10 Febbraio 2013 - Giorno del ricordo : le foibe.
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IL GIORNO DEL RICORDO <strong>10</strong> FEBBRAIO <strong>2013</strong> LE FOIBE Dopo l'incubo <strong>del</strong>la SHOAH un altro inferno ha scosso l'umanità: <strong>le</strong> <strong>foibe</strong>. Oggi, 9 febbraio, i ragazzi <strong>del</strong><strong>le</strong> classi terze di scuola Secondaria si sono riuniti per ricordare <strong>le</strong> vittime <strong>del</strong><strong>le</strong> Foibe e per riaffermare il valore di una <strong>le</strong>gge (la <strong>le</strong>gge n. 92 <strong>del</strong> 30 marzo 2004) che finalmente riconosce il <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong> qua<strong>le</strong> giorno <strong>del</strong> <strong>ricordo</strong>, dopo troppi anni di colpevo<strong>le</strong> e ingiustificato si<strong>le</strong>nzio. Infatti, la storia <strong>del</strong><strong>le</strong> Foibe è una pagina dimenticata nella storia d'Italia tanto che nei libri di Storia l’argomento non viene mai affrontato. Gli alunni hanno cercato di dare una risposta al perché, a guerra ormai finita, migliaia di persone hanno perso la vita per mano di partigiani comunisti. Hanno voluto raccontare, ricordare e capire cosa è veramente successo. COSA SONO LE FOIBE? Le <strong>foibe</strong> sono <strong>del</strong><strong>le</strong> cavità naturali, presenti sul Carso. Alla fine <strong>del</strong>la Seconda guerra mondia<strong>le</strong> i partigiani comunisti di Tito vi gettarono (infoibarono) migliaia di persone, alcune dopo aver<strong>le</strong> fucilate, alcune ancora vive, colpevoli di essere italiane o contrarie al regime comunista.
CHI ERANO GLI INFOIBATI?Gli infoibati erano preva<strong>le</strong>ntemente italiani. Ingenera<strong>le</strong> tutti coloro che si opponevano al regimecomunista di Tito erano sloveni e croati. Tra gliitaliani vi erano ex fascisti, ma soprattutto gentecomune colpevo<strong>le</strong> solo di essere italiana e contro ilregime comunista.QUANTI FURONO GLI INFOIBATI?Purtroppo è impossibi<strong>le</strong> dire quanti furono gettati nel<strong>le</strong> <strong>foibe</strong>: circa1.000 sono state <strong>le</strong> salme esumate, ma molte cavità sonoirraggiungibili, altre se ne scoprono solo adesso. Si può parlare di6.000 - 7.000 persone uccise nel<strong>le</strong> Foibe, alla quali vanno aggiunte piùdi 3.000 persone scomparse nei gulag (campi di concentramento) diTito.
COSA VUOL DIRE INFOIBARE?Le vittime di Tito venivano condotte, dopo atrocisevizie, nei pressi <strong>del</strong>la foiba; qui gli aguzzini,bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ognisingola persona e, successivamente, <strong>le</strong>gavano gli uniagli altri sempre tramite il di ferro. I massacratori sidivertivano, nella maggior parte dei casi, a sparare alprimo malcapitato <strong>del</strong> gruppo che ruzzolavarovinosamente nella foiba spingendo con sé gli altri.LA FOIBA DI BASOVIZZALa cosiddetta "Foiba di Basovizza" è un pozzo minerario: essodivenne però nel maggio <strong>del</strong> 1945 un luogo di tortura per prigionieri,da parte dei partigiani comunisti di Tito, dapprima destinati ai campid'internamento al<strong>le</strong>stiti in Slovenia e successivamente giustiziati aBasovizza.
TESTIMONIANZA Un sopravvissuto fu Graziano Udovisi che racconta: tutto èincominciato il 5 maggio 1945. La guerra è ormai finita. Mi portaronoin un campo di concentramento. I partigiani di Tito si divertivano afarmi mangiare pezzi di carta ed ingoiare dei sassi. Poi mi spararonoqualche colpo all’orecchio. Insieme ad altri compagni finii a PozzoVittoria, dove alcuni di noi furono costretti a lanciarsi di corsacontro il muro. Caddero a terra con la testa sanguinante. I croati lifecero rialzare dandogli calci. A me toccò un castigo diverso: unabastonata terrificante sull’orecchio sinistro. Durante la notte ciportarono a Fianona. Per picchiarci ci trasferirono in una stanza piùgrande dove un uomo cominciò a pestarmi. Vedo entrare due divisee in una <strong>del</strong><strong>le</strong> due c’era una donna. Mi presero per i capellitrascinandomi davanti alla donna. Lei estrasse con calma la pistolae col calcio <strong>del</strong>l’arma mi spaccò la mascella. Poi prese il filo di ferroe lo strinse attorno ai nostri polsi <strong>le</strong>gandoci a due a due. Ci fecerouscire. Cominciò la marcia verso la foiba. Arrivati lì mi gettaronodentro. Ero precipitato sopra un alberello sporgente. Non vedevonulla, i cadaveri mi cascavano addosso. Riuscii a liberare <strong>le</strong> manidal filo di ferro e cominciai a risalire. Non respiravo più.All’improvviso <strong>le</strong> mie dita afferrarono una zolla d’erba. Guardaimeglio: erano capelli! Li afferrai e così riuscii a trascinare insuperficie anche un altro uomo: l’unico italiano, ad esseresopravvissuto al<strong>le</strong> <strong>foibe</strong>.Foibe e Shoah sono due tragedie differenti pernumero di persone coinvolte, per modalità diesecuzioni e motivi scatenanti.In comune hanno la soppressione <strong>del</strong>l’uomo nelcorpo e nell’anima.Un tema che <strong>le</strong>ga entrambi gli episodi èl’importanza dei diritti umani, infatti sia nel corso<strong>del</strong>la Shoah che negli stermini <strong>del</strong><strong>le</strong> Foibe i diritti<strong>del</strong><strong>le</strong> persone furono calpestati nel modo peggiore.
Questa brutta pagina <strong>del</strong>la storia non va conservata in un cassetto e dimenticata, perché <strong>le</strong> tragedie <strong>del</strong> passato non si devono ripetere in futuro. Bisogna mostrare rispetto per quei morti di cui, purtroppo, non esiste una cifra precisa. Non dobbiamo dimenticare <strong>le</strong> loro sofferenze e la sofferenza di chi è rimasto vivo, ma comunque distrutto nell’animo. GLI ALUNNI DELLE CLASSI III LE DOCENTI