11.07.2015 Views

Rapporto stato foreste al 31 dicembre 2011 - Ersaf

Rapporto stato foreste al 31 dicembre 2011 - Ersaf

Rapporto stato foreste al 31 dicembre 2011 - Ersaf

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Leonardo S<strong>al</strong>veminiAssessore ai Sistemi Verdi e Paesaggiodi Regione LombardiaIn controtendenza con l’andamento mondi<strong>al</strong>e, ma in linea con quello degli <strong>al</strong>tri stati dell’Unioneeuropea, d<strong>al</strong> 1945 ad oggi il patrimonio forest<strong>al</strong>e lombardo non solo non è c<strong>al</strong>ato, ma è addiritturaraddoppiato!Oggi infatti, per effetto di una normativa stat<strong>al</strong>e e region<strong>al</strong>e rigorosa ed in continua evoluzione,Regione Lombardia si pone <strong>al</strong>l’avanguardia fra le regioni it<strong>al</strong>iane nel tutelare efficacemente le <strong>foreste</strong> emantenere sotto controllo la gestione del territorio. Sul rispetto della normativa vigilano il CorpoForest<strong>al</strong>e dello Stato e 2.600 Guardie Ecologiche Volontarie.I dati raccolti da ERSAF in questo quinto “<strong>Rapporto</strong> sullo Stato delle Foreste”, in particolare neicapitoli sul sistema foresta legno e sui cambi di destinazione d’uso del bosco, evidenziano che solo untrentesimo del consumo annuo di suolo in Lombardia va a scapito del bosco, che pure occupa quasi il26% del territorio region<strong>al</strong>e.La superficie disboscata è minima, soprattutto se la si paragona <strong>al</strong> fatto che ogni anno inLombardia nascono in media più di 1.000 ettari di nuovi boschi, sia per la re<strong>al</strong>izzazione di nuovi boschipromossa d<strong>al</strong>le politiche comunitarie e region<strong>al</strong>i, sia per l’attuazione di interventi compensativi(obbligatori in caso di trasformazione del bosco), sia per la colonizzazione spontanea dei terreniabbandonati in montagna.Il problema dei boschi lombardi non è quindi la “deforestazione”, ma semmai lasottoutilizzazione. Nonostante la crescita continua del bosco, i tagli per il legname sono minimi einteressano meno di un quinto della crescita annua del bosco. Quattro quinti della crescita annuarimane in bosco a invecchiare prima e a degradarsi poi. Lasciar marcire il legno in bosco è uno sprecoecologico, prima che un danno economico: infatti una foresta che invecchia si indebolisce e diventa facilepreda di attacchi parassitari ed intemperie.L’obbiettivo della Direzione Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio è v<strong>al</strong>orizzare gli aspetti ancheproduttivi del bosco, attivando processi di filiera, qu<strong>al</strong>e strategia di sostegno <strong>al</strong>le attività dimanutenzione e cura del territorioLa disponibilità di legname, risorsa rinnovabile, rappresenta una opportunità di lavoro permolte famiglie: le oltre 220 imprese boschive, i 25 Consorzi Forest<strong>al</strong>i, la tradizione lombarda dilavorazione del legno, che si esprime attraverso centinaia di imprese del settore, le centr<strong>al</strong>i energetiche abiomassa legnosa.Intenzione di Regione Lombardia è sostenere queste politiche, sapendo coniugare i benefici dinatura ambient<strong>al</strong>e con le ricadute positive di carattere produttivo ed economico a favore delle Comunitàe degli operatori del territorio.


PremessaL’annata presa in esame nel V <strong>Rapporto</strong> sulloStato delle Foreste della Lombardia, il <strong>2011</strong>,coincide con l’anno internazion<strong>al</strong>e delle<strong>foreste</strong>. Nel <strong>2011</strong> l’ONU ha chiamato le Nazionidel Mondo <strong>al</strong>la riflessione su un bene tantodiffuso quanto fondament<strong>al</strong>e per la s<strong>al</strong>ute delPianeta e per la vita dell’uomo nei suoimolteplici aspetti: ecologico, economico,sociologico, psicologico.Regione Lombardia ha anticipato i tempi;importanti riflessioni e energiche iniziativesono state intraprese negli ultimi anni,cosicché il <strong>2011</strong> rappresenta non un punto dipartenza, bensì una tappa intermedia versouna migliore e maggiore gestione dei boschi.Il quinquennio di indagini 2007-<strong>2011</strong>, svoltenell’ambito di redazione del <strong>Rapporto</strong> sullo<strong>stato</strong> delle <strong>foreste</strong>, ha accompagnato gli sforziprofusi da Regione Lombardia, tesa da un latoa ridare cura e v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> bosco e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro ainfondere nuovo vigore <strong>al</strong> settoreselvicoltur<strong>al</strong>e lombardo, volano economico chegarantisce materia prima in un mondo che ne èsempre più esigente.Come per i precedenti anni di pubblicazione,l’obiettivo del <strong>Rapporto</strong> è illustrare in modoquanto più ampio possibile la situazione deiboschi e delle attività umane che li riguardano,siano esse dovute <strong>al</strong>l’Amministrazione pubblicao <strong>al</strong>le attività private.I dati illustrati nel <strong>Rapporto</strong>, se nondiversamente precisato, si riferiscono <strong>al</strong>periodo 1° gennaio <strong>2011</strong> - <strong>31</strong> <strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong>.Come sempre, forma e contenuti del documentosono aperti a critiche e suggerimenti.I professionisti del settore, le Associazioni, gliEnti di Ricerca e gli Enti forest<strong>al</strong>i hannopartecipato <strong>al</strong> progetto col loro apporto e sonoinvitati a farlo ad ogni redazione annu<strong>al</strong>e.Per ogni proposta o segn<strong>al</strong>azione potetecontattare la Struttura Foreste della DirezioneGener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio:<strong>foreste</strong>@regione.lombardia.itLe annu<strong>al</strong>ità precedenti del <strong>Rapporto</strong> sono disponibili in formato pdfsul sito della Direzione Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio,www.sistemiverdi.regione.lombardia.it nel can<strong>al</strong>e “pubblicazioni”, sezione “boschi e <strong>foreste</strong>”e sul sito di ERSAF,www.ersaf.lombardia.itnella sezione <strong>foreste</strong> e <strong>al</strong>peggi


IndiceModulo 1 – CONSISTENZA E QUALITÀ DELLE FORESTEI boschi della Lombardia 2Modulo 2 - NORMATIVA, PROGRAMMI E RICERCA FORESTALENormativa e politiche forest<strong>al</strong>i 6Programmi sulle <strong>foreste</strong> lombarde 9Ricerca nel settore forest<strong>al</strong>e 16Modulo 3 - IL SISTEMA BOSCO E IL TERRITORIOStato della pianificazione 22Viabilità agro-silvo-pastor<strong>al</strong>e 23Le <strong>foreste</strong> di Rete Natura 2000 e della Rete Ecologica Region<strong>al</strong>e 26Re<strong>al</strong>izzazione di nuovi boschi 29Trasformazione e compensazione 30Dinamica della superficie boscata 32Modulo 4 - LA FILIERA BOSCO-LEGNOLa situazione in Lombardia: il patto per la filiera bosco-legno-energia 34Il ruolo del sistema region<strong>al</strong>e nel settore forest<strong>al</strong>e 35Prodotti legnosi forest<strong>al</strong>i 37Pioppicoltura 39Certificazione forest<strong>al</strong>e 47Produzione vivaistica forest<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 48Imprese boschive 51Consorzi forest<strong>al</strong>i 55Formazione forest<strong>al</strong>e 60Dottori Agronomi e Forest<strong>al</strong>i 62Enti forest<strong>al</strong>i 64Caso studio: centr<strong>al</strong>i a biomassa 65Modulo 5 - LA DIFESA DEL BOSCO E LA PREVENZIONE DELLE CALAMITÀAndamento meteorologico 68Il panorama fitosanitario forest<strong>al</strong>e 70Eventi meteorologici intensi 76Incendi boschivi 77Illeciti forest<strong>al</strong>i 81Introiti delle sanzioni per danni ai boschi 82Modulo 6 - IL BOSCO E L'UOMOFruizione dei boschi 84Eventi nei boschi (Foreste da vivere, Di Parco in Parco, ecc.) 87<strong>2011</strong> Anno Internazion<strong>al</strong>e delle Foreste 91Appendice 1: Definizioni 93Appendice 2: Andamento plurienn<strong>al</strong>e dei princip<strong>al</strong>i dati del settore forest<strong>al</strong>e 94


MODULO 1Consistenza e qu<strong>al</strong>ità delle <strong>foreste</strong>


I boschi della LombardiaSuperficie a boscoSerbatoio forest<strong>al</strong>e CO2 (INEMAR)Assorbimento annuo CO2 (INEMAR)620.719 ha103,6 Mt3,0 MtSUPERFICIELa superficie boscata region<strong>al</strong>e <strong>al</strong> <strong>31</strong> <strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong> èstimata 1 in 620.719 ettari, in crescita di 597 ettaririspetto <strong>al</strong>la stima del precedente anno, pari <strong>al</strong>lo 0,096%del bosco region<strong>al</strong>e.Nell’ultimo anno i residenti lombardi sono aumentati di74.834 unità 2 . La quantità di bosco pro-capite 3 disponibileè ora pari a 621,2 mq, in diminuzione di 3,6 mq rispetto <strong>al</strong>precedente anno.SUDDIVISIONE ALTIMETRICA E PER PROVINCEL’andamento rispecchia nel complesso quanto osservatonegli ultimi anni, con il bosco montano che aumenta di254 ettari a causa dell’avanzata natur<strong>al</strong>e dellavegetazione mentre il bosco planizi<strong>al</strong>e guadagna 308ettari grazie soprattutto agli imboschimenti artifici<strong>al</strong>i.Anche la collina riesce ad avere un bilancio positivo,anche se con v<strong>al</strong>ori assai minori (+35 ha).Il bilancio a livello di singola provincia mette in lucecontesti diversi, con la provincia di Como e di Varese che,pur disponendo di un discreto imboschimento natur<strong>al</strong>enelle loro porzioni montane, non riescono a compensarele trasformazioni d’uso avvenute nei settori planizi<strong>al</strong>e ecollinare. Nelle restanti province il bosco è in crescita. Ilguadagno massimo in termini assoluti di superficie spetta<strong>al</strong>la provincia di Pavia, con +190 ettari dovuti per lo più anuovi boschi creati in contesti fluvi<strong>al</strong>i.Per il medesimo motivo, le province di Cremona (+2,66%)e Mantova (+2,02%) registrano un virtuoso aumentodella percentu<strong>al</strong>e coperta da bosco (“indice di boscosità”).60%50%40%30%20%Nel quinquennio 2007-<strong>2011</strong> la pianura ha guadagnato1.949 ettari di bosco, re<strong>al</strong>izzando un incremento del4.4%, una media dello 0.88% l’anno, confermata anche inquest’ultimo monitoraggio.10%0%BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VAIndice di boscosità provinci<strong>al</strong>eHa boscoPIANURA COLLINA MONTAGNA tot<strong>al</strong>e provinci<strong>al</strong>e% bosco inpianura% dipianuracoperta daboscoHa bosco% bosco incollina% di collinacoperta daboscoHa bosco% bosco inmontagna% dimontagnacoperta daboscoHa boscosuddivisionedel bosco fraprovince% diterritoriocoperto daboscoVariazionerispetto a2010Variazionepercentu<strong>al</strong>esu boscoesistenteBG 2.716 2% 4,0% 12.709 11% 39% 99.027 87% 57% 114.451 18,4% 41,6% 83 0,07%BS 2.429 1% 1,7% 15.024 9% 20% 152.189 90% 58% 169.642 27,3% 35,5% 128 0,08%CO 2.274 4% 24,3% 11.640 18% 35% 49.465 78% 58% 63.379 10,2% 49,5% -80 -0,13%CR 3.503 100% 2,0% 0 0 3.503 0,6% 2,0% 91 2,66%LC 0 8.105 19% <strong>31</strong>% 34.681 81% 63% 42.786 6,9% 52,7% 82 0,19%LO 2.675 100% 3,4% 0 0 2.675 0,4% 3,4% 14 0,51%MN 2.097 69% 1,0% 936 <strong>31</strong>% 5% 0 3.033 0,5% 1,3% 60 2,02%MI 10.761 100% 6,7% 0 0 10.761 1,7% 6,7% 39 0,37%MB 2.099 62% 7,4% 1.283 38% 16% 0 3.382 0,5% 9,3% 10 0,29%PV 10.441 28% 4,7% 10.085 27% 21% 17.140 46% 59% 37.665 6,1% 12,7% 190 0,51%SO 0 0 114.822 100% 36% 114.822 18,5% 35,9% 43 0,04%VA 7.037 13% 26,6% 21.925 40% 39% 25.657 47% 68% 54.618 8,8% 45,4% -63 -0,12%Tot<strong>al</strong>eregion<strong>al</strong>e 46.032 7,42% 4,1% 81.706 13,16% 27% 492.981 79,42% 51% 620.719 100,0% 26,0% 597 0,096%Variazionerispetto a2010 308 0,67% 35 0,04% 254 0,05%Stima della superficie a bosco <strong>2011</strong> e variazione rispetto <strong>al</strong>le stime 2010. (Fonte – ERSAF)1 Il metodo di stima è descritto nel capitolo “Dinamica dellasuperficie boscata”.29.992.548 residenti - ISTAT, <strong>31</strong> <strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong>3 La media procapite mondi<strong>al</strong>e è di circa 6.000 mq (FAO, 2010)2


ANALISI QUALITATIVA DEI BOSCHIAnche per il <strong>2011</strong> non è possibile parlare di variazionere<strong>al</strong>e nella qu<strong>al</strong>ità dei boschi, se non nei minimiquantitativi esposti in dettaglio nei capitoli delletrasformazioni e dei nuovi boschi creati.La variazione riportata nell’ultima colonna della tabella afondo pagina è da attribuirsi <strong>al</strong> processo diaggiornamento della carta forest<strong>al</strong>e, che annu<strong>al</strong>menteintegra la nuova cartografia disponibile, rendendo piùattendibile le stime qui illustrate.Nel <strong>2011</strong> la carta dei tipi forest<strong>al</strong>i della Lombardia si èarricchita delle cartografie contenute nei seguenti piani efornite dagli Enti forest<strong>al</strong>i che li hanno prodotti:1. PIF della Provincia di Pavia2. PIF della CM di Sc<strong>al</strong>ve3. PIF della CM di V<strong>al</strong>le Seriana (limitatamente <strong>al</strong>territorio della ex CM V<strong>al</strong>le Seriana Inferiore)4. PIF della CM dei Laghi Bergamaschi (limitatamente<strong>al</strong> territorio della ex CM Alto Sebino)5. PIF della CM dei Laghi Bergamaschi (relativamente<strong>al</strong> territorio della ex CM Monte Bronzone e BassoSebino)6. PAF del Comune di Darfo Boario Terme7. PAF del Comune di ApricaNel complesso le sette nuove cartografie integraterappresentano quasi 40.000 ettari di bosco.L’11% di questa superficie non aveva ancora ricevuto sinoad ora una caratterizzazione <strong>al</strong>l’interno della cartaforest<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e e non se ne conoscevano gli elementidistintivi, era quindi classificata come “aree boscate nonclassificate”. In quest’ottica appare particolarmenteimportante il Piano di indirizzo forest<strong>al</strong>e della Provinciadi Pavia, che ha portato <strong>al</strong>l’individuazione di diversecentinaia di ettari di categorie pregiate, qu<strong>al</strong>i le <strong>al</strong>nete(+165 ettari, tutti di <strong>al</strong>neta di ontano nero tipico e quindinon trasformabile) e le formazioni particolari, inparticolare i s<strong>al</strong>iceti (+1.207 ha).Il Piano di indirizzo forest<strong>al</strong>e della Provincia di Paviaporta anche, purtroppo, la conferma della grave scarsitàdel querceto di farnia, per la qu<strong>al</strong>e la pianura paveserappresenta una delle zone maggiormente vocate.Il querceto di farnia è uno degli stadi climaxdell’ecosistema planizi<strong>al</strong>e e per questo particolarmentepregiato d<strong>al</strong> punto di vista ecologico, oltre che per lararità region<strong>al</strong>e del tipo forest<strong>al</strong>e.Per i restanti Piani di indirizzo forest<strong>al</strong>e innanzi citati, ecollocati per lo più in ambito montano, non vi sonoparticolari fenomeni da sottolineare; nel complesso sinota una maggior presenza di orno-ostrieto a discapito dicastagneti, betuleti/corileti e pinete di pino silvestrerispetto <strong>al</strong>l’atteso.PIANURA COLLINA MONTAGNA tot<strong>al</strong>e variazione% nella% nella% nella% sul bosco 2010-<strong>2011</strong>Ha boscoHa boscoHa boscoHa boscocategoriacategoriacategoriaregion<strong>al</strong>e in ettariQUERCO-CARPINETI E CARPINETI 4.078 58,6% 1.927 27,7% 954 13,7% 6.958 1,1% - 6QUERCETI 2.639 6,0% 14.334 32,4% 27.3<strong>31</strong> 61,7% 44.303 7,3% + 33CASTAGNETI 180 0,2% 16.190 19,8% 65.291 80,0% 81.660 13,4% - 234ORNO-OSTRIETI 145 0,2% 9.2<strong>31</strong> 13,7% 57.933 86,1% 67.309 11,0% + 699ACERI-FRASSINETI 2 1.975 8,3% 21.705 91,7% 23.682 3,9% - 28BETULETI E CORILETI 37 0,2% 485 2,5% 18.830 97,3% 19.352 3,2% - 511FAGGETE 0 0,0% 771 0,8% 91.141 99,2% 91.912 15,0% - 42MUGHETE 0 8 0,1% 6.339 99,9% 6.346 1,0% + 92PINETE DI PINO SILVETRE 534 3,8% 1.867 13,2% 11.722 83,0% 14.122 2,3% - 129PICEO-FAGGETI 0 0 9.655 100,0% 9.655 1,6% + 251ABIETETI 0 0 15.742 100,0% 15.742 2,6% + 91PECCETE 0 0,0% 0 0,0% 78.485 100,0% 78.485 12,8% + 245LARICETI, LARICI-CEMBRETE E CEMBRETE 0 0 0,0% 41.5<strong>31</strong> 100,0% 41.5<strong>31</strong> 6,8% - 65ALNETI 1.591 10,6% 1.377 9,1% 12.092 80,3% 15.060 2,5% + 165FORMAZIONI PARTICOLARI 4.735 78,3% 239 4,0% 1.075 17,8% 6.049 1,0% + 1.207FORMAZIONI ANTROPOGENE 15.984 <strong>31</strong>,1% 21.161 41,2% 14.193 27,6% 51.338 8,4% + 2.791FORMAZIONI PREFORESTALI 44 0,2% 813 4,6% 16.836 95,2% 17.692 2,9% - 278AREE BOSCATE NON CLASSIFICATE 9.955 50,8% 8.233 42,0% 1.411 7,2% 19.599 3,2% - 4.194Tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 39.922 6,5% 78.610 12,9% 492.263 80,6% 610.794 + 88Categorie forest<strong>al</strong>i <strong>2011</strong>. (Fonte - ERSAF)3


ANALISI QUANTITATIVA DEI BOSCHIRecentemente sono stati resi pubblici i nuovi einteressanti risultati della fase 3+ dell’INFC 2005(Inventario Nazion<strong>al</strong>e delle Foreste e dei Serbatoi Forest<strong>al</strong>i diCarbonio) riguardanti i caratteri quantitativi del bosco,disaggregati in vario modo e per regioni.La Lombardia è stata indagata in fase 3 con 382 aree disaggio campionando <strong>al</strong>beri e arbusti con diametro >=4,5cm a 130cm da terra. In questo breve spazio è trattat<strong>al</strong>a disaggregazione per specie, disponibile sia per l’interobosco sia per singole categorie forest<strong>al</strong>i.Poiché la definizione di bosco adottata d<strong>al</strong>l’INFC-2005(definizione internazion<strong>al</strong>e di foresta UN-ECE-FAO 2000)comprende anche le piantagioni arboree, per avere undato più coerente <strong>al</strong>la definizione di bosco region<strong>al</strong>e (aisensi della l.r. <strong>31</strong>/2008) è <strong>stato</strong> necessario estrometterela quota riferita <strong>al</strong> pioppo ibrido, che trovate esposta nelcapitolo sulla pioppicoltura.Per il bosco lombardo le stime parlano di 711 milioni di<strong>al</strong>beri, un volume mercantile (fusto e rami grossi) di oltre105 milioni di m 3 (dato INFC - 2005), che cresce ogni annodi circa 3,1 milioni di m 3 (incremento corrente, 5mc/ha/a). Se <strong>al</strong>l’incremento sottraiamo la massa richiesta<strong>al</strong> taglio annu<strong>al</strong>mente (18% dell’incremento) e una massache muore in bosco (12% dell’incremento), arriviamo auna stima di massa presente nel <strong>2011</strong> di 118 milioni di m 3La specie più consistente, sia in termini volumetrici siaincrement<strong>al</strong>i, è l’abete rosso, con quasi ¼ del volumetot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e. Seguono castagno (15,7%), larice(12,0%) e faggio (9,4%).Queste 4 specie rappresentano insieme oltre il 60% delvolume complessivo e il 55% dell’incremento corrente.La specie numericamente più rappresentativa è il carpinonero, con oltre 100 milioni di individui, evidenza incomune con le limitrofe Veneto (136 milioni di individui)e Emilia Romagna (196 milioni di individui) ma che cidiversifica d<strong>al</strong> Piemonte dove rappresenta solo il 2,4% delnumero di <strong>al</strong>beri.Il volume medio per individuo si assesta sui 0.40 m 3 per laconifera di riferimento, l’abete rosso, e sui 0.21 m 3 per l<strong>al</strong>atifoglia di riferimento, il faggio.Il volume medio per individuo più <strong>al</strong>to è <strong>stato</strong> attribuito<strong>al</strong>la farnia, che con 0.53 m 3 evidenzia una struttura dipopolazione sbilanciata, chiaro segno della senescenzadella specie.Tra le conifere il massimo volume medio è <strong>stato</strong> registratoper l’abete bianco, che con 0,47 m 3 /individuo superaabbondantemente l’abete rosso. In questo caso è peròazzardato applicare lo stesso discorso della farnia. Laspecie copre attu<strong>al</strong>mente una superficie senz’<strong>al</strong>tro minoredi quella che gli compete ecologicamente e il numero diindividui ha certamente necessità di essere incrementatoma le condizioni della struttura di popolazione sonomolto differenti di area in area.La robinia, specie di forte interesse per le utilizzazioni inLombardia, è presente sul territorio region<strong>al</strong>e con quasi34 milioni di individui e un volume di 2,7 milioni di m 3 . Ilvolume medio per individuo si assesta intorno agli 0,08m 3 , il doppio esatto del carpino nero. È interessanteconstatare che l’incremento corrente stimato per larobinia è praticamente identico <strong>al</strong>la massa richiesta <strong>al</strong>taglio negli ultimi anni e pari a circa 110mila m 3 /anno.I dati qui riassunti sono consultabili integr<strong>al</strong>mente nellatabella 1.9.1.3 dell’INFC-2005.30%30025%25020%20015%15010%1005%500%abeterossocastagno larice faggio abetebiancofrassinomaggiorecarpinonerorobiniapinosilvestrebetulla roverella <strong>al</strong>trespecie0Volume mercantile (espresso in percentu<strong>al</strong>e, istogramma verde) e numero di <strong>al</strong>beri (espresso in milioni,istogramma rosso) delle specie più rappresentative del bosco lombardo (Fonte: INFC-2005, rielaborato).4


MODULO 2Normativa , programmi e ricerca forest<strong>al</strong>e5


Normativa e politiche forest<strong>al</strong>il.r. 28 <strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong>, n.25r.r. 14 febbraio <strong>2011</strong>, n. 1IL QUADRO INTERNAZIONALESecondo lo Stato delle Foreste del Mondo <strong>2011</strong>, che perquest’anno ha come tema “Cambiare strada, cambiarevita; le <strong>foreste</strong>, strade multiple verso lo svilupposostenibile”, rapporto bienn<strong>al</strong>e edito d<strong>al</strong>la FAO, lasuperficie forest<strong>al</strong>e glob<strong>al</strong>e è v<strong>al</strong>utata in 4.033 milioni diettari, pari <strong>al</strong> <strong>31</strong> % delle terre emerse, e presente per il25% nella regione europea.Il rapporto FAO affronta, in questa edizione, tre temi diparticolare attu<strong>al</strong>ità: lo sviluppo sostenibile del settoreforest<strong>al</strong>e; il ruolo delle <strong>foreste</strong> nell’adattamento aicambiamenti climatici; il v<strong>al</strong>ore loc<strong>al</strong>e delle <strong>foreste</strong>.Il v<strong>al</strong>ore multifunzion<strong>al</strong>e delle <strong>foreste</strong>, in tutte le suepossibili declinazioni, è sancito in documenti che,approvati anche d<strong>al</strong>lo Stato It<strong>al</strong>iano, costituiscono ilquadro di orientamento per l’esercizio glob<strong>al</strong>e dellepolitiche e per il rispetto degli impegni assunti.Il rapporto FAO evidenzia e conferma, nello sviluppo deiprocessi di glob<strong>al</strong>izzazione, <strong>al</strong>cune tendenze in atto <strong>al</strong>ivello mondi<strong>al</strong>e:- Il settore forest<strong>al</strong>e continua a contribuire inmaniera significativa <strong>al</strong>lo sviluppo,<strong>al</strong>l’occupazione e <strong>al</strong>la crescita economica di unagran parte dei paesi del mondo;http://www.fao.org/docrep/013/i2000s/i2000s00.htmSempre secondo la FAO, a livello mondi<strong>al</strong>e ladistribuzione delle <strong>foreste</strong> per abitante è pari a 0,6 ha,con un minimo nell’Asia occident<strong>al</strong>e (0,1 ha), un massimoper l’Oceania (ha 5,478) e con l’Europa a 1,373ha/abitante.La dinamica della copertura forest<strong>al</strong>e vede un riduzioneannu<strong>al</strong>e a livello mondi<strong>al</strong>e di più di 8 milioni di ettari nelperiodo 1990-2000 e ancora superiore ai 5 milioni diettari nel periodo 2000-2010, pari quest’ultimo <strong>al</strong>lo0,13%, annu<strong>al</strong>e, con la maggiore riduzione percentu<strong>al</strong>enell’area dell’America centr<strong>al</strong>e (- 1,2% annuo) e dell’Asiaorient<strong>al</strong>e (- 1% annuo).V<strong>al</strong>ore aggiunto per dipendente nel 2006, per settore e regione,in migliaia di USD (Fonte: Situazione delle <strong>foreste</strong> mondi<strong>al</strong>i <strong>2011</strong>)- Le <strong>foreste</strong> sono importanti nello sviluppo loc<strong>al</strong>edei territori e delle popolazioni;- Il contributo delle <strong>foreste</strong> ai cambiamenticlimatici necessita di nuove prospettivegiuridiche, in particolare riferite <strong>al</strong>la proprietàdei crediti di carbonio.Il <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> caratterizzato anche d<strong>al</strong>l’essere <strong>stato</strong>proclamato “Anno Internazion<strong>al</strong>e delle Foreste” da partedell’ONU “Le <strong>foreste</strong> per la gente”,www.un.org/en/events/iyof<strong>2011</strong>/.6


IL QUADRO EUROPEOIl Parlamento Europeo ha approvato la Risoluzionedell’11 maggio sul Libro verde della Commissione “Laprotezione e l’informazione sulle <strong>foreste</strong> nell’UE:preparare le <strong>foreste</strong> ai cambiamenti climatici” a seguitodella consultazione pubblica effettuata nel corso del 2010(http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0066:FIN:IT:PDF).La Risoluzione propone di:- definire un adeguato livello finanziarionell’ambito del pilastro dello sviluppo rur<strong>al</strong>edella PAC per la tutela delle <strong>foreste</strong>;- esaminare le <strong>al</strong>ternative di pagamento per iservizi eco sistemici;- presentare proposte legislative per laprevenzione degli incendi e l’informazione sulle<strong>foreste</strong>;- promuovere il monitoraggio delle <strong>foreste</strong>, ancheattraverso l’istituzione di “osservatori delpatrimonio forest<strong>al</strong>e”;- sostenere la ricerca, soprattutto nell’ambitodella risposta delle <strong>foreste</strong> ai cambiamenticlimatici, provvedendo anche ad elaborare unpiano di azione per la protezione delle <strong>foreste</strong>dagli impatti fitopatologici di diversa natura;- elaborare, a livello di Stati membri, strategieforest<strong>al</strong>i per la conservazione delle risorseacquifere e l’adattamento <strong>al</strong>la siccità;- sviluppare e promuovere standard e buonepratiche di gestione;- rivedere il sistema di scambio e contabilità diemissioni.Tra gli atti della Commissione, particolare interesse è laComunicazione <strong>al</strong> Parlamento Europeo, <strong>al</strong> Consiglio, <strong>al</strong>Comitato Economico e Soci<strong>al</strong>e Europeo e <strong>al</strong> Comitato delleRegioni su “La nostra assicurazione sulla vita, il nostrocapit<strong>al</strong>e natur<strong>al</strong>e: strategia dell’UE sulla biodiversità fino<strong>al</strong> 2020”, che propone <strong>al</strong> Parlamento ed <strong>al</strong> Consigliol’approvazione dei seguenti obiettivi:- Attuazione integr<strong>al</strong>e delle Direttive Habitat eUccelli;- Preservare e ripristinare gli ecosistemi e i loroservizi;- Incrementare il contributo dell’agricoltura edella selvicoltura <strong>al</strong> mantenimento e <strong>al</strong>rafforzamento della biodiversità;- Garantire l’uso sostenibile delle risorse<strong>al</strong>ieutiche;- Combattere le specie esotiche invasive;- Contribuire a evitare la perdita di biodiversitàsu sc<strong>al</strong>a mondi<strong>al</strong>e.Nel <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> presentato <strong>al</strong>la Sesta ConferenzaMinisteri<strong>al</strong>e per la Protezione delle Foreste in Europa, chesi è svolta a Oslo, il nuovo rapporto sullo Stato delleForeste d’Europa (www.unece.org/forests-welcome/areas-ofwork/forestsforestresourceswelcome/forestsfroutputs/forestsfroutputssoef<strong>2011</strong>.html).La Conferenza Ministeri<strong>al</strong>e per la Protezione delle Forestein Europa" (MCPFE), rappresentata oggi da Forest Europe(www.<strong>foreste</strong>urope.org), è il più importante strumento dicoordinamento tra le politiche forest<strong>al</strong>i internazion<strong>al</strong>i,quelle UE e nazion<strong>al</strong>i, e coinvolge 46 Paesi europeifirmatari e numerose organizzazioni internazion<strong>al</strong>i attiveper le <strong>foreste</strong> nonché la Commissione europea.D<strong>al</strong> rapporto emerge che l’Europa geografica è la regionepiù ricca di boschi <strong>al</strong> mondo, ospitando circa 1,02 miliardidi ettari le <strong>foreste</strong> europee, pari ad un quarto dellasuperficie mondi<strong>al</strong>e, che crescono ogni anno di circa 800mila ettari e contribuiscono ad assorbire il 10% delleemissioni europee di anidride carbonica.A differenza del rapporto mondi<strong>al</strong>e, lo Stato delle Forestein Europa articola la sua descrizione attraverso l’esamequ<strong>al</strong>itativo e quantitativo degli indicatori pan-europei digestione sostenibile.Secondo il rapporto, le sfide attu<strong>al</strong>i delle <strong>foreste</strong> europeedevono indirizzarsi verso:La- la mitigazione dei cambiamenti climatici;- gli usi energetici del legno;- la conservazione della biodiversità delle <strong>foreste</strong>;- la v<strong>al</strong>orizzazione e promozione della così detta“green economy”.Conferenza di Oslo ha adottato una “DecisioneMinisteri<strong>al</strong>e di Oslo: Foreste europee 2020”(www.<strong>foreste</strong>urope<strong>2011</strong>.org/pop.cfm?FuseAction=Doc&pAction=View&pDocumentId=29799),in cui ha fissato gli obiettivi per il prossimo futuro:- sviluppo di programmi forest<strong>al</strong>i nazion<strong>al</strong>i e distrategie di adattamento e mitigazione deicambiamenti climatici in tutti i paesi,- dimezzamento del tasso di perdita dellabiodiversità forest<strong>al</strong>e,- adozione di misure efficaci per eliminare ildisboscamento illeg<strong>al</strong>e.La Conferenza ha anche adottato un mandato(www.<strong>foreste</strong>urope<strong>2011</strong>.org/pop.cfm?FuseAction=Doc&pAction=View&pDocumentId=29800), per avviare unnegoziato per l’approvazione di una Convenzioneleg<strong>al</strong>mente vincolante sulle Foreste in Europa.7


Programmi sulle <strong>foreste</strong> lombardeSono 9 i programmi su ampia sc<strong>al</strong>a rivolti <strong>al</strong>le <strong>foreste</strong>lombarde che hanno trovato re<strong>al</strong>izzazione o continuitàcon anni precedenti durante il <strong>2011</strong>.Le risorse region<strong>al</strong>i e stat<strong>al</strong>i dedicate <strong>al</strong> settore sono inaumento, in particolare per un riparto aggiuntivonell’ambito delle Misure Forest<strong>al</strong>i (l.r. <strong>31</strong>/2008 art. 25) eper un maggiore sforzo nei Progetti di filiera, strategiciper il rilancio loc<strong>al</strong>e del settore forest<strong>al</strong>e.A metà del Programma di Sviluppo Rur<strong>al</strong>e 2007-2013,pur mantenendo una stabilità nell’importo complessivofinanziato, le mod<strong>al</strong>ità di distribuzione dei fondi europeiin campo forest<strong>al</strong>e si sono via via affinate. Si stanno cosìottenendo migliori risultati sia da un punto di vistaeconomico sia ambient<strong>al</strong>e, cogliendo <strong>al</strong> contemposuccesso in termini di adesione soci<strong>al</strong>e.PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (REG. CE1698/2005)Anche la quinta annu<strong>al</strong>ità del Programma di svilupporur<strong>al</strong>e 2007-2013, in attuazione del Reg. CE 1698/2005, siè rivelata proficua per il settore forest<strong>al</strong>e, tanto per gliinvestimenti struttur<strong>al</strong>i delle imprese quanto per gliimboschimenti nel settore pioppicolo.Riportiamo di seguito i dettagli <strong>2011</strong> sulle misuremaggiormente coinvolte nella spesa dei fondi europei.settore. Con decreto n. 10351 del 9 novembre <strong>2011</strong> è<strong>stato</strong> approvato il secondo bando: gli interventifinanziabili sono il miglioramento dei soprassuoliforest<strong>al</strong>i, il ripristino dei castagneti abbandonati el’acquisto di macchine e attrezzature forest<strong>al</strong>i, solo peròse associate ad un intervento su <strong>al</strong>meno 5 ettari di bosco.Nel corso del <strong>2011</strong>, OPR ha proceduto <strong>al</strong> pagamento deglistati di avanzamento e s<strong>al</strong>di delle domande del 1° bando(descritto nel <strong>Rapporto</strong> Stato Foreste 2010).123 "Accrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto dei prodottiagricoli e forest<strong>al</strong>i"Con decreto n. <strong>31</strong>74 del 6 aprile <strong>2011</strong> la DirezioneGener<strong>al</strong>e Agricoltura ha approvato il quarto bando dellamisura 123, rivolta agli investimenti infrastruttur<strong>al</strong>i volti<strong>al</strong> miglioramento della trasformazione ecommerci<strong>al</strong>izzazione dei prodotti agricoli e dei prodottidella silvicoltura.La relativa graduatoria dei soggetti finanziati è stataapprovata con decreto 197 del 18 gennaio 2012. Per ilsettore selvicoltur<strong>al</strong>e sono state finanziate 3 domande,una nel bresciano e due nel sondriese, per un importo diprogetto pari a € 2.051.548 e un finanziamento di €453.002,83.121 ”Ammodernamento delle aziende agricole”La misura 121 finanzia gli investimenti diammodernamento delle aziende agricole con l’obiettivo dipromuovere l’innovazione di processo e di prodotto e lariconversione produttiva delle aziende agricole. Nel <strong>2011</strong>non sono stati aperti bandi inerenti a questa misura.Tuttavia, sono stati effettuati s<strong>al</strong>di di domande ammesse afinanziamento nel <strong>2011</strong> riguardanti cippatrici e fabbricatiper legna per un pagamento di 72.944 € (relativo a uninvestimento di 180.260,65 €); sono stati s<strong>al</strong>dati 3interventi <strong>al</strong> Consorzio Forest<strong>al</strong>e Padano diCas<strong>al</strong>maggiore (CR) per fabbricati e pannelli solari per untot<strong>al</strong>e di € 66.873,61 (investimento di € 199.665,90);infine è <strong>stato</strong> ammesso a finanziamento (poi s<strong>al</strong>dato nel2012) un intervento per la re<strong>al</strong>izzazione di fabbricato perlegna per un investimento di 180.000 (contributo 40%).122 “Migliore v<strong>al</strong>orizzazione economica delle <strong>foreste</strong>“La misura 122 del Reg. CE 1698/2005 finanzia interventiatti ad incrementare la redditività ed il v<strong>al</strong>ore economicodei boschi, sviluppando e potenziando le funzioni delle<strong>foreste</strong> e promuovendo l’innovazione delle imprese diProduzione di cippato (Foto di Giulio Zanetti)125B “Infrastrutture di accesso ai terreni agricoli eforest<strong>al</strong>i, approvvigionamento energetico ed idrico"Finanzia la manutenzione straordinaria e la costruzionedelle strade agro-silvo-pastor<strong>al</strong>i, degli acquedotti e deglielettrodotti per migliorare la competitività delle aziendeche operano in montagna. Da sottolineare nello specificola possibilità per gli Enti Pubblici territori<strong>al</strong>i e i Consorziforest<strong>al</strong>i di presentare domanda per gli interventi a caricodella viabilità in bosco necessaria per ottimizzare i costi9


che le imprese della filiera devono sostenere nellagestione dei soprassuoli forest<strong>al</strong>i. Interessante inoltrel’inn<strong>al</strong>zamento dell’aiuto proposto <strong>al</strong>: 100% della spesaammissibile.Nel <strong>2011</strong>, OPR ha proceduto <strong>al</strong> pagamento degli stati diavanzamento e s<strong>al</strong>di delle domande del 1° bando(descritto nel <strong>Rapporto</strong> Stato Foreste 2010).221 “Imboschimento dei terreni agricoli”La misura promuove una serie di azioni volte a migliorareil paesaggio rur<strong>al</strong>e planizi<strong>al</strong>e, favorendo le produzionilegnose ecologicamente sostenibili e contribuendo <strong>al</strong>laprotezione dell’ambiente e <strong>al</strong>la prevenzione delleavversità ambient<strong>al</strong>i.dovuta ad un inn<strong>al</strong>zamento del tetto del costo ad ettaroper le tipologie di azione A e B.N°PROGETTIAREA INETTARIIMPORTOPROGETTOCONTRIBUTOCONCESSOCR 15 136,19 486.642,94 333.146,49LO 5 35,78 89.243,76 53.546,26MN 48 282,98 999.584,83 717.257,23MI 6 56,20 219.039,00 150.201,94PV 39 293,91 965.938,39 649.505,52TOTALE 113 806,05 2.760.448,92 1.903.657,44Misura 221: suddivisione <strong>2011</strong> per ProvinceLa misura è articolata in 4 tipologie (azioni) di intervento:azione A, boschi permanenti;azione B, arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo;azione C, cedui da biomassa;azione D, pioppeti intensivi a ciclo breve.AZIONEAboschipermanentiBarboricoltura aciclo medio-lungoCcedui a turnobreve perbiomassaDpioppetiAREA INETTARIIMPORTO DI CONTRIBUTOPROGETTO CONCESSOCOSTO€/ETTARO41,14 304.852,82 234.258,46 7.410243,59 1.070.898,74 802.383,67 4.39615,24 51.529,65 20.611,86 3.381505,09 1.333.167,71 846.403,45 1.466Misura 221: suddivisione <strong>2011</strong> per tipologie di intervento.Con la misura 221 sono stati ammessi a finanziamento805,06 ettari di nuovi impianti, per la maggior partecollocati nelle province di Pavia (37% per 39 progettifinanziati) e Mantova (35% per 48 progetti finanziati).Pioppeto a Bagnolo San Vito (MN)Nel <strong>2011</strong> sono state approvate 3 graduatorie (D.d.s. n. 87del 12 gennaio, D.d.s. n. 7930 del 1 settembre, D.d.s. n.12871 del 28 <strong>dicembre</strong>) che hanno ammesso afinanziamento 113 domande per un importo di progettotot<strong>al</strong>e pari a € 2.760.448,92 mentre il contributo concessoè di € 1.903.657,44, pari <strong>al</strong> 69% dell’importo complessivodi progetto, in crescita rispetto ai precedenti anni dove lapercentu<strong>al</strong>e media restava sotto il 62%. T<strong>al</strong>e crescita è100%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%CR LO MI MN PVMisura 221 – Suddivisione dei contributi concessi per provincia(linea nera) e per tipologia di azione (istogramma).La re<strong>al</strong>izzazione di bosco permanente (azione A) riguardail 5% della superficie cioè 41,14 ha per un costo medio di7.410 €/ha (solo spese di impianto).DCBA10


223 “Imboschimento di superfici non agricole”La misura promuove la protezione dell’ambiente e laprevenzione delle avversità ambient<strong>al</strong>i, attraverso lare<strong>al</strong>izzazione di boschi permanenti, a scopo ambient<strong>al</strong>e,paesaggistico o protettivo, con durata dell’impegno di 15anni ma con vincolo forest<strong>al</strong>e permanente.ed approvato i costi standard della Misura 226 (vedipagina 8).Col terzo riparto (D.d.s. n. 6352 del 11 luglio <strong>2011</strong>) sonostate finanziate due domande: una in provincia diCremona, per una superficie di 0,67 Ha e un importo diprogetto di € 4.690,00, l’<strong>al</strong>tra in provincia di Pavia, su6,88 Ha e un importo di progetto di € 48.160,00.Entrambe hanno ottenuto un finanziamento pari <strong>al</strong> 90%.226 “Ricostituzione del potenzi<strong>al</strong>e forest<strong>al</strong>e einterventi preventivi”Nata per promuovere l’utilizzazione sostenibile deiterreni forest<strong>al</strong>i, la Misura 226 del Programma diSviluppo Rur<strong>al</strong>e 2007-2013 finanzia il miglioramento deisoprassuoli forest<strong>al</strong>i con fini preventivi per il dissestoidrogeologico o per gli incendi e le sistemazioni idraulicheforest<strong>al</strong>i. La misura si rivolge ai conduttori di superficiforest<strong>al</strong>i, solo per la ricostituzione dei boschi danneggiatidagli incendi e disastri natur<strong>al</strong>i, mentre a soggettidiritto pubblico e Consorzi forest<strong>al</strong>i per tutte le <strong>al</strong>tretipologie di miglioramento dei soprassuoli forest<strong>al</strong>i esistemazioni idrauliche forest<strong>al</strong>i.Con decreto n. 7139 del 1 agosto <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> approvato ilsecondo bando relativo <strong>al</strong>la misura 226 del Programma diSviluppo Rur<strong>al</strong>e 2007-2013, con termine di scadenza perla presentazione delle domande entro il 30 settembre<strong>2011</strong> e che saranno istruite nel 2012.Nel corso del <strong>2011</strong> OPR ha proceduto <strong>al</strong> pagamento deglistati di avanzamento e s<strong>al</strong>di delle domande del 1 bando.Briglia in legname e pietrame re<strong>al</strong>izzata d<strong>al</strong> Consorzio Forest<strong>al</strong>eAlto Serio (BG) coi fondi della misura 226 – Foto Adriano PasiniCon decreto n. 5256 del 10 giugno <strong>2011</strong> RegioneLombardia, in collaborazione con ERSAF, ha predispostodiStrada re<strong>al</strong>izzata d<strong>al</strong> Cons. For. Alto Serio (BG) coi fondi delle“misure forest<strong>al</strong>i” artt. 25-26 l.r. <strong>31</strong>/2008 Foto Adriano PasiniLEGGE 102/1990 VALTELLINAAZIONE SPECIALE RIFORESTAZIONESono state concluse tutte le iniziative programmatenell’ambito dell’Azione Speci<strong>al</strong>e Riforestazione relativa<strong>al</strong>la Seconda fase di Difesa del Suolo della Legge102/1990 “V<strong>al</strong>tellina” e fin<strong>al</strong>izzate a interventi perridurre le possibilità di innesco di ulteriori situazioni dirischio idrogeologico lungo i versanti montani,riqu<strong>al</strong>ificando i boschi e creando <strong>al</strong> contempo ipresupposti per l’avvio di attività produttive utili <strong>al</strong>rilancio socio-economico delle aree interessate.Nel corso del <strong>2011</strong> in particolare si sono conclusi gliultimi interventi relativi <strong>al</strong> “Progetto pilota per il rilanciodella filiera bosco legno e per la v<strong>al</strong>orizzazionedell'ambiente in V<strong>al</strong>tellina”, articolato in diverse azioniche prevedevano l’utilizzazione e il miglioramento disoprassuoli di proprietà pubblica, la re<strong>al</strong>izzazione diinterventi integrati su aree private, interventi di recuperodi aree danneggiate a seguito di incendi o di avversitàbiotiche (bostrico), la certificazione forest<strong>al</strong>e e attività diformazione profession<strong>al</strong>e e di divulgazione. Il 23novembre a Tirano sono stati illustrati i risultaticonclusivi del Progetto con la partecipazione di tutti isoggetti della filiera coinvolti nelle attività del progetto edin particolare dei soggetti privati che hanno riportato l<strong>al</strong>oro positiva esperienza.Complessivamente sono stati spesi per l’Azione Speci<strong>al</strong>eForestazione € 9.698.571,06 e sono stati re<strong>al</strong>izzati oltre150 interventi.La Giunta region<strong>al</strong>e con d.g.r. IX/2300 del 13 ottobre<strong>2011</strong> ha stabilito di utilizzare le economie accertatenell’ambito dell’Azione Speci<strong>al</strong>e Riforestazione (€11


629.538,42) per il finanziamento di un secondo lotto del“Progetto pilota per il rilancio della filiera bosco legno eper la v<strong>al</strong>orizzazione dell'ambiente in V<strong>al</strong>tellina” per lare<strong>al</strong>izzazione di interventi specifici atti a prevenire ildissesto idrogeologico.Interventi del Progetto Filiera in V<strong>al</strong>tellina,finanziati con la L102/1990 (foto di Antonio Rudini)MISURE FORESTALILe “Misure forest<strong>al</strong>i” (ai sensi della l.r. 5 <strong>dicembre</strong> 2008, n.<strong>31</strong> artt. 25, 26, 40 comma 5 lettera b, 55 comma 4 e 56)finanziano di una serie di azioni notificate come “Aiuti peril settore forest<strong>al</strong>e” n. 475/2009 (decisione CommissioneEuropea C(2009)/ 10614 del 21 <strong>dicembre</strong> 2009).Il primo riparto di € 6.000.000,00 (D.d.u.o. n. 1040 del 07febbraio <strong>2011</strong>) è <strong>stato</strong> integrato con un secondo riparto diulteriori € 3.000.000,00 (D.d.u.o n. 9979 del 28 ottobre<strong>2011</strong>) per complessivi € 9.000.000,00 erogati agli Entiforest<strong>al</strong>i per il finanziamento di 298 interventi.Per il <strong>2011</strong> sono state sostenute le seguenti azioni,relative <strong>al</strong>l’art.25:1. interventi selvicoltur<strong>al</strong>i fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong> mantenimento,miglioramento e ripristino delle funzioni ecologiche ,protettive, ricreative delle <strong>foreste</strong> , la biodiversità e lasanità dell’ecosistema forest<strong>al</strong>e;2. formazione e divulgazione;3. pianificazione forest<strong>al</strong>e;4. aiuti per i Consorzi forest<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>tre forme associativeper la gestione integrata di superfici agro-forest<strong>al</strong>i deiSistemi Verdi;5. promozione di forme di utilizzazione boschiva,prevista dai piani di assestamento e di indirizzoforest<strong>al</strong>e dei boschi;6. sostegno <strong>al</strong>le imprese boschive;7. acquisto di superfici forest<strong>al</strong>i da destinare a SistemiVerdi;8. opere forest<strong>al</strong>i ed infrastruttur<strong>al</strong>i di interesse dellacollettività.Comunità montane 1° Riparto 2° RipartoOltrepò economie economieParco Alto Garda Bresciano 190.637,99 113.035,05V<strong>al</strong>le Sabbia 174.247,71 64.649,57V<strong>al</strong>le Trompia 171.376,79 87.910,01V<strong>al</strong>le Camonica 1.793.852,24 858.254,94Sebino Bresciano 132.664,27 76.797,88dei Laghi Bergamaschi 119.033,93 69.011,34V<strong>al</strong>le Seriana 169.377,89 89.434,57V<strong>al</strong> di Sc<strong>al</strong>ve 108.746,13 50.174,65V<strong>al</strong>le Brembana 273.763,75 112.481,82V<strong>al</strong>le Imagna 186.953,14 93.279,47Lario Orient<strong>al</strong>e-V<strong>al</strong>le S.Martino 115.615,86 61.682,38V<strong>al</strong>sassina 172.075,64 41.619,73Triangolo Lariano 104.883,95 90.208,39Lario Intelvese 141.453,29 69.348,44V<strong>al</strong>li del Lario e del Ceresio 121.469,91 34.009,93Alta V<strong>al</strong>tellina 151.658,84 93.254,71V<strong>al</strong>tellina di Tirano 183.798,21 93.467,61V<strong>al</strong>tellina di Sondrio 195.012,54 139.1<strong>31</strong>,24V<strong>al</strong>tellina di Morbegno 334.400,51 157.895,04V<strong>al</strong>chiavenna 157.091,87 65.028,42del Piambello 1.885,54 39.324,81V<strong>al</strong>li del Verbano economie economietot<strong>al</strong>e CCMM 5.000.000,00 2.500.000,00ProvinceBergamo economie economieBrescia 71.864,76 economieCremona economie economieLecco economie economieLodi 63.289,06 economieMantova 110.829,47 64.886,06Milano 377.759,07 211.153,46Monza Brianza 117.507,22 68.278,95Pavia 143.595,62 155.681,53Sondrio economie economieVarese 115.154,80 economietot<strong>al</strong>e Province 1.000.000,00 500.000,00TOTALE 6.000.000,00 3.000.000,00Riparti <strong>2011</strong> delle misure forest<strong>al</strong>i, l.r. <strong>31</strong>/2008 art.25PROGETTI DI FILIERASi tratta di progetti fin<strong>al</strong>izzati a dare impulso <strong>al</strong>la filierabosco – legno- energia su sc<strong>al</strong>a loc<strong>al</strong>e, con possibilità dinuove prospettive socio-economiche per le aree montaneoltre che di miglioramento delle superfici forest<strong>al</strong>i.In V<strong>al</strong>le Camonica grazie <strong>al</strong> progetto sono stati fornitioltre 78.000 quint<strong>al</strong>i di materi<strong>al</strong>e legnoso <strong>al</strong>le centr<strong>al</strong>i abiomassa e circa 4.800 metri cubi <strong>al</strong>le segherie.12


Il primo lotto, concluso nel 2010 e finanziato per €600.000 ha visto re<strong>al</strong>izzati 9 interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>miglioramento dei soprassuoli boschivi e <strong>al</strong> recuperodelle aree danneggiate a seguito di incendi; mentre <strong>al</strong>tri 7interventi sono stati re<strong>al</strong>izzati nel <strong>2011</strong> con l’ulteriorefinanziamento di € 500.000 del secondo lotto.Sono stati recuperati edifici e strutture destinate<strong>al</strong>l’’attività agricola, ricettiva e didattica.In V<strong>al</strong>tellina nel corso del <strong>2011</strong> si è conclusa la primafase del “Progetto pilota per il rilancio della filiera boscolegno e per la v<strong>al</strong>orizzazione dell'ambiente in V<strong>al</strong>tellina”,finanziato con i fondi della Legge 102/1990 per unimporto di € 900.000.Nel corso della prima fase sono stati tagliati più di 15.000mc di legname da opera e sono stati re<strong>al</strong>izzatimiglioramenti boschivi su circa 40 ettari di proprietàpubblica e su 15 ettari di aree colpite da avversità oltreche su 30 ha di aree di proprietà privata.GPIM – GRANDE PROGETTO INTEGRATO DI MONTAGNAContinua il progetto avviato nel 2003 da RegioneLombardia, per lo sviluppo e la s<strong>al</strong>vaguardia del compartoagro-forest<strong>al</strong>e montano tramite il sostegno agli interventistruttur<strong>al</strong>i. Gli interventi, di diversa natura, mirano <strong>al</strong>latrasformazione di vaste aree di territorio in un nuovosistema di infrastrutture agro-forest<strong>al</strong>i e multifunzion<strong>al</strong>icon v<strong>al</strong>enze ambient<strong>al</strong>i, paesistiche, produttive e cultur<strong>al</strong>i,fruibili d<strong>al</strong>la collettività.Nel <strong>2011</strong> sono stati erogati € 499.000,00 (D.d.u.o. n. 6620del 19 luglio <strong>2011</strong>) a s<strong>al</strong>do del terzo str<strong>al</strong>cio secondolotto e a s<strong>al</strong>do del terzo lotto contestu<strong>al</strong>i <strong>al</strong> termine deinumerosi progetti appartenenti Grande Progetto diMontagna delle Pre<strong>al</strong>pi Comasche, sostenuto ecofinanziato unitamente <strong>al</strong>la Provincia di Como e <strong>al</strong>leComunità Montane Lario Intelvese, Triangolo Lariano eV<strong>al</strong>li del Lario e del Ceresio.Fin<strong>al</strong>ità di questo “grande progetto” è stata lo sviluppo diuna gestione attiva del territorio montano e delle <strong>foreste</strong>di nuova concezione che produca, oltre a beni di consumo,anche servizi ambient<strong>al</strong>i e turistico-ricreativi a vantaggiodel territorio, creando nuovi posti di lavoro e garantendoil mantenimento della popolazione e delle attività loc<strong>al</strong>inel territorio montano.Le Comunità Montane comasche, i Comuni, il ConsorzioForest<strong>al</strong>e Lario Intelvese e le imprese del boschive loc<strong>al</strong>i,hanno sviluppato progetti che integrano il miglioramentodei boschi con la produzione del legname da opera el’utilizzo del materi<strong>al</strong>e veget<strong>al</strong>e di scarto perapprovvigionare una piccola centr<strong>al</strong>e a biomassa chefornirà c<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>la piscina comun<strong>al</strong>e di San Fedele Intelvi.Uno scorcio sulle Pre<strong>al</strong>pi Comasche (foto di Luca Corti)Per il rilancio turistico sono stati v<strong>al</strong>orizzati i percorsicicloturistici dei monti Lariani, e le aree di interessenatur<strong>al</strong>istico ambient<strong>al</strong>e legate ai fenomeni carsici inloc<strong>al</strong>ità Pian del Tivano, dove è <strong>stato</strong> <strong>al</strong>tresì potenziatol’acquedotto loc<strong>al</strong>e.Interventi di recupero dei castagneti da frutto rientranofra i diversi progetti di manutenzione dei boschi, insiemea specifici lavori fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>l’'incremento dellabiodiversità e di prevenzione del rischio idrogeologico.Un esempio concreto, infine, di come è possibile utilizzareil legno loc<strong>al</strong>e è <strong>stato</strong> divulgato pubblicando il “Quadernodelle opere tipo per arredi e infrastrutture per lafruizione in legno”, disponibile sul sito della DirezioneGener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio (nel can<strong>al</strong>e“pubblicazioni”, sezione “<strong>foreste</strong>”), con indicazioni per lare<strong>al</strong>izzazione di una linea di arredo per la fruizioneturistico ricreativa degli ambienti forest<strong>al</strong>i e natur<strong>al</strong>i,re<strong>al</strong>izzata con legno in grado di durare decenni <strong>al</strong>l’apertosenza necessità di essere impregnato chimicamente.SISTEMI VERDIRelativamente <strong>al</strong> progetto “10.000 ettari di nuovi boschie sistemi verdi multifunzion<strong>al</strong>i”, il <strong>2011</strong> ha visto ilproseguimento dei lavori relativi <strong>al</strong> primo bando esercizio2009 4 , per la re<strong>al</strong>izzazione di 9 progetti su una superficiecomplessiva di 249,2 ettari distribuiti sulle Provincie diBergamo, Cremona, Mantova, Milano e Pavia. Con D.d.s. n.11479 del 30 novembre <strong>2011</strong> la DG Sistemi Verdi ePaesaggio ha erogato il 3° anticipo per la re<strong>al</strong>izzazione diulteriori stati d’avanzamento per € 835.170,29.Sempre nel corso del <strong>2011</strong>,interventisono stati ultimati gliper la re<strong>al</strong>izzazione dei Sistemi Verdi neicomuni di Corsico, Cesano Boscone ePero, attuatimediante convenzioni con ERSAF, per un tot<strong>al</strong>e di 44,534 La sintesi delle superfici progettate e degli importi finanziaticon il primobando sono stati pubblicati nel precedente <strong>Rapporto</strong>.13


ettari di cui 20,45 a nuovo bosco e che hanno comportatouna spesa complessiva di € 2.274.669,72 (compresemanutenzioni bienn<strong>al</strong>i post-impianto), co-finanziata daRegione Lombardia per € 1.385.684,00.Opere accessorie dei Sistemi Verdi nel Comune di Pero (MI)completamento di lavori già iniziati negli anni precedenti.In particolare opere di manutenzione straordinaria deifabbricati d’<strong>al</strong>pe, comprendenti l’adeguamento degliimpianti e la messa a norma dei loc<strong>al</strong>i per lo svolgimentodelle attività produttive d’<strong>al</strong>peggio. Inoltre si èprovveduto a sistemare le infrastrutture a servizio deifabbricati: acquedotti, impianti di sm<strong>al</strong>timento dei reflui eviabilità di accesso. Si sono infine completati <strong>al</strong>tri lavoriqu<strong>al</strong>i tagli coltur<strong>al</strong>i dei boschi e interventi per la fruizionedidattica (pannelli illustrativi).L’importo speso nel <strong>2011</strong> è di € 719.308,66, comprensivodegli importi residui degli anni precedenti.Al <strong>31</strong> <strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong> la spesa complessiva re<strong>al</strong>izzata è di€ 8.454.126,43, di cui oltre il 72% spesi inamministrazione diretta.Da rilevare, per l’intervento in Comune di Pero, il punto diforza costituito d<strong>al</strong> partenariato pubblico-privato cheannovera, oltre a Regione Lombardia, ERSAF e<strong>al</strong>l’amministrazione comun<strong>al</strong>e, la Provincia di Milano, laSocietà Expo 2015 e due società private che hanno cofinanziatoil progetto di rimboschimento <strong>al</strong> fine diacquisire i certificati correlati <strong>al</strong> sequestro di CO2 ( VERs-Verified Emission Reduction)delle proprie politiche ambient<strong>al</strong>i;e utilizzarli nell’ambitoPROVALPIPer quanto riguarda il Polo Foreste–Alpeggi, ilProgramma di V<strong>al</strong>orizzazione del Patrimonio Immobiliaredi Regione Lombardia si è concretizzato in numerosiinterventi sul territorio qu<strong>al</strong>i la manutenzione ordinaria estraordinaria di fabbricati demani<strong>al</strong>i, la re<strong>al</strong>izzazionedelle relative infrastrutture ovvero viabilità e acquedotti.Si aggiungono opere di difesa del suolo mediante tecnichedi ingegneria natur<strong>al</strong>istica, lavori di v<strong>al</strong>orizzazioneturistico ricreativa con la manutenzione di sentieri,l’<strong>al</strong>lestimento di pannelli informativi, la creazione dipercorsi didattici e la formazione di aree di sostaattrezzate a vari livelli.Si aggiungono le cosiddette azioni di sistema tra le qu<strong>al</strong>i siricordano la revisione della pianificazione forest<strong>al</strong>e, ladefinizione delle procedure per il conseguimento dellacertificazione forest<strong>al</strong>e e il sistema informativoterritori<strong>al</strong>e.Nella fase conclusiva del Programma, nel <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong>redatto un solo progetto di piccolo importo(elettrificazione del fabbricato Campolungo Inferiorenella F.R. V<strong>al</strong> Grigna , per € 18.000,00) mentre si sonoconclusi numerosi progetti, sia in amministrazione direttasia re<strong>al</strong>izzati da ILspa, tra i qu<strong>al</strong>i Costa del P<strong>al</strong>io, AlpeBedolo, St<strong>al</strong>lone Spino e Teleferica di Azzaredo Casù. Sonoquindi stati re<strong>al</strong>izzati solo <strong>al</strong>cuni interventi di14Lo st<strong>al</strong>lone di Passo Spino a Toscolano Maderno (BS)ACQUISIZIONE TERRENINel <strong>2011</strong>, Regione Lombardia ha acquisito, tramiteERSAF, circa 18 ettari (178.897 mq) di terreni agro-silvopastor<strong>al</strong>i,di cui circa 10,7 ettari (106.686 mq) sonocostituiti da bosco ai sensi della l.r. <strong>31</strong>/2008.Sono 1,84 ha di bosco misto e 8,82 ha di bosco ceduo.Si tratta di terreni loc<strong>al</strong>izzati in pianura, <strong>al</strong>l’interno delSistema delle Aree Protette della Lombardia, e inparticolare nelle: Riserva Natur<strong>al</strong>e Monticchie, comune di Somaglia(LO); Riserva Natur<strong>al</strong>e Garzaia Roggia Torbida, nel comunedi Bressana Bottarone (PV); Parco Region<strong>al</strong>e del Monte Netto, comune diPoncar<strong>al</strong>e (BS); Parco Region<strong>al</strong>e del Serio, nel comune di Ricengo(CR).Gli ultimi due acquisti si trovano <strong>al</strong>l’interno della ReteEcologica Region<strong>al</strong>e.


2. Indicazioni pratiche per i controlli sugli impianti afune in Regione Lombardia;Esse fanno riferimento <strong>al</strong>l’art. 61 comma 1 dell<strong>al</strong>.r.<strong>31</strong>/2008 che assegna funzioni di vigilanza e diaccertamento delle violazioni in materia forest<strong>al</strong>e ad unaserie di soggetti, tra cui le Guardie Ecologiche Volontarie.Le dispense sono reperibili <strong>al</strong> sito istituzion<strong>al</strong>e,www.sistemiverdi.regione.lombardia.it, nel can<strong>al</strong>e“pubblicazioni”, sezione “boschi e <strong>foreste</strong>”.Riserva Natur<strong>al</strong>e Monticchie (LO)INTERVENTI FORESTALI NELLE AREE PROTETTEDurante il <strong>2011</strong> sono proseguiti i progetti per ilmiglioramento di habitat e specie nel sistema delle areeprotette region<strong>al</strong>i, che fanno capo <strong>al</strong>le due princip<strong>al</strong>i fontifinanziarie ad essi dedicati, la l.r. 86/1983 e la ReteEcologica Region<strong>al</strong>e (RER), infrastruttura prioritariaprevista d<strong>al</strong> Piano Territori<strong>al</strong>e Region<strong>al</strong>e.L.r. 86/1983Facendo seguito <strong>al</strong>la graduatoria approvata nel <strong>dicembre</strong>2010, con la qu<strong>al</strong>e sono stati ammessi a finanziamento 50progetti per 10 milioni di euro, nel corso del <strong>2011</strong> sonostati finanziati 24 di t<strong>al</strong>i progetti per un importo dicomplessivo pari ad € 3.166.463,00. Per quanto riguarda iprogetti su habitat forest<strong>al</strong>i, essi sono complessivamente7 (importo complessivo di € 857.850,00) di cui 2finanziati nel corso del <strong>2011</strong> per un importo complessivopari ad € 185.000,00.Rete Ecologica Region<strong>al</strong>eNel corso del <strong>2011</strong> sono proseguiti i progetti ammessi afinanziamento con il bando del 2009, che ha visto lostanziamento di 15 milioni di euro, di cui 1,257 milioniper interventi di tipo forest<strong>al</strong>e. La maggior parte deiprogetti si chiuderanno nel biennio 2012-2013 quindi nel<strong>2011</strong> non sono stati stanziati ulteriori fondi.Per maggiori dettagli inerenti ai progetti finanziati con l<strong>al</strong>egge region<strong>al</strong>e 86/1983 e l’infrastruttura prioritaria ReteEcologica Region<strong>al</strong>e si veda pagina 27.PUBBLICAZIONI DELLA STRUTTURA FORESTESono due le dispense di tipo manu<strong>al</strong>istico recentementepubblicate d<strong>al</strong>la Struttura <strong>foreste</strong>:1. Indicazioni pratiche per i controlli sui tagli coltur<strong>al</strong>idei boschi in Regione Lombardia;BANCA DATI IMPIANTI A FUNEE’ stata messa in linea una banca dati geografica di tuttigli impianti a fune temporanei per l’esbosco diassortimenti legnosi, il cui permesso è presentato istanzaattraverso il Sistema Informativo TAglio Bosco (S.I.TA.B).Si tratta dei seguenti impianti, che possono costituire unpericolo per la navigazione dei mezzi aerei a bassa quota:gru a cavo o “blonden”, ossia impianti a fune amotore;fili a sb<strong>al</strong>zo o “p<strong>al</strong>orci”, ossia funi atte a trasportaregli assortimenti legnosi grazie <strong>al</strong>la forza di gravità.Tutti gli impianti autorizzati sono ora visibili in unasezione del geoport<strong>al</strong>e della Lombardia:www.cartografia.regione.lombardia.it/sitabimpiantifuneIl Geoport<strong>al</strong>e della Lombardia permette di:utilizzare il visu<strong>al</strong>izzatore geografico integrato perconsultare gli impianti a fune esistenti e quelli a suotempo e il cui permesso è scaduto;utilizzare il medesimo visu<strong>al</strong>izzatore geograficointegrato per caricare i dati geografici presenti sulproprio pc (shapefile, GPS, KML): in questo modo sipossono sovrapporre le informazioni degli impiantia fune con dati esterni per una migliore an<strong>al</strong>isi;scaricare i dati degli impianti a fune in formatovettori<strong>al</strong>e (es.shapefile) e nel sistema di coordinatepreferito tra Gauss Boaga e WGS84.15


Ricerca nel settore forest<strong>al</strong>eSono <strong>al</strong>meno 10 i progetti di ricerca a carattere forest<strong>al</strong>esvolti durante il <strong>2011</strong> e finanziati in tutto o in parte daRegione Lombardia.Tutti i progetti sono specificatamente rivolti ai boschi e<strong>al</strong>lo sviluppo del settore forest<strong>al</strong>e lombardo.La prima menzione spetta ai quattro progetti svolti con ilProgramma region<strong>al</strong>e di ricerca agricolo, v<strong>al</strong>ido per iltriennio 2010-2012 (d.g.r. 8 febbraio 2010, n. 11207), unodei qu<strong>al</strong>i, sul deperimento della farnia, si è positivamentechiuso proprio durante l’anno.Questi progetti hanno nell’insieme un v<strong>al</strong>ore di oltre900mila euro e sono stati finanziati da RegioneLombardia per il 63%.Vi sono poi tre progetti con carattere di monitoraggio equindi svolti con continuità e quote di finanziamentoregion<strong>al</strong>e annu<strong>al</strong>i: si tratta di CRINES, CONECOFOR eCarta Forest<strong>al</strong>e della Lombardia.Infine vi sono 3 progetti europei in corso e cofinanziati daRegione Lombardia: sono i Progetti MANFRED, ALPFFIRSE NEW FOR.Parco Region<strong>al</strong>e del Ticino Lombardo: convegno conclusivo delprogetto DEPFAR, sul deperimento della farnia.Indagini supplementari presso gli Istituti di Ricerca nonhanno evidenziato l’esistenza di indagini peculiari per lare<strong>al</strong>tà lombarda mentre presso le Università non è <strong>stato</strong>possibile discriminare in tempo utile le tesi dedicate.ORIGINE TITOLI PROPONENTE VALORE CONTRIBUTO STATOPROGETTO REGIONALEPIANO 2004Abbandono dei cedui e dissestoidrogeologico su substrati aComunita' Montana V<strong>al</strong>cuvia€ 93.166,67 87,22% in corsodebole coesioneIl deperimento della farnia: Consorzio Parco LombardoPIANO 2007monitoraggio, indagini della V<strong>al</strong>le del Ticinoeziologiche e proposte di€ 202.126,26 51,44% chiusointerventoIl bosco mobile - Progetto di Consorzio Forest<strong>al</strong>e LarioPIANO 2009 attivazione della filiera legnoarredoIntelvese € 217.090,74 65% in corsoecosostenibileQu<strong>al</strong>ità e sostenibilità CRA - Unità di Ricerca per lePIANO 2009 ambient<strong>al</strong>e della pioppicoltura produzioni legnose fuori € 413.640,00 62,5% in corsoin filiere legno - energiaforestaProgetti a carattere forest<strong>al</strong>e svolti durante il <strong>2011</strong> con il Programma region<strong>al</strong>e di ricerca agricolo16


I dettagli dei progetti svolti o in corso afferenti <strong>al</strong>Programma region<strong>al</strong>e di ricerca agricolo sono consultabilinel sito www.sistemiverdi.regione.lombardia.it,nella can<strong>al</strong>e “Progetti e Ricerche” sezione “Foreste eLegno”.Di seguito sono esposti gli stati d’avanzamento <strong>2011</strong> degli<strong>al</strong>tri progetti innanzi elencati.CRINESIn base <strong>al</strong>l’accordo trienn<strong>al</strong>e 2009-<strong>2011</strong> tra RegioneLombardia, ERSAF e Fondazione Lombardia perl’Ambiente, presso il Centro Vivaistico Forest<strong>al</strong>eRegion<strong>al</strong>e di Curno è proseguita l’attività speriment<strong>al</strong>e delC.R.IN.ES (Centro di Ricerca INquinamento atmosferico edEcoSistemi).Le attività di ricerca <strong>2011</strong> sono state svolte incollaborazione con C.R.A. – I.A.A. Consiglio per la Ricerca ela Sperimentazione in Agricoltura, Unità di ricerca per iprocessi dell’industria agro<strong>al</strong>imentare; Dipartimento diMatematica e Fisica, Università Cattolica del S.C. diBrescia, e rivolte <strong>al</strong> confronto tra due cultivar di frumentoduro (Triticum durum).L’esperimento, coordinato d<strong>al</strong> Prof. Franco Faoro delDipartimento di Produzione Veget<strong>al</strong>e, Università degliStudi di Milano, ha preso in esame due cultivar di largoutilizzo in Pianura Padana e diversamente sensibili<strong>al</strong>l’ozono: “Virgilio” (molto sensibile e sintomatico) e“Neodur” (tollerante, asintomatico).Le attività sono svolte attraverso i relativi braccioperativi, ERSAF e il Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato, con ilmonitoraggio in continuo di tre aree attraverso centr<strong>al</strong>inein grado di rilevare diversi parametri 5 .Il campionamento delle deposizioni atmosferiche (acquaneve)e dei lisimetri (acqua circolante nel sottosuolo),ripetuto con cadenza settiman<strong>al</strong>e, è <strong>stato</strong> svolto incollaborazione con IRSA/CNR di Brugherio.Inoltre durante il <strong>2011</strong>, presso l’area LOM 1 ubicata nellaForesta di Lombardia della V<strong>al</strong> Masino, è <strong>stato</strong> v<strong>al</strong>utato lo<strong>stato</strong> delle chiome e sono stati effettuati <strong>al</strong>cuni rilievifenologici su abete rosso.Da aprile a settembre, in collaborazione conAmbienteIt<strong>al</strong>ia, sono state svolte attività inerenti <strong>al</strong>lamisura dell’ozono con campionatori passivi.CARTA FORESTALE DELLA LOMBARDIALa versione <strong>2011</strong> della carta dei tipi forest<strong>al</strong>i re<strong>al</strong>i haincorporato le mappe di 5 nuovi Piani di indirizzoforest<strong>al</strong>e (PIF) e 2 nuovi Piani di assestamento forest<strong>al</strong>e(PAF), con un notevole aumento della copertura edell’attendibilità del dato.Nel dettaglio sono state inserite le cartografie dei:1. PIF della Provincia di Pavia2. PIF della CM di Sc<strong>al</strong>ve3. PIF della CM di V<strong>al</strong>le Seriana (limitatamente <strong>al</strong>territorio della ex CM V<strong>al</strong>le Seriana Inferiore)4. PIF della CM dei Laghi Bergamaschi (relativamente<strong>al</strong> territorio della ex CM Alto Sebino)5. PIF della CM dei Laghi Bergamaschi (relativamente<strong>al</strong> territorio della ex CM Monte Bronzone e BassoSebino)6. PAF del Comune di Darfo Boario Terme7. PAF del Comune di ApricaOpen-Top Chambers del progetto CRINESCONECOFORProsegue la collaborazione tra Regione Lombardia e ilMinistero delle politiche agricole <strong>al</strong>imentari e forest<strong>al</strong>inell’ambito del progetto CONECOFOR, per il controllodello <strong>stato</strong> di s<strong>al</strong>ute degli ecosistemi forest<strong>al</strong>i a livellopaneuropeo.Da quest’anno gli elaborati della Carta dei tipi forest<strong>al</strong>isono visibili e consultabili anche da chi non dispone di unproprio GIS: in collaborazione con la Direzione Gener<strong>al</strong>eTerritorio e Urbanistica, sia la carta dei tipi forest<strong>al</strong>i re<strong>al</strong>isia la carta dei tipi forest<strong>al</strong>i ecologicamente coerenti sonostate caricate nel Geoport<strong>al</strong>e della Regione Lombardia.Resta attiva la possibilità di scaricare i file origin<strong>al</strong>i dellemappe effettuando una ricerca d<strong>al</strong>la HP del Geoport<strong>al</strong>e:www.cartografia.regione.lombardia.it/geoport<strong>al</strong>e.5 Per approfondimenti si consultino i precedenti Rapporti17


PROGRAMMA “SPAZIO ALPINO 2007-2013”Proseguono le attività del programma “Spazio Alpino2007-2013” 6 , che vede Regione Lombardia operare neiprogetti MANFRED e ALPFFIRS.Ulteriori notizie sono disponibili <strong>al</strong> sito internetwww.<strong>al</strong>pine-space.eu.Progetto MANFREDIl progetto MANFRED - Management strategies to adaptAlpine Space forests to climate change risks – è sviluppato<strong>al</strong>l’interno del Programma Alpine Space cofinanziatod<strong>al</strong>l’Unione Europea, con l’obiettivo di indagare gli effettidel cambiamento climatico sulle princip<strong>al</strong>i specie forest<strong>al</strong>idell’arco <strong>al</strong>pino in riferimento a differenti tipologie dirischio, e definire possibili strategie gestion<strong>al</strong>i perl’adattamento <strong>al</strong> cambiamento e il mantenimento dellefunzioni espletate d<strong>al</strong> bosco, in collaborazione con gli Entiloc<strong>al</strong>i che operano sul territorio. Le tipologie di rischioindagate sono: incendi boschivi, idrogeologico, ozono edeventi meteorologici estremi.Regione Lombardia, con ERSAF, è partner di progetto.Il logo del progettoAttività svolte nel <strong>2011</strong>Nel corso del <strong>2011</strong> sono state re<strong>al</strong>izzate, secondo il cronoprogramma di riferimento, attività riconducibili ai workpackages (WP) previsti nell’Application Form delprogetto. Per l’intero Spazio Alpino sono state elaboratemappe inerenti <strong>al</strong>l’uso del suolo per la situazione correntee gli scenari futuri relativi agli anni 2020, 2050 e 2080,nonché mappe inerenti <strong>al</strong>la futura evoluzione degli are<strong>al</strong>idi potenzi<strong>al</strong>e presenza delle princip<strong>al</strong>i specie forest<strong>al</strong>i.Questo ultimo elaborato ha costituito un supporto moltointeressante per la definizione di possibili strategie digestione selvicoltur<strong>al</strong>e volte <strong>al</strong> contenimento del rischiodi incendio per il futuro.Con specifico riferimento <strong>al</strong> rischio di incendio boschivo,nel corso del <strong>2011</strong> si è pervenuti <strong>al</strong>la versione definitivadell’applicativo GIS denominato 4FI.R.E - FORest FIre RiskEv<strong>al</strong>uator per quanto concerne il c<strong>al</strong>colo della pericolositàdi incendio boschivo. L’applicativo è <strong>stato</strong> applicato <strong>al</strong>ivello di spazio <strong>al</strong>pino e per il territorio della Lombardiaottenendo mappe di pericolosità per la situazionecorrente e scenari evolutivi fino <strong>al</strong> 2080.Alla sc<strong>al</strong>a loc<strong>al</strong>e, per quanto concerne la vulnerabilità èstata definita la specifica componente dell’applicativo cherisulta essere sviluppata in tre princip<strong>al</strong>i settori:vulnerabilità del bosco (sulla base di resistenza/resilienzadelle specie e <strong>al</strong>le funzioni espletate d<strong>al</strong>la superficieforest<strong>al</strong>e); vulnerabilità dell’urbanizzato (legata <strong>al</strong>lapresenza di urbanizzato e infrastrutture antropiche);vulnerabilità della popolazione (legata <strong>al</strong>la presenzaantropica). La metodologia per la definizione dellavulnerabilità è stata concordata con i tecnici dellaComunità Montana di V<strong>al</strong>le Camonica (BS), l’area di studioin cui sarà testata questa specifica componentedell’applicativo. La vulnerabilità sarà poi associata <strong>al</strong>lapericolosità per giungere <strong>al</strong>lo sviluppo di mappe di rischiodi incendio boschivo a livello loc<strong>al</strong>e.Il progetto prevede anche la predisposizione di unapiattaforma informatica per il coordinamento a livello diintero arco <strong>al</strong>pino del monitoraggio degli aspettifitosanitari, nonché la produzione di un manu<strong>al</strong>egestion<strong>al</strong>e sull’argomento.Per quanto concerne l’approfondimento sugli eventiestremi, per le varie tipologie di rischio indagate nelprogetto, sono state raccolte direttamente informazionipresso gli Enti loc<strong>al</strong>i region<strong>al</strong>i. T<strong>al</strong>i informazioni hannopermesso di delineare un quadro degli eventi estremi “damemoria storica” per il territorio della Lombardia, per ipatogeni e gli schianti da vento, mentre i dati inerenti agliincendi boschivi raccolti d<strong>al</strong> Corpo forest<strong>al</strong>e dello Statoerano già stati precedentemente acquisiti. A partire dagliscenari delineati sono stati definiti <strong>al</strong>cuni casi studio chesaranno successivamente oggetto di specificoapprofondimento teso a verificare la dinamica, leconseguenze e le strategie adottate per affrontare ciascunevento.Per la caratterizzazione degli incendi di maggioredimensione, ERSAF ha inoltre intrapreso una specificaattività di ricerca con il supporto di DISAT - UniversitàBicocca volta ad approfondire il comportamentovegetativo in aree percorse d<strong>al</strong> fuoco negli anni successivia un evento, avv<strong>al</strong>endosi di immagini satellitari MODISNDVI 2000-2010.Ulteriore obiettivo di progetto è la definizione di strategiegestion<strong>al</strong>i dei boschi in relazione ai cambiamenti climatici,che in Lombardia si foc<strong>al</strong>izzano <strong>al</strong>l’interno dell’area distudio della V<strong>al</strong>le Camonica.6 Per una descrizione più ampia del programma “Spazio AlpinoPer approfondimenti: www.manfredproject.eu2007-2013” si consulti l’edizione 2009 del <strong>Rapporto</strong>.18


Progetto ALPFFIRSIl progetto europeo ALP FFIRS (Programma Interreg“Spazio Alpino 2007-2013”) iniziato nel settembre 2009con durata trienn<strong>al</strong>e, ha l’obiettivo princip<strong>al</strong>e dimigliorare il sistema di prevenzione degli incendiboschivi nella regione <strong>al</strong>pina. La fin<strong>al</strong>ità del progettoALPFFIRS è la creazione di un sistema di <strong>al</strong>lerta comunedi v<strong>al</strong>utazione e previsione del pericolo di incendioboschivo che, sulla base delle condizioni meteorologiche evegetazion<strong>al</strong>i presenti nei Paesi della regione <strong>al</strong>pina, porti<strong>al</strong>l’adozione di metodologie ed azioni comuni diprevenzione e lotta, migliorando l’efficacia delleprocedure operative. Il progetto coinvolge 14 partnersprovenienti da regioni dello Spazio Alpino appartenentiad Austria, Francia, Germania, It<strong>al</strong>ia, Svizzera e Slovenia.Regione Lombardia, con ERSAF, è partner di progetto.4. ERSAF (congiuntamente ed in collaborazione con ARPALombardia) ha eseguito an<strong>al</strong>isi GIS e <strong>al</strong>cunisopr<strong>al</strong>luoghi per l’individuazione di siti adatti adospitare nuove stazioni meteorologiche perl’integrazione ed il potenziamento dell’attu<strong>al</strong>e rete dimonitoraggio.5. In collaborazione con i partner di progetto del CantonTicino (FCTCP), è stata messa a punto con una bozzadi protocollo per la cooperazione transfront<strong>al</strong>iera traRegione Lombardia e Canton Ticino nella lotta agliincendi boschivi.6. E’ <strong>stato</strong> organizzato un incontro d<strong>al</strong> titolo “Mezzi edattrezzature - Standard adottati durante le operazioniAIB nelle regioni <strong>al</strong>pine. Regioni a confronto” che si ètenuto il 28 giugno <strong>2011</strong> presso la sede del CorpoForest<strong>al</strong>e dello Stato a Curno (Bg) in presenza dirappresentanti dell’Antincendio boschivo delle regioni<strong>al</strong>pine it<strong>al</strong>iane.Per approfondimenti: www.<strong>al</strong>pffirs.euProgetto NewForIl logo del progettoAttività svolte nel <strong>2011</strong>Attraverso le potenzi<strong>al</strong>ità del sito web è <strong>stato</strong> possibile siascambiare informazioni e dati che informare il pubblicosulle attività svolte e quelle in corso. Sono statiorganizzati diversi eventi, prodotti comunicati stampa enews letters.Per quanto riguarda le princip<strong>al</strong>i attività tecnicoscientifiche:1. ERSAF ha partecipato <strong>al</strong>la “5° conferenzainternazion<strong>al</strong>e sugli incendi nelle aree natur<strong>al</strong>i”presentando i risultati dell’attività di ricerca condottada ERSAF nell’ambito del progetto.2. In collaborazione con l’Università BICOCCA è <strong>stato</strong>messo a punto un sistema per l’individuazione diopportuni v<strong>al</strong>ori di soglia dell’indice di pericoloincendio FWI, da utilizzarsi <strong>al</strong>lo scopo di fornireinformazioni circa il pericolo di incendio in diversearee omogenee della Regione Lombardia.3. ERSAF ha messo a punto una metodologia per lav<strong>al</strong>utazione delle tipologie forest<strong>al</strong>i più suscettibili<strong>al</strong>l’innesco ed <strong>al</strong>la propagazione del fuoco. Lametodologia, basata su an<strong>al</strong>isi statistiche dei datirelativi <strong>al</strong>l’area pilota della regione Lombardia, hafornito risultati interessanti che sono stati presentati<strong>al</strong>la “5° conferenza internazion<strong>al</strong>e sugli incendi nellearee natur<strong>al</strong>i” svoltasi in Sud Africa d<strong>al</strong> 9 <strong>al</strong> 13 maggio<strong>2011</strong>.Il progetto NEWFOR (NEW technologies for a bettermountain FORest timber mobilization) unisce ricercatori,gestori e tecnici dei sei Stati dell’arco Alpino (I, F, SLO, A,CH, D), appartenenti a 14 istituti, con la fin<strong>al</strong>ità dimigliorare l’efficienza nelle utilizzazioni forest<strong>al</strong>i e neltrasporto dei prodotti legnosi in un contesto di gestioneforest<strong>al</strong>e sostenibile, considerando <strong>al</strong>tresì le esigenzedell’industria del legno e le questioni legate aicambiamenti climatici.Regione Lombardia, con ERSAF, è partner di progetto.Il logo del progettoI problemi associati <strong>al</strong>la gestione ottim<strong>al</strong>e delle risorselegnose sono infatti noti e comuni a tutti i paesi dell’arcoAlpino:- scarsa conoscenza delle provvigioni legnose;- assenza di una v<strong>al</strong>utazione economicadell’accessibilità <strong>al</strong>le risorse forest<strong>al</strong>i;- assenza di una v<strong>al</strong>utazione sul collegamento dellafiliera <strong>al</strong>l’industria del legno.Per cercare di risolvere queste problematiche il progettoNEWFOR persegue i seguenti obiettivi:- la condivisione delle conoscenze e sviluppo distrumenti riguardanti l’uso di un innovativatecnologia di telerilevamento (LiDAR: laser scanner19


terrestre e aereo) per la loc<strong>al</strong>izzazione dellaprovvigione legnosa delle <strong>foreste</strong> e la v<strong>al</strong>utazionedelle condizioni di movimentazione;- la condivisione delle conoscenze e sviluppo distrumenti per l’ottimizzazione delle utilizzazioniforest<strong>al</strong>i e del trasporto del materi<strong>al</strong>e legnoso sia d<strong>al</strong>punto di vista tecnico che da quello economico;- l’identificazione delle princip<strong>al</strong>i esigenze, delle azionie degli strumenti necessari sia a livello loc<strong>al</strong>e cheregion<strong>al</strong>e;- lo sviluppo di metodologie e strumenti, incollaborazione con i decisori a livello region<strong>al</strong>e,fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong> miglioramento del collegamento tra lerisorse forest<strong>al</strong>i e le industrie del legno.Il progetto, suddiviso in 5 diversi pacchetti di lavoro, èiniziato a settembre <strong>2011</strong> e verrà sviluppato in un arcotempor<strong>al</strong>e di 36 mesi. NEWFOR è un progetto finanziatod<strong>al</strong> Fondo Europeo per lo Sviluppo Region<strong>al</strong>e (FESR) nelquadro del Programma Spazio Alpino.Per approfondimenti: www.newfor.fr20


MODULO 3Il sistema bosco e il territorio21


Stato della PianificazionePIF vigenti o adottati 18Bosco con PIF vigente o adottato 152.354 haPAF vigenti 155Bosco con PAF vigente149.770 haNel <strong>2011</strong> gli uffici region<strong>al</strong>i hanno espresso parerepositivo (ai sensi dell’art.47, comma 4 della l.r. <strong>31</strong>/2008)per cinque nuovi Piani di indirizzo forest<strong>al</strong>e (PIF):Provincia di Bergamo,CM V<strong>al</strong>tellina di Sondrio,CM V<strong>al</strong>le Imagna,CM Lario orient<strong>al</strong>e (territorio ex CM V<strong>al</strong>le San Martino),CM Piambello (territorio ex CM V<strong>al</strong>ceresio),e per l’aggiornamento di <strong>al</strong>tri due:Provincia di Cremona,Provincia di Lodi.La superficie boscata con PIF vigente o adottato è ora di152.354 ettari, pari <strong>al</strong> 24,6% del bosco region<strong>al</strong>e, indiminuzione rispetto <strong>al</strong> precedente anno poiché <strong>al</strong>cunivecchi PIF sono scaduti.Durante l’anno sono entrati in vigore 2 nuovi Piani diassestamento forest<strong>al</strong>e (PAF), per una superficie boschivacomplessiva di 566 ha.1. Piano di assestamento della proprietàsilvopastor<strong>al</strong>e del comune di Prestine (BS)2. Piano di assestamento della proprietàsilvopastor<strong>al</strong>e del comune di Irma (BS)I PAF scaduti nel <strong>2011</strong> sono 5, per una superficie boschivadi oltre 3.000 ha, tra cui quello del Parco Region<strong>al</strong>e delMonte Barro.La superficie boscata con PAF vigente 7 è ora di 149.770ettari, di cui 133.422 ha con PAF classico e 16.348 ha conPAF semplificato (Foreste di Lombardia).Il 24% del bosco region<strong>al</strong>e è asse<strong>stato</strong>.BGBSCOCRLCLOMNMIMBPVSOVA0%4%23%24%38%42%37%34%36%27%69%85%BGBSCOCRLCLOMNMIMBPVSOVA412138304361Percentu<strong>al</strong>e provinci<strong>al</strong>e di bosco con PIF vigente o adottatoRipartizione provinci<strong>al</strong>e dei 154 PAF classici vigentiIN REDAZIONE ADOTTATI VIGENTIProvincia di Como Provincia di Bergamo* Provincia di Brescia*Provincia di PaviaProvincia di Cremona**Provincia di Lecco*Provincia di Lodi**Provincia di Mantova*Provincia di Milano*Provincia di Varese*CM Oltrepò PaveseCM P. Alto Garda Bresciano CM V<strong>al</strong>le imagnaCM V<strong>al</strong>le Sabbia CM Laghi Bergamaschi* CM Lario Orient<strong>al</strong>e*CM V<strong>al</strong>le TrompiaCM V<strong>al</strong>le SerianaCM V<strong>al</strong> di Sc<strong>al</strong>veCM V<strong>al</strong>tellina di Morbegno*CM V<strong>al</strong>le BrembanaCM V<strong>al</strong>tellina di Sondrio*CM Triangolo LarianoCM V<strong>al</strong>li del Lario e del CeresioCM V<strong>al</strong>sassinaCM V<strong>al</strong>tellina di TiranoCM V<strong>al</strong>chiavennaCM Lario IntelveseCM Piambello*Parco AdamelloCM V<strong>al</strong>li del Verbano Parco Orobie V<strong>al</strong>tellinesi Parco Pineta di Appiano GentileStato dei PIF <strong>al</strong> <strong>31</strong> <strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong>.*parere region<strong>al</strong>e positivo.** parere region<strong>al</strong>e positivo su PIF in aggiornamento.22BG14%BS30%CO 5%CR 0%LC 7%LO 0%MN 1%MI36%MB 0%PV 6%SO44%VA 6%Percentu<strong>al</strong>e provinci<strong>al</strong>e di bosco con PAF vigente7A seguito di indagine presso gli Enti forest<strong>al</strong>i sono staticat<strong>al</strong>ogati <strong>al</strong>cuni PAF prima non presenti nell’archivio region<strong>al</strong>e.


esistentiprogettateIncostruzioneViabilità agro-silvo-pastor<strong>al</strong>ePiani VASP v<strong>al</strong>idati 29Strade VASP esistenti n° 4.302Lunghezza cumulata Km 5.955Durante il <strong>2011</strong> i Comuni hanno avuto la possibilità diintegrare i Piani della Viabilità Agro Silvo Pastor<strong>al</strong>einserendo 8 tutte quelle strade che, poste sul loroterritorio, rientrano come caratteristiche e fin<strong>al</strong>ità nellaviabilità agro silvo pastor<strong>al</strong>e (di seguito VASP).L’aggiornamento, conclusosi nel mese di aprile 2012, haconsentito l’inserimento di quasi 500 tracciati, portando aun tot<strong>al</strong>e di 4.302 le strade VASP esistenti, perun’estensione lineare di circa 5.955 Km.NUMERO STRADEANALISI QUALITATIVA DELLA VIABILITÀ ESISTENTEL’arricchimento del registro della VASP esistente non hacomportato significativi scostamenti da quantostatisticamente evidenziato nel precedente <strong>Rapporto</strong>, <strong>al</strong>qu<strong>al</strong>e rimandiamo sia per le conclusioni di caratteregener<strong>al</strong>e sia per le definizioni della classi di transitabilità.Restano pressoché identiche le ripartizioni percentu<strong>al</strong>idelle classi di transitabilità e per tipo di proprietà.CLASSE I2,1%ENTI FORESTALItot<strong>al</strong>ecensiteCLASSE IV41,6%CLASSE II23,6%CM OLTREPO' PAVESE 322 322PARCO ALTO GARDA BRESCIANO 172 172CM VALLE SABBIA 267 13 280CM VALLE TROMPIA 169 63 232CM VALLE CAMONICA 868 321 1 1.190CM SEBINO BRESCIANO 52 3 55CM LAGHI BERGAMASCHI 228 1 229CM VALLE SERIANA 193 71 264CM VALLE DI SCALVE 61 56 117CM VALLE BREMBANA 124 132 1 257CM VALLE IMAGNA 93 28 121CM LARIO ORIENTALE / V.S.M. 81 81CM VALSASSINA 38 125 1 164CM TRIANGOLO LARIANO 225 19 244LARIO INTELVESE 102 7 109CM VALLI DEL LARIO E CERESIO 90 96 186CM ALTA VALTELLINA 137 12 149CM VALTELLINA DI TIRANO 382 162 544CM VALTELLINA DI SONDRIO 116 86 5 207CM VALTELLINA DI MORBEGNO 179 64 243CM VALCHIAVENNA 54 38 3 95CM PIAMBELLO 12 4 16CM VALLI DEL VERBANO 217 217PARCO OROBIE VALTELLINESI 120 63 183TOTALE 4.302 1.364 11 5.677Numero dei tracciati censiti con i Piani VASPSono <strong>al</strong>tresì state censite 204 nuove strade VASPprogettate o in costruzione, per un tot<strong>al</strong>e di 1.375tracciati con un’estensione di oltre 1.788 Km, tuttesupportate da an<strong>al</strong>isi territori<strong>al</strong>e, a dimostrazionedell'effettiva necessità di re<strong>al</strong>izzazione.8 L’inserimento delle strade nei Piani VASP con parere favorevoledella DG Sistemi Verdi e Paesaggio consente di presentaredomanda di contributo sui vari bandi di Regione Lombardia chefinanziano interventi di manutenzione straordinaria delle stradeesistenti o di costruzione di nuove strade progettate.Ripartizione % della lunghezza cumulata per classi di transitabilitàMISTA8,6%PUBBLICA84,1%CLASSE III32,8%Ripartizione % della lunghezza cumulata per tipo di proprietàLa VASP esistente è dislocata su 368 Comuni, con unadensità media di 14,09 metri lineari per ettaro di bosco; ladensità media, come è possibile apprezzare d<strong>al</strong>l’immaginedella pagina successiva, rivela differenze di densitàpiuttosto marcate anche tra Comuni limitrofiappartenenti a re<strong>al</strong>tà socio-economiche simili.La lunghezza media delle strade VASP è di 1,4 Km, tutte leclassi di transitabilità gravitano attorno a questo v<strong>al</strong>ore,con un massimo per la classe II vicina ai 1,8 Km. Ilmassimo v<strong>al</strong>ore di lunghezza media è <strong>stato</strong> registratonella Comunità Montana della V<strong>al</strong>sassina.I testi della normativa di riferimento e i dati delle stradecensite sono accessibili <strong>al</strong> sito della Direzione Gener<strong>al</strong>eSistemi Verdi e Paesaggio, can<strong>al</strong>e “Boschi e <strong>foreste</strong>”,sezione “Infrastrutture idraulico-forest<strong>al</strong>i”www.sistemiverdi.regione.lombardia.it.PRIVATA7,3%23


CLASSE ICLASSE IICLASSE IIICLASSE IVCLASSE ICLASSE IICLASSE IIICLASSE IVCLASSE ICLASSE IICLASSE IIICLASSE IVDensità comun<strong>al</strong>e delle strade VASP esistenti, espresso in metri lineari su ettaro di boscoNUMEROLUNGHEZZALUNGHEZZA MEDIAENTI FORESTALImediatot<strong>al</strong>etot<strong>al</strong>egener<strong>al</strong>eCM OLTREPO' PAVESE 57 134 1<strong>31</strong> 322 85,11 176,53 161,14 423 1,49 1,32 1,23 1,<strong>31</strong>PARCO ALTO GARDA BRESCIANO 1 7 32 132 172 0,15 6,74 41,17 254,69 303 0,15 0,96 1,29 1,93 1,76CM VALLE SABBIA 6 43 110 108 267 7,78 93,91 141,84 120,56 364 1,30 2,18 1,29 1,12 1,36CM VALLE TROMPIA 1 6 62 100 169 1,72 11,96 91,14 132,70 238 1,72 1,99 1,47 1,33 1,41CM VALLE CAMONICA 6 266 322 274 868 14,90 503,63 374,87 322,79 1.216 2,48 1,89 1,16 1,18 1,40CM SEBINO BRESCIANO 3 16 33 52 10,25 23,19 46,69 80 3,42 1,45 1,41 1,54CM LAGHI BERGAMASCHI 11 63 105 49 228 10,75 60,97 105,17 55,84 233 0,98 0,97 1,00 1,14 1,02CM VALLE SERIANA 5 48 72 68 193 10,59 62,38 95,84 81,47 250 2,12 1,30 1,33 1,20 1,30CM VALLE DI SCALVE 1 24 26 10 61 2,50 63,05 30,34 9,41 105 2,50 2,63 1,17 0,94 1,73CM VALLE BREMBANA 10 20 42 52 124 19,38 45,<strong>31</strong> 51,68 70,36 187 1,94 2,27 1,23 1,35 1,51CM VALLE IMAGNA 6 27 23 37 93 4,12 23,08 14,49 19,92 62 0,69 0,85 0,63 0,54 0,66CM LARIO ORIENTALE / V.S.M. 15 16 50 81 12,45 18,01 43,25 74 0,83 1,13 0,86 0,91CM VALSASSINA 1 23 10 4 38 1,07 96,04 18,80 14,46 130 1,07 4,18 1,88 3,62 3,43CM TRIANGOLO LARIANO 6 56 163 225 8,06 71,66 145,67 225 1,34 1,28 0,89 1,00LARIO INTELVESE 1 2 60 39 102 1,57 2,54 66,<strong>31</strong> 52,85 123 1,57 1,27 1,11 1,36 1,21CM VALLI DEL LARIO E CERESIO 3 14 23 50 90 0,80 28,13 49,82 96,32 175 0,27 2,01 2,17 1,93 1,95CM ALTA VALTELLINA 1 4 24 108 137 0,72 4,74 39,45 200,26 245 0,72 1,19 1,64 1,85 1,79CM VALTELLINA DI TIRANO 5 100 141 136 382 19,46 186,17 190,29 104,73 501 3,89 1,86 1,35 0,77 1,<strong>31</strong>CM VALTELLINA DI SONDRIO 1 7 45 63 116 1,74 11,65 95,18 128,19 237 1,74 1,66 2,12 2,03 2,04CM VALTELLINA DI MORBEGNO 15 20 61 83 179 15,87 25,85 80,27 120,09 242 1,06 1,29 1,32 1,45 1,35CM VALCHIAVENNA 3 8 43 54 10,78 12,48 97,16 120 3,59 1,56 2,26 2,23CM PIAMBELLO 1 1 2 8 12 2,03 1,38 0,61 10,20 14 2,03 1,38 0,30 1,28 1,19CM VALLI DEL VERBANO 4 34 86 93 217 7,63 42,44 74,62 45,64 170 1,91 1,25 0,87 0,49 0,78PARCO OROBIE VALTELLINESI 1 12 33 74 120 0,30 10,39 86,65 139,91 237 0,30 0,87 2,63 1,89 1,98tot<strong>al</strong>e 80 805 1509 1908 4302 123,09 1407,02 1950,39 2474,28 5954,77 1,54 1,75 1,29 1,30 1,38Numero, lunghezza cumulativa e media (in Km) delle strade esistenti censite con i 29 Piani VASP e suddivisi per classi di transitabilità.24


Strade Agro-Silvo-Pastor<strong>al</strong>i in V<strong>al</strong>le Camonica (foto di Biagio Piccardi, sopra)e in BassaV<strong>al</strong>tellina (foto di Giulia Rapella, sotto)25


Le <strong>foreste</strong> di Rete Natura 2000e della Rete Ecologica Region<strong>al</strong>eBosco nei Siti RN2000126.347 haArea Siti RN2000 coperta da bosco 34,0%Bosco region<strong>al</strong>e entro Siti RN2000 20,4%Nei precedenti Rapporti sono state descritte equantificate le <strong>foreste</strong> di Rete Natura 2000 (da quiabbreviato in RN2000) ed è iniziato un percorso di an<strong>al</strong>isie monitoraggio del quadro pianificatorio e delle attivitàche interessano i boschi lombardi, non solo nei Siti dellaRN2000, ma anche negli elementi che formano la ReteEcologica Region<strong>al</strong>e, riconosciuta infrastrutturaPrioritaria per la Lombardia.Il <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> caratterizzato da un intenso sforzofin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>la redazione e approvazione dei Piani digestione dei Siti RN2000, tanto che <strong>al</strong> termine dell’anno,i Siti dotati di una apposita pianificazione a tutela dellabiodiversità sono s<strong>al</strong>iti a 130 (su 241 Siti presenti inLombardia – nel corso del 2012 verrà propost<strong>al</strong>’identificazione di un nuova ZPS ed i Siti s<strong>al</strong>irannopertanto a 242).Poiché i boschi ricoprono elevate superfici nei Siti dellaRN2000 e dato che molti soprassuoli forest<strong>al</strong>i sonoconsiderati Habitat di interesse comunitario, non stupisceche molti Piani di gestione abbiano tenuto in elevataconsiderazione le attività forest<strong>al</strong>i, dando indicazioni peruna loro gestione sostenibile anche d<strong>al</strong> punto di vistadella conservazione della biodiversità.Grazie ai dati archiviati nel Sistema Informativo TaglioBosco (SITaB) è possibile an<strong>al</strong>izzare le attività di utilizzodei boschi presenti nei Siti della RN2000 e monitorarnenel futuro l’andamento negli anni, mettendo così inrelazione le indicazioni dei Piani di Gestione con le attivitàeffettivamente svolte.An<strong>al</strong>izzando i dati relativi ai tagli eseguiti nel <strong>2011</strong>appaiono già interessanti indicazioni circa l’utilizzo deiboschi in RN2000. Complessivamente circa il 17% dellamassa legnosa tagliata in Lombardia proviene dai boschiinclusi nei Siti della RN2000. T<strong>al</strong>e dato appareampiamente congruo: i boschi inclusi nei sitirappresentano infatti circa il 20% delle aree boschivelombarde. Un’an<strong>al</strong>isi più dettagliata, che mette aconfronto i tagli in RN2000 con la media region<strong>al</strong>e, puòessere re<strong>al</strong>izzata sulle intensità di taglio, non sulla classicaintensità metri cubi per ettaro tagliato bensì sull’indicemetri cubi per ettaro di bosco esistente.La prima evidenza che si rileva è una maggiore intensitàmedia di taglio nei boschi ad <strong>al</strong>to fusto: nelle fustaieincluse in RN2000 l’indice è infatti pari a 0,87 mc/ha,contro un v<strong>al</strong>ore medio region<strong>al</strong>e pari a 0,61 mc/ha.Nei boschi della RN2000 (indipendentemente d<strong>al</strong> tipo digoverno del bosco) vengono inoltre tagliati per scopocommerci<strong>al</strong>e 0,24 mc/ha, contro un v<strong>al</strong>ore medioregion<strong>al</strong>e di 0,28 mc/ha; la tendenza si inverte invece peri tagli di legna destinata <strong>al</strong>l’autoconsumo, con 0,17 mc/hain RN2000 contro una media region<strong>al</strong>e di 0,34 mc/ha.I tagli fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la produzione di legname da operariguardano mediamente 0,25 mc/ha contro un v<strong>al</strong>oremedio region<strong>al</strong>e pari a 0,15 mc/ha. Infine va sottolineatocome le imprese boschive iscritte <strong>al</strong>l’Albo Region<strong>al</strong>etaglino 0,25 mc/ha in RN2000 contro una media region<strong>al</strong>edi 0,18 mc/ha.Considerando esclusivamente i boschi d’<strong>al</strong>to fusto, si puòevidenziare che il 30% della massa tagliata in regionederivi dai boschi presenti nei Siti della RN2000; di questaben il 76% diviene legname da opera (<strong>31</strong>.700 mc),entrando quindi in un circuito commerci<strong>al</strong>e importanteper il sistema economico lombardo. Ciò probabilmenteavviene perché molti siti RN2000 sono stati istituiti inboschi importanti sia sotto l’aspetto selvicoltur<strong>al</strong>e chenatur<strong>al</strong>istico e dimostra come l’esercizio secolare dellaselvicoltura non comporti <strong>al</strong>cuna perdita di biodiversità.PIANO REGIONALE DELLE AREE PROTETTELa conservazione della biodiversità costituisce unobiettivo fondament<strong>al</strong>e della strategia europea enazion<strong>al</strong>e per lo sviluppo sostenibile: arrestare la perditadi biodiversità e dei servizi ecosistemici che essa offre èessenzi<strong>al</strong>e per garantire, negli anni a venire, uno sviluppoeconomico e soci<strong>al</strong>e rispettoso dell’ambiente e permigliorare le condizioni di vita della collettività.Nel 2010, anno internazion<strong>al</strong>e della biodiversità, laCommissione Europea ha avviato un dibattito per definireuna nuova strategia europea per la tutela dellabiodiversità, adottata nel giugno <strong>2011</strong>. La nuova strategiaeuropea vuole ridurre, entro il 2020, gli elevati tassi diestinzione delle specie, ripristinare gli ecosistemi natur<strong>al</strong>ie contrastare, con maggiore efficacia, il declino dellabiodiversità.Risultano, infatti, <strong>al</strong>larmanti i tassi di degrado degliecosistemi e di estinzione delle specie da imputareprincip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong> cambiamento d’uso dei suoli, <strong>al</strong>losfruttamento eccessivo delle risorse, <strong>al</strong>la diffusione dipratiche non sostenibili, <strong>al</strong>l’inquinamento e<strong>al</strong>l’introduzione di specie invasive che comportano26


degrado, distruzione e frammentazione degli habitat edelle specie.Questa tematica rappresenta un ambito fondament<strong>al</strong>e diazione del Governo region<strong>al</strong>e da oltre 20 anni. Riprova etestimonianza ne sono l’elevato numero di aree protette edi siti Rete Natura 2000 presenti in Lombardia e lenumerose azioni promosse per la s<strong>al</strong>vaguardia e lav<strong>al</strong>orizzazione dell’ambiente, la diffusione di forme diturismo sostenibile e di attività sostenibili <strong>al</strong>l’internodelle Aree Protette.In continuità con la strategia region<strong>al</strong>e, l’AssessoratoSistemi Verdi e Paesaggio si è posto l’obiettivo dielaborare il Piano Region<strong>al</strong>e delle Aree Protette (PRAP) ,qu<strong>al</strong>e atto fondament<strong>al</strong>e di indirizzo per la gestione e lapianificazione tecnico-finanziaria, nonché atto diorientamento della pianificazione e gestione degli entigestori delle aree protette.Il Piano Region<strong>al</strong>e delle Aree Protette, disciplinatod<strong>al</strong>l’articolo 3-bis della l.r. 86/1983, ha lo scopo didefinire obiettivi, azioni, priorità di intervento per lapianificazione, la conservazione e la v<strong>al</strong>orizzazione delsistema delle aree protette, determinando <strong>al</strong>tresì gliindicatori per il monitoraggio e la verifica degli obiettivi edelle azioni.La proposta di Piano, frutto di un processo partecipativoche ha visto il coinvolgimento delle aree protettelombarde, individua 7 linee strategiche di intervento:1. sostenere il governo delle aree protette;2. tutelare, gestire e v<strong>al</strong>orizzare il patrimonio natur<strong>al</strong>elombardo;3. tutelare il territorio e garantire la sicurezzaambient<strong>al</strong>e;4. tutelare e recuperare il patrimonio storico, cultur<strong>al</strong>e epaesaggistico;5. promuovere il turismo sostenibile e la fruizione diqu<strong>al</strong>ità nelle Aree Protette;6. promuovere la rete ecologica;7. educare <strong>al</strong>l'ambiente e promuovere la formazione diuna cittadinanza attiva e responsabile.Il PRAP è <strong>stato</strong> concepito come uno strumento dinamicoda poter aggiornare in relazione <strong>al</strong>le nuove politichenazion<strong>al</strong>i ed europee o qu<strong>al</strong>ora si rendesse opportunoric<strong>al</strong>ibrarlo a seguito dei risultati del monitoraggio.Nel corso del <strong>2011</strong> si è avviata la redazione delDocumento di sintesi del PRAP da sottoporre a verifica diassoggettabilità a VAS. La proposta elaborata con ilsupporto tecnico scientifico di Fondazione Lombardia perl’Ambiente d<strong>al</strong>la D.G. Sistemi Verdi e Paesaggio di RegioneLombardia, da un gruppo tecnico appositamentecostituito e dagli enti gestori delle aree protette èconsultabile sul sito web region<strong>al</strong>ewww.sistemiverdi.regione.lombardia.it(can<strong>al</strong>e “Parchi e Aree Protette”, sezione “PRAP”).27PIANI DI GESTIONE DEI SITI DI RETE NATURA 2000Entro il <strong>2011</strong> sono stati approvati 129 piani di gestionedei Siti della Rete Natura 2000. I piani si riferiscono a 92Siti di Interesse Comunitario (SIC), 27 Zone di ProtezioneSpeci<strong>al</strong>e (ZPS) e 10 siti con entrambe le qu<strong>al</strong>ifiche(SIC/ZPS).Entrando nel merito di t<strong>al</strong>e pianificazione, si puòsicuramente affermare che tra le azioni ritenuteimportanti per la conservazione e il miglioramento, siadegli habitat sia delle specie, spicca quella che prevede latrasformazione dei boschi cedui in <strong>al</strong>to fusto. I daticontenuti nel SITAB sono da questo punto di vista moltoconfortanti, infatti è <strong>stato</strong> inserito nel sistema un numerodi denunce di taglio (norm<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>le superfici boschivepresenti) fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>l’avviamento <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to fusto maggiorerispetto <strong>al</strong>la media region<strong>al</strong>e; inoltre t<strong>al</strong>i denunce hannoriguardato una quantità di metri cubi per ettaro maggiorerispetto <strong>al</strong>la media region<strong>al</strong>e (0,04% contro 0,02%). Menoconfortanti sono i dati che riguardano i tagli fin<strong>al</strong>izzati<strong>al</strong>la rimozione di piante morte, spezzate o deperienti,la cui presenza è considerata uno dei cardini dellaconservazione della biodiversità in ambito forest<strong>al</strong>e epertanto oggetto di specifiche azioni nella maggioranzadei Piani di Gestione appena approvati; i dati inseriti nelsistema evidenziano infatti, in RN2000, un maggiornumero di denunce, rispetto <strong>al</strong>la media region<strong>al</strong>e,fin<strong>al</strong>izzato a t<strong>al</strong>e scopo e che riguardano un maggiornumero di metri cubo per ettaro.Da una prima an<strong>al</strong>isi appare quindi evidente chel’importanza dei boschi presenti nella RN2000 non èlegata solo agli aspetti strettamente connessi con laconservazione della biodiversità, ma anche a quellieconomici. In futuro sarà molto importante monitorare illegame fra questi due aspetti, da non considerareforzatamente contrari l’uno <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro.Caratteristica dolina carsica nel SIC Altopiano di Cariadeghe,Serle, (BS). (Foto di Barbara Ghidotti)


ATTUAZIONE DELLE MISURE PREVISTE DAI PIANI DIGESTIONE DI RETE NATURA 2000 APPROVATICon decreto n. 11329/<strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> approvato il progetto:"Interventi selvicoltur<strong>al</strong>i in area castagneto - habitat 9260riserva natur<strong>al</strong>e/SIC IT2080021 Monte Alpe" proposto daERSAF per un importo di € 20.000,00.VALUTAZIONI D’INCIDENZA SUI PIANI FORESTALINel rispetto della Direttiva 92/43/CEE relativa <strong>al</strong>laconservazione degli habitat natur<strong>al</strong>i e seminatur<strong>al</strong>i e dellaflora e della fauna selvatiche, <strong>al</strong>lorché la pianificazioneforest<strong>al</strong>e interessi, in tutto o in parte, i Siti della ReteNatura 2000, Regione Lombardia sottopone i singoli Piani<strong>al</strong>la procedura di V<strong>al</strong>utazione d’incidenza.Durante l’anno <strong>2011</strong> sono stati v<strong>al</strong>utati positivamente earricchiti di ulteriori indicazioni 13 Piani, di cui 8 Pianid’indirizzo forest<strong>al</strong>e e 5 Piani di assestamento.1. PIF Alta V<strong>al</strong> Brembana2. PIF V<strong>al</strong> Brembana Inferiore3. PIF V<strong>al</strong> Brembilla - V<strong>al</strong> T<strong>al</strong>eggio4. PIF V<strong>al</strong> Serina - V<strong>al</strong> Parina5. PIF della Provincia di Pavia6. PIF del Parco delle Orobie V<strong>al</strong>tellinesi7. PIF della Provincia di Cremona8. PIF della C.M. del Piambello (ex C.M. V<strong>al</strong>ceresio)9. PAF del Comune di Serle (BS)10. PAF del Comune di Fusine (SO)11. PAF di Moio de' C<strong>al</strong>vi e V<strong>al</strong> Negra (BG)12. PAF del Comune di Livigno (SO)13. PAF del Comune di Oltressenda Alta (BG)PROGETTI LIFE+ IN ATTUAZIONENel <strong>2011</strong> è proseguito l’avanzamento delle azioni deiprogetti LIFE+ ARCTOS sulla tutela dell’orso bruno e ECSQUARE sulla tutela dello scoiattolo rosso che prevedonoattività importanti anche per la gestione degli ambientiforest<strong>al</strong>i e la conservazione della biodiversità faunistica.I progetti che hanno concluso i lavori nel <strong>2011</strong> sono 5 edhanno re<strong>al</strong>izzato complessivamente le seguenti strutturea carattere forest<strong>al</strong>e:1. riqu<strong>al</strong>ificazione boschi esistenti per 223.558 mq;2. imboschimenti per 76.070 mq;3. fasce tampone per 12.285 mq;4. filari per 7.815 m lineari.ParcoRegion<strong>al</strong>eColliBergamoParcoOrobiedidelleV<strong>al</strong>tellinesiProvinciaMilanoParcoCampoFiorideiParco SpinaVerdeFormazione di una reteecologica tra il SIC Canto Alto eV<strong>al</strong>le del Giongo (IT 2060011) eil SIC Boschi dell'Astino edell'Allegrezza (IT 2060012)Intervento di miglioramento eriqu<strong>al</strong>ificazione ambient<strong>al</strong>e delcorridoio ecologico V<strong>al</strong> Fabiolo- V<strong>al</strong> MasinoProgetto di riqu<strong>al</strong>ificazione diambiti ed aree ai fini di unastrategia territori<strong>al</strong>e diffusa dilivello sovr<strong>al</strong>oc<strong>al</strong>e nei PLIS delcontesto della DOrs<strong>al</strong>e VerdeNord di MilanoPotenziamento dei GangliPrincip<strong>al</strong>i del CorridoioEcologico del Parco Campo deiFioriProgetto coordinato diinterventifin<strong>al</strong>izzati<strong>al</strong>l'incremento del livello dibiodiversità nei SIC "SpinaVerde" e "P<strong>al</strong>ude di Albate"fisicamente contigui ericompresi tra gli elementi diprimo livello dell'areaprioritaria per la biodiversitàdenominata "Colline delVaresotto e dell'Alta Brianza"€ 380.000,00€ 490.000,00€ 624.000,00€ 250.000,00€ 580.000,00Descrizione breve e v<strong>al</strong>ore dei 5 progetti RER conclusi nel corsodel <strong>2011</strong>Nello stesso anno ha avuto inizio il LIFE+ EMoNFUr conl’obiettivo di monitorare le <strong>foreste</strong> urbane, periurbane edi pianura, che rivestono un ruolo fondament<strong>al</strong>e perl’equilibrio ambient<strong>al</strong>e e sono in grado di produrre beni eservizi per la collettività.RETE ECOLOGICA REGIONALEGli interventi inerenti <strong>al</strong>l’infrastruttura prioritaria “ReteEcologica Region<strong>al</strong>e” si concluderanno per la maggiorparte nel 2012-13, quindi numeri più grandi si avrannonel rapporto dell’anno prossimo.Imboschimenti nel Parco Oglio Nord28


Re<strong>al</strong>izzazione di nuovi boschiNUOVI BOSCHI COLLAUDATI <strong>2011</strong>Superficie264,79 haDifferenza da trasformato +121,<strong>31</strong> haDurante il <strong>2011</strong> sono stati collaudati 9 quasi 265 ettari dinuove <strong>foreste</strong> re<strong>al</strong>izzate d<strong>al</strong>l’uomo con varie iniziativeatte a incrementare la superficie a bosco a sensi della l.r.<strong>31</strong>/2008 (ossia “imboschimenti”).Il v<strong>al</strong>ore è in c<strong>al</strong>o rispetto <strong>al</strong> precedente anno macomunque nettamente superiore <strong>al</strong>la media del periodo2000-2010 e pari a 176 ha/anno.COMPENSAZIONI10%PSR MISURA 221azione A8%SISTEMI VERDI82%Aumenta il contributo percentu<strong>al</strong>e apportato d<strong>al</strong>programma “10.000 ettari di Nuovi Sistemi Verdi” 10 , ches<strong>al</strong>e d<strong>al</strong> 73% <strong>al</strong>l’82% mentre le compensazioni dovute <strong>al</strong>latrasformazione del bosco s<strong>al</strong>gono da 12 a oltre 25 ettari.C<strong>al</strong>a notevolmente invece il contributo dovuto <strong>al</strong>l’azione Adella misura 221 del PSR mentre per la misura 223 nonsono stati segn<strong>al</strong>ati collaudi.Le province non hanno effettuato collaudi di boscore<strong>al</strong>izzato con iniziative diverse da quelle elencate intabella.SISTEMI VERDI COMPENSAZIONIPSR MISURA 221azione Atot<strong>al</strong>eprovinci<strong>al</strong>eBG 5,61 1,74 7,35BS 17,84 2,04 19,88CO 2,41 2,41CR 29,95 2,00 0,98 32,93LC 0,00LO 0,00MN 48,36 19,45 0,86 68,67MI 86,52 5,98 92,50MB 0,00PV 28,69 12,36 41,05SO 0,00VA 0,00tot<strong>al</strong>eregion<strong>al</strong>e 216,97 25,60 22,22 264,79Ettari di nuovo bosco collaudato nel <strong>2011</strong>, diviso per province.Contributo dei programmi ai nuovi boschi collaudati nel <strong>2011</strong>Per quest’anno sono Mantova e Milano le province con ilmiglior successo in termini di nuova superficie collaudata,in particolare quest’ultima ha collaudato da sola il 35%del nuovo bosco di origine artifici<strong>al</strong>e. Il Parco Nord diMilano ha contribuito con imboschimenti per quasi 30ettari.Unica provincia planizi<strong>al</strong>e a non avere collaudato nuoviboschi è Lodi, che però non ha neppure autorizzato <strong>al</strong>cunatrasformazione boschiva ed è quindi in bilancio nullo.Il grafico successivo suggerisce visivamente il rendicontoannuo tra il bosco re<strong>al</strong>izzato e quello trasformato per ognisingola provincia. Bergamo, Como, Sondrio e Varesehanno fatto registrare un sensibile bilancio negativo.BGBSCOCRLC0 20 40 60 80 100LOMN9I dati derivano d<strong>al</strong>la dichiarazione degli Uffici forest<strong>al</strong>iprovinci<strong>al</strong>i tramite compilazione di un questionario inviato d<strong>al</strong>laDG Sistemi Verdi e Paesaggio e riguardano le superficieffettivamente convertite in bosco (come definito d<strong>al</strong>la LR<strong>31</strong>/2008 e a questa assoggettate) e che come t<strong>al</strong>e sono statecollaudate durante l’anno solare <strong>2011</strong>.10La superficie qui menzionata corrisponde solo <strong>al</strong>la porzione “abosco” dei Sistemi Verdi e non <strong>al</strong>l’intero impianto, che puòcomporsi di <strong>al</strong>tri elementi.MIMBPVSOVAEttari di bosco trasformato (rosso) e re<strong>al</strong>izzato (verde) nel <strong>2011</strong>.29


Trasformazione e compensazioneBOSCO TRASFORMATOsuperficie143 haCOMPENSAZIONEImporto tot<strong>al</strong>e 11,4 M €di cui monetizzato 4,26 M €boschi da re<strong>al</strong>izzare 60,5 haNel <strong>2011</strong> gli Enti forest<strong>al</strong>i hanno autorizzato 661 richiestedi trasformazione del bosco 11 per 143 ettari 12 , v<strong>al</strong>oreprossimo <strong>al</strong>le annate 2007 e 2008, in c<strong>al</strong>o rispetto <strong>al</strong> 2009e <strong>al</strong> 2010, quando la re<strong>al</strong>izzazione di nuove autostrade fucausa di un anom<strong>al</strong>o incremento.Oltre il 73% delle trasformazioni è stata richiesta dasoggetti privati, il 20% dai Comuni, il resto da <strong>al</strong>trisoggetti pubblici, in particolare le Province.A livello provinci<strong>al</strong>e il v<strong>al</strong>ore massimo si registra aBergamo, che trasforma oltre il 30% in più dellasuperficie media fatta registrare negli ultimi 4 anni.Seguono Brescia e Varese con quote pressoché identiche.Passando ora agli interventi compensativi, osserviamoche s<strong>al</strong>do tra disboscamenti autorizzati e imboschimentiimposti è, come sempre, negativo (-82,5ha). Tuttaviarispetto <strong>al</strong> 2010 il s<strong>al</strong>do in pianura torna ad esserepositivo per 15,7 ettari, ai qu<strong>al</strong>i vanno aggiunte lesuperfici che saranno re<strong>al</strong>izzate con i proventi delle“monetizzazioni”, ossia i fondi che i destinatari delleautorizzazioni versano agli enti forest<strong>al</strong>i.Oltre 11,4 M € è l’importo annu<strong>al</strong>e degli interventicompensativi (escluse le fidejussioni richieste in <strong>al</strong>cunicasi). La quota monetizzata è di <strong>al</strong>meno 4,26 M €, di cui2,7 M € <strong>al</strong>le Province, 0,948 M € <strong>al</strong>le Comunità montanee 0,602 M € ai Parchi.SO11,24%VA21,13%BG25,06%VA38,63%BG27,35%PV2,79%MB0,13%MI2,63%MN0,72%LC2,34%CR1,72%CO10,79%BS21,46%SO1,66%PV2,98%MB0,32%MI10,20%MN1,79%LC1,40%BS5,43%CO3,91%CR6,33%Scomposizione per province dei 147 ettari di bosco trasformatoPer quanto riguarda le forme di governo dei boschitrasformati, si conferma una bassa incidenza ditrasformazione a carico delle fustaie.Le categorie forest<strong>al</strong>i più interessate d<strong>al</strong>le autorizzazioni<strong>al</strong>la trasformazione sono le formazioni antropogene inpianura (i robinieti puri o misti e le formazioni di ciliegiotardivo) e gli orno-ostrieti nei territori collinari e montani.La categoria forest<strong>al</strong>e maggiormente eliminata in terminirelativi (in base <strong>al</strong>la superficie esistente) è quella delleformazioni particolari (s<strong>al</strong>iceti).Tra le nuove destinazioni d’uso del terreno trasformato,tornano a dominare le cave e le discariche. L’incidenza èparticolarmente evidente nelle aree collinari e planizi<strong>al</strong>idel varesotto e del bresciano, mentre nella bergamascaincidono molto la viabilità ordinaria e la re<strong>al</strong>izzazione diaree sportive / turistiche / ricreative.11 Bosco secondo definizione L.R. <strong>31</strong>/200812 Il v<strong>al</strong>ore non comprende le trasformazioni abusive e laComunità montana della V<strong>al</strong>le Imagna, che non ha risposto <strong>al</strong>monitoraggio.30Scomposizione per province degli oltre 11M € per gli interventicompensativi (imboschimenti, miglioramenti o monetizzazioni).Il 76% delle compensazioni sono effettuate in pianura,anche se qui si trova solo il 22,4% del bosco trasformato.I costi di compensazione sono legati princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>lare<strong>al</strong>izzazione di aree produttive (36%) e di viabilitàordinaria (21,7%), mentre non viene pen<strong>al</strong>izzato ilcomparto agricolo che paga solo l’1,4% dei costi a frontedel 6,5% delle superfici disboscate.I privati hanno re<strong>al</strong>izzato direttamente il 37% degliinterventi compensativi in termini di costi; seguono leimprese boschive con il 28%.D<strong>al</strong>l’introduzione delle norme sulla compensazione(agosto 2003), gli Enti forest<strong>al</strong>i hanno incassato <strong>al</strong>meno<strong>31</strong>,4 milioni di euro mentre il v<strong>al</strong>ore degli interventicompensativi è di 63 milioni di euro.Per ulteriori approfondimenti si consulti la relazionecompleta delle trasformazione del bosco <strong>2011</strong>,disponibile sul sito della DG Sistemi Verdi e Paesaggio,can<strong>al</strong>e “Boschi e Foreste”, sezione “Tutela del bosco”,www.sistemiverdi.regione.lombardia.it.


pianuracollinamontagnaTOTALEPERCENTUALESUL BOSCO ESISTENTEBG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA7,27 1,41 0,44 2,46 0,41 3,78 0,1885 1,57 14,57 32,10 22,38% 0,070%2,10 8,54 11,75 0,83 0,62 0,005 2,43 9,96 36,24 25,26% 0,044%26,59 20,84 3,29 2,52 16,13 5,78 75,14 52,37% 0,015%35,95 30,79 15,48 2,46 3,35 0,00 1,04 3,78 0,19 4,00 16,13 30,<strong>31</strong> 143,4725,06% 21,46% 10,79% 1,72% 2,34% 0,00% 0,72% 2,63% 0,13% 2,79% 11,24% 21,13%0,0<strong>31</strong>% 0,018% 0,024% 0,072% 0,008% 0,000% 0,035% 0,035% 0,006% 0,011% 0,014% 0,055% 0,023%Ettari di bosco autorizzato <strong>al</strong>la trasformazione ripartiti per zona <strong>al</strong>timetrica ISTATIn blu (bosco provinci<strong>al</strong>e trasformato/bosco region<strong>al</strong>e trasformato), in rosso (bosco provinci<strong>al</strong>e trasformato /bosco provinci<strong>al</strong>e esistente)TOTALEfustaiaceduomistoarbustetoTOTALEBG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA8,21 3,25 0,68 1,35 0,21 0,04 0,25 7,99 0,44 22,41 15,62%23,99 26,04 14,73 2,34 0,15 2,43 0,62 3,55 7,69 25,88 107,43 74,87%3,75 1,50 0,06 1,12 0,81 1,10 0,08 0,07 2,81 11,29 7,87%0,41 0,37 0,38 1,18 2,35 1,64%35,95 30,79 15,48 2,46 3,35 0,00 0,19 3,78 1,04 4,00 16,13 30,<strong>31</strong> 143,47Ettari di bosco autorizzato <strong>al</strong>la trasformazione ripartiti per governo del boscoTOTALEquerco-carpinetiquerceticastagnetiorno-ostrietiaceri-frassinetibetuleti e coriletifaggetemughetepinete di pino silvestrepiceo-faggetiabietetipeccetelariceti<strong>al</strong>netiformazioni particolariformazioni antropogenenon dichiarataTOTALEBG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VATOTALE2,57 0,11 2,68 1,87% 0,038%0,78 5,95 0,66 0,52 0,61 0,09 8,61 6,00% 0,019%0,76 6,63 0,69 0,44 2,21 2,37 13,09 9,12% 0,016%6,02 9,45 0,01 1,00 7,58 24,06 16,77% 0,036%2,50 2,17 2,73 0,64 1,05 0,09 9,19 6,41% 0,039%0,04 0,64 0,21 0,02 1,85 2,77 1,93% 0,014%0,94 0,73 0,06 0,17 0,18 0,01 2,09 1,46% 0,002%0,00 0,00% 0,000%0,11 0,02 0,24 0,37 0,26% 0,003%4,28 0,03 4,30 3,00% 0,046%0,57 0,03 0,07 0,68 0,47% 0,004%5,47 2,23 0,88 0,40 8,98 6,26% 0,011%0,26 0,21 5,54 6,01 4,19% 0,014%1,34 0,10 0,00 0,08 0,13 1,65 1,15% 0,011%2,10 1,35 0,00 0,04 2,24 0,04 5,76 4,01% 0,119%10,68 0,26 11,11 1,12 0,88 1,04 3,78 0,15 3,03 1,09 18,55 51,68 36,02% 0,106%0,37 1,18 1,55 1,08%35,95 30,79 15,48 2,46 3,35 0,00 1,04 3,78 0,19 4,00 16,13 30,<strong>31</strong> 143,47Ettari di bosco autorizzato <strong>al</strong>la trasformazione ripartiti per categoria forest<strong>al</strong>eIn blu (categoria for. trasformata/bosco region<strong>al</strong>e trasformato), in rosso (categoria for. trasformata / categoria for. esistente).BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VATOTALEcave o discaricheviabilità ordinariaartigian<strong>al</strong>e / industri<strong>al</strong>eviabilità agro-silvopastor<strong>al</strong>eresidenzi<strong>al</strong>e /commerci<strong>al</strong>earee sportive / turistiche /ricreativesistemazione idraulicoforest<strong>al</strong>eagricolamiglioramento ambient<strong>al</strong>eservizi acquedotti, pubblici corsi especchi d'acqua, can<strong>al</strong>i eelettrodottomiglioramento forest<strong>al</strong>enon dichiaratoTOTALE5,61 10,73 2,68 0,99 1,14 15,42 36,58 25,50%6,85 4,09 0,47 0,20 1,17 0,01 0,16 0,30 1,09 14,34 9,99%2,11 1,13 0,82 0,24 0,36 2,79 6,11 13,56 9,45%3,57 3,10 0,12 0,40 5,42 0,01 12,62 8,79%1,83 0,87 1,09 1,12 0,19 0,62 1,30 0,07 0,75 0,38 2,23 10,46 7,29%4,96 0,48 0,56 1,35 0,64 0,07 0,08 0,59 1,61 10,33 7,20%4,46 2,23 0,02 0,38 0,59 1,75 0,02 9,45 6,59%1,55 5,16 0,00 0,02 0,41 1,28 0,06 0,84 9,32 6,50%0,41 0,25 5,00 0,65 2,11 8,42 5,87%4,14 0,69 0,02 0,01 0,26 0,04 0,08 0,08 2,04 7,34 5,12%0,41 1,75 0,07 0,28 0,60 0,35 0,09 3,55 2,47%0,02 0,30 0,01 0,13 1,13 0,05 1,63 1,14%0,03 0,01 0,81 0,84 0,59%0,00 4,63 0,37 0,03 5,02 3,50%35,95 30,79 15,48 2,46 3,35 0,00 1,04 3,78 0,19 4,00 16,13 30,<strong>31</strong> 143,47Ettari di bosco autorizzato <strong>al</strong>la trasformazione ripartiti per nuova destinazione d’uso<strong>31</strong>


Dinamica della superficie boscataVARIAZIONE <strong>2011</strong>+ 597 hadi cui incremento artifici<strong>al</strong>e + 383 haincremento natur<strong>al</strong>e + 495 hatrasformazioni- 280 haad ora. Il miglior dettaglio delle nuove fotografie aeree haLa variazione <strong>2011</strong> della superficie a bosco region<strong>al</strong>e è15 Carta di destinazione dei suoli agricoli e forest<strong>al</strong>i (ERSAF).stimata in aumento per 597 ettari, con v<strong>al</strong>ori ampiamentepositivi per pianura e montagna. La collina, pure positiva,lo è con v<strong>al</strong>ori molto più bassi, e legati soprattutto ai 20inoltre permesso di v<strong>al</strong>utare diversamente situazioni inre<strong>al</strong>tà già presenti nel 2007, v<strong>al</strong>utazioni anch’esseconcorrenti a diminuire la quota di espansione del bosco.ettari di nuovi sistemi verdi collaudati d<strong>al</strong>la Provincia diLa disaggregazione provinci<strong>al</strong>e evidenzia come la quotaLecco.negativa del bilancio sia concentrata nella pianuracomasca e varesina, mentre la quota positiva piùNUOVI BOSCHI 2010 DI ORIGINE TRASFORMAZIONI VARIAZIONEARTIFICIALE NATURALE2010 <strong>2011</strong>-2010PIANURA 363 114 169 + 308COLLINA 20 52 37 + 35consistente è attribuita <strong>al</strong>la montagna bresciana e <strong>al</strong>lapianura pavese e cremonese.MONTAGNA 0 329 74 + 254TOTALEPIANURA COLLINA MONTAGNA tot<strong>al</strong>eREGIONALE383 495 280 + 597BG 48 1 34 83Aggiornamento <strong>2011</strong> della superficie a boscoBS 7 2 119 128CO -88 -9 17 -80CR 91 0 0 91LC 0 38 44 82MONTAGNALO 14 0 0 1443%PIANURAMN 57 3 0 6052%MI 39 0 0 39MB 7 3 0 10COLLINAPV 184 1 5 1906%SO 0 0 43 43VA -50 -5 -9 -63Tot<strong>al</strong>e308 35 254 597Ripartizione percentu<strong>al</strong>e per zona <strong>al</strong>timetricaINCREMENTO region<strong>al</strong>e 0,68% 0,04% 0,05% 0,10%della variazione 2010-<strong>2011</strong> della superficie a boscoBilancio provinci<strong>al</strong>e della superficie a bosco (in ettari),La metodologia utilizzata per l’aggiornamento annu<strong>al</strong>edisaggregato per fasce <strong>al</strong>timetriche ISTAT.della superficie forest<strong>al</strong>e è la medesima utilizzata iIl grafico successivo esprime visivamente il dinamismoprecedenti anni ovvero utilizzando il dato amministrativodella superficie boscata provinci<strong>al</strong>e, con areedell’anno precedente 13 (2010) sia per il bosco trasformatoevidentemente stazionarie (Lodi, Monza-Brianza) e <strong>al</strong>tresia per il nuovo bosco creato artifici<strong>al</strong>mente.più variabili (Brescia, Como, Pavia, Varese), seppure conPer quanto riguarda il nuovo bosco di origine natur<strong>al</strong>e, dinamiche differenti. Ad esempio la quota positivapur utilizzando la medesima logica di stima dei bresciana è dovuta interamente <strong>al</strong>l’evoluzione natur<strong>al</strong>eprecedenti anni 14 , la sua quota è stata dimezzata in modoproporzion<strong>al</strong>e su tutto il territorio region<strong>al</strong>e. La scelta èdel bosco mentre quella bergamasca è dovuta anche <strong>al</strong>bosco di origine artifici<strong>al</strong>e.stata effettuata in seguito ad un’indagine di confronto tr<strong>al</strong>a DUSAF 15 2.1 (riferita <strong>al</strong>l’anno 2007) e la più recenteDUSAF 3 (riferita <strong>al</strong>l’anno 2009), che ha messo in luce unr<strong>al</strong>lentamento della velocità di espansione del bosconatur<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong>l’andamento 2000-2007 utilizzato fino2502001501005013 Il mancato utilizzo dei dati amministrativi dell’anno in corso èdovuto <strong>al</strong>la necessità di ottenere la stima della nuova superficiein tempi rapidi, prima di iniziare la stesura del rapporto: essainfatti rappresenta un dato fondament<strong>al</strong>e per l’an<strong>al</strong>isi statistica dibuona parte dei capitoli del documento.0-50-100-150BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA14 Il metodo è esposto in dettaglio nei Rapporti passati, inBilancio provinci<strong>al</strong>e della superficie a bosco (in ettari). In rosso ilbosco trasformato, in blu quello guadagnato con i nuovi boschi diparticolare 2008 e 2009, <strong>al</strong> capitolo “Dinamica della superficieorigine artifici<strong>al</strong>e, in verde la stima dell’incremento natur<strong>al</strong>e.boscata”.32


MODULO 4La filiera bosco-legno33


La situazione in LombardiaIL PATTO PER LA FILIERA BOSCO-LEGNO-ENERGIAinteressanti, in particolare da parte di re<strong>al</strong>izzatori diIl Patto per la filiera bosco-legno-energia riunisce i16 I firmatari sono elencati nel <strong>Rapporto</strong> Stato Foreste 2010firmatari 16 con il medesimo obiettivo di aumentare laquota di uso e trasformazione di legname di provenienzaimpianti di biomassa medio-piccoli <strong>al</strong>imentati da materi<strong>al</strong>eloc<strong>al</strong>e.loc<strong>al</strong>e, sviluppare la conoscenza del settore e del mercatoe superare le inefficienze del sistema.Il <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> il primo anno di lavori del Patto,sottoscritto il 13 <strong>dicembre</strong> 2010.I lavori sono iniziati con la convocazione, da parte diRegione Lombardia, dei soggetti sottoscrittori attorno adun Tavolo plenario, organizzato in tre gruppi di lavoroche sviluppano temi diversi, propongono azioni daintraprendere e definiscono i prodotti attesi:1. Gruppo sviluppo e semplificazioneHa proposto un utilizzo del SITaB (SistemaInformativo Taglio Bosco) come bachecainformatica, in modo da poter organizzare i datidelle denunce di taglio in modo semplice e rapido, <strong>al</strong>fine di poterli integrare con <strong>al</strong>tre fonti informative,Ma <strong>al</strong>tri piccoli passi sono stati fatti quest’anno, come lamessa a punto di modelli di contratto per le imprese e lamodifica ad <strong>al</strong>cuni atti amministrativi del Programma diad esempio con i Piani di Assestamento Forest<strong>al</strong>e.Sviluppo Rur<strong>al</strong>e che indirizzano a una migliore2. Gruppo mercato – domanda/offertaHa re<strong>al</strong>izzato contratti standard per la fornitura delmateri<strong>al</strong>e legnoso da proporre come modello <strong>al</strong>leimprese boschive.Ha definito un capitolato d’app<strong>al</strong>to per la vendita deiutilizzazione del bosco.L’incontro del 30 novembre ha chiuso i lavori ed è <strong>stato</strong>occasione di bilancio, v<strong>al</strong>utazioni e impegni per tutte leparti contraenti, enti e associazioni d’impresa, per ilprossimo anno.boschi in piedi.La programmazione per il primo semestre 2012,presentata <strong>al</strong>l’incontro e condivisa d<strong>al</strong>l’assembleaHa proposto vari incontri “in campo” per la verificaplenaria prevede, ai fini di aumentare la quota d’uso e didelle opportunità di taglio e per dare impulso adtrasformazione del legname, il proseguo sia delle visitemigliore e maggiore utilizzazione dei boschi pubblicisul campo, con l’impegno <strong>al</strong>l’utilizzazione anche dellecoinvolgendo le amministrazioni comun<strong>al</strong>i.<strong>foreste</strong> demani<strong>al</strong>i, sia delle modifiche agli strumenti3. Gruppo fin<strong>al</strong>izzazione contributiattuativi del PSR (Misura 125 b; artt.25 e 26 l.r.<strong>31</strong>/2008)e agli atti amministrativi di riconoscimento dei ConsorziHa lavorato per una migliore e più efficaceforest<strong>al</strong>i.applicazione dell’art. 45 del r.r. 5/2007, secondo ilqu<strong>al</strong>e il 30% degli utili derivanti dai Piani diAssestamento Forest<strong>al</strong>e devono essere utilizzati perLa stesura di nuovi criteri per PAF (Piani di AssestamentoForest<strong>al</strong>e) semplificati, gli incontri preparatori in vistamigliorie e cure coltur<strong>al</strong>i del bosco.della nuova programmazione comunitaria el’implementazione del SITaB (Sistema InformatizzatoDopo il primo semestre segnato d<strong>al</strong>la convocazione diDenunce di Taglio ) sono i nuovi impegni in programma.tavoli di lavoro che hanno prodotto vari documenticondivisi, l’attività si è trasferita “sul campo” perstimolare la filiera. Le iniziative più fruttuose, perinnescare nuove dinamiche di filiera, sono state le visiteper verificare le opportunità di taglio e la dimostrazione diL’agenda completa dei lavori <strong>2011</strong> e gli aggiornamenti sulPatto per la filiera bosco legno energia sono disponibilisul sito www.sistemiverdi.regione.lombardia.it nel can<strong>al</strong>e“boschi e <strong>foreste</strong>” sezione “filiera bosco legno energia”.buone pratiche da parte di re<strong>al</strong>tà imprenditori<strong>al</strong>i34


Il ruolo del sistema region<strong>al</strong>enella filiera bosco-legno-energiaL’amministrazione forest<strong>al</strong>e lombarda è in capo <strong>al</strong>laDirezione Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio di RegioneLombardia, che esercita il ruolo attraverso la StrutturaForeste. Altre Strutture, appartenenti sia <strong>al</strong>la predetta DGsia <strong>al</strong>la DG Agricoltura, compartecipano nelle lorospecificità. ERSAF, l’Ente region<strong>al</strong>e per i servizi<strong>al</strong>l’agricoltura e <strong>al</strong>le <strong>foreste</strong>, col suo Dipartimento Servizi<strong>al</strong> territorio rur<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>le <strong>foreste</strong>, rappresenta il bracciooperativo di Regione Lombardia in materia forest<strong>al</strong>e.region<strong>al</strong>i, i pareri emessi sui “Piani di indirizzo forest<strong>al</strong>e”(compreso il “piano della viabilità agro-silvo-pastor<strong>al</strong>e”),la gestione dell’<strong>al</strong>bo region<strong>al</strong>e delle imprese boschive, ilriconoscimento dei consorzi forest<strong>al</strong>i, la gestione dei“boschi da seme”, la gestione di programmi informativi(qu<strong>al</strong>i il SITaB e l’aggiornamento del Geoport<strong>al</strong>e per i datidi interesse forest<strong>al</strong>e), i c<strong>al</strong>endari per la raccolta di funghie tartufi, la predisposizione di pubblicazioni tecniche el’invio a ISTAT dei dati per le statistiche forest<strong>al</strong>i.LA STRUTTURA FORESTE DI REGIONE LOMBARDIALa Direzione Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio, nata nel2010, riunisce sotto un unico soggetto di governo lecompetenze in materia di Foreste, Sistemi verdi, Parchi,Tutela della biodiversità e Paesaggio con l’obiettivo ditutelare in modo armonico i diversi ambienti natur<strong>al</strong>i.Il ruolo della Struttura <strong>foreste</strong> è quello di favorire losviluppo della filiera bosco legno: d<strong>al</strong>la programmazione<strong>al</strong> finanziamento, d<strong>al</strong>la formazione degli operatori <strong>al</strong>lapromozione dei prodotti, d<strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione <strong>al</strong>la difesadei boschi. Tutto ciò si attua attraverso la selvicoltura, lapianificazione forest<strong>al</strong>e e della viabilitàagrosilvopastor<strong>al</strong>e, le sistemazioni idraulico forest<strong>al</strong>i, ilcontrollo ed il monitoraggio delle politiche region<strong>al</strong>i.Incentivare una regolare gestione della foresta, oltre agarantire <strong>al</strong>le generazioni future i positivi effetti del boscoe sull’ambiente in gener<strong>al</strong>e, significa anche rilanciare losviluppo della filiera, creando nuovi posti di lavoro enuove opportunità di sviluppo.Il person<strong>al</strong>e della “Struttura <strong>foreste</strong>” è costituito da unéquipe di otto persone con formazione ed esperienzaprev<strong>al</strong>entemente tecnica in ambito forest<strong>al</strong>e, agronomicoe geologico; tra le attività portate a termine nel <strong>2011</strong>ricordiamo:• la predisposizione di modifiche normative eregolamentari;• la gestione di cinque misure del PSR e di contributiregion<strong>al</strong>i nel settore forest<strong>al</strong>e;• la messa a punto della nuova versione del SiTaB, laprocedura informatizzata per il taglio coltur<strong>al</strong>e delbosco, georeferenziata, arricchita con una serie didati informazioni che permettono la conoscenzadella filiera bosco legno e la razion<strong>al</strong>izzazione deicontrolli;• l’aggiornamento del Prezzario dei lavori forest<strong>al</strong>i;• l’organizzazione di momenti di incontro traConsorzi Forest<strong>al</strong>i, Imprese boschive, pioppicoltoriper individuare indirizzi ed obiettivi condivisi, checomportino nuove opportunità occupazion<strong>al</strong>i;• il via libera a sei nuovi Piani di indirizzo forest<strong>al</strong>e.Si aggiunga la costante attività di assistenza verso i 127enti forest<strong>al</strong>i, che si concretizza di risposte a quesiti dellapiù varia natura.Se le funzioni amministrative in materia forest<strong>al</strong>e sono dicompetenza di parchi, riserve, comunità montane eprovince, vi sono <strong>al</strong>tre attività di competenza region<strong>al</strong>e:l’attività normativa, la definizione delle politiche forest<strong>al</strong>i,la programmazione e l’apertura di bandi basati suicontributi comunitari (PSR), la definizione di normequadro sui bandi basati sui contributi region<strong>al</strong>i (“aiuti di<strong>stato</strong>”), la stesura di criteri per varie attività, qu<strong>al</strong>i ilrilascio di autorizzazioni ai cambi di destinazione d’usodel bosco e la redazione dei piani forest<strong>al</strong>i.Vi sono <strong>al</strong>tre attività accessorie, ma non per questo menoimportanti, qu<strong>al</strong>i l’approvazione dei “Piani diassestamento forest<strong>al</strong>e” che riguardano le proprietà35La promozione e la comunicazione delle attività svolted<strong>al</strong>l’ufficio, rivolta agli operatori del settore ed ai cittadini,è uno degli obbiettivi della struttura <strong>foreste</strong> ed avvieneattraverso il sito internet della Direzione Gener<strong>al</strong>e SistemiVerdi e Paesaggio sul qu<strong>al</strong>e sono disponibili normative,bandi, articoli, documenti ed approfondimenti su tutti gliargomenti di competenza della struttura.Come oggi usa dire per la Pubblica Amministrazione, “cimettiamo anche la faccia”; infatti siamo una delle pochere<strong>al</strong>tà pubbliche che, per gli argomenti di maggioreinteresse, oltre <strong>al</strong>l’indirizzo e-mail della struttura <strong>foreste</strong>,sono messi a disposizione i contatti (nome, e-mail enumero di telefono) dei responsabili delle diversematerie, a disposizione di chiunque, cittadini e operatori


del settore, abbia necessità di maggiori informazioni echiarimenti. Le princip<strong>al</strong>i novità ed aggiornamenti del sitoe gli eventi in c<strong>al</strong>endario sono anche oggetto diredazion<strong>al</strong>i che tutti gli utenti interessati possonoricevere iscrivendosi <strong>al</strong>la newsletter sul sitowww.sistemiverdi.regione.lombardia.itERSAF - ENTE REGIONALE PER I SERVIZIALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTEAlcuni componenti del Dipartimento Foreste di ERSAF nellaIl programma <strong>2011</strong> di ERSAF si è caratterizzato per unconsueta giornata di formazione annu<strong>al</strong>e, quest’anno svoltasiimpegno più strutturato nei servizi <strong>al</strong>la nuova Direzionenella Riserva Natur<strong>al</strong>e di Monte Alpe, Menconico (PV)Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio, oltre che per l’avviodi nuove forme di v<strong>al</strong>orizzazione delle Foreste.Alcuni indicatori significativi sono:SEDI ERSAF DIPENDENTI GIORNATELAVOROMILANO 13 2365- acquisto di 18 ettari di nuove aree silvo-pastor<strong>al</strong>i inBRENO 7 1307aree protette, che porta quindi la superficie deldemanio gestita da ERSAF nel rispetto degli indirizziCURNO 8 1294region<strong>al</strong>i a 23.202,20<strong>31</strong> ha;LECCO 5 726-GARGNANO + 11 1895re<strong>al</strong>izzazione di 103 eventi di Foreste da Vivere conBRESCIAuna partecipazione di più di 106.<strong>31</strong>5 persone, con ilsupporto di 85 collaboratori;MORBEGNO 8 14<strong>31</strong>- v<strong>al</strong>utazione da parte del Comitato dei Garanti diTOTALI 52 9018rispetto degli impegni della Carta delle Foreste diLombardia ( sulle attività 2010) pari a 8,5;Sintesi dei princip<strong>al</strong>i dati dei dipendenti di ruolo delDipartimento Servizi <strong>al</strong> Territorio Rur<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>le Foreste di ERSAF- vendita di 3.390 q.l di legna e di 145.973 piantine;La media giornate lavorative/anno per i dipendenti di- re<strong>al</strong>izzazione di interventi per Sistemi Verdi per contoruolo è 180, stabile rispetto <strong>al</strong> precedente anno.di Regione Lombardia e/o enti territori<strong>al</strong>i su 367 ha;D<strong>al</strong> punto di vista delle tipologie di attività si rileva che il- re<strong>al</strong>izzazione di 16 corsi per operatori forest<strong>al</strong>i, con ilcoinvolgimento di 126 partecipanti ;38% del tempo è dedicato <strong>al</strong>la gestione delle Foreste diLombardia, delle Riserve Natur<strong>al</strong>i e del vivaio; il 20% a- re<strong>al</strong>izzazione di 4 incontri di aggiornamento tecnico,“Forestry Education”, con 157 utenti;servizi <strong>al</strong>la Regione; l’11% ad attività per conto terzi e il10% per progetti comunitari e di ricerca.- verifiche positive da parte degli ispettori dellacertificazione di gestione forest<strong>al</strong>e (FSC e PEFC) per leForeste di Lombardia e per l’attività vivaistica (UNIDIPENDENTIGIORNATELAVOROEN ISO 9001:2008);OPERAI TEMPO INDETERMINATO 4 1248- partecipazione come relatori a 47 convegni e OPERAI TEMPO DETERMINATO 159 25147pubblicazione di 15 testi.IMPIEGATI FORESTALI 29 6371Sintesi dei princip<strong>al</strong>i dati dei dipendenti UNCEM <strong>2011</strong> delPer lo svolgimento delle attività il Dipartimento Servizi <strong>al</strong>Dipartimento Servizi <strong>al</strong> territorio rur<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>le <strong>foreste</strong> di ERSAFTerritorio Rur<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>le Foreste ha avuto in forze 52dipendenti di ruolo, ai qu<strong>al</strong>i si sono affiancati 191dipendenti assunti con Contratto Collettivo Nazion<strong>al</strong>e diLavoro, di tipo privatistico (UNCEM 17 ), per i lavoratoriNel corso dell’anno, è diminuito leggermente il numerodegli operai, ma è incrementata, rispetto <strong>al</strong> 2010, la mediadelle giornate lavorate, che è stata pari a 158.addetti ad attività di sistemazione idraulico–forest<strong>al</strong>e,divisi tra 29 impiegati forest<strong>al</strong>i e 162 operai forest<strong>al</strong>i.Per approfondimenti sulle attività di ERSAF si veda il sitowww.ersaf.lombardia.itnella sezione Foreste, <strong>al</strong>peggi e aree protette36


Prodotti legnosiSpecie più richiesta <strong>al</strong> taglio: robinia Solo nei cedui: robinia Solo nelle fustaie: abete rossoceduo 6.364 ha 440.147 m 3fustaia 2.463 ha 166.797 m 3tot<strong>al</strong>e 8.827 ha 606.944m 3D<strong>al</strong> 1° marzo <strong>2011</strong> è entrato in funzione il nuovo applicativo per la presentazione delle denunce di taglio bosco, con l’acronimoSITAB Sistema Informativo Taglio Bosco; vi si accede d<strong>al</strong> sito www.denunciataglioboschi.servizirl.it.Il sistema informatizzato di denuncia di taglio bosco diRegione Lombardia ha registrato, per l’anno solare <strong>2011</strong>,23.307 istanze per quasi 607 mila mc di legnamedistribuiti su 8.827 ettari. Al deciso aumento del numerodi istanze rispetto <strong>al</strong> precedente anno (+6,15%) fa seguitoun modesto incremento della massa tot<strong>al</strong>e prelevata(+1,<strong>31</strong>%) ma t<strong>al</strong>e dato, v<strong>al</strong>ido in termini complessivi, celare<strong>al</strong>tà completamente diverse per il bosco ceduo e perquello d’<strong>al</strong>to fusto.Dopo anni di costante crescita, i tagli nei boschi ceduireplicano il dato del 2010, sia in termini di superficie siadi massa, ma con un incremento di oltre l’8% del numerodi tagliate e conseguente riduzione della dimensionemedia dei tagli. Anche la percentu<strong>al</strong>e delle speciecoinvolte è praticamente identica <strong>al</strong> 2010 e sui v<strong>al</strong>orimedi degli ultimi 4 anni. La dislocazione per fasce<strong>al</strong>timetriche è invece molto variata, con un decisospostamento verso l’utilizzo dei cedui montani.La massa legnosa prelevata dai boschi d’<strong>al</strong>to fusto èaumentata di quasi il 10% rispetto <strong>al</strong> 2010, confermandola tendenza 2008-2010. Diminuisce però il numero delletagliate (-8%) con relativo incremento delladimensione media dei tagli. L’intensità di taglio passada 65 mc/ha del 2010 a 67,7 mc/ha. La dislocazione perfasce <strong>al</strong>timetriche mostra un chiaro ritorno <strong>al</strong> taglio dellefustaie in ambito montano (sopra i 1000m slm) dove sicolloca l’84% della massa richiesta <strong>al</strong> taglio in fustaia,contro una media del 55% dei precedenti 4 anni. Le duespecie regine della fustaia <strong>al</strong>pina incrementanonotevolmente la loro percentu<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong> 2010: l’abeterosso passa d<strong>al</strong> 37% <strong>al</strong> 46% e il larice d<strong>al</strong> 12% <strong>al</strong> 19%.Sul tot<strong>al</strong>e della massa richiesta <strong>al</strong> taglio, la robinia siconferma per l’ennesima volta qu<strong>al</strong>e specie più richiesta,seguita d<strong>al</strong> castagno, entrambe in leggero c<strong>al</strong>o. L’abeterosso mantiene la terza posizione ma con 21mila mctagliati in più (+34%) mentre il larice ris<strong>al</strong>e la classificacon un incremento di oltre 13mila mc (+62%).Frassinomaggiore7%<strong>al</strong>tro<strong>31</strong>%Carpino nero8%Faggio11%Robinia24%Castagno18%Faggio4%Pino silvestre5%Abete bianco8%<strong>al</strong>tro18%Larice19%Abete rosso46%Percentu<strong>al</strong>e di massa legnosa richiesta <strong>al</strong> taglio nei ceduiPercentu<strong>al</strong>e di massa legnosa richiesta <strong>al</strong> taglio nelle fustaie34%34%39%40%87%84%26%25%9%29% 8%4%PIANURA COLLINA MONTAGNASuperfici (blu) e masse (rosso) richieste <strong>al</strong> taglio in bosco ceduo,divise per fasce <strong>al</strong>timetriche37PIANURA COLLINA MONTAGNASuperfici (blu) e masse (rosso) richieste <strong>al</strong> taglio in fustaia,divise per fasce <strong>al</strong>timetriche


BOSCHI ALTO FUSTO BOSCHI CEDUITOTALEPROVINCE AREA in ha MASSA mc AREA in ha MASSA mc AREA in ha % AREA MASSA mc % MASSABG 358 <strong>31</strong>.489 1.271 98.751 1.630 18,46% 130.240 21,46%BS 896 49.690 1.261 80.090 2.158 24,45% 129.780 21,38%CO 99 9.047 954 60.351 1.052 11,92% 69.398 11,43%CR 26 628 22 1.030 48 0,54% 1.658 0,27%LC 36 3.575 403 <strong>31</strong>.689 440 4,98% 35.264 5,81%LO 15 363 15 0,17% 363 0,06%MN 18 265 1 79 19 0,22% 344 0,06%MI 100 1.757 248 15.961 348 3,95% 17.718 2,92%MB 12 513 48 2.986 60 0,68% 3.499 0,58%PV 15 2.309 551 25.059 566 6,41% 27.368 4,51%SO 839 59.042 488 <strong>31</strong>.368 1.327 15,03% 90.410 14,90%VA 64 8.482 1.101 92.422 1.165 13,19% 100.904 16,62%TOTALE 2.463 166.797 6.364 440.147 8.827 606.944Superfici e masse richieste <strong>al</strong> taglio divise per provincia e per governo del bosco0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%0% 5% 10% 15% 20% 25%BGBSCOCRLCLOMNMIMBPVSOVABGBSCOCRLCLOMNMIMBPVSOVAPercentu<strong>al</strong>e superfici (blu) e masse (rosso) richieste in fustaia38Percentu<strong>al</strong>e superfici (blu) e masse (rosso) richieste nei boschi ceduiBOSCHI ALTO FUSTO BOSCHI CEDUI TOTALESPECIE AREA in ha MASSA mc AREA in ha MASSA mc AREA in ha % AREA MASSA mc % MASSARobinia 44 2947 1469 105417 1.513 17,2% 108.363 17,9%Castagno 34 4214 1106 79796 1.140 13,0% 84.010 13,8%Abete rosso 1166 77396 114 60<strong>31</strong> 1.280 14,6% 83.428 13,7%Faggio 69 5938 618 47769 687 7,8% 53.707 8,8%Carpino nero 3 456 486 36676 489 5,6% 37.132 6,1%Larice europeo 471 <strong>31</strong>009 73 3614 544 6,2% 34.623 5,7%Frassino maggiore 36 1957 451 32497 488 5,6% 34.454 5,7%Rovere 14 947 287 20739 302 3,4% 21.686 3,6%Betula (genere) 46 3402 195 11735 240 2,7% 15.137 2,5%Abete bianco 183 13787 9 486 192 2,2% 14.273 2,4%Pino silvestre 156 8287 50 2584 207 2,4% 10.871 1,8%Carpino bianco 5 721 135 9520 140 1,6% 10.241 1,7%Nocciolo 2 116 152 8711 154 1,7% 8.827 1,5%Ciliegio selvatico 15 4<strong>31</strong> 112 8059 127 1,4% 8.490 1,4%Quercia rossa 20 3026 73 5280 92 1,1% 8.306 1,4%Ciliegio tardivo 21 478 98 7414 118 1,3% 7.892 1,3%Acero di monte 13 547 99 7271 112 1,3% 7.818 1,3%Farnia 23 1136 114 6359 138 1,6% 7.495 1,2%Roverella 1 76 71 5301 72 0,8% 5.377 0,9%Ontano nero 4 233 70 4470 74 0,8% 4.703 0,8%Pino nero, pino austriaco 20 3309 9 392 29 0,3% 3.700 0,6%Pioppo tremolo 11 1117 <strong>31</strong> 2236 42 0,5% 3.353 0,6%Tiglio selvatico 2 163 41 3069 43 0,5% 3.232 0,5%Orniello 1 65 57 2997 57 0,7% 3.062 0,5%Pino strobo 7 751 25 1470 32 0,4% 2.221 0,4%Pioppi americani ed ibridi 3 121 39 1647 42 0,5% 1.768 0,3%Pino cembro 20 1672 1 37 20 0,2% 1.710 0,3%Pioppo bianco, gattice 9 182 40 1447 49 0,6% 1.629 0,3%Pioppo nero 14 478 19 1041 33 0,4% 1.519 0,3%Platano orient<strong>al</strong>e 2 174 16 1193 18 0,2% 1.367 0,2%<strong>al</strong>tre specie minori 51 1662 260 14888 <strong>31</strong>1 3,5% 16.550 2,7%TOTALE 2.463 166.797 6.321 440.147 8.784 606.944Princip<strong>al</strong>i specie legnose tagliate, in ordine decrescente per massa richiesta <strong>al</strong> taglio


PioppicolturaSuperficie complessiva 33.621 haMassa tagliata stimata 640.973 mcContributi PSR 846.403,45 €Nel <strong>2011</strong> c’è stata un’importante novità nel sostegnopubblico <strong>al</strong>la pioppicoltura lombarda.Con decreto n. 1999 del 4 marzo <strong>2011</strong>, la Struttura“Foreste” della DG Sistemi Verdi e Paesaggio, nell’ulterioretentativo di rimediare agli effetti negativi del divieto difare pioppo su pioppo, ha introdotto la possibilità difinanziare i pioppeti a ciclo medio-lungo nell’ambito dellatipologia B (“arboricoltura da legno a ciclo medio”) dellaMisura 221 del PSR 2007-2013, ossia coi fondi comunitaridel Reg. CE 1698/2005.I pioppicoltori possono così scegliere se continuare are<strong>al</strong>izzare i pioppeti a ciclo breve (minimo 8 anni), tipicidei nostri are<strong>al</strong>i o impiantare i nuovi pioppeti a ciclomedio-lungo, in cui i pioppi sono impiegati come specieprincip<strong>al</strong>i per una durata minima di 15 anni.Nel primo caso (tipologia D) è previsto il solo contributosulle spese d’impianto, fino a 2.800 €/ha, mentre nelsecondo caso (tipologia B), oltre <strong>al</strong> contributo sulle spesed’impianto (max 4.000 €/ha) si possono percepire anche ipremi annu<strong>al</strong>i di manutenzione (650 €/ha/anno, per iprimi 5 anni d’impegno) e di mancato reddito (max 700€/ha/anno, per tutti e 15 gli anni d’impegno).IL VANTAGGIO PER L’AMBIENTEPer i pioppeti di tipologia B c’è l’obbligo di consociare ipioppi con <strong>al</strong>meno 230 piante/ha appartenenti a speciearboree accessorie o arbustive autoctone e consentite d<strong>al</strong>bando (es. ontano, nocciolo, sambuco, ecc. ).I risultati di prove condotte in pianura padana d<strong>al</strong> CRA –Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta diCas<strong>al</strong>e Monferrato (AL), documentano accrescimentinotevoli per questo tipo d’impianti. Accrescimenti cheripagano, sicuramente in termini di massa legnosa, ilmaggior numero di anni d’impegno rispetto a un pioppetotradizion<strong>al</strong>e. Una potatura accurata e un’attenta scelta egestione dei materi<strong>al</strong>i da consociare sono fattoriimportanti per ottenere tronchi <strong>al</strong>ti, dritti e idonei <strong>al</strong>lasfogliatura.Impianti di questo tipo sono certamente visti con maggiorfavore dagli Enti gestori di aree protette, poiché sipresentano con un maggior grado di natur<strong>al</strong>ità rispetto aipioppeti tradizion<strong>al</strong>i e quindi risultano “più compatibili”con gli strumenti di tutela e gestione dell’area protetta.La maggior copertura del terreno inoltre, richiederà menointerventi di lavorazione nell’intero periodo d’impegno,mentre la consociazione assicura una maggiore tutela dellabiodiversità e un minor numero d’interventi fitosanitari.L’ADESIONE DEI PRODUTTORIIn Lombardia non era mai accaduto, in quasi vent’anni diaiuti <strong>al</strong>l’imboschimento dei terreni agricoli, che la superficiefinanziata per re<strong>al</strong>izzare impianti di arboricoltura da legnoa ciclo medio lungo fosse superiore a quella ammessa perre<strong>al</strong>izzare pioppeti a rapido accrescimento.L’adesione <strong>al</strong>l’iniziativa è stata t<strong>al</strong>e da rib<strong>al</strong>tare il rapportofra le tue tipologie d’intervento: se nei primi sette periodidi finanziamento, di applicazione della misura 221, lasuperficie ammessa per impianti di tipologia B era pari <strong>al</strong>10% della superficie ammessa per i pioppeti a rapidoaccrescimento, nell’ottavo periodo, la superficie ammessaper i primi è più che doppia (cioè oltre il 200%!) rispetto aquella ammessa per i secondi e ciò non può esserespiegato, se non considerando che, in grandissima parte inuovi impianti di tipologia B riguardano pioppeti a ciclomedio lungo.Questa inversione però, non si è verificata a scapito deipioppeti tradizion<strong>al</strong>i, la cui superficie è rimastasostanzi<strong>al</strong>mente invariata, bensì è dovuta <strong>al</strong>la forteimpennata della superficie interessata dagli impianti aciclo medio lungo.Nei primi sette periodi, infatti, la superficie mediaammessa a pioppeto tradizion<strong>al</strong>e era di 111 ettari (mediasu 2,5 mesi, che corrispondono <strong>al</strong>la durata dell’8° periododi raccolta delle domande), mentre nel periodo successivone sono stati finanziati 102 ettari e ciò rappresenta unasostanzi<strong>al</strong>e conferma dell’interesse dei pioppicoltori neiconfronti del pioppeto a rapido accrescimento. Gli impiantidi tipologia B tuttavia, sono passati da 12 a ben 209 ettariammessi con l’ottavo finanziamento.Un bel s<strong>al</strong>to quindi, che dimostra il successo e l’efficacia deinuovi incentivi per i pioppeti a ciclo medio lungo,sull’aumento della superficie a pioppo in Lombardia.Senza nulla togliere agli aspetti di convenienza che giocanoa favore dei pioppeti a rapido accrescimento possiamo direche il princip<strong>al</strong>e vantaggio dei pioppeti a ciclo medio lungoè quello di soddisfare, nel contempo, due esigenzeapparentemente contrapposte e cioè: 1) una maggioreredditività dell’intervento, data dai premi annu<strong>al</strong>i dimanutenzione e mancato reddito, dai maggiori volumilegnosi ottenibili a fine ciclo, nonché d<strong>al</strong>la possibileriduzione del costo medio annuo dell’impianto; 2) unamigliore s<strong>al</strong>vaguardia ambient<strong>al</strong>e offerta da un maggiorgrado di “natur<strong>al</strong>ità” dell’impianto rispetto <strong>al</strong> pioppetotradizion<strong>al</strong>e.39


SUPERFICIE E MASSA DEL PIOPPETOCome per i precedenti anni proponiamo due differentistime 18 della superficie e della massa del pioppetolombardo che, premettiamo, non sono tra loroconfrontabili.La prima stima deriva d<strong>al</strong>la Carta delle destinazioni deisuoli agricoli e forest<strong>al</strong>i (DUSAF 2.1) e può essereconsiderata esaustiva perché comprende tutti i pioppetivisibili da fotografia aerea.pioppo da PIOPPETOSuperficie (in ettari) e massa (in metri cubi di volume mercantile)esistenti <strong>al</strong> <strong>2011</strong> nelle province lombarde.Nel <strong>2011</strong> la superficie tot<strong>al</strong>e a pioppeto risulta di 33.621ettari (in diminuzione di 468 ettari d<strong>al</strong> precedente anno) acui dovrebbero corrispondere circa 3,5 milioni di metricubi di legname (volume mercantile) 19 .Il 67% della superficie (e della massa) è rappresentato d<strong>al</strong>pioppo da pioppeto, cioè d<strong>al</strong>le piantagioni speci<strong>al</strong>izzate, dacui si ottengono gli assortimenti migliori, destinati <strong>al</strong>laproduzione del pannello compensato.Il restante 33% è dato dai pioppi di ripa 20 , il cui legnamerisente di una minore quotazione di mercato, perchéritenuto qu<strong>al</strong>itativamente più scarso.pioppo da RIPASUPERFICIE MASSA SUPERFICIE MASSABG 0 0 81 8.416BS 0 0 165 17.130CO 0 0 64 6.670CR 3.507 364.399 1.346 139.871LC 0 0 20 2.058LO 959 99.605 1.659 172.363MN 6.805 707.072 738 76.730MI 638 66.300 1.342 139.408MB 0 0 68 7.112PV 10.540 1.095.141 5.534 574.969SO 0 0 1 124VA 0 0 153 15.868TOTALE 22.450 2.332.517 11.171 1.160.719La seconda stima è ottenuta d<strong>al</strong>l’elaborazione dei dati diutilizzo dei terreni presenti nei fascicoli aziend<strong>al</strong>i <strong>al</strong> SIARL(Sistema Informativo Agricolo di Regione Lombardia), chein sostanza è l’anagrafe di quasi tutte le aziende agricoledella Lombardia. I dati derivano in gran parte d<strong>al</strong>le ultimi18 Per i dettagli sul metodo di stima si veda il medesimo capitolonel <strong>Rapporto</strong> sullo <strong>stato</strong> delle <strong>foreste</strong> aggiornato <strong>al</strong> <strong>31</strong> <strong>dicembre</strong>2010.19 La massa è c<strong>al</strong>colata moltiplicando la superficie per laprovvigione media dei pioppeti lombardi, stimata d<strong>al</strong>l’INFC 2005in 103,9 mc/ha per fusto e rami grossi.20 La percentu<strong>al</strong>e di superficie a pioppeto di ripa è stata c<strong>al</strong>colatad<strong>al</strong>la discrepanza tra il pioppeto identificato da DUSAF e quellodichiarato d<strong>al</strong>le aziende agricole e ulteriormente modulata condati pervenuti d<strong>al</strong>le ditte di produzione del compensato.40due programmi europei per lo sviluppo rur<strong>al</strong>e (Reg. CE1257/1999 e Reg. CE 1698/2005).La stima è la somma delle superfici di tutte le particelle diterreno <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i è associato un codice di utilizzo che siriferisce <strong>al</strong>la coltivazione del pioppo. Va precisato che,oltre <strong>al</strong> codice coltura esplicitamente descritto come“pioppeto” vi sono <strong>al</strong>tre tipologie di utilizzo, la cuidescrizione richiama la coltivazione del pioppo, ma cherimane comunque approssimativa (es. Alberi da bosco abreve rotazione, con un periodo di coltivazione massimo divent’anni).La stima è inoltre complicata d<strong>al</strong> non sempre correttoaggiornamento dei fascicoli aziend<strong>al</strong>i <strong>al</strong> SIARL, che avvienespesso con l’utilizzo di codici inappropriati <strong>al</strong>l’utilizzo deiterreni presenti in fascicolo.SUPERFICIIMBOSCHITE AISENSI DEL REG.CE N. 1257/ 1999MISURA HSuperfici a pioppo (in ettari) ricavate dai fascicoli aziend<strong>al</strong>i a SIARL(Sistema Informativo Agricolo di regione Lombardia),Rispetto ai dati dello scorso anno si osserva, ad esempio,un aumento delle superfici a pioppo imboschite ai sensi delReg. CE 1257/1999 (misura H) e una diminuzione di quelleimboschite ai sensi del Reg. CE 1698/2005 (misura 221),mentre dovrebbe essere, semmai, il contrario. I pioppetifinanziati con la misura H, infatti, non possono aumentare,perché l’ultimo bando di misura H ris<strong>al</strong>e a novembre del2004 e i lavori dovevano terminare in primavera 2006.Semmai i pioppeti della misura H cominciano a diminuire,man mano che scadono gli impegni di mantenimento deiprimi impianti finanziati. L’anom<strong>al</strong>ia è dovuta <strong>al</strong> fatto chead <strong>al</strong>cune delle nuove superfici collaudate è <strong>stato</strong> attribuitoil codice riferito <strong>al</strong>la misura H e non quello riferito <strong>al</strong>lamisura 221, forse a causa delle due diciture, che sonomolto simili fra loro.SUPERFICIIMBOSCHITE AISENSI DEL REG. CEN. 1698/ 2005MISURA 221ALBERI DABOSCO A BREVEROTAZIONE, DICUI AL REG. CE N.795/ 2004 - ART. 2,LETT. CPIOPPETOTOTALEBG 0 0 0 16 16BS 6 0 1 50 57CO 0 0 0 0 0CR 104 92 0 1.598 1.794LC 0 0 0 0 0LO 12 73 0 768 853MN 176 64 0 3.368 3.609MI 71 24 0 497 592MB 0 0 0 2 2PV 803 359 0 4.933 6.095SO 0 0 0 1 1VA 0 0 0 33 33TOTALE 1.172 612 1 11.266 13.052In ogni caso, dati SIARL <strong>2011</strong> attestano un aumento dellasuperficie stimata, che risulta pari a 13.052 ettari 21 , a cui21 Sovente il pioppeto viene dichiarato a SIARL anche con codici,d<strong>al</strong>la cui descrizione non è possibile ris<strong>al</strong>ire <strong>al</strong> “pioppeto” (es.


dovrebbe corrispondere un volume mercantile di circa 1,3milioni di mc di legname.La distribuzione provinci<strong>al</strong>e della superficie pioppicolarispecchia le attese, così come il numero delle aziendecoinvolte. La superficie media aziend<strong>al</strong>e èsignificativamente più <strong>al</strong>ta nel mantovano e nel pavese.6005009,46.0005.00040010,64.0003008,23.00020010008,47,13,10 0,2 0,3 3,0 2,2 4,9MB LC SO CO BG VA BS MI LO CR MN PV2.0001.0000Numero di aziende agricole con pioppeti (istogramma gi<strong>al</strong>lo, assevertic<strong>al</strong>e sinistro), superficie a pioppo condotta (linea rossa, assevertic<strong>al</strong>e destro, in ettari) e superficie media di pioppo perazienda (v<strong>al</strong>ori di etichetta sopra gli istogrammi, in ettari), nellevarie province lombarde.Distribuzione dei pioppeti in Lombardia (Fonte: DUSAF 2.1)VI CENSIMENTO GENERALE DELL’AGRICOLTURAIl VI Censimento Gener<strong>al</strong>e dell’Agricoltura dell’ISTATfornisce l’immagine del comparto agricolo nazion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>2010. Nel precedente <strong>Rapporto</strong> sono stati trattati i dati“preliminari” ma recentemente sono stati pubblicati i datidefinitivi, dai qu<strong>al</strong>i è possibile estrapolare la consistenzadel settore pioppicolo lombardo, in particolare il numerodelle aziende produttrici e la superficie dedicata <strong>al</strong> pioppo.D<strong>al</strong>la distribuzione provinci<strong>al</strong>e della superficie pioppicolanelle diverse classi dimension<strong>al</strong>i aziend<strong>al</strong>i è possibiletrarre molte informazioni aggiuntive: ad esempio, nelmilanese, oltre il 50% della superficie è concentrata inpoche grandi aziende con SAU oltre i 100 ha, come purenel lodigiano, in cui è quasi nullo il contributo delleaziende medio piccole; Sondrio e Como hanno il 100%della superficie pioppicola su aziende di modesta entità,mentre Lecco, Bergamo e Varese hanno tutta (o quasi) l<strong>al</strong>oro superficie a pioppo in aziende in medie dimensioni.Dai dati pubblicati risulta che in Lombardia vi sono 1.400aziende agricole che producono pioppo su 12.615 ettari diterreno, una media di poco superiore ai 9 ettari perazienda.100%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA0 -5 ha 5-10 ha 10-50 ha 50-100 ha oltre 100 haDistribuzione percentu<strong>al</strong>e (riportata a 100) della superficiepioppicola per classi dimension<strong>al</strong>i aziend<strong>al</strong>i SAU (SuperficieAgricola Utilizzata), suddivisa per province.I dati definitivi del VI Censimento Gener<strong>al</strong>e dell’Agricolturasono accessibili, con vari livelli di disaggregazione, d<strong>al</strong> sitohttp://censimentoagricoltura.istat.it"Superfici agricole non seminate - disattivate”), cosicchécertamente la stima riportata è da considerarsi in difetto.41


I CONTRIBUTI COMUNITARICon la misura 221 tipologia D 22 del Programma di SviluppoRur<strong>al</strong>e 2007-2013 (di cui <strong>al</strong> Reg. CE 1698/2005), nel corsodel <strong>2011</strong> Regione Lombardia ha finanziato 74 domande dicontributo per la re<strong>al</strong>izzazione di 505 ettari di pioppeti.La spesa tot<strong>al</strong>e ammessa a finanziamento è pari a1.333.167,71 €, cui corrisponde un contributo complessivodi euro 846.403,45.Come facilmente osservabile d<strong>al</strong>la monotonia dei v<strong>al</strong>oritabellati nella pagina successiva, le tre Camere diCommercio hanno registrato una gener<strong>al</strong>izzata stabilitàdei prezzi durante tutto l’anno solare <strong>2011</strong>.Questa stabilità non è tanto dovuta <strong>al</strong>la costantedisponibilità di legname di buona qu<strong>al</strong>ità, condizioneide<strong>al</strong>e a cui il settore dovrebbe tendere, ma è piuttostocausata d<strong>al</strong>la crisi economica che ha ridotto drasticamentele contrattazioni e, con esse, gli eventu<strong>al</strong>i oscillamenti deiprezzi.33429<strong>31</strong>421761971524365482MI LO CR MN PVRipartizione provinci<strong>al</strong>e degli ettari a pioppeto (verde oliva) e deicontributi concessi in migliaia di euro (gi<strong>al</strong>lo) ammessi nel <strong>2011</strong>con la misura 221, tipologia D del PSR 2007-2013.PROVINCE N°DOMANDEAREAin ettariIMPORTOPROGETTOin euroCONTRIBUTOCONCESSOin euroMI 2 15,16 39.940,09 23.964,05LO 5 35,78 89.243,76 53.546,26CR 10 81,98 222.339,27 141.697,40MN 28 175,51 446.556,38 292.866,20PV 29 196,66 535.088,21 334.329,54TOTALE 74 505,09 1.333.167,71 846.403,45Misura 221: finanziamento delle domande di tipologia D nel <strong>2011</strong>,superficie in ettari e contributi in euro.Ad ogni ettaro di pioppeto è <strong>stato</strong> attribuito un costocomplessivo di € 2.640 ed è <strong>stato</strong> concesso un contributodi circa € 1.676.I PREZZI DI VENDITACome per il precedente <strong>Rapporto</strong> proponiamo una sintesimensile delle rilevazioni 23 dei prezzi per le piante in piedie per i tronchi, eseguite d<strong>al</strong>le Camere di commercio diCremona, di Pavia e di Mantova.I prezzi di chiusura dell’anno sono gli stessi di quelli di<strong>dicembre</strong> 2010, e questo v<strong>al</strong>e per tutti gli assortimentipioppicoli presenti sul mercato.Il confronto tra le tre province mostra una spiccatatendenza <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>lineamento dei v<strong>al</strong>ori, in particolare per gliassortimenti di prima lavorazione e per i prezzi minimi deipioppi venduti in piedi. Per i v<strong>al</strong>ori massimi di questiultimi invece, in provincia di Mantova si sono re<strong>al</strong>izzati iprezzi maggiori, con una media superiore a 87€/tonnellata, contro i 70-74 €/tonnellata registrati inmedia d<strong>al</strong>le Camere di Commercio di Cremona e Pavia.Riguardo <strong>al</strong> pioppo venduto in piedi, i prezzi medi sonostati pressoché omogenei nei v<strong>al</strong>ori minimi, mentre inquelli massimi la provincia di Mantova ha visto spuntaregli importi maggiori.In particolare il prezzo massimo del pioppo da pioppetonel mantovano ha registrato una media superiore a 87€/tonnellata, contro oltre 70-74 €/tonnellata registrati inmedia d<strong>al</strong>le Camere di Commercio di Cremona e Pavia.MINMAXpioppi da pioppeto 49,7 77,3pioppi da ripa 27,0 35,322 Per i dettagli della misura 221 del PSR si consulti il sitowww.sistemiverdi.regione.lombardia.it,sezione Boschi e Foreste/Arboricoltura da legno23 La metodologia di rilevazione è simile ma non identica per le 3pioppi per cippato (umidità 50%) 15,5 17,0Forbici fra le medie dei prezzi minimi e massimi registrati d<strong>al</strong>le 3Camere di Commercio per il pioppo in piedi, espresse in€/tonnellata.Camere di Commercio. Per un confronto provinci<strong>al</strong>e si consultino idettagli di monitoraggio descritti nel <strong>Rapporto</strong> 2010.42


gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre <strong>dicembre</strong>MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAXPioppo in piedi (merce sana e mercantile)pioppi da pioppeto n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 45 75 50 75 52 77 n.r. n.r. n.r. n.r. 52 77 50 75 45 70 45 69pioppi da ripa n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 27 33 27 33 27 33 n.r. n.r. n.r. n.r. 27 33 27 33 27 33 27 33pioppi per cippato (umidità 50%) n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 16 18 16 18 16 18 n.r. n.r. n.r. n.r. 16 18 16 18 16 18 16 18Tronchi di pioppo (merce sana e mercantile, resi franco stabilimento)per trancia, diametro minimo 22 cm n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 125 185 125 185 125 185 n.r. n.r. n.r. n.r. 125 185 125 185 125 185 125 185per trancia, taglio da 20 cm n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 95 128 95 128 95 130 n.r. n.r. n.r. n.r. 95 130 95 125 90 120 90 118per segheria pianta intera (da 20 cm in più <strong>al</strong>la punta) n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 65 80 65 80 65 80 n.r. n.r. n.r. n.r. 65 80 65 78 60 73 60 72per segheria sotto trancia (da 18 cm in più <strong>al</strong>la punta) n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 60 65 60 65 60 65 n.r. n.r. n.r. n.r. 60 65 60 65 60 63 60 62per cartiera, (da 10 cm in più <strong>al</strong>la punta) n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 49 52 49 52 49 52 n.r. n.r. n.r. n.r. 49 52 49 52 49 55 49 54per sfibramento tronchetti (diametro minimo 10 cm) n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 48 50 48 50 48 50 n.r. n.r. n.r. n.r. 48 50 48 50 48 50 48 49per sfibramento misto tronchetti e cim<strong>al</strong>i n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 36 39 36 39 36 39 n.r. n.r. n.r. n.r. 36 39 36 39 36 45 36 44per sfibramento cim<strong>al</strong>i (sino a 3 cm) n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. 35 36 35 36 35 36 n.r. n.r. n.r. n.r. 35 38 35 38 35 40 35 39Mercato di Pavia – Prezzi medi registrati nel <strong>2011</strong>, espressi in €/tonnellata (Fonte: Camera di Commercio di Pavia)gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre <strong>dicembre</strong>Pioppo in piedi (merce sana e mercantile)MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAXpioppi da pioppeto 50 68 50 68 50 70 50 70 50 70 50 70 50 70 n.r. n.r. 53 73 53 73 53 73 50 70pioppi da ripa 28 35 28 35 28 35 28 35 28 35 28 35 28 35 n.r. n.r. 28 35 28 35 28 35 28 35pioppi per cippato (umidità 50%) 15 16 15 16 15 16 15 16 15 16 15 16 15 16 n.r. n.r. 15 16 15 16 15 16 15 16Tronchi di pioppo (merce sana e mercantile, su automezzo partenza)per trancia, diametro minimo 21 cm (*) 104 129 104 129 104 129 104 129 104 129 104 129 104 129 n.r. n.r. 104 129 104 129 104 129 104 129per sfogliatura (cassettame da imb<strong>al</strong>lo) diametro min. 20 cm 57 62 57 62 57 62 57 62 57 62 57 62 57 62 n.r. n.r. 57 62 57 62 57 62 57 62per segheria (da tavolame) diametro minimo 20 cm 54 62 54 62 54 62 54 62 54 62 54 62 54 62 n.r. n.r. 54 62 54 62 54 62 54 62per cartiera, diametro minimo 10 cm 40 44 40 44 40 44 40 44 40 44 40 44 40 44 n.r. n.r. 40 44 40 44 40 44 40 44misto per sfibratura, diametro da cm 5 a cm 20 27 32 27 32 27 32 27 32 27 32 27 32 27 32 n.r. n.r. 27 32 27 32 27 32 27 32cim<strong>al</strong>i per sfibratura, diametro da cm 5 a cm 10 27 32 27 32 27 32 27 32 27 32 27 32 27 32 n.r. n.r. 27 32 27 32 27 32 27 32Mercato di Cremona – Prezzi minimi e massimi registrati nel <strong>2011</strong>, espressi in €/tonnellata (Fonte: Camera di Commercio di Cremona)gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre <strong>dicembre</strong>Pioppo in piedi (merce sana e mercantile)MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAXpioppi da pioppeto 50 85 50 85 50 85 50 87 50 87 50 87 50 90 50 90 50 90 50 90 50 90 50 85pioppi da ripa 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38 26 38Tronchi di pioppo (merce sana e mercantile, su automezzo partenza)da trancia, diametro minimo 21 cm (*) 70 115 70 115 70 115 72 117 72 117 72 117 72 120 72 120 72 120 72 120 72 120 70 115da sega per imb<strong>al</strong>lo 45 50 50 55 50 55 52 55 52 55 52 55 52 55 52 55 52 55 52 55 52 55 48 52da sega per tavolame nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nq nqda cartiera, diametro da 12 a 21 cm 35 40 40 45 40 45 35 40 35 40 35 40 35 40 35 40 35 40 35 40 35 40 35 40da macina, diametro da 5 a 12 cm (ramaglia) 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30 25 30da macina, diametro da 5 a 16 cm (misto) 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35 30 35cippato per produzione di energia 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30 20 30Mercato di Mantova – Prezzi minimi e massimi registrati nel <strong>2011</strong>, espressi in €/tonnellata (Fonte: Camera di Commercio di Mantova)43


ATTIVITÀ <strong>2011</strong>Il <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> un anno intenso per l’attivitàdell’Associazione Pioppicoltori It<strong>al</strong>iani, inserite in uncontesto di evidente difficoltà per la pioppicoltura it<strong>al</strong>iana.Infatti, se a livello internazion<strong>al</strong>e si registra un gener<strong>al</strong>esensibile incremento delle superfici piantate a pioppo ed inEuropa vi è un sostanzi<strong>al</strong>e equilibrio con il recente passato,in It<strong>al</strong>ia la situazione è ben diversa. Il c<strong>al</strong>o dei piantamenti èevidente e preoccupa il disinteresse verso la filiera del legno,d<strong>al</strong>la produzione <strong>al</strong>la trasformazione.Il paradosso evidente sta nei numeri: ad un aumento delladomanda industri<strong>al</strong>e di pioppo corrisponde una riduzionedelle superfici pioppicole. L’It<strong>al</strong>ia è il primo paese europeoper importazione di pioppo con circa 457.000 m 3 di legname(dati 2008). L’andamento dei prezzi evidenzia il rapporto tr<strong>al</strong>a continua riduzione delle piantumazioni ed il costante c<strong>al</strong>odel v<strong>al</strong>ore del pioppo.L’It<strong>al</strong>ia è la culla dello sviluppo della pioppicoltura per illivello tecnico e per la ricerca dei cloni, ma in questi ultimianni gli aspetti legislativi europei ed it<strong>al</strong>iani hanno messo inseria difficoltà la filiera legno-industria. I dati parlano chiaro:negli anni ‘70 erano circa 140 mila gli ettari destinati <strong>al</strong>pioppo, oggi sono circa 48 mila, nonostante un aumento delconsumo di legno nello stesso periodo dovuto <strong>al</strong>le fortiimportazioni. L’impiego del pioppo per la produzione dibiomassa ad uso energetico sta registrando un crescenteinteresse, creando una concorrenza <strong>al</strong> tradizion<strong>al</strong>e mercatodel pioppo per il compensato e l’industria.In questo panorama complesso ma ricco di sfide,l’Associazione Pioppicoltori It<strong>al</strong>iani per l’anno <strong>2011</strong> haintrapreso le seguenti iniziative: attraverso il di<strong>al</strong>ogo aperto con l’Autorità di bacino delfiume Po, sta cercando di definire un documentocondiviso, per la gestione delle aree demani<strong>al</strong>i,chepossa delineare un futuro con più certezze e con preciseregole da seguire; ha partecipato attivamente <strong>al</strong> ”Patto di filiera boscolegno-energia”voluto da Regione Lombardia, dove sonostate definite importanti modifiche <strong>al</strong>la Misura 221 delPSR 2007/2013 a sostegno della pioppicoltura. Da marzo<strong>2011</strong> è infatti possibile l’utilizzo dei cloni di piopponell’ambito della tipologia B (arboricoltura da legno aciclo medio lungo) come piante princip<strong>al</strong>i, piante“accessorie paracadute” e piante accessorie. T<strong>al</strong>emodifica ha sensibilmente aumentato le domande perquesta tipologia di impianto; ha partecipato <strong>al</strong> progetto trienn<strong>al</strong>e denominato “Qu<strong>al</strong>itàe sostenibilità ambient<strong>al</strong>e della pioppicoltura per legnoed energia”, finanziato da Regione Lombardia ,per losviluppo di nuove tecniche di coltivazione e nuovi cloni; in collaborazione con Assopannelli di FederlegnoArredo,CRA di Cas<strong>al</strong>e Monferrato, e Pro-Populus, e’ stataterminata la prima annu<strong>al</strong>ità del progetto denominato“Progetto quadrienn<strong>al</strong>e per il rilancio ed ilconsolidamento della filiera pioppo legno”, finanziatod<strong>al</strong>la Camera di Commercio di Mantova; ha partecipazione <strong>al</strong> “2° Convegno europeo sullapioppicoltura”, tenutosi l’8 e il 9 giugno a Mantova.Altri momenti che hanno visto l’intervento dell’API:partecipazione <strong>al</strong> Convegno “D<strong>al</strong> bosco <strong>al</strong>la Greeneconomy” – Cas<strong>al</strong>e Monferrato (AL), il 24 settembre;partecipazione <strong>al</strong> convegno “Costruire una Filiera Boscolegno-ConsumatoreResponsabile: azioni e prospettiveper uscire d<strong>al</strong>la crisi” – Fiera di Cremona, il 6 ottobre.Molte delle attività intraprese nel corso del <strong>2011</strong> vedono l<strong>al</strong>oro natur<strong>al</strong>e prosecuzione anche nell’anno 2012.D<strong>al</strong>la nostra an<strong>al</strong>isi i punti sui qu<strong>al</strong>i bisogna lavorare a fondoper garantire un futuro <strong>al</strong>la nostra pioppicoltura sono: la certificazione del pioppo; una azione coordinata di comunicazione dei beneficiambient<strong>al</strong>i del pioppo; un programma europeo di promozione dellapioppicoltura; l’inserimento del pioppo nei piani strategici nazion<strong>al</strong>icome materia primaria strategica; attribuire <strong>al</strong> pioppo i concetti di qu<strong>al</strong>ità, diecocompatibilità e di ecosostenibilità seguendo ledirettive europee (Reg. CE 1257/1999) che saranno labase della prossima programmazione sullo svilupporur<strong>al</strong>e.Il lavoro finora svolto è solo l’inizio di un lungo percorso checi vede protagonisti in prima persona; i risultati iniziano adarrivare anche se il momento di grave difficoltà economia,che colpisce da anni il settore della pioppicoltura e dellatrasformazione creano notevoli difficoltà. Ecco perchédobbiamo tutti insieme impegnarci per s<strong>al</strong>vaguardare ilnostro lavoro e quello di tanti <strong>al</strong>tri che prima di noi hannocreduto in questa incredibile pianta, “il pioppo”.44


BENESTARE TECNICO EUROPEO TRAVI USO FIUME E TRIESTE:UNO STRUMENTO INDISPENSABILE A SOSTEGNO DELL FILIERA DEL LEGNO ITALIANOE DELLE INDUSTRIE DEL COMPARTO PRIME LAVORAZIONI LEGNOIl Benestare Tecnico Europeo ETA-11/0219 relativo<strong>al</strong>l’Abete Uso Fiume/Trieste, di cui CONLEGNO ètitolare, è pienamente operativo e tra non molto cisarà la possibilità di marcare CE anche i Travi UsoFiume di Castagno (di provenienza it<strong>al</strong>iana efrancese).Attu<strong>al</strong>mente le imprese it<strong>al</strong>iane riunite in formaconsortile per la gestione del suddetto strumentonormativo sono 10 per l’abete e 21 per il castagno.La complesso procedura per ottenerlo fu intrapresosin d<strong>al</strong> 2007 su iniziativa di Conlegno-Assolegno, incollaborazione con CNR IVALSA, Sezione legno diAssoimprenditori Alto Adige, Università degli Studi diFirenze (DEISTAF) e Torino (Agroselviter).Sebbene l’affidabilità struttur<strong>al</strong>e di questiassortimenti legnosi tipicamente it<strong>al</strong>iani risulti esserecomprovata da secoli di esperienza, la mancanza di unopportuno riconoscimento normativo comunitario enazion<strong>al</strong>e poneva serie preoccupazioni sullapossibilità di un loro futuro utilizzo in edilizia.Infatti, con l'entrata in vigore delle Norme Tecnicheper le Costruzioni (di cui il D.M. 14 gennaio 2008),tutti i materi<strong>al</strong>i ad uso struttur<strong>al</strong>e devono esserecorredati di opportuna certificazione che negarantisca i requisiti minimi in termini di resistenzameccanica. Il Decreto Ministeri<strong>al</strong>e prevedel'obbligatorietà della marcatura CE per il legnomassiccio a sezione rettangolare.Conlegno, in collaborazione con l’Ufficio Normativa diAssolegno, ha svolto un fondament<strong>al</strong>e ruolo dicoordinamento, contribuendo ad arricchire ilBenestare Tecnico Europeo, permetterne lapubblicazione in sede EOTA con la condivisione deicontenuti tra tutti i Paesi Membri dell’Unione Europea.Il Benestare Tecnico Europeo relativo ai travi di abeteUso Fiume e Trieste è il primo conseguito, in modoconsortile, d<strong>al</strong> nostro Paese nel settore del legno ad usostruttur<strong>al</strong>e. Si tratta di un primo importante passo,unico nel suo genere, che cerca di rendereeconomicamente sostenibile una certificazione diquesto tipo e che premia l'impegno degli imprenditoriche hanno creduto in t<strong>al</strong>e progetto.Da oggi, quindi, oltre a essere stata raggiunta la parcondicio tra il legname a sezione rettangolare e quelloa sezione irregolare (Uso Fiume e Uso Trieste), è stataidentificata una metodologia condivisa tra più aziendeper sostenere una politica di qu<strong>al</strong>ità condivisa<strong>al</strong>l'interno dello stabilimento, <strong>al</strong>lo scopo di diffondereun materi<strong>al</strong>e che, da sempre, è <strong>stato</strong> utilizzato dainostri carpentieri.T<strong>al</strong>e procedura, fin<strong>al</strong>izzata a caratterizzare in modospecifico dei prodotti tipicamente it<strong>al</strong>iani (come indicail loro nome, riferito <strong>al</strong>le due città istriane), può essereconsiderata un passo fondament<strong>al</strong>e per la tutela deiprodotti nazion<strong>al</strong>i, delle aziende di prima lavorazionenonché della filiera ad esse collegata.Trave uso FiumeTrave uso Trieste45


Stati UnitiCinaRussiaGermaniaTurchiaFranciaCanadaAustriaPoloniaIt<strong>al</strong>iaAssociazione costruttori it<strong>al</strong>iani macchine ed accessori per la lavorazione del legnoTECNOLOGIE PER IL LEGNO: UN BUON <strong>2011</strong>Il <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> un anno caratterizzato da unasignificativa ripresa, con una produzione che haraggiunto i 1.699 milioni di euro, il 10,2% in piùrispetto <strong>al</strong> 2010. Le esportazioni si sono attestate aquota 1.278 milioni, 75% del tot<strong>al</strong>e della produzione.Gli an<strong>al</strong>isti di Acim<strong>al</strong>l stimano che nel <strong>2011</strong> l’exportdi macchine it<strong>al</strong>iane abbia rappresentato il 18 percento dell’offerta internazion<strong>al</strong>e, confermando lacollocazione di questo settore industri<strong>al</strong>e ai verticidel “made in It<strong>al</strong>y”.Sempre guardando ai dati <strong>2011</strong> possiamo aggiungereche le esportazioni in America Latina, sonoaumentate del 30%. Questa crescita, decisamentesostenuta, è stata determinata d<strong>al</strong> Brasile, il mercatodi maggiori dimensioni in questa area, (50,6 milionidi euro, più 43,2%) e da Argentina e Cile, capaci diacquistare macchine it<strong>al</strong>iane rispettivamente per 17 e14 milioni di euro.I Paesi Asiatici hanno acqui<strong>stato</strong> d<strong>al</strong>l’It<strong>al</strong>ia il 7% inpiù rispetto <strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>ogo periodo del 2010, assorbendoil 16% delle nostre esportazioni, per un v<strong>al</strong>orecomplessivo di 199 milioni di euro.All’interno di questo quadro vi è da registrare unincremento dell’export verso la Cina (49 milioni, più22%) e Arabia Saudita (10 milioni, 18,6%).Tra i Paesi Bric si è definitivamente consolidata laripresa del mercato russo, con oltre 60 milioni dieuro, in aumento del 27,5% rispetto <strong>al</strong> 2010.L’Unione Europea ha rappresentato ancora unavolta lo sbocco princip<strong>al</strong>e della produzione it<strong>al</strong>iana ditecnologie per il legno, assorbendo ben il 47% delleesportazioni. La Francia si conferma il mercato piùattraente, con un aumento del 12% rispetto a quantoregistrato nel 2010. Tra gli <strong>al</strong>tri mercati si è rivelatouno sbocco importante la Germania, con un v<strong>al</strong>orepari a 95 milioni di euro.Tra i mercati maturi in forte flessione il NordAmerica, dove si colloca il 7 per cento delleesportazioni it<strong>al</strong>iane. L’export it<strong>al</strong>iano verso i trePaesi dell’area Nafta nel <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> pari a 80milioni di euro.2.5002.0001.5001.000500destinazione milioni di euro ∆% <strong>2011</strong>/2010Francia 104 +16,3Germania 95 +20,5Russia 62 +27,7Usa 58 +48,2Polonia 55 +16,2Brasile 51 +43,2Cina 49 +22,1Belgio 48 -1,0Turchia 42 +38,0Bielorussia 34 +71,1Export It<strong>al</strong>ia <strong>2011</strong>, princip<strong>al</strong>i mercati per paese destinatario.0Utensili esclusi, in milioni di euro.Fonte: Ufficio studi Acim<strong>al</strong>l, maggio 2012.2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong>Export dei 6 princip<strong>al</strong>i produttori mondi<strong>al</strong>i (73% del mercato),700600500400300200100andamento 2007-<strong>2011</strong> in milioni di euro, (macchine per il legno)0Import mondi<strong>al</strong>e <strong>2011</strong>, princip<strong>al</strong>i mercatiin milioni di euro, (macchine per il legno.)Fonte: Intracen (Banca dati Onu).GermaniaIt<strong>al</strong>iaCinaTaiwanAustriaStati Uniti46


Certificazione forest<strong>al</strong>eBosco certificato FSC ®16.922 haBosco certificato PEFC30.136 haBosco certificato tot<strong>al</strong>e30.710 haBoschi certificati sul tot<strong>al</strong>e 4,86%Anche in It<strong>al</strong>ia sono presenti i princip<strong>al</strong>i sistemi dicertificazione forest<strong>al</strong>e riconosciuti a livellointernazion<strong>al</strong>e: FSC ® (Forest Stewardship Council ® ) ePEFC (Programme for the Endorsement of ForestCertification schemes).Entrambi consentono di certificare, tramite standard tr<strong>al</strong>oro differenti, una corretta gestione ambient<strong>al</strong>e,economica e soci<strong>al</strong>e delle <strong>foreste</strong> e delle piantagioni (GF),ma anche prodotti da queste derivati e relativi passaggi dicustodia fino <strong>al</strong> consumatore fin<strong>al</strong>e (COC).Al <strong>31</strong> <strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong> la superficie lombarda certificata èdi 30.710 ettari, distinta in 730 ettari tra pioppeti earboricoltura da legno e 29.980 ettari di bosco. Di questiultimi, 16.348 ha hanno la doppia certificazione FSC ® ePEFC e sono rappresentati d<strong>al</strong> patrimonio forest<strong>al</strong>eregion<strong>al</strong>e con le sue 20 Foreste di Lombardia.La Lombardia ospita il 3,9% della superficie nazion<strong>al</strong>ecertificata e il 4,86% dei boschi lombardi sono certificati.Nel <strong>2011</strong> la superficie certificata FSC ® è aumentata di 15ettari per l’incremento di una superficie di pioppeto giàcertificata in provincia di Mantova.La Lombardia ospita il 32% della superficie nazion<strong>al</strong>ecertificata FSC ® (secondo posto in It<strong>al</strong>ia).Nello stesso periodo, la superficie certificata PEFC inLombardia ha subito una lieve flessione perché lacertificazione di un pioppeto, scaduta nel <strong>2011</strong>, non èstata rinnovata immediatamente, ma nel 2012.Per quanto riguarda la certificazione della catena dicustodia <strong>al</strong>le aziende di trasformazione del legno e dellacarta, il <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> un anno importante, nonostante lacrisi economica. Sono stati rilasciati 104 nuovi certificatiFSC ® , riconfermando il primo posto in It<strong>al</strong>ia della nostraregione che include 380 (32%) delle 1.183 aziendecertificate. In crescita anche le certificazioni di catena dicustodia PEFC con il rilascio di <strong>31</strong> nuovi certificati, grazie<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e la Lombardia conferma il terzo posto in It<strong>al</strong>ia con107 aziende certificate (18%) su 589.Il confronto tra la situazione lombarda e quella it<strong>al</strong>iana èriepilogato dai seguenti dati:LombardiaIt<strong>al</strong>ia- 2010 <strong>31</strong>.054 773.668- <strong>2011</strong> 30.710 786.755Variazione 2010-<strong>2011</strong> - 1,11 % + 1,69 %Tot<strong>al</strong>e superficie certificata (ha)LombardiaIt<strong>al</strong>iaFSC 2010 16.907 58.055FSC <strong>2011</strong> 16.922 52.100Variazione 2010-<strong>2011</strong> + 0,09 % - 10,26 %PEFC 2010 30.495 744.539PEFC <strong>2011</strong> 30.136 769.350Variazione 2010-<strong>2011</strong> - 1,18 % + 3,33 %Superficie certificata (ha) con i 2 schemiLombardiaIt<strong>al</strong>iaFSC 2010 276 862FSC <strong>2011</strong> 380 1.183Variazione 2010-<strong>2011</strong> + 38 % + 37 %PEFC 2010 76 450PEFC <strong>2011</strong> 107 589Variazione 2010-<strong>2011</strong> + 41 % + <strong>31</strong> %Numero certificati catena di custodia emessi con i 2 schemitotFSC PEFC tot<strong>al</strong>e provinci<strong>al</strong>e%BOSCO PIOPPO ARBORICOLTURA TOTALE BOSCO PIOPPO TOTALE arearegion<strong>al</strong>eNaturaNaturaNaturaNaturaNaturaNaturaNaturatottottottottottot2000200020002000200020002000BG 383 383 383 383 383 383 383 383 383 1,2%BS 13.087 11.843 13.087 11.843 13.087 11.843 13.087 11.843 13.087 42,6%CO 912 832 912 832 3.010 832 3.010 832 3.010 9,8%CR 47 0 47 0 200 0 200 0 247 0,8%LC 177 177 177 177 177 177 177 177 177 0,6%LO 0 0 0 0 0 0,0%MN 74 33 241 130 2,5 0 <strong>31</strong>8 163 74 33 74 33 <strong>31</strong>8 1,0%MI 0 0 0 0 0 0,0%PV 44 37 239 37 283 37 0 0 283 0,9%SO 1.715 1.689 1.715 1.689 13.205 7.547 13.205 7.547 13.205 43,0%VA 0 0 0 0 0 0,0%Tot<strong>al</strong>eregion<strong>al</strong>e 16.392 14.994 527 167 2,5 0 16.922 15.124 29.936 20.815 200 0 30.136 20.815 30.710 100%Superfici provinci<strong>al</strong>i certificate (in ettari) suddivise per tipologia: bosco, pioppeto e arboricoltura47


Produzione vivaistica forest<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>euna filiera produttiva a tutela della biodiversità forest<strong>al</strong>eKg seme certificato raccolto 1.384N° specie coltivate 60N° pioppelle certificate 458.562Le aperture e le regolamentazioni del mercato vivaisticonon consentono di avere un quadro complessivo delmateri<strong>al</strong>e prodotto e di quello utilizzato dai soggetti privatiper l’imboschimento e il rimboschimento dei suoli forest<strong>al</strong>i.SpecieQuantitàpreviste(kg)QuantitàraccolteN.raccolteeffettuateColoro che re<strong>al</strong>izzano t<strong>al</strong>i azioni attingendo ai contributipubblici, siano essi europei, nazion<strong>al</strong>i o region<strong>al</strong>i, sono peròobbligati ad utilizzare piante certificate secondo gli indirizzidettati da Regione Lombardia; questi indirizzi stanno dandovita ad un settore della filiera “bosco-legno” strategicoanche d<strong>al</strong> punto di vista ecologico poiché garantisce ladistribuzione sul territorio di piante con genoma autoctono.Ciò premesso, è comunque possibile fornire un quadroparzi<strong>al</strong>e delle produzioni vivaistiche dato d<strong>al</strong>le raccolte diseme re<strong>al</strong>izzate in Lombardia e d<strong>al</strong>la produzione dei clonidi pioppo certificati ai sensi della normativa (d.lgs386/2003), oltre che d<strong>al</strong>l’attività del Vivaio Forest<strong>al</strong>eRegion<strong>al</strong>e di Curno.RACCOLTA SEMEI vivai autorizzati <strong>al</strong>la produzione e <strong>al</strong> commercio di specieforest<strong>al</strong>i che hanno richiesto l’autorizzazione <strong>al</strong>la raccolta diseme di specie forest<strong>al</strong>i in Lombardia sono stati sei.Le raccolte effettuate sono state il 42% di quelle richieste,per un quantitativo in kg pari solo <strong>al</strong> 25% di quelloautorizzato. Le previsioni di raccolta dei vivaisti, comegener<strong>al</strong>mente succede, sono largamente superiori rispetto aquanto poi viene effettivamente raccolto poiché la richiestaviene presentata <strong>al</strong>l’inizio dell’anno.Ad eccezione di una raccolta effettuata da un vivaistaprivato, tutte le <strong>al</strong>tre sono state re<strong>al</strong>izzate d<strong>al</strong> VivaioForest<strong>al</strong>e Region<strong>al</strong>e e d<strong>al</strong> Centro Nazion<strong>al</strong>e per lo Studio ela Conservazione della Biodiversità Forest<strong>al</strong>e di Peri (VR)del Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato.Sono stati rilasciati complessivamente 63 certificati diprovenienza, corrispondenti <strong>al</strong> numero delle raccolteeffettuate.VivaioN.raccolteprevisteN. raccolteeffettuateRaccoltepreviste(kg)Raccolteeffettuate(kg)CFS - Peri 33 8 3.434 443,5Vivaio Reg. 83 54 1.394 911,1Ditte private 33 1 677 30Tot<strong>al</strong>e 149 63 5.505 1.384,6Acer campestre 197 62,5 3Acer platanoides 22 4,2 1Acer pseudoplatanus 14 17,4 3Alnus glutinosa 8,5 3 1Alnus incana 0,2 2,5 1Betula pendula 2,4 1,2 3Carpinus betulus 1<strong>31</strong> 35 4Castanea sativa 130 127 3Fagus sylvatica 2 12,8 2Fraxinus excelsior 42 5,7 1Fraxinus ornus 50 8,9 2Juglans regia 145 45 2Ostrya carpinifolia 17 2 1Prunus avium 800 166,6 5Prunus padus 71 10 2Pyrus pyraster 20 20 1Quercus cerris 360 155,5 4Quercus petraea 90 86,8 4Quercus pubescens 270 33,5 2Quercus robur 2.010 488 6S<strong>al</strong>ix <strong>al</strong>ba 6,1 30 1Sorbus aria 108 18,6 3Sorbus aucuparia 206 11,3 2Sorbus domestica 402 15 1Sorbus tormin<strong>al</strong>is <strong>31</strong>5 17,8 1Tilia cordata 3 2,3 3Ulmus laevis 4 2 1Tot<strong>al</strong>e 1.384,6 63Raccolta seme per specie arboreePRODUZIONE DI CLONI DI PIOPPO CERTIFICATII vivai autorizzati <strong>al</strong>la produzione e <strong>al</strong> commercio di specieforest<strong>al</strong>i che hanno richiesto nel <strong>2011</strong> la certificazione delmateri<strong>al</strong>e di propagazione dei cloni di pioppo sono stati 40,distribuiti in 4 provincie.La provincia dove la produzione è più concentrata è quelladi Mantova, con il 51% del materi<strong>al</strong>e certificato, seguonoPavia (34%), Cremona (14%) e Lodi (1%).


ProvinciaN° aziendeagricoleN° pioppellecertificateCremona 9 63.430Lodi 1 6.780Mantova 15 232.620Pavia 15 155.732Tot<strong>al</strong>e 40 458.562Piante prodotte e certificate per ProvinciaComplessivamente sono stati rilasciati 143 certificatid’identità clon<strong>al</strong>e, su un tot<strong>al</strong>e di 181 inizi<strong>al</strong>mente richiesti.Le richieste di certificazione che non hanno avuto seguitosono relative a materi<strong>al</strong>e R1F1 per cui il vivaista non hatrovato acquirenti.Koster6,1%Polargo4,3%BLCostanzo2,8%I-21478,9 %NOMECLONEN° pioppelle certificate N° certificati rilasciatiRXF1 RXF2 vivaio barbatellaioAlbelo 1.000 1Beauprè 2.250 2 5BL Costanzo 5.060 15.780 10 4Bocc<strong>al</strong>ari 1.000 3.300 4Degrosso 1.000 1I – 214 141.716 249.360 67 19JeanPourtetKoster 11.000 1.800 4Lux 2.400 2PatriziaInvernizzi1.500 1 1Polargo 7.700 1.100 5San Martino 4.950 4.550 6Stellaostigliese750 1 1Triplo 517 1.300 4Villafranca 529 1 2Tot<strong>al</strong>e 179.122 279.440 109 342Cloni certificati nel <strong>2011</strong> in LombardiaPioppelle di un anno certificateSanMartino1,5%I-24189,2%BLCostanzo5,6% Bocc<strong>al</strong>ari1,2%Delle 40 aziende agricole, le prime 10 producono il 67% ditutto il materi<strong>al</strong>e certificato.120100806040Pioppelle di due anni certificateIl materi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>levato è ripartito in 15 differenti cloni: I-214rappresenta l’89% dell’intera produzione di pioppelle didue anni.E’ da segn<strong>al</strong>are la produzione anche se in misura moltoridotta di <strong>al</strong>cuni cloni iscritti in <strong>al</strong>tri registri europei.2001 4 7 10 13 16 19 22 25 28 <strong>31</strong> 34 37 40Distribuzione della produzione certificata nelle aziende.In ascissa le 40 aziende, in ordinata la produzione espressain migliaia di piante.


L’ATTIVITÀ VIVAISTICA FORESTALE DI ERSAFERSAF, attraverso il Centro Vivaistico Forest<strong>al</strong>e Region<strong>al</strong>edi Curno, svolge attività vivaistica in campo forest<strong>al</strong>e,partendo d<strong>al</strong>la raccolta e conservazione del seme, perarrivare con la coltivazione del postime vivaistico <strong>al</strong>ladistribuzione in tutto il territorio region<strong>al</strong>e del materi<strong>al</strong>eprodotto.Scopo dell’attività vivaistica di ERSAF è la tutela e laconservazione della biodiversità degli ecosistemi forest<strong>al</strong>i,attraverso la produzione di postime forest<strong>al</strong>e diprovenienza certificata.La coltivazione ha interessato 60 specie arboree edarbustive autoctone di interesse forest<strong>al</strong>e. La produzione èstata di 400.000 piante (273.000 semenz<strong>al</strong>i di 1-2 anni e127.000 trapianti).Nel <strong>2011</strong> sono stati raccolti 1.290 kg 24 di seme di 55 specieforest<strong>al</strong>i. Le prime 10 specie per quantità raccolta (65% deltot<strong>al</strong>e) sono: ciliegio, farnia, castagno, rovere, cerro,corniolo, noce, biancospino, roverella, p<strong>al</strong>lon di maggio.Nel corso del <strong>2011</strong> sono state distribuite 146.000 piante(38.000 a titolo gratuito), per un importo di € 200.500 (dicui € 149.000 di piante vendute ed € 51.500 di piantedistribuite gratuitamente).€140.000€120.000€100.000€80.000€60.000€40.000€20.000€-Importi delle piante distribuite per tipo di cliente,nel periodo 2009-<strong>2011</strong>A fianco di un c<strong>al</strong>o delle fornitura a cantieri ERSAF, legato<strong>al</strong>la riduzione degli interventi in convenzione, si è verificatoun aumento delle vendite a privati e delle distribuzioni atitolo gratuito.anno 2009 anno 2010 anno <strong>2011</strong>Enti pubbliciCantieri ERSAFPrivatiPiante distribuitegratuitamente40.00030.00020.00010.000-2005 2006 2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong>Piante distribuite a titolo gratuito nel periodo 2005-<strong>2011</strong>Nel periodo preso in considerazione la media è stata di20.350 piante distribuite gratuitamente; nel <strong>2011</strong> ilquantitativo è <strong>stato</strong> superiore dell’87%.Destinazione d'uso %Imboschimento 55,3Festa dell'<strong>al</strong>bero - manifestazioni 13,9Scambio tra vivai 12,4Recupero ambient<strong>al</strong>e 8,9Coltivazione per vendita 5,3Ricostituzione boschiva 2,4Re<strong>al</strong>izzazione siepi agricole 1,5Progetti speriment<strong>al</strong>i 0,3Tot<strong>al</strong>e 100Piante distribuite per destinazione d’usoSpecieQuantitàNocciolo 15.600Farnia 13.348Ontano nero 11.421Carpino bianco 9.536Ciliegio 6.214Sanguinello 5.666Rosa canina 5.262Biancospino 4.965Prugnolo 4.440Carpino nero 4.280Tot<strong>al</strong>e 80.732Le 10 specie più richieste (55% dell’intera distribuzione)24La quantità è superiore a quella raccolta con certificato diprovenienza perché ERSAF produce anche <strong>al</strong>cune specie arbustive,per le qu<strong>al</strong>i non necessita certificazione.Centro Vivaistico Forest<strong>al</strong>e Region<strong>al</strong>e di CurnoVia G<strong>al</strong>ilei, 2 – 24035 Curno (BG)Tel. 035 6227381 Fax 035 6227399www.ersaf.lombardia.itVivaio.Forest<strong>al</strong>e@ersaf.lombardia.it


Imprese boschiveIscritte <strong>al</strong> Nuovo Albo region<strong>al</strong>e 197di cui Consorzi forest<strong>al</strong>i 10Person<strong>al</strong>e occupato circa 900Nel corso dell’anno 30 imprese iscrittecondizionatamente <strong>al</strong>l’Albo region<strong>al</strong>e hanno acquisitol’atte<strong>stato</strong> di competenza di “operatore forest<strong>al</strong>eresponsabile” e sono state iscritte in via definitiva<strong>al</strong>l’Albo, oltre a queste state iscritte 16 nuove ditte.Complessivamente 197 aziende risultano quindi iscritte apieno titolo <strong>al</strong> Nuovo Albo Region<strong>al</strong>e delle ImpreseBoschive.Da recenti indagini 25 sappiamo che su un campione di171 IB, sul triennio 2008-2010, sono risultati ben 282addetti che rientrano in t<strong>al</strong>e casistica e che assunti etitolari ammontano a 591, in netto aumento con quantoregistrato nell’Albo.Considerando quindi v<strong>al</strong>ida quest’ultima stima(591+282) e sommando <strong>al</strong>meno il titolare delle 26 IBmancanti d<strong>al</strong> campione, arriviamo ad avere una stima indifetto di 899 persone che, a vario titolo, lavoranopresso le 197 IB iscritte <strong>al</strong> Nuovo Albo Region<strong>al</strong>e.impiegati5%tecnici2%titolari29%operai64%Numero di IB iscritte nel Nuovo Albo Region<strong>al</strong>e, per province.Tra queste vi sono i seguenti 10 Consorzi Forest<strong>al</strong>i:CF Pizzo Badile, CF Alta V<strong>al</strong>tellina, CF Alto Serio, CF Terratra i due laghi, CF di Prata Camportaccio, CF LarioIntelvese, CF Padano, CF Pizzo Camino, CF Presolana, CFV<strong>al</strong>le dell’Allione.Ripartizione percentu<strong>al</strong>e per tipologie di lavoratore nelle 171IB censite (Fonte: Attilio Melesi, tesi di laurea).OCCUPAZIONELe 197 IB iscritte <strong>al</strong> Nuovo Albo Region<strong>al</strong>e hannodichiarato, tra dipendenti assunti e titolari, 503lavoratori così ripartiti:12211481665520 18 185 4VA SO CO BS BG MB LC MI CR PVNumero di lavoratori (dipendenti e titolare) delle IB iscritte apieno titolo nel Nuovo Albo Region<strong>al</strong>e, per province.A questi addetti si affiancano pre<strong>stato</strong>ri di manodoperain possesso di propria partita iva, collaboratori familiarie soci lavoratori per un numero piuttosto <strong>al</strong>to.Abbattimento di un faggio (foto di Giulio Zanetti)25 Situazione glob<strong>al</strong>e delle imprese boschive della Lombardia(UNIMI – <strong>2011</strong>-2012), tesi di laurea di Attilio Melesi.51


ANALISI DELLE IMPRESE BOSCHIVECome di consueto, la DG Sistemi Verdi e Paesaggio hainvitato tutte le IB iscritte <strong>al</strong>l’Albo a partecipare <strong>al</strong>sondaggio statistico riferito <strong>al</strong> <strong>2011</strong>, tramite invio di unquestionario. Le imprese boschive che hanno rispostosono solamente 30 (con omissione dei ConsorziForest<strong>al</strong>i, an<strong>al</strong>izzati nel capitolo precedente, per nonomogeneizzare due re<strong>al</strong>tà fondament<strong>al</strong>mente differenti)distribuite fra tutte le classi dimension<strong>al</strong>i. La dimensioneaziend<strong>al</strong>e media risulta infatti di 3,9 persone/impresa.Per quanto riguarda la viabilità agro-silvo-pastor<strong>al</strong>e, soloun quinto delle IB sono state interessate e vi hannodedicato il 6% del tempo lavoro.Nel complesso questi dati confermano quanto rilevato glianni precedenti, si nota soltanto una leggera flessione nellapartecipazione <strong>al</strong>le opere di difesa del suolo a vantaggiodelle pratiche selvicoltur<strong>al</strong>iIl grafico successivo mette a confronto la popolazionedelle imprese boschive (tutte le 197 IB iscritte <strong>al</strong>l’Albo)con il campione indagato (30 IB) in base <strong>al</strong>la distribuzionein classi dimension<strong>al</strong>i aziend<strong>al</strong>i. Il campione risult<strong>al</strong>eggermente spo<strong>stato</strong> verso le classi medio-grandi.60%4% 6% 8%83%50%40%30%20%10%0%1 2 3-5 6-8 >8Tagli e pratiche selvicoltur<strong>al</strong>iSistemazioni idrauliche e difesa del suoloViabilità agro-silvo-pastor<strong>al</strong>e<strong>al</strong>tre attivitàPercentu<strong>al</strong>e del tempo dedicato <strong>al</strong>le varie tipologie di lavoroPercentu<strong>al</strong>e di imprese per numero di lavoratori(titolare+dipendenti), delle 197 imprese registrate <strong>al</strong>l’Albo(istogrammi scuri) e del campione indagato (istogrammi chiari).TIPOLOGIE DI LAVORO E COMMITTENTILe IB campionate, durante l’anno solare <strong>2011</strong>, hannooccupato oltre i 4/5 del loro tempo lavoro nei tagli e nellepratiche selvicoltur<strong>al</strong>i (comprese quelle a fine dimiglioramento ambient<strong>al</strong>e).Un terzo delle IB re<strong>al</strong>izzano anche sistemazioni idraulichee opere di difesa del suolo, dedicandovi però soltanto il4% del loro tempo lavoro.Nonostante la bassa incidenza di attività qu<strong>al</strong>i lesistemazioni idrauliche e la viabilità, il committente piùimportante per le IB campionate sono risultati essere iComuni.Le precedenti rilevazioni avevano invece i privati qu<strong>al</strong>ecommittente di maggioranza, in particolare per i tagli. Il<strong>2011</strong> ha rappresentato quindi un anno particolarmenteproficuo nei rapporti tra Imprese boschive qu<strong>al</strong>ificate eComuni, anche e in particolare nelle norm<strong>al</strong>i praticheselvicoltur<strong>al</strong>i, qu<strong>al</strong>e il semplice taglio di utilizzazione deiboschi.60%50%40%30%20%10%0%Comuni Privati Altri soggetti Regione ProvinceCataste di legna (Foto di Giulio Zanetti)Percentu<strong>al</strong>e di tempo lavoro dedicato ai committenti52


Numero collaboratoriCOLLABORAZIONEPer quanto riguarda la collaborazione lungo la filieramessa in atto d<strong>al</strong>le IB, le imprese più grandi hannoovviamente dichiarato il più <strong>al</strong>to numero di collaboratori,ma anche diverse imprese medio-piccole mostrano ununa discreta rete di rapporti, come evidente nel graficosuccessivo. Risulta infatti che ogni impresa boschiva hacollaborato in media, durante l’anno, con <strong>al</strong>tri novesoggetti.Per l’annata <strong>2011</strong> sono disponibili i dati raccolti nelperiodo 1 marzo-<strong>31</strong> <strong>dicembre</strong>, durante il qu<strong>al</strong>e sono statepresentate complessivamente 14mila denunce per394mila metri cubi di legname da prelevare.Di questi, le imprese boschive iscritte <strong>al</strong>l’Albo Region<strong>al</strong>e(Consorzi Forest<strong>al</strong>i esclusi) risultano essere esecutrici per525 denunce e 112 mila metri cubi, oltre il 28% deltot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e.35302520151050Distribuzione dei collaboratori nelle 30 IB campionateLe maggiori collaboratrici delle IB sono le segherie, infattisono ben 45 le segherie menzionate. Resta però <strong>al</strong>to ilnumero di imprese che non vi hanno collaborato, circa1/4 delle IB indagate, che probabilmente si sono dedicateintegr<strong>al</strong>mente <strong>al</strong> legname uso energetico.Alto anche il numero di centr<strong>al</strong>i a biomassa, sono 35quelle menzionate e sono legate a 11 diverse impreseboschive.1 5 9 13 17 21 25 29Le 30 IB campionatefino a 600mda 601ma 1000mda 1001ma 1400mda 1401in suTot<strong>al</strong>eBG 0,77% 6,97% 11,69% 0,67% 20,10%BS 2,55% 3,14% 9,55% 3,24% 18,49%CO 3,22% 4,43% 2,51% 0,00% 10,17%LC 0,61% 0,77% 2,34% 0,00% 3,72%MI 0,29% 0,00% 0,00% 0,00% 0,29%MB 0,<strong>31</strong>% 0,00% 0,00% 0,00% 0,<strong>31</strong>%PV 0,78% 1,06% 0,18% 0,00% 2,02%SO 0,05% 0,10% 10,77% 23,58% 34,51%VA 5,23% 3,57% 1,61% 0,00% 10,41%Tot<strong>al</strong>e 13,81% 20,03% 38,66% 27,49% 100%Distribuzione percentu<strong>al</strong>e dei 112mila mc di legname tagliatod<strong>al</strong>le IB nel periodo citato, disaggregato per Province e per quotaMISTO6%CEDUO25%associazioni e fondazioniprofessionistiimprese agricoleconsorzi forest<strong>al</strong>iimprese boschivecentr<strong>al</strong>i a biomassa<strong>al</strong>tre imprese o societàPrivatienti pubblicisegherieDistribuzione percentu<strong>al</strong>e dei 112mila mc di legname tagliatod<strong>al</strong>le IB nel periodo citato, disaggregato per tipo di governo delboscoFUSTAIA69%Percentu<strong>al</strong>e di collaboratori disaggregati per tipologiaLEGNAME LAVORATO0% 5% 10% 15% 20%DA OPERA61%USOENERGETICO38%Utilizzando i dati registrati con il Sistema Informativo diTaglio Bosco, presso cui è obbligatorio denunciare ognitipo di taglio e/o prelievo di legname d<strong>al</strong> bosco, èpossibile trarre interessanti informazioni sulla quantitàdel legname lavorato d<strong>al</strong>le imprese boschive e la suadislocazione sul territorio.INUTILIZZABILE1%Distribuzione percentu<strong>al</strong>e dei 112mila mc di legname tagliatod<strong>al</strong>le IB nel periodo citato, disaggregato per destinazione53


ASSOCIAZIONE REGIONALE DELLE IMPRESE BOSCHIVE DELLA LOMBARDIALa nostra associazione si ècostituita nel corso del 2003 eraggruppa 118 imprese boschive;in pratica sono associate tutte lemaggiori imprese del settoredella Lombardia; infattipraticamente quasi tutte le ditte con diversi addetti sononostre associate e partecipano attivamente <strong>al</strong>le iniziative.La maggior parte delle imprese boschive ha sede inV<strong>al</strong>tellina, in V<strong>al</strong> Camonica, nel Varesotto e nelle <strong>al</strong>tre v<strong>al</strong>li<strong>al</strong>pine.Poche sono le imprese di pianura o di collina.Gener<strong>al</strong>mente operano sia nel campo delle utilizzazioniforest<strong>al</strong>i (boschi cedui e d’<strong>al</strong>to-fusto), sia in quello deimiglioramenti forest<strong>al</strong>i. Alcune, una decina in tutta laLombardia, re<strong>al</strong>izzano tagli per manutenzione deglielettrodotti od opere di sistemazione idraulico forest<strong>al</strong>e.Altre invece negli ultimi 4-5anni hanno iniziato adedicarsi, chi a tempo pieno, chi invece comeconseguenza dei tagli che attua, <strong>al</strong> settore del cippato.D<strong>al</strong> punto di vista pratico del funzionamento,l’associazione ha un Consiglio Direttivo che è costituitoda <strong>al</strong>meno un rappresentante di ogni provincia lombardae da due tesorieri. Si riunisce periodicamente e decide divolta in volta come affrontare e risolvere i vari problemidel nostro settore; t<strong>al</strong>volta viene convocato d<strong>al</strong>la nostraRegione per confrontarci sulle varie problematiche(norme, finanziamenti, corsi, ecc.).Fra le attività princip<strong>al</strong>i della Associazione, oltrel’assistenza <strong>al</strong>le imprese associate (e non, che comunqueaiutiamo), vi è l’aggiornamento in campo normativo etecnico, anche con visite annu<strong>al</strong>i a fiere forest<strong>al</strong>i. Vi èinoltre spesso la consulenza in campo di finanziamenti<strong>al</strong>le imprese boschive, e t<strong>al</strong>volta l’associazione si adoperaper dirimere contenziosi o problematiche comunqueinerenti <strong>al</strong> settore.Il rapporto con Regione Lombardia è sempre <strong>stato</strong>veramente proficuo, sia con il Servizio Foreste dellaDirezione Gener<strong>al</strong>e Agricoltura, che con la nuovaDirezione Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio; va anchericordato che l’Associazione è nata su “spinta” della stessaRegione Lombardia, per avere un interlocutore cherappresentasse la gran parte delle imprese boschive.Annu<strong>al</strong>mente si convoca l’Assemblea, in cui si approva ilbilancio e si illustrano le attività dell’anno trascorso equelle in previsione.Nel corso del <strong>2011</strong> sono state intraprese diverseiniziative, di cui <strong>al</strong>cune rivolte <strong>al</strong>la preparazione con ilDirettivo degli incontri di lavoro con gli attori del “Patto diFiliera”, patto che sta dando buoni risultati con <strong>al</strong>cunisoggetti coinvolti.Altra importante iniziativa è stata quella di organizzareuna visita di due giorni <strong>al</strong>la Fiera Forest<strong>al</strong>e in Austria, aGraz, <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e hanno partecipato oltre un centinaio dinostre imprese boschive. Si tratta di momenti importantiin cui oltre ad aggiornarsi sulle innovazioni del mercatodella meccanizzazione forest<strong>al</strong>e, avvengono anche scambitra imprese delle diverse province e tra addetti del lavorodi diversa provenienza.Altro obiettivo è <strong>stato</strong> quello di chiedere <strong>al</strong>la Regione diattivare tramite il S.I.Ta.B. <strong>al</strong>cuni specifici controlli suitagli delle aziende che lavorano “in nero”, verificando che<strong>al</strong>meno oltre 1.000.000 di quint<strong>al</strong>i di legname potrebberoessere lavorati da non addetti del settore. Inoltre, vista lasempre maggior richiesta di lotti boschivi da parte dellenostre imprese, si continuerà a contribuire ad unamaggiore responsabilità ed “efficienza” da parte diproprietari e gestori di risorse forest<strong>al</strong>i (Comuni, ConsorziForest<strong>al</strong>i, ERSAF), ad una effettiva gestione edutilizzazione forest<strong>al</strong>e delle risorse a loro affidate, oggispesso più uneffettiva e re<strong>al</strong>e gestione.intento da loro dichiarato, più che unaCiò potrebbe portare ad unmaggiore prelievo dell’incremento legnoso, attu<strong>al</strong>mentefortemente sotto utilizzato.Da ultimo, tramite l’individuazione di un giovanelaureando in Scienze Ambient<strong>al</strong>i e Forest<strong>al</strong>i – AttilioMelesi - sono stati raccolti in una Tesi di Laureaimportanti e precisi dati sull’intero nostro comparto dicategoria, utili a dar peso <strong>al</strong> nostro settore spesso ritenutodi scarso peso, avendo fin<strong>al</strong>mente un quadro completo ditutte le imprese boschive lombarde (addetti, mezzi indotazione, quantitativi tagliati, ecc…).Per quanto riguarda il futuro, il nostro auspicio è quello dipoter far sentire sempre di più la nostra voce, confunzione consultiva attraverso i nostri soci, in particolarenel settore della qu<strong>al</strong>ificazione profession<strong>al</strong>e, dellaformazione, e della immagine dell’operatore forest<strong>al</strong>e.A t<strong>al</strong> proposito ci adopereremo per intraprendere unpercorso anche con le <strong>al</strong>tre associazioni di impreseforest<strong>al</strong>i presenti sul territorio nazion<strong>al</strong>e, per tentare diattivare un coordinamento nazion<strong>al</strong>e, che possarappresentare proficuamente l’intero comparto diimprese boschive, oggi praticamente non rappresentatod<strong>al</strong>le associazioni di categoria.Livio BozzoloPresidenteGiulio ZanettiDirettoreSede leg<strong>al</strong>e: Piazz<strong>al</strong>e Merizzi, 17 - SondrioSede operativa: Via Vittorio Veneto, 1 - Azzio (VA)Telefono: 0332.630823 – fax 0332.630063Sito web: www.aribl.it54


Consorzi forest<strong>al</strong>iRiconosciuti 25Superficie agro-silvo-pastor<strong>al</strong>e gestita 105.398 haBosco region<strong>al</strong>e gestito 10,4%Stima person<strong>al</strong>e occupato 270Con d.g.r. 2440 del 9 novembre <strong>2011</strong>, Regione Lombardiaha riconosciuto il 25° Consorzio Forest<strong>al</strong>e lombardo,denominato “Bosco Vivo”, con sede in Mello (SO) i cuiSoci, tra cui un’Impresa Boschiva iscritta <strong>al</strong>l’AlboRegion<strong>al</strong>e, hanno in gestione 1.696 ettari di territorio, inprev<strong>al</strong>enza conferiti d<strong>al</strong> Comune di Mello.I 25 Consorzi Forest<strong>al</strong>i hanno dichiarato a SIARL 26 , <strong>al</strong> <strong>31</strong><strong>dicembre</strong> <strong>2011</strong>, la gestione di 105.398 ettari di terreniVariazione in ettari della superficie gestita, per provinceagro-silvo-pastor<strong>al</strong>i, in aumento dell’1,85% sullo scorsogestita per categorie d’uso nei 25 Consorzi forest<strong>al</strong>i (in ascissa).26 Sistema Informativo Agricolo di Regione Lombardiaanno. Il bilancio è positivo per 225 ettari ancheescludendo la superficie apportata d<strong>al</strong> nuovo Consorzio.ETTARI VARIAZIONE VARIAZIONEUTILIZZOGESTITI <strong>2011</strong>-2010 %CONSORZIO FORESTALEETTARI VARIAZIONEBOSCHI 64.600 24 0,04GESTITI <strong>2011</strong>-2010TARE E INCOLTI 24.400 1.195 5,14ALTA VALLE CAMONICADUE PARCHI 17.129 443,69ARBORIC. DA LEGNO 720 -9 -1,29ALTA VALTELLINA 11.829 146,1826.159 -258,47PRATI E PASCOLI 15.350 695 4,74PIZZO BADILE 6.656 378,04ALTRO 288 15 5,56BASSA VALLE CAMONICA 4.546 -155,64TOTALE 105.398 1.919 1,85VALLE DELL'ALLIONE 4.471 -5,62PIZZO CAMINO 4.023 -32,84Superficie gestita per tipo di utilizzoVAL CODERA 3.506 -0,06PRESOLANA 3.486 -20,35 La variazione annu<strong>al</strong>e positiva è concentrata nelleALTO SERIO 3.426 426,52 province di Sondrio, Brescia e Varese, in particolare sulleDEL SEBINO BRESCIANO 3.009 18,12 categorie d’uso “tare e incolti” e “prati e pascoli”, inALTA VALLE BREMBANA 2.143 -381,85 ambito montano.BOSCO VIVO 1.696 1.696,04LARIO INTELVESE 1.485 -99,14 D<strong>al</strong> grafico successivo ben si mostra la preponderanza deiTERRA FRA I DUE LAGHI 1.303 233,44 boschi nelle superfici conferite ai CF, infatti 21 CF hannoPADANO 1.293 69,91 <strong>al</strong>meno la metà dei terreni (50%) a bosco (tratteggioDI NASEGO 1.252 20,08 nero) e 11 CF hanno oltre il 90% dei terreni a bosco.UNIONE AGRICOLTORI DI PAVIA 1.232 264,21DI PRATA CAMPORTACCIO 1.112 16,37(tratteggio rosso).LECCHESE 1.112 -898,42 Per sei CF appare notevole l’estensione della tipologiaREGANZO - ONLUS 1.056 22,63 d’uso “tare e incolti”, più omogeneamente distribuitaALTA VAL TIDONE - ONLUS 1.003 23,48 quella di “prati e pascoli” mentre l’arboricoltura da legnoALTA VALLE STAFFORA - ONLUS 977 -33,16 è apprezzabile solo in 3 casi.BOSCHI ISOLA 912 13,01DEL TICINO 581 35,36100%90%I Consorzi forest<strong>al</strong>i in ordine decrescente di superficie gestita80%70%A fronte di una variazione minima delle superficiecomplessivamente gestita, l’an<strong>al</strong>isi dei singoli Consorzimostra comunque una certa dinamicità delle superficiconferite. Questo fatto da una parte mette in luce lediverse strategie territori<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra è da ritenersisemplicemente fisiologico e dovuto ai grandi cambiamentidel settore forest<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e, normativi o meno, che la60%50%40%30%20%10%0%1 5 9 13 17 21 25re<strong>al</strong>tà consorzi<strong>al</strong>e deve affrontare.BOSCHI TARE E INCOLTI PRATI E PASCOLI ARBORIC. DA LEGNODistribuzione percentu<strong>al</strong>e (riportata a 100) della superficie5525619-72 3 -898 067-93061.871BG BS CO CR LC LO MN MI PV SO VA17


La superficie della categoria d’uso dei boschi è pressochéinvariata rispetto <strong>al</strong> precedente anno e anche laripartizione per tipo di governo del bosco non mostra, nelcomplesso, significative variazioni d<strong>al</strong>lo scorso anno.Superficie a bosco gestita per tipo di governo (percentu<strong>al</strong>e)La superficie gestita a castagno è di 163 ettari mentrequella investita a pioppo è pari a 254 ettari.In relazione a Rete Natura 2000, rasentano i 30 milaettari le superfici agro-silvo-pastor<strong>al</strong>i gestite dai ConsorziForest<strong>al</strong>i incluse nelle Zone di Protezione Speci<strong>al</strong>e (ZPS),mentre quelle ricadenti nei Siti di Interesse Comunitario(SIC) superano i 13mila ettari.La distribuzione di t<strong>al</strong>e area <strong>al</strong>l’interno dei vari Consorzi è<strong>al</strong>quanto eterogenea infatti sono 14 i CF che gestisconouna superficie apprezzabile (<strong>al</strong>meno 10 ettari) in ReteNatura 2000, in particolare 4 CF gestiscono da soli il 69%della superficie afferente <strong>al</strong>le ZPS e l’86% di quella inclusanei SIC.FUSTAIA MISTA DICONIFERE ELATIFOGLIE1,7%FUSTAIA DICONIFERE37,0%FUSTAIE DILATIFOGLIE0,2%CEDUO SEMPLICE CEDUO5,6% COMPOSTO7,5%La provincia maggiormente interessata è quella diBrescia, dove troviamo il 61% degli ettari inclusi in ZPS eil 70% di quelli ascritti nei SIC.ZPSSICBRESCIA 18.177 9.274SONDRIO 6.188 1.510BERGAMO 2.515 1.723MILANO 1.256 638CREMONA 1.180 23MANTOVA 429 23PAVIA 27 7TOTALE 29.773 13.198Superficie gestita dai CF ricadente in Rete Natura 2000(v<strong>al</strong>ore in ettari)CASTAGNO0,3%BOSCO MISTO47,7%I SERVIZI AMBIENTALII servizi ambient<strong>al</strong>i 27 sono le attività che megliorappresentano la vasta e capillare opera che i Consorziforest<strong>al</strong>i svolgono sulle aree a loro conferite 28 a vantaggiodella collettività. Per questo motivo i CF non si devonolimitare a svolgere utilizzazioni forest<strong>al</strong>i, come le impreseboschive, ma devono garantire la gestione sostenibile delterritorio sul lungo periodo.T<strong>al</strong>i attività sono finanziate da Regione Lombardiasecondo precise mod<strong>al</strong>ità di domanda, erogazionerendicontazione e controllo di esecuzione delle opere 29 .Tra il 2006 e il <strong>2011</strong>, Regione Lombardia ha conferito <strong>al</strong>leProvince 5 milioni di euro destinati a sostenere i serviziambient<strong>al</strong>i, equamente ripartiti su cinque annu<strong>al</strong>ità.L’ottanta per cento del contributo viene erogato in base<strong>al</strong>la superficie gestita, intendendo come t<strong>al</strong>e la superficieutilizzata dichiarata a SIARL, <strong>al</strong> netto delle superfici deifabbricati, dei prati stabili e da vicenda, nonché di tutti iseminativi e arboreti da frutto.Nel <strong>2011</strong> sono state assegnate <strong>al</strong>le Province in cuioperano i Consorzi forest<strong>al</strong>i risorse per un milione dieuro, secondo il seguente riparto:BERGAMO 95.239,18 €BRESCIA 697.840,69 €COMO 12.065,71 €CREMONA 11.801,79 €LECCO 15.157,51 €MILANO 4.110,67 €PAVIA 32.290,53 €SONDRIO 1<strong>31</strong>.493,92 €Tot<strong>al</strong>e 1.000.000,00 €ANALISI DEI CONSORZI FORESTALILa consueta indagine sui Consorzi forest<strong>al</strong>i che la DGSistemi Verdi e Paesaggio effettua attraverso l’invio di unquestionario statistico, per il <strong>2011</strong> ha avuto purtroppoben scarso riscontro. Hanno infatti risposto 13 Consorzisu 25, numero troppo esiguo per consentire confronti conquanto esposto i precedenti anni.27Attività di miglioramento e di presidio ambient<strong>al</strong>e, dimanutenzione e ripristino delle funzioni ecologiche, protettive ericreative svolte a esclusivo servizio della collettività.28 d.g.r. n.10474 del 9 settembre 2009, in applicazione dell’art.56della l.r. <strong>31</strong>/2008.29 Decreto dirigenzi<strong>al</strong>e 12344 del 23 novembre 2009.56


L’an<strong>al</strong>isi dei dati messi a disposizione dai 13 30 CFcollaboranti, confrontati con i dati forniti dagli stessi CFnel 2010 permette comunque di trarre indicazionigener<strong>al</strong>i sull’andamento del settore consorzi<strong>al</strong>enell’ultimo anno.TIPOLOGIE DI LAVOROLa ripartizione del numero di giornate lavorative dedicate<strong>al</strong>le varie tipologie di lavoro rispecchia a grandi linee latendenza dei precedenti anni, con un leggero aumentodelle pratiche selvicoltur<strong>al</strong>i nell’ordine del 4% (passa d<strong>al</strong>35% <strong>al</strong> 39%), a scapito delle “<strong>al</strong>tre attività”.OCCUPAZIONEIl person<strong>al</strong>e occupato nei 13 consorzi forest<strong>al</strong>i indagatiammonta 172 unità <strong>31</strong> , quattro persone in più rispetto <strong>al</strong>2010. Cresce anche il numero di giornate lavorativemedie procapite, da 151 a 161 gg/anno.A TEMPOINDETERMINATOTEMPODETERMINATOTOTALEPerson<strong>al</strong>e occupato nel <strong>2011</strong> per tipologia(GLMA=giornate lavorative medie annue procapite)La ripartizione percentu<strong>al</strong>e del numero di occupati pertipologia resta pienamente conforme a quanto rilevato ilprecedente anno, con una prev<strong>al</strong>enza di operai cheraggiunge l’80% del tot<strong>al</strong>e.57%OPERAIn° GLMA n° GLMA n° GLMA n° GLMA5 216 2 239 5 234 19 20293 143 38 161 4 147 6 17798 147 40 165 9 195 25 19623%OPERAISPEC.IMPIEGATITECNICIPercentu<strong>al</strong>e del tempo lavoro per tipologia di lavoroCome evidenziato in <strong>al</strong>tre occasioni, le percentu<strong>al</strong>i mediesono solo un v<strong>al</strong>ore di tendenza, non sufficienti adescrivere la grande eterogeneità di lavoro dei singoliConsorzi, che si adattano <strong>al</strong>le re<strong>al</strong>tà loc<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>le esigenzeche annu<strong>al</strong>mente si presentano nei territori loro conferiti.Il grafico successivo enfatizza meglio la varianza nellaripartizione del lavoro tra Consorzio e Consorzio.Vi sono Consorzi forest<strong>al</strong>i (5) dove le praticheselvicoltur<strong>al</strong>i rappresentano <strong>al</strong>meno il 50% dell’impegnotot<strong>al</strong>e.25%17%19%Le opere legate a sistemazioni idraulico-forest<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>laviabilità agro-silvo-pastor<strong>al</strong>e sono ben rappresentate ma<strong>al</strong>cuni Consorzi (4) non ne hanno svolte durante il <strong>2011</strong>.Infine la voce “<strong>al</strong>tre attività” rappresenta una quotaimportante per quasi tutti i Consorzi e meriterebbeun’an<strong>al</strong>isi più approfondita.39%Tagli e praticheselvicoltur<strong>al</strong>iSistemazioni idrauliche edifesa del suoloViabilità agro-silvopastor<strong>al</strong>e<strong>al</strong>tre attività15%OPERAI OPERAI SPEC. IMPIEGATI TECNICIPercentu<strong>al</strong>e di occupati per tipologia30 Hanno risposto i seguenti Consorzi Forest<strong>al</strong>i: CF Due Parchi,CF Alta V<strong>al</strong>tellina, CF Pizzo Badile in sigla CFPB, CF Alto Serio, CFBassa V<strong>al</strong>le Camonica, CF del Sebino Bresciano in siglaSEBINFOR, CF Alta V<strong>al</strong>le Brembana, CF Lecchese, CF LarioIntelvese, CF Unione Agricoltori di Pavia, CF Alta V<strong>al</strong> TidoneONLUS, CF Per la Conservazione, il godimento e uso di boscoconsorzi<strong>al</strong>e Boschi d’Isola, CF Padano.<strong>31</strong> Compresi i tecnici con contratto a partita iva che svolgono il5%100%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13Distribuzione percentu<strong>al</strong>e del tempo lavoro per tipologia dilavoro nei 13 CF indagati (in ascissa). V<strong>al</strong>e la legenda del graficoprecedente.ruolo di direttore57


n° SociCOMMITTENTILa ripartizione del tempo lavoro per committenzaconferma il preponderante impegno richiesto da Comunie Comunità Montane mentre resta scarso il lavororichiesto dai privati.In aumento le commissioni region<strong>al</strong>i.SOCI E COLLABORATORII Soci dei 13 Consorzi indagati sono 2<strong>31</strong> e per lamaggioranza dei casi si tratta di Enti pubblici, inparticolare i Comuni. In <strong>al</strong>cuni casi la maggioranzaassoluta dei Soci è invece formata da imprese agricole.8070606% 1% 6%44%7%36%RegioneProvinceComuniPrivatiPrivati consorziatiAltri soggetti504030201001 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13consorziPercentu<strong>al</strong>e del tempo lavoro per tipologia di committenzaDistribuzione del numero di Soci nei 13 Consorzi indagatiCosì come evidenziato per le tipologie di lavoro, anche ladistribuzione delle tipologie di committenza si presentaeterogenea nei singoli consorzi, discostandosi anche dimolto d<strong>al</strong>la media.Per 4 consorzi i Comuni rappresentano il committente dimaggioranza assoluto (oltre il 50%).Così è anche per <strong>al</strong>trettanti Consorzi nei confronti dellacommittenza region<strong>al</strong>e.Un Consorzio ha, qu<strong>al</strong>e committente di maggioranza(70%) i privati non consorziati, mentre un solo <strong>al</strong>troConsorzio ha i privati consorziati come committenteprincip<strong>al</strong>e.In gener<strong>al</strong>e questi dati confermano la grande eterogeneitàd’azione dei Consorzi forest<strong>al</strong>i lombardi, legata più <strong>al</strong>lecaratteristiche socio-economiche rispetto a quelleterritori<strong>al</strong>i.La rete di collaboratori che i Consorzi hanno costruitonegli anni mette ulteriormente in ris<strong>al</strong>to il peso che iComuni rivestono per la re<strong>al</strong>tà consorzi<strong>al</strong>e. Dei 328soggetti collaboranti con i 13 Consorzi indagati, ben 139(il 42%) sono Enti pubblici.Buona la cooperazione con le imprese agricole (20%) maancora piuttosto scarsa quella con le imprese boschive(solo 23 su 190 registrate nell’Albo Region<strong>al</strong>e).Sono cinque i Consorzi forest<strong>al</strong>i che hanno aperto unacollaborazione con una centr<strong>al</strong>e a biomassa, positivosegn<strong>al</strong>e per le buone pratiche intraprese con il Patto difiliera e con i progetti di filiera portati avanti da RegioneLombardia, e ancor più perché dislocati su cinquedifferenti province (BG, BS, CO, PV, SO).I rapporti con le segherie appaiono ancora esigui: sono 5ma concentrati con due soli Consorzi.100%centr<strong>al</strong>i a biomassasegherie2%2%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13Distribuzione percentu<strong>al</strong>e del tempo lavoro per tipologia dicommittenza nei 22 consorzi forest<strong>al</strong>i (in ascissa). V<strong>al</strong>e l<strong>al</strong>egenda del grafico precedente.consorzi forest<strong>al</strong>i 2%associazioni e fondazioni 5%imprese boschive7%<strong>al</strong>tre imprese o società10%professionisti11%imprese agricole20%enti pubblici42%Distribuzione percentu<strong>al</strong>e per tipo di collaboratoreRispetto ai precedenti anni vi è da sottolineare unacrescita e diversificazione nella rete di collaboratori,positivo riscontro di vivacità del settore.58


ASSOCIAZIONE REGIONALE DEI CONSORZI FORESTALI LOMBARDII Consorzi Forest<strong>al</strong>i Lombardidi anno in anno divengonosempre più insostituibili sulterritorio che è <strong>stato</strong> loroconferito in gestione. Creati piùdi vent’anni fa per volere diRegione Lombardia, che ne hafortemente incentivato laformazione in ogni parte del territorio, si sono consolidatinel tempo mantenendo, spesso anche a fatica, gli obiettiviloro posti da Regione Lombardia, che sono definiti d<strong>al</strong>l<strong>al</strong>.r. n°<strong>31</strong>/2008 e che consistono prev<strong>al</strong>entemente nelleattività di assistenza tecnica, selvicoltur<strong>al</strong>i e di <strong>al</strong>picoltura.Ora i C.F. riconosciuti da Regione Lombardia sono 25 egestiscono sia terreni pubblici che privati, per circa105mila ettari e forniscono lavoro a 270 operai e tecnici.Tutto questo rappresenta un grande v<strong>al</strong>ore per i territorisu cui sussistono i C.F., che si occupano non solo digestione, ma anche di progettazione e monitoraggio, conlo scopo di intervenire nelle zone a rischio idrogeologico,ma anche di prevenire dissesti di varia natura, utilizzandola manodopera loc<strong>al</strong>e.I Consorzi Forest<strong>al</strong>i Lombardi si occupano, per statuto,soprattutto della gestione forest<strong>al</strong>e del territorio, ma inmodo integrato, non solo come imprese, per loro naturavolte esclusivamente <strong>al</strong>la produzione di reddito, ma ancheeffettuando tutti i lavori sussidiari <strong>al</strong> taglio checonsentono di mantenere fruibili ed in equilibrio ipopolamenti forest<strong>al</strong>i ed il territorio nel suo complesso.L’opera progettu<strong>al</strong>e ed operativa dei C.F. è regolamentatad<strong>al</strong>le Direttive sulla Costituzione e sulle Procedure diRiconoscimento dei Consorzi Forest<strong>al</strong>i (D.G.R.n°20554/2005 integrata da D.G.R. n°3621/2006) chericonoscono esplicitamente la funzione di pubblica utilitàdei C.F. proprio per la ricaduta soci<strong>al</strong>e (forza lavoroassunta direttamente), ambient<strong>al</strong>e (monitoraggio eprevenzione) ed economica (affidamento dei lavori amacchiatico positivo <strong>al</strong>le Imprese Boschive ev<strong>al</strong>orizzazione del legname mediante aste per la vendita).A t<strong>al</strong> proposito è bene evidenziare gli ultimi dati di cuidispone Regione Lombardia: nel <strong>2011</strong> i C.F. hanno tagliato47.000 mc. di legname di cui il 47% da opera ed il 53% aduso energetico, i cui destinatari princip<strong>al</strong>i (47%) sonostate le Imprese Boschive.Alla luce della poliedricità dei Consorzi Forest<strong>al</strong>iLombardi l’anno appena trascorso è <strong>stato</strong> caratterizzatoda luci ed ombre: gli aspetti positivi sono rappresentatid<strong>al</strong>la proficua collaborazione in essere con la Dirigenza edi Funzionari di Regione Lombardia, che permette diprogettare in modo lungimirante e tecnicamente proficuoil lavoro sul territorio, mentre le difficoltà maggiori sonoquelle spesso riscontrate nelle sedi amministrativeperiferiche a causa della poca conoscenza delle re<strong>al</strong>tàconsortili da parte di t<strong>al</strong>uni Enti Delegati, conconseguente inefficienza e perdite economiche legate aritardi burocratici.Molto positivo continua a rivelarsi il Patto per la FilieraBosco-Legno-Energia, voluto d<strong>al</strong>l’Assessorato SistemiVerdi e Paesaggio, che ha permesso ai soggetti del settoredi confrontarsi ed iniziare una costruttiva sinergia.Continua la proficua collaborazione con ERSAF, giàconsolidata con l’emanazione del Prezziario per i lavoriforest<strong>al</strong>i e l’estensione dei Costi Standard anche <strong>al</strong>lamisura 226.Un <strong>al</strong>tro aspetto molto positivo è rappresentato d<strong>al</strong>larecente approvazione da parte di Regione Lombardiadella Nuova Legge Difesa Suolo che riconosce i C.F. tra isoggetti attuatori dei lavori.Nei prossimi mesi l’Associazione si impegnerà a fondo perv<strong>al</strong>utare il nuovo PSR 2014-2020, <strong>al</strong> fine di continuare lacollaudata collaborazione con Regione Lombardia,mettendo a disposizione il lavoro del Comitato Tecnicodei Direttori che, grazie <strong>al</strong>le competenze acquisite ed <strong>al</strong>l<strong>al</strong>oro conoscenza capillare delle re<strong>al</strong>tà dei vari territorilombardi, potranno continuare a lavorare in sinergia coifunzionari region<strong>al</strong>i.Un importante riconoscimento del ruolo che staassumendo la nostra Associazione, anche <strong>al</strong> di fuori deiconfini region<strong>al</strong>i, è la partecipazione <strong>al</strong> CoordinamentoCARTE, la cui prima azione è stata il confronto con ilGoverno sulle migliori iniziative da promuovere perriconoscere il ruolo dei produttori di energie rinnovabilida biomasse.In conclusione, si continua a lavorare affinché vengariconosciuta ad ogni livello decision<strong>al</strong>e l’importanzadell’attività svolta dai Consorzi Forest<strong>al</strong>i, che troppospesso viene compresa e v<strong>al</strong>orizzata solo nel caso dieventi c<strong>al</strong>amitosi o come antidoto a problemi diinquinamento e di occupazione in territori deboli etrascurati. Al contrario la gestione consortile del territorioè insostituibile e complessa, in quanto sinergica a tutte leattività che traggono risorse sia natur<strong>al</strong>i sia economiche,per la v<strong>al</strong>orizzazione dell’ambiente sotto ogni suo aspetto:d<strong>al</strong>la produzione di legname <strong>al</strong>l’attività turistica, d<strong>al</strong>lariduzione dell’inquinamento <strong>al</strong>la prevenzione dei rischiidrogeologici, senza dimenticare il ruolo soci<strong>al</strong>e che ogniConsorzio non può e non dovrà mai trascurare.Carmelino PuntelPresidente59


Formazione forest<strong>al</strong>eOperatori formati 90Giornate di “Forestry Education” 4CORSI FORMATIVI PER OPERATORI FORESTALIA partire d<strong>al</strong>l’autunno 2008 è iniziata l’attività diformazione forest<strong>al</strong>e condotta da ERSAF, su incarico dellaDG Agricoltura, ed indirizzata <strong>al</strong>le imprese boschiveiscritte <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>bo region<strong>al</strong>e delle imprese boschive.Il percorso formativo è <strong>stato</strong> perfezionato con Decretod.u.o. 27 aprile 2009 – n° 4096 (Indicazioni region<strong>al</strong>i perpercorsi formativi di Operatore Forest<strong>al</strong>e Responsabile eIstruttore Forest<strong>al</strong>e) con il qu<strong>al</strong>e sono di fatto statericonosciute la figura profession<strong>al</strong>e dell’OperatoreForest<strong>al</strong>e e dell’Istruttore Forest<strong>al</strong>e.ERSAF nel corso del 2008, 2009, 2010 e <strong>2011</strong> haorganizzato direttamente corsi di formazione ed effettuatoil coordinamento operativo di quelli finanziati con la l.r.25/2007 e l.r. 102/1990.Nel corso del 2012 verrà ultimata la formazione delleimprese boschive iscritte condizionatamente <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>boregion<strong>al</strong>e. Complessivamente ad oggi hanno conseguitol’abilitazione e risultano iscritte 220 imprese boschive.Particolarmente sensibile e pronta a rispondere a questanuova esigenza è stata la Scuola Agraria del Parco diMonza con la qu<strong>al</strong>e ERSAF ha collaborato efficacemente.ERSAF nel <strong>2011</strong> ha organizzato direttamente 3 corsi perOFR per completare la formazione delle imprese iscrittecondizionatamente <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>bo region<strong>al</strong>e.Contemporaneamente <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dei corsi si èavviata una fase di di<strong>al</strong>ogo con le <strong>al</strong>tre regioni e re<strong>al</strong>tàdell’arco <strong>al</strong>pino che è culminata con il convegnointernazion<strong>al</strong>e, organizzato da ERSAF e con lacollaborazione della Provincia Autonoma di Trento, il 6ottobre <strong>2011</strong> <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e hanno partecipato anche esponentidella Svizzera e della Francia.A partire da questo incontro, durante il qu<strong>al</strong>e si è fatto ilpunto sullo <strong>stato</strong> dell’arte della formazione forest<strong>al</strong>e sulleAlpi, è <strong>stato</strong> avviato un percorso di mutuo riconoscimentodei percorsi formativi re<strong>al</strong>izzati in Piemonte, Liguria,Lombardia, Provincia Autonoma di Trento e Svizzera.ERSAF si è fatta inoltre promotrice della nascita di ungruppo di lavoro Interregion<strong>al</strong>e per la promozione dellavoro in bosco, costituito da rappresentanti di <strong>al</strong>tri Entipubblici ed associazioni o loro emanazioni con competenzanel settore della formazione, della meccanizzazioneforest<strong>al</strong>e, della sicurezza e delle utilizzazioni forest<strong>al</strong>i(Associazione Imprese Boschive, CNR, ecc..).La Fin<strong>al</strong>ità del gruppo di lavoro è il promuovere azionicomuni e coordinate tra i diversi Enti e organizzazioni persostenere l’attività delle imprese boschive e le utilizzazioniforest<strong>al</strong>i.In t<strong>al</strong>e contesto, gli obiettivi operativi del gruppo sono:- individuazione di linee guida di formazioneforest<strong>al</strong>e qu<strong>al</strong>e strumento di riferimento ancheper favorire il mutuo riconoscimento dei percorsiformativi svolti nelle diverse regioni e provincieautonome;- formulazione di proposte e criteri perl’armonizzazione delle normative region<strong>al</strong>i eprovinci<strong>al</strong>i in materia di utilizzazioni forest<strong>al</strong>i;L’istituzion<strong>al</strong>izzazione e regolamentazione del percorsoformativo di operatore forest<strong>al</strong>e ha colmato una lacunadell’offerta di formazione profession<strong>al</strong>e, come dimostraanche il successo e la forte richiesta di corsi base; duranteil <strong>2011</strong> sono stati organizzati 8 corsi base formandocomplessivamente 80 operatori, 8 corsi per OperatoriForest<strong>al</strong>i Responsabili (OFR) e 1 corso hobbistico, con unapartecipazione complessiva di 158 iscritti.- individuazione di moderne procedure etecnologie per una selvicoltura sostenibile anched<strong>al</strong> punto di vista economico delle imprese;- definizione di standard di sicurezza del lavoro inbosco;- redazione di progetti comuni di ricerca,sperimentazione, formazione e divulgazione;- redazione di orientamenti tecnici comuni daassumere nelle attività di utilizzazione forest<strong>al</strong>e.60


CORSI FORMATIVI PER TECNICI FORESTALIL’iniziativa Forestry Education, che organizza una serie diincontri tecnici dedicati ai professionisti del settoreforest<strong>al</strong>e, voluta da Regione Lombardia e re<strong>al</strong>izzata daERSAF, ha raggiunto nel <strong>2011</strong> la sua quarta edizione.Gli eventi organizzati, centrati su tematiche di forteattu<strong>al</strong>ità, hanno registrato una lieve diminuzione delleadesioni rispetto ai precedenti anni. Il numero medio dipartecipanti/evento è <strong>stato</strong> di 36,5, esclusi i relatori, icoordinatori e gli organizzatori, di poco inferiore <strong>al</strong> limitemassimo di 40, fissato per poter garantire un confronto frai partecipanti.Le giornate formative hanno previsto una prima parteteorico-introduttiva con proiezione di appositepresentazioni nelle strutture messe a disposizione dagliEnti che hanno ospitato gli incontri, seguita da visitetecniche con relativa discussione in campo volta a lasciareampio spazio <strong>al</strong> dibattito e <strong>al</strong> confronto tra i tecnici.Il primo evento ha affrontato le problematichefitosanitarie del castagno foc<strong>al</strong>izzandosi in particolare suidanni causati d<strong>al</strong> cinipide (Dryocosmus kuriphilusYasumatsu, 1951), un parassita che negli ultimi anni hacreato ingenti danni a questa coltivazione, an<strong>al</strong>izzando lepossibili azioni di lotta anche in considerazione degliultimi sviluppi della ricerca sulle nuove strategie attuabili.Il secondo evento, svoltosi in giugno, ha coinvolto i tecnicinel dibattito sul tema dei cambiamenti climatici, sempre digrande attu<strong>al</strong>ità ed interesse per il mondo scientifico, inquesto caso considerato d<strong>al</strong> punto di vista della loroincidenza sui popolamenti boschivi <strong>al</strong>pini. Grazie <strong>al</strong>leindagini ed agli studi del progetto MANFRED nell’ambitodel programma Alpine Space, sono stati esposti i possibilieffetti con riferimento <strong>al</strong>le molteplici tipologie di rischio esulle possibili strategie selvicoltur<strong>al</strong>i da attuare.Paspardo (BS): stazione di monitoraggio per la qu<strong>al</strong>ità dell’aria ela concentrazione di ozono atmosferico (progetto MANFRED).Il terzo incontro ha posto l’attenzione sul tema dellagestione dei nuovi boschi re<strong>al</strong>izzati negli ultimi anni con inumerosi interventi di forestazione attuati in Lombardia,spesso legati anche a specifici progetti region<strong>al</strong>i. I tecnicihanno visitato gli imboschimenti re<strong>al</strong>izzati nella Foresta diLombardia della Carpaneta, dove si sono discusse lemod<strong>al</strong>ità e criteri di diradamento applicabili, in unaesercitazione pratica volta <strong>al</strong>la simulazione del primointervento di taglio su impianti re<strong>al</strong>i in aree di saggiodisetanee appositamente individuate.Il quarto incontro è <strong>stato</strong> riservato agli interventicompensativi di tipo forest<strong>al</strong>e, affrontati sia d<strong>al</strong> punto divista normativo sia da quelli procedur<strong>al</strong>e e tecnico, conspecifico momento riservato <strong>al</strong>la gestione delle risorseregion<strong>al</strong>i dedicate e <strong>al</strong>lo <strong>stato</strong> attuativo della loroutilizzazione. Alla parte teorica è seguita la visita ad <strong>al</strong>cuniinterventi re<strong>al</strong>izzati nel Parco region<strong>al</strong>e del Ticinolombardo, che hanno offerto spunto per il confrontotecnico tra presenti.DATA LOCALITA' INCONTRO TECNICO PARTECIPANTI24 maggio30 giugno11 ottobre10 novembreParco region<strong>al</strong>e dei Colli diBergamo (BG)Parco region<strong>al</strong>edell'Adamello, Paspardo (BS)Foresta di LombardiaCarpaneta, Bigarello (MN)Parco region<strong>al</strong>e del Ticinolombardo (MI-VA)Il cinipide e le <strong>al</strong>tre avversità del castagno 63Cambiamenti climatici e vegetazione forest<strong>al</strong>e in ambito <strong>al</strong>pino 30Interventi di diradamento in imboschimenti di pianura 34Interventi forest<strong>al</strong>i compensativi nel Parco del Ticino legati<strong>al</strong>l'esecuzione di opere infrastruttur<strong>al</strong>i dell'aeroporto di M<strong>al</strong>pensa30Il c<strong>al</strong>endario <strong>2011</strong> di Forestry Education61


MI/LO/MBLE/CO/SOMNPVBGVABSCRDottori agronomi e forest<strong>al</strong>iDottori forest<strong>al</strong>i iscritti <strong>al</strong>l’Ordine 144Dottori agronomi iscritti <strong>al</strong>l’Ordine 1.510Periti agrari 1.542In Lombardia operano circa 1.650 professionistiappartenenti <strong>al</strong>l’ordine profession<strong>al</strong>e dei DottoriAgronomi e dei Dottori Forest<strong>al</strong>i.Si tratta delle figure profession<strong>al</strong>i a cui la legge attribuisceuna specifica competenza per quanto riguarda la gestionedel territorio rur<strong>al</strong>e e delle sue risorse.Limitandoci a quanto attiene <strong>al</strong>la gestione della foresta e,più estesamente, delle risorse natur<strong>al</strong>i, ed <strong>al</strong>le attività adesse correlate, un ruolo particolare spetta ai DottoriForest<strong>al</strong>i (144 in Lombardia).A prescindere d<strong>al</strong> loro luogo di impiego, queste figureprofession<strong>al</strong>i hanno quindi un ruolo fondament<strong>al</strong>e per ilfunzionamento dell’intero sistema forest<strong>al</strong>e, a cuidovrebbero apportare conoscenza ed innovazionetecnico-scientifica.In questi ultimissimi decenni l’’attività profession<strong>al</strong>e hainfatti dovuto integrare nella gestione della foresta leconoscenze necessarie per affrontare nuove sfide e pergestire le nuove funzioni attribuite <strong>al</strong> bosco.700CR2600BS41MI/LO29500400JUNIORDOTT. FOR.DOTT. AGR.VA10BG15PV3MN14LE/CO/SO303002001000Ripartizione provinci<strong>al</strong>e dei Dottori forest<strong>al</strong>i iscritti agli ODAF(Fonte: ODAF Province lombarde)Ordinariamente laureati in Scienze Forest<strong>al</strong>i e Ambient<strong>al</strong>i,quindi con un percorso di studi che mette <strong>al</strong> centrol’ecologia forest<strong>al</strong>e, la selvicoltura, l’economia e lapianificazione forest<strong>al</strong>e, la sistemazione idraulica e delterritorio montano per la prevenzione dei dissesti, ilnumero di Dottori Forest<strong>al</strong>i nella nostra regione è ancoramolto limitato, e le funzioni di tecnico forest<strong>al</strong>e sonoquindi abitu<strong>al</strong>mente svolte anche dai Dottori Agronomi.Questi tecnici sono presenti con diverse mansioni ed aidiversi livelli in tutte le pubbliche amministrazioni(Regione, Province, Comunità Montane e Parchi) che sioccupano della gestione dei boschi.In Lombardia operano inoltre anche diversi liberiprofessionisti appartenenti <strong>al</strong>l’Ordine, che svolgonoattività di consulenza e supporto gestion<strong>al</strong>e per lepubbliche amministrazioni e per tutti i diversi soggetti(Consorzi, Imprese etc.) attivi in ambito forest<strong>al</strong>e,presentati nelle <strong>al</strong>tre pagine di questo rapporto.A questi tecnici compete inoltre la progettazione degliinterventi selvicoltur<strong>al</strong>i, la pianificazione forest<strong>al</strong>e, laprogettazione e la direzione dei lavori relativi <strong>al</strong>lasistemazione del territorio forest<strong>al</strong>e e montano.Ripartizione provinci<strong>al</strong>e degli iscritti agli ODAF lombardi(Fonte: ODAF Province lombarde)Sviluppi normativi e diffusione di una diversa sensibilitànei confronti dell’ambiente chiedono infatti a chi develavorare nel settore forest<strong>al</strong>e nuove sensibilità rispetto aquanto praticato nel passato, integrando l’attenzione perla produzione di legname con <strong>al</strong>tri elementi, spesso ancheprioritari: l’istituzione di molte aree protette ha richiesto unariflessione circa le mod<strong>al</strong>ità con cui può essererispettata ed aumentata la natur<strong>al</strong>ità degli ambienti; la Direttiva Habitat e la costruzione di Rete Natura2000 sollecitano la ricerca di mod<strong>al</strong>ità gestion<strong>al</strong>iconservative dei sistemi forest<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> fine di preservaree migliorare habitat di interesse comunitario o habitatdi specie di interesse comunitario; l’applicazione del vincolo paesaggistico <strong>al</strong>l’interasuperficie forest<strong>al</strong>e, richiamato anche d<strong>al</strong> PianoPaesaggistico Region<strong>al</strong>e, implica una gestione piùattenta agli effetti delle attività forest<strong>al</strong>i ai fini dellaconservazione dei v<strong>al</strong>ori paesistici.62


Ulteriori nuovi “fronti” per la gestione della foresta equindi per la conoscenza in gener<strong>al</strong>e sono costituiti: d<strong>al</strong>la necessità di una gestione appropriata per leestese superfici occupate da boschi di neoformazione; dagli effetti del cosiddetto cambiamento climatico; d<strong>al</strong>la diffusione delle specie esotiche, ecc..Il tutto deve essere affrontato in termini di sostenibilitàeconomica, consapevoli della crescente difficoltà direperire risorse per il sostegno pubblico <strong>al</strong>la gestionedella foresta.AMBITO DIRIFERIMENTOSUPERFICIEFORESTALE (HA)DOTTORIFORESTALIDENSITÀ(HA/DR)Provincia di Trento 346.000 200 1.730Friuli Venezia Giulia <strong>31</strong>6.000 150 2.107Provincia di Vicenza 100.000 70 1.429Provincia di Verona 46.000 68 676Provincia di Lecco-Como-Sondrio220.420 41 7.365Provincia di Brescia 169.514 30 4.134Lombardia 620.122 144 4.306Uno dei compiti princip<strong>al</strong>i del dottore forest<strong>al</strong>e è il sostegno el’incremento <strong>al</strong>le produzioni forest<strong>al</strong>i nel rispetto dell’ambienteMa è particolarmente impressionante il dato relativo <strong>al</strong>leprovincie di Lecco, Como e Sondrio: sempre in terminirelativi i Dottori Forest<strong>al</strong>i sono qui meno di un quartorispetto <strong>al</strong>la provincia di Trento.Ed è inoltre necessario ricordare che i tempi propri deisistemi forest<strong>al</strong>i non ammettono l’improvvisazione.La carenza di specifiche conoscenze è particolarmenterilevante in Lombardia: in assenza di una sedeuniversitaria per il settore forest<strong>al</strong>e e della conseguenteattività di ricerca, viviamo di “conoscenze derivate”, cioèformatesi su esperienze e ricerche condotte in <strong>al</strong>tricontesti, come è evidente sfogliando le riviste tecnicoscientifichein ambito forest<strong>al</strong>e, dove le <strong>foreste</strong> dellaLombardia e delle sue montagne sono quasi assenti.A fronte della complessità delle sfide si deve rilevare cheil numero dei tecnici attivi in ambito forest<strong>al</strong>e apparefortemente inadeguato.Se per semplicità assumiamo il numero dei DottoriForest<strong>al</strong>i come indicatore dobbiamo rilevare unacondizione di forte carenza rispetto <strong>al</strong>le aree di più solidatradizione forest<strong>al</strong>e, spesso assunte come riferimento perl’organizzazione gestion<strong>al</strong>e forest<strong>al</strong>e.Considerando l’intera Lombardia, in termini relativi iDottori Forest<strong>al</strong>i, sono meno della metà rispetto <strong>al</strong>Trentino e la metà rispetto <strong>al</strong> Friuli Venezia Giulia.Un dottore forest<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’opera nei querceti presso il consorzioforest<strong>al</strong>e del Ticino, nel parco omonimo - Foto di Roberto TonettiAl di là di qu<strong>al</strong>siasi considerazione sugli spaziprofession<strong>al</strong>i, ad un numero così limitato di tecniciqu<strong>al</strong>ificati ne consegue inevitabilmente una scarsa azionedi presidio del territorio, che per sua stessa natura nonpuò essere colmata d<strong>al</strong> ricorso ad <strong>al</strong>tre, diverse,competenze profession<strong>al</strong>i.63


Enti forest<strong>al</strong>iProvince 12Comunità Montane 23Parchi Nazion<strong>al</strong>i e Region<strong>al</strong>i 24Riserve Natur<strong>al</strong>i Region<strong>al</strong>i 67Con l’istituzione della Riserva natur<strong>al</strong>e “V<strong>al</strong>le Prato dellaNoce” in provincia di Brescia, gli Enti forest<strong>al</strong>i sono oraform<strong>al</strong>mente 126, ma le 67 Riserve natur<strong>al</strong>i region<strong>al</strong>isono spesso gestite da Comunità Montane o Province.Molti dati sugli Enti forest<strong>al</strong>i sono esposti nei vari capitolidel <strong>Rapporto</strong>, dai riparti finanziari <strong>al</strong>la pianificazione,dagli incendi <strong>al</strong>le segn<strong>al</strong>azioni fitoparassitarie.In questo breve capitolo si sintetizzano le informazioniraccolte con i questionari di statistica forest<strong>al</strong>e – anno<strong>2011</strong>, inviati d<strong>al</strong>la DG Sistemi Verdi e Paesaggio, in merito<strong>al</strong>l’occupazione e ai soggetti collaboratori.D<strong>al</strong>l’indagine sono state escluse le Riserve Natur<strong>al</strong>i.ADDETTI A TEMPOINDETERMINATOADDETTI A TEMPODETERMINATOPerson<strong>al</strong>e occupato nel settore forest<strong>al</strong>e nel <strong>2011</strong>(GLMA=giornate lavorative medie annue procapite)Tra gli operai si registra invece un aumento della frazioneassunta a tempo indeterminato.OPERAI OPERAI SPEC. IMPIEGATI TECNICIn° GLMA n° GLMA n° GLMA n° GLMA5 180 2 185 25 169 47 13613 180 3 185 0 4 13623%14%15%IL CAMPIONEPer avere una misura esatta del campione di risposta aiquestionari è necessario considerare che <strong>al</strong>cuni Entiforest<strong>al</strong>i, per mancanza di person<strong>al</strong>e dedicato o dellenecessarie competenze tecniche, si appoggiano perespletare t<strong>al</strong>e funzione ad <strong>al</strong>tri Enti forest<strong>al</strong>iterritori<strong>al</strong>mente prossimi. Gli enti effettivamenteoperativi in campo forest<strong>al</strong>e risultano così essere meno diquelli istituiti d’ufficio, ed è su questi che deve esserestimata la percentu<strong>al</strong>e di risposta.Hanno risposto <strong>al</strong>l’indagine:11 Province (su 11 operative) 100%9 Comunità Montane (su 22 operative) 41%7 Parchi Region<strong>al</strong>i (su 17 operativi) 41%La percentu<strong>al</strong>e di risposta è in diminuzione rispetto <strong>al</strong>loscorso anno, in particolare da parte delle Comunitàmontane, che passano da 17 a sole 9 risposte. Il campionescende d<strong>al</strong> 72% <strong>al</strong> 54%, pesantemente sbilanciato versole Province, inficiando un eventu<strong>al</strong>e confronto con iprecedenti anni.I RISULTATINei 27 Enti campionati vi sono 99 addetti che si occupanodi <strong>foreste</strong> per 156 giornate lavorative/anno. Il person<strong>al</strong>etecnico/impiegatizio svolge, nella maggior parte dei casi,anche <strong>al</strong>tre mansioni speci<strong>al</strong>istiche dedicate ad <strong>al</strong>trisettori, qu<strong>al</strong>i agricoltura, ambiente, paesaggio eurbanistica, speci<strong>al</strong>modo nelle Comunità montane.Il 70% del person<strong>al</strong>e tecnico-impiegatizio è laureato, conuna tendenza, già osservata nel 2010, ad una diminuzionedella frazione assunta a tempo determinato.48%IMPIEGATI LAUREATITECNICI LAUREATISuddivisione percentu<strong>al</strong>e tra diplomati e laureatiPoiché, come osservato nel precedente <strong>Rapporto</strong>, solonelle Province (e in <strong>al</strong>cuni Parchi) vi sono tecnici che sioccupano a tempo pieno del settore forest<strong>al</strong>e, ed essendoil campione sbilanciato verso queste, l’aumento dellamedia annua delle giornate lavorative registrato deveessere considerato come semplice anom<strong>al</strong>ia e quindi nonv<strong>al</strong>ido per tutta la popolazione.ENTI PUBBLICIIMPRESE BOSCHIVEIMPRESE AGRICOLESEGHERIECENTRALI A BIOMASSAALTRE IMPRESE O SOCIETÀPROFESSIONISTIASSOCIAZIONI/FONDAZIONICONSORZI FORESTALITOTALEIMPIEGATI DIPLOMATITECNICI DIPLOMATIn° %<strong>31</strong>9 52%70 11%49 8%4 1%6 1%30 5%94 15%19 3%24 4%615Enti e soggetti privati con collaborazioni in essere con gli Entiforest<strong>al</strong>i64


Caso studio: centr<strong>al</strong>i a biomassaLe centr<strong>al</strong>i a biomassa <strong>al</strong>imentate con materi<strong>al</strong>e legnosorappresentano un elemento di grande interesse per lafiliera bosco-legno-energia. In qu<strong>al</strong>ità di anello termin<strong>al</strong>edella filiera, esse fungono da interfaccia con ilconsumatore fin<strong>al</strong>e e danno quindi precise indicazionisulla domanda, presente e futura.In Lombardia esistono <strong>al</strong>meno 12 reti ditelerisc<strong>al</strong>damento ad accesso pubblico e una serie dicentr<strong>al</strong>i ad uso privato in fase di censimento.La ricerca, sotto la spinta del successo del comparto, staconsentendo di produrre e utilizzare con costi vantaggiosianche centr<strong>al</strong>i di piccole dimensioni.Questo fattore sta influendo in modo determinantenell’aumento delle centr<strong>al</strong>i a biomassa funzionanti sulterritorio region<strong>al</strong>e.A conferma di questa tendenza, la nascita di imprese<strong>al</strong>tamente speci<strong>al</strong>izzate capaci di fornire ai privati tutti glielementi per la gestione delle centr<strong>al</strong>i sul lungo periodo,d<strong>al</strong>la messa in opera e manutenzione della c<strong>al</strong>daia <strong>al</strong>laproduzione e fornitura del materi<strong>al</strong>e comburente.Come accennato nel capitolo sulle Imprese boschive,l’indagine su 30 aziende ha rivelato che esse riforniscono<strong>al</strong>meno 35 centr<strong>al</strong>i a biomassa.L’an<strong>al</strong>isi del mercato energetico mette in luce ampi spaziper l’incremento del settore nella nostra regione.Infatti in Lombardia ci sarebbero le condizioni (zonaclimatica, dotazioni infrastruttur<strong>al</strong>i, tipologia di edifici,dotazione di risorse natur<strong>al</strong>i, tipologia di insediamentiedilizi) per avviare reti di telerisc<strong>al</strong>damento a biomassa in93 comuni (65 zone F- 28 zona E).I beneficiari dell’intervento sarebbero circa 90.000abitanti.251211SO BS CO LC BGComuni non metanizzati zona F (Fonte: FIPER)98Provincia Comune Tipo re<strong>al</strong>izzazioneAnno entratain servizioBG Sedrinacogenerazione energiaelettrica e termica 2009BS Bresciasistemamulticombustibile,cogenerazione energiaelettrica e termica 2005BS Edolo produzione c<strong>al</strong>ore 2004BS Sellerocogenerazione energiaelettrica e termica 2004BS Collio V<strong>al</strong> Trompiacogenerazione energiaelettrica e termica 2007BS Temù/Ponte di Legno produzione c<strong>al</strong>ore 2005cogenerazione energiaCO Villa Guardia elettrica e termica 2010SO Tiranocogenerazione energiaelettrica e termica 2000SO Sond<strong>al</strong>o produzione c<strong>al</strong>ore 2000SO Madesimo produzione c<strong>al</strong>ore 2006SO V<strong>al</strong>furva produzione c<strong>al</strong>ore 2007VA Marchirolo produzione c<strong>al</strong>ore 2008104 43 321 1CO PV VA BS SO LC BG CRComuni non metanizzati zona E (Fonte: FIPER)Reti di telerisc<strong>al</strong>damento <strong>al</strong>imentate (o co-<strong>al</strong>imentate) abiomasse legnose, censite in SIRENA Sistema InformativoRegion<strong>al</strong>e Energia e Ambiente, Cestec SpA - Regione Lombardia65


Costituitasi nel 2001, la Federazione It<strong>al</strong>iana dei Produttori di Energia da Fonte Rinnovabile-FIPER riunisce oggi in ambito nazion<strong>al</strong>e 78 impianti di telerisc<strong>al</strong>damento <strong>al</strong>imentati a biomass<strong>al</strong>egnosa vergine, rappresentando quasi tutta la popolazione degli impianti it<strong>al</strong>iani e anche unnucleo di 26 impianti di biogas.Gli impianti di telerisc<strong>al</strong>damento nascono come veri e propri progetti territori<strong>al</strong>i, per far fronte princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>la domanda dic<strong>al</strong>ore loc<strong>al</strong>e (risc<strong>al</strong>damento) in zone montane e appenniniche della fascia climatica E-F non ancora metanizzate, attingendo lamateria prima, biomassa legnosa vergine in ambito loc<strong>al</strong>e. Dei 78 impianti solo 5 producono anche energia elettrica in cogenerazione,a testimonianza del fatto che per i gestori di telerisc<strong>al</strong>damento a biomassa, l’energia elettrica è un sottoprodottodel c<strong>al</strong>ore. D<strong>al</strong>l’agricoltura <strong>al</strong>la gestione forest<strong>al</strong>e, il patrimonio potenzi<strong>al</strong>e di produzione di c<strong>al</strong>ore da fonte rinnovabile it<strong>al</strong>ianoè immenso, l’utilizzo di biomasse legnose per risc<strong>al</strong>damento domestico, specie per le case isolate, è già stimato oggi dell’ordinedei 20 milioni di tonnellate. Fiper è tra le associazioni promotrici del Coordinamento delle Associazioni delle RinnovabiliTermiche ed Efficienza Energetica – CARTE attu<strong>al</strong>mente impegnato nel sostenere l’attivazione delle diverse misure di sostegnoutilizzabili nell’intervento pubblico per le rinnovabili termiche in riferimento <strong>al</strong>l’attuazione del decreto n.28/<strong>2011</strong>.Il potenzi<strong>al</strong>e del Telerisc<strong>al</strong>damento a biomassaIl Piano di Azione Nazion<strong>al</strong>e ha previsto che, a regime, iltelerisc<strong>al</strong>damento possa contribuire dai 0,9 Milioni Tonnellatedi Petrolio Equiv<strong>al</strong>enti-Mtep di risparmio di energia primariaattu<strong>al</strong>i ai 2 Mtep se opportunamente supportato. Anche larecente bozza della Nuova Strategia Energetica- SEN proponeun più equilibrato bilanciamento tra le diverse fonti rinnovabili,con una particolare attenzione rivolta <strong>al</strong>le rinnovabili termiche,tra cui il telerisc<strong>al</strong>damento.Nel <strong>2011</strong>, FIPER ha avviato una prima indagine riguardante ilpotenzi<strong>al</strong>e di penetrazione del telerisc<strong>al</strong>damento a biomassa intutti i comuni it<strong>al</strong>iani appartenenti <strong>al</strong>le zone climatiche E- F, enon ancora metanizzati.Il potenzi<strong>al</strong>e per l’introduzione ex novo del telerisc<strong>al</strong>damento abiomassa riguarderebbe 801 comuni di cui <strong>31</strong>4 nella zonaclimatica E (51,23%) e 487 nella zona climatica F (47,429%).E’ importante sottolineare che perfino in comuni già metanizzatisono attuabili mini reti di telerisc<strong>al</strong>damento a biomassa laddoveesistano nuovi Piani di lottizzazione o dove la rete princip<strong>al</strong>e delmetano non è situata in prossimità (frazioni, borghi, v<strong>al</strong>lilater<strong>al</strong>i, ecc.), così come in <strong>al</strong>cuni comuni non censiti della zonaD. Se il Governo decidesse di promuovere anche solo 400impianti di telerisc<strong>al</strong>damento a biomassa co-generativi deipotenzi<strong>al</strong>i 801, le cui dimensioni variano tra 1-5 MW termici e0,3-1 MW elettrico, si potrebbe raggiungere una potenzatermica compresa tra 1.000-1500 MW termici, che garantirebbela disponibilità di 200-400 MW elettrici prodotti in cogenerazione,per un contributo in Mtep che varierebbe tra i0,83-1,67. Questi impianti necessiterebbero dai 3 ai 6 milioni ditonnellate di biomassa legnosa annui, stimati in un giro di affaricompreso tra i 180 - 360 milioni di Euro, considerando l’attu<strong>al</strong>eprezzo della biomassa di origine forest<strong>al</strong>e, necessari per iprossimi 20-30 anni. Si garantisce un indotto economico dimedio lungo periodo.Il v<strong>al</strong>ore dell’investimento si aggirerebbe tra i 2,5 – 4 miliardi diEuro, per la produzione e distribuzione di energia termica edacqua c<strong>al</strong>da presso i clienti fin<strong>al</strong>i dei 400 comuni e perl’immissione dell’energia elettrica in rete.Inoltre, è in fase di an<strong>al</strong>isi, la proposta secondo cui, laconnessione a reti di telerisc<strong>al</strong>damento, permetterebbe ai nuoviedifici di ottemperare <strong>al</strong>l’obbligo di raggiungere la quota del20% di impiego di fonti rinnovabili.Il ruolo della filiera biomassa - energia per laprevenzione rischi ambient<strong>al</strong>iIl ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha definito lo svilupposostenibile una delle priorità della sua Agenda politica. Il 7-8novembre 2012 è previsto l’appuntamento degli Stati Gener<strong>al</strong>idella così detta Green Economy, promosso d<strong>al</strong> Ministerodell’Ambiente per foc<strong>al</strong>izzare l’attenzione sulla necessità di unapolitica energetica it<strong>al</strong>iana a basso impatto ambient<strong>al</strong>e chepromuova le filiere nazion<strong>al</strong>i.In quest’ottica, ci preme sottolineare la sostenibilità ambient<strong>al</strong>edel telerisc<strong>al</strong>damento a biomassa anche <strong>al</strong>la luce delle ultimerecenti esondazioni e frane che hanno coinvolto <strong>al</strong>cuni comunidella Penisola.A partire d<strong>al</strong>l’esperienza FIPER, investire nel telerisc<strong>al</strong>damentoa biomassa permetterebbe di:1. promuovere la gestione forest<strong>al</strong>e sostenibile, garantire che ilmanto boschivo sia oggetto di cure coltur<strong>al</strong>i per difenderloda m<strong>al</strong>attie e parassiti, ricostituirlo a seguiti di danni daincendi. Si sono abbandonati d<strong>al</strong> dopoguerra circa 40milioni di ettari di bosco su un tot<strong>al</strong>e di 51 milioni. Inoltre sistima che solo il 30% dell’incremento annuo dei boschiit<strong>al</strong>iani viene utilizzato e questa percentu<strong>al</strong>e scende <strong>al</strong> 18%in Lombardia, come indicato in questo <strong>Rapporto</strong>. Il PattoBosco legno- energia promosso da Regione Lombardia èuno degli strumenti di concertazione attivi a livelloregion<strong>al</strong>e per gestire e v<strong>al</strong>orizzare le aree boschive, spessoframmentate nella proprietà, tra i diversi utilizzatori dellegno;2. diversificare le fonti di approvvigionamento e mitigare glieffetti climatici, riv<strong>al</strong>utare aree dismesse, i bordiautostrad<strong>al</strong>i per la produzione di biomassa e il recuperodella stessa d<strong>al</strong>la pulizia degli <strong>al</strong>vei fluvi<strong>al</strong>i, attuando misuredi prevenzione delle esondazioni;3. incoraggiare l’impiego di combustibili di qu<strong>al</strong>itàcaratterizzati da combustione di elevata efficienza e basseemissioni. In questo modo si limiterebbero le emissioni diPM10 nell’atmosfera.66


MODULO 5La difesa del boscoe la prevenzione delle c<strong>al</strong>amità67


Andamento meteorologico <strong>2011</strong>Il <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> un anno complessivamente mite e pocopiovoso, in controtendenza con il 2010. Aprile e maggio,oltre che da <strong>al</strong>te temperature, sono stati caratterizzate dapoche piogge. Inversione di tendenza a giugno, piovoso efresco e ancora fresco e qu<strong>al</strong>che pioggia nella secondaparte di luglio. C<strong>al</strong>do ad agosto con punte significative nellaterza decade. C<strong>al</strong>do e poche piogge anche ad inizio autunnocon temperature particolarmente elevate per la stagionetra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Pioggeautunn<strong>al</strong>i significative concentrate tra la terza decade diottobre e la prima parte di novembre poi tempo più stabilee mite d<strong>al</strong>la fine di novembre <strong>al</strong>la fine di <strong>dicembre</strong>.Gennaio ha avuto una prima parte caratterizzata datempo perturbato e temperature leggermente superiori<strong>al</strong>la norma, seguita da una seconda parte con tempo piùstabile e temperature nella norma sia sulla pianura sia suirilievi. In particolare, l’anom<strong>al</strong>ia termica positivaregistrata in quota tra il 13 ed il 19 ha fatto registraremassime anche superiori ai 13°/14°C fino a quote dibassa montagna mentre nell'ultima parte del mese quasiovunque si sono avuti i v<strong>al</strong>ori minimi annu<strong>al</strong>i (-7 °C inpianura e fino a -10 °C nel fondov<strong>al</strong>le V<strong>al</strong>tellinese).Complessivamente le precipitazioni sono state nellanorma o lievemente <strong>al</strong> disotto e per lo più concentratenell’unica fase perturbata del mese, registrata tra il 6 el’11. La neve è scesa fino in pianura solo il giorno 6,successivamente la presenza di un flusso sudoccident<strong>al</strong>emite ha portato ad un sensibile aumento dello zerotermico con nevicate solo a quote di media montagna.Nei primi 12 giorni di febbraio le condizionimeteorologiche sono state condizionate d<strong>al</strong>la presenza diun robusto anticiclone. Tra il 13 ed il 18 la presenza di unflusso sudoccident<strong>al</strong>e umido ed instabile ha dato pioggecontinue tra il 14 ed il 16. Sulla provincia di Lodi lagiornata più piovosa dell'anno è stata il 16 febbraio.Debole m<strong>al</strong>tempo tra il 20 ed il 22. Successivamente unanuova rimonta anticiclonica sull’Atlantico ha favorito, fino<strong>al</strong> giorno 26, un flusso di correnti settentrion<strong>al</strong>i piùfresche. Nel complesso le precipitazioni lombarde sonorisultate leggermente <strong>al</strong> disopra della norma econcentrate nella seconda parte del mese.Il clima di marzo è <strong>stato</strong> perlopiù mite. I giorni più freddidel mese si sono registrati la mattina del 1 e del 3, conprecipitazioni loc<strong>al</strong>mente nevose anche in pianura ecollina. Il periodo più perturbato del mese è peròavvenuto nella seconda decade quando, tra il 13 ed il 17,la duratura presenza di una struttura depressionaria hainfluenzato le condizioni meteorologiche sulla Lombardiadeterminando il 16 la giornata più piovosa per le provincedi Milano e Monza e Brianza. Nel periodo sopracitato sisono superati, in diverse aree della LombardiaOccident<strong>al</strong>e, i 100 mm di precipitazioni in 5 giorni. Apartire d<strong>al</strong> 20 marzo ha preso avvio una fase diperdurante assenza di precipitazioni “organizzate” che èproseguita anche nel successivo mese di aprile e per quasitutto il mese di maggio. Le precipitazioni della secondadecade sono state nevose solo sopra i 1000/1200 m s.l.m..Il mese di aprile è <strong>stato</strong> c<strong>al</strong>do e poco piovoso. La ragionedi questo anom<strong>al</strong>o e stabile comportamento si devericercare nella lunga presenza dell’anticiclone, che si èvenuto a trovare spesso sull’Europa occident<strong>al</strong>eproteggendo le regioni settentrion<strong>al</strong>i: loc<strong>al</strong>mente nellasua matrice includeva aria c<strong>al</strong>da di origine Nord-Africana.Una prima interruzione <strong>al</strong> dominio anticiclonico si è avutatra i giorni 12 e 17, con un c<strong>al</strong>o termico che sulla pianuraha portato solo deboli precipitazioni. Nuova contenutainterruzione tra il 26 ed il 30, con lieve c<strong>al</strong>o termico maprecipitazioni comunque scarse e concentrate in pochiepisodi, gener<strong>al</strong>mente sottoforma di tempor<strong>al</strong>i o rovesci.Per quanto riguarda le provincie di Como, Lecco, Varese eSondrio, si segn<strong>al</strong>a un episodio di interazione fra il flussoatmosferico e l'orografia che ha determinato il rinforzodei venti <strong>al</strong> suolo da nord-nordovest ed estesi episodi difavonio fino a quote di pianura.A maggio le condizioni meteorologiche non hanno subitodelle sostanzi<strong>al</strong>i modifiche rispetto <strong>al</strong>le condizioniregistrate nel mese precedente, quindi con temperaturesuperiori <strong>al</strong>le medie per tutto il periodo, con 2 “episodi dic<strong>al</strong>do” particolarmente significativi: il primo tra l’11 ed il13. Le precipitazioni sono risultate piuttosto esigue maverso fine mese si sono avuti i primi episodi di naturaconvettiva e tempor<strong>al</strong>esca dell'anno con v<strong>al</strong>ori osservati ilgiorno 27 in pianura loc<strong>al</strong>mente fino a 80-100 mm.Giugno ha mostrato caratteri primaverili fino a metàmese con precipitazioni loc<strong>al</strong>mente abbondanti etemperature complessivamente nella media diriferimento (periodo 1990-2010). Nelle prime 2settimane del mese in diverse loc<strong>al</strong>ità della pianura sisono raggiunti, o superati, i 150 mm di precipitazionecomplessiva, mentre per quello che riguarda letemperature solo loc<strong>al</strong>mente si sono superati i 30°C. Dametà mese le condizioni meteorologiche hanno subito unaparzi<strong>al</strong>e modifica: le temperature sono gradu<strong>al</strong>menteaumentate e le precipitazioni si sono fatte meno frequentisulla pianura, mentre sono risultate ancora abbondantisui rilevi.68


Luglio ha presentato caratteri “tardo-primaverili”piuttosto che da piena estate: brevi periodi di stabilità,precipitazioni, e temperature massime frequentementesotto i 30°C. Nel complesso la prima parte del mese èrisultata essere più c<strong>al</strong>da e più stabile. Nella secondaparte del mese la persistenza di una ampia strutturaciclonica sull’Europa ha favorito condizioni più instabili efresche sulla Lombardia e su gran parte del Nord-It<strong>al</strong>ia. Itempor<strong>al</strong>i più forti sono avvenuti il 19, il 23, il 24 ed il 27.Tra il 23 ed il 27 si sono registrate temperature frescheper la stagione con massime sostanzi<strong>al</strong>mente comprese inpianura tra i 25° ed i 28°C e minime tra i 14° ed i 16°C. Leprecipitazioni tot<strong>al</strong>i del mese sono state loc<strong>al</strong>mentesuperiori ai 300 mm sulle Pre<strong>al</strong>pi Centro-Occident<strong>al</strong>imentre sulla pianura sono state comprese tra i 30-50 mmnelle province di Milano, Pavia, Lodi e Cremona e i 90-120mm dell’Alta pianura centro-orient<strong>al</strong>e.La prima parte di agosto ha mostrato caratteri simili <strong>al</strong>mese precedente, con temperature nella norma eprecipitazioni sparse. Dopo Ferragosto le condizionimeteorologiche sono state condizionate d<strong>al</strong>la progressivaaffermazione di un “robusto” promontorio anticiclonicoche ha sostanzi<strong>al</strong>mente governato le condizionimeteorologiche region<strong>al</strong>i fino <strong>al</strong>la fine mese edeterminato <strong>al</strong>la fine un bilancio delle temperature versov<strong>al</strong>ori decisamente superiori <strong>al</strong>la norma. Le precipitazioniagostane, in pianura, sono risultate inferiori <strong>al</strong>le attese esolo loc<strong>al</strong>mente hanno raggiunto o superato i 50 mmtot<strong>al</strong>i, in molte aree di pianura le piogge sono risultateinvece inferiori ai 10 mm.Temperature superiori <strong>al</strong>la norma per settembre, inparticolare l’inizio del mese ha registrato temperaturepienamente estive, che non infrequentemente hannosuperato i 32°C di massima sulla pianura. Per quantoriguarda le precipitazioni, probabilmente anche grazie <strong>al</strong>buon apporto energetico evidenziato nella termica, sisono avuti episodi convettivi estremamente confinati neltempo ma di intensità forte. Sulla pianura Lombarda il 4ed il 5 di settembre un passaggio tempor<strong>al</strong>esco ha fattoosservare precipitazioni nel complesso moderate ecomprese tra i 25 ed i 110 mm. Gli eventi più intensi peròsi sono avuti fra le giornate del 17 e del 18, conprecipitazioni loc<strong>al</strong>mente molto forti su Pre<strong>al</strong>pi Centr<strong>al</strong>i esu parte della V<strong>al</strong>tellina; da segn<strong>al</strong>are picchi giorn<strong>al</strong>ierisuperiori a 150/180 mm sulla Bergamasca e la giornatapiù piovosa dell'anno per la province di Como, Lecco eSondrio; neve sull'Alta V<strong>al</strong>tellina oltre i 1700 metri.Una buona variabilità ha caratterizzato ottobre, che si èaperto con un regime di tempo stabile anticiclonico,ancora per certi versi estivo, ma con il transito di unfronte freddo fra il 7 e il 9 che ha fatto segnare una bruscadiminuzione delle temperature e un progressivopassaggio a condizioni tipicamente autunn<strong>al</strong>i a fine mese.Nel complesso le temperature mensili sono risultateessere in media con i v<strong>al</strong>ori attesi. Le precipitazioni sonorisultate essere mediamente <strong>al</strong>l'interno dei v<strong>al</strong>ori norm<strong>al</strong>iper il periodo ma è da segn<strong>al</strong>are il transito di un sistemadepressionario nei giorni fra il 24 e il 25, molto attivosull'It<strong>al</strong>ia Settentrion<strong>al</strong>e e in particolare sulla Liguriacome già riportato nel capitolo precedente, che inLombardia ha fatto segnare v<strong>al</strong>ori di precipitazionecumulata giorn<strong>al</strong>iera fra 80 e 100 mm sulle Pre<strong>al</strong>pi e il 25è stata la giornata più piovosa per le province di Brescia,Cremona e Mantova. La rotazione delle correnti da nord ilgiorno 7 ha determinato un marcato rinforzo dei venti <strong>al</strong>suolo in particolare su Milano e Brianza.Le prime due settimane di novembre sono statecaratterizzate da condizioni autunn<strong>al</strong>i con precipitazioniabbondanti; in particolare il giorno 5 è risultato il piùpiovoso dell’anno per le province di Pavia e Varese, con230 e 250 mm di pioggia nel varesotto e, nella primasettimana, ben 150 mm cumulati sulla città di Pavia.Le temperature medie mensili sono risultate leggermenteinferiori rispetto ai v<strong>al</strong>ori di riferimento e, nella secondaparte del mese, si sono avuti frequenti episodi di nebbiain pianura e nei fondov<strong>al</strong>le montani.Precipitazioni scarse e temperature miti per <strong>dicembre</strong>,anche se con loc<strong>al</strong>i episodi di freddo acuto sulla BassaPianura. Infatti, come ricordato nel capitolo precedentesul clima a livello glob<strong>al</strong>e, la circolazione atmosferica èstata in prev<strong>al</strong>enza di tipo anticiclonico con tempo <strong>al</strong> piùdebolmente perturbato e senza afflusso di masse d'ariafredda di origine polare. Le temperature inferiori e degnedi segn<strong>al</strong>azione si sono raggiunte a fine <strong>dicembre</strong> nelleprovince di Cremona, Mantova e Lodi con v<strong>al</strong>ori minimicompresi fra -5 °C e -7 °C. Le precipitazioni sono state piùfrequenti sui rilievi <strong>al</strong>pini, con qu<strong>al</strong>che nevicata ancheloc<strong>al</strong>mente abbondante; in pianura sono invece risultatepiù sporadiche e gener<strong>al</strong>mente scarse, con deboli nevicatesolo nella seconda parte del mese.Le temperature massime di una giornata di foehn: 24.12.<strong>2011</strong>69


Il panorama fitosanitario forest<strong>al</strong>eSuperficie colpita complessivaSuperficie colpita accorpataDEFINIZIONE IN APPENDICECosti sostenutiStima costi da sostenerendndndndPiante abbattute per Anoplophora 8.768Le informazioni qui riportate, ad esclusione del Tarloasiatico, sono basate sulle segn<strong>al</strong>azioni raccolte dagli entiforest<strong>al</strong>i e dai Consorzi Forest<strong>al</strong>i e trasmesse, su invitodella Direzione Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio diRegione Lombardia, tramite la “Scheda di segn<strong>al</strong>azionedanni biotici/abiotici <strong>2011</strong>”.Enticonsultati<strong>2011</strong>ComunitàMontaneEnti ParcoProvinceConsorziforest<strong>al</strong>iN° 23 24 12 24Contributipervenuti<strong>2011</strong>ComunitàmontaneEnti ParcoBG 2 1ProvinceConsorziforest<strong>al</strong>iBS 1 4CR 1LC 1 1LO 1 1PV 1 1SO 2 1tot<strong>al</strong>e 5 3 2 8% sul n° disoggetticonsultati21,7% 12,5% 16,6% 33,3%Nella maggior parte dei contributi pervenuti (n. 10) siriferisce la mancanza di eventi fitosanitari significativi dasegn<strong>al</strong>are a carico delle <strong>foreste</strong>.CINIPIDE DEL CASTAGNO (Dryocosmus kuriphilus)Come nel 2010, la campagna di monitoraggio si è apertacon una notevole serie di segn<strong>al</strong>azioni relative<strong>al</strong>l’osservazione della tipica sintomatologia del cinipidesul castagno. I soggetti maggiormente attivi in questa fasesono stati i castanicoltori, i proprietari di castagneti e itecnici di Enti forest<strong>al</strong>i.fronte di una quasi completa diffusione dell’insetto. È<strong>stato</strong> fissato un numero minimo di punti per provinciaappartenenti <strong>al</strong>la rete storica - 12 - ad eccezione dellaProvincia di Sondrio in cui il cinipide nel corso del 2009non era <strong>stato</strong> riscontrato e dove i punti di monitoraggiosono stati aumentati. Secondariamente le segn<strong>al</strong>azioniesterne sono state verificate in loco solo se provenienti daambiti speci<strong>al</strong>izzati, qu<strong>al</strong>i castagneti da frutto o nuoviimpianti, e non da aree boschive o selve natur<strong>al</strong>i.I siti monitorati sono stati complessivamente 107. Perogni punto indagato si è provveduto ad estendere leindagini anche agli immediati dintorni, creando così unbuffer di territorio avente non più solo v<strong>al</strong>enza puntu<strong>al</strong>ema coprente un’estensione maggiore rispetto a quellariportata sul cartaceo.La campagna di monitoraggio è stata attuata individuandoi referenti operativi dislocati nel territorio region<strong>al</strong>epresso le strutture periferiche ERSAF per la vera epropria azione di controllo in campo, in collaborazionecon gli Ispettori Fitosanitari competenti per territorio.Contemporaneamente sono state contattate le re<strong>al</strong>tàistituzion<strong>al</strong>i loc<strong>al</strong>i competenti per territorio, attivandouna sinergia collaborativa basata sullo scambio diinformazioni e sul reperimento di siti possibili perl’effettuazione dei rilievi: Province, Comunità Montane,Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato, Enti Parco, Associazioni loc<strong>al</strong>idi castanicoltori, Consorzi Forest<strong>al</strong>i sono stati contattatied “<strong>al</strong>lertati” sulla campagna di monitoraggio in atto; sonostate richieste informazioni sulla presenza di nuoviimpianti o di castagneti da frutto coltivati; infine moltiEnti e soprattutto proprietari privati sono stati informatidello <strong>stato</strong> delle conoscenze in Lombardia circa lapresenza dell’imenottero.Nel <strong>2011</strong> il numero dei comuni in cui è stata accertata lapresenza di Dryocosmus s<strong>al</strong>e a 216.Data la diffusione dell’imenottero g<strong>al</strong>ligeno in tutto oquasi l’habitat del castagno in Lombardia, è risultataevidente la necessità di impostare in <strong>al</strong>tro modo lacampagna <strong>2011</strong>, così come l’inutilità di mantenere la fittarete di punti di monitoraggio costruita negli ultimi anni, aGiovane ramo di castagno con g<strong>al</strong>le sviluppate sulle foglie70


Risultato delle indaginiA conclusione della campagna i rilievi effettuati risultano65, di cui 61 ad esito positivo.26171066BG BS CO LC SOSuddivisione per provincia dei punti di monitoraggioA fronte di una capillare diffusione di Dryocosmuskuriphilus in Lombardia, nel corso del <strong>2011</strong> si èriscontrata l’evoluzione dell’infestazione sui castagnetiv<strong>al</strong>tellinesi.La diffusione di Dryocosmus è ormai da ritenersi tot<strong>al</strong>e inRegione Lombardia; l’unica forma di lotta ipotizzabile èquella biologica attraverso il lancio del parassitoideantagonista, l’imenottero torimide Torymus sinesis.I lanci, iniziati nel 2008, sono proseguiti durante gli annicon differente intensità, dipendente di anno in anno d<strong>al</strong>ladisponibilità di materi<strong>al</strong>e biologico proveniente d<strong>al</strong>l’Enteconvenzionato con regione Lombardia, l’Università diTorino - Dipartimento V<strong>al</strong>orizzazione e Protezione delleRisorse. In affiancamento <strong>al</strong>la Convenzione con DIVAPRAè da ricordare l’avvio del progetto INTERREG “I castagnetidell’Insubria”.Il progetto "I castagneti dell'Insubria" interessa un'ampiaarea transfront<strong>al</strong>iera della zona Insubrica collocandosinella fascia che parte d<strong>al</strong> Verbano, nella provincia diVarese, fino <strong>al</strong>la V<strong>al</strong> Trompia bresciana.Il territorio Svizzero coinvolto è princip<strong>al</strong>menteidentificabile nel Cantone Ticino e, con diverse sezioni egruppi operativi anche nella V<strong>al</strong> Bregaglia grigionese.Raccorda quindi fra di loro quattro importanti Provincelombarde (Como, Lecco, Varese, Brescia), con i dueCantoni della Svizzera it<strong>al</strong>iana. Parte del progettoriguarda la situazione fitosanitaria dl castagno, attraversoazioni di lotta <strong>al</strong> cinipide e monitoraggio.Distribuzione dei siti di monitoraggio: in rosso i siti con presenzaaccertata (61), in verde i siti dove non è <strong>stato</strong> riscontrato (4)ComuneCastello CabiaglioRezzagoVarziUbi<strong>al</strong>e ClanezzoBovezzoMonte MarenzoProvinciaVACOPVBGBSLCComuni lombardi interessati dai lanci <strong>2011</strong> di Torymus sinensisDistribuzione geografica dei comuni infestati d<strong>al</strong> cinipideG<strong>al</strong>la sezionata a metà, da notare la presenza di <strong>al</strong>meno due larve71


normativa region<strong>al</strong>e di riferimento, confermandol’obbligatorietà della lotta attraverso il nuovo pianotrienn<strong>al</strong>e (Deliberazione di Giunta Region<strong>al</strong>e n. IX/2209del 14/09/<strong>2011</strong>) che incarica ERSAF dell’esecuzione degliinterventi di monitoraggio, abbattimento eriqu<strong>al</strong>ificazione.Azioni di monitoraggio e lottaCon l’avanzare della stagione le foglie disseccate e deformated<strong>al</strong>le g<strong>al</strong>le, cadono a terra.I monitoraggi condotti da ERSAF e le numerosesegn<strong>al</strong>azioni dei cittadini a seguito dell'intensa campagnainformativa hanno contribuito, per il <strong>2011</strong>, a delinearecon maggiore precisione la diffusione di Anoplophorachinensis sul territorio region<strong>al</strong>e.Le province infestate rimangono quelle di Milano, Como,Varese e Brescia e il numero delle municip<strong>al</strong>ità in cui èstata accertata la presenza di Anoplophora da 32 a 30.Nell’annu<strong>al</strong>ità <strong>2011</strong> sono state abbattute, in tutto ilterritorio region<strong>al</strong>e, 8.768 piante. Le operazioni diriqu<strong>al</strong>ificazione hanno previsto la messa a dimora di4.428 piante sostitutive appartenenti a specie nonsensibili ad Anoplophora chinensis.Lancio di Torimus sinesis nell’ambito del progetto Interreg“Castagno”, effettuato d<strong>al</strong> Servizio Fitosanitario Region<strong>al</strong>e.Larva di Anoplophora estratta da una radice di carpinoFi<strong>al</strong>e contenenti <strong>al</strong>cuni campioni di Torimus sinesisTARLO ASIATICO (Anoplophora s.pl.)Il Decreto Region<strong>al</strong>e n. 4379 del 27 aprile 2010 - “Misureregion<strong>al</strong>i di controllo ed eradicazione di Anoplophorachinensis in Regione Lombardia” - in recepimento dellaDecisione Comunitaria 840/2008/EC, aggiorna laAbbattimento in Tree-Climbing di una pianta problematica72


NEMATODE DEL PINO (Bursaphelenchus xylophilus)Il monitoraggio annu<strong>al</strong>e relativo <strong>al</strong> nematode del pino,organismo nocivo non presente in It<strong>al</strong>ia mapotenzi<strong>al</strong>mente pericolosissimo per le nostre pinete, ècontinuato anche nel corso del <strong>2011</strong>.Il monitoraggio si è rivolto prev<strong>al</strong>entemente <strong>al</strong>l’ambitoforest<strong>al</strong>e. Alcuni prelievi sono stati effettuati incorrispondenza di punti di ingresso di materi<strong>al</strong>e legnoso obanc<strong>al</strong>i. L’attività di rilievo è stata eseguita da person<strong>al</strong>eERSAF incaricato accompagnato da Ispettori fitosanitariche hanno, per ogni sito visitato, redatto un verb<strong>al</strong>euffici<strong>al</strong>e di ispezione; nell’ambito di ogni sito sono inoltrestati prelevati diversi campioni, ognuno dei qu<strong>al</strong>i inviato<strong>al</strong> competente laboratorio e accompagnato da una schedadi prelievo.I siti indagati in bosco (monitoraggio gener<strong>al</strong>e) o pressoaziende di trasformazione (monitoraggio aree a rischio)sono stati complessivamente 46. Non sono stati trovaticampioni positivi.Nella seguente tabella vengono esplicitate le areeindagate.91087IL CANCRO RESINOSO DEL PINO (Gibberella circinata)Nel <strong>2011</strong> è partita la seconda campagna di monitoraggionei confronti di Gibberella circinata o Cancro resinoso delPino, ascomicete appartenente <strong>al</strong>la famiglia delleNectriacee e inserita nella Lista A1 dell’Oepp(Organisation Européenne et Méditerranéenne pour laProtection des Plantes) e non ancora presente in It<strong>al</strong>ia.Si è provveduto ad eseguire azioni di monitoraggiocorrispondenti per lo più <strong>al</strong>le aree già individuate per ilnematode del Pino, con prelievo di campioni chepotevano supporre una sintomatologia sospetta, esuccessivo invio <strong>al</strong> Laboratorio Fitopatologico Region<strong>al</strong>edi Minoprio.I siti indagati in bosco (monitoraggio gener<strong>al</strong>e) o pressoaziende di trasformazione (monitoraggio aree a rischio)sono stati complessivamente 42.79128544511BG BS CO LC LO SO VASuddivisione per provincia dei punti di monitoraggioBG BS CO LC LO PV SOSuddivisione per provincia dei siti di monitoraggiDistribuzione dei siti di monitoraggio: in verde scuro i siti conprelievo (26), in verde chiaro i siti senza prelievo (20)Distribuzione dei siti di monitoraggio: in blu i siti con prelievo(16), in azzurro i siti senza prelievo (26). Data l’elevata sc<strong>al</strong>a dirappresentazione molti punti risultano sovrapposti eindistinguibili (n.d.a.)73


PHYTOPHTHORA RAMORUMIn Lombardia la campagna di monitoraggio di questopatogeno di specie ornament<strong>al</strong>i e forest<strong>al</strong>i è iniziata nel2010 in siti boschivi in cui fossero presenti speciesensibili (tipicamente Frassino maggiore, Castagno,Quercia). Confermata nel <strong>2011</strong>, la campagna dimonitoraggio, ha previsto <strong>al</strong>cune aree di rilievo anche inambito natur<strong>al</strong>e, in corrispondenza delle aree prescelteper il monitoraggio del cinipide del castagno. I sitiindagati nell’anno <strong>2011</strong> sono stati 45.15127541 11BG BS CO CR LO MN PV VASuddivisione per provincia dei siti di monitoraggioBOSTRICO DELL’ABETE ROSSO(Ips typographus)Segn<strong>al</strong>azioni di nuovi focolai con danno elevato etendenza dinamica in crescita si riferiscono <strong>al</strong>laV<strong>al</strong>brembana, in cui nel Comune di Branzi, è già <strong>stato</strong>re<strong>al</strong>izzato un taglio su 17ha. Le princip<strong>al</strong>i segn<strong>al</strong>azionipervenute richiamano situazioni pregresse che perduranocon danno medio elevato e tendenza dinamica in aumentoin V<strong>al</strong> Camonica (Comune di Esine su ca. 30ha) e nelterritorio del Sebino bresciano (Comune di Zone ca.35ha), mentre stabile risulta la situazione ad Ornica, V<strong>al</strong>ledell’Inferno e Pianella, in V<strong>al</strong>brembana (ca.9.5ha di sup).CASTNIDE DELLE PALME (Paysandisia archon)Paysandisia archon (Burmeister, 1880) è il nome di unlepidottero della famiglia Castniidae di originesudamericana, introdotto nel 2001 in Europa esuccessivamente ritrovata anche in It<strong>al</strong>ia.Nei luoghi di origine il suo habitat preferenzi<strong>al</strong>e èrappresentato dai p<strong>al</strong>meti tropic<strong>al</strong>i o sub-tropic<strong>al</strong>i, ocomunque da zone verdi a vegetazione mista, in cui sianopresenti piante di p<strong>al</strong>ma. In Europa, la specie si stadiffondendo sulle fasce costiere, in corrispondenza deifilari di p<strong>al</strong>me delle zone rivierasche. La specie risultainsediata prev<strong>al</strong>entemente su piante di Trachycarpusfortunei (ex Chamaerops excelsa) e Chamaerops humilis.La presenza di Paysandisia archon è stata accertata nel2010 in seguito <strong>al</strong>l’individuazione di sintomi su p<strong>al</strong>me nelComune di Toscolano Maderno (BS) ad opera delperson<strong>al</strong>e fitosanitario di ERSAF. L’infestazione è stataconfermata da successive segn<strong>al</strong>azioni - pervenute <strong>al</strong>Servizio Fitosanitario Region<strong>al</strong>e nella primavera <strong>2011</strong> -inoltrate da privati che constatavano sintomi anom<strong>al</strong>i esegni di m<strong>al</strong>essere sulle proprie p<strong>al</strong>me.Attività di monitoraggioDistribuzione dei siti di monitoraggio: in rosso i siti conprelievo (10), in gi<strong>al</strong>lo i siti senza prelievo (35).BOSTRICO DEL PINO (Ips acuminatus)La diffusione del bostrico nelle formazioni con pinosilvestre perdura a tutto il <strong>2011</strong>. Non emerge d<strong>al</strong>lesegn<strong>al</strong>azioni pervenute e d<strong>al</strong> confronto coi dati pregressiun significativo ampliamento delle superficicomplessivamente coinvolte.74In accordo con la normativa di riferimento (Direttiva2009/7/CE del 10 febbraio 2009 della Commissione eDecreto del MIPAAF del 07/09/2009 di recepimento dellaDirettiva 2009/7/CE) pur non sussistendo <strong>al</strong>cun obbligodi lotta obbligatoria, il Sevizo Fitosanitario Region<strong>al</strong>e hapredisposto un buffer del raggio di 1 km dai punti in cui èstata accertata la presenza di Paysandisia archon. Entrot<strong>al</strong>e raggio è <strong>stato</strong> effettuato un capillare monitoraggiodelle p<strong>al</strong>me presenti.Contestu<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’attività di monitoraggio delle singolepiante si è provveduto <strong>al</strong>la compilazione di una schedacartacea di rilevazione sulla qu<strong>al</strong>e sono state riportateinformazioni relative <strong>al</strong>la classificazione e <strong>al</strong>l’ubicazionedi ciascuna pianta. Inoltre, tutti gli individui appartenenti<strong>al</strong>le specie sensibili sono stati loc<strong>al</strong>izzati e memorizzatimediante strumentazione GPS.


Risultati e statisticheLe p<strong>al</strong>me monitorate sono state complessivamente 2.115,su una superficie tot<strong>al</strong>e di quasi 5,3 ha. Delle p<strong>al</strong>mecontrollate 1<strong>31</strong> sono risultate sintomatiche.2%21%4%73%chamaerops humilisTrachicarpus fortuneiPhoenix canariensisWashingtonia filiferaRipartizione per specie delle piante monitorate (percentu<strong>al</strong>e)La quasi tot<strong>al</strong>ità delle p<strong>al</strong>me risultate sintomatiche (129su 1<strong>31</strong>) appartiene <strong>al</strong>la specie Trachycarpus fortunei;sono stati riscontrati sintomi anche su un esemplare diChamaerops humilis e su una Washingtonia filifera;tot<strong>al</strong>mente asintomatico il genere Phoenix.Si ritiene doveroso segn<strong>al</strong>are la difficoltà riscontrata nelmonitorare – spesso da un unico punto di osservazione -piante di grandi dimensioni qu<strong>al</strong>i Phoenix e Washingtonia.Perforazioni di Paysandisia archon su giovani foglie di p<strong>al</strong>manon ancora distese75


Eventi meteorologici intensiNei comprensori boschivi dell’Alta V<strong>al</strong>tellina sono statisegn<strong>al</strong>ati danni a seguito d<strong>al</strong>la nevicata precoce del 19/20settembre.Le coniferete fino <strong>al</strong>la quota dei 2000 m/slm sono statesensibilmente colpite. Danni elevati, sono stati segn<strong>al</strong>atiin Comune di V<strong>al</strong>furva (ca.240ha di superficie accorpata,ca.7000 piante colpite e 2500 sottomisura) e Bormio(ca.68 ha di superficie accorpata, ca.2000piante colpite e300 sottomisura).In Comune di V<strong>al</strong>didentro i danni hanno interessatomaggiormente i soprassuoli a prev<strong>al</strong>enza di mugo per unasuperficie complessiva di ca. 145ha, mentre in Comune diGrosio (So) sono stati coinvolti lariceti in uncomprensorio di ca. 20ha, per una superficie accorpata dica. 6ha, con sradicamento o stroncatura del 5-10% degli<strong>al</strong>beri presenti.PSR - MISURA 226 “RICOSTITUZIONE DEL POTENZIALEFORESTALE E INTERVENTI PREVENTIVI”Durante il corso del <strong>2011</strong>, è stata riaperta la Misura 226(Reg. CE 1698/2005) <strong>al</strong> cui interno è presente la tipologiadestinata <strong>al</strong> “Ripristino e ricostituzione di boschidanneggiati da disastri natur<strong>al</strong>i e da incendi”. D<strong>al</strong>l’esamedelle domande di contributo pervenute tramite SIARL nonè <strong>stato</strong> possibile estrapolare una statistica significativa, inquanto i titoli dei progetti presentati non evidenzianocompiutamente il contesto di intervento. Resta inoltrevero che gli interventi possono riguardare situazionitempor<strong>al</strong>mente re<strong>al</strong>izzatesi in un periodo antecedente <strong>al</strong><strong>2011</strong>.provinciaImportorichiestoImportoammessoContributoammessoBS € 426.470,40 € 372.866,80 € 335.580,12CO € 29.250,00 € 29.250,00 € 26.325,00tot<strong>al</strong>eregion<strong>al</strong>e€ 455.720,40 € 402.116,80 € 361.905,12Schianto nella Riserva region<strong>al</strong>e “Bosco dei Bordighi” (SO)– Foto di Roberto TonettiPSR 2007-2013 Misura 226.A1 – fonte SIARL.76


Incendi boschiviScheda re<strong>al</strong>izzata in collaborazione colCorpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato e DG Protezione CivileNumero incendi 228Superficie percorsa d<strong>al</strong> fuoco 1.266 ha- di cui boscata 602 haPerson<strong>al</strong>e intervenuto 3.551Mezzi utilizzati per lotta attiva 739Mese più colpitoaprileLa materia degli incendi boschivi è regolata a livellonazion<strong>al</strong>e d<strong>al</strong>la Legge 353 del 21/11/2000 “Legge quadroin materia di incendi boschivi” che affida <strong>al</strong>le regioni ilcompito di coordinare l’attività di previsione, prevenzionee lotta attiva contro gli incendi boschivi; a livelloregion<strong>al</strong>e la normativa di riferimento è rappresentatad<strong>al</strong>la l.r. <strong>31</strong>/2008 “Testo unico delle leggi region<strong>al</strong>i in36838518426115626415<strong>31</strong>3681228materia di agricoltura, <strong>foreste</strong>, pesca e sviluppo rur<strong>al</strong>e”.Regione Lombardia è attivamente impegnata nel settoredell’antincendio boschivo e dispone del “Piano region<strong>al</strong>edelle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agliincendi boschivi”, predisposto in ottemperanza <strong>al</strong>la Legge353/2000 e approvato con dgr n. VIII/10775 del11/12/2009, con v<strong>al</strong>idità trienn<strong>al</strong>e, attu<strong>al</strong>mente in fase direvisione. Il Piano è lo strumento attraverso cui RegioneLombardia definisce organizzazione e coordinamentodell’attività antincendio, consentendo di affrontareefficacemente il fenomeno grazie ad una elevata sinergiadegli Enti preposti <strong>al</strong>l’AIB.ANDAMENTO INCENDI <strong>2011</strong>Quest’anno si sono registrati 228 incendi boschivi chehanno percorso complessivamente 1.266 ettari, di cui 602boscati (47,55 %).Il <strong>2011</strong> si caratterizza, nella media del decennio (222incendi/anno), per un elevato numero di eventi, con unforte aumento in controtendenza rispetto ai4 anniprecedenti: quasi il triplo degli eventi rispetto <strong>al</strong> 2010 e146 incendi in più.8007006005004003002001000Numero di incendi (in ordinata) della serie storica 1979-<strong>2011</strong>.Numero di incendi del decennio 2002-<strong>2011</strong>. La linea rossarappresenta la media degli incendi per anno.4.9191.460Superficie bruciata in ettari per anno negli incendi del decennio2002-<strong>2011</strong>. La linea rossa rappresenta la media della superficiebruciata per anno.749Anche la superficie bruciata è in aumento con 949 ha inpiù rispetto <strong>al</strong> precedente anno e molto prossima <strong>al</strong>lamedia dell’ultimo decennio.L’andamento descritto è in primo luogo riconducibile <strong>al</strong>lasituazione meteorologica: il mese di aprile <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong>caratterizzato da prev<strong>al</strong>enti condizioni di stabilitàatmosferica, legate <strong>al</strong>la presenza di aree di <strong>al</strong>ta pressionesul Mediterraneo e sull’Europa centroccident<strong>al</strong>e chehanno influenzato anche la nostra regione, accompagnateda un regime di correnti nord-occident<strong>al</strong>i che hannogenerato frequenti rinforzi della ventilazione <strong>al</strong> suolo aprev<strong>al</strong>ente carattere di foehn, soprattutto nelle v<strong>al</strong>late<strong>al</strong>pine e pre<strong>al</strong>pine.1.0928101.6081.141392 <strong>31</strong>71.266L’assenza di piogge significative (fino <strong>al</strong>l’80 % in meno)che ha interessato tutto il territorio region<strong>al</strong>e per granparte del mese (oltre 90 mm di deficit sulla fasciapre<strong>al</strong>pina con picchi fino a 140 mm sul Nordovest) si è77


aggiunta ai bassi quantitativi registrati nel periodoinvern<strong>al</strong>e.Anche le temperature hanno risentito della persistenza dicondizioni anticicloniche, del buon soleggiamento e deglieffetti di foehn, mantenendosi su v<strong>al</strong>ori elevati <strong>al</strong> di sopradella norma del mese di aprile (in media di 3-5 °C, conv<strong>al</strong>ori anche superiori sulla fascia pre<strong>al</strong>pina) e con punteprossime a temperature di piena estate (fino a <strong>31</strong>-33 °C)nella prima metà del mese.L’assenza di precipitazioni e la bassa umidità dell’ariauniti <strong>al</strong>le <strong>al</strong>te temperature hanno favorito la maggioresecchezza del combustibile veget<strong>al</strong>e disponibile.La presenza di t<strong>al</strong>i condizioni è dimostrata dai v<strong>al</strong>oriraggiunti d<strong>al</strong> grado di pericolo meteo indicato d<strong>al</strong>l’indicemeteorologico FWI che si è mantenuto su v<strong>al</strong>ori elevati,configurando condizioni particolarmente favorevoli<strong>al</strong>l’innesco e <strong>al</strong>la propagazione di incendi boschivi e con laconseguente emissione di frequenti <strong>al</strong>lerte (Avviso dicriticità per rischio incendi boschivi) da parte del CentroFunzion<strong>al</strong>e Monitoraggio Rischi della S<strong>al</strong>a operativa diProtezione civile della Regione Lombardia.70%60%50%40%30%20%10%0%0-1 > 1-5 >5-10 >10-50 >50-100 >100Distribuzione percentu<strong>al</strong>e del numero degli incendi boschivi nel<strong>2011</strong> per classe di estensione (superficie tot<strong>al</strong>e percorsa)Nel <strong>2011</strong> la provincia maggiormente interessata d<strong>al</strong>fenomeno degli incendi boschivi in termini sia di numero,sia di superficie percorsa, è stata quella di Como, seguitada quella di Brescia e di Bergamo.481378Per quanto concerne la distribuzione tempor<strong>al</strong>e deglieventi, la primavera si conferma come il periodomaggiormente interessato dagli eventi. Nel dettaglioaprile è il mese caratterizzato d<strong>al</strong>la maggior frequenza dieventi, circa il 43% del tot<strong>al</strong>e dell’anno e d<strong>al</strong>la maggiorsuperficie percorsa d<strong>al</strong> fuoco, circa 830 ha di superficiebruciata, di cui oltre 321 ha riconducibili a 4 eventi digrandi dimensioni, compresi tra 70 e 90 ha. Nei mesi difebbraio e marzo si sono verificati rispettivamente il 13%e il 16% dei restanti eventi.30287507029 402 4 3 162<strong>31</strong>13 13BG BS CO LC MI PV SO VADistribuzione provinci<strong>al</strong>e degli incendi boschivi <strong>2011</strong>: in rosso ilnumero degli eventi, in grigio la superficie percorsa in ettari.9008007006005004003002001000GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC50%45%40%35%30%25%20%15%10%5%0%Nell’ambito della lotta attiva, gli sforzi compiuti a livelloregion<strong>al</strong>e per contrastare il fenomeno degli incendiboschivi possono essere espressi in termini di person<strong>al</strong>e,mezzi e attrezzature impegnati nelle attività dispegnimento.Superficie percorsa d<strong>al</strong> fuoco% incendiDistribuzione percentu<strong>al</strong>e mensile degli incendi boschivi <strong>2011</strong>La distribuzione degli eventi per classi dimension<strong>al</strong>i rivelache oltre il 60% degli incendi ha una superficie inferiore aun ettaro. Molto esiguo è il numero di incendi che hannopercorso più di 10 ettari, mentre non si sono verificati“eventi straordinari”, ossia incendi su una superficiesuperiore a 100 ha.78


COLPOSEDOLOSEEsercitazione AIB a Duno (VA), (Foto di Alessandro De Buck)Nel <strong>2011</strong> la lotta agli incendi ha visto complessivamentela partecipazione di 3.551 operatori, di cui 488appartenenti <strong>al</strong> Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato; il numero dimezzi impiegati nelle attività di spegnimento è riassuntonella successiva tabella.TIPOLOGIA MEZZONUMEROModulo AIB 3,5t 84Elicottero region<strong>al</strong>e 135Canadair 24Elicottero S64F 32Altri elicotteri 9Mezzi impiegati nelle attività di spegnimento incendi <strong>2011</strong>CAUSE D’INCENDIOLe cause d’incendio sono indagate da appositi nuclei diindagine del CFS; d<strong>al</strong> 2000 è attivo il Nucleo InvestigativoAntincendi Boschivi (N.I.A.B.), struttura centr<strong>al</strong>especi<strong>al</strong>izzata per potenziare e indirizzare l’attivitàcomplessiva di lotta ai reati di incendio boschivo.Per la Lombardia, così come nel resto dell’It<strong>al</strong>ia, ilfenomeno degli incendi è legato <strong>al</strong>la presenza antropica,infatti il 60% degli inneschi ha avuto origine dolosa, ossiacon volontarietà, mentre in oltre il 15% l’origine ècolposa; aspetto che fa presumere una insufficienteattenzione della popolazione <strong>al</strong> rischio incendi boschivi.CAUSA N°causati da fulmini 1causati da attività agricole e forest<strong>al</strong>i per la ripulitura diincolti, per eliminare i residui veget<strong>al</strong>i, per la rinnovazione 25del pascolo, per la bruciatura delle stoppiecausati da attività ricreative e turistiche 4causati da fuochi pirotecnici, lanci di petardi o razzi,brillamento di mine o esplosivicausati d<strong>al</strong>l’uso di apparecchi a motore, a fiamma, elettricio meccanicicausati da bruciature di rifiuti in discariche abusive 2causati da cattiva manutenzione di elettrodotti o d<strong>al</strong>larottura e caduta di conduttorideterminati da cause colpose non ben definite 1apertura o rinnovazione del pascolo a mezzo del fuoco 54causati per trarre guadagno d<strong>al</strong>la scomparsa dellavegetazione ai fini di coltivazione agricolacausati da fatti riconducibili a questioni di caccia ebracconaggiocausati da fatti riconducibili <strong>al</strong>la raccolta di prodotticonseguenti <strong>al</strong> passaggio del fuococausati da conflitti o vendette person<strong>al</strong>i 5causati per gioco o divertimento 4causati turbe psicologico comportament<strong>al</strong>i o piromania 23cause dolose non ben definite 32non è individuabile la motivazione che ha dato origine<strong>al</strong>l’incendioTOTALE 228Causa di innesco degli incendi boschivi nel <strong>2011</strong>(Fonte – Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato)Controlli effettuati 933Persone controllate 188Denunce a persone 16Arresti 0Sanzioni amministrative 120Importo sanzioni amministrative € 119.720,71112120251Risultati delle attività di polizia svolta d<strong>al</strong> CFS nel settore AIB(Fonte – Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato)dubbie22,27%fulmini0,44%dolose61,57%colpose15,72%IL COSTO DEGLI INCENDI BOSCHIVIPer la quantificazione del costo generato d<strong>al</strong>l’attività dicontrasto e lotta agli incendi boschivi è possibile fareriferimento <strong>al</strong>le diverse voci di spesa che annu<strong>al</strong>mentevengono sostenute per i diversi settori di interventodell’antincendio boschivo.Distribuzione percentu<strong>al</strong>e per causa di innesco degli incendiboschivi nel <strong>2011</strong>I finanziamenti stanziati da Regione Lombardia - D.G.Protezione Civile, Polizia Loc<strong>al</strong>e e Sicurezza, nel <strong>2011</strong> perle attività di previsione, prevenzione, ripristino e lottaattiva sono di seguito illustrati:79


SPESA ANNUA (€)ATTIVITÀ <strong>2011</strong> FINANZIATE2.546.987 - Lotta attiva (D.P.I., attrezzature, uso dielicotteri ed aerei)- Formazione dei volontari858.170 - Manutenzione impianti tecnologici(radio e telecamere <strong>al</strong>l’infrarosso)300.000 - Convenzioni con CFS264.751 - Altro (Canone per uso frequenze radioAIB, contratti affitto postazioni radio,utenze elettriche e telefoniche perradio e infrarosso)Finanziamenti stanziati da Regione LombardiaSi riscontra rispetto <strong>al</strong>l’anno precedente un forte aumentodei costi relativi <strong>al</strong>l’uso di elicotteri e <strong>al</strong>la gestione degliimpianti tecnologici.incendi boschivi in termini sia di numero sia di superficiepercorsa rispetto <strong>al</strong>l’anno precedente. La situazionedescritta si pone in controtendenza rispetto<strong>al</strong>l’andamento decrescente segn<strong>al</strong>ato l’anno precedentesulla base del confronto dei dati relativi <strong>al</strong> biennio 2008-2009.RegioneLombardiaNumeroincendi2010 <strong>2011</strong>SuperficiepercorsaNumeroincendiSuperficiepercorsa82 <strong>31</strong>7 228 1.266It<strong>al</strong>ia 4.884 46.537 8.181 72.007Confronto tra dati nazion<strong>al</strong>i e region<strong>al</strong>iREVISIONE DEL PIANO AIB REGIONALENell’anno <strong>2011</strong> hanno avuto inizio le attività di revisioneed aggiornamento del “Piano region<strong>al</strong>e di previsione,prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi” cheavrà v<strong>al</strong>idità d<strong>al</strong> 2013 <strong>al</strong> 2015.CONFRONTO SITUAZIONE REGIONALE E NAZIONALEIl confronto fra la tendenza region<strong>al</strong>e e quella it<strong>al</strong>iana èeffettuato sulla base del numero di incendi e dellasuperficie percorsa.La superficie media dell’incendio per la RegioneLombardia si attesta nel <strong>2011</strong> a 5.53 ha, <strong>al</strong> di sotto dellamedia nazion<strong>al</strong>e che raggiunge invece i 8,8 ha.Foto di Alessandro De BuckNel <strong>2011</strong> si constata, a livello sia region<strong>al</strong>e che nazion<strong>al</strong>e,un forte aumento dell’incidenza del fenomeno degli80


INCENDI DOLOSI (Pen)INCENDI COLPOSI (Pen)INCENDI ACCIDENTALIO DUBBIIlleciti amministrativi AIBIRREGOLARITÁ NEI TAGLI(amm.vo)IRREGOLARITÁ NELLETRASFORMAZIONI(amm.vo) DisboscamentiDissodamenti e vincoloidrogeologicoALTRO AMM.VO(Pascolo)RACCOLTA/DISTRUZIONEFLORA PROTETTA EFRUTTI (amm.vo)RACCOLTA/DISTRUZIONEFUNGHI E TARTUFI(amm.vo)ALTRO (Fuoristrada)BRACCONAGGIO (Pen)SEMPLICI IRREGOLARITÁNELL'ATTIVITÁ DI CACCIA(Amm.vo)ILLECITI FORESTALI <strong>2011</strong>Illeciti forest<strong>al</strong>ia cura del Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Statoa carico del soprassuolo 954a carico di flora e funghi 354a carico della fauna 258Esaminando come primo elemento l'andamento degliincendi boschivi nel <strong>2011</strong>, si nota un netto incremento siaper numero sia per estensione; si viene così ad invertire latendenza in c<strong>al</strong>o che si era avuto negli anni 2009 e 2010:il fenomeno è chiaramente connesso in gran parte<strong>al</strong>l'andamento meteorologico ed in particolare <strong>al</strong>le scarseo assenti precipitazioni che hanno caratterizzato ilperiodo autunno-inverno 2010-<strong>2011</strong>.Le province interessate da incendi sono chiaramentequelle a maggior diffusione della copertura forest<strong>al</strong>e,anche per l'anno in esame spicca il grande numero diincendi in provincia di Como, in aree caratterizzate dadiffusa attività pastorizia: più del 70% della superficiepercorsa d<strong>al</strong> fuoco in questa provincia riguarda aree nonboschive.Come sempre, la distribuzione geografica <strong>al</strong>l'interno dellaregione mostra una netta prev<strong>al</strong>enza del fenomeno nellearee pre<strong>al</strong>pine e <strong>al</strong>pine. Si tratta per la grandemaggioranza di incendi di piccole dimensioni, il che,considerate le condizioni climatiche particolarmenteavverse, dimostra la buona efficienza dell'organizzazione.Passando ad esaminare gli illeciti relativi <strong>al</strong> soprassuolo, idati sono abbastanza in linea con quelli degli anniprecedenti, con leggere flessioni o incrementi sui diversisettori. Si nota un decremento delle trasformazioni di usodel bosco illecite, con un leggero aumento degli illeciticonnessi <strong>al</strong>le utilizzazioni.Per una migliore comprensione dei diversi fenomeni,come nello scorso anno si sono separati i dati relativi aiveri e propri disboscamenti (ovvero le trasformazioni diuso del suolo come definite d<strong>al</strong>l'art. 43 della l.r. <strong>31</strong>/2008 esuccessive modifiche e integrazioni), dai dati relativi ailleciti generici di dissodamento e mancato rispetto delvincolo idrogeologico. Come si può notare, letrasformazioni illecite sono numericamente molto menorilevanti, ma bisogna ricordare che, interessando unambito tutelato anche d<strong>al</strong>la normativa in materiapaesistica, esse costituiscono anche un reato pen<strong>al</strong>e.A fronte di un significativo c<strong>al</strong>o di illeciti sulla floraprotetta, si ha poi un incremento negli illeciti relativi araccolta funghi e tartufi; si tratta comunque di datiassolutamente fisiologici, come pure fisiologico appare ilc<strong>al</strong>o negli illeciti connessi <strong>al</strong>l'uso di fuoristrada, che inogni caso appare numericamente molto rilevante.Infine, si nota anche in materia di fauna omeoterma unasostanzi<strong>al</strong>e stabilità degli illeciti riscontrati, sia a livellodegli illeciti pen<strong>al</strong>i che di quelli amministrativi. Anche perquest'anno l'elevata percentu<strong>al</strong>e di illeciti in materiavenatoria riscontrabile in provincia di Brescia deve esserecollegata <strong>al</strong>l'operazione nazion<strong>al</strong>e “pettirosso”, con forteincremento delle attività di controllo su t<strong>al</strong>e provincia.ILLECITI A CARICO DISOPRASSUOLO FLORA E FUNGHI FAUNABG 13 6 11 40 64 7 48 4 0 28 65 6 17BS 29 10 11 12 79 5 112 0 2 10 87 139 69CO 53 2 15 9 21 0 13 16 0 6 28 0 0CR 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6 0 0 5LC 22 3 4 15 33 0 4 0 0 0 17 0 1LO 0 0 0 0 4 0 0 0 0 5 0 0 2MN 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 3MI+MB 1 1 0 0 9 0 1 0 0 0 0 0 2PV 1 1 1 6 52 0 1 0 3 0 14 3 8SO 15 8 7 0 23 5 44 2 0 6 33 2 0VA 6 4 3 0 84 4 8 1 1 4 39 1 0TOTALEREGIONALE 140 35 52 82 370 21 2<strong>31</strong> 23 6 65 283 151 107differenza d<strong>al</strong>2010 +91 +16 +38 -5 +52 -14 -76 -5 -24 +17 -143 -24 -4differenza %d<strong>al</strong> 2010 +186% +84% +271% -6% +16% -40% -25% -18% -80% +35% -34% -14% -4%Illeciti forest<strong>al</strong>i riscontrati nel corso del <strong>2011</strong>. (Fonte - Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato)81


Introiti delle sanzioni per danni ai boschi Introitato nel <strong>2011</strong> € 1.012.966,33In caso di danni <strong>al</strong>le <strong>foreste</strong> o ai terreni soggetti a vincoloidrogeologico, la Legge Region<strong>al</strong>e. n. <strong>31</strong>/2008 prevede<strong>al</strong>l'art. 61 specifiche sanzioni.Queste sanzioni, anche se irrogate d<strong>al</strong> Corpo forest<strong>al</strong>edello Stato o d<strong>al</strong>le Guardie ecologiche volontarie, sonointroitate dagli "Enti forest<strong>al</strong>i", ossia dagli enti gestori deiparchi e delle riserve region<strong>al</strong>i e, nel territorio esterno,d<strong>al</strong>le comunità montane o, ove mancanti, d<strong>al</strong>le province.PARCHI16%COMUNITA'MONTANE48%PROVINCE36%L'art. 18 comma 2 del Regolamento Region<strong>al</strong>e n. 5/2007impone che gli introiti delle sanzioni siano destinati ascopi precisi, ossia:Ripartizione percentu<strong>al</strong>e delle sanzioni <strong>2011</strong> per tipo di Entea) <strong>al</strong>le cure coltur<strong>al</strong>i dei boschi previste d<strong>al</strong>lapianificazione forest<strong>al</strong>e di cui <strong>al</strong>l’articolo 47 dell<strong>al</strong>.r. <strong>31</strong>/2008;30012b) ad opere di pronto intervento di cui <strong>al</strong>l'articolo 52,comma 3, della l.r. <strong>31</strong>/2008;c) <strong>al</strong>la creazione di nuovi boschi;d) <strong>al</strong>la manutenzione delle opere di sistemazioneidraulico-forest<strong>al</strong>e esistenti;25020015010010864d bis)<strong>al</strong>la prima stesura dei piani di indirizzo forest<strong>al</strong>e;502dter) ad iniziative di informazione, divulgazione eassistenza tecnica sulle attività selvicoltur<strong>al</strong>i.0LO CR SO CO BG MB LC BS VA PV MN MI0A partire d<strong>al</strong> 2010, la DG Sistemi Verdi e Paesaggio haattivato un monitoraggio degli importi delle sanzioni,chiedendo agli enti di sottoscrivere l'impegno a utilizzarei fondi introitati per gli scopi previsti d<strong>al</strong>la normaregion<strong>al</strong>e. La risposta <strong>al</strong> monitoraggio non è obbligatoriada parte degli enti, tuttavia la quasi tot<strong>al</strong>ità degli entifornisce a Regione Lombardia, e quindi <strong>al</strong>la cittadinanza,un quadro preciso degli importi incassati.I cittadini possono chiedere ai singoli enti forest<strong>al</strong>i in chemodo hanno speso i fondi introitati.Le somme introitate nel corso del <strong>2011</strong> risultano di oltreun milione di euro, per l’esattezza di € 1.012.966,33, cifracomunque in difetto per la mancanza di risposta da partedi un Ente forest<strong>al</strong>e, ossia la CM Lario Intelvese. Si trattadi un forte aumento rispetto <strong>al</strong> 2010, in cui furonoincassati 568.734,68 €, cifra però in forte difetto per lamancata risposta da parte di quattro province, treComunità montane e ben nove parchi.Quasi la metà in v<strong>al</strong>ore delle sanzioni sono state introitated<strong>al</strong>le Comunità Montane mentre la frazione si riduce sino<strong>al</strong> 16% per i Parchi. Il restante è <strong>stato</strong> incassato d<strong>al</strong>leProvince.Ripartizione provinci<strong>al</strong>e delle sanzioni <strong>2011</strong> (istogramma blu,asse princip<strong>al</strong>e, v<strong>al</strong>ore in migliaia di euro) e del v<strong>al</strong>orenorm<strong>al</strong>izzato sugli ettari di bosco provinci<strong>al</strong>e (linea rossa, assesecondario, v<strong>al</strong>ore in euro/ettaro).Le sanzioni sono state particolarmente <strong>al</strong>te nel bresciano(somma di tutti gli Enti forest<strong>al</strong>i bresciani), mentre <strong>al</strong>treprovince con vasto territorio montano, Sondrio, Bergamo,Varese e Pavia, presentano v<strong>al</strong>ori minori e tra loro simili.Per un confronto tra province norm<strong>al</strong>izzatosull’estensione del bosco è <strong>stato</strong> c<strong>al</strong>colato il rapportosomme sanzionate/ettaro di bosco esistente. Secondoquesto indice, l’intensità di sanzione è molto <strong>al</strong>ta nelmilanese e mantovano e si riduce sino ad annullarsi nelcremonese e lodigianoPer ulteriori approfondimenti, tra cui le somme introitated<strong>al</strong> singolo Ente forest<strong>al</strong>e, si consultino i documentidisponibili nel can<strong>al</strong>e “Sistemi Verdi e Paesaggio in cifre”,sezione “Boschi e Foreste” del sitowww.sistemiverdi.regione.lombardia.it.82


MODULO 6Il bosco e l’uomo83


Fruizione dei boschiMONITORAGGI FLUSSI VISITATORIPer quanto riguarda la conoscenza dei flussi di visitatorinelle Foreste e nei Parchi lombardi non si hanno ancoradati disponibili e sufficientemente rappresentativi.rilevazione, che non permettono perciò di avere unquadro significativamente rappresentativo.Attu<strong>al</strong>mente l’unico monitoraggio in continuo dei flussi divisitatori in foresta che registri il passaggio è quellore<strong>al</strong>izzato in <strong>al</strong>cune delle Foreste di Lombardia.D<strong>al</strong>la primavera del 2009 è in corso un progetto diinst<strong>al</strong>lazione e gestione di eco contatori (descritti nel<strong>Rapporto</strong> Stato Foreste 2009) nelle Foreste di LombardiaV<strong>al</strong> Solda, Corni di Canzo, V<strong>al</strong> Masino, V<strong>al</strong> Gerola,Azzaredo-Casù, Foppabona, V<strong>al</strong>le del Freddo, IsolaBoschina e Gardesana occident<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>lo scopo dimonitorare il passaggio di frequentatori nelle diversearee.Nella tabella sottostante si riporta, per <strong>al</strong>cuni punti dimonitoraggio, il dato sull’arco tempor<strong>al</strong>e dell’anno, con unconfronto con i dati pregressi, laddove esistenti.All’interno delle aree protette, <strong>al</strong>cuni Parchi hanno dellestime, non basate su sistemi o metodi strutturati diBoscoincittà in Comune di Milano. Foto Francesco MonzaniLa frequentazione e la distribuzione nel tempo e nellospazio dei frequentatori di boschi e parchi costituiscequindi ancora un ambito di conoscenza nonsufficientemente indagato e conosciuto, necessario quindidi specifici investimenti di conoscenza.UBICAZIONEGIORNIMONITORATITOTALEPASSAGGIRILEVATIMEDIAPASSAGGIGIORNALIERIMEDIAPASSAGGIFESTIVIvariazione %tot<strong>al</strong>e passaggirispetto <strong>al</strong> 2010Sentiero Spirito del Bosco FdR "Corni diCanzo" (CO)loc<strong>al</strong>ità "La Colma" Canzo RiservaNatur<strong>al</strong>e Sasso M<strong>al</strong>ascarpa365 16672 46 128 15%365 5650 15 46 -sentiero Geologico Canzo 117 16844 144 420 -in cresta vicino Torre Telecom 117 1764 15 36 -Sentiero Alpe Fiorina Riserva INTEGRALE"V<strong>al</strong>solda" (CO)loc<strong>al</strong>ità Bocchetta del BoJ RiservaINTEGRALE "V<strong>al</strong>solda" (CO)loc<strong>al</strong>ità Alpe Serte Riserva ORIENTATA"V<strong>al</strong>solda" (CO)365 1182 3 4 <strong>31</strong>%365 2287 6 9 20%365 3590 10 13 -22%Risultati del monitoraggio flusso visitatori con eco-contatori in <strong>al</strong>cune Foreste di Lombardia84


Il convegno “Il richiamo della Foresta”, tenutosi a P<strong>al</strong>azzo Lombardia il 19 ottobre, ha dato l’occasione per verificare, con unquestionario distribuito ai partecipanti, interessi ed idee intorno <strong>al</strong> tema della fruizione del bosco.Questi i princip<strong>al</strong>i dati emersi d<strong>al</strong>le 103 risposte elaborate.1. Dati gener<strong>al</strong>iEtà 20-30 12%30-45 19%45-60 38%>60 <strong>31</strong>%Professione Tecnici del settore 20Dipendenti pubblici 16Pensionati 12Altri tecnici (arch., ing.,…) 10Educatori ambient<strong>al</strong>i 8Docenti 8Imprenditori 6GEV 4Studenti 3Imprenditori agricoli 3Terzo settore 3Altre professioni 6Ambito di provenienza montagna 9%collina 19%città 72%Dimensione della città di provenienza (n° abitanti)100.000 37%2. Il bosco occupa un interesse nella tua attivitàprofession<strong>al</strong>e? Sì 83%No 17%(se no, vai <strong>al</strong>la domanda n.3)In che misura? Poco 10,4%Abbastanza 29,9%Molto 42,8%Completamente 16,9%Nella tua professione il bosco rappresentauna risorsa <strong>31</strong>,3%un luogo di lavoro 13,0%un elemento importante e necessario 33,6%un elemento importante ma non necessario 3,0%un contesto in cui svolgere l’attività 19,1%Per la tua attività ritieni che i boschi debbano essereCon più segn<strong>al</strong>etica, sentieri e strutture 28,3%Più natur<strong>al</strong>i e selvaggi 27,3%Vanno bene come sono 7,0%Più tagliati e curati 37,4%Se hai un desiderio riguardante i boschi, esprimilo(Sintesi dei 35 commenti ricevuti)Il bosco deve essere un luogo ospit<strong>al</strong>e, con buonasegn<strong>al</strong>etica, in cui si possa fare sport (Orientamento, sci difondo ai Bagni Masino), ma che non vengano creati iparchi avventura nelle aree di pianura. Incentivarel’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungerli. Più verdeanche in cittàI boschi devono essere <strong>al</strong> centro delle attivitàdell’educazione ambient<strong>al</strong>e, con un maggiorecoinvolgimento del mondo della scuola. Deve essere anchemaggiore la sensibilizzazione nei confronti degli adulti.Importanza della sicurezza idrogeologica, delmonitoraggio delle frane e di adeguate azioni dimantenimento, anche nei confronti degli habitat e dellafauna. È necessaria una gestione sostenibile emultifunzion<strong>al</strong>e del bosco. Maggiore coordinamento tra gliEnti gestori.Che non siano oggetto di mere azioni propagandistiche.3. Il bosco occupa un interesse nella tua vita privata?In che misura? Poco 2,3%Abbastanza 30,2%Molto 62,8%Completamente 4,7%Nella tua vita privata il bosco rappresenta un luogo dovesvolgere attività sportiva e fisica 12,6%passeggiare e osservare 47,2%andare con la famiglia 17,6%svolgere attività rilassanti e distensive 22,6%Per la tua vita privata ritieni che i boschi debbano essereCon più segn<strong>al</strong>etica, sentieri e strutture 33,3%Più natur<strong>al</strong>i e selvaggi 29,6%Vanno bene come sono 6,5%Più tagliati e curati 29,6%85


Se hai un desiderio riguardante i boschi, esprimilo(Sintesi dei 19 commenti ricevuti)Necessità di avere più boschi, soprattutto nelle città e piùraggiungibili con i mezzi pubblici.Una maggiore v<strong>al</strong>orizzazione da parte delleAmministrazioni loc<strong>al</strong>i.Sempre massimo rispetto, non pensando solo <strong>al</strong> guadagno.Maggiori possibilità di vivere e conoscere il bosco,v<strong>al</strong>orizzandolo e sensibilizzando soprattutto il mondodella scuola.Attività sportive anche per famiglie (es. mountain bike).Evitare disboscamenti per scopi edilizi ed effettuareinterventi più leggeri ed efficaci.ATTIVITA’ PRODUTTIVE: Impresa boschiva di ungiovane boscaiolo zona Mornago (VA) che recuperacastagneti abbandonati raccogliendo castagne datrasformare in prodotti artigian<strong>al</strong>i; Consorzio Energia eNatura: consorzio di agricoltori e selvicoltori che inprovincia di CO/LC re<strong>al</strong>izzano miglioramenti forest<strong>al</strong>i econferisco la biomassa <strong>al</strong>la centr<strong>al</strong>e di Villa Guardia;ATTIVITA’ PER SCUOLE/FAMIGLIE: necessità di visiteguidate e attività educativa per le scuole; strutture nelbosco per famiglie; attività sensori<strong>al</strong>i per bambini piccoli.5. Hai un’idea o un progetto da suggerire che tipiacerebbe venisse sviluppato per v<strong>al</strong>orizzare lafruizione dei boschi?(Sintesi delle 44 risposte ricevute)Quante volte mediamente vai in bosco <strong>al</strong> mese?1 22,7%2 14,8%3 12,5%4 5,7%5 3,4%>5 40,9%4. Conosci un’esperienza significativa edinteressante, rispetto <strong>al</strong>l’uso del bosco, che ritieni siautile far conoscere? Puoi dare qu<strong>al</strong>che riferimento?(Sintesi delle 30 risposte ricevute)INIZIATIVE SPORTIVE: sport di Orienteering (Fiso),Parchi Avventura e Associazione Parco Avventura sicura,esperienze di f<strong>al</strong>coneria.PERCORSI/AREE: sentiero a Prim’Alpe, Canzo; sentierodei grandi <strong>al</strong>beri di Morterone (LC), Sentiero “Cimbrodell'immaginario" a Luserna (TN), sentieri attrezzati inAmerica; Osservatorio astronomico di Tradate (VA);Bosco Incantato; Oasi bosco Villoresi Carugate-OasiWWF; Magnifica V<strong>al</strong> di Fiemme; Bosco in città; BoscoWWF di Vanzago.INIZIATIVE DI FRUIZIONE: iniziative an<strong>al</strong>oghe a Foresteda Vivere; prendere più esempio d<strong>al</strong> Trentino o d<strong>al</strong>laSvizzera per la conservazione del bosco e per percorsi difruizione; i gruppi di cammino; percorsi formativi susentieri attrezzati in America; le visite guidate e gratuiteorganizzate <strong>al</strong>l'interno della Riserva natur<strong>al</strong>e di Pian diGembro-Aprica nel periodo estivo d<strong>al</strong> CREDA di Monza;attività di birdwatching.INIZIATIVE DI DIFESA/TUTELA: esperienza diretta nelladifesa e rilancio del Monte Canto; apprezzamento per lanascita del Parco a Mantova; il recupero delle selvecastanili <strong>al</strong>l'interno del Parco dei fiori di Varese;corridoi ecologici.iSCUOLA/DIDATTICA: progetti diffusi, con esperienzeanche residenzi<strong>al</strong>i; percorsi sensori<strong>al</strong>i nel bosco;educazione ambient<strong>al</strong>e nella provincia di Sondrio; scuolain natura; percorsi formativi attrezzati; attività formativaper tutte le età; coinvolgimento delle scuole a tutti ilivelli; trasmettere importanza del bosco ai ragazzi, ma inprimis agli insegnanti; m<strong>al</strong>ghe didattiche; attivitàdivulgative della flora e della fauna con percorsi guidati;rendere i boschi più familiari ai ragazzi; segn<strong>al</strong>eticaprogettata e disegnata dai bambini delle scuole.ATTIVITA’: p<strong>al</strong>estre a cielo aperto; agriturismo d’<strong>al</strong>tura;centri accoglienza; sinergia con i parchi; transumanza;percorsi in mountain bike; sentieri per ascoltare i suonidel bosco; escursioni per i non addetti ai lavori mirate adesempi di buona gestione forest<strong>al</strong>e; parlare di gestionesostenibile del bosco; percorsi con punti di riferimentoartistico; percorsi per famiglie/caccia <strong>al</strong> tesoro; ritrovareil senso magico dei boschi; maggiori informazioni sufauna e flora; mostre fisse a tema bosco-legno nelle città.AZIONI: cat<strong>al</strong>ogare gli edifici agricoli montani; menoimpatto dell’uomo se non in aree ristrette a maggiorefruizione; recuperare boschi degradati affidandoli avolontari o affittuari; progetti simili ad Arte Sella; un<strong>al</strong>egge sulla sentieristica; interventi artistici, come ilsentiero dello spirito del bosco a Canzo; verificare megliol’esecuzione dei tagli silvo-coltur<strong>al</strong>i, recupero di aree diimpianto per nuovi boschi in pianura; recupero delleselve castanili; riforestazione di aree degradate,soprattutto in zone urbane; servono squadre per il taglio;boschi “satellitari” intorno <strong>al</strong>le città, con attenzione <strong>al</strong>lespecie da piantare; Progetto di mantenimento stagnogrande oasi bosco Villoresi; inserimento del boscoVilloresi <strong>al</strong>l'interno del sistema boschi lombardo per unamaggior tutela; proposta di re<strong>al</strong>izzazione di itineraritematici (Interreg); creare associazione di pensionatiche, una volta formati,attività.coinvolgano i ragazzi nelle86


Eventi nei boschiForeste da Vivere e Di Parco in ParcoEventi re<strong>al</strong>izzati 324Partecipanti 80.158FORESTE DA VIVERE <strong>2011</strong>Foreste da Vivere 32 – programma voluto d<strong>al</strong>la DirezioneGener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio di Regione Lombardiae re<strong>al</strong>izzato da ERSAF - ha animato per il nono anno ilterritorio lombardo con un programma organico div<strong>al</strong>orizzazione cultur<strong>al</strong>e e turistica delle 20 <strong>foreste</strong>region<strong>al</strong>i e delle aree protette ad esse connesse.Per promuovere la conoscenza ed il v<strong>al</strong>ore del patrimonioagro-forest<strong>al</strong>e si sono re<strong>al</strong>izzate iniziative dipartecipazione, sensibilizzazione e comunicazione rivolteai cittadini lombardi per acquisire consapevolezza delpatrimonio region<strong>al</strong>e e per goderlo attraverso propostericreative, turistiche, cultur<strong>al</strong>i orientate <strong>al</strong>la promozionedei v<strong>al</strong>ori di bellezza e sostenibilità.Il filo conduttore è <strong>stato</strong> il “<strong>2011</strong> Anno Internazion<strong>al</strong>edelle Foreste”. Il tema di questo anno celebrativo, “Le<strong>foreste</strong> per la gente”, ha trovato nell’esperienza di“Foreste da Vivere” un esempio più che mai significativoed un raccordo concreto di temi e contenuti, connumerose occasioni per far conoscere <strong>al</strong> pubblico ilgrande v<strong>al</strong>ore degli ecosistemi forest<strong>al</strong>i.Grazie <strong>al</strong> finanziamento della Direzione Gener<strong>al</strong>eAgricoltura di Regione Lombardia, sono stati inseriti inc<strong>al</strong>endario anche eventi di promozione e v<strong>al</strong>orizzazionedegli Alpeggi di Lombardia e delle aziende agricoleERSAF. Numerose sono state le iniziative re<strong>al</strong>izzate nel<strong>2011</strong> nelle m<strong>al</strong>ghe montane, tra cui gli Alpeggi in tavola,con le degustazioni guidate di prodotti tipici, gli Alpeggi infesta, le iniziative sportive e cultur<strong>al</strong>i proposte nellaForesta Carpaneta (MN) e le escursioni agli <strong>al</strong>peggi. Tragli appuntamenti di rilievo la gara dei cani pastore <strong>al</strong>laFesta di Costa del P<strong>al</strong>io (LC), il VII Trofeo Carpaneta, larassegna teatr<strong>al</strong>e e cinematografica del Teatro diArlecchino (Carpaneta) e l’appuntamento con lavendemmia a “I frutti della terra” (Az. Agr. Riccagioia, PV).Da sottolineare il grande successo della mostrafotografica L’anima del bosco, le passeggiate didattichecon gli asini re<strong>al</strong>izzate in diverse <strong>foreste</strong> e le “ciaspolate <strong>al</strong>chiar di luna”. Potenziata la collaborazione con la DGSistemi Verdi e Paesaggio e SISPAR - AREA Parchi, coniniziative e promozione comune delle attività e i premi<strong>al</strong>le classi per il concorso “Nei parchi per un anno”.32Per una descrizione gener<strong>al</strong>e del progetto si consulti ilForeste da Vivere in sintesiTematismo<strong>2011</strong> Anno internazion<strong>al</strong>e delle ForesteEventi FdV re<strong>al</strong>izzati 80Eventi extra (fiere, convegni, mostre) 66Partecipanti eventi da c<strong>al</strong>endario20˙473Partecipanti e contatti eventi extra 49.685Tot<strong>al</strong>e (partecipanti + visitatori+ contatti) 70.158Province interessate 8CC.MM. interessate 7Rilevanza eventi loc<strong>al</strong>e 116provinci<strong>al</strong>e 11region<strong>al</strong>e 9nazion<strong>al</strong>e 6internazion<strong>al</strong>e 4Comunicati stampa 26Newsletter 5Partner 85Inaugurazioni: PLIS Parco della Bosca, Morbegno (SO)Data inizio 19 febbraio <strong>2011</strong>Data finecon le ciaspolate a Morteronee in V<strong>al</strong> Masino9 gennaio2012con <strong>al</strong>lestimento nat<strong>al</strong>izio e mostrafotografica Anima del bosco a P<strong>al</strong>azzoLombardia a Milano<strong>Rapporto</strong> Stato Foreste 200987


C<strong>al</strong>endario Eventi <strong>2011</strong>Affiancati agli eventi base, Foreste da Vivere ha offertoulteriori appuntamenti di maggior visibilità, legati asignificative iniziative di collaborazione, mostre, eventi,particolarmente in quelle re<strong>al</strong>tà caratterizzate d<strong>al</strong>lapresenza di forti partenariati come le aree su cui in questianni si è investito con la re<strong>al</strong>izzazione dei Contratti diForesta.Gli eventi hanno coinvolto un pubblico vasto, invitandoloa visitare le <strong>foreste</strong> per partecipare ad escursioni, visiteguidate, laboratori, ciaspolate, attività someggiate perbambini, feste d’<strong>al</strong>peggio, “notte dei pipistrelli”, serate didegustazione gelati (“Lecca la foresta” in Gardesana Occ.).Non sono mancati nel programma feste ed eventicultur<strong>al</strong>i che, direttamente nelle Foreste, sono stateorganizzate in collaborazione con le diverse re<strong>al</strong>tàpubbliche e private <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i ERSAF ha affidato inconcessione specifici beni patrimoni<strong>al</strong>i qu<strong>al</strong>i fabbricati e<strong>al</strong>peggi.Inoltre, nell’ambito della v<strong>al</strong>orizzazione degli sono statepromosse iniziative di conoscenza e visite degli <strong>al</strong>peggi,presentazioni e degustazioni di prodotti tipici e, perquanto concerne l’escursionismo, è stata riproposta consuccesso crescente l’iniziativa Girarifugi e <strong>al</strong>peggi.Apertura dei punti informativiIn collaborazione con i concessionari ed il partenariatopresenti sul territorio si è garantita l’apertura dei puntiinformativi e la gestione delle case presso la Foresta V<strong>al</strong> diSc<strong>al</strong>ve (a cura del gruppo Africa), la Foresta Legnoli (acura del Consorzio Forest<strong>al</strong>e V<strong>al</strong>le Allione), la Foresta V<strong>al</strong>Masino (a cura di Legambiente), la Foresta Carpaneta, laForesta Corni di Canzo e la Foresta Gardesana Occ., conorganizzazione di ciaspolate, campi di volontariato eseminari, per il periodo compreso tra febbraio enovembre <strong>2011</strong>.Pubblicazioni e gadgetE’ <strong>stato</strong> re<strong>al</strong>izzato e distribuito il seguente materi<strong>al</strong>eeditori<strong>al</strong>e e promozion<strong>al</strong>e:- stampa di materi<strong>al</strong>e informativo Foreste da Vivere(60.000 c<strong>al</strong>endari eventi);- stampa brochure DGSVeP Aree protette con insertoAIF (Anno Internazion<strong>al</strong>e delle Foreste);- gadget promozion<strong>al</strong>i (segn<strong>al</strong>ibri AIF, borse in tela perAIF, adesivi, etc.);- materi<strong>al</strong>e informativo/espositivo: stand P<strong>al</strong>m, gazebo,corner/dispenser in cartone;- re<strong>al</strong>izzazione dell’opuscolo su Second’Alpe - ForestaCorni di Canzo;- stampa della nuova pubblicazione Il micromondo dellaForeste di Lombardia. Alla scoperta degli insetti;- stampa e distribuzione di 80.000 copie di Girarifugi eAlpeggi;- tovagliette per gli agriturismi e shopper sugli <strong>al</strong>peggi;Attività con le scuole, settimane verdi, campi divolontariatoParticolare attenzione è stata riservata <strong>al</strong> coinvolgimentodel mondo giovanile, attraverso l’organizzazione, incollaborazione con associazioni del settore, di campi dilavoro e le proposte di Vacanze Natura di educazioneambient<strong>al</strong>e nelle Foreste di Lombardia (FdL).Oltre agli eventi nelle Foreste, diversi anche gliappuntamenti extra demanio, tra cui quelli re<strong>al</strong>izzati dagliEnti (parchi e riserve) sottoscrittori della Carta delleForeste di Lombardia e che hanno in concessione lagestione di proprietà region<strong>al</strong>i.Alcuni progetti specifici (apertura centri informazioni,attività di sistema, etc.) sono stati poi re<strong>al</strong>izzati d’intesacon numerose re<strong>al</strong>tà loc<strong>al</strong>i, comprese diverse istituzioni.Numerose le iniziative proposte ai ragazzi, d<strong>al</strong>le attività dieducazione ambient<strong>al</strong>e <strong>al</strong>le settimane verdi, per ilcoinvolgimento del mondo giovanile, anche attraversol’organizzazione dei campi di volontariato nazion<strong>al</strong>i einternazion<strong>al</strong>i.Un tradizion<strong>al</strong>e appuntamento con le scuole è <strong>stato</strong>, anchequest’anno, la Festa dell’<strong>al</strong>bero presso il Centro Region<strong>al</strong>eper la V<strong>al</strong>orizzazione della Biodiversità Forest<strong>al</strong>e di Curno(BG).Inoltre sono stati consegnati anche quest’anno i premiERSAF per le classi aderenti <strong>al</strong> concorso Nei Parchi per unanno consegnati in presenza dell’assessore Coluccidurante una cerimonia tenutasi <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>a Gaber di P<strong>al</strong>azzoPirelli a Milano.88


Fiere e manifestazioniLa partecipazione <strong>al</strong>le fiere (5 nel <strong>2011</strong>) si confermamomento importante d’informazione sulle Foreste e sulleattività svolte da Regione Lombardia, oltre che di incontrodiretto con gli utenti, acquisiti e potenzi<strong>al</strong>i, di Foreste daVivere e del Sistema Parchi:- BIT Milano, 17-20 febbraio;- Fa’ la cosa giusta! Milano, 25-27 marzofiera nazion<strong>al</strong>e del consumo critico e degli stili di vitasostenibili;- Agrinatura Erba (CO), 29 apr. – 1 maggio;- VeRdiamoci Sovico (MB), 21-22 maggio;- Alta Quota Bergamo, 30 sett. -2 ott.;Tra le manifestazioni a cui ha partecipato “Foreste daVivere” se ne ricordano <strong>al</strong>cune di particolare rilievo:- Melloblocco V<strong>al</strong> Masino (SO), 5-8 maggiohappening internazion<strong>al</strong>e di sassisti;- Festambiente Alpi V<strong>al</strong> Masino 29-30-<strong>31</strong> luglioin collaborazione con Legambiente;- Festiv<strong>al</strong> della Biodiversità 5^edizione, organizzato daParco Nord Milano d<strong>al</strong> 15 <strong>al</strong> 25 settembre con lamostra fotografica <strong>al</strong>l’aperto “L’anima del bosco” e conil gazebo di Regione Lombardia DGSVeP – ERSAFgestito in collaborazione con Reach It<strong>al</strong>ia, condonazione piantine del vivaio di Curno per raccoltafondi progetto recupero terre in Burkina –Faso edistribuzione di materi<strong>al</strong>e info su FdV e AnnoInternazion<strong>al</strong>e Foreste;- Girarifugi e Alpeggi, evento di rilievo soprattutto perl’aggregazione delle diverse re<strong>al</strong>tà che caratterizzanoil territorio montano, la promozione degli <strong>al</strong>peggi edell’escursionismo.MostreLe mostre fotografiche prodotte da ERSAF continuano adimostrarsi un ottimo veicolo di divulgazione delletematiche di Foreste da Vivere. Infatti sono sempre piùrichieste per l’<strong>al</strong>lestimento di spazi espositivi da parte diEnti pubblici e da privati.Nel <strong>2011</strong> sono state numerose le occasioni di esposizionedelle mostre fotografiche, in particolare di “L’anima delbosco. Uomini e <strong>foreste</strong> in Lombardia”, re<strong>al</strong>izzata perveicolare <strong>al</strong> meglio i messaggi sull’Anno Internazion<strong>al</strong>edelle Foreste, sul rapporto uomo-bosco, che ha tot<strong>al</strong>izzatooltre 34mila visitatori. Dopo l’inaugurazione uffici<strong>al</strong>e incorso Vittorio Emanuele a Milano, <strong>al</strong>tre copie sono stateesposte in occasione delle iniziative di Foreste da Vivere,oltre a ulteriori richieste presso Comuni, Festiv<strong>al</strong> e fiere.Il partenariato e le collaborazioniIl coinvolgimento delle strutture e degli Enti presenti sulterritorio è sempre fondament<strong>al</strong>e per la riuscita dellemanifestazioni in termini organizzativi e di ricaduta sulterritorio. Oltre a buona parte delle Province, delleComunità Montane e dei Comuni territori<strong>al</strong>menteinteressati, che hanno sostenuto le iniziative a livelloloc<strong>al</strong>e, sono state coinvolte le sezioni di Associazioniambient<strong>al</strong>iste, le Associazioni cultur<strong>al</strong>i e sportive, leAziende Agrituristiche, i Consorzi forest<strong>al</strong>i e leCooperative, per un tot<strong>al</strong>e di 85 partner.La comunicazione di FdV <strong>2011</strong>La strategia della comunicazione di Foreste da Vivere èimpostata sull’integrazione coordinata degli strumenti,delle risorse e dei prodotti, caratterizzati da un logo e dauna grafica propria creati appositamente e chiaramentericonoscibili. Rassegna stampa:- 198 articoli tra stampa e web;- campagna radiofonica sul circuito Lifegate: 50 spot da30’’ su eventi AIF da luglio a settembre;- due interviste in diretta a Radio Popolare (“Notte deipipistrelli” e Gara dei cane pastore a Morterone) ediverse segn<strong>al</strong>azioni di eventi in rubrica Sidecar (Ifrutti della Terra, Bramiti in V<strong>al</strong>solda);- video del Melloblocco su You Tube.Un momento di aggregazione <strong>al</strong> Parco Nord Milanodurante la 5 a edizione del Festiv<strong>al</strong> della Biodiversità89Sito web, newsletter, mailing listIl sito www.<strong>foreste</strong>dilombardia.it, fino ad ora il can<strong>al</strong>eprincip<strong>al</strong>e di comunicazione delle iniziative FdV, h<strong>al</strong>asciato il passo ad un’area appositamente dedicata <strong>al</strong>leForeste e <strong>al</strong>le iniziative di Foreste da Vivere sul nuovo sitoERSAF (www.ersaf.lombardia.it).L’invio di 5 newsletter agli oltre 3 mila utenti iscritti haconsentito un costante aggiornamento sulle attività ediniziative nel corso dell’anno.


DI PARCO IN PARCOD<strong>al</strong> 24 Maggio “Giornata europea deiparchi” <strong>al</strong> 5 Giugno <strong>2011</strong> “Giornatamondi<strong>al</strong>e dell’ambiente” i 24 ParchiLombardi hanno riproposto unamanifestazione ormai tradizion<strong>al</strong>e, Di Parcoin Parco, un'iniziativa giunta <strong>al</strong>la sestaedizione che vuole v<strong>al</strong>orizzare e farconoscere <strong>al</strong> pubblico di tutte le età legrandi aree verdi lombarde.I Parchi Lombardi si presentano comeluogo dove riscoprire la natura, esaudire lavoglia di muoversi, fare cose diverse, stare<strong>al</strong>l’aperto e in libertà. Ma anche entrare incontatto con una re<strong>al</strong>tà cultur<strong>al</strong>e,manifatturiera, artistica e <strong>al</strong>tro ancoraspesso così vicina a noi, ma sconosciuta.Le proposte sono per tutti i gusti e per tutte le età: d<strong>al</strong>levisite nelle riserve natur<strong>al</strong>i agli itinerari enogastronomici,d<strong>al</strong>le biciclettate nelle oasi faunistiche, agli spettacoliteatr<strong>al</strong>i e ai concerti. Addirittura, per gli amanti delbrivido, percorsi o escursioni in canoa su <strong>al</strong>cuni tratti deifiumi lombardi.Un’occasione per scoprire le innumerevoli opportunità diun “sistema parchi” region<strong>al</strong>e che si offre ai cittadinilombardi come un patrimonio di ricchezze natur<strong>al</strong>i,cultur<strong>al</strong>i, storiche e paesaggistiche.Un “sistema” che non nasce d<strong>al</strong> caso, ma è frutto di unimpegno che ris<strong>al</strong>e <strong>al</strong>meno agli inizi degli anni Ottanta,quando la legge region<strong>al</strong>e 86/1983 avviava, in anticipo diben otto anni rispetto <strong>al</strong>la legge nazion<strong>al</strong>e del 1991, lacostituzione di un sistema organico di zone ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>istico e paesaggistico distribuite sul territorioregion<strong>al</strong>e.I parchi, le riserve e i monumenti natur<strong>al</strong>i individuatid<strong>al</strong>la legge venivano così dotati di un proprio regime ditutela, cioè di un ente preposto <strong>al</strong>la gestione e di una seriedi regole che fissavano le attività consentite nelle areeprotette, oggi interessano circa il 25% del territorioregion<strong>al</strong>e.Per il <strong>2011</strong> “Anno internazion<strong>al</strong>e delle Foreste” molteiniziative hanno visto questo tema come protagonista dieventi, di dibattiti e riflessioni, di azioni disensibilizzazione e divulgazione.La scelta offerta nel <strong>2011</strong> da Di Parco In Parco è statadavvero ampia e articolata, ben 178 sono state leproposte per visitare e conoscere i 24 parchi region<strong>al</strong>i,più di 13 iniziative <strong>al</strong> giorno nei 13 giorni di durata. Sistima una presenza di circa 10.000 visitatori, che hannoavuto l’occasione di entrare in contatto con il Sistemadelle aree protette e conoscerne le opportunità per unafruizione consapevole e attenta <strong>al</strong> rispetto della natura90


<strong>2011</strong> Anno Internazion<strong>al</strong>e delle ForesteIl <strong>2011</strong> è <strong>stato</strong> fortemente caratterizzato d<strong>al</strong>l’iniziativadell’ONU per le <strong>foreste</strong>.L’AssembleaGener<strong>al</strong>edelle Nazioni Unite infattiha proclamato il <strong>2011</strong>Anno Internazion<strong>al</strong>e delleForeste “Le <strong>foreste</strong> per lagente”, invitando tutta laComunità Internazion<strong>al</strong>e ele Comunità loc<strong>al</strong>i <strong>al</strong>avorare insieme aiGoverni e <strong>al</strong>la società civile perché le <strong>foreste</strong> venganogestite in modo sostenibile per le generazioni attu<strong>al</strong>i efuture.La Direzione Gener<strong>al</strong>e Sistemi Verdi e Paesaggio diRegione Lombardia ed ERSAF hanno aderito <strong>al</strong>la propostad<strong>al</strong>l’ONU per diffondere e promuovere presso i cittadinilombardi la consapevolezza dell’ importanza e del v<strong>al</strong>oredelle <strong>foreste</strong> nella società attu<strong>al</strong>e per tutta la collettivitàed hanno programmato molte iniziative dedicate, oltre acaratterizzare con questo tema le consuete attività diForeste da Vivere e di Di Parco in Parco.L’iniziativa princip<strong>al</strong>e è stata la mostra fotografica diCorso Re Vittorio Emanuele II a Milano: “L’anima delbosco. Uomini e <strong>foreste</strong> in Lombardia”. La mostra, lungoun suggestivo percorso di 40 immagini di fotografiprofessionisti, ha raccontato il v<strong>al</strong>ore e il significatoattu<strong>al</strong>e delle <strong>foreste</strong> in Lombardia. Il tema non si èlimitato <strong>al</strong> solo aspetto ambient<strong>al</strong>e e paesaggistico delbosco, ma ha voluto trattare più in gener<strong>al</strong>e del rapportouomo-bosco. Accanto <strong>al</strong>la mostra - <strong>al</strong>lestita lungo tutto ilcorso - è <strong>stato</strong> montato uno banchetto presidiato per ladistribuzione di materi<strong>al</strong>e divulgativo, la vendita delcat<strong>al</strong>ogo della mostra e informazioni <strong>al</strong> pubblico.La mostra è stata l’occasione per lanciare il concorsofotografico “Click…racconta il bosco intorno a te”, che havisto l’invio di 1.187 fotografie, con una premiazionefin<strong>al</strong>e in occasione del “Concerto per le Foreste” che si ètenuto a Milano il 21 ottobre. Entrambe le iniziative sonostate organizzate in collaborazione con la rivista Orobie eMoma comunicazione.Il 19 ottobre è <strong>stato</strong> re<strong>al</strong>izzato un importante convegnonazion<strong>al</strong>e sul tema delle “Foreste e l’uomo”, che haraccolto il contributo di diversi settori e soggetti delmondo delle <strong>foreste</strong> e ha rappresentato un momento diriflessione politica e tecnica sul tema.Eventi AIF in sintesiEventi re<strong>al</strong>izzati 5Mostre fotografiche 15Partecipanti tot<strong>al</strong>iPubblicazioni dedicate:- inserto AIF brochure DGSVeP Aree protette;36˙157- stampa di 4 copie della mostra fotografica L’Anima delbosco: uomini e <strong>foreste</strong> in Lombardia;- cat<strong>al</strong>ogo fotografico della mostra L’Anima del bosco- I V<strong>al</strong>lombrosani in Lombardia;- Gadget promozion<strong>al</strong>i, corner e dispenser in cartone.Sul sito di ERSAF, nella sezione Foreste <strong>al</strong>peggi/Videotecaè disponibile un video dedicato <strong>al</strong>l’Anno Interanzion<strong>al</strong>edelle Foreste, con spot uffici<strong>al</strong>e, interviste, etc.).91


Da sottolineare, come occasione felicemente inseritanell’Anno Internazion<strong>al</strong>e delle Foreste, anche lacelebrazione della Festa nazion<strong>al</strong>e di S. GiovanniGu<strong>al</strong>berto, patrono it<strong>al</strong>iano delle <strong>foreste</strong> e dei forest<strong>al</strong>i efondatore dell’Ordine monastico benedettinov<strong>al</strong>lombrosano, che si è tenuta il 12 luglio presso ilmonastero di V<strong>al</strong>lombrosa (FI) e che ha visto RegioneLombardia qu<strong>al</strong>e regione officiante e ospite d’onore.Nel suggestivo scenario della millenaria Abbazia diV<strong>al</strong>lombrosa, nel Comune di Reggello, il person<strong>al</strong>e diERSAF, insieme a tutti gli <strong>al</strong>tri soggettidell’organizzazione, ha re<strong>al</strong>izzato la cerimonia e ilsuccessivo convivio.La cerimonia è iniziata con la santa Messa, durante laqu<strong>al</strong>e si è svolto il tradizion<strong>al</strong>e ritu<strong>al</strong>e della donazionedell’olio che <strong>al</strong>imenterà la lampada votiva nella cappelladel Santo <strong>al</strong>l’interno dell’Abbazia. L’olio è <strong>stato</strong> offertoquest’anno da Regione Lombardia, rappresentatad<strong>al</strong>l’Assessore Alessandro Colucci, il qu<strong>al</strong>e ha versatosimbolicamente <strong>al</strong>cune gocce nella lampada, che<strong>al</strong>imenterà la stessa fino <strong>al</strong> 12 luglio 2012 quando l’onoredella donazione dell’olio e dell’organizzazione della festapasserà <strong>al</strong>la Regione Molise.La cerimonia è proseguita con la consegna di <strong>al</strong>cune borsedi studio destinate agli orfani di forest<strong>al</strong>i, su indicazionedella Fondazione San Giovanni Gu<strong>al</strong>berto. Moltoapprezzati anche i prodotti tipici lombardi offerti a tutti ipresenti <strong>al</strong> pranzo negli spazi antistanti l’Abbazia, mentrela colazione monastica, servita nell’austero refettoriointerno elegantemente apparecchiato per l’occasione, èstata interv<strong>al</strong>lata d<strong>al</strong>la presentazione del libro “IV<strong>al</strong>lombrosani in Lombardia”, edito appositamente, e d<strong>al</strong>dono <strong>al</strong>l’Abate della scultura di San Giovanni Gu<strong>al</strong>berto inlegno di noce re<strong>al</strong>izzata d<strong>al</strong>l’artista Corrado D’Addesio.L’appuntamento con la festa di San Giovanni Gu<strong>al</strong>bertoper la nostra regione è tra 20 anni, durante i qu<strong>al</strong>i tutti ipresenti <strong>al</strong>la cerimonia di quest’anno potranno portarenel cuore il ricordo di una giornata davvero felice e riccadi emozioni, vissuta nella stupenda cornice di bellezza e dipace del monastero di V<strong>al</strong>lombrosa.92


Appendice 1 - definizioniDEFINIZIONE DI ZONA ALTIMETRICA ISTATPer zona <strong>al</strong>timetrica si intende la ripartizione delterritorio nazion<strong>al</strong>e in zone omogenee derivantid<strong>al</strong>l’aggregazione di comuni contigui sulla base di v<strong>al</strong>orisoglia <strong>al</strong>timetrici. Si distinguono zone <strong>al</strong>timetriche dimontagna, di collina e di pianura.DEFINIZIONE DI SUPERFICIE DANNEGGIATA,COMPLESSIVA E ACCORPATAI dati di superficie sono stati segn<strong>al</strong>ati, dagli Entiinterpellati, tramite stime sintetiche quanto piùpossibile accurate, seppur necessariamenteapprossimative.Zona <strong>al</strong>timetrica di collinaIl territorio caratterizzato d<strong>al</strong>la presenza di diffusemasse rilevate aventi <strong>al</strong>titudini, di regola, inferiori a 600metri nell'It<strong>al</strong>ia settentrion<strong>al</strong>e e 700 metri nell'It<strong>al</strong>iacentro-meridion<strong>al</strong>e ed insulare. Eventu<strong>al</strong>i aree dilimitata estensione aventi differenti caratteristiche,intercluse, si considerano comprese nella zona dicollina.Area complessivaÈ l’area circoscritta dai perimetri che ragionevolmenteracchiudono l’intero evento/fenomeno. Possono quindirisultare incluse eventu<strong>al</strong>i superfici non danneggiate,come nel caso di eventi che abbiano coinvolto ampiesuperfici ma con mod<strong>al</strong>ità sparsa, tipo macchia dileopardo o comunque in siti tra loro separati, o confenomeni di tipo puntu<strong>al</strong>e (Danni puntu<strong>al</strong>i diffusi).Zona <strong>al</strong>timetrica di montagnaIl territorio caratterizzato d<strong>al</strong>la presenza di notevolimasse rilevate aventi <strong>al</strong>titudini, di norma, non inferioria 600 metri nell'It<strong>al</strong>ia settentrion<strong>al</strong>e e 700 metrinell'It<strong>al</strong>ia centro-meridion<strong>al</strong>e e insulare. Gli anzidettilivelli <strong>al</strong>titudin<strong>al</strong>i sono suscettibili di spostamento inrelazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografichedell'Alpinetum, del Picetum e del Fagetum, nonché inrelazione ai limiti superiori delle aree di coltura dimassa della vite nell'It<strong>al</strong>ia settentrion<strong>al</strong>e e dell'olivonella It<strong>al</strong>ia centromeridion<strong>al</strong>e e insulare. Le areeintercluse fra le masse rilevate, costituite da v<strong>al</strong>li,<strong>al</strong>tipiani ed an<strong>al</strong>oghe configurazioni del suolo,s'intendono comprese nella zona dì montagna.Superficie danneggiata accorpataÈ una v<strong>al</strong>utazione fatta d<strong>al</strong>l’Ente segn<strong>al</strong>atore. Indicauna stima in Ha della superficie effettivamentedanneggiata.Danni Puntu<strong>al</strong>i Diffusi (DPD)Sono i fenomeni puntu<strong>al</strong>i del medesimo tipo che, consuperficie non significativa, singolarmente possonoessere considerati in un v<strong>al</strong>ore di norm<strong>al</strong>ità, ma checontribuiscono complessivamente a definire un quadrofitosanitario negativo. In questa situazione il dato disuperficie complessiva mantiene la propria v<strong>al</strong>idità,mentre quello di superficie accorpatasignificato.perde diZona <strong>al</strong>timetrica di pianuraIl territorio basso e pianeggiante caratterizzatod<strong>al</strong>l'assenza di masse rilevate. Si considerano nella zonadi pianura anche le propaggini di territorio che neipunti più discosti d<strong>al</strong> mare si elevino ad <strong>al</strong>titudine, diregola, non superiore ai 300 metri, purché presentinonell'insieme e senza soluzione di continuità,inclinazione trascurabile rispetto <strong>al</strong> corpo della zona dipianura. Si escludono d<strong>al</strong>la pianura i fondov<strong>al</strong>le apertiad essa oltre l'apice delle conoidi fluvi<strong>al</strong>i ancorchéappiattite e si escludono, <strong>al</strong>tresì, le strisce litoraneepianeggianti di modesta estensione. Eventu<strong>al</strong>i rilievimontagnosi o collinari, interclusi nella superficiepianeggiante e di estensione trascurabile, siconsiderano compresi nella zona di pianura.93


Appendice 2 – andamento plurienn<strong>al</strong>edei princip<strong>al</strong>i dati del settore forest<strong>al</strong>e2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong>SUPERFICIE BOSCO 617.121 618.545 619.043 620.122 620.719N° RESIDENTI 9.642.406 9.742.676 9.826.841 9.917.714 9.992.548BOSCO/RESIDENTI 640 635 630 625 621Superficie forest<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e (in ettari), numero residenti in Lombardia ISTAT e relativo rapporto (mq/n° residenti)2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong>BG 113.989 114.120 114.226 114.368 114.451BS 168.613 168.937 169.226 169.514 169.642CO 63.392 63.414 63.447 63.459 63.379CR 3.060 3.279 3.344 3.412 3.503LC 42.326 42.454 42.579 42.704 42.786LO 2.583 2.628 2.657 2.662 2.675MN 2.663 2.779 2.888 2.973 3.033MI 10.449 10.547 10.668 10.722 10.761MB 3.<strong>31</strong>6 3.336 3.351 3.372 3.382PV 37.112 37.250 37.325 37.475 37.665SO 114.396 114.558 114.662 114.779 114.822VA 54.645 54.667 54.669 54.681 54.618tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 616.547 617.968 619.043 620.122 620.719Superficie forest<strong>al</strong>e per province (in ettari)2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong>tot<strong>al</strong>eprovinci<strong>al</strong>eBG 25,74 0,00 34,10 40,95 7,35 108,14BS 60,19 12,11 29,98 3,79 19,88 125,95CO 2,41 0,65 2,41 5,47CR 190,55 37,48 39,17 75,72 32,93 375,85LC 20,00 20,00LO 40,10 24,00 11,00 75,10MN 81,23 75,50 49,84 43,77 68,67 <strong>31</strong>9,01MI 66,12 87,47 24,00 35,24 92,50 305,33MB 2,00 2,00PV 60,23 0,88 76,99 152,11 41,05 3<strong>31</strong>,26SO 60,88 10,29 71,17VA 2,88 2,88tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 590,<strong>31</strong> 238,09 266,37 382,58 264,79 1742,14Nuovi boschi re<strong>al</strong>izzati d<strong>al</strong>l’uomo (in ettari) con le princip<strong>al</strong>i iniziative dedicate,:PSR, Sistemi Verdi, Compensazioni94


Appendice 2 – andamento plurienn<strong>al</strong>edei princip<strong>al</strong>i dati del settore forest<strong>al</strong>e2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong>tot<strong>al</strong>eprovinci<strong>al</strong>eBG 27,42 26,46 23,69 23,83 35,95 137,35BS 41,53 26,92 46,96 28,13 30,79 174,<strong>31</strong>CO 21,85 8,86 28,<strong>31</strong> 54,83 15,48 129,32CR 2,59 2,11 1,80 0,36 2,46 9,<strong>31</strong>LC 1,91 4,57 5,14 2,65 3,35 17,63LO 0,55 0,20 0,00 0,00 0,75MN 1,73 2,36 1,39 1,73 1,04 8,25MI 5,81 7,92 8,04 14,73 3,78 40,27MB 0,73 0,00 0,19 0,92PV 1,52 4,89 6,19 1,47 4,00 18,06SO 32,63 29,95 26,34 23,77 16,13 128,82VA 20,61 38,04 27,62 82,93 30,<strong>31</strong> 199,51tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 158,15 152,08 176,40 234,43 143,47 864,53Cambio di destinazione d’uso del bosco (in ettari)2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong> tot<strong>al</strong>eNUOVI BOSCHIPER 1,250 1,719 3,605 1,665 2,325 10,565MIGLIORAMENTIFORESTALI PER 1,038 0,752 1,138 1,9<strong>31</strong> 4,630 9,489MONETIZZAZIONE(DA DEFINIRE) 3,045 2,266 4,348 11,448 4,445 25,552tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 5,333 4,738 9,091 15,044 11,400 45,606Compensazioni in seguito a cambio di destinazione d’uso del bosco, (in milioni di euro)95


Appendice 2 – andamento plurienn<strong>al</strong>edei princip<strong>al</strong>i dati del settore forest<strong>al</strong>e2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong>tot<strong>al</strong>eprovinci<strong>al</strong>eBG 87.365 124.4<strong>31</strong> 110.615 134.958 130.240 587.608BS 87.037 128.835 122.185 117.565 129.780 585.402CO 48.092 61.221 72.441 72.<strong>31</strong>2 69.398 323.463CR 1.601 1.832 2.977 2.701 1.658 10.768LC 23.126 28.794 35.379 32.978 35.264 155.540LO 366 947 320 467 363 2.464MN 350 709 460 493 344 2.356MI 14.651 18.995 8.763 17.929 17.718 78.055MB 5.789 11.199 3.499 20.487PV 21.420 30.229 30.946 34.107 27.368 144.068SO 50.422 68.830 63.081 66.391 90.410 339.133VA 71.387 95.594 104.285 107.971 100.904 480.141tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 405.816 560.416 557.240 599.071 606.944 2.729.487Massa legnosa richiesta <strong>al</strong> taglio tramite il Sistema Informativo Taglio Bosco, per province (in metri cubi)2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong> tot<strong>al</strong>ePIANURA 182.117 258.093 279.161 308.818 164.798 1.192.987COLLINA 123.415 157.681 166.301 159.046 124.168 730.612MONTAGNA 100.284 144.642 111.778 1<strong>31</strong>.207 <strong>31</strong>7.978 805.889tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 405.816 560.416 557.240 599.071 606.944 2.729.487Massa legnosa richiesta <strong>al</strong> taglio tramite il Sistema Informativo Taglio Bosco, per fasce <strong>al</strong>timetriche (in metri cubi)2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong> tot<strong>al</strong>eCEDUO <strong>31</strong>7.056 369.847 430.089 447.289 440.147 2.004.428FUSTAIA 88.760 190.569 127.151 151.782 166.797 725.059tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 405.816 560.416 557.240 599.071 606.944 2.729.487Massa legnosa richiesta <strong>al</strong> taglio tramite il Sistema Informativo Taglio Bosco, per governo del bosco (in metri cubi)2007 2008 2009 2010 <strong>2011</strong> tot<strong>al</strong>eROBINIA 65.783 95.726 108.234 116.896 108.363 495.002CASTAGNO 58.896 77.863 85.580 85.263 84.010 391.612ABETE ROSSO 70303 79675 55627 62241 83.428 351.274FAGGIO 36.876 48.936 61.687 49.030 53.707 250.236CARPINO NERO 27987 33442 38784 59202 37.132 196.547ALTRO 145.971 224.774 207.328 226.439 240.304 1.044.816tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 405.816 560.416 557.240 599.071 606.944 2.729.487Massa legnosa richiesta <strong>al</strong> taglio tramite il Sistema Informativo Taglio Bosco, per specie più richieste (in metri cubi96


RingraziamentiPer la gentile collaborazione si ringraziano:Le imprese boschive, i Consorzi forest<strong>al</strong>i e tutti gli Enti forest<strong>al</strong>i della Regione Lombardiache hanno aderito <strong>al</strong>l’indagine statistica del comparto forest<strong>al</strong>e.In particolare si ringraziano gli uffici Foreste delle Amministrazioni Provinci<strong>al</strong>i, nelle persone di:Umberto Gu<strong>al</strong>teroni Provincia di BergamoGraziano LazzaroniProvincia di BresciaFabrizio RighiProvincia di ComoDonata FeraboliProvincia di CremonaStefano RancatiProvincia di LodiPietro Francesco Can<strong>al</strong>i Provincia di LeccoGianluca RivaProvincia di MantovaGuido SiminiProvincia di MilanoMassimo MeratiProvincia di Monza-BrianzaAnna BettoProvincia di PaviaGraziano SimoniniProvincia di SondrioLuigi GhirardelliProvincia di VareseLe Associazioni e gli Enti di settore:APIAssociazione Pioppicoltori It<strong>al</strong>ianiARIBLAssociazione Region<strong>al</strong>e Imprese Boschive della Lombardia- Associazione Region<strong>al</strong>e COnsorzi Forest<strong>al</strong>i della LombardiaACIMALL Associazione costruttori it<strong>al</strong>iani macchine ed accessori per la lavorazione del legnoARPAAgenzia Region<strong>al</strong>e Protezione AmbienteCestec S.p.A. CEntro lombardo per lo Sviluppo TECnologico e produttivo delle piccole e medie impreseCFSCorpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato - Comando Region<strong>al</strong>eFEDERLEGNOARREDOFIPERFederazione It<strong>al</strong>iana per le Energie RinnovabiliODAFOrdini provinci<strong>al</strong>i dei dottori agronomi e forest<strong>al</strong>ie le seguenti persone:B<strong>al</strong>lardini PaoloPietro BertolaFabio Bocc<strong>al</strong>ariLuisa CagelliCelona FrancescaBruno ChiapparoliStefano DezzuttoDario CurtiElisabetta d’AmbrosiGianluca GuzzonFabio MantovaniAttilio MilesiLuca MolinLuca NapolitanoCarmelino PuntelLuca RossettiAntonio RudiniRoberto SobriniAntonio TagliaferriAlice TanfoglioGiulio ZanettiERSAFCorpo Forest<strong>al</strong>e dello StatoPRO POPULUSRegione Lombardia - DG Sistemi Verdi e PaesaggioERSAFRegione Lombardia - DG Protezione Civile, Polizia Loc<strong>al</strong>e e SicurezzaASSOLEGNO - CONLEGNORegione Lombardia - DG Sistemi Verdi e PaesaggioRegione Lombardia - DG Sistemi Verdi e PaesaggioRegione Lombardia - DG Sistemi Verdi e PaesaggioERSAFLaureato in Agraria - V<strong>al</strong>orizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio MontanoConfagricoltura LombardiaRegione Lombardia - DG Sistemi Verdi e PaesaggioAssociazione Region<strong>al</strong>e COnsorzi Forest<strong>al</strong>i della LombardiaACIMALLConsorzio Forest<strong>al</strong>e Alta V<strong>al</strong>tellinaERSAFRegione Lombardia - DG Sistemi Verdi e PaesaggioRegione Lombardia - ERSAFARIBL Associazione Region<strong>al</strong>e Imprese Boschive della Lombardia97

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!