11.07.2015 Views

GRANDANGOLO Sinergia vincente per la - Promedianet.it

GRANDANGOLO Sinergia vincente per la - Promedianet.it

GRANDANGOLO Sinergia vincente per la - Promedianet.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>GRANDANGOLO</strong>BONIFICHE AMBIENTALI: PUNTO DI INCONTRO TRA PETROLTECNICA Edi Alessandro SIAD Bignami<strong>Sinergia</strong> <strong>vincente</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong>bonifica di s<strong>it</strong>i contaminatiIl caso di <strong>la</strong>voro in esame è <strong>la</strong> bonifica di un acquifero contaminato da idrocarburimediante micro-diffusione di ossigeno puro. Si tratta di un esempio virtuoso in cui dueaziende appartenenti a settori distinti trovano un terreno comune di azione condividendole proprie tecnologie e il proprio know-how.a cura di Dott. Geol. Stefano Di Nauta*, Ing. Virglio Pagliarani*, Dott. Geol. Stefano Passarino*, Ing. Giorgio Bissolotti**, Dott.ssa Eleonora Pasinetti**, Ing. Miche<strong>la</strong> Peroni**,Dott.Pietro Ferraro***, Dott. Marcello Mancini*** (*Petroltecnica S.p.A. **Siad S.p.A. – Laboratorio di Biologia e Chimica Ambientale - *** Eni S.p.A. – Divisione Refining & Marketing - Roma)Progetto Ambientale ‘La Magdalena’ in Patagonia,in Argentina, in col<strong>la</strong>borazione tra Petroltecnica e WWF (Coo<strong>per</strong>azione e sviluppo)Petroltecnica nasce nel 1950 con unamission ben precisa: contribuire al<strong>la</strong>risoluzione delle problematiche ambientalidi suolo e sottosuolo. Oggi forniscesoluzioni ‘chiavi in mano’ nelleproblematiche dei seguenti amb<strong>it</strong>i industriali:serbatoi interrati, dismissioniindustriali, gestione dei sistemi di bonifica<strong>per</strong> suoli e falde e global service deirifiuti. Dal 1985 l’Un<strong>it</strong>à Bonifiche Ambientalidi Petroltecnica offre soluzioni<strong>per</strong>sonalizzate <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione integratadelle problematiche ambientali.La società ha sviluppato un ‘pacchettocompleto’: dal<strong>la</strong> consulenza al<strong>la</strong> caratterizzazioneambientale del sottosuolodal<strong>la</strong> e<strong>la</strong>borazione di analisi di rischios<strong>it</strong>o specifiche al<strong>la</strong> progettazione e instal<strong>la</strong>zionedi sistemi di messa in sicurezzae bonifica, fino allo sviluppo egestione del mon<strong>it</strong>oraggio. In questoamb<strong>it</strong>o si inserisce l’attiv<strong>it</strong>à di ricerca esviluppo di tecnologie atte a fornirenuove soluzioni a problematiche diinquinamento del sottosuolo che sisono rilevate recalc<strong>it</strong>ranti all’applicazionedi tecniche di bonifica convenzionali.Nasce in tal modo anche <strong>la</strong> ricercadi partner qualificati <strong>per</strong> realizzare insinergia soluzioni innovative.


Sistemi di bonifica tradizionaliSIAD Spa è un azienda che o<strong>per</strong>a nel settore del<strong>la</strong> produzione di miscele di gas e del<strong>la</strong> loro applicazione nel mondo industriale. All’interno del<strong>la</strong>propria struttura, <strong>la</strong> società riconosce al settore del<strong>la</strong> Ricerca e Sviluppo una grande importanza. In quest’ottica, nel 1989, all’interno del<strong>la</strong> propriafunzione di ricerca, SIAD crea il Laboratorio di Biologia e Chimica Ambientale a supporto dell’applicazione dei gas nel settore del<strong>la</strong> depurazionedelle acque reflue. Oggi il Laboratorio è un centro di ricerca applicata nel settore ambientale, vantando una vasta es<strong>per</strong>ienza nello studio degliimpianti di depurazione. Il <strong>la</strong>boratorio è specializzato nello studio di fattibil<strong>it</strong>à dei processi depurativi, attraverso l’esecuzione di s<strong>per</strong>imentazioni conimpianti pilota supportate da indagini anal<strong>it</strong>iche chimiche e biologiche. Il Laboratorio col<strong>la</strong>bora con Univers<strong>it</strong>à e Centri di Ricerca su progetti finalizzatiallo studio di nuovi processi e tecnologie volti al<strong>la</strong> soluzione di problematiche ambientali sempre più complesse. L’es<strong>per</strong>ienza acquis<strong>it</strong>a neglianni fanno del Laboratorio il partner ideale <strong>per</strong> lo sviluppo di nuovi progetti e tecnologie, con un preciso impegno <strong>per</strong> <strong>la</strong> salvaguardia dell’ambiente.L’incontro di SIAD e Petroltecnica nasce a segu<strong>it</strong>o di un’esigenza specifica rilevata da Petroltecnica nell’amb<strong>it</strong>o di uno studio preliminare di fattibil<strong>it</strong>àdi trattamento di un s<strong>it</strong>o contaminato. In partico<strong>la</strong>re si riscontrava l’esigenza di identificare una tecnologia che promuovesse l’attiv<strong>it</strong>à di bioremediationsenza <strong>per</strong>ò avere effetti di vo<strong>la</strong>tilizzazione dei contaminati ed eserc<strong>it</strong>ando il minore impatto possibile sul s<strong>it</strong>o da bonificare dal punto di vistadi ingombri e/o ostacoli. SIAD ha brevettato un sistema di iniezione di ossigeno puro in falda. Tale sistema si basa sull’iniezione in falda di ossigenopuro secondo flussi molto ridotti. L’ossigeno viene diffuso mediante un diffusore micro strutturato che consente di raggiungere rese di dissoluzionesu<strong>per</strong>iori al 95%, rendendo praticamente trascurabili gli effetti di vo<strong>la</strong>tilizzazione dei contaminanti. L’impiego di gas in flussi molto ridotti consente dicontenere notevolmente i volumi di stoccaggio utili all’esecuzione del<strong>la</strong> bonifica, <strong>per</strong>mettendo di realizzare sistemi di alimentazione compatti, alloggiabilianche in pozzetti interrati. Nel<strong>la</strong> presente re<strong>la</strong>zione sono illustrati i risultati di un intervento di bonifica di acque di falda contaminate da idrocarburimediante micro-diffusione di ossigeno puro. Tale intervento è stato effettuato in un’area cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da un ex P.V. carburanti, ubicato nel Comunedi Iseo in un amb<strong>it</strong>o di partico<strong>la</strong>re sensibil<strong>it</strong>à dal punto di vista ambientale. L’intervento è stato realizzato nel <strong>per</strong>iodo febbraio 2008-settembre2009 con l’esecuzione di una prima fase di test pilota in s<strong>it</strong>o e una seconda fase di instal<strong>la</strong>zione full scale ed avvio dei sistemi di bonifica. Esso haavuto <strong>la</strong> duplice final<strong>it</strong>à di valutare l’applicabil<strong>it</strong>à del<strong>la</strong> biostimo<strong>la</strong>zione dei microorganismi aerobici principali fautori del<strong>la</strong> biodegradazione dei compostiidrocarburici e dell’Mtbe e di dimensionare i sistemi a <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong> al fine di raggiungere gli obiettivi di bonifica previsti <strong>per</strong> il s<strong>it</strong>o.Cenni sul<strong>la</strong> tecnologia applicataIl ri<strong>la</strong>scio nei corpi idrici di sostanze contaminantibiodegradabili determina il generale dei processi di biodegradazione aerobicaL’ossigeno disciolto consente <strong>la</strong> stimo<strong>la</strong>zioneabbassamento del livello di Ossigeno Disciolto(OD). In dettaglio, <strong>la</strong> degradazione delle idrocarburiche <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a dei microrganismidel<strong>la</strong> contaminazione dovuta a sostanzesostanze idrocarburiche risulta più favor<strong>it</strong>a incondizioni aerobiche rispetto a quelle anaerobiche.Le sostanze biodegradabili (<strong>per</strong> es.gli idrocarburi) sono utilizzate da microrganismiaerobici come fonte di energia e vengonometabolizzate con l’utilizzo dell’OD.L’immissione di ossigeno puro in falda consentedi raggiungere elevate concentrazionidi ossigeno disciolto nel punto di iniezione(40-50 mg/l), favorendone <strong>la</strong> diffusione nell’intornograzie al gradiente di concentrazioneche si viene così a indurre.Partico<strong>la</strong>re sistema di iniezione ossigeno Siadautoctoni. Nel caso specifico è stato utilizzatoun sistema di micro-diffusione in falda diossigeno gassoso. In fase di test pilota leverifiche in s<strong>it</strong>o hanno previsto l’iniezione diuna misce<strong>la</strong> di gas così composta: 90%ossigeno – 5% Neon – 5% kripton.L’utilizzo di gas inerti come Neon e Kripton èstato valutato in re<strong>la</strong>zione alle loro caratteristichedi rilevabil<strong>it</strong>à anal<strong>it</strong>ica e <strong>per</strong> il loro pesomoleco<strong>la</strong>re rispettivamente più basso e piùalto dell’ossigeno. Mentre l’ossigeno puòessere consumato dai microorganismi <strong>per</strong> <strong>la</strong>degradazione delle sostanze contaminanti,Neon e Kripton, gas inerti, non rientrano neiprocessi metabolici e quindi non subisconoconsumo. Tali gas consentono quindi unostudio indisturbato del<strong>la</strong> capac<strong>it</strong>à di diffusionedel<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> iniettata.n. 10 - Dicembre ‘10 25


<strong>GRANDANGOLO</strong>BONIFICHE AMBIENTALI: PUNTO DI INCONTRO TRA PETROLTECNICA E SIADè proceduto al<strong>la</strong> progettazione e al<strong>la</strong> realizzazionedi un campo prova così cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o: pozzodi iniezione VEP2; pozzo pul<strong>it</strong>o (Bianco) PM10;pozzo di monte PM4 bis; pozzi di valle VMP1bis – PM1; pozzo <strong>la</strong>terale PM6 bis. In fase diprova pilota, che ha previsto l’iniezione di ossigenopuro a partire dal punto VEP 2 <strong>per</strong> un<strong>per</strong>iodo complessivo di circa 2 mesi, in corrispondenzadi tutti i pozzi del campo prova, si èproceduto al<strong>la</strong> misurazione dei seguenti parametri:variazione di concentrazione dei contaminatiin corso di esecuzione del<strong>la</strong> prova nell’amb<strong>it</strong>odi iniezione; analisi dei gas tracciantiinerti (neon e kripton) iniettati contestualmenteall’ossigeno <strong>per</strong> <strong>la</strong> verifica del raggio di influenza;misura dei parametri indice del<strong>la</strong> biodegrazionetra cui: ossigeno disciolto, potenzialeredox, pH. Contestualmente alle prove incampo, su campioni di acqua prelevati in s<strong>it</strong>o,sono state effettuate le seguenti prove di <strong>la</strong>boratorio:test respirometrici in condizioni: aerobiche,aerobiche abiotiche e anossiche; analisidel<strong>la</strong> CO 2prodotta contestualmente ai testrespirometrici; analisi microbiologiche.Mon<strong>it</strong>oraggio off-gasModello concettuale del s<strong>it</strong>oIl s<strong>it</strong>o oggetto del<strong>la</strong> bonifica è ubicato lungo <strong>la</strong>Strada Provinciale Iseo-Rovato nel Parco delleTorbiere del Sebino e presenta una su<strong>per</strong>ficie dicirca 1500 m 2 . Le principali caratteristicheambientali del s<strong>it</strong>o sono così riassumibili:• dal punto di vista l<strong>it</strong>ostratigrafico, in corrispondenzadel primo sottosuolo dell’area d’interventosi osservano, da monte verso valle,depos<strong>it</strong>i morenici e fluvog<strong>la</strong>ciali cost<strong>it</strong>uti dacomponenti ghiaioso-sabbiose prevalenti ineteropia con depos<strong>it</strong>i di torbiera e <strong>la</strong>custri cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>iprevalentemente da alternanze di orizzontilimosi, limoso-argillosi, torbosi e argillosi;• dal punto di vista idrogeologico il sottosuolodell’area d’intervento presenta un acquiferocon caratteristiche che variano da libero asemi-libero con significate variazioni del livellofreatico comprese fra 2,5 m e 3,5 m dal pianocampagna (p.c.). Le prove di portata in s<strong>it</strong>uesegu<strong>it</strong>e hanno <strong>per</strong>messo di riscontrare valoridi conducibil<strong>it</strong>à idraulica (k) dell’acquiferosu<strong>per</strong>ficiale molto variabili: nell’ordine di 3,0 xTabel<strong>la</strong> 1 - Grado del<strong>la</strong> contaminazione prima degli interventi di bonifica10-4 m/sec in corrispondenza dei depos<strong>it</strong>isabbioso-ghiaiosi; nell’ordine di 3,5 x 10-6m/sec in corrispondenza dei terreni a granulometriapiù fine presenti a valle del s<strong>it</strong>o;• <strong>la</strong> contaminazione risulta cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da sostanzeidrocarburiche derivanti da benzine e gasoli<strong>per</strong> autotrazione disciolte in falda. L’ent<strong>it</strong>à del<strong>la</strong>contaminazione nelle acque sotterranee dels<strong>it</strong>o è riassunta nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 1.Modal<strong>it</strong>à di esecuzioneed es<strong>it</strong>i del<strong>la</strong> prova pilotaSul<strong>la</strong> base del modello concettuale del s<strong>it</strong>o, siEs<strong>it</strong>i del<strong>la</strong> prove pilotaI pozzi che inizialmente hanno evidenziato <strong>la</strong>presenza di contaminazione residuale da idrocarburi,VEP2 (pozzi di iniezione) e VMP1(pozzo di mon<strong>it</strong>oraggio ubicato a 2,3 m da VEP2 lungo il gradiente di falda), nel <strong>per</strong>iodo diprova hanno mostrato i seguenti comportamenti:<strong>la</strong> quasi immediata rimozione del<strong>la</strong> contaminazioneda idrocarburi ed MtBE nel pozzoVEP 2; nel pozzo VMP1-bis si è riscontrata <strong>la</strong>scomparsa degli idrocarburi leggeri dopo circaun mese dall’inizio del test. In corrispondenzadell’ultimo prelievo si rileva <strong>la</strong> presenza del soloparametro MtBE (80 mg/l). La distribuzionedell’ossigeno disciolto nel <strong>per</strong>iodo di provarisulta caratterizzato dal seguente trend:• ad eccezione del pozzo di iniezione, VEP 2dove i valori di OD passano da una concentrazioneiniziale di 0,60 mgO 2/l (25/02/08) aduna concentrazione di 45 mgO 2/l (04/04/08),nei pozzi più prossimi al punto di iniezione nonsi osservano importanti variazioni del parametroOD;• le basse variazioni di concentrazione di ODnei pozzi PM6 e VMP1, che si trovano all’internodel plume di contaminazione, sono stateattribu<strong>it</strong>e al consumo di O 2da parte dei microrganismiatti al<strong>la</strong> degradazione biologica del<strong>la</strong>contaminazione;• al contrario, il pozzo PM-1, ubicato a valle delpunto di iniezione in una zona non contaminata,evidenzia maggiori incrementi di OD (da 3 a26 n. 10 - Dicembre ‘10


Figura 1 - Trend del<strong>la</strong> contaminazione in VEP 2Figura 2 - Trend del<strong>la</strong> contaminazione in VMP1-bis5 mgO 2/l).Sul<strong>la</strong> base dei risultati sopra esposti si evidenziacome già al termine del<strong>la</strong> prova pilota gliidrocarburi e il benzene presenti inizialmentesono stati completamente rimossi, mentrerisultava ancora presente il composto Mtbe.L’analisi dei gas traccianti ha evidenziato quantosegue:• rispetto al fondo naturale, il kripton è statorilevato già dopo 15 giorni dall’iniezione neipozzi PM6 e VMP1 posti rispettivamente a 0,9e 2,3 m dal punto di iniezione. Il kripton comparenel pozzo PM1, localizzato a 5,2 metridall’iniezione, dopo 1 mese;• il raggio di influenza del<strong>la</strong> micro-diffusionedell’ossigeno in falda può essere stimato incirca 4-5 m dopo 30 giorni di iniezione.Le indagini microbiologiche hanno evidenziatoche il s<strong>it</strong>o è caratterizzato dal<strong>la</strong> presenza di unaflora batterica autoctona in grado di ossidare gliinquinanti specifici <strong>per</strong> via aerobica. In dettaglio,al<strong>la</strong> fine del test si osserva una generaleFigura 3 - Confronto Concentrazioni O 2vs MtBEcresc<strong>it</strong>a del<strong>la</strong> microflora specifica atta al<strong>la</strong>degradazione del<strong>la</strong> contaminazione presente(da 1 a 3 ordini di grandezza <strong>per</strong> gli ossidantispecifici e da 1 a 2 ordini di grandezza <strong>per</strong> iden<strong>it</strong>rificanti specifici).I test respirometrici hanno convalidato <strong>la</strong> viaaerobica di biodegradazione evidenziando <strong>la</strong>completa rimozione del<strong>la</strong> contaminazione presentein acqua di falda anche in <strong>la</strong>boratorio.L’attiv<strong>it</strong>à di biodegradazione del<strong>la</strong> contaminazionein condizioni aerobiche trova confermaanche nel<strong>la</strong> produzione di CO 2.Intervento di bonificaprogettazione full scaleDall’e<strong>la</strong>borazione dei dati del<strong>la</strong> prova pilotasono stati dimensionati gli interventi di bonificafull scale ed in partico<strong>la</strong>re:• raggio di influenza (ROI) non su<strong>per</strong>iore a 4 m.Tale raggio è in grado di generare un’area diinfluenza che <strong>per</strong>metterà di interessare, attraversol’instal<strong>la</strong>zione di 6 punti di iniezione, tuttal’area contaminata;• tempi di bonifica <strong>per</strong> <strong>la</strong> completa rimozionedel parametro MtBE ancora presente in falda altermine delle prove pilota, stimati in circa 12mesi dall’avvio dei sistemi. A 6 mesi dall’avvioè stata prevista una prima fase di spegnimentodei sistemi finalizzata al<strong>la</strong> valutazione di eventualieffetti rebound.Nel<strong>la</strong> figura 3 è riportato il trend delle concentrazionidel parametro MtBE in amb<strong>it</strong>o di provapilota e bonifica confrontato con <strong>la</strong> distribuzionedel parametro OD nelle acque di falda.La prima linea verticale indica il termine delleprove pilota in s<strong>it</strong>o, mentre <strong>la</strong> seconda linea verticaleindividua <strong>la</strong> prima interruzione dell’iniezioneal termine dei primi 6 mesi di attiv<strong>it</strong>à. Al completamentodelle attiv<strong>it</strong>à di bonifica, una voltariattivati i sistemi al verificarsi dell’effettorebound (121 mg/l di MtBE) si osserva <strong>la</strong> completaeliminazione di tutti i composti d’interesse.ConclusioniL’intervento di bonifica si è concluso raggiungendogli obiettivi prefissati, incluso <strong>la</strong> completaeliminazione di un composto recalc<strong>it</strong>rantecome l’MtBE. Tale risultato è stato raggiuntocon una tecnologia innovativa che non haprevisto emungimenti di acque e successiv<strong>it</strong>rattamenti prima dello scarico, con completoannul<strong>la</strong>mento dell’impatto sul<strong>la</strong> risorsa idricaoggetto di bonifica. Questo intervento innovativoha <strong>per</strong>messo di eliminare totalmente <strong>la</strong>produzione di rifiuti (ad es. acque di scarico ecarboni attivi esausti) che sono generalmenteprodotti dagli interventi tradizionali di bonificadelle falde idriche.n. 10 - Dicembre ‘10 27

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!