Associazione italiana per la terapia elettroconvulsivante
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A. Conca, R. Pycha, G. Giupponi et al.Tab. IV. Attuazione del<strong>la</strong> TEC. Procedure for ECT.Fase preparatoriaÉquipe qualificata, indicazione accurata, documentazione base e di decorso, consenso informato, valutazione anestesiologica,digiuno preo<strong>per</strong>atorio (minimo 6 ore, incluso il fumo), svuotamento del<strong>la</strong> vescica urinaria, sgrassamento e<strong>la</strong>vaggio di tempie e capelli, asportazione di protesi dentarie, protezione dentaria durante <strong>la</strong> convulsioneEquipaggiamentoSa<strong>la</strong> di trattamento, apparecchio a impulsi rettango<strong>la</strong>ri brevi, misurazione del<strong>la</strong> resistenza elettrica, EEG, ev. anche EMG,monitoraggio tramite ECG e ossigenazione sanguigna transcutanea, maschera <strong>per</strong> <strong>la</strong> respirazione assistita a ossigeno,disponibilità di sistema di intubazione, respiratore e defibril<strong>la</strong>tore <strong>per</strong> eventuali incidentiPosizionamento degli elettrodiNel<strong>la</strong> TEC uni<strong>la</strong>terale in posizione frontotemporale destra e alta parietale destra (emisfero non dominante nei destrimanie nel<strong>la</strong> maggioranza dei mancini)Nel<strong>la</strong> TEC bi<strong>la</strong>terale in posizione bifrontotemporaleDose di stimo<strong>la</strong>zione:Primo trattamento = individuazione del<strong>la</strong> soglia convulsiva: applicazione di cariche gradualmente aumentate, 10% (ev.5%), 20%, 40%, 60% del<strong>la</strong> carica massima (504 mC) fino al raggiungimento del<strong>la</strong> soglia convulsiva (= durata minima del<strong>la</strong>convulsione 20 sec.); al massimo 3 stimo<strong>la</strong>zioni nel corso di un’anestesia (= tito<strong>la</strong>zione)Trattamenti seguenti:1,5-2 volte <strong>la</strong> soglia nel posizionamento bi<strong>la</strong>terale2,5-5 volte <strong>la</strong> soglia nell’uni<strong>la</strong>teraleEffetto terapeuticoCrisi epilettica del<strong>la</strong> durata di almeno 20 sec. nel EEG, altrimenti al massimo 2 restimo<strong>la</strong>zioni a dose 1,5 volte <strong>la</strong> precedenteOrarioTrattamento acuto:frequenza 3x o 2x <strong>la</strong> settimanadurata: di solito 6-15 trattamenti, sospensione del ciclo a miglioramento soddisfacente subentratoTEC di proseguimento:settimanale e in seguito ogni due settimane, generalmente <strong>per</strong> 6 mesiTEC di mantenimento:trattamenti ogni tre settimane o mensili o ancora più rari in dipendenza dal<strong>la</strong> diagnosi e dal decorso di ma<strong>la</strong>ttiasoglia convulsiva. Questo metodo viene definito “tito<strong>la</strong>zione”16 19 131 132 .In alternativa è possibile seguire <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> del<strong>la</strong> dosefissa alta (375-55 mCoul) nel trattamento uni<strong>la</strong>terale,come suggerito da Abrams nel 1997, oppure <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>pratica del<strong>la</strong> somministrazione dell’energia in modoproporzionale all’età nel caso di trattamenti bi<strong>la</strong>terali:il paziente trentenne riceve il 30% del<strong>la</strong> carica massima,il settantenne il 70% e cosi via. Uno svantaggiodegli ultimi due approcci consiste nel<strong>la</strong> possibilità diapplicare dosaggi errati, un loro vantaggio è l’applicazionesemplice 78 .Posizionamento degli elettrodiGrazie al più rapido e più efficace effetto terapeutico,<strong>la</strong> task force dell’American Psychiatry Association(2001) consiglia il posizionamento bi<strong>la</strong>terale sin dall’inizio8 9 17 . Abrams invece ha insistito <strong>per</strong> una stimo<strong>la</strong>zioneuni<strong>la</strong>terale dell’emisfero non dominante <strong>per</strong>chéquesta tecnica comporta di gran lunga meno effetti col<strong>la</strong>teralicognitivi. In caso di inefficacia dopo 4-6 trattamenti,il posizionamento dovrebbe essere cambiato nelsenso bitemporale 78 . Le linee guida dell’associazionepsichiatrica tedesca (DGPPN) del 1996 suggerisconoun posizionamento degli elettrodi a seconda del<strong>la</strong>gravità del disturbo. In caso di inefficacia si consideriun cambio del posizionamento dall’uni<strong>la</strong>teraleal bi<strong>la</strong>terale 130 . I pazienti anziani dovrebbero trarrebenefici maggiori dal<strong>la</strong> stimo<strong>la</strong>zione bi<strong>la</strong>terale 133 . Peril trattamento del<strong>la</strong> schizofrenia, una ricerca indica ilvantaggio del trattamento bi<strong>la</strong>terale 34 , un’altra invecel’equivalenza al<strong>la</strong> stimo<strong>la</strong>zione uni<strong>la</strong>terale 134 . I possibilivantaggi del posizionamento bifrontale degli elettrodisono al momento oggetto di ricerche cliniche 135 .512