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Working Paper of Public Health Volume 2012 - Azienda Ospedaliera ...

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<strong>Azienda</strong> <strong>Ospedaliera</strong> Nazionale“SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”<strong>Working</strong> <strong>Paper</strong> <strong>of</strong> <strong>Public</strong> <strong>Health</strong>nr. 19/<strong>2012</strong>Altri studi (Gorman et al., 2009)13 si sono s<strong>of</strong>fermati sulla difficoltà di tornare al lavoro dopola diagnosi di impaccio neurocognitivo; è emerso che si tratta di un processo difficile ecomplesso, principalmente per le persone non occupate più da tempo. Inoltre tra quelli checontinuano a lavorare è statisticamente più probabile rilevare una diminuita efficacia; inparticolar modo le aree della memoria e delle funzioni esecutive sono emerse esseremaggiormente implicate ( Van Gorp et al., 1999)14. La letteratura concorda sulla necessità diutilizzare le valutazioni neuropsicologiche come strumento predittivo per un successivoritorno al lavoro e per individuare le potenziali aree cognitive da riabilitare.Mentre l’incidenza di HAD si è ridotta in seguito all’introduzione della terapia antiretroviraledi combinazione (cART), la prevalenza generale dei disturbi neuro-cognitivi è in aumento,verosimilmente in relazione all’aumento nel tempo di nuovi casi incidenti e dellasopravvivenza dell’infezione da HIV, interessando il 25-50% dei pazienti.È perciò importante identificare quanto prima le persone con impaccio cognitivoessenzialmente per le seguenti ragioni:- I trattamenti con i farmaci antiretrovirali hanno dimostrato progressi nel funzionamentocognitivo di adulti e bambini con deficit di grado lieve.- Gli studi hanno dimostrato che i pazienti con esperienze di alterazioni sono meno aderentialle terapie di quelli senza alcun tipo di difficoltà.- I disturbi neuro cognitivi sono un forte predittore di encefalite da HIV, riscontrata postmortem.- E’ noto che le disfunzioni cognitive peggiorano la qualità della vita ( Griffin, Gerhardstein,2010)15.Vi sono tuttavia, nel paziente con infezione da HIV, delle condizioni-comorbosità di per sépotenzialmente associate a disturbo neuro cognitivo, che possono contribuire o sosteneretotalmente il deficit cognitivo, e confondere la diagnosi di HAND. Ci riferiamo, inparticolare, alle condizioni di s<strong>of</strong>ferenza affettiva, i disturbi d’ansia, le possibiliproblematiche psichiatriche più o meno associate all’instaurarsi una patologia cronica, all’usopassato o attuale di sostanze d’abuso e, non ultime, le condizioni di co-infezione con leinfezioni da HCV, la cirrosi epatica e altre comorbosità internistiche. Nello specifico occorresegnalare che alcuni pazienti presentano in associazione all’HIV infezione da Lue, tale dacompromettere il quadro neuro-cognitivo in modo elettivo e primario.6

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