num62:Pag prova.qxd 23/03/2010 10.43 Pagina 22Marzo22 2010D. e N. TartaglioneIl disegno di Dio chiama a vivere tutti la totalità dell’amore,attraversoconversione del cuore e la santitàdella vita. Per i coniugi il matrimonio è il camminospecifico della santità. Gli sposi cristiani sono infatticorroborati e consacrati per l’attuazione della lorovocazione e fino alla perfezione (Gaudium et Spesn. 48), ma raggiungeranno la pienezza solo seguendoCristo e passando come Lui attraverso un’esperienzadi morte e risurrezione. Il cammino della crocecontinua ogni giorno nelle nostre famiglie. La vitadella famiglia non segue una linea dritta, ma passaattraverso i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Solol’amore di Gesù crocifisso è la sorgente, la forza, edil costante alimento del matrimonio. E solo “in virtùdel mistero pasquale,entro cui il matrimonio nuovamenteinserisce, che l’amore coniugale viene purificato e santificato.(Familiaris Consortion. 56), che la vita della famiglie comequella della Chiesa viene rigenerata.Il contesto attuale caratterizzato da una crisieconomica offre una opportunità per unarevisione concreta dello stile di vita personalee familiare, in vista di una stile disobrietà che dovrebbe contraddistinguereil modo di vivere di una famiglia cristiana.Il CENSIS nel 43° Rapporto ha parlato di stressataresistenza delle famiglie italiane, rilevando che nell’ultimoanno il 36% di persone ha accusato problemidi nervosismo,insonnia, litigiosità. Questa situazionenon solo difficile, ma anche drammatica per moltinuclei familiari, è stata fonte di cambiamento positivo,visto che la metà delle famiglie italiana ha cercatodi coinvolgere, responsabilizzare i figli sui problemieconomici e sulla riduzione di consumi comeevidenziato dal Centro studi Minori di Firenze.Tali modalità possono essere trovate nel sito bilanciodigiustizia.it,tipo“Invece di comprare il pane autoproduco pane biologico,Invece di comprare insalata confezionata, compro insalatasfusa,Invece di comprare pizza surgelata, faccio la pizza acasa ed invito gli amici.Invece fare colazione al bar faccio colazione a casaInvece di usare tovaglioli o fazzoletti di carta uso quellidi stoffa.Invecedi usarepiatti usa egetta, usopiatti di ceramica.Invece di sprecareenergia elettrica, la uso in modo oculato.Invece di comprare i regali,li autoproduco.”Non lasciarsi travolgere dalle preoccupazioni, dall’idealeconsumistico, è un occasione di conversione,un modo per far diventare le nostre case un luogo dicondivisione, di accoglienza, di ascolto, di aiuto reciproco.In questo modo è possibile riscoprire anchel’importanza dell’altro, moglie, marito, figli che il Signoreha posto accanto per vivere la nostra vocazione.L’essere costretti a cambiare il rapporto con i beni materiali,può aiutarci a compiere gesti concreti di umiltà,di disponibilità senza misura, anche al di fuori dellafamiglia, cercando nella vita quotidiana di esserepane spezzato e sangue versato, preparandoci a vivereuna Pasqua dove la risurrezione sia la bellezza dellaserenità e di relazioni familiari più autentiche.Il sacerdote orinino è tornato alla casa del Padre dopo un lungo servizio e17 anni trascorsi a <strong>Velletri</strong>. Mons. Vincenzo Apicella, vescovo di <strong>Velletri</strong>, Mons.Lorenzo Loppa, vescovo di Anagni, Don Flavio Peloso, superiore generale,e oltre una cinquantina di sacerdoti e numerosa gente hanno dato il fraternosaluto a Don Bruno Sanguin, deceduto domenica 14 novembre scorsoa <strong>Velletri</strong>. Nato a Campocroce (VE), il 25 febbraio 1919, è morto il 14 febbraio2010 a <strong>Velletri</strong>. Aveva 90 anni di età, 73 di Professione religiosa e 65di Sacerdozio. Il Superiore generale ha ricordato Don Bruno Sanguin così:Nacque a cento metri da una delle case storiche e care a Don Orione nelVeneto, l’Istituto Marco Soranzo di Campocroce. A 12 anni vi entrò per seguireDon Orione. Fece il suo noviziato a Villa Moffa di Bra sotto la guida diDon Giulio Cremaschi che lo presentò a Don Orione con pochi tratti che nefotografarono la personalità. (Vedi autografo a lato)Fece la filosofia a Tortona,il tirocinio nel seminarietto di Castelnuovo Scrivia. Il 24 luglio 1941, riferì disé ai Superiori: “Difficoltà nessuna. Moralità quale si conviene a uno che vuolediventare sacerdote e che vuol andare in paradiso senza andare in purgatorio”.Fece la Professione perpetua il 25 aprile 1943 e divenne sacerdoteil 25 marzo 1944. Il suo apostolato fu dedicato in gran parte alle vocazionie ai seminaristi: per 11 anni alla Istituto Santa Maria di Roma (1946-1957) e per altri 6 a Campocroce (1958-1964). Io l’incontrai qui. Don Brunoè stato il primo sacerdote ad accogliermi in casa di Don Orione, a Campocroce,il 29.9.1963, dove lui era direttore. Ricordo la sua austera amabilità, la suapremura spirituale e materiale verso noi ragazzi. Il 20.5.1964 Don Bruno offersela sua disponibilità missionaria: “Fin da studente ho avuto desiderio direcarmi a lavorare in America, ma non ho mai chiesto ai Superiori perchéavevo i genitori anziani e volevano che fossiloro accanto in punto di morte. Il Signoreli ha accontentati. Ora non ho nessuna difficoltàe pertanto, se i Superiori avesserobisogno di qualcuno da inviare all’esteroe mi ritenessero utile, sono pronto”. Partìper l’Argentina ove rimase dal 1965 al 1980.Ritornato in Italia passò 7 anni a Paternò,3 a Foggia, 3 a Roma-Ognissanti e, infine,il lungo e felice ultimo periodo di vita,dal 1993 ad oggi, a <strong>Velletri</strong>, ove fu veramentepadre spirituale per postulanti e novizi,per sacerdoti, suore e tante persone di<strong>Velletri</strong>, con la sua serena fedeltà quotidiana,l’esempio del lavoro manuale, con i frequenti ricordi del passato eincoraggiamenti per il futuro sempre permeati di fiducia nella Divina Provvidenza.Don Bruno è un uomo che ha mantenuto le promesse della gioventù. Infattile note di vita scritte da Don Cremaschi e dagli altri educatori durante la formazionesono quelle che anche noi tutti abbiamo conosciuto e apprezzatoin lui fino all’ultimo giorno: “Pio, di carattere aperto ed affabile con tutti. Osservantedi coscienza. Di animo buono. Sensibile ai bisogni del prossimo. Laboriosoe amante del sacrificio. Stima e ama la propria vocazione vivendone consincerità lo spirito”. Queste note – ne siamo certi – sono scritte anche nelibro della vita di questo caro Confratello che ha voluto vivere per “andarein Paradiso senza andare in purgatorio”.
num62:Pag prova.qxd 23/03/2010 10.43 Pagina 23Marzo201023Primo RomaggioliGià due dei quattro incontriprevisti nell’anno sisono svolti. Il tema dell’incontrodi febbraio impeditodalla nevicata, sarà tenutoa marzo, mentre ilquarto incontro si terrà inaprile.Nella presa di coscienzadei cristiani che si avvicinanoalla pastorale dellafamiglia c’è il grande desideriodi portare un contributonon di sole parole, madi preghiera e di testimonianza.Tutti i partecipanti hannosperimentato come lagioia che promana dalla riflessionesul sacramento nonsia funzionale al ruoloministeriale svolto dalle singolecoppie, quanto allo stimolodi crescita che è statoattivato. Un segno vieneanche dagli inviti chesono stati estesi a moltecoppie della diocesi.Nell’incontro di gennaio(Annunciare il vangelo dellafamiglia), attraverso leimmagini di Luca Pasquale, abbiamo seguito uniter appassionante.Dalle domande sull’amore, sul suo sorgere, sullasua affermazione, sulla valenza razionale, sullastabilità che viene esigita come tratto propriamenteumano. Cos’è l’amore?Non una parola inflazionata o un istinto che all’improvvisosorge e altrettanto facilmente si eclissa.Non una attrazione fisica potente, dove mancadel tutto la volontà e la razionalità.L’amore apre le porte della famiglia umana, almatrimonio da sempre presente nella storia dellaciviltà, sia pure con modalità diverse e nonsempre corrispondenti alle esigenze del vangelo.Attualmente, una mentalità molto diffusa non èfavorevole alla famiglia. I matrimoni sono in calo(in assoluto), quelli religiosi un po’ di più (perchémolti scelgono il solo matrimonio civile), leconvivenze sono in aumento, le nascite sono alivelli bassissimi, e per di più le separazioni simoltiplicano. Interpretare un quadro così foscorichiede non solo tempo, ma volontà di guardarecon la serenità del credente al nostro futuro.Un elemento che impressiona è la difficoltà afare scelte definitive, ossia c’è una fragilità affettiva,una fragilità di tenuta nella psiche e nei sentimenti,e anche nella filosofia, nel pensiero contemporaneopiù laico e opportunista, che predisponealla valutazione momentanea del rapportoumano.La cosa che mi piace, la faccio, mase fra un po’ non mi piace più, lalascio. Un altro dato oggi di modaè il genere: esso è presentato comeuna scelta dell’individuo.Non un dato originario, avuto dallanatura alla nascita, ma una condizioneprovvisoria che rispecchiai gusti del momento.C’è sotto una concezione dell’essereumano come “consumatore”di beni che altri producono: acostoro conviene il single sulla coppia,dato che spende di più.L’esasperazione di questo concettoallontana ancora di più la procreazionedalla famiglia. Si può direche a questo punto, secondo taleideologia, lo spazio della famigliaè ridotto all’osso.Quale la contropropostadel Vangelo? Ci vuole unarisposta vitale, non solo rammarico.La Chiesa ha approfondito notevolmentequesti concetti, la famiglianon è più rimedio alla concupiscenza,ma via della santità.La storia della salvezza vieneincorniciata tra la creazione dellaprima coppia e le nozzedell’Agnello con la Chiesadell’Apocalisse.Nel Nuovo testamento l’amico dellosposo, le nozze di Cana, la paraboladelle 10 vergini, il ripudio, ildialogo con la Samaritana, tuttoprepara l’annuncio di Gesù, modellodi ogni amore: egli rivela l’amoresponsale, il più grande, dando lavita per la persona amata.Con la Pasqua questo modello vienesancito, è il contato con Cristomorto e risorto che dà efficacia alnostro amore: il sacramento delmatrimonio costituisce gli sposi comeaffidatari-protagonisti dell’amore pasqualedi Cristo. Essi diventano capacidi scambiarsi l’amore di Cristoche dà la vita, vengono abilitati all’amorepiù grande, dare la vita unoper l’altro.Questa è la lettura della Humanaevitae: gli sposi sono uniti da un amorepienamente umano, fisico e spirituale,un amore totale, fedele esclusivoe fecondo.