11.07.2015 Views

Una storia ... tante voci! - Pro.Ges.

Una storia ... tante voci! - Pro.Ges.

Una storia ... tante voci! - Pro.Ges.

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

NIDO D’INFANZIA - SPAZIO BIMBIIl GrilloParlante<strong>Una</strong><strong>storia</strong>...<strong>tante</strong> <strong>voci</strong>!


Comune diLesignano de’ BagniCOSTRUZIONI EDILIParmaGrafica e stampa:A cura di: Silvia LudovicoPedagogista e coordinatrice pedagogica


Il GrilloParlanteVia Volontari del Sangue, 2 43037 Lesignano de’ Bagni - Tel. 0521 350637È composto da due servizi: Nido d’Infanzia e Spazio Bimbi. L’Amministrazione ha mantenuto questascelta per offrire all’utenza un servizio flessibile, in grado di rispondere alle diverse esigenze delle famigliesia in termini di orari di apertura che di costi.NIDO D’INFANZIA• Accoglie 24 bambini dai 12 ai 36 mesi• È aperto dalle 8,00 alle 15,30• (possibilità di uscita alle 12,30)• Ingresso entro le ore 8,50• Possibilità di prolungamento fino alle 16,00 econtributo costi• Personale: tre educatrici fulltime, un’ausiliariapartime e coordinatrice pedagogicaSPAZIO BIMBI• Accoglie 9 bambini dai 18 ai 36 mesi• È aperto dalle 7,30 alle 12,30• Ingresso entro le ore 8,50• Non è compreso il pasto• Personale: un’educatrice, un’ausiliariapartime e coordinatrice pedagogicaSERVIZIO CUCINA: i pasti vengono preparati nella cucina interna al plesso scolastico, da personale inparte comunale e in parte della cooperativa CAMST.APERTURA ANNUALE DEL SERVIZIO: in funzione dai primi di settembre al 30 giugno.Servizio estivo di nido a tempo ridotto a luglio (dalle 7,30 alle 13,00).DOVE RIVOLGERSI: ogni ulteriore informazione circa le modalità di iscrizione ai servizi, rette,regolamenti e graduatorie può essere richiesta a:UFFICIO SCUOLAComune di Lesignano de’ BagniAdorni FilippoTel. 0521 850213f.adorni@comune.lesignano-debagni.pr.ito reperita sul sito internet del Comunewww.comune.lesignano-debagni.pr.it


Il SindacoÈ un vero piacere per me introdurvi questo volume “10 anni...una <strong>storia</strong>...<strong>tante</strong> <strong>voci</strong>” che vuole essere unasorta di porta d’ingresso, affinché possiate acquisire la consapevolezza del nostro impegno, che da oltre15 anni dedichiamo ai servizi alla persona e alla valorizzazione del meraviglioso mondo dei più piccoli. Ilprogetto che oggi festeggiamo, nasce come spazio bimbi nel 1998, da un bando regionale finalizzato allasperimentazione di servizi alternativi per l’’infanzia, ma soprattutto grazie ad una splendida intuizionedel <strong>Pro</strong>f. Adriano Cappellini. La prima sede sperimentale “Spazio Bimbi” è nata nei locali adiacenti lavecchia biblioteca all’interno dell’area delle scuole secondarie di Lesignano ed era gestito da personalespecializzato coadiuvato da volontari e obbiettori di coscienza. Negli anni successivi, lo spazio bimbi si èperfezionato, ha ospitato un numero sempre maggiore di piccoli utenti, ed è stato il punto di partenzaper la nascita del micronido; insieme sono diventati stimolo per l’amministrazione di quel periodo, affinchérealizzasse una sede indipendente: “Il Grillo Parlante”...sezione nido de “Il Grillo Parlante” che negli anni,grazie all’amore e professionalità delle tate, socie della cooperativa <strong>Pro</strong>.<strong>Ges</strong>., ad una sapiente e impor<strong>tante</strong>opera di coordinamento della Dott.ssa Ludovico, ha saputo guadagnarsi un ruolo di primordine fra i serviziscolastici. Servizio di eccellenza, valorizzato dalla gioia dei più piccoli, e che si è potuto concretizzare graziealla collaborazione delle famiglie, da sempre parte attiva del progetto. I risultati ottenuti negli anni dalnostro micronido, sono per questa amministrazione motivo di grande soddisfazione ed hanno ispirato ilnostro impegno nel miglioramento dei servizi educativi. Per questo, nonos<strong>tante</strong> la profonda crisi che stiamoattraversando, abbiamo deciso di aderire all’invito dell’Ass. provinciale Giuseppe Romanini e parteciparecon un nostro progetto,al bando regionale per l’estensione dell’offerta dei servizi educativi per i bambiniin età 0-3 anni, piano finanziario 2010. Finanziamento che ha contribuito per circa il 70% del costocomplessivo dell’intervento, che ha portato un miglioramento e potenziamento degli spazi dedicati almicronido spazio bimbi, ad un recupero spazi a favore della scuola materna e infine ha dato una rispostaalla carenza parcheggi plesso scolastico, da anni richiesta sia dai genitori sia dagli operatori scolastici.Non farò nomi per evitare antipatiche dimenticanze, ma una volta di più desidero ringraziare tutti coloroche hanno collaborato con idee e partecipazione al nostro progetto, hanno contribuito al funzionamentodi un servizio impor<strong>tante</strong> come “spazio bimbi e micronido” e hanno reso la presenza dei nostri piccoli unmomento di gioia e felicità.GIORGIO CAVATORTA


Crescereinsieme ai bimbie allefamiglieCrescere, cambiare, imparare cose nuove, diventare grandi, queste non sono cose che succedono in ungiorno. Lo sappiamo bene noi che di mestiere aiutiamo i più piccoli e le loro famiglie a farlo. Ci vuoletempo, ci vogliono anni, anni nei quali però non si può semplicemente aspettare che le cose succedano.Bisogna avere la pazienza e la costanza di esserci, ogni giorno, e fare ogni giorno un piccolo passo avanti,con coerenza, sempre nella stessa direzione.Come nell’educare anche nell’essere educatori, le cose funzionano così. E per questo anche al centro delnostro modo di lavorare c’è questo valore: essere affidabili, essere presenti, accompagnare, rimanere afianco. I nostri progetti sono sempre progetti a lungo termine, progetti a cui noi diamo obiettivi lontani eil più possibile alti. È il nostro stile. È il nostro modo di crescere.Anche “Il Grillo Parlante”, in questi 10 anni è cresciuto. Avviato esclusivamente come Spazio Bimbi ha vistonascere negli anni il Micro Nido che si trasforma ora, con l’ampliamento della struttura, in Nido d’Infanzia.All’inizio ospitava una decina di bambini, ora ne accoglie oltre trenta. È diventato e vuole rimanere unmattone impor<strong>tante</strong> della comunità di Lesignano, una comunità che a sua volta continua a crescere, a farefigli, che continua a voler dare loro servizi adeguati ai bisogni, servizi che sostengano le mamme e i papàche lavorano e che tuttavia si impegnano a essere buoni genitori in una società complessa.Ma c’è un mestiere più bello? No. Allora tanti auguri e buon lavoro a tutti noi!Presidente Cooperativa Sociale <strong>Pro</strong>.<strong>Ges</strong>.ANTONIO COSTANTINO


Leggeregionalen. 1/2000 modificata nella n. 8/2004”I nidi d'infanzia sono servizi educativi e sociali di interesse pubblico, aperti a tutti i bambini e le bambine.Concorrono con le famiglie alla loro crescita e formazione, nel quadro di una politica per la prima infanziae della garanzia del diritto all'educazione, nel rispetto dell'identità individuale, culturale e religiosa.I nidi hanno finalità di:a) Formazione e socializzazione dei bambini, nella prospettiva del loro benessere psicofisico e dellosviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali;b) Cura dei bambini che comporti un affidamento continuativo a figure diverse da quelle parentali in uncontesto esterno a quello familiare;c) Sostegno alle famiglie nella cura dei figli e nelle scelte educative.”Per aiutare un bambino,dobbiamo fornirgli un ambienteche gli consenta di svilupparsiliberamente.M. MontessoriÈ necessario che l’insegnante guidi ilbambino, senza lasciargli sentire troppola sua presenza, così che possa sempreessere pronto a fornire l’aiuto desiderato,ma senza mai essere l’ostacolo tra ilbambino e la sua esperienza.M. Montessori“L’educazione non esiste, ma esistono glieducatori. In carne ed ossa: ed è il lorolavoro che può costruire, allora, un ambitodi ricerca scientifica e cioè ciò che fanno,dicono, promettono, disciplinano. I gesti, leparole, gli esempi, le regole, creano ciò chechiamiamo educazione.”D. Demetrio


<strong>Una</strong><strong>storia</strong>...<strong>tante</strong> <strong>voci</strong>Tante <strong>voci</strong>….è impor<strong>tante</strong> e prezioso rendere visibile la complessità di relazioni e saperi diversi che all’internodi un servizio per l’infanzia si intrecciano…molto spesso non siamo consapevoli di quanto alcune sceltecompiute altrove incidano sul nostro vivere quotidiano…e parimenti quanto il nostro agire possa essereveicolo di cultura, di trasmissione di valori e significati, di pratiche di cura, di accoglienza ed integrazione…<strong>Pro</strong>gettare e costruire ambienti confortevoli con tecnologie che permettano un basso impatto ambientale,curare l’alimentazione e informare sull’importanza di comportamenti corretti a tavola, formare il personaleeducativo ad una sempre maggior competenza e consapevolezza della propria importanza e responsabilità,costruire rete di relazioni tra le varie istituzioni in modo che le conoscenze di ognuno diventino fonte disapere e ricchezza per gli altri, rilevare i bisogni e leggere le nuove richieste e necessità delle famiglie eindividuare le migliori soluzioni per rispondervi… sono solo alcune delle azioni differenti e apparentementedistanti che vanno ad incidere sulla qualità di un servizio e sulla sua capacità di farsi osservatorio di unarealtà in divenire e parte fondamentale della comunità educante…Investire sull’infanzia in un periodo storico di forte crisi economica, ma non solo, acquista un significatoimpor<strong>tante</strong> e lancia un forte messaggio di speranza e un’assunzione di responsabilità nei confronti dellefuture generazioni. Investire sui bambini e sui giovani, implementare azioni e proposte di formazione,educazione e promozione del benessere si traduce in un investimento sul futuro della comunità stessa…


Quando, era l’ormai lontano 1997, assunsi per miascelta la dirigenza dell’appena costituito IstitutoComprensivo di Neviano, mi trovai di fronte adun’esperienza del tutto innovativa. Si trattava diuno dei primi Istituti Comprensivi della provincia(e d’Italia), sorti dall’esigenza di garantire unpresidio di servizi educativi nelle zone montane.Negli anni successivi l’esperienza si sarebbe via viadiffusa sino a divenire la quasi totalità delle realtàscolastiche.Si tentava di superare, sul piano pedagogico, lamancanza di continuità tra le varie scansionieducative: all’epoca si parlava di scuola materna,elementare e media di primo grado.Ma l’innovazione permetteva anche un più fortecontatto con il territorio, consentiva che la scuolasi ponesse davvero come un’agenzia educativaautorevole e propositiva.Le origini...Il progetto vide l’approvazione della Regione ela concessione di un contributo che ne permisel’avvio. Si trattò di un inizio pioneristico. Dallanecessità di approntare i locali, di instaurarerapporti di continuità con le scuole dell’infanziastatali, a quella di formare il personale, genitori e lecomunità, il lavoro non fu semplice.Ma il seme di una possibilità era stato lanciato.Da lì, il servizio di Lesignano avrebbe attecchitoe sarebbe divenuto un vero e proprio nido. Da lìsarebbero nate altre progettualità: dall’educatricedomiciliare, presso la scuola dell’Infanzia di Bazzano,alla Sezione Primavera di Tizzano.Tutte esperienze che hanno mostrato comeproprio nelle realtà periferiche vi sono validepotenzialità progettuali che riescono a garantireuna nuova qualità della vita della comunitàeducante, ma anche della comunità locale nel suoinsieme.L’idea di creare degli Spazi Bimbi, inquadrati comeservizi integrativi ai servizi per l’infanzia tradizionali(i nidi), nacque dalle richieste di genitori che, se daun lato mostravano l’emergere di una domanda diservizio, dall’altro ne avevano ben chiaro il fortecarattere educativo.Fu così che la scuola collaborò alla stesura diun progetto che metteva in rete di Comuni diNeviano degli Arduini e di Lesignano de’ Bagni, percreare servizi integrativi che potessero funzionareall’interno delle strutture scolastiche già esistentied in continuità con esse.L’idea era infatti quella di iniziare un percorsopedagogico che potesse coinvolgereprogressivamente l’insieme dei servizi e, nelcontempo, consentire il maturare di una nuovaidea educativa, in cui il territorio diveniva,attraverso le sue agenzie ed istituzioni, ma anchele famiglie ed i bambini e le bambine, attore attivodel cambiamento.Pedagogista e Dirigente Scolastico<strong>Pro</strong>f. ADRIANO CAPPELLINI


Ilpensieropolitico...Tu hai conosciuto il servizio prima di tutto in qualità di genitore…Si, Saverio, il mio secondogenito, ha inaugurato questo servizio…ho sempre avuto la soddisfazione di poterdire che è stato il primo ad aver aperto il nido! Si è trovato benissimo, tutti i miei bambini sono semprestati molto contenti…D’altronde io sono sempre stata molto convinta della bontà della scelta di far frequentare il nido ilpiù precocemente possibile, perché oltre a ritenerlo un servizio educativo e utile per me, la prima efondamentale argomentazione è quella che io ritengo tra i miei compiti come mamma di lasciare i miei figliliberi il prima possibile, di renderli cittadini inseriti in un contesto più ampio di quello famigliare.Per me questo è un obiettivo importantissimo, è un invito a pensare alla loro vita…ho anche scelto il Nidoanziché lo Spazio Bimbi, perché ritenevo che alcuni momenti di condivisione, come il pranzo o il sonno,fossero a questa età ancora più importanti di altre attività educative…Un ricordo particolare?Ottavia alla festa di fine anno voleva per forza far vedere alla mamma come avreb¬be vinto una gara dimacchinine con gli amici...aveva aspettato quel momento per rendermi partecipe della sua vita qui e questaè stata per me la conferma che qui si trovano bene.Quando sei stata nominata assessore di questo servizio il tuo primo pensiero quale è stato?Ricordo di aver pensato: sarò capace di mantenere il Nido al livello attuale? Sarò capace di fare sceltecorrette che saranno necessarie negli anni? Oggi sono tempi difficili e i Comuni si trovano a mettere indiscussione questi servizi, perché molto costosi e io sarò capace di mantenerlo vivo?Il tuo impegno politico in questo momento di difficoltà?E’ quello di riuscire a convincere tutti, i cittadini di Lesignano e i loro rappresentanti che compiono lescelte, che questo servizio è indispensabile in quanto servizio educativo, per la formazione delle nuovegenerazioni. Il compito educativo di un’amministrazione non deve cominciare in caso di difficoltà o inadolescenza, deve iniziare molto prima. Il mio scopo politico è quello mantenere il servizio e di convincereche sia fondamentale per la vita di una comunità… anzi il limite è che non tutti lo utilizzano, l’obiettivo altosarebbe quello di poterlo estendere ulteriormente…Frequentare un servizio per la primissima infanzia significa educare alla cittadinanza e alla vita sociale, senzanulla togliere come servizio alla famiglia, che permette di lavorare ad entrambi, lasciando in sicurezza i proprifigli e conciliando i tempi di cura, ma deve avere obiettivi più alti, non solo quello di liberare il tempo delledonne. In questo momento storico questi servizi sono messi in discussione, per le difficoltà economicheche tutti conoscono, quindi alcuni pensano di offrire alternative proponendo alle famiglie la possibilità ditenerli a casa finanziando altre soluzioni…Io non sono d’accordo, perchè l’obiettivo del servizio non èquello di “tenere i bambini”, sono ben altre le finalità e rinunciarvi sarebbe una grossa sconfitta politica….Cosa auguri ai “nostri” bimbi?E’ difficile, si rischia di essere banali…Che possano avere un futuro…di questi tempi…Intervista all’ Assessora ai Servizi Educativi e Sociali del Comune di Lesignano de’ BagniLIA MUSUMECI


L’ampliamentodellastruttura...L’intervento ha previsto l’ampliamento del nidoesistente con circa 180 mq di nuovo edificato, edha avuto due direttrici fondamentali:• quella legata ai tempi di realizzazione• quella legata alla vivibilità degli ambientila prima imponeva, al fine di minimizzare il disagioper le famiglie, la realizzazione dell’ampliamentostrettamente nel tempo di sospensione delleattività per le vacanze estive: una scommessa nonsemplice.La costruzione di un edificio in soli 2 mesi haimposto un grande lavoro preliminare all’avvio delleopere, non solo progettuale, ma di coordinamentocon le operatrici delle attività coinvolte, con cui sindall’inizio si sono condivise le scelte progettuali.Ma questo non bastava: un edificio realizzato inmuratura non avrebbe mai potuto essere edificatoe completato in un lasso di tempo tanto esiguo:pertanto si è riflettuto sulle caratteristichearchitettoniche (la necessità di adeguarsiall’esistente, edificio monopiano a doppia falda, cheha “imposto” la sagoma prospettica) e prestazionalirichieste (massima efficienza energetica) giungendoalla soluzione tecnologica prescelta.Il progetto tecnologico di involucro, nel rispettodegli obiettivi programmatici, ha optato perl’impiego di una tecnologia costruttiva che risultamolto più efficace in un quadro di progettazioneintegrata attenta alle prestazioni dell’organismoe, specificamente, al comportamento energeticoambientale:la tecnologia stratificata a secco,conosciuta anche come S/R (Struttura/Rivestimento).L’immagine del guscio aiuta a comprendere ilcarattere di questo sistema costruttivo: esisteun guscio esterno a cui affidare la capacità diproteggere dagli agenti esterni, un guscio internoa cui delegare la conformazione dell’ambienteabitativo e un guscio intermedio responsabile dellaprincipale risposta meccanica dell’edificio.La costruzione stratificata a secco, denominataanche S/R o Struttura-Rivestimento:• minimizza l’uso dei materiali;• consente il raggiungimento di alte prestazioni,in particolare quelle ambientali ed energetiche;• facilita l’assemblaggio e quindi riduce i tempi diposa in opera;I tempi, anche grazie alla collaborazione delpersonale del nido sono stati rispettati, i costi (275mila euro circa per 180 mq di edificato) sono statirispettati, speriamo di aver regalato ai bambini diLesignano spazi più vivibili in cui poter giocare econ minori costi energetici.Tutto questo ai più è parso invisibile, ma anchequesto è stato evidentemente un bene; ancheperché, si sa, “l’essenziale è invisibile agli occhi”…Responsabile Settore <strong>Ges</strong>tione del TerritorioIng. GIAMPIERO BACCHIERI CORTESI10


L’importanza diuna correttaeducazione alimentarenellaprimainfanziaI progetti di educazione alimentare nascono dalla volontà di introdurre, in maniera semplice, alcunenozioni di educazione alimentare ai bimbi più piccoli. Alcuni bisogni apparentemente innati come l’appetito,infatti, richiedono di essere incanalati ed educati attraverso l’esperienza e i corretti modelli di apprendmento che l’uomo fa nei primi anni della propria esistenza.Gli studi più recenti lo dimostrano: i nostri sono tra i bambini più in sovrappeso d’Europa. Un rapportoequilibrato e consapevole con il cibo nei primi anni di vita dell’individuo, quindi, risulta basilareper un corretto comportamento alimentare nella crescita. Ma non bisogna dimenticare che – inparticolare per i bambini nella fascia prescolare - le informazioni più efficaci passano attraversoil divertimento, il gioco, la curiosità, l’interattività e la varietà. Si può e si deve insegnare ai bambinia mangiare correttamente, quindi, coinvolgendoli e gratificandoli, considerando i loro gusti e gli aspettiemotivi e sensoriali del pasto.Da anni Camst è impegnata nell’elaborazione di progetti di educazione alimentare.Campagne di comunicazione, informazione e formazione dell’utenza che coinvolgono bambini, genitori einsegnanti per dare un contributo alla conoscenza di una corretta alimentazione.a cura di CAMSTPer il bambino il cibo è fin dai primi momenti di vita collegato aduna relazione: l’adulto risponde alla sua esigenza di nutrimento e nelcontempo partecipa a una comunicazione intensa, reciproca, fatta dicontatti, di sguardi, di sorrisi e di parole.Il compito dell’educatore al nido durante il pranzo è quello dipromuovere un clima disteso di piacere, di libertà di esplorazionesensoriale e di comunicazione tra i bimbi.In questo contesto, grazie anche alla presenza di altri coetanei, risultafacilitato l’incontro graduale con i nuovi cibi…osservare il piacereespresso dagli altri aiuta a superare alcune diffidenze, guardarlimangiare apre alla possibilità di provare a propria volta, di affrontarela novità…Il momento del pasto è un tempo particolare, dedicato al piacere distare insieme, un tempo di agio, di attesa, di condivisione di azioni esensazioni, dove la fretta non deve trovare posto…


La gestione amministrativa delservizio...Essendo il Nido l’unico ordine scolastico di competenza comunale (anche se la gestione è esternalizzata),le responsabilità da parte dell‘Ufficio Scuola del comune per Nido e Spazio Bimbi sono più impegnativerispetto agli interventi a sostegno della Scuola dell’Infanzia e della scuola dell’obbligo. E’ messa in gioco,in qualche modo, anche l’immagine del comune e di chi lavora nel Servizio Scuola. Le difficoltà, se ci sonostate, le ho vissute nel momento in cui nell’ormai lontano 2003 (lavoravo da pochissimo in Comune aLesignano) si è passati da una piccola sezione di spazio bimbi a un sistema più complesso con Micronido eSpazio Bimbi, in locali nuovi, con più personale e più bimbi.Devo dire però che le difficoltà l’amministrazione e l’ufficio competente le hanno superate con agilità,grazie a un confronto continuo con educatrici, coordinamento pedagogico e genitori.Il fatto di aver visto crescere il servizio mi dà oggi la possibilità di agire con tranquillità e sicurezza, graziealla conoscenza consolidata di tanti aspetti della gestione quotidiana, alla buona conoscenza e confidenzacon le persone che vi operano a tutti i livelli.Il nido, coinvolgendo bimbi di così tenera età, si porta appresso molte attenzioni e ansie da parte dei genitori,preoccupazioni che spesso noto nei primi rapporti con il mio ufficio per la richiesta di informazioni o per leiscrizioni...Devo dire però che fin dai primi approcci diretti con il personale educativo e dopo aver visto glispazi sede del servizio, i genitori si tranquillizzano e concedono volentieri e con fiducia ad altri la gestionedelle loro piccole pesti.Essendo anche padre ho vissuto la doppia esperienza di utente/impiegato alla gestione. Questo ovviamenteha di molto facilitato il mio rapporto con il servizio dal punto di vista dell’utente.I miei bimbi hanno vissuto l’esperienza al nido in modo molto differente. Per Emma è stata l’apertura almondo al di fuori della famiglia, ha fatto amicizie che si protraggono tuttora e le sue amicizie hanno apertola porta a contatti più stretti con altre famiglie del paese che non conoscevamo. Praticamente il nido hafunzionato da strumento di socializzazione per Emma e anche per me e mia moglie. La bimba ha vissutoil nido con grande gioia. Pietro invece non ha vissuto molto bene il nido. Per il suo carattere timido eselettivo tendeva a stare piuttosto distaccato dagli altri bimbi (e vicino alle tate), anche se la comunitàeducativa, che fungeva sicuramente da stimolo continuo in un clima rassicurante, lo ha lentamente formato.Un ricordo particolare..mi hanno molto colpito gli sguardi dei bimbi e la loro curiosità quella volta che misono fermato a mangiare al nido con loro. Ero veramente sotto completo controllo!Per il futuro mi auguro che presto ci possano essere le risorse per potere ampliare la ricettività, dalmomento che i locali oggi ci permetterebbero di farlo. Poi mi auguro un riconoscimento non solo dimerito, ma anche economico, per il personale che ci lavora.Istruttore amministrativo servizio scuola e culturadel Comue di Lesignano de’ BagniFILIPPO ADORNI


<strong>Una</strong> prova della correttezza del nostroagire educativo è la felicità del bambino.M. Montessori


La collaborazione conilserviziosociale...Nel pensare al decennale del Nido d’Infanzia “Il Grillo Parlante”, servizio consolidato e vivace nel Comunedi Lesignano de’ Bagni, non si può non cogliere l’occasione per aprire il dibattito nel territorio sullanecessità di confronto e scambio che diventa opportunità di miglioramento per il futuro.Attraversiamo una fase di vita non semplice per le relazioni umane in genere e in particolare per lerelazioni di aiuto. La sempre maggior complessità delle dinamiche relazionali intra ed extrafamiliari,l’aumento del disagio e della fragilità familiare, oltre che della conflittualità, sia familiare che sociale devonoessere considerate esito e materiale di riflessione per impostare i servizi, sia educativi che socio-sanitari.Osservare, leggere gli eventi e gli accadimenti individuali, familiari e sociali, confrontarsi, agire in un contestodi collaborazione tra enti diversi e con competenze specifiche nei primi anni di vita dei bambini-e, diventagaranzia di intervento precoce e maggiormente mirato, oltre che, non certo secondario, possibilità diprevenire disagi maggiori nelle età future.Lungo l’asse di crescita, e in particolare nei primi anni di vita dei bambini-e, tutte le figure educative hannoun ruolo molto impor<strong>tante</strong> e tutti i servizi presenti sul territorio devono cercare di stare dignitosamentein questa filiera di processo: i genitori in primis e gli educatori a completamento del cammino costruisconole condizioni iniziali per l’acquisizione di apprendimenti e la costruzione dei piani emotivo/affettivi; glioperatori dei servizi socio-sanitari, che normalmente intervengono soprattutto per i bambini più esposti, icosiddetti “casi sociali”, sono da ritenersi sempre di più come soggetti partecipi per incidere nel percorsodi vita di tutti i bambini-e con azioni di prevenzione e di sostegno.I Servizi Sociali hanno la finalità di promuovere il benessere sociale nella comunità locale, valorizzando lerisorse disponibili ed attivando progetti che permettano di migliorare la qualità di vita dei cittadini.È indispensabile darsi l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dei circuiti necessari e delle connessioni utili(ossia la tanto auspicata “rete”) e ciò necessariamente comporta :• la costruzione di momenti di raccordo tra le Istituzioni territoriali, in particolare tra i vari livelli discuola (e, quindi anche Nido e Scuola per l’Infanzia), i Servizi Sociali, il Dipartimento di Salute Mentale,l’U. O. di Neuropsichiatria Infantile e Psicologia Clinica dell’età Evolutiva al fine di stimolare una sovracomunalitàcondivisa, da intendersi sia rispetto alla dimensione pedagogica che a quella socio-sanitaria;• la sollecitazione di forme di dialogo e collaborazione fra i servizi gestiti da enti pubblici e quelli offertida altri enti del privato e del privato sociale per avviare momenti di riflessione e confronto sulle scelteoperate ognuno nel proprio ambito, nella convinzione che un monitoraggio puntuale possa portare aduna graduale omogeneizzazione della qualità dei servizi e a alla costruzione comune di un osservatorioprivilegiato dei mutamenti sociali;E’ una bella sfida mettersi in gioco per cercare di avere una prospettiva futura, per fare qualcosa tuttiinsieme come società civile, perché migliori il percorso dei bambini e delle loro famiglie.Direttrice Generale Asp. Azienda Sociale Sud-EstDott.ssa STEFANIA MIODINI


La mia esperienza con il Nido è iniziata circa 28 anni fa quando sono stata assunta in qualità di Operatriced’Infanzia. Tale esperienza si è rafforzata con la nascita di mia figlia che, a soli 6 mesi, ora ne ha 26, ha cominciatoa frequentare il Nido nella sezione Lattanti. Sono stati tre anni ricchi di incontri, esperienze, giochi,letture, gite e anche un po’ di malattie..Quando abbiamo entrambe nostalgia di quel periodo andiamo aprendere il “Librone delle Tate” che riassume tutto, attraverso i disegni e le fotografie e di volta in voltaridiamo o ci commuoviamo.Sempre mia figlia dice che se avrà un bimbo lo inserirà al Nido perché è un’esperienza che “aiuta a crescerebene insieme agli altri”.Concordo pienamente e devo dire che quando per altre esperienze professionali, in qualità di AssistenteSociale, ho ripreso a frequentare la realtà del Nido ho respirato, di nuovo, la stessa “aria” di attenzionereale ed emotiva verso i bambini e i loro genitori. Ho ritrovato lo stesso sguardo professionale quotidianoaffettivo e di sostegno, rispettoso dell’individualità, da parte di tutto il personale del Nido, nell’affrontareanche le diverse e difficili problematiche familiari che a volte emergono e possono esservi accolte.Assistente socialeGIANNA SIROCCHILAVIAMO LE BAMBOLETata: cosa abbiamo fatto oggi?Viola: abbiamo lavato le bamboline!Luca: come me, dopo che il papà hatolto i grilli dal bagno di sopracon la scopa poi metto l’acqua,le papere e due amiche delle papere!Tata: chi vi fa il bagnetto?Viola: la mamma e il papà con le paperelle, ma di solito faccio ladoccia col papà e mi dice “Testa in giù, Viola!”Gianmaria: poi le abbiamo asciugate e abbiamo cambiato il pannolo…io faccio il bagno con Mattia e la mamma ci lava i capelliTata: con chi fai il bagnetto Pippi?Alessandro: papà!Tata: e poi dove le abbiamo messe le bambole?Alessandro: a nenè


La voce delleeducatrici...Ricordo che entrando nel nido nuovo , sul pavimento erano ancora presenti sul pavimento i resti delrecente cantiere: calcinacci, terra, polvere…Sono trascorsi ormai dieci anni, ma ripensando a quei momenti riesco ancora a provare le stesse emozioniche ho provato in quell’occasione: l’ansia, la paura di non “riuscirci”, il timore che si prova ogni qualvolta siaffronta una cosa nuova…In effetti quella sarebbe stata la mia prima esperienza al Nido, avevo anni di Scuola dell’Infanzia alle spalle,ma i “cucciolini” non li avevo mai “affrontati”!Io, la Tata Silvia (tata per i bimbi e Coordinatrice Pedagogica per noi educatrici), la Tata Ono, la Tata Ale ela Tata Sonia ci siamo rimboccate le maniche e con la gioia di chi si appresta ad affrontare un’avventurameravigliosa, a “testa china” ci siamo imbarcate in quel viaggio.Un viaggio all’insegna di nuove esperienze, di emozioni che si rinnovano e di sensazioni che tutto ciòcos<strong>tante</strong>mente riesce a regalarci.Lo scorrere del tempo ha scandito il susseguirsi di tate, bimbi, mamme e papà…un intreccio di relazionigrazie alle quali il nido è davvero diventato un grande contenitore di “mille tesori diversi”.Ho capito che essere una Tata non è un lavoro, ma è saper dare qualcosa a qualcuno (in questo caso a tuttii bimbi che hanno contribuito con il loro passaggio a stendere la <strong>storia</strong> del nido), per ricevere in cambio lagioia, il sorriso, lo sguardo pieno di fiducia che i loro occhi ci trasmettono quando si incrociano con i nostri.Ho scoperto che essere una Tata è alzarsi la mattina e riuscire a mettere in un angolino del cuore le ansie,i pensieri, le tristezze della vita; perché al nido so che chi mi aspetta ha bisogno di me, delle mie attenzioni,delle mie parole, delle mie coccole…Ho scoperto che ogni qualvolta un papà o una mamma mi affidano il loro bimbo con fiducia e serenità, migratificano più di qualsiasi altra cosa…Ho scoperto che davvero “il mio nido è tenersi per mano, è guardarsi negli occhi…è andare lontanolontano”…FATA DEL GELOTata: com’è la fata del gelo?Andrea: arrabbiatissima!Aurora: è cattiva, perché fa cadere le foglieEdoardo: è una fata buonaAndrea:…però ha un viso molto arrabbiato eha i capelli bianchiTATA FABI


Sin da piccola amavo stare in mezzo ai bambini, guidare i giochi dei più piccoli, osservarli…una voltacresciuta ho potuto fare la mia prima esperienza nell’oratorio della mia parrocchia come animatrice.Stare in mezzo ai bambini e interagire con loro mi dava gioia e soddisfazione ed è proprio in quegli anniche ho maturato l’idea di diventare educatrice di nido d’infanzia. Dopo sette anni di lavoro in due asili diParma sono approdata, nel 2006, al nido di Lesignano Bagni.All’inizio è stato strano passare da una realtà vasta e caotica come Parma al piccolo e tranquillo nido dipaese…ma pian piano, ridimensionando il mio modo di lavorare così diverso e grazie all’aiuto delle mienuove colleghe tra cui Fabiana e Onorina, mi sono lasciata avvolgere dalla semplicità dell’ambiente, dallatranquillità dei ritmi lavorativi e mi sono abituata molto presto a lavorare in un gruppo di bambini piùpiccolo e in un’atmosfera più intima e famigliare, non solo per quanto riguarda i rapporti con i bambini e iloro rispettivi genitori (che in questi anni sono stati splendidi) ma, anche per quel che riguarda le colleghecon le quali, a differenza delle grandi realtà come Parma, si sono instaurati rapporti più confidenziali e dicollaborazione. Ci si sente come in una piccola famiglia e questa complicità ci aiuta anche nel lavoro di tuttii giorni.Che dire, penso che questo nido sia una “piccola isola felice” sia per i bambini che lo vivono con i rispettivigenitori, che per le educatrici che hanno la fortuna di poterci lavorare.Considero il lavoro di educatrice come una vocazione; l’amore, la pazienza e la passione per i bambini nonsi acquisiscono, o le possiedi o non le possiedi e in questo mestiere sono indispensabili.Non penso che sia una professione facile la nostra, <strong>tante</strong> sono le responsabilità, le fatiche e le difficoltà maaltret<strong>tante</strong> sono le soddisfazioni e le gioie che questi piccoli bambini riescono a donarti.E’ bellissima l’evoluzione del rapporto che si instaura tra tata-bambino e tata-genitore: la diffidenza iniziale,la fiducia conquistata giorno dopo giorno e la complicità che il più delle volte si trasforma in affetto e stimareciproca.La bellezza di questo lavoro è sapere che ogni giorno sarà una scoperta, una conquista e un’emozionenuova!TATA NADIAAl grande gruppola tata Ila legge“La rabbia di Roberto”e chiede a Luca: cosa fa il tuo papà quando ti arrabbi?Luca: il papà mi dà il latte con le ciambelline


Avevo un sogno fin da molto piccola: lavorare un giorno con i bambini.La mia passione!Ed ora eccomi qua!Ricordo ancora il primo giorno in cui ho varcato la soglia di questo nido e il mio primo pensiero è stato:“Questa è proprio un’isola felice!”Un luogo allegro, sereno, sicuro, in cui si scambiano coccole e tanti abbracci.Dove qualche volta si piange, ma anche ci si consola con tenerezza, dove si cresce insieme e si superanole difficoltà.Poi quante soddisfazioni!!I bambini regalano gioia e <strong>tante</strong> emozioni.Loro così piccini si affidano totalmente a noi, alle nostre cure, inizialmente con un po’ di diffidenza esmarrimento, ma in breve tempo, con naturalezza, ti prendono per mano ed insieme ti accompagnano inquella che definirei un’esperienza unica, un’emozione unica.In questa professione <strong>tante</strong> sono le soddisfazioni…ma anche tanti i dubbi, le difficoltà, <strong>tante</strong> le paure disbagliare e di non saper fare, ma con un’équipe competente e la collaborazione delle mie colleghe, con cuiogni giorno “cresco”, non mi sento mai sola e non è certo difficile trovare le risposte.Grazie quindi tata Faby, tata Nadia, tata Ila, tata Ono, tata Conny e tata Silvia insieme a voi continuo questabellissima avventura e con il vostro aiuto cerco di svolgere questa professione nel miglior modo possibile.Grazie anche a voi genitori di tutti i nostri “tesori”, che con la vostra fiducia e serenità mi regalate <strong>tante</strong>soddisfazioni.Ma grazie in particolar modo ai protagonisti di questo nido: i bambini!Voi con la vostra semplicità, spontaneità e il vostro sapersi stupire mi fate vivere e scoprire ogni giornomomenti indimenticabili.TATA CHIARALA PIOGGIATata: ma da dovescende la pioggia?Marco: la porta il vento…Alessandro: ma noooo, le nuvole!Marco: scende dall’ombrello della mia mamma…Diego: è sul cielo che c’è l’acqua e poi splash, scendegiù e io midevo mettere l’ombrello!


…La passione di mia madre, insegnante, per il suo lavoro…i suoi racconti…Sin da bambina sapevo che quella sarebbe stata anche la mia strada…però la vita a volte ti porta “altrove”…Così, con in mano una laurea che non sentivo mia, ho deciso un giorno, di ripartire da zero, tornando ascuola e studiando per poter svolgere quel lavoro che mi fa aprire gli occhi ogni mattina felice e appagata,orgogliosa della scelta azzardata fatta ormai parecchi anni fa. La mia è stata una vera e propria scelta di vitadella quale non mi sono mai pentita, perché penso che questo lavoro lo si debba sentire dentro e tutto ciòche cerco di trasmettere ai miei bambini è la grande passione e l’amore con cui mi dedico a loro.Ho tra le mani “materiale” delicato e preziosissimo per il quale ogni gesto merita cura e ogni pensieroattenzione. E’ questo ciò che cerco di fare ogni giorno, superando le paure, i dubbi e le preoccupazioni chesono anch’esse parte integrante di questo lavoro, per dare ai bimbi solo il meglio di me, perché è questociò che loro si meritano, perché è questo ciò che loro mi donano cos<strong>tante</strong>mente…Ed è la stessa mia passione quella che ho letto negli occhi delle mie nuove colleghe, appena arrivata inquesto piccolo nido…ho capito così immediatamente che sarebbe stato un luogo adatto a me.Ricordo una grande emozione, paura di non essere all’altezza, tanta insicurezza…ma da subito sono stataavvolta da un enorme calore umano che mi ha rassicurata…quel calore umano dato dalle persone che quilavorano, dalle famiglie e dai bambini che passano lasciando un pezzetto di loro stessi…quel calore umanoche fa di questo nido un luogo davvero speciale…TATA ILAGRUFFALO’(leggiamo la <strong>storia</strong>)Tata: avete mai visto un gruffalò?Elena: giù nell’acqua del mare!Tata: ma è buono o è cattivo?Elena: buono, quando mi vede scappa su un alberoGianmaria: eh, ma io nonl’ho mai visto un gruffalò!!!


La voce delle ausiliarie...Ciao caro nido,mi sembra di aver iniziato ieri questo percorso insieme alle tate, ma sono già passati dieci anni.Mai avrei pensato di poter imparare così tanto da un lavoro per me nuovo, ma principalmente dai bambini…loro sono una miniera di emozioni, i loro sguardi sanno cogliere nell’anima.La mia esperienza con i bimbi era solo di mamma, avendo cresciuto tre figli.Qui ho la fortuna di aver avuto e di avere delle colleghe con cui si lavora benissimo, ci si capisce e ci si aiutaa vicenda.Un’altra fortuna è quella di aver visto crescere sotto i miei occhi due nipoti in momenti diversi al nido.Diciamo che è una bella esperienza, ma anche molto dura. E’ stato difficile gestire dentro di me il miodoppio ruolo di nonna e di tata, specialmente all’inizio durante l’inserimento quando il mio piccolo piangeva,perché voleva stare con me, con la sua nonna, ma non potevo tenerlo fra le braccia come avrei voluto,poiché il mio ruolo lì me lo impediva. In quel momento le tate mi hanno aiutata a superare la sofferenza ela difficoltà nel dover affrontare questa situazione.I bambini crescono e noi cresciamo con loro…quante cose si imparano!E pensare che all’inizio vedevo il nido solo come un posto dove i genitori lasciavano i bambini per andarea lavorare, pensavo che soffrissero e invece, dopo un po’, mi sono resa conto che non è così, anzi, loroimparano sin da piccoli cosa significa condividere, collaborare (in quel che riescono) e stare insieme aglialtri.Anche se il mio ruolo è diverso rispetto al lavoro che svolgono le tate che sono sempre con loro, è unabella soddisfazione quando vedo i bambini più grandi che, nonos<strong>tante</strong> siano passati tanti anni, mi salutanoquando mi incontrano ricordandosi della loro Tata Ono.L’INVERNODiego: fuori c’è freddo..Alessandro: ..scende la neve..Marco: facciamo un mucchio di neve eci andiamo in cima!Ernesto: io per andare sulla neve “c’ho” la giacca gialla,che fa caldo..poi divento tutto tutto biancoMarco: a casa accendono il caminoTATA ONO


Ho avuto modo di conoscere questo nido nel lontano 2005 da mamma. L’esperienza è stata molto positiva,grazie alla fiducia che mi hanno dato le tate, giovani, ma attente, gentili e affettuose. L’ambiente moltopulito e ben tenuto mi ha sempre dato un senso di sicurezza e lasciare qui mio figlio non mi ha creatonessun problema.Sono passati già 4 anni da quando sono entrata a far parte di questa squadra e devo dire che sin dal primogiorno le tate mi hanno fatto sentire una di loro, accogliendomi con tanto affetto e io mi sono affidata allaloro esperienza per poter svolgere il mio compito con maggior sicurezza.Con il passare del tempo ho notato che il segreto del successo del nostro nido sta nell’armonia che si ècreata all’interno del nostro gruppo di lavoro.Se dovessi paragonare i miei giorni al nido, li paragonerei ad un arcobaleno con tanti colori di diversesfumature.Sicuramente questa esperienza mi ha arricchito sia da un punto di vista lavorativo ma anche e soprattuttoda un punto di vista morale.Ogni giorno torno a casa felice di aver contribuito nel mio piccolo ad aver dato un aiuto alle tate affinché,il loro compito cosi piacevole, ma anche impegnativo nell’accudire i bambini sia un tantino meno faticoso.Lavorando al nido e interagendo con i bambini ho capito che loro sono la parte migliore di noi.TATA CONNIEL’AEREOAlessandro: guarda tatac’è un aereo sulla felpinaTata: e chi c’è dentro a quell’aereo?Alessandro: Pippi! E’ il suo soprannomeTata: e dove va Pippi con quell’aereo?Alessandro: lontano lontano…Tata: e cosa trova lontano lontano?Alessandro: le nuvole…Tata: …e dopo le nuvole?Alessandro guarda la tata estanco di tutte queste domande:e dopo scendo giù!


La voce delleex...Ricordo sempre con molto piacere i due anni passati al nido “Il Grillo Parlante”, è stata per me un’esperienzamolto positiva sia dal punto di vista professionale che personale. Penso che il “nido di paese” sia una realtàdiversa dal “nido di città” e questo ha fatto in modo che si creasse tra me, il servizio e le persone che lo hannoabitato in quel periodo un forte legame che penso mi abbia aiutato a crescere anche professionalmente.TATA ROBY…a volte le piccole realtàconsentono l’instaurarsi di relazionipiù strette e una maggiore integrazione econdivisione con le famiglie…i legami possonoessere più forti e intimi, pur nel rispetto dei ruolie della professionalità…più sentito è il bisogno eil desiderio di condividere, di operare insieme, diconfrontarsi, di viversi come comunità educante…


Ricordo con grande emozione la prima volta che sono entrata come educatrice a “Il Grillo Parlante”.Eravamo io, Fabiana, Sonia, Onorina e un ammasso di polvere e calce…Tutto era da costruire! Ma in noi lavoglia di partire era tanta e tutti gli sforzi che abbiamo fatto sono stati un niente in confronto alla gioia chesi leggeva negli occhi di grandi e piccini quando entravano al nido.Da quel giorno di ottobre in poi è difficile per me ricordare un episodio particolare, perché ogni giornopassato al Grillo Parlante è stato denso di ricordi, emozioni, scoperte nuove.Quanti bimbi ho coccolato, quante mamme con cui ho parlato, scambiato idee…e tutti hanno lasciato inme un ricordo particolare e hanno segnato il mio percorso di crescita, sia umano che professionale…Non posso anche non pensare alle mie colleghe..persone fantastiche che hanno compiuto insieme a meun pezzetto di cammino impor<strong>tante</strong>: abbiamo riso, chiacchierato, litigato, ci siamo confrontate su ogniargomento, ma insieme ci siamo impegnate per far si che tutti i bimbi che si affidavano a noi fosserocontenti al mattino di venire al nido…speriamo di esserci riuscite!!! Il mio percorso lavorativo poi si ètrasferito in un altro nido e così ho dovuto salutare “Il Grillo Parlante”!!!Ma nel 2010 ho avuto la grossa fortuna di poter rientrare in questa struttura come mamma di Alessandro“Tondo Rotondo”...ruolo diverso, ma stessa grandissima emozione!Ora Alessandro è alla Scuola dell’Infanzia, ma mi chiede sempre di guardare il quadernone di foto del suonido, “di quando era piccolo”…e come non capirlo?! <strong>Una</strong> volta entrati al “Grillo Parlante” non vuoi e nonriesci più ad uscirne!!!Educatrice e mammaALESSIA…ALLA SERATA LAVOROViola: è venuta la mammaTata: cosa c’era sul nostro albero?Ernesto: palle!Tata: e chi le ha fatte?Ernesto: papà!


La voce dellefamiglie...Come nonna di Sofia, Omar e ora Ambra posso, senza ombra di dubbio, manifestare l’entusiasmo dei mieinipotini per questo nido così accogliente, festoso e simpaticissimo. Sono stati sereni e anche se da partemia non conosco bene l’ambiente notavo il loro entusiasmo quando si avvicinava l’orario scolastico.Sono stati privilegiati, anche perché hanno incontrato insegnanti preparate e materne: doti non acquisitesui libri, ma nate da anime delicate.Un ricordo particolare: ogni giorno riferivano nuove amicizie, qualche baruffa subito dimenticata,le simpatiche feste di compleanno e quando scoprirono il disegno, per tutti e tre iniziato con girandolegioiose accompagnate da luce limpida e soddisfatta dei loro occhioni…Nonna di Sofia, Omar e AmbraSILVANAE’ stata un’esperienza molto positiva, arricchisce il nostro bimbo e le nostre famiglie. Mio figlio ha trovatoamici, persone di fiducia, compagni di pianti e di risate, di corse e di ascolto, ha trovato tate ed aiutantidisposte ad ascoltarlo, coccolarlo e conoscerlo. Il nido serve per iniziare i nostri bimbi al mondo dei“grandi”, a condividere oggetti, sentimenti e persone; è un luogo dove ci sono regole diverse da casa e dovenascono equilibri naturali che i bambini, alcuni senza la parola, possono stabilire con l’aiuto delle tate chetraducono ogni gesto di ogni singolo essere. Questo magnifico nido dove i bambini imparano a crescere hadato a noi genitori e a Edo una grande soddisfazione, nostro figlio è felice di frequentarlo e ha i suoi amici,le sue adorate tate e le aiutanti sempre nel cuore.Mamma e papà di EdoardoMICHELA E FABIOLA PRIMAVERATata: il cielo di che colore è in primavera?Maddalena: azzurroDiego: e ci sono le nuvole che sono come montagneMaya: su, alto altoDiego: sono come MANNA PONTATA!!!


Nido: già la parola stessa rimanda ad un luogo di accoglienza, dove vengono soddisfatti tuttibisogni primari e dove si impara la condivisione. Il nido è il primo pezzetto di mondo che vedono i nostribimbi fuori dalle mura domestiche.Con Ambra il saluto è stato più facile, con i secondi figli è tutto più semplice…inoltre avevo già avuto mododi conoscere le tate, che non solo sono pedagogicamente preparate, ma anche umanamentedotate. Come in ogni nido che si rispetti si dà spazio all’individualità, ma senza tralasciare lepiccole regole della convivenza…. così si è in grado di riprendere i comportamenti sbagliati così comesi è capaci di un abbraccio nei momenti di sconforto.Ecco il nido offre un luogo dove, in un certo senso, tutto è “misurato”, in cui è difficileincappare negli eccessi sbagliati del troppo amore di cui spesso ci rendiamo responsabilisoprattutto noi mamme.Se chiudo gli occhi l’immagine che ho del nido è quella delle case dentro le palle di vetro, quelle circondatedall’acqua e con dentro la neve…tutto è piuttosto tranquillo e protetto, ma ogni tanto arriva qualcosa ascuotere quel mondo facendo cadere la neve, ma appunto sono fiocchi di neve che scendono senza farerumore e un attimo dopo tutto torna come prima: “Ambra che bello il tuo vestito di carnevale…sei lanuvola Olga?” “No mamma….NEVE!!”Mamma di Omar e AmbraDANIELAGHIACCIO E FIOCCHI DI NEVETata: di che cosa è fatto il ghiaccio?Ernesto: è la neve quando diventa buio...Alessandro: è la neve che si scioglie...Ernesto: il ghiaccio e la neve sono bianchi!


Inizialmente è stata una scelta difficile iscriverlo al nido, avendo la possibilità io e mia mamma dilavorare a turni alterni e stare a casa con lui. Avevo la convinzione che nessuno potesse crescerlo,accudirlo, farlo stare sereno e tranquillo quanto noi e i suoi nonni: invece mi sono dovutaricredere con sorpresa!Alessandro è stato inserito al compimento del 2° anno, è sempre stato un bimbo socievole, ma la tempostesso timido, osservatore e silenzioso, infatti era leggermente in ritardo nel linguaggio. Giunti a metàanno devo dire che io e mio marito siamo molto soddisfatti di questa scelta, sereni nel saperlo in unambiente sicuro, pulito e divertente. E’ diventato un gran chiacchierone poco per volta, e soprattuttoAlessandro tutte le mattine ci conferma la sua gioia nell’entrare in sezione, fiero e sorridente, portandoa casa a fine giornata <strong>tante</strong> storie sulle sue tate, che adora, e i suoi amichetti.La mia più forte emozione su quest’esperienza del nido è stata una “scenetta” avvenuta una mattina.Entriamo io e Alessandro, inizio a levargli la giacca e la cuffia quando all’improvviso dalla sezione si affaccianotre amichetti chiamandolo a squarciagola “Ciao Ale, ciao”, lui sorridente li saluta, mi dà un bacione comesempre e mi dice all’orecchio “Mamma ti apo, ciao” (tradotto “ti amo”, è un gran coccolone) e corredentro a giocare, dopo aver dato un bel abbraccio anche alla sua tata!! L’emozione che ho provato perl’intera mattinata è indescrivibile…la certezza di aver fatto il suo bene ad iscriverlo al nido garantendogliun buon percorso di socializzazione e di crescita!Mamma e papà di AlessandroVALERIA E MARCONEVERiccardo: guarda tata,sto mangiandola neve…mmmhhh….(con il dito sulla guancina) BUONA!Viola: io la taglio la neveErnesto: scotta!Elena: ma no è fredda e ci bagniamo le mani,tanto poi ci asciughiamoErnesto: bianca!Elena: è molto fredda, mi gelano le maniViola: anche a casa mia è fredda, ci vogliono i guantiDiego: assaggia conil cucchiaio la neve poi…ZIA….BOOONA!!!


Mura solide, struttura all’avanguardia, spazi caldi e accoglienti sono elementi importantissimiper la sicurezza dei nostri figli; ma la vera differenza la fanno le persone, che rendono caldo tuttol’ambiente! Affidare i nostri piccoli a persone sconosciute è sempre molto difficile ma noi, che abbiamoavuto la fortuna di aver vissuto due volte questa esperienza, non possiamo fare altro che elogiare lacompetenza, la dolcezza e la tanta pazienza di tutto lo staff. Il vostro lavoro rende più sereno il nostroquotidiano!Mamma e papà di Ginevra e MaddalenaELISABETTA E ROBERTO…un’esperienza molto bella per i bimbi…coccolati, educati e avolte sgridati! Si preparano per il grande passaggio alla materna!E’ sempre difficile lasciare i nostri piccoli ad estranei..ma dopopoco le tate non sono più estranee…i nostri piccoli le adorano..levedono e saltano al loro collo!!Mamma di Mattia e SofiaBIANCALa mia esperienza in questo nido con Benny è stata molto positiva…anche se all’inizio non ero molto entusiasta di avere una tata chenon era mamma…invece devo proprio ricredermi, perché èstata molto brava ed affettuosa!! Basta dire che la Benny l’adora ela sogna fin di notte!!Mamma di BenedettaANTONELLA


Il primo anno di nido è sempre una sorpresa: all’inizio si è pieni di aspettative, ma anche insicurezzee dubbi. Noi siamo rimasti positivamente colpiti da questa esperienza che sta insegnando tanto a noi ea nostro figlio. Siamo stati seguiti in ogni fase, dall’inserimento ad oggi e stiamo imparandoad affrontare le diverse situazioni che si presentano grazie al sostegno e ai consigli delle tate.I bambini imparano a convivere con gli altri, a condividere e a stare insieme e svolgono svariate attivitàdurante la giornata per esprimere al meglio la loro creatività.Mamma e papà di GiulioBARBARA E MARCOQuasi 2 anni fa giunto il momento di affidare il mio piccolo cucciolo alle tate del nido pensai: ma come faràil mio piccino senza la sua mamma, le sue cose, le sue abitudini? Come starà tutto il giorno? Larisposta ai miei timori è arrivata poco tempo dopo: il mio bambino è come fiorito, un piccolo bocciolo natoprematuro che grazie alla grande disponibilità, alla professionalità e all’impegno delle tate, alla vicinanza ditanti piccoli amici, alla varietà di magiche giornate piene di nuove esperienze è veramente sbocciato.Tra le mura del nido si respira la serenità che le tate si adoperano ogni giorno per infondere ai bimbi e aigenitori. Le attività quotidianamente proposte aiutano i nostri piccoli cuccioli a diventare ogni giorno “piùgrandi” in tutti i sensi.Mamma e papà di MarcoSARA E ANGELOMi sono trovata molto bene alnido e abbiamo fatto <strong>tante</strong> cose,c’erano giochi bellissimi.(Melissa, 7 anni)…VITA QUOTIDIANA...Viola: quando la mamma fa i lavori io l’aiuto...Tata: e il papà cosa fa?Viola: telefona!


Il timore della separazione…il timore di far cambiar vita al mio bambino solo per esigenzelavorative…e di farlo adattare ad un “gruppo”...La gioia di vedere il mio piccolo sempre pronto e felice di incontrare le tate e i suoi amici..La piacevolesorpresa di vedere l’amore gratuito negli occhi delle tate quando accolgono il mio Gabriele!!Mamma di Matilde e GabrieleFRANCESCAAll’inizio con il primo figlio ero un po’ preoccupata, non conoscevo l’ambiente, le persone, poi però misono trovata subito bene, l’ambiente splendido, le persone fantastiche e io gli ho affidato i miei beni piùpreziosi: i miei figli!!!Al nido i bimbi imparano a giocare, a stare insieme agli altri bimbi, ad averedelle regole che a volte a casa trascuriamo..meno male che esistono gli asili nido!!!Mamma di Melissa e RiccardoMARZIAIl nido di Lesignano:braccia aperte che ci accolgono al mattino; sorrisi che invitano a ripartire ogni giorno peruna nuova avventura;occhi attenti che osservano i bisogni e le conquiste, che condividonoogni piccolo nuovo passo; orecchie che ascoltano pensieri e raccolgono emozioni; <strong>voci</strong> allegreper invitare, dolci per sostenere, gioiose per incentivare e sicure per raccomandare; cuoriche battono all’unisono e al passo con quelli dei bimbi…questo è stato ed è per me, mamma, il nido diLesignano.Un’esperienza di calore e di gioia, dipinta con i colori dell’arcobaleno, che porta con sé il serenoe la pace. E credo di poter parlare anche a nome dei miei bimbi, perché la serenità con cui avanzano èsegnale di un benestare tangibile…e il sabato o la domenica o quando è malata, Maddalena mi dice: “ Oggivado all’asilo!”Mamma di Giovanni, Francesco e MaddalenaNICOLETTA


LA NUVOLA OLGA E L’ALBERO PINOTata: oggi inventiamo la <strong>storia</strong> dell’albero Pino edella nuvola Olga...Olga vive nella sezione Gattini e Pino nella sezione Volpini.Olga e Pino diventano amici perché si incontrano…Benenedetta: in gelateria a mangiare il gelato!Marco: al cioccolato! Con la mamma…Benedetta: poi vanno a giocare con i trattoriMirko: in un pratoBenedetta: di erba seccaMarco: perché c’è molto caldoDiego: c’è il soleTata: allora è estate!Benedetta: quando è estate vado in piscinaMirko: loro giocano a pallaBenedetta: hanno molta seteGabriele: vanno a casa di Olga a bere l’acquaEdoardo: dalla mamma di OlgaOlga e Pino sono diventati amici…poi di sera Pino torna a casa dallamammaGabriele: la mamma gli prepara il risino con i piselli, poi vanno a letto inquesta notte di luna gialla e…arriva il temporale e piove, ci sono lampi e tuoni e…Mirko: FUNGHI!Pino e Olga hanno molta paura…Gabriele: prendono allora un filo e tagliano la pioggia!31


“Diego ci prepariamo che ti porto all’asilo?”Diego mi guarda, sorride e urla: “Siiii!!” poi corre dal parcheggiofin dentro all’asilo e mi chiede: “Dove sono i miei amici?”, mi saluta con un bacio veloce e scappa via dallesue adorate tate…queste sono le immagini che possono descrivere al meglio la nostra esperienza all’asilonido “Il grillo parlante”.Diego è felice, adora le sue tate e i suoi piccoli amici…questo significa che ha trovato tanto affetto,comprensione e divertimento…Come genitore ho visto mio figlio sempre coccolato, capito, stimolato ad imparare cose nuove.Ha trovato persone capaci e disponibili, sempre aperte al dialogo.Sono felice che Diego abbia vissuto questa esperienza e soprattutto sono felice che soprattutto le tate de“Il Grillo Parlante” mi abbiano aiutato a crescere Diego giocoso e sereno.Mamma di DiegoRAFFAELLAEmanuele ha iniziato il nido lo scorso novembre, a 14 mesi. Sono mammaper la prima volta e la decisione di mandarlo al nido così piccolo è statamolto “sofferta”…Poi abbiamo conosciuto le tate, che fin dal primoincontro, hanno fatto sia a me che a mio marito un’ottima impressione…Così come anche la coordinatrice pedagogica..fin da subito ci hannoispirato fiducia e “tranquillizzato” molto, ci sono sembrate sensibili e dolci,ma nello stesso tempo molto concrete e pratiche!Ma soprattutto ci sono sembrate ENTUSIASTE del loro lavoro!Tutte queste “impressioni” sono state confermate giorno dopo giorno neimesi successivi…L’inserimento che tanto temevo è stato assolutamente“naturale” e sereno per Emanuele e di conseguenza per noi…Il climasereno, gioioso e positivo del nido* lo hanno fatto ambientare rapidamentenonos<strong>tante</strong> fosse tra i più piccini…e il fatto che lui sia così felice di andarea trovare i suoi piccoli amici e le tate ogni giorno è la prova del cos<strong>tante</strong> e ottimo lavoro delle educatrici…così come lo sono i piccoli-grandi cambiamenti che porta a casa, giorno dopo giorno, che lo stanno facendocrescere e diventare sempre più indipendente ed autonomo…Credo che per una mamma e un papà che devono decidere se mandare il proprio bimbo al nido siaimpor<strong>tante</strong> sentire le esperienze di altri genitori..la nostra è stata molto positiva..la collaborazione, lacomprensione e la fiducia reciproche sono fondamentali per una mamma ed un papà che lasciano la partepiù impor<strong>tante</strong> della loro vita tra quelle mura…E credo di poter dire che la mattina quando affido il mio fagottino tra le braccia delle tate sono serena,perché so che quei bimbi vengono trattati con amore, con rispetto, con cura e dedizione*la struttura completamente rinnovata è molto bella, luminosa e spaziosa..a misura dei nostri piccoli!Mamma e papà di EmanuelePATRIZIA E MARCO


La nostra prima esperienza con la realtà dell’Asilo Nido risale ad alcuni anni fa, quando la nostra primogenita,oggi adolescente, intraprese il suo viaggio. Insieme a lei spesso ci immergiamo nel mare dei ricordi,sfogliando, quasi accarezzando il “diario di bordo” delle scoperte e conquiste vissute al nido…questoprezioso quaderno della memoria ha avuto e avrà sempre, nella nostra libreria, una chiara e affettuosacollocazione… in questo scrigno, forziere di emozioni, sono gelosamente custoditi segni e tracce diun percorso di conoscenza e crescita sempre sostenuto e nutrito da una “particolare CURA”, donataattraverso attenzione, ascolto, dialogo e infinita tenerezza.Oggi, insieme al nostro piccolo, viviamo una nuova avventura.Ogni mattina veniamo accolti, con il sorriso e attenta disponibilità, atteggiamenti attraverso i quali cisentiamo rassicurati. Il FARE, IL CREARE E IL SENTIRE sono contesti attraverso i quali al nostro bambinosarà offerta l’opportunità di soddisfare bisogni di conoscenza, esperienza e comunicazione.Nella cura competente e amorevole che le figure professionali del “nostro” Asilo Nido donano ai nostribambini è contenuto il contributo essenziale perché ognuno di loro possa camminare verso il domanisenza dimenticare che, la “capacità di creare il mondo” che qui trova il suo luogo ideale, debba continuarea manifestarsi nei futuri contesti di vita.Andrea sta viaggiando e presto un altro scrigno dei ricordi custodirà nel tempo magie, conquiste, ricordi edemozioni del suo essere stato piccolo “accolto” e “curato” in un LUOGO DEL CUORE chiamato ASILONIDO.Mamma e papà di AndreaLAURA E CARLO


MANIPOLIAMOLA NEVE EPOI FACCIAMO UN BEL PUPAZZOTata: cosa c’è dentro la bacinella?Aurora: la neve che è venuta ieri e domani….Andrea: la neveTata: Com’è la neve bimbi?Mirko: bianca!Andrea: che il sole fa diventare ghiaccioBenedetta: è caldaTata: prova a toccare la neve Benny, com’è?Benedetta: fredda…puzza!Gabriele: è fredda…è dura!Elisa: fredda, fredda!Benedetta: l’ha mangiata Mirko…Mirko: è buona, ma è sporca?Andrea: anch’io l’assaggio!Federico: fredda, freddaTata: facciamo un pupazzo?Tutti: siii!Tata: e ora come lo chiamiamo bimbi?Elisa, Gabriele, Andrea: “Neve!”


Novembre 2007Primo giorno di asilo nido del mio primo figlio,NOAH, che agitazione!L’idea di affidare il mio bimbo ad altre persone chenon avevo ancora conosciuto, in un ambiente cheera totalmente estraneo sia a lui che a me comemamma, invece che sorpresa!Ho trovato un mondo nuovo, sereno che haconquistato la nostra fiducia e ha reso quei dueanni trascorsi lì semplicemente indimenticabili.Ottobre 2012Adesso tocca a MAYA (il mio secondo angelo)dover incominciare questo percorso magicoe pieno di un mare di cose da imparare, peròl’agitazione e l’ansia da parte di mamma non c’èstata perché questa volta so cosa vuol dire andareal nido. Questa tranquillità che noi genitorie figli riusciamo ad ottenere è il frutto di unacollaborazione a dir poco unica e speciale che letate riescono a far maturare.Dopo un piccolissimo periodo di “disperazione”da parte di Maya ora anche lei ha riposto la suafiducia in quelle tate fantastiche che con amore epazienza riescono a conquistare la fiducia di queibimbi. E per concludere sono felice di aver avutola possibilità di conoscere questo mondo serenochiamato NIDO.Mamma e papà di Noah e MayaELISA E ALESSANDROQuando un bimbo nasce ed esce dal “nido”della mamma, si cerca di fare l’impossibile perricreare un ambiente somigliante ad esso, perdare al piccolo indifeso tutte le cure amorevoli enecessarie alla sua crescita nel migliore dei modi…poi arriva, ma non per tutti, il temuto momento delsecondo distacco della mamma dal suo cucciolo:l’inserimento al nido d’infanzia!!!Quante paure e perplessità in merito, poichési affida la cosa più impor<strong>tante</strong> della propria vita amani non nostre estranee… poi, magari non a tutticosì serenamente e facilmente come è stato perla nostra bimba, ecco che i nostri piccoli di appenaun anno, muovono i primi passi in una societàa misura di bimbo, in un ambiente nonsolo confortevole e pulito, ma soprattuttoaccogliente, solare, col sapore di “casa”, in manicapaci di sorreggere i loro passi incerti, <strong>voci</strong>serene che calmano i loro pianti e le loro paure,occhi sorridenti che li guidano verso il loro futurodi piccoli individui: le tate!!!Un semplice, piccolo ma sentito GRAZIE misembra decisamente limitativo e insignificante perdimostrare quanta riconoscenza c’è nei nostricuori, non solo per il lavoro che svolgono le tate,ma per come questo lavoro è stato in grado direnderli dei bimbi sereni e felici di entrare ognimattina in questo magico posto che chiamiamoamorevolmente NIDO…Mamma e papà di AuroraDUBY E PAOLO


Quando il nostro bambino ha iniziato l’asilo nido era piccolo, aveva 15 mesi. Per noi, mamma e papà,era un po’ piccolino e questo ci preoccupava. Avevamo molte paure per il mangiare, per il sonnellinopomeridiano…devo dire che le educatrici hanno messo a nostro agio noi genitori e il bambino.Durante i primi giorni mi sono fermata in sezione per un po’, sostenendo con le gesta e lo sguardo ilbambino nelle sue esplorazioni ed incontri, accompagnandolo in questa nuova esperienza,con una presenzadiscreta, ma significativa.La durata della permanenza in questo primo periodo è stata graduale, per consentire albambino di entrare con i propri tempi e ritmi, nei tempi e ritmi del nido.Abbiamo avuto da subito la sensazione di un ambiente sereno e famigliare.Le emozioni sono state contrastanti. Da un lato la gioia di inserire il piccolo in un ambiente educativodiverso da quello famigliare, dall’altro la rassegnazione: il momento del distacco era arrivato. La prima uscitanon è certo stata facile, mi sentivo un po’ in colpa a lasciarlo lì. Ma poi questa emozione piano piano èscomparsa. Dal nido mi aspettavo, attese avverate, che il bambino vivesse alcune ore della giornata in unambiente adatto alle sue esigenze, con persone che sapessero dargli affetto e calore come in famiglia.Consiglio l’asilo nido a tutti, perché è una bella occasione per socializzare.Non si dovrebbe essere ansiosi, perché se i bimbi piangono o non vogliono lasciarci credo sia perché sentonoche noi non vogliamo lasciarli. Certo è impor<strong>tante</strong> conoscere bene educatrici e ambiente, rassicurarsi sututto e creare un rapporto di fiducia. Se c’è collaborazione tra famiglia e asilo, come abbiamo fattonoi, tutto potrà andare al meglio. Da genitori consideriamo l’esperienza dell’asilo nido molto impor<strong>tante</strong>per il bambino: comporta la capacità di organizzare sia le proprie esperienze di relazione in famiglia con igenitori e al nido con altri adulti e coetanei, sia le proprie conoscenze degli ambienti e degli oggetti: perquesto, abbiamo apprezzato l’amore che le tate impiegano per il loro lavoro e per rendere più serena lavita al bambino e a noi genitori.Mamma e papà di Antonio e AndreaMARIA E DAMIANO


Abbiamo portato in questo Nido tutti e tre i nostri figli: Marco, Enrica e Andrea...Abbiamo visto il nido crescere negli spazi e nel numero dei bambini.<strong>Una</strong> cosa che ricordiamo con particolare piacere è stata una recita di fine anno di “Biancaneve e i settenani”, in quell’occasione grazie alle serate lavoro si è creato un bellissimo gruppo tra i genitori…abbiamopartecipato con grande entusiasmo e quella recita ha dato il via a numerose relazioni che si sono consolidatenel tempo e hanno dato vita ad altre iniziative che ancora ci tengono legati… amicizie sbocciate grazieanche all’impegno delle educatrici che proponevano questi momenti di vita insieme al nidoanche per i genitori, momenti informali e di festa che invitano a partecipare e condividere….Noi abbiamo mandato i bimbi al nido non solo per necessità, ma per scelta…qui imparano a crescere,socializzare e fare <strong>tante</strong> attività che in altri contesti non avrebbero la possibilità di fare…Michele: a volte quando alla mattina piange piangerei anch’io…mi piace coccolarmeli...li ho sempre coinvoltitutti in quello che si fa, ho proprio voglia e desiderio di stare con loro…Entrando qui a volte cambiano tanto, perché per loro il distacco è molto impegnativo, ma crediamo nevalga la pena perché acquisiscono una buona capacità di comunicazione: imparano a stare con gli altri,a vivere e a giocare nel modo giusto, senza litigare, ma trovando il modo di mediare e questoè un insegnamento che porteranno con sè per tutta la vita…Imparano anche a farsi rispettare, sono stimolati a conoscere attività nuove e a scoprire i loro interessi…Presenza fondamentale è quella delle “tate”, un punto di riferimento per tutti, hanno sempre laparola giusta al momento giusto, anche per i genitori….ti accolgono con un sorriso che ti cambia lagiornata…ed è bellissimo quando ti descrivono le cose che fanno i bambini …fa un immenso piacere….Così deve essere un educatrice: solare, sorridente, positiva, vivace, ti deve trasmettere calore perché tuttoquesto ti solleva un po’ dalla difficoltà di lasciare il bambino.Mamma e papà di Marco, Enrica ed AndreaMARISA E MICHELE


...<strong>Una</strong><strong>storia</strong>senzafine...…dove si dovrebbe per convenzione scrivere la parola “Fine” noi continuiamo ad esserci…con questo“libricino” abbiamo cercato di rendervi partecipi del nostro presente e del nostro passato, ma con questonon si esaurisce il nostro impegno….…affinchè tutti i NOSTRI bimbi possano avere un futuro e consapevoli della grande responsabilità che questocomporta per ognuno di noi, ci ripromettiamo di perseguire gli obiettivi con sempre maggior impegno…restando al loro fianco…con competenza e passione…sostenendo i loro progressi…cercando di non perdere mai la capacità di farci stupire….osservandoli con curiosità…meravigliandoci ad ogni loro cambiamento…lasciandoci incantare tutti i giorni….


Unringraziamento......a tutte le persone, istituzioni, enti ed associazioni che hanno nel tempo partecipato con impegno per rendere ilnostro nido la bella realtà che è attualmente.Un particolare e affettuoso grazie lo rivolgo a tutto il personale che ha sempre prestato le proprie competenzecon umanità, serietà professionale e perché no, tanta allegria, al fine di creare un ambiente sereno ed accoglienteper tutti i bimbi che le famiglie hanno voluto affidarci…SILVIA LUDOVICO


Comune diLesignano de’ Bagni

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!