Il ruolo della giuria in italia e negli u.s.a. - Archiviopenale.it

ARCHIVIO PENALE 2012, n. 2sto“Cenni critici sulla giuria in Italia”, in cui evidenziò le imperfezioni del sistemae ribadì la necessità di eliminare quest’istituto.Alla fine del XIX secolo e nei primi anni del Novecento la giuria era quindial centro di vivaci discussioni, criticata da alcuni giuristi (in particolare gli e-sponenti della scuola positiva) e accanitamente difesa da altri, come Stoppatoe Lucchini, per i vantaggi della partecipazione del popolo nei giudizi criminali.CENNI STORICIVolendo fare qualche cenno più specifico a questi periodi, si rileva che: l’istituto della giuria compare per la prima volta nella Costituzione del1796 ( artt. 150, 165 ) della Repubblica di Bologna, che distinguevatra giudici del fatto, ai quali spettava dichiarare la verità o falsità delleaccuse, la natura e la quantità del delitto e il grado delle pene, e giudicidel diritto; in ogni causa un giudice del diritto doveva avvertire i seigiudici del fatto delle leggi e dei principi relativi alla causa e alla questione. Nella Costituzione della Repubblica Cispadana (1797) un primo corpodi giurati doveva dichiarare se ammettere l’accusa, l’altro dovevariconoscere il fatto. La giuria doveva essere composta da almeno dodicigiurati i quali dovevano dare un voto segreto. Le stesse, o quanto meno analoghe disposizioni, venivano sancite dalleCostituzioni di Genova ( 1747-1802), dalla Costituzione della Repubblicaromana del 1798 e da quella della Repubblica partenopeadello stesso anno. L’istituto della giuria risulta assente dalle disposizioni sull’ordine giudiziariodella Costituzione del Regno d’Italia del 1805, al contrariotrova ospitalità nella Costituzione siciliana del 1812 che sancisce che“tutte le materie di fatto nei giudizi civili e criminali saranno decise daun giurì, per la formazione ed applicazione del quale sistema sulleleggi stabilite in Inghilterra resta incaricato il comitato per la formazionedei codici.” Le rivoluzioni del 1848 ripropongono l’intima connessione tra regimedemocratico e partecipazione popolare ai giudizi; infatti, lo statutofondamentale del Regno di Sicilia stabiliva che: “il giudizio per i giu-6