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Il ruolo della giuria in italia e negli u.s.a. - Archiviopenale.it

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ARCHIVIO PENALE 2012, n. 2va essere mantenuta; altri <strong>in</strong>vece preferivano al giurì tradizionale lo scab<strong>in</strong>ato;altri ancora avrebbero voluto sopprimere def<strong>in</strong><strong>it</strong>ivamente l’elemento popolareper l’appesantimento dell’amm<strong>in</strong>istrazione <strong>della</strong> giustizia. I c<strong>it</strong>tad<strong>in</strong>i chiamatia prestare servizio come giurati, <strong>in</strong>fatti, troppo spesso si erano rivelatiignoranti, a volte addir<strong>it</strong>tura analfabeti. <strong>Il</strong> sistema delle categorie aveva solo <strong>in</strong>parte risolto il problema, anche perché era stata <strong>in</strong>trodotta la categoria deicens<strong>it</strong>i (art. 2 legge 1937 categoria numero 21). I giurati <strong>in</strong>oltre erano soggettiad <strong>in</strong>fluenze di vario genere, non solo pol<strong>it</strong>iche, ma anche sociali e culturali espesso pronunciavano il verdetto soltanto <strong>in</strong> base a simpatie o antipatie personali.Inf<strong>in</strong>e, la tanto proclamata separazione del fatto dal dir<strong>it</strong>to non era maistata pienamente realizzata, forse perché questa dist<strong>in</strong>zione era di fatto impossibileda attuare compiutamente.<strong>Il</strong> problema <strong>della</strong> dist<strong>in</strong>zione delle questioni di fatto dalle questioni giuridicheè un’importante chiave di lettura; <strong>in</strong> occasione di ogni riforma dell’ist<strong>it</strong>uzioneemergeva prepotentemente. <strong>Il</strong> pr<strong>in</strong>cipio <strong>della</strong> separazione del fatto dal dir<strong>it</strong>tovenne superato solo con l’entrata <strong>in</strong> vigore del nuovo ord<strong>in</strong>amento delle Cortid’Assise (R.D. 249/1931) che <strong>in</strong>trodusse il sistema del collegio misto compostodi magistrati e giudici popolari e ispirato ai pr<strong>in</strong>cipi di cooperazione e collaborazione.La voce degli oppos<strong>it</strong>ori, essendo nel frattempo mutato il contesto socio –pol<strong>it</strong>ico, si fece sentire sempre più forte tanto che il regime fascista, autor<strong>it</strong>arioe repressivo, mal tollerando il pr<strong>in</strong>cipio <strong>della</strong> sovran<strong>it</strong>à popolare, con ilR.D. 23 marzo 1931, n. 249 soppresse il sistema <strong>della</strong> <strong>giuria</strong> e lo sost<strong>it</strong>uì conil sistema dello scab<strong>in</strong>ato o, per meglio dire, dell’assessorato; fu ridimensionatoil <strong>ruolo</strong> dei giudici laici, ridotti a c<strong>in</strong>que e fatti sedere, con il nome di assessori,<strong>in</strong> un unico collegio giudicante assieme a due togati.<strong>Il</strong> decreto legge 5 ottobre 1944, n. 290, mutò il nome degli assessori <strong>in</strong> giudicipopolari.Sconf<strong>it</strong>to Mussol<strong>in</strong>i e restaurata la democrazia, nuovamente si pose il problemadell’ord<strong>in</strong>amento delle Corti d’Assise. La <strong>giuria</strong>, però, non venne re<strong>in</strong>trodotta:venute meno le ragioni pol<strong>it</strong>iche che avevano portato alla sua abolizione,rimasero tuttavia valide le ragioni tecniche per non ricost<strong>it</strong>uirla.L’ultimo tentativo di restaurare l’antico sistema per giurati fu il decreto legislativo560/1946, che voleva riprist<strong>in</strong>are la <strong>giuria</strong> tradizionale per i giudizi dicompetenza <strong>della</strong> Corte d’Assise, ma non entrò mai <strong>in</strong> vigore perché i tre disegnidi legge attuativi <strong>della</strong> riforma non vennero mai nemmeno discussi.8

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