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BENTORNATI ALPINI DEL 7ºNevica. Nevischia sul Fadalto e lungo i chilometridell’autostrada che conduce nel cuoredelle nostre montagne, bagnata e pesante nonreca danno alla circolazione e neppure rende suggestivoil paesaggio.IMPRESSIONI DI UNO SPEAKERQuelle nappine bianchecome la neve...Grigio è il colore di questo sabato, festa unpo’ offuscata dalle inevitabili amarezze novembrine<strong>per</strong> la dipartita da Feltre – <strong>per</strong>altro giàIL SALUTO DEL COMANDANTE ALLA CITTÀ DI BELLUNO«Quello che oggi torna a casaè un nuovo Reggimento»Signor Sindaco, autorità, gentili ospiti,è con piacere e soddisfazione che il Settimo Reggimento Alpini oggisi presenta ufficialmente alla città e celebra il suo ritorno a casa.Sì, <strong>per</strong>ché proprio di un ritorno a casa si tratta. Infatti il Settimo Alpinisi insediò nella caserma “Salsa” proprio il 1° ottobre 1913, provenendoda Conegliano Veneto, città nella quale fu fondato. Quindi, a distanzadi novantadue anni dal primo insediamento e cinquantadue dal secondo,<strong>per</strong> la terza, e s<strong>per</strong>iamo ultima volta, il reparto torna nella sede - lacaserma “Salsa” - all’interno della quale, come molti bellunesi ben sanno,tutto parla di Settimo, a cominciare dal nostro monumento, inauguratonel 1926 e del quale il prossimo anno ricorrerà l’ottantesimo anniversario.È un nuovo reggimento che oggi vedete davanti a voi. Un nuovo reggimentoinquadrato in un nuovo Esercito, ben diverso da quello che lamaggioranza dei presenti ha conosciuto nel prestare il servizio obbligatoriodi leva. Ma non è nuovo nello spirito, che è e deve essere lo stessoche animò coloro i quali occuparono la caserma “Salsa” <strong>per</strong> la prima voltanel 1913.Oggi alpini non si nasce, lo si diventa, a volte anche controvoglia, mala funzione educativa assolta da quello che era l’esercito di leva non sipuò esaurire.Saranno cambiate le missioni, ma l’o<strong>per</strong>a incessante di formare cittadini,cioè alpini, <strong>per</strong>ché le due cose sono inscindibili, continua, e anchechi è diventato alpino controvoglia, quando si confronta con altre realtàpoi è orgoglioso di essere quello che è.Questo lo dobbiamo ai nostri 4.556 caduti, che rappresentano <strong>per</strong>noi il faro che illumina il <strong>per</strong>corso quotidiano, ma lo dobbiamo anche allacomunità che ci ospita, e che oggi si stringe attorno a noi in questi festeggiamenti.E con la nostra presenza s<strong>per</strong>iamo anche di colmare parzialmenteil vuoto lasciato dalla mai abbastanza compianta Brigata “Cadore”, nellecui file anche il Settimo ha militato <strong>per</strong> lunghi anni.In questa occasione, il pensiero non può non rivolgersi alla città di Feltre,oggi rappresentata dal suo primo cittadino, che abbiamo salutato,tra il dispiacere e la commozione, solo qualche giorno fa. Proprio la pedinao<strong>per</strong>ativa del Reggimento porta il nome di quella città, mi piace pensareche un po’ di quella comunità risieda <strong>qui</strong>, in <strong>Belluno</strong>, con buona pacedegli storici, inesauribili e accesi campanilismi.Pertanto, nello spirito di future, reciproche collaborazione:Viva il Settimo! Viva la Città di <strong>Belluno</strong>!col. Edoardo Maggianiniziata da qualche mese – ed il trasferimentodel 7° Reggimento Alpini in <strong>Belluno</strong>.Su l paión de la caserma re<strong>qui</strong>et in aetername così sia….In città c’è comunque un’atmosfera insolita,ancorché sobria e misurata, si respiranomolto rispetto e la giusta aria di festa, con il salottocittadino - piazza dei Martiri - imbandierato,animato dalle scolaresche, dalle rappresentanzedel mondo amministrativo, politico, civile,e da tanti alpini che, nonostante si siano vistiieri, si scambiano convenevoli e intrattengonoconversazioni come se non si vedessero dachissà quanto tempo.Dove sei stato mio bell’alpino … che te gà canbiài colori …Già, oggi, 26 novembre 2005, si festeggia ilrientro nella storica sede (dopo quella di Coneglianodove il reggimento è stato costituito il 1°agosto 1887) del 7°, il glorioso 7° Alpini.Si accantona nel complesso “Salsa-D’Angelo”giudicato il migliore in assoluto tra le infrastrutturepresenti nel Veneto <strong>per</strong> garantire efficacia,efficienza, economicità ad un repartocostituito da <strong>per</strong>sonale in ferma prolungata(professionale), maschile e femminile, che si caratterizza<strong>per</strong> essere uno dei reparti dell’Esercitodesignato ad o<strong>per</strong>are nelle missioni fuori delterritorio nazionale.Rifletto e constato: è l’unico reparto alpinorimasto in territorio regionale veneto e la sua presenzadeve essere motivo di orgoglio e di affettuosavicinanza alle sue sorti <strong>per</strong> tutti noi. Graziedavvero a chiunque abbia fatto qualcosa <strong>per</strong>trattenerlo.Alle 11 inizia la cerimonia ufficiale di benvenutoagli alpini del reggimento. Al suono dellafanfara, sotto la neve che via via si fa semprepiù asciutta, leggera, bianca, entrano in piazzale compagnie alpine, i supporti, la bandiera diguerra, il labaro nazionale della nostra <strong>Associazione</strong>,il gonfalone della Provincia di <strong>Belluno</strong> edel Comune. Seguono i discorsi ufficiali cui fannoeco gli applausi di tanta gente venuta <strong>per</strong> festeggiaregli alpini; in particolare colpisce quantoafferma il colonnello comandante EdoardoMaggian che in poche frasi suggella il patto traalpini in armi, città di <strong>Belluno</strong> e Feltre, valli emontagne del Veneto.Ora nevica fitto, i reparti lasciano la piazzaal passo di parata <strong>per</strong> raggiungere le storichecaserme, marciano massicci e compatti. Permolti di loro è il battesimo delle Alpi, delle Dolomiti…e nel cuore sentono che alpini si puòdiventare.Sulla strada del rientro vedo gli alberi di cachiche si sono trasformati in alberi di Natale,i loro frutti non ancora raccolti occhieggiano diun bel arancio in mezzo al candore di questa coltre,lascio da parte tutti i discorsi e le convinzionisul servizio militare obbligatorio o meno, pensoa quei volontari e mi ritrovo a canticchiarefelice la barca l’é ritornata cinta di rose e fiori condentro i Cacciatori del Settimo degli Alpin.Nicola StefaniIN MARCIAn. 4 - Dicembre 20059

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