10.07.2015 Views

Clicca qui per scaricarlo - Sezione Belluno - Associazione ...

Clicca qui per scaricarlo - Sezione Belluno - Associazione ...

Clicca qui per scaricarlo - Sezione Belluno - Associazione ...

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Anno III • N. 4 • Dicembre 2005NEL SEGNO DELLA TRADIZIONEPeriodico trimestrale della <strong>Sezione</strong> ANA di <strong>Belluno</strong> • Iscrizione Tribunale di <strong>Belluno</strong> n. 1 del 6/2/2003 - Presidente Arrigo Cadore • Direttore responsabile Dino Bridda - In redazione: Ilario TanconPoste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art.1, c.2, DCB BL - In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. P.T. di BL 32100 detentore del conto <strong>per</strong> la restituzione al mittente che si impegna a pagare relativa tariffaBENTORNATI, ALPINI DEL 7º


EDITORIALEGLI AUGURI DEL PRESIDENTESoprattuttolavoriamo <strong>per</strong> la paceBUON NATALE E BUON ANNO A TUTTIVOI alpini ed amici degli alpini della <strong>Sezione</strong>di <strong>Belluno</strong>.Ho l’onore ed il piacere, <strong>per</strong> il quarto anno,di rivolgere a voi tutti gli auguri più sentitie sinceri <strong>per</strong> le prossime feste natalizie.Si avvicina alla conclusione un anno densodi iniziative, che ha visto la nostra <strong>Sezione</strong>ed i nostri Gruppi sempre in prima linea nel sostenerei nostri valori nelle nostre vallate.Questo è <strong>per</strong>ciò anche un <strong>per</strong>iodo che imponea tutti delle riflessioni su quanto abbiamofatto; è il momento in cui dobbiamo verificarese gli obiettivi e gli impegni che ci eravamoprefissati sono stati portati a compimentoe se i nostri propositi e le nostre s<strong>per</strong>anze sisono avverate.Nell’alternarsi dei momenti di gioia e diquelli di dolore, che ognuno di noi ha avuto inquest’anno che sta <strong>per</strong> finire, dobbiamo guardarecomunque al bilancio in modo positivo econ occhi pieni di s<strong>per</strong>anza e di fiducia <strong>per</strong> l’avvenire.La nostra forza, la forza di noi alpini,è la grande volontà che alberga in ogni uno dinoi di vivere in serenità ed in amicizia con tutti,di vivere, cioè, da amico tra gli amici.Il nostro impegno è quello di guardare al futuroe di impegnarci <strong>per</strong> fare in modo che possaessere migliore <strong>per</strong> tutti.Da parte mia ho un grande desiderio:vorrei tanto che questo Natale fosse un Nataledi PACE; vorrei tanto che il rumore delle bombesparisse dalla faccia della terra e che tutti gliuomini potessero vivere in un mondo sereno.Gli auguri <strong>qui</strong>ndi che faccio e voi tutti eda me stesso è che le prossime festività possanoessere veramente festività di PACE e di SPE-RANZA <strong>per</strong> tutti e che i conflitti in atto possanotrovare una veloce e duratura soluzione pacifica.Auguro Buon Natale e Buon Anno a voi reducialpini che in questi giorni avete il pensierorivolto alle festività trascorse in situazioni checertamente non potrete mai dimenticare; a voigiovani alpini in armi, ai vostri ufficiali e sottufficiali,in particolar modo a quanti sono impegnatiall’estero in missione di pace con l’auguriosincero che possano ritornare presto alleloro case e alle loro famiglie; a voi ufficiali, sottufficialie alpini del 7° Reggimento che da pocosiete ritornati nella Città del Piave con l’augurioche la vostra <strong>per</strong>manenza in <strong>Belluno</strong> possaessere gratificante dal punto di vista umanoe professionale.Non può mancare l’augurio di Buon Natalee Buon Anno al nostro Presidente nazionaleed ai Consiglieri che lo affiancano nel gravosocompito di guidare la nostra <strong>Associazione</strong>.Buon Natale e Buon Anno ai famigliari deinostri alpini che sono “andati avanti”.Gli auguri più sinceri a tutti i componentiil Consiglio sezionale, al segretario, ai redattoridel nostro giornale ed a tutti gli altri collaboratori.Auguri di Buon Natale e di Buon Anno atutti voi, amici alpini della <strong>Sezione</strong> di <strong>Belluno</strong><strong>per</strong> quello che avete fatto e che certamente continueretea fare <strong>per</strong> la nostra <strong>Associazione</strong>, conl’augurio veramente sentito e di cuore che il prossimoanno possa essere <strong>per</strong> tutti un anno di pace,di progresso, di serenità e di salute.Arrigo CadoreVignetta di Alberto LevisQuesto numero di IN MARCIA è stato impaginato e stampato in 8.520 copie presso laP. Piloni, 11 – 32100 BELLUNO – 0437 940184 – tipografiapiave@diocesi.itn. 4 - Dicembre 20052 IN MARCIA


VITA DELLA SEZIONESi è svolta sabato 29 ottobre, alla sala De Lucadi Borgo Pra, l’ultima assemblea 2005 deicapi gruppo della sezione. Numerosi sono statigli spunti di riflessione e discussione. Di seguitoproponiamo una sintesi.IL FUTURO – Si è parlato di giovani, untema tra i più dibattuti dall’intera associazionenegli ultimi anni. A parlare è stato proprioÈ EMERSO ALL’ANNUALE ASSEMBLEA DEI CAPIGRUPPOLa <strong>Sezione</strong>: 44 gruppi e 8.500 soci,ma nel 2006 potremo crescere ancoraLuca Del Chin, del gruppodi Vallada, relaziona sullasua es<strong>per</strong>ienza aCostalovara con i giovanidel Triveneto.Una veduta della sala con irappresentanti dei gruppi.un giovane, Luca Del Chin, appartenente algruppo di Vallada e con alle spalle cinque anninei ranghi del Battaglione paracadutistiMonte Cervino. Del Chin ha relazionato sullariunione che a fine ottobre i giovani del Trivenetohanno avuto a Costalovara (Bolzano)con il presidente nazionale Perona. «Dall’incontro– ha detto il giovane agordino – è emersala grande voglia di fare dei giovani nell’Ana. Ilpresidente Perona ha proposto che ogni sezioneindividui un rappresentante che interagiscacon i consiglieri nazionali, facendo loro conoscereidee e proposte delle “giovani leve”». I partecipantiall’assemblea hanno accolto favorevolmentequesta proposta e, a breve, anche lasezione di <strong>Belluno</strong> avrà un proprio giovane afar sentire la propria voce a livello nazionale.TESSERAMENTO – Il presidente sezionaleCadore ha sottolineato come i soci della sezioneanche <strong>per</strong> il 2005 abbiano abbondantementesu<strong>per</strong>ato quota 8 mila: 7.153 alpini (inleggero calo rispetto al 2004) e 1.330 aggregati(in leggero aumento). Ha invitato, inoltre, all’impegnonel tesseramento <strong>per</strong> il 2006 e a prestareattenzione nel “reclutamento” di aggregatiche devono essere animati da spirito e valorialpini.LA PROTEZIONE CIVILE - Per quanto riguardala Protezione civile, il responsabile sezionale,Ivo Gas<strong>per</strong>in, ha relazionato sull’attività2005. Attività intensa che ha visto, tra le altrecose: l’organizzazione dell’ “O<strong>per</strong>azione Valturcana”,con l’intervento in Alpago di oltre1400 alpini da tutto il Triveneto; la partecipazioneal servizio d’ordine in occasione delle ese<strong>qui</strong>edi Giovanni PaoloII; la partecipazioneall’esercitazione, promossadalla Provincia,denominata “Valbelluna2005”. Gas<strong>per</strong>inha anche sottolineatocome coloro che sonoiscritti alla protezionecivile debbano fare attivitàeffettiva e nonessere presenti solamente...sulla carta. Haanche posto l’accento sulla necessaria collaborazionetra capi gruppo e responsabili dei diversinuclei di protezione civile.LO SPORT - Relativamente all’attivitàsportiva, Luigino Da Roit ha ricordato come nelcorso del 2005 siano stati parecchi i titoli italianicon<strong>qui</strong>stati ai tricolori Ana: Marco Gaiardo,Ennio De Bona, Claudio Cassi e Dino Tadellonella corsa inmontagna, Eudio DeCol nello sci di fondo,Daniele D’Isep,Sincero Pra Levis eSilvio Valt nello sci alpino.L’ADUNATA – Siè discusso sulle difficoltàlogistiche di Asiago 2006. Al proposito,il vicepresidente Menel ha informato come siaallo studio la possibilità di un accordo con Eli-Friulia <strong>per</strong> il trasporto sull’Altopiano in elicottero.Cadore ha comunque invitato a guardare,prima di tutto, lo spirito di celebrazione erichiamo ai valori originari che hanno spintol’associazione a scegliere Asiago come sede dell’adunatadel prossimo anno.IN MARCIA – Sulla rivista sezionale sonostati espressi commenti positivi. Si è deciso l’aumentodi 1 euro della quota tesseramento destinatoa “In marcia”, <strong>per</strong> far fronte ai costi.IL SITO – Tiziano Costa ha parlato del sitointernet, www.belluno.ana.it, sottolineandocome nei primi mesi di attivazione abbia avutoparecchi accessi. Ha invitato i diversi gruppia inviare materiale.VARIE – Cadore ha relazionato sulle diverseattività e manifestazioni che hanno visto impegnatala sezione nel corso del 2005. Tra queste:l’adunata di Parma, i raduni al Contrin, all’Ortigarae quello sezionale sul Visentin. Hapoi indicato gli appuntamenti di fine anno edi inizio 2006: il 18 novembre una serata di diapositive,in collaborazione con il 7°, relative allaBosnia; il 26 novembre l’arrivo ufficiale incittà della bandiera di guerra del 7° ReggimentoAlpini; sempre il 26 novembre, la tradizionalecolletta, promossa dal Banco Alimentare.Il 21 gennaio la “scorta” alla fiaccola olimpicadi Torino 2006 nel tragitto da Longarone a<strong>Belluno</strong>.Il presidente ha inoltre raccomandato unamaggior partecipazione alle assemblee di gruppo.Ha anche elencato gli interventi svolti o incorso di svolgimento a livello nazionale: costruzionedi una casa di riposo a Ripabottoni(Molise), costruzione di scuola, laboratorio einfermeria in Mozambico, donazione e o<strong>per</strong>evarie in Sri Lanka.Per quanto riguarda il premio “Fedeltà allaMontagna”, Cadore ha informato che nel2008 sarà dedicato alla valorizzazione dei sitidella Grande Guerra, in occasione dei 90 annidalla fine del conflitto.Ilario Tanconn. 4 - Dicembre 20054 IN MARCIA


VITA DELLA SEZIONEIl comandante del 7° Reggimento Alpini,col. Edoardo Maggian, ha ripristinato una anticatradizione del Reggimento. Era abitudine,come ricorda il ten. col. Giovanni Da Prà,memoria storica del 7°, che i giovani appenaarrivati al Reggimento <strong>per</strong> meritarsi il cappelloalpino dovessero effettuare una marcia, dettaappunto “Marcia della Penna”, alla fineRIPRISTINATA UN’ANTICA TRADIZIONE DEL 7°La marcia della pennaverso il Col VisentinIl momentodell’imposizione delcappello alpino ai nuoviarrivati al 7° Reggimento.A DESTRA:Reparti schierati davanti alsacrario del Col Visentin.SI TERRÀ DOMENICA 5 MARZO 2006Convocata l’assemblea annuale di sezioneSecondo quanto disposto dall’art. 31 dello Statuto dell’A.N.A. e dall’art.7 del Regolamento Sezionale, e su incarico del Consiglio Direttivo, hoconvocato l’assemblea ordinaria della nostra <strong>Sezione</strong> <strong>per</strong>DOMENICA 5 MARZO 2006alle ore 9.00 in prima convocazione ed in seconda convocazionealle ore 09.45presso il teatro del Centro Diocesano “Giovanni XXIII” in Piazza Piloni a <strong>Belluno</strong><strong>per</strong> trattare il seguenteORDINE DEL GIORNO1) Nomina del Presidente dell’Assemblea, del Segretario e di 3 scrutatori;2) Relazione morale;3) Relazione finanziaria;4) Interventi sulle relazioni;5) Approvazione delle relazioni;6) Votazioni <strong>per</strong> l’elezione dei Delegati all’Assemblea Nazionale A.N.A.Questo è il programma della giornata:ore 09.15 O<strong>per</strong>azioni preliminari di verifica poteri nell’atrio del teatro “GiovanniXXIII”ore 09.45 ASSEMBLEAore 11.45 Sfilata, Onore ai Caduti e deposizione corona alla Stele di VialeFantuzzi con la presenza della Fanfara di Borsoiore 12.30 Pranzo (si prega di prenotare entro giovedi 2 marzo 2006).Alle ore 08.45 precederà una Santa Messa nella chiesa di S. Rocco in Piazzadei Martiri a <strong>Belluno</strong>.Si raccomanda di intervenire con cappello alpino e gagliardetti.Il presidente - Arrigo CadoreIN MARCIAn. 4 - Dicembre 2005della quale gli anziani consegnavano loro il copricapotanto ambito.Il 29 settembre, <strong>per</strong> la seconda volta (la primafu nel mese di agosto con una marcia al Rifugio7° Alpini nel gruppo della Schiara), i 65nuovi arrivati al Reggimento, del 3° bloccoVFP1, hanno ricevuto il loro cappello dopo avereffettuato una marcia che da Val Morèl li ha portatial Rifugio Visentin sulle Prealpi bellunesi.Lassù la cerimonia si è svolta davanti al sacellodel 5° Artiglieria Alpina, voluto nel 1936 dalcol. Antonio Norcen <strong>per</strong> ricordare i caduti diquei reparti e che resta l’unico monumento allamemoria della “Divisione Pusteria” che fucancellata l’8 settembre 1943.Gli alpini del 7°, al comando del ten.col. Sfarra, sono giunti in vetta con le compagnie64 a , 65 a , 66 a , 125 a e 269 a e Comando <strong>per</strong>un totale di 210 uomini. A ricevere gli alpini del7° c’era una delegazione di alpini delle sezioniAna di <strong>Belluno</strong> e Vicenza.Dopo il saluto del col. Maggian, che haspiegato brevemente che cosa significhi <strong>per</strong> unalpino il proprio cappello e, a seguire, l’alzabandiera,con breve ma significativa cerimonia sonostati resi gli onori ai caduti con la deposizionedella corona d’alloro, il suono del silenzioda parte di due trombettisti d’eccezione (unodella <strong>Sezione</strong> Ana di Vicenza e l’altro della <strong>Sezione</strong>di <strong>Belluno</strong>) ed è stata recitata la preghieradell’Alpino.Al termine, quattro soci Ana ed alcuni anzianidel 7° hanno consegnato il cappello aigiovani appena arrivati. È stato un momentosemplice e, nello stesso tempo, solenne che hacommosso i veci dell’Ana e sicuramente anchei nuovi alpini.Ovvio che l’incontro si concludesse con unottimo rancio preparato dai cucinieri e consumatonei locali del rifugio, gestito da GiovanniDel Vesco, dove non sono mancati i consiglida parte dei veci alle nuove reclute sul comeammorbidire gli scarponi nuovi di magazzino.Poi “zaino in spalla” e giù, verso il piazzaledel Nevegàl.L’allora comandante delle Truppe Alpinegen. Job auspicava che gli alpini tornassero asvolgere un po’ di addestramento in montagna:il 7° Reggimento Alpini lo sta facendo e, daquello che abbiamo potuto sentire, ufficiali, sottufficialied alpini ne sono entusiasti.5


LA PROTEZIONE CIVILEBILANCIO POSITIVO DELL’ESERCITAZIONE TRIVENETA ANA IN ALPAGO“O<strong>per</strong>azione Val Turcana 2005”: missione compiuta con onoreNei giorni 23, 24 e 25 settembre2005 si è svolta nella conca dell’Alpagol’esercitazione di protezione civiledell’Ana <strong>per</strong> il 2005. Il territorio interessatoè stato quello della Comunitàmontana dell’Alpago con un vero eproprio intervento o<strong>per</strong>ativo in alcunicomuni della conca. Il tutto è nato dauna richiesta da parte degli enti <strong>per</strong> unintervento straordinario di recu<strong>per</strong>o delterritorio.La zona di intervento è interessatada smottamenti e frane da lungo tempoe <strong>qui</strong>ndi la richiesta è stata quella ditentare, con un nostro intervento, se nondi fermare il movimento del terreno, almenodi rallentare il degrado. La ValTurcana è interessata da una serie di piccolicorsi d’acqua, che non sono più all’internodel proprio alveo e <strong>qui</strong>ndil’acqua, a causa di ostruzioni date dallepiante infestanti, scorre libera, creanotevoli danni e favoriscescivolamenti del terreno.In pratica la valleè <strong>per</strong>corsa da una miriadedi canalizzazioni insassi e in cemento cheera invasa dalla vegetazione,la quale si stasgretolando con il passaredegli anni e con l’abbandonodell’uomo.Il nostro interventoconsisteva nel liberare iruscelli naturali e soprattuttonel recu<strong>per</strong>o dimanufatti creati in passatoe dismessi dopo l’evacuazionedelle abitazioniavvenuta negli anni scorsi. Insiemeagli enti è stato concordato di effettuareun taglio della vegetazione in prossimitàdei manufatti e dove il normaledeflusso delle acque era ostruito.L’entità dell’intervento era ed è diuna portata enorme, tenuto conto dellavastità del territorio, e <strong>qui</strong>ndi è statauna bella sfida <strong>per</strong> i volontari del Triveneto.L’organizzazione e la preparazionedei cantieri hanno richiesto mesidi lavoro da parte dei nostri volontarie degli alpini dell’Alpago, che si sonotrovati a dover passare metro <strong>per</strong> metrotutti i punti di intervento, ma la cosaera di fondamentale importanza, visto,<strong>per</strong> l’appunto, che non si trattavadi una esercitazione ma di un vero e propriocantiere di lavoro.In pratica il territorio è stato divisoin sette settori e in tanti piccoli cantiericomposti da una decina di volontari.Le difficoltà erano rappresentatedalla <strong>per</strong>icolosità del lavoro, dal momentoche era previsto l’utilizzo di circa 200motoseghe e di cinque miniescavatori,e soprattutto dalla viabilità che rendedifficile la distribuzione di oltre 1000<strong>per</strong>sone in poco tempo.Il campo base è stato allestito nell’areasportiva di Cornei dove, dal venerdìpomeriggio, sono cominciati gli arrividelle sezioni più distanti. A causadello spazio abbastanza limitato si è dovutocurare in modo particolare la sistemazionedei parcheggi e della zona alloggiamenti<strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere la sistemazionedei volontari in modo veloce. Il serviziodi vettovagliamento è stato affidatoalla sezione di Trento specializzata inquesta attività logistica, soprattutto doveci sono i grandi numeri. Il venerdìsera si è svolto l’incontro con tutti i responsabilidei cantieri e delle squadrecon la presenza dei rappresentanti dellesezioni, Nella riunione sono stati illustratitutti i particolari e i dettagli necessaridell’intervento affinché si potessearrivare nella zona o<strong>per</strong>ativa nel minortempo possibile.La presenza al mattino del sabatoè stata attorno alle 1.400 unità provenientida tutte le sezioni del Veneto, delFriuli Venezia Giulia e del Trentino AltoAdige con grande soddisfazione nostra,giacché ci siamo resi conto che,nonostante il poco tempo a disposizione<strong>per</strong> organizzare il tutto, la gente avevacapito l’importanza della manifestazione.Il sabato mattina la nostra organizzazioneè stata messa alla prova dal momentoche in un’ora tutti i volontari dovevanoessere usciti dal campo base.Non è stato facile, tenuto conto che moltivolontari arrivavano il mattino stesso,<strong>per</strong> cui c’è stata un po’ di confusionerisolta <strong>per</strong>altro in modo egregio datutti gli addetti. Il gen. Maurizio Gorza,che era presente sin dal mattino presto,ha potuto notare i nostri sforzi e allafine ha capito le difficoltà da noi incontrate.Chiaramente i problemi non sonofiniti con l’uscita dal campo base, masi è subito presentato il nodo della viabilità<strong>per</strong> raggiungere i cantieri. La cosaera nota, ma non avevamo mezzi asufficienza <strong>per</strong> portare i volontari sul postosenza le auto private. Alla fine, comunque,l’avvio dei cantieri è rientratonei tempi previsti. La giornata splendida,dal punto di vistameteorologico, ci ha <strong>per</strong>messodi portare a termineil lavoro in modoegregio con il risultatopiù importante che èquello di non aver registratoinfortuni. Da tenerein considerazione lamassiccia presenza dellesquadre sanitarie che,oltre ad aver allestitodue posti medici, si sonodistribuite lungo tutti icantieri.Parallelamente sonostate effettuate dueesercitazioni in riva al lagodi S. Croce a vantaggio delle scolareschepresenti: la dimostrazione di unrecu<strong>per</strong>o nel lago da parte delle nostresquadre sezionali sommozzatori e un interventoantincendio con la presenza dell’elicottero.Il tutto ha avuto un enormesuccesso con grande soddisfazione dichi ha o<strong>per</strong>ato. Infine, nel comune diChies è stato effettuato il recu<strong>per</strong>o di unantico ponte con l’intervento delle nostresquadre di sicurezza che hanno datodimostrazione del loro apprezzabilelivello di preparazioneDopo una serata di festa, la domenicaè stata riservata alla S. Messa e allasfilata lungo le vie di Puos d’Alpagocon i discorsi delle autorità. Il tutto siè concluso con il pranzo al campo basedove è stato continua a pag. 13n. 4 - Dicembre 20056 IN MARCIA


LE INIZIATIVE DI ACCOGLIENZA IN CITTÀBENTORNATI ALPINI DEL 7ºAlpini tra musica e immaginiA DESTRA:La bandiera di guerra entranel municipio di <strong>Belluno</strong>salutata militarmente dalsindaco Ermano De Col edai consiglieri GiovanniFontana e Celeste Balcon(foto Zanfron).IN BASSO:Il sigillo di S. Martino,simbolo della città di<strong>Belluno</strong>, consegnato al 7°Alpini (foto Zanfron).accoglienza di <strong>Belluno</strong> al 7° ReggimentoL’ alpini è iniziata con un concerto al teatroComunale, protagonisti la banda della Brigatad’artiglieria controaerei di Padova e il coro“Monti del Sole” di Mas di Sedico, presentatida Dino Bridda e Michela Da Canal e con gliinterventi di saluto del col. Edoardo Maggiane del sindaco della città Ermano De Col.Il complesso strumentale, diretto dal maresciallocapo Ermanno Pantini, già a capo dellafanfara della Brigata “Cadore”, è stato costituitonel 1970 ed ha avuto sede a Rimini sinoal 1992 quando venne trasferito a Padova. Sicompone di circa 30 elementi, selezionati trai militari volontari di truppa con precedenties<strong>per</strong>ienze in campo musicale.È STATO CONSEGNATO A PALAZZO ROSSOIl sigillo di S. Martino <strong>per</strong> rinsaldareun vincolo quasi centenarioIl primo atto ufficiale di avvenuto ritorno del7° Reggimento Alpini a <strong>Belluno</strong> si è avuto nellagiornata di venerdì 25 novembre quandola bandiera di guerra ha fatto il suo ingressonella sede municipale ove è stata custodita<strong>per</strong> una notte nell’ufficio del sindaco.Particolarmente suggestiva e carica di significatoè stata la cerimonia in sala consiliareove erano presenti, oltre al sindaco ErmanoDe Col, il vice sindaco Marco Perale, la presidentedel Consiglio comunale Maria CristinaZoleo, vari consiglieri comunali, il presidentedella Provincia Sergio Reolon, i presidenti dellesezioni Ana di <strong>Belluno</strong>, Arrigo Cadore, e delCadore, Antonio Cason.La presidente Zoleo, dopo aver ricordatoche le cerimonie <strong>per</strong> il 7° si svolgevano nel <strong>per</strong>iodo delle festività <strong>per</strong> S.Martino, che sono particolarmente care ai bellunesi, ha voluto esprimere isentimenti di affetto della popolazione <strong>per</strong> gli alpini che si sempre distinti <strong>per</strong>generosità e spirito di solidarietà, come fu in occasione del disastro del Vajontdel 1963, dell’alluvione del 1966 e del terremoto in Friuli nel 1976.Medesimi sentimenti sono stati poi espressi dal sindaco De Col il quale,dopo aver rammentato che il monumento del “vecio” e del “bocia” allacaserma “Salsa” è ancor oggi un monito valido <strong>per</strong> tutte le generazioni,ha fatto accenno alla bandiera di guerra del 7°: “È la più decorata ditutti i reggimenti alpini e questa notte sarà a fianco del gonfalone della cittàdecorato di medaglia d’oro al valor militare: entrambi oggi rappresentanouna testimonianza del sacrificio di molti e debbono essere visti comesimboli di pace <strong>per</strong> un futuro di pace”.Emozionato il col. Edoardo Maggian al momento della consegna delsigillo della città: “È la terza volta (1910, 1953, 2005) che il nostro reggimentotorna a <strong>Belluno</strong> e s<strong>per</strong>iamo che sia <strong>per</strong> sempre. Da parte nostra assicuroche noi saremo sempre disponibili se ci sarà bisogno della nostra o<strong>per</strong>a”.Era visibilmente commosso anche il presidente della sezione Ana di <strong>Belluno</strong>.Per Arrigo Cadore il momento era l’aprirsi di una nuova e proficua stagione<strong>per</strong> il rapporto tra gli alpini e la città: “Mi auguro che <strong>Belluno</strong> possaaccogliere con amicizia e simpatia le penne nere e le possa far sentire davveroa casa loro”.La Banda ha partecipato a numerose manifestazioninazionali e all’estero, fra le quali,di recente, il 39° Festival internazionale di Monse l’International Art Festival presso il ComandoNato in Belgio, i Giochi mondiali militaridi Zagabria, l’8° Festival Internazionale dibande militari a Vienna. Nel novembre 2003si è esibita in concerto nella nuova Ambasciatad’Italia a Berlino. Il complesso collabora conil Conservatorio “Pollini” di Padova nell’ambitodel corso di direzione di banda.Il coro “Monti del Sole”, da oltre trent’annialla ribalta della coralità bellunese, fu diretto<strong>per</strong> lungo tempo dal suo fondatore GianniD’Incà, poi dal cappellano militare don SandroCapraro e da Paolo Bittante. Da qualche annoil complesso è diretto da Luca Lotto, nel corsodella sua storia vanta due incisioni discografiche,centinaia di concerti in Italia e all’estero.Nel corso della serata al Comunale i duecomplessi hanno eseguito parecchi brani di originemilitare e alpina, non disdegnando qualcheapprezzata digressione nel patrimonio internazionaledella musica e del canto popolarie d’autore. A conclusione il col. Maggian hadonato ai protagonisti del concerto il nuovo“crest” del 7° Alpini.Le iniziative di accoglienza al 7° sono poicontinuate, in altra serata, con un incontro alCentro “Giovanni XXIII”, organizzata dallasezione Ana di <strong>Belluno</strong> e dallo stesso Reggimento,come spiegato in a<strong>per</strong>tura dal presidente ArrigoCadore e dal col. Maggian. La serata aveva<strong>per</strong> obiettivo di far conoscere ai cittadini bellunesiquali sono i compiti svolti dallo storicoreparto alpino nel recente passato. Gran partedella serata è stata così dedicata all’interventodi <strong>per</strong>sonale del 7° nel contingente italianoche ha o<strong>per</strong>ato in missione di pace in Bosniaa cavallo tra il 2004 ed il 2005.Per illustrare il lavoro svolto l’ufficiale addettoall’informazione, capitano Luigi Usai, siè avvalso di vari filmati ed altro materiale audiovisivo,in gran parte inedito, attraverso i qualiegli ha documentato l’o<strong>per</strong>a dei nostri alpininei difficili momenti della ricostruzione materialee morale di una terra dilaniata dalla guerra.Si è partiti proprio da reali scene belliche,girate a Sarajevo ai tempi della guerra degli inizidegli anni ‘90, <strong>per</strong> poi passare a docu-IN MARCIAn. 4 - Dicembre 20057


BENTORNATI ALPINI DEL 7ºUNA FORTE NEVICATA LI HA ACCOLTI IN PIAZZA DEI MARTIRIIl cielo di <strong>Belluno</strong>è amico degli alpiniLa cerimonia ufficiale di accoglienzasi è svolta in uno scenario da favolaArriva il labaro nazionaledell’Ana, scortato dal vicepresidente vicario VittorioBrunello e da alcuniconsiglieri nazionali(foto Zanfron).A DESTRA, IN ALTO:Le compagnie schieratenel raggruppamentocostituito <strong>per</strong> la cerimoniaufficiale di accoglienza(foto Zanfron).IN BASSO:Fanno il loro ingresso inpiazza dei Martiri i labarie i gagliardetti dell’Anae delle associazionicombattentistiche ed’arma (foto Zanfron).Lo scenario di piazza Martiri, al mattino disabato 26 novembre, sembrava fosse statopreparato con cura: anche il tempo atmosferico,infatti, ha voluto dare all’avvenimento untocco appropriato di “alpinità” con una fitta nevicatache contrassegnato tutte le fasidella cerimonia.Un bel colpo d’occhio, con i repartischierati e la gente a fare dacorona, alunni delle scuole in primafila. Una cerimonia sobria,breve e intensa, preparata con cura dal Comunee dalla Protezione civile dell’Ana. In tal modosi sono concluse le manifestazioni <strong>per</strong> l’accoglienzaal 7° Alpini.L’evento è stato a<strong>per</strong>to dall’entrata in piazzadella fanfara della Brigata “Julia” e delle seicompagnie che compongono il 7°, ovvero lecinque del Battaglione “Feltre” più la compagniacomando e servizi. A seguire sono entratinell’area della cerimonia il gonfalone dellaProvincia, quello del Comune di <strong>Belluno</strong> scortatodal sindaco Ermano De Col e dal consigliereGiovanni Fontana, i gagliardetti dei diversigruppi Ana (circa una sessantina), il labaro nazionaledell’Ana scortato dal vice presidente vicarioVittorio Brunello (assieme a vari consiglierinazionali, fra i quali Arrigo Cadore e AntonioCason). Ultima, accompagnata dalle notedell’inno nazionale, ha fatto il suo ingresso labandiera di guerra del 7°.Dopo l’intervento del col. Maggian (che riportiamointegralmente in queste stesse pagine),è stata la volta del sindaco De Col il qualeha dato il benvenuto ufficiale della città aglialpini ritornati: “Bentornati nella città del Piave- egli ha detto -. Il Comune di <strong>Belluno</strong> ha la-vorato e lavorerà <strong>per</strong> inserirvi al meglio <strong>qui</strong> danoi. Vi vogliamo bene, indipendentementedalla latitudine dalla quale provenite, <strong>per</strong>chévoi siete gli Alpini d’Italia e gli Alpini di <strong>Belluno</strong>”.A nome del comandante delle truppe alpinegen. Ivan Resce, il vice comandante gen. CarloFrigo ha poi portato l’ultimo saluto: “È conpiacere che saluto il 7°, reparto che ho avutol’onore di comandare in passato, e la città di<strong>Belluno</strong> tutta che ha accolto questo reparto concosì tanto calore”.Al 3° cappellano capo mons. Sandro Capraroè toccato poi il compito di leggere la “Preghieradell’Alpino” che ha suggellato l’intensitàdelle emozioni della mattinata.Sempre sotto una fitta nevicata sono statiresi gli onori di chiusura ai vari labari e gonfaloni,mentre, fra gli applausi del pubblico, i repartilasciavano la piazza <strong>per</strong> fare rientro alla caserma“Salsa-D’Angelo”. Un vero e proprio “rientroa casa”, come è stato detto da più parti.dalla pag. precedente mentare il lavoro di controllodell’ordine pubblico, del contrabbandolocale, della bonifica da ordigni inesplosi e dellaraccolta di armi presso la popolazione dellacapitale bosniaca. In tale contesto si è inseritala testimonianza, supportata da immaginiscattate qualche mese fa, della giornalista SimonaPacini, ospite del contingente italiano inBosnia. Il cap. Usai ha poi proseguito illustrandole attività di intervento ed aiuto alla popolazionebosniaca che hanno messo in evidenzai problemi umani e sociali di una popolazionestremata dalla guerra ed alla quale i nostrialpini hanno portato aiuto concreto.Nell’ultima parte della serata sono state documentatele attività istituzionali del 7° alpini,ovvero le esercitazioni che hanno visto i varireparti del Reggimento protagonisti in val d’Oten,Friuli e Ungheria di addestramento in conflittia fuoco, rastrellamenti e casi di interventoanti sommossa. Va ricordato che la Brigata“Julia”, che inquadra il 7°, è parte di un’unitàinterforze italo-sloveno-ungarica altamentespecializzata.Infine è stato auspicato da più parti che infuturo vi possano essere occasioni <strong>per</strong>iodichedi incontro con la cittadinanza <strong>per</strong> far sentiregli alpini sempre più legati al territorio.n. 4 - Dicembre 20058 IN MARCIA


BENTORNATI ALPINI DEL 7ºNevica. Nevischia sul Fadalto e lungo i chilometridell’autostrada che conduce nel cuoredelle nostre montagne, bagnata e pesante nonreca danno alla circolazione e neppure rende suggestivoil paesaggio.IMPRESSIONI DI UNO SPEAKERQuelle nappine bianchecome la neve...Grigio è il colore di questo sabato, festa unpo’ offuscata dalle inevitabili amarezze novembrine<strong>per</strong> la dipartita da Feltre – <strong>per</strong>altro giàIL SALUTO DEL COMANDANTE ALLA CITTÀ DI BELLUNO«Quello che oggi torna a casaè un nuovo Reggimento»Signor Sindaco, autorità, gentili ospiti,è con piacere e soddisfazione che il Settimo Reggimento Alpini oggisi presenta ufficialmente alla città e celebra il suo ritorno a casa.Sì, <strong>per</strong>ché proprio di un ritorno a casa si tratta. Infatti il Settimo Alpinisi insediò nella caserma “Salsa” proprio il 1° ottobre 1913, provenendoda Conegliano Veneto, città nella quale fu fondato. Quindi, a distanzadi novantadue anni dal primo insediamento e cinquantadue dal secondo,<strong>per</strong> la terza, e s<strong>per</strong>iamo ultima volta, il reparto torna nella sede - lacaserma “Salsa” - all’interno della quale, come molti bellunesi ben sanno,tutto parla di Settimo, a cominciare dal nostro monumento, inauguratonel 1926 e del quale il prossimo anno ricorrerà l’ottantesimo anniversario.È un nuovo reggimento che oggi vedete davanti a voi. Un nuovo reggimentoinquadrato in un nuovo Esercito, ben diverso da quello che lamaggioranza dei presenti ha conosciuto nel prestare il servizio obbligatoriodi leva. Ma non è nuovo nello spirito, che è e deve essere lo stessoche animò coloro i quali occuparono la caserma “Salsa” <strong>per</strong> la prima voltanel 1913.Oggi alpini non si nasce, lo si diventa, a volte anche controvoglia, mala funzione educativa assolta da quello che era l’esercito di leva non sipuò esaurire.Saranno cambiate le missioni, ma l’o<strong>per</strong>a incessante di formare cittadini,cioè alpini, <strong>per</strong>ché le due cose sono inscindibili, continua, e anchechi è diventato alpino controvoglia, quando si confronta con altre realtàpoi è orgoglioso di essere quello che è.Questo lo dobbiamo ai nostri 4.556 caduti, che rappresentano <strong>per</strong>noi il faro che illumina il <strong>per</strong>corso quotidiano, ma lo dobbiamo anche allacomunità che ci ospita, e che oggi si stringe attorno a noi in questi festeggiamenti.E con la nostra presenza s<strong>per</strong>iamo anche di colmare parzialmenteil vuoto lasciato dalla mai abbastanza compianta Brigata “Cadore”, nellecui file anche il Settimo ha militato <strong>per</strong> lunghi anni.In questa occasione, il pensiero non può non rivolgersi alla città di Feltre,oggi rappresentata dal suo primo cittadino, che abbiamo salutato,tra il dispiacere e la commozione, solo qualche giorno fa. Proprio la pedinao<strong>per</strong>ativa del Reggimento porta il nome di quella città, mi piace pensareche un po’ di quella comunità risieda <strong>qui</strong>, in <strong>Belluno</strong>, con buona pacedegli storici, inesauribili e accesi campanilismi.Pertanto, nello spirito di future, reciproche collaborazione:Viva il Settimo! Viva la Città di <strong>Belluno</strong>!col. Edoardo Maggianiniziata da qualche mese – ed il trasferimentodel 7° Reggimento Alpini in <strong>Belluno</strong>.Su l paión de la caserma re<strong>qui</strong>et in aetername così sia….In città c’è comunque un’atmosfera insolita,ancorché sobria e misurata, si respiranomolto rispetto e la giusta aria di festa, con il salottocittadino - piazza dei Martiri - imbandierato,animato dalle scolaresche, dalle rappresentanzedel mondo amministrativo, politico, civile,e da tanti alpini che, nonostante si siano vistiieri, si scambiano convenevoli e intrattengonoconversazioni come se non si vedessero dachissà quanto tempo.Dove sei stato mio bell’alpino … che te gà canbiài colori …Già, oggi, 26 novembre 2005, si festeggia ilrientro nella storica sede (dopo quella di Coneglianodove il reggimento è stato costituito il 1°agosto 1887) del 7°, il glorioso 7° Alpini.Si accantona nel complesso “Salsa-D’Angelo”giudicato il migliore in assoluto tra le infrastrutturepresenti nel Veneto <strong>per</strong> garantire efficacia,efficienza, economicità ad un repartocostituito da <strong>per</strong>sonale in ferma prolungata(professionale), maschile e femminile, che si caratterizza<strong>per</strong> essere uno dei reparti dell’Esercitodesignato ad o<strong>per</strong>are nelle missioni fuori delterritorio nazionale.Rifletto e constato: è l’unico reparto alpinorimasto in territorio regionale veneto e la sua presenzadeve essere motivo di orgoglio e di affettuosavicinanza alle sue sorti <strong>per</strong> tutti noi. Graziedavvero a chiunque abbia fatto qualcosa <strong>per</strong>trattenerlo.Alle 11 inizia la cerimonia ufficiale di benvenutoagli alpini del reggimento. Al suono dellafanfara, sotto la neve che via via si fa semprepiù asciutta, leggera, bianca, entrano in piazzale compagnie alpine, i supporti, la bandiera diguerra, il labaro nazionale della nostra <strong>Associazione</strong>,il gonfalone della Provincia di <strong>Belluno</strong> edel Comune. Seguono i discorsi ufficiali cui fannoeco gli applausi di tanta gente venuta <strong>per</strong> festeggiaregli alpini; in particolare colpisce quantoafferma il colonnello comandante EdoardoMaggian che in poche frasi suggella il patto traalpini in armi, città di <strong>Belluno</strong> e Feltre, valli emontagne del Veneto.Ora nevica fitto, i reparti lasciano la piazzaal passo di parata <strong>per</strong> raggiungere le storichecaserme, marciano massicci e compatti. Permolti di loro è il battesimo delle Alpi, delle Dolomiti…e nel cuore sentono che alpini si puòdiventare.Sulla strada del rientro vedo gli alberi di cachiche si sono trasformati in alberi di Natale,i loro frutti non ancora raccolti occhieggiano diun bel arancio in mezzo al candore di questa coltre,lascio da parte tutti i discorsi e le convinzionisul servizio militare obbligatorio o meno, pensoa quei volontari e mi ritrovo a canticchiarefelice la barca l’é ritornata cinta di rose e fiori condentro i Cacciatori del Settimo degli Alpin.Nicola StefaniIN MARCIAn. 4 - Dicembre 20059


AgordoVITA DEI GRUPPIDue importanti avvenimenti hanno caratterizzato,fra gli altri, le attività della passata estate <strong>per</strong>il gruppo Ana di Agordo, guidato da Severino Lucani.Assai ricca di significato è stata la celebrazionedell’annuale festa del gruppo che è stata ospitata sulprato di Paluch, amena località posizionata sulle alturenei dintorni di Agordo e dalla quale si gode unbel panorama della conca sottostante. Davanti allachiesetta colà costruita, che proprio gli alpini hannocontribuito a restaurare, il parroco di Rivamontedon Vincenzo Da Ronch ha celebrato la messa allapresenza, fra gli altri, del vice presidente di sezioneLuigino Da Roit, del consigliere Luigino DaRonch e delle rappresentanze con gagliardetto di altrigruppi Ana del circondario. Il rito religioso è stato accompagnato daicanti del coro “Agordo” diretto da Salvatore Santomaso.Gli alpini del gruppo agordino, poi, sono stati coinvolti anche nellecerimonie di gemellaggio con la cittadina francese di Dolomieu. Agordo,che è già gemellata con la cittadina vicentina di Rugliano (ove emigraronomolte ragazze del luogo oltre un secolo fa), ha voluto così stabilireun vincolo di amicizia con il paese natale di Deodat Gratet de Dolomieu,lo scienziato ed esploratore d’oltralpe dal cui nome è discesoquello attribuito alle Dolomiti. Una delegazione del gruppo ha accompagnatoquella dell’amministrazione comunale in terra francese nel programmadi reciproci scambi culturali e di visite fra le due comunità dimontagna.IN ALTO:Un momento della messasul prato di Paluch.ELa delegazione del gruppoAna in visita alla cittadinafrancese di Dolomieu. Ilprimo a destra è il sindacodi Agordo Renzo Gavaz.L’o<strong>per</strong>a è compiuta e glialpini sono soddisfatti.FrassenéUn pugno d’appassionati di Frassené - militantinel Gruppo Alpini e nella ProtezioneCivile - amanti d’antiche cose locali, si sonorecati più volte nella località Meriài, in particolarenel sito dov’è ubicato El Pilàster, nascostosulle pendici del Còl de Luna in stato di fortedegrado. Stimolati da quest’antica testimonianzadi confine su cui è inciso il simbolo delleminiere di Vall’Im<strong>per</strong>ina che riporta la datadi costruzione al 1841, il gruppo si è ado<strong>per</strong>atocon fervore, a piódech, <strong>per</strong> la pulizia dalle sterpagliee dal sottobosco che lo assediava e allasua manutenzione.In particolare i volontari hanno ricollocatotre elementi in pietra mancanti, (trasportatisul posto con la carriola meccanizzata) e - vistoil forte degrado in cui si trovava il cippo acausa dell’inclemenza delle intem<strong>per</strong>ie e delloscorrere del tempo - intervenendo e stuccandole fughe più evidenti con malta a base di cemento.Sotto l’impulso dei bravi volontari favoritida una tiepida e splendida giornata, il 15 ottobre2005, sono state collocate le ultime pietrepreventivamente preparate.El Pilàster, manufatto di notevoli dimensioni(altezza 2,3 metri circa), è costituito da unamassiccia base quadrata (base 140 x 140 cm circa)su cui si appoggia il corpo centrale parallelepipedo(80x 80 cm), dove compare la lastrain calcare bianco finemente lavorata con lostemma dei martelli. Il tutto è sormontato daun “cappello” (140x140 cm circa) ed è stato cosìdefinitivamente riparato.El Pilàster fu caposaldo di confine <strong>per</strong> losfruttamento del bosco <strong>per</strong>tinente alla concessionemineraria della Vall’Im<strong>per</strong>ina delle Im<strong>per</strong>ialRegie Miniere (Asburgo). Ne è testimonianzaciò che compare sulla lastra in calcarebianco raffinatamente lavorata con lo stemmadei martelli incrociati e la sigla “R. M. Regie Miniere”.Si precisa che la reggenza austriaca <strong>per</strong>duròfino all’estate del 1866, ovvero sino all’annessionedel Veneto al Regno d’Italia.Paolo Moscan. 4 - Dicembre 200510 IN MARCIA


A DESTRA:Il socio Guido Callegaritaglia il nastro della nuovasede.SOTTO:Un momento dellacerimonia all’interno dellasede.Cavarzano-Oltrardo(i.t.) Si è svolta sabato19 novembre, al ristorante“Piol” di Limana,la consueta assembleadi fine anno del gruppoalpini “Cavarzano-Oltrardo”. È stataun’assemblea partecipata,che ha visto lapresenza di ben centotrentasoci, ed è statapresieduta dal socioDino Bridda, direttoredi “In marcia”.Il capogruppo Giuseppe Piazza ha relazionatosull’attività del 2005. È stato un anno particolarmentesignificativo in quanto le pennenere dell’Oltrardo hanno festeggiato il 40° anniversariodi fondazione. I festeggiamenti,svoltisi ad inizio giugno nella sede di Villa Montalban,hanno visto anche la pubblicazione diun libro che ri<strong>per</strong>corre quattro decenni di vitadel sodalizio, “Alpini, roccia viva”.Durante la serata hanno preso la parola ancheLino De Pra, responsabile del nucleo di protezionecivile; Alberto Baldovin, revisore deiconti; Giorgio Cassiadoro, vice presidente dellasezione Ana di <strong>Belluno</strong>; il ten. col. BenvenutoPol, ultimo comandante del 16° Reggimento“<strong>Belluno</strong>”.Momento particolarmente significativodella serata è stata la consegna del diploma, volutodall’Ana nazionale, ai reduci della secondaguerra mondiale. Il “Cavarzano-Oltrardo”ne conta ben otto: Alfieri Baessato, Ciro Baldovin,Francesco Bottaretto, Mario Fiabane (Petèk),Giovanni Fistarol, Franco Franchin, ArturoRossa, Lino Rossa. Un’occasione significativa<strong>per</strong> riallacciare i legami con le radici e poterguardare al futuro con solide certezze.VITA DEI GRUPPIDomenica 20 novembre 2005 nella tradizionalegiornata dell’assemblea annuale delgruppo Ana di Selva di Cadore è stata ancheinaugurata la sede sociale.Il gruppo, fondato nel 1940, è stato ricostituitonel 1945 ed attualmente è guidato daVincenzo Cappeller.Negli ultimi decenniè aumentato il numerodei soci e l’attività.Di conseguenza è natala necessità di avereuna propria sede doveritrovarsi, fare le riunionidel Consiglio,gestire l’amministrazionedel gruppo, conservarele testimonian-Il reduce dellaseconda guerra mondialeCiro Baldovin riceveil diploma dell’Ana dalvice presidente sezionaleGiorgio Cassiadoro.Selva di Cadoreze alpine dei soci, ma soprattutto dei nostri cadutinei due conflitti mondiali, col forte auspicioche non debbano mai più ripetersi. Ilgruppo ringrazia l’Amministrazione comunale<strong>per</strong> la concessione in comodato del locale edi contributi <strong>per</strong> la ristrutturazione.Il locale, ricavato nell’edificio dell’ex latteriadi S. Lorenzo, non è molto grande e dovràfunzionare anche da magazzino. Da molti annisi aspettava una soluzione a questa nostraesigenza. Qualche alpino del gruppo, ex combattente,che ha aspettato con ansia il giornodell’inaugurazione prima di “andare avanti”,purtroppo non ha avuto questa soddisfazione.La semplice cerimonia si è svolta nel tardopomeriggio, poiché al mattinoa il parrocodon Riccardo Parissenti era impegnato con tuttigli altri sacerdoti nei lavori del Sinodo diocesano.L’inaugurazione con benedizione èstata preceduta dal taglio del nastro da parte delsocio alpino più anziano ex combattente, GuidoCallegari, al quale è stata poi consegnata una<strong>per</strong>gamena di riconoscimento che la sede nazionaledell’Ana ha predisposto quest’anno <strong>per</strong>gli iscritti reduci del secondo conflitto mondiale.In tale contesto l’amico Callegari ha subitopurtroppo un serio infortunio e da queste colonnegli alpini del gruppo gli augurano unacompleta guarigione. Un secondo riconoscimentoera previsto <strong>per</strong> il socio Aurelio Sorarù,“andato avanti” il 3 ottobre scorso.La partecipazione è stata numerosa nonostantel’orario, con rappresentanze civili emilitari, d’associazioni della Protezione Civiledel Comune, di vari gruppi Ana dell’Agordinoe della <strong>Sezione</strong> di <strong>Belluno</strong>. Tra gli intervenutihanno preso la parola il sindaco Agostino Magi,il maresciallo Moreno Sandri del distaccamentodi Arabba, il consigliere della <strong>Sezione</strong> Anadi <strong>Belluno</strong> Luigino Da Ronch. Dopo la bicchieratadi chiusura, il corteo ha deposto una coronadi alloro al monumento ai caduti ed è seguitala S. Messa nella parrocchiale di S. Lorenzo.Presso l’albergo “Giglio Rosso” di Pescul siè poi svolta l’annuale assemblea, che quest’annoprevedeva anche le votazioni <strong>per</strong> il rinnovodel Consiglio direttivo di gruppo e del cuiesito daremo conto nel prossimo numero.Il GruppoIN MARCIAn. 4 - Dicembre 200511


VITA DEI GRUPPIIl 2005 è un anno importante <strong>per</strong> il gruppo: ricorreinfatti il 75° anno di vita dalla fondazioneavvenuta nel lontano 1930. Il consiglio digruppo non ha proposto particolari iniziative <strong>per</strong>questa scadenza, viste le già tante manifestazioniche animano il mondo alpino, ma l’anniversarioè stato ricordato comunque durante la Festadi S. Pietro. Dopo la positiva es<strong>per</strong>ienza delloscorso anno tale festa è stata riproposta ancora<strong>per</strong> due fine settimana: musica, danze, sport,buona cucina e il bel tempo hanno <strong>per</strong>messoun’elevata partecipazione agli eventi proposti.Domenica 26 giugno, alla presenza delsindaco ing. Giovanni Piccoli e del ten. col. BenvenutoPol, ha avuto luogo la cerimonia, che,dopo l’alzabandiera presso la sede e la sfilata lungole vie con accompagnamento del sempre disponibileCorpo musicale comunale di Sedico,ha visto alpini e paesani raccolti sul sagrato dellastorica chiesetta di S. Pietro <strong>per</strong> la S. Messa celebratadal parroco don Cesare Larese. Al terminedel rito, presso la stele che ricorda i caduti ditutte le guerre, sono stati resi gli onori a quantihanno sacrificato la loro vita <strong>per</strong> la patria. Aconclusione il capogruppo Scagnet ha invitatotutti i presenti presso la sede <strong>per</strong> un brindisi inoccasione dei 75 anni del gruppo.Alla cerimonia hanno partecipato le rappresentanzedi più di una decina di gruppi alpini,delle associazioni combattentistiche e d’arma euna nutrita rappresentanza di ex ufficiali dell’84°corso della Scuola militare alpina di Aosta conin testa il loro comandante di compagnia col. OttorinoReato. La presenza di costoro a Sedico,provenienti da tutto il nord Italia, è avvenuta inoccasione del loro ormai <strong>per</strong>iodico incontro, questavolta organizzato da un loro collega del nostrogruppo. Il sabato pomeriggio si sono recatialla diga del Vajont e <strong>qui</strong>ndi sono stati ospitidel gruppo Ana di Longarone <strong>per</strong> un rinfrescopresso la bella casetta alpina in zona Malcom.La serata è passata poi in compagnia delle consortiin un locale della provincia a rivivere vecchiricordi del <strong>per</strong>iodo trascorso ad Aosta nell’ormailontano 1976. La domenica mattina sisono presentati, allineati e co<strong>per</strong>ti, come si usadire, <strong>per</strong> la cerimonia di Sedico indossando <strong>per</strong>la prima volta la maglietta con lo stemma dellaSmalp e del corso. Per la cronaca, fra gli allievidell’84° corso c’erano ben 13 bellunesi deiquali tre residenti a Sedico (notizie sul corso eimmagini della due giorni a Sedico sono sul sitowww.smalp84auc.it.).Nel secondo fine settimana, consolidandol’amicizia nata durante i giorni dell’adunata nazionaledi Parma, un gruppo di più di cinquantaanziani del circolo “Orti” della città emilianasono stati a farci visita. Anche loro si sonorecati al Vajont, dove, con grande disponibilitàdella Pro Loco di Longarone come già <strong>per</strong> la visitadell’84 ° Auc, una guida ha spiegato i fatti ela storia di quei luoghi. Terminata la visita gliSedico-Bribano-Roeamici emiliani sono stati ospiti presso gli standallestiti <strong>per</strong> la festa di S. Pietro in compagnia delgruppo “Anziani di Roe e dintorni”. Dopo il pranzo,c’è stato, alla presenza del sindaco di Sedico,uno scambio di indirizzi di saluti e la reciprocapromessa di un arrivederci a presto.Bilancio positivo, <strong>per</strong> Scagnet e collaboratori,anche <strong>per</strong> quanto riguarda le trasferte di domenica11 settembre e di domenica 2 ottobre.Nella prima occasione ci siamo recati a Triestee Muggia con visita alla Risiera di San Sabba edal Sacrario della 3 a Armata a Redipuglia. Nellaseconda occasione, in collaborazione con ilCircolo “Anziani di Roe e dintorni”, abbiamoreso la visita agli amici di Parma.L’ospitalità delle genti emiliane è risaputa,ma gli amici parmensi hanno fatto le cose veramentein grande. Ad accoglierci all’arrivo c’erail gen. Ferrari, ex comandante del Btg. “Feltre”e della Brigata “Julia”, che ha dato il benvenutoa tutti i partecipanti, al quale è seguitala visita guidata al teatro “Farnese” e allo splendidoDuomo.Presso la sede del circolo “Orti” si è tenutopoi il pranzo alla presenza del presidente dellasezione Ana di Parma, del locale capogruppoe degli assessori provinciali ai servizi socialie alla protezione civile. Davanti a quasi duecento<strong>per</strong>sone, tanti erano i partecipanti alpranzo ottimamente preparato dalla cucinadel circolo, ci sono stati gli interventi di salutodi entrambi i presidenti dei circoli, delle autorità(<strong>per</strong> il comune di Sedico c’era l’assessore Pat)e dei rappresentanti dell’Ana locale. Da parte nostra,a conclusione dell’intervento, abbiamosottolineato l’importanza della lettera “A” comeanziani, alpini, ma soprattutto come amicizia,quel sentimento che spesso, purtroppo, mancanel mondo di oggi.L’estate è finita, come dice una vecchiacanzone, ma gli alpini di Sedico-Bribano-Roe sonopronti ad iniziare una nuova stagione di incontrie di manifestazioni di solidarietà, semprenel segno dell’impegno e della amicizia.Il capogruppo LuigiScagnet, il sindacoGiovanni Piccoli ed il ten.col. Benvenuto Pol rendonogli onori ai caduti (foto LaFotografia-Sedico).IN ALTO:Alfieri e gagliardetti <strong>per</strong> levie di Sedico (foto LaFotografia-Sedico).n. 4 - Dicembre 200512 IN MARCIA


LO SPORTSARÀ NUTRITA E VARIEGATA LA PRESENZA DELLA NOSTRA SEZIONEA Torino 2006 ci saremo anche noiPiero Bassanello, <strong>qui</strong>in fase agonistica sugli sci,è uno dei quattro volontaridel gruppo di Trichianache collaborerannoin loco con l’organizzazionedi Torino 2006.A DESTRA:Magda Genuin, del gruppoAna di Falcade, è unaprobabile olimpica <strong>per</strong>Torino 2006.Ancora una volta in prima fila. E <strong>per</strong> un eventocon la E maiuscola: le Olimpiadi. AncheTorino 2006 vedrà noi alpini impegnati. In momentie con ruoli diversi, ma sempre protagonisti.LA FIACCOLA - A cominciare da sabato 21gennaio, quando la fiaccola di Torino 2006 passerà<strong>per</strong> le nostre strade. Una rappresentanzadi tutti i 44 gruppi della sezione scorterà il fuocoolimpico nel tratto da Longarone (lo riceverannodalle mani di uno dei su<strong>per</strong>stiti dellatragedia del Vajont) a <strong>Belluno</strong> (<strong>qui</strong> l’ultimotratto sarà <strong>per</strong>corso da Oscar De Pellegrin ed EugenioDe Michiel), unitamente alle sezioni Cadore,Feltre, Vittorio Veneto, Conegliano e Valdobbiadene.Nell’occasione interverrà anche ilpresidente Perona con il consiglio nazionale.Prima del tratto Longarone-<strong>Belluno</strong>, la fiaccola<strong>per</strong>correrà la strada che dalla diga del Vajontscende a Longarone. Questo tratto sarà <strong>per</strong>corsoda venti atleti della nostra sezione.IL SERVIZIO PISTE – Una <strong>qui</strong>ndicina dinostre penne nere sarà impegnato <strong>per</strong> tutta ladurata dei Giochi olimpici nel servizio piste, garantendosicurezza e funzionalità. Si tratta digente es<strong>per</strong>ta che, <strong>per</strong> l’occasione di Torino2006, è stata richiamata. Con loro, a lavoraresulle piste dell’Olimpiade piemontese, ci sarannoanche diversi effettivi del 7°.SOGNANDO LA GIAMAICA – Del gruppodi Trichiana saranno ben quattro i volontariAna che collaboreranno a Torino 2006. PieroBassanello, Eros Canton, Giovanni Casagrandee Beppino Rosset hanno accolto l’invito chel’organizzazione ha fatto attraverso la nostra associazionee così, dal 26 gennaio, saranno inPiemonte <strong>per</strong> tutta la durata dell’evento. «Ci èsembrata una bella occasione <strong>per</strong> vivere l’avvenimentosportivo più importante – spiegaVARATO IL CALENDARIO DEI CAMPIONATI NAZIONALI ANAIl nostro 2006, di corsa e sugli sciÈ stato definito il calendario dei campionati nazionali <strong>per</strong> il 2006.Di seguito il dettaglio.12 febbraio: 71° Campionato nazionale sci di fondo a Isolaccia(sez. Sondrio)26 febbraio: 29° Campionato nazionale sci alpinismo a VanzoneSan Carlo (sez. Domodossola)2 aprile: 40° Campionato nazionale slalom gigante (sez.Vallecamonica)7 maggio: 35° Campionato nazionale corsa in montagna individuale(sez. Varese)11 giugno: 30° Campionato nazionale corsa in montagnastaffetta (sez. Valdobbiadene)8 ottobre: 34° Campionato nazionale marcia di regolaritàin montagna (sez. Abruzzi).Bassanello, da sempre nel mondo del volontariatoe fondista praticante – e <strong>per</strong> fare un’es<strong>per</strong>ienzaa contatto con <strong>per</strong>sone di tutto ilmondo. Saranno delle ferie un po’ particolari<strong>per</strong> tutti e, <strong>per</strong> Rosset, il più vecchio del gruppo,un bel modo <strong>per</strong> festeggiare la pensione cheotterrà proprio alla fine del 2005. Ci occu<strong>per</strong>emodel trasporto di atleti,delegazioni, membridel Cio. Il mio sogno<strong>per</strong>sonale sarebbe quellodi poter guidare il pullmandella squadra giamaicana di bob»!MILLE E UNA BATTAGLIA - Seefeld 1976,Lake Placid ’80, Sarajevo ’84, Calgary ’88, Albertville’92, Lillehammer ’94, Nagano ’98, SaltLake City ’02 e ... Torino 2006. E ‘un elenco chenon finisce più quello delle partecipazioni alleOlimpiadi da parte di Dario D’Incal. Maestrodello sport, <strong>per</strong>quasi trent’anni allenatoredella nazionaleazzurra di fondo 8euna delle colonne dellanostra sezione aiCampionati italianiAna), D’Incal (sociodel gruppo Cavarzano-Oltrardo)nel prossimofebbraio vivrà lasua nona Olimpiade.Un record che poche<strong>per</strong>sone al mondo posso vantare. Nell’occasione,e a differenza delle altre partecipazioni, iltecnico di tanti successi degli sci stretti azzurririvestirà un doppio ruolo: sarà, infatti, allenatoredel fondo della nazionale italiana dicombinata nordica e, al contempo, assistant competitionmanager <strong>per</strong> le gare di fondo. In PiemonteD’Incal sarà impegnato anche dopo i Giochiolimpici. Al termine dell’evento, infatti, sisvolgeranno le Paraolimpiadi e Dario svolgeràil ruolo di direttore di gara.UNA NOSTRA ALPINA IN GARA? - A Torino2006 potrebbe addirittura esserci la possibilitàche, nelle gare dello sci di fondo, gareggiun alpino della nostra sezione. Anzi, un’alpina.Magda Genuin, infatti, portacolori delCentro sportivo Esercito e tesserata <strong>per</strong> il gruppodi Falcade, è una delle outsiders che si giocherannoi posti disponibili in vista dei Giochi.Al suo attivo c’è già l’es<strong>per</strong>ienza olimpicadi Salt Lake City 2002, occasione nella qualecolse un discreto 21° posto nella gara sprint.Per vederla in azione a Pragelato il prossimo febbraio,molto dipenderà da come andranno legare fino a metà gennaio. Noi, comunque, facciamoun gran tifo <strong>per</strong> lei!Ilario TanconIN MARCIAn. 4 - Dicembre 200515


VARIEIN ESCLUSIVA PER I NOSTRI SOCIÈ nata la CARTA A.N.A.È una carta di credito che assicura flessibilità,sicurezza ed una serie di interessanti vantaggiÈnata la Carta A.N.A., la carta di credito dell’<strong>Associazione</strong> NazionaleAlpini.È una Visa riconosciuta in tutto il mondo e le spese effettuate sonorimborsabilì con la massima flessibilità. In più, utilizzando la cartaquotidianamente, il titolare sosterrà concretamente le attività dellanostra <strong>Associazione</strong>.Infatti Agos, la società finanziaria che ha legato il suo nome all’o<strong>per</strong>azione,devolverà parte della redditività generata dall’utilizzo dellecarte all’<strong>Associazione</strong> Nazionale Alpini.Per chi è socio della nostra <strong>Associazione</strong> e vuole utilizzare questaopportunità vi sono in esclusiva alcuni vantaggi.Con la Carta A.N.A. si può:– fare ac<strong>qui</strong>sti di ogni genere in Italia e all’estero;– prelevare contante in tutti gli sportelli Bancomat convenzionati;– pagare il pedaggio autostradale e fare rifornimento di carburantesenza commissionì aggiuntive.La carta assicura alcuni servizi a costo zero:– nessun nuovo conto corrente da aprire!– servizio di assistenza telefonica gratuita <strong>per</strong> qualsiasi esigenza;– invio mensile di un estratto conto chiaro e trasparente e aggiornamentiin tempo reale sui movimenti della carta via SMS.Con la Carta A.N.A. sarà il cliente a decidere come rimborsare scegliendotra due tipologie di carta: flessibile o a saldo.CARTA A.N.A. FLESSIBILESi potrà ricostituire la riserva didenaro della carta con comode ratemensili concordate con Agos. Larata minima è dal 5% al 10% del fidoconcesso. In più, quando lo si desidera,sarà possibile rimborsarel’intero saldo in un’unica soluzione.La quota associativa è gratuita.CARTA A.N.A. A SALDOSi potrà ricostituire il fido inizialein un’unica soluzione. Laquota associativa è di 25,00 euroe sarà addebitata dopo un annodall’attivazione. Se le spese effettuatedurante l’anno su<strong>per</strong>ano i3.000,00 euro, la quota associativaè gratuita.Chi è interessato può rivolgersialla sede della sezione di appartenenzae lì prendere visione dellecondizioni di adesione.Qualora il socio fosse interessatoad aderire all’iniziativa, deve compilare l’apposito modulo dicontratto, imbustarlo e consegnarlo alla medesima sede sezionale oppurespedirlo <strong>per</strong> posta ad Agos.Per ulteriori informazioni è disponibile il numero verde 800-19.10.80 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 21.00 e il sabato dalle 8.30alle 17.30.da pag. 3 soi che, sulle note del “33”, ha accompagnatoun drappello di pompieri, autoritàcivili e militari ed alpini <strong>per</strong> le vie diCharleroi a rendere omaggio al monumento dedicatoai caduti belgi delle due guerre. È seguitopoi l’incontro in municipio dove il sindacoJacques Van Gompel, il console d’Italia FrancescoErcolano, il presidente dell’Ana CorradoPerona e il presidente della sezione del BelgioRoberto Del Fiol, nei loro interventi, hanno elogiatotutti gli italiani emigrati in terra belga <strong>per</strong>il loro passato e <strong>per</strong> il completo inserimentonel tessuto civile e sociale di quella regione.Il giorno dopo, la domenica, è stato il giornodella memoria, <strong>per</strong> non dimenticare! UnaSanta Messa di suffragio <strong>per</strong> tutte le vittime dellatragedia è stata celebrata nella chiesa diMarcinelle, prima dello scoprimento della targaal Bois du Cazier, luogo dove sorgeva la minieramaledetta.I pensieri dei presenti sono volati ai ricordidi quell’8 agosto 1956, brividi che ci hannoattanagliato, occhi arrossati e umidi inuno sguardo fisso verso qualcosa di irraggiungibile,una lacrima che ormai non riuscivanemmeno a scendere dal volto scavato diqualche vecchio minatore, consumato dalla polveredel carbone e dal tempo: questo è statoquanto abbiamo visto ed abbiamo provato varcandoil cancello che delimita l’ingresso alla miniera.Un “Fratelli d’Italia” possente e vigoroso,cantato all’unisono da tutti i presenti, ha precedutolo scoprimento della targa, mentre le notedel silenzio si diffondevano in quei luoghidi dolore in un doveroso e riconoscente omaggioa tutte le vittime.L’ultimo atto della manifestazione si è tenutoal cimitero di Marcinelle. Preceduti dal labaronazionale, 14 vessilli (tra cui quello dellasezione di <strong>Belluno</strong>) e una ventina di gagliardetti(con quelli di Borsoi e “S’Ciara”), un ondeggiaredi cappelli alpini ha attraversato il vialeche porta alla fossa comune dove sono sepoltii minatori che non sono stati identificati.Successivamente, davanti al monumento chericorda tutti gli italiani deceduti in Belgio, la fanfaraha eseguito la canzone “Miniera” e ciò haulteriormente aumentato la commozione generale.Importante, generosa e responsabile è statala risposta dei componenti della fanfara alpinadi Borsoi che, nonostante lo scio<strong>per</strong>o generalee improvviso, proclamato in tutto il Belgionella giornata di venerdì 7 ottobre, con conseguenteannullo del volo previsto, intuendociò che avrebbe provocato la loro assenza hannoaccettato all’unanimità di affrontare 17ore di pullman pur di non mancare all’appuntamento.Un plauso anche agli alpini del gruppo “S’-Ciara” che, su richiesta del Presidente DelFiol, ha supportato e coordinato i vari momentidelle manifestazione.Giorgio Cassiadoron. 4 - Dicembre 200516 IN MARCIA

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!