10.07.2015 Views

Torino che cambia nelle foto di Fontana - Torino Magazine

Torino che cambia nelle foto di Fontana - Torino Magazine

Torino che cambia nelle foto di Fontana - Torino Magazine

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Fontana</strong>è la memoria<strong>foto</strong>graficadella città e regalaal <strong>Magazine</strong> unaraccolta delleimmagini piùsignificativesud<strong>di</strong>videndolein tre perio<strong>di</strong>:dal 1988 al 2000,dal 2000 al 2006e dal 2006ad oggiIl Palazzo del Lavoro ed il Palavela nel 19882010’ e della rassegna contestuale organizzata al BorgoMe<strong>di</strong>evale in collaborazione con il Comune <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> e la RegionePiemonte: piazza Castello, il Duomo, piazzale Valdo Fusi,Italia ’61 ma an<strong>che</strong> Villa della Regina e La Reggia <strong>di</strong> Venariasono ritratte a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> anni. Negli ultimi scattiGiovanni <strong>Fontana</strong> ha documentato l’avanzamento dei lavoridelle gran<strong>di</strong> opere, con una presenza costante e attivasui cantieri e l’utilizzo <strong>di</strong> mezzi innovativi <strong>di</strong> ripresa aerea,quali il pallone frenato e il drone multirotore. Ne scaturisconoscatti spettacolari ed esclusivi dello scavo del tunneldella linea 1 della Metropolitana, dello smantellamentodella viabilità presso lo snodo <strong>di</strong> Stazione Dora per i lavoridel Passante Ferroviario, degli sventramenti delle ex-areeindustriali, per lasciare spazio ai parchi o alle aree residenzialidelle nuove Spine.<strong>Fontana</strong> è la memoria <strong>foto</strong>grafica della città e regala al<strong>Magazine</strong>, in occasione dei suoi 25 anni, una raccolta delleimmagini più significative sud<strong>di</strong>videndole in tre perio<strong>di</strong>:dal 1988 al 2000, dal 2000 al 2006 e dal 2006 ad oggi:«nel 1988 fui contattato dal <strong>di</strong>rettore della vostra neonatarivista, Giorgio Lindo, per collaborare ad una curiosa e<strong>di</strong>vertente rubrica dal titolo ‘L’Album <strong>di</strong> Famiglia’. L’ideaera quella <strong>di</strong> ritrarre insieme, come se fossero un veronucleo familiare, persone <strong>che</strong> non si conoscevano tra loro,<strong>di</strong>verse per età, professione, notorietà, ceto sociale:c’erano l’avvocato ed il tranviere, l’operaio e l’industriale.Fu un’occasione stimolante per confrontarmi con unnuovo tipo <strong>di</strong> soggetti – allora mi occupavo prettamente«Forse qualcuno ricorderàla rotatoria <strong>di</strong> piazza Castello:tutti i palazzi storici eranouniformati dal colore giallodelle pareti, tipico degli anni’30, <strong>che</strong> celava l’architetturasabauda»<strong>di</strong> <strong>foto</strong>grafia pubblicitaria ed industriale – e conoscere davicino personaggi <strong>che</strong> avevo visto solo attraverso stampae tv. Avevo la possibilità <strong>di</strong> dare forma alla mia ‘torinesità’,a quello stretto legame con la città <strong>che</strong>, in quel periodo,stavo iniziando a <strong>foto</strong>grafare dall’elicottero».Il <strong>foto</strong>grafo è capace <strong>di</strong> ricostruire il presente della città mettendolaa confronto con un passato <strong>che</strong> ne evidenzia letrasformazioni attraverso non solo macro ma an<strong>che</strong> i particolari(viali alberati <strong>che</strong> scompaiono, colori cal<strong>di</strong> <strong>che</strong> siraffreddano, quasi come passare dal legno all’acciaio, unasensazione <strong>che</strong> <strong>di</strong>venta tattile). <strong>Fontana</strong> conosce bene iluoghi, e le prospettive sono le più obiettive possibili permettendoall’osservatore <strong>di</strong> essere autonomo nell’analisidell’immagine: «<strong>Torino</strong> nel 1988 era considerata una cittàindustriale. Le aree ver<strong>di</strong> e gli spazi pubblici erano sacrificatida uno stile <strong>di</strong> vita incasellato nei rigi<strong>di</strong> orari lavorativi.Forse qualcuno ricorderà la rotatoria <strong>di</strong> piazza Castello:tutti i palazzi storici erano uniformati dal colore giallodelle pareti, tipico degli anni ’30, <strong>che</strong> celava l’architetturasabauda».La tappa a cavallo tra il 1988 e il 2000 mette in luce il primo<strong>cambia</strong>mento <strong>di</strong> pelle: dalla stereotipata città grigia aquella vivace e in movimento, dal rinnovato splendore <strong>di</strong>Palazzo Reale a quello <strong>di</strong> Palazzo Madama, l’angolo <strong>che</strong>per il <strong>foto</strong>grafo più <strong>di</strong> ogni altro ne racchiude l’essenza.«Le immagini <strong>di</strong> questo periodo rappresentano l’inizio <strong>di</strong>una carriera <strong>che</strong> ancora oggi coltivo. Le immagini <strong>di</strong> unostesso luogo scattate a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo raccontano unastoria: quella <strong>di</strong> una città <strong>che</strong> non è stata ferma, ma hasaputo reinventarsi e modernizzarsi. Da questo filone <strong>di</strong>ricerca è nata la mia intensa attività degli ultimi anni nell’ambitodei cantieri <strong>di</strong> alcune gran<strong>di</strong> opere, come il Passanteferroviario e la stazione <strong>di</strong> Porta Susa».Secondo l’artista <strong>Torino</strong> è un soggetto ideale da <strong>foto</strong>grafare:«quando la osservavo dall’elicottero avevo la sensazione<strong>che</strong> fosse stata progettata proprio per essere ritratta dall’alto.Mi ricordava il fascino <strong>di</strong> certe tavole del ‘TheatrumSabau<strong>di</strong>æ’, nel quale la città del 1682 appariva in 145 spettacolarivedute a volo d’uccello. Oggi l’impianto urbanisticoor<strong>di</strong>nato e regolare, la cornice <strong>di</strong> montagne <strong>che</strong> sembranoabbracciarla, il Monviso <strong>che</strong> fa da contrappuntonaturale alla Mole Antonelliana, il polmone verde e infineil parco fluviale la rendono un soggetto ideale da catturarein tutte le sue sfumature».Piazza Castello nel 2004Porte Palatine nel 1988136Il Museo dell'Automobile Carlo Biscaretti <strong>di</strong> Ruffia nel 2000

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!