, sia perché mobilità e dinamicità delmondo del lavoro sempre più spesso impongonodi cambiare occupazione nel corsodella vita lavorativa.Il Servizio civile europeoAnche la proposta di un “Servizio civile europeo”trova le <strong>Acli</strong> trentine totalmente d’accordo.In sostanza, il periodo di leva verrebbesostituito da un periodo più breve, maobbligatorio, di servizio civile, da svolgerein ambiti come la protezione dell’ambientee la tutela dei più deboli. Cappelletti ricordache la proposta è stata condivisa anche daLega Ambiente, dall’Associazione nazionalealpini e da numerosi altri soggetti dellasocietà civile organizzata. “Un servizio civilecosì organizzato - afferma Cappelletti -potrebbe dare ai giovani anche la possibilitàdi maturare competenze e sensibilità chepermetterebbero loro di entrare in manieradiversa nel mondo del lavoro”.Martina Cecco trova invece particolarmentestimolante la proposta su “Un’informazionesocialmente responsabile”, che puntaa “fare pulizia” della programmazione televisivanon di qualità che al giorno d’oggiimperversa anche in Italia. Anche in questocaso si tratta di una proposta provocatoria -afferma Martina Cecco - ma quanto mai indispensabiledi fronte all’abbassamentodella qualità della programmazione televisiva,dalla quale sembra scomparsa l’offertaculturale: o meglio, c’è ma è relegata inorari improbabili e incompatibili con quellidi chi ha una vita lavorativa.Da Torino è venuta una conferma: che le<strong>Acli</strong> - come era stato sottolineato anche aTrento - sono un luogo di incontro di cui c’èbisogno nella società contemporanea. Maquesta consapevolezza porta con sé, assiemead una forte carica morale, anche lapreoccupazione per l’impegno richiesto persostenere questo ruolo di coscienza criticae di soggetto attivo nella risoluzione dei problemidenunciati.Chiuso il dibattito, sia a livello provincialeche nazionale, è ora il momento di diventareoperativi. “Noi siamo pronti a fare la nostraparte - afferma Paternoster in conclusionedella tavola rotonda - ma altrettantoci aspettiamo dalla società civile e dalla istituzioni”.<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>7


TEMA DEL MESELE SETTE PROPOSTE DELLE ACLIPER L’AGENDA DEL PAESE1. Un figlio, un votoL’assenza di rappresentanza politica degli interessi deiminori è diventata oggi una questione centrale e ineludibile.La proposta delle <strong>Acli</strong> - che segue un’intuizione del prof.Campiglio- consiste nel fornire una rappresentanza indirettaai minori per tramite dei loro genitori: in breve, laproposta è che la madre sia delegata a rappresentare lavoce politica dei propri figli minori.La plausibile obiezione che, specialmente per gli adolescentinon esiste una concordanza tra voto della madre equello del figlio, potrebbe essere assorbita passando a16 anni l’età minima di voto.2. Una “dote” di formazione“La principale difesa per il lavoratore è patrimonio di conoscenza,esperienza e capacità relazionale acquisito duranteil percorso formativo e lavorativo”. Così è scritto nellaproposta di legge presentata in Parlamento il 13 maggio2003 dagli on. Bianchi, Campa, Lucà, tabacci. La doteformativa diventa un’urgenza per la crescita del sistemaItalia per accelerare il progetto della nuova “alfabetizzazione”del Paese.Il diritto alla formazione rappresenta uno dei nuovi diritticivici e di libertà: chi ne è privo, infatti, non può accederead una cittadinanza piena ed autonoma.3. Oltre alla scuola delle “3 i”La scuola delle “3 i” (inglese, informatica, impresa) lanciatodalla Cdl nella campagna elettorale del 2001 esprime unmodello funzionalistico rispetto al quale occorre un’inversionedi tendenza.Per avere un’educazione capace di futuro dobbiamo allorascoprire altre “i” complementari ed integrative, come:interdipendenza (unità del pianeta e della famiglia umana);interconnessione (l’unità dei saperi e la ricomposizionedel discorso sull’uomo); interculturalità (l’integrazionedelle culture e l’ethos civile condiviso); immaginazione(per educare alla creatività del cittadino di oggi e di domani).Perché, senza buttare a mare le prime “3 i”, sono anchequeste altre “i” che appaiono necessarie per formarei cittadini alla convivenza civile e al futuro.4. Un’informazione socialmente responsabileA partire dalla missione sociale della televisione, l’idea èquella di puntare sull’Ecologia dei media e sulla responsabilitàsociale dell’impresa radiotelevisiva. Con questi strumenti:l’adozione di una “patente per gli operatori” (comechiedeva Popper); la Trash tax: una tassa sulle immisioniinquinanti dei media (come la carbon tax per le imprese);il qualitel (per superare la tirannia dell’auditel): un osservatoriosulla qualità sociale dei programmi TV, con occhioattento agli intersezioni pubblicitari delle trasmissioni dicattivo gusto e di pessima qualità. I cittadini, attraversouno strumento efficace e diretto, quello della scelta quotidiana,potranno così esprimere il proprio dissenso sullaTV spazzatura.5. L’Italia a coloriLa società italiana è ormai plurale e colorata. Rispetto alnostro impegno a costruire nel Paese un modello di integrazioneaperto e democratico, richiamiamo l’attenzionesu 3 problemi prioritari: il diritto di asilo, il diritto di voto, ildiritto di cittadinanza ai figli degli immigrati che nasconoin Italia.6. Un servizio civile europeoSi tratta di una proposta impegnativa e coraggiosa: il serviziocivile obbligatorio per i giovani di tutti i Paesi dell’UnioneEuropea. Una cittadinanza europea condivisa,infatti, ha bisogno di dedizione, passione, servizio e tempodonato per la crescita di tutti, a partire dagli ultimi.7. L’Italia solareLe fonti di energia sono un capitolo nevralgico per il futuro.In Italia, finora, non è stata fatta nessuna scelta strutturalené per promuovere il risparmio energetico, né per uninvestimento in produzione di energia rinnovabile.Per le caratteristiche climatiche e geografiche del nostropaese l’energia solare potrebbe assumere, tra le fonti dienergia rinnovabile, un ruolo strategico, come sostiene ilpremio nobel Carlo Rubbia. Occorre, allora, che il solareper l’Italia diventi una politica che preveda investimentida parte del Governo e l’uso della leva fiscale per premiarei comportamenti virtuosi dei cittadini.8 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


RUBRICHEIl picchioOcchio alla stella polare e all’autonomiaRiflessioni a margine del Congresso nazionale delle <strong>Acli</strong>Da quanto ho letto sui documentiufficiali e sui commenti,il congresso delle <strong>Acli</strong>, celebratorecentemente a Torino, non èdi quelli che si possono archiviare comepacifici e scontati. Ed era da aspettarselo.Non fosse altro perché di questitempi, con una guerra in atto e ilterrorismo incombente, nemmeno gliincontri conviviali riescono ad esserepacifici, a meno che non ci si bendigli occhi per non vedere e ci si turinogli orecchi per non sentire.Si aggiunga che siamo alla vigilia diun periodo elettorale che si preannuncialungo di tre anni e che le riformegià avviate o promesse rimettonoin discussione assetto dello Stato ewelfare. E non basta ancora, perchéla nuova Europa in gestazione e i rapportiinternazionali impregnati di neoliberismo,suscitano nei credenti nonseduti una sete di alternative che giàle <strong>Acli</strong>, inserite nel grande movimentomondiale per la pace e la partecipazionesociale, hanno teorizzato conmanifestazioni e marce.Il tutto fa dire che siamo in fase progettualee costituente nella quale ribollonole opinioni diverse ed è beneche possano confrontarsi per addiveniread un progetto condiviso, sul qualepoi fare formazione e impegnarsi inmaniera solidaristica e non in ordinesparso. Per quanto riguarda l’azioneecclesiale italiana siamo in alto mare,ma non perché si è preso il largo comeinvitava il Papa all’inizio del millennio,ma perché si è ancora in balia deimarosi di un progetto culturale che nonvede luce e qualcuno considera giàmorto.Un appunto che fatto al Congresso diTorino, è che non c’è stato tempo espazio per la discussione, cosicché levarie proposte sono state percepitecome calate dall’alto. Cosa che noncredo rientri nella strategia del gruppodirigente e men che meno nello stiledel presidente Luigi Bobba.Bisognerà che i dirigenti provinciali e icircoli riprendano in mano la matassaper dipanarla e discuterla e farne oggettodi informazione e presa di coscienzacritica. Del resto, è questa lasorte che viene auspicata da ogni congressoprogrammatico.Ma vediamo alcuni punti nodali. Ogniconvegno delle <strong>Acli</strong> parte sempre dall’ispirazionecristiana, non asseritaastrattamente come purtroppo si usaspesso da parti che la vantano, ma calatanella realtà cangiante e ribollentedella storia. Il compito di questo aggancioispiratore è stato affidato a Torino aquel campione di impegno nella societàdi chi fa fatica, che è don LuigiCiotti. “Non è vero che il Vangelo nonfa politica - ha detto don Ciotti - non èvero che come cristiani non dobbiamofare politica. Gesù ha fatto politica.”Ma come? “Ha riproposto la logica delservizio e della giustizia contro la tentazionedel potere vissuto come dominio,controllo e ricerca del consenso.”Applicando all’oggi, ha esortato allaradicalità “nella politica per criticareuna visione ed una gestione del potereche ha perso la sua trasparenza ela sua passione per la giustizia ed ilVangelo”.Qualcuno già dentro il Congresso hafatto il pompiere nei confronti dellaradicalità, “che nella politica sarebbesterile, mentre serve a raggiungere risultati”.Ed è vero: la politica è mediazione,concretezza che talvolta devepur accettare il compromesso. Ma attenzionea non erigere a sistema lamoderazione, che diventa poi “afasiadei cattolici” come denunciava anni fail card. Martini, o la contrattazione purdi garantirsi porzioni di potere.L’utopia della radicalità, il sogno dellaliberazione come la chiamava MartinLuther King, deve rimanere come stellapolare che indica la direzione e farecamminare.Altro nodo ha costituito nel Congressoil cambiamento dell’art. 4 dello Statutodelle <strong>Acli</strong>. Nella nuova stesurasono previsti i sacerdoti come“accompagnatori spirituali” con il compitodi “alimentare la crescita formativadei soci e di orientare l’associazionenell’appartenenza alla chiesa, alla suavita e alla sua missione”.Tutto bene, purché non significhi faremarcia indietro rispetto all’autonomiadei laici, sancita dal Concilio.Il fatto che qualcuno abbia sentito ilbisogno di inserire questa specificazioneinsospettisce.Ma a pensare male si fa peccato.<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>9


MAICO Tecno AcusticaNovità nel settore delle protesi acustiche.Dalla ricerca Maico un prodotto rivoluzionarioÈ nato l’apparecchio acustico chefunziona come l’orecchio umanoUna caduta delle facoltà uditive,anche se può rappresentareun trauma psicologico, ogginon fa più paura come un tempo.Tecnologie avanzatissime,frutto di ricerche specializzate,hanno consentito di realizzareprotesi acustiche talmente piccoleed efficienti da poter considerarel’ipoacusia, o diminuzionedell’udito che dir si voglia,una patologia superabilenella stragrande maggioranzadei casi e con risultati fino apochi anni fa impensabili.È stata presentata alla stampanazionale la rivoluzionaria protesiacustica messa sul mercatooggi da Maico, industria leadermondiale del settore. È un nuovo microprocessore ultraveloce, capace dioffrire un suono naturale e di qualità superiore.Il nuovo apparecchio elabora infatti il suono nella sua totale integrità e totalità,senza spezzettarlo in canali, come avviene per i prodotti attualmente in commercio.Grazie alle sue 16 mila regolazioni per secondo, possiede il totale dominiodella frequenza e della intensità sonora. Ottimale risulta quindi il conforto uditivoin qualunque situazione di ascolto e, nel contempo, la reale capacità di focalizzarsisul parlato.Un prodotto innovativo che garantisce un suono più naturale, una completaassenza di fischi e rumori, un parlato sempre ‘a fuoco’ in ogni circostanza, ungrande comfort di ascolto, un’estetica adeguata alle piccole dimensioni che neimodelli intracanalari lo rendono invisibile dall’esterno.È un vero e proprio gioiello di tecnologia, in base al quale Maico ha realizzatoun congegno veramente automatico,capace di adattarsi ad ogni ambienteacustico, senza la necessità diprogrammi, nè di regolazione del volume.Questo apparecchio acustico,una volta acceso ed indossato, fa tuttoda solo.CAVALESENasce così la prima generazione diprodotti completi, di semplice utilizzoe dalla grande resa acustica. Da oggichi ha problemi di udito può tornarea sentire bene e a condurre una vitanormale.PER INFORMAZIONItelefonate al numero 0461.983429 eal numero 0461.236030 o visitate il10 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>sito internet www.maico.orgLo indossi e lo dimentichiIl primo apparecchio acustico «mettilo e dimenticalo». Completamenteautomatico, è la massima espressione della cura protesicadella sordità.Chi lo indossa, può anche dimenticarselo visto che fa tutto da sè.Prova ne sia che nello spazio di tempo necessario ad effettuare colbraccio una qualunque operazione di regolazione, l’apparecchione ha già effettuate ben 16 mila, per ottenere il migliore risultatouditivo.Apparecchi digitaliGratis anche a domicilio:Prove, Controllo dell’udito, AssistenzaApparecchiinvisibili e automaticiConvenzione ASLRottamazionevecchio apparecchioTecno AcusticaTRENTO - P.zza Garzetti, 2/3 - Tel. 0461.983429 / 236030Centri assistenza e prove nel Trentino nei mesi di Maggio e GiugnoTRENTO Tecno Acustica sede Maico - P.zza G.B. Garzetti 2/3, Tel. 0461.983429 / 236030Tutti i giorni ore 9-12 e 15-18, sabato ore 9-12PREDAZZO Circolo Pensionati e Anziani - Via Verdi 8, Tel. 0462.502886 • Martedì 18 maggio e 1 giugno ore 9-11Amb. Dott.ssa Gilmozzi Patrizia - Via Barattieri 1 (Sottop. Foto Mark)Martedì 18 maggio e 1 giugno ore 14.30-17BORGO Ottica Valsugana - C.so Ausugum 62, Tel. 0461.754042 • Mercoledì 19 maggio e 16 giugno ore 9-11ROVERETO Studio Ottica Soppa - Via Dante 16, Tel. 0464.436028 • Giovedì 20 maggio e 3 giugno ore 9-11CLES Ottica Corradini - P.zza Granda 23, Tel. 0463.421443 • Martedì 25 maggio e 8 giugno ore 15-17MEZZOLOMBARDO Ottica Pizzi - Via A. De Varda 20, Tel. 0461.601161 • Giovedì 27 maggio e 10 giugno ore 15-17RIVA Ottica Foto Milani - Via S. Francesco 7, Tel 0464.553029 • Venerdì 28 maggio e 11 giugno ore 9-11FIERA DI PRIMIERO Ottica Gilli - Via Garibaldi 33, Tel. 0439.762215 • Lunedì 17 maggio ore 9-11PINZOLO Ottica Rogato - Corso Trento 11, Tel. 0465.501021 • Venerdì 21 maggio ore 9-11TIONE Ottica Oliana - Via M. D. Perli 23, Tel. 0465.321501 • Venerdì 21 maggio ore 15-17ALA Ottica Marilena - Centro Commerciale, Tel. 0464.671239 • Giovedì 27 maggio ore 9-11Marketing Maico


RUBRICHESpiritualitàL’impegno aclista nell’Europa allargata a 25 Paesidi Rodolfo Pizzolli*Da pochi giorni l’Unione europea è notevolmentecresciuta; come tutti sappiamo dieci nuovi statine fanno parte e quindi la nostra Unione è oracomposta da venticinque paesi.Un notevole progresso per un’Europa che nella sua storiaè stata un campo di battaglia e che si è presentata perdiversi decenni divisa in due blocchi dopo la sua divisionedecisa ad Yalta alla fine della II guerra mondiale.Come cristiani non possiamo che ringraziare il Signoreper questo processo di unità, per il dono di una mancanzadi guerra nei paesi che compongono l’Unione, anche se,non possiamo dimenticarlo, alcuni paesi che formano lacomunità europea hanno combattuto delle guerre su altriterritori dalla II guerra mondiale in poi.Certamente questa gioia non nasconde le preoccupazionie i grossi problemi che bisogna ancora affrontare. Tra questivorrei invitarvi a riflettere sulla dimenticanza delle radicicristiane, ma anche greche e giudaiche, dell’Europa.Non entro nel merito della discussione se queste radicireligiose e filosofiche debbano essere scritte nero su bianco,nella costituzione europea, ma per quanto riguarda lacultura e la vita pratica degli Europei. L’esclusione di unadimensione filosofica e di fede presenta chiaramente unaconcezione pregiudiziale verso di essa, in cui la religioneè colta solo in quegli sbagli che le persone, nel corsodella storia ed oggi, fanno e si dimenticano tutti gli apportipositivi che la filosofia greca e il cristianesino (con le sueradici ebraiche) hanno portato.Prima di tutto dobbiamo ricordare il concetto di persona,certamente abbozzato dalla filosofia greca, ma coltoin pienezza con la rivelazione cristiana che ci ha propostal’uomo come essere in relazione; relazione con Dio, conse stesso e con gli altri. Una persona quindi chiamata adincontrarsi e non a scontrarsi con l’altro; una persona cheha in sé la coscienza come capacità di concepire il valoredel proprio esistere e la possibilità dell’incontro con Dio.Tutto ciò ha portato ad uno sviluppo della dignità dellapersona con le sue caratteristiche di responsabilità e diliberta. Tutto ciò ha portato ad uno sviluppo spirituale, culturale,sociale ed economico notevole con anche la possibilità,data dal cristianesimo, di cammini diversi rispettoalla fede evangelica stessa.Sicuramente è reale la riflessione del papa nella sua letterapost-sinodale Ecclesia in Europa dove ricorda lo smarrimentodella memoria del fatto fondante cristiano, per cuimolte persone “non riescono più ad integrare il messaggiocristiano nell’esperienza quotidiana”. Poi continua mettendoil dito nella piaga e ponendo l’accento sul più grande pericolo:alla radice dello smarrimento della speranza sta iltentativo di far prevalere un’antropologia senza Dio e senzaCristo. Questo tipo di pensiero ha portato a considerarel’uomo come “il centro assoluto della realtà, facendogli cosìartificiosamente occupare il posto di Dio e dimenticandoche non è l’uomo che fa Dio ma Dio che fa l’uomo”.Come <strong>Acli</strong> dobbiamo quindi porre fortemente nella nostravita associativa l’attenzione sul vivere quotidianonella luce del Vangelo; a partire dal valore della famigliacome unione di amore tra l’uomo e la donna fondato sulmatrimonio e aperto alla vita, ad una spiritualità evangelicache ci porta a riconoscere la dignità, libertà e responsabilitàdella persona e quindi a promuoverla con decisione,ad un impegno perchè la politica e l’economia nonsiamo più l’affermazione di interessi particolari, ma la realizzazionedel bene comune. In questo ci aiuti anche lacelebrazione e il ricordo di Alcide de Gasperi uno dei padrifondatori dell’Unione europea come strumento di scambio,di valorizzazione delle diversità, di incontro e non piùdi scontro.Dopo aver celebrato il congresso come aclisti ci sentiamoimpegnati a tenere aperti quei confini che abbiamo desideratoallargare per esser parte di quell’Europa che trova,ancor’oggi, la sua identità in quel pensiero che l’hacostituita come luogo caratteristico di diversità, di varietàe anche per questo, come terra piena spirituali, culturaleed umane ricchezze.* Assistente Spirituale delle <strong>Acli</strong> trentine<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>11


L’OPINIONELa legalità non è semplice osservanza formaledi Marcello FarinaNell’ottobre del 1991 la Commissione ecclesialeGiustizia e Pace pubblicava un testo molto serioe molto impegnativo dal titolo “Educare alla legalità”,che quasi profeticamente anticipava di pocol’emergere di quel fenomeno di reazione alla corruzionediffusa che giornalisticamente era stato chiamato “tangentopoli”.Quel documento, come molti ricordano intendeva ribadireche “la legalità esige l’esistenza di regole di comportamentoche frenino il dispiegarsi delle onnipotenze e degliegoismi prevaricatori, singoli o di gruppo; che le regolestabilite devono essere dettate tenendo conto delle esigenzee dei bisogno di tutti e non solo di coloro che detengonoil potere; che le regole devono essere fatte rispettare;che non vi deve essere confusione fra interessi pubblicie interessi privati nello svolgimento della funzione pubblica;che devono essere rispettate sostanzialmente e nonsolo formalmente le sfere di reciproca competenza senzasconfinamenti illeciti”. (Alfredo Carlo Moro)A tredici anni di distanza da quel documento della Commissione“Giustizia e Pace”, in questo inizio di primavera<strong>2004</strong>, noi assistiamo a una forte tendenza alla rimozionedi ciò che è successo negli anni ottanta e novanta e,addirittura, alla giustificazione di un sistema generalizzatodi inquinamento delle funzioni pubbliche sia attraversola corruzione sia attraverso il finanziamento illecitodei partiti.Oggi il dibattito non sembra riguardare più il fatto se danoi c’è stato o meno un sistema generalizzato di corruzione;quali conseguenze, poi, questo sistema abbia provocatonella vita sociale della nostra comunità; quali pericolivi siano, infine, perché quel sistema possa continuarea svilupparsi.L’attenzione viene spudoratamente spostata su altre questioni:se siano stati i giudici a prevaricare nella loro attivitàprofessionale; se attraverso la persecuzione della corruzionesia illegittimamente intervenuti sulla politica, che,invece, deve essere insindacabile; se non si sia operatoun vero e proprio “colpo di Stato”, decapitando il sistemadei partiti di allora.Il vero dramma di tutto ciò è che, pian piano, veniamoinvitati a pensare, attraverso una persuasione tanto subdolaquanto prepotente, che non ci sono più colpevoli di“tangentopoli”, ma solo vittime. E vittime illustri: i miglioricittadini, gli uomini e le donne dediti al bene comune,coloro che hanno voluto dedicare la parte migliore dellaloro vita alle istituzioni e alla conservazione.Molta gente è disposta a pensare, debitamente guidatada persuasori interessati, che si sia trattato di una grandeoperazione di sciacallaggio contro una classe politica, rea“soltanto” di favorire il mantenimento “status quo” attraversoqualche privilegio di natura economica, inopportunocerto, ma non tale da giustificare il processo controun’epoca e i suoi più illustri rappresentanti.In realtà è emerso, soprattutto in questi ultimi tempi, moltofalso moralismo nella società civile, che ha battuto il pugnosul petto degli altri, i politici, dimenticando di battere ilpugno anche sul petto proprio, per riconoscere le proprieresponsabilità.Ci si è facilmente dimenticati che il sistema fu costruitocon l’apporto di tutti: i molti denari ai politici eranodati (e sono dati) perché faceva comodo vincere la concorrenzaassicurandosi la loro protezione; era (ed è) diffusala rinuncia ad essere cittadini responsabili e critici,per acquietarsi in una posizione di clienti plaudenti; siaccettavano (e si accettano) con entusiasmo le bricioleelargite dal potere di turno trascurando gli interessi generali.Per molti cittadini, anche oggi, la legalità è semplice osservanzaformale: restano fuori dal principio di legalità ipiccoli accomodamenti per il proprio interesse; viene tranquillamenteaccettato che possa essere derogato il principiodi imparzialità della pubblica amministrazione; chepossano essere trascurati i propri obblighi di lavoro; chesia accettata come un principio di legittima difesa l’evasionedalle tasse; che sia ampiamente praticata la prevacontinuaa pag. 3012 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


ACLI TRENTINEBasta con i privilegi per il ceto politico!Il nuovo Consiglio provinciale delle <strong>Acli</strong> ha già assoltouno dei primi compiti che le erano stati assegnati:preparare e diramare un documento che ribadisse laposizione delle <strong>Acli</strong> sul tema dei privilegi di cui godono imembri del Consiglio della Provincia Autonoma diTrento. Di seguito riportiamo integralmente il testo delcomunicato ufficiale diramato il 7 aprile“Il Consiglio Provincialedelle <strong>Acli</strong> di Trento, nelmomento in cui si avvicinala scadenza per le modifichedei trattamenti dei consiglieriprovinciali indicatadalla campagna del giornale“L’Adige”, a cui il movimentoin sintonia con un largosentire della popolazioneaveva dato la propriaconvinta adesione; consideratoche gli automatismi tuttorain vigore hanno deter-LE ACLI HANNO RIBADITO LA LORO POSIZIONEIN UN COMUNICATO UFFICIALE, NEL QUALE SICHIEDE ANCHE DI RIPORTARE AL CENTRODELL’ATTIVITÀ POLITICA IL CONCETTO DISERVIZIO ALLA COLLETTIVITÀminato ulteriori incrementidelle indennità di cui godonoi consiglieri provinciali eche si assiste al ripetersi diproposte per allargare le disponibilitàdi mezzi e risorsea favore dei consiglieristessi; tenuto conto che taliforme di compenso dell’attivitàpolitica assumono ilvolto di privilegi odiosi propriomentre si discute di riformarein peius il regimedelle pensioni per la generalitàdei lavoratori e mentresi vive una situazioneeconomica generale tutt’altroche positiva con pesantieffetti negativi sulle famigliein ordine alle necessità economicheed all’utilizzo deiservizi educativi e sociali;rivolge ai Consiglieri dellaProvinciauna richiesta forte di riportareal centro dell’attivitàpolitica il concetto di servizioalla collettività che nontollera un sistema di privilegicome quello che si venu-to configurando con le leggied i regolamenti regionaliche disciplinano la materiadelle indennità e dei vitalizidei consiglieri.Tale sistema va quindi profondamentecambiato inparticolare attraverso:• il trasferimento al Consiglioprovinciale dellecompetenze sulla materiadel trattamento deiconsiglieri;• il blocco degli aumentidelle indennità e dellealtre assegnazioni a favoredei consiglieri e deigruppi consiliari;• il superamento definitivodel sistema dei vitalizi.È ora che agli interventi, dichiarazioni,comunicati stampadi singoli e gruppi seguanofatti concreti perchéfar durare questo genere diprivilegi è un insulto alla democraziae alle istituzionipolitiche che sono il luogoin cui tutta la collettività devericonoscersi”.Consiglio provinciale riunito in Sala Don Pizzolli<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>13


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LAVORO E PREVIDENZA1° maggio: le <strong>Acli</strong> solidalicon i lavoratori in difficoltàdi Bruno FontanaCoordinatore della Commissionelavoro delle <strong>Acli</strong> provincialiSul finire del mese di febbraiola stampa locale, a pochi giornidi distanza l’una dall’altra,ci ha portato a conoscenza di diversedifficoltà industriali: la chiusura di Filtronain Vallagarina prima e di Malerbain Valsugana poi e questo ci haallontanati dalla nostra tranquillità dicittadini di un Trentino che noi credevamoisola felice nel travagliato mondodell’occupazione nazionale.Spiegare il perché assistiamo ad unarecessione industriale sul nostro territorioè tutt’altro che semplice e facilmentedecifrabile. È un tema che hapiù domande che certezze. La progressivaglobalizzazione economicofinanziaria,contrariamente a ciò chenormalmente si crede, non aiuta nelritrovamento delle cause del fenomenodi cui stiamo parlando, perché leresponsabilità sfuggono. L’unica certezzain queste vicende è il bisognoprimario della nostra gente di un lavoroperché portatore di un reddito.IN UN ANNO IN TRENTINO SISONO PERSI CIRCA 1.400POSTI DI LAVORO: SPIEGAREIL PERCHÉ ASSISTIAMO ADUNA RECESSIONEINDUSTRIALE SUL NOSTROTERRITORIO È TUTT’ALTROBRUNO FONTANA, COORDINATORE DELLACOMMISSIONE LAVORO, FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONEDEL SETTORE INDUSTRIALE IN TRENTINOSperiamo non sia declino ci sono pochi investimenti.Il sistema Italia è in crisi e per molti Molti sostengono che la responsabilitàdella crisi sta tutta nella delocaliz-economisti addirittura in declino.Avvisaglie in questo senso ce ne zazione della produzione alla ricercasono state anche in passato ma ora di costi di produzione più bassi rispettoai nostri. Le ragioni di questo re-si presentano più numerose e fannocrescere le preoccupazioni dei lavoratori.complesse ma devono essere capitepentino peggioramento sono tante eRecentemente lo hanno manifestato e contrastate, se non vogliamo soccombere.Esiste il mercato è vero. Macon l’organizzazione di uno scioperonazionale generale. Un milione di personein piazza, fabbriche, uffici e ser-tale si può e a volte si deve governar-esso è una istituzione umana e comevizi pubblici bloccati per difendere lo, pre bilanciarlo nei poteri.pensioni e sviluppo.Da noi lo sciopero ha avuto una cadenzadiversa e per certi versi più pe-Pensare globalmente per pensare -I punti di forza del Trentinosante: quattro ore contro il Governo agire bene localmente. Questo è il senazionalee quattro ore di avvertimentoa Dellai per dirgli che le cose cosìcontinua a pag. 30non vanno. Per ricordargli che in unanno si sono persi circa 1.400 postidi lavoro. È stato esposto anche unostriscione piuttosto triste riportante ilnome delle 20 aziende recentementechiuse o in seria difficoltà.Esse sono: Silmon, Alcoa, Filtrona,Stark, Polo fumo, Olmofans, ARGC, Sirio,Menz e Gasser,Modofood, Filtex,Cederna, Sina Rossa, Malerba, Maffei,Alpicolor, Gardafilo, Chini.Quindi il sistema Italia è in crisi. Questopuò significare che produce poco,che ci sono impianti vecchi, che cisono costi di produzione troppo elevati,che ci sono pochi consumi, cheCHE SEMPLICE EFACILMENTE DECIFRABILE<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>15


LAVORO E PREVIDENZAAlla luce del Decreto MilleprorogheIl nuovo 36%Con il Decreto Leggenr. 335/2003 approvatodefinitivamente dalSenato il 26 febbraio <strong>2004</strong>meglio conosciuto come il“Decreto Milleproroghe”,il legislatore ha prorogatouna serie di provvedimentigià in vigore e di prossimascadenza.Tale decreto harivoluzionato le spese direcupero del patrimonioedilizio. Per facilitare lenovità introdotte si riportadi seguito una tabellaesemplificativa.Per ulteriori informazioni ochiarimenti non esiti acontattarci.A cura del centro fiscaledelle <strong>Acli</strong>È aperta la campagnaprenotazioni dichiarazioniModello 730/<strong>2004</strong> eModello Unico <strong>2004</strong>.Prenota il tuo modello.Telefona alla sede <strong>Acli</strong> piùvicina o al numero 199.199.730AVVISO IMPORTANTE16 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>AnnoNumero di rate consentiteMisuraSoggetti di età nondellainferiore a 75/80 anni Altri soggettidetrazioneal 31.12.2003Limiti di spesa1998 - 1999 41%5 o 10 a scelta del contribuenteŁ 77.468,532000 - 2001 36% Ł 77.468,532002 36% obbligatoriamente 10 Ł 77.468,53*2003 36%<strong>2004</strong> 36%Interventi di recupero del patrimonio edilizioGLI ONERI DETRAIBILI5 (minimo 75 anni)3 (minimo 80 anni)5 (minimo 75 anni)3 (minimo 80 anni)obbligatoriamente 10 Ł 48.000,00*obbligatoriamente 10 Ł 48.000,00*(*) Qualora i lavori effettuati siano la mera prosecuzione di interventi iniziati gli anni precedenti, per verificare l’importomassimo di spesa detraibile si dovrà tener conto di quanto già speso negli anni precedenti.2 a parteGli interessi passivi su mutuiL’attuale normativa in materia di detrazioni fiscali per gli interessi passivi ed oneri accessori derivantida contratti di mutuo ipotecario è estremamente complessa in quanto nel corso dei vari anni hasubito diverse modifiche con la conseguenza che le detrazioni fiscali spettano secondo limiti emodalità che variano in relazione al tipo di fabbricato (abitazione principale - abitazione secondaria -altri fabbricati non abitativi) e all’anno in cui è stato stipulato il contratto di mutuo.Qui di seguito prenderemo in considerazione solo i mutui ipotecari stipulati dopo il 1993.È possibile detrarre gli interessi passivi per l’acquisto dell’abitazione principale purchè:• il mutuo sia necessariamente ipotecario. L’importo massimo complessivo di spesa su cui èpossibile fruire della detrazione è di 3.615,20 euro. A conti fatti la detrazione non può esseresuperiore a 686,89 euro, pari al 19% di 3.615,20;• il tetto massimo di spesa detraibile deve essere riferito complessivamente a tutti gli intestatari, edeventualmente a più contratti di mutuo stipulati per l’acquisto;• l’immobile sia adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto (termine elevato da seimesi ad un anno dal 1.1.2001). La condizione di dimora abituale deve sussistere nel periodod’imposta per il quale si chiedono le detrazioni, con eccezione delle variazioni di domiciliodipendenti da trasferimenti per motivi di lavoro;• l’acquisto dell’immobile deve avvenire entro un anno (termine elevato da sei mesi ad un anno dal1.1.2001) antecedente o successivo alla stipulazione del contratto di mutuo ipotecario. Ciòsignifica che si può prima acquistare ed entro un anno stipulare il contratto di mutuo, oppureprima stipulare il contratto di mutuo ed entro un anno stipulare il contratto di acquisto. In caso dicontitolarità del mutuo, l’importo di 3.615,20 euro, su cui spetta la detrazione del 19%, vasuddiviso tra i cointestatari. In caso di mutuo ipotecario intestato a entrambi i coniugi, in relazionead entrambe le quote, la detrazione spetta al coniuge che ha l’altro fiscalmente a carico, purché ilmutuo sia stato stipulato a partire dal ‘93.È possibile detrarre gli interessi passivi relativi a mutui stipulati per la sola costruzionedell’unità immobiliare a partire dal 1° gennaio 1998 da adibire ad abitazione principale su unimporto massimo di Euro 2.582,28. Tale beneficio è esteso anche per gli interventi di recuperoedilizio purchè tali interventi trasformino radicalmente l’immobile in oggetto (ad esempio una soffittatrasformata in abitazione e non un semplice intervento di manutenzione). Condizione fondamentaleper poter usufruire di tale agevolazione è che l’immobile sia adibito ad abitazione entro 6 mesi daltermine dei lavori e il mutuo sia stipulato 6 mesi antecedenti o successivi alla data di inizio lavori.…continua prossima pubblicazione


LAVORO E PREVIDENZARovereto:industria addio?NELL’AMPIO DIBATTITO CHE HACARATTERIZZATO L’INCONTROSi è svolto mercoledì14 aprile nellasala della Filarmonica,un pubblico incontroorganizzato dalle <strong>Acli</strong> Roveretaneche ha visto la presenzadell’assessore comunaleall’industria e al lavoroWalter Nicoletti, con EnzoDa Costa delegato dalSindaco Maffei alla creazionedi possibilità formativeper gli operai espulsidal mercato, in rappresentanzadel Comune di Rovereto,il dott. Gianni Anichinivice direttore dell’As-PUBBLICO PROMOSSO DALLE ACLIROVERETANE, È STATO RIBADITOIL RUOLO CENTRALEDELLA FORMAZIONE CONTINUAsindustria trentina, il sigLuigi Calliari segretario sindacaledi zona della FIM -CISL, Il dibattito è stato presiedutoda Bruno Fontanacoordinatore della commissionelavoro delle <strong>Acli</strong> provinciali.Per il sindacalista della Cislle difficoltà occupazionaliattuali sono evidenti e pesantima no insuperabili.Le cause di esse vanno ricercateanche nelle politichecontradditorie messe inatto dalle amministrazioniprecedenti e comportamentiindustriali poco gratificantinei confronti dei collaboratori.Bisogna agire.Ragionevolmente fiduciosoGianni Anichini: Per l’AssociazioneIndustriali non sitratta di vera crisi ma soloobiettivi e contenuti ostacolisulla continuità produttiva.Meno ottimista la valutazionedell’assessore comunaleWalter Nicoletti: 450 iposti di lavoro persi nell’ultimoanno e nei prossimi “civedranno di fronte alla necessitàdi reinventare un altromigliaio”.Di fronte alla concorrenzaglobale le aziende sonocostrette alla ristrutturazioneo alla sostituzioneproduttiva. Occorre investiredi più nel software delleaziende, anche in quelle aconduzione famigliare oveil problema del ricambio generazionaleè molto presente.Il compito del consiglieredelegato Enzo Da Costa siintreccia tra necessità formativeaziendali e le richie-ste culturali dei lavoratori.In merito il suo parere èche domanda e offerta sidevono avvicinare.Le aziende non possonopretendere riconversioniprestazionali immediate(vedi vicenda MilleniumCenter).Fra gli interventi extra relazioni,segnaliamo il contributodel sindacalista dellaCgil Paolo Burli. Per lui invecela crisi c’è e non saràfacile ricollocare gli addettisoprattutto le donne: il casoSony insegna.Tutti sia pure con toni e distinguodiversi hanno ribaditoil ruolo centrale dellaformazione: continua per ilsindacato, ad hoc per l’impresa.Sicuramente non facilee non alla portata permolti.Ed ancora: la situazioneabbisogna di un impegnostraordinario che coinvolgaanche l’Agenzia dello Sviluppoin un ruolo concretoma rinnovato.Per ultima e non per importanzala testimonianza diGiorgio Giordani cassaintegratodella Aticarta, che sidichiara tutt’altro che ottimistasull’esito delle situazioniaperte, ha lamentato l’assordantesilenzio delle istituzionie in parte anche delsindacato sui problemi delloro reinserimento.Ha pure denunciato leobiettive difficoltà economichedella categoria costrettaa vivere con 700/800 euromensili.<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>17


LAVORO E PREVIDENZALaborfondsIl Fondo pensione complementareper i lavoratori dipendentiII parteAnticipazioniDopo un minimo di otto anni di iscrizioneal Fondo è possibile richiedere un anticipodell’importo maturato.Questa anticipazione può essere richiestaper i seguenti motivi:• acquisto della prima abitazione per séo per i figli;• interventi sulla prima abitazione;• sostegno di spese sanitarie per terapieed interventi straordinari;• congedi per formazione.RiscattoI contributi versati per la pensione complementaresono di norma legati alla propriaattività lavorativa. Per riscatto si intende laliquidazione della posizione maturata incaso di perdita dei requisiti di partecipazioneal Fondo, senza aver maturato il dirittoall’erogazione della pensione complementare(es. in seguito alla risoluzione del rapportodi lavoro).In alternativa al riscatto l’aderente può comunqueanche mantenere la propria posizionepresso il Fondo, pur in assenza dicontribuzione.TrasferimentoIl trasferimento della propria posizione adun altro Fondo pensione o ad altra formapensionistica individuale può avvenire invia generale dopo un periodo minimo dicinque anni di iscrizione al Fondo.Grazie alla caratteristica territoriale diLaborfonds il cambiamento del posto dilavoro non implica necessariamente il trasferimentoad altra forma di previdenzacomplementare.Decesso prima delpensionamentoIn caso di decesso di un aderente primache possa esercitare il diritto alla prestazionepensionistica, la posizione individualematurata presso il Fondo viene riscattatain forma di capitale dagli eredi.Gli aventi diritti in questo caso sono il coniuge,ovvero i figli, ovvero, se già viventi acarico dell’iscritto, i genitori. In mancanzadi tali soggetti, valgono le diverse disposizionidell’aderente, in assenza delle qualiil riscatto avviene tramite gli eredi legali.Vantaggi fiscaliIl legislatore prevede notevoli vantaggi fiscaliper il risparmio a scopi previdenziali.I contributi versati al Fondo pensione sonoinfatti deducibili dal reddito nel rispetto deiseguenti limiti: non più del doppio del TFRtrasferito al Fondo, comunque non oltre il12% del reddito complessivo annuo finoad un tetto massimo di 5.164,57 Euro.Il risparmio fiscale dipende dallo scaglionedi reddito ed è pari all’aliquota marginale(arrivando quindi fino al 45% del versamento).Si tratta di un beneficio fiscale di molto superiorea quello previsto per le polizze vitastipulate fino al 31.12.2000 che prevedonola possibilità di detrazione nella misuradel 19% fisso, fino ad un premio massimodi 1.291,14 Euro. La detrazione al 19% èindipendente dalla deduzione delle sommeversate al Fondo.18 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


LAVORO E PREVIDENZA<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>19


FAMIGLIA“Pacchetto Famiglia”: operazione ascoltoLe <strong>Acli</strong> ritengono che sia necessario predisporre unaforma di automaticità nel versamento delle contribuzioniper il “Pacchetto Famiglia”, con recuperoautomatico dalla prestazione in tutti i casi in cui esiste unaprestazione da liquidare a carico dell’Agenzia.È stata questa una delle osservazioni fatte dal presidenteprovinciale delle <strong>Acli</strong>, Fabio Casagrande, in occasionedell’incontro avuto nelle settimane scorse con il Vice Presidentedella Regione Trentino Alto Adige, dott. Stocker.IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE,STOCKER, HA CONVOCATO LE PARTISOCIALI. LA RAPPRESENTANZA DELLE ACLITRENTINE HA PRESENTATO UNA SERIE DIOSSERVAZIONI E SUGGERIMENTIIl primo a prendere la parola è stato proprio il presidentedelle <strong>Acli</strong> trentine, che ha anche richiamato l’attenzionesull’opportunità di ricondurre e/o di unificare ad un’unicascadenza prefissata le varie scadenze attualmente in vigoredei versamenti contributivi.Per le <strong>Acli</strong> è anche importante procedere ad un aggiornamentodegli importi degli assegni familiari premiando inuclei con figli inabili a carico, il nucleo con un solo genitore,i nuclei familiari a monoreddito.Per quanto riguarda il rimborso contributi dei coltivatoridiretti, le <strong>Acli</strong> hanno proposto una re-distribuzione piùequa delle risorse concedendo il rimborso solo agli iscrittiche non superano un determinato limite o tetto di reddito.A quello delle <strong>Acli</strong> sono seguiti gli interventi degli altriinterlocutori presenti, molti dei quali hanno ripreso le istanzeevidenziate dalle <strong>Acli</strong> trentine, a testimonianza dellavalidità di quanto messo in evidenza dal presidente Casagrande.L’incontro si è svolto a Bolzano e con il presidente Casagrandeper le <strong>Acli</strong> c’erano anche il responsabile dellaFAP Livio Trepin e il direttore del Patronato <strong>Acli</strong> GiuseppeDiano. All’incontro, che era stato convocato dalvice presidente della Regione per raccogliere propostee suggerimenti sul Pacchetto Famiglia, erano presentianche tutte le parti sociali della provincia di Trento e diBolzano.Alla fine del dibattito l’assessore Stocker, ha dichiaratoche avrebbe fatto tesoro di tutte le sollecitazioni e proposteemerse dai vari interventi, in vista della riunionedella Giunta Regionale dedicata proprio a tracciare le lineedi intervento generale in ambito previdenziale.L’incontro è terminato con l’impegno del vicepresidenteStocker a organizzare periodicamente altri incontri, mantenendoin questo modo una comunicazione costante traparti sociali e istituzione Regione Trentino Alto Adige.20 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


VITA ASSOCIATIVACiclo di incontri a Mattarello sull’educazione dei figliIl Circolo di Mattarello, continuandouna fruttuosa tradizione ormaipluriennale, ha promosso un ciclodi incontri con l’obiettivo di “aiutare” igiovani genitori nel loro difficile compitodi educare i figli: obiettivo dell’iniziativeera fornire elementi per una piùapprofondita informazione e conoscenzadei processi psicologici dei figlidalla scuola materna alle medie.Nei tre incontri organizzati con il contributodella Circoscrizione con le presenzadi autorevoli psicoterapeuti eprofessionisti dell’educazione e la partecipazionedi un folto gruppo di genitoridi ambo i sessi, sono stati illustratee dibattute le principali problematicheche contraddistinguono la crescitaumana dai tre ai quattordici anni.Nel primo incontro, con l’efficaceesposizione del dott. Giuseppe Maiolo,si è affrontato il tema: “Essere adolescentioggi in una società che cambia”.Si è parlato di come sostenere edaccompagnare questo importante spaziodi tempo e di esperienze, in cui ilgiovane viene chiamato ad essere sestesso quando è ancora in atto un processodi ricerca di identità personale,che si presenta spesso lungo e difficile,e dove i riferimenti degli adulti confunzioni educative e della società sonocontraddittori e confusi.Il secondo contributo di riflessione èstato portato dalla dottoressa IlariaBottanelli, che con molta capacità dicoinvolgimento nei confronti dei genitoripresenti, ha spiegato con doviziadi particolari un ampio arco di tempo edi maturazione dei bambini alle presecon le prime grandi domande dellavita, permeato da continue curiosità earricchito di incessanti esperienzesocializzanti e di confronto. Il titolo dellarelazione era “Dall’infanzia all’adolescenza:le tappe della crescita”.Il terzo e ultimo appuntamento è statodedicato ad alcune manifestazionidel disagio adolescenziale. Il dott.Maurizio Agostini ha parlato di “Anoressiaed eccessi alimentari” e nellasua esposizione ha informato sulle caratteristichedelle due patologie. Anoressia,è stato detto, è la perdita totaleo parziale dell’ appetito e si tratta di unsintomo che rinvia o a una malattiaorganica o a una psicogena, connes-sa a disturbi dell’affettività. La bulimiaè invece un impulso irresistibile versoil cibo, al quale il soggetto rispondecon una sovralimentazione continuache porta all’obesità.I due fenomeni sono ugualmente presentie normalmente si manifestanocon gradualità. Essi vanno affrontaticon serietà ma senza ossessione. Sel’osservazione sistematica dei comportamentialimentari dei figli porta ad appurareche potrebbero essere affettida anoressia o bulimia, l’esperienzaterapeutica insegna che per la lorocura è opportuno avvalersi delle competenzeprofessionali di medici specialisti.Tempi e modi vanno possibilmentegestiti con il consenso e loscambio emozionale del paziente.Riconferma per Carlo Brentegani alla presidenzadel Circolo di SabbionaraNella serata del 13 marzo la Presidenza del Circolo<strong>Acli</strong> di Sabbionara si è riunita per il rinnovo carichesociali.Carlo Brentegani, presidente uscente del Circolo, inizialmenteera molto deciso a passare la palla ad un suo successore,ma la stima da parte della sua presidenza e lanecessità di conoscenze e di tempo da impiegare nellacarica, sono stati i punti forti sui quali gli amici del Circolohanno puntato, riuscendo a strapparglie la promessa dirinnovare la disponibilità alla carica.Così, dopo un interessante dibattito e una bella relazionesulle attività svolte, si è passati alle elezioni, che hannoriconfermato Carlo Brentegani alla guida del Circolo <strong>Acli</strong>di Sabbionara.<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>21


VITA ASSOCIATIVACresce la precarietà economica e socialeNuove povertà e nuove solitudini,il Circolo di Volano invita all’azionePuò apparire solo uno slogan del momento, vistoche se ne parla frequentemente, ma sappiamoche comunque rappresenta una nuova realtà dovutaalla cultura e alla economia attuali.Certamente non sono aspetti nuovi della condizione umana,tuttavia interpellano e sollecitano la nostra responsabilitàin maniera inedita.Il clima di generale incertezza e fluidità del quadro economicoe sociale, non è certo rassicurante, anzi, suscita ansiae paura, soprattutto, porta l’individuo a concentrare ipropri sforzi su se stesso, generando una sorta di inibizionee di paralisi verso la politica, allontanando così l’interesseper il bene comune.Due fatti sono incontestabili: il primo, che il costante divariofra potere economico e forze politiche continua a rafforzarela precarietà; il secondo, che i mondi del privato e del pubblico,anziché integrarsi, risultano sempre più mondi diversie sempre meno conciliabili tra loro, il che, accelera epromuove un processori individualizzazione forzata.IL 25 MARZO È STATA ORGANIZZATA UNASERATA CON LA PARTECIPAZIONE DELPRESIDENTE DEL “PUNTO DI INCONTRO” DITRENTO E DEL SINDACO DI TRENTOCome parlare di impegno a chi sa o non ha un progetto alungo termine?Per i giovani è una virtù astratta, non poter raggiungereuna meta solitamente considerata sicura e attraente è unaesperienza penosa che spesso genera umiliazione e violenza.L’incertezza, benché da sempre inseparabile compagnadella esistenza umana, oggi ha acquisito caratteristichenuove fino ad essere considerata qualcosa di normale.Sono sufficienti questi brevi accenni di carattere sociologicoper capire che il tema delle nuove povertà esolitudini richiama tutta una serie di problemi che meriterebberopuntuali approfondimenti.Il Circolo <strong>Acli</strong> di Volano a questo riguardo giovedì 25 marzoha organizzato un incontro mirato alla presa di coscienzae alla condivisione delle esperienze di coloro che ten-22 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>tano di dare una risposta a questi problemi.Sono stati così invitati due esperti che anche se in ambitidiversi ma non separati sono impegnati ad affrontare questotipo di problemi in maniera concreta ed immediata:Pier Giorgio Bortolotti, presidente del “Punto di incontro”di Trento, fondato da Don Dante Clauser, per aiutare lepersone in difficoltà che vivono per strada e Alberto Pacher,Sindaco di Trento, che nel suo mandato ha affrontato questerealtà con varie iniziative concrete, che hanno datovita ad una interessante serata.Ciclo di incontri perinformare su Banca EticaÈ iniziato un ciclo di incontri di informazione con l’espertoMarino Cofler sul tema “Banca Etica”. Finora sono statiinteressati i Circoli di Storo, Calliano e Vezzano. Nel corsodegli incontri - che proseguiranno in altri Circoli - si parlaanche di consumo, risparmio ed investimenti, ma soprattuttovengono illustrati obettivi e caratteristiche della Banca Etica.Qualche anno fa molte organizzazioni del volontariato e dellasolidarietà sociale iniziarono ad interrogarsi sul ruolo deldenaro, della finanza e dell’impresa. Presero così coscienza diquanto lo sviluppo e il benessere di una collettività fossero instretto rapporto anche con il denaro e con le attività ad essocollegate. Ci fu allora la consapevolezza che un atteggiamentodi distacco da questi mezzi avrebbe potuto definitivamentesancire una delega che avallava un’idea di sviluppoeconomico non sempre al servizio dell’uomo. Veniva quindimesso in discussione verso quale sviluppo e crescita fosserofinalizzate le attività finanziarie.Si sentì allora l’esigenza di una più ampia concezione dellosviluppo umano e sociale, uno sviluppo, cioè, ove laproduzione della ricchezza e la sua distribuzione sifondassero sui valori della solidarietà civile piuttosto chesull’imperativo dell’efficienza.Nacque così l’idea di Banca Etica, una banca intesa comepunto di incontro tra risparmiatori che condividevanol’esigenza di una più consapevole e responsabile gestione delproprio denaro, e quelle realtà socio-economiche che avevanocome finalità la realizzazione del bene comune.Ulteriori informazioni si possono trovare sul sitowww.bancaetica.com


VITA ASSOCIATIVADa Povo un aiuto ai bambini di MogadiscioIl Gruppo donne del Circolo<strong>Acli</strong> di Povo, di recentecostituzione, haorganizzato una cena etnicaper raccogliere fondi afavore dei bambini dellascuola Madina Warsame diMogadiscio.L’appuntamento si è svoltovenerdì 23 aprile, nella sedesociale degli Alpini e Satdi Povo: una cinquantinmai buongustai che hannopartecipato all’iniziativa, attrattidall’insolita propostagastronomica e dalla volontàdi fare solidarietà: la cenaprevedeva solo piatti tradizionaliafricani.Il ricavato dell’incontroconviviale è stato destinatoall’associazione “UnaScuola per la vita”, associazionedi volontariato promossaanche dalle <strong>Acli</strong> trentine,che opera fin dal 1996in un progetto di scolarizzazionea Mogadiscio, Somalia,l’unico Paese al mondoche dal 1989 è senza ungoverno ed istituzioni, inbalia della guerra civile.Dopo la cena, curata e con-fezionata magistralmenteda Sareeda, supportata dalgruppo donne del Circolo,il presidente dell’associazione“Una scuola per lavita”, Fausto Gardumi, ha illustrato,anche con un filmato,il progetto di scolarizzazioneed i positivi risultatiche questo produce.Basta un dato per renderel’idea della bontà dellaproposta: in otto anni di attivitàla scuola è arrivata adaccogliere oltre seicento ragazzi.Grazie all’iniziativa del Circolo<strong>Acli</strong> di Povo, l’associazionepotrà pagare per unmese lo stipendio di dieciinsegnanti.Ecco le nomine ufficiali della Zona di Fiera di Primiero VanoiLe nuove cariche nella Zona di Fiera di PrimieroPresidente di ZonaPietro ZanetelVicepresidente di ZonaMartina CeccoMembri del Comitato del PatronatoZanetel Pietro, Zeni Vito, Zortea Luigi,Gaio Pia, Zagonel Luigi, Cecco Luigi,Longo Pietro, Rattin PioPresidenti dei Circoli <strong>Acli</strong>Caoria, Cecco MartinaCanal San Bovo, Rattin PioRonco, Rattin GabrieleImer, Pia GaioMezzano, Zeni VigilioTonadico, Zagonel LuigiSiror, Sartor ValeriaTransacqua, Centa Fossen AntoniettaSagron Mis, Broch EgidioASSOCIAZIONI CORRELATEAI CIRCOLI ACLIComitato iniziative <strong>Acli</strong>Presidente Zeni SandraCTAPresidente Longo PietroCircolo Ricreativo Attilio RigottiPresidente Zortea LuigiCFP EnaipDir. Aldo MieleCooperativa Luigi NegrelliPresidente Bettega UgoUS <strong>Acli</strong> CaoriaPresidente Minzotti NicolaLa presidenza di Zona ha deliberato lariserva di nominare il secondoVicepresidente nelle prossime sedute.<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>23


VITA ASSOCIATIVAMartina Cecco è la nuova rappresentantedel Coordinamento Donne <strong>Acli</strong> di TrentoSabato 17 aprile, presso la sala mons. Pizzolli nella sedeprovinciale delle <strong>Acli</strong> a Trento, si è tenuta l’assemblea delCoordinamento Donne alla luce dei risultati del 23° congressoprovinciale.Martina Mecco è stata eletta rappresentante del Coordinamento.Per quanto riguarda la nomina del direttivo, i giochi sonoancora aperti, in quanto si sta valutando la disponibilitàall’impegno da parte di tutte le possibili candidate.L’augurio è di proseguire il lavoro iniziato, con la stessacarica e la stessa voglia di fare che ci ha caratterizzatefino ad ora.Il Coordinamento DonneIl Coordinamento Donne nasce assieme alle <strong>Acli</strong>,con il compito di promuovere la partecipazionefemminile tanto nella vita associativa che nellasocietà.Già nel 1945, con la denominazione di CommissioneFemminile, organizza la sua prima iniziativanazionale sul lavoro femminile.La storia di impegno delle donne nelle <strong>Acli</strong> èfortemente intrecciata - fin dalla nascita, coincidentecon l’estensione del diritto di voto alle donne - con lastoria dell’emancipazione femminile nel nostropaese, coniugata ai principi di responsabilità esolidarietà del messaggio cristiano.Oggi il Coordinamento Donne, nella suaarticolazione territoriale, è luogo di azione, di incontroe di pensiero per quanti, donne e uomini, intendonoimpegnarsi nella costruzione di una società chesappia comprendere le differenze, considerandoquesto come elemento imprescindibile per unamigliore qualità della vita per tutti.Cena etnica e solidale a GardoloGrande successo per la “Cena Etnica” tenutasipresso la sala del Circolo <strong>Acli</strong> diGardolo. L’iniziativa di solidarietà, organizzatagrazie alla stretta collaborazione delCTA e del Circolo <strong>Acli</strong>, ha visto la partecipazionedi un folto numero di amici, i quali,versando un contributo di 20 euro per lacena, hanno raccolto ben 900 euro da devolvereall’Associazione “Una Scuola PerLa Vita”, e grazie a questo ricavato, saràSarebbe bello estendere l’iniziativa ad altri Circoli nel Trentino,per moltiplicare esponenzialmente la solidarietà.Per informazioni sull’organizzazione della manifestazione ci sipuò rivolgere all’Associazione “Una Scuola Per la Vita”,presso le <strong>Acli</strong>, sede Provinciale di Trentopossibile pagare ben tredici insegnanti, peril periodo di un mese, essenziali all’esistenzadella scuola.Oltre alla partecipazione degli amici deidue gruppi, erano presenti anche i rappresentantidell’associazione CresceremosJuntos, che lavorano per il finanziamentodella Unidad de la Mercedes per la scuoladi Babaoio, nelle Ande.Il buon cibo, preparato in maniera curata, lafolta presenza e la condivisione del momentoassociativo, sono stati il suggello di unaserata veramente bella.L’incontro gemellato fra i due diversi promotoriè risultato vincente.24 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


VITA ASSOCIATIVAConferenza sulla successione al Circolo di SopramontePresso il Circolo <strong>Acli</strong> di Sopramonte, venerdì 26 marzo si è svolto un incontro formativo conl’esperto dott. Massimo Trentin sul tema della successione. Con la Finanziaria <strong>2004</strong>,l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione, è stato portato da sei a dodici mesiper i decessi avvenuti dopo il 26 novembre 2003. Inoltre, dal 1° gennaio <strong>2004</strong> ai soli fini delleimposte di registro, ipotecarie e catastali, i moltiplicatori previsti dal comma 5 dell’articolo 52 deltesto unico, sono rivalutati nella misura del 10%.Ricordiamo che la Legge 383 del 2001 (la manovra dei 100 giorni) ha abolito l’imposta disuccessione dal nostro sistema tributario, però per quanto concerne i trasferimenti immobiliari, vaprecisato che sono rimaste in vita tutte le imposte accessorie. Quindi, in caso di successione sipagheranno comunque l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale, pari rispettivamente al 2% e 1%del valore catastale. Invece, la nuova procedura successoria si è notevolmente snellita nel caso dilasciti in denaro. Infatti, non essendo più soggetti ad alcuna imposta, non dovrebbero più essereoggetto di complesse verifiche da parte degli istituti di credito e quindi, sono immediatamente messia disposizione degli eredi.Agevolazioni sono previste anche nel caso in cui uno degli eredi possa dichiarare chel’eventuale immobile caduto in successione rappresenta la sua prima casa di abitazione: le impostecatastali e ipotecarie saranno così ridotte ad Euro 129,11 (le vecchie Lire 250.000). Inoltre, la riformaimpone all’Agenzia delle Entrate che riceve la dichiarazione fiscale attinente alla successione, dimandarne copia a tutti i Comuni amministrativi ove sono ubicati gli immobili caduti in eredità, ai finidi un preciso accertamento e versamento dell’Imposta comunale sugli Immobili (I.C.I.).Il “giubbotto di sicurezza” nuovo compagno di viaggioDal primo di aprile<strong>2004</strong> è entrata invigore la normaper la quale è obbligatorioindossare il giubbotto coloratocatarifrangente, quandosi scende dall’auto inpanne sulla carreggiatafuori dal centro abitato, inorari notturni, oppure in unmomento in cui la visibilitàè ridotta.Sarà quindi opportuno chegli automobilisti si premuniscanodel giubbotto, facendoattenzione ad acquistarlosolo se riporta il marchioCE e la sigla UNI ENbotto, anche se solo osservatonochi sta riparando ilguasto. Infatti, com’è facilmenteintuibile, per loro ilpericolo potrebbe essere ancoramaggiore, in quanto risulterebberonon visibili aiguidatori degli altri veicoli intransito sulla carreggiata.Consiglio finale: se non sietedei contorsionisti, conservatei giubbotti, che a questopunto è opportuno sianopiù di uno, sui sedili posteriori,o comunque all’internodell’abitacolo. Converreteanche voi che rimanereun’intera notte in auto471, che certificano in sostanzache il giubbotto anorma. Prodotti simili maprivi del marchio e della siglacitati non sono regolari.Vale la pena richiamarel’attenzione sul fatto che ilmateriale di cui è fatto ilgiubbotto può incendiarsi,se esposto al fuoco.Inoltre bisogna fare attenzionead un altro particolare:se in auto non viaggiasolo il conducente, se anchegli altri passeggeri scendonodalla macchina sonotenuti ad indossare il giubimpossibilitatia scendereperché ci si è dimenticati ilgiubbotto nel bagagliaio sarebbealquanto imbarazzante.Per quanto riguarda il fattoche secondo la norma èobbligatorio indossarli manon tenerli in auto, non servefarci scrupoli: in fondoqualcuno che usa l’auto solodi giorno e nel centro abitatoforse esiste. Quindi nientepaura e buon viaggio.Per la Lega ConsumatoriMartina Cecco eBarbara Maseri<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>25


VITA ASSOCIATIVA24mila passi con le <strong>Acli</strong>Grande successo per la marcianon competitiva organizzata il 25 apriledal Circolo di MezzocoronaIcircoli <strong>Acli</strong> di Mezzolombardo, Grumo / S. Michele,Lavis e Mezzocorona, a rotazione annualepromuovono il ritrovo atletico denominato“do passi co’ le <strong>Acli</strong>”: marcia non competitivadi 9 o 12 km nelle campagne circostanti la PianaRotaliana. A dir il vero i passi da percorrere nonerano proprio due, visto che per completare l’itinerariopiù lungo di passi ne sono stati fatti all’incirca24mila. I partecipanti sono stati numerosi,più di 150, e fra i gruppi che hanno preso parteall’evento c’erano il Gruppo della Città di Trento,il gruppo degli Scarponi, il gruppo dei Ciucioi, ilgruppo del Tombolo, il gruppo Val Gardena, il gruppoValsugana, il gruppo Val di Ledro.Quest’anno, l’undicesima edizione è stata organizzatadalle <strong>Acli</strong> di Mezzocorona, con ritrovodei partecipanti presso l’ex cantina Andrea Martinelli,già nobili stalle dei conti Firmian, al cospettodell’omonima residenza e dei resti il castellodi S.Gottardo.Perfetta l’organizzazione curata dalla presidentedel Circolo <strong>Acli</strong> di Mezzocorona, Liliana Girardi edei suoi collaboratori, lungo tutto il percorso e neivari posti di ristoro. Particolarmente gradevole ilpercorso tra campagne in piena fioritura, nellapasseggiata nel bosco nei pressi della stazionedella funivia del Monte, tra le abitazioni del borgoantico del paese al Doss della Roda e nei diversisaliscendi nel sottobosco ai Laiti.Nell’occasione, già intensa di suo, si è anche tenutauna importante cerimonia di ringraziamento:a sorpresa è stato premiato Carlo Pedron, alquale è stata consegnata una targa in segno diriconoscimento per l’ impegno profuso nelle <strong>Acli</strong>della Zona Rotaliana e non solo.Liliana Girardi, soddisfata del grande successoottentuo dalla manifestazione, anche dalle pagi-ne del nostro giornale vuole rinnovare il ringraziamentoa chi le ha dato una mano nell’organizzazione:e cioè “ai volontari dei Cicoli <strong>Acli</strong> di Lavis,Grumo San Michele, Mezzolombardo eMezzocorona, alla sede provinciale <strong>Acli</strong> di Trento,per la collaborazione, alla Cantina Martinelli, perl’ospitalità prestata, agli enti promotori, il Comunedi Mezzocorona, la Cassa di Risparmio, le FamiglieCooperative, la Cantina Bertagnolli, la CantinaMezzacorona, e tutti quelli che hanno contribuitoalla riuscita della manifestazione.”Ai numerosi partecipanti terminate le loro fatiche,si è presentata anche l’opportunità di visitare lafiera di S. Gottardo, tradizionale ritrovo di primaveradella borgata rotaliana. Un’invasione di bancarellee di folla oltre ogni attesa, complice sicuramenteanche la bella e calda giornata festiva.Il ritrovo alle ex-cantine MartinelliAlcuni partecipanti alla marcia26 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


VITA ASSOCIATIVAFinestra sul Mozambico a CognolaSi è tenuta dal 17 al 25 Aprile <strong>2004</strong> una mostra fotograficaorganizzata dal Gruppo Scuola di solidarietà,Consorzio Associazioni con il Mozambico,Comune di Trento, Circoscrizione Argentario, e naturalmenteCircolo <strong>Acli</strong> di Cognola: le <strong>Acli</strong> sono ormai daanni impegnate in favore dell’aiuto e della solidarietà deipopoli del Mozambico e questa mostra è stata uno deicontributi alla sensibilizzazione e alla collaborazione concretaper una Italia a Colori.“Mozambico, terra di bella gente” era il titolo della mostra,con fotografie di Gianpaolo Rama. Volutamente, nell’esposizionele miserie del Mozambico, immense e non trascurabili,sono state lasciate in disparte, simbolicamente rappresentateda alcune fotografie raccolte in quattro pannelli.È stata data, invece, grande importanza alla vita quotidianadella maggior parte della sua gente, alla lotta perla sopravvivenza, allo sguardo che caratterizza i suoi abitantie che, ogni volta, ci cattura.“In questo sguardo - affermano in una nota l’autore dellefoto e Giovanna Rama, che hanno trascorso otto anni nelpaese africano - abbiamo trovato traccia di quei valori cheil popolo mozambicano, nonostante la sua storia crudele,è riuscito a conservare: il valore dell’accoglienza, dellapazienza, della spontaneità, della disponibilità”.Accanto ai valori, i curatori della mostra hanno volutoanche sottolineare la grande creatività e l’abilità manualedi cui i mozambicani sono dotati: per questo sonostati esposti anche alcuni oggetti artigianali. “Creatività evalori - hanno affermato Gianpaolo e Giovanna Rama -sono ricchezze che fanno la differenza nella qualità dellavita che tutti vorremmo e che ci auguriamo in un mondo incui trionfino la giustizia e la Pace, quella stessa Pace volutadal Padre di tutti gli uomini e della Terra.Africa, ancora oggi terra di conquistaLa terra africana, e quindi anche il Mozambico alquale era dedicata la mostra fotografica, è stata persecoli oggetto di conquista e non lo è meno oggi, incui la conquista si serve di aggiornate forme diinvasione, per esempio diffondendo largamente i benidi consumo della società occidentale. Per l’Africa, chedispone di materie prime, ma non della tecnologia edella cultura adatte a produrre merci in larga scala,esse creano una nuova forma di dipendenza, ladipendenza economica. Ne sono vittime, comesempre, i più giovani indotti a scegliere tra l’acquistodi un uovo, ricco di proteine e di una coca-cola, riccadi immagine o tra una banana, facilmente reperibilesul posto e più ricca dal punto di vista della nutrizione,ed una mela, persino impoverita dalla distanza con laterra di produzione.Uno degli obiettivi della mostra - sia dei curatori sia dichi l’ha allestita - era di cercare di scalfire, anche soloin parte, la convinzione che le miserie dell’Africadipendono in modo determinante dai suoi abitanti,ritenuti spesso indolenti, litigiosi, e parassiti, visto chela salvezza dell’Africa dipende esclusivamente dagliinterventi del mondo occidentale.Nuova denominazione a Cognola:il Circolo si chiama ora “Argentario”Con la nomina del nuovo direttivo,avvenuta nel corsodell’assemblea precongressualedei soci del 25 febbraio scorso,il Circolo <strong>Acli</strong> di Cognola ha ripresoin pieno la sua attività nell’ambito dellacircoscrizione dell’Argentario.E proprio in considerazione del fattoche la dimensione territoriale della circoscrizionee quindi della residenzadei soci <strong>Acli</strong>, è più ampia rispetto aquella del comune catastale di Co-gnola, si è deciso di modificare la denominazionein “Circolo <strong>Acli</strong> Argentario”.La nuova presidenza, chiamata a seguireil Circolo per il prossimo quadriennio,è formata da Lorenza DallaPiccola (presidente), Guido Depedri(vicepresidente) e dai consiglieri AlbinoMozzanti, Silvia Sandri e LorisScarpari. Secondo le informazioni avutedal Presidente della circoscrizione,signor Saloni, verso la fine del correntemese di aprile, il Circolo sarà dotatodi una sede presso il nuovo centro civicodi Cognola.La Presidenza di Circolo si è già riunitaper definire il programma di massimadelle iniziative da realizzare nelcorrente anno, programma che saràportato a conoscenza dei Soci, al piùpresto possibile. Fra le prime iniziativerealizzate, <strong>Acli</strong> la trentine mostra - fotografica Maggio <strong>2004</strong> sulMozambico.27


NOI GIOVANIIncontro fra giovani aSabbionaraIncontro tra giovani egenitori a FornaceIl Bocciodromo delle <strong>Acli</strong> del Circolo di Sabbionara haospitato il 13 marzo scorso un incontro fra i Giovanidelle <strong>Acli</strong> del Circolo, rappresentati da Marina Brentegani,ed i Giovani delle <strong>Acli</strong> di Trento, durante il quale èstato fatto il punto sulla loro attività.Lo scopo della serata era quello di incontrarsi nuovamentee di programmare le attività future, alla luce della disponibilitàdi una forza nuova, Federica Poli, incaricata, grazieal Servizio Civile Volontario, di seguire i Giovani delle<strong>Acli</strong> come supporto alla Segreteria Provinciale di GA.Da anni il Circolo di Sabbionara è riuscito a coinvolgerei giovani affinché fossero parte attiva del movimento:un aspetto che è stato messo in evidenza anche durantel’incontro. La rappresentante dei giovani ha tra l’altro sottolineatole ore di impegno necessario per poter costruirequello che il Circolo propone, per cui - è stato affermato -vale la pena investire sempre laddove ci siano possibilitàdi riuscita e di buoni risultati.Il 31 marzo sera il Circolo<strong>Acli</strong> di Fornace ha organizzatoun incontrotra GA di Trento, il Presidentedel Circolo Mauro Roccabrunaed i genitori dei giovaniche frequentano il Circolo.Dalla serata è emersa lagrande importanza di unpunto di ritrovo per i giovanidi Fornace, che frequentanoil Circolo con granderegolarità. I genitori ritengonoin particolar modo moltoimportante che ci sia unapersona, o più persone, chepossano seguire i giovanicon regolarità, per fare inmodo che possano impiegarein modo interessanteil loro tempo libero.Concluso questo argomento,si è passati allaproposta di definizione diun regolamento interno,che permetta ai giovani dicrearsi delle auto-regoleper decidere da se i proprilimiti e i propri obiettivi.È stato quindi confermatol’impegno a proseguire sullastrada del coinvolgimentodei giovani nel movimento,all’insegna del valoredell’amicizia.Week-end di formazione sul tema del voto e dell’EuropaBRESCIA 15-16 <strong>MAGGIO</strong> - L’IMPORTANTE È PARTECIPARESabato 15 maggioore 15.00 Partenza da via Corsica (sede delle <strong>Acli</strong>) -Bresciaore 16.30 Arrivo e sistemazioneore 17.00 L’importanza del votoIl voto come forma di partecipazioneInterviene Roberto Rossini, ResponsabileFunzione Comunicazione della Presidenzadelle <strong>Acli</strong> di BresciaCena e serata a sorpresaDomenica 16 maggioore 8.30 Sveglia e colazioneore 9.30 Noi cittadini europeiore 12.00 Messaore 13.00 Pranzonel pomeriggio quattro passi al lagoore 16.30 Partenza per BresciaPartecipazione. Rivolgersi entro lunedì 10 maggio alla sede provinciale delle <strong>Acli</strong>(Brescia, via Corsica 165 - Tel. 030.2294012) fino ad esaurimento posti, limitati. La quota di partecipazione è di 20 Ł.Logistica. Il weekend si svolgerà presso il “Centro Europeo” di Gargnano (Brescia)Info. Segreteria <strong>Acli</strong> Bresciane 030.229401228 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>


Trapianti d’organo: una manifestazione di civiltàNella settimana che intercorre fra il 9 ed il 16 maggiosi celebrano in tutta Italia le giornate nazionalidella “Donazione e trapianto d’organi”.Qualcuno potrà chiedersi come mai un simile argomentoviene trattato sul giornale delle <strong>Acli</strong> essendo un argomentoda addetti ai lavori o da specialisti. La nostra risposta è chele gravi nefropatie (malattie dei reni) possono colpire tutti equindi tutti devono essere coinvolti nelle risposteterapeutiche a questi gravi processi morbosi. Tutti noi conosciamopersone sofferenti.Qui vogliamo sottolineare il disagio che devono sostenerele persone colpite da insufficienza renale cronica eche per sopravvivere devono sottoporsi alla dialisi. Di questostrumento frutto della scienza e della tecnologia, si saqualcosa, ma come funziona e a cosa serve, le informazionisono confuse. Dobbiamo dire che solo nel nostro Trentinogli ammalati di reni seguiti dall’ambulatorio di Nefrologiadell’Ospedale S. Chiara di Trento sono circa mille, mentre ipazienti dializzati sono trecento. Di questi quaranta sono inattesa di trapianto e centosettantacinque vivono grazie adun trapiantato di rene. Sono dati che fanno riflettere se pensiamoche la dialisi costringe le persone a trattamenti diquattro - cinque ore a giorni alterni ad essere legati ad unamacchina che praticamente depura il sangue, lo stessolavoro che fanno i nostri reni. E questo per sempre se noninterviene un trapianto renale.In campo trapianti bisogna dire che vi sono due sistemi: iltrapianto da donatore vivente o l’utilizzo di un rene di unapersona deceduta. Evidentemente per fare ciò è necessariauna adeguata preparazione e sensibilità ed esprimere,possibilmente ancora in vita, il proprio assenso al prelievodegli organi a decesso avvenuto e scientificamente certificato,anche per togliere una responsabilità ai familiari inun momento di grande dolore. E qui crediamo debba entrarein circolo una nuova visione della vita e una diversacultura. Il nostro mondo Trentino sta lentamente superandogli stereotipi che da secoli ci portiamo dietro, frutto anche diuna posizione, oggi superata, della Chiesa. Del resto undecesso, spesso tragico, può contribuire a salvare dellevite umane ed in ogni caso a permettere ad un’altra personadi vivere una vita normale.Per contribuire a cambiare il nostro modo di vedere ecomprendere il problema del trapianto operano, in collaborazionecon le strutture sanitarie, varie associazioni qualil’Aido e l’Aned che promuovono iniziative per illustrare leprocedure e i risultati della donazione e del trapianto edanche la legislazione italiana si è adeguata a queste nuoviorientamenti. Per quanto riguarda la nostra regione i puntidi riferimento per effettuare gli interventi di trapianto sono ilLA SETTIMANA NAZIONALE “DONAZIONE ETRAPIANTO DI ORGANI” - IN PROGRAMMAQUEST’ANNO DAL 9 AL 16 <strong>MAGGIO</strong> - SI PONE COMESTRUMENTO DI INFORMAZIONE ESENSIBILIZZAZIONE, AFFINCHÉ SEMPRE DI PIÙVI SIA DISPONIBILITÀ DI ORGANIPoliclinico di Milano e la Clinica Universitaria di Innsbruckove, una apposita convenzione con le province di Trento eBolzano favorisce gli interventi alle persone affette dapatologie croniche irreversibili ed iscritte in lista di attesa.Nei nostri ospedali regionali la struttura per i trapianti nonpuò essere attivata vista la complessità dell’organizzazioneed il numero ridotto della casistica, mentre invece èattivato il servizio di prelievo di organi che poi vengonoinviati nei centri specializzati per il trapianto.È evidente che se sono pochi i prelievi di organi altrettantopochi sono i trapianti.La settimana nazionale “Donazionee trapianto di organi” si ponecome strumento di informazione esensibilizzazione, affinché sempredi più vi sia disponibilità di organi.Abbiamo titolato questo nostropezzo: trapianto d’organi, manifestazionedi civiltà. Siamo convintiche una società civile deve farepropria questa cultura e ognuno dinoi deve sentirsi coinvolto affinchèla donazione di organi diventi patrimoniodi tutti.Paolo CavagnoliL’ANED - Associazione Nazionale Emodializzati Onlus,riunisce e rappresenta i cittadini affetti da malattie renalicroniche (nefropatici e dializzati) ed i trapiantati di rene.Da 32 anni si batte per promuovere e tutelare i loro diritticivili, migliorare le loro condizioni di vita e diffondere lacultura della donazione, del trapianto e della solidarietà.Il Comitato Trentino è l’organismo di decentramento dellasede nazionale e di espressione della realtà locale.Chi fosse interessato per maggiori informazioni puòcontattarci presso la nostra sede in Viale dei Tigli, 17 - Trento,al n. 0461.916404 (telefono e fax) o mediante posta<strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>elettronica: anedtrentino@virgilio.it29


segue da pag. 12 - La legalità non è semplice osservanza formalericazione sull’altro per il proprio vantaggio e interesse.Detto con altre parole: la legge è anche oggi, per molticittadini, sempre più una dichiarazione di intenti (di “buoni”propositi) e sempre meno uno strumento per realizzareun obiettivo; per loro essa finisce con l’essere più declamatache efficace nel regolare la vita della società: chenon ha interesse a seguire la legge sa che immancabilmentecondoni, amnistie, sanatorie a ripetizione premierannola furbizia, legittimeranno il “fai da te”, sancirannoche il possesso vale il titolo, fino ad affermare che viola lalegge proprio chi cerca di attuare la legge! Qui l’ipocrisiaetica di tanta gente raggiunge il vertice.Forse mai come in questo momento sarebbe necessariodiffondere accanto ad una carta dei diritti anche unacarta dei doveri. Scrive in proposito Alfredo Carlo Moro,autorevole uomo di legge: “Se si vuole ricostruire una soddisfacentevita comunitaria appare indispensabile porreun freno all’alluvionale proliferazione dei diritti, per cui,oggi, tutto rischia di diventare diritto, anche le attese, idesideri, i bisogni particolari, che non hanno reale esigenza,né possibilità di essere legittimati e di avere coperturapubblica.Si realizza così il pericolo che tutto divenga generico esfumato con la formazione di galassie di attese che sonosoggettivamente avvertite dal singolo come diritti, ma chespesso confliggono con i diritti degli altri e talvolta con lasfera dei propri doveri.” (in “Quando la profezia si fa progetto”,pag. 90).(1.) continua Marcello Farinasegue da pag. 15 - 1° maggio: le <strong>Acli</strong> solidali con i lavoratori in difficoltàvero avvertimento che ci viene spessoproposto. Quindi a livello provincialele cose come stanno? Ci sonole condizioni affinché ciò possa avvenire?Si purchè ci sia un mutamentodi rotta anche in Italia e l’Europaritorni ad essere locomotiva per tutti.Da parte nostra possono essere vantatidiversi punti che si possono definireforti: in primis l’esistenza in Trentinodi una buona scolarizzazione, dallaformazione professionale, allascuola superiore tecnica, all’università.L’offerta in loco di ampie possibilitàformative per l’acquisizione di abilitàe competenze utili nell’ambito dell’eserciziodelle attività imprenditoriali.Ci chiediamo però: esiste una politicaindustriale trentina? Esistono progettidi costituzione di reti industriali?Per la sua conformazione e la sua ricchezzaambientale, il nostro territorioesige rispetto e opportunità lavorativeequamente distribuite sul territorioonde evitare lo spopolamento dellevalli o pendolarismi forzati.Economisti ed analisti in prospettivaci consigliano. Bisogna insisteresull’insediamento in loco di industriamanifatturiera dal momento che è inessa che il processo tecnico - scientificotrova le sue più decisive applicazioni.L’industria manifatturiera non ècosa del passato. Al contrario è aumentatanel tempo l’interdipendenzafra il settore dei servizi e quello manifatturiero.Può offrire adeguata occupazionead una vasta gamma di professionalitàe di ruoli. Può dare giustavalorizzazione alle capacità tradizionalidella nostra gente così come allevariegate competenze acquisite daigiovani tecnici e laureati. Tale soluzionepuò altresì diversificare con vantaggiol’economia di zona.Un provvedimentotempestivoAlcuni giorni dopo la decisa presa diposizione operaia il presidente dellagiunta Lorenzo Dellai, molto opportunamenteha onorato la nostra buonatradizione solidaristica con le prerogativedi intervento previste dalla nostraautoautonomia legislativa ed esecutivaannunciando l’istituzione di unfondo per il pagamento provvisoriodello stipendio delle maestranze estromessedalle aziende in difficoltà.Soluzione tampone sicuramente utilema nel tempo non sufficiente. Il mondodel lavoro si aspetta una decisa revisione- aggiornamento dei compitidi chi si deve preoccupare istituzionalmentedello sviluppo.Il ruolo delle <strong>Acli</strong>Le <strong>Acli</strong> sono una associazione dellasocietà civile che, anche senza delegadiretta, intende rappresentare gliinteressi generali dei lavoratori perchécredono nel lavoro e nella dignitàanche materiale delle persone.Continueranno quindi a sostenere lepreoccupazioni occupazionali dellagente in ogni sede competente, e inmancanza di proposte di iniziativa privatacercherà di proporre forme di partecipazioneeconomico-sociali piùavanzate.30 <strong>Acli</strong> trentine - Maggio <strong>2004</strong>

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