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Smalti su metallo nel medioevo. Autenticazione e conservazione, un ...

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<strong>Smalti</strong> <strong>su</strong> <strong>metallo</strong> <strong>nel</strong> <strong>medioevo</strong><strong>Autenticazione</strong> e <strong>conservazione</strong>, <strong>un</strong> approccio non invasivoAngelo Agostino• Dipartimento di Chimica Generale e Chimica Organica – Università di Torino• NIS – Centre of Excellence on Nanostructured Interfaces and Surfaces• CrisDi – Centro Interdipartimentale per la Cristallografia Diffrattometrica• TECN ART – tecnologia e ricerca per l’arte


<strong>Smalti</strong>Cloisonné: smalti policromi sistemati in alveoli di rapporto, il disegno veniva realizzato mediante sottili laminette metalliche.Champlevé: gli smalti erano fusi in alveoli d'incavo scavati direttamente <strong>su</strong>lle lamine di <strong>su</strong>pporto.Basse-Taille (bassorilievo): tecnica di lavorazione derivata dallo "Champlevè". Vengono utilizzati smalti traslucido applicati<strong>su</strong> <strong>un</strong> disegno sottostante ottenuto mediante incisione o sbalzo).Guilloché: Incisione che mediante intrecci di righe dritte ed ondulate crea numerosi disegni.En ronde bosse: Smalto applicato <strong>su</strong> sbalzi (statuette o altro) a tutto tondo.Grisailles: Miniatura monocroma (inizialmente solo di colore grigio, da cui il nome) basata <strong>su</strong> varie tonalità di <strong>un</strong>o stessocolore con effetti di chiaroscuro e rilievo.Miniatura a smalto: Tecnica messa a p<strong>un</strong>to in Francia <strong>nel</strong>la prima metà del XVII secolo derivata dalla pittura a smalto; siapplicava <strong>un</strong>o smalto bianco o, com<strong>un</strong>que, chiaro, <strong>su</strong>l quale si riproduceva sempre a smalto il soggettodesiderato.Pittura a smalto: tecnica sviluppatasi <strong>nel</strong> XV secolo, <strong>su</strong> <strong>un</strong> <strong>su</strong>pporto di <strong>metallo</strong>, in genere rame, si applicava <strong>un</strong>o strato di smalto in polvere che, scaldato, si fondeva creando la base per dipingere.Paillons: Pagliuzze d'oro puro sottilissime disposte tra due strati di smalto.Pliqué à jour o cattredale o filigrana: Smalto cloisonné senza l'appoggio di fondo, lo smalto è sorretto soltantodai cloisons laterali.Millefiori: Tipo di vetro; Si ottiene con la fusione di verghe di vetro di colore diverso tagliato in sezione.


Calice di BolognaIl calice smaltato attribuito a Barovier, metà del XV sec.,museo civico medievale di Bologna, Bologna


MaterialiQuello degli smalti è <strong>un</strong> sistema complesso cheracchiude in se le problematiche del <strong>metallo</strong> e quelledel vetroI p<strong>un</strong>ti critici sono determinati soprattuttodall'interfaccia smalto -<strong>metallo</strong>


MaterialiLo strato di patina <strong>su</strong>perficiale o di degradoaggi<strong>un</strong>gono ulteriori difficoltà ad <strong>un</strong> approccionon—invasivo degli smalti <strong>su</strong> <strong>metallo</strong>.


<strong>Smalti</strong> Champleve’• Tecnica sviluppatasi principalmente tra il XII e il XIV secolo• Su <strong>un</strong>a lastra di rame si scava con <strong>un</strong> bulino il disegno, in modo da formare degli alveolidove finirà lo smalto• Vetro scaldato, immerso <strong>nel</strong>l’acqua fredda, frammenti pestati fino ad ottenere polvere divetro• Polvere di vetro inserita <strong>nel</strong>le cavità• Fusione del vetro tra 650 e 800°C• Lucidatura• Sulla parte metallica doratura ad amalgama


<strong>Smalti</strong> Cloisonne’• Tecnica esistente fin dal V secolo, con <strong>un</strong>a massima fioritura durante il periodoBizantino• Su <strong>un</strong>a lastra d’oro, si sistemano <strong>un</strong>a setie di piccole strisce d’oro a delimitare degli alveolidove finirà lo smalto• Vetro fuso e opacizzato, macinato fino ad ottenere <strong>un</strong>a fine polvere di vetro• Polvere di vetro, lavata e inserita <strong>nel</strong>le cavità• Fusione del vetro tra 650 e 800°C• Lucidatura


Analisi Chimica di <strong>Smalti</strong> VetrosiIn casi come questi è necessario focalizzare l’attenzione <strong>su</strong>ll’aspetto materiale di queste opere:la composizione chimica. Le ricette impiegate dagli artigiani medievali erano molto diverse daquelle impiegate dagli artigiani moderni. Quand’anche si ipotizzasse che i vetrai moderni avesseroa disposizione i ricettari medievali, è difficile pensare che essi conoscessero la composizione chimicadegli smalti creati dai loro predecessori. Possiamo quindi pensare che, <strong>nel</strong> riprodurre le opere dioreficeria limosina, questi artigiani abbiano usato le materie prime disponibili <strong>nel</strong>la loro epocaQueste differenze possono essere evidenziatedall’analisi chimica, disponendo di dati diriferimento ottenibili da campioni diattribuzione certa, sia antichi che moderni


Analisi Chimica di <strong>Smalti</strong> VetrosiLa composizione degli smaltimedievali ricalca quella del classicovetro romano soda-calce (es. a sx)ovvero a base di sabbia, soda comefondente, calce come stabilizzanteMolto spesso, addirittura erano impiegati restidi vetri romani come tessere di mosaico. Gliopacizzanti erano sali di stagno o antimonioGli smalti del XVIII-XIX secolo sono invecevetri al piombo (es. a dx) con potassa comefondente, opacizzati con sali di arsenico


Approccio non Invasivo• Campionamento non permesso• • Analisi non invasive• Spettrometria XRF per l’identificazione degli elementi presenti e laloro quantificazione• Spettrofotometria UV-visibile in riflettanza diffusa (FORS) per lacaratterizzazione del colore degli smalti


Approccio non InvasivoInformazione da FORS:se <strong>un</strong>o smalto è autentico o noInformazione da XRF:perchè <strong>un</strong>o smalto è autentico ono


Crocifisso del Duomo di VercelliCrocifisso del vescovo Leone (inizi XI sec.).Vercelli, cattedrale di S. Eusebio.


<strong>Smalti</strong> incastonatiCrocifisso del vescovo Leone (inizi XI sec.).Vercelli, cattedrale di S. Eusebio.- Particolari della corona -


Pace di AribertoEvangeliario dell’arcivescovo Ariberto da IntimianoOro, pietre e smalti cloisonné.Arte Medievale, XI° sec. Tesoro del Museo delDuomo di Milano. Milano, Duomo.Le analisi sono state condotte in maniera non invasiva <strong>su</strong>lla valvaanteriore in oro, definita Pace, che venne utilizzata <strong>nel</strong>le celebrazionisolenni del Duomo di Milano fino al XVIII secolo.


Pace di AribertoEvangeliario dell’arcivescovo Ariberto di Intimiano per lacattedrale di Milano (1030-1040 ca.).Oro, pietre e smalti.Placchette in smalto con l’Ascensione e la discesa al Limbo.


Pace di Chiavenna La Pace di Chiavenna costituisce il piattoanteriore di <strong>un</strong> evangeliario oggi perduto.È conservata presso il Museo del Tesoro dellacollegiata di San Lorenzo a Chiavenna e siattesta la <strong>su</strong>a presenza <strong>nel</strong> com<strong>un</strong>e a partire del1486, riguardo alla data di fabbricazione, al<strong>su</strong>o committente e alla <strong>su</strong>a storia si sonoavanzate solamente delle ipotesi.Pace di Chiavenna.Coperta di EvangelarioOro, pietre e smalti cloisonné.Arte Medievale, XI° sec. Museo del Tesorodella collegiata di S. Lorenzo. Chiavenna.


Pace di Chiavenna


Pace di ChiavennaPace di Chiavenna., smalti cloisonné.-motivi geometrici- particolariPace di Chiavenna., Oro, pietre e smalti cloisonné.Arte Medievale, XI° sec.-l’Arcangelo Gabriele - particolare


Legatura del Liber EvangeliorumIl manufatto appartiene al ristretto numero dilegature preziose di età medievale conservate inambito lombardo-piemontese. Il codice, meglioconosciuto come Codice C e le <strong>su</strong>e legature sonoattualmente conservati presso il Museo del Tesorodi Vercelli. I piatti lignei della legatura, il piatto<strong>su</strong>periore rivestito in argento e quello inferiore inoro, sono databili alla seconda metà del XI secolo,mentre il codice conservato al loro interno risale alXII secolo. È possibile, infatti, cheoriginariamente la valva in oro fosse il coperchio di<strong>un</strong>a custodia a cassetta, definito buchkasten,destinato a contenere i codici. Successivamente essaè stata rimaneggiata per farne <strong>un</strong>a legatura..Coperta del cod. C (metà XI sec.).Oro, argento, gemme, smalticloisonné e champlevé.Vercelli, Museo del Duomo.


Legatura del Liber Evangeliorum


Legatura del Liber EvangeliorumNella zona sottostante la crocevengono collocati simmetricamente laVergine e di San Giovanni; le loroimmagini emergono da <strong>un</strong>a placca inoro e sono lavorate mediante la tecnicadello smalto cloisonné.Le iscrizioni che caratterizzano i duepersonaggi sono, invece, in smaltochamplevé.Coperta del cod. C (metà XI sec.).Oro, argento, gemme, smalti .SS. Vergine e S. Giovanni -particolari.


<strong>Smalti</strong> Limosini


Guala BicchieriMoltissimi degli smalti <strong>su</strong> <strong>metallo</strong> diprovenienza limosina sono conservati neimusei e <strong>nel</strong>le chiese piemontesi. Molti diloro sono attribuiti al tesoro del cardinaleGuala Bicchieri (1160-1227), uomopolitico e di chiesa che raccolse <strong>un</strong> riccocomplesso di cofanetti, medaglioni e altrioggetti di oreficeria medievale.In accordo con i dati di letteratura dovrebberoesistere almeno cinque scrigni o «cophini de operalemovicensi» donati da Guala Bicchieriall’abbazia di Sant’Andrea, fondata da luistesso <strong>nel</strong> 1219 a Vercelli .


<strong>Smalti</strong> LimosiniLe opere di oreficeria limosina,sono caratterizzate, come quellebizantine, da smalti vetrosiapplicati mediante tecnicachamplevé <strong>su</strong> <strong>su</strong>pporti metalliciu<strong>su</strong>almente dorati con tecnica adamalgama di mercurio.Questa tecnica vetraria,sviluppatasi principalmente trail XII e il XIV secolo a Limoges(Francia centrale), prevedeval’incisione di <strong>un</strong>a lastra di ramein modo da formare delle cavità atte a raccogliere polvere di vetrocolorato che, dopo fusione (a circa 800°C) e lucidatura, creava<strong>un</strong>a decorazione policroma a sostegno di <strong>un</strong> motivo iconograficocentrale, precedentemente cesellato.


S. Sebastiano - Biella• Chiesa rinascimentale ultimata verso il 1551 che si presenta con<strong>un</strong>a pianta a croce latina e a tre navate• Durante il periodo delle soppressioni napoleoniche il conventovenne trasformato in caserma.• Attualmente la chiesa, proprietà del Com<strong>un</strong>e di Biella, èofficiata da Padri Francescani e il convento dal 2001 è diventatosede dell'importante Museo del Territorio Biellese.


S. Sebastiano - Biella“Splendido il coro ligneo intagliato dal novarese Gerolamode Mellis <strong>nel</strong> febbraio del 1545 in cui sono inseritepregevolissime placchette in bronzo e ceramicaprovenienti da Limoges e risalenti al XIII secolo”“Ri<strong>su</strong>ltano poi particolarmente degni di attenzione ilcoro e il leggio, scolpiti da Gerolamo Mellis da Vespolatenegli anni 1546-47 e impreziositi da placchette diLimoges risalenti addirittura al XIII secolo (ora,purtroppo, in parte mancanti)”


<strong>Smalti</strong> Limosini Medievali Champleve’


<strong>Smalti</strong> Limosini Medievali Champleve’Va considerato che le copieottocentesche erano spessopreparate a partire dacalchi di opere medievali, equindi possono ri<strong>su</strong>ltareindistinguibili daglioriginali all’esame storico oiconografico.


<strong>Smalti</strong> Limosini Medievali Champleve’


Autenticazioni di <strong>Smalti</strong> LimosiniOltre alla difficoltà di identificare le opere originalidel tesoro, va considerato che moltissime copiefurono prodotte <strong>nel</strong>tra il XVIII e il XIX secolo,in conseguenza del rinnovato interesse per ilMedioevo e le <strong>su</strong>e tecniche artistiche. Queste copieentrarono <strong>nel</strong> mercato antiquario mescolandosi conle opere originali. Spesso l’autenticazione di questeopere è immediata, per via dei motivirappresentati. Uno storico dell’arte è sicuramentein grado di riconoscere motivi non compatibili conl’epoca medievaleFigure non compatibili con l’epoca medievaleBlu “elettrico”smalto molto (troppo) omogeneo per<strong>un</strong> opera medievale?


<strong>Smalti</strong> di S.Sebastiano - Biella9 cm18 medaglioniin realtà 23 scranni+ 6 in <strong>un</strong> leggio 11 mancantiMedaglioni provenienti dal tesoro del cardinale GualaBicchieri - probabilmente XIII secoloSmalto <strong>su</strong> rame realizzati con tecnica Champlevé


Obiettivi del lavoroVista l’importanza delle opere e vista ladifficoltà di definire con il solo approcciostilistico l’autenticità di questi oggetti, sipropone <strong>un</strong> metodo di studio sistematico,mediante tecniche analitiche non distruttive,capace di definire in modo certo l’epoca diproduzione.


Lithos 3000- AssingmodifiedAnalisi Fluorescenza Raggi X• Tempo di mi<strong>su</strong>ra:300”• X-ray tube: Oxford PW100R• Anode:Mo• Take off angle: 24.0°• Window: Be• Window thickn.: 1 mil.• High voltage: 24.0 kV• Current:0.30 mA• Detector:Amptek XR100CR• Crystal:Si(Li)• Crystal thickn.: 0.68 mm• Window thickn.: 12.70 µm• Incident angle: 45°• Take-off angle: 52.33°• Helium spraying set-up (0.5 l/min)• Working distance: 9 mm(laser interferometer)


NITON XL3t-900 - ThermomodifiedAnalisi Fluorescenza Raggi X• Tempo di mi<strong>su</strong>ra:120”• X-ray tube: NITON• Anode:Ag• Take off angle: 24.0°• Window: Be• Window thickn.: 1 mil.• High voltage: 50.0 kV• Current: 100 µA• Detector:NITON• Crystal:SDD• Crystal thickn.: 0.68 mm• Window thickn.: 12.70 µm• Incident angle: 30°• Take-off angle: 30°• Helium atmosphere set-up• Working distance: 2 mm


Analisi Fiber Optics ReflectanceSpectroscopyFibra ottica con geometria 45°/45°Distanza laser-spot <strong>su</strong>lcampione ~ 1 mm perevitare segnali da laser• tecnica non invasiva• analisi n situ• strumento portatile a fibre ottiche Ocean OpticsUSB2000• rivelatore 200-850 nm• 2048 pixel• risoluzione ottica ~ 1.3 nm FWHM• standard WS-1 (Ocean Optics), diffusione al98% <strong>nel</strong> range spettrale impiegato• distanza tra sonda e campione: 3.7 mm• condizioni strumentali: 20 ms di integrazione,500 acquisizioni per <strong>un</strong> totale di 10 s per ognispettroInterferometro laser per la mi<strong>su</strong>ra della distanza(mi<strong>su</strong>re riproducibili e più confrontabili)


A3aB2BS1C3D2cDS1E2aES1FS1Standards CertificatiCORNING series*BRAMMER series*NISTNBS612NBS620Brill 315.1 TUXBrill 315.2 TVYBrill BBrill CBrill DDS1Brill SCSBrill SCTBrill SCUBrill SPEMBH seriesStazione Sperimentale delVetro – Murano (VE)SGT07SGT08SGT10SGT*mea<strong>su</strong>red @ the Getty Research Institute


5 cm5 cmScri<strong>un</strong>ium Cardinalis15 medaglioniScoperto dall’architetto Arborio Mella <strong>nel</strong> 1823 <strong>nel</strong> corsodel restauro della basilica di Sant’Andrea, a Vercelli.9 cm10 cantonali35 cm24 staffeMedaglioni appartenuti al cardinale Guala Bicchieri - XIII secolo<strong>Smalti</strong> <strong>su</strong> rame realizzati con tecnica Champlevé


Scri<strong>un</strong>ium CardinalisPMC 1 PMC 4 PMC 521/S 22/S


La Collection Larcade - LouvreParigi12 medaglioni9 cmMedaglioni provenienti dal tesoro del cardinaleGuala Bicchieri - XIII secoloSmalto <strong>su</strong> rame realizzati con tecnica Champlevé


Scrigno di S. CaterinaScrigno proveniente dal tesoro del cardinale Guala BicchieriXIII secolo - Museo del tesoro del Duomo - VercelliFigure smaltate con tecnica champlevé (<strong>su</strong> 3 lati) emotivi geometrici romboedrici <strong>su</strong>l lato posteriore.


Scri<strong>un</strong>ium LeoneScrigno proveniente dal tesoro del cardinale Guala BicchieriXIII secolo – Museo Leone - Vercelli15 medaglioni smaltati realizzati con tecnica Champlevé


Codici dei campioniSS1 – 23OA9468 - 79PM 1S - 32SPMC 1 - 9PMC A – TML 1 – 15MT 1 - 6MedaglioniChiesa di San SebastianoMedaglioniCollection “Larcade”, Musée du LouvreMedaglioni, legature, placcheMuseo Civico di Arte AnticaScrigno di Guala Bichieri con medaglioniMuseo Civico di Arte AnticaCassetta con medaglioniMuseo LeoneCassetta con placche e statuineMuseo del Tesoro del DuomoBiellaParigiTorinoTorinoVercelliVercelli


Composizione dello smaltoSC5_blueFitting process performed with WinAxil softwareSC5_goldSC5_blueSC5_turquoise


Composizione dello smaltoML15_blueML15_CuML15_blueFitting process performed with WinAxil software


Composizione dello smaltoPM19_bluePM26_blueFitting processperformed with WinAxilsoftware


Composizione dello smaltoOA9478_blueFitting process performedwith WinAxil software


Composizione dello smalto+ Analisi realizzata mediante Microscopia a Scansione ElettronicaPbO As2O3 SnO2 Fe2O3 MnO K2O CaO CoO CuO ZnO SiO2OA9472 + 11.92% 1.67% 8.35% 1.34% 0.05 1.44% 5.16% 0.29% 0.61% 4.98% 43.34%Na2O = 18.11% MgO = 4.71% Al2O3 = 1.93% Total % = 105.66%OA9472 8.0% - 2.0% 0.84% 0.03% 1.2% 6.1% 0.14% 0.31% 0.44% 51%Na2O = ND MgO = ND Al2O3 = 1.7%* Total % = 74.76%*below to the LLDAll values are expressed in w/w%


Composizione dello smaltoSS23_blueSS23_bluenSS23_C<strong>un</strong>SS23_blueSS23_Cu centerFitting process performedwith WinAxil software


<strong>Smalti</strong> Champleve’SS22_bluenSS22_C<strong>un</strong>SS22_blueFitting process performedwith WinAxil softwareSS22_Cu centerSS22_turquoiseSS22_bluenSS22_turquoiseSS22_Cu


<strong>Smalti</strong> AntichiTaburet-Delahaye, B. Drake Boehm, L'Œuvre de Limoges.Emaux limousin du Moyen-Age. Cat. d'exp. 23 octobre 1995-22janvier 1996, Musée du Louvre, Paris. Ré<strong>un</strong>ion des muséesnationaux, Paris, 1995.BeforeXIIIcenturyAfterXIIIcenturySodiumNa2OAluminumAl2O3SiliconSiO2PotassiumK2OCalciumCaOTinSnO2AntimonySb2O3LeadPbO10-20 1.5-4.5 55-70 5-10 0.5-1.5 < 0.5 0.5-10 0.5-1010-18 0.5-3.5 45-55 1.5-2.5 2-8 5-15 < 0.5 5-20FluxingagentMatrixformerOpacifiersAfterXVIIIcentury_ >10 Arsenic > 20All values are reported in w/w%


Ri<strong>su</strong>ltatiORIGINAL XIII centurySoda-Lime glassesMATRIX FORMERhigh % SiPb


Ri<strong>su</strong>ltatiFLUXING AGENTSORIGINAL XIII centurySoda-Lime glasses‘900 COPIESLead-Potash glasseslow Na (near todetection limit)K < 3%high K11%LOUVREMEDALLIONSPALAZZO MADAMACOPIESK 1,1 – 1,5%K 2,1 – 5,5%ORIGINAL XIII centurySoda-Lime glasses‘900 COPIESLead-Potash glassesCoCuFeMnCoCuFeMnCOLORANT AGENTS+CrLOUVREMEDALLIONSPALAZZO MADAMACOPIESCo 0,17 – 0,25%Cu 0,1 – 2,7%Fe 0,8 – 1,5%Mn 0,04 – 1,44%Co 0,1 – 0,6%Cu 0,3 – 4%Fe 0,2 – 0,9%Mn 0,1 – 0,2%Cr 0,05 – 0,12%


Ri<strong>su</strong>ltatiPrincipal Component Analysis (PCA)Multivariate Analysis on a matrixMATRIX = n samples x m variablesSiO 2 , PbO, As 2 O 3 , K 2 O, CoO, Fe 2 O 3SnO 2 , CaO, CuO, Al 2 O 3 , ZnO


F2 (19.44 %)Analisi PCA. <strong>Smalti</strong> Blu43SnO22CaO10-1-2Fe2O3ZnOML14_dark blueML11_dark blueML8_dark blueML13_dark ML12_dark blue blueML15_darkML6_darkblueblueML5_dark blueML4_dark ML10_dark blue blueML1_dark blueML7_dark ML3_dark blueML2_dark blueOA9472_darkOA9477_dark SC5_dark blueblue bluePM 26S_dark blueOA9474_dark blueOA9476_dark bluePM OA9471_dark PM 25S_dark 23S _light blue blue blueSS22_dark bluePM PMPM 24S_dark 27S_dark OA9471_dark OA9470_dark PM 26S_light23S_dark blue blue blue blue blueOA9478_dark OA9475_light OA9478_light A1_dark9468_dark blue PMblueblue C 4_dark blue blue bluePM C 5_dark blueOA9474_light PM 24S_light blue blueOA9479_darkOA9473_dark PM C B_dark PM blueblue9469_dark 9469_light C blue 1_dark blue blue bluePM 25S_light bluePM C A_dark blueCuOML9_dark blueAl2O3CoOPM 30S_dark blueK2OPbOSS16_light blueSS20_dark blueSS23_dark blueSS14_dark blueSS1_dark blueSS4_dark blueAs2O3SS4_light blueSS10_dark blue SS5_dark bluePM 19S_dark blueSS21_dark blueML seriesPM series + OA seriesSS seriesSiO2-3-3 -2 -1 0 1 2 3 4 5 6F1 (46.54 %)


<strong>Smalti</strong> turchesiOA9476_turquoiseML10_turquoiseSC5_turquoiseSS22_turquoise


<strong>Smalti</strong> turchesiFitting process performed with WinAxil softwareAsSS21_turquoiseKCrZnSS7_turquoise


F2 (18.66 %)32PCA smalti turchesiZnOML seriesPM series + OA seriesSS series1SnO20-1ML1_turquoiseCaOPM SS22_turquoise SC5_whiteC B_turquoiseML1_witheSS22_turquoise_bisOA9476_dark OA9476_turquoise bluePM C PM A - C white 5_turquoiseCuOSC5_red PM C 4_turquoisePM C SC5_turquoiseA_redFe2O3OA9475_light OA9473_turquoisegreenSS22_redPbOK2OPM 30S_turquoiseAs2O3 PM 19S_redCoO SS7_greenSS20_redSS9_turquoiseSS7_turquoise-2Al2O3SiO2-3-2 -1 0 1 2 3 4 5F1 (30.37 %)


Leghe metallicheSC5_CuSS22_CuZnML15_CuSS23_Cu


SS23_copperLeghe metalliche. Analisi QuantitativaSecondary fluorescence effects consideredComp Conc 2 sigmaPb 1.46% 0.04%Cu 76% 7%Zn 8.9% 0.9%Fe 0.24% 0.03%Ni 0.15% 0.02%Sum of analysed elements: 87.1 %All values are expressed in w/w%


Co<strong>un</strong>tsInformazione <strong>su</strong>l colore dello smaltoo, più correttamente, <strong>su</strong>l meccanismo di generazione del colore10181411 2213 91610 201281811 14 9Smalto turchese giallo verde rosso blu710 16 812914 7610 812 65710 5864548634364322421221300350400450500550Wavelength (nm)600650700750800Caratteristiche Massimo di Flesso spettrali di riflettanza <strong>nel</strong> di giallo rosso <strong>un</strong> tra vetro <strong>nel</strong> blu verde e al verde cobalto


Co<strong>un</strong>tsmodernimedievaliSpettri FORS di smalti blu3530• Interpretazione dello spettro• Differenze sistematiche traspettri di smalti con tinte simili2520PM – 10SPM – 19SOA 9469PM – 1S15105300350400450500550Wavelength (nm)600650700750800


Co<strong>un</strong>tsmodernimedievaliSpettri FORS di smalti turchesi3530PM – 30SOA 947525SS2220SS715105300350400450500550600650700750800


Co<strong>un</strong>tsAnalisi statistica multivariata• spettri <strong>nel</strong> range 300-800 nm• selezione 1 p<strong>un</strong>to <strong>su</strong> 100 spettro descritto da 87 p<strong>un</strong>ti analisi delle componentiprincipali (PCA)spettri normalizzati <strong>su</strong>ll’intensità massima• Analisi a cluster (HCA)metodo gerarchico agglomerativodistanza euclidea18161412108642300350400450500550Wavelength (nm)600650700750800• Analisi Discriminante Lineare (LDA)


Analisi PCA <strong>su</strong> spettri blu1.5PC2Scores1.00.50-0.5-1.0-1.51Sbs5 1Sbs47Sbc28SbcSS22bisbs MT3bsSS22bs24Sbc 31SbcSS22trisbs 15Sbs223SbcOA9469bc OA9473bc 8SbcOA9475bsOA9475bisbsMT5bs MT6bs OA9476bc OA9474bc15SbsPMCLbsPMCFbs PMCGbs21SbsPMCEbs PMCDbs 7SbsPMC1bs PMCSbs 22Sbs PMCMbs PMCNbs 8Sbs PMC6bs PMCAbs 15Sbs4 15Sbs38Sbs221Sbsbis 22SbsbisPMCObsPMC3bsPMC5bs PMCBbsPMC7bsPMC8bs PMCIbsPMC4bs PMC9bs 1Sbs2 PMCCbsSS17bsPMCRbsSS3bcPMC2bsPMCCbsSS4bc1Sbs32SbsSS5bcSS9bs SS10bs 10SbSS16bsSS21bs 10Sbc20Sbs SS19bsSS6bcSS4bsSS23bsSS14bsSS15bsSS20bs 19Sbs30SbsSS8bs SS8bisbs10Sbc310Sbc215Sbc 15Sbc228Sbs29SbsML9bisbsMT3bc31Sbs24Sbs27SbsPMCHbc 26Sbs 25Sbs25Sbc 29Sbc26Sbc OA9469bs OA9478bs18Sbs1Sbc 23SbsOA9479bs OA9468bsOA9478bc1Sbs3OA9473bs OA9470bsOA9476bsOA9472bsML7bsOA9477bsOA9471bsOA9474bsML6bsML8bsML11bsML15bs ML4bs ML5bsML10bs ML13bsML2bs ML9bsML1bsML3bsML14bsML12bs-2.5 -2.0 -1.5 -1.0 -0.5 0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5RESULT4, X-expl: 70%,20%PMCTbsSS1bc16SbnSS14bc16bsbisrosso: XII-XIV secolo blu: XIX secolo grigio: attribuzione incerta16SbcPC1


Composizione dello smaltoComponenteFormatore di strutturaMedievali(XII-XIV secolo)SiPb < 20%CopieXIX secoloSiPb 20-40%Stabilizzante Ca, Pb Pb, CaOpacizzante Sb, Sn AsFondente Na >> K K >> NaColoranteCo (blu)Cu (verde, turchese, rosso)Fe (verde, marrone, nero)Mn (nero, viola)Co / Cu / Fe / MnCr (verde, giallo, rosa)U (giallo, marrone, verde)V (verde, blu, grigio)


ConclusioniIn questo lavoro si è evidenziata l’importanza dell’analisi chimica in<strong>un</strong> sistema complesso quale quello degli smalti <strong>su</strong> <strong>metallo</strong>,soffermandosi <strong>su</strong>lle problematiche legate alla <strong>conservazione</strong>.Un particolare accento si è voluto dare ad <strong>un</strong> approccio noninvasivo, che sebbene non esaustivo, si presenta in <strong>un</strong> caso comequello esposto come <strong>un</strong> percorso metodologico da preferirsi, se nonl’<strong>un</strong>ico percorribile.


RingraziamentiM. Aceto ricercatore presso l’Università degli studi del Piemonte orientaleRegione Piemonte per i finanziamenti al progettoMEMIP – Medieval Enamels Metalworks andIvories in PiedmontE. Gabrielli soprintendente


RingraziamentiGetty Conservation InstituteI. Biron responsabile degli studi <strong>su</strong>l vetro al «Laboratoire du Centre de Recherche et de Restauration desMusées de France» e E. Antoine conservatrice al « département des Objets d'art du Musée du Louvre ».M. Verità e R. Falcone della Stazione Sperimentale del Vetro di MuranoS. Castronovo conservatrice presso il Museo Civico di Arte Antica di TorinoM. Wypyski conservatore presso il Metropolitan Museum of Arts - NYCM.P. Riccardi professore dell’Università di Pavia e direttrice SMALABA. Cerutti Garlanda e T. Leonardi conservatori al Museo del Tesoro del Duomo di VercelliA. Solè ricercatore al “European Synchrotron Research Facility” di GrenobleA. Rosso conservatrice presso il Museo Leone di Vercelli


<strong>su</strong>mmary of the re<strong>su</strong>ltsThank you foryour kindattentionangelo.agostino@<strong>un</strong>ito.itwww.arc.<strong>un</strong>ito.it

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