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IL LAVORO NELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA Spunti ...

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Da tutto ciò consegue che il lavoro è un diritto)ed un dovere sociale e morale e che quindila società e lo Stato devono impegnarsi ad organizzare il lavoro in condizioni degne dellasua grandezza originaria.“Il lavoro è un diritto fondamentale ed è un bene per l’uomo” (cfr. GS, 26): un bene utile,degno di lui perché appunto adatto ad esprimere ed accrescere la dignità umana (RerumNovarum,128). “Il lavoro è anche un obbligo cioè un dovere dell’uomo” ( cfr. L.E., 16).Al diritto-dovere del lavoro corrisponde un ugual diritto–dovere ad una formazionecongrua per svolgere tale lavoro in modo adeguato.La sempre più diffusa necessità di cambiare più volte impiego nell’arco della vita impone alsistema educativo di favorire la disponibilità delle persone ad un aggiornamento eriqualificazione permanenti.Anche il riposo e la festa, come la formazione, giovano alla buona qualità del lavoro.“La domenica è un giorno da santificare con un’operosa carità,riservando attenzioni allafamiglia e ai parenti, come anche ai malati, agli infermi, agli anziani. E’ tempo propizio perla riflessione, il silenzio, lo studio che favoriscano la crescita della vita interiore e cristiana”(cfr. C.D.S.C, 285).LE PRINCIPALI DIMENSIONI DEL <strong>LAVORO</strong>La Laborem Excersens distingue due dimensioni dell’attività lavorativa: quella soggettiva equella oggettiva.In senso oggettivo è l’insieme di attività, risorse, strumenti e tecniche cui l’uomo siserve per produrre, per dominare la terra. Esso costituisce l’aspetto contingentedell’attività umana, suscettibile di mutamenti col mutare delle condizioni tecniche,politiche, culturali.Il lavoro in senso soggettivo è l’agire dell’uomo in quanto essere dinamico, capacedi compiere azioni che appartengono al processo del lavoro e che corrispondono alla suavocazione personale. E’ la dimensione stabile.In particolare si distinguono:a)dimensione personaleLa dimensione personale del lavoro richiede che ogni attività umana sia compatibilecon la dignità della persona o, meglio ancora, sia essa stessa promotrice di tale dignità.Insostanza ogni attività umana deve contribuire alla crescita della persona in quanto tale, neisuoi diversi aspetti culturali, spirituali e materiali e deve essere esercitata con libertà eresponsabilitàIl valore prioritario soggettivo del lavoro non deve far dimenticare, tuttavia, lanecessità di un lavoro oggettivamente ben fatto.b)dimensione socialeLa condizione sociale della persona dimostra che il lavoro non può essere vistocome un mezzo di pura autoaffermazione, bisogna perciò ricordare il valore sociale dellavoro.Il lavoro, infatti, è al centro stesso della “questione sociale2 e ciò perché la persona è unessere in sé ma è anche un essere per gli altri.Ne consegue che la società civile deve farsi promotrice del diritto al lavoro, anche neiconfronti degli immigrati e che si consideri sempre più la comunità internazionale come2datore indiretto di lavoro”.c) dimensione corporaleLa finalità materiale del lavoro è la più immediata. Esso procura i mezzi di vita e dibenessere materiale al lavoratore ed ai congiunti. Non si può dimenticare, tuttavia, come

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