11.07.2015 Views

soprintendenza per i beni architettonici - Ufficio Studi MiBAC ...

soprintendenza per i beni architettonici - Ufficio Studi MiBAC ...

soprintendenza per i beni architettonici - Ufficio Studi MiBAC ...

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CAMPANIAI pubblicidel <strong>MiBAC</strong>Testa di Amazzone, copia del IV sec. a.C. da un originale fidiacoNapoli, Museo Archeologico Nazionale28 - 30 OTTOBRE2009CULTURAAPORTEAPERTEEdizioni MP MIRABILIADIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALEDIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICIDELLA CAMPANIA


CULTURAA PORTEAPERTE


DIREZIONE GENERALEPER LA VALORIZZAZIONEDEL PATRIMONIO CULTURALEDirettore Generale Mario RescaServizio II - Comunicazione e Promozionedel Patrimonio CulturaleResponsabile del progetto Antonella MoscaCOORDINAMENTO GENERALE DEL PROGETTOAntonella MoscaIn collaborazione con Monica Bartoccie Simona PantellaHanno inoltre collaborato Costanza Barbi,Antonella Corona, Francesca D’Onofrio,Maria Cristina Manzetti,Maria Tiziana Natale, Susanna Puccio,Gulin Sezer, Maria, Angela SicilianoRapporti con i mediaVassili CasulaComunicazione multimedialeAlberto Bruni, Renzo De Simone,Francesca Lo Forte, Emilio VolpeAmministrazioneLaura PetracciI pubblici del <strong>MiBAC</strong>Campania28 - 30 ottobre 2009DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALIE PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIADirettore Gregorio AngeliniReferente <strong>per</strong> la ComunicazioneMaria Rosaria NappiArchivio di Stato AvellinoDirettore e referente <strong>per</strong> il progettoGerardina Rita De LuciaArchivio di Stato BeneventoDirettore e referente <strong>per</strong> il progetto Valeria TaddeoArchivio di Stato CasertaDirettore e referente <strong>per</strong> il progettoAldo SantamariaArchivio di Stato di NapoliDirettore Imma AscioneReferente <strong>per</strong> il progetto Rossana SpadacciniArchivio di Stato di SalernoDirettore Felicita De NegriReferente <strong>per</strong> il progetto Maria Teresa SchiavinoBiblioteca Pubblica Statale annessaal Monumento Nazionale di MontevergineDirettore padre Andrea Davide CardinReferente <strong>per</strong> il progetto Bianca CorcioneBiblioteca Nazionale Vittorio Emanuele IIIDirettore Mauro GiancasproReferente <strong>per</strong> il progetto Alma Serena LucianelliBiblioteca Universitaria di NapoliDirettore Ornella FalangolaReferente <strong>per</strong> il progetto Chiara MasielloSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la CampaniaSoprintendente Maria Luisa StorchiReferente <strong>per</strong> il progetto Angela SpinelliSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> archeologici di Salerno,Avellino, Benevento e CasertaSoprintendente Maria Luisa NavaReferente <strong>per</strong> il progetto Adele LagiSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>,paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici<strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoSoprintendente Paola Raffaella DavidReferenti <strong>per</strong> il progetto Maria Rosaria Iacono,Francesca FuriaSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>, paesaggistici,storici, artistici ed etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provinciaSoprintendente Stefano GizziReferente <strong>per</strong> il progetto Patrizia NicolettiSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong> e paesaggistici<strong>per</strong> le province di Salerno e AvellinoSoprintendente Giuseppe ZampinoReferente <strong>per</strong> il progetto Stefania UgattiSoprintendenza speciale <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> archeologicidi Napoli e PompeiSoprintendente Mariarosaria SalvatoreReferenti <strong>per</strong> il progetto Marco De Gemmis, Lucia EmilioSoprintendenza speciale <strong>per</strong> patrimonio storico, artistico edetnoantropologico e <strong>per</strong> il PoloMuseale della città di NapoliSoprintendente Lorenza Mochi OnoriReferente <strong>per</strong> il progetto Simona GoliaSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> storici artistici edetnoantropologici <strong>per</strong> le province di Salerno ed AvellinoSoprintendente [nomina in corso]CULTURAA PORTEAPERTE


S O M M A R I O739434547Progetto “Cultura a Porte A<strong>per</strong>te”: il Ministero <strong>per</strong> i Benie le Attività CulturaliProgetto “Cultura a Porte A<strong>per</strong>te”: il <strong>MiBAC</strong> Incontra il TerritorioProgetto “Cultura a Porte A<strong>per</strong>te”: Attività di programmazionedel Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali <strong>per</strong> l’anno 2008Progetto “Cultura a Porte A<strong>per</strong>te”: la Modulisticae il Piano di Riduzione degli Oneri AmministrativiProgramma O<strong>per</strong>ativo Nazionale 2000-2006“Sicurezza <strong>per</strong> lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”Misura 1.3 “Tecnologie <strong>per</strong> la tuteladelle risorse culturali e ambientali”Struttura del <strong>MiBAC</strong> in Campania536276Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggisticidella CampaniaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino,Benevento e CasertaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici,Artistici ed Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta eBenevento98121133143157168173176181190197205208Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici,Artistici ed Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provinciaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> leprovince di Salerno e AvellinoSoprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli ePompeiSoprintendenza Speciale <strong>per</strong> il Patrimonio Storico, Artisticoed Etnoantropologico e <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la CampaniaBiblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionaledi MontevergineBiblioteca Universitaria di NapoliArchivio di Stato di AvellinoArchivio di Stato di BeneventoArchivio di Stato di CasertaArchivio di Stato di NapoliArchivio di Stato di Salerno3


Istituzioni215 Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento <strong>per</strong> lo Sviluppoe la Competitività del Turismo: Azioni <strong>per</strong> lo Sviluppo Turisticodel Mezzogiorno219224225226228231233Ministero dell’Interno Dipartimento <strong>per</strong> le Libertà Civilie l’Immigrazione - Direzione Centrale <strong>per</strong> l’Amministrazionedel Fondo Edifici di Culto: Fondo Edifici di CultoRegione CampaniaUPI - Unione delle Province d’Italia: cos’è l’Unione delle Provinced’ItaliaANCI - Associazione Nazionale Comuni ItalianiINVITALIA - Agenzia Nazionale <strong>per</strong> l’Attrazione degli Investimentie lo Sviluppo d’Impresa SpaICOM - International Council of Museum Comitato NazionaleItaliano (Icom Italia)Comando Carabinieri Tutela Patrimonio CulturaleIstituti Enti Associazioni241247252254260262265266267268270274275290294298302304Aib - Associazione Italiana Biblioteche CampaniaAipai- Associazione Italiana <strong>per</strong> il Patrimonio ArcheologicoIndustrialeANA - Associazione Nazionale ArcheologiANAI - Associazione Nazionale Archivistica ItalianaANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’ArteArcheoClub d’ItaliaConfartigianatoConfindustriaConsiglio Nazionale ArchitettiConsiglio Nazionale degli IngegneriFAI - Fondo <strong>per</strong> l’Ambiente ItalianoFedercultureFORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>Istituto Italiano dei CastelliItalia NostraLegambienteMecenate 90Paleoworking4


308311313319SIMBDEA - Società Italiana <strong>per</strong> la Museografia ed i BeniDemoEtno AntropologiciSIPBC - Società Italiana <strong>per</strong> la Protezione dei Beni CulturaliTouring Club ItalianoUNPLI - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italiaLuoghi d’Arte Statali323Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna5


Cultura a porte a<strong>per</strong>tePROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:IL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALISTORIAIl Ministero <strong>per</strong> i Beni Culturali e Ambientali nasce sotto il Governo Moro IV nel 1974, lasua organizzazione viene regolamentata con D.P.R. 3 dicembre 1975, n. 805.Il primo incarico di Ministro è affidato a Giovanni Spadolini, a cui si deve la ferma volontàdi costituzione di una struttura separata dalla Pubblica Istruzione, con competenze specifichee dirette in materia di tutela e valorizzazione dei <strong>beni</strong> culturali e ambientali, archeologici,storici, artistici, archivistici e librari secondo la legislazione vigente.L’intento è quello di creare un organismo prevalentemente tecnico, destinato a raccoglierein buona parte le competenze e le funzioni in materia prima affidate al Ministerodella Pubblica Istruzione <strong>per</strong> il tramite della Direzione Generale delle Antichità e le BelleArti. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero anche alcune del Ministero degliInterni, come gli archivi di Stato, e della Presidenza del Consiglio dei Ministri come la discotecadi Stato, l'editoria libraria e diffusione della cultura.Con decreto legislativo 20 ottobre 1998 n. 368, la struttura viene riformata e la denominazioneviene mutata in Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, attuale <strong>MiBAC</strong>; atutte le precedenti competenze e funzioni sono state aggiunte: la promozione delloSport e dell’impiantistica sportiva e la promozione delle attività dello Spettacolo in tuttele sue espressioni.Il mutamento terminologico evidenzia il cambiamento di prospettiva im<strong>per</strong>niato anchesul valore culturale che non è rappresentato dall’oggetto materiale nella sua estrinsecazionefisica, bensì dalla funzione sociale del bene, visto come fattore di sviluppo dellacollettività e come elemento storico attorno a cui si definisce l’identità delle collettivitàlocali.L’organizzazione dell’apparato è rimasta pressoché immutata fino al 2000, quando, a seguitodelle innovazioni introdotte nell’assetto della Pubblica Amministrazione dalle cd.Leggi Bassanini, in applicazione del D. Lgs. 30.7.1999, n. 300, è stato emanato il DPR29.12.2000, n. 441.All’assetto organizzativo le modifiche introdotte con tale provvedimento sono di particolarerilevanza e risultano tutte in linea con i principi in base ai quali si è inteso concepireun diverso ruolo dell’apparato centrale della Pubblica Amministrazione, senza<strong>per</strong> questo modificare la Costituzione: decentramento amministrativo, trasferimentodei poteri e delle risorse dal centro alla <strong>per</strong>iferia, principio di sussidiarietà e diversa ripartizionedi funzioni tra Stato e regioni, nonché tra regioni ed enti locali, riconoscimentodella importantissima funzione che può svolgere il privato anche nei settori chenon hanno natura di imprenditorialità.Una vera rivoluzione <strong>per</strong>altro già annunciata negli anni Settanta con la nascita delleRegioni.Coerentemente con questa nuova concezione, <strong>per</strong> quanto riguarda nello specifico il settoredei <strong>beni</strong> culturali,con il citato DPR n. 441 del 2000,sono state istituite le Soprintendenzeregionali, con rilevanti funzioni di coordinamento degli uffici <strong>per</strong>iferici presenti nei rispettiviambiti territoriali regionali, è stata istituita la figura del Segretario Generale, con corrispondentifunzioni di coordinamento delle strutture centrali, il precedente <strong>Ufficio</strong> Centrale<strong>per</strong> i <strong>beni</strong> archeologici, <strong>architettonici</strong>, ambientali, artistici e storici viene soppressoed in suo luogo è istituita <strong>per</strong> ogni settore una specifica direzione generale, che, unitamentea quelle inerenti gli archivi, i <strong>beni</strong> librari, cinema e spettacolo, raggiungono ilnumero di otto direzioni.Dalla nuova articolazione è derivata nel tempo una nuova visione dell’intervento pubblicoin materia di <strong>beni</strong> culturali, consistente nel passaggio da un’attività di tutela sta-7


Cultura a porte a<strong>per</strong>tetica del bene, ad un intervento diretto a garantire alla collettività una fruizione ampiaed effettiva del valore culturale custodito nel bene. Ciò ha comportato la maturazionedel concetto che l’intervento pubblico sui <strong>beni</strong> culturali non deve esaurirsi nell’attivitàdi tutela, ma deve attribuire sempre più rilievo alle attività dirette a favorire la fruizionecollettiva dei <strong>beni</strong> culturali, e cioè le attività di valorizzazione e di gestione.La completa trasformazione dell’impianto organizzativo ha richiesto, come è comprensibile,interventi regolamentari successivi <strong>per</strong> la messa a punto delle modifiche e l’adeguamentodelle stesse alla continua e rapida evoluzione della società e delle esigenzedella collettività.Per questo, successivamente al DPR n. 441 del 2000, è intervenuto, prima il DPR10.6.2004, n. 173 e quindi il DPR 26.11.2007, n. 233.Sotto il profilo organizzativo, entrando nel merito dei contenuti dei predetti atti regolamentari,si rileva come, con il DPR n. 173 del 2004, si sia, da un lato optato <strong>per</strong> un modelloche al suo apice ha previsto non la figura del segretario generale, ma bensìl’istituzione di quattro dipartimenti, ciascuno <strong>per</strong> ogni settore (arti, archivi e biblioteche,cinema e spettacolo, affari generali e innovazione), e dall’altro si sia rafforzato il decentramentoamministrativo con l’istituzione delle direzioni regionali, in luogo delle soprintendenze,con competenze non solo di coordinamento, ma anche o<strong>per</strong>ative etecniche.Con il DPR n. 233 del 2007, si è preferito, invece, ripristinare la figura del segretario generale,rafforzare ulteriormente il ruolo delle direzioni regionali e riconoscere alle direzionigenerali di settore una funzione essenziale e prevalente di indirizzo.Grazie, quindi, a questa complessa riforma, si è ridisegnata la struttura del Ministerocon la volontà di rendere più efficiente l’assetto o<strong>per</strong>ativo sia a livello centrale che <strong>per</strong>iferico.L’intento è stato quello di raggiungere una modernizzazione informatica, tecnologicae organizzativa <strong>per</strong> un’Amministrazione più capillare e radicata sul territorio,più vicina ai cittadini, più collaborativa con Regioni ed Enti locali, più integrata con l’Universitàe la Ricerca, più aggiornata professionalmente.Sono state individuate nuove forme di intervento, maggiori risorse disponibili in gradodi dare un impulso forte all’innovazione o<strong>per</strong>ativa del Ministero. Vero cuore della riformaè stato l’aver previsto, sia prima con la creazione del Dipartimento <strong>per</strong> la Ricerca,l’innovazione e l’Organizzazione e l’istituzione della Direzione Generale <strong>per</strong> l’InnovazioneTecnologica e la Promozione, sia successivamente con il mantenimento delle rispettivecompetenze, un intervento importante e fondamentale nell’ambito dellamodernizzazione ed informatizzazione della Pubblica Amministrazione.Nel 2006, con il Governo Prodi le competenze dello Sport vennero assegnate al nuovoDipartimento <strong>per</strong> le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consigliodei Ministri.Nel 2007, con l’entrata in vigore del Regolamento DPR n. 233 già citato, infine, è stata previstala nascita dell’Istituto Centrale <strong>per</strong> il Restauro e la Conservazione del PatrimonioArchivistico e Librario, dalla fusione di due precedenti Istituti (Istituto Centrale <strong>per</strong> laPatologia del Libro e Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi diStato) e dell’Istituto Su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> la Conservazione ed il Restauro (ex Istituto Centrale<strong>per</strong> il Restauro): entrambi dotati di autonomia speciale.Recentemente, il <strong>MiBAC</strong> ha subito un’ulteriore riforma; il regolamento di riorganizzazionedel Ministero e di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, pubblicato nel Supplemento ordinario alla G.U. n.164del 17 luglio 2009 il DPR 2 luglio 2009 n. 91, introduce nuove misure <strong>per</strong> una maggiorerazionalizzazione, efficienza ed economicità della Pubblica Amministrazione e significativeinnovazioni mirate a esaltare l’azione di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonioculturale nazionale, restituendo centralità alla salvaguardia del paesaggio nelcontesto più generale delle belle arti.Tra le principali novità, infatti, vi è l’istituzione della Direzione Generale <strong>per</strong> la Valorizzazionedel Patrimonio Culturale, che consentirà maggiore incisività nella promozionee nello sviluppo di questo settore, con lo scopo di migliorare la conoscenza e fruibilità8


Cultura a porte a<strong>per</strong>tedei <strong>beni</strong> culturali, e la costituzione della Direzione Generale <strong>per</strong> il Paesaggio, le BelleArti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee.STRUTTURASi tratta di una struttura capillare che dispone di uffici di diretta collaborazione del Ministroe Uffici propri del dicastero a livello centrale e territoriale.Agli uffici a livello centrale appartengono 8 Direzioni Generali, il Consiglio Su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong>i Beni Culturali e Paesaggistici, i Comitati tecnico-scientifici, gli Istituti Centrali - l’Opificiodelle pietre dure, Istituto centrale <strong>per</strong> il catalogo e la documentazione, Istituto centrale<strong>per</strong> il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, Istitutosu<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> la conservazione ed il restauro - e altri Istituti con finalità particolari qualil’Archivio Centrale dello Stato, le Soprintendenze Speciali <strong>per</strong> i Beni Archeologici, le Bibliotechenazionali centrali di Roma e Firenze.Sul territorio o<strong>per</strong>ano 17 Direzioni Regionali <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici, chehanno sede nel capoluogo della rispettiva regione e coordinano le attività delle 81 Soprintendenzespecialistiche, o<strong>per</strong>anti in ambito archeologico, architettonico, storico, artisticoed etnoantropologico, delle 19 Soprintendenze Archivistiche a cui vanno aggiuntele 137 tra sedi archivistiche e sezioni distaccate, delle 46 Biblioteche Statali, dei 424 tramusei, monumenti e aree archeologiche.Salone ex Consiglio Nazionale, Collegio Romano, Roma9


Cultura a porte a<strong>per</strong>teORGANIGRAMMA GENERALE10


Cultura a porte a<strong>per</strong>teORGANIZZAZIONE E COMPETENZESEGRETARIATO GENERALEIl Segretario Generale del Ministero è nominato ai sensi dell'articolo 19, comma 3, delD.Lgs 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e, in conformità a quanto dispostodall'articolo 6 del D.Lgs 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, o<strong>per</strong>a alledirette dipendenze del Ministro. Il Segretario Generale assicura il coordinamento el’unità dell'azione amministrativa, coordina gli uffici di livello dirigenziale generale, riferisce<strong>per</strong>iodicamente al Ministro gli esiti della sua attività.Esercita il coordinamento anche attraverso la convocazione <strong>per</strong>iodica in conferenza deidirettori generali, sia centrali che regionali, <strong>per</strong> l’esame di questioni di carattere generaleo di particolare rilievo oppure afferenti a più competenze; coordina le attività delledirezioni generali, centrali e regionali, nelle materie di rispettiva competenza, <strong>per</strong> le inteseistituzionali di programma di cui all’art. 2, comma 203, lettera b), della legge 23 dicembre1996, n. 662; concorda con le direzioni generali competenti le determinazionida assumere in sede di conferenza di servizi <strong>per</strong> interventi di carattere intersettoriale odi dimensione sovraregionale; partecipa alle riunioni del Consiglio su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> i <strong>beni</strong>culturali e paesaggistici, senza diritto di voto; coordina le iniziative in materia di sicurezzadel patrimonio culturale; coordina l’attività’ di tutela in base a criteri uniformi edomogenei sull’intero territorio nazionale; coordina le iniziative atte ad assicurare la catalogazionedel patrimonio culturale, ai sensi dell’art. 17 del Codice; coordina gli interventiconseguenti ad emergenze nazionali ed internazionali, questi ultimi anche incollaborazione con il Dipartimento <strong>per</strong> la protezione civile; coordina la predisposizionedelle relazioni di legge alle Istituzioni ed Organismi sovranazionali ed al Parlamento,(anche ai sensi dell’art. 84 del Codice); coordina gli esiti delle elaborazioni dei programmiannuali e pluriennali di competenza delle direzioni generali del Ministero e dei relativipiani di spesa, da sottoporre all’approvazione del Ministro; formula proposte al Ministro,sentiti i direttori generali, centrali e regionali ai fini dell’esercizio delle funzioni dicui all’art. 4, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni;coordina le attività internazionali, ivi comprese quelle relative alle convenzioniUNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale, sulla protezionee la promozione delle diversità delle espressioni culturali, nonché <strong>per</strong> la salvaguardia delpatrimonio culturale immateriale; coordina le attività di studio e di ricerca, attraversol’<strong>Ufficio</strong> studi; svolge le funzioni di coordinamento e vigilanza, anche ai fini dell’appro-SEGRETARIATO GENERALEServizio ICoordinamento studiServizio IIServizio ispettivoIstituti dotati diautonomie specialeIstituti centraliIstituto Centrale<strong>per</strong> il catalogo e ladocumentazioneIstituto Su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> laConservazioneed il RestauroOpificio delle Pietre DureIstituto Centrale <strong>per</strong> ilrestauro e la conservazionedel patrimonio archivisticoe librario11


Cultura a porte a<strong>per</strong>tevazione del bilancio di previsione, delle relative proposte di variazione e del conto consuntivo,sull’Istituto su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> la conservazione ed il restauro, sull’Opificio delle pietredure, sull’Istituto centrale <strong>per</strong> il restauro e la conservazione del patrimonioarchivistico e librario e sull’Istituto centrale <strong>per</strong> il catalogo e la documentazione; coordinail Servizio ispettivo. Il Segretariato generale costituisce centro di responsabilitàamministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279 e successivemodificazioni.Il Segretariato generale si articola in sei uffici dirigenziali di livello non generale, compresiil Servizio ispettivo, cui sono assegnati quattordici dirigenti con funzioni ispettive,gli Istituti centrali e l’Istituto su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> la conservazione ed il restauro.StrutturaServizio I -Servizio II -Coordinamento studiServizio ispettivoAfferiscono al segretariato generaleIstituti centrali1. Istituto centrale <strong>per</strong> il catalogo e la documentazione2. Opificio delle pietre dure3. Istituto centrale <strong>per</strong> il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librarioIstituti dotati di autonomia speciale1. Istituto su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> la conservazione ed il restauroRestauro della Porta del Paradiso del Ghiberti, Firenze. Opificio delle Pietre Dure12


Cultura a porte a<strong>per</strong>teDIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI,L’INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALELa Direzione Generale <strong>per</strong> l’organizzazione, gli affarigenerali, l’innovazione, il bilancio ed il <strong>per</strong>sonale svolgefunzioni e compiti in materia di bilancio e programmazionedelle risorse finanziarie, nonché di qualità edi standardizzazione delle procedure; cura la gestioneefficiente, unitaria e coordinata dell’organizzazione,degli affari generali, del bilancio e del <strong>per</strong>sonale e deiservizi comuni, anche mediante strumenti di innovazionetecnologica; è competente in materia di statogiuridico e trattamento economico del <strong>per</strong>sonale, di relazionisindacali, di concorsi, assunzioni, assegnazioni,mobilità nazionale e formazione del <strong>per</strong>sonale nonché Progetto Fonia Dati Immaginiin materia di politiche del <strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> le pari opportunità.La Direzione generale, inoltre, è competente <strong>per</strong> l’attuazione delle direttive del Ministroin ordine alle politiche del <strong>per</strong>sonale e alla contrattazione collettiva e <strong>per</strong> l’emanazionedi indirizzi ai direttori regionali ai fini dell’applicazione dei contratti collettivi edella stipula di accordi decentrati; elabora proposte <strong>per</strong> la definizione di una strategia unitaria<strong>per</strong> la modernizzazione dell’amministrazione, anche attraverso le tecnologie dell’informazionee della comunicazione, e traduce in progetti coordinati e piani d’azione ilconseguente disegno strategico assicurandone il monitoraggio e verificandone l’attuazione.La Direzione generale <strong>per</strong> l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancioed il <strong>per</strong>sonale costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art.3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile<strong>per</strong> l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa. Da essa dipendonofunzionalmente, <strong>per</strong> gli aspetti contabili, le direzioni regionali di cui all’art. 17. La Direzionegenerale <strong>per</strong> l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il <strong>per</strong>sonalesi articola in sei uffici dirigenziali di livello non generale.DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI,L’INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALEServizio IAffari generali,sistemi informativi,tecnologie innovativeServizio IIIRisorse aggiuntivenazionali ecomunitarie <strong>per</strong> lepolitiche di sviluppo,organizzazionee semplificazioneServizio VOrdinamento,stato giuridicoe trattamentoeconomico del<strong>per</strong>sonaleServizio IIBilancio eprogrammazioneServizio IVConcorsi eassunzioni, mobilità,relazioni sindacali,formazionee aggiornamentoprofessionaledel <strong>per</strong>sonaleServizio VIContenziosoe procedimentidisciplinarirelativi al<strong>per</strong>sonaleDirezioni Regionali <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici(<strong>per</strong> gli aspetti contabili)StrutturaServizio I - Affari generali, sistemi informativi, tecnologie innovativeServizio II - Bilancio e programmazioneServizio III - Risorse aggiuntive nazionali e comunitarie <strong>per</strong> le politiche di sviluppoorganizzazione e semplificazioneServizio IV - Concorsi e assunzioni, mobilità, relazioni sindacali, formazione e aggiornamentoprofessionale del <strong>per</strong>sonaleServizio V - Ordinamento, stato giuridico e trattamento economico del <strong>per</strong>sonaleServizio VI - Contenzioso e procedimenti disciplinari relativi al <strong>per</strong>sonale13


Amore e Psiche, Ostia Antica (fine del III secolo d.C.)Cultura a porte a<strong>per</strong>teDIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALELa Direzione Generale <strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturale svolge funzioni ecompiti nei settori della promozione della conoscenza, della fruizione pubblica e dellavalorizzazione del patrimonio culturale, in conformità a quanto disposto dall’art. 6 delCodice, con riguardo a tutti gli istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101, commi 1 e2, del Codice medesimo, che siano di <strong>per</strong>tinenza dello Stato o costituiti dallo Stato.La Direzione Generale <strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturale costituisce centrodi responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997,n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile <strong>per</strong> l’attuazione dei piani gestionalidi competenza della stessa.La Direzione Generale <strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturale si articola in due ufficidirigenziali di livello non generale.DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALEServizio I - Valorizzazionedel patrimonio culturale,programmazione e bilancioServizio II - Comunicazionee promozionedel patrimonio culturaleStrutturaServizio I - Valorizzazione del patrimonio culturale, programmazione e bilancioServizio II - Comunicazione e promozione del patrimonio culturale9MP MIrabilia s.r.l. - www.mpmirabilia.itSan Valentino è la festa dell’amoree, come ogni anno,il Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturalivuole regalare a tutti una giornataall’insegna dell’arte e della cultura.Lo slogan Innamorati dell’Arte è un invitoa visitare e conoscere il patrimonio artisticoitaliano insieme alle <strong>per</strong>sone amate,<strong>per</strong> condividere le emozioni e la gioiache l’arte suscita in chi vi si accosta.Il 14 febbraio, nei luoghi d’arte statali(musei, monumenti e siti archeologici),un biglietto d’ingressovale <strong>per</strong> due <strong>per</strong>sone.Tutte le iniziative sono pubblicatesul sito istituzionale del Ministero.www.<strong>beni</strong>culturali.itnumero verde 800 99 11 99Materiale divulgativo Grandi Eventi 200914


Cultura a porte a<strong>per</strong>teDIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’La Direzione Generale <strong>per</strong> le antichità svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alleDirezioni Regionali ed ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia,relativi alla tutela di aree e <strong>beni</strong> archeologici, anche subacquei. Esercita la vigilanza sulleSoprintendenze speciali <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> archeologici di Napoli e Pompei e di Roma. Costituiscecentro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni.La Direzione Generale <strong>per</strong> le antichità si articola in sette uffici dirigenziali di livello nongenerale, compresi gli Istituti dotati di autonomia speciale e gli Istituti nazionali. Con riguardoalle attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale<strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturale.DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’Servizio I - Affari generali,programmazione, bilancioe <strong>per</strong>sonaleServizio II - Tutela delpatrimonio archeologicoServizio III - Gestionee circolazioneinternazionale delpatrimonio archeologicoIstituti NazionaliIstituti dotati diautonomia specialeSoprintendenza al MuseoNazionale preistorico edetnografico“L. Pigorini”Museo Nazionale d’ArteOrientaleSoprintendenza Speciale<strong>per</strong> i Beni Archeologici diNapoli e PompeiSoprintendenza Speciale<strong>per</strong> i Beni Archeologici diRomaStrutturaServizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio II - Tutela del patrimonio archeologicoServizio III - Gestione e circolazione internazionaledel patrimonio archeologicoAfferiscono alla Direzione Generale1. Soprintendenza al Museo nazionale preistoricoed etnografico “L. Pigorini” - con sede a Roma2. Museo Nazionale d’Arte Orientale - con sede aRomaIstituti dotati di autonomia speciale1. Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologicidi Napoli e Pompei2. Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologicidi RomaCratere di Talos, Museo ArcheologicoNazionale, Ruvo di Puglia15


Cultura a porte a<strong>per</strong>teDIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L'ARCHITETTURA E L'ARTECONTEMPORANEELa Direzione Generale <strong>per</strong> il paesaggio,le belle arti, l’architettura e l’arte contemporaneesvolge le funzioni e i compiti,non attribuiti alle Direzioni Regionalied ai soprintendenti di settore aisensi delle disposizioni in materia, relativialla tutela dei <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>,alla qualità ed alla tutela del paesaggio,alla tutela dei <strong>beni</strong> storici, artisticied etnoantropologici, ivi compresi i dipintimurali e gli apparati decorativi,alla qualità architettonica ed urbanisticaed alla promozione dell’arte contemporanea.Real Basilica, Su<strong>per</strong>ga (TO)Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile <strong>per</strong> l’attuazionedei piani gestionali di competenza della stessa. Si articola in dodici ufficidirigenziali di livello non generale, compresi gli Istituti dotati di autonomia speciale,l’Istituto centrale <strong>per</strong> la demoetnoantropologia e gli Istituti nazionali. Con riguardo alleattività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale <strong>per</strong> lavalorizzazione del patrimonio culturale.DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO, L’ARCHITETTURA E L’ARTEServizio IAffari generali,programmazione,bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio IITutela del patrimonioarchitettonicoServizio IIITutela del patrimoniostorico-artistico edetnoantropologicoServizio IVTutela e qualitàdel paesaggioServizio VArchitettura e artecontemporaneeIstituti CentraliIstituti NazionaliIstituti dotati diautonomia specialeIstituto centrale <strong>per</strong> lademoetnoantropologiaSoprintendenza allaGalleria nazionaled’arte moderna econtemporaneaIstituto nazionale<strong>per</strong> la graficaSoprintendenza speciale<strong>per</strong> il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo musealedella città di Venezia e deiComuni della GrondalagunareSoprintendenza speciale<strong>per</strong> il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo musealedella città di NapoliSoprintendenza speciale<strong>per</strong> il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo musealedella città di RomaSoprintendenza speciale<strong>per</strong> il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo musealedella città di Firenze16


Cultura a porte a<strong>per</strong>teStrutturaServizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio II - Tutela del patrimonio architettonicoServizio III - Tutela del patrimonio storico-artistico ed etnoantropologicoServizio IV - Tutela e qualità del paesaggioServizio V - Architettura e arte contemporaneeIstituti nazionali1. Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea – con sedea Roma2. Istituto nazionale <strong>per</strong> la grafica con sede a RomaAlla Direzione generale <strong>per</strong> il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporaneeafferiscono:Istituti centrali1. Istituto centrale <strong>per</strong> la demoetnoantropologiaIstituti dotati di autonomia speciale1. Soprintendenza speciale <strong>per</strong> il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e<strong>per</strong> il Polo museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare2. Soprintendenza speciale <strong>per</strong> il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e<strong>per</strong> il Polo museale della città di Napoli3. Soprintendenza speciale <strong>per</strong> il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e<strong>per</strong> il Polo museale della città di Roma4. Soprintendenza speciale <strong>per</strong> il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e<strong>per</strong> il Polo museale della città di FirenzeVilla Romana, Sirmione (BS)17


Cultura a porte a<strong>per</strong>teDIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVILa Direzione Generale <strong>per</strong> gli Archivi svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle DirezioniRegionali o ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia, relativialla tutela dei <strong>beni</strong> archivistici.Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Archivio Centrale dello Stato esull'Istituto Centrale <strong>per</strong> gli archivi.In materia informatica, elabora e coordina le metodologie archivistiche relative all'attivitàdi ordinamento e di inventariazione, esercita il coordinamento dei sistemi informativiarchivistici sul territorio nazionale, studia ed applica sistemi di conservazione<strong>per</strong>manente degli archivi digitali, promuove l'applicazione di metodologie e parametri,anche attraverso iniziative di formazione e aggiornamento.Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decretolegislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La Direzione generale <strong>per</strong> gliarchivi si articola in nove uffici dirigenziali di livello non generale, compresi quelli aventisede nelle regioni Sicilia e Trentino-Alto Adige, l’Istituto centrale <strong>per</strong> gli archivi e l’Archiviocentrale dello Stato. Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme lecompetenze della Direzione generale <strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturale.DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVIServizio IAffari generali,programmazione,bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio IITutela e conservazionedel patrimonioarchivisticoServizio III<strong>Studi</strong> e ricercaSoprintendenzaarchivistica <strong>per</strong> la Siciliacon sede a PalermoArchivio di Stato diCataniaArchivio di Stato diPalermoSoprintendenzaArchivistica di TrentoIstituti centraliIstituto centrale <strong>per</strong>gli archiviIstituti dotati diautonomia specialeArchivio centraledello StatoStrutturaServizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio II - Tutela e conservazione del patrimonio archivisticoServizio III – <strong>Studi</strong> e ricercaAlla Direzione Generale <strong>per</strong> gli Archivi afferiscono1. Soprintendenza archivistica <strong>per</strong> la Sicilia con sede a Palermo2. Archivio di Stato di Catania3. Archivio di Stato di Palermo4.Soprintendenza Archivistica di TrentoIstituti centrali1. Istituto centrale <strong>per</strong> gli archiviIstituti dotati di autonomia speciale1. Archivio centrale dello Stato18


Cultura a porte a<strong>per</strong>teDIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTOD'AUTORELa Direzione Generale <strong>per</strong> le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d'autore svolgefunzioni e compiti non attribuiti alle Direzioni Regionali e ai soprintendenti di settoreai sensi delle disposizioni in materia, relativi alle biblioteche pubbliche statali, ai servizibibliografici e bibliotecari nazionali, agli istituti culturali, alla promozione del libro edella lettura ed alla proprietà letteraria e diritto d'autore. Sentite le altre Direzioni Generalicompetenti, svolge i compiti in materia di proprietà letteraria e di diritto d'autoree di vigilanza sulla Società italiana autori ed editori (SIAE) ai sensi dell'articolo 10del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e successive modificazioni.Restano ferme la composizione e le competenze del Comitato consultivo <strong>per</strong>manente<strong>per</strong> il diritto di autore di cui all'articolo 190 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successivemodificazioni, che o<strong>per</strong>a presso la Direzione Generale e svolge funzioni di organo consultivocentrale.Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Istituto Centrale <strong>per</strong> il CatalogoUnico delle biblioteche italiane e <strong>per</strong> le informazioni bibliografiche, sulla Biblioteca NazionaleCentrale di Roma, sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sul Centro <strong>per</strong>il libro e la lettura e sull'Istituto Centrale <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> sonori ed audiovisivi.Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decretolegislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La Direzione generale <strong>per</strong> lebiblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore si articola in otto uffici dirigenzialidi livello non generale, compresi gli Istituti centrali e gli Istituti dotati di autonomia speciale.Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzionegenerale <strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturale.DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTOREServizio I - Affarigenerali,programmazione,bilancioe <strong>per</strong>sonaleServizio II - Patrimoniobibliografico edistituti culturaliServizio IIIDiritto d’autore evigilanza sulla SIAEIstituti centraliIstituto centrale <strong>per</strong> ilcatalogo unico dellebiblioteche italiane e <strong>per</strong>le informazionibibliograficheIstituto centrale <strong>per</strong> i <strong>beni</strong>sonori ed audiovisiviIstituti dotati diautonomia specialeBiblioteca nazionalecentrale di RomaBiblioteca nazionalecentrale di FirenzeCentro <strong>per</strong> il libro e laletturaStrutturaServizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio II - Patrimonio bibliografico ed Istituti culturaliServizio III - Diritto d’autore e vigilanza sulla SIAEAlla Direzione Generale afferiscono:Istituti centrali1. Istituto centrale <strong>per</strong> il catalogo unico delle biblioteche italiane e <strong>per</strong> le informazionibibliografiche2. Istituto centrale <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> sonori ed audiovisiviIstituti dotati di autonomia speciale1. Biblioteca nazionale centrale di Roma2. Biblioteca nazionale centrale di Firenze3. Centro <strong>per</strong> il libro e la lettura19


Cultura a porte a<strong>per</strong>teElsa Martinelli sul setDIREZIONE GENERALE PER IL CINEMALa Direzione Generale <strong>per</strong> il Cinema svolge funzioni e compiti inmateria di attività cinematografiche. Costituisce centro di responsabilitàamministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. LaDirezione Generale <strong>per</strong> il cinema si articola in tre uffici dirigenzialidi livello non generale.DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMAServizio IAffari generali,programmazione,bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio IIProduzione,distribuzione, esercizioe industrie tecnicheServizio IIIPromozionedelle attivitàcinematografichein Italia e all’esteroStrutturaServizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e <strong>per</strong>sonaleServizio II - Produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecnicheServizio III - Promozione delle attività cinematografiche in Italia e all’esteroDIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVOLa Direzione Generale <strong>per</strong> lo Spettacolo dal Vivo svolge funzioni e compiti in materia diattività di spettacolo dal vivo, con riferimento alla musica, alla danza, al teatro, ai circhi,allo spettacolo viaggiante ed ai festival teatrali.Restano ferme la composizione e le competenze dell'Osservatorio dello spettacolo, cheo<strong>per</strong>a presso la stessa Direzione Generale. Resta fermo quanto previsto all'articolo 11,comma 2, del decreto legislativo 21 dicembre 1998, n. 492, e successive modificazioni.Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decretolegislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni.Si articola in tre uffici dirigenziali non generali, i cui compiti sono definiti con decreto ministerialedi natura non regolamentare.DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVOServizio I - Attività lirichee musicaliServizio II - AttivitàteatraliServizio III - Attività didanza, circensi e dellospettacolo viaggianteStrutturaServizio I - Attività liriche e musicaliServizio II - Attività teatraliServizio III - Attività di danza, circensi e dellospettacolo viaggianteTeatro la Scala, Milano20


Cultura a porte a<strong>per</strong>teSoprintendenze ArchivisticheLivres de laudes et dévotions1435 - 1440, Archivio di Statodi TorinoLe Soprintendenze archivistiche, che hanno ambito regionale,esercitano le funzioni di tutela e vigilanza sugli archivinon statali: archivi di enti pubblici territoriali o di altri entipubblici, archivi privati dichiarati di interesse storico particolarmenterilevante (i relativi provvedimenti di dichiarazionesono emessi dal soprintendente stesso) e archivi delleconfessioni religiose (previe intese).La vigilanza, termine tecnico che indica il controllo, comprendediverse attività: il Codice stabilisce che l’esecuzione dio<strong>per</strong>e e lavori di qualunque genere sugli archivi dell’Entesono subordinati ad autorizzazione della Soprintendenza; lastessa va concessa su progetto o almeno su descrizione tecnicadell’intervento” con eventuali prescrizioni delle cautelenecessarie (articoli 21 cc. 4-5 e 31) e la inosservanza è sanzionata.Tra i principali compiti propri delle Soprintendenze sisegnalano inoltre: la concessione del nulla osta allo scartodei documenti; il rilascio dell’autorizzazione preventiva altrasferimento ed all’esposizione temporanea; la verifica dell’idoneità di sedi, attrezzatureed impianti, la vigilanza sugli interventi di restauro; altresì la vigilanza sul commerciodi archivi e/o singoli documenti di comprovato valore; la consulenza, su richiesta,sui metodi di conservazione, di ordinamento e di inventariazione.Archivi di StatoGli Archivi di Stato dipendono dalle Direzioni Regionali <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggisticiai sensi dell’art.17, comma 1 del DPR n.233 del 26/11/2007 e svolgono funzioni di tutela,conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario dello Stato, secondole disposizioni vigenti.A tal fine, in particolare:a) conservano, tutelano e valorizzano:1) gli archivi degli Stati italiani preunitari;2) i documenti degli organi giudiziari e amministratividello Stato non più occorrenti alle ordinarie esigenzedel servizio, acquisiti a norma dell’articolo 41 del Codicedei Beni Culturali;3) tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Statoabbia in proprietà o in deposito <strong>per</strong> disposizione dilegge o a qualsiasi titolo;b) esercitano la sorveglianza, mediante la partecipazionealle commissioni istituite ai sensi dell’articolo 30 del testounico, sugli archivi correnti e di deposito degli organi amministrativie giudiziari dello Stato e sulla gestione deiflussi documentali, qualunque ne sia il supporto, anche inbase alla normativa vigente in materia di riproduzioneSigillo del Vescovo Albertodi Egna 1324 - 1336, Archiviodi Stato di Bolzanosostitutiva di documenti digitali e gestione elettronica dei documenti a norma degliarticoli 42-46 del D. LGS 82/2005 Codice dell’Amministrazione digitale e del DPR n.445 del 28/12/2000 T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia didocumentazione amministrativa;c) esplicano i compiti relativi al trattamento e alla comunicazione dei documenti riservati;d) svolgono le attività di promozione.e) curano lo studio, la ricerca, l’ordinamento, l’inventariazione, la riproduzione e laconservazione dei documenti conservati, e possono sottoscrivere, <strong>per</strong> tali fini e <strong>per</strong>quelli di didattica e valorizzazione, convenzioni con enti pubblici ed istituti di studioe ricerca.22


Cultura a porte a<strong>per</strong>teBiblioteche StataliLe Biblioteche Pubbliche Statali dipendono dalla competente Direzione Generale esvolgono funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte e degli altri <strong>beni</strong> librari chelo Stato ha in proprietà o in deposito <strong>per</strong> disposizione di legge o <strong>per</strong> altro titolo.Tenuto conto della specificità delle raccolte, della tipologia degli utenti e del contestoterritoriale in cui ciascuna è inserita, svolgono, in particolare, i seguenti compiti:a) acquisire, raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana e straniera;b) conservare, accrescere e valorizzare le proprie raccolte;c) realizzare con altre biblioteche, con istituti ed enti, sistemi integrati di informazionee servizi;d) attività di promozione.Le Biblioteche Universitarie, in particolare, svolgono le proprie funzioni in coordinamentocon le università nelle forme ritenute più idonee sul piano dei servizi e delle acquisizioni.Le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e di Roma, in attuazione dei servizibibliografici e bibliotecari nazionali, assicurano altresì in autonomia, la tutela, la conservazione,la gestione, la documentazione e la disponibilità della produzione editorialeitaliana raccolta <strong>per</strong> deposito legale.Salone Settecentesco, Biblioteca statale di Montevergine, Mercogliano (AV)23


Cultura a porte a<strong>per</strong>teATTIVITÀRestauro di un affresco,Opificio delle Pietre DureAl Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali è demandato il compito di tutelare, conservare,valorizzare e promuovere l’immenso patrimonio esistente <strong>per</strong> fronteggiare ilquale sono necessarie risorse finanziarie adeguate e organizzazioni efficienti.Ai sensi dell’articolo 2 del Codice <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> culturali e <strong>per</strong> il paesaggio“Il patrimonio culturale è costituito dai <strong>beni</strong> culturali edai <strong>beni</strong> paesaggistici”.Della prima categoria fanno parte: le cose immobili e mobiliche presentano interesse storico, artistico, archeologico, etnoantropologico,archivistico e bibliografico e le altre cose individuatequali testimonianze aventi valore di civiltà (di cui alla exlegge 1089 del 1939), ed i <strong>beni</strong> di interesse paesaggistico (giàtutelati dalla legge 1497 del 1939 e dalla legge "Galasso" 431 del1985), frutto della millenaria antropizzazione e stratificazionestorica del nostro territorio, un unicum nell'es<strong>per</strong>ienza europeae mondiale tale da meritare tutto il rilievo e la protezionedovuti.Tutela, Conservazione, Valorizzazione e GestioneSono questi i compiti istituzionali del <strong>MiBAC</strong>, sanciti dall’art. 9 della Costituzione, ilquale stabilisce che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientificae tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.Nel 2004 entra in vigore il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 22 Gennaio2004, n. 42 ai sensi dell'Articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), meglio conosciutocome Codice Urbani che determina una semplificazione legislativa rispetto alla previgentedisciplina, fornendo uno strumento <strong>per</strong> tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio,anche attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali.I principali capisaldi del testo si possono così sintetizzare:a) recu<strong>per</strong>o del paesaggio nell’ambito del patrimonio culturale, del quale costituisceparte integrante alla pari degli altri <strong>beni</strong> culturali;b) riconoscimento del carattere rigorosamente unitario della tutela dell’intero patrimoniostorico-artistico e paesaggistico così come previsto dalla Costituzione dellaRepubblica, sia nell’art. 9, sia nel nuovo Titolo V agli art.117-118;c) formulazione di un apposito demanio culturale nell’ambito del più ampio patrimoniopubblico, al quale sono ascritti tutti quei <strong>beni</strong> la cui piena salvaguardia ne richiedeil mantenimento nella sfera della proprietà pubblica;d) subordinazione della pianificazione urbanistica a quella paesaggistica.La materia dei Beni Culturali si presenta, inoltre, notevolmente ampliata, con alcunea<strong>per</strong>ture a settori finora trattati altrove, come la gestione museale, le procedure di interventoconservativo, il campo dell’arte contemporanea.TutelaLe attività consistono nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività direttead individuare i <strong>beni</strong> costituenti il patrimonioculturale ed a garantirne la protezione ela conservazione <strong>per</strong> fini di pubblica fruizione.Tali funzioni vengono esercitate direttamentedal Ministero e tramite forme diintesa e coordinamento, possono essere esercitatedalle Regioni.I termini della coo<strong>per</strong>azione tra Stato,Regioni eEnti locali nell’esercizio della tutela sono statiaffrontati e regolati anche dal Codice Urbani cheassicura una logica unitaria negli interventi diRestauro di un affresco, Opificio delle Pietre Dure24


Cultura a porte a<strong>per</strong>tetutela e un sistema integrato nella valorizzazione dei <strong>beni</strong>, in base all’art. 118 della Costituzione.Inoltre, conferisce alle Regioni ordinarie la tutela dei <strong>beni</strong> librari.La conservazione del patrimonio culturale consiste in una coerente, coordinata e programmataattività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro (art. 29 del CodiceUrbani). L’insieme di queste attività fa si che si possano limitare le situazioni di rischioconnesse al bene culturale nel suo contesto, controllare le condizioni del bene al fine dimantenerne l’integrità, l’efficienza funzionale e l’identità, garantire l’integrità materialeed il recu<strong>per</strong>o del bene, la sua protezione e la trasmissione dei valori culturali di cui è portatore.ValorizzazioneLe attività consistono nella costituzione ed organizzazionestabile di risorse, strutture o reti,ovvero nella messa a disposizione di competenzetecniche o risorse finanziarie o strumentali,finalizzate all’esercizio delle funzioni ed al<strong>per</strong>seguimento di ogni attività diretta a migliorarele condizioni di conoscenza e conservazionedei Beni Culturali e Ambientali e adincrementare la fruizione.Tra le azioni istituzionali, quella di maggior rilievo,anche a livello internazionale, è il restauro,uno dei nodi principali attorno al qualeRestauro di un globo, Istituto Centrale <strong>per</strong>il Restauro e la Conservazione del PatrimonioArchivistico e Librariosi sviluppa il lavoro di tutela e conservazione del patrimonio artistico italiano.Esso si configura come ponte tra conservazione e innovazione, tra la componente più solida,stratificata e specifica dell’o<strong>per</strong>are sul patrimonio culturale e la componente più fluidae moderna dello stesso ambito di intervento. Il dibattito culturale contemporaneo sugli interventidi restauro è arricchito dalla componente ecologica e ambientale che si affiancaal consueto obiettivo della conservazione e della trasmissione alle future generazioni delnostro prezioso patrimonio artistico e culturale, fatto non solo di edifici, sculture e dipinti,ma anche di libri, documenti, fotografie e pellicole cinematografiche.Il paesaggio e l’architettura contemporanea,negli ultimi anni,stanno diventando tema centraledi dibattito tra Pubblica Amministrazione e mondo dell’associazionismo e impresa.Le strutture d’eccellenza nel campo della ricerca e del restauro sono l’Istituto Su<strong>per</strong>iore<strong>per</strong> la Conservazione ed il Restauro, l’Istituto Centrale <strong>per</strong> il Restauro e la Conservazionedel Patrimonio Archivistico e Librario, l’Istituto Centrale <strong>per</strong> il Catalogo e la Documentazionee l’Opificio delle Pietre Dure che o<strong>per</strong>ano ad altissimo livello tecnico scientificoe professionale e sono punto di riferimento in tutto il mondo.GestioneIl Ministero, attraverso i propri Istituti, gestisce un immenso patrimonio storico, artisticoe paesaggistico, il più importante del mondo (circa il 60% del patrimonio culturalemondiale), costituito da oltre 20.000 centri storici, 45.000 tra castelli e giardini, 30.000dimore storiche, 100.000 chiese, 2.000 siti archeologici, 3.500 musei pubblici e privati,9.000 monumenti, centinaia di parchi. Si può certamente affermare che quella italianasi configura come l’offerta al pubblico più ricca d’Europa.Tale ricchezza rappresenta un tesoro di inestimabile valore da difendere e valorizzare inquanto cuore della nostra identità di Paese ma anche elemento di richiamo <strong>per</strong> i turistidi tutto il mondo, che determina un modello di vita apprezzato a livello internazionalein grado di generare effetti positivi sull’economia (occupazione, turismo, servizi) e sullaqualità della vita (paesaggio, ambiente, istruzione).L’obiettivo della virtuosa combinazione tra il massimo rigore nella tutela e lo sviluppoeconomico e sociale può e deve essere raggiunto anche con l’intento di rendere l’Italiaun caso esemplare a livello internazionale.In particolare, vista la rilevanza numerica (44) dei siti italiani inseriti nella lista dell’Unesco,la valorizzazione e la gestione di questi ultimi deve basarsi sull’azione comune25


Cultura a porte a<strong>per</strong>tetra il tessuto produttivo, le istituzioni culturali e le amministrazioni locali, all’insegnadella sostenibilità.PROMOZIONEAl fine di rendere fruibile il grande patrimonio italiano, il <strong>MiBAC</strong> ha l’ulteriore compitodi spiegare con chiarezza ai cittadini le norme che lo tutelano, rendendoli in questomodo partecipi della difesa dei <strong>beni</strong> culturali, stimolando ciascuno a sentirsene emotivamentepartecipe ed interprete. Compito questo, gravoso e affascinante allo stessotempo. Se il vecchio sistema comunicativo era pensato in funzione di quello che si potrebbedefinire un “utente modello” (mediamente preparato sulla materia, culturalmenteevoluto, in grado di condividere lo stesso contesto e molto motivato allacomprensione), oggi si sta tentando di su<strong>per</strong>are tale approccio con nuove modalità digestione sempre più orientate alle esigenze delle differenti e sempre più vaste fasce dipubblico. Per svolgere più efficacemente i compiti istituzionali il <strong>MiBAC</strong> ha investitomolto in un adeguamento tecnologico, informatico ed organizzativo, im<strong>per</strong>niato sunuove forme di intervento e su servizi adeguati alla domanda di una utenza semprepiù esigente. L’assetto o<strong>per</strong>ativo sia a livello centrale che <strong>per</strong>iferico è indirizzato versouna qualità amministrativa che ottimizza l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie disponibilie delle professionalità presenti.Il successo dell’o<strong>per</strong>azione di valorizzazione dei luoghi della cultura che si misura inbase alla soddisfazione dei visitatori ed alla <strong>per</strong>cezione che questi hanno dei luoghistessi, passa necessariamente attraverso una puntuale ed attenta strategia di comunicazioneintegrata che trova il suo strumento fondamentale nel Piano di Comunicazione.In tal senso, l’impegno del <strong>MiBAC</strong> si è concentrato su l’a<strong>per</strong>tura prolungata dei luoghid’arte <strong>per</strong> renderli sempre più fruibili. Un’attenzione particolare è richiesta alle Soprintendenze<strong>per</strong> migliorare l’accoglienza presso le aree archeologiche incrementando levisite guidate ai cantieri di scavo e di restauro e migliorando l’accessibilità, la comunicazione,l’offerta culturale e l’attenzione verso esigenze ed aspettative dei visitatori.Una cura particolare è stata riservata anche ai temi dell’adeguamento funzionale e dellebarriere architettoniche e alla semplificazione delle modalità di fruizione.La qualità delle realizzazioni architettoniche si traduce sempre in una futura qualitàdella vita <strong>per</strong> tutti i cittadini che guardano all’o<strong>per</strong>a come ad una parte del paesaggiourbano che abitano e attraversano ogni giorno.Valutazione, valorizzazione e programmazione sono,quindi, i tre paradigmi definitori del cambiamento diatteggiamento e di prospettiva del decisore pubbliconei confronti dei Beni Culturali. Si è passati, infatti, daun modello statico conservativo a un modello gestionaledinamico, dalla semplice conservazione alla gestionee alla valorizzazione, orientate alla fruibilitàsociale.Materiali divulgativi Grandi Eventi 2009Il dicastero è quindi una struttura complessa, che collaborae dialoga sempre più con istituzioni ed enti sia nazionaliche internazionali, con le Università e il mondoaccademico,con le associazioni di settore e con il mondoimprenditoriale, oltreché con i cittadini. Quest’ultimo èforse il compito più complesso poiché si tratta da un latodi offrire un’immagine coerente e rendere più facile ilrapporto con il pubblico dal punto di vista burocratico eamministrativo, dall’altro di rendere consapevoli i cittadinidell’importanza della cultura,nella varietà delle sueespressioni, <strong>per</strong> il miglioramento della qualità della vitae il riconoscimento di un forte senso di identità nazionalelegato alle radici storico artistiche del Paese.26


Cultura a porte a<strong>per</strong>teL’attività di promozione viene realizzata attraversol’ideazione, l’organizzazione e il coordinamentodi iniziative culturali e grandi eventirivolti al pubblico e diffusi su tutto il territorionazionale e non solo. Un esempio sono le grandimostre e i grandi9 eventi come la Settimanadella Cultura, le giornate europee del Patrimonio,la Festa Europea della Musica, etc. Il <strong>MiBAC</strong>,attraverso un’intensa collaborazione con gli Entilocali e con gli o<strong>per</strong>atori privati, punta a renderequesti eventi un potente strumento di marketingterritoriale <strong>per</strong> promuovere insieme o<strong>per</strong>ed’arte e città, i territori e i loro prodotti, rafforzandoil turismo culturale interno e quello proveniente dall’estero.Stand istituzionale del <strong>MiBAC</strong>, Salone dell’Artedel Restauro e della Conservazione dei BeniCulturali e Ambientali, Ferrara 2009Altri strumenti di promozione sono la partecipazione a manifestazioni fieristiche nellequali, attraverso scelta tematiche, vengono di volta in volta rappresentate le diverse realtàistituzionali del Ministero; la promozione di iniziative e di contatti con gli organi dicomunicazione e di informazione nazionali ed internazionali; l’organizzazione di concorsirivolti ai giovani e iniziative in collaborazione con gli Enti locali, <strong>per</strong> promuovere evalorizzare il patrimonio italiano e le idee.Ad esempio, il settore delle biblioteche e delle istituzioni culturali conosce oggi un momentodi forte crescita in termini progettuali, gestionali, organizzativi e, soprattutto, intermini di servizi. Innovazione tecnologica e collaborazione istituzionale sono dunquei presupposti o<strong>per</strong>ativi dell’attuale attività in favore dei <strong>beni</strong> librari. Dopo anni di stasi,è stata rafforzata l’attività di ristrutturazione edilizia delle sedi delle biblioteche pubblichestatali, che debbono ora essere dotate di moderni sistemi antincendio, antifurto,antitaccheggio, antiscasso e di impianti di controllo e sicurezza.L’incremento consistente del numero dei visitatori delle biblioteche negli ultimi anni,è statosoprattutto determinato da un uso ampio e vario delle biblioteche che diventano semprepiù centri informativi <strong>per</strong> effettuare ricerche e consultare fonti in rete.La rete del Servizio BibliotecarioNazionale è stata potenziata attraverso lo sviluppo e l’applicazione degli strumentitecnologici che consentono la digitalizzazione dell’intero patrimonio bibliografico.L’amministrazione archivistica è il settore del <strong>MiBAC</strong> che ha il maggior numero di istitutio<strong>per</strong>anti sul territorio. L’attenzione negli ultimi anni si è concentrata soprattuttosul recu<strong>per</strong>o di antichi edifici e sull’acquisizione di immobili <strong>per</strong> ricavare nuovi spazi dadedicare agli archivi. Il patrimonio archivistico è in continuo aumento, basti pensare all’archiviocentrale dello Stato, che ha festeggiato nel 2003 il 50esimo della sua nascitae dispone attualmente di circa 700.000 pezzi.Conservazione, valorizzazione e promozione sono anche al centro delle iniziative intrapresedal <strong>MiBAC</strong> a sostegno dei musei, cuore pulsante della vita culturale dei centri urbanie luogo <strong>per</strong>fetto d’incontro tra tradizione e innovazione. Il museo come strumento<strong>per</strong> la conservazione dei contenuti culturali e come garanzia della loro sopravvivenza edella loro trasmissione alle generazioni future diventa oggi, non solo strumento di diffusionedella conoscenza e della cultura ma anche luogo a<strong>per</strong>to di studio e di ricerca,strumento integrativo dell’educazione scolastica.Il museo, dunque, assolve sempre più ad una missione di formazione <strong>per</strong>manente grazieall’esposizione delle sue collezioni, le quali <strong>per</strong>mettono lo sviluppo di temi storici, distoria della cultura, di arte, di scienze naturali e di storia della tecnica e costituiscono labase dell’attività educativa.Il <strong>MiBAC</strong> non sfugge alla crisi economica e finanziaria che l’Italia e il mondo interostanno attraversando. Nonostante i tagli al bilancio e la conseguente esiguità delle risorsedisponibili, che rendono più difficile la realizzazione delle iniziative previste, il<strong>MiBAC</strong> continua a sostenere le strategie sopra enunciate e i progetti già avviati senzatrascurare la programmazione di nuovi interventi e sinergie anche grazie ad un’ notevoleattività di sponsorizzazione che ha reso possibile l’avvio e la realizzazione di moltiprogetti in collaborazione con le varie realtà produttive, nazionali ed internazionali.27


Elenco generaledegli Istituti Territorialidel <strong>MiBAC</strong>


ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBACARCHIVI DI STATOABRUZZOArchivio di Stato di Chieti(e sezione di Lanciano)Via F. Ferri, 25/2766100 ChietiArchivio di Stato di L’Aquila(e sezioni di Avezzano e Sulmona)Piazza della Repubblica, 967100 L’AquilaArchivio di Stato di PescaraPiazza della Marina, 2-465126 PescaraArchivio di Stato di TeramoCorso Porta Romana, 6864100 TeramoBASILICATAArchivio di Stato di MateraVia T. Stigliani, 2575100 MateraArchivio di Stato di PotenzaVia Nazario Sauro, 185100 PotenzaCALABRIAArchivio di Stato di Catanzaro(e sezione di Lamezia Terme)Piazza Rosario, 688100 CatanzaroArchivio di Stato di Cosenza(e sezione di Castrovillari)Via Miceli, 67-7987100 CosenzaArchivio di Stato di Reggio Calabria(e sezioni di Locri e Palmi)Via Lia Casalotto89122 Reggio CalabriaArchivio di Stato di Vibo ValentiaVia Jan Palach, 4689900 Vibo ValentiaCAMPANIAArchivio di Stato di AvellinoVia G. Verdi, 15/1783100 AvellinoArchivio di Stato di BeneventoVia G. De Vita, 382100 BeneventoArchivio di Stato di CasertaVia dei Bersaglieri, 981100 CasertaArchivio di Stato di NapoliPiazzetta Grande Archivio, 580138 NapoliArchivio di Stato di SalernoPiazza Abate Conforti, 784121 SalernoEMILIA-ROMAGNAArchivio di Stato di Bologna(e sezione di Imola)Piazza Celestini, 440123 BolognaArchivio di Stato di FerraraCorso Giovecca, 14644100 FerraraArchivio di Stato di Forlì(e sezione di Cesena)Via dei Gerolimini, 647100 ForlìArchivio di Stato di ModenaCorso Cavour, 2141100 ModenaArchivio di Stato di ParmaVia d’Azeglio, 4543100 ParmaArchivio di Stato di PiacenzaPiazza Cittadella, 2929100 PiacenzaArchivio di Stato di Ravenna(e sezione di Faenza)Via Guaccimanni, 5148100 RavennaArchivio di Stato di Reggio EmiliaCorso Cairoli, 642100 Reggio EmiliaArchivio di Stato di RiminiPiazzetta S. Bernardino, 147900 RiminiFRIULI VENEZIA GIULIAArchivio di Stato di GoriziaVia dell’Ospitale, 234170 GoriziaArchivio di Stato di PordenoneVia Montereale, 733170 PordenoneArchivio di Stato di TriesteVia La Marmora, 1734139 TriesteArchivio di Stato di UdineVia Urbanis, 133100 UdineLAZIOArchivio Centrale dello StatoP.le degli Archivi 2700144 RomaArchivio di Stato di Frosinone(e sezione di Anagni-Guarcino)P.le De Matthaeis, 4103100 FrosinoneArchivio di Stato di LatinaVia dei Piceni, 2404100 Latina30


Archivio di Stato di RietiViale Ludovico Canali, 702100 RietiArchivio di Stato di RomaCorso del Rinascimento, 4000186 RomaVia Galla Placidia, 93a00159 RomaArchivio di Stato di ViterboVia M. Romiti01100 ViterboLIGURIAArchivio di Stato di GenovaPiazza S. Maria in Via Lata, 716128 GenovaArchivio di Stato di Im<strong>per</strong>ia(e sezioni di San Remo e Ventimiglia)Viale Matteotti, 10518100 Im<strong>per</strong>iaArchivio di Stato di La SpeziaVia Galvani, 2119124 La SpeziaArchivio di Stato di SavonaVia Quarda Su<strong>per</strong>iore, 717100 SavonaLOMBARDIAArchivio di Stato di BergamoVia Tasso, 8424122 BergamoArchivio di Stato di BresciaVia G. Galilei, 42-4425118 BresciaArchivio di Stato di ComoVia Briantea, 822100 ComoArchivio di Stato di CremonaVia Antica Porta Tintoria, 226100 CremonaArchivio di Stato di MantovaVia Ardigò, 1146100 MantovaArchivio di Stato di MilanoVia Senato, 1020121 MilanoArchivio di Stato di PaviaVia Cardano, 4527100 PaviaArchivio di Stato di SondrioLungomallero Cadorna, 2823100 SondrioMARCHEArchivio di Stato di Ancona(e sezione di Fabriano)Via Maggini, 8060127 AnconaArchivio di Stato di Ascoli Piceno(e sezione di Fermo)Via S. Serafino da Montegranaro, 8c63100 Ascoli PicenoArchivio di Stato di Macerata(e sezione di Camerino)Corso Cairoli, 17562100 MacerataArchivio di Stato di Pesaro(e sezioni di Fano e Urbino)Via della Neviera, 4461100 PesaroMOLISEArchivio di Stato di CampobassoVia Orefici, 4386100 CampobassoArchivio di Stato di IserniaCorso Risorgimento – Centro Commerciale, 286170 IserniaPIEMONTEArchivio di Stato di AlessandriaVia G. Solero, 4315100 AlessandriaArchivio di Stato di AstiVia Govone, 914100 AstiArchivio di Stato di BiellaVia Arnulfo, 15/a13900 BiellaArchivio di Stato di CuneoVia Monte Zovetto, 2812100 CuneoArchivio di Stato di NovaraCorso Cavallotti, 2328100 NovaraArchivio di Stato di TorinoSezione primaPiazza Castello, 20910124 TorinoSezioni riuniteVia Piave, 2110122 TorinoArchivio di Stato di VerbaniaVia Cadorna, 3728922 VerbaniaArchivio di Stato di Vercelli (e sezione diVarallo)Via Manzoni, 1113100 VercelliPUGLIAArchivio di Stato di BariVia P. Oreste, 4570125 BariArchivio di Stato di BrindisiPiazza S. Teresa, 472100 Brindisi31


ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBACArchivio di Stato di FoggiaPiazza XX Settembre, 371100 FoggiaArchivio di Stato di LecceVia Sozy Carafa, 1573100 LecceArchivio di Stato di TarantoVia Di Palma, 474100 TarantoSARDEGNAArchivio di Stato di CagliariVia Gallura, 209100 CagliariArchivio di Stato di NuoroVia L. Oggiano, 22 - Palazzo Ticca08100 NuoroArchivio di Stato di OristanoViale F. Ciusa, 4a09170 OristanoArchivio di Stato di SassariVia G.M. Angioy, 1/A07100 SassariSICILIAArchivio di Stato di Agrigento(e sezione di Sciacca)Via Mazzini 18592100 AgrigentoArchivio di Stato di CaltanissettaVia P. Borsellino, 2-2a93100 CaltanissettaArchivio di Stato di Catania(e sezione di Caltagirone)Via Vittorio Emanuele, 15695131 CataniaArchivio di Stato di EnnaVia Scifitello, 2094100 EnnaArchivio di Stato di MessinaVia XXIV Maggio, 18, isol. 29198122 MessinaArchivio di Stato di Palermo(e sezione di Termini Imerese)Corso Vittorio Emanuele, 3190133 PalermoArchivio di Stato di Ragusa(e sezione di Modica)Viale del Fante, 797100 RagusaArchivio di Stato di Siracusa(e sezione di Noto)Via Tucidide, 2496100 SiracusaArchivio di Stato di TrapaniVia Libertà, 3591100 TrapaniTOSCANAArchivio di Stato di ArezzoPiazza del Commissario, 152100 ArezzoArchivio di Stato di FirenzeViale Giovine Italia, 650122 FirenzeArchivio di Stato di GrossetoPiazza Socci, 358100 GrossetoArchivio di Stato di LivornoPalazzo del Governo57100 LivornoArchivio di Stato di LuccaPiazza Guidiccioni, 855100 LuccaArchivio di Stato di Massa(e sezione di Pontremoli)Via G. Sforza, 354100 MassaArchivio di Stato di PisaLungarno Mediceo, 1756100 PisaArchivio di Stato di Pistoia(e sezione di Pescia)Piazza Scuole Normali, 251100 PistoiaArchivio di Stato di PratoVia Ser Lapo Mazzei, 4159100 PratoArchivio di Stato di SienaVia Banchi di Sotto, 5253100 SienaTRENTINO ALTO ADIGEArchivio di Stato di BolzanoVia Armando Diaz, 839100 BolzanoArchivio di Stato di TrentoVia Maccani, 16138100 TrentoUMBRIAArchivio di Stato di Perugia (e sezioni diAssisi, Foligno, Gubbio e Spoleto)Piazza G. Bruno, 1006100 PerugiaArchivio di Stato di Terni(e sezione di Orvieto)Via Cavour, 2805100 TerniVENETOArchivio di Stato di BellunoVia S. Maria dei Battuti, 332100 BellunoArchivio di Stato di PadovaVia dei Colli, 2435143 Padova32


Archivio di Stato di RovigoVia Sichirollo, 945100 RovigoArchivio di Stato di TrevisoVia A. Marchesan, 11a31100 TrevisoArchivio di Stato di VareseVia Col di Lana, 521100 VareseArchivio di Stato di VeneziaCampo dei Frari, S. Polo, 300230125 VeneziaArchivio di Stato di VeronaVia Franceschine, 2-437122 VeronaArchivio di Stato di Vicenza(e sezione di Bassano del Grappa)Borgo Casale, 9136100 VicenzaSEZIONI DI ARCHIVI DI STATOABRUZZOAvezzano (AQ) - 67051Piazza Castello, Palazzina ex O.N.M.I.Lanciano (CH) - 66034Viale Cappuccini, 131Sulmona (AQ) - 67039Via S. Cosimo, 16CALABRIACastrovillari (CS) - 87012Via Porta della CatenaLamezia Terme (CZ) - 88046Via Aldo Moro, palazzo GigliottiLocri (RC) - 89044Via Matteotti, 302Palmi (RC) - 89015Via Carbone, 3EMILIA-ROMAGNACesena (FC) - 47023Via Montalti, 4Faenza (RA) - 48018Via Manfredi, 14Imola (BO) - 40026Via Verdi, 6MARCHECamerino (MC) - 62032Via Venanzi, 20Fabriano (AN) - 60044Via C. Battisti, 23Fano (PS) - 61032Via Castracane, 1Urbino (PS) - 61029Via Vittorio Veneto, 42LAZIOAnagni-Guarcino (FR) - 03012Via del MonasteroLIGURIASanremo (IM) - 18038Corso Cavallotti, 362Ventimiglia (IM) - 18039Via HanburyPIEMONTEVarallo (VC) - 13019Via Tancredi Rossi, 9PUGLIABarletta (BA) - 70051Via Ferdinando d’Aragona, 130Lucera (FG) - 71036Via dei Saraceni, 1Trani (BA) - 70059Via Dogali, 11SICILIACaltagirone (CT) - 95041Via S. Maria di Gesù, 90Modica (RG) - 97015Via Liceo Convitto, 33Noto (SR) - 96017Via Simone Impellizzeri, 2Sciacca (AG) - 92019Via Giuseppe Verdi, 27Termini Imerese (PA) - 90018Via Stesicoro, 242TOSCANAPescia (PT) - 51017Piazza XX Settembre, 3Pontremoli (MS) - 54027Via Nazionale, ex Convento SS. AnnunziataUMBRIAAssisi (PG) - 06081Traversa Via CroceFoligno (PG) - 06034Piazza del Grano, 2Gubbio (PG) - 06024Piazza XL Martiri, 1Orvieto (TR) - 05018Piazza del Duomo, 31Spoleto (PG) - 06049Piazzale Ermini, 1VENETOBassano del Grappa (VI) - 36061Via Beata Giovanna, 58Fermo (AP) - 63023Via Perpenti33


ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBACSOPRINTENDENZE ARCHIVISTICHESoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> l’AbruzzoVia Conte di Ruvo, 7465127 PescaraSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la BasilicataVia Discesa S. Gerardo, 785100 PotenzaSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la CalabriaVia Demetrio Tripepi, 5989100 Reggio CalabriaSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> laCampaniaPalazzo MariglianoVia S. Biagio dei Librai, 3980138 NapoliSoprintendenza Archivistica<strong>per</strong> l’Emilia-RomagnaGalleria del Leone, 140125 BolognaSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> il FriuliVenezia GiuliaVia La Marmora, 1734139 TriesteSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> il LazioCorso Vittorio Emanuele II, 20900186 RomaSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la LiguriaPasso S. Caterina Fieschi Adorno, 4a16121 GenovaSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> laLombardiaCorso Magenta, 2420123 MilanoSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> le MarcheVia dell’Agricoltura, 160127 AnconaSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> il MoliseVia Isernia, 1586100 CampobassoSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> il Piemontee la Valle d’AostaVia S. Chiara, 40/h10122 TorinoSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la PugliaStrada Sagges, 370122 BariSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la SardegnaVia Marche, 15-1709127 CagliariSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la SiciliaVia Mariano Stabile, 16090139 PalermoSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la ToscanaVia Ginori, 750123 FirenzeSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> il TrentinoAlto AdigeVia Vannetti, 1338100 TrentoSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> l’UmbriaVia Martiri dei Lager, 6506128 PerugiaSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> il VenetoCampo dei Frari - San Polo, 300230125 VeneziaBIBLIOTECHE STATALIBASILICATABiblioteca nazionaleVia del Gallitello - Palazzo Giuzio85100 PotenzaCALABRIABiblioteca nazionalePiazza Toscano87100 CosenzaCAMPANIABiblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III”Piazza del Plebiscito, 180132 NapoliBiblioteca universitariaVia Giovanni Paladino, 3980138 NapoliEMILIA-ROMAGNABiblioteca universitariaVia Zamboni, 33-3540126 BolognaBiblioteca Estense universitariaPiazza S. Agostino, 33741100 ModenaBiblioteca PalatinaStrada alla Pilotta, 343100 ParmaFRIULI VENEZIA GIULIABiblioteca statale IsontinaVia Goffredo Mameli, 1234170 GoriziaBiblioteca stataleLargo Papa Giovanni XXIII, 634123 TriesteLAZIODiscoteca di StatoVia Castani, 3200186 RomaBiblioteca AngelicaPiazza S. Agostino, 800186 RomaBiblioteca CasanatenseVia S. Ignazio, 5200186 RomaBiblioteca statale “Antonio Baldini”Via di Villa Sacchetti, 500197 Roma34


Biblioteca di archeologia e storia dell’artePiazza Venezia, 300186 RomaBiblioteca di storia moderna econtemporaneaVia M. Caetani, 3200186 RomaBiblioteca medica stataleViale del Policlinico, 15500161 RomaBiblioteca nazionale centraleViale Castro Pretorio, 10500185 RomaBiblioteca universitaria AlessandrinaPiazzale Aldo Moro, 500185 RomaBiblioteca VallicellianaPiazza della Chiesa Nuova, 1800186 RomaLIGURIABiblioteca UniversitariaVia Balbi, 316126 GenovaLOMBARDIABiblioteca Nazionale BraidenseVia Brera, 2820121 MilanoBiblioteca StataleVia Ugolani Dati, 426100 CremonaBiblioteca UniversitariaPalazzo Centrale dell’UniversitàStrada Nuova, 6527100 PaviaMARCHEBiblioteca stataleVia Garibaldi, 2062100 MacerataPIEMONTEBiblioteca nazionale universitariaPiazza Carlo Alberto, 310123 TorinoBiblioteca RealePiazza Castello, 19110122 TorinoPUGLIABiblioteca nazionale“Sagarriga Visconti Volpi”Via P. Oreste, 4570121 BariSARDEGNABiblioteca universitariaVia Università 32/aCagliariBiblioteca universitariaPiazza Università, 2107100 SassariTOSCANABiblioteca MarucellianaVia Cavour, 43/4750129 FirenzeBiblioteca Medicea LaurenzianaPiazza San Lorenzo, 950123 FirenzeBiblioteca Nazionale CentralePiazza Cavalleggeri, 150122 FirenzeBiblioteca RiccardianaVia Ginori, 1050129 FirenzeBiblioteca stataleVia S. Maria Corteorlandini, 1255100 LuccaBiblioteca universitariaVia Curtatone e Montanara, 1556100 PisaVENETOBiblioteca UniversitariaVia San Biagio, 735121 PadovaBiblioteca Nazionale MarcianaPiazza San Marco, 730124 VeneziaBIBLIOTECHE MONUMENTI NAZIONALICAMPANIABiblioteca oratoriana del monumentonazionale dei GirolaminiVia Duomo, 14280138 NapoliBiblioteca pubblica statale annessa almonumento nazionale di MontevergineVia Domenico Antonio Vaccaro, 183013 Mercogliano (AV)Biblioteca del monumento nazionale dellaBadia di CavaVia Morcaldi, 684010 Cava de’ Tirreni (SA)LAZIOBiblioteca dell’Abbazia di CasamariAbbazia di Casamari03029 Veroli (FR)Biblioteca dell’Abbazia di FarfaVia del Monastero, 102032 Fara in Sabina (RI)Biblioteca dell’Abbazia di MontecassinoVia Montecassino03043 Cassino (FR)Biblioteca dell’Abbazia di TrisultiVia Trisulti, 803010 Collepardo (FR)Biblioteca del monastero di Santa ScolasticaVia dei Monasteri, 2200028 Subiaco (RM)35


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Ravenna,Ferrara, Forlì-Cesena e RiminiVia San Vitale, 17 - RavennaFRIULI VENEZIA GIULIASoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici del Friuli Venezia GiuliaPiazza della Libertà, 7 - TriesteSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici del Friuli Venezia GiuliaPiazza della Libertà, 7 - TriesteSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici delFriuli Venezia GiuliaPiazza della Libertà, 7 - TriesteLAZIOSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici diOstia AnticaViale dei Romagnoli, 717 - Ostia AnticaSoprintendenza Speciale <strong>per</strong> i BeniArcheologici di RomaPiazza dei Cinquecento, 67 - RomaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici delLazioVia Pompeo Magno, 2 - RomaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologicidell’Etruria meridionaleP.le di Villa Giulia, 9 - RomaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici eEtnoantropologici <strong>per</strong> il LazioPalazzo Venezia - Via San Marco, 49 - RomaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Roma,Frosinone, Latina, Rieti e ViterboVia Cavalletti, 2 - RomaSoprintendenza Speciale <strong>per</strong> PatrimonioStorico, Artistico ed Etnoantropologico e <strong>per</strong>il Polo Museale della Città di RomaPiazza San Marco, 49 - RomaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> il Comune di RomaVia di S. Michele, 17 - RomaSoprintendenza al Museo NazionalePrestorico ed Etnografico “L. Pigorini”Piazzale G. Marconi, 14RomaSoprintendenza alla Galleria Nazionaled’arte Moderna e ContemporaneaViale delle Belle Arti, 131 - RomaLIGURIASoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici dellaLiguriaVia Balbi, 10 - GenovaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici della LiguriaVia Balbi, 10 - GenovaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici della LiguriaVia Balbi, 10 - GenovaLOMBARDIASoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Varese,Como, Lecco, e SondrioPiazza Duomo, 14 - MilanoSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici dellaLombardiaVia E. De Amicis, 11 - MilanoSoprintendenza archivistica <strong>per</strong> laLombardiaCorso Magenta, 24 - Palazzo Litta - MilanoSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Milano,Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio eVaresePiazza Duomo, 14 - MilanoSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni storici, artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Milano,Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia,Sondrio e VareseVia Brera, 28 - MilanoLombardia - BresciaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le provincie di Brescia,Cremona e MantovaVia Gezio Calini, 26 - BresciaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Brescia,Cremona e MantovaPalazzo Ducale - Piazza Paccagnini, 3MantovaMARCHESoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici delleMarcheVia Birarelli, 18 - AnconaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici delle MarchePiazza del Senato, 15 - AnconaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici eEtnoantropologici <strong>per</strong> le MarchePiazza Rinascimento, 13 - UrbinoMOLISESoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici del MolisePalazzo Japoce, Via A. Chiarizia, 14CampobassoSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici del MolisePalazzo Japoce, Via A. Chiarizia, 14CampobassoSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici delMoliseVia A. Chiarizia, 14 - CampobassoPIEMONTESoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici delPiemonte e del Museo antichità egiziePiazza San Giovanni, 2 - TorinoSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Torino, Asti,Cuneo, Biella e Vercelli37


ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBACPalazzo Chiablese, Piazza S. Giovanni, 2 - TorinoSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Novara,Alessandria e Verbano - Cusio - OssolaNovaraSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici del PiemonteVia Accademia delle Scienze, 5 - TorinoPUGLIASoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Bari, Barletta- Andria - Trani e FoggiaPiazza Federico II di Svevia, 4 - BariSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici della PugliaSan Francesco della ScarpaVia Pier L’Eremita, 25/B - BariSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Lecce,Brindisi e TarantoVia Nicolò Foscarini, 2/B - LecceSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici dellaPugliaVia Duomo, 33 - TarantoSARDEGNASoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici,Paesaggistici, Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Cagliarie OristanoVia Cesare Battisti, 2 - CagliariSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici,Paesaggistici, Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Sassarie NuoroVia Montegrappa, 24 - SassariSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici <strong>per</strong>le province di Cagliari e OristanoPiazza Arsenale, 7 - CagliariSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici <strong>per</strong>le province di Sassari e NuoroPiazza Sant’Agostino, 2 - SassariTOSCANASoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici dellaToscanaVia della Pergola, 65 - FirenzeSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici,Paesaggistici, Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Firenze,Pistoia e PratoPiazza Pitti, 1 - FirenzeSoprintendenza Speciale <strong>per</strong> PatrimonioStorico, Artistico ed Etnoantropologico e <strong>per</strong>il Polo Museale della città di FirenzeVia della Ninna, 5 - FirenzeSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici e <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici di ArezzoVia Ricasoli, 1 - ArezzoSoprintendenza <strong>per</strong> I Beni Architettonici,Paesaggistici, Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Lucca eMassa CarraraPalazzo Mansi - Via Galli Tassi, 43 - LuccaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici, Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Pisa eLivornoLungarno Pacinotti, 46 - PisaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le provincie di Siena eGrossetoVia di Città, 138 - SienaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici eEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Siena eGrossetoVia del Capitano, 1 - SienaUMBRIASoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologicidell’UmbriaPiazza Partigiani, 9 - PerugiaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici dell’UmbriaCorso Garibaldi, 185 - PerugiaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici dell'UmbriaVia Ulisse Rocchi, 71 - PerugiaVENETOSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici delVenetoVia Aquileia, 7 - PadovaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Venezia,Belluno, Padova e TrevisoPalazzo Soranzo Cappello - Santa Croce, 770VeneziaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici di Venezia e lagunaPalazzo Ducale - Piazza San Marco, 1VeneziaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Venezia,Belluno, Padova e TrevisoPalazzo Soranzo Cappello - VeneziaSoprintendenza Speciale <strong>per</strong> PatrimonioStorico, Artistico, Etnoantropologico e <strong>per</strong> ilPolo Museale della città di Venezia e deicomuni della gronda lagunarePiazza San Marco, 63 - VeneziaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici ePaesaggistici <strong>per</strong> le province di Verona,Rovigo e VicenzaPiazza S. Fermo, 3/a - VeronaSoprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici <strong>per</strong> le province di Verona,Rovigo e VicenzaCorte Dogana 2/4 - Verona38


PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:IL MIBAC INCONTRA IL TERRITORIOAntonella MoscaL’attuale <strong>per</strong>iodo di incertezze pone il tema della riforma della Pubblica Amministrazioneal centro del dibattito politico. È sempre più diffusa l’esigenza di efficienza, trasparenzaed efficacia <strong>per</strong> migliorare il rapporto tra cittadino e Stato.La trasparenza amministrativa, in particolare, nella sua accezione più ampia, assicura lamassima circolazione possibile delle informazioni sia all'interno del sistema amministrativo,sia fra quest’ultimo e il mondo esterno.A seguito della riforma del titolo V della Costituzione, la Legge 241/90 (modificata e integratadalla Legge 15/2005) si pone come legge quadro, dettando i principi essenzialidel rapporto tra P.A. e cittadino.Come enuncia l’art. 1, ''L'attività amministrativa <strong>per</strong>segue i fini determinati dalla leggeed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza, secondole modalità previste dalla Legge nonché dai principi dell'ordinamento comunitario''.È evidente come questi provvedimenti abbiano prodotto importanti modifiche nei rapportitra le pubbliche amministrazioni e i cittadini. Infatti, non solo è previsto il dirittodi prendere visione degli atti di un procedimento, ma anche il diritto all’accessibilitàalla documentazione amministrativa e la possibilità, da parte dei cittadini, di partecipareai procedimenti. Ciò consente di creare un impatto positivo sul rapporto tra cittadinoe P.A.Tra le innovazioni introdotte, di particolare rilievo è la creazione dell’URP - <strong>Ufficio</strong> Relazionicon il Pubblico che <strong>per</strong>mette, attraverso i suoi sportelli, un dialogo continuo, dandopiena visibilità all'attività delle Pubbliche Amministrazioni e garantendo al cittadino lapossibilità di partecipare ed accedere all'attività delle stesse.Successivamente, la legge 150/2000 fa dell’URP uno dei principali strumenti organizzativiattraverso cui le amministrazioni pubbliche possono assolvere ai loro compiti dicomunicazione e relazione con il pubblico e ne stabilisce le funzioni.La strategia è quella di offrire informazione e consulenza trasversale in grado di soddisfaretutte le necessità di conoscenza e di comunicazione degli utenti, <strong>per</strong>mettendo unmiglioramento della vita sociale attraverso l'aumento delle conoscenze, delle possibilitàe potenzialità individuali e collettive, nell’interazione con la Pubblica Amministrazionee la realtà circostante.Oggi il problema più importante è la definitiva affermazione degli standard qualitativied organizzativi ed in particolare lo sviluppo del concetto di "rete di servizi" che, interagendoe collaborando tra loro secondo procedure e strumenti comuni, riescano nell'intentodi coniugare alte prestazioni di servizio ad un’efficiente sistema dicomunicazione e di informazione.Uno dei problemi di maggior rilievo che si riscontra in questo ambito, infatti, risulta essereuna comunicazione inefficace o quantomeno fuorviante fra amministratore eutente il quale talvolta non riesce ad accedere neanche alle informazioni più semplici<strong>per</strong>ché non ha conoscenza delle modalità con le quali approcciarsi alla Pubblica Amministrazione.La scarsa conoscenza da parte dei cittadini dei servizi erogati determina la limitata utilizzazionedegli stessi da parte dei destinatari, i quali non conoscono la varietà e la quantitàdi prestazioni offerte che potrebbero essere utili <strong>per</strong> risolvere problemi eintraprendere attività di vario genere.Negli ultimi anni l’amministrazione, in particolare quella centrale, ha assunto, quindi,tendenze volte a rom<strong>per</strong>e il muro di impenetrabilità che la caratterizzava nella <strong>per</strong>cezionedei cittadini e delle parti economiche e sociali.Ci sono stati progressi consistenti e, tuttavia, si è trattato il più delle volte di tentativinon sistematici oppure (come nel caso della legge 241) di “a<strong>per</strong>ture” dell’amministrazionecollegate ad esigenze di singoli cittadini e a richiesta di questi nell’esercizio di tuteladi loro diritti.39


Cultura a porte a<strong>per</strong>teL’iniziativa “Cultura a porte a<strong>per</strong>te” si inquadra in questa tendenza verso una progressivamaggiore trasparenza ma lo fa attraverso un approccio del tutto innovativo, e inparticolare:a) “rovesciando” il principio di accesso : non è il cittadino che chiede di partecipare maè l’amministrazione che si apre autonomamente ed è lei che chiede ai cittadini dipartecipare <strong>per</strong> farsi conoscere e <strong>per</strong> far sì che attraverso questa conoscenza i cittadinisappiano di quali servizi sono beneficiari, come vengono spese le loro risorse,cosa chiedere all’amministrazione <strong>per</strong>ché quest’ultima possa migliorarsi ;b) rendendo la partecipazione un fatto collettivo e quindi dando luogo all’esercizio dellapartecipazione secondo un modello di offerta organizzato dell’amministrazione chelavora <strong>per</strong> farsi conoscere piuttosto che rispondere di volta in volta;c) aprendo l’amministrazione e il suo modello di lavoro (ma anche le <strong>per</strong>sone che nesono responsabili) alla conoscenza dei cittadini non limitata alle questioni amministrativema soprattutto allargata alla missione tecnica dell’amministrazione, a cosafa sul territorio e come lo fa, con quali risorse e con quali risultati.È questa una iniziativa particolarmente rilevante <strong>per</strong> un’amministrazione come quelladei <strong>beni</strong> culturali che rimane centrale sotto il profilo istituzionale ma che o<strong>per</strong>a invecein modo <strong>per</strong>vasivo sul territorio, a contatto con le sue espressioni culturali, sociali edeconomico-produttive.Il progetto, avviato quest’anno, si propone di rafforzare il dialogo con tutte le amministrazionilocali (Regioni, Province, Comuni), con il mondo della scuola e con quello universitario,con gli ordini professionali e le associazioni pubbliche e private che o<strong>per</strong>anonel settore, le strutture preposte alla promozione del turismo e gli stessi cittadini chesi vogliono rendere consapevoli delle opportunità che l’interazione con la Pubblica Amministrazione,sempre più attenta alle esigenze dell’utenza, può offrire attraverso l’erogazionedi servizi.La collaborazioneI rapporti con le autorità regionali e locali rappresentano comunque uno dei problemipiù rilevanti dell’organizzazione <strong>per</strong>iferica del <strong>MiBAC</strong>. Le soluzioni possibili sono molteplicie possono variare tra il modello del "federalismo duale" e quello del "federalismocoo<strong>per</strong>ativo".Il primo enfatizza la distinzione-separazione di competenze tra lo Stato e le unità politico-amministrativesub-statali, mentre il secondo pone l’accento sulla costruzione di unsistema di relazioni basato sull’integrazione funzionale e organizzativa tra i differentilivelli territoriali di governo.Alla luce del d.lg. 112/1998, si è optato <strong>per</strong> un sistema di relazioni tra Stato, Regioni edEnti Locali che fa coesistere i due principi della separazione e della coo<strong>per</strong>azione, applicandolia campi materiali distinti.Da una parte, infatti, c’è la funzione di tutela dei <strong>beni</strong> culturali che è riservata integralmenteallo Stato, dall’altra parte, il decreto ha individuato altri campi materiali, come lagestione, la valorizzazione, la promozione dei <strong>beni</strong> e delle attività culturali, materie a"metà strada" tra lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. In queste materie il decreto legislativo,invece di fissare un preciso criterio di ripartizione dei compiti tra i diversi livelliterritoriali di governo, ha posto l’accento sul principio di collaborazione, come d’altrondestabilito dalla Corte Costituzionale che nella materia dei <strong>beni</strong> culturali ha sempre insistitosulla necessità di una collaborazione tra strutture statali e locali, <strong>per</strong> "il <strong>per</strong>seguimentodi un grande obiettivo di civiltà" (sentenza 921/1988).Più in generale, la collaborazione del <strong>MiBAC</strong> con gli Enti Locali e l’Associazionismo in generesi regola attraverso una serie di Convenzioni che possono essere impiegate <strong>per</strong> disciplinareuna vasta gamma di attività, e in particolare:- il prolungamento degli orari di a<strong>per</strong>tura di musei, siti archeologici, biblioteche e archivi;- il miglioramento del grado di sicurezza;- l’ampliamento della gamma dei servizi culturali;40


Cultura a porte a<strong>per</strong>te- il potenziamento e la qualificazione dei servizi di accoglienza;- la realizzazione di un maggior grado di flessibilità dell’offerta nei grandi musei;- il su<strong>per</strong>amento delle difficoltà legate ai fattori di ordine stagionale;- la promozione dello sviluppo delle attività didattiche rivolte alla scuola dell’obbligo;- il supporto <strong>per</strong> la sistemazione di materiale di archivio e dei cataloghi;- la realizzazione dei circuiti di tutela e fruizione del patrimonio diffuso, impropriamentedefinito marginale, <strong>per</strong>ché escluso dai <strong>per</strong>corsi universalmente conosciuti epenalizzato dall’assenza di circuiti organizzati in grado di offrire supporti adeguatialla fruizione, e da orari di a<strong>per</strong>tura ristretti, quando non addirittura dalla totale chiusura<strong>per</strong> assenza di sorveglianza;- la pubblicazione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici(stampati, video, CD-ROM, siti Internet, ecc.);- l’organizzazione di campagne di informazione sui <strong>beni</strong> culturali ed ambientali rivoltoal grande pubblico;- l’organizzazione di eventi di valorizzazione dei <strong>beni</strong> stessi, anche tramite l’interventofinanziario di soggetti privati.Il ProgettoNello specifico, è necessario anche rendere consapevoli i cittadini del fatto che il Ministero<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali non è un mero contenitore di bellezze architettonichee paesaggistiche, archivi, siti archeologici, musei ma una compagine eterogeneache dà vita ed esalta la cultura attribuendole grande valore comunicativo e rendendolaparte integrante del sistema produttivo ed economico del Paese.Per accrescere tali potenzialità si devono mettere in atto politiche e strategie capaci diesprimere tale valore, affinché diventi veicolo dinamico di promozione dell’immaginecon cui un territorio si presenta, nel complesso delle sue caratteristiche economiche,sociali, urbanistiche.Il progetto nasce, quindi, con il duplice intento di dare la massima trasparenza all’organizzazioneistituzionale del <strong>MiBAC</strong>, in linea con le attuali tendenze di massima visibilitàdelle strutture pubbliche e di avvicinamento dei cittadini al loro funzionamento e dicreare un momento di confronto-incontro con le istituzioni pubbliche e private che o<strong>per</strong>anonel settore dei <strong>beni</strong> culturali <strong>per</strong> la loro tutela, conservazione e valorizzazione.Il progetto interessa sette regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,Puglia, Sardegna) ed è coordinato a livello nazionale dalla Direzione Generale <strong>per</strong>la valorizzazione del patrimonio culturale. Il coordinamento a livello territoriale è svoltodalle Direzioni Regionali <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici di competenza, con il coinvolgimentodi tutti gli Istituti territoriali. Al progetto collaborano altri soggetti istituzionali,enti e associazioni nonché rappresentanti dell’imprenditoria nazionale.Le tematiche affrontate dal progetto, in stretta collaborazione tra AmministrazioneCentrale e Direzioni Regionali, il cui apporto è imprescindibile, sono differenti da regionea regione poiché evidenziano le necessità di cui il territorio ha bisogno, nel particolaremomento storico che viviamo.Le istituzioni che hanno aderito al progetto sono:Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento del Turismo; Ministero dell’Interno- FEC - Fondo Edifici di Culto; Regione, Province, ICOM - International Council of Museums,Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, UPI – Unione delle Province d’Italia,ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, Accademia pugliese delle scienze,Associazione Dimore Storiche Italiana, UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco Italia, Confindustria,Confartigianato, ANA – Associazione Nazionale Archeologi, FAI-Fondo <strong>per</strong>l’Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente, AIPAI – Associazione Italiana <strong>per</strong> il PatrimonioArcheologico Industriale, ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana,ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell'Arte, Archeoclub d’Italia, AssociazionePresìdi del Libro, SIPBC - Società Protezione Beni Culturali, Federculture, Touringclub italiano, Mecenate 90, Società Invitalia, Formez, Consiglio Nazionale degliIngegneri, Consiglio Nazionale Architetti, Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggistie Conservatori, Ordini degli Ingegneri, Fondazione Archeologica Canosina, IstitutoItaliano dei Castelli, Istituto <strong>per</strong> la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia, Paleowor-41


Cultura a porte a<strong>per</strong>teking, SIMBDEA - Società Italiana <strong>per</strong> la Museografia ed i Beni Demoetnoantropologici,Associazione Amici dei Musei di Taranto.Il programmaIn questo scenario, il progetto “Cultura a porte a<strong>per</strong>te” prevede, in ogni regione, convegni,tavoli tecnici, a<strong>per</strong>ture straordinarie gratuite di luoghi istituzionali, laboratori e seminari,visite guidate volte a far conoscere ai cittadini le attività degli uffici tecnici eamministrativi e a richiamare l’attenzione su quanto il Ministero ha da offrire.L’articolazione del programma, suddiviso in ogni regione in tre giorni consecutivi di attività,consiste in un convegno e un tavolo tecnico che vedono coinvolti rappresentantiistituzionali. Fra gli obiettivi dell’incontro c’è quello di far scaturire le proposte e leistanze del territorio in base alle quali elaborare le strategie di sviluppo territoriale condivise.Nei giorni successivi verranno a<strong>per</strong>ti al pubblico gratuitamente gli istituti ed iluoghi d’arte del <strong>MiBAC</strong> <strong>per</strong> far conoscere le attività degli uffici tecnici e amministrativimettendo in evidenza i servizi che tali uffici erogano e dei quali sia il singolo cittadinoche l’Ente possono e devono usufruire.In questo modo il cittadino sarà in grado di avvalersi delle opportunità che il Dicasteromette a disposizione. Chiunque potrà, quindi, conoscere le giuste modalità con cui rivolgersialla Pubblica Amministrazione riuscendo così a districarsi fra i tanti uffici e dipartimentiministeriali a cui si viene costantemente rimandati.Il progetto è realizzato dal Servizio II - Comunicazione e PromozioneResponsabile del progetto Antonella MoscaIn collaborazione con Monica Bartocci e Simona Pantella.Hanno inoltre collaborato Costanza Barbi, Vassili Casula, Antonella Corona, FrancescaD’Onofrio, Maria Cristina Manzetti, Maria Tiziana Natale, Susanna Puccio, Maria AngelaSiciliano.42


PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE DEL MINISTEROPER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI PER L’ANNO 2008Paolo D’AngeliNel quadro della finalità di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico dellaNazione sancita dall’articolo 9 della Costituzione, il Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturaliprovvede alla tutela del patrimonio culturale mediante attività dirette a garantirnela protezione e la conservazione <strong>per</strong> fini di pubblica fruizione. A questo scopo ilMinistero si avvale dello strumento della programmazione annuale e pluriennale <strong>per</strong> razionalizzarel’uso delle risorse disponibili oltre che <strong>per</strong> conferire unitarietà di indirizzoagli interventi sull’intero territorio nazionale. In particolare l’assegnazione delle risorsetiene conto della consistenza del patrimonio culturale presente sul territorio, dello statodi conservazione, dell’urgenza e delle intese istituzionali stipulate tra Ministero, Regionied autonomie locali.Nel corso dell’esercizio finanziario 2008 sono state programmate risorse pari ad€ 242.257.383,90 di cui:- € 99.543.800,48 relative al programma dei lavori pubblici approvato con DM 16 luglio2008;- € 89.228.322,42 dal programma dei proventi derivanti dal gioco del Lotto rimodulatocon DM 25 settembre 2008 a seguito degli effetti prodotti dall’articolo 2, commi 615,616 e 617 della legge finanziaria 2008;- € 21.985.261,00 concernenti la programmazione dei contributi in conto capitale aisensi degli articoli 35, 36 e 37 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei<strong>beni</strong> culturali e del paesaggio) approvata con DM 3 aprile 2008;- € 31.500.000,00 dalle risorse stanziate dall’art. 1, comma 1138 della legge finanziaria2007 e finalizzate con DM 3 aprile 2008 e DM 12 novembre 2008.L’apporto di ogni fonte di finanziamento può essere, sinteticamente, rappresentato nelgrafico seguente:L’ammontare complessivo delle risorse programmate può anche essere distinto <strong>per</strong> settoredi intervento del Ministero come segue:Principali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBACTotale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90art. 1 comma 1138. LF 2007;31.500.000,00 ; 13%programma LL.PP.;99.543.800,48 ; 41,09%contributi in c/capitale;21.985.261,00 ; 9,08%Fondi LOTTO; 89.228.322,42 ;36,83%programma LL.PP.Fondi LOTTOcontributi in c/capitaleart. 1 comma 1138. LF 200743


Cultura a porte a<strong>per</strong>tePrincipali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBAC <strong>per</strong> settore interventoTotale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90Paesaggio,architettura e artecontemp.; 1.266.702,66;0,52%Beni storico-artisticied etnoantropologico23.424.386,78 ; 9,67%Spettacolo; 21.087.620,00;8,70%Cinema; 11.136.040,00;4,60%Regioni autonome6.527.700,00 ; 2,69%SG/DGOIF/DGBIL25.643.744,05 ; 10,59%Beni librari ; 14.597.050,06 ;6,03%Archivi; 11.688.146,10;4,82%Beni archeologici36.481.468,79 ; 15,06%Beni <strong>architettonici</strong>90.404.525,46 ; 37,32%SG/DGOIF/DGBILArchiviBeni <strong>architettonici</strong>Paesaggio, architettura e arte contemp.SpettacoloBeni librariBeni archeologiciBeni storico-artistici ed etnoantropologicoCinemaRegioni autonomeCome è facile constatare l’attività del Ministero può essere ricondotta a tre aree principalidi intervento e ad un settore trasversale. In particolare alle arti, caratterizzate da interventisu <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>, storico-artistici, archeologici del paesaggio e dell’artecontemporanea, sono state destinate risorse <strong>per</strong> € 151.577.083,69 pari al 62,57 % del totale;al settore degli archivi e dei <strong>beni</strong> librari sono stati assegnate risorse <strong>per</strong>€ 26.285.196,16 pari al 10,85 %; al settore del cinema e dello spettacolo dal vivo sonostati attribuiti € 32.223.660,00 pari al 13,30 %. Infine al settore trasversale sono state destinaterisorse <strong>per</strong> € 25.643.744,05 pari al 10,59 % del totale.Il Ministero <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> e le attività culturali esercita anche attività di sostegno, promozionee vigilanza delle attività di spettacolo ai sensi di quanto previsto dal combinatodisposto dell’articolo 2 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 e dell’articolo 156del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.A tale scopo la principale fonte di finanziamento disponibile è rappresentata dal FondoUnico <strong>per</strong> lo Spettacolo (FUS), che <strong>per</strong> l’anno 2008, è stato pari ad € 471.339.084,99.Nel grafico seguente è rappresentata la ripartizione del Fondo nei diversi settori di interventodel Ministero nell’ambito del cinema e dello spettacolo dal vivo.Ripartizione del Fondo UNico <strong>per</strong> lo Spettacolo (FUS) <strong>per</strong> settori di interventoTotale FUS 2008 euro 471.339.084,99Attività cinematografiche;90.986.121,57; 19,30%Attività Circensi SpettacoloViaggiante; 6.945.998,961,47%Osservatorio dello Spettacolo;661.691,67 ; 0,14%Spese funz. Comitati e Comm.;205.352,59; 0,05%Fondazioni liriche;215.488.448,41; 47,72%Attività teatrali di Prosa;84.256.408,59 ;17,88%Attività di danza ;9.586.771,50; 2,03%Attività Musicali; 63.208.291,70;13,41%Fondazioni liricheAttività teatrali di Prosa;Osservatorio dello SpettacoloAttività MusicaliAttività Circensi e Spettacolo ViaggianteSpese funz. Comitati e Comm.Attività di danzaAttività cinematografiche44


PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”: LA MODULISTICAE IL PIANO DI RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVIMariantonietta LeoneIn occasione del progetto “Cultura a Porte A<strong>per</strong>te”, la ex Direzione Generale <strong>per</strong> il bilancioe la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazionedelle procedure - ex Servizio III “Qualità e standardizzazione delle procedure” - ha effettuatouna ricognizione della modulistica adottata dagli istituti territoriali (Soprintendenze,Archivi e Biblioteche) del <strong>MiBAC</strong> nella regione Campania.I risultati di tale ricognizione hanno messo in evidenza come da parte dei suddetti istitutivenga fatto un uso ancora limitato, a volte occasionale e discontinuo della modulistica.Il dato rilevato contrasta con la numerosità delle strutture <strong>per</strong>iferiche della Campania,con la rilevanza delle competenze, con l’ampiezza e la varietà dei procedimenti attuati.Anche sotto il profilo dell’informatizzazione la modulistica utilizzata presenta limiti ecarenze.Viene quindi in parte vanificata la specifica finalità della modulistica, quale strumentodi semplificazione amministrativa, che facilita e agevola il rapporto utente- AmministrazioneVa comunque detto che lo stato della modulistica riscontrato in Campania è comune adun elevato numero di istituti presenti nelle altre regioni.Da recenti verifiche è risultato, infatti, che, nell’ambito degli uffici del <strong>MiBAC</strong>, allo statoattuale manca una modulistica uniforme: spesso viene utilizzata in maniera limitata enon sempre è disponibile in rete.Inoltre, pur riferendosi ad un medesimo procedimento, a volte viene riportata nei sitidegli istituti con differenti indicazioni. Qualora le informazioni necessarie non siano accessibilion line, l’utente è costretto ad un’attività di raccolta direttamente presso gliuffici competenti, con notevole dispendio di tempo.Pertanto, anche a causa della struttura organizzativa del Ministero, capillare e connotatada una forte articolazione territoriale, possono verificarsi situazioni di difficoltàche impediscono agli utenti di re<strong>per</strong>ire velocemente le informazioni utili <strong>per</strong> la presentazionedi istanze, l’acquisizione di autorizzazioni, l’inoltro di documentazione o altro.È dunque necessario che l’Amministrazione si attivi sia <strong>per</strong> rispondere in modo tempestivoalle istanze dell’utenza, diminuendo i tempi di attesa e i disagi, sia <strong>per</strong> centrarel’obiettivo di una Pubblica Amministrazione che sia sempre più trasparente ed erogatricedi servizi di qualità.A tal fine, il <strong>MiBAC</strong> dovrà procedere ad un riesame generale della modulistica attualmentein uso sia in Campania sia nelle altre regioni, <strong>per</strong> renderla omogenea sull’interoterritorio nazionale ed accessibile on line dai siti delle strutture <strong>per</strong>iferiche.Il processo di revisione della modulistica sarà in linea con l’adempimento degli obblighiprevisti dal decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008 n.133, che anche il <strong>MiBAC</strong> è tenuto ad osservare.La legge citata (c.d. legge taglia oneri amministrativi) all’art. 25 prevede, infatti, che, <strong>per</strong>il raggiungimento dell’obiettivo di governo di ridurre entro il 31 dicembre 2012 gli oneriamministrativi che gravano sulle piccole e medie imprese, <strong>per</strong> una quota complessivadel 25%, come stabilito in sede europea, ciascuna Amministrazione elabori un propriopiano di riduzione.I piani di riduzione degli oneri amministrativi, adottati dalle Amministrazioni di concertocon il Ministro <strong>per</strong> la pubblica amministrazione e l’innovazione e con il Ministro<strong>per</strong> la semplificazione normativa, hanno la finalità di tracciare un quadro chiaro in relazioneal raggiungimento dei risultati previsti e di garantire piena trasparenza ai cittadinie alle imprese sulle iniziative programmate e realizzate.45


Cultura a porte a<strong>per</strong>teAnche il <strong>MiBAC</strong> si è attivato in tal senso ed ha avviato, alla fine del 2008, in raccordocon il Dipartimento <strong>per</strong> la Funzione Pubblica, i lavori finalizzati alla elaborazione di unpiano ed alla individuazione degli interventi ritenuti idonei al raggiungimento dell’obiettivo.Il piano di riduzione è stato costruito, coerentemente con le disposizioni normative, avalle della misurazione - effettuata dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’areadi regolazione”<strong>beni</strong> culturali e paesaggio” - degli oneri amministrativi, ossia dei costi sostenutidalle imprese <strong>per</strong> conformarsi ad obblighi informativi.In particolare, sono stati oggetto di misurazione gli obblighi informativi derivanti da:- Interventi soggetti ad autorizzazione- Interventi conservativi imposti- Manifesti e cartelli pubblicitari- Autorizzazione alla modifica dello stato dei luoghi in ambiti di tutela paesaggisticaGli esiti della misurazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, in relazione agliadempimenti connessi ai suddetti obblighi informativi, hanno evidenziato come ancheuna modulistica disomogenea, inadeguata e non sempre disponibile on line, possa incideresu tempi e costi a carico delle imprese.Si è, <strong>per</strong>tanto, ritenuto necessario prevedere l’inserimento nel piano di riduzione del<strong>MiBAC</strong>, dell’intervento di semplificazione e standardizzazione della modulistica e accessibilitàon line.L’obiettivo che l’Amministrazione si pone è in primis l’abbattimento dei costi che gravanosu piccole e medie imprese, ma è evidente che ne conseguirà una riduzione deitempi e dei costi attuali <strong>per</strong> tutte le categorie di utenti.Per la realizzazione dell’intervento si prevede, quindi, di effettuare una preliminare ricognizionee verifica dell’esistente.Si procederà successivamente ad elaborare una modulistica semplificata e standardizzata<strong>per</strong> l’intero territorio nazionale, che sia idonea a guidare l’interessato nella compilazionedelle istanze e nella presentazione di eventuale documentazione da allegarealle stesse.L’adozione di una modulistica omogenea consentirà inoltre di uniformare le modalitàdegli adempimenti relativi ad un medesimo procedimento.La diffusione on line della modulistica sulle pagine web del Ministero completerà larealizzazione dell’intervento, le cui finalità sono chiaramente indirizzate alla semplificazioneamministrativa intesa come strumento più immediato <strong>per</strong> il <strong>per</strong>seguimentodella certezza pubblica.46


PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2000-2006“SICUREZZA PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO D’ITALIA”MISURA 1.3 “TECNOLOGIE PER LA TUTELADELLE RISORSE CULTURALI E AMBIENTALI”LA “SICUREZZA PARTECIPATA”.L‘INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL CAMPODELLA SALVAGUARDIA E DELLA TUTELA DEI BENI CULTURALI:STRATEGIE E RISULTATIMaria Concetta Cassata, Gabriella Cetorelli SchivoCon il Programma O<strong>per</strong>ativo“Sicurezza <strong>per</strong> lo Sviluppo del Mezzogiornod’Italia”, <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo 2000-2006, si è finanziato l’avviodi un nucleo di interventi selezionati in base alla considerazionedell’urgenza prioritaria di circoscritte realtà territoriali,nella fattispecie, <strong>per</strong> quanto attiene il Ministero <strong>per</strong> i Beni e leAttività Culturali, finalizzate al recu<strong>per</strong>o e alla messa in sicurezzadi aree archeologiche e storico artistiche, sedi archivistiche emuseali di rilevante interesse nell’ambito del Patrimonio nazionale.In tal senso l’attuazione del PON si è rivelata decisiva nel consentireun concreto risanamento e rafforzamento del sistemasocio/economico, in particolare proprio nelle zone motivatamentescelte quali “aree campione” (Regioni Obiettivo 1: Basilicata,Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) e, specierelativamente al Patrimonio culturale, mediante un innovativorapporto con le comunità residenti, il mondo dell’imprenditoriae del lavoro, le organizzazioni sindacali, gli Enti locali e tutte lealtre realtà o<strong>per</strong>anti sul territorio.L’iniziativa è sorta dalla considerazione che il legame negativofra criminalità e crescita economica e culturale, con particolareriferimento alle Regioni economicamente meno sviluppate, potesseessere convenientemente contrastato attraverso un cospicuoinvestimento in termini di sicurezza, intesa quale stabilecomponente di un equilibrato sviluppo socioeconomico, comepure culturale.Alla luce di tali presupposti, il Ministero <strong>per</strong> i Beni e le AttivitàCulturali, di concerto con il Ministero dell’Interno – Dipartimentodella Pubblica Sicurezza –, con il Comando Generale dell’Armadei Carabinieri e il Ministero dell’Economia e Finanze, hapresentato il Progetto “Tecnologie<strong>per</strong> la tutela delle risorseculturali ed ambientali” al finedi conseguire l’obiettivo globaledi “determinare, nel tempo, sututto il territorio del Mezzogiornoitaliano, a partire dallearee più sensibili, condizioni fisiologichedi salvaguardia, quantomenopari a quelle sussistentinel resto del Paese”.Con tale Programma il MinisteroBAC, in sinergia con glialtri Enti coinvolti, ha evidenziatoil concetto di “sicurezza”Direttore GeneraleAntonia PasquaRecchiaServizio IDirigente ad interimMaria Concetta CassataResponsabiledel ProgettoPON Sicurezza<strong>per</strong> lo Sviluppodel Mezzogiornod’Italia 2000-2006 - Mis. 1.3Via del Collegio Romano, 2700186 Romamariaconcetta.cassata@<strong>beni</strong>culturali.itGabriella Cetorelli SchivoCoordinatorescientifico del ProgettoPON Sicurezza<strong>per</strong> lo Sviluppodel Mezzogiornod’Italia 2000-2006 - Mis. 1.3Via del Collegio Romano, 2700186 Romagabriella.cetorelli@<strong>beni</strong>culturali.it47


Cultura a porte a<strong>per</strong>tecome “bene pubblico” con caratteri direlativa originalità rispetto al passato,ponendo l’accento sulla necessitàdi un maggiore coinvolgimentodelle molteplici realtà territoriali, inparticolar modo le Regioni, i Comunie le altre articolazioni delle Istituzionisul territorio, nella tutela di un Beneche sempre più viene individuatocome fattore di crescita civile, socialee di sviluppo economico.Tale Patrimonio, costituente il“Museo Italia” ha rappresentato, <strong>per</strong>alcuni “progetti pilota”, anche la possibilitàdi valorizzare il territorio nazionaleattraverso lo sviluppo del turismo culturale. Inoltre sono state realizzatepubblicazioni, prodotti multimediali, campagne pubblicitarie, convegni, conferenze, seminarie tavole rotonde, nella consapevolezza che “comunicare sicurezza significa attuarelo sviluppo” attraverso attività di sensibilizzazione.Mis. 1.3. Tecnologie <strong>per</strong> la tutela delle risorse culturaliIl progetto ha avuto la finalità di potenziare il sistema <strong>per</strong> il controllo tecnologico del territorioattraverso l’adozione di strategie <strong>per</strong> il miglioramento della protezione e vigilanzanelle grandi aree archeologiche e museali, nonché dei complessi monumentali,anche adibiti ad archivi, del Mezzogiorno, <strong>per</strong> corrispondere non solo alle esigenze dell’utenzaeuropea, ma anche alle raccomandazioni di Organismi sopranazionali, qualel’UNESCO, in termini di corretta gestione e tutela del patrimonio artistico. Tali progetti,incentrati su interventi di mappatura e monitoraggio del territorio, protezione passivae televigilanza dei siti di interesse, si sono integrati con gli eventuali sistemi/organismidi vigilanza esistenti, interagendo con le centrali o<strong>per</strong>ative delle Forze dell’Ordine, realizzandoun valore aggiunto in termini di sicurezza.Nello specifico, le azioni di intervento sono state principalmente:- Potenziamento del sistema <strong>per</strong> il controllo tecnologico del territorio, attraverso l’adozionedi sistemi informativi geografici in cui si sono localizzati, con opportune basi didati a carattere settoriale, gli ambiti del patrimoniodiffuso, suscettibili di rischio (trafugamentoin aree di scavo, manomissionedel contrasto ambientale, furto di oggettid’arte, etc.).- Protezione da azioni criminose di siti di particolarerilevanza, con elevata esposizioneal rischio, tramite il miglioramento dellaprotezione e vigilanza nelle grandi aree archeologichee museali, nonché dei complessimonumentali adibiti a diversedestinazioni d’uso nel Mezzogiorno, <strong>per</strong> corrisponderealle esigenze di conservazione,valorizzazione e fruizione.- Recu<strong>per</strong>o di <strong>beni</strong> confiscati alle organizzazionicriminali e destinati alla fruizione econservazione dei <strong>beni</strong> archeologici.Il Progetto, avviato negli anni 2000-2006, affidatonel 2006 all’<strong>Ufficio</strong> Tecnico del Dipartimento<strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici, èproseguito nel corso negli anni 2007- 2008nell’ambito dell’<strong>Ufficio</strong> del Segretario Generalee quindi presso la Direzione Generale <strong>per</strong>48


Cultura a porte a<strong>per</strong>tel’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione professionale e le Relazionisindacali del MIBAC. Va rilevato che il Progetto iniziale prevedeva 21 interventinelle seguenti Regioni ed ambiti territoriali:- Basilicata: Val d’Agri - Valle del Sinni - Bernalda Metapontino - Policoro- Calabria: Vibo Valentia - Sibari - Crotone - Locri- Campania: Ercolano - Reggia di Caserta - Geographic Information System (GIS) Campania- Puglia: Arpi - Co<strong>per</strong>tino - Otranto - Bari- Sardegna: Ca<strong>per</strong>a- Nora - Tharros – Barumini -Progetto “I Sentieri della memoria”- Sicilia: Archivio di Stato di PalermoI “progetti pilota”A questi Progetti si sono aggiunti, utilizzandole somme derivanti dai ribassi d’asta,altri 6 interventi risultati particolarmentesignificativi <strong>per</strong> l’impiego di modelli culturalie organizzativi, mezzi tecnologici e strumentio<strong>per</strong>ativi d’ avanguardia. Questiprogetti, nel loro insieme, hanno <strong>per</strong>messodi favorire la diffusione della cultura dell’innovazionenel campo della salvaguardiae della tutela del territorio, consentendo dipromuovere situazioni “di eccellenza”, all’internodel più ampio concetto della “sicurezzapartecipata”, obiettivo conseguitoattraverso strategie integrate e concertatetra tutti gli Enti attori.Si riportano, di seguito, le situazioni di maggiore rilievo emerse nelle varie Regioni coinvolte.- Sardegna: Progetto “I sentieri della memoria”Nora - Tharros – BaruminiCompendio garibaldino di Caprera- Campania: Progetto “Sistema Informativo Geografico della Campania” (GIS)Reggia di Caserta e Parco VanvitellianoArea Archeologica di Ercolano- Puglia: Area Archeologica e Ipogeo ellenistico della Medusa di Arpi- Calabria: Museo Civico Archeologico e Polo Culturale di CiròMuseo del Parco Archeologico di Capo Colonna a Crotone- Basilicata: Progetto Museo Archeologico Nazionale di Metaponto- Sicilia: Archivio di Stato di Palermo- Basilicata /Sardegna:“Progetto Sistema Informativo Archeologico” (SIA)ConclusioniAlla luce dei risultati ottenuti - che si ritiene possano contribuire attraverso la valorizzazionedel territorio al più generale processo di recu<strong>per</strong>o e rafforzamento del sistemaeconomico, di relazione e di coo<strong>per</strong>azione sociale del Meridione - intento del <strong>MiBAC</strong> èstato quello di conseguire l’obiettivo globale di adeguare importanti aree archeologichee storico-artistiche del Mezzogiorno italiano alle condizioni fisiologiche di salvaguardiacomuni al resto del Paese, specie in relazione alle molteplici possibilità di sviluppo prodotteda una offerta culturale ampia e integrata. I progetti concretizzati nell’ambito delProgramma hanno raggiunto la significativa <strong>per</strong>centuale di realizzazione del 104.40%a seguito dell’ampliamento degli obiettivi inizialmente indicati.49


Cultura a porte a<strong>per</strong>teIn CampaniaPROGETTO GIS - “SISTEMA INFORMATIVO GEOGRAFICO” DELLA CAMPANIAIl Progetto ha previsto come obiettivo comune primariol’identificazione e il posizionamento georeferenziatosulla carta tecnica regionale vettoriale inscala 1:5.000 e su carte topografiche in formato digitalein scale 1:25.000, 1:50.000, 1:100.000 di aree,siti e monumenti di interesse archeologico, architettonicoe paesaggistico vincolati, noti ed emergenti,ovvero individuati mediante ricognizioni sul campocome di interesse culturale, sottoposti a rischio.Sono stati inoltre individuati alcuni sottoprogettiparticolari, <strong>per</strong> alcune aree di interesse, selezionatein base ai tipi di rischio presenti e a precise caratteristichegeo-morfologiche, ambientali e paesaggistiche,storico culturali, amministrative, quale modellidel territorio regionale, ed in particolare:- <strong>Studi</strong>o del rischio ambientale ed antropico- <strong>Studi</strong>o del fenomeno delle <strong>per</strong>sistenze/interferenze insediative- <strong>Studi</strong>o del paesaggio storico- <strong>Studi</strong>o di sistemi di salvaguardia e sviluppo turistico culturale.Tali modelli interpretativi sono stati applicati a specifiche aree campione del territoriocampano, in modo da costituire altrettanti modelli applicativi replicabili in contestisimili ed integrabili tra loro. Attraverso tali modelli si è intrapresa, altresì, unaanalisi sistematica del territorio campano, da analizzare nelle varie manifestazionisingole e macroscopiche ad un livello di maggiore approfondimento, sintetizzabili incarte tematiche e “storicizzate” a scala di dettaglio, insieme alle basi di dati documentariee catalografiche che le sottendono e ne costituiscono il presupposto scientificoe conoscitivo. Tali strumenti appaiono dunque indispensabili, nelle attività ditutela, controllo, valorizzazione e progettazione ordinarie e straordinarie, in collaborazionecon le Forze dell’Ordine, gli Enti Pubblici e i soggetti cointeressati in ambitoregionale e nazionale.PROGETTO REGGIA DI CASERTAIl Progetto è consistito precipuamente nell’allestimento di impianti antieffrazioneanti-intrusione e antivandalismo con apparato televisivo a circuito chiuso e sistemadi su<strong>per</strong>visione realizzati all’interno della Reggia mediante interventi di alta specializzazionetecnologica.PROGETTO PARCO VANVITELLIANO DI CASERTAL’intervento ha visto l’estensione e l’implementazione dei lavori di protezione antiintrusione,antivandalismo e video controllo dei varchi di accesso al Complesso Vanvitelliano.PROGETTO AREA ARCHEOLOGICA DI ERCOLANOL’alto tasso di criminalità presente a ridosso della zona archeologica di Ercolano mostraun comparto sociale con forte degrado urbano, economico e culturale di cui risentel’Istituzione dedicata agli scavi. Per tale ragione l’area archeologica di Ercolano,nell’ambito del Progetto PON Sicurezza 2000-2006, è stata sottoposta ad interventidi messa in sicurezza, tutela e salvaguardia dell’intero <strong>per</strong>imetro degli scavi, con impiantidi videosorveglianza ad alto profilo tecnologico, ed è stato inoltre realizzato ilpotenziamento del sistema di protezione ed anti- intrusione dell’intero <strong>per</strong>imetrodell’area <strong>per</strong> contrastare i gravi fenomeni connessi alla criminalità organizzata.50


Struttura del <strong>MiBAC</strong> inCAMPANIA


DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALIE PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIALe Direzioni <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici sono state istituitein 17 regioni italiane, escluse Valle d’Aosta, Trentino Alto Adigee Sicilia, nel 2004, quando le norme relative al patrimonio culturalesono state aggiornate, dopo le modifiche al Titolo V dellaCostituzione.Nello stesso anno è stato promulgato il Codice Urbani, che unificae rinnova tutta la normativa in materia di Beni culturali.Questi due provvedimenti, uno legislativo e l’altro destinato adintervenire sulla pratica amministrativa, sono volti alla tutela ealla promozione del patrimonio italiano, attraverso il coinvolgimentodi tutti gli enti locali.Le Direzioni Regionali <strong>per</strong> i Beni culturali e paesaggistici sonouffici del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le attività Culturali che svolgonoun ruolo di coordinamento dell’attività delle strutture <strong>per</strong>ifericheregionali e curano i rapporti fra il Ministero e le regioni, glienti locali e le altre istituzioni o<strong>per</strong>anti sul territorio di competenza.In Campania, le strutture <strong>per</strong>iferiche sono le Soprintendenze disettore, gli Archivi e le Biblioteche, mentre i Poli museali di Napolie Pompei sono autonomi. Le strutture amministrative e culturaliesterne sono le Regioni, le Province, i Comuni, le Università,le Associazioni. L’istituzione delle Direzioni Regionali, quindi,costituisce un importante passo in direzione della collaborazione<strong>per</strong> le attività di tutela, gestione, promozione e valorizzazionedei <strong>beni</strong> culturali che possono essere realizzate efficacementesolo con una sinergia di risorse.Il Direttore regionale esercita la sua attività in diversi ambitifondamentali quali la tutela del patrimonio storico-artistico, lagestione economico-finanziaria e il coordinamento organizzativo.Attività della Direzione in quest’ultimo settore sono tuttequelle inerenti al <strong>per</strong>sonale, in particolar modo concorsi e corsi,trasferimenti e, di recente, la riqualificazione.Attualmente sono in corso le ristrutturazioni, a seguito della recenteriforma, di diversi uffici, in particolare sono state ricostituitele due Soprintendenze <strong>per</strong> i Beni <strong>architettonici</strong> artistici estorici ed etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Napoli e <strong>per</strong>quelle di Benevento e di Caserta e creata una SoprintendenzaArcheologica unica <strong>per</strong> le province di Salerno, Caserta, Benevento,Avellino. Queste trasformazioni, che seguono di pocouna prima modifica, hanno reso difficile <strong>per</strong> gli uffici realizzareattività di comunicazione e quindi la partecipazione all’eventoche qui si presenta.SEDILa Direzione Regionale della Campania ha la sua sede principalea Castel dell’Ovo.L’imponente edificio in tufo sorge sull’isolotto di Megaride,dove la leggenda vuole sia la tomba della sirena Partenope, laprima protettrice di Napoli e dove esistono tuttora i resti dei romitoridelle monache basiliane di Santa Patrizia.Direttore RegionaleGregorio AngeliniReferente<strong>per</strong> la ComunicazioneMaria Rosaria NappiVia Eldorado, 1Castel dell'Ovo80132 NapoliTel. 081 2464201Fax 081 7645305dr-cam.comunicazione@<strong>beni</strong>culturali.it53


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaW.M. Turner, Castel dell’Ovo, acquerello, Tate Gallery, LondraFortificato in età normanna, il castellofu utilizzato a scopi militarifino al secolo scorso. Dopo il sismadell’Ottanta, ristrutturato e a<strong>per</strong>toal pubblico è sede di esposizionitemporanee.Alcuni uffici della Direzione, come lastazione appaltante, hanno sedenel Palazzo Reale di Napoli, costruitoin luogo del più antico “palazzoVecchio”, <strong>per</strong> volontà del Vicerè Pedroda Toledo su progetto di DomenicoFontana. Terminato ai primidel Seicento, ospita l’Appartamentostorico nel quale hanno dimorato iVicerè, i Borbone e i Savoia e che conservaarredi e o<strong>per</strong>e d’arte dal secoloXVII al XIX.TUTELALa tutela consiste principalmente nella dichiarazione di interesse culturale <strong>per</strong> tutte letipologie di <strong>beni</strong>, dal paesaggio ai <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong> e ai <strong>beni</strong> mobili di tipo archeologicoe storico artistico. Le Soprintendenze di settore esercitano la loro attività sui territoridi competenza e istruiscono le pratiche che vengono infine <strong>per</strong>fezionate dai decretidel Direttore Regionale.Nell’ambito della tutela il rapporto con gli enti locali si struttura in modi diversi e complessi,i Comuni, le province, le autorità di bacino, la comunità Montane, tutti i diversienti che intervengono sui <strong>beni</strong> culturali, fra i quali non va dimenticato il più complessoe cioè il paesaggio, si relazionano con le strutture <strong>per</strong>iferiche del Mibac. In molte circostanzeè richiesto l’intervento del Direttore Regionale che può delegare i funzionari. Lecompetenze in questo settore sono divise <strong>per</strong> zone e ogni funzionario segue una o piùprovince delle cinque regionali.Il codice Urbani prevede la procedura della verifica che <strong>per</strong>mette ai comuni o agli entidi verificare se il bene in loro possesso è un bene cultuale o no. Tramite un sistema informatizzatonel quale si inseriscono dati,fotografie e planimetrie e a seguito, se necessario,di sopralluoghi congiunti, le Soprintendenze e la Direzione regionale verificano se il benepuò essere dichiarato bene culturale e quindi essere oggetto della legge di tutela. Se ilparere è positivo il procedimento si conclude con un decreto che dichiara il bene comeculturale. L’utilizzo dell’informatizzazione <strong>per</strong>mette agli enti di ottenere pareri in tempirelativamente brevi.COMUNICAZIONEL’attività del Ministero <strong>per</strong> i Beni culturali in Campania si confronta con le esigenze di unpatrimonio vastissimo e distribuito su un territorio di grandi dimensioni estremamentedifferenziato da tutti i punti di vista: economici, sociali e culturali.Molti settori, in particolare i Musei, come il Museo archeologico di Napoli, la Reggia diCaserta, i Musei di Capodimonte e San Martino, gli Scavi di Pompei e Ercolano, gli Archividi Stato, le Biblioteche svolgono azioni di comunicazione, attraverso manifestazioni,eventi e grandi mostre, o conferenze, rivolte a pubblici specializzati, come i docenti, o generici.Alcuni uffici hanno messo a punto e s<strong>per</strong>imentato la Carta dei Servizi (Museo Archeologicodi Napoli), o rinnovato siti web (Archivio di Stato di Napoli), destinati afacilitare i rapporti con l’utenza. Molto rilevante in riferimento alla comunicazione delMibac appare l’individuazione del tipo di pubblico che impone strumenti differenziatia seconda della specializzazione e delle esigenze.La Campania ha un patrimonio immenso e conserva,nonostante i numerosi eventi sismiciricorrenti nei secoli, molti centri storici di suggestiva bellezza e diverse città importanti.54


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaIn questa visione appare di notevole rilievo il ruolo degli Archivi di Stato e della Soprintendenzaarchivistica regionale. A Benevento, Avellino e Salerno e in altri centri dove, mancandobiblioteche e musei statali, gli archivi, con la loro intensa attività di conferenze,mostre, eventi culturali, costituiscono infatti l’unica possibilità di rappresentanza <strong>per</strong> ilMinistero. La Soprintendenza archivistica, così come la Biblioteca universitaria di Napoli,attuano instancabilmente attività di comunicazione all’esterno della loro sede, e svolgonocosì una azione di grandissimo rilievo toccando centri <strong>per</strong>iferici dove si incontranorealtà non solo culturali, ma anche sociali, molto degradate.Giovanni Merliano da Nola, monumento a Pedroda Toledo, Napoli, San Giacomo degli Spagnoli.Foto Luciano RomanoLa Direzione Regionale, cura i rapporticon gli istituti esterni stipulando tuttele convenzioni, predispone le relazioni<strong>per</strong> il patrocinio ministeriale esvolge un attivo ruolo di coordinamentofra tutti gli uffici nell’applicazionedel Piano di comunicazione delMinistero, articolato in eventi, alcunidei quali di portata nazionale, comela Settimana della Cultura o internazionalecome le Giornate Europeedel Patrimonio, e la partecipazione aFiere, (Compa, Forum P.A., Ferrara).La Direzione Regionale segue anchela programmazione e la realizzazionedegli eventi espositivi proposti dalleSoprintendenze partecipando allemanifestazioni di interesse <strong>per</strong> i finanziamentiregionali. È in fase di realizzazioneil sito web della direzioneregionale che intende proporsi comeun portale, offrendo ospitalità ancheagli altri uffici sia <strong>per</strong> la promozionedegli eventi, sia come spazio <strong>per</strong>pubblicare commenti sulle attività ditutela restauro e comunicazione.Italia LangobardorumMomento di coinvolgimento di diversi uffici e importante aspetto della comunicazionefra uffici del Mibac e amministrazioni locali è stata la presentazione alla Lista del Patrimoniomondiale UNESCO della candidatura Italia Langobardorum, che unisce i principalicentri di potere dei longobardi in Italia e cui, <strong>per</strong> la Campania, partecipa la Basilicadi Santa Sofia di Benevento.La candidatura trasversale ha visto coinvolte diverse Regioni italiane e in Campania diverseSoprintendenze, oltre al Comune, alla Provincia di Benevento e alla Direzione regionale,coordinati dall’<strong>Ufficio</strong> Lista del Patrimonio mondiale dal <strong>MiBAC</strong>. La realizzazionedel Piano di Gestione dei <strong>beni</strong>, richiesto dal Comitato <strong>per</strong> la Lista del Patrimonio mondialeUNESCO, obbliga i referenti ad un continuo confronto relativamente alla gestione,tutela e valorizzazione della Chiesa alto medievale di Santa Sofia di Benevento e dellacircostante zona tampone.La pratica virtuosa, che si auspica diventi una modalità stabile e che è utilizzata dai sitiiscritti nella Lista, ha, in questa circostanza, caratteri particolari in quanto le attività direte riguardano anche i rapporti con comuni di altre regioni (Cividale, Spoleto, Brescia,etc) e trovano nelle attività didattiche il loro settore preferenziale. La Soprintendenza<strong>per</strong> i Beni <strong>architettonici</strong> e <strong>per</strong> il paesaggio di Caserta e Benevento, infatti ha predispostoil progetto I Longobardi - gemellaggi formativi e itinerari turistici <strong>per</strong> le scuole, che prevedescambi di visite e di studi fra le diverse città longobarde in Italia, presentato allaIX edizione di Exposcuola Salone del Confronto tra le attività formative d’Europa e delMediterraneo, inserito fra le attività di rete nel piano di gestione.55


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaCatalogoLa catalogazione è la prima essenziale o<strong>per</strong>azione da compiersi sui <strong>beni</strong> culturali inquanto ha valore conoscitivo e re<strong>per</strong>toriale.Oggi con l’avvento delle teconologie digitali assume il valore aggiunto di essere disponibilesul web e quindi fruibile dai cittadini con facilità.In Campania è stato attuato, negli anni 2006/08, il progetto nazionale ARTPAST (Applicazioneinformatica in rete <strong>per</strong> la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Culturalenelle Aree sottoutilizzate), finanziato con i fondi delibera CIPE 17/2003, che ha realizzatoil riversaggio delle schede OA in un unico server di progetto in attesa di riversarlenel Sistema unico dell’Istituto Centrale del Catalogo della documentazione (SIGEC).Questo progetto è stato di grande rilievo <strong>per</strong>ché ha <strong>per</strong>messo di vedere riunite e fruibiliin un unico sistema schedature, realizzate durante tutto l’arco di attività del Ministerocon programmi diversi, dovuti alle diverse modalità di informatizzazione che si sonosuccedute nel tempo.Visti i risultati ottenuti con il progetto Artpast, si sta realizzando, tramite il consorzioGlossa, aggiudicatario della gara bandita nel 2008, un progetto di riversaggio e normalizzazionedella schedature pregresse da archivi catalografici Mibac nel sistema informativodi catalogo regionale del Beni culturali della CampaniaSi prevede il trasferimento di almeno 97.500, schede di catalogo presenti presso le Soprintendenzedella Campania su supporto informatico, con priorità <strong>per</strong> il patrimonio di<strong>beni</strong> archeologici.Catalogo e comunicazioneI due settori comunicazione e catalogazione mostrano un nesso molto forte nell’ambitodel Mibac e la Direzione Regionale della Campania intende sottolineare e valorizzare lepotenzialità implicite in queste premesse nell’ambito del proprio piano di comunicazioneproponendole come ipotesi di lavoro.Nell’ambito delle attività dei servizi educativi delle Soprintendenze territoriali di Casertae Benevento e di Salerno e Avellino le proposte alle scuole, che spesso comportanoricerche sul territorio, sono sempre impostate sulla compilazione di una scheda diriferimento, molto spesso costruita grazie alla semplificazione di una delle schede utilizzatedall’Istituto Centrale del Catalogo.Questo approccio è molto importante dal punto di vista conoscitivo <strong>per</strong>ché l’uso dellascheda ICCD, <strong>per</strong> quanto semplificata, obbliga i ragazzi a osservare l’oggetto e quindi adappropriarsene attraverso gli aspetti materiali (localizzazione, materiali, misure, tecnichedi esecuzione) e storico culturali (date, autore, committenza osservazioni etc). Sitratta di un tipo di attività che parte dall’osservazione del bene e che presume una vicinanzaal patrimonio e ottiene ottimi risultati, grazie all’impegno straordinario dei servizieducativi e dei docenti. Il risultato poi, spesso edito in volumi o opuscoli, in realtà nonè altro che una vera e propria schedatura <strong>per</strong> tipologie, semplificata, ma ad ampio spettroterritoriale. Così sono stati schedati le piazze della provincia di Caserta e Beneventoe i campanili delle province di Salerno e Avellino.Come si vede si tratta di <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong> che avranno sicuramente un valore monumentale,ma presumibilmente anche ruoli immateriali più difficilmente individuabilinella storia critica, ma senz’altro <strong>per</strong>cepiti dagli studenti e dai docenti come parte integrantedel loro ambiente di vita.La Scuola adotta una FestaLa Direzione Regionale a sua volta ha promosso attività, come la Scuola adotta unaFesta, che, con la collaborazione insostituibile delle Soprintendenze territoriali, così comedella Biblioteca di Montevergine, ha fatto emergere dal territorio regionale almeno 80feste, alcune delle quali antichissime, recu<strong>per</strong>ando alla conoscenza una serie di <strong>beni</strong> etnoantropologiciimmateriali e materiali, talvolta di bellezza ammirevole, come le infiorate,i voli dell’Angelo, le feste del Grano e altre. Tutte sono state schedate dalle scuoleseguendo il tracciato, in forma semplificata, della scheda Beni demoetnoantropologiciimmateriali dell’Istituto Centrale Catalogo e Documentazione, e ora ci si appresta a trasformarequesto vero e proprio lavoro di ricerca in una schedatura.56


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaMonumenti ai caduti della CampaniaDal 2005 la Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni culturalidi Napoli sta conducendo la catalogazioneinformatizzata dei monumenti ai cadutidella Prima Guerra Mondiale (ca.800) in CampaniaIl tema della“Grande guerra” tocca corde moltoimportanti <strong>per</strong> i cittadini, in particolare nel meridione,a causa della distanza dai luoghi in cuisi svolgevano gli eventi bellici.Il monumento ai caduti rappresenta l’interventodello stato italiano post-unitario in localitàche avevano sentito la guerra mondialecome evento lontano determinato da una volontàestranea e la vittoria e la costruzione deimonumenti hanno rivestito quindi notevole rilevanzasia dal punto di vista dell’arredo e dellastruttura urbana, sia come elemento evocativo.L’interesse degli studiosi e la pubblicazione dinotizie nuove e rilevanti su un settore importantedel centro urbano come il monumento ai Biblioteca Dei Girolamini 1727/32 - foto di Luciano Romanocaduti, suscitano un senso di appropriazionedei <strong>beni</strong> da parte dei cittadini.La finalità principale del censimento è stata quella di mettere in evidenza i monumentiai caduti non solo come bene artistico, ma come testimonianza dello studio progettualeche implicando l’analisi della localizzazione, delle varie ipotesi presentate, dalla ricercadi finanziamenti, coinvolge rapporti fra diverse <strong>per</strong>sonalità, mette in gioco valorilegati alle figure artistiche, ma anche alle <strong>per</strong>sonalità di rilievo locale e alle famiglie diorigine dei caduti stessi e offre un documento dei rapporti e della vita civile significativa,soprattutto <strong>per</strong> centri piccoli o medi.La schedatura ha toccato tutte le tipologie di monumenti alla prima guerra mondiale,spesso dedicati in seguito aicaduti di tutte le guerre,mettendo in luce un patrimoniomolto rilevante costituitoda sculture e elementidi arredo urbano.Le schede sono state realizzateda Vincenzo di Blasi,Francesca Maresca, EmiliaMarsico, Claudia Palazzolo,Rosanna Palmieri, Maria Savaresee le fotografie sonostate realizzate dal fotografodella Direzione, Silvio Daniele.Le schede rispondono altracciato dell’Istituto Centraledel catalogo e della documentazione(ICCD) e attualmentesono consultabili online dal data base della Direzionepresso il Centro regionaledi catalogazione a CastelAlberto Martini, Monumento ai caduti dei postelegrafonici,Napoli Poste Centrali. Foto Silvio Danieledell’Ovo (Napoli) accessibileon-line.Attualmente, con un finanziamento della Amministrazione Provinciale di Salerno, èstato pubblicato (Gangemi editore, Roma) il volume La Campania e la Grande Guerra- I57


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della Campaniamonumenti ai caduti della Provincia di Salerno, presentato in occasione della Settimanadella cultura del 2009, relativo ai monumenti della Provincia di Salerno. MRN<strong>Ufficio</strong> programmazioneL’ufficio programmazione della Direzione Regionale <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> culturali e paesaggisticidella Campania cura l’istruttoria di tutti i procedimenti finalizzati alla definizione, individuazioneed attuazione delle linee strategiche della politica dei <strong>beni</strong> culturali inCampania, attraverso l’elaborazione di piani e programmi di sviluppo del settore, il re<strong>per</strong>imentodelle risorse finanziarie e il monitoraggio degli stessi sotto l’aspetto fisico, finanziarioe procedurale.Lo scenario attuale vede concentrati sui <strong>beni</strong> culturali una serie di strumenti di programmazioneche necessitano di un coordinamento al fine di evitare sovrapposizioni trale varie azioni poste o da porre in essere, migliorando l’incisività dell’azione pubblica.Ferma restando la programmazione delle risorse appostate sul bilancio del Ministero<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali e dei proventi derivanti dal gioco del lotto, a favore delterritorio regionale gli ulteriori strumenti di programmazione sui quali far leva <strong>per</strong> la valorizzazionedel patrimonio culturale regionale nell’ambito della nuova programmazionecomunitaria 2007-2013:- PO FESR Campania 2007-2013 ed in particolare, <strong>per</strong> la Direzione Regionale gli obiettivio<strong>per</strong>ativi 1.9 ed 1.11;- POIN Attrattori Culturali, Naturali e Turismo a valere sul Fondo Europeo di SviluppoRegionale;- PAIN Attrattori culturali, Naturali e Turismo (in corso di approvazione), a valere sui fondiFAS ex Delibere CIPE 166/07 e 1/2009.Programma Attuativo Regionale Campania (in corso di approvazione) a valere sui fondiFAS ex Delibere CIPE 166/07 e 1/2009.Programmi Integrati Urani (PIU EUROPA) che riguardano 19 città medie della RegioneCampania (con popolazione su<strong>per</strong>iore ai 50.000 abitanti) più la città di Napoli.Per la gestione di tutti gli strumenti di programmazione succitati l’ufficio programmazionepartecipa, a supporto del dirigente, ai tavoli istituzionali all’uopo istituiti e formulaosservazioni e proposte sulle modalità di attuazione degli stessi; inoltre cura i rapporticon gli altri enti locali, con le amministrazioni centrali e con l’amministrazione regionale.Anna CapuanoStazione AppaltanteCon DPR del 26 novembre 233 sono state attribuite alla Direzione Regionale <strong>per</strong> i BeniCulturali e Paesaggistici le funzioni di stazione appaltante in relazione agli interventiconservativi sui <strong>beni</strong> culturali presenti nel territorio di competenza.La costituzione di una stazione appaltante unica <strong>per</strong> gli interventi conservativi si inseriscenel programma <strong>per</strong> il miglioramento dell’azione della Pubblica Amministrazione,<strong>per</strong>seguendo le finalità di aumentare l’efficienza delle attività nonchè di realizzazionedei lavori.Con l’affidamento delle complesse procedure d’appalto ad un’unica struttura su tuttoil territorio regionale vengono, <strong>per</strong>tanto, garantite funzionalità, efficienza e puntuale rispettodella normativa in materia di procedura di appalti di pubblici lavori.La stazione appaltante è l’organismo che espleta le gare <strong>per</strong> tutti i lavori e i servizi; esercitaaderendo al Protocollo di Legalità in materia di appalti un’azione di prevenzione econtrasto alle organizzazioni criminali; favorisce i processi di trasparenza dell’azione amministrativa,monitoraggio ed economicità, redige e gestisce la modulistica inerente leprocedure di gara, predispone gli schemi di bando tipo, prevedendo ogni tipologia di appalto,redige atti contrattuali.Angiola D’OnofrioGestione innovativa dei Beni Culturali in CampaniaCampania Arte Card è un sistema integrato musei-trasporti diretto a favorire la fruizionedel patrimonio culturale della regione Campania attraverso una card che agevolail visitatore nel suo <strong>per</strong>corso di visita e, ancor di più con l’evoluzione in Campania Arte58


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaCard Plus, suggerendo nuove “chiavi di lettura” del patrimonio culturale attraverso itineraria tema.Campania arte Card plus si colloca fra le prime es<strong>per</strong>ienze nel suo genere a livello europeo<strong>per</strong> l’estensione e l’integrazione dei servizi nonché <strong>per</strong> il complesso livello di concertazionetra amministrazioni pubbliche e private coinvolte.L’iniziativa “nasce” nel marzo del 2002 diretta al territorio della città di Napoli e da alloraha avuto una costante evoluzione sia sotto il profilo tecnologico sia dell’offerta culturale,con l’obiettivo mirato ad incrementare il flusso dei visitatori sui siti cosiddetti“minori” utilizzando le eccellenze della regione quali “traino”. Infatti una delle sfide chesi pone a chi approccia le problematiche relative al turismo e alla valorizzazione del territorioè data dalla necessità di “spalmare” l’ingente numero di visitatori (75-80%) chedi fatto si concentra su circa 30 siti del totale dei musei italiani (circa quattromila)Premiante quindi è stata l’idea di utilizzare i grandi attrattori della regione (Pompei, Ercolano,Reggia di Caserta, Museo Archeologico Nazionale di Napoli) <strong>per</strong> incrementare ilflusso sui siti minori realizzando così un rilancio del territorio, determinato dall’indottodei servizi al turismo, anche sotto l’aspetto economico.Campania Arte card Plus è stato progettato anche in un’ottica di “biglietteria diffusa”in quanto acquistabile presso rivendite sul territorio (edicole, stazioni, aeroporto, esercizicommerciali) con il vantaggio di evitare le file alla biglietteria del museo in quantola card, prima dotata di un chip ed oggi con banda magnetica, è“leggibile”direttamentedai tornelli appositamente installati presso i siti della rete della card (“un bip e via” eralo slogan di lancio). Inoltre grazie al sistema di informatizzazione della rete delle biglietterievengono acquisiti dati relativi all’utilizzo della card che può consentire l’analisidei flussi turistici della regione; a tal fine è in itinere la creazione, in sinergia con laRegione Campania, di un centro studi.Emanuele NatangeloI pubblici del <strong>MiBAC</strong> idea <strong>per</strong> un convegnoMaria Rosaria NappiConsiderando il Ministero e le sue strutture a livello locale, il primo tipo di pubblico alquale si pensa è il pubblico dei Musei: le file di visitatori in attesa di entrare <strong>per</strong> vedereesposizioni stabili o temporanee sono l’immagine che rimanda a questo tipo di pubblico.Tuttavia negli ultimi anni si è assistito in Campania ad una diminuzione dei visitatorie quindi dei flussi turistici di cui hanno sofferto particolarmente i Musei, tranneil Museo archeologico di Napoli. Maggiore tenuta hanno dimostrato le importanti localitàarcheologiche come Pompei.Ciò risponde ad una grande quantità di motivi e in particolare forse al fatto di non avermesso in campo sufficienti strumenti <strong>per</strong> lo studio di una realtà complessa come quelladelle <strong>per</strong>sone che si vorrebbe attirare.La Soprintendenza BAP di Napoli ha organizzato un convegno (Comunicare i Beni Culturali,a c. di P. Nicoletti, Electa Napoli, 2005) nel quale sono stati discussi da es<strong>per</strong>ti eamministratori i risultati di una serie di Focus Group sul tema del rapporto con il patrimonioculturale.Questo sondaggio ha <strong>per</strong>messo di individuare un tema rilevante: se non esiste integrazionefra cittadino e patrimonio è impensabile che si possano attirare visitatori dall’esterno.Questa integrazione va realizzata con strumenti di comunicazione adeguatia creare un diverso rapporto fra l’amministrazione e il cittadino.Infatti non solo piccole città come Benevento, Avellino, Salerno, dove questa integrazioneè meno compromessa, mostrano maggiori capacità di attrazione e in ogni caso la stannomigliorando,ma molti piccoli centri,dove l’integrazione è massima,si stanno promuovendoe aspirano ad inserisi nei circuiti del turismo regionale anche grazie alla Artecard.Per completare la descrizione dello stato delle ricerche in Campania va detto che recentementela Società SCABEC ha pubblicato i risultati di un sondaggio sul tema pubblico(Economia dei Beni culturali in Campania a cura di L. Solima, Milano 2006).Uno dei motivi <strong>per</strong> questa ricerca va senz’altro individuato nella politica, lentamente59


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaNapoli, Duomo. Foto Mimmo Jodiceintrapresa dalla Regione, di valorizzazione dei Musei locali che hanno visto la recenteemanazione di una legge ad hoc che <strong>per</strong>mette l’erogazione di finanziamenti a museiche abbiano determinate caratteristiche. La rete dei musei locali, circa 200, costituisceuna delle principali risorse turistiche regionali ancora oggi non valorizzata.A livello nazionale l’ufficio <strong>Studi</strong> del Ministero, a seguito dell’emanazione degli Standard,ha realizzato un monitoraggio dei musei statali e ha pubblicato i risultati (MuseoPubblico Territorio a cura di Maresca, Di Marco, Bucci, Gangemi, Roma 2008).Come si vede quindi gli elementi <strong>per</strong> una riflessione non mancano, tuttavia, l’individuazionedei problemi messi a fuoco <strong>per</strong> le regioni merdionali dalle indagini ricordatepuò servire da base <strong>per</strong> considerazioni, ma su<strong>per</strong>are la grave inversione di tendenza chesi verifica, soprattutto a Napoli e provincia, richiede grande impegno da parte delle amministrazioni.Non è pensabile che il Ministero con le sue sole forze possa risolvere questo tipo di situazione,ma sicuramente è vero che in molte circostanze le politiche culturali realizzatenegli ultimi anni sono state completamente aliene dal rivolgersi al cittadino, in quantoprincipale destinatario delle attività dell’amministrazione, e dall’idea di fidelizzazionedel pubblico locale. Ciò, insieme ai mille altri motivi economici, sociali, può aver aumentatol’allontanamente dei cittadini, in particolare a Napoli, dal patrimonio.Altri tipi di pubblicoIl visitatore del Museo, <strong>per</strong> quanto sia il più facilmente individuabile, non è l’unico pubblicodi riferimento del Ministero che si relaziona a numerosi soggetti: oltre agli studiosidi archivi e biblioteche, che costituiscono un segmento molto consistente, digrande rilievo è il pubblico scolastico, composto di studenti e docenti, che, a diversi livellie con diverse modalità, interagisce con le strutture <strong>per</strong>iferiche del Mibac.Ciò ha indotto a ipotizzare <strong>per</strong> il convegno tre tavoli tecnici dedicati al pubblico scolastico,al pubblico della rete e al pubblico delle associazioni .I rapporti con le strutture, associazioni o enti di diversa natura presenti sul territorio,infatti, sono parte integrante delle attività del Ministero e vanno sempre più verso una60


Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della Campaniaricerca di collaborazione. Solo grazie alle onlus, seguendo un modello molto diffuso inEuropa, si può raggiungere quella parte importante della cittadinanza che già autonomamentemostra interesse e attenzione <strong>per</strong> il patrimonio, ambientale e culturale. Lemodalità di relazione e della comunicazione con questo tipo di referente appaionoquindi di vitale importanza.Vasto e estremamente vario il panorama degli enti locali e delle associazioni che, <strong>per</strong> diversimotivi, costituiscono un riferimento <strong>per</strong> funzionari o uffici del Ministero nei settoridella tutela e del restauro delle diverse tipologie di <strong>beni</strong>. In particolare va ricordatala CEI, in tutte le sue articolazioni, vera compartecipe di molti dei grandi problemi diconservazione e gestione di una rilevante parte del patrimonio monumentale, e esponentedi un pubblico quasi sempre di notevole livello culturale e con profonde relazionicon il territorio.Il pubblico delle nuove tecnologieL’avvento delle tecnologie digitali sembra offrire al Mibac diverse importanti opportunitàcome strumento di comunicazione, si possono individuare <strong>per</strong> ora:- divulgazione dei Bandi di Gara, reso necessario dalle funzioni di stazione appaltanteassunte dalla Direzione- <strong>per</strong> eventi e manifestazioni, con lo scopo di valorizzare le attività a livello regionale edi favorire lo scambio fra i diversi settori del Mibac e i referenti esterni.- Divulgazione e fruizione dei data base di raccolta dati come quelli storici delle Bibilioteche(ICCU) o delle schede catalografiche dell’ICCD o di nuova implementazione (p.e:SICAR <strong>per</strong> i restauri o ARISTOS )- Il Ministero sta realizzando il Portale Cultura Italia che tra le altre funzioni, <strong>per</strong>metteràil collegamento di tutti i siti delle Direzioni regionali che avranno visibilità grazie a questaimportante iniziativa. Questo notevole investimento in comunicazione quindi deveessere utilizzato nel migliore dei modi a livello locale. Di conseguenza anche il pubblicointerno deve essere sensibilizzato al miglior utilizzo possibile delle risorse digitali.Per questo si è organizzato un tavolo tecnico sul tema del pubblico della rete, nell’ipotesidi individuare attraverso quali modalità presentare il <strong>MiBAC</strong> anche in questo settoredi punta.La scelta del tema del convegno è quindi orientata a tentare di individuare le diverseproblematiche sul tema e proporre a livello progettuale delle ipotesi di comunicazioneche tengano conto delle differenze.Si auspica, dal confronto fra le varie ipotesi di es<strong>per</strong>ti che saranno presentate di poteralmeno ipotizzare una strategia che favorisca l’avvicinamento dei cittadini nel momentoin cui si configurano come pubblici diversificati.61


SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICIDI SALERNO, AVELLINO, BENEVENTO E CASERTASoprintendenteMaria Luisa NavaReferente <strong>per</strong> il progettoAdele LagiVia Trotula de Ruggiero 6/784121 SalernoTel. 089 5647201Fax 089 252075sba-sa@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archeosa.<strong>beni</strong>culturali.itL’<strong>Ufficio</strong>, nato nel 1939 come Soprintendenza alle Antichità diSalerno e Potenza, nel 1964 divenne Soprintendenza Archeologicadi Salerno, Avellino e Benevento.Con la riorganizzazione del Ministero <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> e le attività culturali(D.P.R. 10 giugno 2004, n. 173, pubblicato nella G.U. n. 166,Suppl. Ord. del 17/07/2004) e del DM del 28 febbraio 2008, cheha ridisegnato le competenze degli uffici dirigenziali non generali,la Soprintendenza vede limitata la propria competenzaai Beni Archeologici delle provincie di Salerno e Avellino, mentrela successiva, recentissima, riorganizzazione degli uffici delMinistero (D.M. 17 luglio 2009) ridisegna le competenze territorialidella Soprintendenza con l’estensione alle province di Beneventoe Caserta.Il nuovo Istituto ha il compito di tutelare e valorizzare il patrimoniodelle quattro province che ne costituiscono il territorio:Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, ricche di siti e parchi archeologici,musei e antiquaria che illustrano e documentano lapresenza di genti antiche diverse come Etruschi, Sanniti, Lucanie Greci.L’Etruria campana, gli Etruschi di frontiera, da Capua a Pontecagnano;la Magna Grecia con le città di Poseidonia e Velia; gliinsediamenti delle genti italiche: i Campani, i Sanniti con le diversetribù dei Caudini, Hirpini, Pentri; i Lucani, che dalla finedel V sec. a.C. estendono il loro potere fino alla città greca di Poseidonia,sono oggi comprese nella stessa grande e complessa,nuova Soprintendenza. Una varietà di problematiche scientifichee di tutela in un territorio in cui l’ambiente e l’archeologiasono ancora strettamente legati, basti pensare alla presenzadei parchi naturali del Matese, dei Picentini e del Cilento e Vallodi Diano, fanno di questo Istituto un contesto unico e variegatodi stroria dell’antichità che può divenire fucina di es<strong>per</strong>ienze archeologiche,e non solo, di grande fascino.La Soprintendenza è organizzata con una sede centrale a Salernoche si articola in Uffici: Tutela, Contratti, Tecnico, Personale,Protocollo, Ragioneria e Servizi quali Catalogo, Fotografico,Restauro, Biblioteca, Didattica, mentre sul territorio sono distribuitiUffici e sedi museali che garantiscono la tutela e valorizzazionenel territorio loro affidato.La provincia di Caserta: vicende storiche e <strong>beni</strong> archeologicidi Antonio SalernoL’attuale provincia di Caserta, porzione di quell’ampio comprensorioamministrativo che fu fino agli anni ’20 del secoloscorso la Terra di Lavoro, comprende larga parte della ricca pianura<strong>per</strong>corsa dal Volturno che nell’antichità costituiva la CampaniaFelix, con alle spalle le valli pre-appenniniche abitate dapopolazioni italiche.Dopo le testimonianze isolate, ma importantissime, del Paleolitico,come le orme umane di Tora e Piccilli (circa 350.000 annifa), i primi indizi di occupazione <strong>per</strong>manente dell’area casertanasi evidenziano a partire dal Neolitico medio (circa 5000-4200 a.C.) con alcuni insediamenti nella piana costiera. Nel62


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casertacorso dell’età del Rame (circa 3500-2300 a.C.) e dell’età delBronzo (circa 2300-900 a.C.) si ha una capillare e uniforme occupazionedella piana Campana, del suo fronte costiero e dellevalli interne.Nell’età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.) il territorio della provincia diCaserta offre un quadro culturale articolato: da un lato, il Villanoviano,una facies archeologica che caratterizza tutte le gentiprotoetrusche, incluse quelle stanziate a Capua; dall’altro laCultura delle tombe a fossa, così denominata dal rito funerariodell’inumazione, all’interno della quale è possibile individuaredifferenze e articolazioni areali.Nei secoli successivi Greci, Etruschi, Sanniti, Romani, si contenderannol’egemonia commerciale e politica su questi territoridella Campania.La definitiva vittoria romana (290 a.C.) segnerà l’annientamentodel Sannio con una vicenda di massacri e deportazioni.In seguito, mentre fioriranno i centri urbani della costa e dellapianura e si consolideranno quelli lungo le grandi direttrici ditraffico (l’Appia e la Popilia), all’interno si svilup<strong>per</strong>à il fenomenodel latifondo a sfruttamento estensivo e pastorale. Questa differenzacontinuerà, con poche varianti, nella tarda antichità enel medioevo, dando un’impronta indelebile al territorio <strong>per</strong>tutti i secoli successivi.Tora e Piccilli, loc. Foresta. Orme fossili umanedi Antonio SalernoLe strane impronte presenti su un pendio di roccia vulcanicanella località Foresta del Comune di Tora e Piccilli erano datempo note agli abitanti della zona che le avevano denominate“Ciampate del diavolo”, facendo <strong>per</strong>dere la loro origine nelmondo delle leggende.Solamente in anni recenti, a partire dal 2002, il sito è stato oggettodi attenzione da parte degli studiosi, soprattutto geologie vulcanologi. Da quel momento sono state effettuate numeroseindagini che hanno <strong>per</strong>messo di chiarire che le “Ciampatedel diavolo” sono in realtà tre piste di orme fossili umane estremamenteantiche. Le orme sono impresse sulla su<strong>per</strong>ficie diuna colata piroclastica del vulcano di Roccamonfina, che faparte dell’unità geologica dei Tufi Leucitici Bruni, di età compresatra i 385.000 e i 325.000 anni fa.Le piste evidenziano una capacità di deambulazione completamentebipede con utilizzo delle braccia solo in fase di appoggioe di riequilibrio in settori a forte pendenza. Le orme, chemostrano arco plantare sollevato e conservano tracce del tallonee delle dita, sono state impresse da individui di piccola taglia,con un’altezza stimata di circa cm. 150.L’età suggerita dall’analisi dello strato roccioso su cui si trovanorende le orme di Tora e Piccili uniche nel panorama delle traccefossili legate al genere Homo sul nostro pianeta e consente diattribuirle all’Homo erectus europeo (cd. Homo heidelbergensis).Fino ad oggi, solo un’orma isolata sco<strong>per</strong>ta nel sito di TerraAmata in Francia è attribuibile ad uomini di circa 300.000 annifa, mentre le importantissime piste di Laetoli, in Tanzania, datatetra 2,6 e 3 milioni di anni fa, appartengono ancora ad unaspecie di ominidi, gli Australopiteci. Le piste di Tora e Piccilli possono,quindi, essere considerate le più antiche orme umane conosciutea livello mondiale.Piazza Umberto I, 181057 Teano (CE)Tel. 082365730263


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e CasertaPer tutelare e valorizzare al meglio queste preziosissime testimonianze,grazie alla collaborazione tra Soprintendenza ed Entilocali, il sito è stato oggetto di una recente, attenta sistemazioneche ha inteso conservare e proteggere anche il magnificocontesto naturalistico nel quale le orme si inseriscono.S. Maria Capua Vetere.Museo Archeologico dell’Antica Capua e Mitreodi Antonio SalernoVia Roberto d’Angiò, 4881055 S. Maria C.V. (CE)Tel. 0823844206A<strong>per</strong>to: 9.00-19.00(martedì-domenica)Chiuso: tutti i lunedì,1 gennaio, 1 maggio,25 dicembreIl Museo Archeologico dell’Antica Capua, situato nell’area dell’anticoquartiere di S. Erasmo, ospita i materiali provenientidagli scavi effettuati nella città di S. Maria Capua Vetere e neicomuni vicini.Nell’esposizione sono presentati, in ordine cronologico, gli oggettidall’abitato e da una piccola necropoli della media età delBronzo sco<strong>per</strong>ti nell’area del C.I.R.A. (Capua); quelli delle più antichenecropoli che gravitano intorno al territorio organizzato incittà dal VII secolo a.C., e che testimoniano, con i loro materiali,l’esito dei contatti e degli scambi tra popolazioni di diversa cultura(falisci, greci, etruschi, piceni, lucani). I <strong>per</strong>iodi successivisono documentati da altri importanti nuclei di materiali: i restidi una fornace di età arcaica nella quale si producevano tegole;i frammenti di bucchero con iscrizioni graffite; i bei vasi dipinticon scene mitologiche importati dall’Attica; le tombe sannitichea cassa di tufo dipinte con la scena del Ritorno del Guerriero,complete del corredo di vasi figurati di produzione locale,delle armi e del cinturone. Chiudono l’esposizione le decorazioniarchitettoniche, gli oggetti votivi in terracotta e alcune delleMadri in tufo del Santuario ‘del Fondo Patturelli”.Il Mitreo è un sacello sotterraneo – che si trova a pochi passidal Museo – dedicato al dio Mitra, divinità indo-iranica, il cuiculto si diffuse in Occidente dal I secolo d.C. ad o<strong>per</strong>a dei militaridi origine anatolica. È costituito da un ambiente a piantarettangolare con banchi in muratura addossati alle due paretilunghe e un ampio podio sulla parete di fondo. Questa pareteè dominata dalla grandiosa raffigurazione dipinta di Mitra cheuccide il toro, inquadrato tra i simboli cosmici e accompagnatoda Cautes e Cautopates i portatori di fiaccola, simboli del solenascente e di quello calante, che compaiono nuovamente sullepareti laterali nella posa dei Lari. L’affresco, che si data al II secolod.C., è tra i più antichi e meglio conservati tra quelli dedicatia Mitra. Contrapposta a Mitra è la raffigurazione di Selenesul carro tirato da due cavalli; la volta è decorata da stelle; suipodi laterali si trovano scene di iniziazione al culto.S. Maria Capua Vetere.Anfiteatro Campano e Museo dei Gladiatoridi Antonio SalernoPiazza I Ottobre81055 S. Maria C.V. (CE)Tel. 0823 7988640823 844206A<strong>per</strong>to: 9.00-19.00martedì-domenica)Chiuso: tutti i lunedì,1 gennaio, 1 maggio,25 dicembreL’Anfiteatro Campano sorge nella zona nord-occidentale diSanta Maria Capua Vetere, in un’area che in antico era extraurbana.Fu innalzato alla fine del I secolo d.C. secondo il modellodel Colosseo, con ampi sotterranei e la cavea sostenuta da un sistemadi volte disposte secondo un’ellissi di m 167 x 137. Le 80arcate, realizzate in calcare, erano caratterizzate dalla presenza,nel concio di chiave, del busto di una divinità sostituito nei due64


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casertaordini su<strong>per</strong>iori da maschere di Sileni, Pan, Satiri; il quarto ordineera probabilmente a parete continua, con finestre, comesi intuisce dal frammento di un rilievo in marmo appartenentealla decorazione dei vomitoria. Nell’arena si aprono le botole<strong>per</strong> la fuoriuscita degli animali, dei gladiatori e delle scenografienecessarie allo svolgimento degli spettacoli, sollevati da appositielevatori allestiti nei sotterranei. Ben conservato è ilsistema di smaltimento delle acque <strong>per</strong> la pulizia dell’arenadopo i sanguinosi combattimenti tra uomini e tra uomini e animali.Recenti lavori di restauro hanno ripristinato gli antichipiani di calpestio e le canalette, rimesse in comunicazione conl’impianto fognario.Il Museo dei Gladiatori ospita la decorazione scultorea dell’Anfiteatro,sia i frammenti delle grandi chiavi d’arco in calcare coni busti di Minerva, di Attis, di dea (Giunone?), sia i frammenti inmarmo dei vomitoria con i soggetti figurati e con gli animalirappresentati in posizione di galoppo in discesa. Questi ultimisono stati collocati su gradinate ricostruite in legno, mentre iprimi sono disposti sulle pareti, facilmente raggiungibili nel‘<strong>per</strong>corso tattile’ <strong>per</strong> non vedenti.Maddaloni. Museo Archeologico di Calatiadi Elena LaforgiaIl Museo Archeologico di Calatia, che ha sede nel Casino deiduchi Carafa a Maddaloni, ospita i re<strong>per</strong>ti provenienti dalla cittàdi Calatia, dal suo territorio e dalle sue necropoli.La città era posta ai limiti nord-orientali della pianura campana,lungo le vie di comunicazione che conducevano alle Valli Telesinae Caudina, lungo quello stesso <strong>per</strong>corso su cui si snoderàl’Appia agli inizi del III secolo a.C.. Le più antiche tombe della necropolifanno risalire la nascita di Calatia all’ultimo quarto dell’VIIIsecolo a.C., nell’ambito di quel processo di ristrutturazioneterritoriale del popolamento della piana campana in relazioneai primi stanziamenti coloniali sulla costa.L’area urbana, a planimetria irregolare, appare definita già dalleprime fasi. Al suo andamento, tra la fine del IV e gli inizi del IIIsecolo a.C., dovrà adattarsi l’impianto ortogonale <strong>per</strong> insulaequadrate, in un momento in cui il processo di romanizzazionein Campania si esprime con un generale rinnovamento dei centricampani che si diedero impianti regolari e fortificazioni.In questa stessa logica si pone la costruzione dell’Appia, la grandearteria voluta da Roma che, in prossimità di Calatia, devia ilsuo <strong>per</strong>corso <strong>per</strong> attraversare la città costituendone il decumanomassimo. Per valorizzare l’area urbana, che adeguate misuredi tutela hanno preservato dall’espansione edilizia, il Comunedi Maddaloni in collaborazione con la Soprintendenza si è fattopromotore di un progetto di Parco Archeologico.Via Caudina, 31381024 Maddaloni (CE)Tel/fax 0823 403493Tel. 0823 200065A<strong>per</strong>to: 9.00-19.30(mercoledì-lunedì)Chiuso: tutti i martedì,1 gennaio, 1 maggio,25 dicembreSuccivo. Museo Archeologico dell’Agro Atellanodi Elena LaforgiaIl Museo Archeologico, ospitato all’interno di un edificio di fine’800, è dedicato ad Atella e al suo territorio, porzione di quell’ampiaparte della pianura campana che si estende a sud e adovest dei Regi Lagni, il sistema di canalizzazione borbonica dell’anticoClanis. L’esposizione si articola su due piani: al primoVia Roma, 681030 Succivo (CE)Tel/fax 081 5012701A<strong>per</strong>to: 9.00-19.30(martedì-domenica)Chiuso: tutti i lunedì,1 gennaio, 1 maggio,25 dicembre65


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casertapiano sono in mostra i re<strong>per</strong>ti databili dall’età del bronzo all’etàtardo antica, provenienti dall’area urbana e dalle necropolisparse sul territorio. Il secondo piano è dedicato a mostre temporaneedi lunga durata, relative agli scavi condotti di recentenel territorio.Proprio questi scavi recenti hanno ben documentato comel’area atellana fosse già frequentata a partire dal V millennio. Idati acquisiti hanno dimostrato l’esistenza in età pre-protostoricadi un habitat favorevole all’insediamento umano, strettamentelegato allo sfruttamento dei suoli fertili formatisi inseguito ad eruzioni vulcaniche.Se breve vita ha un piccolo centro individuato a Gricignano, testimoniatoda una necropoli di fine VIII secolo a.C., attualmentein esposizione al II piano, è con il VI secolo a.C. che si individuauna prima sistemazione dello spazio in lotti regolari ed orientamentocostanti. Per il IV secolo si leggono nella campagna isegni di una forte antropizzazione con diffuse o<strong>per</strong>e di bonificaagraria, quali canali e fossati, e la presenza di ville e fattorie cuicorrispondono piccole necropoli nel territorio degli attuali comunidi Aversa, Caivano, Carinaro, Gricignano, Frignano, Sant’Antimoe Villa di Briano.Anche la sezione dedicata alla città di Atella ospita prevalentementei re<strong>per</strong>ti provenienti dalle necropoli in quanto, al momento,l’area urbana è poco indagata.Per la valorizzazione del sito il Comune di Sant’Arpino, in collaborazionecon la Soprintendenza, si è fatto promotore di un progettodi Parco Archeologico.Teano. Museo Archeologico di Teanum Sidicinumdi Francesco SiranoVia Nicola Gigli81057 Teano (CE)Tel. 082 3657302082 3658442A<strong>per</strong>to: 8.30-19.30(mercoledì-lunedì)Chiuso: tutti i martedì,1 Gennaio, 1 Maggio25 DicembreIl Museo Archeologico di Teanum Sidicinum è situato nel complessomonumentale cosiddetto Loggione e Cavallerizza. L’edificio,splendido esempio di architettura tardo-gotica, fuinnalzato nel XIV secolo nell’area del castello alto-medievale,sui resti di costruzioni che facevano parte dell’acropoli dell’anticocapoluogo dei Sidicini. Nel Museo è esposta una scelta significativa– circa 1000 oggetti - dei re<strong>per</strong>ti provenienti dagliscavi effettuati nel centro antico e nel territorio di TeanumSidicinum. Gli aspetti della storia del territorio che vengonotrattati con particolare rilievo riguardano la lunga fase di occupazione<strong>per</strong> villaggi sparsi (VII-IV secolo a.C.) e l’abbandono diquesti villaggi con la fondazione della città capoluogo sul sitodell’attuale Teano.I principali nuclei espositivi sono costituiti dai re<strong>per</strong>ti votivi provenientidai santuari dei Sidicini, in particolare dall’area sacrasorta in località Loreto, sin da epoca precedente la fondazionedella città, e dal santuario di località Fondo Ruozzo, frequentatodal <strong>per</strong>iodo arcaico ad età sillana, che ha restituito un’impressionantemole di oggetti votivi, statuette, vasellame, ceramicaminiaturistica, ex voto raffiguranti animali e prodotti della terra.L’alta densità di occupazione del territorio sidicino e la ricchezzadella popolazione è, inoltre, testimoniata dai corredi funeraridelle necropoli in località Torricelle, Campofaio, Gradavola, Carrano,Orto Ceraso, con materiali che vanno dalla fine del V secoloa.C. alla piena età im<strong>per</strong>iale romana.66


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e CasertaSessa Aurunca. Teatro Romanodi Graziella RuggiNell’assetto urbano dell’attuale città di Sessa Aurunca è facilmenterintracciabile l’impianto viario dell’antica Suessa.Tra i principaliedifici di epoca romana si conserva, nell’area a nord-ovestdella città, il teatro romano, posto immediatamente a valle di ungrande criptoportico di età repubblicana (I secolo a.C.).Costruito nel I secolo d.C. durante l’im<strong>per</strong>o di Augusto, il teatrovenne restaurato nel II secolo con la ricostruzione dell’edificioscenico, la creazione di sontuose aule laterali e una ricca decorazionescultorea. Fu abbandonato e spoliato dei rivestimentimarmorei tra il IV e V secolo d.C. e, successivamente, nel XII secolo;dell’originaria costruzione, sino agli anni ‘90 del 1900, siriconosceva solo l’invaso semicircolare della cavea. Tra il 1999 eil 2005 l’edificio è stato ampiamente esplorato e restaurato.Le murature, in alcuni punti conservate sino a 20 metri di altezza,circondano i resti della cavea di 90 metri di diametro,le cui gradinate,formate da blocchi di calcare e raccordate da scalette radiali,sono divise in settori a seconda del rango sociale degli spettatori.L’ordine più alto di gradini, la summa cavea, era sostenutoda un corridoio anulare a volta, la crypta, che si interrompeva alcentro <strong>per</strong> ospitare un tempio dedicato al culto im<strong>per</strong>iale. Al centrodel teatro è l’orchestra, decorata da un sontuoso pavimentoin marmo colorato, oggi scomparso, mentre tutt’intorno vi eranoi sedili destinati alla nobiltà e forse la tribuna im<strong>per</strong>iale.La facciata scenica, lunga 40 metri e alta probabilmente 25, eraa tre ordini di 48 colonne, sormontate da architravi decorate erealizzate in marmi provenienti dall’Italia, dalla Tunisia, dallaGrecia, dalla Turchia e dall’Egitto. Il sontuoso apparato era ulteriormentearricchito da numerose iscrizioni dedicatorie e danon meno di 30-40 sculture di divinità e <strong>per</strong>sonaggi della famigliaim<strong>per</strong>iale.Visitabile su richiestaInformazioni pressol’<strong>Ufficio</strong> Archeologicodi Mondragone(Tel. 0823972130) o la sededi Sessa Aurunca(Tel. 0823936455)Calvi Risorta. L’abitato antico di Calesdi Colonna PassaroPosta ai piedi delle montagne che segnano verso nord il limitedella pianura campana, nel territorio dell’attuale Calvi Risorta,l’antica Cales fu un importante centro <strong>per</strong> il controllo delle viedi accesso al Lazio e al Sannio.La città antica, che prima della conquista romana (334 a.C.) eragià un importante centro degli Ausoni/Aurunci, occupa un pianorotufaceo di circa 64 ettari, delimitato da due corsi d’acqua(Rio dei Lanzi e Rio Pezzasecca)Le conoscenze sul sito preromano derivano principalmentedalle necropoli e dai luoghi di culto. L’impianto della colonia romanaè ben definito dalla presenza di un circuito murario ino<strong>per</strong>a quadrata, entro cui si aprivano sei porte. A metà del pianorocorre longitudinalmente il decumano massimo (viaForma), su cui si innestano a pettine cardini trasversali. All’internodel circuito murario si conservano monumenti pubblicidi rilevante interesse di età tardo repubblicana ed im<strong>per</strong>iale,come il teatro, l’anfiteatro, due complessi termali e un tempio.La principale arteria di collegamento della città con il territorioera la via Latina che, a nord-ovest, si dirigeva verso Teanum e, asud-est, verso Casilinum e Capua.Via Cales81042 Calvi Risorta (CE)Tel. 082 365253367


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e CasertaIl sito, in anni recenti, è stato oggetto di interventi di scavo sianell’area del teatro che sull’arce della città, dove insistono laCattedrale romanica e il Castello aragonese, importanti testimonianzedi età medioevale e rinascimentale.Il pianoro su cui sorge la città antica è oggi <strong>per</strong>corribile in tuttala sua estensione attraverso strade vicinali che consentono diapprezzare, oltre alle evidenze archeologiche, anche gli aspettinaturalistici e ambientali del sito.Alife. La città antica e il Museo Archeologicodi Enrico StancoPiazza XIX Ottobre, 181011 Alife (CE)Tel. 0823787005A<strong>per</strong>to: 9.00-19.00(martedì-sabato);9.00-13.00 (domenica)Chiuso: tutti i lunedì,1 gennaio, 1 maggio25 dicembreIl territorio che si estende ai piedi del Matese (l’antico mons Tifernus),ai confini tra Sannio e Campania, vede la nascita di unprimo nucleo urbano già verso la fine del VII secolo a.C., quandosulle colline che sovrastano l’attuale città di Alife comincia a svilupparsiil centro abitato del populus degli Alliphani con le circostantivaste necropoli di Conca D’Oro e Croce S. Maria/Cimitero.Diverso sarà il sito dell’Allifae romana che si sviluppa in pianuracon uno schema urbanistico in gran parte conservato nella cittàmoderna. La pianta della città, un rettangolo (m. 540x405) adangoli stondati, è orientata da nord-ovest a sud-est; le vie internesono organizzate ortogonalmente su due assi principali evanno a delimitare isolati della larghezza costante di m. 50.Tuttoraconservati sono lunghi tratti delle mura di cinta in o<strong>per</strong>a incertain calcare, datate all’epoca della colonia triumvirale (42 a.C.), poi sottoposte a restauri in età angioina. L’altezza attualedelle mura, di circa m. 7, non tiene conto di altri due metri, oggiinterrati; lo spessore è di m. 2,40 circa.Il teatro, posto nel quadrante sud-occidentale della città, risalenella sua fase originaria ad età augustea (44 a.C.–14 d.C.). Di particolareinteresse architettonico è il criptoportico, inserito nelquadrante nord-orientale della città, che sosteneva un importanteedificio con pareti affrescate e pavimenti a mosaico.Recentissimi scavi hanno portato in luce una metà dell’anfiteatroche,con gli assi di 113 e 83,5 metri,poteva giungere ad avere una capienzadi 15000/20000 spettatori; la fondazione del monumentorisale ad età augustea (44 a.C.–14 d.C.) o tiberiana (14-37 d.C.).Della colonia legionaria del 42 a.C. restano in vista anche alcunigrandi mausolei delle più importanti famiglie, in particolarequello cosiddetto degli “Acilii Glabrioni”, con magnifica cupola.Il Museo Archeologico dell’Antica Alife è ospitato all’interno diun edificio moderno situato poco fuori il centro storico. L’esposizioneraccoglie soprattutto le testimonianze relative al <strong>per</strong>iodosannitico del territorio, databili dal VII al III secolo a.C.,rinvenute nel corso di recenti indagini archeologiche o provenientida vecchi contesti di scavo.Pontelatone, fraz. Treglia. Abitato antico di Trebuladi Antonio SalernoVia Cales81042 Calvi Risorta (CE)Tel. 0823652533Il sito dell’antica Trebula, individuato a nord del piccolo abitatodi Treglia in località Casale o Corte, nel comune di Pontelatone,costituiva il fulcro di un sistema di cinte fortificate, deputate alcontrollo dei valichi e delle vie di comunicazione, che dominavaad ovest il medio corso del Volturno.L’acropoli della città sannitica, localizzata sulla vetta del colle68


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e CasertaCesco Cupo, era difesa da più linee di fortificazione, costruite inblocchi di calcare locale. Una linea di fortificazione scendevapoi dal colle fino a comprendere tutta la città bassa, delimitandoun’area di circa venti ettari.Ben conservato è il tratto occidentale delle mura con porte epostierle, mentre quello orientale, che correva lungo il margineovest del torrente Pisciariello, è andato distrutto.Trebula cadde in mano romana nel 305 a.C., ma verosimilmentedivenne civitas foederata come Caiatia e Kupelternum/Cubulteria.La città romana (Trebula Balliensis o Balliniensis) si sovrapponeall’insediamento sannitico. Di essa si conoscono l’area del foro,con i resti del teatro, gli ambienti di un complesso termale dietà medio im<strong>per</strong>iale (III secolo d.C.), i resti di strutture <strong>per</strong>tinentiall’approvvigionamento idrico della città. Rare sono le notiziededucibili dalle fonti sugli aspetti politici, amministrativi e suiculti della città. Sappiamo che durante la seconda guerra punicasi schierò con Annibale, ma fu prontamente riconquistatada Fabio Massimo (215 a.C.).Dalle fonti epigrafiche si apprende che Trebula fu municipium,retto da quattuorviri prima e poi da duoviri, e che in età tardoim<strong>per</strong>iale era ancora un centro attivo. Calamità naturali e invasionibarbariche determinarono, tra V e VI secolo d.C., una fortecontrazione del popolamento dell’area e lo spostamento dellalinea di difesa più a sud, lì dove sorgerà il centro di Pontelatone.Il sito di Trebula, che conserva intatte le sue peculiarità ambientalie storico-culturali, è stato oggetto di un recentissimointervento volto soprattutto al recu<strong>per</strong>o e al consolidamentodella poderosa cinta fortificata.PARCHI ARCHEOLOGICI E MUSEI DELLA PROVINCIADI SALERNOIl Museo Archeologico Nazionale di PaestumIl Museo di Paestum illustra la storia dell’insediamento umano,a partire dall’età preistorica, nel territorio che diverrà quellodella colonia di Poseidonia fondata intorno tra fine VII - inizi delVI secolo a.C.. La storia della città e del territorio si intreccianonell’esposizione fino alla fondazione della colonia latina, illustrandonele trasformazioni sociali, la vita pubblica e privata, iriti religiosi, l’arte e l’artigianato.Le collezioni esposte comprendono materiali di grande rilevanzastorico-archeologica quali gli elementi <strong>architettonici</strong> egli ex voto provenienti dall’Heraion, il santuario di Hera Argiva,che sorgeva alla foce del fiume Sele o le numerose e straordinariepitture funerarie di età lucana con i ricchi corredi di vasi,armi, e gioielli.Unico esempio di pittura funeraria databile al V sec. a. C. èla“Tomba del Tuffatore“, testimone degli stretti rapporti esistentitra la città greca e la civiltà etrusca <strong>per</strong> il tramite del vicinoinsediamento etrusco di Pontecagnano.Con la fondazione della colonia latina del 272 a.C. inizia la storiadella Paestum romana che è illustrata nella sezione romanadel museo con iscrizioni pubbliche e private, statue onorarie eritratti, oggetti della vita quotidiana.Via Magna Grecia, 91984063 Capaccio (SA)69


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e CasertaVia LucaniaTel. 089 84818184098 Pontecagnano-Faiano (SA)Via Umberto Grieco(ex via Santo Spirito)84021 Buccino (SA)Tel. 0828 951205Il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano“Gli Etruschi di Frontiera”L’insediamento etrusco di Pontecagnano costituisce l’estremolembo dell’Etruria campana e con le migliaia di tombe scavate<strong>per</strong>mette di delineare un quadro complesso dello sviluppo dellacomunità dalla prima età del ferro (fine X-inizi IX sec.a.C.) al IVsec.a.C.Il nuovo museo illustra in maniera scientifica e suggestiva, attraversolo sviluppo di diverse tematiche, la grande complessitàdella documentazione archeologica di un sito che ebbe caratteristicheurbane già a partire dall’età arcaica.Il nucleo principale dell’esposizione museale è costituito daicorredi principeschi del <strong>per</strong>iodo Orientalizzante (fine VIII-VII sec.a.C.), momento di massima fioritura del centro.Il Museo Archeologico Nazionale di Volcei “Marcello Gigante”Inaugurato il 16 ottobre 2009, il museo di Volcei ha sede nelconvento degli Eremitani di S. Agostino a Buccino, paese dell’entroterrasalernitano corrispondente all’antica città di Volcei.L’esposizione organizzata con criteri cronologici e topografici illustralo sviluppo di una cultura locale detta “Cultura della Valledel Platano” dall’inizio dell’VIII sec. a.C. alla fine del IV sec. a.C,momento in cui viene fondata la città. Di questa è narrato, attraversoplastici, riproduzioni e realizzazioni multimediali, losviluppo urbanistico e monumentale dal IV al I sec. a.C. quandosulla città precedente si organizza il Municipium romano.Particolare spazio nell’esposizione museale è dedicato al territoriodove sono evidenti i segni della strutturazione della comunitàlocale. Tra questi il santuario di S. Stefano dove èdocumentata la presenza di una famiglia aristocratica, ricchiguerrieri e signore con monili in oro, le cui tombe erano site all’internodell’area sacra. Da questo stesso luogo proviene la salada banchetto interamente ricostruita all’interno del museo conil pavimento a mosaico ancora conservato, le pareste in stuccocon i ricchi capitelli a volute.Museo di Eboli (SA)di Giovanna ScaranoEx-conventodi San FrancescoPiazza S. Francesco84025 EboliTel. 0828 332684Il Museo di Eboli è sito nel complesso monumentale di S. Francesco,risalente al XIII secolo, nel centro storico di Eboli.I materiali archeologici, esposti con criterio cronologico, documentanola presenza umana nel territorio ebolitano, senza soluzionedi continuità, a partire dall’Età Neolitica fino all’etàromana.È di grande rilevanza la documentazione fornita dalle tombe diEtà Eneolitica, della facies detta del“Gaudo”e dai materiali ceramicidi tipo miceneo provenienti da insediamenti nel territorio.Corredi funerari di grande bellezza documentano le fasi dall’Etàdel Ferro all’Età Romana.Il museo, come è <strong>per</strong> tutti i musei territoriali che costituiscono laparticolarità dell’archeologia italiana, si occupa della tutela e valorizazionedel patrimonio archeologico di un vasto territorio.70


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e CasertaAttività Culturali:Concerti: in occasione della festa della Donna dell’anno 2008 èstata organizzata una visita al Museo con un <strong>per</strong>corso specificolegato alla figura femminile, seguito da un concerto curato daun gruppo ebolitano “Cantori di S.Lorenzo”Nella stessa occasione dell’anno 2009 è stato presentato un concertodell’Associazione Massaioli, che ha rivestito notevole importanzain quanto la stessa è costituita da un gruppo di anzianiai quali è stata data la possibilità di partecipare attivamente allamanifestazione riscuotendo <strong>per</strong>altro notevole successo.Mostre:Campagna “Testimonianze Archeologiche da Campagna “Settimanadella Cultura 2007;Mostra di o<strong>per</strong>e pittoriche del maestro Tommaso Guarino, si ètrattato di un es<strong>per</strong>imento che ha visto l’accostamento delle tele,riproducenti quasi totalmente volti femminili , ai re<strong>per</strong>ti relativia corredi funerari femminili – dicembre 2007- gennaio 2008.Presentazione al pubblico della Cappellina Barocca del Conventodi San Francesco – sede del Museo – dopo gli interventi di Restauro– X Settimana della Cultura -2008.Il vino nei Contesti funerari della Valle del Sele – maggio 2008Castelluccia di Battipaglia – aprile 2009 -XI Settimana della Cultura(risultati intervento di scavo eseguito in occasione dei lavoridi allargamento dell’autostrada SA/RC).A<strong>per</strong>ture Straordinarie:Settimana della Cultura (a<strong>per</strong>tura straordinariadi pomeriggio),Pasqua- Pasquetta- 1° Maggio- 15 Agosto.Rapporti con il pubblico:Carta dei servizi 2008Guida <strong>per</strong> non- vedenti in alfabeto braille.Rapporti con Associazioni ed Enti Territoriali:Convezione <strong>per</strong> la fruizione dell’area archeologica dei SS. Cosmae Damiano.Convenzione del Museo con il Liceo Classico E. Perito – Gioca Museo,Progetti di Intercultura – Corso di restauro.Dittatica:Visite guidate in occasione di eventi particolari.Il Parco Archeologico di VeliaLa città antica occupava una su<strong>per</strong>ficie di circa 90 ettari ed eraorganizzata in quartieri posti lungo il declivio naturale di unacollina. La visita al Parco inizia dal settore meridionale della cittàe l’ingresso avviene da Porta Marina Sud, difesa da una possentetorre quadrata; una strada lastricata conduce al Quartieremeridionale, nel quale è possibile visitare un complesso monumentaledi età augustea destinato probabilmente al culto im<strong>per</strong>iale.Proseguendo, l’itinerario di visita costeggia il complessodelle terme romane e seguendo l’antica via di Porta Rosa, checollegava il quartiere meridionale con quello settentrionale,ascende verso la cima della collina. Su<strong>per</strong>ato un edificio pubblicoin cui forse, accanto al culto di Asclepio, si praticavano terapiemediche (Asclepieion), si raggiunge la famosa Porta Rosa,Contrada Piana di VeliaVelia Ascea Marina (SA)Tel. 0974 97239671


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casertache fa parte di un complesso sistema di difesa interno alla cittàe rappresenta un’o<strong>per</strong>a di alta ingegneria (fine del IV sec. a.C.).Attraverso il quartiere settentrionale, nel quale visibili numerosiesempi di case arcaiche in o<strong>per</strong>a poligonale, si giunge sull’Acropoli;su<strong>per</strong>ando i resti del teatro, rifatto in età romana suun precedente edificio di età ellenistica, si raggiunge, attraversola via sacra, l’area del santuario, al centro del quale sorgeva untempio forse dedicato ad Atena. Del monumento è oggi visibileil basamento, parzialmente inglobato nella fortificazione medievale.Sull’acropoli è ancora possibile visitare la cappella Palatina,chiesetta del XII secolo dedicata a S.Quirino.PARCHI ARCHEOLOGICI E MUSEI DELLA PROVINCIA DI AVELLINOdi Anna Maria TestaGli uffici della Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Avellinohanno sede nella struttura dell’ex Carcere Borbonico,tipicacostruzione della seconda metà dell’Ottocento che ha una tipologiaa panopticon, ed è adibita a sede degli uffici <strong>per</strong>ifericidel Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali.L’ <strong>Ufficio</strong> della Soprintendenza è così strutturato:- Direzione Tecnico Scientificaloc. Civita - via ManfrediTel. 0825 62691783042 Atripaldavia de Santis 1683021 Avella (AV)Tel./fax 081.8251044Via Donato Anzani, 8Palazzo AnzaniTel. 0825 824839via Nazionale delle PuglieTel. 0825 449175Mirabella (AV)Il Parco Archeologico di Abellinum ad AtripaldaAbellinum: divenuta colonia romana in epoca graccana (II-Isec.a.C.) si impiantò su un precedente insediamento di età sannitica(IV-III sec. A. C.),Oppidum Abellinatium.Con il terremoto del 346 d.C. le condizioni di vita del centro divennerodifficili, e con la guerra greco-gotica (535-555 d.C.) si assistead un graduale abbandono sino alla conquista Longobardadel VII secolo.L’antiquarium e le Aree Archeologiche di AvellaAbella è l’antica e fiorente città che lo storico Servio ritienefosse stata fondata dal mitico Muranus, Strabone la pone tra lecittà sannitiche, mentre Plinio l’annovera tra i centri romanidella I Regio.L’antiquarium di Ariano IrpinoPalazzo AnzaniAd Ariano, presso Palazzo Anzani, la mostra “Insediamenti Antichinell’Arianese” presenta i risultati delle campagne di scavocondotte alla Starza di Ariano Irpino, sito preistorico millenario,i preziosi materiali delle tombe a tumulo di Casalbore di etàsannitica e quelli provenienti dal Tempio Italico. Infine <strong>per</strong> l’etàromana, le testimonianze da Aequum Tuticum importante nodoviario posto sulla via Traiana.Il Parco Archeologico di Mirabella EclanoAeclanum:si data la sua nascita intorno alla fine del III sec. a. C.e lo storico romano Appiano ci informa che la prima fortificazionein legno,incendiata da Silla nell’anno 89, fu sostituita dauna cinta muraria nel I sec. a.C. in o<strong>per</strong>a reticolata. Divenutamunicipium e successivamente colonia romana ,visse momenti72


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casertadi grande splendore e ricchezza,come le testimonianze archeologichedimostrano. Una basilica paleocristiana risalente allafine del IV sec.d.C. testimonia che in quel <strong>per</strong>iodo la città erasede di diocesi ed ebbe quale suo vescovo il celebre Giuliano avversariodi Sant’Agostino. La città risulta abitata sino al VII sec.d.C. Dall’VIII sec il sito viene ricordato con il toponimo Quintodecimo,attestante la distanza di Aeclanum da Benevento diquindici miglia.L’antiquarium di MercoglianoInaugurato il 18 aprile 2009, in occasione dell’XI Settimana dellaCultura organizzata dal Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali,l’Antiquarium sorge presso la Cripta della Chiesa dellaSS.ma Concezione di Capocastello. L’Antiquarium presenta unarassegna di materiali rinvenuti sia nel castello, <strong>per</strong> lo più riferibilia vasellame fine da mensa dei secoli XIII-XVII, sia nellacripta, utilizzata come luogo di sepoltura tra i secoli XVII e XIX.Cripta della SS.maConcezioneTel. 0825 784265Il Museo Provinciale di AvellinoIl Museo Archeologico Provinciale di Avellino nacque <strong>per</strong> volontàdell’Avvocato Giuseppe Zigarelli nella seconda metàdell’800. Giuseppe Zigarelli era un appassionato collezionistadi antichità e possedeva una bella collezione privata; alla suamorte, lasciò <strong>per</strong> testamento la sua collezione al Comune diAvellino che istituì un primo nucleo di quello che sarebbe, poi,divenuto l’attuale Museo Archeologico.Più tardi, negli anni ’30 del ‘900, la collezione si arricchì di altrimateriali provenienti dai comuni dell’intera Provincia di Avellino.La sistemazione attuale è stata realizzata negli anni ’60.Il Museo Irpino, una “vetrina” dell’archeologia irpina, esponemateriali provenienti da aree diverse del territorio irpino checoprono un arco di tempo compreso tra l’Età della pietra e latarda età romana.MUSEI E PARCHI ARCHEOLOGICI DELLA PROVINCIADI BENEVENTOLa Città di BeneventoDocumenti di frequentazione umana del sito sono presenze dietà eneolitica sottostanti livelli di frequentazione di VIII e VII secoloa. C.. Fu prima insediamento sannitico e poi colonia latina(268 a. C.) dopo la guerra contro Pirro. Benevento rimase fedelea Roma durante la seconda guerra punica; divenne municipiodopo la guerra sociale e colonia di veterani dopo il 42 a. C. Gli scavihanno restituito numerosi monumenti di età romana: dai trattidelle mura, agli assi stradali ortogonali, ai resti del foro e diun edificio termale. Monumenti di grande rilevanza sono il teatro,voluto dall’im<strong>per</strong>atore Adriano e inaugurato nel 126 d. C., masoprattutto l’arco onorario di Traiano. L’iscrizione dedicatoria all’im<strong>per</strong>atoreè del 114 d. C., commemora la realizzazione della ViaTraiana, che l’im<strong>per</strong>atore fece realizzare <strong>per</strong> raggiungere Brindisipiù velocemente. L’arco, a unico fornice, ha la struttura e le decorazionitipiche degli archi trionfali; pressoché integro, presentaaltorilievi riguardanti scene celebrative, battaglie ed episodi relativiall’attività di Traiano nelle province. Dopo la caduta del-73


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casertal’Im<strong>per</strong>o Romano Benevento, dal 571, con Zottone I, fu un Ducatolongobardo; successivamente divenne Principato con ArechiII. Durante il suo principato furono realizzate numerose o<strong>per</strong>ecome l’ampliamento della cinta muraria. Di età longobarda(VI-VII secolo d.C.) è la chiesetta di S.Ilario costruita su resti di struttureprecedenti e sita nei pressi dell’arco di Traiano.Via CastelloMontesarchio (BN)Tel. 0824 834570Il Museo Nazionale del Sannio Caudino di MontesarchioIl Museo, che occupa il primo piano del Castello, raccoglie le testimonianzepiù significative dei principali insediamenti dellevalli caudina e telesina, Caudium (Montesarchio), Saticula (S.Agata de’ Goti) e Telesia (S. Salvatore Telesino) documentate soprattuttodai ricchi corredi funerari che ne attestano la frequentazionedalla Prima Età del Ferro (fine X-inizi IX sec. a.C.)all’epoca della romanizzazione.Il nucleo principale dell’esposizione attuale è costituito dai corredifunerari della necropoli di Montesarchio databili tra l’etàdel Ferro e l’epoca sannitica (IV-III sec. a.C.) che, oltre a illustrarel’ideologia e il costume funerario della comunità caudina, <strong>per</strong>mettonodi definire i rapporti commerciali di Caudium e deicentri della valle caudina con la Grecia e le colonie greche,l’Etruria, la Campania interna.Spiccano, <strong>per</strong> l’epoca arcaica e classica, le ceramiche di produzionecorinzia e greco-orientale, i vasi di bucchero di importazionedall’Etruria o da Capua, i vasi attici a figure nere erosse; <strong>per</strong> l’età ellenistica i crateri italioti a figure rosse di produzioneapula e campana, elemento distintivo dei corredi diepoca sannitica.L’UFFICIO TUTELAdi Grazia VisaggiL’attività istituzionale della Soprintendenza è finalizzata allatutela e alla valorizzazione delle testimonianze archeologichedelle quali è così ricco il territorio di competenza.Tale attività siesplica attraverso azioni amministrative tanto più produttivedi risultati se attuate nel rispetto dei principi di efficacia efficienzaed economicità .La realizzazione degli intenti è particolarmente manifesta nellearee dove è stato possibile realizzare progetti di diffusione delleconoscenze attraverso l’offerta alla pubblica fruizione.La realizzazione di parchi archeologici o l’ampliamento di parchigià esistenti è stata tra le attività più proficue di questo Istitutoed ha necessariamente comportato una intensa fattivitànella vincolistica, prima e nell’attività acquisitiva in secondotempo.Tuttavia anche dove non è stato possibile acquisire, soprattutto<strong>per</strong> la cronica carenza di risorse economiche, la tutela è stataattuata mediante un’intensa attività vincolistica e di immissionenei <strong>beni</strong> del demanio dei resti monumentali rinvenuti nelterritorio di competenza.Laddove è infatti nota l’estensione degli abitati antichi si procedecon la sistematica imposizione del vincolo nelle aree libereda edificazione nell’evidente intento di proteggere le testimonianzeconservate nel sottosuolo. Sono infatti stati imposti circa494 provvedimenti con particolare attenzione alla zona del-74


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casertal’Agro Nocerino Sarnese sede dei resti monumentali dell’antica città romana di NuceriaAlfaterna della quale è stata riportata in luce parte della poderosa cinta muraria e testimonianzerelative a strutture pubbliche monumentali.(fg 3 part.lla 93 decreto diesproprio del 26.2.07 prop. Soriente). Di tali strutture è in parte stato acquisito il TeatroRomano ( D.M. 4.6.08 prop. Palumbo ed altri) . Sempre a Nocera è stata di recente rinvenutauna struttura riferibile ad una villa, acquisita mediante procedura espropriativa(D.M. 25.1.08 prop. Trezza).Tuttavia l’attività acquisitiva di questa Soprintendenza, nelterritorio in esame, non si è limitata a questi esempi. Infatti è stato più volte esercitatoil diritto di prelazione, mezzo più rapido dell’espropriazione, che ha consentito di acquisirearee interessate dalla presenza di resti monumentali ( vedi elenco prelazioni Nocera)Anche il territorio di Salerno è stato caratterizzato da intensa attività vincolistica (vedielenco) e di verifica dell’interesse culturale; è stata inoltre acquisita, mediante prelazione,una vasta area nella zona orientale, sede di un insediamento preistorico.( fg. 40part.lle 10 e 19 prop. Cimino). Numerosi i rinvenimenti riferibili anche alla Salerno Romanain centro Storico, dove sempre mediante esercizio del diritto di prelazione, in unavendita all’incanto, è stato acquisito un locale terraneo funzionale all’accesso ad un ambientedi una villa marittima di età romana.( prop. Di Filippo Fg 64 part.lla 1011 sub 5)Nel comprensorio della costa d’Amalfi sono stati imposti numerosi vincoli in Positano(vedi elenco provvedimenti ) ed in Minori dove si è proceduto all’espropriazione dei localisede degli Uffici e dell’Antiquarium (esproprio Di Lieto) ed all’acquisto, medianteprelazione di locali attigui a servizio dell’antiquarium stesso (prop. Memoli).L’attività di servizio di questa Soprintendenza è stata svolta con efficacia in PontecagnanoFaiano, sede del Parco Archeologico, realizzato previa acquisizione di una vastaarea mediante esercizio del diritto di prelazione ( vedi elenco prelazioni Pontecagnano)e la realizzazione del Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano “Gli Etruschi diFrontiera” (immissione nei <strong>beni</strong> del demanio della struttura museale)A Paestum sono state o<strong>per</strong>ate delle acquisizioni sia di spazi funzionali al Museo stesso(Prelazione palazzetto di Foggia e acquisizione struttura Cirio) sia di aree libere destinateall’ampliamento dell’area archeologica (esproprio prop. O<strong>per</strong>a Pia Lebano e d’Anzilio).Il Vallo di Diano è stato interessato da numerosi rinvenimenti.A Buccino, la realizzazione del Parco Archeologico Urbano ha richiesto numerose acquisizioni,mediante cessione volontaria in centro storico (17 acquisizioni al fg.22 ) ed inagro (2 acquisizioni al fg.16 prop.Torella e Fernicola) , e ad Auletta sono stati acquisiti dueterreni sede di una villa di età romana (Prop. Schettino)A Velia il progetto di valorizzazione ed ampliamento del Parco Archeologico è stato realizzatomediante l’espropriazione di terreni in proprietà privata e l’acquisizione mediantecessione di <strong>beni</strong> in proprietà delle Ferrovie dello Stato (vedi elenco)In tale comprensorio a Caselle in Pittari, è stata inoltre acquisita una vasta area interessatadalla presenza di un abitato lucano (esproprio Passerella) <strong>per</strong> la valorizzazionedel quale è in corso di realizzazione il Parco archeologico attualmente parzialmentea<strong>per</strong>to al pubblico.La provincia di Avellino è stata oggetto di numerose acquisizioni finalizzate alla realizzazionedel parco archeologico di Atripalda ( espropri e prelazioni) e del Parco di MirabellaEclano (Esproprio Mirabella).Numerose le immissioni nei <strong>beni</strong> del demanio in tutto il territorio di competenza.75


SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI,PAESAGGISTICI, STORICI, ARTISTICIED ETNOANTROPOLOGICI PER LE PROVINCEDI CASERTA E BENEVENTOSoprintendentePaola Raffaella DavidReferente <strong>per</strong> il progettoMaria Rosaria IaconoFrancesca FuriaVia DouhetPalazzo Reale81100 CasertaTel. 0823 277111Fax 0823 354516sbap-ce@<strong>beni</strong>culturali.itwww.reggiadicaserta.<strong>beni</strong>culturali.itL’attuale Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici,Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Caserta e Benevento èstata istituita con D.M. 28.7.1981 con competenza territorialesulle province di Caserta e Benevento; prima di tale data, sulledue province o<strong>per</strong>avano le Soprintendenze <strong>per</strong> i Beni Ambientalie Architettonici e quella <strong>per</strong> i Beni Artistici e Storici, entrambecon sede in Napoli.La Soprintendenza casertana*, nata all’indomani del terremotodel novembre 1980, con competenze anche nel settore dei <strong>beni</strong>storici e artistici, ha dovuto da subito affrontare l’emergenza diuna situazione gravissima <strong>per</strong> gli ingenti danni subiti dal patrimoniomonumentale e artistico.Ha <strong>per</strong>tanto promosso, fin dall’inizio, l’attività di tutela del patrimonioarchitettonico, avviando una sistematica revisione deivecchi vincoli, promuovendo contemporaneamente nuovi provvedimentidi tutela.Il vasto e diversificato patrimonio monumentale e paesaggisticodi competenza, che include centri storici, emergenze monumentali,territori marini, pedemontani e montuosi, è tutelatoin gran parte da decreti di vincolo specifici, come il Piano TerritorialePaesistico del Matese e i Parchi regionali del Matese, diRoccamonfina e foce del Garigliano, del litorale di Castelvolturnoe del lago di Carinola in provincia di Caserta, nonché delTaburno-Camposauro in provincia di Benevento o il vincolo monumentaledel borgo medievale di Casertavecchia.Gran parte dell’attività della Soprintendenza, che dal 1985 haacquisito una competenza nella tutela del paesaggio con proceduredi controllo delle autorizzazioni regionali emanate in regimedi sub-delega dai comuni, è assorbita dall’esame dellecentinaia di pratiche edilizie che <strong>per</strong>vengono annualmente edalla necessità di una presenza ispettiva assidua anche <strong>per</strong> contrastareil grave fenomeno dell’abusivismo edilizio.Le attività di tutela sono coadiuvate da una serie di iniziativefinalizzate alla conoscenza del patrimonio culturale e precisamente:- <strong>per</strong>iodiche campagne di inventariazione e catalogazione dei<strong>beni</strong> culturali con l’informatizzazione dei dati;- incentivazione e fruizione responsabile dei luoghi della culturaa fini turistici, in concertazione con gli altri enti presentisul territorio, mediante le esposizioni e la contemporaneapubblicazione delle ricerche;- attività di formazione <strong>per</strong> docenti e studenti, conferenze e visitetematiche, stages a<strong>per</strong>ti anche a studenti stranieri con lacollaborazione delle Università e degli Uffici <strong>per</strong>iferici delMIUR;- sostegno a tutti quei processi di sviluppo locale che riguardinola tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturalee paesaggistico del territorio.* con D.M. 20 luglio 2009 ha riacquistato le competenze nel settore dei <strong>beni</strong>storici, artistici ed etnoantropologici76


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoDal 2001, in attuazione dell’Accordo Quadro Stato-Regione Campania e dei Piani integratiTerritoriali “Grande Attrattore Reggia di Caserta”,“Massiccio del Taburno” e in collaborazionecon gli altri enti locali, la Soprintendenza ha progettato e realizzato attivitàdi restauro e conservazione di importanti complessi monumentali a partire dalla Reggiadi Caserta, utilizzando i fondi POR 2000-2006.La Soprintendenza, inoltre, gestisce e cura la tutela, la conservazione e la valorizzazionedel Complesso Vanvitelliano, comprendente la Reggia e il Parco annesso, 5419 oggettid’arte catalogati, 402 disegni, 10.000 volumi della Biblioteca Palatina e le 10.000 unitàarchivistiche dell’Archivio Storico.A tal fine provvede all’esposizione al pubblico delle collezioni della Reggia e favoriscemostre temporanee su argomenti di ampio respiro o su temi specifici, anche in sinergiacon altre Soprintendenze, Università ed Istituti di ricerca.Pertanto, come si evince successivamente dall’esame dettagliato delle attività, i servizidella Soprintendenza si rivolgono a pubblici differenziati: visitatori del complesso monumentale,utentidegli uffici tecnici e amministrativi, enti, associazioni etc.ORGANIZZAZIONEL’attività della Soprintendenza si esplica attraverso i seguenti uffici:Segreteria del Soprintendente e <strong>Ufficio</strong> Stampa e Pubbliche RelazioniLa Segreteria riceve i progetti, le autorizzazioni rilasciate dai Comuni e la corrispondenzain genere, provvedendo, previa la presa visione del dirigente, ad assegnare la documentazioneal funzionario incaricato dell’istruttoria; istruisce e collabora ai rapportidel dirigente con gli uffici ed il pubblico.L’<strong>Ufficio</strong> Stampa e Pubbliche Relazioni,che si occupa della comunicazione epromozione dell’immagine istituzionaleha curato, ad esempio, la presentazionedelle iniziative <strong>per</strong> il Bicentenariodella nascita di Giuseppe Garibaldi(2007) e l’organizzazione e la presentazionedelle celebrazioni della“Festa dellaRepubblica” (edizioni 2007-2008) incollaborazione con la Prefettura di Caserta.In occasione del summit di governotenutosi a Caserta il 12 gennaio2007 ha organizzato la visita alla Reggiadella delegazione del Consiglio dei Ministri.Ha curato l’organizzazione delle conferenze stampa in occasione della presentazionedi spettacoli e di eventi che si tengono nella Reggia:“Leuciana Festival” e “Settembre alBorgo” (edizioni 2007-2008), “Percorsi di Luce” visite notturne del Parco della Reggia illuminato(edizioni 2007-2008) in collaborazione con l’assessorato al Turismo della RegioneCampania, l’Ente Provinciale del Turismo di Caserta e il Comune di Caserta.Direzione della ReggiaLa gestione del Complesso vanvitelliano è suddivisa in due settori:La Direzione Scientifica della Reggia di Caserta esplica attività di tutela e valorizzazionedel Complesso Vanvitelliano.Il carico di lavoro maggiore, dipendente dal ruolo di attrattore culturale che la Reggia diCaserta svolge sul Territorio provinciale e comunale, è quello relativo alla procedura <strong>per</strong>le autorizzazioni allo svolgimento di eventi e manifestazioni all’interno del Complesso,che implica numerosi adempimenti di natura tecnica ed amministrativa.Nel corso del biennio 2007/2008 siano state circa cinquecento le richieste di svolgimentodi eventi comprendente anche le attività di presentazione di libri, concerti, ripresecinematografiche, conferenze, forniture di foto <strong>per</strong> pubblicazioni a cura di Enti77


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventopubblici e privati.Sono inoltre inseriti in tale ambito alcuni eventi calendarizzati da numerosi anni chenecessitano di attività di collegamento con altri Uffici interni all’Amministrazione e conEnti esterni a vario titolo coinvolti nell’evento: Natale alla Reggia, Settimana dei BeniCulturali, Percorsi di Luce, edizione Estiva ed Invernale.L’<strong>Ufficio</strong> Inventario svolge il delicato lavoro di riscontro inventariale del patrimonio storico-artisticoafferente al Palazzo Reale di Caserta con l’organizzazione dei depositi, nonchéla compilazione dell’annuale modello 15 sulla consistenza patrimoniale della Reggiadi Caserta.La Direzione Amministrativa si occupa dell’organizzazione del servizio e della gestionedel <strong>per</strong>sonale addetto alla vigilanza del Complesso Vanvitelliano. Tale attività è svoltadal <strong>per</strong>sonale di seguito indicato: n. 74 assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza,comunicazione e servizio al pubblico; n. 42 o<strong>per</strong>atori alla vigilanza e accoglienza; n. 62addetti tecnici ai servizi di sorveglianza e di vigilanza, e alla funzionalità degli uffici eistituti.Uffici Amministrativo-ContabiliL’attività amministrativa e contabile è il motore esecutivo delle attività istituzionali dellaSoprintendenza: comprende sia la gestione del <strong>per</strong>sonale che l’attivazione delle diverseprocedure che comportano le relazioni con i soggetti esterni.L’<strong>Ufficio</strong> Coordinamento Amministrativo fornisce un supporto amministrativo ai funzionaritecnici della Soprintendenza, responsabili di procedimenti relativi agli interventidi consolidamento e restauro sugli immobili di interesse culturale del patrimoniopubblico ed ecclesiastico posti nell’ambito regionale.L’<strong>Ufficio</strong> Contenzioso cura l’istruttoria e gli adempimenti relativi ai ricorsi al TAR, al Presidentedella Repubblica, nonché in udienza nei giudizi dinanzi al giudice del lavoro,giudice di pace, giudice dell’esecuzione e nei collegi di Concilazione.L’<strong>Ufficio</strong> Servizi Aggiuntivi cura l’istruttoria delle concessioni in attuazione della leggeRonchey (n. 4 del 14/1/1993) e il controllo contabile dei Servizi dati in concessione (Biglietteria,Servizio di accoglienza, informazione, guida e assistenza didattica, boockshop,ristorazione, mobilità nel Parco); cura gli aspetti amministrativi degli eventi(manifestazioni, mostre, ecc.) ospitati nella reggia, cura, inoltre, la gestione degli immobilidemaniali. L’<strong>Ufficio</strong> Ragioneria provvede alla contabilità <strong>per</strong> la gestione dei fondiordinari e speciali assegnati all’Istituto mediante impegno ed emissione dei relativi titolidi spesa.L’<strong>Ufficio</strong> del Consegnatario gestisce le varie fasi, dall’approvvigionamento alla fase dellaliquidazione e imputazione sui vari capitoli di spesa, di tutto il materiale occorrente albuon funzionamento dei circa 40 Uffici che compongono la Soprintendenza; provvedealla inventariazione, conservazione e vigilanza dei <strong>beni</strong> mobili di proprietà della SoprintendenzaL’<strong>Ufficio</strong> del Personale si occupa della gestione del <strong>per</strong>sonale composto da 376 unità(area tecnica 22%, area amministrativa 18%, area della vigilanza e tutela 60%). Tale attivitàè propedeutica al buon funzionamento della Soprintendenza, mediante l’attuazionedi una serie di adempimenti amministrativi in attuazione di leggi e norme.Uffici di Restauro e di Tutela Architettonica e PaesaggisticaLe Sezioni Tecniche svolgono l’attività di restauro e di tutela ambientale e monumentalesu altrettante aree territoriali più o meno omogenee tra loro <strong>per</strong> presenza demografica,caratteristiche ambientali ed emergenze monumentali, esaminando le pratichedi tutela monumentale (n. 900 media annua) e di tutela paesaggistica (n. 3.000 mediaannua) e svolgendo un’intensa azione ispettiva.Nel territorio casertano l’attività di tutela monumentale si è esplicitata, tra l’altro, nell’estensionedel regime di conservazione a testimonianze architettoniche della tradizionerurale, anche in condizione frammentaria a causa dell’abbandono, a manufatti diarcheologia industriale come i mattatoi, i mulini o gli insediamenti militari dismessi,78


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventotramite l’emanazione di provvedimenti di vincolo. La tuteladel paesaggio, nello stesso territorio, ha assuntoparticolare rilievo nel controllo delle trasformazionipreviste nel Progetto Integrato Territoriale “Città di Caserta”,in cui sono stati avviati radicali processi di valorizzazionedi parti del tessuto urbano storico e direcu<strong>per</strong>o di aree militari obsolete e nel contrasto dell’espansionedell’attività estrattiva.Nel territorio beneventano l’attività più rilevante nelcampo della conservazione del paesaggio, contraddistintoda un elevato grado di conservazione della matricenaturalistica, ha riguardato la valutazione delleproposte di istallazione di centrali eoliche, che spesso hanno investito aree che, pur essendoal di fuori dell’ambito di applicazione dei piani paesaggistici, presentavanogrande interesse <strong>per</strong> la presenza di boschi, incolti d’altura o segni della tradizione dellatransumanza lungo il tracciato dei tratturi risalenti ad epoca archeologica. Nel campodella tutela monumentale, oltre agliinterventi sui monumenti maggiori,si è avviato un processo di incentivazionedei <strong>per</strong>corsi di fruizione delpatrimonio culturale diffuso nel territoriocollinare e montano del Massicciodel Taburno sull’itinerariotematico delle chiese rupestri, in cuil’interesse storico delle singole testimonianzereligiose di origine medievalesi associa allo straordinarioBasilica di San Sofia, BeneventoReal Sito di Carditellovalore paesaggistico della cornicenaturalistica in cui sono inserite.L’Attività di Restauro è molto diffusa sul territorio di competenza. Si indicano di seguitoalcuni casi significativi: il “Casino reale di Carditello” (San Tammaro), la Cattedrale diVentaroli (Carinola), il Ponte Ronaco (Sessa Aurunca), la Collegiata di Santo Stefano (Galluccio),Chiesa dell’Annunziata (Arienzo) in provincia di Caserta: la basilica di Santa Sofiae il Campanile della Cattedrale a Benevento, il complesso monastico di Maria Santissimadel Taburno (Bucciano), l’abbazia fortificata di San Fortunato (Arpaia) in provincia di Benevento.Particolare rilievo assumono gli interventi di restauro e valorizzazione funzionale realizzatinel Palazzo Reale di Caserta, all’interno del Progetto Integrato Territoriale “GrandeReggia” finanziato con fondi P.O.R.-Campania di fonte europea.Alle Sezioni Tecniche è affidata anche la gestione e manutenzione ordinaria e straordinariadella Reggia, comprese le aree esterne del Parco, con particolare riferimento alleattività connesse alla sicurezza del PatrimonioCulturale in collaborazione con soggetti esterni,proponenti convegni, concerti, mostre e la partecipazionea commissioni esterne nell’ambitodelle attività di altre Amministrazioni-Inoltre, si occupano della cura, gestione, manutenzionee restauro del Parco e del Giardino Inglesedella Reggia che prevede la riproduzione,acclimazione e studio degli esemplari botanicistorici, la collaborazione e lo scambio di semi epiante con l’Orto Botanico di Napoli, di Portici, diPadova e con il Corpo Forestale dello Stato.L’<strong>Ufficio</strong> Vincoli ha il compito di istruire gli atti<strong>per</strong> le proposte di vincolo da inoltrare alla DirezioneRegionale, sia i vincoli cosiddetti <strong>architettonici</strong>o monumentali, sia paesaggistici.Il Campanile della Cattedrale, Benevento79


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoLa vastità del territorio gestito dalla Soprintendenza di Caserta e le innumerevoli emergenzearchitettoniche presenti sul territorio, hanno consentito solo in parte la verificadell’interesse culturale sul patrimonio edilizio delle due province di competenza.Pertanto la Soprintendenza di Caserta ha dato un forte impulso all’attività vincolisticapromuovendo numerose iniziative (proposte) atte a dare agli immobili di “pregio artistico”quel giusto riconoscimento contemplato dal Codice dei Beni Culturali.Negli ultimi due anni sono stati adottati ben sessanta Decreti di vincolo e trentaduesono in attesa del dispositivo di tutela da parte della Direzione Regionale.Laboratori tecnici:- Laboratorio fotograficoRealizza la documentazione fotografica dei lavori di restauro e dei monumenti e contestivincolati.- Laboratorio di Restauro dei dipinti mobiliIl laboratorio di restauro fu istituito fin dalla nascita della Soprintendenza, <strong>per</strong> fronteggiarei primi interventi di restauro e programmare i futuri interventi.L’attività o<strong>per</strong>ativa dal 1985 si occupa in maniera poliedrica di tutte le problematiche connesseal restauro dei dipinti su tela, su tavola, delle pitture murali e delle numerose sculturelignee policrome non tralasciando nel contempo anche i numerosi arredi della Reggia, il restaurodei mobili e la manutenzione della collezione di arte contemporanea,Terrae Motus.Nell’ambito del servizio dedicato alla didattica, i vari ambienti del laboratorio sonoa<strong>per</strong>ti alle scuole del territorio <strong>per</strong> una conoscenza diretta e visiva intessendo ancherapporti con scuole di restauro ed ospitando anche Stage di lavoro e tirocini con convenzionistipulate con le Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali.- Laboratorio di Restauro LibriIl Laboratorio di restauro libri della Soprintendenzadal 1985 svolge attività di studio, di prevenzione,di manutenzione e di restauro del patrimoniocartaceo e membranaceo della BibliotecaPalatina e dell’Archivio Storico della Soprintendenza,attraverso il monitoraggio ambientale,la compilazione delle schede conservativee gli interventi di restauro.Si prevede l’adeguamento sia strutturale chedimensionale del Laboratorio <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>osia materico che testuale di circa 400 volumidell’Archivio Storico della Reggia la cui integritàè fortemente compromessa dall’acidità degliinchiostri e parte del testo è illeggibile a causadi un considerevole imbrunimento.Il Laboratorio inoltre organizza iniziative direttealla conoscenza e alla conservazione delpatrimonio culturale attraverso mostre, a<strong>per</strong>tureal pubblico, didattica <strong>per</strong> le scuole, stages,Restauro di un manoscritto collaborazione ad iniziative di altri uffici.Uffici di restauro e di tutela, storica, artistica ed etnoantropologicaCon Decreto Ministeriale 20.07.2009 la Soprintendenza ha riacquistato le competenzenel settore dei <strong>beni</strong> storici, artistici ed etnoantropologici. Nel <strong>per</strong>iodo 18 giugno 2008-25 agosto 2009 le attività afferenti a questo settore sono state svolte dalla Soprintendenza<strong>per</strong> i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Napoli (escluso il territoriodella città di Napoli), Caserta e Benevento. Si indicano, qui di seguito, le attività relativeal territorio di Caserta e Benevento:Vincolo – Collezione privata – Benevento – quadro di Giuseppe De Nittis raffigurante“Giovane Nobildonna”, dipinto a pastello – 1878;Vincolo – Collezione del Museo degli orologi in San Marco dei Cavoti (BN) – Vincolo80


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventoancora in corso;Progettazione della Sezione Orsiniana del costituendo Museo Diocesano di Beneventoe su<strong>per</strong>visione dell’ordinamento delle altre sezioni dello stesso Museo;FONDO F.E.C. Relativo alla Provincia di Benevento. Rapporti con la Prefettura diBenevento e con il Ministero degli Interni <strong>per</strong> definire il patrimonio della chiesa econvento dell’Annunziata di Vitulano (BN).Rapporti con la Prefettura e Ministero degli Interni <strong>per</strong> definire il patrimonio della chiesadi Santa Sofia in Benevento.Istruttoria pratica <strong>per</strong> la candidatura UNESCO <strong>per</strong> la chiesa di Santa Sofia di Benevento.Redazione del progetto di restauro dei manufatti storico-artistico della chiesa di SantaSofia in Benevento (in collaborazione con la Direzione Regionale) ed alta sorveglianzasull’esecuzione di detto progetto.Trasferimento delle schede del catalogo da Caserta a Benevento relativo alla Provinciae alla città di Benevento, riordino <strong>per</strong> l’informatizzazione delle stesse schede.Progettazione dei restauri sul territorio (fondi ordinari) relativi a manufatti storiciartisticidella chiesa dell’Annunziata di Benevento e di quelli della chiesa del SS.Salvatore in Benevento.Mostra del ciclo di affreschi della chiesa di San Marco dei Sabariani, ritrovati fortuitamentenel corso di scavi archeologici.Progettazione degli interventi di restauro dello stesso ciclo ed alta sorveglianza <strong>per</strong>l’esecuzione dei lavori.Trasferimento da Benevento a Lipari (ME) della mostra “Omaggio a San Bartolomeo: ilcorpo e la metamorfosi”.Allestimento mostra nella chiesa dell’Immacolata in Lipari (ME) con il contributofinanziario del Comune di Lipari.Ampliamento della piccola Biblioteca presso il Centro O<strong>per</strong>ativo di Benevento conl’acquisizione di testi relativi alla provincia di Benevento.Vincolo – Collezione privata – Santa Maria a Vico (CE) – quadro di Fedele Fischetti – 1734-1789 – olio su tela raff. “Psiche e le sorelle nella Reggia di Cupido”.Uffici di Documentazione e ComunicazioneL’Archivio “Storico” della Soprintendenza conserva circa diecimila unità archivistiche,che riguardano <strong>per</strong> la maggior parte il <strong>per</strong>iodo compreso tra il 1750 e i primi decenni delsecolo XX, allorquando i <strong>beni</strong> della corona passarono al Demanio,Le serie principali - “Conti e Cautele”,“Dispacci e Relazioni”,“La Reale Amministrazionedi San Leucio,“La Reale Amministrazione di Carditello e Calvi” e “Misure di Lavori” - documentanoi rapporti tra l’ amministrazione centrale del regno di Napoli e l’amministrazionedei Siti reali in Terra di Lavoro. Particolare interesse riveste la raccolta di 471planimetrie, che illustrano gli edifici regi ed i territori dello Stato di Caserta, ed il fondo“Atti Notarili”, 402 volumi di contratti e obbligazioni, relativi agli anni 1427 – 1685. L’attivitàd’inventariazione, con redazione di schede analitiche dei singoli documenti, consentela tutela del patrimonio archivistico e agevola la fruizione da parte del pubblico.L’archivio è a<strong>per</strong>to al pubblico esterno di studiosi, studenti universitari ecc. L’utente puòusufruire del servizio di riproduzione in digitale degli atti, previa autorizzazione del Soprintendenteed il pagamento delle tariffe previste nella lettera circolare n. 21 del 17 giugno2005 della Direzione Generale <strong>per</strong> gli Archivi. L’accesso alla sala-studio è consentitotutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00.La Biblioteca della Soprintendenza conta 12.800 tra volumi, opuscoli, <strong>per</strong>iodici e materialemultimediale, specializzato in discipline tecniche, scientifiche ed amministrativeattinenti ai compiti istituzionali della Soprintendenza, nonché in storia e cultura delterritorio casertano e beneventano in tutti i suoi aspetti. Si tratta di materiale spessonon commercializzato ma fondamentale <strong>per</strong> la conoscenza delle ricerche e degli interventisu i due territori; particolare attenzione è riservata alla Reggia, al Vanvitelli e aisuoi artisti. Dal 1993 la biblioteca è inserita nel Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) con81


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventoil polo della Biblioteca Nazionale di Napoli, servizio essenziale non solo <strong>per</strong> la Soprintendenza,ma <strong>per</strong> tutta la città di Caserta.La Biblioteca dispone oltre dei tradizionali cataloghi alfabetici <strong>per</strong> autori e titoli di o<strong>per</strong>eanonime, <strong>per</strong> soggetti e <strong>per</strong> testate di <strong>per</strong>iodici, anche di un catalogo topografico e diun catalogo alfabetico degli artisti locali. L’archivio degli artisti locali è costituito da faldoni,intestati a ciascun artista, contenenti cataloghi, pieghevoli, recensioni, rassegneed altro materiale minore illustranti la loro attività. La Biblioteca conserva anche unaconsistente raccolta di pubblicazioni che riguardano l’attività didattica sia della propriaSoprintendenza che di Enti locali con specifico riferimento al territorio di giurisdizione,cioè le due province di Caserta e Benevento, nonché delle altre Soprintendenze (archeologiche,architettoniche, artistiche, storiche ed etnoantropologiche), enti locali eIstituti culturali delle altre Regioni d’Italia.E’ a<strong>per</strong>ta al pubblico esterno secondo le modalità indicate: Consultazione dal lunedì alvenerdì dalle ore 9.00 alle 13.00. Non ci sono ancora postazioni internet dedicate agliutenti, ma il <strong>per</strong>sonale è disponibile ad effettuare ricerche nella rete.L’<strong>Ufficio</strong> Catalogo svolge sistematicamente l’attività catalografica, dal 1982 ad oggi.ANNO 2007Utenti Prestiti al <strong>per</strong>sonale interno Libri consultati440 137 1633ANNO 2008Utenti Prestiti al <strong>per</strong>sonale interno Libri consultati471 101 1387Con le campagne di catalogazione degli ultimi anni si può affermare che sia stata effettuatal’identificazione della parte più rilevante del patrimonio artistico e monumentaleconosciuto delle due province (circa il 70-80%). Il numero totale di schedeprodotte è di circa 41.426 unità, di cui 37.826 sono schede relative a <strong>beni</strong> mobili (schedeOA) e le altre 3.600 sono schede di <strong>beni</strong> immobili e urbanistico-territoriali (Schede A, CS,SU,T). Il livello di ricerca con cui sono state realizzate la maggior parte di esse (circa il 50%) è quello inventariale, contenente quindi una soglia minima di informazioni, inquanto prodotte durante e successivamente alla “o<strong>per</strong>azione emergenza”. Il totale dischede prodotte, comprensive di quelle realizzate dalla Soprintendenza di Napoli, è dicirca 5662 unità di tipo OA(oggetti d’arte) e 402 di tipo D (disegni).Dal 2007 è partita la catalogazione dei <strong>beni</strong> conservati nei depositi del museo della Reggia,dei dipinti e delle sculture, che erano in consegna presso altri Enti Pubblici e che <strong>per</strong>motivi logistici erano sfuggiti alle precedenti campagne di schedatura. Tale progettoha portato alla realizzazione di n. 243 schede di tipo inventariale, relative a dipinti, sculture,pezzi di statue rinvenuti nel Parco della Reggia e oggettistica di servizio non digrande pregio ma di acclarato valore storico.L’<strong>Ufficio</strong> Disegno & Grafica, comprende l’Archivio dei disegni riguardanti sia il ComplessoVanvitelliano sia i principali monumenti delle province di Caserta e Benevento,eseguiti prevalentemente in occasione degli interventi di restauro realizzati dalla Soprintendenza.Nell’Archivio storico sono conservati i grafici di rilievo e di progetto realizzatitra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento riguardanti i fabbricati annessial Palazzo Reale di Caserta e le emergenze architettoniche presenti sul territorio casertanoe beneventano.L’ufficio <strong>per</strong>tanto è a<strong>per</strong>to a studiosi, ricercatori o semplicemente appassionati interessatialle modifiche e stratificazioni avvenute nel corso degli anni. È in corso di realizzazioneun progetto di digitalizzazione dell’archivioIl Centro Elaborazione Dati (CED), ispirandosi ai principi del progetto MINERVA-MinisterialNetwork for Valorising Activities in digitation, network tematico nell’area dei82


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventocontenuti culturali, scientifici e accademici, ha sviluppato un sito web di qualità, utilizzandouna piattaforma open-source, cioè di pubblico dominio, al quale si collegano inmedia 500 utenti al giorno.Con il suo bagaglio di conoscenze e di es<strong>per</strong>ienze maturato sul campo nel lavoro quotidianosul nostro inestimabile patrimonio, punta su un maggiore approfondimentosulla qualità dei contenuti e sulla definizione del rapporto tra istituzione culturale eweb, <strong>per</strong> esaltare l’essenza dei contenuti culturali salvaguardando al contempo l’identitàdei soggetti culturali, in particolare quelli pubblici. Il progetto si propone di introdurreil pubblico alla conoscenza delle varie fasi di progettazione e realizzazione di unsito web culturale pubblico oltre che comunicare in tempo reale le attività e il funzionamentodi un’istituzione pubblica.Il Servizio Educativo, già denominato “Sezione Didattica” è stato istituito con Ordine diServizio n° 32 del 12 dicembre 1994 con l’intento di avviare un rapporto di collaborazionecon il mondo della scuola. A partire dall’anno scolastico 1994-1995, nell’ambitodella propria attività di Educazione al Patrimonio culturale, propone alle istituzioni scolastichecasertane e beneventane il progetto educativo denominato il Museo all’A<strong>per</strong>to-Percorsi formativi <strong>per</strong> la scuola primaria e secondaria di I e II grado, realizzato incollaborazione con la Seconda Università di Napoli, Facoltà di Lettere e Filosofia, con laDirezione Generale <strong>Ufficio</strong> Scolastico della Campania e gli Uffici Scolastici Provinciali diCaserta e Benevento.Si occupa, inoltre, delle attività divulgative e didattiche del Complesso Vanvitelliano checomprendono il coordinamento delle attività date in concessione alla società concessionaria,Arethusa, relativamente al “Servizio Accoglienza, informazione, guida e assistenzadidattica”, al fine di verificare la validità scientifica, la fattibilità e la effettivaesecuzione dei servizi dati in gestione. In tale ambito vengono effettuati: i Percorsi DidatticiTematici e i Laboratori didattici,“<strong>per</strong> sa<strong>per</strong>e e sa<strong>per</strong> fare”.Altre iniziative rivolte a pubblici diversi sono: i “Percorsi tattili e olfattivi <strong>per</strong> una conoscenzasensoriale del Giardino all’Inglese”; il “Servizio di accoglienza alla visita al Parco<strong>per</strong> gli utenti disabili (SAP”); la “Reggia sotto l’albero”.Cura l’Attivazione di Protocolli d’Intesa con enti ed istituzioni pubbliche e private <strong>per</strong> larealizzazione di progetti finalizzati alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturalecasertano e beneventano e la realizzazione di progetti nazionali di comunicazionedidattica come il progetto Ministeriale Cassio (allestimento di postazionemultimediale accessibile e in rete <strong>per</strong> l’informazione e la formazione sul PatrimonioCulturale nelle aree sotto utilizzate) e il progetto “Mirabilia”- Piano di Comunicazionedel Patrimonio Culturale Nazionale del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le attività Culturali.In regime di convenzione con gli istituti universitari (n. 17) predispone le attività di formazione,tirocinio e stage in applicazione della legge n. 196/97 e relativo decreto attuativoe D.L. 142/98.CASI EMBLEMATICIRestauro e TutelaReggia di Caserta-Restauro Appartamento Storico ala ‘800 e volta ellittica. Valorizzazionedelle co<strong>per</strong>ture dello scalone d’onore e del <strong>per</strong>istilio ottagonale:“La Scala Regia,da cielo a terra”Il <strong>per</strong>corso di visita realizzato nell’ambito della Reggia di Caserta, a conclusione dei diversiinterventi di restauro e manutenzione straordinaria ha lo scopo di affiancare lenote e consuete mete dei visitatori e trae spunto dal desiderio di soddisfare curiosità cheafferiscono agli aspetti costruttivi della fabbrica nel tentativo di ampliare l’offerta, rivoltaad un pubblico sempre più vasto e non necessariamente es<strong>per</strong>to o di settore.E’ noto che il prestigio della Reggia si fonda anche sulle soluzioni costruttive adottatedal Vanvitelli, nel rispetto di una approfondita conoscenza, tanto delle tecniche, quantodelle risorse proprie del materiale impiegato.Uno di questi <strong>per</strong>corsi, cosiddetti “tecnologici”, è sicuramente quello dell’insieme dello83


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoScalone d’Onore, da apprezzare lungo il suo sviluppo tridimensionale, da cielo a terra,sino a <strong>per</strong>correrne luoghi ritenuti, forse, secondari e nascosti ma di sicuro fascino.Descrizione sommaria del progettoLa visita allo Scalone d’Onore rientra nel consueto <strong>per</strong>corso che oggi compie chi si recaal Museo del Palazzo Reale di Caserta, che assegna agli Appartamenti Storici un postodi assoluto rilievo. Lo Scalone <strong>per</strong>ciò, costituisce forse l’elemento di maggiore interesseoltre ad essere il collegamento verticale più rappresentativo della costruzione.Tuttavia, alcuni luoghi (come ad es., il calpestio su<strong>per</strong>iore della volta con foro ellittico ola soprastante volta ad incannucciata), rimangono ancora sottratti al grande pubblicoe ciò sia <strong>per</strong> la delicatezza e particolarità degli ambienti, che <strong>per</strong> l’assenza dei necessariausili didattici che solitamente accompagnano e supportano la visita.Si pensa <strong>per</strong>ciò di ampliare l’offerta culturale arricchendo il <strong>per</strong>corso con scorci ed angoliinsoliti dello Scalone <strong>per</strong> soffermarsi su quelle su<strong>per</strong>fici e componenti della costruzioneoggi apprezzabili solo a notevole distanza (intradosso delle volte), o con lasola immaginazione (estradosso della volta e struttura di co<strong>per</strong>tura).Particolari della visitaLa visita sarà articolata in più tappe disposte lungo un preciso <strong>per</strong>corso che avrà originee fine, coincidente con lo Scalone (ad es. pianerottolo intermedio tra le due rampe).Dopo una breve introduzione, il pubblico sarà condotto, attraverso la scala Carlo III, ai livellisu<strong>per</strong>iori, secondo la successione appresso riportata.Arrivo al calpestio della volta con foro ellittico dove sarà possibile accedere alla sezioneespositiva allestita all’interno della saletta posta in asse alla scala.Usciti dalla saletta si visiterà l’ambiente con foro ellittico <strong>per</strong> una visione ravvicinatadel dipinto della Reggia di Apollo e della volta “ad incannucciata”.Ritorno alla scala Carlo III e salita sino al livello di sottotetto dove è posizionato un piccolospazio <strong>per</strong> l’accoglienza dei visitatori e la divulgazione di materiale didattico.Breve visita alle capriate presenti nel braccio orientale mediano della volta “ad incannucciata”si proseguirà verso la co<strong>per</strong>tura del Palazzo coincidente con il <strong>per</strong>istilio ottagonalee si <strong>per</strong>correrà l’intero sviluppo sino ad arrivare alla scaletta di servizio checonduce agli ambienti occupati dalle truppe alleate durante l’ultimo conflitto.Raggiunto il piano, sarà possibile visitare gli ambienti di servizio della Reggia ri<strong>per</strong>correndole destinazioni d’uso assegnate ad essi nei <strong>per</strong>iodi precedenti. Negli stessi ambientisarà anche allestita una esposizione divisa in due settori :a - le volte sottostanti la lanterna della Reggia;b - alcune testimonianze di un conflitto.La visita proseguirà attraverso la scala che conduce al livello del <strong>per</strong>istilio ottagonaleposto al primo piano <strong>per</strong> ritornare allo Scalone Reale nel punto di partenza.(Progettisti e direttori dei lavori: Arch. Salvatore Buonomo, Ing. Mario Tartaglione; Collaboratorialla progettazione ed alla direzione dei lavori:Arch. Antonio Michele Izzo, Dott.Luigi Pastore; Responsabile Unico del Procedimento:Arch. Anna Capuano; Accordo diProgramma Quadro 2000-2006 - Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali-RegioneCampania - Fondi Strutturali Comunitari obiettivo 1 POR Campania 2000-2006- Asse IIMisura 2.1, Grande Attrattore Culturale Reggia di Caserta; Ditta esecutrice : Sicer – s.r.l.Napoli)La Cattedrale di Benevento - Il restauro del paramento lapideo del campanileIl Duomo di Benevento, risalente come primo impianto all’epoca altomedievale ed ampliatoin fasi successive fino alla riconfigurazione a cinque navate, attribuibile al XII-XIIIsecolo, aveva conservato sostanzialmente inalterato l’assetto basilicale, anche a seguitodegli interventi di riparazione seguiti ai disastrosi terremoti del 1688 e del 1702, fino aibombardamenti del 1943 che avevano ridotto la struttura alla condizione di rudere.L’edificio attuale, ricostruito integralmente negli anni Cinquanta in cemento armato, suprogetto dell’architetto Paolo Rossi De Paoli, ricalcando l’articolazione planimetricapreesistente, conserva integralmente la cripta di epoca romanica e riutilizza la facciataoriginaria, sopravvissuta ai bombardamenti, su cui si conserva buona parte del rivesti-84


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventomento lapideo originario, che include rilievi ed iscrizioni di epoca romana e paleocristiana.La porta originaria, composta da formelle in bronzo con bassorilievi, attribuite ai secoliXII e XIII, che era stata ridotta in frantumi dal bombardamento, è stata restaurata e, nel2001, rimontata all’interno della navata principale, <strong>per</strong> esigenze di conservazione, ma incorrispondenza del portale della facciata, in modo da essere visivamente inquadratanella cornice lapidea originaria, connotata da rilievi di stile romanico.Il campanile, che nel rilievo post-bellico risulta integro, è stato invece interessato esclusivamenteda interventi puntuali di sostituzione di alcuni conci lapidei o di inserimentodi tasselli, conservando l’assetto documentato dalle foto prebelliche, connotato dai finestroniogivali del secondo ordine, e dalla presenza di elementi lapidei di spoglio, diepoca romana e tardontica, con rilievi funerari.La sua costruzione, secondo quanto testimoniato dall’iscrizione presente sulla facciatasettentrionale indica, come data di inizio della costruzione, il febbraio del 1279, mentreun’altra iscrizione testimonia l’avvio dei lavori di completamento della struttura nelmaggio 1688.Intervento di restauroL’intervento di restauro del paramento lapideo del campanile, finanziato all’interno delprogramma ordinario 2006 ed attualmente in fase di avanzata esecuzione, costituisceuna ideale prosecuzione dell’o<strong>per</strong>a di consolidamento su<strong>per</strong>ficiale e pulitura eseguitanegli anni 1995-1998 sulla facciata principale, che, <strong>per</strong> la presenza di bassorilievi nellaparte basamentale, più esposta all’azione dell’inquinamento atmosferico dovuto all’ossidodi carbonio prodotto dal traffico veicolare, e <strong>per</strong> l’infestazione di piccioni, presentavauna condizione di degrado ancora più preoccupante.Il paramento lapideo del paramento del campanile era caratterizzato da uno stato di degradomeno avanzato, concentrato prevalentemente negli elementi scultorei di reimpiego,quasi interamente rico<strong>per</strong>ti da croste nere pluristratificate, di durezza e spessorevariabile, e negli archetti di sostegno del cornicione, investiti da acque da dilavamentoe occupate da nidi di rondini. La su<strong>per</strong>ficie lapidea, priva di rilievi, era interessata in alcunitratti, presumibilmente appartenenti alla fase più antica della fabbrica, da infestazionedi alghe di chlorelle in simbiosi con muschi e licheni, da incrostazioni di naturacalcarea e da residui di scialbo di calce.In via preliminare è stato quindi eseguito un trattamento generalizzato della su<strong>per</strong>ficiecon biocida <strong>per</strong> l’eliminazione dell’infestazione di muschi e licheni. Successivamente, inbase all’esito di numerose prove di pulitura, si è deciso di procedere ad un intervento di puliziadell’intero paramento lapideo con impacchi di carbonato di ammonio, di durata differenziataa seconda della caratteristica e dello stato di conservazione della su<strong>per</strong>ficielapidea, sintetizzabili in tre situazioni tipo: conci lapidei lisci, bassorilievi in condizioni diconservazione media, rilievi figurativi di epoca antica in stato di avanzato degrado.L’o<strong>per</strong>a conservativa ha comportato la verifica delle condizioni di ancoraggio dei rilieviscultorei aggettanti, l’asportazione di grappe, staffe e <strong>per</strong>ni in ferro ossidato e la loro sostituzionecon elementi in acciaio inossidabile o vetroresina, l’eliminazione di stuccaturecementizie o comunque improprie delle connessure fra i conci e la successiva stilaturacon impasto di polvere di pietra calcarea analoga, grassello di calce ed additivo antiritiro.(Progettista e direttore dei lavori: Flavia Belardelli;Collaboratori al progetto ed alla D.L.:Luigi Di Francesco, Luigi Di Muccio, Cuono A. Pannella; Finanziamento: Ministero <strong>per</strong> iBeni e le Attività Culturali. A.F. 2006)Una Reggia senza barriere. Potenziamento dei livelli di fruibilità della Reggia e Parco Casertada parte dei cittadini diversamente abiliObiettivi- Rendere accessibile - tramite l’adeguamento funzionale degli edifici nel Parco - uncomplesso storico quale la Reggia e il Parco di Caserta;- Realizzare un “luogo fisico” di accoglienza ed introduzione alla visita del Parco e delGiardino Inglese;- Individuare <strong>per</strong>corsi tematici e itinerari accessibili all’interno del Parco;- Contribuire alla sensibilizzazione e diffusione delle buone prassi nella progettazione85


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventoe gestione della visita;- Promuovere la conoscenza e la <strong>per</strong>cezione del “bello”, privilegiando accanto agli strumenticonoscitivi tradizionali, anche l’es<strong>per</strong>ienza tattile e olfattiva, utilizzabile dai diversitipi di pubblico.Interventi strutturali- Adeguamento strutturale degli immobili individuati <strong>per</strong> l’accoglienza, l’informazionee l’assistenza alla visita del Parco;- Ricomposizione dei servizi igienici del Parco con i criteri previsti <strong>per</strong> l’utilizzo da <strong>per</strong>sonedisabili;- Messa in sicurezza del <strong>per</strong>corso dedicato eliminando gli ostacoli di diversa natura (radicie pietre affioranti; rami aggettanti ecc.).Infrastrutture immaterialiI sussidi didattico-divulgativi <strong>per</strong> la visita al Parco, realizzati su supporti diversi, (cartaceo,plastico, informatico) contengono le seguenti indicazioni:- articolazione plano-altimetrica del parco;- descrizione degli indispensabili riferimenti storici, artistici e botanici a livelli di crescentespecificità.Il <strong>per</strong>corso di visita è suddiviso nei seguenti itinerari: Il parterre e il bosco vecchio, La peschieragrande, La via d’acqua, Gli alberi “grandi”, I boschetti e le radureI sussidi sono i seguenti:- Pianta del Parco della ReggiaNella pianta sono segnalate le aree di sosta, i servizi, gli accessi e i <strong>per</strong>corsi di visitacon l’indicazione dei tempi di <strong>per</strong>correnza,relativi ad ogni itinerario.In considerazione dei diversi tipi dipubblico la pianta è riprodotta su supportocartaceo e su materiale plasticoa rilievo termoformato;- Guida:“Il Parco della Reggia di Caserta”.Percorsi storici, artistici, botanici” <strong>per</strong>favorire la conoscenza del parco, suggerendoanche un approccio di tiposensoriale (uditivo, tattile) attraversogli itinerari proposti su supporto cartaceo,la trascrizione in braille dei testie la guida vocale su audiocassetta Suoni e voci del Parco della Reggia di Caserta. Itinerariodi visita- Guida botanica del Parco della Reggia con la realizzazione delle schede botaniche di 12specie considerate più rappresentative tra quelli presenti nel Parco su supporto cartaceocon la trascrizione in braille dei testi e la rappresentazione botanica su materialeplastico a rilievo termoformato- Sistema didattico multimediale di guida alla visita del Parco, finalizzato alla realizzazionedi un sistema di sussidio didattico alla visita e fruizione del Parco, pensato e disegnatosulle specifiche problematiche inerenti le diverse tipologie di pubblico deidiversamente abili e sarà collocato nei locali destinati all’accoglienza e all’introduzionealla visita.Le attrezzature necessarie alla fruizione del programma sono riconducibili a due tipifondamentali: Sistema di proiezione; postazione <strong>per</strong> o<strong>per</strong>atore singolo dotata di un monitorsulla quale gira un CD-ROM realizzato nel rispetto delle regole di accessibilità edusabilità da parte di <strong>per</strong>sone con handicap visivo. La postazione è dotata di un softwaredi videoingrandimento e di mouse e tastiera facilitati <strong>per</strong> l’uso da parte di <strong>per</strong>sone con86


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventoproblemi motori.Principali risultati attesiAttualmente la Reggia è meta di migliaia di visitatori l’anno: l’alto numero di visitatoriha posto e pone numerosi problemi soprattutto sulle modalità di “uso” e “godimento”del Parco e Giardino Inglese, in considerazione della “fragilità” del patrimonio culturale,in genere, e soprattutto dei parchi e giardini, sintesi unica di natura ed arte.Lo scopo evidente di tale iniziativa è di incentivare l’accesso e la fruizione responsabilee generalizzata della Reggia, del Parco e del Giardino Inglese a fini culturali e turistici,favorendo anche la socializzazione e l’integrazione tra i diversi tipi di pubblico e favorirela diffusione delle buone prassi nella fruizione dei siti storici incentivando le relazionitra gli uomini, cercando di fornire pari opportunità a tutti i cittadini(Progettisti: Francesco Canestrini; Maria Rosaria Iacono; collaborazione:Vincenzo Carbone,Francesca Furia; Accordo di Programma Quadro 2000-2006 - Ministero <strong>per</strong> i Beni e le AttivitàCulturali-Regione Campania - Fondi Strutturali Comunitari obiettivo 1 POR Campania2000-2006- Asse II Misura 2.1, Grande Attrattore Culturale Reggia di Caserta Attointegrativo del 18/11/2004)Sant’Angelo d’Alife (CE) - “Palazzo Windish- Graetz” - Riconoscimento di interesse culturaleL’esempio più eclatante di immobile che aspettava da tempo il giusto riconoscimentoè il “PALAZZO WINDISCH - GRAETZ”, una sorta di “Castello”, nel centro storico del paese.La presenza dell’uomo nel territorio di Sant’ Angelo, che si estende dalla pianura fino aoltre 1300 metri di altitudine, risale all’epoca neolitica. Nel corso dei secoli si sono avvicendatii Sanniti, i Romani, che qui costruirono numerose ville rustiche, i cui resti sonoancora visibili nelle località Grotte e Melopiano. A partire dal XII secolo si hanno le primenotizie del castello, citato come Castrum Sancti Angeli de Rave Canina.Nella seconda metà del XVI secolo la popolazione abbandonò l’area fortificata alla sommitàdella collina <strong>per</strong> stabilirsi sui due versanti opposti di essa, dando vita agli abitatidi Sant’ Angelo e del suo casale Raviscanina. Dopo l’Unità d’Italia, Sant’ Angelo aggiunseal proprio nome la specificazione “d’ Alife”, <strong>per</strong> sottolineare lo stretto rapporto con la vicinacittà sannita e romana.Qui la nobilissima famiglia Carafa volle edificare nel tardo-medioevo il Palazzo, oggiproprietà del principe di Windisch-Graetz. Esso fu completamente ristrutturato verso lametà del XVIII secolo da Giovan Battista Grimaldi con la realizzazione del giardino, di unmulino e locali terranei. L’edificio, che si presenta nelle attuali forme settecentesche, ècaratterizzato da una facciata distribuita su due ordini, con nicchie <strong>per</strong> statue e decorazionia stucco neoclassiche.Il fabbricato che ospita la“collezione d’arte”vincolata con D.D.R. n. 196 del 14.12.2006, dalMinistero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali ha una stratificazione plurisecolare di eccezionalerilevanza essendo costituito da più corpi di fabbrica di varie epoche, aggregatisiintorno ad una corte interna. La porzione che è orientata verso sud-sud est, è costituitada una struttura fortificata di origine medievale a base scarpata, sulla quale si ergonodue piani, di cui il primo - quello nobile – caratterizzato da ritmiche a<strong>per</strong>ture e da co<strong>per</strong>turea volta, ospita attualmente la maggior parte della Collezione. La parte più antica,di ispirazione tardo rinascimentale di modeste dimensioni edilizie ha struttura inmuratura di tufo squadrato di media dimensioni ma di discreta regolarità; la distribuzionedegli ambienti è rimasta inalterata nella ristrutturazione tardobarocca. Al pianoterraneo, sopravvivono a testimonianza della fase più antica, vasti ambienti voltati inmuratura a crociera ribassata. La datazione è ascrivibile agli anni trenta-quaranta delsecolo quindicesimo.La facciata è stata oggetto di successivi interventi atti a dare solenne uniformità al palazzo.Il portale dona ritmo originale alla compagine architettonica organizzata su baseurbanistica. I moduli regolari che compongono la facciata si distribuiscono in modo regolareai lati della corte principale.La corte interna a forma rettangolare è interamente lastricata in blocchi di calcare. Daessa si colgono altri elementi utili ad ipotizzare l’evoluzione del complesso edilizio.Gi interni sono di straordinario interesse, sia <strong>per</strong> le finiture degli ambienti, sia <strong>per</strong> la pre-87


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventosenza della collezione d’arte innanzi richiamata.Sul lato opposto al portale d’ingresso alla corte interna del Palazzo si apre l’ingresso algiardino. Il giardino originariamente formale organizzato in moduli regolari è stato allafine del XVIII secolo trasformato in giardino di paesaggio seguendo la moda della corteborbonica e dei grandi centri di cultura dell’epoca.Viali curvilinei in taglime di tufo e pietrischetto compongono una planimetria di notevoleeffetto pittoresco che oltre alla zona a bosco caratterizzata da lecci (quercus lex) eda un sottobosco di ruscus ipoglosum è formata da una parte ad orto e da una parte agiardino di fiori (attualmente in restauro). Il tutto rappresenta una eccezionale testimonianzadi un giardino stratificato nel tempo che, come gli edifici adiacenti, conservaancora la testimonianza del suo antico splendore.(Funzionario responsabile <strong>Ufficio</strong> Vincoli: Ing. Antonio Maria Piscitelli, collaborazione:Bruno Passeretti)DidatticaProgetto educativo: il Museo all’A<strong>per</strong>toLa Soprintendenza propone dal 1995 alle scuole casertane e beneventane il progettoeducativo denominato il Museo all’A<strong>per</strong>to - Percorsi formativi <strong>per</strong> la scuola primaria e secondariadi I e II grado - realizzato in collaborazione con la Seconda Università di Napoli,Facoltà di Lettere e Filosofia, con la Direzione Generale <strong>Ufficio</strong> Scolastico della Campaniae gli Uffici Scolastici Provinciali di Caserta e Benevento - partendo dalla constatazioneche il territorio ed i monumenti diffusi in esso (chiese, palazzi, ponti, piazze,quartieri o<strong>per</strong>ai, masserie, fabbriche, filande, giardini e piazze storiche) rappresentanoinsieme, e in maniera complementare, le diverse espressioni che, insieme alle arti figurative,alla letteratura, alla musica, alla storia, accompagnano la formazione del nostropatrimonio culturale e dell’identità della nazione.Annualmente si individuano “<strong>per</strong>corsi” diversi <strong>per</strong> tematiche e finalità: alcuni si propongonodi illustrare un monumento ed il suo contesto territoriale; altri “usano” l’o<strong>per</strong>ad’arte soprattutto come veicolo d’informazioni relative alla storia, all’economia, alla religione,alla cultura di un’epoca; ancora altri esemplificano l’ampliarsi del concetto dibene culturale; altri, mediante l’esame di restauri eseguiti su manufatti diversi, descrivonoconcretamente un’importante attività istituzionale della Soprintendenza, la conservazionedei <strong>beni</strong> culturali nonché la materia e le diverse tecniche artistiche.La scelta delle tematiche, l’esame delle “o<strong>per</strong>e” nel campo dell’arte, della tecnica costruttiva,della letteratura, della filosofia ai fini dell’elaborazione di un <strong>per</strong>corso conoscitivoe formativo, la necessità di avvalersi delle competenze di settore delle diversediscipline scolastiche, hanno contribuito da un lato alla conoscenza della storia, dell’arte,dell’architettura, del paesaggio del proprio territorio e, dall’altro, a creare nei giovaniil senso di appartenenza ad un patrimonio culturale, visto troppo spesso comequalcosa di estraneo alla propria es<strong>per</strong>ienza quotidiana, e suscitare partecipazione consapevolealla sua tutela e conservazione.Per <strong>per</strong>seguire tali risultati è stata elaborata una metodologia di educazione al patrimonioil cui modulo (formazione dei docenti, ricerca sul territorio, produzione di elaborati,confronto e verifica conclusiva) può essere facilmente replicabile in altri contestiterritoriali e culturali e <strong>per</strong> altre tematiche.La proposta didattica si articola in diverse fasi: la prima comporta un’offerta formativa<strong>per</strong> i docenti con la programmazione di un ciclo di conferenze tenute da funzionari delleSoprintendenze campane e della Seconda Università di Napoli, Facoltà di Lettere e Filosofia,quale occasione di confronto e di dibattito e di messa in rete di conoscenze e bagagliculturali e tecnici diversi nonché come sussidio <strong>per</strong> guidare gli studenti allasco<strong>per</strong>ta del territorio.Segue la ricerca sul territorio condotta dagli studenti con l’aiuto dei loro insegnanti, organizzatacome un censimento dei manufatti più notevoli considerando anche il lorostato di conservazione ed integrità. Momento fondamentale della ricerca è il contattodiretto con il“bene”mediante la ricognizione sul territorio, il rilievo fotografico e la schedaturadei diversi manufatti.Tale ricerca si suddivide in: inquadramento generale del territorio sul quale insiste l’in-88


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Beneventodagine (notizie storiche, riferimenti letterari, iconografia storica); esame dell’ambitoterritoriale e degli elementi caratterizzanti il paesaggio; individuazione in pianta e descrizionedell’oggetto della ricerca e rilievo fotografico.Per la descrizione delle diverse tipologie di manufatti è stata elaborata una Scheda diOsservazione e <strong>Studi</strong>o, sulla base delle schede inventariali e di precatalogo dell’IstitutoCentrale <strong>per</strong> il Catalogo e la Documentazione del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali.Quest’ultima fase comporta un importante momento di riflessione e di approfondimentoconoscitivo in quanto, partendo dal dato ontologico si propone laconoscenza e l’interpretazione dell’oggetto come o<strong>per</strong>a d’arte (esame critico, stile, giudizi)e come veicolo d’informazione attraverso l’indagine sui materiali, le tecniche, laprovenienza, l’iconografia, la committenza, l’autore e l’esame dell’epoca e del contestostorico-economico che l’ha prodotto e la trascrizione dei dati anche su supporto informatico.E’ soprattutto in questa fase e in quella successiva, che prevede la produzionedi elaborati nei materiali e tecniche che gli insegnanti avranno ritenuto più opportuni,che i contenuti delle materie curricolari trovano diretta corrispondenza nelle attivitàtecnico-pratiche degli studenti e forniscono gli strumenti di lettura e comprensione diun patrimonio culturale altrimenti trascurato se non totalmente ignorato.La pubblicazione, che si realizza a conclusione dell’attività, e la partecipazione al Concorso“Racconta <strong>per</strong> immagini i Beni Culturali” costituiscono il momento di verifica finalee di confronto tra gli studenti delle due province casertane e beneventane. Nello scambiodi es<strong>per</strong>ienze e conoscenze relative alle molteplici realtà locali, diverse ma complementarialla fine della formazione della coscienza di appartenenza ad un patrimonioculturale comune <strong>per</strong> origine e tradizione, si dà con la collaborazione determinante deigiovani, un ulteriore contributo alla conoscenza e valorizzazione di alcuni “<strong>beni</strong>”, a voltecondannati alla dimenticanza e alla trascuratezza dalle stesse istituzioni.Il numero e l’entusiasmo degli insegnanti, alunni e scuole che annualmente hanno aderitoal progetto, la quantità e la qualità degli elaborati prodotti (mostre, pubblicazioni,DVD) prova che l’attività proposta risponde ad esigenze già presenti nel territorio, unadomanda cosiddetta latente di servizi culturali, intendendo con questo termine tutte leiniziative che contribuiscono ad accrescere l’apprendimento e ad innescare un processocreativo.L’attività del Servizio Educativo, come un laboratorio in pieno campo in cui si sono trovatia lavorare insieme funzionari di Soprintendenza, insegnanti, docenti universitari, associazioniculturali, utilizzando i “sa<strong>per</strong>i” provenienti dalle diverse professionalità, haprodotto competenze nuove e metodologie originali che hanno costituito la base concreta<strong>per</strong> l’elaborazione di ulteriori proposte educative.Si pensi, ad esempio, ai Percorsi tattili e olfattivi nel Giardino Inglese della Reggia di Casertache propongono una conoscenza “sensoriale” del giardino storico attraverso <strong>per</strong>corsistudiati <strong>per</strong> rendere “agevole” la visita dal punto di vista fisico e culturale in modoche ogni tipo di pubblico (compresi i disabili) può riconoscere la ricchezza delle collezionibotaniche, <strong>per</strong>cepire la bellezza unica del luogo con il pittoresco alternarsi di praterie,boschetti, sentieri, laghetti, cascate e canali d’acqua attraverso l’es<strong>per</strong>ienza pratica (toccare,annusare, ascoltare).Il <strong>per</strong>corso si svolge lungo un itinerario predeterminato con leggeri dislivelli in mododa non presentare difficoltà a chi usa una carrozzella, prevede quattro soste in zoneparticolarmente significative <strong>per</strong> la conoscenza del giardino (punti di vista, presenza dispecie vegetali rare, prossimità dei corsi d’acqua) e la possibilità di toccare, annusare econfrontare le differenze tra i campioni di fiori, foglie e frutti- sempre diversi a secondadelle stagioni, messi a loro disposizione dagli o<strong>per</strong>atori.Ideazione e progettazione: Maria Rosaria IaconoCollaborazione: Francesca Furia89


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoTIPOLOGIADI PARTECIPANTI“IL MUSEO ALL'APERTO”2006/2007Tema “Il territorio e i luoghidella conoscenza”“IL MUSEO ALL'APERTO”2007/2008Tema “Le Feste e le tradizionipopolari”Scuole 36 38Docenti 231 206Studenti 2.193 1.715Altri(Universitari,singoli cittadini, ecc.)35 35Rapporti con il PubblicoStrutture <strong>per</strong> disabiliNel Parco della Reggia di Caserta è attivo il Servizio di Accoglienza, orientamento e introduzionealla visita del Parco <strong>per</strong> gli utenti disabili (SAP) nei locali ubicati in prossimitàdella Fontana Margherita.L’accoglienza prevede:- la presentazione dei seguenti <strong>per</strong>corsi tematici e itinerari accessibili all’interno delParco: Il parterre e il Bosco Vecchio; La Peschiera Grande; La Via d’acqua; Boschetti, raduree “alberi grandi”, utilizzando materiale illustrativo diverso (pieghevoli, folder,schede storiche) che descrive l’articolazione plano-altimetrica del parco con riferimentistorici, artistici, botanici e suggerisce <strong>per</strong>corsi accessibili <strong>per</strong> tutti gli utenti;- l’esplorazione tattile della pianta del parco su materiale plastico a rilievo con didascaliein braille, dove sono segnalate le aree di sosta, i servizi, gli accessi e i <strong>per</strong>corsi di visita.- l’uso di una postazione multimediale singola “facilitata” <strong>per</strong> disabilità motorie e visivecon un sistema didattico multimediale di guida alla visita del Parco e l’indicazionedei <strong>per</strong>corsi tematici accessibili. La postazione è dotata di un monitor 19” su cui è accessibileun prodotto multimediale (Cd-rom) realizzato nel rispetto delle regole di usabilitàda parte di <strong>per</strong>sone con handicap visivo. La postazione è dotata di un software,di un videoingrandimento e di mouse e tastiera facilitati <strong>per</strong> l’uso da parte di <strong>per</strong>sonecon problemi motori.- l’uso della postazione multimediale multipla <strong>per</strong> piccoli gruppi o singole classi in cuisono illustrati i diversi itinerari di visita anche con un video nel linguaggio dei segni (LIS);- la partecipazione ai Percorsi tattili–olfattivi, che si propone di favorire una conoscenza“sensoriale” del patrimonio artistico e botanico del Parco e del Giardino Inglese. L’itinerario,condotto da un es<strong>per</strong>to della Soprintendenza della durata di un’ora circa, sisvolge lungo un <strong>per</strong>corso che assicura facilità e sicurezza <strong>per</strong> bambini, anziani e disabili.Sono presenti quattro punti di sosta <strong>per</strong> riconoscere le specie botaniche del parcoattraverso l’es<strong>per</strong>ienza tattile-olfattiva (toccare e annusare i campioni di fiori, frutti, foglie,tronchi, appositamente predisposti).Le scuole e le associazioni possono ritirare il materiale cartaceo e quello informatico disponibile<strong>per</strong> preparare la visita al parco.Orari di a<strong>per</strong>tura: Lunedì-venerdì, escluso il martedì, dalle 9,30 alle 12,30.Nell’ambito della promozione della mobilità interna ed esterna alla Reggia, gli o<strong>per</strong>atoridel progetto “S.I.T.In.” (Servizi Integrati <strong>per</strong> un Turismo Inclusivo), hanno attivato i seguentiservizi gratuiti <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone con difficoltà di deambulazione:- trasporto da e <strong>per</strong> stazioni ferroviarie o aeroporto/hotel con navetta accessibile;- trasporto da e <strong>per</strong> hotel/Reggia di Caserta con navetta accessibile;- mobilità interna al Parco con scooter elettrico e carrozzina manuale;- mobilità interna alla Reggia con carrozzina manuale ed elettrica;- accoglienza e orientamento sui <strong>per</strong>corsi accessibili.Per usufruire dei servizi è necessario prenotarsi e rivolgersi agli o<strong>per</strong>atori della coop.90


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoAbility 2004 al front office presso gli uffici dell’ETP ubicati nella Reggia di Caserta.Orari di a<strong>per</strong>tura: tutti i giorni tranne il martedì, dalle 9,30 alle 17,30.L’U.R.P. della Soprintendenza di Caserta è stato istituito il 27/4/1995 e, pur tenendo contodei limiti imposti dalle condizioni ambientali e dalle risorse umane dell’epoca, ha realizzatoun “Vademecum dei servizi utili al cittadino” riguardante non solo l’attività dellaSoprintendenza ma comprendente notizie relative al Complesso Vanvitelliano.Nel corso degli anni oltre alla gestione dei reclami ha soprattutto sviluppato il sistemadi monitoraggio della soddisfazione degli utenti (customer satisfacion) <strong>per</strong> cercare divenire incontro alle legittime esigenze dei visitatori.Alla luce di quanto sopra è stata realizzata anche la Carta della qualità dei servizi dellaReggia di Caserta, dove vengono dettagliati i principi e le regole nel rapporto tra l’Amministrazioneche eroga il servizio e i cittadini che ne usufruiscono.I visitatori della Reggia e del Parco - ANNO 2007 2008Attività didattiche: 181.959 73.704(di cui Percorsi tematici) 66.443 46.947(di cui Laboratori) 6.680 6.354Offerte didattiche adulti: 43.344 25.557Totale visitatori 656.815 490.992Gli utenti, a qualsiasi titolo, degli Uffici della Soprintendenza sono stati i seguenti:anno 2007: n. 4064anno 2008: n. 2673ATTIVITA’ CULTURALIAnno 2007EventiFesta della donna: “La donna nell’arte” -. Angelica Kauffmann: un suo dipinto alla Reggiadi Caserta. Convegno con presentazione dell’o<strong>per</strong>a “Ritratto di fanciullo in veste diBacco”, 6 Marzo 2007;IX Settimana della Cultura: 12-20 maggio 2007 “C’è l’arte <strong>per</strong> te”- La collezione Naschi. Reggia di Caserta, Pinacoteca, 12 maggio – 12 giugno 2007.- Le collezioni di rose nell’A<strong>per</strong>ia del Giardino all’Inglese, con <strong>per</strong>corsi guidati.- Jacob Philipp Hackert: la conservazione multimediale <strong>per</strong> la tutela di un archivio. Mostradocumentaria e fotografica, realizzazione di cataloghi, presentazione multimediale;Reggia di Caserta.- La Settimana Santa. Tradizioni e riti antichi. 12-20 maggio. Mostra documentaria e fotograficacon presentazione multimediale, Reggia di Caserta.- Restauro della tela del Convitto “Giordano Bruno”. Maddaloni. Presentazione del restauroeseguito sulla tela settecentesca.- La Chiesa di San Domenico (o San Tommaso) e Cappella di San Biagio: storia e o<strong>per</strong>ed’arte. Visita guidata alle pregevolissime o<strong>per</strong>e d’arte restaurate dalla Soprintendenza,Piedimonte Matese.- Chiesa dell’Ave Gratia Plena. Visita e presentazione del restauro del dipinto su tela diNicola Maria Rossi “Le Nozze di Cana, sec. XVIII, Piedimonte Matese.- Architettura rurale tra Villa Literno e Carinola. Presentazione del volume, 14 maggio.Reggia di Caserta.- Restauri in corso...visite guidate al Laboratorio di restauro dipinti della Soprintendenza.Reggia di Caserta.- Cellole itinerari storici, artistici e paesaggistici. Conferenza e visita guidata al restauroin corso della Chiesa di San Marco.- Racconti <strong>per</strong> immagini. Presentazione della pubblicazione “Racconti <strong>per</strong> immagini. I91


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Benevento<strong>beni</strong> culturali casertani e beneventani” e proiezione del video realizzato dagli studentidelle scuole delle province di Caserta e Benevento che hanno aderito al progetto educativo“il Museo all’A<strong>per</strong>to”, Reggia di Caserta.- Una Reggia senza barriere. Presentazione della postazione multimediale e dei localidestinati all’accoglienza <strong>per</strong> la visita al parco anche <strong>per</strong> i disabili con l’indicazione dei<strong>per</strong>corsi di visita appositamente individuati.- La festa dell’Ascensione nel Real Sito di Carditello. Convegni, mostre e visite guidate nell’anticocasino Borbonico, o<strong>per</strong>a dell’architetto Francesco Collecini, seconda metà delXVIII sec.Giornate Europee del Patrimonio “29-30 Settembre”- Mostra fotografica XII EFIM-Es<strong>per</strong>ienza Fotografica Internazionale dei Monumenti. Ilconcorso fotografico è indetto dal Museo di Storia della Catalogna – Barcellona ed èinserito nelle Giornate Europee del Patrimonio (24 settembre – 10 ottobre).Natale alla Reggia 2007- La Reggia sotto l’albero: narrazione di fiabe e musiche natalizie (27 Dicembre 2007 e 6Gennaio 2008); Caccia al tesoro con premi <strong>per</strong> i partecipanti (29 Dicembre 2008).FiereXIV Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali - Ferrara 22–25 marzo 2007- Restauro del Roseto del Real Giardino Inglese della Reggia di Caserta.- Lavori di consolidamento e restauro di arredi e mobili del Palazzo Reale di Caserta.- Lavori di consolidamento e restauro del patrimonio librario.Exposcuola – VIII Salone del confronto tra le proposte formative dell’Europa e del Mediterraneo(5-11 novembre 2007)- Progetto didattico “Langobardorum gens. Ri-conoscere i Longobardi. Conquiste, città,gioielli”.Mostre- Le sculture di Manzò, dall’8 dicembre 2006 al 14 gennaio 2007, Reggia di Caserta, Appartamentistorici.- Variazioni sui bronzi di Riace, 9 dicembre 2007 – 8 febbraio 2008. Personale di LadislasKijno ., Reggia di Caserta, Sala Bianca.- La scafa. Il vedutismo di Hackert nell’o<strong>per</strong>a di Rosmundo Giarletta, 14 dicembre 2007 –30 gennaio 2008, Reggia di Caserta.- Metamorfosi. O<strong>per</strong>e di Dino Catalano, Antonio di Grazia, Angelo Pellegrino, 22 giugno– 6 luglio 2007. Collettiva arte contemporanea. Sala Bianca, Reggia di Caserta.- Apparizioni regali. 28 luglio – 14 ottobre 2007. Personale di Angelo Casciello. Reggia diCaserta, Appartamenti storici, Pinacoteca.- Jacob Philipp Hackert. La linea analitica della pittura di paesaggio in Europa, 14 dicembre2007 - 13 aprile 2008. Reggia di Caserta, Appartamenti Storici.Convegni- Ri-conoscere Caserta: Cultura, identità e sviluppo locale., 25 settembre 2007. Reggia diCaserta, Sala Giunone. Promosso da AISLO, Provincia – Caserta, Soprintendenza.Pubblicazioni- Le sculture di Manzò. [S.l., s.n., 2006?], 99 p. Catalogo della mostra.- La scafa. Il vedutismo di Hackert nell’o<strong>per</strong>a di Rosmundo Giarletta14 dicembre 2007 – 30gennaio 2008 [S.l, s.n., 2007]. Reggia di Caserta.- La collezione Naschi. Palazzo reale di Caserta, 12 maggio – 12 giugno 2007. [S.l., s.n.,2007]. Catalogo realizzato in occasione della IX Settimana della cultura.- Ladislas Kijno. Variazioni sui bronzi di Riace. Palazzo Reale, 9 dicembre 2007 – 8 febbraio2008. [Bellona, Cuii, 2007], 96 p. Catalogo della mostra.92


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Benevento- Metamorfosi. O<strong>per</strong>e di Dino Catalano, Antonio di Grazia, Angelo Pellegrino. Reggia diCaserta, Sala Bianca, 22 giugno – 6 luglio 2007, a cura di Bruno Saviani; testi di L.Ziello...[et al.].[S.l., s.n.], stampa 2007.- Angelo Casciello. Apparizioni regali. Caserta. Palazzo reale appartamenti storici. Testi diMassimo Bignardi et. al., a cura di Ferdinando Creta, [S.l.], [s.n.], stampa 2007, 47 p. Catalogodella mostra.- Jacob Philipp Hackert. La linea analitica della pittura di paesaggio in Europa, a cura diCesare de Seta. [Napoli], Electa Napoli, [2007].279 p.- Racconti <strong>per</strong> immagini. I <strong>beni</strong> culturali casertani e beneventani. II ed. [a cura di Maria RosariaIacono e Francesca Furia], Roma, Arethusa, 2007, XVIII, 53 p.Anno 2008EventiFesta di San Valentino (14 Febbraio)Visite guidate alla Reggia di CasertaFesta della Donna (8 Marzo)- Dalla pittura di paesaggio all’impressione: impressionisti e postimpressionisti. La donna,il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e Novecento.Visite guidate alla mostra, 19 dicembre 2008 – 29 marzo 2009. Reggia di Caserta;X Settimana della cultura (25-31 Marzo)-“Villaggio dell’Arte”. Collettiva arte contemporanea. Reggia di Caserta, Sala Bianca.- Porte a<strong>per</strong>te nell’Archivio della Soprintendenza. Visite guidate, Reggia di Caserta - Ufficidella Soprintendenza;- La Corte in festa: spulciando tra le carte dell’Archivio. Mostra. Reggia di Caserta, BibliotecaPalatina.- L’Archivio di Palazzo si mostra. Visite guidate;- Rarità botaniche nel Giardino all’Inglese (26-30 Marzo).Visite Guidate;- Servizio di accoglienza <strong>per</strong> la visita al Parco <strong>per</strong> gli utenti disabili Inaugurazione dei localidestinati all’accoglienza e presentazione del progetto “S.I.T.In.” sulla mobilità internaed esterna alla Reggia;Giornate Europee del Patrimonio (27-28 Settembre)- Le feste e le tradizioni popolari. Luoghi, oggetti e riti. Proiezione di un DVD contenentei lavori prodotti dagli studenti delle scuole delle province di Caserta e Benevento chehanno partecipato al progetto “il Museo all’A<strong>per</strong>to” realizzato dal Servizio Educativodella Soprintendenza;- XIII EPIM-Es<strong>per</strong>ienza Fotografica Intenazionale dei Monumenti. La mostra espone lefoto premiate di tutte le Nazioni partecipanti al concorso fotografico indetto dal Dipartimentodi Cultura della Direzione Generale del patrimonio culturale di Barcellona.La Giornata del Disabile (3 Dicembre 2008).- A<strong>per</strong>tura dei locali del Servizio di Accoglienza, orientamento e introduzione alla visitaal Parco della Reggia (S.A.P.), ubicati in prossimità della fontana Margherita, <strong>per</strong> illustrarei <strong>per</strong>corsi di facile accessibilità <strong>per</strong> qualsiasi tipo di pubblico,compreso quellocon disabilità.Natale alla Reggia 2008- Personaggi di terrore, demoniaci e magico-religiosi della tradizione popolare meridionale.Mostra.- La Reggia sotto l’albero: narrazioni di fiabe e musiche natalizie (22 e 28 Dicembre 2008e 03 Gennaio 2009); caccia al tesoro con ricchi premi (27 e 29 Dicembre 2008 e 4 e 5Gennaio 2009).- Gli argenti della Cappella Palatina. Retrostanze dell’ ‘800, 25 dicembre 2008 - 1 gennaio2009. Mostra. Reggia di Caserta.93


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e Benevento- Cose mai viste. Musiche e svaghi a corte. A cura di Lucia Bellofatto, Giuseppe Graziano,Mario Andolfi, Retrostanze dell’‘800, 25 dicembre 2008 - 1 gennaio 2009. Mostra. Reggiadi Caserta.FiereCOM.PA 2008 – XV Salone Europeo della Comunicazione pubblica dei servizi al cittadinoe alle imprese (21-23 ottobre 2008). Presentazione del Progetto “Una visita reale<strong>per</strong> tutti. Servizio di accoglienza, orientamento e introduzione alla visita al Parco dellaReggia di Caserta”.Exposcuola 2008 – IX Salone del confronto tra le proposte formative dell’Europa e dlMediterraneo (5-8 Novembre 2008)I Longobardi...a Exposcuola 2008.Mostre- “Vivre en plein air”, 7 maggio – 3 giugno 2008. Personale di Tomescu Scrocco Virginia.Reggia di Caserta, ex pinacoteca.- Stanze, 6 giugno - 4 luglio 2008. Personale di Peppe Ferraro, Reggia di Caserta, ex pinacoteca.- La terra ha bisogno degli uomini. Artisti delle Accademie di Belle Arti d’Italia, 26 giugno– 20 luglio 2008. Reggia di Caserta.- Natura viva. Palazzo reale di Caserta, 11 luglio – 10 agosto 2008. Personale di Enzo Cardone.Reggia di Caserta.- Il segno e il sogno, 11 luglio - 10 agosto 2008. Personale di Vincenzo Lo Sasso Reggia diCaserta, Appartamenti storici.- Libro selvatico., 1 – 27 settembre 2008. Personale di Tommaso Cascella. Reggia di Caserta,ex pinacoteca.- Il re nudo, 5 – 19 ottobre 2008. Personale di Velia Iannotta. Reggia di Caserta, SalaBianca.- Dalla pittura di paesaggio all’impressione: impressionisti e postimpressionisti. La donna,il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e Novecento,19 dicembre 2008 – 29 marzo 2009. Reggia di Caserta.ConvegniGiardini reali <strong>per</strong> tutti- Giornata di studi, 24 Maggio 2008 – Il Parco della Reggia di Caserta, i Giardini di Vallad’Este a Tivoli, i Giardini Venaria Reale di Torino, i Giardini di Villa Torliona a Roma, iGiardini di Versailles. - Dal restauro alle buone pratiche.Pubblicazioni- Racconti <strong>per</strong> immagini. Le feste e le tradizioni popolari. III ed. [a cura di Maria Rosaria Iaconoe Francesca Furia], Roma, Arethusa, 2008. XIX, 155 p.- Reggia di Caserta. Guida botanica del Parco. [Ideazione e progettazione: Maria RosariaIacono testi di Daniela Parente e Addolorata Ines Peduto] [S.l., s.n., 2008?].- Il Parco della Reggia di Caserta. [Ideazione e progettazione Maria Rosaria Iacono, Testidi Daniela Parente e Addolorata Ines Peduto]. [S.l., s.n. 2008?].- Cose mai viste. Musiche e svaghi a corte. A cura di Lucia Bellofatto, Giuseppe Graziano,Mario Andolfi, Testi di Lucia Bellofatto [et al.], [S.l., s.n. 2008?]. Catalogo della mostra.- Enzo Cardone. Natura viva. Palazzo reale di Caserta.[S.l., s.n.], 2008. Catalogo della mostra;- Vincenzo Lo Sasso. Il segno e il sogno. Caserta, Palazzo reale, appartamenti storici. [Curae testo critico di Luciano Caprile]. [S.l., s.n.], 2008, 47 p. Catalogo della mostra.- V. Iannotta, Il re nudo. Reggia di Caserta 5 – 19 ottobre 2008. [S.l., s.n. ], stampa 2008.- Dal paesaggio all’impressione: impressionisti e postimpressionisti. La donna, il paesaggioe l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e Novecento. A cura diGiovanna Petrenga e Susanna Zatti, Milano 2008, 143 p. Catalogo della mostra.- Le rose del Giardino Inglese di Caserta. A cura di Francesco Canestrini e Maria RosariaIacono. Testi di Francesco Canestrini, Maria Rosaria Iacono, Silvana Panadisi, Stefania94


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoPerito. [Caserta, 2008].- Peppe Ferraro stanze. A cura di Enzo Battarra e Gaia Salvatori.Nola, 2008. Catalogo della Mostra.- Tommaso Cascella. Libro selvatico. Roma, 2008. Catalogo dellaMostra.- La terra ha bisogno degli uomini. Artisti delle Accademie di BelleArti d’Italia. A cura di Francesco Ruggiero. [S.l., s.n.], stampa2008. Catalogo della Mostra.Collaboratorialla progettazioneed alla direzionedei lavoriAntonio Michele Izzo,Luigi PastoreResponsabile Unicodel ProcedimentoAnna CapuanoELENCO PROGETTI REALIZZATI 2007-2008PROGETTOIMPORTOINVEST.FONTEFINANZIAMENTOReggia di Caserta PON sicurezza (sistemi di antintrusione,anti-vandalismo, antieffrazione e videosorveglianza)€ 1.700.000,00 Fondo EuropeoReggia di Caserta POR verde parco (lotto 4)(sistemazione verde e predisposizione irrigazione)€ 800.000,00 Regione CampaniaReggia di Caserta Manutenzione impianti tecnologici € 700.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Reggia di Caserta Bonifica ambientale e dissuasori volatiliReggia di Caserta Lavori di adeguamento funzionale<strong>per</strong> il potenziamento di fruibiltà da parte dei cittadinidiversamente abili – “Reggia senza barriere”€ 50.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 300.000,00 Regione CampaniaReggia di Caserta – Impianto parafulmine III Lotto € 150.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta - Complesso Vanvitelliano -gestione e manutenzioneReggia di Caserta – Teatro di Corte.Impianto di illuminazione del palcoscenicoLavori manutenzione / Restauro del verde del Parcodella Reggia di Caserta - Anno 2008Lavori manutenzione / Restauro del verdedel Giardino Inglese della Reggia di Caserta – Anno 2008€ 500.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Regione Campania€ 100.000,00CIPE€ 318.500,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 318.500,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - Parco - manutenzione verde € 200.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - Giardino inglese - manutenzione verde € 200.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - Parco - manutenzioneimpianto di illuminazioneCaserta Reggia - manutenzione impianti museo e uffici€ 25.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 25.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - pavimentazione uffici <strong>soprintendenza</strong> € 150.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - tetti - ala longitudinale sud - est € 200.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - Rilievo monumentale impianto idrico€ 50.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>95


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoCaserta Reggia - Parco - manutenzione verde € 182.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - Giardino Inglese Reggiadi Caserta - manutenzione verdeCaserta Reggia - Parco, Bagno di Venere -interventi vari di somma urgenzaCaserta Reggia - Parco, Giardino Ingleseinterventi vari di somma urgenzaCaserta Reggia - co<strong>per</strong>ture "ala nord" -interventi vari di somma urgenzaCaserta Reggia - co<strong>per</strong>ture "braccio centrale long" -interventi vari di somma urgenzaCaserta - Reggia – Appartamento storico-ala ‘800e volta ellitticaCaserta Reggia, Parco - Eliminazioni <strong>per</strong>diteall'impianto fognario del posto di polizia acavallo interventi vari di somma urgenzaCaserta Complesso Vanvitelliano - gestionee manutenzioneCaserta Reggia, Parco - manutenzioneimpianto di illuminazioneCaserta Reggia – Giardino Inglese - manutenzioneimpianti - museo e uffici€ 182.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 23.498,78 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 23.498,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 9.100,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 16.042,25 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 2.496.514,00 Regione Campania€ 10.082,61 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 273.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 22.750,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 22.750,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - Parco - manutenzione verde € 136.500,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Caserta Reggia - Giardino Inglese - manutenzione verde € 136.500,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>Cartellonistica stradale e turistica<strong>per</strong> la Regione CampaniaAversa (CE) - Complesso S. Lorenzo -consolidamento e restauroCapua (CE) - Reale sala d'armi - restauroe recu<strong>per</strong>o funzionaleCapua (CE) - Porta Roma e torri di Federico II -consolidamento e restauroCapua (CE) - Chiesa di S. Eligio, piazza dei giudici -consolidamento e restauroCapua (CE) - Chiesa S. Maria delle DameMonache - restauro pronao e locali sacrestiaCapua (CE) - Chiesa di Gesù gonfalone -completamento interniCapua (CE) - Basilica benedettina - interventi varidi somma urgenza€ 70.593,16 Regione Campania€ 100.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 150.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 100.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 150.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 75.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 100.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 23.498,78 Ordinario <strong>MiBAC</strong>96


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta e BeneventoCaserta - fraz. Casolla, Chiesa di S. Lorenzo -interventi vari di somma urgenzaTeano (CE) - Ripristino del rivestimento maiolicatonel convento di S. Antonio -interventi vari di somma urgenzaTeano (CE) - Campanile del convento diS. Antonio - interventi vari di somma urgenzaAirola (BN) - Chiesa dell'Annunziata -restauro presbiterio e absideBenevento - Chiesa SS. Annunziata -consolidamento e restauroBenevento - Centro o<strong>per</strong>ativo S. Felice -manutenzione straordinariaCusano Mutri (BN) - Chiesa di S. Nicola -o<strong>per</strong>e di restauro interne€ 20.142,65 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 23.498,78 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 23.498,78 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 83.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 83.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 22.750,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>€ 75.000,00 Ordinario <strong>MiBAC</strong>IMPORTO TOTALE € 10.421.217,7997


SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI,PAESAGGISTICI, STORICI, ARTISTICIED ETNOANTROPOLOGICI PER NAPOLIE PROVINCIACON ESCLUSIONE DELLA CITTÀ DI NAPOLI PER LE COMPETENZEIN MATERIA DI BENI STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICISoprintendenteStefano GizziReferente <strong>per</strong> il progettoPatrizia NicolettiPiazza del Plebiscito,1Palazzo Reale80132 NapoliTel. 081 5808111Fax 081 403561sbappsae-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.palazzorealenapoli.itSedi museali in gestionediretta:Appartamento Storicodel Palazzo RealeTel. 081 5808325info@palazzorealenapoli.itReal Bosco di CapodimonteTel. 081 7410080info@boscodicapodimonte.itParco della tombadi Virgilio a PiedigrottaTel. 081 669390info@tombadivirgilio.itLa Soprintendenza, fin dagli anni ’50 del secolo scorso, ha sedenel Palazzo Reale di Napoli, uno dei massimi capolavori del patrimonioarchitettonico partenopeo, iniziato da Domenico Fontananel 1600. Svolge, sul territorio di competenza, i compitiistituzionali di tutela e valorizzazione del patrimonio culturalee paesaggistico, sia di proprietà pubblica sia privata, secondo ledisposizioni del Codice <strong>per</strong> i Beni Culturali e il Paesaggio, approvatocon Decreto legislativo n. 42 del 2004 e successivamenteintegrato con decreti legislativi n. 156/2006 (<strong>beni</strong>culturali); n. 157/2006 e 63/2008 (paesaggio).La Soprintendenza, secondo le funzioni e i compiti attribuitele,coo<strong>per</strong>a con le Amministrazioni locali <strong>per</strong> la definizione degli indirizzie criteri riguardanti le attività di tutela, valorizzazione, recu<strong>per</strong>o,riqualificazione, vigilanza e salvaguardia dei valori delpaesaggio e <strong>per</strong> la gestione dei relativi interventi; promuove, inoltre,la valorizzazione del patrimonio tutelato, anche in collaborazionecon l’Università, Enti e Associazioni presenti sul territoriodi competenza, attraverso mostre, convegni, pubblicazioni einiziative culturali. Inoltre è impegnata nella diffusione pressogli studenti ed i cittadini di una “cultura della conservazione edella conoscenza” dei <strong>beni</strong> culturali, obiettivo a cui è particolarmentededicata l’attività dei Servizi Educativi.<strong>Ufficio</strong> del <strong>per</strong>sonaleResponsabileMaurizio MarcianoTel. 081 5808350mmarciano@arti.<strong>beni</strong>culturali.it98ORGANIZZAZIONE*La Soprintendenza è organizzata in uffici e sezioni, con un organicocomplessivo di 312 unità:- Segreteria Nunzia Dello Iacono- Direzione Amministrativa - <strong>Ufficio</strong> Ragioneria - <strong>Ufficio</strong> ContrattiMenuccia Focone- Archivio Angela Carro- <strong>Ufficio</strong> Protocollo Giulio Ottobre- Segreteria tecnica Maria Teresa Minervini- I Sezione Tecnica Ugo Carughi- II Sezione Tecnica Guido Gullo- III Sezione Tecnica Tommaso Russo- IV Sezione Tecnica Catello Pasinetti- <strong>Ufficio</strong> Programmazione e Restauri del Palazzo Reale PaoloMascilli Migliorini- <strong>Ufficio</strong> Progetti del Palazzo Reale Donato Calicchio- <strong>Ufficio</strong> Manutenzione del Palazzo Reale Renato D’Aniello- <strong>Ufficio</strong> Monitoraggio Contenzioso Anna Lisa Manganelli- <strong>Ufficio</strong> Vincoli Giuseppe Palladino- <strong>Ufficio</strong> Ambiente Giuseppe Alderisio- <strong>Ufficio</strong> Catalogo Paolo Mascilli Migliorini, Patrizia Di Maggio- Servizi educativi Annalisa Porzio- <strong>Ufficio</strong> Storico Roberto Middione, Attilio Antonelli* È in corso l’aggiornamento con l’inclusione del settore storico, artistico edetnoantropologico


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici- Sezione <strong>Studi</strong> e Ricerca Ermanno Bellucci- Archivio Fotografico Giuseppe Capuano- Laboratorio Fotografico Giovanni Genova- Biblioteca Vanda Catapano- <strong>Ufficio</strong> Promozione e Comunicazione Patrizia Nicoletti- Sezione Informatica e nuove tecnologie/Servizi AggiuntiviSalvatore Barletta- <strong>Ufficio</strong> del Personale - Relazioni Sindacali - Contenzioso dellavoro Maurizio Marciano- <strong>Ufficio</strong> Pensioni Mario Bonanno- <strong>Ufficio</strong> Istruttoria Acquisti Annamaria Borzillo- <strong>Ufficio</strong> Consegnatario Maria Parmigiano- Direzione Appartamento storico - Palazzo Reale Gina Carla Ascione- Direzione Real Bosco di Capodimonte Guido Gullo- Direzione Parco della Tomba di Virgilio Tommaso RussoArchivioL’Archivio conserva la documentazione relativa agli immobili sottopostia vincolo paesaggistico e monumentale (D.L. 22/01/2004n°42). Detta documentazione, distinta nelle serie cosiddette“Monumenti”,“Chiese”,“ex L.431”, interessa gli anni che vanno dall’iniziodel 1900 ai nostri giorni. Mediamente vengono presentatequattrocento richieste di accesso all’anno da parte di studentie ricercatori (<strong>per</strong> tesi, esami e pubblicazioni); tecnici di parte;funzionari pubblici (polizia municipale, guardia di finanza, <strong>per</strong>iti,magistrati ecc); avvocati e soggetti portatori di interesse.ResponsabileAngela CarroTel. 081 5808240acarro@arti.<strong>beni</strong>culturali.itSegreteria TecnicaCura il coordinamento degli interventi di restauro sul patrimonioarchitettonico. L’attività diretta di restauro negli anni 2007-2008realizzata con i piani di spesa Ordinari dal <strong>MiBAC</strong>, si è concretizzatasoprattutto con interventi relativi a situazioni urgenti. D’altraparte l’esiguità dei finanziamenti assegnati, in seguito ai numerositagli della spesa pubblica, che ammonta a circa 3 milionidi euro <strong>per</strong> Napoli e provincia, <strong>per</strong> tutte le competenze compresala manutenzione ordinaria e straordinaria del Palazzo Reale edel Real Bosco di Capodimonte, non ha <strong>per</strong>messo una programmazioneorganica di interventi mirati al restauro, alla valorizzazionee al recu<strong>per</strong>o di <strong>beni</strong> culturali finalizzata ad una destinazioned’uso. Questa è stata in parte effettuata precedentemente con finanziamentiEuropei,afferenti al P.O.R.Campania 2000/2006,i cuilavori, in corso negli anni in esame, sono stati ultimati nel 2009.Altri lavori,in generale di medio importo (100-200 mila euro) sonostati condotti con i fondi erogati dal Ministero dell’Interno tramiteil Fondo degli Edifici di Culto (FEC) di proprietà dello stesso Ministero,<strong>per</strong> un importo di circa 1.200.000 euro.Un intervento completo di restauro del Teatrino di corte delMuseo di Palazzo Reale è stato finanziato da sponsors esterni.ResponsabileMaria Teresa MinerviniTel. 081 5808246mariateresa.minervini@<strong>beni</strong>culturali.itCOMUNEFEC GragnanoFECFECNapoliNapoliOGGETTODELL'INTERVENTOChiesa di S.MicheleArcangeloChiesa deiSS.Severino e SossioChiesadella Maddalenelladegli SpagnoliDESCRIZIONEINTERVENTOLavori di completamentorestauro campanileIMPORTOFINANZIAMENTO€ 19.118,00Somma urgenza ai cornicioni € 22.000,00Somma urgenza: cadutacalcinacci della facciata€ 25.000,0099


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciFECNapoliChiesa di S.DomenicoMaggioreLavori di manutenzioneco<strong>per</strong>ture pluviali€ 28.500,00FECNapoliChiesa di S.Giuseppedei RuffiRestauro degli affreschidella cupola; Somma urgenza:restauro tre dipinti; restauro<strong>per</strong> caduta calcinaccidal soffitto del coro€ 410.000,00FECNapoliChiesa di S.Giuseppedelle Scalzea PontecorvoRestauro di due teledi Francesco De Maria€ 58.500,00FECNapoliChiesa di S.Mariaai MontiRestauro dipinto su tela -Madonna col Bambino in tronotra i Santi Pietro e Paolo€ 30.000,00FECNapoliChiesa di S.Mariadella Sapienzarifacimento della pavimentazionee impianti a pavimento€ 300.000,00FECNapoliChiesa di S.MariaEgiziacaa ForcellaCompletamento restauro di ottodipinti di Paolo De Majo; Sommaurgenza: ripristino co<strong>per</strong>tura in lastredi piombo della cupola€ 116.555,74FECFECNapoliNapoliChiesa di S.Teresaal MuseoChiesa di S.Teresadegli ScalziSomma urgenza <strong>per</strong> distaccostucchi e dipinti muralinella Cappella di S. NicolaRestauro co<strong>per</strong>ture della cappellalaterale all'altare maggiore e dellaco<strong>per</strong>tura della sagrestia€ 22.000,00€ 20.000,00FEC NapoliComplessodi San Gregorio Restauro balaustre e cisterne € 200.000,00ArmenoTOTALE FONDI FEC € 1.251.673,74ORDCapriChiesa di S.StefanoProtomartireSomma urgenza: consolidamentoe restauro cupolae tamburo lanterna€ 40.180,00ORDGiuglianoORD MaranoChiesa dellaSS. AnnunziataConvento di S.Mariadegli AngeliCappella della Pace: restauro di undipinto olio su tela e una tem<strong>per</strong>asu carta e tela di Jacopo CestaroSomma urgenza: consolidamentoe pulitura affreschi€ 82.511,00€ 23.756,24ORDMontedi ProcidaChiesa di S.MariaAssunta in CieloSomma urgenza: completamentorestauro zoccolatura€ 21.432,26ORDNapoliArchivio di Stato -ex conventoSS.Severino e SossioSomma urgenza: lesioni all'intradossodella sala dei CatastiOnciari-o<strong>per</strong>e di salvaguardia,e restauro dell'affresco nella voltadella Sala Capitolare€ 37.143,07ORDNapoliBasilica dell'IncoronataMadredel Buon ConsiglioIntervento urgente: restauroconservativo di dipinti in depositopresso la chiesa€ 35.000,00ORDNapoliBibliotecadell'Istitutodi AnatomiaPatologica -Complessodi S.PatriziaSomma urgenza:restauro affreschidella cupola€ 20.930,00100


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciORDNapoliChiesadei GirolaminiSomma urgenza: restaurodella cona lignea, Cappellone deiMartiri; Cappellone di S.FilippoNeri, restauro affreschidi Francesco Solimena; Sommaurgenza: eliminazione infiltrazioniacqua alla facciata della navatalaterale destra e messain sicurezza di alcuni trattidell'ambito murario€ 84.484,00ORDNapoliChiesa del GesùNuovoRestauro urgente cappella S.CarloBorromeo; Restaurocapella della Visitazione;Restauro navata principale€ 410.000,00ORDORDORDORDORDORDORDORDORDORDORDORDORDNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliChiesa di S.Agostinodegli ScalziChiesa di S.Angeloa NiloChiesa di S.Annaa CapuanaChiesa di S.Anna deiLombardiRestauro della facciatae dei dieci altariSomma urgenza: restaurodel monumento marmoreodel cardinale Rinaldo BrancaccioSomma urgenza <strong>per</strong> infiltrazionidi acqua piovana nella Cappelladei SS.Francesco e LudovicoSomma urgenza: disinfestazionestalli lignei del coroChiesa di S.Francesco Somma urgenza: distacco intonacidi Paolae danni ad elementi lapideiChiesa di S.Giacomodegli SpagnoliChiesa di S.Giovannia CarbonaraChiesa di S.GregorioArmenoChiesa di S.Mariadei MiracoliChiesa di S.Maria delSoccorso all'ArenellaChiesa di S.Maria diCostantinopoliComplesso di S.Caterinaa FormielloComplessodi S.ChiaraORD Napoli DuomoORDNapoliMonasterodi S.Mariadi GerusalemmeORD Napoli Orto BotanicoRestauro della tombadi Don Pedro di ToledoSomma urgenza: restaurotre dipinti ad olio su tavolaSomma urgenza alla sagrestiae locali annessi; Completamentorestauro del campanileCompletamento di una sommaurgenza: restaurodi sette dipintiSomma urgenza: restauroconservativo di affreschie stucchi della voltaSomma urgenza: lavori ad unagrata di un coretto ligneoSomma urgenza: realizzazionedi co<strong>per</strong>tura provvisoriaSomma urgenza <strong>per</strong>l'eliminazione dell'infiltrazioneproveniente dal tetto(ala della badessa)Somma ugenza: caduta lastradella facciataSomma urgenza: puntellamento eim<strong>per</strong>meabilizzazione della voltaSomma urgenza: restauroe risanamento delle metopedella serra monumentale€ 429.439,60€ 23.000,00€ 21.432,26€ 25.000,00€ 22.750,00€ 25.000,00€ 20.400,00€ 222.264,92€ 50.000,00€ 21.000,00€ 23.000,00€ 23.100,00€ 23.498,93€ 21.375,88€ 18.095,13€ 22.750,00101


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciORDORDORDORDORDORDORDORDNapoliNapoliPiano diSorrentoPozzuoliSant'AnastasiaStrianoTorre AnnunziataTorre delGrecoReal Boscodi CapodimonteUniversità Federico II- Centro Musei delleScienze NaturaliMonastero SuoreAgostinianeChiesa diS.Vincenzo FerrerSantuario dellaMadonna dell'ArcoChiesa di S.GiovanniBattistaChiesa di S.MicheleArcangeloComplessodi S.Maria delleGrazie-Conventodegli ZoccolantiManutenzione praterie;Manutenzione ordinaria estraordinaria Palazzina Colletta;Restauro architettura del verdeSomma urgenza:revisione co<strong>per</strong>ture<strong>per</strong> infiltrazioni di acquaSomma urgenza al refettorio eagli ambienti laterali al parlatorioSomma urgenza: completamentolavori di restauroCompletamentoe rifacimento tettiSomma urgenza: restauro arredilignei della sagrestiaSomma urgenza: im<strong>per</strong>meabilizzazionedelle co<strong>per</strong>tureSomma urgenza: restauro di duepareti affrescate di pittore ignotodel XVII sec. raffiguranti Storiedi S.Francesco€ 691.200,00€ 22.750,00€ 20.750,00€ 25.000,00€ 200.000,00€ 25.000,00€ 21.432,23€ 25.000,00ORDTufinoChiesa di S.Mariadi LoretoSomma urgenza: altare di S.Mariadi Loreto-restauro pala di altaree affresco€ 23.756,24ORDVicoEquenseChiesa di S.MarcoEvangelista - LocalitàSeianoSomma urgenza: consolidamentoe restauro cupola e tamburodella lanterna€ 13.200,00TOTALE FONDI ORDINARI € 2.815.631,76sponsor Napoli Palazzo RealeSomma urgenza: prospettoprincipale-restauro delle statue inmarmo; Teatrino di Corte: restaurodegli apparati decorativi diinteresse storico-artistico e degliarredi; Manutenzione ordinariae straordinaria; Manutenzionestraordinaria giardini storici€ 2.150.000,00IMPORTO COMPLESSIVO € 6.217.305,50Attività di tutela e restauroIl territorio di competenza è suddiviso in specifiche aree che fanno capo al Funzionariodi zona, (architetto, storico dell’arte o ingegnere), nominato responsabile del procedimentodi ogni progetto o atto trasmesso alla Soprintendenza dalle pubbliche amministrazionio dai privati. Qualora debba essere rilasciata un’autorizzazione (in caso di <strong>beni</strong>sottoposti a tutela ai sensi della Parte Seconda del Codice dei <strong>beni</strong> Culturali) o debbaesaminarsi la legittimità dei provvedimenti paesaggistici, rilasciati in Campania dalleamministrazioni comunali, il funzionario responsabile del procedimento istruisce la praticae la sottopone al parere della Commissione. Il parere definitivo viene sottoposto alSoprintendente <strong>per</strong> la ratifica finale e <strong>per</strong> la firma del provvedimento definitivo. Il funzionarioresponsabile del procedimento partecipa alle conferenze di servizi di competenzadella Soprintendenza. I funzionari tecnici curano anche la progettazione e ladirezione dei lavori dei restauri, finanziati dal Ministero o dalla Regione con fondi dellaComunità Europea, del patrimonio architettonico, storico, artistico, di proprietà demanialee degli enti ecclesiastici. Svolgono le funzioni di Responsabile unico del procedimentonei lavori di restauro, di coordinatore <strong>per</strong> la sicurezza in fase di progettazione edi esecuzione delle o<strong>per</strong>e, di collaudatori in corso d’o<strong>per</strong>a <strong>per</strong> lavori diretti da altro funzionarioo da altro ufficio del Ministero.102


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici<strong>Ufficio</strong> Monitoraggio ContenziosoNel biennio 2007/2008, ha analizzato, valutato e controdedottocirca 50 ricorsi amministrativi presentati dinanzi alla giurisdizioneordinaria ed amministrativa. Si è avuta altresì la possibilitàdi esaminare circa 100 tra ordinanze e sentenze emesse dallesezioni del Tar Campania. La maggior parte dei ricorsi amministrativisono tesi a censurare la mancata applicazione della L.241/90 ed in particolare gli articoli 3, 7, 8 e 10bis. Altro motivo ricorrenteè il presunto straripamento, da parte della Soprintendenza,del potere di controllo che spesso non si ferma al soloriscontro di legittimità, ma affronta anche il problema di merito.ResponsabileAnna Lisa ManganelliTel. 081 5808404annalisa.manganelli@<strong>beni</strong>culturali.it<strong>Ufficio</strong> ambienteL’attività di Tutela Paesaggistica svolta nell’anno 2008 ha riguardato3.950 procedimenti ai sensi del Decreto legislativo n° 42/04; 595 autorizzazioni sono state annullate ex art. 159 del citatoDecreto legislativo riguardanti 19 interventi pubblici e 576 interventiprivati; 79 procedimenti si sono conclusi in via surrogatoriaex art. 159 di cui 65 autorizzati.La Soprintendenza nel 2008 ha continuato a svolgere iniziative<strong>per</strong> lo sviluppo della tutela, conservazione e gestione del patrimoniopaesaggistico nell’ambito della provincia di Napoli, hapartecipato a molte conferenze di servizio, relative essenzialmentead o<strong>per</strong>e pubbliche, e a diversi tavoli di lavoro <strong>per</strong> la redazionedei Piani sull’abusivismo edilizio del Comune di Napolie dei Comuni della provincia.Riguardo al condono edilizio, nell’esercizio del proprio poterequesta Soprintendenza ha verificato la procedura seguita dalComune e valutato l’incidenza dell’o<strong>per</strong>a da condonare rispettoall’ambiente circostante.L’ormai decennale es<strong>per</strong>ienza nella materia e l’adesione all’evoluzionegiurisdizionale ha fatto in modo che i funzionaritecnici e amministrativi, nell’esercizio delle proprie funzioni,hanno tenuto in considerazione anche i pronunciamenti delTAR in merito al contenzioso in materia paesaggistica.Il Protocollo d’Intesa, stipulato in data 25/7/2001 tra la RegioneCampania e quest’<strong>Ufficio</strong>, <strong>per</strong> la valutazione della compatibilitàpaesaggistica degli abusi edilizi in aree vincolate ha comportatoun’accelerazione delle procedure, non sanando quelle o<strong>per</strong>e cherappresentano un intralcio insu<strong>per</strong>abile al paesaggio.<strong>Ufficio</strong> VincoliLa denuncia degli atti di trasferimento della proprietà comportale comunicazioni agli Enti pubblici territoriali <strong>per</strong> le prerogativedi cui all’art.62 del D.Lgs 42/2004. Si segnalano all’Autorità Giudiziariale violazioni in atti giuridici <strong>per</strong> l’inosservanza delle condizionie/o delle modalità prescritte dalla legge.Vengono curatele istruttorie finalizzate all’emanazione delle dichiarazioni dell’interessestorico-artistico, comprese le verifiche relative agliimmobili pubblici.Tale attività comporta l’attivazione delle notificheai proprietari, nonché la trascrizione del provvedimentonei Registri della Conservatoria finalizzata alla pubblicità versoterzi. Per le procedure di dismissione del patrimonio immobiliarepubblico l’<strong>Ufficio</strong> esamina le richieste di autorizzazionepreventiva all’alienazione con contestuale valutazione delleprescrizioni da imporre. La situazione vincolistica è oggetto dicertificazione, anche <strong>per</strong> finalità giudiziarie.ResponsabileGiuseppe AlderisioTel. 081 5808372ResponsabileGiuseppe PalladinoTel. 081 5808312giuseppe.palladino@<strong>beni</strong>culturali.it103


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciResponsabilePaolo Mascilli MiglioriniTel. 081 5808226paolo.mascillimigliorini@<strong>beni</strong>culturali.itResponsabilePatrizia Di MaggioTel. 081 5808206patrizia.dimaggio@<strong>beni</strong>culturali.itResponsabileSalvatore BarlettaTel. 081 5808403sbarletta@arti.<strong>beni</strong>culturali.itResponsabileErmanno BellucciTel. 081 5808421ermanno.bellucci@<strong>beni</strong>culturali.itResponsabileAnnalisa PorzioTel. 081 5808320aporzio@arti.<strong>beni</strong>culturali.itinfo@daipalazzorealenapoli.itwww.daipalazzorealenapoli.it<strong>Ufficio</strong> Catalogo dei <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong> di Napoli e Provinciapossiede n. 7.000 schede<strong>Ufficio</strong> Catalogo dei <strong>beni</strong> storico artistici possiede 2.000 schededi cui 1400 relative ai <strong>beni</strong> dell’appartamento storico di PalazzoReale - consultabili sul server di ARTPAST - e altre 1000 schedein formato cartaceo e informatizzato riguardanti i depositi.Sezione Informatica e nuove tecnologie cura l’aggiornamentotecnologico e la gestione della rete LAN a cablaggio strutturatoa servizio degli uffici di Palazzo Reale, nonché le esigenze di informatizzazionedei singoli settori, sia amministrativi che tecnici.Con l’<strong>Ufficio</strong> promozione e comunicazione cura la gestionee l’aggiornamento del sito web istituzionale.<strong>Ufficio</strong> Servizi aggiuntivi cura i rapporti con il concessionariodei servizi di biglietteria e bookshop monitorando le attività ela rendicontazione, anche al fine di elaborare le statistiche relativeai visitatori dell’Appartamento storico del Palazzo Reale.Laboratorio Fotografico conserva e cataloga la documentazionefotografica prodotta dalla Soprintendenza relativa ai <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>e al paesaggio di Napoli e provincia, a partire dallafine del 1800. Possiede n. 300.000 negativi, n. 5.000 diapositive,n. 5.000 lastre fotograficheServizi educativi - Sala DAIIl Servizio educativo e la sala Dai di Palazzo Reale di Napoli:cosa, come e <strong>per</strong>ché.Una piccola struttura, nell’ambito delle diramazioni del Centro<strong>per</strong> i Servizi Educativi del Museo e del territorio del Mibac, destinataa mediare il senso del patrimonio culturale pubblicocontenuto nell’antica Reggia di Napoli. Non solo cura i rapporticon le scuole e con gli o<strong>per</strong>atori esterni dell’assistenza didattica(Servizio aggiuntivo), ma elabora progetti specifici e propone attivitàdidattiche dirette.Gli anni 2007-2008 sono stati segnati dalla realizzazione di unprogetto “<strong>per</strong> comunicare il museo alle <strong>per</strong>sone con disabilità,”attraverso un servizio stabile e l’allestimento di una sala didatticachiamata “DAI” nella quale è possibile fare es<strong>per</strong>ienza facilitanti<strong>per</strong> conoscere i contenuti d’arte e di storia del PalazzoReale. La sala, realizzata da un’equipe multidisciplinare comprendenteanche una neuropsichiatra, oltre un’insegnante, unarchitetto e uno storico dell’arte della Soprintendenza, è animatada <strong>per</strong>sonale specificamente formato, che accoglie gliutenti disabili, e in generale i visitatori del Palazzo Reale, illustrandoi modellini le o<strong>per</strong>e e le attrezzature predisposte.Nei 10 mesi di a<strong>per</strong>tura del 2007 la Sala Dai ha accolto 2.855 visitatori;nell’anno successivo, circa 10.000 unità, di cui quasi il 10%composto da utenti con disabilità, con un incremento del 41,29%.Dal marzo 2007 al giugno 2009 sono stati accolti 15.861 visitatori,tra i quali 1.390 disabili,con un incremento,da un anno all’altro,del 50% del pubblico,ad indicare la capacità di attrarre e aprire progressivamenteanche a questo tipo di utenza le porte del museo.Manifestazioni specifiche:nel 2008 Un anno Dai con a<strong>per</strong>ture alleassociazioni delle <strong>per</strong>sone Down,nel 2009 in occasione dell’XI Set-104


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologicitimana della Cultura è stato realizzato L’itinerario sui materiali dell’arte: Primavera odorecolore: sono stati i momenti laboratoriali più significativi della sala, che si è dimostrata utileanche <strong>per</strong> il pubblico multietnico e i gruppi scolastici con necessità di sostegno.Oltre alle iniziative inserite nel calendario degli eventi 2007 – 2008, nel corso del 2008,a Gennaio è stata stipulata una Convenzione con l’Università degli <strong>Studi</strong> Suor Orsola Benincasadi Napoli Laboratorio SAAD (Servizio d’Ateneo <strong>per</strong> le Attività di studenti con Disabilità),<strong>per</strong> la collaborazione nelle attività realizzate nell’ambito del Progetto Sala DAIed approfondimento delle tematiche relative all’accessibilità dei <strong>beni</strong> culturali; a Maggioc’è stata la partecipazione al Progetto AD Arte, promosso dall’Associazione Makè in collaborazionecon l’Unità di valutazione Alzheimer dell’A.O.R.N. A. Cardarelli di Napoli conlo scopo di aprire l’arte a nuove possibilità di fruizione e sollecitare i pazienti con malattiadi Alzheimer offrendo loro stimoli che ne possano migliorare il benessere psicologicoe sollecitare le capacità cognitive; a Giugno il Progetto Foresteria: creazione di un itinerariocon leggende di sala e visite guidate degli o<strong>per</strong>atori del Servizio educativo al Palazzodella Prefettura, antica foresteria borbonica (in collaborazione con la Segreteria delPrefetto di Napoli); la partecipazione al convegno Vederci chiaro: barriere visive, ipovisionee diritti di cittadinanza organizzato dal CESVOT – Centro Servizi Volontariato Toscana aFirenze; a Settembre - Proiezione dei video prodotti nell’ambito del progetto “La Scuolaadotta una festa 2008”; a Ottobre – illustrazione ai docenti della Escola de Vila di San Paolodel Brasile, della Sala Dai e della postazione Cassio, inseriti dal Centro <strong>per</strong> i Servizi Educatividel Museo e del Territorio in un <strong>per</strong>corso di “buone pratiche” da mostrare, <strong>per</strong> l’eccellenzadei contenuti e delle strategie intraprese, come esempio italiano di inclusionepedagogica, indirizzata al recu<strong>per</strong>o del disagio sociale e della disabilità fisica e psicocognitiva;a Novembre – partecipazione ai seminari organizzati dall’ENS (Ente Nazionale <strong>per</strong>la protezione e l’assistenza dei Sordi) con due lezioni sul tema “La storia di Napoli”.105


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciResponsabilePatrizia NicolettiTel. 081 5808328pnicoletti@arti.<strong>beni</strong>culturali.itPROMOZIONE E COMUNICAZIONE. CALENDARIODELLE INIZIATIVE PROMOSSE DALLA SOPRINTENDENZAAnno 2007AttivitàPresentazione libro I Beni Culturali. Testimonianza materiale diciviltà di Roberto Cecchi, 19 gennaio. Napoli, Palazzo Reale;Mostra Mobili <strong>per</strong> tutti. Il mobile <strong>per</strong> la casa popolare 1900 –1950, 23 febbraio - 9 marzo. Napoli, Palazzo Reale;Mostra Napoli 1986-2006. Ennio Finzi e Gino Morandis. Rincontrodi due generazioni dello spazialismo, 3 - 31 marzo. Napoli, PalazzoReale, Appartamento Storico – Ambulacro;Iniziativa regionale La festa dell’arte, 3 - 4 marzo- Napoli cantieri di restauro a<strong>per</strong>ti al pubblico: Museo del TeatroS. Carlo; Appartamento storico del Palazzo Reale: il giardinopensile con la ricostruzione del ponte ottocentesco; PalazzoReale, la facciata su Via Acton; Complesso religioso di SantaMaria di Gerusalemme;- Presentazione nuovo servizio e sito web dedicato www.daipalazzorealenapoli.it;DAI: spazio di accoglienza e didattica <strong>per</strong> comunicare il museoai diversamente abili a cura del Servizio educativo, 3 marzo.Napoli, Palazzo Reale;A<strong>per</strong>tura Sala DAI, <strong>per</strong> la comunicazione del museo alle <strong>per</strong>sonecon disabilità. La Sala è fornita di sussidi didattici, qualimodellini plastici, copie di statue e materiali originali da toccare,un cartoon, ed un video sul Palazzo Reale con traduzionenel LIS (Lingua Italiana dei Segni), guide in Braille ed un computercon ingranditore <strong>per</strong> ipovedenti e software di sintesi vocale<strong>per</strong> ciechi. I video sono disponibili in inglese e francese; leschede semplificate in italiano e inglese.Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei BeniCulturali e Ambientali 14^ edizione, 22-25 marzo Ferrara- Restauro del complesso borbonico del Lago Fusaro: banchinaborbonica e lecceta, Bacoli (NA), Grotta di S. Biagio, Castellammaredi Stabia (NA);- La ricostruzione da trenta frammenti di una tela di FerdinandoSanfelice, Chiesa di Santa Chiara, Nola;- Il recu<strong>per</strong>o della Pala d’Altare con la Madonna e Santi e i Misteridel Rosario, Chiesa del SS. Rosario, Ottaviano (NA);- Guglia di S. Domenico; Castel Capuano; Chiostro di San GregorioArmeno; Parco letterario Virgiliano a Mergellina; OrtoBotanico dell’Università degli <strong>Studi</strong> Napoli Federico II; Parco diCapodimonte; Chiesa S.Maria della Sapienza; Monastero di S.Chiara, Restauro del Chiostro maiolicato, Napoli;Proiezione Marzo Donna 2007, 27 - 29 marzo, Chiesa dell’Incoronata,Napoli;Mostra Turchia 7.000 anni di storia, 27 aprile - 31 maggio PalazzoReale, Appartamento Storico, Napoli;Mostra C’era una volta di Antonio Nocera, 3 - 30 maggio, PalazzoReale, Appartamento Storico Napoli;106


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciMostra Qui. del dicibile [o<strong>per</strong>e di Ariel Soulé, Simon Toparovsky], 10 maggio - 20 giugno,Chiesa dell’Incoronata, Napoli.IX Settimana della Cultura, 12-20 maggio- Mostra Toccabile. Visite tattili al museo di Palazzo reale a cura del Servizio educativo;- Convegno Il bene etnoantropologico e la sua tutela;Presentazione del progetto La Scuola adotta una festa a cura del Servizio educativoPalazzo Reale, Napoli;- Convegno S. Lorenzo Maggiore: il restauro delle tabernae, Napoli;- Visite guidate e presentazione opuscolo Restauri della Chiesa S. Maria di Donnalbina,Napoli;- Visite guidate e presentazione restauri a Napoli: visita ai Saloni restaurati di Castel Capuano;Restauro delle Sale Pompeiane della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III diNapoli;- Visite guidate e presentazione restauri a Somma Vesuviana: Chiesa di Santa Maria Maggiore,Real Chiesa di San Domenico, Complesso monumentale di Santa Maria del Pozzo;Conferenza Materdei, Materdei. Storia di una guglia, una scultura e una piazza, 28 maggio,Castelnuovo, Cappella Palatina Napoli;Tavola rotonda Difese e sviluppo urbanistico di Napoli in età vicereale, 6 giugno, PalazzoReale, Napoli;Proiezione <strong>per</strong> utenti disabili Estate a Palazzo Reale Sale Pompeiane: itinerario di completaaccessibilità visite guidate a cura del Servizio educativo, 7 agosto al 23 settembre,Palazzo Reale Sala DAI, Napoli;Mostra Luci di Piedigrotta. Editoria e Pittori, 6 - 23 settembre, Palazzo Reale, Napoli;Giornate Europee del Patrimonio, 28-30 settembre- Mostra Annali dell’architettura e delle città, Palazzo Reale, Napoli- Mostra Nuova e antica acquisizione <strong>per</strong> Palazzo Reale di Napoli: il busto di porcellana dellaDuchessa di Berry a cura del Servizio educativo, Sale Pompeiane - Palazzo Reale, Napoli;- Performance Isabella Pers. ECHO, 22 novembre, Palazzo Reale, Napoli;Giornata Internazionale dei diritti delle <strong>per</strong>sone con disabilità, 3 dicembre- Visite guidate e proiezione cinematografica Dedicato alle <strong>per</strong>sone sorde Ritratti in posa(Progetto DAI) Proiezione del film Nel paese dei sordi di N.Filibert a cura del Servizioeducativo, Palazzo Reale, Napoli;Nuove a<strong>per</strong>ture Inaugurazione del Museo Diocesano Sorrentino Stabiese – MUDISS,14 dicembre, Museo Diocesano Castellammare di Stabia (NA);Anno 2008Festa di S. Valentino, 14 febbraio- Visite a tema: “Sacro e profano: l’amore raccontato attraverso i miti di Amore e Psiche edi Orfeo ed Euridice e la storia biblica di Rachele e Giacobbe”, Palazzo Reale, Salotto dellaRegina, Salone d’Ercole, Napoli;Mostra Europa Presente - identità, differenza, relazione, 16 febbraio- 8 marzo, Chiesa diSanta Maria Incoronata, Napoli;Visita-spettacolo <strong>per</strong> le scuole e le famiglie, Ballo a corte, una favola “reale”, 18 febbraio– 4 aprile, Palazzo Reale, Napoli;107


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciFesta della donna 8 marzo- Visite a tema La donna nell’arte: la donna in Palazzo Reale, Palazzo Reale, Napoli;Percorsi guidati Ci vediamo al museo - sfogliare… il palazzo <strong>per</strong> scoprire la storia, 22-24marzo Palazzo Reale, Napoli;Percorsi musicali La città in-cantata, il duo della sibilla, 22-24 marzo, Palazzo Reale, Napoli;X Settimana della Cultura 25 - 31 marzo- Visite guidate Alla sco<strong>per</strong>ta dei Giardini Pensili di Palazzo Reale e del ponte di collegamentocon il piano Nobile. Visita al cantiere di restauro;- Visita-spettacolo <strong>per</strong> le scuole e le famiglie Ballo a corte, una favola “reale”;- A<strong>per</strong>tura straordinaria Napoli, Anteprima Sant’Agostino degli Scalz;- Presentazione restauri Marigliano (NA), Arciconfraternita di Santa Maria di CostantinopoliMadonna con il Bambino, scultura lignea (sec. XVIII); Ottaviano (NA), Chiesa diSan Michele San Felice Vescovo scultura lignea (sec. XVI);- Conferenza e visita di cantiere Storie di restauro: “Il Fauno fatto a pezzi e ciò che restadegli affreschi di S. Giuseppe alle Gradelle” Didattica delle attività delle Soprintendenza,con visite al laboratorio. Evento tradotto in LIS, a cura del Servizio educativo, PalazzoReale, Napoli.Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali2 - 5 aprile 15^ edizione, Ferrara;- Oratorio di Santa Maria del Suffragio in Santa Maria d’Ajello, Sollevamento e consolidamentostrutturale della volta della navata, Afragola;- Chiesa di S. Gregorio Magno, Crispano;- Chiesa S. Maria delle Grazie: intervento di consolidamento strutturale, Gragnano;- Castello Aragonese, Chiesa di Santa Maria della Libera, Ischia;- Il restauro paesaggistico del compendio F.A.I. nella Baia di Ieranto, Massa Lubrense;- Restauro della Torre del Beverello in Castel Nuovo, Napoli;- Chiesa di S. Aniello a Caponapoli. Progetto di restauro e sistemazione;- Basilica di San Paolo Maggiore, Sacrestia: Francesco Solimena, Caduta di Simon Mago,affresco, 1690;- Chiesa di S. Gregorio Armeno Luca Giordano e bottega, affreschi della cupola, del tamburoe dei peducci;- Basilica di San Domenico Maggiore, Cappellone del Crocifisso Monumenti sepolcralie cappelle, marmi;- Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi;- Chiesa dell’Ascensione a Chiaia, Luca Giordano, San Michele sconfigge gli angeli ribelli;- Affreschi della volta della ex Biblioteca dei Gesuiti Antonio e Giovanni Sarnelli Trionfodella chiesa sulle eresie- Somma Vesuviana Cripta di Santa Maria del Pozzo Affreschi dell’ipogeo.Nuove acquisizioni e visite guidate Itinerario guidato alla sco<strong>per</strong>ta della Sala del Tronodell’ Appartamento Storico 1-4 maggio, Napoli, Palazzo Reale;Ria<strong>per</strong>tura della Chiesa di Santa Maria di Monteoliveto, 2 maggio, Napoli;Convegni, visite guidate e concerto Ars topiaria - salone <strong>per</strong> il restauro e la conservazionedei giardini e dei parchi storici 23-24 maggio Napoli, Tomba di Virgilio;Convegno manifestazione conclusiva del progetto “la scuola adotta una festa” a cura delServizio educativo 28 maggio Napoli, Palazzo Reale;108


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciVisite guidate al Palazzo Reale nell’ambito di Napoli Teatro Festival8-15 giugno Napoli, Palazzo Reale;Mostra Oreste Casalini. Animae 15 giugno-20 luglio Napoli, PalazzoReale;Convegno e proiezioni cinematografiche Le varietà dialettalicome <strong>beni</strong> culturali immateriali. Cinema e ricerca linguistica7-8 luglio Napoli, Palazzo Reale;Festa Europea della Musica- La musica a Palazzo. Storia e immagini;- Around Scarlatti, 21 giugno Napoli, Palazzo Reale;Giornate europee del patrimonio 2008, 26-28 settembre- Presentazione lavori di restauro e a<strong>per</strong>tura straordinariaChiesa di Santa Maria di Monteoliveto, Napoli- Presentazione lavori di restauro Il restauro delle arti minori inPalazzo Reale: guida alla sco<strong>per</strong>ta di piccoli capolavori- Presentazione video La scuola adotta una festa: tre scuole diNapoli documentano i culti della Madonna dell’Arco, SantaMaria Francesca dei Quartieri Spagnoli e Sant’Antonio Abate acura del Servizio educativo- Itinerario di completa accessibilità Visite animate all’Appartamentoal pianterreno di Ferdinando II: dentro Pompei immaginariaa cura del Servizio educativoMostra Gianni Braghieri. Architetture <strong>per</strong> la Città 8 - 24 novembreNapoli, Chiesa di Santa Maria Incoronata;Mostra rassarch rassegnarchitettura 2008 biennale di architetturaterritoriale 15–16 novembre Castellammare di Stabia (NA);Mostra Annali dell’Architettura e delle città - Napoli 2008 17 novembre- 14 dicembre Napoli, Palazzo Reale;Mostra Giallo Napoli 5 dicembre - 12 gennaio 2009 Napoli, PalazzoReale.Giornata internazionale <strong>per</strong> i diritti delle <strong>per</strong>sone con disabilitàConvegno, “Un anno DAI. Statistiche, bilancio e prospettive”3 dicembre Napoli, Palazzo Reale;Proiezioni cinematografiche “A proposito di sentimenti”6-27 dicembre, Napoli, Palazzo Reale;Concerti Note d’inverno 8 e 23 dicembre Napoli, Palazzo Reale;Mostra La Soyuz atterra a Napoli 23 dicembre-11 gennaio Napoli,Palazzo Reale;Mostra Salvino Campos. Oscar Niemeyer. Architettura, Città ePaesaggio, 15 dicembre - 15 gennaio, Palazzo Reale, Napoli;Mostra Le macchine di Leonardo, 20 dicembre- 2 marzo 2008.III Sezione TecnicaL’attività d’ufficio risulta molto intensa e prevede azioni tesealla conservazione e alla rivalutazione delle aree di competenza.A tal fine svolge mansioni quali Progettazione e Direzione deiLavori dei restauri conservativi, sopralluoghi di verifica nei cantieridi restauro architettonico e pittorico, manutenzione delResponsabileTommaso RussoTel. 081 5808390trusso@arti.<strong>beni</strong>culturali.it109


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologiciverde storico, analisi di pratiche ambientali e paesaggistiche, catalogazione e archiviazionedei progetti di diversi siti d’interesse culturale. Offre inoltre la massima disponibilitàe a<strong>per</strong>tura nel rapporto con terzi e con un pubblico di tutte le età, ravvisabilenell’organizzazione di eventi culturali oltre che nella realizzazione di un totale connubiotra paesaggio e cultura.L’interesse cade soprattutto sul Teatro di San Carlo di Napoli e sull’Herculanense Museumdi Portici, che <strong>per</strong> l’eterogeneità dei loro luoghi suscitano l’attenzione di un pubblicovariegato.Herculanense MuseumI lavori sono stati finanziati dalla regione Campania nell’ambito del P.O.R Campania2000/2006. L’intervento ha previsto l’esecuzione di o<strong>per</strong>e di restauro architettonico, artisticoe la realizzazione di impianti tecnologici nelle aree del piano nobile che si affaccianoprevalentemente sul bosco inferiore. La realizzazione del Museo ha compreso l’allestimentodello stesso, arredi fissi e mobili, pannelli espositivi, corpi illuminanti, calchi,plastici e tecnologie multimediali con le apparecchiature multimediali.Le scelte progettuali relative sia all’apparato artistico che alle o<strong>per</strong>e architettoniche hannotenuto conto di alcuni criteri d’intervento:- <strong>per</strong> le su<strong>per</strong>fici decorate si è proceduto alla conservazione e alla restituzione di una vesteunitaria degli apparati resa più semplice dall’esistenza della decorazione nella quasi totalitàdegli ambienti;- l’esecuzione di opportuni saggi ha determinato la scelta definitiva dell’intervento; <strong>per</strong> lepavimentazioni il progetto ha previsto la sostituzione con un cotto artigianale più idoneoal valore monumentale degli ambienti, previa sistemazione di impianto di condizionamentoe trattamento della su<strong>per</strong>ficie delle piastrelle in cotto a macchie e a granapiuttosto irregolare;- <strong>per</strong> gli infissi sono stati eseguiti numerosi saggi e poi eseguito il restauro <strong>per</strong> riportarein vista l’originale su<strong>per</strong>ficie dipinta.Il Teatro di San CarloLavori di restauro e ristrutturazione architettonica ed impiantistica <strong>per</strong> incrementare laproduzione teatrale del I lotto (luglio 2008-gennaio 2009). Per procedere alla realizzazionedel programma degli interventi necessari <strong>per</strong> il rilancio del Teatro di San Carlo, il23 febbraio 2008 è stato stipulato un accordo tra la Regione Campania ed il Teatro SanCarlo che ha previsto l’erogazione a valere sui fondi del bilancio regionale delle sommenecessarie <strong>per</strong> finanziare la progettazione e l’esecuzione delle o<strong>per</strong>e. Il completamentodei lavori è previsto entro il 2010, <strong>per</strong> poter programmare le iniziative finalizzate alla celebrazionedel 150° anniversario dell’Unità d’Italia.Il criterio di progetto utilizzato è stato quello di mantenere le modifiche architettonicheall’interno del volume esistente senza alterarne il volume esterno. Tra gli interventi diadeguamento degli spazi interni hanno avuto maggiore consistenza: la realizzazionedel “ridotto” (uno spazio di 300 metri quadri) sotto la Platea; la trasformazione dellasala scenografia sopra laplatea, la demolizione e ricostruzionedegli spazisopra la ex-falegnameriadestinati ad essere lanuova sala prove orchestra.Nella sala teatrale è statoeseguito un attento restauroconservativo siasulle decorazioni dei palchi,compreso palco reale, siasulla tela del Cammarano esugli apparati illuminanti;la sala è stata inoltre climatizzatae l’acustica èstata controllata pedissequamente.Portici Reggia, Herculanense Museum110


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciATTIVITÀ CULTURALIInaugurazione del Museo del Teatro di San Carlo di Napoli 2 luglio2008 e dell’Herculanense Museum di Portici 16 maggio2009;Mostra “Alla sco<strong>per</strong>ta di un protagonista” luglio 2008 Napoli,Museo del Teatro del San Carlo;Luci da una grotta, dicembre 2008 Napoli, Parco della Tomba diVirgilio a Mergellina;A<strong>per</strong>ture straordinarie Napoli, Parco della Tomba di Virgilio aMergellina in occasione di Maggio dei monumenti, Settimanadella Cultura, Giornate europee, Festa di Piedigrotta (Tomba diVirgilio), Herculanense Museum (giovedì giugno/luglio 2009);Concerti Mozart 2009 e Mozart Box Giovani Portici (NA), Reggia;Proiezioni cinematografiche Film up art (Parco della Tomba diVirgilio a Mergellina, aprile 2009);Conferenze Restauro e Conservazione (Ferrara, marzo 2009);Presentazione libro del Herculanense Museum (Portici,maggio 2009);Inaugurazione evento Mozart box 2009 (Portici, giugno 2009).LUOGHI DI CULTURALa Direzione dell’Appartamento Storico, si occupa di tutte leproblematiche che afferiscono al servizio del <strong>per</strong>sonale di custodiae vigilanza e cura tutti i rapporti di rilevanza interna edesterna <strong>per</strong> l’attività museale. Organizza convegni, conferenzee mostre all’interno dell’Appartamento Storico. Cura i rapportiistituzionali con gli Enti Pubblici. <strong>Studi</strong>a e cura la sistemazionee l’allestimento delle collezioni e la rotazione delle o<strong>per</strong>e esposte,compreso l’ampliamento degli spazi espositivi. Cura i prestitidi o<strong>per</strong>e delle collezioni di Palazzo Reale. Progetta e dirigei lavori di restauro sui materiali storico - artistici delle collezionidi Palazzo Reale e sulle <strong>per</strong>tinenze decorative del complessomonumentale. Cura, d’intesa con l’ufficio preposto, i rapporticon la stampa relativi alle iniziative promosse. Progetta e curala realizzazione di pubblicazioni relative a <strong>beni</strong> storico artisticie ai restauri effettuati. Si occupa dell’applicazione della “Cartadei Servizi” dei musei italiani. Predispone gli atti amministrativi<strong>per</strong> le concessioni in uso a terzi in applicazione del CodiceBeni Culturali.Palazzo RealeLa splendida costruzione - reggia grandissima, ricca e maestosa,la dicono le targhe marmoree in facciata (1602) - fu innalzata apartire dal 1600 <strong>per</strong> una delle capitali più grandi e popolose dell’im<strong>per</strong>ospagnolo. Il palazzo, abitato prima dai Vicerè spagnoli(fino al 1707) e austriaci (fino al 1734), poi dai Borbone (fino al1860), infine dai Savoia (fino al 1946), è stato centro e immaginedel potere, nonché snodo delle vicende storiche di Napolie del Mezzogiorno <strong>per</strong> quasi quattro secoli.DirettoreGina Carla AscionePalazzo RealePiazza del Plebiscito, 180145 NapoliTel. 081 5808325Fax 081 403561info@palazzorealenapoli.it111


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciIl progetto di un nuovo Palazzo Reale <strong>per</strong> Napoli fu affidato dalViceré Fernando Ruiz de Castro, conte di Lemos, all’architettoDomenico Fontana (1543-1607), tra i più famosi architetti deltempo, disegnatore della Roma di Sisto V.L’originario corpo quadrato fu ampliato un secolo dopo con il“Braccio Nuovo” voluto da Carlo di Borbone, un corpo a “L” innestatoalle spalle della Cappella Palatina e proteso verso il CastelNuovo. Nell’ottocento, dopo un incendio (1837), FerdinandoII di Borbone (1838-58) comandò radicali lavori di sistemazionedel Palazzo. I restauri (1838-58) condotti dall’architetto GaetanoGenovese (1795-1860), ampliarono e regolarizzarono, senzastravolgerla, l’antica fabbrica, conferendole un’impronta architettonicaunitaria e coerente dominata da esigenze di simmetriae impostata sulla riproposizione dei ritmi del Fontana. Inquegl’anni venne ridecorata l’Ala delle Feste e nacque una nuovafacciata verso il mare solennizzata da un alto basamento di bugnatoe da una svelta torretta-belvedere centrale. Sul lato diPiazza Trieste e Trento, fu abbattuto il Palazzo Vecchio di donPedro di Toledo e impostata una nuova piccola facciata ad angolocon il Teatro S.Carlo.DirettoreGuido GulloVia Miano, 480100 NapoliTel. 081 7140080 - 5808278Fax 081 403561info@boscodicapodimonte.it112Napoli, Palazzo Reale - veduta aereaÈ interamente del Fontana la lunghissima facciata manierista (quasi170 m). Le arcate del pian terreno erano inizialmente tutte a<strong>per</strong>te.Nel 1754 - ad o<strong>per</strong>a del Vanvitelli - se ne dovettero chiudere otto<strong>per</strong> esigenze di stabilità strutturale. A fine Ottocento le corrispondentinicchie esterne furono occupate da gigantesche statuedi Re di Napoli,i primi delle rispettive dinastie (Ruggero di Normanno,Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò, Alfonso I d’Aragona,Carlo V d’Asburgo, Carlo III di Borbone, Gioacchino Murat, VittorioEmanuele II di Savoia).Al centro della facciata risaltano gli stemmireali e vicereali; sotto il balcone di parata è invece lo stemmadei Savoia. Le garitte sono dell’inizio del Settecento.Entrati nel palazzo si accede al Cortile d’Onore che conserva intattal’impronta architettonica fontaniana. Di fronte è una fontanacon la Fortuna, o<strong>per</strong>a di Giuseppe Canard del 1742.Real Bosco di CapodimonteEsteso su di una su<strong>per</strong>ficie di 134 ettari, è popolato da circa 400entità vegetali impiantate sull’area nel corso di due secoli.L’odierno aspetto del bosco è il prodotto di stratificazioni sovrappostesisull’ originario impianto settecentesco e testimonial’ evoluzione del gusto a Napoli, nell’ arte del “giardinaggio”.L’ antica “Delizia reale” di Capodimonte fu voluta da Carlo III di


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciNapoli, Real bosco di Capodimonte - veduta aereaBorbone,(1734), inizialmente solo <strong>per</strong> realizzare un bosco di cacciacon un casino di campagna. Perciò l’ impianto vegetale erapensato soprattutto in funzione dei diversi tipi di selvaggina etecniche venatorie: così aree a boscaglia, con leccio, castagno,carpino, olmo, o ad arbusti e fruttiferi, come vite, fico ed olivastro,si alternavano a ragnaie, a mortelle e a radure.Il primo progetto fu delineato verso la fine del 1735 quasi certamentedal Canevari; il famoso architetto scenografo Sanfelicerisulta impegnato alla realizzazione della chiesa di San Gennaroe della famosa“Real Fabbrica della Porcellana”(1743); a FerdinandoFuga, è dovuta la sistemazione del piazzale d’ ingresso,dei quattro viali principali e del viale di mezzo.Nell’ottocento la regia di tutte le o<strong>per</strong>e di giardinaggio fu affidataa due eminenti figure del’ Orto botanico di Napoli: GiovanniGussone, dal 1829 “Botanico di Casa Reale”, e FedericoDehnhardt, nel 1840 nominato“Direttore dei Giardini e Bosco diCapodimonte”. L’ antico Giardino Torre, ampiamente modificatonell’ Ottocento soprattutto nell’impianto vegetale, è l’unica testimonianzadelle aree produttive e dei giardini murati presentiin origine nel Bosco.Parco della tomba di Virgilio a PiedigrottaIl parco archeologico architettonico letterario è alle spalle dellachiesa di Santa Maria di Piedigrotta a Mergellina, ed è riccodi importanti testimonianze della storia dei Campi Flegrei e dell’anticaNeapolis. I luoghi erano di proprietà privata, poi gradualmentevennero acquisiti dallo Stato; intorno al 1930, <strong>per</strong> volontàdello studioso Enrico Cocchia, fu realizzato il parco secondoil suggestivo itinerario che oggi è possibile <strong>per</strong>correre. L’interventocomportò notevoli modifiche alla fisionomia del luogo, e in particolareai livelli che conducevano all’ingresso della Cyipta Neapolitana,il cui antico aspetto è ben documentato dai dipinti, incisionie acquerelli. Si attraversa il cancello e sul fondo del viale,in leggera salita, si trova l’edicola eretta nel 1668 <strong>per</strong> voleredel viceré Pietro d’Aragona. È costruita in lastre di pi<strong>per</strong>no:sul marmobianco su<strong>per</strong>iore vengono ricordati alcuni lavori di restauroeseguiti nella Crypta e si descrive poeticamente il paesaggio deiCampi Flegrei e il grande pregio dei suoi antichi impianti termali.L’altra epigrafe, composta dal medico Sebastiano Bartolo, autoredella Thermologia Aragonia, elenca i primi dodici balnea che s’incontravanodall’uscita della Cripta sino alla Solfatara, mettendonein risalto virtù e benefici curativi. Proseguendo, dopo la cur-DirettoreTommaso RussoSalita della grotta, 2080121 NapoliTel. 081 669390 - 5808390Fax 081 403561info@tombadivirgilio.it113


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologiciva, s’incontra sulla destra il mausoleo che dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi.Più avanti s’arriva alla suggestiva terrazza affacciata su Napoli, alle cui spalle vi èl’ingresso alla Crypta Neapolitana, che si apre come una fenditura nella collina di Posillipo.La galleria di collegamento con i Campi Flegrei, nota come Grotta di Posillipo o diPuozzoli, o ancora come Grotta di Virgilio, cavata lungo la “via Puteolana”, fu realizzatasecondo Strabone dall’architetto romano Lucio Cocceo Aucto, attivo nel 40-30 a.C.. Le profondetrasformazioni verificatesinel corso dei secoli, sia nel tunnelche nell’area circostante, hannodeterminato il forte abbassamentodel piano di calpestio e l’allargamentodello spazio prospiciente.Lungo le pareti laterali,poco dopo l’ingresso, si apronodue nicchie con affreschi acrivibilialla metà del XIV secolo. Nell’ItinerariumSyriacum Tetrarca ricordainfatti che un eremita ricavòall’uscita della grotta una piccolacappella, denominata di S. Mariadell’Idra.A seguito di studi scientifici di tipobotanico e dalla lettura criticadelle o<strong>per</strong>e di Virgilio, sono stateintrodotte nel parco piante ed essenzevirgiliane che hanno determinatola realizzazione del“parco storico – letterario”. Essonasce in collaborazione con ilprof. Francesco De Sanctis Rettoredell’Università degli <strong>Studi</strong> SuorOrsola Benincasa, il prof. Paolo DeLuca Direttore dell’Orto botanico. Napoli, Parco della tomba di Virgilio a Piedigrotta, ColombarioSEZIONE BENI STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICIL’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico relativo al territorio dellaprovincia di Napoli, che attualmente è parte integrante di questa Soprintendenza, èstata espletata, <strong>per</strong> circa un anno, da una neonata Soprintendenza di settore che avevacompetenza anche sul territorio della provincia di Caserta e della provincia di Benevento.La Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storico, Artistici ed Etnoantropologici, nata con D.M.18.06.2008 e soppressa con D.M. 20.07.2009, è stata diretta dal Soprintendente ad interimdott. Salvatore Abita, aveva la sede principale nel Palazzo Reale di Napoli e contavasu di un organico complessivo di 29 unità più 2 unità part-time <strong>per</strong> la organizzazione ditutti gli uffici istituzionalmente previsti <strong>per</strong> la gestione del comparto amministrativocontabile(protocollo, <strong>per</strong>sonale, ragioneria, contratti) e <strong>per</strong> la gestione degli uffici prepostialla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico (catalogo, restauro,prestiti, vincoli, furti ) distribuito su un territorio di 273 comuni.La sede di Napoli, con un organico di tre storici dell’arte, un capotecnico e tre assistentitecnici restauratori, due assistenti tecnici, due A.V.A. oltre ad avere competenza specificasulla tutela del patrimoni d’arte della Provincia di Napoli (costituito da 91 comuni),è stata la sede logistica e organizzativa degli uffici e delle attività intraprese dallanuova Soprintendenza.Tale <strong>per</strong>sonale, ancora non dotato di attrezzature e mezzi economici e dovendo prioritariamentecostruire tutta la complessa macchina burocratica richiesta <strong>per</strong> la creazionedi un apparato statale, ha comunque reso possibile l’avvio di tutte le attività di tutela evalorizzazione che ogni Soprintendenza è chiamata a svolgere sul proprio territorio.I settori propulsivi dell’attività di tutela e valorizzazione sono stati il catalogo e il re-114


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologicistauro, a cui si sono affiancate le attività del settore dei prestiti e dei vincoli.OrganizzazioneSoprintendente Salvatore AbitaStorici dell’Arte Giovanni Barrella, Franco Di Spirito, Angela SchiattarellaCapotecnico Giancarlo D’AmoraAssistenti tecnici restauratori Teresa Donadio, Giovanni Marzano, Angelo RomanoAssistenti tecnici Rosanna Ferraro, Stefano VurrusoA.V.A.: Cinzia Celentano, Silvano SacconeATTIVITÀ DI TUTELA E VALORIZZAZIONECatalogoIl catalogo, che dal 2008 conserva la schedatura cartacea ed informatizzata del solo patrimoniostorico-artistico ed etnoantropologico del territorio della provincia di Napoli,grazie al progetto ARTPAST, già precedentemente attuato, è stato agevolato nella consultazione<strong>per</strong>ché tutte le o<strong>per</strong>e schedate sono consultabili <strong>per</strong> via telematica effettuandola ricerca <strong>per</strong> autore, materia, collocazione, ecc.Nel corso dell’anno 2008-2009 si è reso necessario e prioritario il lavoro di ordinamentodi 21.089 schede di catalogo corredate da fotografie, contestualmente si è avviato ancheil riscontro con la più recente schedatura effettuata dagli uffici dei Beni Culturali delleDiocesi che insistono sul territorio della Provincia di Napoli, in attuazione del D.P.R. 4febbraio 2005 n. 78, al fine di conoscere in dettaglio e quantificare la consistenza patrimonialedel territorio di competenza, individuando quello già schedato e quello ancorada schedare.In questo senso è stato quindi subito avviato un importante progetto di schedatura delMuseo Correale di Terranova di Sorrento, sito ancora del tutto privo di catalogazione.E’ inoltre in corso un ulteriore progetto riguardante la catalogazione delle sculture ligneerestaurate nel corso degli anni nei territori di Napoli, Caserta e Benevento. L’iniziativasi inserisce nell’ambito del progetto nazionale REARTE il quale prevede lacreazione e stabilizzazione di una piattaforma digitale condivisa <strong>per</strong> la gestione dei cantierie degli archivi dei restauri.RestauroTutto il settore legato al restauro, rappresenta il comparto più importante dell’attivitàdi tutela ed è volto alla conservazione, recu<strong>per</strong>o e salvaguardia dei <strong>beni</strong> che qualificanoil patrimonio d’arte. La capillare conoscenza, verifica e controllo dello stato di conservazionedelle o<strong>per</strong>e rappresenta la base fondante <strong>per</strong> costituire una banca dati utili a dirigereuna efficace programmazione degli interventi conservativi finanziati dalMinistero dei Beni Culturali, da altri enti o istituzioni o da soggetti privati.L’impegno dell’<strong>Ufficio</strong> preposto a questo settore è stato:- l’acquisizione del curriculum delle ditte di restauro e l’accertamento dei requisiti diqualificazione previsti dalla normativa vigente;- la verifica dei progetti di restauro;- il rilascio delle autorizzazioni ad interventi conservativi;- la direzione scientiNell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2007 del Ministero<strong>per</strong> i Beni Culturali è stata redatta la seguente <strong>per</strong>izia <strong>per</strong> lavori da eseguirenel 2009Nell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2008/2009 del Ministero <strong>per</strong> iBeni Culturali sono state redatte le seguenti <strong>per</strong>izie <strong>per</strong> lavori da eseguire nel 2010:LOCALITA’ CHIESA/PALAZZO BENE IN RESTAURO ANNOCastellammare (NA)Cattedrale dell’AssuntaGiacinto Diano -Dipinto raff. Visitazione2008Capri (NA) Chiesa di Santo Stefano 2 consolles 2008115


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciCastellammare (NA)Chiesa di SantaCaterinaDipinto raff. Martirio diSanta Caterina2008Afragola (NA)Chiesa di Santa MariaD’AjelloDipinto su tavola raff.Madonna con bambinoSan Giovannino e figurefemminili2008AfragolaChiesa di S. Maria d’AjelloDip. Di D’Adamoraff. MadonnaAddolorata con santiin adorazione2008Cimitile (NA)Arc.ta del CrocifissoSculture lignee raff.Madonna del Carmeloe bambino2008Castellammare (NA)Procida (NA)Ischia (NA)Chiesa di SanVincenzo FerreriAbbazia di SanMichele ArcangeloCastello aragoneseCattedrale dell’AssuntaParta lignea dell’organo 20085 dipinti 2008Stucchi e affreschi 2008Gragnano (NA) Chiesa del Corpus Domini Cupola e catino 2008Sorrento Palazzo Montefusco Tele di due ambienti a volta 2008Somma Vesuviana(Na)Chiesa di S. MariaMaggioreTavola di AngiolilloArcuccioAcerra Cattedrale Coro ligneo200920072009Somma VesuvianaS. Maria MaggioreCollegiataDip. Madonnadelle Grazie con San Michelee S. Andrea Avellino2008Pompei Santuario Affreschi e stucchi 2009IschiaMugnanoSassodi RoccarainolaCastello aragoneseSan BiagioScultura ligneacrocifisso4 dipinti 1 scultura ligneaaffreschi di1 cappella laterale20092008San Silvestro Dip. Madonna e Santi 2009Gragnano Corpus Domini Dip. Annunciazione 2009SorrentoPalazzo ArcivescovileTavola Madonnadel Carmelo, S. Rocco,S. Gregorio Magno2009Nola Carcere mandamentale Affresco 2009116


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciSorrentoPalazzo ArcivescovileTav. Madonna con bambino,SS. Cosma e Damiano 2009SorrentoVico EquenseMassaquanoTorre AnnunziataPalazzo ArcivescovileDip. Madonnadella Grazie,SS. Pietro e Antonio2009S.Giovanni Battista Cassa lignea organo 2009Basilica Maria SS.della NeveDipinti muralicupola2009Anacapri Casina Rossa 4 tele sec. XX 2009CapriCastellammareSorrentoGragnanoCastellammareScanzanoSorrentoPrioraSorrentoPrioraCastellammareTorre del GrecoChiesa di S.StefanoArc.ta S.Maria della Pietà eS.CaterinaSantuario Madonna delCarmineCappella S.DomenicoCassa ligneadell’organo a canne2 statue lignee (S.Caterinae S.Giuseppe)20092009Teca busti reliquiario 2009Tela S. Domenicodi Guzman2009Chiesa SS. Salvatore Organo 2008Chiesa S.Attanasio Organo 2008Chiesadi S. AtanasioArc.ta S.Maria della Pietàe S.CaterinaChiesa Cuore di GesùDip.raff. Madonna del RosarioDipinto su tela“Ascensione”Dipinto su tela“Ritrovamento della Crocedi S.Elena”200920092009Boscotrecase Chiesa A.G.P. Crocifisso ligneo 2009Grumo Nevano Convento di Santa Caterina 3 dipinti su tela 2009Grumo NevanoPomigliano d’ArcoBasilica diSan TammaroParrocchia diSan Felice in Pincis1 dipinto su tavola e unacappella esternaScultura lignea raff.“Sant’Antonio”20092009Pomigliano d’ArcoParrocchia di San Felice inPincisStatua lignea raff. SanRocco2009Frattamaggiore Basilica di San Sossio Restauro organo 2009Sant’AnastasiaOttavianoNolaChiesa madre CollegiataS.M. La NovaChiesa di San Francesco diPaolaMuseo DiocesanoTavola raff. Madonna delRosarioScultura lignea raff. SanGennaroDip. Raff.“Crocifissionedi San Pietro”200920092009Nola Cattedrale Cero pasquale 2009Cimitile Chiesa del Carmine Croce penitenziale 2009117


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciNola Complesso monastico Dip. Raff.“Ultima cena” 2009CimitileChiesa dei morti1 dip. Raff.“Madonna eanime del purgatorio”2 dip. murali2009Ercolano Osservatorio Vesuviano Portale d’ingresso 2009CastellammareCattedrale dell’AssuntaBase processionale dellastatua di San Catello2009Piano di Sorrento Villa Massa Tem<strong>per</strong>e su carta 2009Piano di SorrentoS. GiuseppeVesuvianoBasilica di San MicheleSantuarioCassettonatoe tela prospetticaDip. raff.“Mosè conle tavole della legge”“Sansone e Dalila”20092009Procida Chiesa di S.Antonio Abate Restauro di 4 dipinti 2009Pozzuoli Chiesa della Consolazione Restauro altare maggiore 2009Nell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2007 del Ministero <strong>per</strong> i BeniCulturali è stata redatta la seguente <strong>per</strong>izia <strong>per</strong> lavori da eseguire nel 2009N° PERIZIA IMPORTO LOCALITA’ CHIESATIPOLOGIAD’INTERVENTOANNOPROGR.€ 82.511,00 GiuglianoChiesadell’Annunziata,cappelladella PaceDipintidel soffittoProg. Ord. A.F.2007 CAP5130Nell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2008/2009 del Ministero <strong>per</strong> iBeni Culturali sono state redatte le seguenti <strong>per</strong>izie <strong>per</strong> lavori da eseguire nel 2010:N° PERIZIA IMPORTO LOCALITA’ CHIESAN° 7 del1.07.2009€ 7.360,00Foriod’IschiaChiesa di SanFrancescoN° 8 del15.07.2009 € 45.000,00 Pozzuoli Basilica diSan GennaroN° 10 del17.08.2009TIPOLOGIAD’INTERVENTOCompletamentorestaurodip. di M. Pinoraff.“Immacolata”e restauro3 dipintiRestauroaffreschinavata centrale€ 50.000,00 Ischia Ponte CattedraleRestauro dipintie statue ligneeN° 11 del17.08.2009 € 40.000,00 Pozzuoli Duomo Restaurodi dipintiIMPORTO TOTALE € 142.360,00ANNOPROGR.Prog. Ord. A.F.2008 CAP.2065/1Prog. Ord. A.F.2009 CAP.2066/1Prog. Ord.2009 CAP.2066/1Prog. Ord.2009 CAP.2066/1118


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed EtnoantropologiciPrestitiIl settore si occupa della gestione ordinaria dei prestiti di o<strong>per</strong>e d’arte ad enti ed istituzionipubbliche e private che organizzano mostre ed eventi. Il fine principale dell’attivitàdi questo settore è di adottare tutte le necessarie cautele <strong>per</strong> garantire, durante il trasporto,la massima tutela dei <strong>beni</strong>, spesso delicatissimi, il cui stato conservativo potrebbeessere compromesso. Infatti risulta vincolante la preliminare o<strong>per</strong>azione diverifica, da parte dei restauratori sullo stato di conservazione delle o<strong>per</strong>e richieste, <strong>per</strong>il conclusivo parere e il rilascio delle necessarie autorizzazioni. Tutta la complessa burocraziache viene successivamente attivata (l’acquisizione delle stipule delle polizzeassicurative e il controllo sulle corrette o<strong>per</strong>azioni d’imballaggio e di trasporto) è comunquetesa, principalmente, alla salvaguardia del bene.A tutt’oggi sono state rilasciate autorizzazioni <strong>per</strong> le mostre di seguito elencate:Torre del GrecoPalazzo VallelongaNapoli - Istituto Suor OrsolaBenincasaNapoli - Villa PignatelliCaserta – Palazzo RealeRoma – Galleria Naz. di ArteAntica di Palazzo CorsiniNapoli – Museo DiocesanoNapoli – Museo DiocesanoNapoli – Palazzo Reale(Sala Dorica)Roma – Castel Sant’AngeloAversa (CE) – Museo Diocesano“Manifatture Siciliane in corallo”20 dicembre 2008 - 1 gennaio 2009“La città cantante”13 dicembre 2008 - 31 gennaio 2009“Mostra iconografica del Fusaro”23 novembre 2008 - 11 gennaio 2009“Alla corte di Luigi Vanvitelli”4 aprile - 7 settembre 2009“Christian Berentz. La natura mortaa Roma tra XVII e XVIII sec.”“Sulle orme di Saulo”Allestimento museo con prestito temporaneo dialcune o<strong>per</strong>e del territorio della diocesi di Napoli“La città cantante”24 giugno 2009 - 4 agosto 2009“Tesori ritrovati” 40° anniversario del Comandodei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale7 settembre 2009 - 30 gennaio 2010“Sulle orme di Saulo”VincoliNel settore dei vincoli sono state attivate diverse pratiche; attualmente sono in chiusuradue decreti di vincolo riguardanti un ciclo di affreschi del XIV secolo dell’ex Convento diSan Biagio di Nola e dei vasi in terracotta della Real Fabbrica del Granatello di Portici chearredano il giardino della Villa Signorini di Ercolano.ValorizzazioneL’intesa stabilita con le altre Soprintendenze di settore, le Diocesi, la Provincia di Napoli,enti e soggetti privati, ha reso possibile una serie di attività tese alla valorizzazione delpatrimonio storico ed artistico. Grazie a questa rete di relazioni è stato possibile promuoveree collaborare a diversi progetti di valorizzazione di alcune strutture musealipresenti sul territorio: collaborazione all’allestimento del Museo Diocesano di Pozzuoli,del Museo Diocesano della Cattedrale di Aversa e del Museo Archeologico di Nola. Perquest’ultimo museo tutti i restauratori della Soprintendenza sono stati impegnati alrestauro di otto dipinti, tra tele e affreschi, provenienti da chiese di Nola e destinati allanuova sezione storico-artistica in procinto di essere inaugurato.La Soprintendenza si è avvalsa anche della collaborazione di laureati in Storia dell’Arte119


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artisticied Etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli<strong>per</strong> le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologicidell Università agli <strong>Studi</strong> “Federico II” di Napoli e dell’Istituto Universitario “Suor OrsolaBenincasa” di Napoli i quali hanno svolto stage presso gli uffici lavorando su progettispecifici e collaborando alle attività sia interne che sul territorio. Una iniziativa moltointeressante, che li ha direttamente coinvolti, e che è in via di ultimazione è una pubblicazionesui restauri intrapresi ad Afragola nella chiesa di Santa Maria d’Ajello.Una particolare attenzione è stata riservata alla Reggia di Portici, un sito borbonico diprimaria importanza, recentemente restaurata e meritevole di progetti finalizzati allasua valorizzazione. Si prevedeva, nelle sale dell’Appartamento Reale non occupate dalMuseo Herculanense, l’esposizione di dipinti di soggetto paesaggistico appartenenti allaraccolta dell’Amministrazione Provinciale di Napoli ed una serie di eventi a caratteretemporaneo.120


SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICIE PAESAGGISTICI PER LE PROVINCEDI SALERNO E AVELLINOA seguito della riorganizzazione del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le AttivitàCulturali, prevista dal Decreto del Presidente della Repubblican.233/2007 e dal Decreto Ministeriale 28 febbraio2008, il 1° aprile 2008 è stata istituita la nuova Soprintendenza<strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le Province di Salernoe Avellino (già Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e<strong>per</strong> il Paesaggio, <strong>per</strong> il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico<strong>per</strong> le province di Salerno e Avellino).La nascita della Soprintendenza, il 22 settembre 1981, è legataall’emergenza creatasi dopo il disastroso terremoto del 1980 inCampania e, <strong>per</strong> questo motivo, inizialmente, si dedica alla ricostruzionee alla salvaguardia di tutto il Patrimonio Architettonicoe Storico - Artistico delle province di Salerno e Avellinodistrutto dal terremoto. Il primo Soprintendente è stato l’arch.Mario De Cunzo mentre l’attuale Soprintendente è l’arch. GiuseppeZampino.In attesa di essere trasferita presso Palazzo Ruggi d’Aragona,Via Tasso n. 46, la Soprintendenza è collocata nel Centro Storicodi Salerno in via Botteghelle n.11, Palazzo D’Avossa.Le sue sedi <strong>per</strong>iferiche sono:- l’ex Carcere Borbonico, Via Dalmazia, Avellino;- la Certosa di San Lorenzo, Viale Certosa, Padula (Sa).La sua struttura organizzativa è: Segreteria - Settore Amministrativo- Settore Informatico - Settore Promozione e AttivitàCulturali - Settore Tecnico <strong>per</strong> il Patrimonio architettonico e <strong>per</strong>il Paesaggio con sezioni territoriali - Sede museale Certosa diSan Lorenzo. La Soprintendenza collabora con tutti gli Enti Locali,Province, Regione e tutti gli Enti Ecclesiastici. Principalmenteaffianca tutti i Comuni delle province di Salerno eAvellino <strong>per</strong> la salvaguardia e tutela di tutto il territorio.Obiettivi e linee strategicheLa Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, nello svolgimentodella sua attività di tutela e valorizzazione del patrimonio architettonicoe paesaggistico, cura il raccordo e la coo<strong>per</strong>azionecon le Istituzioni locali. Sono numerosi, infatti, gli Enti Locali chehanno sottoscritto protocollid’intesa con l’Amministrazione<strong>per</strong> incentivarela qualità progettuale,anche utilizzandoconcorsi di idee e di progettazione<strong>per</strong> la riqualificazionedei paesaggi degradatie delle <strong>per</strong>iferieurbane.Molte Amministrazionilocali individuano nellaSoprintendenza il soggettoche può contribuiread innalzare il livello culturaledel territorio. Ad Veduta aerea della Certosa di San Lorenzo, SalernoSoprintendenteGiuseppe ZampinoReferente <strong>per</strong> il progettoStefania UgattiVia Botteghelle, 11Palazzo d’Avossa84100 SalernoTel. 089 2573111Fax 089 251727sbappsae-sa@<strong>beni</strong>culturali.itwww.ambientesa.<strong>beni</strong>culturali.itEx Carcere BorbonicoVia Dalmazia, 2283100 AvellinoTel. 0825 2791 - 279 - 206207sbap-sa.av.biblioteca@<strong>beni</strong>culturali.it121


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e Avellinoesempio la pubblicazione del volume Architettura e o<strong>per</strong>e d’arte nella Valle del Sarno 2006,finanziato dalla società Patto Territoriale dell’Agro Nocerino Sarnese, è stato un momento<strong>per</strong> riconoscersi nella cultura del territorio.Di particolare rilievo ed attualità sono stati i progetti di marketing territoriale, fra i qualiIpotesi <strong>per</strong> un progetto di promozione territoriale centrato sulla valorizzazione del patrimonioetnoantropologico, che ha coinvolto tutti i paesi dell’Alta Valle del Calore Irpinoe che ha come finalità:- la valorizzazione del vasto e ricco patrimonio etnoantropologico del territorio;- la raccolta, lo studio, la documentazione e l’archiviazione dei fenomeni etnoantropologiciancora presenti (feste, cerimonie, riti tradizionali, fonti orali, artigianato, architetturadelle abitazioni);- una serie di interventi di consolidamento e restauro di <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong> e storicoartistici,valorizzazione di realtà museali esistenti, realizzazione di nuove strutture musealie reintroduzione di poli culturali quali ad esempio il Centro <strong>per</strong> ladocumentazione delle tradizioni etnoantropologiche della Campania nel Convento diSan Francesco a Folloni a Montella, oppure l’Alta Scuola <strong>per</strong> il Restauro e l’Intaglio dellegno nel Convento di S.Domenico a Bagnoli Irpino.Sul piano della collaborazione istituzionale, espressamente sollecitata dal Codice deiBeni Culturali e Paesaggistici, va registrato anche il proficuo rapporto instaurato conl’Ente Provincia <strong>per</strong> la stesura condivisa del Piano Territoriale di Coordinamento provincialecui potrà essere attribuita la valenza di piano paesaggistico condiviso, anche alfine dell’auspicabile semplificazione amministrativa e della positiva conclusione delconcorso di progettazione del water-front del Comune di Casal Velino.L’attività della Soprintendenza, svolta sinergicamente con la Soprintendenza Archeologicaed il convinto supporto della Direzione Regionale, è stata prodromica all’emanazione,da parte della Regione Campania, della cosiddetta Legge <strong>per</strong> Velia. La leggeintroduce un vincolo di inedificabilità temporanea nell’area circostante gli scavi ed obbligai Comuni interessati alla redazione di un piano attuativo che ne promuova la riqualificazione.È stato sottoscritto, inoltre, un protocollo d’intesa con il Comune di Eboli <strong>per</strong> la riqualificazionedegli insediamenti abusivi della zona litoranea e con il Comune di Minori <strong>per</strong>il concorso di idee e/o di progettazione <strong>per</strong> la riqualificazione del water-front.La Soprintendenza ha firmato anche un protocollo d’intesa con la Fondazione Ravello econ l’Ente <strong>per</strong> il Turismo che ha consentito il realizzarsi di manifestazioni di qualità promossea villa Rufolo dalla Fondazione nell’ambito del Festival della Musica e di alcunemostre promosse dalla Soprintendenza, come gli Incontri internazionali del design insiemeall’Associazione <strong>per</strong> il Disegno Industriale (ADI).Come è noto, nel territorio di competenza della Soprintendenza BAP insistono due sitiiscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO: la Costiera Amalfitanaiscritta nel 1997 e il Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestume Velia e con la Certosa di Padula iscritta nel 1998. L’iscrizione nella lista dei due siti haportato, in seguito alla Seconda Conferenza Nazionale dei Siti UNESCO tenutasi a Paestumnel 2004, alla redazione dei Piani di Gestione strumento necessario <strong>per</strong> far sì chesi conservino le peculiarità che furono all’origine delle motivazioni <strong>per</strong> l’inserimentodei siti nella lista. Per l’individuazione delle linee guida di tali piani il <strong>MiBAC</strong> ha stanziatoalcune risorse e dopo una serie di consultazioni e seminari organizzati tra Roma e Salernosi è giunti alla definizione delle linee guida con il conseguimento di ottimi risultatida parte della Soprintendenza di Salerno. Per quanto attiene il sito CostieraAmalfitana la Soprintendenza, unitamente alla Comunità Montana della Penisola Amalfitana(CMPA), ha deciso, a seguito della stesura di un idoneo Protocollo d’intesa, di coinvolgereil Centro Europeo <strong>per</strong> i Beni Culturali di Ravello nella redazione del Piano diGestione del sito UNESCO Costiera Amalfitana. Il lavoro coordinato dalla Soprintendenzae dalla Comunità Montana ha dato dei buoni risultati <strong>per</strong> cui il Piano di Gestioneè risultato fra i primi dieci redatti a livello nazionale, stando ai resoconti diramati nelcorso della Terza Conferenza Nazionale dei Siti UNESCO, tenutasi a Torino fra il 20 e il22 maggio 2005.È stato istituito anche il forum siti UNESCO del Mezzogiorno, idea nata a margine della122


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e AvellinoChiostro grande della Certosa di San Lorenzo, Salernotre giorni di incontri, dibattiti e convegni svoltisi presso la Certosa di San Lorenzo in Padulain occasione dell’inaugurazione della sede dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio,organismo, unico in Italia, che si occupa di politiche ambientali e, più in particolare,dell’attuazione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio.Prima azione dell’Osservatorio, organismo promosso dalla Provincia di Salerno e daARCO LATINO (Associazione dell’Europa del Sud comprendente i territori di Spagna, Portogallo,Francia e Italia, che si affacciano sul Mediterraneo Occidentale), è stata l’istituzionedel forum dei siti UNESCO del Mezzogiorno. Il forum si pone l’obiettivo dicostituire una rete fra i 16 siti (14 materiali e due immateriali) ubicati nelle regioni meridionalid’Italia. La costituzione del forum ha portato alla sigla di un protocollo d’intesafra la Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, laSoprintendenza BAP di Salerno e Avellino e la Soprintendenza Archeologica di Salerno,Avellino e Benevento, la Provincia di Salerno e l’Ente Parco Nazionale del Cilento. L’obiettivodel forum è quello di affiancare le pubbliche amministrazioni o<strong>per</strong>anti nei siti UNE-SCO dell’Italia meridionale nell’accesso a fondi di finanziamento e alla redazioni diprogetti di valorizzazione.Da qualche anno a questa parte iSistemi Informativi GeograficiTerritoriali (GIS) applicazioni softwarededicate all’acquisizione,alla gestione, all’archiviazione dibanche dati nonché alla presentazionedi dati territoriali, costituisconoun mezzo attraverso ilquale si può monitorare conmaggiore efficacia e con miglioririsultati il territorio e un insiemedi attività dell’uomo: interventinel campo agricolo <strong>per</strong> adattare egestire il territorio, o<strong>per</strong>e di caratterearchitettonico (edifici ruralied agglomerati urbani in strettorapporto con il contesto ambientale), dati conoscitivi sugli avvenimenti storici (fenomenidi colonizzazione o di agricoltura storica, ecc.), caratteristiche costitutive della naturageologica, naturalistica e vegetazionale dei luoghi.La Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania sta coordinandoil lavoro di alcuni Istituti <strong>per</strong>iferici nella redazione di un GIS. Tale attività rientrafra i progetti finanziati con il Piano O<strong>per</strong>ativo Nazionale (P.O.N.) Sicurezza <strong>per</strong> lo Sviluppodel Mezzogiorno d’Italia, un progetto fortemente voluto dal Ministero degli Interniche coordina tutte le attività del P.O.N..Anche la Soprintendenza BAP è impegnata nella realizzazione del GIS che consente diraggruppare in un solo luogo tutte le banche dati allo stato separate nei vari settorio<strong>per</strong>ativi dell’Istituto.Per quanto riguarda le attività diconsolidamento, restauro e riqualificazioneambientale, la Soprintendenzaha avviato 117cantieri nel 2007 e 57 nel 2008.Di seguito sono riportati alcunidei progetti più significativi.L’appalto e la conseguente consegnadei lavori del progetto <strong>per</strong>il Polo Museale Diocesano, finanziatodalla Regione Campaniacon i fondi previsti <strong>per</strong> le areesottoutilizzate (FAS), ha inciso inmaniera particolarmente significativasulla valorizzazione delCorte esterna della Certosa di San Lorenzo, Salerno123


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e AvellinoForesteria NobileCentro Storico della città di Salerno in quanto collega e riunisce in un articolato itinerariodi visita (potenziando i servizi offerti al pubblico, attualmente inadeguati) ilDuomo, il Palazzo Vescovile, il Museo Diocesano, il Museo della Scuola Medica Salernitana,le chiese di San Pietro a Corte, di Santa Maria De Lama, del Monte dei Morti, diSanta Trofimena, di Sant’Andrea e di San Benedetto, i Giardini della Minerva, PalazzoFruscione e Palazzo Ruggi d’Aragona. Quest’ultimo, ancora in fase di restauro, sarà lanuova sede della Soprintendenza.Il recu<strong>per</strong>o della Certosa di San Lorenzo in Padula occupa senz’altro un posto di rilievo<strong>per</strong> i risultati ottenuti a seguito dell’intenso lavoro svolto, che ha richiesto non solo ilcontributo dei fondi ordinari del <strong>MiBAC</strong> ma anche notevoli risorse aggiuntive, come iFondi Investimento ed Occupazione (F.I.O.), i Fondi Europei di Sviluppo Regionale (F.E.S.R.)e il vigente programma di finanziamenti europei, il Programma O<strong>per</strong>ativo Regionale(P.O.R.) Campania 2000-2006.Con questo sommario excursus economicofinanziario,si è voluto evidenziare come lastoria di un restauro così vasto e particolareabbia significato cambiamenti anche radicalidi atteggiamento e prospettive nelmodo di condurre i lavori: si è partiti con ilclassico intervento volto al recu<strong>per</strong>o di unbene culturale – come si intendeva nonmolti anni fa – a volte non risolutivo e programmato<strong>per</strong> un ciclo di più annualità e siè giunti a dover trattare il bene culturalecome un’entità economica, alla quale applicarecriteri e procedure del tutto simili aqualunque altra attività economica.Facendo un parallelo storico in effetti laCertosa, con questa evoluzione del concettodi bene culturale, è ritornata ad essere considerataun po’ come nei secoli scorsiquando era un riferimento <strong>per</strong> il territorioed un orientamento determinante <strong>per</strong> losviluppo economico, politico, sociale all’internodel Vallo di Diano e non solo.L’impegno della Soprintendenza alla valorizzazionedei <strong>beni</strong> culturali presenti nel territoriodel Vallo di Diano è stato costante.L’iniziale attività di recu<strong>per</strong>o da prima concentratasul grande contenitore di arte e storia della Certosa di Padula si è successivamentediffusa su tutta l’area: il Convento della Pietà, la Chiesa di san Pietro e laCattedrale a Teggiano, la Basilica paleocristiana di San Giovanni in Fonte e la Chiesa diSan Nicola delle Donne a Padula e il complesso conventuale di Sant’Antonio a Polla.I lavori svolti in quest’ultimo restituiscono alla collettività un bene rinnovato negli spazie nel suo apparato decorativo così ricco di testimonianze storiche ed artistiche.Gli interventi,che hanno riguardato sostanzialmente la parte conventuale del complesso, sisono svolti grazie ad una sinergia di intenti e di o<strong>per</strong>atività che ha visto impegnati le SoprintendenzeBAP e BSAE di Salerno e Avellino, con un finanziamento conseguito nell’ambitodel P.O.R. Campania 2000-2006 – Progetto Integrato (P.I.) Grande AttrattoreCulturale Certosa di Padula, ed il Comune di Polla, con finanziamento nell’ambito dellerisorse Progetto Appennino Parco d’Europa (A.P.E.). Il Museo di Arte Sacra - allestito inalcuni ambienti recu<strong>per</strong>ati al piano terra, parte di un <strong>per</strong>corso espositivo che ha resoaccessibile e fruibile l’intero patrimonio di o<strong>per</strong>e d’arte conservato nel Convento - aggiungeun ulteriore tassello a quella rete di musei locali, la cui realizzazione ha vistoimpegnata la Soprintendenza fin dagli anni ’80. Attualmente si dovranno re<strong>per</strong>ire le risorseeconomiche necessarie <strong>per</strong> il pieno recu<strong>per</strong>o di tutto il complesso provvedendo alrestauro della Chiesa e di tutte le o<strong>per</strong>e in essa contenute. Per raggiungere questo obiettivosi dovrà rafforzare la stessa sinergia che si è messa in moto <strong>per</strong> i lavori già eseguiti:124


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e Avellinoun gioco di squadra che funzioni e che non manchi di dare i suoi frutti.Anche il complesso di Villa d’Ayala Valva e il Parco di proprietà del Sovrano Ordine Militaredi Malta è affidato in comodato alla Soprintendenza che sta realizzando un interventodi restauro con i fondi del P.O.R. Campania 2000-2006.L’unicità del complesso costituito dai Martyria delle Grotte di San Michele di Olevano sulTusciano, rappresenta <strong>per</strong> la Soprintendenza motivo di massima attenzione. Già dal1989, infatti, riuscì a coinvolgere le Università di Napoli e Salerno, la Soprintendenza Archeologica,il Comune di Olevano e a far convergere le varie competenze ed interessiverso un unico obiettivo: il recu<strong>per</strong>o integrale del sito.In occasione della Festa Artecard è stato a<strong>per</strong>to <strong>per</strong> la prima volta il cantiere del Castellodi Laviano, fatto realizzare dal Conte Guglielmo detto de Laviano nel <strong>per</strong>iodo normanno.L’intervento di conservazione e restauro del castello (finanziato con i fondi delP.O.R. Campania 2000-2006 – Valorizzazione dei Beni Culturali delle aree interne dellaregione Campania all’interno del P.I. Itinerario Culturale ANTICA VOLCEI) è stato progettatodalla Soprintendenza la quale dall’estate del 2004 ne dirige direttamente i lavori.Da quando sono iniziate le o<strong>per</strong>e di restauro il castello è ritornato ad essere una presenza<strong>per</strong> Laviano e <strong>per</strong> i territori limitrofi.Tali lavori, inoltre, sono serviti a far riscoprire,non solo alla collettività lavianese, questo monumento di notevole interesse artisticoarchitettonicoe di rilevante valore sociale ai fini della riappropriazione della memoriastorica e dell’identità culturale dei luoghi. Con il finanziamento assegnato con il P.O.R.2000-2006 non si è riusciti a completare il restauro del castello <strong>per</strong> questo sarebbe decisamenteimportante poter disporre di un ulteriore contributo con il P.O.R. Campania2007-2013.Il restauro del Borgo Castello di Calitri rappresenta una delle es<strong>per</strong>ienza più complesseed articolate affrontate dalla Soprintendenza che ha avuto inizio nel <strong>per</strong>iodo post-terremoto.Attualmente il progetto generale di completamento dei lavori prevede il restaurodei comparti edilizi, la sistemazione urbanistica e gli allestimenti espositividell’intera zona compresa tra via Castello, via Madonna delle Grazie e le Ripe. Negli ambientirestaurati troverà sede il Museo della ceramica, comprendente sezioni storiche eproduzioni artigianali attuali, e il Centro <strong>Studi</strong> Ceramiche con un proprio settore <strong>per</strong> ladocumentazione.Dai progetti su elencati emerge, dunque, che una delle più recenti linee strategiche <strong>per</strong>seguitedall’Amministrazione consiste nel re<strong>per</strong>ire risorse economiche al di fuori deifondi ordinari del <strong>MiBAC</strong>.ATTIVITÀ DI TUTELAL’attività di tutela svolta dal Settore <strong>per</strong> i Beni Architettonici ha il compito di garantirel’espletamento di tutte le procedure relative alle competenze assegnate alla Soprintendenzadalla parte seconda del D.Lgs 42/04.L’<strong>Ufficio</strong> di Coordinamento svolge le seguenti funzioni:- applicazione delle direttive emanate dal Ministero (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio);- applicazione delle direttive emanate dal Soprintendente;- collegamento con gli altri settori dell’Istituto;- diffusione di pareri, circolari, giurisprudenza ed evoluzioni normative riguardanti latutela dei Beni Architettonici anche in relazione all’applicazione delle Carte del Restauro,anche di concerto con l’<strong>Ufficio</strong> Contenzioso;- collegamento con l’<strong>Ufficio</strong> Catalogo della Soprintendenza e con l’<strong>Ufficio</strong> GIS al fine diassicurare la costruzione del Sistema Informativo Geografico Territoriale Regionale deiBeni Culturali;- predisposizione documenti <strong>per</strong> la partecipazione della Soprintendenza a Bandi <strong>per</strong>l’erogazione di finanziamenti, con particolare riguardo ai Fondi Strutturali Europei;- partecipazione alla stesura delle ipotesi di programmazione triennale della Soprintendenzain relazione ai fabbisogni di intervento dei singoli monumenti;- verifica dell’applicazione delle direttive emanate dal Capo d’Istituto relativamente al-125


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e Avellinol’approvazione di progetti di restauro di edifici monumentali;- organizzazione mostre, seminari ed attività in genere riguardante la tutela dei Beni Architettonici;- verifica della compatibilità dell’iscrizione delle imprese alle categorie di lavori inerentii Beni Culturali.La Commissione <strong>per</strong> i Beni Architettonici valuta interventi di particolare impatto suimonumenti. Essa è composta dai coordinatori e dai funzionari coinvolti nei pareri ed èpresieduta dal Soprintendente.Le Sezioni TerritorialiIl territorio di competenza è stato suddiviso in ambiti omogenei. La definizione di taliambiti dipende dalle caratteristiche intrinseche dei luoghi, dalle peculiarità storiche,morfologiche e paesistiche, nonché dalla organizzazione amministrativa del territorio.Ciascun ambito è gestito da una Sezione Territoriale, diretta da un funzionario architettoo ingegnere. Compito delle Sezioni Territoriali è quello di garantire la predisposizionedi tutti gli atti relativi ai compiti istituzionali dell’<strong>Ufficio</strong>, relativamente allagestione.Fatta salva la necessità di disporre diversamente, la figura del responsabile della sezioneterritoriale coincide, <strong>per</strong> l’espletamento di tutte le pratiche inerenti il territoriodella sezione, con quella del responsabile del procedimento.L’attività svolta dal Settore <strong>per</strong> il Paesaggio ha il compito di garantire l’espletamento ditutte le procedure relative alle competenze assegnate alla Soprintendenza dalla parteterza del Codice approvato con D.Lgs 42/04.L’<strong>Ufficio</strong> Coordinamento del settore cura:- il funzionamento della Commissione Generale consultiva; l’organizzazione dell’attivitàdella Segreteria del Settore;- di concerto con l’<strong>Ufficio</strong> Contenzioso, la diffusione di pareri, circolari, giurisprudenza edevoluzioni normative riguardanti la tutela del paesaggio;- il coordinamento delle attività inerenti la tutela del paesaggio svolte dalle singole sezioniterritoriali;- la predisposizione e l’aggiornamento dei modelli utilizzati <strong>per</strong> i provvedimenti inerentila parte terza del Codice;- la vigilanza e l’adozione di provvedimenti di natura straordinaria (imposizione nuovivincoli, ordini di sospensione dei lavori, programmi <strong>per</strong> la valorizzazione del paesaggio,in collaborazione con gli uffici competenti).La Segreteria del settore dipende organicamente dal coordinamento del Settore esvolge i seguenti compiti:- registrazione di tutte le pratiche attivate ai sensi della parte terza del codice approvatocon D.Lgs 42/04;- assistenza e supporto ai funzionari <strong>per</strong> l’istruttoria, ricerca delle pratiche e dei relativiprecedenti;- monitoraggio ed avviso ai funzionari competenti <strong>per</strong> territorio delle convocazioni delleconferenze dei servizi; archiviazione dei pareri resi in tale sede;- verbalizzazione delle sedute della Commissione Consultiva <strong>per</strong> il Paesaggio;- funzioni di“front office”, al fine della informazione al cittadino dello stato delle pratiche.<strong>Ufficio</strong> VincoliL’attività principale dell’<strong>Ufficio</strong> Vincoli è volta al riconoscimento dell’interesse culturaledegli immobili ai sensi degli artt.lO-12-13 del D.Leg.vo n. 42/2004.Le procedure amministrative messe in atto sono le seguenti:- predisposizione dell’istruttoria della pratica di vincolo - visure catastali e ipotecarie;- comunicazione agli aventi diritto dell’avvio del procedimento di vincolo;- trasmissione alla Direzione Regionale della documentazione utile all’emanazione delprovvedimento di vincolo.- notifica e trascrizione del decreto di vincolo;126


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e Avellino- predisposizione di eventuali aree di rispetto (vincolo indirettoart.45 D.Leg.vo 42/04);- attività istruttoria <strong>per</strong> il rilascio di certificazione e/o attestazionedi vincolo;- ricezione degli atti di passaggio di proprietà e comunicazioneagli Enti estremi degli atti di compravendita a titolo oneroso<strong>per</strong> l’eventuale esercizio del diritto di prelazione;- in caso di omessa o ritardata denuncia del passaggio di proprietà,si procederà alla relativa comunicazione di ipotesi direato alla procura della repubblica.L’<strong>Ufficio</strong> Vincoli ha come utenza: tutte le sezioni territoriali dellaSoprintendenza, l’<strong>Ufficio</strong> Contenzioso, l’<strong>Ufficio</strong> relazioni conil pubblico, privati cittadini, studenti, liberi professionisti (ingegneri,architetti, avvocati, <strong>Studi</strong> notarili), Enti ed Istituzioni (Comuni,Provincia, Regione, Uffici dell’amministrazione finanziaria,organi su<strong>per</strong>iori del Mi.B.A.C., magistratura e forze dell’ordine).ResponsabileGiovanni CapoTel. 089 2573241giovanni.capo@<strong>beni</strong>culturali.it<strong>Ufficio</strong> ContenziosoL’<strong>Ufficio</strong> Contenzioso cura principalmente le seguenti attività:- istruttoria delle pratiche di contenzioso;- consulenza giuridico-amministrativa ai diversi settori della Soprintendenzainerente alle varie procedure ed all’eventualeadozione di provvedimenti amministrativi;- difesa dei provvedimenti adottati in materia di tutela paesaggisticatramite costituzione dell’Avvocatura Distrettuale acui si inoltrano i relativi rapporti informativi;- valutazione di proposizioni all’Avvocatura Generale dello Statodi impugnativa di provvedimenti giudiziari sfavorevoli;- trattazione del contenzioso inerente al <strong>per</strong>sonale sia mediantecostituzione diretta in I grado, sia tramite costituzione dell’AvvocaturaDistrettuale, a cui si inoltrano i relativi rapportiinformativi;- deposito di atti difensivi presso le AA.GG. competenti e conseguentidiscussioni in udienza dei processi di I grado con rappresentazionediretta;- trattazione di contenziosi civili sia con tentativi di conciliazionebonaria, sia con rapporti informativi inviati all’AvvocaturaDistrettuale <strong>per</strong> il prosieguo del contenzioso in sedegiudiziale;- atti stragiudiziali di diffida e messa in mora;- relazioni alla Corte dei Conti.ResponsabileAnna LomonacoTel. 089 2573242anna.lomonaco@<strong>beni</strong>culturali.it<strong>Ufficio</strong> RagioneriaL’<strong>Ufficio</strong> Ragioneria svolge le seguenti attività:- gestione dei fondi ordinari e dei fondi speciali;verifica imputazionedegli impegni di spesa con i relativi finanziamenti daattuarsi in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico e l’ufficiocontratti;- liquidazione pratiche <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>, professionisti (controllodocumentazione tecnico-amministrativa); collaborazionenelle attività di monitoraggio alla Regione Campania;- comunicazione ai singoli professionisti delle indennità <strong>per</strong>cepitenell’anno corrente, dichiarazione IRAP;- liquidazione competenze accessorie al <strong>per</strong>sonale; predisposizionemod. 101 CUD;- comunicazione al Ministero del Tesoro reddito dipendentiResponsabileRosa VitolaTel. 089 2573237/238rosamaria.vitola@<strong>beni</strong>culturali.it127


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e AvellinoResponsabileMargherita D’AmatoTel. 089 2573235margherita.damato@<strong>beni</strong>culturali.itResponsabileMaria PascaTel. 089 2573228/256maria.pasca@<strong>beni</strong>culturali.itanno corrente (mod. Pre.);- o<strong>per</strong>azioni contabili inerenti la liquidazione di tutte le fornitureed i lavori a carattere <strong>per</strong>iodico; rimborso al <strong>per</strong>sonale, liquidazionemissioni;- richiesta di regolarità contributiva agli uffici competenti e all’EquitaliaPolis delle ditte che forniscono <strong>beni</strong> o servizi allaSoprintendenza;- tenuta dei registri contabili ufficiali della Soprintendenza(modd. 26 CG registro cassa);- gestione e tenuta mastro elettronico C.S. 2808, 5174, 2934, 3169e contabilità ordinaria;- o<strong>per</strong>azioni contabili inerenti la chiusura di contabilità (parifica,modd. 32 CG, modd. 62 CG);- elaborazione dati <strong>per</strong> la rivelazione semestrale dei costi,compilazioneschede <strong>per</strong> la trasmissione al Ministero del conto gestione;- rendiconto semestrale contabilità speciali e contabilità ordinaria,anagrafe prestazioni;- liquidazione pratiche in conto sospeso (in collaborazione conl’ufficio contenzioso);- adempimenti relativi alla concessione spazi demaniali (exlegge Ronchey);- monitoraggio spesa, controllo e inserimenti dati inerenti gliimpegni di spesa dei programmi fondi ordinari e fondi speciali(CED).SERVIZIArchivioLa Soprintendenza possiede un archivio dei documenti relativiall’organizzazione, al funzionamento dei propri servizi ed allapropria attività istituzionale.Per consultare gli archivi ed estrarre copia deve essere presentatauna domanda scritta ai sensi della legge 241/90.BibliotecaLa Biblioteca di Salerno è nata nel 1981 e, come tutte quelle nate<strong>per</strong> uso interno, la sua raccolta bibliografica è fortemente connotatada pubblicazioni relative al campo di attività della Soprintendenza.Nel caso specifico si tratta di volumi cheriguardano la storia dell’arte, l’architettura e il restauro conun’ampia sezione dedicata alla Campania.L’attuale patrimonio librario è frutto dei numerosi acquisti finanziatidal Ministero e dalle consistenti donazioni fatte daEnti.La consistenza libraria è di circa 7.300 volumi di cui 73 sono pubblicazioni<strong>per</strong>iodiche.La biblioteca è a<strong>per</strong>ta al pubblico.Settore Promozione e Attività CulturaliIl Settore svolge una capillare azione di comunicazione culturalee valorizzazione del territorio attraverso una rete di scuoledelle due province di competenza con cui stipula apposite convenzioni.Il progetto al quale fanno capo tali attività, denominato GeniusLoci, prevede la realizzazione di <strong>per</strong>corsi tematici concordati trale scuole, la Soprintendenza e l’Associazione Italia Nostra, con128


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e Avellinocui il Servizio educativo ha stipulato un protocollo d’intesa. DalSettore, in collaborazione con il Settore storico-artistico, attualmenteSoprintendenza BSAE, sono stati progettati e realizzatilaboratori didattici …Se faccio capisco, relativi allarealizzazione, conservazione e restauro delle o<strong>per</strong>e d’arte, chehanno grandissima attrattiva presso il pubblico scolastico edhanno come obiettivo quello di sensibilizzare gli alunni alla tuteladel nostro patrimonio culturali. I laboratori sono molto richiestidai docenti e dirigenti scolastici <strong>per</strong> la grande ricaduta intermini formativi e si sono dimostrati un significativo punto diforza dell’attività promozionale e didattica.Fanno parte del settore: il Servizio educativo e Didattica, l’<strong>Ufficio</strong>Promozione, l’<strong>Ufficio</strong> Comunicazione, il Museo didatticodella Scuola Medica Salernitana.Il Servizio educativo e Didattica, istituito nel 1998 ha il compitospecifico di realizzare progetti di promozione culturale <strong>per</strong> ladiffusione dell’Educazione al patrimonio.In base all’accordo quadro tra il Ministero della Pubblica Istruzionee il <strong>MiBAC</strong>, vengono stipulate convenzioni con le singolescuole <strong>per</strong> la programmazione di progetti didattici, da inserirenei Piani dell’offerta Formativa, relativi ai <strong>beni</strong> culturali.Il Servizio Educativo della Soprintendenza BAP di SA e AV ha avviatoda anni numerose attività destinate in maniera privilegiata,ma non esclusivamente, al pubblico scolastico.L’<strong>Ufficio</strong> Promozione realizza pubblicazioni, mostre, convegni esiti web <strong>per</strong> la promozione del territorio (www.longobardidelsud.<strong>beni</strong>culturali.it).Cura la promozione dei numerosi eventi organizzatisia dal <strong>MiBAC</strong>, come quelli relativi alla Festa di SanValentino, alla Festa della Donna, alla Settimana della Cultura ealle Giornate Europee del Patrimonio, che dalla Soprintendenzastessa, tra cui ricordiamo i più significativi: Fresco Bosco, OrtusArtis e la mostra L’Enigmi degli Avori Medioevali da Amalfi a Salerno.In convenzione con il Comune di Salerno e le associazioni culturaliGruppo Archeologico Salernitano, Erchem<strong>per</strong>to e Il CentroStorico cura il progetto Monumenti sempre a<strong>per</strong>ti <strong>per</strong>assicurare l’a<strong>per</strong>tura e la fruizione costante dei principali monumenticittadini di Salerno. Tutte le attività programmate erealizzate dal 2001 rientrano nel più ampio progetto di valorizzazionedel territorio Genius Loci e vengono divulgate attraversoil relativo sito web www.ingenioloci.<strong>beni</strong>culturali.it.L’<strong>Ufficio</strong> Comunicazione si occupa della redazione annuale delPiano di Comunicazione, della realizzazione di progetti di BenessereOrganizzativo rivolti al <strong>per</strong>sonale e destinati a migliorareil clima all’interno del contesto lavorativo, della redazionee dell’aggiornamento del sito web istituzionale e del sito dellaScuola Medica Salernitana.All’<strong>Ufficio</strong> Comunicazione ci si può rivolgere, inoltre, <strong>per</strong> avereinformazioni sulle attività dell’Amministrazione, relative amostre, eventi ed iniziative culturali, nonché sui procedimentiamministrativi, sul loro avvio, sull’iter delle pratiche e sugli ufficititolari delle stesse. I cittadini hanno la possibilità di inoltraredomanda <strong>per</strong> accedere agli atti e ai documenti amministrativiattraverso la visione e la riproduzione in copia di atti e documentimentre gli studenti possono essere autorizzati, con presentazioneResponsabileStefania UgattiTel. 089 2573245stefania.ugatti@<strong>beni</strong>culturali.it129


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e AvellinoResponsabileMichele FaiellaTel. 089 2573218michele.faiella@<strong>beni</strong>culturali.itResponsabileDario GalassoTel. 089 2573245dario.galasso@<strong>beni</strong>culturali.itscritta del professore, all’accesso ai documenti ed alla consultazioneo copia <strong>per</strong> una ricerca avente scopo di: tesi di laurea, diploma,pubblicazione, materiale didattico, altro.L’<strong>Ufficio</strong>, inoltre, raccoglie e predispone il materiale necessario<strong>per</strong> l’allestimento dello stand istituzionale del <strong>MiBAC</strong> presentea tutte le manifestazioni fieristiche della Pubblica Amministrazione,come Il Salone del Restauro di Ferrara, il FORUM PA eil COMPA.Al settore infine fa capo anche il Museo didattico della ScuolaMedica Salernitana, <strong>per</strong> il quale è stato progettato un nuovo allestimentomultimediale, rivolto anche al pubblico dei disabili.Il progetto si sta realizzando in collaborazione con il Dipartimentod’Informatica dell’Università degli <strong>Studi</strong> di Salerno edallo stato attuale è stata completata la progettazione espositiva,la selezione dei contenuti scientifici, che saranno presentatiin chiave virtuale e multimediale, e la progettazionedell’i<strong>per</strong>media mentre è in via di ultimazione il restauro dellaChiesa di San Gregorio VII, sede del Museo Didattico. Quest’ultimo,inoltre, è stato inserito nel progetto nazionale Cassio, curatodal <strong>MiBAC</strong>, che prevede l’installazione presso alcuni siti dipostazioni multimediali specificamente progettate <strong>per</strong> la formazionea distanza e l’accesso ai disabili.L’<strong>Ufficio</strong> Stampa cura l’informazione, la diffusione dei programmidelle iniziative della Soprintendenza e i rapporti con gliorgani dell’informazione.Effettua il monitoraggio dell’informazione sul territorio e predisponela rassegna stampa, con particolare riferimento agli argomentiche riguardano l’Amministrazione.Promuove iniziative d’informazione istituzionale, cura l’immaginedella Soprintendenza.<strong>Ufficio</strong> L. 241/90L’Unità organica 4 - Legge 241/90 Capo V è un settore della SoprintendenzaBAP che pone in essere tutti i provvedimenti occorrenti<strong>per</strong> garantire e agevolare l’esercizio del diritto di accessoagli atti amministrativi.A tal proposito ha predisposto un modello con poche voci semplicie chiare di facile compilazione da re<strong>per</strong>ire sia presso l’Unitàorganica stessa, sia on-line sul sito della Soprintendenza -www.ambientesa.<strong>beni</strong>culturali.it - (un’amministrazione è trasparentequando pubblica nel proprio sito tutti gli atti che dispongonosulla propria organizzazione e sulle proprie funzioni,obiettivi e procedimenti; quando assicura la totale accessibilitàdei dati relativi ai servizi da essa forniti, <strong>per</strong> consentirne la valutazione).Ha introdotto l’uso delle e-mail nei rapporti con l’utenza anche<strong>per</strong> razionalizzare la presenza della stessa negli uffici.<strong>Studi</strong> e ricerche sul Cilento: Il “palazzo baronale Ricci-De Dominicis”F.Iannuzzi, Marcello NaimoliAccordo di Collaborazione Scientifica CNR – SoprintendenzaIl Servizio di Ricerca e S<strong>per</strong>imentazione sull’Aree Protette(Se.R.S.A.P.), unità pilota del Consiglio Nazionale delle Ricerche130


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e Avellino(C.N.R.) <strong>per</strong> la pianificazione e la gestione del territorio all’interno dei <strong>per</strong>imetri delleAree Naturali Protette (Parchi Nazionali e Regionali in maniera particolare), nell’ambitodella sua attività di conservazione, sviluppo e gestione delle “aree protette”, ha avviatouna collaborazione con la Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Ambientali e Architettonici di Salernoe Avellino. Dopo un momento di confronto e riflessione <strong>per</strong> quanto riguarda l’organizzazionee la stesura degli atti del seminario internazionale Il sistema delle areeprotette regionali, il Parco dei Monti Picentini, tra i due enti è nata una nuova intesa finalizzataalla divulgazione di uno studio sul Palazzo Baronale Ricci-De Dominicis diAscea. Le ricerche e gli studi condotti sul Palazzo hanno costituito la premessa <strong>per</strong> la redazionedel Progetto definitivo di recu<strong>per</strong>o e restauro dell’edificio.131


Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e Paesaggistici <strong>per</strong> le provincedi Salerno e AvellinoELENCO PROGETTI REALIZZATII progetti re<strong>per</strong>toriati dall’<strong>Ufficio</strong> Tecnico relativi a Consolidamento e Restauro sonostati 117 nell’anno 2007 e 57 nell’anno 2008Tra i più importanti:PROGETTOCertosa di San Lorenzo - Padula (SA)Cenobio Basiliano -San Giovanni a Piro (SA)Palazzo Mainenti -Vallo della Lucania (SA)Grotte di San Michele -Olevano sul Tusciano (SA)Santuario FrancescanoSant’Antonio - Polla (SA)Palazzo Ruggi D’Aragona - SalernoInsula Diocesana - SalernoRiqualificazioneambientale epaesaggisticaConsolidamento eRestauroConsolidamento eRestauroConsolidamento eRestauroRestauro evalorizzazioneConsolidamento eRestauroRestauro evalorizzazionedel Polo MusealeCentro StoricoIMPORTOINVESTIMENTO€ 2.565.266,45€ 624.289,02FONTEFINANZ.PORCampania2000-2006PORCampania2000-2006€ 4.991.017,00 ARCUS€ 750.000,00€ 375.008,23€ 1.600.000,00PORCampania2000-2006PORCampania2000-2006ProvinciaSalerno€ 4.000.000,00 FASPalazzo Archivio di Stato - Salerno Restauro € 240.000,00 Fondi LottoChiesa di Sant’Andrea - Salerno Restauro € 646.169,83Villa d’Ayala - Valva (SA) Restauro villa e parco € 774.685,35Castello di Montella (AV) Restauro € 2.006.902,00Museo del Santuario diMontevergine - Mercogliano (AV)Ex Carcere Borbonico - AvellinoCastello e Borgo - Calitri (AV)Castello D’Aquino -GrottaminardaParco Archeologico -Conza della Campania (AV)Restauro eallestimentoCompletamentorestauro e recu<strong>per</strong>ofunzionaleConsolidamento eRestauroConsolidamento eRestauro€ 236.554,28€ 5.428.524,55€ 2.279.679,09€ 1.267.025,06Restauro € 774.685,35Castello – Laviano (AV) Restauro € 738.715,11Chiesa Santa Maria delle Grazie -Pietrastornina (AV)Restauro € 708.552,00IMPORTO COMPLESSIVO € 30.007.073,32<strong>MiBAC</strong>D.G. BAAEPORCampania2000-2006PORCampania2000-2006PORCampania2000-2006ProgrammaQuadro“Infrastrutture<strong>per</strong> i sistemiurbani”PORCampania2000-2006PORCampania2000-2006PORCampania2000-2006PORCampania2000-2006PORCampania2000-2006132


SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENIARCHEOLOGICI DI NAPOLI E POMPEIFloriana Miele, responsabile degli Uffici Catalogo - SIT e Sistemi InformativiAutomatizzati di NapoliLa Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli ePompei è stata costituita, in base al D.P.R. 233 del 26 novembre2007 ed al D.M. 129 del 18 giugno 2008, dalla unificazione dellaex Soprintendenza Archeologica di Pompei, competente <strong>per</strong> iComuni ed i siti antichi dell’area vesuviana, e della Soprintendenza<strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e Caserta, limitatamenteal territorio di Napoli e provincia. L’attuale struttura, dotata diautonomia amministrativa e finanziaria e guidata da un dirigentearcheologo monocratico affiancato da un Consiglio diAmministrazione, dipende gerarchicamente dalla Direzione Generale<strong>per</strong> i Beni Archeologici del Ministero.Il nuovo Istituto ha il compito di garantire la tutela, la conservazionee la valorizzazione del territorio ad esso affidato, esteso<strong>per</strong> 1.171 km, comprendente 92 comuni ed abitato da oltre3.000.000 di <strong>per</strong>sone residenti. In un’area così densamente popolata,notevolissimi sono i rischi <strong>per</strong> la conservazione dei siti edei monumenti archeologici <strong>per</strong> l’impatto con le attività antropichepiù o meno lecite, senza contare i concomitanti rischi vulcanici,sismici, idro-geologici ed ambientali tipici del contesto regionale.SoprintendenteMariarosaria SalvatoreReferente <strong>per</strong> il progettoMarco De GemmisLucia EmilioPiazza Museo, 1980135 NapoliTel. 081 4422111Fax 081 440013sba-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.sba-na.campania<strong>beni</strong>culturali.itPompeiVia Villa dei Misteri, 280045 Pompei (NA)Tel. 081 8575111Fax 081 8613183ssba-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.pompeiisites.orgQuesto territorio, <strong>per</strong> quanto concerne il mondo antico, rappresentauno tra i più ricchi di insediamenti umani, monumentie antichità di rilevante valore storico-archeologico, in alcuni casidi eccezionale pregio e di rinomanza mondiale. Nell’ambito diesso varie culture e popolazioni convissero e si succedettero neltempo, dalla preistoria all’età greco-romana, dalla tarda antichitàall’età medioevale.In tale contesto la Soprintendenza conduce un’intensa e complessaattività istituzionale attraverso un capillare sistema diuffici distribuiti sul territorio: a Napoli ed a Nola; a Capri e, <strong>per</strong>la Penisola Sorrentina, a Piano di Sorrento; <strong>per</strong> la zona flegreaad Ischia, Pozzuoli, Baia e Cuma; attorno al cratere vesuviano, aPompei, Ercolano, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata eBoscoreale. Essi provvedono al controllo delle aree, dei parchi edei singoli monumenti archeologici, collegati con antiquaria emusei locali, alcuni di antica istituzione, altri più recentementea<strong>per</strong>ti al pubblico o in corso di allestimento. Tra questi emergein ambito italiano ed europeo – <strong>per</strong> storicità, importanza, quantitàe pregio artistico delle collezioni – il Museo ArcheologicoNazionale di Napoli.Le attività istituzionali specificamente espletate dalla Soprintendenzasi articolano in compiti amministrativi della tutela;interventi tecnico-scientifici; attività scientifiche e di ricerca;ampliamento delle collezioni dei musei; attività culturali ededucative; valorizzazione del patrimonio storico-archeologicoe, d’intesa con la Regione Campania, di promozione culturale.Tra i compiti amministrativi della tutela sono compresi i rilascidi licenze, i <strong>per</strong>messi e le autorizzazioni preventivi ed obbliga-133


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e Pompeitori <strong>per</strong> progetti e lavori pubblici e privati nelle aree vincolate o di interesse archeologico;i pareri e le consulenze tecnico-scientifiche rivolti agli Enti locali concernenti regolamentie piani regolatori territoriali e comunali; localizzazione, vincolo e salvaguardiadelle aree, dei monumenti ed in generale del patrimonio archeologico immobile e mobiledello Stato, ovvero pubblico e privato affidato alla sua custodia e vigilanza.Relativamente, invece, alla sfera tecnico-scientifica gli interventi effettuati sono relativialla sorveglianza e conservazione dei siti, parchi e monumenti archeologici e degliistituti museali statali o pubblici, nonché del patrimonio bibliografico, archivistico e documentario,di sua competenza; le attività di ricognizione, le ricerche e gli scavi archeologiciprogrammati o di emergenza; il restauro, la conservazione ed il recu<strong>per</strong>o diaree, monumenti e singoli oggetti archeologici; l’immagazzinamento, l’ordinamento,l’inventariazione e la catalogazione dei re<strong>per</strong>ti archeologici di proprietà statale, pubblicaed eventualmente anche privata; la costituzione e l’aggiornamento di archivi cartacei,grafici, fotografici, di documenti, anche antichi di sua <strong>per</strong>tinenza; la creazione dispecifiche banche dati informatizzate <strong>per</strong> la consultazione di carattere scientifico e lagestione interna del patrimonio documentario ed archeologico.Rientrano tra le attività culturali ed educative l’organizzazione e l’allestimento di mostretemporanee e di manifestazioni di diversa rilevanza; le attività culturali e le iniziativedestinate ai residenti, ai visitatori e ai pubblici speciali; la redazione di sussidididattici e cataloghi; tutte le proposte di interesse della Scuola.L’Istituto si occupa, altresì, di sviluppare attività scientifiche e di ricerca riferite al settorespecialistico archeologico e culturale, condotte con strumenti tradizionali o con le nuovetecnologie: consulenze scientifiche ed i servizi <strong>per</strong> la diffusione e scambi di dati ed informazionidi contenuto culturale concernenti lo specifico campo di conoscenza, in collaborazionecon musei, organizzazioni culturali, università ed istituti accademici o diricerca in ambito nazionale ed internazionale, o rivolti a singoli ricercatori; la definizionee la realizzazione di progetti e programmi di carattere scientifico, mediante ricerchee scavi archeologici, cicli di conferenze, seminari, convegni, mostre emanifestazioni culturali; catalogazione, studi e pubblicazioni scientifiche inerenti siti,monumenti e re<strong>per</strong>ti antichi, o ricerche e scavi archeologici effettuati nell’ambito delterritorio di competenza.Infine, <strong>per</strong> quanto riguarda gli aspetti della gestione di aree e parchi archeologici e deimusei e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico di competenza, la Soprintendenzasvolge attività di allestimento <strong>per</strong> mostre temporanee ed esposizioni <strong>per</strong>manentidi collezioni e re<strong>per</strong>ti nel Museo Archeologico di Napoli e nelle altre sedimuseali già esistenti: il Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello Aragonese diBaia, il Museo Archeologico della Penisola Sorrentina, il Museo Archeologico di Pithecusae,il Museo Storico-Archeologico di Nola, l’Antiquarium di Boscoreale; o di prossimaa<strong>per</strong>tura, come ad Ercolano.Queste sedi espositive sono collegate ad aree, parchi e monumenti archeologici: nell’anticaNeapolis, l’agorà-forum al di sotto della chiesa di S. Lorenzo, le antiche thermaesotto la chiesa di S. Chiara e in Vico Carminiello ai Mannesi, le mura di fortificazionegreche in piazza Bellini, il teatro antico, il Pausilypon con la Villa di Vedio Pollione e la cosiddettaGrotta di Cocceio, ed il parco sommerso, le thermae di via Terracina; nei CampiFlegrei, il Parco delle thermae im<strong>per</strong>iali e quello archeologico sommerso di Baiae, il parcoarcheologico di Cuma, l’anfiteatro ed il Serapeo, il parco archeologico delle necropoli, lostadio di Puteolis ed i quartieri dell’abitato antico sotto il Rione Terra di Pozzuoli; il parcoarcheologico dell’antica Liternum a Giugliano; nell’entroterra e nell’area vesuviana, l’areaarcheologica preistorica di Nola e soprattutto gli Scavi di Pompei, di Ercolano, le VilleSan Marco ed Arianna a Stabiae, la Villa di Poppea ad Oplontis, la Villa Regina a Boscoreale;nella Penisola Sorrentina, la Villa di Asinio Pollione a Capo di Sorrento; a Capri, laGrotta Azzurra, Villa Iovis e Villa Damecuta.Da ultimo, la Soprintendenza si occupa anche della definizione e dell’esecuzione di specificiprogetti, in collaborazione con amministrazioni ed Enti locali, organizzazioni na-134


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e Pompeizionali ed internazionali, istituti accademici e di ricerca ed altri soggetti, <strong>per</strong> la consultazionescientifica, <strong>per</strong> i servizi di diffusione di informazioni a carattere culturale, rispondentialla crescente domanda da parte del pubblico ed ai differenti tipi di visitatorie utenti dei musei e delle aree archeologiche, nonché <strong>per</strong> la gestione interna e <strong>per</strong> la valorizzazioneesterna del patrimonio storico-archeologico, anche attraverso l’utilizzazionedelle nuove tecnologie e degli strumenti informatici, disponendo attualmente didue siti web istituzionali: http:www.pompeiisites.org; e http://sba-na.campania<strong>beni</strong>culturali.itall’interno del Circuito Informativo Regionale della Campaniahttp://www.campania<strong>beni</strong>culturali.it.La complessità e la varietà di queste attività istituzionali è svolta dal <strong>per</strong>sonale internoscientifico, tecnico, amministrativo e di vigilanza - in alcuni casi in collaborazione e conil supporto di <strong>per</strong>sonale esterno qualificato -, chiamato ad un notevole onere di lavoroordinario e straordinario <strong>per</strong> la tutela e lo sviluppo dell’eccezionale patrimonio archeologicoe culturale tutelato, a beneficio delle comunità locali e nell’interesse della collettivitànazionale ed internazionale, nel rispetto della legislazione di settore italiana edeuropea e secondo i fondamentali principi della Carta Costituzionale.Recenti allestimenti delle collezioni del Museo Archeologico di Napolidi Valeria Sampaolo, responsabile del Museo Archeologico Nazionale di NapoliA) Complessi statuari da ErcolanoA chiusura della Mostra “Ercolano. Tre secoli di sco<strong>per</strong>te” – nella quale sono stati espostii complessi statuari del Teatro e della Basilica, che attendono la collocazione definitivanella sezione dedicata alla vita pubblica delle città sepolte dal Vesuvio, quello dellaVilla dei Papiri e le statue e i rilievi di recente sco<strong>per</strong>ta nell’area adiacente quest’ultima– , il pubblico può nuovamente ammirare nell’Atrio del Museo le statue equestri deiBalbi, le grandi statue im<strong>per</strong>iali dalla Basilica e quelle di bronzo dal Teatro. Nelle Saledella Villa dei Papiri, restaurate all’inizio degli anni ’70 da E. De Felice e a fine giugno2009 sottoposte ad una rapida manutenzione, il ricco complesso di marmi e bronziviene proposto in una nuova esposizione <strong>per</strong> nuclei di rinvenimento, come evidenziatonella riproduzione della pianta di scavo di K. Weber che, collocata in più punti del <strong>per</strong>corso,costituisce il fil rouge <strong>per</strong> il visitatore. La semplicissima alternanza del bianco e delnero dei materiali antichi trova ulteriore esaltazione nella materia e nel colore delle basie delle vetrine, che contrastando nettamente con il rivestimento dei pavimenti offronouna più nitida lettura delle sculture.B) La Collezione degli affreschiIl 29 aprile 2009 è stata ria<strong>per</strong>ta, dopo circa dieci anni di chiusura nel corso dei quali sonostati eseguiti lavori strutturali all’edificio e di revisione dell’impianto di illuminazione,la Collezione della Pittura Pompeiana. I“quadri”, selezionati secondo un preciso progettoscientifico elaborato sin dal 2002, sono stati disposti negli stessi ambienti in cui si trovavanosin dall’allestimento degli anni ‘30, adeguati al nuovo criterio espositivo che haprivilegiato la ricostituzione dei contesti di provenienza. Si è inteso in questo modo fornireal visitatore la visione piùvicina possibile – sia pure inficiatadall’essere i materiali“parti”di pareti e non pareti intere– a quella che gli antichiavevano stando all’interno delleloro case, ricostruendo le sequenzedi quadri, collocando ivari frammenti nell’originariorapporto di relazione che avevanosulla parete, ricostruendol’unico ambiente del quale ilMuseo custodisce tre pareti ricomponibili,un tempo esposteVilla dei Papiri - Ercolano135


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e Pompeiseparatamente.La visita si apre con una sala dedicataalla tecnica della pitturaantica nella quale l’attenzioneè richiamata su particolaricome la sinopia, la linea dicontorno graffita, la battuta dicordoncino <strong>per</strong> tracciare lineeguida al disegno, o la esecuzionein scala diversa di unostesso soggetto, grazie all’usodi modelli. Segue la presentazionedella sco<strong>per</strong>ta delle pitturenel XVIII secolo a Pompeie Ercolano e del costituirsi dellacollezione attraverso l’espo-La Collezione degli affreschisizione, tra gli altri,del primo affrescorinvenuto e staccato da Pompei, del gruppo delle Figure volanti e dei Satiri funambolidalla Villa di Cicerone che influenzarono l’imagerie e l’artigianato neoclassico delle cortieuropee, dei pezzi che Carolina Murat scelse <strong>per</strong> il proprio salottino a Palazzo Reale,della famosissima “Venditrice di Amorini” o della scenografia di IV stile da Ercolano. Seguonopoi le sale ordinate in sequenza cronologica con le megalografie di Boscoreale,alludenti al primato della Macedonia sull’Asia, e le architetture con l’alto portale; quellecon i frammenti di tardo II stile da Pompei e da Portici, queste ultime fantastiche composizioniche fino ad ora non conoscono confronti. Il cubicolo rosso di Boscotrecase presentatutta l’eleganza delle pitture di età augustea con grandi vignette di immaginari paesaggi,mentre di fronte ad esso sono i quadri mitologici della Casa di Giasone. Ad una selezionedi altri notissimi pezzi di III stile seguono quadri tolti dai depositi come quello a“narrazione continua”del mito di Marsia, o quello con la Morte dei Niobidi. Le decorazionidella seconda metà del I secolo d.C. sono documentate dai complessi di“Due case di prestigio”:quella di Meleagro con, accanto ai quadri mitologici, gli stucchi policromi del tablino,e quella dei Dioscuri con le belle immagini di divinità dall’atrio, o il grande quadrocon Perseo e Andromeda. Una sala dedicata ai “Temi mitologici” accoglie anche i quadridella Casa del Poeta Tragico e quelli della Casa di Gavio Rufo.Dalla piccola Sala LXXV, riservata alle pitture da larario, si passa in quella dedicata a duetemi di “genere”: le nature morte e i paesaggi. Tra le prime sono presenti pezzi famosissimicome quelli distaccati dai praedia di Giulia Felice con la grande parete del tablino,e quelli dalla Casa dei Cervi di Ercolano con le composizioni di commestibili erecipienti di vetro o metallo prezioso.Tra i paesaggi spiccano alcune rappresentazioni diville marittime su moli animati da pescatori e statue, di edifici porticati con curati <strong>per</strong>istili,o le animate scene nilotiche con i pigmei <strong>per</strong> protagonisti. A destra si accede nellasala dei “Ritratti” e della “Pittura popolare”.Tra i primi il posto di maggiore visibilità è ovviamenteriservato al quadro di Terentius Neo e la moglie, mentre il medaglione dellacosì detta “Saffo” è tornato ad essere elemento accessorio e pendant di un “ritratto”maschile in una parete di IV stile con scomparti <strong>architettonici</strong> che affiancano un quadrocon Perseo e Andromeda. I frammenti del fregio con Scene di vita nel foro e la grandeveduta dell’Anfiteatro di Pompei nel quale è scoppiata la rissa tra Pompeiani e Nucerinisono i documenti della pittura popolare.L’ultima sala è interamente dedicata agli oltre 90 frammenti staccati nel ‘700 dalla Villa diArianna a Stabiae, associati <strong>per</strong> ambienti di provenienza, così che è possibile apprezzareanche i diversi metodi seguiti nel recu<strong>per</strong>o delle pitture:ad esempio accanto al grande pezzocon decorazione “a tappeto” di losanghe con figurine volanti e amorini, ci sono i “quadri”che mostrano quegli stessi soggetti privati delle cornici di collegamento e ridotti a campionariodi figurine decorative; o accanto al candelabro vegetale a fondo bianco con lunghirami a volute e figure umane in equilibrio, sono esposti i lunghi quadri di uccellini ritagliatida altri tratti della stessa parete. Chiudono infine l’esposizione, collocate su di una base girevolea leggio i quadretti con le raffinate figure, divenute emblema della pittura antica, diLeda, Diana, Medea e soprattutto di Flora, vista di spalle mentre sta cogliendo un fiore.136


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e PompeiC) Nuove sale della Collezione FarneseNel settembre 2009 si completerà la sistemazione delle Sale del piano terra dedicatealle sculture della Collezione Farnese, con l’a<strong>per</strong>tura di spazi già allestiti fino agli scorsianni ’90 (come ad esempio quelli c.d. dei Grandi Maestri) e chiusi in coincidenza con ilavori e la ria<strong>per</strong>tura delle sale prospicienti il lato settentrionale, restituite al pubblicodopo circa 30 anni. Si conclude così il lungo lavoro di filologica ricostituzione dei complessicosì come erano distribuiti nelle diverse residenze romane della grande famiglia,condotto dall’Istituto di Archeologia dell’Università Federico II.Le sale dedicate alle sculturedal Palazzo di Campo deiFiori, alle quali si accede direttamentedall’Atrio, siaprono con i magnificiframmenti <strong>architettonici</strong>dalla Domus Flavia del Palatino,che affiancano i plintie i pannelli del Tempio deldivo Adriano in Campo Marzio.Seguono nelle sale meridionalile sculture un tempoesposte nella Galleriadei Carracci, tra le quali spiccano,<strong>per</strong> l’uso di marmi colorati,l’Apollo in basanite, ilMeleagro in rosso antico el’Artemide Efesia in alabastro, accanto ai vari Ganimede, Antinoo, Eros, Dioniso e i Fauni.I Tirannicidi e i così detti Gladiatori evocano l’allestimento del Salone del Palazzo; seguonole Afroditi in atto di uscire dal bagno e il gruppo di Eros con delfino; e ancora Apolloe le Muse - da quella colossale del Teatro di Pompeo alla piccola Polimnia nella posadella così detta Piccola ercolanese, con Melpomene, Talia, più repliche di Euterpe e Calliope.Ai rilievi con Dioniso e Ikarios, con Eracle iniziato ai misteri eleusini, si accompagnanole sculture di animali realizzate in marmi di vario colore le cui venature tendonoa rendere la pelle delle fiere, mentre i Barbari inginocchiati di pavonazzetto segnano, comea Roma, il passaggio alle sculture degli Orti del Palatino. Anche il colore verde delle paretiintende evocare lo sfondo degli spazi a<strong>per</strong>ti nei quali erano collocate statue di divinità:da Giunone a Iside, da Asclepio ad Afrodite ai Satiri con l’uva, a busti e statue im<strong>per</strong>iali.Sono da tempo visitabili le Sale dedicate alle Terme di Caracalla con le sculturecolossali (Ercole, il gruppo del Toro, il Lare, Flora e Pomona etc.), alle sculture da Villa Madama(tra le quali Giove seduto, diverse Veneri, una Atena) e ai Ritratti im<strong>per</strong>iali con, tragli altri busti a dimensione al vero, quelli colossali di Cesare, Tiberio, Vespasiano, le statuedi Marco Aurelio e Lucio Vero e quella colossale di Alessandro Severo. Del tutto nuovo,anche <strong>per</strong> quanto riguarda l’illuminazione, è infine il gruppo delle Sale in cui sonoconfluite le sculture a suotempo esposte nella Villa dellaFarnesina. Tra esse la famosissimaVenere Callipige,l’Afrodite accovacciata, il Fanciullocon l’oca, e più avanti ilgruppo dell’Amazzone, il Gigantee il Guerriero morti e ilGalata ferito replica di un donariofatto eseguire da AttaloII di Pergamo. Alla Sala dedicataai Filosofi, con i ritrattidi Socrate, Antistene, Zenone,Metrodoro, cui si affiancanoquelli dei grandi tragiciEschilo, Sofocle ed Euri-La Collezione FarneseLa Collezione Farnese137


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e Pompeipide, dei poeti, e degli “Uomini illustri” con la ricca serie di ritratti di privati, segue a chiusurail gruppo dei sarcofagi con rilievi di ispirazione dionisiaca o con Mnemosyne, Apollo,Giove e due Muse.Si restituisce in tal modo alla visita la più grande collezione di scultura antica formatasi inetà rinascimentale e <strong>per</strong> gran parte rimasta intatta,che costituisce l’altro pilastro fondante– assieme alla collezione degli affreschi – del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.La mostra “Ercolano. Tre secoli di sco<strong>per</strong>te” e “L’ultima sco<strong>per</strong>ta di Ercolano”di Maria Paola Guidobaldi, responsabile dell’<strong>Ufficio</strong> Scavi di ErcolanoIl 15 Ottobre 2008 è stata inaugurata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra“Ercolano.Tresecoli di sco<strong>per</strong>te”. In questa mostra, che un consistente finanziamentodella Regione Campania ha reso possibile, sono state <strong>per</strong> la prima volta materialmentericongiunte nell’atrio monumentale del Museo quasi tutte le o<strong>per</strong>e della grande statuariarestituite dalla città; esse appartengono a stagioni diverse della plurisecolare storiadegli scavi ercolanesi, che ne hanno determinato il diverso destino quanto a luogodi conservazione e quindi anche di potenziale fruizione.La continuità interna alla propostaespositiva era costituita dalla rappresentazionedella figura umana,utilizzata <strong>per</strong> raffigurare divinitàed eroi del mito, <strong>per</strong>sonaggi delledinastie im<strong>per</strong>iali, cittadini illustrie più anonimi privati, anche se inmolti casi i raggruppamenti cosìscaturiti finivano fatalmente <strong>per</strong>coincidere con alcuni specifici contesti:il Teatro, la Villa dei Papiri, laBasilica Noniana, l’Augusteum (cd.Basilica). Il <strong>per</strong>corso si chiudeva alprimo piano con l’impressionanteNapoli, Museo Archeologico sala della Villa dei Papiri - Ercolanocalco degli scheletri dei fuggiaschiche nei Fornici sulla spiaggia avevanocercato rifugio nella nottedell’eruzione: uomini e donne di ogni età e condizione sociale che con i loro stessi corpi,nella tomba comune sulla riva del mare, hanno consegnato alla storia il “monumento”autentico di un popolo anonimo, catturato <strong>per</strong> sempre nel suo ultimo gesto di vita.Il 18 Marzo 2009 l’esposizione è stata arricchita con l’inserimento dell’“ultima sco<strong>per</strong>tadi Ercolano”: un rilievo di marmo con scene dionisiache di complessa interpretazionemesso in luce e distaccato il 18 Febbraio in un edificio residenziale non del tutto scavatonell’Insula nord-occidentale; l’o<strong>per</strong>azione è stata eseguita da restauratori dell’<strong>Ufficio</strong>Scavi di Ercolano con il supporto dell’Herculaneum Conservation Project.L’attività dei Laboratori di Conservazione e Restauro del Museo Archeologico Nazionaledi Napoli e dell’<strong>Ufficio</strong> Scavi di Pompeidi Luigia Melillo, responsabile del Laboratorio del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e di ErnestoDe Carolis, responsabile del Laboratorio dell’<strong>Ufficio</strong> Scavi di PompeiIl Laboratorio di Conservazione e Restauro del Museo Archeologico Nazionale di Napoliè articolato in cinque Sezioni (Materiali Lapidei e Copie; Dipinti Murali e Mosaici; Ceramica,Vetri, Osso, Avorio; Metalli; Allestimenti) cui fanno capo 23 restauratori che condiversa qualifica e responsabilità o<strong>per</strong>ano in funzione della conservazione, del restauroe dell’allestimento dei materiali archeologici del MANN sia <strong>per</strong> le necessità e le iniziativedel Museo stesso sia in funzione delle più prestigiose mostre in Italia e all’estero incui gli oggetti vengono esposti (ad esempio, solo <strong>per</strong> citare gli eventi in corso, le mostre“Luxus und Dekadenz”, allestita in varie sedi in Germania e Olanda, e “Pompeii androman villa”, attualmente esposta al LACMA di Los Angeles dopo il successo ottenutopresso la National Gallery di Washington).138


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e PompeiIl Laboratorio,quando necessario,intervieneanche sui cantieri di scavo e ad esso confluisconomolti dei materiali archeologiciprovenienti dal territorio della Provincia di Napoliche richiedono lavorazioni specializzatequali vetri, metalli, avori, ecc. Realizza, inoltre,copie in scala 1:1 dei materiali archeologicidel Museo Archeologico Nazionale (ad es.le copie della c.d.Testa Carafa e dell’Ercole Farneserealizzate <strong>per</strong> la Stazione Museo dellaMetropolitana di Napoli; la copia dell’iscrizionebronzea c.d.dei Maltesi <strong>per</strong> il Presidentedella Repubblica di Malta; ecc.) e provvede inamministrazione diretta alla realizzazionedella gran parte degli allestimenti in funzionedi mostre e di allestimenti museali organizzatidalla Soprintendenza (basti citare, tra gli ultimi, la Collezione Affreschi del MANN, dapochi mesi ria<strong>per</strong>ta al pubblico,<strong>per</strong> la quale sono stati restaurati oltre quattrocento dipintimurali provenienti dall’area vesuviana; le nuove sale espositive dedicate a Cuma, Pozzuoli,Baia e Liternum nel Museo dei Campi Flegrei nel Castello Aragonese di Baia; il Museo dell’AgroNolano a Nola). Il Laboratorio, inoltre, collabora con Università e Istituti di ricerca italianie stranieri (si ricorda, ad esempio, il progetto di restauro della celebre statua in bronzodell’Apollo saettante da Pompei attualmente in corso a Malibù in collaborazione con ilGetty Villa nell’ambito del progetto “Prestiti di lunga durata Italia – U.S.A.”) e, attraversoapposite Convenzioni, ospita gli stage formativi degli studenti del Corso di Laurea in Diagnosticae Restauro dell’Università degli <strong>Studi</strong> Suor Orsola Benincasa di Napoli,dell’Accademiadi Belle Arti di Napoli e di Scuole di Restauro italiane e straniere.Nell’area archeologica di Pompei svolgono la loro attività due laboratori di restauro adibitiagli interventi conservativi su affreschi-materiali lapidei e sugli oggetti mobili.Il primo Laboratorio esegue interventi di manutenzione ordinaria, sulla base di segnalazionitrasmesse dagli addetti alla sorveglianza, relativi agli apparati decorativi pittoricie pavimentali conservati in situ nell’area archeologica. Oltre a questa attività dicarattere ordinario il Laboratorio cura interventi di restauro complessi relativi ad affreschistaccati e statuaria marmorea o in pietra locale in occasioni di Esposizioni curate dalnostro Istituto od organizzate da altri Enti.Di particolare rilievo in questi ultimi annisono stati gli interventi di ricomposizione erestauro dei frammenti di affresco rinvenutiin discariche posteriori al terremotodel 62 d.C. nel giardino della Casa del Braccialed’Oro e il restauro di tutto il complessodella statuaria di giardino rinvenutonella Casa degli Amorini Dorati di Pompei.Sono stati anche recentemente effettuati icalchi in resina di alcuni corpi delle vittimedell’eruzione in modo da evitare di spostaregli originali in gesso o cemento.Il secondo Laboratorio effettua interventidi conservazione sui numerosi re<strong>per</strong>ti inceramica, vetro e metallo del Deposito Archeologicodegli scavi. Anche in questoLaboratorio di restauroLaboratorio di restaurocaso all’attività ordinaria si affianca il restauro dei re<strong>per</strong>ti da inviare in Esposizioni inItalia o all’estero. Particolare cura in questi ultimi anni è stata dedicata al restauro deinumerosi attrezzi in ferro, particolarmente delicati, ed al restauro della cassaforte di rinvenutaad Oplontis in ferro, bronzo e decorazioni in agemina di rame ed argento.Presso la Soprintendenza, infine, o<strong>per</strong>ano anche l’<strong>Ufficio</strong> restauro e i Laboratori di Restaurodegli Uffici Archeologici di Napoli, Baia, Cuma, Pozzuoli, Ercolano e Castellammaredi Stabia.139


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e PompeiLa Biblioteca della Soprintendenza, sede di Napolidi Maria Rosaria Esposito, responsabile della BibliotecaLa Biblioteca situata nell’edificio del Museo Archeologico di Napoli, formatasi <strong>per</strong> le necessitàdell’Istituto agli inizi dell’800 intorno alla Direzione del Real Museo Borbonicoe degli Scavi di Antichità, mentre continua a essere una biblioteca “tecnica” funzionalealle attività interne di tutela e ricerca, costituisce ormai anche un punto di riferimento<strong>per</strong> gli studi di archeologia a livello cittadino, nazionale e internazionale. Da anni, infatti,sono stati agevolati anche agli utenti esterni – studiosi, studenti, visitatori deimusei e delle aree archeologiche di competenza – accesso e uso dei servizi offerti; e sirileva un costante aumento del numero degli utenti: le presenze di lettori esterni all’Amministrazioneregistrate sono passate dalle 1550 del 1998 (anno in cui si è effettuatala prima statistica) alle circa 2000 del 2007. Va precisato che la Biblioteca fornisceun servizio di a<strong>per</strong>tura al pubblico continuativo, dalle 9 alle 15, <strong>per</strong> cinque giorni settimanali.Un servizio di informazione bibliografica è fornito, oltre che in sede, anche all’utenzaremota.E ora qualche dato sulla consistenza del patrimonio e sull’attività della Biblioteca.Essa dispone:- di un patrimonio bibliografico di oltre 40.000 volumi e di 637 <strong>per</strong>iodici, di cui 48 in abbonamento;- di una mediateca con 68 CD, 21 DVD, 241 VHS (<strong>per</strong> gli acquisti, i doni e l’intensa attivitàdi scambio, negli anni 1999-2006 si è registrata una crescita di circa 800 libri <strong>per</strong> anno).Sezioni distaccate sono la Biblioteca di numismatica annessa al Medagliere (circa 2000documenti) e la Biblioteca Zancani Montuoro (oltre 4000 documenti), affidata nel1996 alla Soprintendenza e collocata presso il Laboratorio di Archeologia di via S. Mariaad Agnone a Napoli, gestito in collaborazione con l’Istituto Universitario Orientale e ilCentre Jean Bérard;- di un catalogo cartaceo <strong>per</strong> autori e titoli, interamente rifatto sulla base delle regoledi catalogazione vigenti e comprensivo delle schede dei <strong>per</strong>iodici e di schede di spoglio<strong>per</strong> i <strong>per</strong>iodici di maggiore interesse;- di un catalogo cartaceo <strong>per</strong> soggetti;- di schedoni amministrativi <strong>per</strong> i <strong>per</strong>iodici correnti e spenti;- di un catalogo informatizzato, comprensivo di tutte le pubblicazioni immesse in Bibliotecadal 1998 e con progressivo recu<strong>per</strong>o del pregresso.Nel 1998 la Biblioteca ha avviato l’automazione del suo catalogo con il sistema Sebina-Produx,scelto anche <strong>per</strong>ché compatibile con ilServizio Bibliotecario Nazionale e configuratoin rete,connessa a quella d’Istituto,costituitada un server e da cinque postazioni di lavoro,di cui una presso la Biblioteca del Medaglieree una riservata alla consultazione deilettori.Sono state inserite con s/w Sebina circa12.000 descrizioni bibliografiche. Dal16.11.2006 la Biblioteca si è collegata con ilPolo SBN di Napoli e sta quindi procedendoalla catalogazione diretta o partecipata delsuo materiale documentario in SBN, su s/wSBN, e al recu<strong>per</strong>o di quanto già catalogatocon il s/w Sebina.L’organizzazione del lavoro è distinguibile indue aree: servizi interni e servizi al pubblico.L’area riservata ai servizi interni prevede: selezionee acquisizione dei libri <strong>per</strong> l’aggiornamentodel posseduto negli ambiti disciplinaridi competenza della Biblioteca, tramiteacquisti, doni e scambi; inventariazione;collocazione; catalogazione secondo leregole vigenti (ISBD, RICA, Soggettario BNI, Biblioteca della Soprintendenza140


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e Pompeiecc.); gestione <strong>per</strong>iodici; catalogazione e conservazione del Fondo antico (1724 edizionipubblicate tra il 1503 e il 1830 e 3650 volumi fino alla fine dell’800); riproduzione digitaledei frontespizi dei volumi antichi e dei documenti di particolare valore e interesse;statistiche (lettori, immissioni, ecc.); corrispondenza e predisposizione di atti amministrativi;indirizzario.L’area destinata ai servizi al pubblico prevede:- accoglienza del pubblico (registrazione utenti, orientamento sui fondi disponibili esull’uso dei cataloghi e dei re<strong>per</strong>tori essenziali) e distribuzione dei volumi;- reference, servizio di informazione bibliografica e documentaria esteso anche alle risorsedisponibili in rete: re<strong>per</strong>imento delle notizie nei cataloghi collettivi del ServizioBibliotecario Nazionale, nei cataloghi di biblioteche presenti in Internet (OPAC) e nellebanche dati elettroniche;- prestito;- fotocopie e riproduzioni fotografiche sulla base delle norme vigenti e delle disposizioniinterne.Inoltre la Biblioteca partecipa alla formazione di tirocinanti sulla base delle convenzioniesistenti con Istituti universitari italiani e stranieri;- collabora alla realizzazione di mostre ed eventi curati dalla Soprintendenza <strong>per</strong> l’esposizionedi materiale bibliografico o <strong>per</strong> ricerche bibliografie e a tema;- cura la documentazione delle iniziative e della produzione editoriale della Soprintendenza,contribuendo alla loro diffusione.L’attività del Laboratorio di Ricerche Applicatedi Annamaria Ciarallo, responsabile del Laboratorio di Ricerche Applicate della SoprintendenzaI viaggiatori del Grand Tour rimanevano incantati dai paesaggi di Napoli e dintorni: learee archeologiche della provincia di Napoli, in particolare quelle costiere, fatte di rovine,mare e rocce rico<strong>per</strong>te da una esuberante vegetazione ricca di colori e di profumi, disegnano,infatti, dei paesaggi unici al mondo, che costituiscono le tappe di uno straordinarioitinerario che si svolge tra storia e natura.Il Laboratorio di Ricerche Applicate della SANP, che tra le sue molteplici attività svolgeanche quella di conoscenza e di valorizzazione del paesaggio antico arrivato in forme diversefino a noi, ha inteso riproporre questo itinerario poco noto in alcuni suoi episodie certamente nella sua componente naturalistica, quest’ultima rappresentata non soloda flora e fauna, ma anche da peculiarità geologiche e chimico-fisiche, che snodandosilungo la costa della Baia di Napoli, accomuna alcuni luoghi mitici dell’immaginario romantico:l’acropoli di Cuma, a Pozzuoli, il castello di Baia, oggi sede del Museo Archeologicodei Campi Flegrei, a Napoli la collina di Posillipo coronata dalla villa di VedioPollione, Ercolano e il nuovo parco dell’area archeologica, i giardini della Villa di Poppeaad Oplontis, i giardini dell’antica Pompei e il <strong>per</strong>corso archeologico-naturalistico extramoenia,la Penisola Sorrentina con Punta della Campanella, dove abitavano le Sirene, econ la Villa di P. Felice, a Marina di Puolo, ed infine le ville di Tiberio a Capri.Per aiutare i visitatori l’itinerario è accompagnato da materiale divulgativo disponibilein situ, come cartelli didattici in italiano e in inglese, mappe, brochures e anche una antologiadei brani letterari più significativi dedicati ai luoghi. Sono stati, inoltre, realizzatidal Laboratorio di Ricerche Applicate della SANP prodotti s<strong>per</strong>imentali legati alla floraspontanea dei luoghi, le cui specie sono legate ad usi di tradizione popolare.La riproposta di questo straordinario itinerario e le realizzazioni s<strong>per</strong>imentali che l’accompagnanorientrano nell’attività innovativa svolta dal Laboratorio di Ricerche Applicate,tesa a ricostruire la vita quotidiana del tempo <strong>per</strong> riportare l’attenzione del grandepubblico ai temi dell’archeologia.Essa si svolge, infatti, lungo due direttrici, che si integrano: con la prima, grazie allo studiodei resti organici, ospitati in una apposita camera climatizzata, e delle indagini di laboratorio,si ricostruiscono gli habitat del territorio vesuviano del 79, e con essi le risorse naturaliche ne derivavano e il loro riflesso sulla vita quotidiana; con la seconda si cerca di coniugarela valorizzazione del verde, che comprende anche specie rare, con la salvaguardiadelle strutture archeologiche e comprende anche il ripristino degli antichi giardini.141


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Napoli e PompeiAttività didattica e iniziative destinate al pubblicodi Marco De Gemmis, responsabile del Servizio Educativo della SoprintendenzaNumerose e differenziate le attività previste <strong>per</strong> favorire la più ampia e qualificata conoscenzae fruizione del patrimonio archeologico di competenza della Soprintendenza, conuna particolare attenzione alle più recenti sco<strong>per</strong>te e acquisizioni e ai recu<strong>per</strong>i e restaurieffettuati, ai nuovi allestimenti museali <strong>per</strong>manenti, alle a<strong>per</strong>ture al pubblico di aree e<strong>per</strong>corsi archeologici e alle mostre temporanee in corso nelle diverse sedi espositive, nonchéalle pubblicazioni e ai progetti realizzati. La nuova Soprintendenza nata nell’aprile2008, competente <strong>per</strong> l’archeologia dell’intera provincia di Napoli, ha fatto propria l’iniziativadegli“Incontri di Archeologia”, proposti dal Servizio Educativo già della Soprintendenzadi Napoli e Caserta e giunti nel 2008-2009 alla XIV edizione. Gli “Incontri” sonodivenuti negli anni – intorno al nucleo principale delle conferenze – un variegato contenitoredi iniziative offerte gratuitamente e mirate a raggiungere tutto il pubblico, consideratocome insieme complesso e al suo interno molto diversamente caratterizzato cuiproporre attività che <strong>per</strong> contenuti e modalità di trasmissione rispondano alle specificheesigenze emerse e individuate: da qui l’inserimento, nei programmi, anche di appuntamentidedicati ai visitatori di lingua inglese o francese o spagnola, ai docenti della Scuola,ai diversamente abili, ai bambini non organizzati in visite scolastiche, ai migranti: iniziativeprogettate di intesa con enti e associazioni strettamente collegati con i pubblici“speciali”destinatari degli interventi. Tra le novità della XIV edizione, si possono segnalare leproposte raccolte sotto il titolo “Attori e artisti al MANN”, fra le quali si ricorda almenol’incontro di Paolo Poli con il pubblico su “Il Museo di Napoli, l’arte classica, liberamente”,che ha visto la partecipazione di oltre 250 <strong>per</strong>sone nella Sala del Toro Farnese.Alle attività incluse nei programmi degli “Incontri” – pubblicizzate attraverso siti webistituzionali, comunicati stampa e agili brochures – si aggiungono quelle organizzate inoccasione della Settimana della Cultura, della Festa della Musica, della Giornata Internazionaledel Disabile, delle Giornate Europee del Patrimonio e di altre manifestazioniche il Ministero promuove o fa proprie, in occasione delle quali si punta spesso anchesu eventi non strettamente connessi con i contenuti dei musei e dei siti archeologici –in questi casi considerati più generalmente come luoghi di cultura – e dedicati a musica,letteratura, cinema, arte contemporanea e altro, al fine di richiamare anche un pubbliconon ancora particolarmente interessato alla storia e ai monumenti e re<strong>per</strong>ti antichi.Complessivamente sono state proposte, tra settembre 2007 e agosto 2008, oltre centoiniziative: un numero rilevante – a fronte di una spesa davvero molto contenuta – di occasioniofferte <strong>per</strong>ché specialmente il pubblico residente possa conoscere e “appropriarsi”dei luoghi del nostro patrimonio archeologico.Tale ricchezza di proposte è fruttodel contributo dei funzionari interni, degli ex “Assistenti Tecnici Museali” del Museo diNapoli e delle società private che o<strong>per</strong>ano su concessione nelle sedi della Soprintendenza,ma anche delle Università, di numerose associazioni culturali e di archeologi estudiosi esterni all’Amministrazione.Per quanto concerne le attività destinate alla Scuola, anche nel 2008-2009 si sono tral’altro elaborati e curati, attraverso una stretta collaborazione con i docenti, diversi progettidi durata annuale i cui risultati si sono come di consueto messi a disposizione delpubblico in mostre documentarie presso il Museo di Napoli, a<strong>per</strong>te a tutti i visitatorima volte in primo luogo a fornire agli insegnanti idee e indicazioni di metodo su comeproporre più efficacemente agli studenti il nostro patrimonio archeologico. Per il piùimpegnativo di tali progetti – “(Far) Conoscere Boscoreale” – alcuni istituti scolasticisono stati invitati a conoscere e far conoscere, con gli strumenti più efficaci e al maggiornumero possibile di <strong>per</strong>sone, le importanti testimonianze di quel territorio: a talfine sono stati individuati, con gli insegnanti, compiti e attività coerenti con l’obiettivodel progetto e adeguati agli specifici indirizzi degli Istituti coinvolti e ai diversi <strong>per</strong>corsidi studio dei bambini e dei ragazzi, con i quali si è stretto un “patto” <strong>per</strong> far sì che, attraversoil loro impegno, l’Antiquarium e le antichità di Boscoreale siano più apprezzatie frequentati. Tra gli altri progetti didattici realizzati, è da segnalare almeno la mostra“Dopo il Museo”, che ha visto impegnati alcuni allievi della Facoltà di Belle Arti dell’Universitàdi Barcellona, le cui o<strong>per</strong>e, ispirate dal Museo Archeologico di Napoli, sonostate esposte sia nel Museo stesso che presso l’Istituo Cervantes di Napoli.142


SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL PATRIMONIOSTORICO, ARTISTICO ED ETNOANTROPOLOGICOE PER IL POLO MUSEALE DELLA CITTÀ DI NAPOLILa Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico,Etnoantropologico e <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napoli ètra le più complesse strutture culturali italiane: con sei musei dipendenti(Museo di Capodimonte, Certosa e Museo di San Martino,Castel Sant’Elmo, Museo Duca di Martina, Museo Pignatellie Certosa di San Giacomo a Capri); ha competenza, dal 2008, anchesul patrimonio storico-artistico del territorio cittadino; adessa è assegnata, inoltre, la responsabilità dell’<strong>Ufficio</strong> esportazionecon competenza <strong>per</strong> il Sud. L’attività è gestita da un Consigliodi amministrazione che delibera il programma, il bilanciodi previsione, le relative variazioni, il conto consuntivo e siesprime su ogni altra questione che venga sottoposta.SoprintendenteLorenza Mochi OnoriReferente <strong>per</strong> il progettoSimona GoliaVia Tito Angelini, 2280100 NapoliTel. 081 2294111Fax 081 2294498sspm-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.museo-capodimonte.itLa sede è a Castel Sant’Elmo, dove sono collocati,oltre all’<strong>Ufficio</strong> del Soprintendente, diversestrutture e uffici con compiti di direzionesulle attività complessive dell’Istituto:<strong>Ufficio</strong> Mostre – <strong>Ufficio</strong> Documentazione eCatalogazione patrimonio artistico – <strong>Ufficio</strong>Protocollo - <strong>Ufficio</strong> Gare e Contratti – DirezioneAmministrativa – Ragioneria – <strong>Ufficio</strong>Acquisti - <strong>Ufficio</strong> Tutela e Valorizzazione - Direzionedel Personale – Direzione servizi aggiuntivi- Archivio fotografico e Fototeca – <strong>Ufficio</strong>Territorio. Sulla Piazza d’Armi, ha sede anchela Biblioteca di storia dell’arte“Bruno Molajoli”;gli uffici della Direzione di CastelSant’Elmo,l’<strong>Ufficio</strong> Concessioni e gli uffici amministrativi.Inoltre, sono ospitati gli uffici delNucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.STORIACastel Sant’ElmoLa Soprintendenza esercita, in applicazione della normativa vigente,le attività di tutela, conservazione, valorizzazione e promozionedel patrimonio culturale ad essa affidato.Nell’ambito della valorizzazione e promozione, la Soprintendenzaha prodotto numerosi testi sul patrimonio e sulle raccolted’arte di ciascun museo. Ha progettato e realizzatoesposizioni temporanee su singoli aspetti, movimenti e <strong>per</strong>sonalitàdelle arti a Napoli dal Duecento al Novecento e <strong>per</strong> ciascunamostra è stato prodotto un catalogo, numerose sonostate anche le esposizioni, patrocinate o organizzate in collaborazionecon Musei e Gallerie d’arte italiani e stranieri, a Napoli,in Italia e all’estero.Ha in corso di realizzazione, la redazione del catalogo sistematicodel patrimonio artistico del Museo di Capodimonte (editi finorasei dei dieci volumi).L’attività di promozione, come verrà dettagliatamente descritta143


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napoliin seguito, ha compreso anche prestigiose rassegne musicali, conferenze, incontri e seminari<strong>per</strong> la conoscenza del patrimonio museale e della città.Nel corso degli anni, grande cura e attenzione è stata prestata all’attività didattica diffusae capillare, rivolta ad un pubblico adulto ma, soprattutto, alle giovani generazioni.Nell’ambito della conservazione e tutela, possiamo ricordare: il nuovo allestimento delleraccolte d’arte dei Musei di San Martino e di Capodimonte, sempre nel Museo di Capodimonte,la realizzazione della nuova sezione di arte contemporanea e, recentemente,la sala Causa, nuovo, imponente ambiente espositivo; nel Museo Duca di Martina larealizzazione della nuova sezione di arte orientale e, nei mesi scorsi, del nuovo Auditorium;al Museo Pignatelli, la realizzazione , negli spazi delle ex cucine, di nuovi ambientidestinati a mostre temporanee. Al Museo di San Martino è stata presentata al pubblico,alla fine dello scorso anno, la nuova Sezione navale.La specifica attività dei Laboratori di restauro del Museo di Capodimonte, del Museo diSan Martino e dell’<strong>Ufficio</strong> Tutela e Valorizzazione verrà di seguito descritta in dettaglio.Inoltre, la Soprintendenza ha promosso l’acquisto, con fondi ministeriali, di oltre trentadipinti e vari oggetti d’arte destinati ai musei dipendenti.ORGANIZZAZIONELa Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> il P.S.A.E. e <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napoli ha unorganico complessivo di 536 dipendenti, impegnati nelle sei strutture museali di <strong>per</strong>tinenzae negli uffici di gestione generale della struttura.StruttureTra le strutture della Soprintendenza, indicheremo di seguito l’attività svolta- negli ultimidue anni 2007-2008 - dagli Uffici che maggiormente coinvolgono il pubblico, fruitoridei servizi che, come si potrà notare, corrispondono a profili di utenza differenti:collezionisti, o<strong>per</strong>atori del settore, galleristi, scuole, docenti universitari e di scuole primariee secondarie, turisti italiani e stranieri, o<strong>per</strong>atori del settore del turismo, impresee studi tecnici specializzati nel restauro o impiantistica, musei italiani e stranieri, caseeditrici, studiosi ecc.L’<strong>Ufficio</strong> Protocollo della Soprintendenza, ha gestito nel corso del 2007 un flusso documentalepari a 12.840 pratiche; nel 2008, il flusso documentale è stato pari a 12.289.Non viene conteggiato il flusso documentale relativo alle semplici richieste di informazioniche i cittadini\utenti rivolgono alle varie strutture e uffici (es. orario,indirizzo,mostrein corso..), un flusso che può essere stimato di poco inferiore agli attiprotocollati.<strong>Ufficio</strong> MostreL’<strong>Ufficio</strong> Mostre si occupa dell’organizzazione di mostre prevalentemente a Napoli maanche in altri Musei italiani e stranieri; della gestione ordinaria di prestiti ad Enti ed Istituzionipubbliche e private nel territorio nazionale e all’estero.Per la realizzazione dei prestiti l’<strong>Ufficio</strong> ha rapporti costanti con: la Direzione Generaledel Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali <strong>per</strong> il rilascio delle autorizzazioni relativeai prestiti delle o<strong>per</strong>e e <strong>per</strong> lo spostamento delle stesse anche al di fuori del territorionazionale; le Compagnie assicurative <strong>per</strong> quanto concerne la stipula e l’emissione dellepolizze relative a ciascuna o<strong>per</strong>a prestata; le Società di trasporto specializzate, in relazioneall’imballaggio ed alla movimentazione delle o<strong>per</strong>e nonché all’organizzazionedegli spostamenti dei funzionari che accompagnano le o<strong>per</strong>e stesse.L’<strong>Ufficio</strong> Restauro e Movimentazione della Soprintendenza verifica lo stato di conservazionedelle o<strong>per</strong>e richieste in prestito, con la conseguente stesura delle ConditionsReports .In relazione all’attività svolta nell’anno 2007, l’<strong>Ufficio</strong> Mostre ha collaborato alla realizzazionedi quattro mostre organizzate nei musei dipendenti; tre esposizioni, in Italia eall’estero, con o<strong>per</strong>e provenienti dai musei napoletani:- Torino, (Fondazione Agnelli), Sovrane fragilità. Porcellane delle fabbriche di Capodimonte144


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napolie di Napoli; Monterrey (Messico), Napoli nella veduta dal ‘600 al ‘900; Salamanca, (Spagna),Il Presepe Napoletano del ‘700.Inoltre, occorre considerare la partecipazione e collaborazione a:- 17 mostre in Italia, con la movimentazione di 62 o<strong>per</strong>e (tra dipinti, oggetti e disegni);- 14 mostre all’estero con la movimentazione di 95 o<strong>per</strong>e (tra dipinti, oggetti e disegni).In totale, <strong>per</strong> l’anno 2007, sono state prestate ca. 1.100 o<strong>per</strong>e.In relazione all’attività svolta nell’anno 2008, l’<strong>Ufficio</strong> Mostre ha collaborato alla realizzazionedi quattro mostre organizzate nei musei dipendenti; due esposizioni, in Italiae all’estero, con o<strong>per</strong>e provenienti dai musei napoletani:Madrid, Il Seicento Napolitano. Del Naturalismo al Baroco; Fortworth (Texas), Il presepenapoletano del Settecento e Ottocento.Inoltre, occorre considerare la partecipazione e collaborazione a:- 20 mostre in Italia, con la movimentazione di 94 o<strong>per</strong>e (tra dipinti, oggetti e disegni);- 17 mostre all’estero con la movimentazione di 25 o<strong>per</strong>e (tra dipinti, oggetti e disegni).In totale, <strong>per</strong> l’anno 2008, sono state prestate ca. 290 o<strong>per</strong>e.Uffici e Laboratori di RestauroMuseo di Capodimonte - Certosa e Museo di San MartinoLa Soprintendenza è una delle poche strutture pubbliche statali dotata, nei Musei diCapodimonte e di San Martino, di laboratori specializzati. L’attività, che viene qui espletatapuò, sinteticamente, essere individuata nelle seguenti funzioni: interventi di restaurosu o<strong>per</strong>e delle collezioni di <strong>per</strong>tinenza, interventi di manutenzione ordinaria,movimentazione, verifica dello stato di conservazione e manutenzione delle o<strong>per</strong>e inprestito <strong>per</strong> esposizioni, con la compilazione delle relative schede di Condition Report.I laboratori della Certosa e Museo di San Martino hanno realizzato:nel 2007: 143 interventi di restauro (dipinti e arti applicate) - Interventi quotidiani dimanutenzione interna -monitoraggio ciclico e registrazione parametri microclimaticidegli ambienti espositivi -verifica dello stato conservativo degli ambienti e delle o<strong>per</strong>eesposte - movimentazione, manutenzione, registrazione e ordinamento dei dipinti sutela e tavola dal vecchio al nuovo deposito climatizzato.nel 2008: 132 interventi di restauro (dipinti e arti applicate) - Interventi quotidiani dimanutenzione interna - monitoraggio ciclico e registrazione parametri microclimaticidegli ambienti espositivi -verifica dello stato conservativo degli ambienti e delle o<strong>per</strong>eesposte.I laboratori del Museo di Capodimonte hanno realizzato:nel 2007 ca.: 120 interventi di restauro (dipinti su tela e su tavola, arti applicate, disegnie stampe) - Interventi quotidiani di manutenzione interna -monitoraggio ciclico e registrazioneparametri microclimatici degli ambienti espositivi -verifica dello stato conservativodel patrimonio artistico del Museo- Interventi di manutenzione <strong>per</strong>iodicadelle o<strong>per</strong>e esposte e delle o<strong>per</strong>e in procinto di essere movimentateNel 2008 ca.: 154 interventi di restauro (dipinti su tela e su tavola, arti applicate, disegnie stampe).Nell’ambito delle attività svolte negli anni 2007-2008 è stato istituito l’<strong>Ufficio</strong> movimentazioneo<strong>per</strong>e d’arte ed archivio condition report. Tale ufficio,che o<strong>per</strong>a in sinergiacon l’ufficio mostre di Castel Sant’Elmo, svolge attività di organizzazione tecnica e logistica<strong>per</strong> quel che concerne la movimentazione delle o<strong>per</strong>e d’arte sia in arrivo che inpartenza <strong>per</strong> altre sedi espositive.RestauroLa Sezione NavaleNel dicembre del 2008, nella Certosa e Museo di San Martino, è stato ultimato e presentatoal pubblico il restauro del patrimonio e degli ambienti della nuova Sezione navale. Ilprogetto della Sezione Navale –finanziato con Fondi P.O.R. Campania 2000/2006 Asse II,Misura 2.1- si inserisce nel più ampio programma di interventi di recu<strong>per</strong>o e allestimentoche hanno interessato la Certosa di San Martino dal 1992, costituendone una ulterioretappa. Nell’ambito del progetto di recu<strong>per</strong>o architettonico e allestimento museale della145


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napolisezione, sono stati eseguiti lavori di restauro che hanno riguardato la Lancia cosiddetta diCarlo III, la Lancia di Umberto I ed il Caicco turco, nonché alcuni dei modelli da esporre. Documentatopreventivamente con riprese fotografiche lo stato di conservazione delle o<strong>per</strong>e,sono state effettuate indagini diagnostiche <strong>per</strong> identificarne i legni, la causa del degrado,e la stratigrafia delle ridipinture. Eseguita una mappatura del degrado, si è proceduto allarimozione dei depositi su<strong>per</strong>ficiali incoerenti, a due fasi di disinfestazione ed alla pulitura,con successive integrazioni. Di particolare importanza dal punto di vista strutturale, <strong>per</strong> lalancia reale di Carlo di Borbone,è stato il risanamento di tre bagli che,oltre a svolgere la funzionedi seduta, costituiscono un elemento fondamentale <strong>per</strong> la statica della lancia. I modelli,anch’essi puliti e disinfestati, sono stati restaurati nella parte specifica dellamodellistica sostituendo, laddove ritenuto indispensabile, alcune ‘manovre’, il cordame eparti lacunose, ricongiungendo parti distaccate e, infine, riannodando cime disciolte.<strong>Ufficio</strong> Tutela e ValorizzazioneCon l’attuazione della riforma del Ministero, nel 2007, che ha sottolineato il legame inscindibiledei musei italiani con il territorio circostante, la tutela del patrimonio storico– artistico della città di Napoli, nell’aprile 2008, è stata nuovamente accorpata al PoloMuseale ed è stata così istituita la Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> il Patrimonio Storico, ArtisticoEtnoantropologico e <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napoli.L’<strong>Ufficio</strong> Tutela e Valorizzazione, tra i diversi incarichi, ha svolto attività di ricerca e ricognizionesulla consistenza del patrimonio artistico, indagine che hanno portato ad unprimo censimento, condotto su base bibliografica, di oltre 500 siti (chiese, congreghe,palazzi) di interesse storico – artistico.È attribuito all’<strong>Ufficio</strong> Tutela e Valorizzazione il compito di coordinamento delle seguentiattività:- proposte di pianificazione di interventi conservativi sul territorio alla Direzione Regionale(Fondi FIS; Grande Programma <strong>per</strong> il Centro Storico – Patrimonio UNESCO);- verifica e controllo dello stato di conservazione delle o<strong>per</strong>e d’arte nel settore di competenza;- autorizzazione di interventi conservativi e direzione scientifica sui lavori;- controllo dei requisiti di qualificazione dei restauratori previsti dalla normativa vigente;valutazione, se richiesta, della congruità dei prezzi degli interventi conservativisu o<strong>per</strong>e sottoposte a tutela;- proposte di nuove utilizzazioni di edifici religiosi chiusi al culto;- attività di raccordo tra gli studiosi e/o gli studenti universitari ed i responsabili degliedifici <strong>per</strong> le attività di ricerca e di documentazione fotografica;- attività di valorizzazione delle strutture museali non statali presenti sul territorio (qualiil Museo Diocesano, con partecipazione alla pubblicazione del catalogo;- la Quadreria del Pio Monte della Misericordia;- il Museo del Tesoro di San Gennaro);- collabora all’individuazione delle misure atte al raggiungimento degli standard musealiprevisti con L.R. n° 12 del 23.2.2005 <strong>per</strong> le strutture sopra indicate;- partecipa a conferenze di servizi <strong>per</strong> il proprio settore di competenza;- collabora con eventuali sponsor all’individuazione di interventi conservativi ed allaloro promozioneNel <strong>per</strong>iodo preso in esame, sono stati approvati 46 progetti e realizzate 18 direzioni lavori.<strong>Ufficio</strong> Documentazione e Catalogazione patrimonio artisticoL’<strong>Ufficio</strong> è costituito dalle seguenti sezioni: Fototeca, <strong>Ufficio</strong> del Catalogo, <strong>Ufficio</strong> Furti,<strong>Ufficio</strong> Notifiche, Vincoli e Donazioni, <strong>Ufficio</strong> Esportazione.a. Fototeca, raccoglie l’archivio fotografico e l’archivio dei negativi: un “corpus” dica.172.500 negativi, altrettanti positivi cartacei in b/n e 10.000 fotocolor, conserva ancheun fondo storico (a partire dagli anni ’30 del Novecento). Realizza, insieme al laboratoriofotografico, l’elaborazione informatica delle immagini inerenti la città di Napoli edella Provincia, l’attività di restauro e le attività inerenti le mostre.146


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliTutto il materiale informatizzato è disponibile in CD a richiesta.Nell’anno 2007, l’Archivio fotografico ha avuto corrispondenze con circa 200 utenti specializzati,case editrici, Musei italiani e stranieri <strong>per</strong> mostre varie, studiosi; ha realizzatocirca 126 interventi di nuova esecuzione.Nell’anno 2008, ha avuto corrispondenza con circa 250 utenti, ha realizzato circa 70 interventidi nuova esecuzione.b. Catalogo, conserva la schedatura cartacea ed informatizzata di tutto il patrimoniostorico - artistico dei musei dipendenti, del territorio napoletano e del patrimonio conservatonelle chiese della città. Si tratta di circa 100mila schede OA, con foto allegata informato cartaceo e digitale. A seguito del progetto nazionale ARTPAST tutte le o<strong>per</strong>epossono, in via informatizzata, essere ricercate <strong>per</strong> autore, luogo, materia, etc,c. Esportazione, esplica la propria attività su tutto il territorio delle regioni Campania, Calabriae Puglia <strong>per</strong> quanto riguarda la movimentazione delle o<strong>per</strong>e d’arte, sia in entratasia in uscita dal territorio italiano, di proprietà di cittadini privati o di musei demaniali,regionali, comunali e provinciali. Per quanto concerne la regione Puglia, l’<strong>Ufficio</strong> è prepostosoltanto al controllo della movimentazione delle o<strong>per</strong>e di arte antica.Inoltre l’<strong>Ufficio</strong>Esportazione collabora con i Nuclei della tutela del patrimonio culturale deiCarabinieri e con i Nuclei antifrode della Guardia di Finanza delle aree portuali <strong>per</strong>quanto riguarda le indagini di polizia giudiziaria.Nel 2007, l’<strong>Ufficio</strong> ha espletato 1.477 pratiche; nel 2008, 1064 pratiche.Sezione DidatticaNel corso degli anni la Soprintendenza ha prestato grande attenzione alle attività didatticherivolte sia a un pubblico adulto, italiano e straniero che ai giovani visitatori inetà scolare. Sono stati proposti <strong>per</strong>corsi di visita, visite alle mostre, laboratori, visite spettacolo,progetti didattici annuali.Anno 2007attività didattiche – svolte nei musei - <strong>per</strong> i visitatori in età scolare e i partecipanti: totale1.089 visite - 27.225 partecipanti (una cifra media, considerando 25 <strong>per</strong>sone <strong>per</strong> gruppo)le attività didattiche <strong>per</strong> visitatori adulti: totale 337 visite – 8.425 partecipanti (una ciframedia, considerando 25 <strong>per</strong>sone <strong>per</strong> gruppo)visite ordinarie 352visite alle mostre 329progetti didattici 317laboratori 75visite spettacolo 38Anno 2008visite alle collezioni <strong>per</strong>manenti 82visite alle mostre 255Attività didattiche svolte <strong>per</strong> i visitatori in età scolare e i partecipanti: totale 870 visite– 21.750 partecipanti (una cifra media, considerando 25 <strong>per</strong>sone <strong>per</strong> gruppo)visite ordinarie 276visite alle mostre 207progetti didattici 224laboratori 77visite spettacolo 86147


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napolile attività didattiche <strong>per</strong> visitatori adulti: totale 249 visite– 6.225 partecipanti (una ciframedia, considerando 25 <strong>per</strong>sone <strong>per</strong> gruppo)visite alle collezioni <strong>per</strong>manenti 103visite alle mostre 146Nel 2008 sono stati realizzati due rilevanti progetti didattici che vengono descritti indettaglio: “Manda tutto a monte, vai a Capodimonte!” e “Facciamo 100: un museo <strong>per</strong>tutti”.PROGETTI“Manda tutto a monte, vai a Capodimonte!” Anno 2008Il progetto si è svolto al Museo di Capodimonte, è stato realizzato dalla Soprintendenzae dall’Associazione Progetto Museo, nell’ambito dell’edizione 2008 del Mese dei dirittidell’infanzia e dell’adolescenza, finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comunedi NapoliIl progetto ha coinvolto un totale di circa 557 ragazzi di età compresa fra i 6 e i 14 anni,hanno partecipato a 4 diverse attività, tra laboratori didattici e visite-spettacolo, tornandoal Museo con cadenza settimanale Inoltre, nel corso di quattro fine settimana,443 fra adulti e ragazzi hanno partecipato alle attività programmate <strong>per</strong> il pubblicodelle famiglie.Il progetto Manda tutto a monte, vai a Capodimonte! si è posto l’obiettivo di rendere iragazzi finalmente consapevoli sia del loro diritto, in quanto cittadini, a godere a pienodi questo bene pubblico, sia del loro conseguente dovere di tutelare e tramandare allefuture generazioni, nel migliore dei modi possibile, questo immenso tesoro che la storiaha loro consegnato.“Facciamo 100: un museo <strong>per</strong> tutti.” Anno 2008Il progetto didattico “Facciamo 100:un museo <strong>per</strong> tutti”, finanziato dall’ Associazione‘Amici di Capodimonte e dei Musei del Polo museale’, dedicato alle scuole delle aree cittadinepiù disagiate, è durato tre mesi e ha coinvolto 54 scuole – primarie, secondariedi primo grado e di secondo grado- <strong>per</strong> un totale di 2.700 alunni. Si sono svolti 54 incontrinelle scuole, 108 incontri al Museo, con un totale di 324 ore di attività didattica.Obiettivo del progetto, articolato in due fasi, la prima nella scuola e la seconda al Museoera quello di creare e radicare nei più giovani la consapevolezza del valore pubblico e democraticodel ‘bene museo’ e dare loro le ‘istruzioni <strong>per</strong> l’uso’ più corretto di questo straordinariostrumento di crescita civile e culturale.StageI Musei dipendenti sono sede di es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong> molti giovani laureandi e laureati, sonostate stipulate convenzione con: Università degli <strong>Studi</strong> di Napoli Federico II, Istituto UniversitarioSuor Orsola Benincasa, Accademia di Belle Arti di Napoli, Università degli <strong>Studi</strong>di Napoli L’Orientale, Consorzio Stoà. Le es<strong>per</strong>ienze di stage sono state ca.130 ogni anno.Associazione Amici di Capodimonte e dei Musei del Polo musealeAnche la Soprintendenza, come tutti i grandi musei del mondo, ha al suo fianco un’associazioneche sostiene l’istituzione. L’Associazione è stata costituita nel 2005, con loscopo di assistere, affiancare e sostenere il Museo di Capodimonte e gli altri musei dipendenticome un vero e proprio partner, appoggiando e favorendo iniziative e proposteculturali.Nel 2007, in occasione del cinquantenario dell’a<strong>per</strong>tura del Museo di Capodimonte, l’Associazionedegli Amici ha assicurato il proprio supporto al progetto didattico “Facciamo100: Capodimonte <strong>per</strong> tutti”, dedicato alle scuole delle aree cittadine più disagiate.Inoltre, l’Associazione ha assegnato, nell’ambito del progetto “Giovani”, tre borse di stu-148


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napolidio da Euro 10.000 cadauna, <strong>per</strong> laureati campani in disciplinestorico artistiche, <strong>per</strong> un anno di attività formativa al il Museodi Capodimonte, da concludere con la realizzazione di un progettodi ricerca scientifica o di gestione museale indicato dallaSoprintendenza.I LUOGHI DELLA CULTURABiblioteca di Storia dell’Arte ’Bruno Molajoli’La Biblioteca è stata costituita nel 1993, a Castel Sant’Elmo, raccogliecirca sessantamila volumi, tutti attinenti la Storia dell’Arteitaliana e straniera, dal XII secolo fino alle più significativees<strong>per</strong>ienze artistiche contemporanee; una sezione napoletana,dotata di un fondo di guide rare e preziose della città, dal XVI alXIX secolo; una sezione <strong>per</strong>iodici che consta di quasi 500 testateitaliane e straniere, costantemente aggiornata. Dal 1994 faparte dell’SBN, <strong>per</strong> cui tutta la schedatura è informatizzata. Ilbacino di utenza di questa struttura è, naturalmente, altamentespecializzato: nel 2007 gli utenti sono stati oltre 2.000; nel2008, circa 1.800.Museo di CapodimonteMostre 2007- Giannetto Bravi “Museo di tutti i Musei. Quadreria d’Arte”(9 febbraio – 11 marzo 2007)- Fabio Donato “Attraversamenti” (18 Maggio – 17 giugno 2007)In collaborazione con: Fondazione Morra- “Omaggio a Capodimonte. Da Caravaggio a Picasso” (26 ottobre2007 – 20 gennaio 2008)In collaborazione con: Regione Campania, Ministero Beni CulturaliComune di Napoli – Assessorato alla Cultura, Provincia di Napoli– Assessorato ai Beni Culturali, Compagnia di San Paolo,Assitalia,Vodafone, Amici di Capodimonte, Fiat, Seda, Cameradi Commercio, CAFIMA,CIS di Nola, GETRA, AETMostre 2008- Craigie Horsfield“Napoli Conversation” (14 marzo-13 aprile 2008)In collaborazione con:Regione Campania – Assessorato BeniCulturali, Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura, Com-Via Angelini, 20/a80128 NapoliTel. 081 2294444Fax 081 2294498polousna.biblioteca@arti.<strong>beni</strong>culturali.itVia Miano, 280131 NapoliTel. 081 2294444Fax 081 2294498polousna.biblioteca@arti.<strong>beni</strong>culturali.itwww.museo-capodimonte.itMuseo di Capodimonte - 1° piano149


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napolipagnia di San Paolo, ENEL, Banca di Torre del Greco, Unione industriali, Metropolitanadi Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amici di Capodimonte, Laminazioni sottili- “Salvator Rosa. Tra mito e magia” (19 aprile – 29 giugno 2008)In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni Culturali, Comune di Napoli- Assessorato alla Cultura, Compagnia di San Paolo , ENEL, Banca di Torre del Greco,Unione industriali, Metropolitana di Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amici diCapodimonte, Laminazioni sottili.- “Fumetto al Museo” (20 aprile-11 maggio 2008)In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni Culturali, Comune di Napoli- Assessorato alla Cultura, Compagnia di San Paolo , ENEL, Banca di Torre del Greco,Unione industriali, Metropolitana di Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amicidi Capodimonte, Laminazioni sottili, Associazione Comicon.- “Transiti” - Mimmo Jodice (23 maggio - 29 giugno 2008)In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni Culturali, Comune di Napoli- Assessorato alla Cultura, Compagnia di San Paolo , ENEL, Banca di Torre del Greco,Unione industriali, Metropolitana di Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amicidi Capodimonte, Laminazioni sottili- “Louise Bourgeois <strong>per</strong> Capodimonte” (18 ottobre 2008 – 11 gennaio 2009)In collaborazione con: RegioneCampania – AssessoratoBeni Culturali, Provinciadi Napoli - Assessorato aiBeni CulturaliComune di Napoli - Assessoratoal Turismo e GrandiEventi e Assessorato alla Cultura,Metropolitana di Napoli,Laminazioni sottili, SedaGroup.Museo di Capodimonte - 1° pianoEventi 2007 - 2008Negli ultimi due anni, sono state organizzati concerti e rassegne <strong>per</strong> un totale di 20eventi musicali, con la collaborazione di: Regione Campania, Provincia di Napoli, Comunedi Napoli, Associazione Musicale Maggio della Musica, Conservatorio San Pietroa Majella, BNL Gruppo BNP Paribas Main Sponsor, SCABEC Società Campana <strong>per</strong> i BeniCulturali, Associazione Alessandro Scarlatti, Associazione di Musica e di Cultura-Di Musicain Musica, Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Compagnia di San Paolo, IntesaSan Paolo SpA, Banco di Napoli Spa BNL Gruppo BNP Paribas – Main Sponsor, Unionedegli Industriali della Provincia di Napoli Polo della Qualità, A. F. COSTRUZIONI, SIMONTSPA NAPOLI Sistemi integrati di protezione ambientale, Il Progetto, NOTE d’INVERNO,Associazione Sistema Musica e Danza – MED, , LA CAFFETTIERA, FIPE. SILB, LEGMA, NuovaUniversità Cinema e Televisione – Nuct, Società Italiana Pubblicità Artistica – SIPA, TelecontactCenter,Telemaco,Warner Village Cinemas; Art Deco Hotel, Marico’Coppola, Arstuavitamea,Massimo Lellero PellicceOltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (v.scheda) e della Settimana della Cultura (v. scheda), sono stati offerti, gratuitamente, aivisitatori oltre 20 incontri tematici.Il Museo ha ospitato alcuni eventi:Telethon 2007 e 2008; Convegno Nazionale di <strong>Studi</strong>“Gli uomini e le cose. Figure di restauratori e casi di restauro in Italia fra il XVIII e il XXsecolo” (18-20 aprile 2007), realizzato da Università degli <strong>Studi</strong> di Napoli Federico II - Dipartimentodi Discipline Storiche “Ettore Lepore”, con il contributo di Istituto Banco diNapoli, Provincia di Napoli, Campania Artecard;“Le giornate di Capodimonte -Arte culturae storia <strong>per</strong> riscoprire Capodimonte’, organizzate dal Comune di Napoli- III MunicipalitàStella San Carlo all’Arena150


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliCertosa e Museo di San MartinoMostre ed eventi 2007 - 2008- Mostra “Natura in posa” (11 dicembre 2007 - 8 gennaio 2008)- Mostra dedicata al pittore Luigi Crisconio (settembre 2007)- Oltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europeedel Patrimonio (v. scheda) e della Settimana della Cultura(v. scheda), sono stati offerti, gratuitamente, ai visitatori oltre25 incontri tematici.- Ha ospitato due edizione, della durata di un mese ciascuna,della Rassegna teatrale “MU-SEUM”, nel giugno 2007 e settembre2008; ed è stata unadella sedi, nel 2008, del NapoliTeatroFestival.Al Museo si sono svolti anche iseguenti eventi musicali: Concertolirico – sinfonico del ‘CapriO<strong>per</strong>a Festival’; Percorso guidato‘Virtuosismi barocchi’ conconcerto dell’ensemble ‘I virtuosidi San Martino’ (a cura diProgetto Museo; Concerto diGianni La Magna ‘Racconti eMusiche <strong>per</strong> i Giorni di Natale’.Certosa di San MartinoNel 2008, due conferenze:‘La cappella di San Giuseppe e la cappelladel Rosario nella Chiesa della Certosa’ di Vincenzo De Gregorioe la conferenza del restauratore Francesco Virnicchi sultema ‘Garibaldi nel ritratto di Domenico Russo’ in occasione delrestauro del dipinto Garibaldi e Roma.Restauro e inaugurazioneInfine, come già indicato in precedenza, nel dicembre 2008 èstata inaugurata La Nuova Sezione Navale’Largo San Martino, 580129 NapoliTel. 081 5781769Fax 081 2294498sanmartino.artina@arti.<strong>beni</strong>culturali.ithttp://smartino.napoli.<strong>beni</strong>culturali.itCastel Sant’ElmoMostre 2007-“Patella ressemble à Patella” (21 settembre – 4 novembre 2007)In collaborazione con la Fondazione Morra.- COMICON Rassegna Internazionale del Fumetto(Aprile-maggio)- “La verità è sempre un’altra” (16 dicembre – 3 febbraio 2008)In collaborazione con: Darc,Comune di Napoli – AssessoratoGrandi Eventi- “Come acqua nell’acqua” (16dicembre – 3 febbraio 2008)In collaborazione con: Darc,Comune di Napoli – AssessoratoGrandi EventiVia Tito Angelini, 2280129 NapoliTel. 081 7499111Fax 081 2294498artina@arti.<strong>beni</strong>culturali.itMostre 2008- “Fortezza di guerra. Castello dipace”Castel Sant’ElmoMostre e altre iniziative -(Maggio)In collaborazione con: Regione Campania, Comune di Napoli-Assessorato Turismo e Grandi Eventi, PARC151


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliVilla FloridianaVia Cimarosa, 77Via Aniello Falcone, 17180127 NapoliTel./Fax 081 5788418martina.artina@arti.<strong>beni</strong>culturali.itMuseo Duca di MartinaRiviera di Chiaia, 20080121 NapoliTel. 081 669675pignatelli.artina@arti.<strong>beni</strong>culturali.it- COMICON Rassegna Internazionale del FumettoAprile-maggio- “Andrea Pazienza”(14 novembre – 13 gennaio 2009)Eventi 2007 - 2008Negli ultimi due anni, sono stati organizzati concerti e rassegne<strong>per</strong> un totale di 23 eventi musicali, con la collaborazione di:Associazione Scarlatti.Una rassegna teatrale, una rassegna di danza e una rassegna cinematografica,<strong>per</strong> un totale di 50 manifestazioni, con la collaborazionedi: TAMOTANGO FESTIVAL-Associazione TUNNEL-Associazione DONGFANG - NAPOLI FILM FESTIVALNegli spazi di Castel Sant’Elmo sono stati ospitati e\o promossica. 30 eventi organizzati da enti e associazioni pubbliche e private,è possibile valutare in oltre 20mila le presenze a talieventi. Infine, Castel Sant’Elmo ha aderito alla manifestazionenazionale Giornata del Contemporaneo - (ottobre 2007)Museo Duca di MartinaEventi 2007 - 2008Oltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europeedel Patrimonio (v. scheda) e della Settimana della Cultura (v.scheda), è stato organizzato:Festinvilla, attività <strong>per</strong> bambini, con artisti di strada e installazioni;presentato il restauro del dipinto di Vincenzo Camuccini “LuciaMigliaccio, duchessa di Floridia”, realizzato con il sostegno delRotary Club Napoli Posillipo e di UniCredit- Broker e CorporateBanking ed è stato pubblicato un volumedella serie Quaderni della FloridianaIl Museo e il parco Villa Floridiana sonostati interessati da lunghi lavori di restauroche hanno consentito l’inaugurazionedel nuovo Auditorium: unnuovo spazio flessibile e polifunzionale,con una capienza di 225 posti, attrezzatosecondo le più moderne tecnologieaudio-video, destinato ad accogliereattività concertistiche, convegnisticheed esposizioni temporanee.Museo PignatelliMostre 2007- Angela Rolim “Peladas narrativas de um simbolo”(29 settembre - 28 ottobre 2007)- FUMETTI ENZO TROIANOIn collaborazione con Associazione COMICON- “I colori della Campania.Omaggio a Giacinto Gigante”(16 dicembre 2006 - 3 giugno 2007)In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato BeniCulturali, Comune di Napoli - Assessorato Grandi Eventi, ComitatoNazionale <strong>per</strong> il bicentenario della nascita di GiacintoGigante152


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliMostre 2008- Federico Garolla “In scena e fuori scena”(9 maggio-12 luglio)-“I colori del gusto. Civiltà della tavola nellapittura napoletana”(17 ottobre - 16 novembre)In collaborazione con Accademia Italianadella Cucina.- “Il Real sito del Fusaro tra cielo e mare” (24novembre - 11 gennaio 2009)In collaborazione con: Regione Campania -Assessorato Beni Culturali, Provincia diNapoli - Assessorato Beni Culturali,Ansaldo,Rotary, Giustino costruzioni, Banca Popolaredi Torre del GrecoMuseo PignatelliEventi 2007-2008Sono stati organizzati concerti e rassegne <strong>per</strong> un totale di 38eventi musicali e 13 prove a<strong>per</strong>te al pubblico, con la collaborazionedi: Associazione Scarlatti, Associazione Maggio della Musica.Negli spazi del Museo Pignatelli sono stati promossi e\o ospitatica. 30 eventi organizzati da enti e associazioni pubbliche eprivate.La sezione napoletana dell’Associazione nazionale Amici deiMusei ha svolto una ciclo di conferenze, in entrambi gli anni.Oltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europeedel Patrimonio (v. scheda) e della Settimana della Cultura (v.scheda), il Museo Pignatelli ha partecipato, in entrambi gli anni,alla manifestazione europea “La Notte dei Musei”. Inoltre, sonostati organizzati due festival: ‘L’Arte della felicità e Incontri dilettura, in collaborazione con Soup associazione culturale.Certosa di San Giacomo, CapriMostre ed Eventi 2007-2008-”Vento d’Oriente” (9 maggio - 9 giugno 08)In collaborazione con: Fondazione MorraLa Certosa ha ospitato: circa 15 eventi musicali, realizzati da:“AssociazioneCapri O<strong>per</strong>a Festival”, Comune di Capri -Assessoratoal Turismo,“Friends of Capri”, Associazione Culturale Altera Actione,Azienda Autonoma Cura Soggiorno e Turismo Città di Capri.Inoltre, due edizioni del Festival Capri Hollywood- Istituto Caprinel Mondo; la serata conclusiva dell’INTERNATIONAL ARTS FE-STIVAL 2008-“Friends of Capri”;due edizioni del PremioIsola di Capri, conferenzedell’Associazione CulturaleLa Conchiglia e, nel 2008, ilMeeting sull’energia e paesaggio,organizzato dal Ministero<strong>per</strong> i Beni e le AttivitàCulturali-Direzione Generale<strong>per</strong> la Qualità e laTutela del Paesaggio, l’Architetturae l’Arte Contemporanea.Via Certosa, Capri80073 CapriTel. 081 2294524Fax 081 5781769polomusna.uffstampa@arti.<strong>beni</strong>culturali.ithttp://polomusealenapoli.<strong>beni</strong>culturali.itCertosa di San Giacomo153


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliCOMUNICAZIONELe attività dirette a promuovere la conoscenza del <strong>beni</strong> storico artistici, assicurando lamigliore e più ampia fruizione pubblica del patrimonio stesso, comporta un complessosistema di azioni <strong>per</strong> promuovere una frequentazione consapevole e creare nuove occasionidi relazioni e di incontri nel museo e attraverso il museo.Le attività di promozione e la diffusione delle informazioni avvengono attraverso varieiniziative e diversi strumenti.Nell’ambito della promozione e della comunicazione, la Soprintendenza, che ha, naturalmente,un <strong>Ufficio</strong> Stampa, si è posta l’obiettivo non soltanto di promuovere gli eventiorganizzati nei musei, ma anche di garantire una capillare e diffusa informazione, rinnovandocostantemente l’attenzione verso i servizi offerti anche in assenza di manifestazionidi grande richiamo.A tal fine ha creato una fitta rete di relazioni che comprendono, oltre la stampa nazionalee internazionale, rapporti con enti pubblici, aziende pubbliche e private, associazioniculturali cittadine e nazionali, strutture che si occupano di cultura e turismo.Gli strumenti utilizzati <strong>per</strong> garantire la promozione degli eventi e delle strutture dipendenti(ricordiamo che la Soprintendenza è una complessa istituzione), una capillarediffusione della informazione e un ampliamento del bacino di utenza, comprendono,sinteticamente: l’attività tradizionale dell’<strong>Ufficio</strong> Stampa, l’utilizzo delle tecnologie informatiche,un call-center in grado di o<strong>per</strong>are come front-office, una mailing-list aggiornatae che comprenda sia una cerimoniale pubblico, con le principali caricheistituzionali che privati cittadini, forme di fidelizzazione del pubblico, stimolando la creazionedi Associazioni ‘amiche’, una attiva e creativa attività didattica, la promozione dell’utilizzodegli spazi museali <strong>per</strong> eventi ‘privati’ che ampliano enormemente laconoscenza dei luoghi e del patrimonio culturale, un’offerta di servizi di alta qualità <strong>per</strong>gli studiosi del settore (biblioteca, archivi, catalogo). Inoltre, la Soprintendenza ha partecipatoe partecipa a numerose manifestazioni nazionali indette dal Ministero, segnalate,di seguito, in dettaglio.La Soprintendenza ha utilizzato, appena disponibili, le tecnologie informatiche, creandouna mailing-list digitale <strong>per</strong> la posta elettronica, attivando una puntuale e costantepresenza sui siti web istituzionali: www.<strong>beni</strong>culturali.it - www.napoli<strong>beni</strong>culturali.it,inserendo i dati relativi agli eventi, alla storia delle sei strutture dipendenti, e tutte le indicazionirelative all’utilizzo, in concessione, degli spazi disponibili nelle strutture museali,con la necessaria modulistica on-line. In occasione di tutte le grandi mostre organizzatenegli ultimi anni, sono stati creati siti web, attivi anche <strong>per</strong> molti mesi dopola chiusura delle esposizioni ed utili <strong>per</strong> approfondire lo studio di grandi artisti: Caravaggio,Tiziano, Morelli.Nel corso del 2007, in occasione dei cinquanta anni dall’a<strong>per</strong>tura al pubblico del Museodi Capodimonte, la Soprintendenza ha promosso un evento unico ‘Omaggio a Capodimonte’:<strong>per</strong> un anno, da maggio 2007 a maggio 2008 sono stati organizzati eventi espositividi dimensione internazionale, concerti, teatro, musica, attività didattica, borse distudio, il sito web www.museo-capodimonte.it contiene anche le informazioni suglialtri Musei dipendenti. Il sito è stato visitato in pochi mesi da 37.825 utenti.E’ attualmente in fase finale la creazione del sito della Soprintendenza che verrà presentatoal pubblico.La Soprintendenza ha, inoltre, partecipato al progetto ARTPAST, relativo all’informatizzazionedel catalogo del patrimonio storico-artistico.Nel Museo Duca di Martina è in corso di completamento l’attivazione del progetto ’DocumentazioneDigitale in forma Rotazionale’ della collezione Perrone, che sarà consultabiledal pubblico e dagli studiosi.La Certosa e Museo di San Martino aderisce al progetto CASSIO,il programma ministeriale,in corso di attivazione, che prevede modelli in scala e sintesi vocale <strong>per</strong> consentire la fruizionedel patrimonio museale ai visitatori diversamente abili, non udenti o non vedenti.Il call-center (848800288-oppure da cellulari e dall’estero 06 39967050) è stato creato<strong>per</strong> fornire le informazioni su tutti i musei dipendenti, sulle mostre, sulle attività didattiche,<strong>per</strong> le prenotazioni e <strong>per</strong> le visite guidate. Gli utenti che hanno utilizzato questomezzo sono stati nel 2007, 14.689 ; nel 2008, 11.318.154


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliPer l’attività di promozione degli eventi organizzati e promossi, la Soprintendenza hacreato una mailing-list, <strong>per</strong> gli inviti da spedire, con ca. 2500 nomi, tra cariche istituzionali,strutture culturali e privati cittadini, ai quali occorre aggiungere l’elenco dei socidelle tre Associazioni di ‘amici’: Amici di Capodimonte e dei Musei del Polo museale-Amici della Certosa di Capri- la sezione di Napoli degli Amici dei Musei.L’attività didattica <strong>per</strong> giovani e adulti è stata precedentemente trattata, ci limiteremo asegnalare, esclusivamente, i rilevanti dati di partecipazione, nel corso dei due anni esaminati,2007-2008:all’attività didattica hanno partecipato 14.750 adulti e 48.975 giovani.La Soprintendenza, oltre gli eventi espositivi organizzati, promossi o patrocinati (ca. 25mostre, a Napoli negli anni 2007-2008), le manifestazioni musicali, teatrali e cinematografiche(oltre 200 negli anni 2007-2008), ha promosso l’offerta dei numerosi spazidisponibili, nei Musei dipendenti, <strong>per</strong> selezionate attività di strutture private.Tale utilizzo ha consentito, oltre all’introito degli oneri di concessione, anche il raggiungimentodi un’utenza nazionale e internazionale che ha avuto modo di conoscere il patrimoniomuseale. Il bacino di utenza che afferisce ai servizi, agli Uffici e alle strutture diquesta Soprintendenza è, dunque, molto ampio e differenziato: collezionisti, o<strong>per</strong>atori delsettore, galleristi, scuole, docenti universitari e di scuole primarie e secondarie, turistiitaliani e stranieri, o<strong>per</strong>atori del settore del turismo, imprese e studi tecnici specializzatinel restauro o impiantistica, musei italiani e stranieri, case editrici, studiosi ecc.Manifestazioni nazionali 2007IX settimana della cultura - maggio 2007Museo di Capodimonte- “Otto secoli di storia” <strong>per</strong>corsi didattici“Il segno nascosto. Riflettografie sui dipinti di Polidoro da Caravaggio”- Presentazione del progetto. Ogni mattina dimostrazione nella sala dei Polidoro daCaravaggioMuseo Pignatelli- a<strong>per</strong>tura straordinaria del museoMuseo di San Martino- “Museo dell’o<strong>per</strong>a” <strong>per</strong>corsi didatticiMuseo Duca di Martina- Il mondo in tazza”, <strong>per</strong>corsi didatticiPartecipazione al COM.PA 2007 - scheda in catalogo“La Notte dei Musei” - 19 maggio 2007Il Museo Pignatelli partecipa alla manifestazione europeaAlle ore 21,00 il Concerto del gruppo “Soscia Tango”.Giornate Europee del Patrimonio - 29-30 settembre 2007Museo di Capodimonte- “Albrecht D rer incisore. L’Italia e l’Europa collegate.”Sabato 29 e domenica 30 settembre, approfondimenti tematici.Museo di San Martino- “La sezione teatrale”, approfondimenti tematiciNelle “sala dell’evento” mostra dedicata al pittore Luigi Crisconio.Giornata del Contemporaneo - 6 ottobre 2007Castel Sant’Elmo, mostra “Patella ressemble à Patella”Manifestazioni nazionali 2008IX settimana della cultura - marzo 2008Museo di Capodimonte- “Il ritratto, immagine di potere, immagine di vita”. Visita di approfondimento- “Capodimonte in contemporanea”. Visita di approfondimento- “Flash, incontri con i capolavori”- “Appuntamento con l’artista” L’arte di incontrare l’o<strong>per</strong>a. Appuntamento con SergioFermariello.155


Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologicoe <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliAppartamento Reale, Sala della culla- “Prove d’ Artista” Duo di chitarra D’Angelo dell’Aversana- “Prove d’ Artista” Quartetto Savinio.Museo Pignatelli- “L’arte della felicità. Incontri e conversazioni”.Toccare la terra-Meditazione guidata con Sister Chan Khong.- “La collezione del Banco di Napoli”.- “Un abitare aristocratico”.Museo di San Martino – Sala dell’Evento- “La Collezione Serpone: Luigi Crisconio e la pittura napoletana dei primi decenni del Novecento”.- “Fasti barocchi”. Visita di approfondimento.“Napoli, le immagini della storia”.Museo Duca di Martina“Un mondo in tazza”.COM.PA 2008- scheda in catalogo- “La Notte dei Musei” 17 maggio 2008Museo Pignatelli- Concerto Musiche di Pilati.Giornate Europee del Patrimonio - 27-28 settembre 2008Museo di Capodimonte- “Salvator Rosa incisore”- “L’ Assunta di Pinturicchio <strong>per</strong> Monteoliveto. Storia di una committenza catalana”Museo di San Martino- “Un capolavoro ritrattistico di Francesco Hayez: la Principessa di Sant’Antimo”- “Garibaldi nel ritratto di Domenico Russo”Museo Duca di Martina- “Lucia Migliaccio nel dipinto di Vincenzo Camuccini: la duchessa di Floridia, il suo re, lasua casa”Giornata mondiale dell’alimentazioneMuseo Pignatelli - 17 ottobre - 16 novembre 2008- Mostra “I colori del gusto. Civiltà della tavola nella pittura napoletana”Direzione servizi aggiuntiviVisitatori dei musei.Certosa di San Giacomo a Capri, poiché l’ingresso è gratuito, è possibile segnalare il datodi affluenza indicativo, pari a ca. 15-17mila visitatori all’anno.ANNO 2007 Paganti Gratuiti TOTALEMuseo di Capodimonte 33.642 50.127 83.769Castel Sant’Elmo 30.980 36.816 67.796Museo di San Martino 49.960 58.822 108.782Museo Duca di Martina 1.681 2.266 3.947Museo Pignatelli 8.178 11.142 19.320ANNO 2008 Paganti Gratuiti TOTALEMuseo di Capodimonte 48.134 53.061 101.195Castel Sant’Elmo 31.276 28.188 59.464Museo di San Martino 37.350 48.583 85.933Museo Duca di Martina 1.698 2.930 4.628Museo Pignatelli 5.322 5.809 11.131156


SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICAPER LA CAMPANIALa Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campania trae originedalla Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> le Province Napoletane,istituita a Napoli dalla legge 22 dicembre 1939 n. 2006 con ilcompito di esercitare la vigilanza sugli archivi degli enti pubblicinon statali e sugli archivi privati di notevole interesse storicoesistenti nel Mezzogiorno d’Italia. Nel 1963, nel quadronella nuova organizzazione regionale delle Soprintendenze Archivistiche- in luogo di quelle già esistenti, che corrispondevanoai territori degli antichi Stati pre-unitari -, la circoscrizionedella Soprintendenza <strong>per</strong> le Province Napoletane, che abbracciavala Campania, la Basilicata, la Calabria, la Puglia, l’Abruzzoe Molise, fu ridotta al territorio campano e la denominazionedell’Istituto venne modificata in Soprintendenza Archivistica<strong>per</strong> la Campania (DPR 30 settembre 1963 n. 1409, decreto ministeriale6 novembre 1963).Attualmente la Soprintendenza Archivistica<strong>per</strong> la Campania è un organo <strong>per</strong>ifericodel Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attivitàculturali. Esercita compiti di vigilanza, tutelae valorizzazione nei confronti degliarchivi degli enti pubblici non statali e neiconfronti degli archivi o singoli documentidi proprietà privata dichiarati dinotevole interesse storico presenti sututto il territorio regionale, o<strong>per</strong>ando inbase al Codice dei Beni Culturali e delPaesaggio (decreto legislativo 22 gennaio2004 n. 42).SoprintendenteMaria Luisa StorchiReferente <strong>per</strong> il progettoAngela SpinelliPalazzo MariglianoVia San Biagio dei Librai, 3980138 NapoliTel. 081 4935501Fax 081 5517115sa-cam@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archivistica-na.itLA SEDELa Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> laCampania ha sede a Napoli, in Via SanBiagio dei Librai 39, a Palazzo Marigliano,l’imponente edificio nobiliare dei diCapua, principi della Riccia, rifatto e ampliatoagli inizi del Cinquecento da GiovanniDonadio detto il Mormando, epassato in proprietà dei Marigliano, duchidel Monte, nella seconda metà dell’Ottocento.Uno splendido palazzo ubicato nelcuore del centro storico napoletano, riccodi storia e dal grande valore artistico e architettonico,nella cui valorizzazione èfortemente impegnata la SoprintendenzaArchivistica, che occupa alcunipiani del complesso, compreso lo splendidoe prestigioso “Salone delle Feste” –con la parte su<strong>per</strong>stite dell’affresco dellabattaglia di Velletri realizzato dal DeMura a metà Settecento -, che ospita leiniziative espositive e le manifestazioniculturali promosse dall’Istituto. Un fortePalazzo Marigliano - Sede della Soprintendenza.Salone delle FestePalazzo Marigliano - Sede della Soprintendenza.Particolare dell'affresco del soffitto del Salonedelle Feste raffigurante la "Battaglia di Velletri",o<strong>per</strong>a di Francesco De Mura (1696-1782).157


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campaniarichiamo alla missione istituzionaledella Soprintendenza proviene dall’iscrizioneMemini che si ripete suifrontali delle finestre e sull’arco dimarmo dello scalone di Palazzo Marigliano,esortando al rispetto dellamemoria e costituendo un invito acostruire, con la lezione e lo studiodelle vicende del passato, un consapevolefuturo.ORGANIZZAZIONEAttualmente prestano servizio pressola Soprintendenza 31 unità, ripartitetra i vari servizi in cui si articola l’Istituto;all’assetto organizzativo cheprevedeva una suddivisione in settoricorrispondenti alle varie funzioni ealle differenti tipologie documentarie,è subentrata negli anni ’90 una nuovastruttura, tutt’ora in vigore, basatasu uffici articolati <strong>per</strong> province.L’Istituto è dotato di una ricca Biblioteca:la consistenza del materiale è diPalazzo Marigliano - Sede della Soprintendenza. Particolare del portonedi accesso alla scala principale nel cortile del palazzo.oltre 16.000 unità differenziate tra volumi,opuscoli, <strong>per</strong>iodici, cui si sono recentementeaggiunti CD-rom e DVD.Nata con il principale scopo di fornire materiale di studio e di approfondimento <strong>per</strong> i funzionariche o<strong>per</strong>ano sul territorio regionale, nella loro attività ispettiva, la nostra Bibliotecaha privilegiato la raccolta di testi di storia locale con particolare riferimento alla storiadi Napoli, senza trascurare quella delle altre province e dei tanti comuni campani, di cuisi conservano gli inventari degli archivi storici, che vi confluiscono ma mano che vengonorealizzati. Il materiale librario è suddiviso in sezioni: oltre alle sezioni relative alla storialocale, intesa nei suoi vari aspetti (culturali, documentali, antropologici, letterari, etc.),si presentano particolarmente ricche quelle afferenti alle discipline specialistiche dell’Archivistica,Paleografia e Diplomatica. La Biblioteca non offre soltanto un prezioso supportoall’attività dell’Istituto, ma fornisce anche un importante servizio agli utenti esterni:è capace di soddisfare le richieste di studiosi <strong>per</strong> o<strong>per</strong>e di difficile re<strong>per</strong>imento, assicurandoun’ efficace e proficua collaborazione <strong>per</strong> la consultazione e la ricerca bibliografica.I COMPITILa funzione della vigilanza e della tutela si esplica nello svolgimento di una serie di compitispecifici, tra i quali si segnalano:- individuazione e censimento degli archivi non statali esistenti sul territorio della Regionee accertamento della loro collocazione, stato di conservazione, ordinamento e inventariazioneal fine di garantirne la fruizione;- dichiarazione dell’interesse storico particolarmente importante degli archivi privati, aseguito della quale sorgono <strong>per</strong> il proprietario, possessore o detentore della documentazioneparticolari vincoli ed obblighi;- vigilanza sul rispetto degli obblighi imposti dalla legislazione vigente ai soggetti pubblicie privati proprietari, possessori o detentori dei <strong>beni</strong> archivistici;- ispezioni sugli archivi non statali;- concessione del nulla osta allo scarto di documentazione non più occorrente a fini amministrativie considerata di inutile conservazione <strong>per</strong> fini storici, presente negli archividegli enti pubblici ed in quelli privati notificati;158


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campania- predisposizione delle procedure <strong>per</strong> il deposito volontario di archivi e documenti daparte di enti pubblici nel competente Archivio di Stato e <strong>per</strong> il comodato e/o la donazioneda parte dei privati; istruzione delle pratiche <strong>per</strong> l’acquisto di archivi o documentidi particolare interesse storico;- recu<strong>per</strong>o di archivi e/o singoli documenti dello Stato che si trovino fuori della lorosede di conservazione istituzionale;- vigilanza sul commercio di archivi e/o singoli documenti;- concessione dell’autorizzazione a consultare documenti appartenenti ad archivi privatinotificati;- istruzione delle pratiche di consultazione dei documenti “riservati”;- rilascio di autorizzazione preventiva al trasferimento degli archivi e all’effettuazionedi interventi di restauro e/o ordinamento (articolo 21 del Codice dei <strong>beni</strong> culturali), nonchéall’esposizione temporanea di documenti in occasione di mostre o altri eventi culturaliin Italia o all’estero;- interventi di varia natura in caso di inadempienza degli obblighi stabiliti a carico deglienti pubblici e dei privati;- interventi urgenti di recu<strong>per</strong>o di materiale documentario danneggiato o messo in <strong>per</strong>icoloda eventi straordinari (calamità naturali, terremoti, etc.);- valutazione delle priorità nell’erogazione dei contributi ai possessori di archivi privatied ecclesiastici.Strettamente legate alla funzione della vigilanza e della tutela risultano le attività di valorizzazionee promozione, che hanno acquisito nel tempo crescente rilievo, concretizzandosinell’organizzazione di iniziative didattiche e manifestazioni culturali - mostredocumentarie, convegni, etc. - spesso realizzate in collaborazione con gli enti e le istituzionipresenti sul territorio della nostra regione.Di grande importanza risultano altresì i servizi resi a studiosi e ricercatori – che possonoricevere informazioni sull’esistenza, consistenza e modalità di accesso relativamentead archivi pubblici e privati dei quali l’<strong>Ufficio</strong> sia a conoscenza -, come anche aenti pubblici e privati detentori di archivi e documenti, ai quali può essere fornita assistenzascientifica sulla tenuta degli archivi, sull’ordinamento, sull’inventariazione e sulrestauro, collaborazione nell’organizzazione di corsi di formazione del <strong>per</strong>sonale addettoagli archivi o da adibire ad interventi di riordinamento e inventariazione, assistenzanella formazione dei massimari di conservazione e scarto e dei quadri diclassificazione, come anche nella definizione delle procedure di protocollazione e archiviazionecon particolare riguardo al protocollo informatico.Gli archivi vigilatiIl panorama degli archivi vigilati si presenta in Campania straordinariamente ampio earticolato. Ci troviamo di fronte a una miriade di complessi documentari, dalla naturae dalle dimensioni assai differenziate, che vanno ricondotti ai molteplici soggetti – istituzioni,enti, associazioni, famiglie, <strong>per</strong>sone – che hanno o<strong>per</strong>ato ed o<strong>per</strong>ano nella vitasociale, politica, economica e culturale della regione. Nei confronti di questo ricco patrimonioculturale, dalle imponenti proporzioni e dalla tipologia estremamente variegata,la Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campania è andata svolgendo e continua aportare avanti, nonostante l’esiguità delle risorse e sotto la pressione delle continueemergenze che nella nostra regione minacciano incessantemente il patrimonio archivistico,un’intensa attività di vigilanza, tutela e valorizzazione, condotta anche mediantela realizzazione di numerosi interventi di recu<strong>per</strong>o, riordino e inventariazione, curati dal<strong>per</strong>sonale dell’Istituto, o dallo stesso diretti e seguiti.Nell’ambito dei compiti istituzionali, particolare attenzione viene dedicata all’attività dicensimento che è stata avviata in maniera sistematica e capillare nel settore degli archivicomunali, archivi ecclesiastici (che dal punto di vista della vigilanza sono assimilatiagli archivi privati), archivi industriali, archivi degli enti che o<strong>per</strong>ano nel settoresanitario e assistenziale, <strong>per</strong> poi estendersi ad altre tipologie di archivi, come quelli delleCase Editrici, delle Gallerie d’Arte, degli enti e delle associazioni sportive, etc.Per quanto concerne la categoria degli archivi pubblici, tra i settori più impegnativi vi èsenza dubbio quello degli archivi comunali, che in Campania ammontano a 551, così159


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campaniasuddivisi: 92 in provincia di Napoli, 119 in provincia di Avellino, 78 in provincia di Benevento,104 in provincia di Caserta, 158 in provincia di Salerno. Nonostante l’impegno profusodalla Soprintendenza nelle o<strong>per</strong>azioni volte a rilevare le situazioni conservative edi accessibilità, ad elaborare elenchi conoscitivi della documentazione esistente e nelcondurre o promuovere progetti di riordino e inventariazione delle scritture, solo unaporzione di archivi comunali, ancora di gran lunga inferiore all’elevato numero di archiviesistenti, dispone di strumenti di consultazione che rendano fruibile la documentazioneprodotta e conservata dalle comunità campane, mentre risulta del tutto esiguoil numero degli strumenti inventariali a stampa. Il maggiore impegno richiesto ai funzionaridella Soprintendenza da questo delicato settore è proprio dovuto alle gravi carenzeche si riscontrano nella situazione di conservazione e di riordino di molti degliarchivi comunali, spesso legate alla mancanza di <strong>per</strong>sonale fornito di adeguata preparazionenell’organico dell’ente, ad improvvidi spostamenti di materiale archivistico, allascarsa sensibilità di molti degli amministratori, alle situazioni di deficit o dissesto in cuiversano diverse amministrazioni locali, alla inadeguatezza delle iniziative o<strong>per</strong>ative avviatedagli enti. Particolarmente incisiva <strong>per</strong> la salvaguardia e la conservazione degli archivicomunali è risultata l’azione svolta dopo i sisma verificatisi nel novembre 1980 enel maggio 1984: lo stato di emergenza ha indotto l’Istituto ad azioni di intervento immediato<strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o fisico della documentazionedanneggiata o messa in <strong>per</strong>icolodai tragici eventi, <strong>per</strong> trasferirla in luoghi sicurie salvarla dalla dis<strong>per</strong>sione a cui sarebbestata irrimediabilmente condannata.Per quanto concerne la categoria degli archiviprivati, va evidenziato che la SoprintendenzaArchivistica <strong>per</strong> la Campania vanta in questosettore una felice tradizione, che affonda lesue radici nella politica di promozione di depositie acquisizioni di archivi gentilizi inauguratanegli anni ’30 del secolo scorso dalconte Riccardo Filangieri - che univa alla caricadi Direttore del Grande Archivio quella diSoprintendente <strong>per</strong> le Province napoletane –e proseguita dai suoi successori con risultatiassai lusinghieri.Tra i circa 250 archivi dichiaratidi notevole interesse storico ritroviamo,accanto agli archivi delle antiche e nobili casatedell’aristocrazia del Regno meridionale,diverse altre categorie di fondi documentari,come archivi <strong>per</strong>sonali (tra i quali diversi archividi protagonisti del nostro Risorgimento),Archivio Storico del Banco di Napoli - Sala di deposito dell’Archivioarchivi ecclesiastici (diocesani, parrocchiali,confraternali, etc.), archivi industriali, archivi di partiti e movimenti politici, di organizzazionisindacali, di istituti di credito, etc. Non pochi risultano, in questo ambito, i complessidocumentari di particolare valore <strong>per</strong> consistenza e natura del materialeconservato; ci limitiamo in questa sede a richiamare l’attenzione sull’Archivio Storicodel Banco di Napoli: una realtà archivistica di eccellenza, un patrimonio documentariodi inestimabile valore e dalle imponenti dimensioni, che costituisce senza dubbio unodei più importanti e prestigiosi archivi economici del mondo. Nelle circa trecento stanzedislocate nel monumentale Palazzo Ricca e nell’annesso Palazzo Cuomo, è confluito l’eccezionalepatrimonio documentario degli antichi Banchi pubblici napoletani e del Bancodi Napoli, il cui studio riveste un’ importanza fondamentale sotto il profilo della storiaeconomica, politica, civile, artistica e religiosa del nostro Mezzogiorno <strong>per</strong> il lungo <strong>per</strong>iododi tempo compreso tra il XVI ed il XX secolo. Recentemente è entrato inoltre a farparte della serie di archivi sottoposti alla vigilanza della Soprintendenza Archivistica<strong>per</strong> la Campania un altro complesso archivistico di grande importanza e straordinariovalore, l’Archivio Storico Enel, il grande archivio di interesse nazionale inaugurato a Napolinel settembre del 2008, che riunisce gli archivi delle otto sedi compartimentali Enel,160


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la CampaniaArchivio Storico ENEL - Sale di depositonei quali si erano andati a loro volta concentrando i fondi documentari ereditati dalle1270 imprese elettriche confluite nel 1962 nell’allora Ente Nazionale <strong>per</strong> l’Energia Elettrica.Si conclude questa rapidissima panoramica sugli archivi vigilati, elencando alcuni deifondi archivistici che negli ultimi anni hanno registrato un particolare impegno della Soprintendenzaai fini della salvaguardia, del riordino, inventariazione e valorizzazione(attraverso l’effettuazione di o<strong>per</strong>azioni di censimento, precatalogazione, riordino, inventariazione,consulenza e assistenza scientifica, realizzazione di iniziative espositivee editoriali, etc.): Archivio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Archivio privato “PaoloBroccoli”, Archivio della Camera di Commerciodi Napoli, Archivio della Casa Santa dellaSolitaria, Archivio del Centro Caprense “IgnazioCerio”, Archivio del Centro Italiano Femminileprovinciale di Napoli, ArchivioCompagnia Trasporti Pubblici, Archivio storicodel Comune di Pellezzano, Archivio storicodel Comune di Pozzuoli, Archivio storicodel Comune di Salerno, Archivio storico delComune di San Cipriano Picentino, ArchivioStorico del Comune di Volla, Archivio del Conservatoriodi San Pietro a Majella, Archiviodella Cgil Campania, Archivio privato “Francescode Stefano”, Archivio Diocesano diCapua, Archivio Diocesano di Caserta, ArchivioDiocesano di Napoli, Archivio Diocesanodi Pozzuoli, Archivio degli Educandati Femminilidi Napoli, Archivio Ente Autonomo Volturno,Archivio della Federazione napoletanadel PCI, Archivio privato Imbriani, Archivio ExIlva di Bagnoli, Archivio dell’Ex Istituto Provinciale<strong>per</strong> l’Infanzia di Salerno, Archivio dell’IstitutoCampano <strong>per</strong> la Storia dellaResistenza, Archivio Isveimer, Archivio privato“Gaetani dell’Aquila d’Aragona”, ArchivioArchivio del Sacro Tempio della Scorziata - Libro dei pagamentidelle dimoranti. 1778della Galleria d’Arte Contemporanea “Dina Carola”, Archivio delle Manifatture CotoniereMeridionali, Archivio Storico Municipale di Napoli – Casa Santa dell’Annunziata, Archiviostorico dell’ex Ospedale psichiatrico Santa Maria Maddalena di Aversa, Archivio dell’exOspedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli, Archivio storico della Provincia di161


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la CampaniaNapoli, Archivio storico della Provincia di Salerno, Archivio ecclesiastico della Provincianapoletana della Congregazione della Missione di S. Vincenzo de’Paoli, Archivio privato“Serra di Cassano”, Archivio della Stazione Zoologica di Napoli “Anton Dohrn”, Archiviodell’Università degli studi di Salerno, Archivio del Teatro San Carlo, Archivio storico delSacro Tempio della Scorziata”.Tra le attività istituzionali va altresì segnalato che la Soprintendenza ha partecipato adalcuni gruppi di lavoro nazionali, tra cui Carte da legare (progetto <strong>per</strong> il censimento, l’inventariazionee la valorizzazione degli archivi degli ex ospedali psichiatrici), Schola Salernitana(progetto <strong>per</strong> un regolamento, titolario, massimario di scarto degli archividelle aziende sanitarie e ospedaliere italiane), <strong>Studi</strong>um 2000 (progetto <strong>per</strong> la tutela e lavalorizzazione della documentazione storica delle Università italiane). Si ricorda, infine,che è in corso la collaborazione con l’ente Provincia di Salerno e con la locale Universitàdegli <strong>Studi</strong> <strong>per</strong> la realizzazione di un progetto di digitalizzazione integrale di particolariprocedimenti amministrativi, nel quadro di un più vasto impegno cui è chiamato l’Istitutodall’adozione massiccia delle tecnologie digitali imposta alla Pubblica Amministrazionedalle normative nazionali ed europee in materia di innovazione tecnologicae dalle recenti direttive del governo sul tema dell’amministrazione digitale.PROGETTI E INTERVENTI CONDOTTI NEGLI ULTIMI ANNIPrincipali progetti e interventi portati avanti negli ultimi anni:Censimento degli archivi ecclesiasticiE’in corso una sistematica e capillare attività di censimento di questa tipologia di archivi(diocesani, capitolari, parrocchiali, confraternali, etc), che viene svolta d’intesa e in collaborazionecon gli enti ecclesiastici e sta raggiungendo risultati particolarmente positivinella città e provincia di Napoli e nel Casertano, dando anche luogo all’emanazionedi numerosi provvedimenti di dichiarazione di notevole interesse storico degli archivicensiti. Tali o<strong>per</strong>azioni rientrano nel quadrodelle iniziative volte alla salvaguardia e allavalorizzazione delle fonti ecclesiastiche attivatedalla Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong>la Campania da circa un trentennio, moltoprima dell’Intesa firmata il 18 aprile 2000 trail Ministro <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali e ilpresidente della Conferenza Episcopale italianarelativa alla conservazione e consultazionedegli Archivi di interesse storico e dellebiblioteche degli enti e delle istituzioni ecclesiastiche.Sulla base di accordi con le AutoritàInterno della Biblioteca Diocesana al Rione Terra di Pozzuoli. ecclesiastiche e grazie all’encomiabile lavorodel <strong>per</strong>sonale dell’Istituto sono stati portatiavanti diversi interventi di recu<strong>per</strong>o e riordino di archivi ecclesiastici, tra i quali ci limitiamoa segnalare, a titolo esemplificativo, quello condotto sull’Archivio Storico Diocesanodi Pozzuoli: un ricco complesso documentario risalente al secolo XIII, che, dopo ilsisma del 1984, è stato recu<strong>per</strong>ato dall’antico insediamento puteolano del Rione Terrareso del tutto inagibile, e quindi sottoposto a sistematiche o<strong>per</strong>azioni di riordino, inventariazionee restauro, grazie alle quali è oggi pienamente fruibile nella nuova prestigiosasede che proprio quest’anno è stata intitolata a don Angelo d’Ambrosio, già direttore dell’Archivio,nonché ispettore archivistico onorario, recentemente scomparso.Lo straordinario impegno profuso dalla Soprintendenza in questo settore si basa sullaconsapevolezza dell’importanza del ruolo svolto dalle istituzioni ecclesiastiche nellastoria del nostro Paese, così fortemente segnata dall’intreccio tra potestà secolare e potestàecclesiastica, e dell’inestimabile valore che le fonti ecclesiastiche rivestono <strong>per</strong> laricerca storica, reso ancor più evidente, nel caso della nostra regione, dalle gravi dis<strong>per</strong>sionisubite dagli archivi delle istituzioni pubbliche laiche: in Campania, infatti, <strong>per</strong> legravi <strong>per</strong>dite subite dalla massima parte degli Archivi comunali, la documentazione ec-162


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campaniaclesiastica finisce spesso <strong>per</strong> divenire l’unicafonte scritta prodotta localmente nei secoliXVI, XVII e XVIII utilizzabile <strong>per</strong> la storia dellecomunità.RestauroE’ un settore che registra un considerevoleimpegno, nonostante l’esiguità delle sommemesse a disposizione. In questi ultimi anni ifinanziamenti statali <strong>per</strong> il restauro dei documentideteriorati sono stati destinati, sullabase della programmazione delle occorrenzepredisposta dal Servizio di Restauro dellaSoprintendenza, alla documentazione dellaComunità Ebraica di Napoli, al restauro diregistri e volumi dell’Archivio Diocesano diNapoli e dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo deiLombardi-Conza-Nusco-Bisaccia e al restaurodei preziosi corali dell’Archivio Storico Diocesanodi Pozzuoli. Particolare rilevanza sonoandate inoltre assumendo la collaborazionee l’assistenza scientifica fornite agli enti <strong>per</strong>l’individuazione del materiale da restaurareLibro corale <strong>per</strong>gamenaceo della Cattedraledi Pozzuoli. Sec. XVIe <strong>per</strong> il corretto svolgimento di tutto l’iter procedurale relativo al restauro, come anche<strong>per</strong> altri interventi necessari ad assicurare le conservazione ed impedire il deterioramentodei <strong>beni</strong> archivistici.Progetto SIUSALa Soprintendenza partecipa al Progetto SIUSA (Sistema informativo unificato <strong>per</strong> le SoprintendenzeArchivistiche), che si propone di riunire i dati raccolti dalle varie SoprintendenzeArchivistiche sugli archivi vigilati, con un modulo di gestione dell’attività di vigilanzariservato agli uffici dell’Amministrazione archivistica ed un modulo di consultazioneweb di cui possono fruire gli utenti.Progetto “Archivi delle Scuole”Con questo progetto si intendono valorizzare gli archivi di alcune scuole, nuova tipologiadi archivi affidati da qualche anno <strong>per</strong> tutto il territorio regionale alle competenzedi tutela e valorizzazione della Soprintendenza Archivistica in seguito alle riforme delsettore scolastico. E’ stato riordinato e inventariato l’archivio dell’Istituto tecnico industrialeLeonardo da Vinci di Napoli che conserva documenti a partire dal 1906, annodella fondazione. All’Istituto erano annessi la Scuola secondaria di avviamento professionaleche fu soppressa il primo ottobre 1948 e lo stabilimento di produzione dei tessuti,dismesso negli anni ’80. E’appena stato concluso il lavoro di riordinamento eschedatura dell’Archivio Storico della Scuola d’Infanzia e primaria “Giacomo Leopardi”,che conserva una ricca documentazione a partire dal 1903. Sono stati avviati progetti relativiall’Archivio Storico della Scuola Ugo Foscolo di Napoli e del’Istituto Gian Battistadella Porta di Napoli.Progetto “Archivi degli Architetti e degli Ingegneri del Novecento in Campania”Il progetto è finalizzato alla conoscenza degli archivi di Architettura del Novecento inCampania in accordo con le linee guida e le finalità indicate dal Piano nazionale <strong>per</strong> latutela del patrimonio documentario dell’Architettura del Novecento. Tra gli archivi privatifatti oggetto di studio si ricordano quelli di Vittorio Amicarelli, Renato Avolio deMartino, Fabrizio Carola, Franz di Salvo, Frediano Frediani. Grazie alla generosa disponibilitàdella famiglia, si sta ora procedendo all’avvio delle o<strong>per</strong>azioni di censimento dell’archiviodi Luigi Cosenza.163


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la CampaniaProgetto “Archivi dello Sport”E’ in corso il censimento degli archivi degli enti e delle associazioni sportive.Si segnalano in particolare l’Archivio dell’Accademia Nazionale di Scherma, l’Archivio delCircolo del Remo e della Vela “Italia” e l’Archivio del Centro <strong>Studi</strong> Tradizioni Nautiche(CSTN) – Lega navale italiana sezione di Napoli.Progetto “Archivi della Moda del Novecento”La Soprintendenza partecipa al progetto promosso dall’Associazione Archivistica italianain collaborazione con la Direzione Generale <strong>per</strong> gli Archivi, procedendo all’individuazionee al censimento degli archivi appartenenti a questa interessante tipologia.Grazie al lodevole impegno profuso, sono già stati conseguiti risultati lusinghieri nell’avviodelle o<strong>per</strong>azioni di individuazione e censimento dei materiali archivistici conservatipresso prestigiosi esponenti del sistema moda in Campania. Si segnalano tral’altro i contatti e le visite effettuate presso la Fondazione Mele e la Sartoria Caruso a Napoli,La Parisienne a Capri, la Sartoria Filippo, Madame Antonia e Carmela Mascolo inarte Miliana a Ischia.Progetto “La rete degli Archivi d’Impresa”Partecipazione al progetto nazionale promosso dalla Direzione Generale <strong>per</strong> gli Archivi,mediante l’attività di consulenza e assistenza scientifica alla imprese che aderiscono alprogetto al fine di assicurare la coerenza e l’uniformità dei criteri con cui produrre i materialidestinati al Portale.ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONEAnno 2007Festa della Donna- Presentazione del volume di Bice Foà Chiaromonte, Donna, ebrea, comunista, E. Memori,2006 – Napoli, Palazzo Marigliano, 26 marzo 2007.IX Settimana della Cultura- “La scuola-fabbrica delle stoffe. Il <strong>per</strong>corso dell’Istituto Tessile industriale Leonardo daVinci di Napoli nell’inventario del suo archivio”: presentazione dell’inventario e mostradocumentaria, bibliografica e fotografica, in collaborazione con l’Istituto Tecnico IndustrialeLeonardo da Vinci di Napoli, Napoli, 12 - 25 maggio 2007.Festa Europea della Musica- Concerto <strong>per</strong> chitarre, in collaborazione con l’Associazione Italiana <strong>per</strong> la promozionedella Festa europea della musica, Napoli, Palazzo Marigliano, 21 giugno 2007.Giornate europee del patrimonio- Ricordi di da un Mondo Lontano CORrelazioni, Mostra di o<strong>per</strong>e d’arte di Jeannette Rutsche,Napoli, Palazzo Marigliano, 27 settembre – 27 ottobre 2007.Altre iniziative:- Proiezione del film di Carlo Lizzani “L’oro di Roma”, Napoli, Palazzo Marigliano, 29 gennaio2007;- Collaborazione alla manifestazione: “… e sulle onde viaggiò …”, mostra documentariache ri<strong>per</strong>corre il <strong>per</strong>corso socio-spirituale di San Francesco di Paola in terra campana inoccasione del V centenario della morte, Napoli, Real Basilica di San Francesco di Paola,27 gennaio – 3 febbraio 2007 ;- Collaborazione alla manifestazione: “Pietrelcina: due santi che si incontrano, San Pio daPietrelcina – San Francesco da Paola”, Pietrelcina (BN), Centro sociale “Grazio Forgione”,22 – 29 settembre 2007;- Convegno celebrativo del 50° anniversario del Trattato di Roma istitutivo della Comunitàeconomica Europea, Napoli, Palazzo Marigliano, Istituto Banco di Napoli - Fonda-164


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campaniazione, 31 maggio – 1° giugno 2007;- Convegno “L’etica impossibile di Georges Bataille, grazia, amicizia, sovranità, passività”,Napoli, Palazzo Marigliano, 14-15 giugno 2007;- Rassegna d’arte contemporanea “I luoghi dell’anima”,esposte o<strong>per</strong>e di Vincenzo Maugeri,sostenute dalle poesie di Italo Benedetti, Napoli, Palazzo Marigliano, 11-31 luglio 2007.Anno 2008Festa di San Valentino- “Una soap o<strong>per</strong>a nel decennio francese”, lettura delle lettere tra Giuseppe Bonaparte,Re di Napoli, la sua famiglia e la giovane amante Giulia Acquaviva d’Atri, Napoli; Proiezionedel film “Valmont” di Milos Forman, che riprende il tema delle lettere, PalazzoMarigliano, 14 febbraio 2008.Festa della Donna- “… buoni costumi e buone creanze … Storie di donne a Napoli nell’Archivio della Scorziata”,Mostra documentaria, Napoli, Palazzo Marigliano, 5 – 31 marzo 2008.- “Omaggio a Giglia Tedesco Tatò”, Napoli, Palazzo Marigliano, 18 marzo 2008.X Settimana della Cultura- “L’antico riprodotto”, mostra fotografica, Nocera Inferiore (Sa), 25 - 31 marzo 2008, AssociazioneCulturale “Il Didrammo”-Centro provinciale <strong>per</strong> il restauro e la conservazionedella Fotografia di Nocera Inferiore, in collaborazione con SoprintendenzaArchivistica <strong>per</strong> la Campania , Comune di Nocera Inferiore e Provincia di Salerno.Festa Europea della Musica- “Vita e cultura musicale a Napoli: artisti e strumenti”, Mostra documentaria, bibliografica,iconografica e di strumenti musicali dal XVIII al XX secolo, in collaborazione conAssociazione Amici degli Archivi onlus, Napoli, Palazzo Marigliano, 21 giugno – 28 luglio2008.Giornate Europee del Patrimonio- “Memorie dall’Invisibile”, mostra di dipinti dell’artista Francesco Dea, Napoli, PalazzoMarigliano, 27 settembre – 31 ottobre 2008;- “Il contributo dei casertani Giovanni Caso, Luigi De Michele, Giuseppe Fusco e RaffaeleNumeroso alla Costituzione repubblicana”, Caserta, 19 settembre - 2 ottobre 2008, mostraorganizzata in collaborazione con la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro;- “Assistenza e beneficenza a Capua. Le fonti documentarie dell’Archivio Diocesano”, mostrain collaborazione con l’Arcidiocesi e il Comune di Capua, Capua (Ce), Archivio Storicodiocesano, 20 settembre – 2 ottobre 2008;- “L’attività pietosa e caritatevole delle congreghe della Diocesi di Caserta”, Mostra in collaborazionecon Archivio storico diocesano di Caserta, Caserta, Seminarii Sacellum, 22– 29 settembre 2008.Altre iniziative- “Centro documentario e museale. Rota <strong>per</strong> l’Esposti – Il Luogo, la memoria”, in collaborazionecon l’Associazione “AversaDonna”, Aversa, 18 aprile 2008;- Collaborazione alla Mostra “Ebrei di Salonicco 1492-1943. La Diplomazia italiana el’o<strong>per</strong>a di rimpatrio”, Napoli, Comunità Ebraica, 7 settembre 2008 (Giornata europeadella cultura ebraica);- Presentazione del volume “I calzini del principe Carlo. I titolari <strong>per</strong> gli archivi delle Universitàitaliane in vigore dal 1° gennaio 2007”, in collaborazione con ANAI Campania,Napoli, Palazzo Marigliano, 9 aprile 2008;- “L’ambivalenza del male”, giornata di studi, in collaborazione con“Kainòs, rivista on-linedi critica filosofica”, Napoli, Palazzo Marigliano, 6 maggio 2008;- Partecipazione al Convegno inaugurale dell’Archivio Storico Enel, Napoli, Archivio StoricoEnel, 24 settembre 2008;- Partecipazione alla XII Edizione “I Cortili della Musica”, a cura dell’Unione Musicisti na-165


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campaniapoletani, Napoli, Palazzo Marigliano,4 – 5 ottobre 2008;- Partecipazione alla presentazionedella “Guida all’Archivio storico dellaCamera di Commercio di Napoli”,Napoli, Camera di Commercio, Industria,Artigianato e Agricoltura, 2dicembre 2008 (alla presenza delPresidente della Repubblica).Anno 2009Invito della mostra "Carte d'Accademia" <strong>per</strong> la XI Settimanadella Cultura 2009Festa della donna- “Costumi e società. La figura femminilenelle riviste dei primi anni del ’900”, mostra in collaborazione con AssociazioneAmici degli Archivi onlus, Napoli, Palazzo Marigliano, 5 marzo - 27 marzo 2009.XI Settimana della Cultura- “Carte d’Accademia. Maestri e Allievi nei documenti dell’Archivio Storico dell’Accademiadi Belle Arti di Napoli”, mostra documentaria, fotografica, iconografica e multimediale,in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli, Napoli, Galleria dell’Accademiadi Belle Arti, 18 aprile - 30 luglio 2009.Festa Europea della Musica- Concerto: Quartetto d’archi, in collaborazione con l’Unione Musicisti Napoletani, Napoli,Palazzo Marigliano, 21 giugno 2009;- “Itinerari di ricerca tra gli archivi vigilati. Dalla Soprintendenza <strong>per</strong> le Province Napoletanealla Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campania”, Mostra documentaria e bibliografica,Napoli, Palazzo Marigliano, 21 giugno - 30 settembre 2009.Giornate Europee del Patrimonio settembre 2009: si prevede di presentare il sito WEBdell’Istituto arricchito di nuove pagine e contenuti, nell’ottica di un potenziamento eampliamento delle possibilità di ricerca tra gli archivi vigilati.Altre iniziative- Partecipazione alla presentazione dei risultati del progetto “Aurora” (Amministrazioniunite <strong>per</strong> la redazione degli oggetti e delle registrazioni anagrafiche nel protocollo informatico),Napoli, Archivio di Stato, 2 aprile 2009;- Partecipazione alla giornata in ricordo di don Angelo D’Ambrosio, con l’intitolazionedell’Archivio storico diocesano di Pozzuoli a don Angelo, Diocesi di Pozzuoli (Na), Centro<strong>per</strong> la Pastorale della Cultura, 18 aprile 2009;- Collaborazione alla XV Edizione di “Maggio dei monumenti”, Napoli, Palazzo Marigliano,16 maggio 2009;- Collaborazione alla manifestazione “Montesarchio e Carlo Poerio un patriota e unacittà”, Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Castello medievale di Montesarchio,23 maggio 2009;- Adesione al Comitato promotore delle Celebrazione di Riccardo Filangieri nella ricorrenzadei cinquant’anni dalla morte dell’insigne archivista e studioso (1959 – 2009) eavvio di piano di ricerca documentaria.<strong>Ufficio</strong> comunicazione/stampa e <strong>Ufficio</strong> URPL’attività di comunicazione e rapporti con la stampa viene svolta attraverso l’utilizzazionedi diversi canali di diffusione delle informazioni relative all’attività istituzionaledella Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campania. L’<strong>Ufficio</strong> comunicazione profondeun grande impegno nella divulgazione sul territorio delle iniziative realizzate dall’Istituto:<strong>per</strong> ogni evento viene informato con cura l’intero sistema dei media (agenzie, giornali,tv e radio) attraverso la redazione di comunicati stampa e la messa in atto di unarticolato e complesso lavoro fatto di contatti, suggerimenti ed inviti ad approfondire166


Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campanial’argomento dell’iniziativa. L’<strong>Ufficio</strong> Comunicazione cura inoltre i raccordi con la DirezioneRegionale <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> Culturali e Paesaggistici della Campania, la Direzione generale<strong>per</strong> gli Archivi – servizio III, la Direzione Generale <strong>per</strong> la valorizzazione delpatrimonio culturale – servizio II e provvede all’inserimento delle iniziative sulla RPVdel Ministero. La sua attività è strettamente collegata a quella svolta dall’<strong>Ufficio</strong> relazionicon il Pubblico, che è stato istituito nel 1996 e svolge tra l’altro l’importante compitodi facilitare, migliorare ed estendere l’accesso ai servizi pubblici da parte deicittadini, fungendo da strumento di ascolto dei bisogni degli utenti e al tempo stessoda leva <strong>per</strong> un miglioramento interno. Particolare attenzione viene dedicata alla diffusionedelle iniziative culturali sul Sito Web dell’Istituto, che risulta particolarmenteampio e articolato: esso è stato costruito nel 2001 cercando di individuare quello chel’utente cerca in un sito istituzionale e anche di offrire informazioni chiare e semplici achi, navigando sul web, si imbatte <strong>per</strong> caso in un sito di una Soprintendenza Archivistica.Il sito ha una navigazione principale: la <strong>soprintendenza</strong>, la sede, il notiziario, vigilanzae tutela, materiali, eventi, links, contatta e ricerca nel sito. Vi è poi una navigazionesecondaria che si attua, sia cliccando su ognuna delle parole che compongono la navigazioneprincipale, sia cliccando sulle icone al centro della home page. Ad esempio, cliccandoin “materiali” si trovano inrete la Biblioteca della Soprintendenzae alcuni inventari di archivivigilati, che possono esserequindi subito consultati. In alto asinistra troviamo dei banner inscorrimento che evidenziano leattività culturali dell’Istituto: inalto a destra abbiamo invece ilinks istituzionali <strong>per</strong> collegarsicon il <strong>MiBAC</strong> e la Direzione Generale<strong>per</strong> gli Archivi. Per la costruzioneweb del sito sono stateutilizzate risorse interne di questo<strong>Ufficio</strong>.Home del sito della Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campaniawww.archivistica-na.it167


BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI“VITTORIO EMANUELE III”DirettoreMauro GiancasproReferenteAlma Serena LucianelliPiazza del Plebiscito, 1Palazzo Realeingresso daPiazza Trieste e Trento80132 NapoliTel. 081 7819211URP 081 7819231Segreteria di direzioneTel. 081 7819216Fax 081 403820bn-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.bnnonline.itOrario di a<strong>per</strong>turaal pubblico:ore 8.30-19.30lunedì - venerdìore 8.30-13.30sabatoBiblioteca Nazionale Napoli-salone di letturaLa Nazionale di Napoli, principale biblioteca del Meridione, hanel cospicuo patrimonio antico il suo tratto distintivo e saliente.Un prestigioso complesso di <strong>beni</strong> capace di testimoniare in manieraquasi esaustiva la cultura meridionale: dalla facies epicureadella prima epoca im<strong>per</strong>iale - documentata dall’eccezionalecorpus dei papiri ercolanesi - al basso medio evo, dall’umanesimoall’età dei lumi attraverso i due secoli e più di viceregno,dal <strong>per</strong>iodo pre e postunitario alla cultura contemporanea.La storia della Biblioteca ha inizio quando Carlo di Borbone, figlioprimogenito di Filippo V e di Elisabetta Farnese, divenutosovrano del Regno di Napoli, dispone il trasferimento nella capitalepartenopea della già all’epoca famosa collezione librariafarnesiana, ereditata <strong>per</strong> linea materna. Dalla Reggia di Capodimontei volumi vengono trasferiti alla fine del Settecento nelPalazzo degli <strong>Studi</strong> di Via Foria (oggi Museo Archeologico), dove,il 13 gennaio 1804, Ferdinando IV di Borbone apre al pubblico laReale Biblioteca. Al nucleo originario dei manoscritti e dei volumia stampa dei Farnese si erano venuti ad aggiungere preziosifondi conventuali e privati, come quelli degli agostinianidi San Giovanni a Carbonara, dei Gesuiti, del principe di Tarsia,dell’Accademia Ercolanese. Nel Decennio francese ulteriori annessioniconseguiranno dalle soppressioni monastiche; all’iniziativadi Murat vanno ascritte le acquisizioni della preziosaraccolta del marchese Taccone, della collezione bodoniana dell’incisoreRosaspina e degli incunaboli di Melchiorre Delfico. Dal1816, con la seconda Restaurazione, la Reale Biblioteca assumela denominazione di Borbonica. Prenderà quella di Nazionaledopo l’Unità, quando ingloberà altre importanti raccolte sia <strong>per</strong>effetto delle leggi eversive sia <strong>per</strong> quella politica di accentramentoche ne va definendo la funzione di “collettore” dei maggiorifondi bibliografici cittadini. Tra la fine dell’Ottocento el’inizio del Novecento fruisce di straordinarie acquisizioni: laraccolta teatrale e musicale donata dal conte Lucchesi Palli, attualmentetra le maggiori in Italia nel settore delle arti dellospettacolo; lo splendido corpus degli autografi di Giacomo Leopardi,attraverso il legato testamentario di Antonio Ranieri,amico napoletano del poeta di Recanati; l’Officina dei Papiri Ercolanesi,che conserva rotoli carbonizzatidella biblioteca greca deiPisone. Ingloba, inoltre, altre grandibiblioteche cittadine quali la SanGiacomo, la Provinciale, la Brancacciana,quella del Museo di SanMartino.Per fare fronte all’enorme incrementodel patrimonio librario, neglianni ’20, grazie alla determinazionedi Benedetto Croce, se ne dispone iltrasferimento nell’ala orientale delPalazzo Reale,<strong>per</strong> l’occasione donatada Vittorio Emanuele III al Demaniodello Stato. In questa sede la BibliotecaNazionale ha di recente168


Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”ampliato i suoi confini, andando adoccupare i locali, già della Presidenzadel Consiglio Regionale, prospicientila Piazza del Plebiscito.In costante evoluzione anche il settoremoderno, che dall’automazionee dall’introduzione delle nuove tecnologieha ricevuto notevole impulso.La Biblioteca coordina il polomeridionale del Servizio BibliotecarioNazionale; dal 2002 ha un sitoweb.Di ampio respiro le iniziative culturali,volte alla promozione della let-Biblioteca Nazionale di Napoli - biblioteca palatinatura, e le attività espositive: fra le mostre di maggiore richiamo quelle dedicate al Tasso,a Telesio, a Leopardi, a Croce, ai codici aragonesi, alle legature, alla Stam<strong>per</strong>ia Reale,al cartesianesimo meridionale, alla litografia, al futurismo a Napoli, al Sessantotto, aViviani.È attualmente diretta da Mauro Giancaspro.Patrimonio: 1.799.934 volumi a stampa, 8926 testate di <strong>per</strong>iodici, 798 microfiches e 2703cd-rom (Istat 2006); 19.758 manoscritti in volume e 153.606 documenti sciolti appartenentia carteggi e archivi privati; 500 <strong>per</strong>gamene; 4.563 incunaboli e circa 50.000 cinquecentine;6940 stampe e disegni, oltre 6.000 carte geografiche storiche e 21.600fotografie in fondi fotografici storici; 1.838 papiri e 4.665 disegni di papiri.ATTIVITÀLa Biblioteca Nazionale di Napoli, o<strong>per</strong>ando in rapporto sinergico con gli altri istituticulturali della regione, con gli Enti politici territoriali, con il mondo della scuola e conquello universitario, con le rappresentanze politico-culturali straniere, <strong>per</strong>segue le finalitàistituzionali attraverso l’attività editoriale diffusa anche attraverso il sito Web, econ l’organizzazione di eventi culturali, mostre, seminari e convegni.La Biblioteca Nazionale di Napoli,inoltre, con l’attività di Sezioni specialie con la realizzazione di specificieventi e attività, promuove:- attraverso la Sezione sulla Diversità,l’accesso all’informazione ealla lettura di categorie con disabilitàmotoria, sensoriale e cognitiva.- attraverso presentazioni di libri,pubbliche letture, eventi speciali –quali la Settimana della poesia(Settimana della cultura 2006),Leggi un libro, ti cambia la vita(Settimana della cultura 2008) – lalettura e la conoscenza del mondolibro;Biblioteca Nazionale di Napoli - scalone- attraverso stage post laurea, in collaborazione con i maggiori atenei del territorio, laformazione dei dottorandi in materie umanistiche e storiche;- attraverso la Sezione americana “J. F. Kennedy”, nata nel 1963 da un accordo fra il governostatunitense e la direzione della Biblioteca Nazionale, la conoscenza della culturaamericana;- attraverso la Sezione venezuelana “Simon Bolivar”, istituita nel 2000, la conoscenzadella cultura e degli autori dell’America latina;169


Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”- attraverso il Servizio di reference delle risorse digitali,l’accesso alle risorse informative elettronichelocali e remote;- attraverso esposizioni di dipinti, sculture, fotografie,design, presso la Sala leopardi, la conoscenza diartisti contemporanei;- attraverso il gruppo di lavoro e studio della Soggettivitàfemminile, la conoscenza e la valorizzazionedella scrittura femminile e della sua storia;- attraverso concerti, eseguiti nella Sala Rari, in collaborazionecon L’Associazione ex allievi del Conservatoriodi San Pietro a Majella e con il ConservatorioBiblioteca Nazionale di Napoli stesso, la conoscenza del patrimonio musicale nazionalee internazionale;- attraverso il partenariato con le aziende vitivinicole“Villa Matilde”e“Terre del principe”e l’azienda di arredo floreale IFLORAL - presenti con i loro prodotti e con qualificateprofessionalità negli eventi di particolare rilevanza - la conoscenza e la valorizzazionedi attività economico-produttive del territorio.I Papiri ErcolanesiLe origini dell’Officina dei Papiri Ercolanesi - oggi sezione della Biblioteca Nazionale diNapoli - si collocano nella seconda metà del secolo XVIII, all’indomani del ritrovamentodei papiri sepolti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Lo svolgimento dei rotoli carbonizzati,la trascrizione facsimilare e l’incisione delle colonne di scrittura costituisconol’insieme delle o<strong>per</strong>azioni, preliminari all’edizione dei testi, svolte nell’ambito dell’officinadal Settecento agli inizi del Novecento. Dopo l’Unità l’Officina <strong>per</strong>de la propria autonomiae viene affidata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; il riconoscimento dellanatura principalmente libraria dei papiri ercolanesi ne determina successivamente, inattuazione della legge 392/1910, il trasferimento alla Biblioteca Nazionale di Napoli, cuiè affidata la conservazione ela tutela del suo prezioso patrimonio:i papiri, i disegnidei papiri, le bozze di stampadei disegni e i documenti dell’archiviodell’Officina. Purconservando la fisionomia dilaboratorio di ricerca riservatoad un pubblico specializzato,negli ultimi decenniL’Officina dei Papiri Ercolanesisi è andata sempre più inserendonella vita dell’Istitutocome una delle sue sezionipiù prestigiose, differenziandonel tempo le proprieattività, al fine di garantire lapiù larga fruizione possibiledelle raccolte possedute.Biblioteca Nazionale di Napoli - blocco di sei papiriPapiri - Sepolti sotto una coltre di materiale lavico ad una profondità di circa 25 metri,sottoposti ad una tem<strong>per</strong>atura elevatissima, i Papiri di Ercolano hanno subìto un processodi combustione che ne ha consentito la conservazione, se pure in una condizionedi estrema fragilità. Riportati alla luce tra l’ottobre del 1752 e l’agosto del 1754 - durantelo scavo della villa nota come ‘Villa dei Papiri’ oppure come ‘Villa dei Pisoni’ dal nome delpresunto proprietario Lucio Calpurnio Pisone Cesonino – i rotoli furono sottoposti aiprimi infelici tentativi di svolgimento, ad o<strong>per</strong>a anche del principe di San Severo, che siservì del mercurio. Fu padre Antonio Piaggio, già restauratore di materiale antico pressola Biblioteca Vaticana, a ideare e a mettere a punto una macchina – oggi famosa e di cuil’Officina conserva un esemplare ottocentesco – capace di srotolare i papiri carbonizzati170


Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”con un metodo rimasto in uso fino agli inizi dello scorso secolo. Di recente, dal 1984, èstato utilizzato dall’équipe norvegese guidata da Knut Kleve un nuovo metodo di srotolamento,ora sospeso <strong>per</strong> consentire un bilancio dei risultati conseguiti in tanti annidi attività, documentata anche da riprese fotografiche. I rotoli a<strong>per</strong>ti hanno restituitotesti greci non tramandati dalla tradizione manoscritta medievale: in primo luogol’o<strong>per</strong>a cardine di Epicuro Sulla natura, il corpus delle o<strong>per</strong>e di Filodemo di Gadara, cuisi deve la formazione della biblioteca ercolanese, di altri filosofi epicurei come DemetrioLacone, Polistrato, Carneisco, Colote e Metrodoro entrambi di Lampsaco, e dellostoico Crisippo. Poche sono le o<strong>per</strong>e in lingua latina, di natura più varia <strong>per</strong> la presenzadi commedie, o<strong>per</strong>e di storiografia, testi giuridici.Disegni -Trascrizione facsimilare delle colonne e dei frammenti di scrittura dei papirisvolti con il metodo del Piaggio, i Disegni dei papiri ercolanesi restituiscono <strong>per</strong>fettamentel’immagine di ciascuna colonna e di ciascun frammento completi delle lacune edegli spazi bianchi. Incisi su matrici in rame, pubblicati nelle raccolte degli Herculanensiumvoluminum quae su<strong>per</strong>sunt (1793-1855, 1862-1876), i disegni rivestono un ruolo significativoai fini dello studio e dell’edizione dei testi traditi: lettere o porzioni di testoandate <strong>per</strong>dute negli originali a causa del lento ma inesorabile processo di de<strong>per</strong>imento,dovuto allo stato di carbonizzazione della materia papiracea, vengono da essi tramandati;in alcuni casi sono l’unica testimonianza di strati di papiro andati distrutti nelleo<strong>per</strong>azioni di a<strong>per</strong>tura.Gli autografi di Giacomo LeopardiAlla morte di Giacomo Leopardi nel 1837, i suoi autografi rimasero in possesso di AntonioRanieri, amico napoletano del poeta, che li custodì e ne preservò l’integrità <strong>per</strong> oltrecinquant’anni. Fu appunto Ranieri che ne dispose il passaggio <strong>per</strong> lascito testamentarioalla Biblioteca Nazionale di Napoli, a cui le carte sarebbero <strong>per</strong>venute, tuttavia, soltantoal termine di una lunga controversiagiudiziaria. Espropriatodallo Stato nel 1897 e affidatodapprima all’esame di una commissioneministeriale insediatanella Biblioteca Casanatense diRoma e presieduta dal Carducci, ilprezioso archivio leopardiano saràufficialmente consegnato all’istitutonapoletano il 19 maggio 1907.Oltre alla documentazione autografadella maggior parte deiCanti (tra gli altri Alla luna, L’Infinito,Ultimo canto di Saffo, A Silvia,Le ricordanze, Il sabato del villaggio,Canto notturno, ecc.) e delleO<strong>per</strong>ette morali, il fondo conservai manoscritti d’autore del Saggiosopra gli errori popolari degli antichi(1815), del Discorso di un Italianointorno alla poesia romantica(1818), del Discorso sopra lo statopresente dei costumi degl’Italiani(1824), dei centoundici Pensieri(1831-1835) e, in primo luogo, le4526 pagine dello Zibaldone (1817-1832),ora raccolte in sei volumi. Cospicuesono <strong>per</strong>altro le testimonianzeepistolari e i materialiavantestuali afferenti al laboratorioleopardiano - quali abbozzi,Biblioteca Nazionale di Napoli - scritto autografo di Giacomo Leopardia Silvia171


Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”schede di lavoro, annotazioni bibliografiche, programmi di lettura, ecc. - che sono in gradodi documentare l’estesa e complessa parabola evolutiva della scrittura leopardianadagli anni giovanili agli ultimi esiti del <strong>per</strong>iodo napoletano. I manoscritti sono stati espostial pubblico nelle mostre che hanno celebrato il 150° anniversario della morte del recanatese(1987) e il 200° della nascita (1998).La Sezione sulle diversità, unica in Italia, nasce nel 1998 con la volontà di arricchire le funzionied i servizi di una biblioteca pubblica, creando uno spazio di elaborazione e di propostaculturale collegato a tematiche contemporanee di attualità.Tra i processi di globalizzazione che influenzano i meccanismi di sviluppo economico esociale mondiale vanno emergendo fenomeni nuovi che standardizzano ed omologanoculture, economie e <strong>per</strong>sone. Particolarmente preoccupante appare la crescita del numerodi <strong>per</strong>sone soggette a discriminazione in base a condizioni economiche, sociali, culturali,sessuali, psico-fisiche, religiose. Emerge una visione standardizzante ed omologantedel mondo che tende a stigmatizzare alcune diversità umane che risultano socialmenteindesiderabili sulla base di pregiudizi, trattamenti inappropriati, processi diesclusione sociale.La possibilità di costruire società inclusive, rispettose dei diritti umani di tutti, parteproprio da una riconsiderazione del valore insostituibile delle diversità umane, dove lediversità non siano un problema, ma risorse reali sulle quali costruire la convivenza civilee progettare le soluzioni sociali.La Sezione sulle diversità o<strong>per</strong>a sulla base di progetti e collaborazioni con istituzionipubbliche e private al fine di realizzare prodotti culturali che mettono in evidenza laricchezza delle diversità umane, promuovendo convegni, incontri con i protagonisti, bibliografieragionate, studi e ricerche ed orientando culturalmente i propri lettori.172


BIBLIOTECA PUBBLICA STATALE ANNESSA ALMONUMENTO NAZIONALE DI MONTEVERGINELa Biblioteca Statale di Montevergine, una delle undici bibliotecheannesse ai Monumenti Nazionali, dipendente dal Ministero<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, depositaria e custode di unpatrimonio documentario e librario di grandissima importanza,rappresenta un punto di riferimento <strong>per</strong> studenti e studiosi chenecessitano di ricerche storiche <strong>per</strong> i loro studi o intendono approfondireargomenti non solo di interesse religioso. La biblioteca,ubicata all’interno del prestigioso Palazzo abbaziale diLoreto di Mercogliano, piccolo gioiello dell’architettura baroccameridionale, è anche un luogo di interesse turistico e un centroculturale in cui vengono organizzate mostre bibliografiche edocumentarie. Questo polo culturale svolge un’intensa attivitàistituzionale sul territorio di Mercogliano ma anche di tutta laprovincia di Avellino ed ha intense relazioni con enti, associazioniculturali e scuole <strong>per</strong> la divulgazione della lettura e <strong>per</strong> laprogrammazione di eventi culturali.La biblioteca, ricca di un importante patrimonio bibliograficoed archivistico, risponde, quale unico istituto culturale statalepresente sul territorio, a tutte le richieste di studio, facilitata inquesto compito dalla recente massiccia introduzione dellenuove tecnologie. L’informatizzazione intrapresa dalla Bibliotecadi Montevergine, nel 2000 con l’ingresso nel ServizioBibliotecario Nazionale (SBN), e successivamente con la realizzazionedi un proprio sito all’indirizzo www.montevergine.librari.<strong>beni</strong>culturali.it,ha comportato l’abbandono del propriodecentramento e isolamento culturale e ha favorito la coo<strong>per</strong>azionee la comunicazione con altri istituti culturali. L’attenzionedella biblioteca è incentrata concretamente sull’utente,<strong>per</strong> consentirgli di accedere al recu<strong>per</strong>o del documento in tempibrevi. Tra le attività straordinarie intraprese in biblioteca, sicuramentedi grande interesse è stata l’es<strong>per</strong>ienza svolta dal 2007al 2008 con le scuole <strong>per</strong> il progetto La scuola adotta una festa.Inoltre, all’interno del sitodella biblioteca l’utentetrova a sua disposizione inmaniera chiara e direttatutte le informazioni <strong>per</strong>entrare in contatto conl’istituto, inoltrare richiestedi studio, ricerche bibliografiche,richieste di prestito,informazioni generaliche vanno dall’orario dia<strong>per</strong>tura, alla didattica, allevisite guidate, agli stage,alle convenzioni stipulatecon varie università, aglieventi culturali.DirettoreAndrea Davide CardinReferente <strong>per</strong> il progettoBianca CorcioneVia Domenico AntonioVaccaro, 183013 - Mercogliano (AV)Tel. 0825 787191 - 789933Fax 0825 789086bmn-mnv@<strong>beni</strong>culturali.itwww.montevergine.librari.<strong>beni</strong>culturali.it173


Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionale di MontevergineServizi offertiSegreteria - Referente Angela CarpenitoReference - Referente Sabrina TirriSala Lettura e didattica - Referente Anna BattagliaSBN, Sito web - Referente Domenico Donato De FalcoFotoriproduzioni - Referente Carmine Pescatore e Sabrina TirriPrestito - Referente Rosalba CaponeArchivio e Comunicazione istituzionale - Referente Amelia PecoraroValorizzazione e promozione - Referente Bianca CorcioneI servizi al pubblicoI servizi al pubblico offerti dalla Biblioteca Stataledi Montevergine sono disciplinati dal Regolamentointerno redatto in conformità del D.P.R. 5 luglio 1995,n. 417, Regolamento recante norme <strong>per</strong> le bibliotechepubbliche statali; entrambi sono consultabili ancheon line dalla home page del sito della biblioteca all’indirizzo:www.montevergine.librari.<strong>beni</strong>culturali.it.L’utente della Biblioteca di Montevergine può inparticolare accedere a:- Consultazione cataloghi cartacei e on line; il catalogoon line è in funzione dal febbraio del 2000,non raccoglie tutto il posseduto della biblioteca.In linea di massima, i volumi che abbiano data distampa dal 2000 in poi sono sicuramente presentie consultabili alla relativa pagina del sito della biblioteca.Per il restante materiale bisogna consultareanche i cataloghi storici, ovvero telefonare oscrivere un messaggio di posta elettronica chiedendola ricerca bibliografica su testi specifici. Inoltre,la Biblioteca di Montevergine sta concludendodei progetti tematici, quale ad esempio l’inserimentoin rete delle edizioni del XVI secolo, che al momento è pressoché completata, eil recu<strong>per</strong>o del materiale retrospettivo, allo scopo di riversare tutto il suo possedutonel catalogo on line.- Consultazione documenti a stampa (monografie, <strong>per</strong>iodici), con le limitazioni previstedal Regolamento interno e da condizioni particolari in cui si trovano i documenti oggettodi richiesta.- Consultazione documenti manoscritti;- Consultazione incisioni, fotografie, stampe;- Consultazione archivi informatici e documenti multimediali;- Servizi di fotoriproduzione (fotografie, fotocopie, microfilm) <strong>per</strong> uso <strong>per</strong>sonale; come daRegolamento sono esclusi dalla riproduzione in fotocopia i volumi con data di stampaanteriore a 100 anni; <strong>per</strong> uso <strong>per</strong>sonale si intendono scopi di studio, dunque l’utentesi limita a sottoscrivere una richiesta in tal senso e paga soltanto la riproduzione.- Servizi di fotoriproduzione <strong>per</strong> scopi editoriali; in tal caso, <strong>per</strong> i costi, si tiene conto della174


Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionale di Monteverginetiratura e del costo di co<strong>per</strong>tina delle pubblicazioni in cui compaiono riproduzioni didocumenti della biblioteca.- Prestito locale; viene effettuato tramite il modulo dedicato all’interno del Client Serverdel Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN). La Biblioteca di Montevergine ha datempo attivato il servizio da web, grazie al quale l’utente, direttamente da casa propria,può inoltrare richieste di prestito specificando, in un campo libero a sua disposizione,quando passerà di <strong>per</strong>sona a ritirare il prestito. Nel caso in cui, al momento della richiesta,un documento non fosse disponibile <strong>per</strong>ché in prestito, il sistema genera automaticamenteun messaggio in cui invita l’utente ad effettuare una prenotazione suquel documento; in tal caso l’utente sarà avvertito appena il documento ritornerà disponibile.Questo iter vale anche <strong>per</strong> le richieste di fotoriproduzione, che la bibliotecaè attrezzata a fornire anche in digitale su file in formato pdf.- Prestito interbibliotecario nazionale; viene effettuato tramite ILL (Inter Library Loan)SBN. Si tratta di una rete nazionale di cui fanno parte biblioteche non soltanto pubblichestatali, ma anche di enti locali, diocesani, di fondazioni e private. Il documentoviaggia con i servizi postali ed è gratis. È soggetto soltanto al rimborso delle spese postalidi spedizione. Anche qui l’utente della Biblioteca di Montevergine può inoltrarerichiesta da casa propria; questa richiesta sarà poi girata alla biblioteca che possiedeil documento e che lo invierà con le modalità previste.- Informazioni bibliografiche e assistenza al pubblico;- Visite guidate specialistiche; si effettuano <strong>per</strong> gruppi di non più di 30 <strong>per</strong>sone, e si richiedeuna prenotazione. La visita comprende il Palazzo abbaziale di Loreto (al cui interno èospitata la biblioteca), limitatamente al piano inferiore e alla Farmacia, e tutti i localidella biblioteca, con le due mostre <strong>per</strong>manenti ed altre esposizioni che di volta in voltasi allestiscono. Solo in occasioni particolari, segnalate tempestivamente, la Congregazionedi Montevergine autorizza ad estendere la visita al Palazzo abbaziale di Loretoanche ai piani su<strong>per</strong>iori (salone settecentesco e Archivio diocesano).- Utilizzo dei locali da parte di enti, fondazioni, associazioni <strong>per</strong> manifestazioni culturali;- Autoregistrazione da web; la Biblioteca di Montevergine ha attivato inoltre l’autoregistrazioneda web: un utente che non fosse ancora iscritto ai servizi della biblioteca, puòauto registrarsi fornendo i suoi dati <strong>per</strong>sonali che saranno successivamente riscontratidal <strong>per</strong>sonale della biblioteca, e contemporaneamente inoltrare richieste di informazioni,di prestiti, di riproduzioni. A questo servizio si accede dalla home page del sito webdella biblioteca, ovvero direttamente dall’indirizzo dedicato http://83.103.45.90/servizi/login.pl.Per quesiti e dubbi su tutto quanto sopra, risponde il curatore del sito web ad uno deiseguenti indirizzi di posta elettronica:montevergine.schedatura@librari.<strong>beni</strong>culturali.it;domenicodonato.defalco@<strong>beni</strong>culturali.it175


BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI NAPOLIDirettoreOrnella FalangolaReferente <strong>per</strong> il progettoChiara MasielloVia Giovanni Paladino, 3980100 NapoliTel. 081 5517025 - 5517153Fax 081 5528275bu-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.bibliotecauniversitarianapoli.<strong>beni</strong>culturali.itOrario di a<strong>per</strong>turaal pubblico:lunedì-venerdì 8.00-18.45sabato 9.00-13.45www.bibliotecauniversitarianapoli.<strong>beni</strong>culturali.itSTORIA E PATRIMONIO BIBLIOGRAFICOLibro d’ore, 1515La Biblioteca Universitaria trae origine dall’unificazione, dispostacon decreto 4 dicembre 1816 di Ferdinando IV di Borbone,della Biblioteca dell’Università, mai a<strong>per</strong>ta al pubblico ma formatafin dal 1808 con i fondi librari del soppresso Collegio deiGesuiti, e della Biblioteca Gioacchina, costituita nel 1812 da GioacchinoMurat nell’ex convento di Monteoliveto con le pregevoliraccolte dei marchesi Orlando e Taccone. Con lo stessodecreto veniva <strong>per</strong>ò data facoltà alla Real Biblioteca Borbonicadi scegliere i volumi più pregevoli da essa non posseduti, <strong>per</strong>cui la preziosa collezione Tacconiana andò smembrata e solo inminima parte è oggi ospitata nella Biblioteca Universitaria.Nel 1827 la Biblioteca apre ufficialmente al pubblico.Il patrimonio bibliografico della Biblioteca Universitaria diNapoli, che oggi ammonta a circa 950.000 documenti, bibliograficie multimediali, si è formato attraverso successive stratificazionicronologiche e tipologiche: aggiornato nel 1845 con unfondo speciale di giornali e <strong>per</strong>iodici scientificiitaliani e stranieri, in occasione dei lavori del VIICongresso degli scienziati, successivamente fuincrementato con i fondi librari dei monasterisoppressi nel 1861 e con numerose raccolte private(Briganti, Casanova, Imbriani, Viti, DelGaizo ecc.).Ha acquisito nel tempo numerose o<strong>per</strong>e giuridiche,letterarie e soprattutto scientifiche, tracui si ricorda la Miscellanea Panceri, uno dei piùsignificativi fondi ottocenteschi posseduti dallabiblioteca, in quanto documenta in modo pressochécompleto gli studi di zoologia e di anatomiacomparata apparsi su riviste italiane estraniere soprattutto negli anni 1860-1875.Tra le o<strong>per</strong>e di pregio della Biblioteca vanno sicuramentemenzionati gli incunaboli tra i qualiil Lattanzio Sublacense del 1465, l’Esopo napoletanoedito da Francesco del Tuppo nel 1485 e il Valturio Veronesedel 1483, le edizioni cinque e seicentesche di trattati edatlanti di scienze naturali, la ricca collezione di aldine e diBiblioteca Universitaria di Napoli - il loggiato176


Biblioteca Universitaria di Napolistampe napoletane, alcune in esemplari unici e la raccolta di 300 bodoniane (tra cuiun’esemplare in carta celestina della Faoniade di Vincenzo Im<strong>per</strong>iali)Attualmente la Biblioteca Universitaria, che ha sede nell’edificio monumentale dellaCasa del Salvatore, è interessata da importanti lavori di ristrutturazione che consentirannoil potenziamento delle attrezzature e un notevole rinnovamento dei servizi e dellestrutture.COMPITILa biblioteca pubblica statale ha un’organizzazione di servizi di supporto alla cultura, aglistudi e alla ricerca.Tra i suoi compiti e funzioni: conservare, promuovere e valorizzare leproprie raccolte storiche, con particolare attenzione <strong>per</strong> la storia dell’editoria e delle istituzioniculturali del Mezzogiorno; incrementare le raccolte, tenendo conto delle linee disviluppo storico che le caratterizzano; acquisire la produzione editoriale italiana e stranieratenendo conto delle esigenze dell’utenza e delle politiche di acquisizione delle altrebiblioteche cittadine; documentare il proprio patrimonio librario, fornire informazionibibliografiche, assicurare la circolazione dei documenti a livello locale, nazionale ed internazionale;promuovere ed attuare il coordinamento con le Università di Napoli e dellaCampania, anche attraverso apposite convenzioni e iniziative congiunte.SERVIZII documenti conservati nella Biblioteca Universitaria possono essere consultati nel Salonedi lettura e nelle altre sale di lettura adibite alla consultazione in loco dei documentiivi richiesti o accessibili a scaffale a<strong>per</strong>to. A causa dei lavori di ristrutturazioneche interessano la biblioteca, attualmente sono a<strong>per</strong>te al pubblico unicamente la SalaPeriodici e la Sala rari e fondi antichi.In tutte le sale di lettura la ricerca degli utenti è supportata da o<strong>per</strong>atori di reference,cui ci si può rivolgere <strong>per</strong> l’orientamento bibliografico e <strong>per</strong> l’offerta di prodotti e servizidella biblioteca.Presso l’<strong>Ufficio</strong> Acquisti è a disposizione degli utenti il servizio dei desiderata, attraversoil quale, compatibilmente con la politica di acquisizioni dell’istituto, si possono richiedereo<strong>per</strong>e sia attraverso il tradizionale registro dei desiderata sia utilizzando l’appositoForum Desiderata. Proposte di acquisto degli utenti, attivo sul sito web.L’accesso al patrimonio bibliografico della Biblioteca è assicurato, oltre che dai tradizionalicataloghi cartacei <strong>per</strong> autore, soggetti e <strong>per</strong>iodici, anche da un proprio catalogoon-line (OPAC), consultabile sul sito web e dal Catalogo collettivo del Polo MIBAC SBN.Gli utenti registrati della Biblioteca possono accedere al servizio di prestito, sia quellolocale che quello interbibliotecario. Quest’ultimo, attraverso la procedura ILL/SBN(INTER LIBRARY LOAN) è accessibile liberamente in Internet. L’obiettivo è quello di fornireall’utente, che può seguire da casa in modo trasparente l’iter della richiesta, il documentodi cui necessita attraverso l’intermediazione della biblioteca.E’ inoltre attivo un servizio di document delivery attuato oltre che <strong>per</strong> i canali tradizionali(telefono, corrispondenza, fax, e-mail), attraverso il servizio integrato ILL/DD.L’<strong>Ufficio</strong> Relazioni con il pubblico offre al pubblico un servizio di informazioni, assistenzae orientamento e gestisce la calendarizzazione delle visite guidate <strong>per</strong> le scuole e <strong>per</strong>le Università.La Biblioteca Universitaria, inoltre, è da tempo impegnata nella progettazione ed erogazionedi servizi <strong>per</strong> fasce di utenti svantaggiati. L’istituto oltre ad essere inserito nelprogetto nazionale “Libro parlato - audiolibri sul web, ha stipulato specifiche convenzionigrazie alle quali si è dotata di nuove tecnologie che offrono nuove oppurtunità all’utentecon difficoltà visive o dislessico come scaricare audiolibri in formato mp3direttamente in lettori da portare via.177


Biblioteca Universitaria di NapoliATTIVITÀ DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONELa Biblioteca Universitaria negli ultimi due anni si è proposta di realizzare, attraverso laprogettazione di un sistema organico, nuove iniziative, progetti ed attività volte a confermareil ruolo che l’ha vista particolarmente attiva nell’attuazione di una politica dipromozione del libro e della lettura soprattutto tra le fasce giovanili e quelle più disagiate.Nel raggiungimento dell’obiettivo di promuovere e valorizzare il proprio patrimonioculturale e di avvicinare la collettività al piacere della lettura, la Biblioteca hacercato di coinvolgere varie istituzioni e realtà associative (enti locali, scuole, università,associazioni sindacali, ecc.) nelle proprie iniziative culturali, consolidando i rapporti conil territorio e confermando come necessaria e indispensabile l’interazione tra la biblioteca,istituzioni, o<strong>per</strong>atori culturali e cittadini.Anno 2007- Incontro con Elsa Morante, mostra, conferenze,seminari e iniziative didattiche organizzate <strong>per</strong>il progetto nazionale Ottobre piovono libri. Iluoghi della lettura, ed. 2006, dal 26 ottobre2006 al 13 marzo 2007;- La biblioteca va a scuola: un viaggio virtuale tragli spazi e le risorse di una biblioteca, iniziativadidattica organizzata <strong>per</strong> la IX Settimana dellacultura;- I fogli risorgimentali napoletani, 1860-1861,esposizione bibliografica e documentaria organizzata<strong>per</strong> il Bicentenario della nascita diGiuseppe Garibaldi;- Primo Levi: il lager, la provetta, la fabbrica, ciclodi eventi, mostre ed iniziative didattico-culturale,nell’ambito del progetto nazionale Ottobrepiovono libri. I luoghi della lettura, ed.2007, inaugurata il 31 ottobre 2007 e conclusasil’8 maggio 2008;- Apprendere con l’AID (Associazione Italiana Dislessia),giornata di studio <strong>per</strong> la Giornata Internazionaledei diritti delle <strong>per</strong>sone conInvito <strong>per</strong> Ottobre piovono libri, ed. 2007disabilità, diretta ad illustrare le opportunità che le nuove tecnologie presenti nell’istitutooffrono ai diversamente abili alla vista e ai dislessici;Inoltre ha collaborato alle seguenti mostre e cataloghi:- Scienze e fede tra osservanza e censura. Viaggio attraverso le Biblioteche della Campaniadal XVI al XVIII secolo, mostra promossa dalla Regione Campania e dal LUMA diChicago;- Napoli, nel nobil core della musica, mostra organizzata dalla Salzburger Pfingstfestspiele;- Le riviste a Napoli dal XVIII secolo al primo Novecento, convegno internazionale organizzatodall’Accademia Pontaniana.Anno 2008- Le istituzioni culturali a Napoli nel decennio francese, esposizione bibliografica e docu-178


Biblioteca Universitaria di Napolimentaria <strong>per</strong> la X Settimana della cultura;- Tutti uguali tutti diversi: accessibilità e integrazionein biblioteca. Conferenza tenutanell’ambito della manifestazione GalassiaGutenberg;- Il libro parlato - audiolibri su web <strong>per</strong> disabilivisivi e dislessici - rete biblioteche statali;Che cos’è la biblioteca, progetti realizzati <strong>per</strong>Euro P.A. Salone delle autonomie locali;- Napoli da Serao a Saviano: racconto o cronaca?,manifestazione organizzata nell’ambitodel progetto nazionale Ottobre piovonolibri. I luoghi della lettura, ed. 2008, coneventi e iniziative tenuti dal 29 ottobre 2008al 6 maggio 2009;- I servizi bibliotecari <strong>per</strong> le disabilità: un giornoall’anno tutto l’anno, conferenza tenuta nellaGiornata Internazionale del diritti delle <strong>per</strong>sonecon disabilità.POLITICHE TERRITORIALI FUTURELocandina <strong>per</strong> la X Settimana della CulturaGli importanti lavori di ristrutturazione che impegnano la Biblioteca dal 2007 dovrannorestituire nei prossimi anni un istituto più moderno, potenziato e proiettato in attivitàe progetti già avviati negli ultimi due anni.Obiettivi strategici <strong>per</strong> i prossimi anni si possono così sintetizzare:- intensificare la collaborazione con gli istituti scolastici, Università ed altri enti e istituzioniterritoriali, attraverso attività didattiche, progetti comuni, convenzioni di tirocinioe stage, forme già attuate con successo in passato, al fine di porsi sempre piùcome riferimento storico culturale <strong>per</strong> essi e gli utenti e di ribadire l’importanza dellasinergia tra istituzioni, o<strong>per</strong>atori culturali e cittadini;- valorizzare il proprio patrimonio con mostre, convegni, partecipazione ad eventi culturalidi altri enti e a manifestazioni fieristiche, ma anche con progetti di digitalizzazionedei propri fondi.E’ in fase di realizzazione un Re<strong>per</strong>torio della letteratura dialettale campana dalle Originiall’Unità d’Italia, una sorta di enciclopedia esemplificativa derivante dallo specifico patrimoniolibrario della Biblioteca Universitaria. Il tutto confluirà in un catalogo illustrato,accompagnato da un cd-rom con i testi più significativi. In occasione della presentazionedel catalogo, che sarà supportata anche da una giornata di studio con la presenzadi specialisti del settore, sarà allestita una mostra con materiale selezionato <strong>per</strong> importanzae rarità.Per quanto riguarda l’attività di digitalizzazione, l’obiettivo è di continuare il programmadi valorizzazione di alcuni significativi fondi, attuando anche collaborazioni e sinergiecon altre istituzioni, come nel caso del progetto Per.Le 800 (Periodici Letterari dell’800),sviluppato insieme a Codex – Biblioteche Digitali della Campania, che ha <strong>per</strong>messo ladigitalizzazione di alcuni rappresentativi <strong>per</strong>iodici ottocenteschi di ambito letterarioposseduti dalla Biblioteca Universitaria. Attualmente sono in programma due progetti:- I <strong>per</strong>iodici napoletani dell’800- Biblioteca digitale del dialetto napoletanoSi conferma, anche <strong>per</strong> il futuro, la partecipazione ad eventi culturali di rilevanza nazionalequali la Settimana della cultura, Ottobre piovono libri, la Giornata Internazionaledei diritti delle <strong>per</strong>sone con disabilità e, compatibilmente con la restituzione di alcuni localiattualmente in ristrutturazione, la Festa europea della musica;- migliorare la qualità dell’offerta dei servizi culturali, soprattutto con una maggiore at-179


Biblioteca Universitaria di Napolitenzione alle richieste dell’utenza. A questo proposito si ricorda che l’istituto partecipacon due distinti progetti al concorso “Premiamo i risultati”, finalizzato a valorizzare gliesempi di buona amministrazione.Il primo La biblioteca, la comunicazione, i giovani, realizzato autonomamente, mira adinstaurare rapporti più saldi con le istituzioni scolastiche del territorio e ad avvicinaregli studenti alla biblioteca e ai suoi servizi. Il secondo Indagine sui servizi culturali pubblici,promosso dalla Direzione Generale <strong>per</strong> il Bilancio e la Programmazione economica,la Promozione e la Standardizzazione delle procedure, con l’obiettivo di acquisire una conoscenzapiù approfondita degli utenti e di calibrare l’offerta dei servizi negli istituti. LaBiblioteca Universitaria partecipa al progetto in qualità di biblioteca rappresentativadel Sud Italia.È in fase di realizzazione un DVD che riconferma l’attenzione che la Biblioteca riservaa fasce particolari di utenza: Presentazione in LIS (lingua dei segni italiana) della Bibliotecae dei suoi servizi <strong>per</strong> portatori di disabilità.La ridefinizione, già in atto, del sito web è altro strumento <strong>per</strong> migliorare la qualità deiservizi all’utenza. Obiettivo della Biblioteca è di passare da un sito web statico e puramenteinformativo ad un sito web dinamico: accessibilità ed usabilità (anche attraversotecnologie assistite <strong>per</strong> alcuni tipi di disabilità), architettura “amichevole” e soprattuttocreazione di spazi dove il pubblico possa esprimere i propri bisogni, avanzare propostee discutere su progetti e attività in corso (blog, forum, newsletter).180


ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINOMaddalena Buccella - Amalia Della SalaÈ attivo in provincia fin dal 1820 in forza del decreto murattianodel 22 ottobre 1812 che dotava ogni provincia del Regno di unArchivio. Gestisce importanti servizi al pubblico, quali l’attivitàdi didattica, la formazione e la promozione delle ricchezze documentarie,incrementa la fruibilità dei documenti e facilital’accesso ad un sempre maggior numero di utenti, anche attraversol’uso di strumenti informatici.Intensi rapporti di collaborazione con enti, istituzioni e associazioniintessono e creano un efficace punto di riferimento storico-culturale.Direttore e referente<strong>per</strong> il progettoGerardina Rita De LuciaVia G. Verdi, 15/1783100 AvellinoTel. 0825 779111Fax 0825 779516as-av@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archivi.<strong>beni</strong>culturali.it/ASAVSTORIAAl tempo dell’occupazione francese fu emanato il decreto cheistituiva gli Archivi Provinciali: la legge borbonica del 12 novembre1818 n. 1379 li conservò nella loro integrità. Avellino iniziala propria attività con i versamenti delle carte degli antichiregimi, nel maggio del 1820, con la denominazione di ArchivioProvinciale di Principato Ultra.Scopo dell’istituzione è raccogliere e conservare le carte appartenentialle trascorse magistrature nonché tutta la documentazioneprodotta dalle amministrazioni comprese nel territoriodella provincia. L’ispezione immediata è affidata agli Intendenti.Con la scomparsa del Regno di Napoli e la legge del marzo 1865il <strong>per</strong>sonale degli Archivi Provinciali, rimasto fino ad allora governativo,passa alle dipendenze della Provincia. Lo Stato si riservail diritto della vigilanza tramite il Prefetto e attribuiscealle singole Province la spesa <strong>per</strong> il mantenimento e la determinazionedelle piante organiche .Con Regio Decreto del 22 settembre 1932, n. 1391, l’Istituto divieneArchivio Provinciale di Stato.Le prime notizie sulla sua formazione e attività le fornisce nel1872 Francesco Trinchera, direttore dell’Archivio di Stato di Napoli.Nella sua relazione sugli archivi napoletani egli evidenzia,tra le carte conservate ad Avellino, al Largo della Libertà, nelpalazzo dei Tribunali, quelle più antiche appartenenti alla RegiaUdienza Provinciale di Montefusco e una corrispondenza ufficialeintercorsa tra il re Gioacchino Murat e l’intendente dellaProvincia Giacomo Mazas. L’ambito territoriale di competenzadell’Istituto in questi primi anni di attività è ampio e articolato:la provincia di Principato Ulteriore abbraccia, infatti, fino all’Unitàd’ Italia quasi tutta l’attuale provincia di Benevento , eccezionfatta <strong>per</strong> un ristretto territorio intorno al capoluogo, ecomprende anche parte della provincia di Foggia. Con RegioDecreto del 17 febbraio 1861 sono aggregati al distretto di Avellinoaltri circondari che facevano parte delle province di Terra diLavoro, Principato Citra e Capitanata. Della complessità di taliavvicendamenti storico-politici l’Istituto conserva traccia nellasua documentazione.SEDEÈ sede dell’Istituto il complesso monumentale dell’ex “CarcereBorbonico”edificato su progetto dell’architetto Giuliano De Fazio181


Archivio di Stato di Avellino(1827-1839) e completato dopo l’Unità d’Italia. Gli uffici vi si sono trasferiti dalla vecchiasede di via Serafino Soldi nell’agosto 2007.Il monumento è singolare <strong>per</strong> la caratteristica pianta esagonale, con il corpo centrale aforma di torre da cui si diramano i corpi di fabbrica a forma di stella.La tipologia edilizia proposta si rifaceva alla teoria del filosofo Jeremy Bentham,esposta nel“Panopticon”che si ispirava all’architettura dei lazzaretti: edifici collettivi caratterizzati dabracci indipendenti,convergenti in un corpo centrale a“pan-opticon” secondo il teorizzatoprincipio del“ tutto visibile e sotto controllo“. Una struttura che rispondeva,nel contempo,alle necessità di salubrità e di sicurezza <strong>per</strong> i detenuti.L’Archivio occupa il padiglione destinato alla detenzione femminile, posto sul lato destrodell’ingresso principale, il primo ad essere costruito, nel 1832, con il piano terra a grandi arcatea tutto sesto e la facciata in mattoni pieni.La sede, assegnata all’Archivio nel 1996, è stata interessata da laboriosi e complessi interventidi restauro e recu<strong>per</strong>o ultimati nel 2007. Tutto intorno al muro <strong>per</strong>imetrale dell’edificio,nelle aree sottostanti il cortile, è stato realizzato un“bunker”sotterraneo a due piani<strong>per</strong> i locali di deposito.I COMPITI ISTITUZIONALIL’Istituto interpreta le funzioni assegnate dal Codice dei Beni Culturali inserendole nell’ambitopiù precipuo del “bene” culturale archivio. Da ciò deriva l’ampia gamma deiservizi al pubblico compresa l’attività di didattica e quelle di formazione e promozione.Il patrimonio documentarioL’Archivio di Stato di Avellino conserva all’incirca 66.000 fasci che coprono un arco ditempo dal 1423 al 1960. Il materiale documentario, collocato su 10.500 metri lineari discaffalatura, è suddiviso <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi storici:I principali complessi documentali :Corporazioni religiose soppresse1423 - 1882Tra le carte prodotte dai monasteri ed enti religiosi soppressi sono comprese quattordici<strong>per</strong>gamene del <strong>per</strong>iodo napoleonico e una rara ed accattivante plateaProtocolli notarili dei distretti di Avellino, Ariano e Sant’Angelo dei Lombardi1497 - 1899I rogiti notarili sono stati particolarmente studiati <strong>per</strong> gli approfondimenti sulla formazionedella grande proprietà terriera, i cambiamenti del paesaggio agrario, le fortunealterne di famiglie illustri, le consuetudini locali, la toponomastica, le costituzionidotali e testamentarie, le istituzioni religioseAtti Demaniali1504 - 1957I documenti danno conto delle quotizzazioni, delle divisioni, della promiscuità tra comuni,ex-feudatari, enti ecclesiastici, delle usurpazioni delle terre demanialiRegia Udienza Provinciale di Montefusco1588 - 1812Antichi regimi 1423 - 1814Periodo napoleonico 1806 - 1814Restaurazione borbonica 1815 - 1860Unità d’Italia 1861 - 1944Repubblica Italiana 1945 - 1960182


Archivio di Stato di AvellinoLa documentazione ha inizio in <strong>per</strong>iodo aragonese e riflette la complessità della produzionedi un organo giurisdizionale <strong>per</strong>iferico del Regno (mantenimento dell’ordinepubblico e amministrazione della giustizia).Corti locali1665 - 1803Comprende atti di natura giudiziaria discussi dinanzi alle corti localiCatasto Onciario1742 - 1808Raccoglie le carte prodotte a seguito delle complesse o<strong>per</strong>azioni di relevio e catastazione(Prammatica del 1740)Intendenza di Principato Ultra1806 - 1871La documentazione copre i vasti ambiti di competenza di una delle Istituzioni più importanti(legge 8 agosto 1806) a partire da quella prodotta da Giacomo Mazas, nel 1806,con poteri di amministrazione attiva, di vigilanza sui comuni e sugli stabilimenti pubblicie con funzioni di alta poliziaGran Corte Criminale1807 - 1869Si tratta di un tribunale penale di prima istanza con competenza provinciale. Un presidente,sei giudici, un procuratore generale e un cancelliere sono i magistrati preminenti,attivi fino al passaggio istituzionale ai Giudici di CircondarioCatasto Napoleonico1809 - 1930Comprende un gran numero di registri corredati da indici e partitari che attestano la documentazionecatastale in forma descrittiva (Regio Decreto del 4 aprile 1809)Stato Civile1809 - 1899I Registri costituiscono la documentazione in copia di quella in deposito presso il TribunaleTribunali di Avellino, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi1809 - 1948La documentazione si rifà alle norme previste dalla Legge 20 maggio 1808, <strong>per</strong> Avellino.Regio Decreto 20 novembre 1861 e 30 agosto 1862 <strong>per</strong> Ariano e Sant’AngeloPreture1809 - 1956Raccoglie gli atti dei Giudicati circondariali e dei Giudicati di pace e delle Preture (legge2 aprile 1865)Reale Società Economica1810 - 1872Le carte restituiscono l’attività molteplice dell’ex Accademia agraria, istituzione prepostaallo studio delle condizioni economiche e produttive della Provincia che partecipò<strong>per</strong> lungo tempo al dibattito scientifico nel RegnoRuoli matricolari1848 - 1912Contiene atti riportanti i dati militari degli “abili” arruolati <strong>per</strong> la provinciaEsiti di Leva1853 - 1933I documenti riportano i dati anagrafici dei “richiamati” al servizio di levaPrefettura di Avellino1861 - 1984Il fondo è articolato in due serie, affari comunali e affari generali. (legge comunale eprovinciale del 23 ottobre 1859, n. 3702, e Regio Decreto 9 ottobre 1861 n. 250). È attualmentein corso l’inventariazione della cartografia e unità iconografiche183


Archivio di Stato di AvellinoIntendenza di Finanza di Avellino1869 - 1883La documentazione è organizzata in due sezioni, una delle quali definisce l’ambito tributario,l’altra il demanio antico (Regio Decreto 26 settembre 1869 n. 5286)Famiglia Grassi1522 - 1948Comprende le carte dell’archivio della famiglia Grassi di Solofra e di famiglie ad essa collegateFamiglia Carfagni1788 - 1890Comprende documenti prodotti da una famiglia di notabili borghesi di MontellaFamiglia Cicarelli1822 al 1969Il nucleo documentario riguarda le carte dell’ archivio privato della famiglia,originaria di Salza IrpinaORGANIZZAZIONEServizio di accoglienza e funzione di ascoltoL’Archivio di Stato nel contesto dei cambiamenti in atto della pubblica amministrazioneha già da tempo attivato un osservatorio <strong>per</strong>manente <strong>per</strong> organizzare sistematicamentele indagini sul livello di soddisfazione dell’utente.L’attività di comunicazione è svolta dall’<strong>Ufficio</strong> <strong>per</strong> le Relazioni con il Pubblico che attuail dialogo e l’ascolto in maniera bidirezionale.Un valido strumento di rilevazione è costituito dalla somministrazione di questionari,brevi e differenziati, <strong>per</strong>lopiù a risposta multipla, ai frequentatori dell’Istituto in occasionedi mostre e visite guidate. I dati statistici acquisiti costituiscono i risultati del monitoraggioriguardo alla qualità del servizio reso. Il rapporto fra la quantità e la qualitàdei servizi erogati e le aspettative delle utenze fa attivare la comunicazione interna <strong>per</strong>avviare interventi di riorganizzazione e/o potenziamenti dei servizi. I feedback positiviagiscono da fattore di stimolo <strong>per</strong> alzare ulteriormente il livello della <strong>per</strong>formance.Nel corso del 2009 la Prefettura di Avellino ha interpellato gli enti territoriali in meritoai servizi resi all’utenza e i dati dell’Istituto sono stati un valido corredo <strong>per</strong> la compilazionedei format attivati.Un ulteriore salto di qualità in tal senso è stata l’inchiesta di customer satisfaction daltitolo “Premiamo i risultati”, prodotta nell’ambito del progetto-concorso, indetto dalMinistero <strong>per</strong> la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, <strong>per</strong> una Pubblica Amministrazionedi Qualità. Il nostro Istituto è stato infatti selezionato dalla Direzione Generale<strong>per</strong> il bilancio, la programmazione economica, la promozione, la qualità e lastandardizzazione delle procedure del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, conaltri archivi, biblioteche e musei <strong>per</strong> la somministrazione di questionari volti all’indaginesulla soddisfazione dell’utenza dei servizi culturali pubblici.L’indagine si è avvalsa anche del supporto della Facoltà di Sociologia dell’Università “LaSapienza” di Roma. Un solido apparato metodologico ha previsto vari step tra cui la formazionedei referenti; la costituzione di focus groups, la somministrazione di questionariall’utenza,la raccolta di dati in un data base nazionale, l’elaborazione dei dati,l’analisi e la pubblicazione.La partecipazione a un evento nazionale di rilievo premia anni di lavoro silenzioso equalificato, di presenza culturale sul territorio, di continuità nel rapporto col pubblico nelservizio e nella professionalità.L’indagine <strong>per</strong>metterà di conoscere le criticità dei vari settori che producono il bene culturaleallo scopo di migliorare il rapporto con l’utenza nei luoghi della cultura della nostraprovincia e di <strong>per</strong>seguire il miglioramento della qualità dell’offerta dei servizi.184


Archivio di Stato di AvellinoSala <strong>Studi</strong>oNella sala di studio, settore centrale <strong>per</strong> l’erogazione dei servizi di consulenza e di fruizione,gli studiosi si avvalgono dell’assistenza dei funzionari.La Sala <strong>Studi</strong>o è lo scenario più indicativo dei cambiamenti in atto nel bacino di utenzadei cittadini. Infatti, si nota, da qualche anno, un’a<strong>per</strong>tura maggiore. Si sta passando visibilmenteda un pubblico di pochi “specialisti” - <strong>per</strong>sone già in possesso di conoscenzespecifiche adiacenti al mondo degli archivi - a un pubblico più strutturato dal punto divista degli interessi, delle curiosità, dell’età iniziale di approccio.All’interno del nostro bacino di utenza si stagliava nettamente la tipologia del professore-studiosoche svolgeva la sua ricerca in vista di una pubblicazione, dialogando conun pubblico di specialisti del settore. Adesso è la varietà delle tipologie di fruitori a caratterizzareil nostro pubblico, varietà dalla quale emergono sempre più altre figure:studenti universitari, ragazzi che svolgono le loro tesi, giovani che conducono approfondimentispecifici. Questi fruitori posseggono competenze di vario tipo e sono interessatiad acquisire nuove conoscenze. Lo studioso di storia locale non si presenta inarchivio col suo orizzonte limitato alle realtà locali, ma ha lo sguardo a<strong>per</strong>to a temi piùampi, possiede e pretende strumenti sempre più appropriati.In definitiva si avvicina all’Archivio un pubblico più curioso e agli o<strong>per</strong>atori della valorizzazionesi presenta uno scenario più movimentato. Accade sempre più spesso che ilpotenziale studioso arrivi in sala studio con un suo proprio orientamento e ben indirizzato:a fornirglielo è stata un’altra interfaccia, quella informatica.Il cittadino-utente ha appreso dalla rete, e nello specifico dal Sistema Informativo Nazionaledegli Archivi, l’esistenza di un complesso documentario vasto e articolato e <strong>per</strong>tantoha già provveduto a formarsi un’idea di base del <strong>per</strong>corso da seguire nella suaricerca. Il contatto con la professionalità dei funzionari, naturalmente, svilup<strong>per</strong>à questo“nucleo” iniziale di interesse.185


Archivio di Stato di AvellinoBibliotecaLa nostra biblioteca è nata insieme all’archivio stesso,come strumento soprattutto vantaggioso<strong>per</strong> gli archivisti, e poi <strong>per</strong> “gentile concessione” è stata estesa in favore diun’utenza selezionata. Essa si è costituita non come raccolta di libri di vario argomentoma come un insieme di sussidi bibliografici atti ad illustrare la storia locale inserendolain un orizzonte più ampio: regionale, nazionale e finanche internazionale. E’ <strong>per</strong>tanto,dotata di o<strong>per</strong>e di consultazione e di cultura storica generale, ma rivolge soprattutto isuoi interessi verso testi che illustrino tutto il territorio compreso nella circoscrizionedell’archivio stesso: studi e ricerche di interesse locale che cercano di integrare i dati deifondi posseduti. I volumi ivi depositati non sono <strong>per</strong> numero confrontabili con quellidelle biblioteche pubbliche, ma è noto che le piccole biblioteche spesso custodisconoo<strong>per</strong>e introvabili in quelle grandi.La Biblioteca agisce in sinergia con il settore tecnico-scientifico in occasione di eventi emostre e nel garantire allo studioso un servizio completo e valido.In biblioteca sono conservati i manoscritti dell’intendente Giacomo Mazas. Il voluminosocarteggio <strong>per</strong>corre gli anni cruciali <strong>per</strong> la trasformazione della provincia. Accantoalla corrispondenza privata dell’ Intendente con le autorità Militari si trova quella pubblicaintrattenuta con il Re Gioacchino Murat ed altre autorità. Il carteggio costituisceuna precisa fonte di informazioni non solo <strong>per</strong> la società del Principato Ultra, ma <strong>per</strong> lastoria tout court dell’epoca contenendo in esso riflessi precisi e continui di avvenimentidi risonanza italiana ed europea.FotoriproduzioneGli utenti possono richiedere a pagamento fotoriproduzioni dei documenti archivisticie riproduzioni fotografiche con apparecchiature proprie, anche digitali, fatta salva l’integritàdel materiale stesso. Presso la Sala <strong>Studi</strong>o è disponibile la lampada di Wood araggi ultravioletti <strong>per</strong> la lettura di documenti i cui caratteri sono divenuti evanescentio molto poco individuabili.Negli ultimi anni la richiesta di riproduzione in proprio a mezzo di fotocamera digitalesi sta sempre maggiormente incrementando, così pure la richiesta di fotocopie del materialelibrario, nel rispetto delle norme vigenti sul diritto d’autore.RestauroPer quanto attiene la macroattività relativa alla conservazione l’Istituto collabora conICPAL (Istituto Centrale <strong>per</strong> il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico elibrario ) al quale fa riferimento con apposite schede tecniche.Vengono così raccolti i dati relativi alla s<strong>per</strong>imentazione di strumenti e di materiali, aisupporti scrittori, ai fattori di degrado di origine biologica e ambientale, alle scaffalaturee al condizionamento, agli impianti e alle attrezzature. Il fine è quello di individuare gliinterventi necessari <strong>per</strong> le riparazioni ai danni causati dal degrado e <strong>per</strong> consentire l’analisidei costi e le scelte delle tecniche di restauro invasive e non.186


Archivio di Stato di AvellinoGestione del <strong>per</strong>sonale e protocollo informaticoIl servizio gestisce i rapporti tra il <strong>per</strong>sonale e la direzione, cura la trasmissione dellacorrispondenza e la gestione della rete Intranet e della posta elettronica. Il protocollo informatico,avviato dal Decreto del Presidente della Repubblica 475/2000, memorizza iflussi documentali, con il supporto del software gestionale ESPI .Gestione amministrativo - contabileIl settore svolge attività di contenuto tecnico, specialistico e gestionale, con rilevanzaanche esterna. Si occupa dell’acquisizione di <strong>beni</strong> tramite il mercato elettronico.Nel corso degli ultimi anni la gestione del materiale di facile consumo si è fatta difficile<strong>per</strong> le ristrettezze dei fondi accreditati ai singoli Istituti e ci si sta orientando semprepiù verso il riciclaggio, l’uso di materiali acquistati in proprio e la dematerializzazione deidocumenti con l’aiuto dei <strong>per</strong>sonal computer.ATTIVITA’Lavori archivisticiAttualmente sono in corso vari progetti, due dei quali si svolgono su scala nazionale. Sitratta del Sistema informativo degli Archivi di Stato e del Portale della Storia degli italiani.Il primo si pone un ambizioso obiettivo, quello di “restituire”, qualitativamente e quantitativamente,il patrimonio documentario conservato negli Archivi di Stato.Il secondo, il Portale della Storia degli italiani, realizza un sito web che consente la ricerca,la visualizzazione e la restituzione on-line di informazioni, immagini di documentidei Registri dello Stato Civile e degli Atti di Leva.Il sistema, una volta informatizzato, consentirà di ricostruire identità anagrafiche, <strong>per</strong>corsibiografici, composizione di gruppi familiari, consistenze demografiche di interearee della nostra provincia.Molto interessante è l’aspetto che riguarda il Thesaurus del Portale : il nostro Istituto stacontribuendo al suo arricchimento <strong>per</strong> la parte riguardante i mestieri e i toponimi.L’archivio sta collaborando dal 2004 con l’ Università di Napoli Federico II ed altre istituzioniscientifiche campane, al rilevamento del materiale cartografico annesso ai Catasti,in vista di ulteriori approfondimenti specialistici.Elenco Mostre- Brigantaggio, Lealismo, Repressione nel Mezzogiorno 1860-1870, 29 giugno – 18 novembre1984, Villa Pignatelli - Napoli- La funzione degli Archivi di Stato <strong>per</strong> un programma di recu<strong>per</strong>o culturale e sociale dellecomunità locali, 15 – 28 ottobre 1984, Sede- La Campania tra il 1943 e il 1945 la memoria, le memorie, 10 marzo – 28 maggio 1985,Archivio di Stato di Napoli- Gentium memoria archiva. Il Tesoro degli Archivi, 24 gennaio – 24 aprile 1996, Museo Nazionaledi Castel Sant’Angelo - Roma- 1946: La nascita della Repubblica in Campania, 11 – 12 dicembre 1997, Archivio di Statodi Napoli- Dal Tratturo alla ferrovia Sistemi viari e vita sociale in Irpinia tra età moderna e contemporanea,16 febbraio – 28 marzo 1998, Dogana dei grani - Atripalda (AV)- Il Progetto, 12-19 aprile 1999, Ex Carcere Borbonico - Avellino- Meeting Internazionale dei numismatici, 1-3 maggio 1999, Palazzo Vescovile di Avellino- Domenicarchivio Anno Giubilare 2000, 11 giugno – 26 novembre 2000, Sede- Il Brigantaggio postunitario in Alta Irpinia tra reazione e repressione, 27 – 28 agosto2000, Andretta (AV)- La Transumanza nell’ economia dell’Irpinia in età moderna, 21-22 giugno 2001, CentroComunità Don Bosco Andretta (AV)- L’alimentazione nel Principato Ultra in età moderna e contemporanea, 15 – 20 aprile2002, Sede- Statuti di confraternite e vita socio-religiosa nel Principato Ultra, 5 – 12 maggio 2003, Sede187


Archivio di Stato di Avellino- La donna nel regno di Napoli alla fine del ‘500, 29 maggio 2003, Università degli <strong>Studi</strong>di Salerno- L’acqua nella documentazione dell’Archivio di stato di Avellino”, 24 – 30 maggio 2004, Sede- Tracce d’acqua documenti,testimonianze,suggestioni, 16 novembre 2004 – 21 gennaio 2005Ex Carcere Borbonico - Avellino- L’arte in Irpinia, 16 - 22 maggio 2005, Sede- Decennio francese - Avellino capoluogo di provincia, 3 – 9 aprile 2006, Comune di Avellino– Chiesa del Carmine- Viaggio nella feudalità al tempo di Gian Vincenzo Im<strong>per</strong>iale, 11 – 12 agosto 2006, Andretta(AV)- Per i carneadi della cartografia : il micro territorio da posta in gioco a emozione, 19 – 20settembre 2006,Palazzo Bresciamorra – Bracigliano (fraz. Mercato san Severino) Salerno- Cartografia, toponimi, identità nella ricerca didattica e <strong>per</strong> il territorio, 19 – 20 settembre2006, Università degli <strong>Studi</strong> di Salerno- Le neviere nei documenti d’archivio, 14 marzo 2009, Viva Hotel - Avellino- Come eravamo, 1-30 aprile 2009, Comune di Avellino – Casina del PrincipeAttività didatticaL’attività didattica è rivolta agli studenti delle scuole di ciascun ordine e grado della Provinciae tende ad avvicinare il mondo della scuola a quello degli archivi, a seminare inmaniera capillare, conoscenza e valorizzazione delle fonti. Grazie a tale attività l’Istitutoattiva, cura e conserva i “laboratori di storia locale”, creati ad hoc <strong>per</strong> ciascun Istitutoscolastico o classe di studenti fruitori, secondo le esigenze e le indicazioni che glistessi insegnanti forniscono.Il primo approccio consiste in una visita guidata su temi generali (accesso ai documenti,cos’è un fondo archivistico, come si forma un archivio, quali sono i vari aspetti del “bene”archivistico).In una seconda fase si approfondisce lo studio analizzando il soggetto produttore, lecaratteristiche estrinseche, la scrittura, il contenuto, l’iter che la carta <strong>per</strong>corre dalla magistraturache lo ha prodotto all’Archivio di Stato.Il “laboratorio di storia”, così costituito, vive di vita propria, con l’assistenza dei funzionari.Gli archivisti forniscono ai ragazzi e ai loro docenti il materiale documentario e bibliograficoe li assistono <strong>per</strong> l’interpretazione e la lettura. I temi maggiormente trattatiriguardano la vita e la storia della provincia nel corso del XVIII e XIX secolo, la rivoluzionedel 1799, Avellino capoluogo di provincia, il <strong>per</strong>iodo post-unitario, i monumentidella storia locale.Attualmente la sezione didattica è impegnata nel progetto CIRED, in collaborazione conil Liceo Classico Statale “Pietro Colletta” di Avellino, l’Università degli <strong>Studi</strong> di Napoli“L’Orientale”, l’<strong>Ufficio</strong> Scolastico Regionale della Campania. Si tratta di un progetto triennaleche studia i capitoli matrimoniali del fondo Notai relativi al Settecento e all’Ottocento<strong>per</strong> approfondire i vari aspetti della vita socioeconomica delle comunità locali edelle “università” della provincia.L’attività didattica ha come interlocutore privilegiato lo studente delle scuole di secondogrado, in quanto dotato della maturità necessaria all’approccio al bene archivistico e dimaggiore capacità di attenzione.Spesso è un momento culturale della vita dell’Istituto a creare l’occasione di aggancioalle visite guidate delle scolaresche, come è accaduto <strong>per</strong> la mostra sull’alimentazioneo <strong>per</strong> quella su Avellino capoluogo di Provincia. I ragazzi che fruiscono del bene archivistico,specie negli ultimi anni, hanno mostrato vivo interesse <strong>per</strong> tutto quanto riguardale caratteristiche estrinseche del documento e ciò in vista di una possibilea<strong>per</strong>tura al mondo del lavoro e ai loro interessi proiettati nel futuro: lavoro artigianaledel restauratore e aspetti dello studio paleografico.Ricerche <strong>per</strong> corrispondenzaLa tipologia principale è quella araldico-genealogica. L’uso di Internet ha enormementefavorito l’interesse <strong>per</strong> il family tree <strong>per</strong> la facilità dell’approccio alle informazioni e allerichieste. Per tali motivi nel nostro Archivio si svolgono prevalentemente ricerche sullo188


Archivio di Stato di AvellinoStato Civile , sugli Esiti di Leva e sui Ruoli Matricolari. Le ricerche di tipo amministrativosono condotte <strong>per</strong> lo più su documenti catastali e, al contrario delle precedenti, nonhanno subito particolari variazioni nel numero e nella qualità negli ultimi anni.Maddalena Buccella - Amalia Della Sala189


ARCHIVIO DI STATO DI BENEVENTODirettore eReferente <strong>per</strong> il progettoValeria TaddeoVia Giovanni De Vita, 382100 BeneventoTel 0824 21513Fax 0824 24655as-bn@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archivi.<strong>beni</strong>culturali.it/asbn/Orario di a<strong>per</strong>turaal pubblicoore 8.15–19.15lunedì – venerdì;ore 8.15–13.15sabatoL’Archivio di Stato di Benevento veniva istituito con decreto delMinistro <strong>per</strong> l’Interno del 10 aprile 1954, che attuava la leggedel 1939 sul nuovo ordinamento degli Archivi di Stato. Solo acento anni dalla sua costituzione anche la Provincia di Beneventopoteva disporre, così, dell’Istituto preposto alla conservazionedelle fonti documentarie del territorio.Nato inizialmente come sezione di Archivio, esso riuscì in brevetempo, sotto la guida dei suoi primi direttori – Giuseppe Coniglioe Catello Salvati - ad acquisire documenti importanti <strong>per</strong> ricostruirela storia del Sannio dal 1400 in poi: anzitutto gli atti deiNotai, cioè la fonte più ricca <strong>per</strong> conoscere tutta la particolare vicendastorica premoderna e moderna del nostro territorio.Il primo dato che emerge, <strong>per</strong>tanto, è che la Provincia di Beneventoha iniziato con grosso ritardo a porsi il problema dellaconservazione della propria documentazione: ancora oggi moltidocumenti di <strong>per</strong>tinenza statale sono dis<strong>per</strong>si e/o conservatiimpropriamente da altri istituti ed enti, altri sono andati distrutti,<strong>per</strong> altri ancora è in corso un faticoso lavoro di recu<strong>per</strong>oche sta dando i primi risultati.I documenti già acquisiti, schedati ed inventariati,da qualche decennio sono diventatioggetto di studio, producendo conoscenzastorica del territorio, contribuendo ad avviarequel lungo e difficile processo di formazionedella consapevolezza storica dei modi e delleforme in cui si è realizzato il Sannio beneventanomoderno.L’Archivio di Stato di Benevento ha oggi sedenel centro storico, nell’ex Seminario arcivescovile,fondato nel 1567 dal cardinale GiacomoSavelli, arcivescovo di Benevento dal 1560al 1574. Il complesso architettonico attuale èil risultato di fusioni e assembramenti di variecostruzioni, il cui nucleo originario fu laChiesa di S. Andrea con la relativa canonica delXII secolo. In gran parte distrutto dal terremotodel 1688, fu riedificato dal cardinale Orsini eampliato negli anni successivi. Per tale motivopresenta nella sua struttura l’impronta dellesovrapposizioni architettoniche che maggiormentelo hanno caratterizzato: il manierismo- che connota il nucleo più antico rappresentatoda quella che viene comunementedefinita“Biblioteca Pacca”, su via ArcivescovoPacca – e il neoclassicismo ottocentesco, checaratterizza la facciata principale su Corso Garibaldie quella laterale su Via De Vita.Il Patrimonio DocumentarioLa documentazione che si conserva negliArchivi di Stato riflette il mutare dellecircoscrizioni territoriali nel tempo: la storiadella città di Benevento, a lungo ènclavepontificia all’interno del regno di Napoli,190


Archivio di Stato di Beneventocomporta che una parte della documentazione relativa ai comuni della provincia ècorrettamente custodita e può essere consultata presso gli Archivi di Stato di Roma,Napoli, Avellino, Caserta, Campobasso e Foggia.A causa delle vicende legate al trasferimento della sede dell’Istituto, parte della documentazionenon è ancora oggi consultabile; quella accessibile, pari a circa 3000 m.l., siriferisce ai seguenti fondi:Atti demanialiEstremi cronologici: 1713-1954 - con docc. dal 1484Consistenza: 272 bb. con 1382 fascc.CatastiCatasto gregorianoEstremi cronologici: 1825-1942Consistenza: 455 - di cui 180 regg. e 275 fogli di mappaCatasto provvisorioEstremi cronologici: 1807-1951Consistenza: 1834 regg.Catasto terreni e fabbricati. 2^ copia: Imposte DiretteEstremi cronologici: 1932-1970Consistenza: 2415 fogli di mappaConservatoria dei Registri Immobiliari di BnEstremi cronologici: 1818-1961 -Consistenza: 2000 voll.Corporazioni religiose soppresseEstremi cronologici: 1305-1879Consistenza: 285 voll. contenuti in bb.Esiti di LevaEstremi cronologici: Classi di età dal1870 al 1934Consistenza: 1231 regg.Guardia di Finanza. Comando compagniadi BeneventoEstremi cronologici: 1972-1990Consistenza: 1 b.Intendenza del Molise - O<strong>per</strong>e pieEstremi cronologici: 1762-1860Consistenza: 15 bb.Monte di credito su Pegno di Cusano MutriEstremi cronologici: 1797-1956Consistenza: 232 regg. e bb.NotaiEstremi cronologici: 1401-1889 - condocc. fino al 1928Consistenza: 19137 - voll. e filze contenutiin bb.PergameneEstremi cronologici: 1426-1806Consistenza: 394Prefettura di BeneventoEstremi cronologici: 1870-1968 – condocc. anteriori al 1870 e successivi al1968Consistenza: 2076 voll. e bb.191


Archivio di Stato di BeneventoPretureEstremi cronologici: 1809-1966Consistenza: 3827 voll. e bb.Questura di BeneventoEstremi cronologici: 1831-1989Consistenza: 289 - 75 regg. e 214 bb. contenenti 5289 fascc.Ruoli matricolariEstremi cronologici: Classi di nascita dal 1874 al 1928Consistenza: 554 regg. e rubb.Stato civileEstremi cronologici: 1809-1860 – con atti di matrimonio fino al 1865<strong>per</strong> S. Angelo a Cancello (AV)Consistenza: 2101 bb. contenenti ca. 15000 regg.Tribunale di BeneventoEstremi cronologici: 1866-1964 – con docc. dal 1830Consistenza: 1006 regg. e bb.<strong>Ufficio</strong> Provinciale del Lavoro e della M. O. di BnEstremi cronologici: 1941-1950Consistenza: 32 bb.Archivi di Enti pubblici in depositoComune di MontesarchioEstremi cronologici: 1683-1820Consistenza: 442 voll. e bb.Archivi privatiBartoliEstremi cronologici: 1584-1885Consistenza: 12 unitàPediciniEstremi cronologici: 1423-1882Consistenza: 67 di cui 23 voll. e 44 <strong>per</strong>gg.Pedicini. PergameneEstremi cronologici: 1423-1677Consistenza: 45SERVIZISala di studioI documenti conservati nell’Archivio di Stato sono liberamente consultabili, salvo quelli dichiaratiriservati, che diventano consultabili cinquanta anni dopo la loro data, e quelli contenentidati <strong>per</strong>sonali o sensibili,che diventano consultabili dopo quaranta o settanta anni,secondo quanto previsto dagli artt. 122-127 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42,Codice dei <strong>beni</strong> culturali e del paesaggio, e dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Laconsultazione dei documenti contenenti dati <strong>per</strong>sonali deve avvenire nel rispetto del“Codicedi deontologia e di buona condotta <strong>per</strong> il trattamento di dati <strong>per</strong>sonali <strong>per</strong> scopi storici”,allegato al Codice in materia di protezione dei dati <strong>per</strong>sonali.La Direzione dell’Archivio può escludere temporaneamente dalla consultazione i documentideteriorati e quelli <strong>per</strong> i quali è in corso intervento di restauro. L’elenco dei documentitemporaneamente non consultabili è a disposizione in Sala di studio.Le modalità di consultazione sono indicate dettagliatamente nel Regolamento dellaSala di studio che viene consegnato all’utente al momento della presentazione delladomanda di accesso alla Sala di studio.Capacità ricettiva della Sala di <strong>Studi</strong>o: 15 posti di consultazione di cui 5 con prese elet-192


Archivio di Stato di Beneventotriche <strong>per</strong> p.c. portatili.Non è posto limite alle unità archivistiche richiedibili giornalmente.Presa continua delle unità archivistiche dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30 e dalle14.30 alle 17.30.Tempo massimo di attesa 15 minuti.È possibile prenotare le unità archivisticheda consultare inviando un messaggiodi posta elettronica all’indirizzoas-bn@<strong>beni</strong>culturali.it almeno 3 giornilavorativi prima della consultazione, indicandonell’oggetto: prenotazione consultazionee fornendo precisi e completiriferimenti archivistici.L’assistenza di <strong>per</strong>sonale qualificato allaricerca è assicurata <strong>per</strong> più del 60% dell’orariodi a<strong>per</strong>tura della Sala di studio: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30 e dalle14.30 alle 17.30.I fondi archivistici sono dotati di strumenti analitici o sintetici elaborati dall’Istituto e disponibiliin sala di studio.Sono dotati di banche dati parziali i seguenti fondi:Notai di Benevento (1650-1890)Tribunale di Benevento Sentenze penaliQuestura. Casellario politico e Casellario di polizia giudiziariaRuoli matricolariStato Civile (1809-1860)BibliotecaLa biblioteca dell’Archivio di Stato di Benevento, pur essendo destinata in primo luogoagli impiegati dell’Istituto, è a<strong>per</strong>ta alla consultazione da parte degli studiosi secondole modalità previste dal relativo regolamento. Il patrimonio bibliografico consiste incirca 9000 volumi (tra cui antichi, rari e di pregio), opuscoli, <strong>per</strong>iodici, CD ROM, DVD.Ricerca Documentaria a DistanzaSi possono richiedere informazioni riguardanti i fondi archivistici conservati e il lorocontenuto inviando la richiesta <strong>per</strong> posta elettronica (as-bn@<strong>beni</strong>culturali.it) <strong>per</strong> fax(0824 24655) o <strong>per</strong> posta (Via Giovanni De Vita, 3 – 82100 Benevento).La risposta sarà data entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta.RiproduzioneIl Servizio di riproduzione dei <strong>beni</strong> archivistici, istituito presso l’Archivio, effettua le riproduzionitramite fotocopie o utilizzando le tecnologie informatiche. Le modalità dirilascio delle copie sono indicate dettagliatamente nel Regolamento del Servizio, a disposizionein Sala di studio.Le richieste di riproduzione dei documenti possono essere presentate dal lunedì al venerdìdalle 8.15 alle 19.15, il sabato dalle 8.15 alle 13.15.I pagamenti possono essere effettuati:- presso la sede dell’Archivio di Stato – Servizio di Riproduzione dei Beni Archivistici, dallunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00;- tramite bollettino di conto corrente postale n. 150821 intestato alla Tesoreria Provincialedello Stato di Benevento con indicazione della specifica causale (capo XXIX cap.2584 art.3).Le riproduzioni possono essere ritirate presso la Sala di studio, dal lunedì al venerdì dalle8.15 alle 19.15, il sabato dalle 8.15 alle 13.15, previo accertamento dell’avvenuto paga-193


Archivio di Stato di Beneventomento. Le riproduzioni possono essere spedite <strong>per</strong> posta all’indirizzo indicato dall’utente,che dovrà allegare alla richiesta il francobollo previsto dal tariffario postale.È possibile effettuare foto con mezzo proprio, dopo essere stati autorizzati e con le modalitàspecificate nel Regolamento.È possibile prenotare la riproduzione di documenti inviando un messaggio di posta elettronicaall’indirizzo as-bn@<strong>beni</strong>culturali.it, indicando nell’oggetto prenotazione riproduzionee segnalando esattamente i riferimenti archivistici che consentano l’individuazionedei documenti da riprodurre.Le riproduzioni effettuate sono conformi all’originale.ATTIVITÀ DIDATTICA E TIROCINI FORMATIVIL’Archivio di Stato di Benevento promuove la diffusione della conoscenza della documentazioneconservata anche tra gli studenti facilitando il contatto diretto con le fontiarchivistiche attraverso la realizzazione di visite guidate, laboratori didattici, tirocini formativipre e post laurea.L’avvicinamento attento delle giovani generazioni alla consultazione della documentazionearchivistica e al lavoro storiografico, nell’assoluto rispetto della metodologia, infatti,è occasione privilegiata <strong>per</strong> favorire la formazione di una coscienza giovanilecapace di sfuggire alle sirene dei grandi racconti ideologici, dell’omologazione mediatica,dell’opinionismo, dell’improvvisazione dei dilettanti, grazie appunto alla fedeltà aldato storico, indagato secondo corrette metodologie di ricerca.A tal fine l’Archivio di Stato ha sottoscritto, nell’anno scolastico 2008/2009, cinque convenzionicon scuole secondarie <strong>per</strong> la realizzazione di altrettanti laboratori didattici fornendo,attraverso i suoi funzionari, assistenza e consulenza nella consultazione dellefonti archivistiche e bibliografiche e nell’individuazione delle fonti interessanti <strong>per</strong> l’approfondimentodel tema oggetto della ricerca.A seguito di sottoscrizione di apposite convenzioni con le Università del Sannio, di Salerno,nonché Federico II di Napoli ha svolto attività di tutoraggio nei confronti di giovanilaureandi e laureati.ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE,PROMOZIONE E VALORIZZAZIONEL’Archivio – da solo o in collaborazione con altri enti - realizza mostre, pubblicazioni,giornate di studio, convegni finalizzati a far conoscere e a valorizzare il patrimonio documentarioconservato. Nell’ultimo triennio ha realizzato i seguenti eventi:Anno 2007IX Settimana della Cultura Scientifica 12 – 20 maggio 2007- Mostra fotografico-documentaria, Gli affreschi ritrovati.Uno scavo archeologico in piazza Sabariani,visite guidate agli scavi in collaborazione con la SoprintendenzaArcheologica di Salerno e Beneventoe la Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Benevento,12 maggio – 31 luglio 2007- Presentazione libro I luoghi della vita di AurelioMusi, 20 dicembre 2007Anno 2008Festa della donna- Mostra documentaria, Fonti <strong>per</strong> la storia delledonne. Sorvegliate politiche tra fascismo e democrazia,8 – 15 marzo 2008- Mostra multimediale a cura delle allieve dell’ITC “S.Rampone” di Benevento, La donna nella storia, 8 –15 marzo 2008194


Archivio di Stato di BeneventoX Settimana della Cultura 25 – 31 marzo 2008- Mostra documentaria e bibliografica, Benevento all’alba della Repubblica e della Costituzione,25 marzo – 30 giugno 2008X Settimana della cultura Scientifica e della Creatività 16 – 24 aprile- Mostra collettiva di dipinti a cura dell’Atelier d’arte Mario Ferrante, Le luci di dentro,16–24 aprile 2008- Percorso multimediale e mostra a cura di AS BN e Associazione A.C.C.A.DE.M.I.A. diPesco Sannita, Obiettivo luce, 16 -24 aprile 2008- Presentazione 2° Quaderno dell’Archivio di Stato 1946: La nascita della Repubblica a Benevento,12 giugno 2008Festa Europea della Musica 21 giugno- Concerto a cura del Conservatorio di musica di Benevento.Giornate Europee del Patrimonio 27 – 28 settembre- Mostra iconografica e documentaria, Italia Langobardorum: Affreschi beneventani inpiazza Sabarian”, in collaborazione con la Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Beneventoe la Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento, 27settembre – 31 dicembre 2008-- A<strong>per</strong>tura straordinaria della Biblioteca Pacca, 27 – 28 settembre 2008Giornata Mondiale dell’alimentazione 16ottobre- Mostra documentaria, Il paesaggio agrariosannita tra memoria e futuro, 16 ottobre –31 dicembre 2008- Giornata di studio sul paesaggio agrariosannita, 16 ottobre 2008Anno 2009Festa della donna- Convegno, Fonti <strong>per</strong> la storia delle donne.Gli archivi del lavoro, 5 marzo 2009- Mostra fotografica e documentaria, Le tabacchine,5 marzo – 4 aprile 2009XI Settimana della Cultura 18 – 26 aprileXI Settimana della Cultura Scientificae della Creatività 20 - 29 aprile- Mostra iconografica, Milon di Kroton. Dallefonti all’immagine, 18 -29 aprile 2009- Mostra fotografica, Aula con vista: Panoramicasulla scuola steineriana, 18 – 29 aprile 2009Serata di solidarietà <strong>per</strong> i terremotati d’Abruzzo, Lo sport nell’antichità. Viaggio nella storiadello sport antico, 30 aprile 2009Presentazione del libro di Pasquale Persico Ferrara. Le città, come gli scienziati, gli artistie i poeti non possono morire, 21 maggio 2009Mostra documentaria, Il futuro della memoria. Storia segni e disegni della città di Beneventotra XVII e XIX secolo. Il centro urbano, 21 maggio – 31 luglio 2009Conversazione con Maurizio Viroli, Non c’è libertà senza doveri: la religione repubblicananella storia d’Italia, 6 giugno 2009Festa della Musica- Concerto Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, Musiche e danze rinascimentali e barocche,20 giugno 2009195


Archivio di Stato di BeneventoPubblicazioni- Archivio di Stato di Benevento, Settimanadegli Archivi 10 – 17 novembre1984, catalogo – guida, Benevento,1984.- Soprintendenza BB.AA.AA.AA.SS.<strong>per</strong> le province di Caserta e Benevento,Archivio di Stato di Benevento,Frammenti di scritturabeneventana conservati nell’Archiviodi Stato di Benevento, Benevento,1985.- Scuola Elementare S. Angelo aSasso, Archivio di Stato di Benevento,Monografia: le fonti scritte dai graffitiall’alfabeto, Benevento, 1995.- Giuseppe Vetrone, Sub auspiciis GallicaeReipublicae. Il 1799 negli atti deinotai di Benevento e della sua attualeprovincia, Presentazione di AnnaMaria Rao (Quaderni dell’Archivio diStato di Benevento; 1), Benevento,2002.- Archivio di Stato di Benevento, Il futurodella memoria. Storia segni e disegnidella città di Benevento tra XVII e XVIII secolo. Le contrade, Guida alla mostra,Benevento, 2004.- Archivio di Stato di Benevento, Il futuro della memoria. Storia segni e disegni della cittàdi Benevento tra XVII e XIX secolo. Il centro urbano, Guida alla mostra, Benevento, 2006.- Valeria Taddeo, 1946: la nascita della Repubblica a Benevento (Quaderni dell’Archivio diStato di Benevento; 2), Benevento, 2006.- Archivio di Stato di Benevento, Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici <strong>per</strong> le provincedi Salerno, Avellino e Benevento, Soprintendenza <strong>per</strong> i BAPPSAE <strong>per</strong> le province di Casertae Benevento, Gli affreschi ritrovati. Uno scavo archeologico in Piazza Sabariani aBenevento, Benevento, 2007.196


ARCHIVIO DI STATO DI CASERTASTORIALe origini dell’istituto risalgono al decennio francese, quando conregio decreto 22.10.1812 venne istituito in ogni capoluogo di provincia,“presso” le neocostituite Intendenze (fig. 1), un Archiviodestinato ad accogliere le carte prodotte dagli“antichi tribunali”che avevano o<strong>per</strong>ato nei rispettivi territori fino alla riforma delsistema, come pure gli atti delle preesistenti autorità provincialie la documentazione proveniente dalle corporazioni religiose soppresse.Di fatto, causa gli eventi bellici che portarono alla Restaurazione,i nuovi Istituti vennero resi o<strong>per</strong>ativi solo nel 1818con la “Legge organica degli Archivi del Regno”. Danotare che, sebbene Caserta subentrasse come capoluogodi Terra di Lavoro a Capua fin dal 1819, lasede dell’Archivio vi fu trasferita solo nel 1850.Dopo l’Unità, gli Archivi provinciali del meridionevennero posti (1865) alle dipendenze delle rispettiveAmministrazioni provinciali. Nel 1932 essi passaronosotto l’egida dello Stato; ma nel frattempo,essendo stata soppressa la provincia di Terra di Lavoro(1927), quello di Caserta era diventato una sezionedell’Archivio di Stato di Napoli, e tale restòben oltre il ripristino della provincia stessa (1945).Solo nel 1963, infatti, riacquistò la propria individualitàcon l’attuale denominazione.SEDIL’Archivio provinciale di Terra di Lavoro alloggiò a Capua, fino al1850, in un’ala del monumentale Palazzo Antignano dei Duchi diSan Cipriano. A Caserta dopo ripetuti trasferimenti, sempre in attesadi una collocazione adeguata e definitiva, l’Archivio resta ubicato(dal 1974) in zona <strong>per</strong>iferica,in un un condominio di civile abitazione,con pianoterra e sotterraneo adibiti a depositi (fig. 2).Intanto e nondimeno, l’utenza ha fatto registrare un incrementoannuo notevole e costante, quadruplicandosi dagli anniOttanta ad oggi, con un ritmo di crescita ulteriormente acceleratosidopo la creazione di una sede universitaria a Caserta.Direttore eReferente <strong>per</strong> il progettoAldo SantamariaViale dei Bersaglieri, 981100 CasertaTel. 0823 355665Fax 0823 355665as-ce@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archivi.<strong>beni</strong>culturali.it/ASCE/(fig.1) Bollo dell'Intendenza di Terra di Lavoro,anno 1812(fig.2) Scaffalature "compatte" nell'interrato197


Archivio di Stato di CasertaPATRIMONIO E COMPITIISTITUZIONALIL’attività degli Archivi di Stato è disciplinatadal D.L. 42 del 2004 che assegnaloro non solo compiti di conservazionema anche di tutela e di valorizzazionedel patrimonio documentario.L’Archivio di Stato di Caserta raccogliei documenti degli uffici amministrativi,finanziari e giudiziari dello Stato o<strong>per</strong>antinella provincia a partire dal decenniofrancese (1806-1815).Prima di tale <strong>per</strong>iodo, le ricerche possonofare riferimento al ricchissimofondo notarile comprendente circa40.000 protocolli, il più antico deiquali (1439) segna la decorrenza “ufficiale”del patrimonio archivistico casertano(fig. 3). Fanno parte integrantedel patrimonio gli atti della sette-(fig.3) Atto notarile del 1468 (not. Salvatore De Marco, Aversa)centesca Intendenza del real sito di Caserta,anche se restano ubicati pressola Reggia.La documentazione otto-novecentescainteressa il territorio “storico” dellaprovincia, assai più ampio di quello attuale.Località che oggi appartengonoalle province di Benevento (come S.Agata dei Goti), Avellino (Baiano, Lauro)ed Isernia (Venafro, sempre solo atitolo esemplificativo), fecero parte diTerra di Lavoro fino all’Unità d’Italia (fig.4); porzioni delle attuali province di Latina(ad es. Gaeta,Formia,Fondi),di Frosinone(Sora, Cassino, Arpino ecc.) e diNapoli (Nola con tutto il suo circondario)restarono comprese nella provinciacasertana fino all’anno della(fig.4) Terra di Lavoro nell'epoca borbonica (1855)sua soppressione (1927). Quest’ultimo evento ha comportato una lacuna quasi ventennale(fino al 1945) nelle carte della Prefettura e degli uffici sottoposti al suo controllo; <strong>per</strong>contro, in seguito alla medesima soppressione, l’Archivio casertano ha acquisito gli attidell’Amministrazione provinciale anteriori al 1927.Ai fondi archivistici di provenienza istituzionale vanno poi aggiunti alcuni importanti archiviprivati, <strong>per</strong>venuti a vario titolo al nostro Istituto. Tale è il caso degli archivi <strong>per</strong>sonali(con annesse nutrite biblioteche) di Giuseppe Capobianco, Paolo Pietro Broccoli eMario Pignataro, esponenti politici e sindacali casertani del secondo dopoguerra, nonchèdelle carte di un’importante realtà economica provinciale: il Consorzio Nazionaledella Canapa di Caserta.Con un patrimonio di oltre 120.000 pezzi tra fasci, buste e registri, che in sviluppo linearecoprirebbero un <strong>per</strong>corso di oltre 17 chilometri (senza tenere conto del cosiddettoArchivio Storico della Reggia), l’Istituto casertano si pone fra i più ragguardevoli archiviprovinciali del Meridione.La conservazione del materiale documentario si traduce in un’attività di salvaguardia:spolveratura, disinfestazione, restauro. Non disponendo di un proprio laboratorio, l’AS diCaserta ha provveduto al restauro dei documenti più antichi e deteriorati tramite affidamentoa ditte specializzate che hanno lavorato sotto la su<strong>per</strong>visione di un funzionariodell’Istituto (fig. 5).198


Archivio di Stato di CasertaL’attività di tutela dell’AS di Caserta si esplicacome sorveglianza sugli archivi correnti e di depositodegli uffici statali della provincia, ondeaccertare l’ ordinato mantenimento della documentazione,individuare gli atti di interessestorico che, trascorso un certo intervallo ditempo, gli saranno“versati”e viceversa avviareallo “scarto” quelli non meritevoli di conservazione.A tal fine apposite Commissioni di sorveglianza- in seno alle quali l’Archivio di Statoha un proprio rappresentante - si riuniscono,presso ciascuno dei predetti uffici, più volteall’anno.La valorizzazione, alla luce della normativarecente, include da un lato l’insieme delle tradizionaliattività archivistiche che agevolanola ricerca e il re<strong>per</strong>imento delle informazioni;dall’altro le attività promozionali - pubblicazioni,organizzazione di mostre e convegni,programmi di visite guidate <strong>per</strong> scolaresche -finalizzate ad accrescere la visibilità dell’Archivioe ad allargare la cerchia dei suoi utentipotenziali. In questa direzione l’Istituto ha recepitole istanze di rinnovamento, procedendoalacremente nell’allestimento di inventari informatici, il cui contenuto è statoanche pubblicato in Internet secondogli standards del progettoS.I.A.S. (Sistema Informativo degli Archividi Stato); si è altresì provvedutoalla digitalizzazione di migliaia dimappe e planimetrie, e di altro materialedocumentario ed iconograficodi particolare interesse (fig. 6). Ilsito web dell’Istituto rappresenta unimportante strumento di comunicazionee di informazione che <strong>per</strong>mettedi conoscerne le iniziative intutti i settori.SERVIZI(fig.5) Pergamena “riciclata” <strong>per</strong> rilegaturadi protocollo notarile(fig.6) Insediamenti industriali sul Liri (FR), anno 1839Tutti i documenti conservati presso l’Archivio sono consultabili liberamente, fatte salve lerestrizioni imposte dalle leggi sulla riservatezza, e di essi può essere richiesta copia fotostaticao digitale, compatibilmente con le condizioni di conservazione.La consultazione del materiale documentario avviene in Sala di <strong>Studi</strong>o (fig. 7), il cui funzionamentoè disciplinato da un appositoRegolamento che si trova affissonella stessa. Inoltre, <strong>per</strong> fissare principi eregole nei rapporti con gli utenti e nell’erogazionedei servizi, l’AS di Caserta haelaborato la Carta della Qualità dei Servizi,in distribuzione gratuita presso lasede e consultabile sul sito di Istituto.All’Archivio è annessa una Biblioteca, lacui funzione primaria è quella di strumentointerno d’informazione e aggiornamento<strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale, ma che è(fig.7) La Sala di studio anche a disposizione degli studiosi a199


Archivio di Stato di Casertasupporto delle ricerche. Nata intorno ad un nucleo originariocostituito da raccolte di atti ufficiali (RaccoltaUfficiale delle Leggi e Decreti, Giornale dell’Intendenzae poi Bollettino della Prefettura, Atti del Consiglio Provincialeecc.) si è andata via via incrementando neltempo. Grazie anche all’apporto della biblioteca GiuseppeCapobianco (fig. 8), oggi possiamo contare suoltre 13.000 pezzi, costituiti in prevalenza da testi distoria, con particolare riguardo a situazioni e vicendelocali. La Biblioteca è integrata, a livello informatico,nel polo SBN di Napoli.ATTIVITÀ CULTURALI E DI PROMOZIONE(fig.8) Un volume della biblioteca(sez. Capobianco)Fiore all’occhiello delle attività dell’istituto è (unicanel suo genere nell’ambito ministeriale) una rivistaquadrimestrale on-line (http://www.rterradilavoro.altervista.org/),a<strong>per</strong>ta anche al contributo distudiosi e frequentatori. L’Istituto sollecita l’interessedei giovani e si avvale della loro collaborazione, promuovendoal suo interno forme di volontariato, ed accoglie <strong>per</strong> tirocinio numerosi studentiuniversitari nelle discipline attinenti alla conservazione dei <strong>beni</strong> culturali.Accanto alle tradizionali forme di collaborazione con l’Università, un ruolo centrale èstato riservato al rapporto con il mondo scolastico. L’Istituto si è fatto carico di recarsiesso stesso nelle scuole (grazie anche alla disponibilità delle Autorità scolastiche), informandoe sensibilizzando i docenti, prima ancora che gli studenti, circa l’importanzadi una documentazione storica spesso poco nota all’esterno, allestendo in edifici scolasticiuna parte non trascurabile delle sue iniziative culturali (come meglio si vedrà dall’esposizionedei singoli eventi), distribuendo articoli multimediali di sua produzione.Importante è stato, sotto il primo aspetto, l’intervento di funzionari dell’Archivio sultema “L’Archivio di Stato come risorsa didattica”, nel quadro di un ciclo di incontri col<strong>per</strong>sonale della scuola organizzato nel novembre 2007, nella Sala Consiliare della Provincia,dal Centro <strong>Studi</strong> Giancarlo Siani in collaborazione col CIDI (Centro Iniziativa DemocraticaInsegnanti) di Caserta.Un rapporto privilegiato è già da diversi anni quello con l’Istituto d’Istruzione SecondariaSu<strong>per</strong>iore “M. Buonarroti” di Caserta ed in particolare con docenti e studenti dell’indirizzoGeometri, che nello studio della cartografia tecnica, abbondante soprattuttonel fondo Genio Civile, trovano spunti <strong>per</strong> esercitazioni professionali altamente qualificate:è del febbraio 2008 la stipula di una convenzione <strong>per</strong> l’accesso di insegnanti ed allievidella 3 a C alla documentazione archivistica e bibliografica riguardante il Castello diCaiazzo, onde ricostruirne l’aspetto originario e formulare un progetto di restauro. Assaistimolante, e <strong>per</strong>ciò replicato più volte nel corso del 2008 con gruppi diversi di alunni,è risultato anche l’incontro con docenti e ragazzi della scuola Media “D. Santamaria” diAlvignano, che nel nostro Archivio hanno trovato documenti cospicui riguardo alla ricostruzionedel loro comune dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.L’anniversario della Costituzione italiana ha offerto l’occasione <strong>per</strong> illustrare ad alunnidel Liceo Classico “Pietro Giannone” e di altre scuole su<strong>per</strong>iori casertane il <strong>per</strong>corso storico-costituzionalenel Regno, con l’ausilio di un CD realizzato rigorosamente “in casa”;con il Liceo Giannone si è poi sviluppato un rapporto di collaborazione che ha condottoripetutamente in Archivio alcune classi, <strong>per</strong> svolgere ricerche sotto la guida dei funzionariintorno a temi della storia cittadina recente.Alle pure e semplici “visite guidate” si è cercato di conferire varietà ed interesse mediantesimulazioni di ricerche archivistiche su inventari cartacei ed informatici, nonchéin Internet con collegamenti al sito del S.I.A.S., graduandone l’impegno in rapporto all’etàed al tipo di istituto.Delle numerose manifestazioni culturali basterà in seguito elencare le più recenti. Dellepubblicazioni a stampa di maggiore impegno sembra utile, invece, fornire l’elenco completo,in quanto esse restano uno strumento di ricerca sempre disponibile allo studioso:200


Archivio di Stato di Caserta(fig.9) Una delle pubblicazioni dell'Archivio (1988)- Stampa <strong>per</strong>iodica in Terra di Lavoro tra il1840 e il 1927 (catalogo della Mostra), pp. 145,San Nicola la Strada 1988 (fig. 9);- Atti demaniali pre-unitari (presentazionedell’inventario, con ampia introduzione storica),pp. 156, Napoli 1994;- La nascita della Provincia di Terra di Lavoro:istituzioni e territorio (presentazione dell’inventariodi Intendenza di Terra di Lavoro, serieCircoscrizioni territoriali, con introduzionestorica e svariati articoli monografici), pp.230, Napoli 1996;- Caserta al tempo di Napoleone: il DecennioFrancese in Terra di Lavoro (introduzione storicagenerale ed articoli monografici relativialle varie problematiche), a cura di A. Di Biasioed I. Ascione, pp. 191, Napoli 2006.Quest’ultimo volume, a conferma di unasvolta nella concezione non più “elitaria” delmondo archivistico, ha la particolarità di affiancare,ad articoli di studiosi affermati e difunzionari dell’Istituto, numerosi contributidi giovani laureati, impegnati presso l’Archivioin veste di semplici volontari.POLITICHE TERRITORIALITutte le manifestazioni culturali del trascorso biennio (2007-08) si sono svolte in collaborazionecon Enti ed associazioni culturali di Caserta e provincia, puntando anche adabbinamenti “multidisciplinari” che consentissero di illuminare sotto aspetti diversi lostesso fenomeno o lo stesso clima culturale.Così, nel gennaio 2007, la presentazionedel già citato volumeCaserta al tempo di Napoleonesi svolse nella sede -un antico Monastero splendidamenterestaurato - delconvitto “Giordano Bruno” diMaddaloni (fig. 10), che celebravail bicentenario dellapropria fondazione proprioin coincidenza con quello delDecennio Francese, congiuntamentead un concerto dei“Musici di Corte” dell’associazionemusicale “FrancescoDurante” di Caserta riferitoalla medesima epoca storica;quest’ultima associazione(fig.10) Il Salone del Convitto "G. Bruno" di Maddaloniè poi divenuta un partner quasi “immancabile” nelle iniziative culturali dell’Istituto. Lafesta di S. Valentino, nello stesso anno, fu occasione di ricerche archivistiche che portaronoal ritrovamento di una promessa di matrimonio (1439) nel più antico protocollo notarileconservato presso il nostro Archivio: tradotta e diffusa in forma di opuscolo, destòlargo interesse in città e fu anche messa in scena da studenti del menzionato ISISSBuonarroti nella cornice del Belvedere di San Leucio. Nel giugno successivo una Mostradocumentaria e bibliografica relativa a Francesco Daniele, epigrafista ed erudito casertanodel Settecento, fu allestita nello stesso monumentale palazzo in S. Clemente di Casertadove egli nacque e morì, contestualmente alla visita guidata dell’edificio; e la ce-201


Archivio di Stato di Casertarimonia inaugurale, fissata volutamente in concomitanza con la Giornata europea dellaMusica, si concluse con l’esecuzione di cantate e sonate di D. Scarlatti, curata ancorada musicisti dell’Associazione “F. Durante”. Altre mostre si svolsero nella pur inadeguatasede dell’Archivio, come quella fotografica“Donne e lavoro”, nella ricorrenza dell’8 marzo,che utilizzava, accanto a materiale interno, anche foto provenienti dall’Istituto Campano<strong>per</strong> la Storia della Resistenza, dal Coordinamento donne CISL di Caserta e dall’IstitutoStatale d’Arte “San Leucio”; o come l’altra completamente fatta in casa <strong>per</strong> la Settimanadei Beni Culturali,“Cinquant’anni di Europa a Caserta nei documenti dell’Archivio diStato” (riproposta in settembre-ottobre <strong>per</strong> le “Giornate Europee del Patrimonio”).A una più degna scenografia si torna, a metà e sul finire del 2007, con una riproposizione“amplificata” ed una iniziativa nuova. Già in aprile <strong>per</strong> la Settimana della Culturaera stata allestita nella sede prestigiosa del Museo Campano di Capua (e quindi in collaborazionecon la Provincia) la Mostra “Andrea Sparaco. Manifesti e aforismi grafici”, incui venivano esposti un centinaio tra manifesti e schizzi del noto disegnatore che è statoanche esponente di spicco della Sinistra casertana: i manifesti appartenevano al nostroIstituto, cui erano <strong>per</strong>venuti in donazione dall’Autore, mentre i disegni (denominati“aforismigrafici” dallo stesso Sparaco) provenivano in parte da collezioni private; a contornovenivano anche esposti documenti coevi, tratti dai fondi Capobianco e Broccoli già menzionati;della mostra venne anche pubblicato un catalogo, molto apprezzato e richiesto.La stessa Mostra venne poi riproposta <strong>per</strong> il centenario della CGIL.Ugualmente “spettacolare” fu in ottobre,la Mostra documentaria “L’epopea garibaldinain Terra di Lavoro”, che accanto adocumenti inediti sull’impresa dei Milleproponeva un contorno di cimeli (divise,bandiere e fucili dell’epoca) nonché di oggetticommemorativi (cartoline, medaglie,foto di monumenti e manifestazioni celebrative)provenienti da collezioni private;il tutto integrato dalla produzione di unDVD didattico-illustrativo, con spezzoni difilm e con l’apporto della fanfara della brigata“Garibaldi” di stanza a Caserta (fig.11). L’evento, realizzato in collaborazionecon la Soprintendenza ai Beni Culturali e(fig.12) Locandina <strong>per</strong> una Mostra(Festa della donna 2008)(fig.11) Co<strong>per</strong>tina del DVD realizzato <strong>per</strong> la Mostrasu Garibaldicon la seconda Università degli <strong>Studi</strong> diNapoli, ebbe larga risonanza, tanto da essereriproposto (con i documenti in fotocopia)presso il Liceo scientifico “Leonardoda Vinci” di Vairano Patenora su richiesta di quella amministrazionemunicipale, mentre altre richieste in talsenso, provenienti in gran numero da Istituti scolastici e daComuni, non poterono essere accolte.Nel 2008 le iniziative dell’Archivio hanno assunto dimensionipiù contenute, ma di non minore interesse. Per laFesta della donna venne proposta nel “Casamento dellaMarchesa” in piazza Vanvitelli la Mostra “Caserta al tempodelle Contesse”, vera e propria galleria di nobildonne cheressero le sorti della città in svariati <strong>per</strong>iodi tra il Quattro eil Seicento (fig. 12), in collaborazione con le Associazioni culturali“Ave Gratia Plena” e “F. Durante” e con lo stesso ISISSBuonarroti. Per la Settimana della Cultura (25-31 marzo), lastessa Mostra, ribattezzata “Caserta al tempo delle Contessee delle Regine”, si arricchì di ritratti di donne più omeno capaci d’influenzare la politica e la società nel Regnodi Napoli dal Medioevo all’età contemporanea. La Giornataeuropea della musica (20 giugno) venne poi solennizzatanella suggestiva cornice di un vetusto monumento in ro-202


Archivio di Stato di Casertavina, l’Abbazia di San Pietro ad Montesin Casolla di Caserta, con una mostradocumentaria sulla storia degli ordinireligiosi, in collaborazione con la Fondazione“Le ali” <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o di tossicodipendentiche alloggia nell’exmonastero della stessa Abbazia, abbinataad uno spettacolo di canti e danzein costumi medioevali dei “Musici Casertanidell’Ars Subtilior”. In ottobre, infine,<strong>per</strong> celebrare il 60° anniversariodella Costituzione, venne realizzata laMostra “Dalla Costituzione di Bayonaallo Statuto Albertino (1808-1945)” e sirealizzò un CD didattico dallo stesso titolo.Ancora nel marzo di quest’anno, <strong>per</strong> celebrareuna nuova Festa della donna, siè trovato un tema di notevole impatto:la figura della balia “di mestiere”, tantodiffusa nell’Ottocento e importantissima<strong>per</strong> l’affidamento dei trovatelli(fig. 13). La Mostra, che utilizzava la copiosadocumentazione dell’AmministrazioneProvinciale, si è tenuta nellastraordinaria cornice del Quartieredegli Schiavi Battezzati, all’interno delParco Reale di Caserta, e l’inaugurazioneancora una volta è stata “allie-(fig.13) Locandina <strong>per</strong> una Mostra (Festa della donna 2009)tata” da un concerto dei professoridell’associazione “Ave Grazia Plena” centrato sul tema “Donne e Dee nella cantata baroccadi Napoli”. Da ultimo <strong>per</strong> la Settimana della cultura l’Archivio, d’intesa con l’lSISSBuonarroti e nella sede del Museo Michelangelo che vi è annesso, ha organizzato la mostradocumentaria “Vie di terra e vie d’acqua in Terra di Lavoro”, che espone esemplarisignificativi della ricca documentazione iconografica ottocentesca relativa alla costruzionedi strade, ponti, canali conservata nei fondi Prefettura ed Amministrazione Provinciale.Mai sede è stata più appropriata, con i pezzi in mostra che facevano dacontrappunto al notevole patrimonio di strumenti topografici e modelli <strong>architettonici</strong>conservati nel Museo, suggerendo spunti di riflessione sulle problematiche connessealla realizzazione delle diverse tipologie di manufatti, su tecniche costruttive e loro evoluzionefra Otto e Novecento, sui modi di rappresentazione del territorio: iniziativa rivoltain particolare agli studenti delle scuole secondarie ad indirizzo specifico, ma chenon ha mancato di destare attenzione negli studiosi del settore e in quanti siano comunqueinteressati alla storia della provincia. L’inaugurazione della mostra è stata affiancatada altri significativi appuntamenti: il concerto “Villanella che all’acqua… -L’acqua nella musica colta e popolare a Napoli”, a cura della più volte menzionata AssociazioneF. Durante, e la presentazione della rivista on-line “<strong>Studi</strong> Campani” a curadegli Archivi di Stato di Caserta, Avellino, Benevento e Salerno, che a partire dal prossimoautunno raccoglierà l’es<strong>per</strong>ienza da noi maturata con la “Rivista di Terra di Lavoro” dicui si è già detto.203


Archivio di Stato di CasertaELENCO DEI PROGETTI REALIZZATI NELL’ULTIMO TRIENNIO(tutti con finanziamento statale)ANNO 2007Tipo Progetto Importo EuroNazionale Mostra su Garibaldi 1.598,00Nazionale Festa della Musica 1.590,50Locale Altri eventi culturali 12.068,61ANNO 2008Tipo Progetto Importo EuroNazionale “Casa delle Carte” 7.212,21Nazionale Firma digitale 5.967,00LocaleLocaleLocaleEventi culturaliImmissione S.I.A.S.M.E.P.A.10.948,82(complessivi)Nel futuro si andrà avanti sulla strada già delineata di iniziative culturali e promozionali,che assicurino “visibilità” ed agevolino un più stretto contatto con le Istituzioni, dandopriorità ai seguenti obiettivi:- implementazione del Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS) al fine di consentirela consultazione, anche in remoto, dei complessi documentari conservati e deirelativi inventari;- incremento della collaborazione con Istituti scolastici, Università ed Enti attraversoprogetti specifici e convenzioni di tirocinio, master, stage, etc.;- costante valorizzazione del proprio patrimonio attraverso mostre, convegni, conferenze.Si intende, inoltre, continuare nel programma già intrapreso di digitalizzazione a tappetodelle fonti iconografiche, la cui ricchezza costituisce un vanto <strong>per</strong> l’Istituto.204


ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLIISTITUZIONEL’Archivio di Stato di Napoli nasce come “Archivio Generale delRegno” con il r.d. 22 dicembre 1808, allo scopo di riunire in unmedesimo locale gli antichi archivi delle istituzioni esistentifino all’arrivo di Giuseppe Bonaparte a Napoli nel 1806.Furono così concentrati gli archivi della Regia Camera dellaSommaria, cui appartenevano i volumi dei catasti “onciari” relativia tutti i comuni del regno, della Cancelleria, delle Segreteriedi Stato dell’epoca viceregnale, dei supremi organiconsultivi dello Stato (Consiglio Collaterale, Real Camera di S.Chiara), del Cappellano Maggiore e dei massimi organi giudiziaridello Stato (Sacro Regio Consiglio, Gran Corte della Vicaria)e le carte di altri numerosi organi statali.Fra questi meritano un cenno le diverse giunte come quelle diStato, degli Abusi e di Sicilia, nonché l’Amministrazione dei demani<strong>per</strong> il cui tramite furono acquisiti i preziosi archivi dei monasterinapoletani, soppressi fra il 1807 e il 1809.Nel decennio francese la fisionomia e l’articolazione dell’istitutofurono precisate con i successivi decreti dell’11 marzo 1810e del 3 dicembre 1811, con il primo dei quali fu stabilita una ripartizionein uffici che, con diverse modifiche, è poi <strong>per</strong>venutasin quasi ai giorni nostri.Dopo la restaurazione borbonicadel 1815, la legge organica degliarchivi del 12 novembre 1818 confermòl’istituzione, cambiandonela denominazione in quella diGrande Archivio del Regno e stabilìil principio che, non soltantole carte delle cessate amministrazioni,ma anche quelle delleamministrazioni vigenti dovesseroesservi versate <strong>per</strong>iodicamente.Dalla sua istituzione fino all’Unitàd’Italia, l’archivio fu direttoda Michele de Dominicis(1808-1820), Giuseppe Ceva Grimaldi (1820-1826), AntonioSpinelli (1826-1847), Angelo Granito di Belmonte (1848-1860).A partire dal 1860 l’archivio conobbe un notevole incrementodel proprio patrimonio documentario, grazie all’acquisizionedegli atti dei ministeri borbonici e di altri organismi centrali,come la Consulta di Stato e la Gran Corte dei Conti, e avrebbepotuto acquisire anche il cospicuo archivio del Municipio di Napoli,insistentemente richiesto dall’amministrazione archivisticaa partire dal 1852, ma mai <strong>per</strong>venuto <strong>per</strong> l’irriducibileopposizione degli amministratori comunali.Nell’importante documentazione <strong>per</strong>venuta in tale <strong>per</strong>iodo, vasegnalata la raccolta delle leggi e decreti originali dello Stato(1806-1861), appartenenti al Ministero della Presidenza del Consiglio,e i protocolli delle decisioni prese dal re nel Consiglio diStato (1822-1861).Primo direttore dopo l’Unità fu l’economista e giornalistaFrancesco Trinchera, il quale curò, avvalendosi di un precedenteDirettoreImma AscioneReferente <strong>per</strong> il progettoRossana SpadacciniPiazzetta GrandeArchivio, 580138 NapoliTel. 081 5638111Fax 081 5638300as-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archiviodistatonapoli.it/asnaCMS205


Archivio di Stato di Napolipregevole lavoro dell’archivista Michele Baffi, l’edizione della Relazione degli archivi napoletani(1872), prima e <strong>per</strong> molti aspetti ancora preziosa guida sistematica alle fontidell’Archivio di Stato di Napoli. Gli succedettero nell’incarico autorevoli figure di studiosicome Camillo Minieri Riccio (1874-1882) e soprattutto Bartolomeo Capasso (1882-1900) e Eugenio Casanova (1907-1915), autore quest’ultimo di un celebre manuale diarchivistica e di un’ampia relazione sull’Archivio di Stato di Napoli nel decennio 1899-1909, pubblicata nel 1910.La direzione di Riccardo Filangieri di Candida (1934-1956), durante la quale fu avviatal’acquisizione degli archivi privati, coincise purtroppo con il <strong>per</strong>iodo più triste <strong>per</strong> la storiadel nostro paese e dei suoi archivi; delle vicende belliche l’Archivio di Stato di Napolirisentì più pesantemente di ogni altro istitutoarchivistico, in quanto una notevolissima moledi scritture antiche, trasferite in un depositopresso Nola <strong>per</strong> preservarle dai bombardamenti,furono incendiate da un reparto tedesco in ritiratanel settembre del 1943. Andarono distrutti,fra gli altri, tutti i 378 volumi in <strong>per</strong>gamena checostituivano la Cancelleria dell’epoca angioina.Nel corso del Novecento l’Archivio, avendo <strong>per</strong>dutoil suo carattere di archivio della capitale, haricevuto versamenti da organismi a carattereprovinciale o locale, quali la Prefettura e la Questurae l’<strong>Ufficio</strong> distrettuale delle imposte direttecon gli atti relativi al cosiddetto Catastoprovvisorio di Napoli, che, stabilito da Murat nel1809, è rimasto in vigore fino al 1914.Percorsi di visitaSituato nel cuore del centro antico della città, l’Archivio di Stato di Napoli offre oggi alpubblico la possibilità di accedere ad un patrimonio non solo documentario, ma più ingenerale storico-artistico di gran pregio.Il viaggio all’interno del Monastero dei Santi Severino e Sossio, sede dell’Archivio di Statodi Napoli, alla sco<strong>per</strong>ta delle sue secolari vicende e degli inestimabili e poco conosciutitesori che custodisce, inizia dalla piazzetta del Grande Archivio, sulla quale è collocatol’ingresso principale all’Istituto. La creazione della piazzetta rientra nell’ambito dei lavoridi bonifica delle aree situate ad est dell’Archivio, attuati nei primi anni del XX secolo.L’intervento comportò la sostituzione delle strade strette e tortuose preesistenti connuovi tracciati, ampi e diritti. I lavori che interessarono l’intera area furono, inoltre, stimolatie accompagnati da una campagna pubblica a favore del recu<strong>per</strong>o del grandemonastero benedettino, che versava in uno stato di grave abbandono e degrado. Sindalla seconda metà dell’Ottocento, numerose autorevoli voci si erano levate <strong>per</strong> richiedere,tra le altre cose, un’entrata più dignitosa <strong>per</strong> l’edificio: diversi progetti furono avviatie poi bloccati, finché lo scopo non fu raggiunto, sfruttando i lavori del Risanamento,che inclusero la bonifica della zona con l’abbattimento della cortina orientale dell’angustovico Pensieri, divenuto poi via del Grande Archivio. Il suo ampliamento costituìuna delle fasi del lungo e tribolato processo di riqualificazione del monumento. La piazzettadel Grande Archivio è attualmente delimitata dal complesso monastico dei SantiSeverino e Sossio, da alcuni edifici residenziali degli inizi del Novecento, ultimamente ristrutturatie dalla chiesetta di Santa Maria stella del mare, purtroppo in pessimo statodi conservazione. Al centro della piazza è stata ricomposta nel 1903 la fontana della Sellaria,recentemente restaurata.Il primo piano del Monastero dei Santi Severino e Sossio costituisce la zona musealizzatadell’Archivio di Stato di Napoli. Cuore della vita dell’Istituto - vi sono infatti collocatela Sala di studio principale, la Sala inventari e la Sala accoglienza - era anche <strong>per</strong> imonaci il centro della comunità. I suoi quattro, splendidi chiostri ne scandivano i ritmi;la Sala del capitolo, affrescata da Belisario Corenzio nel primo ‘600 con un complessociclo cristologico, ne era il luogo di dibattito e confronto; il grande Refettorio, suggestivoe imponente, era il cuore della quotidianità della comunità monastica. Qui convi-206


Archivio di Stato di Napolivono varie epoche e varie funzioni: il monastero, l’archivio ottocentesco, il moderno istitutodi cultura.La visita all’Archivio di Stato di Napoli si limita, oggi, agli ambienti del primo piano. Mavi sono altre zone normalmente non accessibili, <strong>per</strong>ché occupate dagli uffici o dai depositidi carte che, nonostante la destinazione d’uso, nascondono bellezze – artistichee archivistiche – di non secondaria importanza.Il terzo piano offre alla vista cimeli di età romana, strumenti di precisione ottocenteschi,e il “pezzo” più antico dell’Archivio, la Carta lapidaria, in quel caratteristico convivere didocumenti e monumenti che qualifica in modo peculiare il complesso monastico deiSanti Severino e Sossio, oggetto di una serie di importanti lavori di consolidamento staticoe di adeguamento alla nuova funzione di Archivio, fin dal 1835.Al quarto piano dell’Istituto, in particolare, furono dislocate monumentali sale <strong>per</strong> laconservazione dei documenti: alcune di queste furono realizzate nella prima metà dell’Ottocentocon scaffalatura lignea; altre invece, furono allestite agli inizi del Novecentocon scaffalatura in ferro, segno tangibile dell’evoluzione in campo tecnologico. Le sale,non incluse degli abituali itinerari di visita all’Istituto, sono di sicuro interesse sia <strong>per</strong>l’importanza del patrimonio documentario custodito, sia <strong>per</strong> le interessanti e varie soluzionidi allestimento di scaffalature d’archivio.Il pubblicoL’Archivio di Stato di Napoli, <strong>per</strong> la sua storia plurisecolare e <strong>per</strong> la ricchezza del suo patrimoniodocumentario, può vantare un forte e radicato legame con il territorio, intesonella sua accezione più vasta: Città, Provincia, Regione Campania, altre regioni del Mezzogiornod’Italia.Dal 1808, come Archivio generale - poi Grande Archivio - del più vasto Stato preunitario,è il punto di riferimento imprescindibile <strong>per</strong> qualsiasi ricerca storica, basata su fontiarchivistiche.Il vastissimo patrimonio archivistico, conservato in 400 stanze e quantificabile in 60chilometri lineari, riguarda la storia di istituzioni centrali e <strong>per</strong>iferiche statali edecclesiastiche, ma anche di famiglie e di singoli privati, che hanno voluto affidare la loro“memoria” a uno dei più grandi archivi pubblici d’Europa.La funzione conservativa dell’Istituto non si limita alla custodia pura e semplice, ma siconcretizza nell’ordinamento e nella descrizione del patrimonio documentario, construmenti funzionali alla ricerca e alla consultazione delle carte, in linea con gli standardministeriali e con le norme internazionali. La conservazione è quindi strettamenteconnessa alla possibilità di conoscenza e di fruizione dei <strong>beni</strong> archivistici.L’Archivio di Stato di Napoli riceve annualmente un considerevole numero di utenti, che,<strong>per</strong> i loro studi, consultano il materiale documentario. Gli ammessi alla Sala <strong>Studi</strong>osu<strong>per</strong>ano infatti le 2200 unità in un anno, <strong>per</strong> un totale di 15000 presenze.L’Istituto accoglie il suo pubblico nelle Sale di studio, nella Sala Diplomatica, nellaSezione Iconografica, nella ricca Biblioteca, prevalentemente dotata di materialebibliografico funzionale alla ricerca d’archivio, nella Sezione di Pizzofalcone. Ma i servizicoinvolti nel rapporto con l’utenza sono vari: fra questi l’URP e i due laboratori <strong>per</strong> ilRestauro e <strong>per</strong> la Fotoriproduzione dei documenti.E sul fronte della valorizzazione l’Archivio promuove iniziative formative, convegni e incontridi studio, mostre documentarie, pubblicazioni.La Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica - la più antica d’Italia, fondata nel 1811- gratuita e di durata biennale, provvede alla formazione dei giovani archivisti.Il Servizio Didattica organizza incontri e visite guidate alle scolaresche di ogni ordine egrado.Allo scopo di favorire la fruizione delle proprie risorse, l’Archivio ha realizzato numerosistrumenti di ricerca - elenchi, inventari e indici - fondati su tecnologia informatica, chedescrivono gli archivi attraverso appositi modelli,corrispondenti ai nuovi linguaggi e formatidigitali. L’Istituto è tuttora impegnato nel trasferire tali strumenti sul web, nellaconvinzione che, utilizzando le potenzialità di questo potente mezzo di comunicazionee producendo un’informazione dinamica e sempre aggiornabile, si possa favorirel’orientamento dei ricercatori, anche remoti, all’interno dei contesti storici e documentarie agevolare la ricerca delle fonti.207


ARCHIVIO DI STATO DI SALERNODirettoreFelicita De NegriReferente <strong>per</strong> il progettoMaria Teresa SchiavinoPiazza Abate Conforti, 784100 SalernoTel. 089 225147 - 225044Fax 089 226641as-sa@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archiviodistatosalerno.<strong>beni</strong>culturali.itL’Archivio di Stato di Salerno ha sede in un antico palazzo giudiziarionel cuore del centro storico della città. In tempi antichi, forsefin dal XV secolo,vi alloggiava la Regia Udienza,una magistraturarisalente al <strong>per</strong>iodo aragonese. Dopo il crollo del regime borbonico,nel Decennio Francese, la Regia Udienza fu sostituita dal Tribunaledi Prima istanza e della Gran Corte Criminale. Come sededella Gran Corte Criminale il palazzo fu teatro dei numerosissimiprocessi che fecero seguito agli episodi insurrezionali del Risorgimento:dai moti del 1820 a quelli del ‘48, alla Spedizione di Sapri.Vi è ancora una piccola cella, dove erano rinchiusi i detenutiin attesa di giudizio, nella quale sarebbe stato tenuto prigionieroanche Nicotera dopo il fallimento della spedizione di Sapri.Dopol’Unità d’Italia l’edificio ospitò il Tribunale Civile e Correzionale,cheaveva ereditato le competenze della Gran Corte Criminale e delTribunale Civile del <strong>per</strong>iodo borbonico. Nello stesso tempo vi fualloggiata anche la Corte d’Assise. Quando, nel 1934, gli uffici giudiziarisi trasferirono nel nuovo Palazzo di Giustizia, l’antico edificiodivenne prima Archivio Provinciale e poi Archivio di Stato.Vi si conservano fondi documentari di provenienza statale, siadi carattere amministrativo che giudiziario risalenti al secoloXVIII; e documenti di provenienza non statale, come protocollinotarili, archivi comunali e delle corporazioni religiose, le cartedel Collegio Medico Salernitano ed alcuni archivi privati che risalgonoal sec. XVI, oltre ad un piccola raccolta di <strong>per</strong>gamene diepoca medievale, recu<strong>per</strong>ata dai protocolli notarili sui quali venivanoutilizzate come co<strong>per</strong>tina. L’Archivio possiede anche unabiblioteca di interesse locale formata di circa 25000 volumi, provenientida acquisti e doni, e da versamenti di privati, di cui trecospicui: il Fondo P. E. Bilotti, il Fondo Libreria Carrano, il fondoSilvestri e Fondo Avallone. Si conserva anche una ricca collezionenumismatica che fa parte del Fondo Bilotti.In Archivio si svolgono attività di inventariazione, formazionee didattica, oltre che di ricerca storica, di preparazione ed allestimentodi mostre e convegni, e di divulgazione tramite la pubblicazionedi cataloghi e libri.Maggiori informazioni sul sito: www.archiviodistatosalerno.<strong>beni</strong>culturali.itATTIVITÀ 2007 - 2008- 6 dicembre 2008 - 10 Gennaio 2009, Salerno porte a<strong>per</strong>te.“Memorie di Natale: Immagini, suggestioni e sapori nei documentid’archivio”. Archivio di Stato di Salerno in collaborazionecon Archivio Storico del Comune di Salerno, Biblioteca Comunale“Simone Augelluzzi” di Eboli, Centro <strong>Studi</strong> “Simone Augelluzzi”di Eboli.- 5-8 dicembre 2008 – “Da Santa Maria della Consolazione alConvento dell’Immacolata, la presenza dei Cappuccini a Salernoieri ed oggi”. Convento dell’Immacolata, Salerno.- 26 novembre 2008 - Università degli <strong>Studi</strong> di Salerno. Presentazionedella ricerca condotta insieme all’Università degli<strong>Studi</strong> di Salerno “Alle origini di Minerva Trionfante, la cartografiadella protoindustria in Campania”, edita in “Pubblicazionidegli Archivi di Stato, Saggi”208


Archivio di Stato di Salerno- 27 - 28 settembre 2008 - Nummus Munus. Scambi commerciali e culturali a Salerno attraversole monete del Fondo Bilotti. Mostra numismatica e bibliografica. Giornate Europeedel Patrimonio.- 30 ottobre 2008 - Incontro di studio “Suggestioni Angioine”. Giornata di studio.- 16 ottobre 2008 - “Le frodi alimentari in provincia di Salerno tra Otto e Novecento”. Mostrae giornata di studio. Giornata mondiale dell’alimentazione.- 16-18 agosto 2008 - “Il brigantaggio postunitario in provincia di Salerno”. Montesanosulla Marcellana.- 10 agosto 2008 - “La Costituzione ha 60 anni... e se li porta bene”. Centro studi SimoneAugelluzzi e Archivio di Stato.- 19-20 luglio 2008 – Campagna Mostra – Convegno “Il brigantaggio postunitario in provinciadi Salerno”.- 22-28 giugno 2008 - “Le acque del Tufara - Mulini e giardini XVI-XX sec.” Locali dell’exmulino Due Chiavi di Palazzo Morrone, Eboli.- 21 giugno 2008 - “Carta da musica e musica nelle carte” . Mostra e Concerto di Musicaantica. Festa della musica.- 30 maggio 2008 - Presentazione del sito ufficiale dell’Archivio di Stato di Salerno- 17-18 maggio, 24-25 maggio 2008 Salerno porte a<strong>per</strong>te - “A<strong>per</strong>ture straordinarie allemostre e ai documenti d’archivio”.- 18 aprile 2008, X Settimana della Cultura - “Lettere dagli anni difficili: dal fascismo allaguerra (1937-1944) di Roberto Volpe, a cura di Maria Teresa Volpe. Salerno, edizioni Marte,2007.” Presentazione del volume ed esposizione di documenti originali.- 30 marzo-5 aprile 2008 - “Tusciano uomini e terre dal X al XIX sec”. Mostra cartografica.Liceo Scientifico “E. Medi” Battipaglia.- 26-31 marzo 2008, X Settimana della Cultura - “I Mille al cinema: mito e antimito attraversoquattro film”; 26 marzo: “1860” di Alessandro Blasetti; 27 marzo: “Un garibaldinoin convento”, di Vittorio De Sica; 28 marzo: “W l’Italia” di Roberto Rossellini; 31marzo: “Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato”, di FlorestanoVancini.- 25-31 marzo 2008, “La festa attraverso le fonti d’Archivio”. Mostra documentaria.- 8 marzo 2008 - “Storia e storie di donne in una provincia del Sud”. Incontro di studi eproiezione del film di M. Giustina Laurenzi.- 21 febbraio 2008 - Incontro di studio con il F.A.I. “Garibaldi a Salerno: il mito e l’antimito”.- 14 febbraio 2008 - “Enrichetta di Lorenzo e Carlo Pisacane: una storia d’amore e di rivoluzione”.Conferenza della prof. Laura Guidi dell’Università degli <strong>Studi</strong> di Napoli “FedericoII”.- novembre 2007-giugno 2008 - Celebrazioni <strong>per</strong> il secondo centenario della nascita diGiuseppe Garibaldi Mostra documentaria “Garibaldi e Salerno, il mito e l’antimito”.- 20 ottobre 2007 - Incontro di studi “Garibaldi, il mito e l’antimito” In collaborazionecon l’Università degli <strong>Studi</strong> di Salerno.- 4 agosto 2007 – “La Spedizione di Carlo Pisacane: <strong>per</strong>sonaggi degli Alburni”. Mostra egiornata di studi. Postiglione.- 29 giugno-1 luglio 2007 - “Carlo Pisacane e la Spedizione di Sapri”. Mostra documentaria.Certosa di San Lorenzo, Padula.- 31 maggio – 3 giugno 2007 – “Il brigantaggio postunitario in provincia di Salerno”. Mostradocumentaria. Eboli.- 17 maggio 2007 - “La storia politica, sociale ed economica della provincia di Salerno inetà postunitaria attraverso il carteggio della prima serie della Prefettura”. Conferenzae mostra documentaria.- 19 – 25 maggio 2007 – Comune di Salerno - “C’era una volta il tram”. Collaborazione allamostra documentaria.- 25 maggio 2007 – Seminario didattico “L’adozione del metodo storico in archivistica:origine, sviluppo, prospettive”. Università degli studi di Salerno.- Giugno 2006 - 0ttobre 2007 - “Cibo e memoria storica: l’alimentazione nel Salernitanoattraverso le carte d’archivio” Mostra documentaria.- 23-24 marzo 2007 – “Le terre tra il Tusciano e il Sele dall’XI al XIX secolo”. Mostra cartografica.Istituto Tecnico agrario di Eboli.209


Archivio di Stato di SalernoCASE HISTORY 1Celebrazioni <strong>per</strong> il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, promosse dalla Prefetturadi Salerno e dal Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali.L’Archivio di Stato di Salerno ha organizzato una serie di manifestazioni strettamentecollegate fra di loro, e che hanno coinvolto Enti ed Istituzioni culturali del territorio salernitanoin un progetto comune: una mostra ed un convegno di studi, seguiti da unaconferenza della prof.ssa Laura Guidi dell’Università degli <strong>Studi</strong> di Napoli Federico II (14febbraio 2008, ore 11) ed una rassegna didattica di film dal titolo “I Mille al cinema”.La mostra, dal titolo “Garibaldi e Salerno: il mito e l’antimito” si è configurata come unlungo excursus nella documentazione archivistica e bibliografica alla ricerca di traccedel passaggio dei Mille nella provincia di Salerno. La documentazione dell’Archivio diStato di Salerno è stata integrata con documenti provenienti dagli Archivi comunali diSalerno, Cava dei Tirreni ed Eboli, dalla Mediateca “Simone Augelluzzi” di Eboli e conmateriali ed oggetti appartenenti a garibaldini, gentilmente prestati da collezionisti localie dalle famiglie che li custodiscono.Il convegno di studi è stato organizzato insieme all’Università di Salerno, cattedra diStoria delle Istituzioni, con la partecipazione di studiosi e storici quali Luciano Russi eCarlo Ghisalberti.La comunicazione dell’evento (inviti, locandine, comunicati) è stata interamente realizzatadall’Istituto.La mostra ha avuto un notevole riscontro di pubblico, ed è stata visitata dagli alunnidelle scuole di Salerno.Gli atti del convegno di studi e il catalogo della mostra sono pubblicati nel volume: Garibaldi,il mito e l’antimito, a cura di Eugenia Granito e Luigi Rossi. Salerno, ed. Plectica, 2008.CASE HISTORY 2“Alle origini di Minerva trionfante”: progetto sulla Cartografia della protoindustria inCampania.Il progetto nasce in collaborazione con l’Università degli <strong>Studi</strong> di Salerno, Osservatoriodell’Appennino meridionale, e gli Archivi di Stato di Benevento, Caserta e Salerno. Sitratta di ricercare, all’interno della documentazione archivistica, le fonti cartografichee documentarie relative a tutte quelle attività, concentrate tra il 1700 e la prima metàdell’Ottocento, che sono definite pre-industriali.La ricerca è stata curata da studiosi dei principaliArchivi di Stato ed Università del Mezzogiornoed offre approcci documentari,storiografici e bibliografici di notevole interesse.Il titolo:“Alle origini di Minerva trionfante” vuolesottolineare che il momento storico preso inesame è quello della affermazione della tecnicanelle attività artigiane. Il lungo e meticoloso lavoroè stato poi pubblicato in due volumi editidal Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività culturalinella collana “Saggi (n. 91)” delle Pubblicazionidegli Archivi di Stato a cura di Aurelio Musi e RenatoDentoni Litta.CASE HISTORY 3Giornata mondiale dell’alimentazione (giovedì16 ottobre 2008)Giornata di <strong>Studi</strong> e mostra documentaria: Lefrodi alimentari in provincia di Salerno tra Ottocentoe Novecento. L’iniziativa si ricollega allamostra documentaria tenutasi nel corso del2004 sulla alimentazione nel Salernitano tra210


Archivio di Stato di Salernol’Ottocento e il Novecento. La giornata di studi ha voluto approfondire una tematicadalla forte evidenza: la frode alimentare, dai tempi in cui era strettamente collegataalla penuria di cibo fino alla odierna falsificazione degli alimenti dettata solo da speculazionicommerciali. La partecipazione del Nucleo Antifrodi e Antisofisticazioni deiCarabinieri, che ha illustrato il ruolo svolto dal proprio ufficio nella lotta alle frodi alimentari,ha dato alla manifestazione un importante aggancio con l’attualità, pur nellastoricizzazione dell’argomento. Hanno partecipato alla giornata di studi es<strong>per</strong>ti dellasicurezza alimentare e dell’alimentazione. La comunicazione dell’evento (inviti, locandine,comunicati) è stata interamente realizzata dall’Istituto.211


Istituzioni


PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIDIPARTIMENTO PER LO SVILUPPOE LA COMPETITIVITÀ DEL TURISMO: AZIONIPER LO SVILUPPO TURISTICO DEL MEZZOGIORNOCome è noto il turismo è materia che nel nostro ordinamentoè attribuita alla competenza esclusiva delle Regioni. Purtuttaviada tempo è stata riconosciuta l’esigenza di un punto di riferimentocentrale, che favorisca l’azione regionale nel settore, incrementandola competitività globale del nostro sistema diofferta turistica. Questa esigenza è particolarmente sentita <strong>per</strong>quanto riguarda le Regioni meridionali, sia <strong>per</strong>ché proprio questiterritori possono trovare nel settore uno specifico fattore disviluppo economico territoriale, sia <strong>per</strong> una tradizionale “debolezza”di molte Regioni meridionali.In questo quadro generale, nel <strong>per</strong>iodo di programmazione 2000– 2006, le attività svolte dal Dipartimento sono state orientatea fornire assistenza tecnica e supporto alle Amministrazioni regionali<strong>per</strong> la realizzazione, gestione e monitoraggio dei loro progettidi sviluppo turistico regionale e interregionale.Il Dipartimento è stato infatti responsabile del progetto O<strong>per</strong>ativo“Indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e orientamentonel campo del turismo”nell’ambito della mis. I.2 del PONATAS, nonché Amministrazione proponente del progetto o<strong>per</strong>ativo“Sviluppo di servizi formativi e trasferimento di buonepratiche nel settore del turismo e dell’ospitalità di cui allamis.II.2 del PON ATAS.In attuazione del progetto di cui alla mis. I.2 i servizi prestatidal Dipartimento hanno riguardato:La realizzazione di una ricerca di mercato sull’attrattività dellearee turistiche delle regioni Obiettivo 1, che, in seguito a bandodi gara con procedura a<strong>per</strong>ta, è stata affidata ad un raggruppamentodi imprese di riconosciuta competenza a livello nazionaleed internazionale: l’istituto DOXA <strong>per</strong> le ricerche dimercato, il Touring Club Italiano e l’istituto Mercury <strong>per</strong> le attivitàdi consulenza e ricerca nel settore turistico.Capo DipartimentoConsigliere Angelo CanaleCapo dell’<strong>Ufficio</strong> IIConsigliere Federico FauttilliReferenteGiovanna DegrassiPalazzo ChigiPiazza Colonna, 37000187 RomaTel. 06 67791L’analisi, che è stata avviata nel corso del 2004, rivista e quindiripetuta nel 2006 e nel 2007 ed e aggiornata con i dati del 2008,si è soffermata sulle dinamiche che hanno caratterizzato l’evoluzionedel turismo in Italia e nel Mezzogiorno con lo scopo dioffrire alle amministrazioni nazionali e regionali deputate allarealizzazione di interventi nel campo del turismo, gli strumenticonoscitivi idonei <strong>per</strong> le prossime misure di sostegno, con particolareriferimento all’attuazione dei PIT- Progetti Integrati Territoriali.In particolare il progetto si è sviluppato secondo le seguentilinee programmatiche:1) Indagini sulla domanda turistica, sui media e sugli intermediaridella domanda, con riferimento alla qualità attesa deiservizi, all’immagine <strong>per</strong>cepita e all’indice di gradimentodelle destinazioni turistiche a livello di ogni singola realtà regionale– anche su un piano comparativo con i più diretti215


Presidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento <strong>per</strong> lo Sviluppo e la Competitività del Turismocompetitors stranieri – da cui possano emergere punti di criticità e di eccellenza delledestinazioni stesse.In particolare, destinatari dell’indagine sono stati campioni di popolazione dei novepaesi stranieri (Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Regno Unito, USA,Giappone) con i maggiori flussi turistici verso l’Italia, oltre ad un campione della domandaturistica nazionale. Per quanto riguarda gli intermediari della domanda, sonostati intervistati i principali Tour O<strong>per</strong>ators italiani e stranieri ai quali si è chiesto dirilevare i fattori fondamentali alla base della scelta delle diverse destinazioni, anchein vista dell’individuazione dei punti di debolezza dei territori interessati rispetto aicompetitors. L’indagine sui media, infine, ha coinvolto le principali testate giornalistiche,specializzate e non, dei paesi esteri e italiane.2) Analisi dell’offerta turistica, tramite una segmentazione territoriale riferita ai variPIT a vocazione turistica presenti nelle Regioni Obiettivo 1. Obiettivo di questa indagineè stato la codifica dei singoli comuni, PIT e PIS in modo da rendere possibile lalettura integrata del territorio <strong>per</strong> vocazione turistica attuale, prospettiva ambientalee culturale e potenzialità di utilizzo del parco di servizi integrati al turista tramitel’individuazione del livello quantitativo e qualitativo dell’offerta ricettiva e di servizituristici esistente sul territorio.In una seconda fase l’indagine è stata effettuata in loco (riguardando alcuni dei PITgià presi in considerazione) presso gli attori dell’offerta turistica allo scopo di analizzareil livello di integrazione delle filiere turistiche locali (livello di associazionismo,canali integrati di promozione, reti locali, ecc.) e di evidenziarne i punti di debolezzapresso la domanda nazionale ed estera. I risultati, incrociati con i dati relativi alla domanda,costituiscono un importante strumento ai fini della riprogrammazione delleazioni di sostegno al settore.3) <strong>Studi</strong>o sui principali competitors nell’area mediterranea caratterizzati da contestiterritoriali e tipologia di prodotto analoghi a quelli delle Regioni Ob.1, allo scopo di individuarele strategie e le politiche di eccellenza poste in essere che hanno favoritola scelta della destinazione estera da parte dei turisti italiani e stranieri.4) Raccolta di dati statistici ed elaborazione di studi e ricerche sull’evoluzione del prodottoturistico e sulle nuove tendenze turistiche internazionali presso le principaliOrganizzazioni Internazionali del settore.In relazione ai risultati conseguiti e al gradimento da parte delle regioni, è stata soprattuttorilevata la necessità di ripetere l’indagine <strong>per</strong> monitorare l’andamento del settoree riorientare gli interventi e la pianificazione territoriale in modo da adeguare leattività programmabili al continuo evolversi del contesto.Tra le altre attività indirizzate a specifiche Regioni, si può anche segnalare, a supportodella programmazione della regione Basilicata e su proposta della medesima la realizzazionedi un itinerario turistico interregionale dedicato all’Im<strong>per</strong>atore Federico II edesteso al territorio in cui sono presenti resti e testimonianze federiciane con azioni progettualifinalizzate a fornire una chiave di lettura del <strong>per</strong>iodo storico e del rapporto traFederico II e il territorio dell’Italia peninsulare. L’assistenza tecnica fornita al progetto haportato in primo luogo all’acquisizione di elementi conoscitivi sul contesto turistico,storico e culturale, alla definizione delle infrastrutture di cui è dotato il territorio, al censimentodelle istituzioni già coinvolte e di quelle potenzialmente interessate alla realizzazionedel <strong>per</strong>corso. Si è concretizzata poi nella stipulazione di cinque contrattid’incarico con altrettanti es<strong>per</strong>ti dell’epoca federiciana, ognuno <strong>per</strong> le seguenti aree diconsulenza: pianificazione territoriale, antropologia e storia medievale del ciclo federiciano,marketing del turismo culturale, tradizioni storiche, studi su Federico II.Gli studi prodotti hanno mirato ad un analisi puntuale del territorio, e hanno messo inrilievo le specificità territoriali in qualche modo legate alla figura dell’im<strong>per</strong>atore, collegandoi luoghi che hanno visto le vicende della vita di Federico II nelle regioni Basilicatae Puglia in un itinerario ideale nell’ambito del quale sono state ipotizzate attività216


Presidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento <strong>per</strong> lo Sviluppo e la Competitività del Turismopromozionali legate ad un’offerta turistica strutturata intorno alla figura di Federico II.E’ stata presa in esame la figura dell’im<strong>per</strong>atore inserendola nel contesto storico e geograficoin cui ha vissuto, analizzando, oltre alle vicende storiche, i resti <strong>architettonici</strong>delle costruzioni ad esse legate, mettendo in luce usi e costumi della vita quotidianadell’epoca, tradizioni locali, manifestazioni folcloristiche che hanno le loro origini in tale<strong>per</strong>iodo e ipotizzando varie attività di marketing turistico locale con il coinvolgimentodegli o<strong>per</strong>atori turistici.Con l’acquisizione di tale materiale è stata predisposta, a cura dell’APT della Basilicata,una guida relativa a tali località ed è stata ipotizzata la stesura di un Atlante degli stessiluoghi . Tale materiale ha costituito inoltre la base <strong>per</strong> la progettazione di un STL incentratointorno alla figura dell’im<strong>per</strong>atore e comprendente le località ad esso legateSi è svolta anche attività di assistenza tecnica alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza(ex Obiettivo 1), esplicitatasi in forma di consulenze, studi, ricerche e indagini conoscitivefinalizzate alla definizione, messa a punto e implementazione di modelli metodologico– o<strong>per</strong>ativi <strong>per</strong> l’individuazione ottimale dei Sistemi Turistici Locali previsti dallaLegge 135/2001. E’ stata finanziata al riguardo una ricerca relativa alla regione Campania,una alla regione Siciliana ed è stata supportata la regione Puglia nell’espletamentodella gara <strong>per</strong> l’affidamento di tale attività di ricerca nella regioneLo studio relativo alla regione Campania è costituito da una ricerca degli indicatori edei parametri necessari all’individuazione di metodologie e strumenti <strong>per</strong> la valutazionedel livello di “turisticita’“ di un ambito territoriale che ha portato alla definizionedi un modello statistico-socio-economico, utile all’individuazione e classificazione dellediverse tipologie di modelli di sistemi turistici locali. E’ stato altresì elaborato un sistemadi monitoraggio e controllo della qualità, finalizzato alla verifica del mantenimentonel tempo delle caratteristiche di turisticita’ richieste.La ricerca relativa alla regione Siciliana, fondata su indagini analitiche sul territorio,parte dall’analisi dei possibili strumenti di programmazione concertata, verificando il livellodi aggregazione degli organismi presenti nel territorio regionale e definisce il modellosocio-economico di individuazione dei Sistemi Turistico Locali e le azioni necessarieall’accompagnamento dei soggetti protagonisti degli interventi programmati.Tutti gli studi ed analisi realizzati, raccolti anche in pubblicazioni a cura del Dipartimento,costituiscono materiale necessario alla pianificazione e programmazione dellepolitiche turistiche regionali. La loro diffusione potrà favorire la circolazione delle informazionie dei risultati di tale attività nel suo complesso e costituire un utile supportoagli amministratori locali.Con il progetto di cui alla mis. II.2 sono state realizzate attività miranti alla qualificazioneprofessionale del <strong>per</strong>sonale delle amministrazioni regionali e degli enti locali che o<strong>per</strong>anonel settore turistico.La finalità di questo progetto è stata di assistere le Amministrazioni competenti, neimodi più opportuni e da esse condivisi, nell’attività di individuazione, riconoscimentoe mantenimento dei Sistemi Turistici Locali (STL) e favorire la qualificazione professionaledei soggetti a vario titolo coinvolti nelle varie fasi di individuazione, organizzazione,promozione, riconoscimento, istituzionalizzazione, pianificazione, controlloqualità, gestione strategica e monitoraggio dei STL, attraverso <strong>per</strong>corsi formativi integrati(seminari, laboratori, studio di casi, scambi di es<strong>per</strong>ienze ecc.).Si è proceduto tramite un’analisi condotta in ognuna delle Regioni Ob. 1, condensata insingole monografie regionali, raccogliendo la documentazione disponibile e svolgendointerviste con i responsabili del settore.Dopo aver realizzato una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territoriodelle Regioni Obiettivo 1, oltre che di eventuali es<strong>per</strong>ienze di eccellenza simili realizzatein altri paesi Comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivo dello sviluppo territoriale,economico e di valorizzazione delle potenzialità turistiche, si è proceduto alla diffusionedei principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminariformativi ed informativi tesi a favorire la diffusione di buone pratiche fra o<strong>per</strong>atori delturismo locale e amministratori coinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazioneturistica.217


Presidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento <strong>per</strong> lo Sviluppo e la Competitività del TurismoI risultati dell’attività sono stati raccolti in una pubblicazione di sintesi.Inoltre, sempre nello stesso <strong>per</strong>iodo 2000/2006 il Dipartimento, in collaborazione conil Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero del Lavoro, ha gestito progetti diformazione “on the job”, indirizzati a non occupati delle Regioni ex Obiettivo 1. Con dettiprogetti, finanziati a valere sulle risorse del PON Sviluppo imprenditoriale locale, sonostati realizzati circa 2000 stages presso imprese turistiche, sia del Meridione, sia anchein mobilità nel Nord Italia ed all’estero (soprattutto Russia).Il Dipartimento ha poi partecipato fin dall’inizio ai lavori relativi alla programmazione2007/2013 delle risorse finanziarie comunitarie e nazionali da destinare alle politiche disviluppo regionali ed ha quindi contribuito, <strong>per</strong> quanto di competenza, alla redazione delQuadro Strategico Nazionale (QSN) 2007/2013, che definisce le finalità ed i programmidi tali politiche, orientando ancora <strong>per</strong> i prossimi sei anni l’utilizzo sia dei Fondi strutturalicomunitari, sia delle risorse finanziarie nazionali del Fondo aree sottoutilizzate(FAS), sia di altri fondi nazionali, normalmente destinati attraverso delibere CIPE.Nell’ambito del citato QSN è stato fra l’altro previsto un apposito Programma interregionale“Attrattori culturali, naturali e turismo” che prevede una strategia integrata divalorizzazione turistica e di messa a rete di specifici territori (Poli) dotati di particolariattrattori culturali e naturali.Il Dipartimento ha quindi anche partecipato attivamente alla fase di redazione del Programmao<strong>per</strong>ativo interregionale cofinanziato dai Fondi strutturali (POIN), che si èsvolta <strong>per</strong> tutto l’arco del 2007 ed è stata molto laboriosa.Il programma (POIN), che o<strong>per</strong>a con il cofinanziamento dei Fondi strutturali <strong>per</strong> le quattroregioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) è accompagnato da unprogramma gemello, avente una strategia unitaria e stessi obiettivi e linee di intervento,che o<strong>per</strong>a su fondi esclusivamente nazionali (FAS) <strong>per</strong> le otto Regioni dell’aggregatoMezzogiorno.La governance dei due programmi gemelli è molto articolata, poiché prevede l’interventodi tre Amministrazioni centrali (il Dipartimento, il Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attivitàculturali, il Ministero dell’Ambiente) e di otto Amministrazioni regionali.L’intervento finanziario complessivo del POIN (programma con cofinanziamento comunitario)è di circa 1.031 milioni di euro <strong>per</strong> tutto il <strong>per</strong>iodo fino al 2013; l’intervento finanziariodel PAIN (finanziato con fondi FAS) è al momento definito in circa 882 milionidi euro.Il Programma POIN si articola in due assi principali ed un terzo asse destinato all’assistenzatecnica. Ogni asse si articola a sua volta in obiettivi specifici, obiettivi o<strong>per</strong>ativie linee di intervento.In particolare, l’Asse I è orientato alla “Valorizzazione ed integrazione su scala interregionaledei Poli e degli attrattori culturali, naturali e paesaggistici in essi localizzati” mentrel’Asse II è finalizzato alla “Competitività delle imprese del settore turistico, culturale edambientale e promozione dell’offerta delle Regioni Convergenza”.Le linee di intervento che dovranno vedere un ruolo attivo di questo Dipartimento possonoessere riassunte come di seguito:- attività di promozione internazionale e di costruzione del prodotto turistico meridionale;- supporto <strong>per</strong> la creazione ed il rafforzamento della rete dei poli turistici;- realizzazione di progetti pilota su scala interregionale <strong>per</strong> la gestione di sistemi turisticiintegrati;- definizione di linee guida <strong>per</strong> l’adeguamento della qualità dei servizi turistici, ivi compresala classificazione alberghiera;- diffusione di buone pratiche con specifico riferimento anche alle migliori tecniche didestination management;- sostegno all’innovazione ed alla qualificazione delle imprese turistiche.218


MINISTERO DELL’INTERNODIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILIEL’IMMIGRAZIONE - DIREZIONE CENTRALEPER L’AMMINISTRAZIONE DEL FONDO EDIFICIDI CULTO: FONDO EDIFICI DI CULTOIl Fondo Edifici di Culto (F.E.C.), istituito dalla legge 20 maggio1985, n. 222, attuativa dell’Accordo del 1984 tra la Repubblica Italianae la Santa Sede, ha come finalità la conservazione, la manutenzionee la tutela del proprio patrimonio, costituitoprincipalmente da edifici di culto di grandissimo pregio storico,artistico, religioso e culturale e dalle o<strong>per</strong>e d’arte ivi custodite.Nei patrimonio del F.E.C., che ha quale rappresentante giuridicoil Ministro dell’Interno ed è amministrato <strong>per</strong> mezzo delDipartimento <strong>per</strong> le libertà Civili e l’Immigrazione - DirezioneCentrale <strong>per</strong> l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, sonoconfluiti i patrimoni del Fondo <strong>per</strong> il Culto e del Fondo di beneficenzae religione nella città di Roma, nonché delle altreAziende speciali di culto, organismi istituiti con le diverse leggieversive della seconda metà dell’800.Tra gli oltre 700 edifici sacri di proprietà molti sono universalmenteconosciuti <strong>per</strong> l’alto rilievo storico-artistico: la Basilica diSanta Croce, S. Maria Novella e S. Marco a Firenze; S. Maria inAracoeli, S. Maria del Popolo, S. Maria della Vittoria, S. Ignazio, S.Francesca Romana, S. Maria Sopra Minerva, S. Andrea della Valle,la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio a Roma; l’Abbazia diFarfa a Fara Sabina (Rieti) e quella di Praglia a Teolo (Padova); S.Chiara con annesso Monastero, S. Domenico Maggiore e S. GregorioArmeno a Napoli; la Chiesa del Gesù - Casa Professa e S.Maria dell’Ammiraglio o della Martorana a Palermo; S. Domenico,S. Maria dei Servi e la Chiesa del Corpus Domini a Bologna.Michelangelo, Guido Reni, Paolo Veneziano, Caravaggio, GianLorenzo Bernini, Domenico Antonio Vaccaro, Cavalier d’Arpino,Tiziano, Bernardino Luini, Francesco Francia sono alcuni degliautori più illustri e rappresentativi dei più grandi capolavoridella storia dell’arte internazionale, le cui o<strong>per</strong>e sono conservatenelle chiese del Fondo.Insieme alle chiese, il F.E.C. annovera nel suo patrimonio importantiaree museali, la cui gestione è assicurata dal Ministeronell’interesse della cultura. Tra queste le “Case Romane” sottostantila Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio a Roma: unsontuoso luogo archeologico consistente in una domus romanaunica <strong>per</strong> la sua ricchezza e conservazione; il Museo dell’O<strong>per</strong>adi S. Chiara e l’adiacente chiostro maiolicato nell’omonimoMonastero campano e la Sala degli arredi sacri all’interno dellaBasilica di S. Domenico Maggiore a Napoli.Va ricordato, inoltre, che il Fondo è proprietario di <strong>beni</strong> di altranatura, tra i quali spicca <strong>per</strong> la sua particolarità la Foresta di Tarvisio,un’estensione di circa 23.000 ettari all’interno della Provinciadi Udine, confinante con la Slovenia e l’Austria: un’area naturaleincontaminata che si presenta ancora in tutta la sua integritàe particolarmente apprezzata <strong>per</strong> la presenza di rari esemplaridi flora e fauna.Il Fondo Edifici di Culto possiede anche un interessante fondo librarioantico, custodito nella Biblioteca della Direzione Centrale,costituito da circa 400 volumi editi dall’anno 1552.Dipartimento <strong>per</strong>le libertà Civilie l’immigrazioneDirezione Centrale<strong>per</strong> l’amministrazionedel Fondo Edifici di CultoDirettoreLucia Di MaroReferenteUgo RighiniPiazza del Viminale, 100184 RomaTel. 06 46537290Fax 06 46549697219


FecLe edizioni, di grande pregio storico ed artistico <strong>per</strong> le splendide illustrazioni eseguitecon incisioni xilografiche e calcografiche, riguardano non solo o<strong>per</strong>e giuridiche maanche classici della letteratura.Annualmente il Fondo finanzia interventi di restauro e conservazione <strong>per</strong> circa 6 milionidi euro, oltre a attuare azioni di conoscenza e di valorizzazione del proprio patrimonioattraverso eventi culturali di notevole rilevanza artistica quali, in particolare,mostre e pubblicazioni.In CampaniaIn Campania, in particolare, il F.E.C. possiede e tutela 98 edifici sacri nelle diverse province,con la collaborazione di referenti presso i locali Uffici Territoriali di Governo.Napoli spicca <strong>per</strong> il numero e la rilevanza dei <strong>beni</strong> di proprietà, che costituiscono, con46 unità, quasi la metà dell’intero patrimonio nella regione.La Basilica di San Domenico Maggiore, che si erge sull’omonima piazza, ne è un magnificoesempio, fortemente rappresentativo della storia, della cultura e dell’arte nelcapoluogo partenopeo.Lo stesso valga <strong>per</strong> lo splendido complesso conventuale di S. Chiara con il notissimochiostro maiolicato e altri prestigiosi edifici sacri del centro storico tra i quali è doverosoricordare: San Gregorio Armeno; Sant’Agostino degli Scalzi; Santa Brigida;Santa Maria Egiziaca a Forcella.Ma, naturalmente, nel territorio campano insistono molti altri <strong>beni</strong> del Fondo di altointeresse storico-artistico, quali la Basilica di S. Sofia in Benevento (candidata, all’internodi un <strong>per</strong>corso di testimonianze longobarde in Italia, al riconoscimento di “Patrimoniodell’Umanità” da parte dell’UNESCO) e il convento domenicano di S. Annaa Nocera Inferiore (SA).EDIFICI SACRI DI PROPRIETA’ DEL F.E.C. NELLA REGIONE CAMPANIAAVELLINOAtripaldaCalitriCastel BaroniaGesualdoMontellaMontoro Su<strong>per</strong>ioreSan Martino Valle CaudinaTauranoS. Giovanni BattistaSS. AnnunziataS. Francesco e annesso Convento S. SpiritoChiesa della Vergine delle GrazieChiesa dei ConventualiS. Maria degli AngeliS. CaterinaS. Giovanni del PalcoBENEVENTOBeneventoVitulanoS. SofiaSS. Annunziata220


FecCASERTAAversaAversaAversaAversaAversaCasertaCasertaCasertaPiedimonte MatesePiedimonte MatesePiedimonte MatesePignataro MaggiorePrata SannitaSan Felice a CancelloSessa AuruncaTeanoTora e PiccilliS. Antonio da Padova o al SeggioS. BiagioS. DomenicoS. GirolamoS. Maria delle GrazieS. Francesco dei Cappuccini di PuccianielloS. LuciaS. Pietro a MontesChiesa dei CappucciniS. Benedetto di VallataS. SalvatoreS. CroceS. Francesco d’AssisiS. Giovanni EvangelistaChiesa dei CappucciniS. Antonio da PadovaS. Antonio AbateNAPOLIBoscorealeCaivanoCastellammare di StabiaCastellammare di StabiaFrattamaggioreGiugliano in CampaniaGragnanoIschiaLettereNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliS. FrancescoS. AntonioS. BartolomeoS. Maria di Loreto in QuisisanaAdoratori PerpetuiChiesa della ConcezioneS. Michele ArcangeloS. AntonioSS. RosarioCarmine MaggioreMaddalenella degli SpagnoliNicola dei CasertiPoggio Reale - CamposantoS. Agostino degli ScalziS. Agostino Maggiore alla ZeccaS. Andrea delle DameS. AsprenoS. BrigidaS. Carlo alle Mortelle221


FecNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNapoliNolaNolaOttavianoS. Caterina a ChiaiaS. Caterina da Siena e della SapienzaS. ChiaraS. Domenico MaggioreS. Donna Albina Maria Assunta all’InfrascataS. Eframo Vecchio Efebo Fortunato e MatteoS. Francesco Caracciolo a MonteverginellaS. Francesco degli IscarioniS. Giovanni BattistaS. Giovanni e Teresa al Vomero all’Arco MirelliS. Giuseppe a PontecorvoS. Giuseppe dei Ruffi (SS. Sacramento)S. Gregorio ArmenoS. Lucia del MonteS. Maria al Monte ai Ponti RossiS. Maria del Gesù detta alle MonacheS. Maria della PuritàS. Maria della SaluteS. Maria della SanitàS. Maria della Sanità (Barra)S. Maria della StellaS. Maria delle Grazie a CaponapoliS. Maria di CaravaggioS. Maria di PiedigrottaS. Maria Egiziaca a ForcellaS. Maria in Gerusalemme - dette le TrentatréS. Nicola da TolentinoS. Paolo Maggiore e S. GaetanoS. PasqualeS. Pietro MartireS. Teresa a ChiaiaS. Teresa al MuseoSS. Crispino Crispiniano e RoccoSS. SalvatoreSS. Severino e SossioTrinità degli SpagnoliS. ChiaraS. Croce e S. FrancescoSS. Rosario222


FecPiano di SorrentoPomigliano D’ArcoProcidaSant’AnastasiaSant’AnastasiaSant’AntimoSorrentoTorre del GrecoTorre del GrecoS. Giuseppe e TeresaS. CarmineS. Margherita NuovaS. Bernardino da Siena parr. S. Antonio da PadovaS. Madonna dell’ArcoS. FrancescoS. FrancescoSS. AnnunziataS. GennaroSALERNOCamerotaNocera InferiorePaganiPollicaS. FrancescoS. AnnaS. Maria della PuritàS. Maria delle GrazieUn elenco degli edifici sacri del F.E.C. nella regione è consultabile anche alla pagina:http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/ministero/patrimonio_fec/chiese/scheda_16994.html del sito del Ministero dell’Interno, che consente,attraverso appositi link, di leggere schede e approfondimenti su alcune delle Chiesedi maggior interesse.Uffici Territoriali del Governo - Prefetture presso cui o<strong>per</strong>ano referenti <strong>per</strong> i <strong>beni</strong>del F.E.C. nella Regione CampaniaVia Tagliamento, 199 83100 Avellino Tel. 0825 7981Corso Garibaldi, 1 82100 Benevento Tel. 0824 374111Piazza Vanvitelli, 4 81100 Caserta Tel. 0823 429111Piazza del Plebiscito 80132 Napoli Tel. 081 7943111Piazza G. Amendola 84100 Salerno Tel. 089 613111223


REGIONE CAMPANIAPresidenteAntonio BassolinoAssessore ai Rapporticon la Conferenza StatoRegioni - Lavori PubbliciO<strong>per</strong>e PubblicheParcheggi - Cave e Torbiere,Acque Minerali e TermaliDemanio e PatrimonioBeni CulturaliOberdan ForlenzaVia A. De Gas<strong>per</strong>i, 2880133 NapoliTel. 081 796 3200Fax 081 7963123ass.forlenza@regione.campania.itLa Campania raccoglie sul suo territorio alcuni dei siti musealie archeologici più importanti al mondo. Pensiamo, solo <strong>per</strong> citarei principali, agli scavi di Pompei ed Ercolano, alla Reggia diCaserta, a Capodimonte e Palazzo Reale di Napoli, ai templi diPaestum.È una ricchezza straordinaria, ma come tutti i grandi patrimoninecessita di una gestione strategica e lungimirante.Quando si parla di valorizzazione dei <strong>beni</strong> culturali è sempredifficile il paragone con altri settori di gestione pubblica. Igrandi attrattori culturali sono, infatti, gli elementi principali diuna fitta rete di <strong>beni</strong> vincolati, costituita da centri storici (quellodi Napoli ad esempio è patrimonio Unesco), da chiese e santuari,da dimore private, da pinacoteche e biblioteche, da re<strong>per</strong>tiarcheologici che vengono alla luce ogni qual volta sieseguono o<strong>per</strong>e infrastrutturali.È in questa difficile realtà - dove l’antico e il moderno dovrebberoconvivere armonicamente e dove la giusta tutela del benedovrebbe dare spazio anche alle necessarie trasformazioni deltessuto urbano - che la Regione Campania ha investito, in manierametodica e continua, le risorse dei Fondi Strutturali (517milioni a valere solo sul POR 2000-2006).In quest’ottica, partendo dai risultati ottenuti sinora, la prioritàdella Regione Campania, anche in sinergia con le altre istituzioni,è dare continuità all’azione di tutela e conservazione intrapresacon il precedente ciclo di programmazione (2000-2006),che ha contribuito ad elevare in maniera significativa gli standardqualitativi dell’offerta culturale del territorio.L’obiettivo è, infatti, quello di ottimizzare l’investimento regionalecon interventi mirati al miglioramento della fruizione e dell’accessibilitàdei siti, ma anche, e soprattutto, quello della costruzionedi modelli di gestione che consentano di restituire alcittadino, e non solo al turista, un’inestimabile risorsa del territorio.Un obiettivo che può essere raggiunto con un costante coordinamentotra la Regione, che ha il compito di programmaregli investimenti, e gli enti proprietari dei <strong>beni</strong> che tali investimentiricevono e che devono gestire il patrimonio recu<strong>per</strong>ato mirandoall’innalzamento della qualità dell’offerta.Soltanto in questo modo gli importanti investimenti che sarannomessi in campo continueranno ad essere una risorsa indirettaa fini turistici, ma soprattutto consentiranno di tutelare uno deipiù importanti patrimoni al mondo. Un patrimonio che è la nostramemoria e il nostro passato - in una parola la nostra identità- che deve essere la nostra ricchezza e il nostro futuro.224


UPI - UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA: COS’ÈL’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIAL’UPI è l’Associazione che rappresenta tutte le Province d’Italia,escluse le province autonome di Trento, Bolzano e Aosta .Svolge compiti di valorizzazione, promozione, supporto tecnicoe politico in favore delle associate e promuove la tutela delleistanze locali presso il Governo e il Parlamento .L’UPI è parte della Conferenza Unificata e della ConferenzaStato-Città e Autonomie locali, istituite presso il Governo, laprima con funzioni consultive, di raccordo, di scambio dati intutti i casi in cui Regioni, Province, Comuni e Comunità montanedebbano esprimersi su un medesimo oggetto; la seconda<strong>per</strong> coordinare i rapporti tra Governo ed Enti locali.L’UPI è inoltre interlocutore delle commissioni parlamentari diCamera e Senato attraverso l’espressione di pareri sui principaliprovvedimenti che riguardano gli Enti Locali.Il Presidente dell’UPI è Fabio Melilli, Presidente della Provinciadi Rieti.PresidenteFabio MelilliReferenteClaudia GiovanniniPiazza Cardelli, 400187 RomaTel 06/68403430Fax 06/6873716Le Province e la culturaLe Province esercitano le competenze relative a musei e altri<strong>beni</strong> culturali la cui gestione viene loro trasferita. Inoltre promuovonodirettamente attività culturali, quali mostre, festivalteatrali, sagre dei prodotti tipici, spettacoli dal vivo, manifestazionisportive, all’insegna delle tradizioni culturali, musicali,teatrali e artistiche locali.A questo scopo destinano in media ogni anno cospicue risorse,attraverso cui si realizzano eventi ed appuntamenti il cui successosi è imposto a livello nazionale. Il più importante è il Festivaldelle Province, una manifestazione attraverso cui ognianno si realizzano decine di eventi e spettacoli dal vivo lungotutta la penisola, grazie al lavoro del Comitato Festival delle Provinceche rappresenta una vera e propria rete culturale nazionalecostituita dalle Province italiane, accomunate dall’esigenzadi restituire valore alle diverse espressioni dei sa<strong>per</strong>i, degli usi ecostumi, delle pratiche tradizionali che caratterizzano la quotidianaesistenza delle proprie comunità e dei rispettivi territori.1 D. l.vo n. 196 del 30 giugno 2003.2Legge n. 5 del 29.01.1975 (istituzione del Ministero <strong>per</strong> i Beni Culturalie Ambientali).3D.l.vo n. 368 del 20 ottobre 1998 (istituzione del Ministero <strong>per</strong> i Beni ele Attività Culturali e definizione delle funzioni).4D.l.vo n. 42 del 22 gennaio 2004 pubblicato sulla G.U. n. 45 del 24 febbraio2004.225


ANCI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNIITALIANIL'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani - ANCI è un’associazionesenza scopo di lucro.Costituisce il sistema della rappresentanza di Comuni, Città Metropolitaneed enti di derivazione comunale.Persegue i propri scopi ispirandosi a valori di autonomia, indipendenzae rappresentatività. In essa trovano sede e rappresentanzai principi di pari dignità e pluralismo espressione delleassemblee elettive locali.PresidenteLeonardo DominiciReferenteVincenzo SantoroVia dei Prefetti, 4600186 RomaIn particolare:- rappresenta i comuni, le città metropolitane e gli enti di derivazionecomunale dinanzi a istituzioni e organismi internazionalie dell’Unione Europea, Comitato delle Regioni,Parlamento della Repubblica, Governo, Regioni, organi dellaPubblica Amministrazione e a ogni altro soggetto, di rilievoistituzionale, che eserciti funzioni di interesse locale;- ne promuove lo sviluppo e la crescita;- ne tutela e rappresenta gli interessi, anche nei rapporti con lealtre istituzioni e amministrazioni, con le organizzazioni economiche,politiche, sindacali e sociali nazionali, comunitarieed internazionali. In particolare, tiene stabili rapporti politici eistituzionali con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, conl’UPI, con l’UNCEM, e con le altre organizzazioni che si occupinodi questioni d’interesse del sistema delle autonomie;- designa i rappresentanti delle Città metropolitane e dei Comuniitaliani in seno alla Conferenza Stato-Città – AutonomieLocali, alla Conferenza Unificata, nella Commissione parlamentare<strong>per</strong> le questioni regionali, nell’Agenzia Autonoma <strong>per</strong>la gestione dell’Albo dei segretari comunali e provinciali, inogni altro organismo, di qualsiasi natura, in cui sia prevista larappresentanza di Comuni e Città metropolitane o di altri entiaderenti all’Associazione;- cura la raccolta, analisi e diffusione dei dati e delle informazioniriguardanti le Città metropolitane, i Comuni italiani e glienti di derivazione comunale; riceve dai Comuni e dalla PubblicaAmministrazione centrale e <strong>per</strong>iferica tutti i dati e le informazioni<strong>per</strong> la gestione e della cura degli archivi pubblici;- svolge attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione diservizi nell’interesse e nei confronti dei Comuni italiani singolio associati e delle Città metropolitane e degli enti soci;- promuove e diffonde, a tutti i livelli, la coscienza dei valoridella sussidiarietà, dell’autonomia, del decentramento.Per elevare il livello di rappresentatività ed al fine di realizzare unpieno coinvolgimento di tutte le peculiarità territoriali, l’ANCIpromuove, sostiene e valorizza associazioni di Comuni o di enti diderivazione comunale che fondano il loro spirito associativo sutemi specifici connessi a questioni di interesse locale. Inoltre, direttamenteo tramite proprie strutture e/o enti, può tra l’altro:- promuovere lo studio di problemi che interessino gli associati;- intervenire con propri rappresentanti in ogni sede nella qualesi discutano o si amministrino interessi delle istituzioni localirappresentate;- prestare informazione, consulenza ed assistenza agli associati,226


ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italianidirettamente o mediante altri soggetti;- partecipare nei modi previsti dalla legge alla contrattazione collettiva di lavoro <strong>per</strong> il<strong>per</strong>sonale degli Enti;- aprire uffici di rappresentanza in altri Paesi o Unioni di Stati;- promuovere e incoraggiare iniziative <strong>per</strong> l'educazione civica dei cittadini e <strong>per</strong> diffonderela conoscenza delle istituzioni locali;- studiare e proporre l'adozione di misure <strong>per</strong> sollecitare la partecipazione dei cittadinialla vita delle autonomie locali;- promuovere e coordinare, in via esclusiva, le relazioni internazionali e le attività di coo<strong>per</strong>azioneallo sviluppo, nello spirito di solidarietà fra i governi locali;- ricevere e gestire finanziamenti, pubblici e privati;- promuovere, coordinare, gestire programmi comunitari, nazionali e regionali;- gestire, <strong>per</strong> conto delle medesime autorità, progetti e programmi di diversa natura.227


INVITALIA - AGENZIA NAZIONALEPER L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTIE LO SVILUPPO D’IMPRESA SPAAmministratoreDelegatoDomenico ArcuriReferentePaolo di NolaVia Calabria, 4600187 RomaTel. 06 421601Fax 06 42160729info@invitalia.itwww.invitalia.itInvitalia, l’Agenzia nazionale <strong>per</strong> l’attrazione degli investimenti elo sviluppo d’impresa, agisce su mandato del Governo <strong>per</strong> sostenerela competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e<strong>per</strong> sostenere i settori strategici <strong>per</strong> lo sviluppo. Gli obiettivi prioritarisono:favorire l’attrazione di investimenti esterisostenere la crescita del sistema produttivovalorizzare le potenzialità dei territori.Nell’ambito delle attività finalizzate allo sviluppo del territorio,Invitalia o<strong>per</strong>a in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali,regionali e locali <strong>per</strong> accelerare la crescita economica delPaese attraverso interventi mirati volti a:- dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distrettihi-tech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca e quellodelle imprese- realizzare progetti <strong>per</strong> valorizzare il patrimonio culturale e <strong>per</strong>ampliare l’offerta turistica- migliorare la qualità degli investimenti pubblici.In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definiree gestire politiche e strumenti di valorizzazione del turismo e dei<strong>beni</strong> e attività culturali, nonchè il processo di riqualificazione e dirafforzamento dell’offerta turistica e artistico-culturale, al finedi incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio, attraversoi seguenti progetti:Progetto pilota strategico “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”I musei e le aree archeologiche dell’Italia meridionale rappresentanouno dei più grandi patrimoni culturali esistenti. Per questo,il Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, d’intesa con ilDipartimento <strong>per</strong> lo Sviluppo e la Coesione economica del Ministerodello Sviluppo Economico, ha avviato il programma o<strong>per</strong>ativo“Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”, che punta ariqualificare il sistema di offerta dei <strong>beni</strong> culturali del Mezzogiornoe di adeguarlo a modelli di eccellenza.Il progetto “Poli museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”, affidatoad Invitalia, intende promuovere e valorizzare le eccellenze musealinel Mezzogiorno quali leve <strong>per</strong> lo sviluppo territoriale epunta ad individuare in ciascuna delle Regioni coinvolte, i museie le aree archeologiche che, <strong>per</strong> caratteri intrinseci e potenzialitàdi sviluppo, possano candidarsi a svolgere un ruolo di grandi attrattorituristico-culturali. L’obiettivo è infatti quello di interveniresui musei e/o sulle aree archeologiche selezionate <strong>per</strong>trasformarle in “Poli Museali di Eccellenza” attraverso l’integrazionedell’offerta culturale dei siti coinvolti, la riqualificazionedelle aree urbane prossime ai sistemi museali selezionati e lo sviluppodella filiera turistica,Le Regioni coinvolte nella realizzazione di tale Progetto sono:l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia,la Sardegna e la Sicilia, in ciascuna delle quali il <strong>MiBAC</strong>, attraversole Direzioni Regionali <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici,228


INVITALIA - Agenzia nazionale <strong>per</strong> l’attrazione degli investimenti e lo sviluppod’impresa spaha selezionato i musei e/o le aree archeologiche candidate a diventare “Poli Museali diEccellenza”.Le candidature sono esaminate dal Comitato Scientifico di Indirizzo e di Alta sorveglianza.L’individuazione dei fabbisogni e delle strategie di sviluppo di ciascun Polo selezionato,si basa sull’analisi di quattro ambiti strategici:1) del patrimonio culturale: diretta a valutare il valore intrinseco (dimensione, notorietà,unicità), gli aspetti museologici, lo stato delle strutture e la qualità dell’offerta deisingoli musei e delle singole aree archeologiche di ciascun Polo;2) del mercato turistico e del contesto territoriale: volta a misurare la competitività delterritorio di riferimento del Polo in termini di attrazione turistica e ad individuare leinterdipendenze del singolo Polo con il contesto socio-economico in cui esso si colloca;3) dell’urbanistica e del sistema dei trasporti finalizzata ad una ricognizione del contestourbano e paesaggistico, delle dotazioni e del funzionamento delle infrastrutturee delle criticità che ostacolano l’accessibilità ai siti e ai musei del Polo;4) dei modelli di gestione innovativi che, partendo da un’analisi comparativa di modelliamministrativi adottabili, arrivi ad identificare e proporre soluzioni <strong>per</strong>sonalizzateed o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> ciascun Polo Museale.Nel marzo 2009 si è conclusa l’Analisi di prefattibilità, finalizzata ad individuare le iniziativeda avviare, sui primi 8 poli selezionati, localizzati a L’Aquila, Melfi-Venosa, Napoli(MANN e sistema del Golfo), Palermo, Sassari-Porto Torres, Sepino-Venafro, Sibari e Taranto,ed è stata avviata la fase di progettazione preliminare. Contestualmente è statoselezionato un secondo gruppo di 9 Poli Museali, localizzati a Brindisi, Otranto, Castel delMonte, Locride, Trapani, Ragusa, Metaponto, Olbia e Napoli (centro storico), <strong>per</strong> i qualisono state avviate le analisi di prefattibilità.Programma di investimenti <strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturale nelle areesottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditorialiInvitalia, su incarico del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, svolge le attività di accompagnamento<strong>per</strong> l’attivazione, la realizzazione, il monitoraggio e la diffusione dei risultatiriferiti al Programma del <strong>MiBAC</strong> di investimenti <strong>per</strong> la valorizzazione delpatrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate. L’obiettivo delle attività di Invitalia èquello di supportare l’Amministrazione centrale e quelle <strong>per</strong>iferiche nella gestione degliinterventi oggetto del Programma che il <strong>MiBAC</strong> ha affidato a società esterne.I progetti o<strong>per</strong>ativi in cui si articola il Programma, che riguardano il Molise, la Basilicata,la Calabria, l’Abruzzo, la Sardegna, la Puglia, il Lazio e la Campania, sono complessivamente28, di cui 23, dedicati prevalentemente all’ampliamento dei servizi e all’incrementodella qualità dei <strong>beni</strong>, sono concentrati in Lazio e in Campania. I restanti 5supportano il <strong>MiBAC</strong> nell’attività di promozione e comunicazione del patrimonio culturale,nella sicurezza e nella tutela degli insediamenti culturali, nel riordino della gestioneinformatizzata degli archivi presso gli istituti <strong>per</strong>iferici del Ministero, nellamanutenzione delle aree archeologiche del Nord Ovest della Sardegna e della GalluraCostiera e nel servizio di call center finalizzato a fornire informazioni sul patrimonio esulle attività culturali.L’insieme di tali progetti è, nel complesso, finalizzato a garantire il raggiungimento deiseguenti obiettivi:- rafforzamento delle capacità o<strong>per</strong>ative delle strutture territoriali del <strong>MiBAC</strong>- ampliamento dell’offerta di fruizione e dei relativi servizi collegati-“messa a valore”di competenze e capacità professionali altrimenti sottoutilizzate o depau<strong>per</strong>ate- valorizzazione del patrimonio culturale.229


INVITALIA - Agenzia nazionale <strong>per</strong> l’attrazione degli investimenti e lo sviluppod’impresa spaIn CampaniaLe attività o<strong>per</strong>ative del progetto pilota strategico“Poli museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”nella regione Campania riguardano i seguenti musei/aree archeologiche:Per il Polo del “Golfo di Napoli” (MANN e sistema del Golfo):- Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN)- Musei e siti del Golfo di Napoli:- Parco archeologico di Cuma- Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia- Terme Romane di Baia- Anfiteatro Flavio e Tempio di Serapide (Pozzuoli)- Rione Terra Area archeologica sotterranea (Pozzuoli)- Reggia di Quisisana (Stabia)- Area Archeologica di Stabiae (Stabia)- Antiquarium di Boscoreale- Scavi di Oplontis – Villa di Poppea- Scavi di Pompei- Scavi di Ercolano- Museo Archeologico della penisola sorrentina “George Vallet” presso Villa Fondi(Piano di Sorrento)- Villa Jovis (Capri)- Museo e Centro “Ignazio Cerio” (Capri)- Museo Archeologico di Pithecusae presso Lacco Ameno (Ischia)Per l’altra ed ulteriore ipotesi di Polo, proposta dalla Direzione Regionale del Mibac edavente ad oggetto il centro storico di Napoli, denominata “CUORE” di Napoli, sonostati indicati dalla stessa Direzione Regionale, quali contenuti di tale ipotesi, oltre 50tra istituti, chiese, aree archeologiche, palazzi e musei del centro antico della città,concentrati in un raggio di 300-500 metri dal punto in cui San Gregorio Armeno incrociaVia dei Tribunali. L’ipotesi è tuttora oggetto di una verifica di sostenibilità soprattuttosul piano del coordinamento con altre iniziative similari.Nell’ambito del “Programma di investimenti <strong>per</strong> la valorizzazione del patrimonio culturalenelle aree sottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditoriali”, i progettiattivati dal <strong>MiBAC</strong> in Campania, <strong>per</strong> i quali Invitalia svolge l’attività di accompagnamentoe di supporto all’amministrazione, sono i seguenti:- “Riordino e gestione informatizzata degli archivi”- “Promozione e comunicazione del patrimonio culturale”- “Sicurezza e Tutela degli Insediamenti Culturali”16 progetti esecutivi di intervento territoriale <strong>per</strong> la fornitura di servizi che vannodalla manutenzione del verde e delle strutture architettoniche, alla sorveglianza, all’accoglienzae informazione al pubblico fino al supporto amministrativo.Gli Istituti <strong>per</strong>iferici del <strong>MiBAC</strong> coinvolti sono: la Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonicie Paesaggistici <strong>per</strong> Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli, laSoprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e <strong>per</strong>il Polo Museale della città di Napoli, la Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio EmanueleIII”, la Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici <strong>per</strong> le Province di Salerno, Avellino,Benevento e Caserta, l’Archivio di Stato di Napoli, la Soprintendenza Speciale <strong>per</strong>i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, la Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> Patrimoniostorico, artistico ed etnoantropologico e <strong>per</strong> il Polo Museale della città di Napoli, la Soprintendenza<strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici<strong>per</strong> le province di Caserta e Benevento, l’Archivio di Stato di Caserta, laSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campania, l’Archivio di Stato di Salerno.230


ICOM – INTERNATIONAL COUNCILOF MUSEUM COMITATO NAZIONALEITALIANO (ICOM ITALIA)Il Comitato Nazionale Italiano di ICOM, fondato nei primi anniSettanta da Franco Russoli e da un gruppo di direttori e funzionaridi musei italiani, è la principale associazione professionaledel settore museale in Italia e si occupa di tutti i problemi strettamenteconnessi allo sviluppo e alla difesa della professione, secondole finalità dettate dallo Statuto e dal Codice Deontologicodi ICOM. ICOM Italia, attualmente presieduto da Daniele Jalla, hacirca 700 soci, tra istituzioni museali e professionisti dei musei. Lasede centrale è presso il Museo Nazionale della Scienza e dellaTecnologia Leonardo Da Vinci di Milano. Il Comitato Nazionale siè dotato di coordinatori regionali presenti attualmente il 13 regionied ha attivato alcuni gruppi tematici di approfondimentodisciplinare. L’ICOM (International Council of Museums) è l’organizzazioneinternazionale dei musei e dei professionisti musealiimpegnata a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicareil valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, attualee futuro, materiale e immateriale. Riunendo più di 26.000aderenti presenti nei 5 continenti, l’ICOM costituisce una rete internazionaledi comunicazione e di confronto <strong>per</strong> i professionistimuseali di tutte le discipline e tutte le specialità. Essi partecipanoalle attività dell’Associazione, che si svolgono a livello locale e internazionale,attraverso convegni, pubblicazioni, momenti di formazione,gemellaggi e la promozione dei musei. Creato nel 1946,all’indomani della Seconda guerra mondiale, <strong>per</strong> iniziativa diChauncey J.Hamlin, Presidente dell’American Association of Museums,con l’obiettivo di diffondere la reciproca conoscenza fra leculture come base comune <strong>per</strong> la pace, l’ICOM è un’organizzazionesenza fini di lucro, in gran parte finanziata dalle quote deisuoi aderenti e grazie al sostegno di diversi organismi pubblici eprivati. Organizzazione non governativa (ONG), l’ICOM è associatoall’UNESCO e gode dello status di organismo consultivopresso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.La Segreteria e il Centro d’informazione dell’ICOM hanno sedea Parigi presso la Maison de l’UNESCO e assicurano il coordinamentodelle attività e dei programmi a livello internazionale.PresidenteDaniele JallàReferenteLuca BaldinVia San Vittore, 2120123 MilanoTel./Fax 02 4695693info@icom-italia.orgwww.icom-italia.orgSezione CampaniaPresidenteDaniele JallàVicepresidenteAlberto Garalandinia.garlandini@icom-italia.orgSegretario NazionaleLuca Baldinl.baldin@icom-italia.orgSegreteriaCaterina Cafaroinfo@icom-italia.orgCoordinamento Regionaledella CampaniaOlimpia de Simonee Marianella Puccicampania@icom-italia.orgORGANIZZAZIONEI Comitati nazionaliI Comitati nazionali sono le unità fondamentali dell’ICOM e iprincipali strumenti di comunicazione fra i suoi soci. All’ICOMfanno capo 116 Comitati nazionali di tutto il mondo. Ogni Comitatonazionale cura gli interessi dell’ICOM a livello nazionale,rappresenta i suoi soci in seno all’ICOM e contribuisce alla realizzazionedei programmi dell’ICOM.Le Organizzazioni regionaliAlcuni Comitati nazionali si sono riuniti in Organizzazioni regionali<strong>per</strong> dare più forza alla propria azione. Esistono 7 Organizzazioniregionali: ASPAC - Asia & Pacific; CIAO - West Africa;ICOMAC - Central Africa; ICOM-ARAB; ICOM-EUROPE; ICOM-SEE;LAC - Latin America & Caribbean231


ICOM – International Council of Museum Comitato Nazionale Italiano(Icom Italia)I Comitati internazionaliI soci dell’ICOM partecipano ai lavori dei 30 Comitati internazionali, al cui interno si <strong>per</strong>seguonoi principali obiettivi dell’Associazione: scambio di informazioni scientifiche;elaborazione di norme professionali; adozione di regole comuni e di raccomandazioni;realizzazione di progetti comuni.I Comitati internazionali hanno carattere esclusivamente professionale, si incontranoogni anno e pubblicano regolarmente i risultati del loro lavoro.Tutte le informazioni sui Comitati internazionali e sulle loro attività sono re<strong>per</strong>ibili allapagina web: http://icom.museum/international-f.htmlLe Organizzazioni internazionali affiliateAlcune organizzazioni internazionali hanno voluto collegare le loro attività a quelle dell’ICOM.Pur conservando la propria autonomia, 14 organizzazioni si sono associate suprogetti specifici, contribuendo in tal modo ad ampliare la già vasta rete internazionaledell’ICOM.ATTIVITA’Il Comitato Nazionale Italiano, noto anche come ICOM Italia, si propone inoltre di importarenel nostro Paese il dibattito internazionale sulla museologia e nello stessotempo di esportare le idee e le metodologie elaborate in Italia <strong>per</strong> garantire una correttagestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali.Ogni anno ICOM Italia organizza oltre alla propria assemblea nazionale, la ConferenzaNazionale dei Musei d’Italia e “Museitalia” forum nazionale di Museografia e Museotecnica,oltre a numerosi altri momenti di approfondimento e formazione.In CampaniaNegli ultimi mesi del 2008 si è avviato un coordinamento dei soci della Campaniacon l’obiettivo di renderli più partecipi alla vita associativa, di incrementarne il numeroe di far diventare ICOM un interlocutore tangibile e presente <strong>per</strong> le istituzionimuseali e <strong>per</strong> gli amministratori locali.A tale scopo ICOM–Italia ha partecipato alla realizzazione delle giornate provincialidi Museinforma <strong>per</strong> la promozione del Censimento Regionale delle istituzioni musealidi Ente locale e d’interesse regionale (www.museinforma.it) e ha convocato l’AssembleaNazionale dell’11 maggio 2009 a Napoli presso il Museo di Capodimonte,intrecciando un’intensa e proficua collaborazione con il comitato regionale e ottenendoil sostegno della Soprintendenza Speciale <strong>per</strong> il PSAE e <strong>per</strong> il Polo Musealedella città di Napoli, della Regione Campania e del Comune di Napoli.Nello stesso mese di maggio a cura dello stesso comitato si è organizzato <strong>per</strong> la primavolta una serie di eventi regionali in concomitanza con la Giornata Internazionaledei Musei a cui hanno aderito 18 realtà museali di diverse tipologie e condizioni giuridichein collaborazione con il Touring Club Italiano. Capofila regionale dell’evento ilConvegno su Nuove tecnologie e Musei virtuali al servizio del turismo culturale promossodal Museo Archeologico Virtuale di Ercolano (www.museomav.com) in collaborazionecon l’associazione culturale ARS Nea – didattica e cultura.Infine, anche il coordinamento campano si sta attivando <strong>per</strong> avviare in collaborazionecon Legambiente la formazione di un nucleo di volontari <strong>per</strong> il pronto interventonel campo dei <strong>beni</strong> culturali in caso di calamità naturale, sulla scorta dell’es<strong>per</strong>ienzasvolta in occasione del terremoto abruzzese.232


COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIOCULTURALELA STORIAIl Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituitonel 1969, precedendo in tal modo di un anno la ConvenzioneUNESCO di Parigi del 1970, con la quale si invitavano tral’altro gli Stati Membri ad adottare le opportune misure <strong>per</strong> impedirel’acquisizione di <strong>beni</strong> illecitamente esportati e favorire ilrecu<strong>per</strong>o di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizioa ciò finalizzato.Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, svolge compiti concernenti lasicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale,attraverso la prevenzione e la repressione delle connesse, moltepliciattività delittuose.Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che èstato affidato all’Arma con Decreto del Ministero dell’Internodel 12 febbraio 1992; con successivo decreto del 28 aprile 2006,il medesimo Dicastero ha confermato il ruolo di preminenza attribuitoall’Arma, con ciò individuando il Comando CC T.P.C.quale polo di gravitazione informativa e di analisi a favore ditutte le Forze di Polizia.Il Comando è composto da circa 300 militari che hanno una preparazionespecializzata acquisita attraverso la frequenza di appositicorsi in “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati<strong>per</strong>iodicamente dal Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali.L’attuale articolazione prevede a livello centrale un <strong>Ufficio</strong> Comando,organo di staff, un Reparto O<strong>per</strong>ativo <strong>per</strong> le indagini dipolizia giudiziaria (a sua volta suddiviso nelle sezioni Antiquariato,Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e a livelloterritoriale 12 nuclei con competenza regionale ointerregionale, ubicati ad Ancona, Bari, Bologna, Cosenza, Firenze,Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezianonché una Sezione a Siracusa alla dipendenze del nucleo diPalermo.Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, inaugurato il 18luglio del 1996, ha sede in Castel Sant’Elmo ed ha competenzasul territorio della Campania.LE FUNZIONI E LE ATTIVITÀIl Comando CC TPC espleta i suoi compiti <strong>per</strong> la protezione e lasalvaguardia del patrimonio culturale attraverso la predisposizionedi peculiari attività preventive e repressive. Le stesse possonoriassumersi in:- prevenzione dei reati contro il patrimonio culturale;- attività investigativa specialistica;- recu<strong>per</strong>o di <strong>beni</strong> culturali e oggetti d’arte;- gestione della Banca Dati dei <strong>beni</strong> culturali illecitamente sottratti(art.85 D.Lgs. 42/2004);- consulenza specialistica a favore del Ministero <strong>per</strong> i Beni e leAttività Culturali e dei suoi organi territoriali.L’attività o<strong>per</strong>ativa consiste principalmente nel:- individuare i responsabili dei reati concernenti <strong>beni</strong> culturali(principalmente furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, fal-ComandanteGen. B Giovanni NistriVice ComandanteCol. Luigi CortellessaPiazza Sant’Ignazio, 15200186 RomaTel. 06 6920301Fax 06 69203069www.carabinieri.ittpc@carabinieri.itNucleo CC TPC di NapoliCastel Sant’ElmoVia Tito Angelici, 2080129 NapoliTel. 081 5568291Fax 081 5784274tpcnanu@carabinieri.itsna37096@pec.carabinieri.it233


Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturalesificazioni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria;- recu<strong>per</strong>are i <strong>beni</strong> culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale,estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle differenti convenzionie nell’ambito della coo<strong>per</strong>azione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeridegli Affari Esteri e della Giustizia, nonché attraverso l’INTERPOL, con le Forze di Poliziadelle altre Nazioni;- collaborare nella repressione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica;- effettuare controlli in occasione di mostre, mercati d’antiquariato, sui cataloghi dellepiù importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari, nei laboratori deirestauratori e degli altri o<strong>per</strong>atori del settore;- svolgere servizi finalizzati alla prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmentesensibili, anche in coo<strong>per</strong>azione con il Raggruppamento Elicotteri, le pattugliea cavallo ed altri mezzi dell’Arma dei Carabinieri.Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della coo<strong>per</strong>azioneinternazionale di polizia, ma anche <strong>per</strong>:- supporto specialistico a o<strong>per</strong>azioni di Peace-Keeping, come in Iraq dal 2003 al 2006;- attività di formazione di o<strong>per</strong>atori di polizia e delle dogane di Stati che lo richiedano;- consulenza al Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali <strong>per</strong> le attività volte alla restituzionedi re<strong>per</strong>ti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti inMusei e collezioni private stranieri.Sin dagli anni ’80, il Comando si avvale di un potente strumento di ausilio alle indaginidi polizia giudiziaria: la “Banca Dati dei <strong>beni</strong> culturali illecitamente sottratti”, prevista daultimo dall’art. 85 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che contiene informazionisui <strong>beni</strong> da ricercare di provenienza sia italiana sia estera ed informazioni circagli eventi delittuosi collegati: in essa sono informatizzati oltre 118.000 eventi, oltre2.870.000 oggetti, con oltre 318.000 immagini.Essa costituisce, grazie anche all’utilizzo di sofisticata tecnologia informatica, punto diriferimento <strong>per</strong> tutta l’Arma e <strong>per</strong> le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente,tra l’altro, di compiere una attenta analisi del fenomeno “furti delle o<strong>per</strong>e d’arte”, cosìcome di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni specifiche idonee ad indirizzarecon maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti.La stessa, alimentata giornalmente:è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca di eventi,<strong>per</strong>sone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di statistiche;impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di ricerca visualee capacità di georeferenziazione degli eventi;interagisce in tempo reale con palmari e <strong>per</strong>sonal computer portatili, agevolando la redazionedi rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazionediretta.Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle immagini, unsoftware di indicizzazione le analizza assegnando loro un’“impronta” sulla base di definiteinformazioni, quali il colore, il contrasto, la forma e la trama.Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente:- il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumericie geografici, nonché l’ individuazione di zone a rischio e dei <strong>per</strong>corsi legati allacriminalità;- la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite,integrandole con dati locali e remoti attinti <strong>per</strong> fini investigativi e tabulati telefonici(società italiane).Tale efficace strumento consente altresì una concreta intero<strong>per</strong>abilità con le altre Forzedi Polizia e altri Istituti, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, che potrannoa breve consultare alcuni campi del database e <strong>per</strong>tanto usufruire di un più ampio especifico servizio, e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un utilissimoaccesso privilegiato al suo database informatizzato, a integrazione degli items inseritinella Banca Dati del Comando.234


Comando Carabinieri Tutela Patrimonio CulturaleLo sviluppo dell’attività investigativa, l’abbattimento delle barriere doganali nell’ambitodell’Unione Europea, nonché una sempre maggiore facilità di movimento di <strong>per</strong>sonee merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di utilizzare le eccezionalipotenzialità offerte dalla rete Internet <strong>per</strong> diffondere in qualsiasi parte del mondo leinformazioni relative ai <strong>beni</strong> culturali sottratti, così che da tempo vengono monitoratii principali siti di “e-commerce” dedicati ai <strong>beni</strong> culturali. La stessa rete è infine utilizzata<strong>per</strong> la diffusione di informazioni utili alla cittadinanza.Il Comando cura la pubblicazione del bollettino “Arte in Ostaggio” contenente le riproduzionifotografiche dei più importanti <strong>beni</strong> da ricercare, corredate dei dati necessari <strong>per</strong>l’individuazione. Distribuito gratuitamente in Italia ed all’estero, con la venticinquesimaedizione ne è terminata la stampa, poiché, a vantaggio di un più rapido e tempestivo aggiornamento,le medesime informazioni sono ora facilmente consultabili on-line sulsito istituzionale (www.carabinieri.it), raggiungibile anche attraverso il sito del Ministero<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali. Sul sito infatti è presente un ben strutturato motoredi ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa 14.000 <strong>beni</strong> culturali divalenza artistica tra <strong>beni</strong> archeologici, dipinti, sculture, oggetti chiesastici, <strong>beni</strong> librari,estratti dalla Banca Dati del Comando.Peraltro nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immaginie di descrizioni di <strong>beni</strong> archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenutinegli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti sul sito UNESCOdedicato alle “Red list” di Paesi a rischio.Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recu<strong>per</strong>o dei <strong>beni</strong> culturalida ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso di duplicazionein lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione <strong>per</strong> offrire al cittadinoe alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggiornumero di <strong>beni</strong> culturali.Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale)sono disponibili “consigli” <strong>per</strong> orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercatodell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di o<strong>per</strong>e d’arte contemporanea,redatto con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscanofurti di <strong>beni</strong> culturali.Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’o<strong>per</strong>a d’arte - ObjectID” (vedasi foto) che <strong>per</strong>altro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma.Compilando questa“scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotograficoe descrittivo dei propri <strong>beni</strong> culturali, determinante in caso di furto, poiché ne consentel’agevole informatizzazione nella Banca Dati, in modo da favorire la costante comparazionecon quanto giornalmente sia oggetto di controllo. Un’o<strong>per</strong>a rubata, infatti, se fotografataed adeguatamente descritta, può essere recu<strong>per</strong>ata più facilmente.Inoltre, <strong>per</strong> evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero <strong>per</strong> conoscerel’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comandoo ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la Banca Dati dei <strong>beni</strong> culturali illecitamentesottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazionein cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra leo<strong>per</strong>e da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamentodarà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria.CONSIGLI RIGUARDANTI I BENI DI INTERESSE CULTURALECosa fare in caso di acquisto di <strong>beni</strong> d’interesse culturale?- Diffidate dei “facili acquisti”: un prezzo non congruo può essere indice di una provenienzasospetta o di dubbia autenticità. Inoltre l’acquisto di oggetti compiuto in modotroppo“disinvolto” può configurare il reato previsto e punito dall’articolo 712 del CodicePenale (“Acquisto di cose di sospetta provenienza“).- Una volta individuata l’o<strong>per</strong>a d’interesse, consultate possibilmente gli archivi dell’autore<strong>per</strong> rendervi conto delle quotazioni di mercato.- Pretendete, ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 - “Nuovo Codice dei Beni Culturalie del Paesaggio”, il rilascio da parte del venditore della copia fotografica del-235


Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturalel’o<strong>per</strong>a o dell’oggetto, con retroscritta dichiarazionedi autenticità e indicazione della provenienza,recanti la sua firma.- Valutate l’opportunità di adottare idonee misuredi sicurezza nel luogo ove vengono custoditi i <strong>beni</strong>.- Custodite le riproduzioni fotografiche in luogo diversodalle o<strong>per</strong>e.- Compilate il “Documento dell’o<strong>per</strong>a d’arte - ObjectID”. E’ un modulo concepito dall’UNESCO ed elaboratoin collaborazione con il Comando CarabinieriTutela Patrimonio Culturale, nel quale sidevono riportare i dati identificativi essenziali di qualsiasi bene d’arte (oggetto, autore,epoca, tecnica e materiale, dimensioni, titolo e descrizione, fotografia). Con essoil possessore di oggetti d’arte può costituirsi un proprio “archivio fotografico - descrittivo”.E’ bene che sia custodito in luogo sicuro <strong>per</strong>ché in caso di furto può essered’ausilio alle Forze dell’Ordine <strong>per</strong> il suo successivo recu<strong>per</strong>o.- Effettuate il pagamento servendovi possibilmente dei servizi bancari (come bonificoo assegno circolare non trasferibile) e non a mezzo di denaro contante, <strong>per</strong> conservaredocumentazione della transazione effettuata.Come evitare di acquistare <strong>beni</strong> d’interesse culturale falsificati?Il D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 - “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”sanziona indistintamente la contraffazione, l’alterazione e la riproduzione di un beneculturale. Nello specifico:- la contraffazione consiste nell’imitare pedissequamente un o<strong>per</strong>a d’arte dandole caratteridi autenticità non propri (esempio: la firma dell’artista);- l’alterazione consiste nel modificare l’essenza di un’o<strong>per</strong>a originale intervenendo su diessa;- la riproduzione consiste nella moltiplicazione meccanica o nella copia manuale il piùfedele possibile all’originale. Si distingue dalla contraffazione <strong>per</strong> la dicitura espostasul retro (o sul documento che l’accompagna) che si tratta di o<strong>per</strong>a copia dall’originaledell‘artista.La norma non punisce solamente il falsario, ma anche chi pone in commercio o detiene<strong>per</strong> farne commercio o introduce nel territorio dello Stato come autentiche, o<strong>per</strong>e contraffatte,alterate o riprodotte, nonché chi, pur conoscendone la falsità, le autentica.Dopo gli anni ‘60, contestualmente al fenomeno di una sempre più diffusa mercificazionedell’arte, <strong>per</strong> soddisfare la pressante domanda di mercato dei “nuovi ricchi”, si è<strong>per</strong>cepito un aumento esponenziale del fenomeno delittuoso concernente la falsificazionedelle o<strong>per</strong>e d’arte ed in particolare delle grafiche di Autori contemporanei.Occorre quindi prestare particolare attenzione quando si decide di acquistare <strong>beni</strong> culturali.Cosa fare in caso di furto?- Procuratevi riproduzioni fotografiche di quanto asportato consultando anche glialbum di famiglia, ove potrebbe essere stato fotografato, anche se non in primo piano,l’oggetto rubato.- Recatevi presso la Stazione dei Carabinieri più vicina o presso l’<strong>Ufficio</strong> di altra forza diPolizia <strong>per</strong> denunciare l’accaduto, portando con voi i “Documenti dell’o<strong>per</strong>a d’arte -Object ID“, compilati a suo tempo <strong>per</strong> ogni bene, ed ogni altro materiale utile <strong>per</strong> unaaccurata descrizione degli stessi.La documentazione verrà subito informatizzata nella “Banca Dati dei <strong>beni</strong> culturali illecitamentesottratti“ in modo da favorire la costante comparazione con quanto giornalmenteè oggetto di controllo.Cosa fare se si viene a conoscenza di uno scavo clandestino?Nel “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio“ (D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004)è prevista un’intera sezione <strong>per</strong> disciplinare le ricerche e i rinvenimenti fortuiti di <strong>beni</strong>236


Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturalearcheologici nell’ambito del territorio nazionale. Ciò dimostra l’attenzione sempre costanteda parte del legislatore verso la tutela del patrimonio archeologico, che è sentitocome parte integrante ed elemento costituente della nostra storia e della nostra identitànazionale. Infatti, poiché tutto ciò che viene rinvenuto nel sottosuolo è proprietàdello Stato, nessuno può effettuare ricerche archeologiche senza l’autorizzazione delMinistero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali. Qualora vengano effettuati scavi illeciti, ciòche viene ritrovato, <strong>per</strong> legge, è considerato provento di furto in danno dello Stato ed ilresponsabile subisce le pene previste <strong>per</strong> quel tipo di reato. Se si viene a conoscenza discavi archeologici clandestini è opportuno informare prontamente il Comando CarabinieriTutela Patrimonio Culturale oppure le Forze dell’Ordine presenti sul territorio <strong>per</strong>impedire la continuazione del reato.Cosa fare se si rinviene fortuitamente un bene archeologico?- Denunciate il ritrovamento entro ventiquattro ore al Soprintendente o al Sindaco, ovveroall’Autorità di pubblica sicurezza.- Provvedete alla conservazione temporanea dei <strong>beni</strong> rinvenuti, lasciandoli nelle condizionie nel luogo di rinvenimento. Se si tratta di <strong>beni</strong> mobili dei quali non se ne possaassicurare la custodia sul posto dellasco<strong>per</strong>ta, lo scopritore ha la facoltà di rimuoverli<strong>per</strong> meglio garantirne la sicurezzae la conservazione sino all’arrivodell’autorità competente e, ove occorra,può richiedere l’ausilio della forza pubblica.- Tenete presente che ai sensi dell’all’art.92 del “Nuovo Codice dei Beni Culturali edel Paesaggio” è previsto un premio <strong>per</strong>il ritrovamento fortuito sia allo scopritore,sia al proprietario dell’immobiledove è avvenuto il ritrovamento, sia alconcessionario dell’attività di ricerca autorizzatadal Ministero <strong>per</strong> i Beni e le AttivitàCulturali. Il premio può esserecorrisposto in denaro o mediante rilasciodi parte delle cose ritrovate e saràdeterminato in base alle stime ufficialieffettuate dal Ministero.237


Comando Carabinieri Tutela Patrimonio CulturaleIn CampaniaSINTESI DELL'ATTIVITÀ OPERATIVA DEL NUCLEO CARABINIERI TPC DI NAPOLIDAL 1°GENNAIO 2005 AL 30 GIUGNO 2009ATTIVITÀ PREVENTIVA E DI CONTROLLO*- Verifiche sicurezza a musei - biblioteche - archivi 44- Controlli ad aree archeologiche 47- Controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici 40- Controlli ad esercizi antiquariali, commerciali e privati 804- Controlli a mercati e fiere antiquariali 47- Beni culturali controllati in banca dati 8.388ATTIVITÀ DI RECUPERO- Re<strong>per</strong>ti archeologici e monete 34.102- Beni antiquariali, archivistici e librari 700Falsi sequestrati 14Persone deferite all’A. G. in stato di arresto 24Persone deferite all’A. G. in stato di libertà 580* Fonte: banca dati dei <strong>beni</strong> culturali illecitamente sottrattiEsempio di modello “Documento dell’o<strong>per</strong>a d’arte - Object ID”238


ISTITUTIENTIASSOCIAZIONI239


240


AIB - ASSOCIAZIONE ITALIANA BIBLIOTECHECAMPANIAL’AIB è un’Associazione di professionisti dell’informazione edella cultura, che segue e coordina le attività ed i servizi dei bibliotecarie delle biblioteche di qualsiasi dimensione e tipologia.La sua politica d’azione è rivolta all’intero territorio e tuttele attività di confronto critico, dibattito ed intervento formativo- in sede di Assemblea o in lista di discussione - rispondono allanecessità di allargare democraticamente la base degli associati,sensibilizzandoli in particolare sui temi che caratterizzano l’evoluzionedelle biblioteche e della professione.Cura <strong>per</strong>tanto l’aggiornamento professionale dei suoi iscritti, promuoveiniziative culturali con visite guidate e sostiene un’ampiadiffusione delle nuove tecnologie, dedicando comunque moltaattenzione al patrimonio antico con un duplice orientamento:la formazione del <strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> il trattamento dei documentie la promozione e valorizzazione dei fondi rari e di pregio possedutidagli Istituti culturali.La diffusione del libro e della lettura rappresenta una delle finalitàposte al centro del suo campo d’azione: essa è rivolta specialmenteai bambini ed ai ragazzi che rappresentano la nuovagenerazione di utenti delle biblioteche, affinché la lettura assumaun ruolo significativo all’interno delle comunità locali.La tutela e lo sviluppo della professione bibliotecaria costituisconoin ogni caso gli ambiti privilegiati di intervento dell’Associazione,soprattutto alla luce del 75° Congresso IFLA (International Federationof Library Associations and Institutions), Libraries createfutures: building on cultural heritage, che si è tenuto a Milanodal 23 al 27 agosto 2009. L’appuntamento ha rivestito un importantesignificato sia <strong>per</strong> le opportunità di crescita e di formazionedegli addetti sia <strong>per</strong> la possibilità di interazione con altrerealtà bibliotecarie internazionali.Sezione CampaniaPresidenteVittoria BonaniBiblioteca provincialedi SalernoVia Valerio Laspro, 184100 Salernoinfo@bibliotecaprovincialedisalerno241


Aib - Associazione Italiana Biblioteche - CampaniaIn CampaniaComitato Esecutivo di Gestione - ComposizioneLa Sezione Campania ha rinnovato il proprio Comitato esecutivo regionale con le elezionidel marzo 2008 ed è costituita dai membri:Vittoria Bonani Presidente, Rosalba Capone Vicepresidente, Paola Corso, Nicola Madonna,Marianella Pucci, Arturo Santorio, Anna Maria Vitale.Anna Maria Vitale Segretario regionale; Giovanna De Pascale Tesoriere regionaleINIZIATIVE ATTUATE NELLA REGIONEAnno 2007Tavola RotondaLa biblioteca condivisa: uno “spazio libero” dove incontrarsi e confrontarsiFiera del Libro “Galassia Gutenberg 2007”Napoli, 16-19 marzo 2007Dal 16 al 19 marzo si è tenuto a Napoli, presso la Stazione Marittima di Napoli, la diciottesimaedizione di Galassia Gutenberg. Nell’ambito della manifestazione l’AIBCampania ha organizzato una tavola rotonda sul tema del rapporto tra bibliotechepubbliche e territorio dal titolo: La biblioteca condivisa: uno “spazio libero” dove incontrarsie confrontarsi. All’incontro hanno partecipato: Antonio Caferra (Bibliotecadel Centro Hurtado di Scampia); Rosalba Capone (Biblioteca di Montevergine); PaolaMasucci (Responsabile del Servizio biblioteche del comune di Napoli); Maria RosariaFerre (Biblioteca del Centro Donna di Posillipo); Alfonso Palazzo (BiblioMediateca Comunaledi Minori); Magda Tamarindo (Biblioteche di Afragola, Lusciano, Marcianise,Sant’Antimo). Ha coordinato Maria Iannotti.Corso di aggiornamento professionaleSofferenza del libro anticoBiblioteca Universitaria di NapoliNapoli, 20 aprile 2007ProgrammaTecniche di catalogazione del Libro Antico: dalla cabina telefonica al telefono cellulareRelatrice: Anna Maria VitaleSeminarioFund raising <strong>per</strong> le biblioteche: cultura, metodologia e strumenti <strong>per</strong> il re<strong>per</strong>imento sistematicoe la raccolta di fondi e altre risorseFacoltà di GiurisprudenzaNapoli, 25 giugno 2007Docente: Giovanni Di Domenico, Università degli <strong>Studi</strong> di Urbino “Carlo Bo”.Il corso si propone di prendere in esame le condizioni socio-ambientali, gli scenari dimercato, le premesse culturali e gli aspetti metodologici di una strategia di re<strong>per</strong>imentoe raccolta sistematica di fondi (o altre risorse) necessari <strong>per</strong> sostenere in modo continuogli scopi istituzionali, le attività e la crescita di un’organizzazione bibliotecaria.Ciò, in una fase caratterizzata da pressanti esigenze di cambiamento e di innovazioneorganizzativa, tecnologica e di servizio, ma condizionata da una generalizzata carenzadi risorse istituzionali.Particolare attenzione sarà riservata alle specifiche esigenze delle biblioteche pubblichelocali e delle biblioteche accademiche.Programma:Definizione, lessico, stato dell’arteI mercati del fund raising: cittadini, fondazioni di origine bancaria, imprese e fondazioniimprenditoriali, entrate auto-generate, bandi pubblici, people raising242


Aib - Associazione Italiana Biblioteche - CampaniaLe fonti del fund raising: donazioni ed elargizioni, tesseramento, sponsorizzazioni,campagne di raccolta fondi, corporate membership ecc.Il ciclo del fund raising: analisi di scenario, case statement, piano o<strong>per</strong>ativo ecc.Strumenti e canali del fund raisingL’etica del fund raising: buona causa, verità sociale, accountabilityMarketing e comunicazione nelle attività di fund raisingSeminarioLa descrizione dei seriali e delle risorse in continuazione tra ISBD(S) e ISBD(CR)Napoli, 27 settembre 2007Relatore: Mauro Guerrini, Presidente dell’Associazione italiana BibliotecheUniversità degli <strong>Studi</strong> di Napoli “Federico II”, Facoltà di GiurisprudenzaAnno 2008SeminarioLe nuove regole italiane di catalogazioneNapoli, 10 gennaio 2008Università degli <strong>Studi</strong> “Federico II”, Facoltà di GiurisprudenzaDocente: Alberto Petrucciani, Relatore della Commissione RICA, Università degli<strong>Studi</strong> di Pisa.Presentazione libroStoria del libro italiano. Libro e società in Italia dal Quattrocento al nuovo millenniodi Marco SantoroSalerno, 19 maggio 2008Biblioteca Provinciale di SalernoInterventi:Marco Santoro, Università degli <strong>Studi</strong> di RomaSebastiano Martelli, Università degli <strong>Studi</strong> di SalernoVincenzo De Gregorio, Università degli <strong>Studi</strong> di SalernoVincenzo Trombetta, Università degli <strong>Studi</strong> di SalernoVittoria Bonani, Presidente AIB CampaniaIl libro di Marco Santoro rappresenta uno dei pochi manuali storici in cui vengonotracciate le vicende del libro italiano, dall’invenzione della stampa fino ai giorni nostri.L’autore analizza <strong>per</strong> ogni <strong>per</strong>iodo storico il quadro politico-economico, le istituzioni,i centri di produzione e i gruppi della filiera del libro e tutte le implicazioniconnesse alla circolazione delle idee. La nuova edizione prende in esame la produzioneeditoriale italiana a stampa dal Quattrocento fino ai giorni nostri, riservandoparticolare risalto alle tecniche produttive, al commercio librario, alla censura e adalcune caratteristiche materiali del libro antico e di quello contemporaneo.SeminarioQualità e valorizzazione del bibliotecario: le iniziative dell’AIB <strong>per</strong> la formazioneNapoli, 30 maggio 2008Auditorium del Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza (PICO)Docente: Raffaele De Magistris, Membro CEN e delegato alla FormazioneL’intervento ha riguardato sia le strategie formative messe in atto a livello centralesia gli aspetti squisitamente professionali e legislativi come il recepimento del decretoattuativo relativo all’inserimento della nostra Associazione (si tratta del decretoattuativo del D. Lgs. 206/2007 di recepimento della direttiva sulle qualificheprofessionali, titolato: “Requisiti <strong>per</strong> la individuazione e l’annotazione degli enti”)nell’elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni regolamentate.Un provvedimento questo molto importante <strong>per</strong> l’AIB in particolare e<strong>per</strong> tutte le Associazioni del COLAP, cui l’AIB aderisce, <strong>per</strong>ché finalmente inserisce,con tutti i dettagli o<strong>per</strong>ativi, le associazioni professionali all’interno di un provvedimentodi legge.243


Aib - Associazione Italiana Biblioteche - CampaniaCorso di alta specializzazione sulle Nuove regole italiane di catalogazioneSalerno, 16-17 ottobre 2008Biblioteca Provinciale di SalernoDai Principi di Parigi a RICA; Verso un codice di catalogazione italiano: REICAT - Bozzafebbraio 2008; La nuova struttura concettuale di REICAT; La descrizione bibliograficain REICATDocente: Pino Buizza, Biblioteca Queriniana di BresciaIntestazione uniforme <strong>per</strong> Persone; Intestazione uniforme <strong>per</strong> Enti; Titoli uniformi; Lavoce “Bibbia”Docente: Alberto Petrucciani, Università degli <strong>Studi</strong> di PisaUn’occasione formativa molto importante sia <strong>per</strong> introdurre in maniera sistematicai bibliotecari alla conoscenza e all’utilizzazione delle nuove norme di catalogazione(Regole italiane di catalogazione, REICAT) sia <strong>per</strong> analizzare in via preventiva - insiemeai due delegati alla formazione del CER Campania, Nicola Madonna ed AnnaMaria Vitale - quei casi e quei problemi particolarmente difficili <strong>per</strong> gli addetti attraversoil Servizio “Help-desk”, ai fini di una raccolta delle richieste d’aiuto e di unarisposta successiva <strong>per</strong> l’approfondimento.Al Corso sono seguite due mattinate di analisi di casi e problemi e di orientamentosulle Regole, facoltative e gratuite <strong>per</strong> tutti i partecipanti al Corso che hanno evidenziatol’esigenza di approfondire le tematiche discusse.I Laboratori sono stati tenuti dai due componenti del CER Campania, Anna Maria Vitalee Nicola Madonna.Al termine del corso la Sezione ha attivato un servizio di help-desk su REICAT con indirizzamentoalle e-mail dei delegati CER Nicola Madonna (Libro moderno) e AnnaMaria Vitale (Libro antico).LaboratorioSalerno, 21 ottobre 2008Biblioteca Provinciale di SalernoOrientamento <strong>per</strong> il Libro anticoDocente: Anna Maria VitaleNapoli, 23 ottobre 2008Università degli <strong>Studi</strong> “Federico II”, Facoltà di GiurisprudenzaOrientamento <strong>per</strong> il Libro modernoDocente: Nicola MadonnaFacciamo il punto su ... Progetto “Amico libro” 2008. Campagna regionale di promozionedelle Biblioteche scolastiche e della LetturaL’AIB Campania ha voluto aderire al Progetto ministeriale “Amico libro”, organizzatodall’<strong>Ufficio</strong> Scolastico Regionale, sottolineando quanto sia importante la diffusionedella lettura, ma anche l’o<strong>per</strong>a di promozione svolta dalle biblioteche. Sono infattitantissime le iniziative attuate dai bibliotecari responsabili delle Sezioni Ragazzi, abilimediatori capaci da un lato di far ricorso al gioco come strumento da utilizzare <strong>per</strong>interpretare e progettare attività di animazione della lettura e, dall’altro, di aiutare iragazzi nella corretta scelta dei libri.Seminario di studioIl libro è di piùSalerno 8 ottobre 2008Biblioteca Provinciale e IPSAR “Virtuoso” di SalernoInterventi:Luca Iannuzzi, Dirigente <strong>Ufficio</strong> Scolastico Provinciale di SalernoPasquale Stanzione, Assessore alla Scuola della Provincia di SalernoVittoria Bonani, Presidente AIB CampaniaAndrea Iovino, Direttore Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo244


Aib - Associazione Italiana Biblioteche - CampaniaMaristella Fulgione: Referente provinciale Coordinamento USR Campania progetto“Amico Libro”Per i dettagli: http://www.uspbenevento.it/allegati/comunicazioni/216/brochure.pdfConvegno InternazionaleIl ruolo delle biblioteche e la promozione della lettura nell’era digitale.Giornata di studio e di pianificazione progettualeSalerno 7 novembre 2008Università degli <strong>Studi</strong> di Salerno, Campus universitario di BaronissiDestinatari: tutti i referenti alla lettura delle province di Salerno e Avellino.InterventiAlberto Bottino, Direttore generale <strong>Ufficio</strong> Scolastico Regionale <strong>per</strong> la CampaniaAngelo Villani, Presidente Provincia di SalernoAndrea Iovino, Direttore Biennale delle Arti e delle Scienze del MediterraneoVittoria Bonani, Presidente Associazione Italiana Biblioteche sez. CampaniaUmberto Magnoni, Direttore Istituzione Torinese <strong>per</strong> un’Educazione Responsabile,TorinoAurelio Di Matteo, Dirigente scolastico IPSAR “Virtuoso” SalernoVinicio Ongini, Es<strong>per</strong>to MIUR Osservatorio nazionale <strong>per</strong> l’integrazione degli alunnistranieriGuido Quarzo, ScrittoreMarcello Andria, Direttore del Centro di Servizio di Ateneo <strong>per</strong> le Biblioteche Universitàdi SalernoConsuelo Alvarez Solis, Responsabile Biblioteca “Rafael Alberti” Instituto CervantesNapoliMaría Ángeles del Río Jiménez,Consulente del“Centro del Profesorado de Jaén”SpagnaLuca Spagnulo, Docente di Applicazioni informatiche <strong>per</strong> i servizi sociali Università“Suor Orsola” NapoliSilvia Campanile, Referente Coordinamento regionale “Amico Libro”Conclude: Pasquale Stanzione, Assessore alla Scuola della Provincia di SalernoCoordina: Amilcare Acerbi, PedagogistaPer i dettagli:http://www.uspbenevento.it/allegati/comunicazioni/216/brochure.pdfConvegno di studioLeggere, apprendere, crescere nella biblioteca scolasticaNapoli, 10 novembre 2008Università degli <strong>Studi</strong> di Napoli “Federico II”, Facoltà di IngegneriaCampagna di promozione delle biblioteche scolastiche e della lettura in Campaniapromossa dall’<strong>Ufficio</strong> scolastico regionale <strong>per</strong> la Campania.Per i dettagli:http://www.biblioragazzi.files.wordpress.com/2008/11/pieghevole.pdfInterventi:Alberto Bottino, Direttore Generale <strong>Ufficio</strong> Scolastico Regionale <strong>per</strong> la CampaniaEdoardo Cosenza, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli <strong>Studi</strong> diNapoliCorrado Gabriele, Assessore all’istruzione della Regione CampaniaAngela Cortese, Assessore alla Politiche scolastiche della Provincia di NapoliGennaro De Mare, Unione Province ItalianeAntonio La Mura, Associazione Nazionale Comuni ItalianiVittoria Bonani, Presidente AIB CampaniaSeminarioSalerno, 27 novembre 2008Biblioteca Provinciale245


Aib - Associazione Italiana Biblioteche - CampaniaFacciamo il punto su ... Open Access e i nuovi modelli della comunicazione scientificaRelatrice: Maria Cassella, Università di Torino, Sistema Bibliotecario di Ateneo- La crisi della comunicazione scientifica- L’Open Access: principi teorici e pratiche- L’Open Access in Italia- L’Open Access nelle scienze umaneL’incontro ha riguardato le nuove modalità di comunicazione, in grado di soddisfarel’esigenza di una circolazione più rapida ed estesa delle idee e dei risultati di studi ericerche, attraverso il ricorso all’editoria elettronica sostenibile, alle strategie dell’accessoa<strong>per</strong>to alla letteratura scientifica e a nuove forme di coo<strong>per</strong>azione tra biblioteche,che hanno dato vita ai consorzi <strong>per</strong> gli acquisti condivisi di risorse elettroniche.Facciamo il punto su ... Verso IFLA 2009. Come favorire la partecipazione dei bibliotecariitalianiRelatore: Mauro Guerrini, Presidente Comitato IFLAMauro Guerrini ha parlato di IFLA 2009, di questa straordinaria opportunità offertaai bibliotecari italiani <strong>per</strong> ampliare le proprie conoscenze e <strong>per</strong> accrescere le relazioniall’interno di questo importante contesto internazionale. Mauro Guerrini, in qualitàdi Presidente del Comitato Esecutivo IFLA 2009, in attesa del meeting milanese, havoluto promuovere l’evento <strong>per</strong> favorire la massima partecipazione di tutti i bibliotecari.Pubblicazioni della Sezione CampaniaLa Carta dei Servizi dell’Associazione Italiana Biblioteche – Sezione CampaniaPresentazioneSalerno 17 ottobre 2008Biblioteca ProvincialeUno dei primi obiettivi del nuovo Comitato Esecutivo Regionale della Sezione Campaniadell’AIB – insediatosi nel marzo 2008 - è stato quello di formulare una guida diorientamento e presentazione della Sezione e delle attività programmate <strong>per</strong> il triennio2008/2011. Nasce, così, la prima Carta dei Servizi di una Sezione Regionale, presentataagli Associati durante l’Assemblea del 17 ottobre pomeriggio.La Carta offre innanzitutto informazioni dettagliate sui componenti del CER, sulledeleghe di ciascun membro e sulle modalità di contatto. In una apposita sezione presenta,poi, il piano formativo triennale, suddiviso nelle seguenti tematiche:- I nuovi strumenti del bibliotecario- Corsi integrati a lungo termine- Facciamo il punto su ...- Documenti e testimonianzeInfine, illustra obiettivi e finalità dei Gruppi di lavoro costituiti nei seguenti ambiti:- Rapporti con le biblioteche- Formazione e attività sul Libro moderno- Formazione e attività sul Libro antico- I Servizi di Mediateca e la Cultura immateriale- Reti di biblioteche- Promozione alla letturaLa Carta dei Servizi è disponibile in formato pdf all’indirizzo:http://www.aib.it/aib/sezioni/cam/carta.htm246


AIPAI- ASSOCIAZIONE ITALIANA PER ILPATRIMONIO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALEL’AIPAI è l’Associazione Italiana <strong>per</strong> il Patrimonio ArcheologicoIndustriale, fondata nel 1997 da un gruppo di specialisti del patrimonioindustriale e da alcune tra le più importanti istituzionidel settore nel Paese. L’AIPAI, coordinata dall’attuale presidentein carica prof. Renato Covino, ha sede a Terni. All’interno dell’Associazioneè costituita la seziona italiana del TICCIH - TheInternational Committe for the Conservation of the IndustrialeHeritage.L’AIPAI interagisce proficuamente con università, centri di ricerca,fondazioni, musei, organi centrali e <strong>per</strong>iferici dello Stato(Ministeri, Soprintendenze, Regioni, Province, Comuni, ComunitàMontane, Agenzie di promozione turistica e <strong>per</strong> lo sviluppolocale, ecc.).AIPAIaderente al TICCIHThe InternationalCommittee forthe Conservationof Industrial HeritageL‘AIPAI ha promosso, coordinato e svolto attività di ricerca avvalendosidi diverse competenze disciplinari e tra i suoi fini vi èla promozione di un più elevato livello di collaborazione o<strong>per</strong>ativae scientifica tra enti pubblici e privati <strong>per</strong> la catalogazione,la conservazione e la valorizzazione del patrimonio industriale,<strong>per</strong> la salvaguardia di archivi, macchine e altre testimonianzedella civiltà industriale e del lavoro, <strong>per</strong> la formazione degli o<strong>per</strong>atorie la promozione del turismo industriale.A tale scopo l’AIPAI ha stipulato convenzioni con Comuni, Provincee Regioni ed ha partecipato a diversi progetti europei <strong>per</strong>studi, ricerche, censimenti e progetti di valorizzazione riguardantii manufatti <strong>architettonici</strong>, l’ambiente, il paesaggio e le infrastrutture,le fonti documentarie e archivistiche, i macchinarie le attrezzature, i sa<strong>per</strong>i produttivi e importanti aspetti dellastoria tecnica, sociale ed economica più direttamente collegatialle vicende del patrimonio industriale.Tra le attività dell’AIPAI vi è anche la formazione: l’associazioneha dato un fondamentale contributo alla progettazione ed all’attivazionedel Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazionedel Patrimonio Industriale, istituito nel 2002-2003congiuntamente dall’Università di Padova (Dipartimento diStoria), dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (Dipartimentodi Urbanistica), dalla Prima Facoltà di Architetturadel Politecnico di Torino (Dipartimento di Progettazione architettonica),in successiva convenzione con le Università di Ferrara,Perugia, Napoli, Lecce e Cagliari, e d’intesa con l’Istituto<strong>per</strong> la Cultura e la Storia d’Impresa “F. Momigliano” (Icsim) diTerni, il Comune di Schio e il Comune di Terni. Si tratta dell’unicoMaster italiano in Archeologia industriale e di un’es<strong>per</strong>ienzaunica nel suo genere anche a livello internazionale.247


Aipai- Associazione Italiana <strong>per</strong> il Patrimonio Archeologico IndustrialeIn CampaniaASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE (AIPAI)- SEZIONE CAMPANIAL’Associazione Italiana <strong>per</strong> il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI) è stata fondatanel 1997 da un gruppo di specialisti del patrimonio industriale e da alcune trale più importanti istituzioni del settore del Paese ed è presieduta attualmente dalProf. Renato Covino dell’Università di Perugia. Essa si propone di promuovere e coordinareattività finalizzate alla conoscenza,alla tutela e alla valorizzazione del patrimoniostorico dell’industria esistente nelnostro Paese, sviluppando a tal fine la coo<strong>per</strong>azionetra Istituzioni di ricerca, studiosidi varie discipline ed Enti ed aziende pubblichee private o<strong>per</strong>anti in particolare nell’ambitodel patrimonio ex-industriale.L’Associazione ha firmato nel 2008 un protocollod’intesa con il TICCIH (The InternationalCommittee for the Conservation ofIndustrial Heritage) che la riconosce comesuo unico rappresentante in Italia.Fin dalla sua costituzione l’AIPAI ha promossoe coordinato attività di ricerca, avvalendosidi diverse competenze disciplinari,con l’obiettivo di analizzare il patrimonioarcheologico industriale nelle suemolteplici connessioni con il sistema dei<strong>beni</strong> culturali e ambientali, con il paesaggioe con la cultura del lavoro. Tra i fini dell’AIPAI vi è la promozione di un più elevatolivello di collaborazione o<strong>per</strong>ativa e scientifica tra enti pubblici e privati <strong>per</strong> la catalogazione,la conservazione e la valorizzazione del patrimonio industriale, <strong>per</strong> la salvaguardiadi archivi, macchine e altre testimonianze della civiltà industriale e del lavoro,<strong>per</strong> la formazione degli o<strong>per</strong>atori e la promozione del turismo industriale. A talescopo l’AIPAI ha stipulato protocolli d’intesa e convenzioni con Comuni, Province e Regionie ha partecipato a progetti europei <strong>per</strong> studi, ricerche, censimenti e piani di valorizzazione,riguardanti i manufatti <strong>architettonici</strong>, il paesaggio industriale e le infrastrutture,le fonti documentarie ed archivistiche, i macchinari e le attrezzature, isa<strong>per</strong>i produttivi e importanti aspetti della storia tecnica, sociale ed economica piùdirettamente collegati alle vicende del patrimonio industriale.L’Aipai ha promosso, sia insede internazionale e nazionaleche nelle realtà regionali,anche in collegamentocon altre istituzioni, un’intensaattività convegnistica,i cui risultati sono raccoltinei “Quaderni” annuali dell’Associazione.Si è dotata diuna newsletter e del portalewww.patrimonioindustriale.it.L’AIPAI svolge attività di “osservatorio<strong>per</strong>manente” capacedi valutare, certificare e248


Aipai- Associazione Italiana <strong>per</strong> il Patrimonio Archeologico Industrialepubblicizzare istituzioni, progetti, realizzazioni che hanno come oggetto la tutela evalorizzazione del patrimonio archeologico industriale italiano, con particolare attenzioneai criteri metodologici, alle modalità o<strong>per</strong>ative di recu<strong>per</strong>o e di riuso, ai serviziofferti, al livello e alla capacità di comunicazione delle conoscenze storiche e tecnico-scientifiche.L’ingente patrimonio di territori e paesaggi, fabbriche, macchine edocumenti che le vicende del lavoro industriale hanno lasciato in eredità alla generazioneattuale pone anche la necessità di affrontare i continui <strong>per</strong>icoli di cancellazionee le grandi difficoltà derivanti dalla natura dei problemi della loro salvaguardiae riutilizzazione, nel rispetto delle ormai consolidate necessità della tutela dell’ambientee dei territori di riferimento.L’AIPAI succede a varie organizzazioni o<strong>per</strong>anti in Italia negli anni scorsi, tra cui l’Associazione<strong>per</strong> l’Archeologia Industriale, attiva a Napoli dal 1978 al 2000. I dati acquisiti,l’es<strong>per</strong>ienza maturata in circa 30 anni di ricerche sul territorio e le competenzedei suoi componenti sul patrimonio storico industriale di Napoli e della Campaniahanno già consentito di effettuare importanti ed utili studi e ricerche <strong>per</strong> Soprintendenze,<strong>per</strong> Comuni ed altre Istituzioni sul patrimonio industriale minacciato dicancellazione o confinato in aree <strong>per</strong>iferiche, spesso gestito da detentori inconsapevolidel suo valore.In particolare, nel corso degli ultimi anni, ha o<strong>per</strong>ato con la Fondazione IDIS <strong>per</strong> lacreazione di un piccolo “museo della fabbrica” nella Città della Scienza, contenente imateriali e i documenti a suo tempo censiti durante la dismissione della fabbrica chimicaex Montedison, prima della trasformazione degli edifici in Città della Scienzacon il Comune di Napoli <strong>per</strong> la conservazione dei resti del’impianto siderurgico dismessodell’Ilva di Bagnoli, d’intesa con la Soprintendenza ai BB. AA. e AA., <strong>per</strong>venendo,come primo risultato, all’a<strong>per</strong>tura al pubblico del Pontile nord, e con il Comunedi Morigerati nel Cilento <strong>per</strong> la risco<strong>per</strong>ta ed il restauro, quasi terminato, di una ferrieraottocentesca.Tra le sue attività destinate alla divulgazione delle tematiche culturali dell’A. I., hacontribuito alla diffusione del volume “Progettare <strong>per</strong> il patrimonio industriale” sollecitandoun dibattito tra storici dell’industria e progettisti sul tema delicato del progettodi riqualificazione degli edifici dismessi ed ha prodotto recentemente lapubblicazione del volume, a firma di storici dell’impresa, geografi, economisti ed archeologiindustriali,“Napoli e l’industria, dai Borbone alla dismissione” con l’EditoreRubbettino, come contributo alla conoscenza delle radici della grande manifatturanel Sud. Il volume sarà presentato in autunno.249


Aipai- Associazione Italiana <strong>per</strong> il Patrimonio Archeologico IndustrialeCittà della Scienza (ex Montecatini – Federconsorzi) – NapoliL’Associazione <strong>per</strong> l’Archeologia Industriale ha partecipato negli anni‘90 al programmadi riconversione del complesso chimico fondato nel 1923 su basi assai più antiche (6,5ha.) in” Museo vivo della Scienza” e complesso di aule <strong>per</strong> formazione e congressi, realizzatodalla Fondazione IDIS. Fu non solo promosso il recu<strong>per</strong>o dell’involucro e delleincavallature lignee della parte più antica, che ha consentito di conservare, seppur nonintegralmente, l’edificio ottocentesco originario, ma fu effettuata anche una ricerca sistematicadel materiale documentario su<strong>per</strong>stite e di gran parte delle macchine delvecchio impianto Montecatini.Il piccolo “Museo della fabbrica”, aggiunto recentemente <strong>per</strong> merito dell’AIPAI, esponealcuni dei re<strong>per</strong>ti storici e delle macchine selezionate in quella ricerca.Via Coroglio, 154 - 80126 NapoliReferenti:Direttore Fondazione IDIS, Luigi Amodio amodio@cittadellascienza.it Tel. 081 7352411Responsabile del Museo, Guglielmo Maglio maglio@cittadellascienza.it2) Pontile Nord, complesso ex Ilva a Bagnoli, NapoliIl salvataggio di 16 edifici, oltre al pontile nord, realizzato dal Comune di Napoli su indicazionidell’Associazione <strong>per</strong> l’Archeologia Industriale all’atto della dismissione delgrande impianto siderurgico (1992-95) ha consentito di realìzzare un ideale “sistema”tematico, che purtroppo costituisce tuttavia un arbitrario diradamento dell’originariopaesaggio industriale. La stasi attuale nei programmi di manutenzione e restauro degliedifici, tra cui emergono l’altoforno n. 4 e l’acciaieria, rende problematica la loro conservazionefutura. L’a<strong>per</strong>tura al pubblico del Pontile Nord, con un lavoro di rifazionedella pavimentazione e le attrezzature <strong>per</strong> l’accesso e la sicurezza ha comunque <strong>per</strong>messodi assicurare all’uso una passeggiata sul mare di grande fascino, preservandoalcune testimonianze dell’originario armamento ferroviario del pontileVia Coroglio, presso piazza Bagnoli, NapoliReferente: arch Luigi Lopez, Comune di Napoli, cell. 333 10930333) Archivio Storico dell’ENEL in via Ponte dei Granili a NapoliLa recente sistemazione del materiale cartaceo, grafico, fotografico e tecnico-documentario(circa 30.000 documenti e 100.000 foto e disegni tecnici) già raccolto dall’ENELa Napoli, raccoglie i materiali dell oltre 1.200 società elettriche disciolte con lanazionalizzazione del 1962 e comprende anche il prezioso archivio della Società Meridionaledi Elettricità.Via Ponte dei Granili 24/32 - 80146 NapoliReferente: dr. Paolo De Luce (paolo.deluce@enel.it) Tel. 081 3674213/4202/4203Ferriera borbonica restaurataLa ferriera, attiva fin dal 1837 nel territorio del comune di Morigerati, lavorava alla “catalana”minerale misto dell’Elba, con l’ausilio di cinque lavoranti (fra cui una donna),con una produzione annuale di circa 400 cantaia di ferro dolce. La ferriera sorgeva adieci miglia dal mare e ad uno dal centro abitato. Le sue strutture murarie, disposte sudue corpi di fabbrica sfalsati di quota, sono state restaurate lungo i bordi del “Rivo diCasaletto”, ai piedi degli attuali tornanti della strada comunale, che su<strong>per</strong>ano l’ultimotratto verso l’abitato di Morigerati. Nei suoi pressi sopravvivono i ruderi di un pittorescoponte in muratura.A poche centinaia di metri, un canale artificiale deviava l’acqua del fiume verso il cor-250


Aipai- Associazione Italiana <strong>per</strong> il Patrimonio Archeologico Industrialepo inferiore della ferriera, dove un ramo si distribuiva su due trombe a vento <strong>per</strong> l’alimentazionedi un fuoco di raffinazione ed un secondo lambiva il lato meridionale dell’edificio<strong>per</strong> muovere la ruota idraulica di un maglio in legno.Il grande interesse che riveste un edificio così raro nelle nostre regioni ha condotto l’Amministrazionecomunale di Morigerati a richiedere il supporto dell’AIPAI, che la ha affiancatanella difficile campagna di scavi e nella successiva individuazione e valorizzazionedegli elementi caratterizzanti l’edificio ed il sito circostante.Tale intervento ha condottoad una campagna di rilievi e scavi ed a successivi lavori di restauro e ricostruzione degliedifici.Gli edifici emersi dagli scavi consistono in un corpo inferiore destinato alle fusioni edalle lavorazioni a caldo, con le tracce dei macchinari lignei (in particolare la base delmaglio), le basi ed i condotti verticali delle trombe idro-eoliche ed un canale pensileesterno di adduzione dell’acqua motrice, ed in un corpo su<strong>per</strong>iore adibito a carbonilee deposito di materie prime. Entrambi gli edifici sono stati restaurati e nella fondariasono state anche recentemente montate le repliche delle macchine lignee originarie.Comune di Morigerati (SA), a 15 km da SapriReferente: Eugenio Cioffi (eugenio.cio@tiscali.it) cell. 348 3911289251


ANA - ASSOCIAZIONE NAZIONALEARCHEOLOGIPresidenteTsao CevoliSede legaleVia Depretis, 10280133 NapoliSede o<strong>per</strong>ativaVia Salvatore Tommasi, 6780135 Napoliassociazione@archeologi.orgwww.archeologi.orgLa realtà archeologica in Italia si è sviluppata in senso autonomo,senza che il legislatore l’abbia mai realmente regolamentata.Mentre il bene culturale è tutelato da un accuratoapparato legislativo di lontana tradizione, gli archeologi (nellamedesima situazione sono i demoetnoantropologi, gli storicidell’arte, i bibliotecari e gli archivisti) non hanno normative chene regolamentano gli ambiti d’interesse, le modalità lavorativee, cosa ben più grave, che ne definiscano l’identità professionale.Mentre nell’immaginario comune l’archeologo è professionenota e rispettata, nella legislazione italiana la medesimaprofessione non è in alcun modo considerata, nonostante il macrosistemalavorativo ormai esistente e radicato nel territorio.L’Associazione Nazionale Archeologi, costituitasi nel 2005, rappresentala principale associazione di categoria degli archeologiitaliani. L’Associazione registra una diffusa presenza nazionalecon una particolare concentrazione nelle regioni centro-meridionali.L’Associazione è impegnata, principalmente, <strong>per</strong> ottenereil riconoscimento istituzionale e la regolamentazione dellaprofessione di archeologo <strong>per</strong> le migliaia di specialisti, provvistidegli adeguati requisiti accademici e professionali, che in Italialavorano come collaboratori esterni del MIBAC e delle suestrutture <strong>per</strong>iferiche, delle Università e di altri enti. L’Associazioneo<strong>per</strong>a sia a livello nazionale sia a livello regionale, attraverso tavolidi concertazione con il MIBAC e le sue strutture <strong>per</strong>iferiche,le Università e le amministrazioni locali, <strong>per</strong> favorire occasionid’incontro e di dialogo tra tali soggetti e tutti gli archeologi, alfine d’individuare insieme le migliori soluzioni <strong>per</strong> il riconoscimentodella professione e <strong>per</strong> il rafforzamento delle funzioni pubblichedella tutela, della ricerca e della valorizzazione del patrimonioarcheologico italiano.L’Associazione Nazionale Archeologi ha più volte sottolineatola grave assenza del riconoscimento professionale dell’archeologo.Nonostante la formulazione di proposte e disegni di legge,il legislatore, pur ribadendo la necessità che gli esecutori dellericerche archeologiche devono possedere requisiti di qualificazione,non è ancora giunto alla definizione degli stessi, a talpunto da ritenere non necessario l’inserimento di tale figuraprofessionale nel Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004). Leattività di ricerca archeologica sono considerate all’interno delCodice dei Beni Culturali e del Paesaggio (artt. 88-89) e, limitatamenteai lavori pubblici, disciplinate dalla normativa di settore(DPR 25 gennaio 2000, n. 34) tanto da prevedere, <strong>per</strong> isoggetti giuridici esecutori di tali interventi (Imprese, Società,Coo<strong>per</strong>ative), una specifica qualificazione in merito ai requisiti.In Italia, <strong>per</strong>tanto, Paese che secondo l’UNESCO possiede il maggiorpatrimonio archeologico e culturale al mondo, <strong>per</strong> fare l’archeologonon è necessario alcun requisito accademico eprofessionale specifico.Una carenza normativa che provoca anomalie e difficoltà nelmercato del lavoro professionale e che, in assenza di regolamentazione,determina nei confronti dei professionisti qualificatiuna scorretta concorrenza a favore di soggetti non qualificatie di professionalità prive di competenze specifiche, scel-252


ANA - Associazione Nazionale Archeologiti a “discrezione”.Si formulano rapporti di lavoro di tipo subordinato, che possono variare da regione aregione, svolti <strong>per</strong> conto di Soprintendenze, Società, Coo<strong>per</strong>ative, Imprese di costruzione,<strong>Studi</strong> professionali, spesso con pagamento a giornata, vincolati alla presenza fisica incantiere e agli orari del cantiere stesso. Gli archeologi possono essere incaricati sia direttamentedai committenti (Ministeri, Comuni, Enti pubblici), dalle stazioni appaltanti(Società partecipate) o da eventuali General contractors, situazione che si verifica spessonelle regioni meridionali, sia in parasubordinazione o con P. IVA, da Società o Coo<strong>per</strong>ativesubappaltatrici.L’indagine statistica condotta dell’Associazione, ha rilevato che la maggior parte degli archeologiè impegnata in cantieri d’interventi infrastrutturali (metropolitane, TAV, lavoridi urbanizzazione, oleodotti, metanodotti, ecc.), quasi la metà (45%) come collaboratoredi Società o Coo<strong>per</strong>ative, inquadrati con contratti di tipo parasubordinato (Co.Co.Pro, P. IVA,ecc.). Pochi gli archeologi assunti con contratti di tipo subordinato, nella maggior partedei casi a tempo determinato e in pochissimi casi a tempo indeterminato, questi ultimiconcentrati <strong>per</strong> lo più nelle regioni a statuto autonomo, come il Trentino Alto Adige. Unaprofessione, quindi, caratterizzata da una precarietà consolidatasi nel tempo. L’archeologotipo in Italia è in prevalenza di sesso femminile (72%), ha mediamente 30 anni (oltre il 50%ha tra i 28 e i 32 anni), <strong>per</strong> metà ha conseguito titoli post lauream (specializzazione o dottorato)in Italia e/o all’estero. Attualmente, la discontinuità e precarietà del lavoro costringeun archeologo su tre (37%) a svolgere parallelamente altri lavori e oltre la metà degli archeologi(55%) cambia lavoro entro quattro/cinque anni: tutto ciò dopo circa sette/ottoanni di formazione accademica e professionale.L’assenza di regolamentazione comporta, inoltre, l’impossibilità <strong>per</strong> gli archeologi di goderedei diritti più elementari che spettano ad ogni lavoratore, come quelli indiscutibilidella sicurezza nel luogo di lavoro, della malattia e maternità retribuite, degli indennizzidi disoccupazione nei <strong>per</strong>iodi di sospensione dei cantieri o tra un contratto e l’altro.Proprio a causa dell’atipicità degli incarichi, gli archeologi, che versano al Fondo GestioneSeparata dell’INPS una parte del proprio reddito, che nel caso dei lavoratori conP. IVA corrisponde ad un quarto del reddito (25%) e un indennizzo aggiuntivo <strong>per</strong> la maternità/paternità(0,72%),molto spesso non hanno alcun diritto di trattamenti previdenziali.Si tratta di un grave vuoto legislativo, incompatibile, tra l’altro, con il quadro normativo comunitario,che prevede modalità di riconoscimento professionale eguali <strong>per</strong> tutti gli Statidella Comunità Europea. Si sottolinea, inoltre, la contraddizione con il nuovo assetto gestionaledei Beni Culturali in Italia, che prevede il coinvolgimento sempre maggiore dio<strong>per</strong>atori e risorse privati in collaborazione con gli organi ministeriali e gli enti locali.Problematiche che l’Associazione Nazionale Archeologi, in linea con quanto definito nelI Congresso Nazionale, svoltosi a Pompei il 3 Marzo 2007, ha sollevato ed imposto all’attenzionedell’opinione pubblica e delle istituzioni il 14 Giugno 2008, nell’ambito dellaI Manifestazione nazionale di Roma, che ha visto <strong>per</strong> la prima volta scendere in piazzacentinaia di archeologi provenienti da tutta Italia.A seguito della I Manifestazione nazionale degli archeologi, il 5 agosto 2008, è stata depositatadal PD una proposta di legge che, proponendo un emendamento al Codice deiBeni Culturali e del Paesaggio, prevede l’istituzione di elenchi/registri presso il MIBACal fine di riconoscere e regolamentare le figure professionali che o<strong>per</strong>ano nel settoredei <strong>beni</strong> culturali. La proposta, firmata dai deputati della Commissione Lavoro, AttivitàProduttive, Bilancio, Giustizia e della Capogruppo PD in Commissione Cultura, è stata ilfrutto di una discussione a<strong>per</strong>ta con le Associazioni di categoria che ne hanno condivisoil testo con documenti pubblici.pania253


ANAI - ASSOCIAZIONE NAZIONALEARCHIVISTICA ITALIANAPresidenteIsabella OreficeVia G. Bazzoni, 1500195 RomaTel. - Fax 06 37517714segreteria@anai.orgSezione CampaniaPresidenteMaria Rosaria de DivitiisVia S. Biagio de Librai, 39NapoliTel. 081 5516120Nel 1949 un gruppo di archivisti di Stato diede vita all’attualeANAI con la finalità di contribuire alla salvaguardia del patrimonioarchivistico nazionale, gravemente danneggiato daglieventi bellici. Dal 1967 l’ANAI fonda una propria rivista scientificae avvia una serie di altre pubblicazioni e iniziative di studioe ricerca. Con l’istituzione del Ministero <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> culturali(1975), nel quale confluisce anche l’amministrazione archivisticastatale, la professione archivistica si va sempre più estendendo,nel settore statale e soprattutto nei settori degli enti locali,delle istituzioni culturali, delle imprese e delle banche. Così nel1988 l’ANAI riformò il proprio statuto, aprendo maggiormentela partecipazione a queste categorie e creando proprie sezionidistinte <strong>per</strong> ciascuna regione.Scopi StatutariL’associazione non ha fini di lucro e ha come scopi statutari dipromuovere lo studio delle questioni inerenti agli archivi, dicontribuire alla tutela, conservazione, valorizzazione e promozionedel patrimonio archivistico, di favorire le relazioni degliarchivisti fra loro e con i colleghi stranieri, di affermare la funzioneculturale degli archivisti e il loro ruolo nella gestione enell’organizzazione di enti pubblici e privati, di promuovere iniziativescientifiche e tecniche e di tutelare la professionalitàdegli archivisti, anche mediante istituzione di albi professionali.SociAttualmente l’ANAI conta circa 1200 soci, fra addetti alla professionearchivistica nelle diverse categorie di soci ordinari (archivistidi Stato, archivisti di enti locali, enti pubblici, istituzionie imprese, liberi professionisti, docenti universitari) e <strong>per</strong>sonegiuridiche (enti pubblici e privati possessori di archivi, come regioni,comuni, istituti di credito, istituti culturali, imprese), chepossono anche essere soci sostenitori dell’associazione. Sonoinoltre soci (straordinari) anche coloro che, pur non appartenendoancora alle predette categorie, sono in procinto di entrarvio <strong>per</strong> i loro interessi culturali e professionali desideranopartecipare alle attività dell’associazione.ORGANIZZAZIONEOrgani statutariGli organi nazionali dell’ANAI sono l’Assemblea Nazionale, ilConsiglio Direttivo Nazionale eletto dall’Assemblea, il Presidentedel quale rappresenta l’Associazione, il Collegio dei Probivirie quello dei Sindaci. L’associazione si articola inoltre insezioni regionali, ciascuna delle quali è dotata di propria assembleae consiglio direttivo regionale.254


ANAI - Associazione Nazionale Archivistica ItalianaATTIVITÀNumerose e continue sono poi le iniziative tecnico-scientifiche dell’ANAI di cui molte incollaborazione proficua con gli istituti archivistici e con la Direzione Generale <strong>per</strong> gli Archivi:si organizzano i congressi nazionali incentrati sulle tematiche più rilevanti del settoreogni quattro anni e numerosi convegni su tematiche tecniche, scientifiche eprofessionali, sia a livello internazionale, che nazionale, regionale o interregionale attraversole proprie sezioni. L’ultimo convegno internazionale Sport invernali e montagna.Una memoria a rischio,svoltosi a Torino nel maggio 2007, era dedicato agli archividegli sport invernali; precedentemente, nel maggio 2003, era stato organizzato il convegnoLa memoria del Cinema. Archivisti, bibliotecari e conservatori a confronto, sulleprincipali problematiche che esistono <strong>per</strong> la conservazione e la tutela del materiale cinematografico,film e “non film”. Dal 2006 l’ANAI organizza <strong>per</strong>iodicamente Archiexpo,la prima iniziativa del genere in Italia, di carattere scientifico ed espositivo al tempostesso, dedicata al mondo degli archivi. Nel gennaio 2009 è stato presentato il Progettopluriennale Archivi della Moda del 900, volto al recu<strong>per</strong>o e alla valorizzazione dell’immensopatrimonio della moda italiana contenuto negli archivi del ‘900, che prevedeanche diversi seminari di studio sulle fasi di avanzamento del progetto e su argomentirelativi ai diversi distretti produttivi in varie città d’Italia.PubblicazioniL’ANAI svolge una intensa attività tecnico-scientifica ed editoriale e pubblica una rivistascientifica semestrale, “Archivi”, un notiziario quadrimestrale, “Il Mondo degli Archivi”,dal 2006 in versione elettronica, sul web (www.ilmondodegliarchivi.org), congiuntamentecon la Direzione Generale <strong>per</strong> gli Archivi del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturalie diverse altre pubblicazioni non <strong>per</strong>iodiche, anche curate dalle sezioni regionali.Tutela degli ArchiviPolitica degli archiviL’ANAI svolge una costante attività <strong>per</strong> proporre e chiedere in sede legislativa e amministrativamisure opportune o modifiche <strong>per</strong> una migliore organizzazione della tutelae conservazione degli archivi.ATTIVITÀ INTERNAZIONALIPartecipazione a organismi internazionaliL’ANAI partecipa alle attività degli organismi archivistici internazionali ed è membro delComitato della Sezione delle Associazioni professionali e del Comitato della Sezionedegli Archivi dello Sport del Consiglio Internazionale degli Archivi, organismo nel qualesono rappresentate le diverse istituzioni, associazioni e categorie archivistiche dei Paesidi tutto il mondo; ha contribuito ad elaborare il codice internazionale di deontologiadegli archivisti adottato al Congresso di Pechino del 1996. Inoltre l’ANAI ha organizzatoa Firenze la VI Conferenza Europea degli Archivi dal 30 maggio al 2 giugno 2001, manifestazionequadriennale del Consiglio internazionale degli Archivi, in collaborazionecon l’amministrazione archivistica ed altri enti, con la partecipazione di archivisti deiPaesi europei e di Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Sud Africa, sul tema “Gli archividal passato al futuro”.Progetto InterPARESNell’ambito dell’attività di ricerca, l’ANAI ha avviato nel 1997 la parte italiana del progettointernazionale di ricerca InterPARES comprendente nove Paesi, sulla conservazionea lungo termine del documento elettronico. Poi l’ANAI ha partecipato alle attivitàdel progetto internazionale InterPARES 2, di cui ha pubblicato i risultati finali nel dicembre2008, e partecipa al proseguimento del progetto InterPARES 3, che ha lo scopodi studiare tutte le problematiche legate ai documenti digitali, dalla nascita alla conservazione.255


ANAI - Associazione Nazionale Archivistica ItalianaGRUPPI DI LAVOROISAD (G)Si è costituito nel 1996 un gruppo di lavoro nazionale misto sulle norme internazionalidi standard di descrizione archivistica ISAD (G), che dal 1997 si occupa anche di ISAAR(CPF), che elabora idee e proposte in materia e promuove l’attuazione di queste normein Italia. Recentemente il Gruppo di lavoro delle ISDIAH ha preso in esame la versioneufficiale dello standard approvata a Londra nel 2008 e ha recentemente pubblicato sulsito dell’ANAI la traduzione ufficiale italiana dello standard.Qualità negli archiviSi è formato nel 1997 un gruppo di lavoro sulla qualità negli archivi, che ha elaborato,sempre in collaborazione con l’amministrazione archivistica, il documento la “Cartadella qualità nei servizi archivistici”, che, sulla base delle norme ISO/UNI/EN 9000, hastabilito i criteri fondamentali e gli strumenti <strong>per</strong> l’attuazione degli standard di qualitànei servizi archivistici ed ha avuto anche l’adesione di altre istituzioni pubbliche e private.CertificazioneDa anni o<strong>per</strong>a questo gruppo di lavoro che, allo scopo di avviare le procedure di certificazioneprofessionale dei soci, previste dalle nuove norme nazionali e internazionali,volte a tutelare la professionalità degli archivisti e garantire la qualità degli interventisui <strong>beni</strong> archivistici, ha predisposto lo schema di valutazione dei curricula di studio especializzazione e dei titoli scientifici e professionali.TariffarioSi è costituito nel 1998 il gruppo di lavoro sul tariffario che ha stilato il “Tariffario dei lavoriarchivistici” come proposta di regolamentazione <strong>per</strong> i liberi professionisti relativamenteal tema delle tariffe degli o<strong>per</strong>atori archivistici. Dal 2001 il gruppo di lavoro sultariffario studia inoltre le regole da adottare <strong>per</strong> la certificazione della professione archivistica,in linea con le indicazioni della Comunità Europea e ha elaborato un prospettopubblicato nel numero 2/3-2004 de “Il Mondo degli Archivi” e successivamentenel 2006 su “Il Mondo degli Archivi” on line. Attualmente è allo studio un aggiornamento.OutsourcingIl gruppo di lavoro sull’Outsourcing, cioè sui problemi tecnici e giuridici posti dalla gestioneda parte di terzi degli archivi di enti e imprese, che ha dato vita ad un convegnosvoltosi nel 1999, ha prodotto un documento con raccomandazioni <strong>per</strong> una miglior qualitàe sicurezza della gestione, conservazione e tutela di questo tipo di archivi.Fonti oraliDal 2001 il gruppo di lavoro sulle fonti orali affronta le tematiche legate alla raccolta, trascrizione,descrizione, conservazione e utilizzo delle fonti orali.Archivi d’impresaDal 2001 il gruppo di lavoro sugli archivi d’impresa, GIAI, studia le problematiche dellagestione degli archivi d’impresa e degli enti economici, cui è stata dedicata, nel novembre2007, la II Edizione di Archiexpò.Archivi degli Enti LocaliCostituito nel 2001, questo gruppo di lavoro si occupa dei profili professionali degli archivistidegli Enti Locali.Archivi delle RegioniDal 2001 questo gruppo di lavoro studia le principali problematiche inerenti agli archiviregionali, quali l’attuazione del protocollo informatico, il regolamento d’archivio, il titolario.256


ANAI - Associazione Nazionale Archivistica ItalianaStandard AudiovisiviNell’aprile del 2004 è nato questo gruppo di lavoro che si pone l’obiettivo di studiare eriordinare gli standard di descrizione e classificazione del materiale audiovisivo e cinematografico.Archivi teatraliSono iniziati nel 2007 i primi contatti <strong>per</strong> la realizzazione di questo gruppo che si proponedi individuare linee guida e standard di catalogazione <strong>per</strong> le svariate tipologie didocumenti presenti negli archivi teatrali.FORMAZIONEL’ANAI svolge un’intensa attività didattica ed ha realizzato numerose iniziative di formazionee aggiornamento professionali, come giornate di studio, seminari e corsi. Negliultimi anni, ad esempio, sono stati organizzati i seguenti eventi di formazione:Gli archivi fotografici: una realtà in divenire, Napoli, 20-21 marzo 2006; L’archivio corrente:protocollo informatico e titolari di classificazione, Bologna, 23 maggio 2006; L’archiviodi deposito: gestione e selezione dei documenti, Bologna, 24 maggio 2006; Teoriae pratica della descrizione archivistica: standard e buone pratiche, Firenze, 19-20 giugno2006; La formazione professionale dell’archivista, Erice, 2-4 novembre 2006; Immagini inmovimento: quale tutela e quali diritti in Italia?, Roma, 1-2 marzo 2007; Corso base di formazione<strong>per</strong> riordinatori di archivi,, Prato, 2-4 aprile 2007; Fonti Orali: es<strong>per</strong>ienze di conservazione,integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007; Seminario diformazione di base <strong>per</strong> archivisti, Roma,17-18 giugno 2008; Gestire un archivio comunale,Bologna, 2-3 ottobre 2008; Prevenzione e conservazione dei <strong>beni</strong> documentari, Roma, 6-7 novembre 2008; Seminario di formazione di base <strong>per</strong> archivisti, Napoli, 29-30 gennaio2009TUTELA DELLA PROFESSIONALITÀL’ANAI dedica costante attenzione alle tematiche professionali e interviene, sia sul pianotecnico che su quello propositivo, nelle diverse sedi istituzionali <strong>per</strong> la tutela della professionalitàdegli archivisti e <strong>per</strong> il suo riconoscimento giuridico.Albo professionalePer una regolamentazione della professione, l’ANAI, insieme con altre associazioni dei<strong>beni</strong> culturali, ha anzitutto elaborato e proposto fin dal 1992 un disegno di legge di definizionedelle funzioni professionali e istituzione di albi e ordini <strong>per</strong> gli archivisti e glialtri o<strong>per</strong>atori dei <strong>beni</strong> culturali, presentato da parlamentari di diverse forze politichenelle ultime legislature. L’ANAI è intanto entrata a far parte della Consulta delle Associazioniprofessionali non regolamentate istituita presso il CNEL.Soci professionistiL’ANAI ha modificato nel 1999 il proprio statuto, istituendo la categoria dei soci liberiprofessionisti, <strong>per</strong> l’ammissione alla quale sono richiesti titoli culturali e professionali(lavori archivistici) che vengono esaminati da una commissione nazionale di es<strong>per</strong>ti,delineando così in tal modo una prima forma di albo professionale “privato” secondo gliorientamenti emergenti sia a livello europeo che nei disegni di legge di riordinamentoin materia.CODICE DI DEONTOLOGIA PER LA RICERCA STORICAL’ANAI ha infine contribuito sostanzialmente all’elaborazione del “Codice di deontologia<strong>per</strong> archivisti e utenti nel trattamento di dati a fini di ricerca storica”previsto dalla Legge675/96 e dal D. Lgs. 281/99 nel gruppo ufficiale promotore istituito presso il Garantedella privacy e sottoscrivendo il codice stesso, nel quale si è ado<strong>per</strong>ata <strong>per</strong> introdurre misuredi garanzia <strong>per</strong> gli archivi e <strong>per</strong> gli utenti e di riconoscimento <strong>per</strong> le responsabilitàe il ruolo degli archivisti.257


ANAI - Associazione Nazionale Archivistica ItalianaIn CampaniaMaria Rosaria de DivitiisMaria Luisa StorchiStefania d’Aquino di CaramanicoRossana SpadacciniMaria Antonietta Taglialatelamisa42@alice.itpresidentevicepresidenteconsigliereconsigliereconsigliereANAI -ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHIVISTICA ITALIANA, SEZIONE CAMPANIAATTIVITÀ ORGANIZZATEPartecipazione a convegni e progetti nazionaliIn sintonia con le attività dell’ANAI nazionale, il presidente della sezione Campania hapartecipato, con l’intervento “Gli archivi degli antichi Banchi pubblici napoletani el’archivio storico del Banco di Napoli”, alla sessione degli Incontri Gli Archivi d’impresa:un quadro generale delle problematiche, nel corso di Archiexpo (Milano, Centro CongressiLe Stelline, 15 novembre 2007).La sezione è inoltre ampiamente coinvolta nel Progetto Triennale Archivi della Modadel ‘900; in particolare ha partecipato all’organizzazione della giornata di presentazionedel Progetto a imprenditori, archivisti e studiosi presso la Fondazione Mondragoneil 22 ottobre 2008; all’organizzazione delle riunioni del comitato scientificodella Campania e all’individuazione del tema, La moda maschile e i suoi archivi, cheverrà affrontato nel corso di una giornata di studio che si svolgerà ad Ischia nel 2010.Presentazione di volumiIl 28 febbraio 2007 si è svolta a Palazzo Serra di Cassano la giornata di studio Carte-Memorie-Archivi e Storie delle donne, in collaborazione con ‘La tela del Mediterraneo’,l’Associazione Eleonora Lopez de Leon e l’Istituto Italiano <strong>per</strong> gli <strong>Studi</strong> Filosofici.Sono stati poi presentati i seguenti volumi: Donna, ebrea, comunista di B. Foà Chiaromonte(Palazzo Serra di Cassano, 26 marzo 2007); Ho imparato tre cose di G. TedescoTatò, in collaborazione con la“Scuola di cultura politica”e l’Istituto Italiano <strong>per</strong> gli <strong>Studi</strong>Filosofici, (Palazzo Serra di Cassano, 20 settembre 2007) – a cui ha fatto seguito, il 30novembre 2007, l’incontro Omaggio a Giglia Tedesco Tatò. Una donna <strong>per</strong> la politica e<strong>per</strong> le donne –; Il potere degli archivi. Usi del passato e difesa dei diritti nella società contemporaneadi L. Giuva, S. Vitali, I. Zanni Rosiello (Fondazione Banco di Napoli, 5 dicembre2007). Nell’aprile 2009 è stato presentato il volume, curato da A. De Lucia,Storie di famiglie e storie di carte. Inventario dell’archivio dei principi Dentice di Frasso.Giornate di studio e mostreNel marzo 2008, infine, si sono svolti un incontro e una mostra dedicati all’archiviodell’Istituzione secentesca Ritiro della Scorziata, in collaborazione con la Soprintendenzaarchivistica <strong>per</strong> la Campania (Palazzo Marigliano, marzo 2008).ATTIVITÀ INTERNAZIONALILa sezione ha partecipato alla Giornata di studio «Documenti e archivi del Mezzogiornomedievale e moderno. Le edizioni digitali in Monasterium.net.», organizzataa Napoli dall’Università degli <strong>Studi</strong> Federico II e dall’Archivio di Stato il 28 ottobre2008. E’ stata anche stipulata una convenzione <strong>per</strong> aderire al progetto Monasterium.net;tale progetto si propone, in chiave europea, l’elaborazione di un archiviovirtuale di fonti ecclesiastiche, monasteriali e diocesane, tra Medioevo e prima etàmoderna, consentendone così una più ampia fruizione.Il “Monasterium Collaborative Archive” è un archivio digitale nato nel 2002, che adoggi annovera più di 100.000 documenti, dotati di regesti ed edizioni critiche, provenientida circa 60 istituzioni – localizzate in dieci paesi europei – e proiettato aduna continua implementazione.258


ANAI - Associazione Nazionale Archivistica ItalianaFORMAZIONELa costante attenzione alla formazione e all’aggiornamento dei soci ha condotto lasezione ad organizzare una Giornata di studio sul restauro e la conservazione dellafotografia, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la Campania e ilCentro provinciale di restauro e conservazione della fotografia di Nocera Inferiore(Napoli, Palazzo Marigliano, 25 marzo 2008).Si sono svolte poi due giornate di formazione dedicate al tema degli archivi correnti:la prima, caratterizzata dalla presentazione del volume I calzini del principe Carlo,curato dal Gruppo di lavoro sui titolari delle università italiane (Soprintendenza Archivistica<strong>per</strong> la Campania, 9 aprile 2008); la seconda dedicata alla presentazione deltesto Le raccomandazioni di Aurora (Archivio di Stato di Napoli, 2 aprile 2009). La primagiornata ha previsto la disamina dei temi della classificazione in ambito archivisticoe dell’adozione dei titolari di classificazione; la seconda ha presentato i risultatidel lavoro svolto dal gruppo di lavoro interistituzionale Aurora (Amministrazioni Unite<strong>per</strong> la Redazione degli Oggetti e delle Registrazioni Anagrafiche nel protocollo informatico),costituito <strong>per</strong> la condivisione di norme e metodi <strong>per</strong> la redazione degli oggettie delle anagrafiche nel protocollo informatico.In collaborazione con l’ANAI nazionale è stato realizzato, con l’ospitalità dell’Archiviodi Stato di Napoli, il seminario di Formazione di base <strong>per</strong> archivisti (29-30 gennaio2009) che ha registrato una folta presenza di archivisti libero-professionisti e archivistiin servizio presso diversi enti ed istituzioni della penisola.Infine, il 28 aprile 2009, Maria Teresa Sillano, presidente dell’ANAI sezione Lombardiae docente dell’Università Bocconi di Milano, ha tenuto una lezione sull’Archivio storicodella Bocconi (secc.XV-XX), caratterizzato anche dalla compresenza di alcuni importantiarchivi privati.259


ANISA - ASSOCIAZIONE NAZIONALEINSEGNANTI DI STORIA DELL’ ARTEPresidenteClara RechReferenteMaria Antonietta Destroc/o Liceo Ginnasio Statale“Torquato Tasso”Via Sicilia, 16800187 RomaTel/Fax 064402294m.a.destro@libero.itteresa.calvano@anisa.itL’ANISA, Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Artenasce nel 1951; è un’associazione disciplinare senza scopo dilucro con sede a Roma e conta oltre 750 iscritti in tutta l’Italia.Scopo prioritario dell’associazione è la formazione professionaledegli insegnanti di storia dell’arte, unitamente alla promozionedelle discipline artistiche in tutti gli ordini di studi, allatutela e alla divulgazione del patrimonio artistico.Possono iscriversi all’Anisa tutti i docenti di storia dell’arte, educazioneartistica e arti visive, come anche gli o<strong>per</strong>atori museali,il <strong>per</strong>sonale delle Soprintendenze e, in generale, quanti si riconoscononegli obiettivi sotto elencati.La riqualificazione della professione insegnante, attraverso:- la pratica costante dell’aggiornamento scientifico e metodologico;- il riconoscimento del contributo fondamentale e delle responsabilitàche i docenti si assumono in qualità di educatorie di custodi della trasmissione dei sa<strong>per</strong>i e dei principi etici;- il <strong>per</strong>seguimento di un sistema meritocratico che valuti i docenti,individuandone competenze e potenzialità;- la tutela del sistema scolastico pubblico, quale componenteirrinunciabile di una società pienamente democratica che assicuria tutti i cittadini il diritto all’istruzione;- la difesa del principio dell’autonomia dei docenti sul pianodelle scelte metodologiche.La diffusione dell’educazione alle arti e al patrimonio,da intendersi come:- materia di studio e di riflessione imprescindibile nel sistemaeducativo di tutti i paesi e dell’Italia in modo particolare, ove sene auspica il sensibile incremento nel quadro orario di tutti gliindirizzi di studio ed in particolare dell’istruzione liceale;- contributo fondamentale alla crescita etica e culturale di tutti icittadini in un’ottica di educazione continua, che si rinnovi ininterrottamentedall’età pre-scolare fino all’età adulta;- strumento di sensibilizzazione che valichi le frontiere geografichee rafforzi il valore della salvaguardia della memoria di ciascunpopolo.Lo sviluppo dell’innovazione metodologica applicata all’educazionealle arti, attraverso:- la diffusione delle s<strong>per</strong>imentazioni e della progettualità intutti gli ordini di scuole;- il <strong>per</strong>seguimento del principio della interdisciplinarietà;- il consolidamento dell’approccio storicistico allo studio del linguaggiofigurativo, inteso come testimonianza imprescindibile<strong>per</strong> la comprensione dello sviluppo di tutte le civiltà;- il confronto costante tra realtà educative diverse, possibilmentein una dimensione di respiro internazionale;- la collaborazione tra scuola e altre istituzioni culturali che,nella società, contribuiscano alla tutela del patrimonio e all’educazioneall’arte;260


ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’ Arte- un aggiornamento continuo dei sistemi di trasmissione dei sa<strong>per</strong>i, che si avvalga quantopiù possibile delle moderne tecnologie.L’incoraggiamento verso una politica culturale che:- tuteli il patrimonio artistico ed il paesaggio dando priorità alla salvaguardia delle radicistoriche del nostro Paese, assicurandone l’integrità materiale, la comprensione ela trasmissione alle future generazioni;- privilegi la tutela e la valorizzazione delle raccolte museali <strong>per</strong>manenti, dei monumentie delle o<strong>per</strong>e d’arte, rispetto all’organizzazione di eventi provvisori di cui nonsia accertata l’effettiva valenza scientifica;- ponga come proprio obiettivo primario la crescita etica e l’istruzione di tutti i cittadini,senza distinzioni di sorta.L’Anisa intende inoltre promuovere, nell’ambito nazionale e internazionale, ogni iniziativavolta ad incrementare una più diffusa conoscenza e coscienza del valore storicoculturaledei <strong>beni</strong> artistici ed ambientali anche attraverso l’attivazione di rapporti conamministrazioni locali, Istituzioni pubbliche e private, Enti, Associazioni (Protocollo d’IntesaMiur/Anisa sottoscritto nella sua rinnovata versione lo scorso 16 marzo 2009 tra ilMinistro On.Maria Stella Gelmini, e la Presidente Prof.Clara Rech; Protocollo Mibac-Centrodei Servizi Educativi rinnovato il 2-1-2009 tra la Dott.Maria Antonella Fusco, Direttoredel Centro <strong>per</strong> Servizi Educativi del MIBAC. e la Presidente Anisa Prof. Clara Rech.Anisa inoltre è dal 2005 membro dell’ICOM e della CECA.Il Congresso Nazionale dell’Associazione è convocato ogni tre anni.Organo di stampa è il Bollettino quadrimestrale.Direttore Patrizia De SocioDirezione e Redazione ANISA c/o Liceo Tasso, Via Sicilia 168, 00187 RomaPer altre informazioni sulla nostra attività visitare il sito www.anisa.it261


ARCHEOCLUB D’ITALIAPresidenteClelia ArduiniVia del Porto, 1300153 - RomaTel. 06 44202250334 9924242Archeoclub d’Italia onlus è un grande movimento di opinionepubblica al servizio dei <strong>beni</strong> culturali e ambientali. Sorto il 25febbraio 1971 come Centro di documentazione archeologica hagradualmente esteso il suo interesse a tutti i <strong>beni</strong> culturali, dicui promuove la conoscenza, la tutela, la fruizione e la valorizzazione.Con Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio1986 n. 565 Archeoclub d’Italia è divenuto Ente Morale. Dal26 giugno 2006 è iscritta all’anagrafe delle Onlus.L’Associazione o<strong>per</strong>a attraverso 210 sedi locali distribuite sul territorionazionale con 8.500 associati, proponendo nuove formedi fruizione e valorizzazione che trovano il loro punto di forzanell’espressione collettiva delle municipalità, volano sociale <strong>per</strong>una rinnovata, condivisa e partecipata tutela civile del patrimoniostorico artistico e archeologico.Le migliaia di attività nazionali e territoriali realizzate dall’associazionedal nord al sud d’Italia in circa 40 anni di storia, rappresentanol’effervescenza, la tenacia e la passione di schieredi volontari che tengono alta l’attenzione sul patrimonio culturalelocale divulgandone la storia, la bellezza, l’autorevolezza,l’unicità. Ciò rende Archeoclub d’Italia il luogo naturale di aggregazione<strong>per</strong> tutti coloro, giovani e meno giovani, che hannoa cuore il futuro del nostro grande patrimonio culturale. Il suoComitato scientifico composto da Antonio Paolucci, LucianoMarchetti, Mario Torelli, Paolo Sommella, Luciano Canfora, SalvatoreItalia, Anna Maria Buzzi, Paolo Peduto, Claudio MocchegianiCarpano, Guido Vannini, Alessandro Baratta, contribuiscea orientare in termini di qualità le azioni e il lavoro dell’associazionesu tutto il territorio nazionale.Strutture specialistiche, accordi, manifestazioni nazionalie territorialiArcheoclub d’Italia ha messo a punto tre strutture specialistichededicate alla didattica, all’architettura e alla subacquea: ilLaboratorio dell’Ecologia del Quaternario di Cupramarittima, ilCentro di architettura e cultura urbana di Camerino e Marenostrum,con sede a Torre del Greco. Tre eccellenze che, nel lorospecifico settore, rappresentano un punto di riferimento <strong>per</strong> igiovani e gli appassionati e che offrono una varietà di attività einiziative durante il corso dell’anno grazie al buon rapporto conle Università, le scuole e le altre istituzioni di riferimento delterritorio.Ogni anno, da quindici anni, la seconda domenica di Maggiocon la manifestazione nazionale “Chiese a<strong>per</strong>te” l’associazionerende fruibili almeno <strong>per</strong> un giorno i monumenti religiosi d’Italiaappartenenti al patrimonio artistico“minore”.In tre lustri sono state a<strong>per</strong>ti oltre 2.000 edificisacri spesso in stato di degrado e di abbandono.Molti di questi sono oggi restaurati, o in fase direcu<strong>per</strong>o. Anche i Campi di ricerca archeologiciche Archeoclub d’Italia organizza in estate, incollaborazione con le Soprintendenze, rappresentanola mission associativa dedicata alle“forze” più giovani. Il principale campo è a Venezia,presso l’Isola del Lazzaretto Novo che, grazie262


ArcheoClub d’Italiaa 15 anni di attività, è tornata al suo antico splendore; altre iniziative sono a Jesi, Mentana,Gravina di Puglia, Loreto Aprutino, Barletta.Nel campo della scuola e della didattica, Archeoclub d’Italia è veramente all’avanguardia:la sua es<strong>per</strong>ienza ultratrentennale, infatti, le ha fatto conseguire nel 2005 il gallonedi Ente formatore da parte del Ministero della Pubblica Istruzione <strong>per</strong>mettendo, daparte dei presidenti delle sedi locali occupati nella formazione il rilascio dei crediti formativi<strong>per</strong> i ragazzi. Si sta ora lavorando sul versate dei crediti <strong>per</strong> gli insegnanti chepartecipano ai corsi organizzati dall’associazione, e alla creazione di un Centro dedicatoalla didattica con sede a Foligno i cui volontari sono stati i principali artefici di questosuccesso.Archeoclub d’Italia, inoltre, o<strong>per</strong>a in convenzione con alcune strutture del <strong>MiBAC</strong>, qualiil Vittoriano e l’Istituto centrale del Restauro, a Roma; altri protocolli d’intesa sono statirealizzati con alcune amministrazioni comunali, specie nel sud d’Italia, <strong>per</strong> la gestioni diantiquaria, siti archeologici e musei civici. In conseguenza di ciò è stato siglato un documentodi collaborazione con l’ANCI <strong>per</strong> valorizzare e promuovere il patrimonio storicoartisticodei piccoli e piccolissimi Comuni italiani.DESCRIZIONE ASSOCIAZIONE E ATTIVITA’Archeoclub d’Italia in ItaliaL’Archeoclub d’Italia è un’associazione a carattere nazionale, nata come Ente Morale conD.P.R. 24 luglio 1986 n. 565, con finalità di carattere sociale, civile e culturale e senza finidi lucro.STATUTO DELL’ASSOCIAZIONEL’art. 1 dello statuto associativo, così presenta l’Archeoclub d’Italia:“Articolo 1Costituzione e scopi1. L’Archeoclub d’Italia è un’Associazione culturale e di volontariato con finalità di caratteresociale, civile e culturale, senza fini di lucro, secondo quanto disposto dalla legge 11agosto 266, a carattere nazionale, con sede in Roma, ricoonsciuta quale <strong>per</strong>sona giuridicacon decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1986 n. 565.2. L’Associazione <strong>per</strong>segue i seguenti scopi:a) diffondere fra i cittadini ed, in particolare, fra i giovani e nella scuola, l’interesse <strong>per</strong> i<strong>beni</strong> culturali e <strong>per</strong> l’ambiente;b) assicurare ai propri soci occasioni <strong>per</strong> il proprio arricchimento culturale;c) concorrere con lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli Enti pubblici e privati, congli Organi dell’Unione Europea e con gli altri Organismi internazionali o comunque Statiesteri, quale associazione di volontariato di cui alla citata legge (…), a promuovere laconoscenza, la tutela e la valorizzazione dei <strong>beni</strong> culturali e dell’ambiente nazionali edeuropei;d) organizzare corsi di formazione professionale e di aggiornamento anche <strong>per</strong> docenti edo<strong>per</strong>atori culturali e ambientali.3. Per il raggiungimento degli scopi di cui al precedente comma 2, l’Associazione si avvale inmodo determinante e prevalente delle prestazioni volontarie e gratuite dei propri aderenti.4. Gli scopi di cui al comma 2 vengono <strong>per</strong>seguiti dall’Associazione improntando la propria attivitàai principi della qualità nella gestione dell’organizzazione e delle procedure o<strong>per</strong>ative”.L’Archeoclub d’Italia, al pari di altre realtà associative a carattere nazionale, ha una presenzaterritoriale molto forte; da Nord a Sud, in piccole e grandi città, sono numerose lesedi locali di Archeoclub, che rappresentano la vera anima dell’Associazione.E’ nelle sedi locali, infatti, che si svolge la vita associativa e si concretizza il ruolo socialee civile di Archeoclub, i cui volontari, ogni giorno, con passione ed entusiasmo si ado<strong>per</strong>ano<strong>per</strong> programmare e realizzare iniziative ed eventi e dare linfa vitale alla vita culturaleall’interno delle proprie comunità e concorrere alla diffusione e valorizzazionedel patrimonio artistico, storico e ambientale del nostro Paese.263


ArcheoClub d’ItaliaIn CampaniaSede di AcerraVia Duomo, 880011 Acerra (NA)Tel. 348 0913697 - Fax 08165531160info@archeoclubacerra.itwww.archeoclubacerra.itIn Campania le molteplici attività di volontariato delle sedi si articolano in assolutaconformità alle esigenze sempre diverse dei Comuni, ricchi ciascuno di una sua storiae di testimonianze uniche. Di particolare rilievo, negli ultimi anni, si ricordano leseguenti iniziative.Marzo 2007 – Convegno Nazionale sul tema “I parchi Archeologici. Archeologia edambiente <strong>per</strong> la valorizzazione e lo sviluppo del territorio. Suessula: verso una idea diparco”. L’evento è stato organizzato dalla sede di Acerra (NA). Il parco archeologico èstato al centro degli interventi di vari relatori, provenienti dal mondo accademico.Alla luce della legislazione vigente si sono affrontate le problematiche legate allasua istituzione, nonchè quelle relative ai modelli di gestione possibili. Significativi icasi del Museo Diffuso di Cavallino in Puglia e del Villaggio Preistorico di Nola. Sonostati, inoltre, presentati i risultati della campagna di scavo dell’istituendo parco archeologicodi Suessula.Ottobre/Dicembre 2007 - “Biblios: I Corso di formazione di catalogatori volontari dipiccoli patrimoni librari”. La sede di Torre del Greco (NA), in collaborazione con il CSVNapoli Centro Servizi <strong>per</strong> il Volontariato, ha curato l’ideazione e realizzazione di uncorso che preparasse giovani volontari nel settore della catalogazione libraria, al finedi fornire <strong>per</strong>sonale volontario specializzato a supporto delle piccole biblioteche delterritorio.Febbraio 2008 – IV Edizione del Premio “TRAIANUS OPTIMUS”. Scopo del premio è disuscitare negli alunni delle Scuole di ogni ordine e grado curiosità e interesse su ricerchedi carattere storico ed artistico che abbiano attinenza con il <strong>per</strong>iodo storico caratterizzatodalla dominazione longobarda nell’Italia Meridionale con Beneventocapitale della “Longobardia Minore”. La manifestazione è stata promossa dalla sededi Benevento.Febbraio 2008 – “Nuceria epigrafica: l’epigrafia di nuceria alfaterna in una serie diincontri”. L’Archeoclub Nuceria Alfaterna ha organizzato una serie di incontri tematiciche, in ordine cronologico, hanno descritto tutta l’evoluzione della epigrafia nocerinadal IV-V secolo a.C. fino alle testimonianze paleocristiane ed altomedievali. Lasede “Nuceria Alfaterna” di Nocera Inf. (NA) ha organizzato gli incontri.Settembre 2008 - Convegno nazionale sul tema “Una giornata <strong>per</strong> l’archeologia”. Lamanifestazione è stata dedicata allo stato di salute del patrimonio archeologico italiano,in particolare a quello del Mezzogiorno d’Italia. A cura della sede di Benevento.Settembre 2008 - “Memorie Angioine, con Carlo Martello al Castello di Nocera”. Incontrodi studi dedicato al Castello del Parco di Nocera Inferiore, a cura della sede“Nuceria Alfaterna” di Nocera Inf. (NA).Novembre 2008 - Convegno Nazionale dal titolo“Archeologia subacquea: prospettivedi salvaguardia, valorizzazione e tutela del bene sommerso”. XI Borsa Mediterraneadel Turismo Archeologico, Paestum. A fronte dell’istituzione di una Soprintendenzadel Mare e partendo dalla Convenzione Unesco sulla Tutela del Patrimonio CulturaleSommerso, il convegno ha cercato di illustrare le nuove possibilità che si offrono alleassociazioni di volontariato nel campo dell’archeologia subacquea. La direzione dell’eventoè stata affidata alla sede di Torre del Greco (NA).264


CONFARTIGIANATOConfartigianato è un’organizzazione autonoma,fondata sul principio della liberaadesione e a<strong>per</strong>ta a tutte le componenti geografiche, settoriali e culturalidell’imprenditoria artigiana e delle piccole imprese che in essa trovano informazione,rappresentanza degli interessi generali,rapporto con le contropartinegoziali e con le Istituzioni. Costituita nel 1946,Confartigianato rappresentaoggi più di 521.000 imprese e imprenditori appartenenti a 870 settori di attività,che nella Confederazione sono organizzati in 120 Associazioni territoriali,20 Federazioni regionali, 12 Federazioni di categoria, 74 Gruppi di mestiere.Con i suoi 1.215 sportelli territoriali e un patrimonio professionale di 14.000 collaboratori,Confartigianato si propone inoltre alle imprese come un partner <strong>per</strong>nascere, competere e crescere in un mercato in continua evoluzione grazie aun sistema di servizi integrati e <strong>per</strong>sonalizzati.Sul fronte della cultura d’impresa,dello sviluppo dei mercati,della ricerca e dell’innovazione,Confartigianato è parteattiva di una vasta rete di istituzioni pubbliche e private a livello territoriale,nazionale e internazionale.Confartigianato promuove e accompagna inoltrei processi organizzativi e aggregativi che,facendo sistema,proiettano il tessutoproduttivo diffuso verso le nuove opportunità di sviluppo dettate dall’evoluzionedei mercati.L’attività di rappresentanzaAggregare la forza negoziale di un numero enorme di soggetti che altrimentinon avrebbero voce: è questo il tratto costitutivo di Confartigianato.È in questo modo che la Confederazione ha saputo dare fin dall’inizio sostanzaalla tutela costituzionale dell’Artigianato. Raccogliendo in una casacomune es<strong>per</strong>ienze territoriali ricche di tradizione e di conoscenze, ha fattodi esse un interlocutore univoco e credibile <strong>per</strong> tutte le relazioni essenzialialla vita delle imprese: con i vari livelli dell’amministrazione e del governodel territorio, con le controparti sindacali, con i corpi legislativi, con lenumerose Istituzioni e agenzie che o<strong>per</strong>ano nel tessuto di una società moderna.Grazie a questo impegno sul fronte della rappresentanza, Confartigianatodialoga oggi con i Comuni, le Province, le Regioni, il Governonazionale. Grazie alla fermezza e alla convinta azione sindacale, Confartigianatoè parte firmataria di accordi interconfederali nazionali e regionalisu materie trasversali all’intero sistema produttivo, di 17 Contratti CollettiviNazionali di Lavoro specifici dei settori produttivi e merceologici delleattività artigiane, nonché di numerosi contratti collettivi regionali di lavoro.Confartigianato è inoltre in rapporto costante con il Parlamento, prendeparte alle audizioni delle Commissioni parlamentari su materie rilevanti<strong>per</strong> il comparto, offre supporto conoscitivo a numerosi parlamentari attentiai temi della vita economica e dell’artigianato in particolare. Sono numerosele istituzioni pubbliche e private verso le quali la Confederazione esprimeun ruolo attivo: si tratta di un panorama reso particolarmente dinamicodalle più recenti politiche nazionali e comunitarie dettate dall’evoluzionedei mercati, delle tecnologie, dei paradigmi organizzativi e produttivi checaratterizzano l’attuale scenario o<strong>per</strong>ativo e di sviluppo.Turismo e Beni CulturaliConfartigianato è attiva da anni nella valorizzazione dell’artigianato comeattrattore turistico, (itinerari di botteghe storiche, artigianato d’arte, merchandisingmuseale, souvenir di qualità, servizi ed eno-gastronomia). Inquesto ambito sono stati realizzati diversi progetti, sono state pubblicateguide turistiche con il Touring club e sono stati creati siti web. In particolarericordiamo il Progetto “Musei dell’Artigianato”, patrocinato dal Ministero<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, che ha messo in luce la ricchezza di350musei dell’artigianato in tutta Italia (www.musei.confartigianato.it).FEDERAZIONE REGIONALE DELL’ARTIGIANATO SARDOPresidenteGiorgio Natalino GuerriniReferenteRoberta CorbòVia di S. Giovanniin Laterano, 15200184 RomaTel. 347 9698078Fax 06 7045188roberta.corbo@confartigianato.itwww.musei.confartigianato.it265


CONFINDUSTRIAPresidenteEmma MarcegagliaReferenteAurora RiccardiViale dell’Astronomia, 3000144 RomaTel. 06 5903469Fax 06 5923713a.riccardi@confindustria.itFondata nel 1910, Confindustria è la principale organizzazionerappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi in Italia.Raggruppa, su base volontaria, 135.320 imprese di tutte ledimensioni <strong>per</strong> un totale di 4.954.000 addetti.Il valore base che ispira l’azione dell’organizzazione degli imprenditoriè la convinzione che la libera impresa ed il libero eserciziodell’attività economica, in un contesto di economia di mercato,siano fattori di sviluppo e di progresso <strong>per</strong> l’intera società.Confindustria in base al suo Statuto si propone di contribuire, insiemealle istituzioni politiche e alle organizzazioni economiche,sociali e culturali, nazionali ed internazionali, alla crescita economicae al progresso sociale del paese.A questo fine Confindustria rappresenta le esigenze e le propostedel sistema economico italiano nei confronti delle principali istituzionipolitiche ed amministrative, incluso il Parlamento, il Governo,le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali.Il VerticeEmma Marcegaglia, PresidenteAlberto Bombassei, Vice Presidente <strong>per</strong> le Relazioni industriali, affari socialie previdenzaAldo Bonomi, Vice Presidente <strong>per</strong> le Politiche territoriali e distretti industrialiCristiana Coppola, Vice Presidente <strong>per</strong> il MezzogiornoAntonio Costato, Vice Presidente <strong>per</strong> l’Energia e mercatoEdoardo Garrone, Vice Presidente <strong>per</strong> l’Organizzazione e marketing associativoFederica Guidi, Vice Presidente e Presidente Giovani ImprenditoriAndrea Moltrasio, Vice Presidente <strong>per</strong> l’EuropaGiuseppe Morandini, Vice Presidente e Presidente Consiglio centrale PiccolaIndustria con delega <strong>per</strong> il credito, la finanza <strong>per</strong> le PMI e la semplificazioneGianfelice Rocca, Vice Presidente <strong>per</strong> l’EducationCesare Trevisani, Vice Presidente <strong>per</strong> le Infrastrutture, logistica e mobilitàPaolo Zegna, Vice Presidente <strong>per</strong> l’InternazionalizzazioneDiana Bracco, Presidente del Progetto speciale “Ricerca e innovazione” e“Expo 2015”Luca Garavoglia, Presidente del Comitato tecnico <strong>per</strong> il FiscoSalomone Gattegno, Presidente del Comitato tecnico <strong>per</strong> la SicurezzaAngelos Papadimitriou, Presidente del Comitato tecnico <strong>per</strong> gli Investitoriesteri in ItaliaEttore Artioli, Delegato del Presidente <strong>per</strong> il Coordinamento della rappresentanzaal CnelGabriele Galateri di Genola, Delegato del Presidente <strong>per</strong> le Comunicazionie sviluppo banda largaPaolo Scaroni, Delegato del Presidente <strong>per</strong> le Dinamiche dei nuovi scenarimondialiAlberto Tripi, Delegato del Presidente <strong>per</strong> il Coordinamento servizi e tecnologieAntonello Montante, Delegato Nazionale Confindustria <strong>per</strong> i rapporticon le Istituzioni preposte al controllo del territorioGiampaolo Galli, Direttore GeneraleDaniel Kraus, Vice Direttore Generale266


CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTIIl Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori,organismo istituito presso il Ministero della Giustiziacon la Legge n. 1395/23, ha assunto la sua attuale denominazione,che sostituisce quella originaria di Consiglio NazionaleArchitetti, a seguito dell’entrata in vigore del D.P.R. 328/01 cheaffianca alla tradizionale figura di architetto altre figure specialistichecon lauree quinquennali e triennali (iunior).Il Consiglio è composto da 15 membri, eletti dagli Ordini provinciali,la cui durata in carica è di cinque anni. L’attuale Consiglioè in carica dal gennaio 2006.L’attività di approfondimento delle tematiche professionali è<strong>per</strong>seguita dal CNAPPC attraverso il lavoro svolto dai propri dipartimenti.Il Consiglio Nazionale assume delle determinazioni al fine difornire il proprio parere e la propria interpretazione in merito aprovvedimenti e leggi concernenti l’esercizio della professione.Le circolari, inviate agli Ordini provinciali, forniscono un costanteaggiornamento dei principali provvedimenti di naturalegislativa connessi al mondo professionale.Il sistema ordinistico italiano fonda la propria organizzazionesulla presenza di 104 Ordini provinciali, distribuiti su tutto il territorionazionale.I Consigli direttivi degli Ordini sono eletti ogni quattro annidagli iscritti alle strutture provinciali.Gli organismi regionali, Consulte e le Federazioni, sono organismivolontari che raggruppano gli Ordini provinciali dello stessoambito geografico con lo scopo di condividere iniziative connessealla tutela ed alla promozione della professione di architetto,pianificatore, paesaggista e conservatore.Il sistema di rappresentanza della professione di architetto, alivello internazionale, è formato da una serie di organismi che,con il contributo delle proprie rappresentanze nazionali, coordinanole attività, organizzano manifestazioni e concorrono allapromozione dell’architettura.Via di S. Maria dell’Anima, 1000186 RomaTel. 06 6889901Fax 06 6879520direzione.cna@awn.it267


CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERIPresidentePaolo StefanelliReferenteGiuseppe ZiaVia IV Novembre, 11400187 RomaTel. 0669767048 – 49giuseppezia@yahoo.iting.picardi@libero.itIl Consiglio Nazionale Ingegneri (C.N.I.), disciplinato nell’ordinamentogiuridico italiano dalla Legge 1395/23, dal Regio Decreto2537/25, dal Decreto Luogotenenziale 382/44 e dal DPR169/2005, è l’organismo di rappresentanza istituzionale sulpiano nazionale degli interessi rilevanti della categoria professionaledegli ingegneri.Il Consiglio, <strong>per</strong> specifica disposizione legislativa, è un ente didiritto pubblico vigilato dal Ministero della Giustizia ed ha sedein Roma. Esso è composta da quindici Consiglieri l’insediamentodei quali è ratificato da decreto del Ministero della Giustizia inbase all’esito di regolare elezione da parte di tutti i Consigli provincialidell’Ordine.Il mandato è quinquennale ed il Consiglio in carica esercita leproprie funzioni fino all’insediamento effettivo del nuovo Consiglioeletto.I consiglieri eleggono al loro interno il Presidente, il Vice Presidente,il Consigliere Segretario. Ciascun consigliere su incaricodel Consiglio cura un particolare settore dell’attività dell’Ente,presenta relazioni e propone in Consiglio le deliberazioni che sirendessero opportune.I compiti istituzionali del C.N.I. prevedono: il ruolo di magistraturadi secondo grado nei ricorsi e reclami degli iscritti avversialle decisioni dei Consigli dell’Ordine, ai sensi del regolamento dicui al decreto ministeriale 1 ottobre 1948; l’espressione di pareri,su richiesta del Ministero della Giustizia, in merito a proposte dilegge e regolamenti riguardanti la professione; la funzione di referentedel Governo in materia di tariffa professionale; la definizionedell’ammontare del contributo annuale <strong>per</strong> il funzionamentodel Consiglio Nazionale che ogni Ordine corrisponderàin funzione del proprio numero di iscritti.Il C.N.I., inoltre, ha la potestà di dare parere all’autorità vigilantein caso di scioglimento dei singoli Consigli degli Ordini, quandonon siano in grado di funzionare regolarmente (articolo 8 delD. L. 382/44).Il C.N.I. svolge un ruolo di primaria importanza nel promuovere,sviluppare e potenziare l’attività dell’ingegnere al fine di accrescerela sua incidenza nella società in cui o<strong>per</strong>a ed è semprepiù attivo ed o<strong>per</strong>ante nel <strong>per</strong>seguire obiettivi di crescita dellecapacità tecnico/culturali dei professionisti che rappresenta e diun sempre maggiore riconoscimento, da parte delle forze politichee sociali, del ruolo motore dell’ingegnere nei processid’evoluzione e cambiamento.L’apparato d’autogoverno della categoria professionale degli ingegnerifunziona a due diversi livelli autonomi: da un lato o<strong>per</strong>ail C.N.I., dall’altro i 106 Ordini provinciali. E’ preciso compito delC.N.I., attraverso l’emanazione di pareri e direttive, uniformarel’attività dell’apparato sul territorio nazionale, ferme restandole necessarie differenziazioni d’attività legate alle diverse collocazioniterritoriali e relative esigenze economico/sociali. Unprezioso strumento <strong>per</strong> attuare questa politica è dato dall’Assembleadei Presidenti di tutti gli Ordini e delle Federazioni Regionali.Il C.N.I. è membro e partecipa attivamente ai lavori di alcuneimportanti organizzazioni internazionali (CLAIU, FEANI, FMOI-268


Consiglio Nazionale degli IngegneriWFEO, ECCE ed ECEC), e tiene naturalmente contatti con le Associazioni nazionali di Ingegneridei vari paesi fuori e dentro l’Unione Europea. Con alcune di esse sono stati stipulatidegli accordi bilaterali di carattere tecnico e culturale (in particolare con l’ ASCE,il CNISF, la FEBRAE e il CAI.Il C.N.I. cura la redazione e divulgazione di una rivista mensile di cultura ed informazioneL’Ingegnere italiano, gratuitamente inviato a tutti gli iscritti all’Ordine.Composizione del Consiglio <strong>per</strong> il quinquennio 2007-2012:Membri del Consiglio insediato il 13 aprile 2007Presidente Paolo Stefanelli Ordine di LecceVice Presidente vicario Pietro De Felice Ordine di NapoliVice Presidente aggiunto Giovanni Rolando Ordine di Im<strong>per</strong>iaConsigliere Segretario Roberto Brandi Ordine di ChietiTesoriere Carlo De Vuono Ordine di CosenzaConsigliere Alessandro Biddau Ordine di CagliariConsigliere Giovanni Bosi Ordine di BergamoConsigliere Ugo Maria Gaia Ordine di AlessandriaConsigliere Alcide Gava Ordine di TrevisoConsigliere Romeo La Pietra Ordine di UdineConsigliere Giovanni Montresor Ordine di VeronaConsigliere Junior Antonio Picardi Ordine di SalernoConsigliere Sergio Polese Ordine di LatinaConsigliere Silvio Stricchi Ordine di FerraraConsigliere Giuseppe Zia Ordine di L’AquilaInoltre, allo scopo di contribuire alla valorizzazione della professione dell’ingegnere cosìcome configurata dall’Ordinamento Professionale, il C.N.I. ha deciso nel 1999 di attivareun proprio Centro <strong>Studi</strong> che ha sede in Roma, via Dora 5, il cui direttore è il Dott. MassimilianoPittau e il cui direttivo è così composto:Presidente Romeo La Pietra, Vice Presidente Giuseppe Zia, Consiglieri Ugo Gaia, AlbertoS<strong>per</strong>oni e Massimiliano Pittau.Il CNI si avvale, inoltre, di altre proprie strutture organizzative che hanno origine dalsuo regolamento interno, tra esse c’è la “Scuola Su<strong>per</strong>iore e il Centro di Formazione Professionale<strong>per</strong> l’Ingegneria” che ha sede in Roma presso lo stesso CNI il cui direttivo ècosì composto:Presidente Giuseppe ZiaSegretario Giovanni RolandoTesoriere Carlo De Vuono269


FAI - FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO:FAI VOCE DEL VERBO FAREFAI - Fondo<strong>per</strong> l’Ambiente ItalianoPresidenteGiulia MariaMozzoni CrespiReferenteMaria Paola GiulianiViale Coni Zugna, 520144 MilanoTel. 02 467615265Fax 02 467615223p.giuliani@fondoambiente.itIl FAI - Fondo Ambiente Italiano, nasce dalla determinazione diuomini e donne che hanno deciso di FARE qualcosa di concreto<strong>per</strong> salvare l’Italia più bella. Salvare il paesaggio,l’arte e la natura di questo Paese dal degrado e dall’oblio, <strong>per</strong>consegnarli intatti alle generazioni future.Questa è la missione del FAI, fondazione senza scopo di lucro,nata nel 1975 che agisce grazie al supporto di amici, sostenitorie iscritti.Per il paesaggio, l’arte e la natura. Per sempre, <strong>per</strong> tuttiIn oltre trent’anni di attività il FAI ha salvato 41 <strong>beni</strong> di cui 20sono stati a<strong>per</strong>ti al pubblico dopo un accurato restauro.Tra questivi sono castelli, ville, parchi storici, antiche dimore, giardini earee naturali di incomparabile bellezza.Obiettivo del FAI è promuovere una cultura di rispetto della natura,dell’arte, della storia e delle tradizioni del nostro Paese,nella convinzione che conoscere sia il primo passo <strong>per</strong> impararead apprezzare, e dunque a difendere, un patrimonio che è partedelle nostre radici e della nostra identità.Come è organizzato il FAIIl FAI ha una sede o<strong>per</strong>ativa a Milano e un ufficio a Roma checoordinano tutte le attività. È poi presente su tutto il territorionazionale grazie ai suoi volontari organizzati in 105 Delegazioni:il loro prezioso impegno <strong>per</strong>mette alla Fondazione di diffonderecapillarmente i valori che stanno alla base del suo o<strong>per</strong>ato! I volontarisono coordinati da segretarie regionali che fanno riferimentoalla Sede di Milano.Per informazioni: è possibile contattare la Delegazione FAI a voipiù vicina tramite le Segreterie Regionali del FAI oppure rivolgendosiall’<strong>Ufficio</strong> Delegazioni, tel. 02 467615263,e-mail: delegazioni@fondoambiente.itLE ATTIVITA’L’attività del FAI si sviluppa su due assi principali: il restauro el’a<strong>per</strong>tura al pubblico di monumenti e aree naturali altrimentidestinati al declino e all’oblìo; e l’educazione e sensibilizzazionedi tutta la collettività in relazione ai temi della tutela e salvaguardiadell’arte, della natura e del paesaggio del nostro Paese.Restauro, conservazione e a<strong>per</strong>tura al pubblico dei Beni affidatial FAIQuando il FAI riceve <strong>per</strong> lascito o donazione un Bene ne prevedeil restauro che, spesso, richiede anni di ingenti sforzi, lavoro erisorse economiche. L’impegno degli ingegneri, degli architetti,dei giardinieri, dei restauratori, degli storici dell’arte che lavorano<strong>per</strong> il FAI ci <strong>per</strong>mette di portare a compimento lavori moltoimpegnativi. Non solo: poter restaurare un Bene al fine diaprirlo a tutta la collettività è qualcosa che il FAI può realizzareanche grazie a tutti quei cittadini, alle aziende ed agli enti pubbliciche con i loro contributi ci aiutano a coprire le ingenti spese270


Fai - Fondo <strong>per</strong> l’Ambiente Italianodi restauro.Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è anche il nostro orgoglio: poter riaprire le portedi un castello, di una villa, di un parco altrimenti dimenticati <strong>per</strong> la gioia di tante famiglie.Oggi sono 20 i Beni a<strong>per</strong>ti regolarmente al pubblico, sparsi in diverse regioni italiane.Educazione e sensibilizzazione ai temi della tutelaDiverse sono le attività del FAI che hanno come obiettivo principale quello di diffondereuna cultura di conoscenza e rispetto di un bene che appartiene a ciascuno di noi: il patrimoniod’arte e natura italiano.Il settore cultura organizza ogni anno corsi di storia dell’arte in diverse città italianerivolti a giovani e meno giovani.Il settore Scuola Educazione propone a insegnanti e studenti di tutti i livelli e ordini discuola molteplici progetti <strong>per</strong> la sco<strong>per</strong>ta, la ricerca e la presa in carico dell’arte italiana.Particolari proposte di visita nei Beni FAI, concorsi nazionali sull’esplorazione del territorio,progetti di educazione ambientale, laboratori, <strong>per</strong>corsi di didattica dell’arte, es<strong>per</strong>ienzedi scuola - lavoro, coinvolgono ogni anno migliaia di studenti nella ricerca e nelladifesa del bello che li circonda, attraverso una metodologia incentrata sulla pedagogiadella sco<strong>per</strong>ta e sul fare scuola nel territorio.LE ALTRE ATTIVITA’Molteplici sono le iniziative organizzate dalla Fondazione durante tutto l’anno. Ecconeuna breve sintesi:Le grandi campagneGiornata FAI di PrimaveraPrincipale evento della Fondazione, da ben diciassette anni la Giornata di Primaveraviene realizzata grazie all’enorme impegno dei volontari FAI: è un appuntamento importantissimo,mirato a promuovere il FAI e la sua missione e durante il quale centinaiadi migliaia di visitatori e di studenti sono invitati a conoscere, scoprire o riscoprire monumentieccezionalmente a<strong>per</strong>ti in tutta Italia, grazie alla collaborazione di 7.000 volontari,grandi e piccoli. Dal 1992 a oggi il FAI è riuscito ad aprire migliaia di monumenticon circa quattro milioni di visitatori.I luoghi del cuoreCon il Censimento I luoghi del cuore promosso dal FAI a partire dal 2002 (nel 2008 si èsvolta la quarta edizione) si invitano tutti gli italiani a segnalare i luoghi che stanno aloro più a cuore. E’ un invito a osservare e fare propri monumenti, o<strong>per</strong>e d’arte, aree naturali,scorsi di paesaggio… <strong>per</strong>ché segnalare è il primo passo <strong>per</strong> attirare l’attenzionedelle istituzioni locali e delle Sovrintendenze su luoghi spesso dimenticati o che rischianola cancellazione. I voti arrivati nelle prime quattro edizioni sono 350mila, segnoconcreto di quanto gli italiani tengano al loro ‘Bel Paese’. Il FAI si impegna a restaurarealcuni dei Beni più segnalati grazie al sostegno di un grande sponsor e a scrivere a Sindaci,Presidenti Regionali e responsabili delle varie Sovrintendenze <strong>per</strong> trasmettere lorotutte le segnalazioni.Le Giornate Europee del PatrimonioNel 2007 e nel 2008 il FAI, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali,ha partecipato in modo attivo all’organizzazione delle Giornate del Patrimonio.Oltre agli oltre mille Beni a<strong>per</strong>ti al pubblico a cura del Ministero, il FAI si è impegnato <strong>per</strong>organizzare l’a<strong>per</strong>tura straordinaria di altri 250 monumenti normalmente chiusi o pocoaccessibili con grande successo di pubblico.271


Fai - Fondo <strong>per</strong> l’Ambiente ItalianoIniziative culturali e di raccolta fondiIncontri nei Beni FAIDurante tutto l’anno il FAI organizza eventi che, traendo spunto dalle diverse stagioni,toccano argomenti di ogni genere, dal giardinaggio alla gastronomia, alla musica, alladanza e all’arte. Si tratta di manifestazioni <strong>per</strong> famiglie, coppie, single, nonni, bambini…Il calendario di tutti gli eventi viene rinnovato ogni tre mesi e può essere richiesto direttamentepresso i Beni del FAI, presso la sede centrale del FAI o consultato su Internet.Concerti di raccolta fondiPer comunicare a un pubblico sempre più ampio la missione del FAI e <strong>per</strong> contribuire allaraccolta fondi, in molte città italiane il Fondo Ambiente Italiano organizza grandi concerticon la partecipazione dei maggiori protagonisti della scena musicale italiana e internazionale,come Maxim Vengerov, Paolo Conte, Roberto Bolle, Lucio Dalla, FrancoBattiato e molti altri ancora.I Viaggi culturali del FAISeguendo <strong>per</strong>corsi lontani dai grandi flussi turistici, ogni anno il FAI presenta un calendariodi viaggi dedicati ai propri iscritti e che si svolgono sotto la guida di grandi es<strong>per</strong>tid’arte e di storia: India, Cuba, Egitto, Sicilia, Iran, Uzbekistan, Berlino, Boston e il NewEngland, Madrid, Mali, Vietnam sono solo alcune delle mete proposte.Come aiutare il FAIIl gesto più semplice, ma anche più importante è quello di ISCRIVERSI alla Fondazioneversando una quota d’iscrizione annuale. Questo significa decidere di sostenere i nostrivalori e la nostra missione, divulgando tra amici e conoscenti l’o<strong>per</strong>ato della Fondazione!Non solo: i nostri iscritti sono <strong>per</strong> noi linfa vitale e <strong>per</strong> questo desideriamo ancheringraziarli offrendo loro sconti, omaggi e interessanti opportunità raccolte nell’opuscoloIL FAI PER TE,Ci sono <strong>per</strong>ò tanti modi <strong>per</strong> aiutare la Fondazione a svolgere il proprio lavoro quotidiano.Eccoli in sintesi:Diventare volontari FAIAdottare un Bene FAIVisitare i nostri Beni e acquistare i prodotti venduti nei bookshopRispondere agli appelli destinati ai lavori più urgenti con donazioni anche piccoleFare un lascito testamentario a favore del FAIDestinare al FAI il proprio 5x1000Acquistare le bomboniere solidali del FAISostenere il FAI con la propria aziendaIscrivere la propria azienda al progetto Corporate Golden DonorPer chi ci segue da lontano: entrare a far parte del gruppo Friends of FAIPer maggiori informazioni visita il sitowww.fondoambiente.itoppure chiamaci ai numeri 02 467615.1 e 06 68.96.75.2272


Fai - Fondo <strong>per</strong> l’Ambiente ItalianoIn CampaniaSegreteria Regionale FAI CampaniaTel. 081 7613732segreteriafaicampania@fondoambiente.itIn Campania il FAI, che è presente dal 1989, conta oltre 2500 aderenti e o<strong>per</strong>a attraversole Delegazioni di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno.Negli ultimi due anni, le Delegazioni regionali hanno realizzato numerose iniziative,tra cui:- eventi di animazione e valorizzazione del centro storico di Benevento, nell’ambitodell’iniziativa“Accendiamo una luce su…”con l’obiettivo di illuminare i luoghi più nascostie dimenticati della città;- concerti e spettacoli teatrali, tra cui Franco Battiato nel 2006 e Roberto Bolle nel2007 al Teatro San Carlo di Napoli;- a<strong>per</strong>ture straordinarie, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, di siti normalmentechiusi al pubblico: il Real Sito di Carditello (Caserta), residenza di caccia diFerdinando IV di Borbone;- la Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi e gli ambienti privati del Monastero di SanGregorio Armeno a Napoli;- a<strong>per</strong>tura, sempre in occasione delle Giornate FAI di primavera, di intere cittadine,borghi storici o siti archeologici come: Atripalda, Avella e Montefusco (Avellino);Sessa Aurunca e Aversa (Caserta);- attività culturali con le scuole, tra cui “La scuola adotta un monumento”, a Salerno;- conferenze e seminari sui temi dell’arte, dell’archeologia, dell’ambiente, del paesaggio,con il coinvolgimento di <strong>per</strong>sonalità di spicco del mondo della cultura: ilcorso “I simboli nell’arte: tra esoterismo e devozione” presso il Complesso Monumentaledi San Lorenzo Maggiore a Napoli; il convegno“Spazi verdi e turismo: l’esempiodel FAI” presso il Casino Sociale di Salerno;- le tappe della FAI Golf Cup presso il Volturno Golf e il Golf Napoli.La Baia di IerantoIn Campania il FAI ha acquisito nel 1986 la Baia di Ieranto, con annessi 47 ettari di terreno.Situata sulla costa meridionale della penisola sorrentina, proprio di fronte ai Faraglionidi Capri, la Baia è un luogo di bellezza incontaminata, dimora delle sirene secondol’antica leggenda. Un luogo magico, sospeso tra le acque cristalline e l’asprascogliera, incorniciato dalla vegetazione mediterranea.Il FAI, ha eseguito importanti o<strong>per</strong>e di valorizzazione del bene, recu<strong>per</strong>ando la floraoriginaria con la potatura e lapulizia di ulivi, ginepri e carrubi;ripristinando sentieriantichi, muretti, le casette rurali,il villaggio minerario.La Baia è raggiungibile viaterra, con una camminata diquaranta minuti dal borgo diNerano, o via mare, da Marinadel Cantone, con le barcheautorizzate dall’ente gestoredella Riserva Marina di PuntaCampanella.273


FEDERCULTUREPresidenteRoberto GrossiReferenteClaudio BocciPiazza Cavour, 1700193 RomaTel. 06 32697512Fax 06 32120269rete@federculture.itFederculture è la Federazione nazionale che raggruppa Regioni,Enti Locali, Aziende di Servizio Pubblico Locale e tutti i soggettipubblici e privati che gestiscono i servizi legati alla cultura, alturismo, allo sport e al tempo libero. Obiettivo della Federazioneè valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale diffusonel Paese, sostenendo gli sforzi di città grandi e piccole <strong>per</strong>riqualificare la spesa e razionalizzare i servizi, affermando unacultura d’impresa <strong>per</strong> la gestione dei teatri, musei, biblioteche,servizi turistici, impianti sportivi ed aree protette.Federculture sostiene i processi di crescita economica e socialedelle realtà locali, promuovendo una gestione efficiente ed efficacedi musei, teatri, biblioteche, impianti sportivi, parchi, areearcheologiche e sistemi turistici.Sono compiti istituzionali della Federazione:- la promozione e diffusione del nuovo contratto privatistico <strong>per</strong>i lavoratori del settore;- la progettazione e diffusione di modelli organizzativo/gestionaliinnovativi <strong>per</strong> i servizi del tempo libero;- la tutela degli interessi dei soggetti gestori dei servizi pressoil Governo, il Parlamento, le istituzioni regionali e locali;- la promozione di progetti ed iniziative di valorizzazione delterritorio;- la costituzione di un centro di analisi e di informazione sulledinamiche in atto e di diffusione di es<strong>per</strong>ienze e best practice;- il raccordo tra il mondo universitario e della ricerca con ilmondo del lavoro.Federculture promuove importanti iniziative, tra cui: la ConferenzaNazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo, appuntamentobiennale di confronto e dibattito tra esponenti delGoverno, delle Regioni, degli Enti Locali, delle imprese e delleassociazioni sui nuovi scenari e le politiche da adottare <strong>per</strong> conseguireinediti traguardi di sviluppo <strong>per</strong> il settore culturale e turistico;il Rapporto Annuale, pubblicazione che analizza ledinamiche di settore e fornisce informazioni aggiornate e chiavidi lettura sull’evoluzione delle politiche culturali, sui problemi esulle es<strong>per</strong>ienze in atto; il Premio Cultura di Gestione volto all’individuazionee alla diffusione delle migliori pratiche gestionalidel settore a livello nazionale; Ravello LAB – Colloquiinternazionali: appuntamento annuale, punto di incontro in cuies<strong>per</strong>ti, politici, amministratori, studiosi e o<strong>per</strong>atori pubblici eprivati confrontano strategie a livello internazionale <strong>per</strong> la definizionedi nuove possibili politiche <strong>per</strong> lo sviluppo territoriale.Federculture, inoltre, attiva tavoli di lavoro - spettacolo, turismo,ambiente - nei quali i suoi associati (160 tra Regioni, Enti Locali,Imprese, Associazioni), promuovono studi ed analisi, individuanoproposte legislative,iniziative comuni,realizzano occasioni di confronto.Dal 2004 o<strong>per</strong>a Federculture Servizi S.r.l, società partecipata al100% da Federculture, che offre assistenza e affiancamento agliassociati di Federculture, attraverso studi di fattibilità, piani dimarketing culturale, piani di impresa, analisi economiche di sostenibilitàdi progetti culturali, progetti europei, monitoraggiodei finanziamenti del settore, formazione specifica.274


FORMEZ – CENTRO FORMAZIONE STUDIIl Formez è un istituto nato nel 1965 che o<strong>per</strong>a a livello nazionalee internazionale e risponde al Ministero <strong>per</strong> la pubblicaamministrazione e l’innovazione. L’Istituto fornisce assistenzatecnica e servizi formativi ed informativi alle amministrazionilocali e centrali.Presidente è Carlo Flamment, vicepresidenti Angelo Raffaele DiNardo ed Enrico Borghi, direttore generale Marco Villani, vicedirettoregenerale Carlo Conte.Il Formez è un’associazione con <strong>per</strong>sonalità giuridica partecipatadallo Stato attraverso la Funzione Pubblica (76 <strong>per</strong> cento).Per la restante quota partecipano al Formez alcune regioni (Basilicata,Calabria, Campania, Lombardia, Molise, Sardegna, Siciliae Toscana), Comuni, Province e Comunità montane.Nell’ambito delle competenze già stabilite dal D.Lgs. 285/99,l’Assemblea dei Soci dell’11 aprile 2007 ha individuato una missionespecifica <strong>per</strong> il Formez:Centro Formazione <strong>Studi</strong>PresidenteCarlo FlammentReferentePasquale BarbieriViale Marx, 1500137 RomaTel. 06 84891pbarbieri@formez.it- accompagnare le amministrazioni pubbliche, in particolarele amministrazioni regionali e locali, nello sviluppo di progettidi innovazione organizzativa e amministrativa e nel monitoraggiodelle politiche e dei processi di innovazione, anche attraversolo sviluppo di programmi finalizzati a sviluppare laqualità della regolazione e la semplificazione amministrativa,nonché promuovere l’impiego delle nuove tecnologie <strong>per</strong> ilmiglioramento delle risorse umane e dei processi organizzativi;- fornire alle amministrazioni pubbliche assistenza tecnica etecnico-formativa <strong>per</strong> migliorare la qualità dei servizi e l’efficaciadelle politiche, avendo come particolare riferimento lepolitiche regionali e locali e gli interventi finalizzati ad accrescerela competitività dei territori e del paese;- fornire alle amministrazioni pubbliche il supporto, l’assistenzatecnica ed i contenuti utili a migliorare la comunicazionedelle stesse tra di loro, nonché verso cittadini edimprese;- sviluppare, anche d’intesa con altre amministrazioni e/o organizzazioniitaliane e di altri paesi, progetti di coo<strong>per</strong>azioneinternazionale finalizzati alla crescita dei sistemi amministrativianche attraverso l’attivazione di processi di scambio dies<strong>per</strong>ienze e di “buone pratiche”;- supportare il <strong>per</strong>corso di internazionalizzazione delle amministrazionipubbliche, in particolare le amministrazioni regionalie locali;- svolgere ogni altra attività devoluta mediante apposito accordodal Dipartimento della Funzione pubblica, da altri associati,o da altre amministrazioni pubbliche.ATTIVITÀL’Istituto realizza sull’intero territorio nazionale (e, al momento,in oltre 20 paesi esteri) attività di ricerca, formazione, consulenzae assistenza tecnica rivolte alle amministrazioni centrali,regionali e locali. Svolge dunque una funzione propulsiva nel-275


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>l’introduzione, la s<strong>per</strong>imentazione e la diffusione di innovazioni nella pubblica amministrazione,nonché nello scambio e condivisione delle best practices.L’Istituto predispone ogni tre anni un Piano Strategico: dopo l’approvazione del Dipartimento<strong>per</strong> le Riforme e l’Innovazione nella P.A. e dell’Assemblea dei Soci, viene presentatoalla Conferenza Stato-Regioni. Ogni anno il Formez presenta un documento diAggiornamento al Piano Triennale che segue lo stesso iter di approvazione. Il Piano2006-2008 vuole intervenire direttamente sul contributo che la Pubblica Amministrazionepuò dare alla competitività del Paese a livello nazionale ed internazionale.PROGETTI REALIZZATI E CASE HISTORYProgetto 1“SVILUPPO DEI SERVIZI FORMATIVI E TRASFERIMENTO DI BUONE PRASSI NEL SETTOREDEL TURISMO E DELL’OSPITALITÀ”Finalità e obiettivi specifici del progettoLa finalità generale che il Progetto ha <strong>per</strong>seguito è stata quella di produrre un’azioneforte di potenziamento dei sistemi locali del turismo, agendo sui soggetti appartenentia tale sistema o promotori dello stesso, attraverso una politica di rafforzamento del capitaleumano e di internalizzazione delle competenze acquisite.Il Progetto ha voluto essere un’occasione, <strong>per</strong> i referenti delle Amministrazioni chehanno aderito, <strong>per</strong> avviare una riflessione congiunta sul tema del turismo e <strong>per</strong> cercare,insieme e attraverso lo scambio di es<strong>per</strong>ienze e la messa in comune di know-how, di“fare rete” ed attivare forme di coo<strong>per</strong>azione sistematiche e durature in grado di favorirel’apprendimento reciproco <strong>per</strong>manente ma anche di sviluppare una progettualitàcondivisa.Obiettivi specifici del Progetto sono stati <strong>per</strong>tanto:- realizzare una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territorio delle RegioniObiettivo 1, in quanto a costruzione di STL regionali ed interregionali, PIS o PIT avocazione turistica, oltre che di eventuali es<strong>per</strong>ienze di eccellenza simili realizzatenelle Regioni del centro nord e in altri paesi comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivodello sviluppo territoriale, economico e di valorizzazione delle potenzialitàturistiche;- diffondere i principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminariformativi e informativi, nonché favorire la diffusione di buone pratiche attraverso l’incontroe lo scambio di es<strong>per</strong>ienze fra o<strong>per</strong>atori del turismo locale e amministratoricoinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazione turistica o altre formedi progetti integrati nel settore;- favorire la qualificazione professionale dei soggetti coinvolti nelle fasi di individuazione,organizzazione, promozione, riconoscimento, pianificazione, gestione, monitoraggioe controllo dei STL, attraverso <strong>per</strong>corsi formativi integrati;- individuare le realtà locali da coinvolgere nella s<strong>per</strong>imentazione di un modello di rete<strong>per</strong> il monitoraggio delle fasi di attuazione e sviluppo dei STL;- favorire la diffusione delle informazioni raccolte e sistematizzate e la condivisione trai soggetti direttamente coinvolti nelle fasi progettuali, attraverso l’implementazionedel sistema di rete su indicato;- diffondere ad una platea allargata i risultati dell’intervento.Attività svolte: contenuti e prodotti realizzati <strong>per</strong> ambiti di attivitàFase preparazioneNel corso del primo semestre di attività sono stati realizzati incontri formali ed informalicon i rappresentanti delle Regioni Ob. 1, finalizzati ad acquisire tutte le informazioni necessariee gli elementi di contesto utili alla progettazione di dettaglio delle attività, oltreche a promuovere e sensibilizzare le amministrazioni destinatarie.276


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>Fase realizzazione“Mappatura delle buone prassi, scambio di es<strong>per</strong>ienze e Formazione-Intervento <strong>per</strong> losviluppo delle competenze degli o<strong>per</strong>atori della P.A. coinvolti a vari livelli nel settore delturismo”La fase realizzativa dell’intervento si è avviata con una prima ricognizione della normativa,degli attori e delle es<strong>per</strong>ienze in campo turistico presenti nelle diverse Regioni,effettuata attraverso strumenti e metodologie tipiche della ricerca desk e sul campo efinalizzati alla elaborazione di report monografici (uno <strong>per</strong> ciascuna delle Regioni coinvolte).La rilevazione delle informazioni, condotta attraverso riunioni e interviste a <strong>per</strong>sonaledegli Uffici regionali competenti in materia di Turismo, ha condotto alla elaborazione disette monografie regionali. Le monografie sono state poi analizzate trasversalmenteed è stato elaborato un documento di sintesi, volto a mettere in evidenza elementi dicontinuità e di discontinuità tra i territori oggetto di indagine. Sulla base delle informazioniraccolte è stato elaborato un report contenente l’illustrazione della situazionedel mezzogiorno <strong>per</strong> ciò che concerne il settore turistico.Nel frattempo, con l’impegno congiunto del Formez, del DFP e del Dipartimento Turismo,è proseguita l’attività di promozione del progetto: in particolare è stata trasmessa unalettera di presentazione dell’intervento a tutte le Autorità di Gestione dei POR Obiettivo1, chiedendo loro di farsi portavoce dell’iniziativa presso gli Assessorati competenti <strong>per</strong>settore.Parallelamente sono state svolte:- le attività preparatorie <strong>per</strong> la realizzazione di una banca dati sulle leggi regionali sulturismo;- una ricognizione a livello europeo <strong>per</strong> individuare prassi di eccellenza, sempre con riferimentoa forme di partenariato o gestione associata di progetti nel campo turistico,da prendere a modello e analizzare nella successiva attività laboratoriale;- la definizione di una griglia di indicatori sulla base della quale analizzare tutte le bestpractices (BP) individuate al fine di identificare gli elementi caratterizzanti ed essenzialisu cui dovrebbe poggiare i Sistemi Turistici. Si è convenuto di impostare l’analisidelle BP in modo tale da far emergere le metodologie di progettazione ed attuazionedelle es<strong>per</strong>ienze, <strong>per</strong> poi verificare, attraverso i laboratori, la possibilità di implementare,nelle diverse realtà regionali beneficiarie dell’intervento, questa base comunedi conoscenze.Inoltre, al fine di avviare la successiva fase laboratoriale, ma anche di effettuare la restituzionedelle attività di mappatura effettuate, è stato organizzato un seminario interregionalecon l’obiettivo di coinvolgere tutte le amministrazioni destinatarie delleattività.I primi mesi del 2007 sono stati <strong>per</strong> lo più dedicati alla messa a punto di tutti gli aspettiorganizzativi <strong>per</strong> la realizzazione del seminario; si è proceduto all’individuazione e alcontatto degli ospiti italiani e stranieri, alla scelta della sede, all’individuazione degliinvitati, alla spedizione degli inviti, all’acquisizione delle adesioni ecc. ecc. In parallelo,il gruppo di lavoro si è concentrato sulla ultimazione di materiali e dei prodotti già realizzatiin funzione della diffusione da effettuarsi nel corso dell’evento.In particolare:- attraverso un’approfondita indagine, le cui informazioni di base sono state rintracciateprincipalmente on-line, è stata ottenuta una lista preliminare di 60 casi di studionazionali ed internazionali; lo screening dei casi è stato effettuato in baseall’utilizzo di cinque criteri sulla base dei quali leggere le es<strong>per</strong>ienze raccolte:1. complessità del sistema di relazioni;2. esito dell’es<strong>per</strong>ienza;277


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>3. forme di gestione/aggregazione;4. logica prevalente di aggregazione (e quindi di promozione);5. significatività nel contesto nazionale ed internazionale.- tra le 60 es<strong>per</strong>ienze individuate, utilizzando il metodo Delphi, è stata effettuata la selezionedi alcuni casi aventi, nella fase realizzativa, particolari elementi di successonella logica di sistema. Ciascuno di questi casi è stata approfondito attraverso indaginiulteriori (interviste ai referenti o<strong>per</strong>ativi) ed infine è stato elaborato un documentocontenente:- l’esplicitazione della metodologia adottata;- l’elenco delle buone prassi individuate;- le schede sintetiche delle 60 es<strong>per</strong>ienze turistiche analizzate;- le schede sintetiche delle 11 Buone Prassi individuate.- sulla base dell’analisi delle Buone Prassi individuate, sono stati elaborati alcuniprincipi guida <strong>per</strong> la realizzazione di un sistema turistico, condivisi con le amministrazioninel corso del seminario, ma destinati ad essere arricchiti nella fase deilaboratori.Nel frattempo sono stati intensificati i contatti con le amministrazioni regionali e localidi riferimento allo scopo di:- approfondire i fabbisogni o verificare quelli già espressi in passato;- ricondurli all’interno delle potenziali attività di progetto e dei modelli di laboratorioproposti;- co-progettare un <strong>per</strong>corso di affiancamento, definendo tempi, modalità, destinatari,ecc;- garantire la presenza fattiva al seminario di referenti regionali e locali, nonché dio<strong>per</strong>atori privati aventi un rilievo significativo nel settore turistico dei territori.Il seminario “I sistemi turistici locali nella realtà dei fatti: nascita, sviluppo econsolidamento” si è svolto a Roma nei giorni 28 febbraio e 1 marzo 2007 ed è stato articolatoin 4 sessioni di lavoro:1. presentazione da parte del DFP, del Dipartimento Turismo e del Formez delle attivitàprogettuali e del processo volto alla definizione di un documento contenentele Linee Guida <strong>per</strong> la costruzione e la gestione di un sistema turistico disuccesso;2. illustrazione dei primi contenuti delle Linee Guida <strong>per</strong> la costruzione e la gestionedi un sistema turistico di successo, scaturite dall’analisi di oltre 60 es<strong>per</strong>ienze turistichenazionali e comunitarie;3. presentazione di alcune buone prassi turistiche nazionali e comunitarie;4.presentazione degli indirizzi <strong>per</strong> il settore turistico nel <strong>per</strong>iodo di programmazionecomunitario 2007/13 da parte del Dipartimento <strong>per</strong> le Politiche di Sviluppoe illustrazione delle strategie <strong>per</strong> il settore turistico delle Regioni coinvolte nelprogetto.Il seminario ha costituito anche l’occasione <strong>per</strong> presentare il progetto formativo,concordatodal Formez con le Regioni, da sviluppare nel corso dei laboratori tecnici regionali.I mesi successivi sono stati <strong>per</strong> lo più dedicati alla progettazione di dettaglio e all’avviodei laboratori. Attraverso un lavoro assiduo ed approfondito di analisi del fabbisogno,condotto dal Formez al fianco dei referenti regionali, si è cercato di <strong>per</strong>venire a 7 modellidi laboratorio, rispondenti ai fabbisogni espressi e al contempo coerenti con le strategieregionali. Sempre in maniera congiunta con l’amministrazione sono stati definiti:tempi, luoghi e modalità o<strong>per</strong>ative, piani di lavoro e docenti, prodotti finali.Nei mesi di aprile, maggio e giugno sono stati realizzati gli incontri seminariali di approfondimentosulle tematiche turistiche concordate. Il Formez ha mantenuto rapporticostanti con le Amministrazioni e con i partecipanti, ha individuato <strong>per</strong> ciascun territoriole sedi <strong>per</strong> lo svolgimento degli incontri, ha provveduto alla stesura dei programmi,ad effettuare eventuali modifiche in base alle esigenze che le Regioni manifestavano nelcorso delle attività, all’animazione degli incontri, all’individuazione di es<strong>per</strong>ienze ed attoricentrali o locali che potessero arricchire i contenuti dei diversi incontri, alla comu-278


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>nicazione delle modalità di svolgimento ai partecipanti potenziali e agli opportuni inviti,alla predisposizione e alla raccolta delle firme <strong>per</strong> presenza previste dalla normativacomunitaria.In qualità di uditori anche rappresentati del settore turistico privato hanno preso parteattiva agli incontri, animandoli e attivando un dialogo diretto con gli interlocutori pubblici,fornendo un importante valore aggiunto ai lavori e dimostrando un forte interesse<strong>per</strong> la tematica ma anche una consapevolezza del ruolo di primo piano che essistessi rivestono <strong>per</strong> l’animazione e lo sviluppo del proprio territorio.“S<strong>per</strong>imentazione di un modello di rete”Il Dipartimento Turismo ha chiesto al Formez di implementare il Sistema InformativoTOURPASS che era stato realizzato nell’ambito del Progetto O<strong>per</strong>ativo Turismo previstodalla Mis.I.2 del PON ATAS, ma il cui utilizzo era stato fino a quel momento ridotto, sia<strong>per</strong> il mancato collegamento con i siti regionali sia <strong>per</strong> la scarsa implementazione delportale stesso. Il Formez ha effettuato quindi, alcuni accertamenti sul sito TOURPASS, rilevandol’esistenza di diversi livelli di intervento sviluppabili:- arricchimento informativo del sistema: completare il quadro esistente attraverso l’inserimentodi informazioni, documenti e materiali derivanti dalle attività progettualied elaborare schede sintetiche <strong>per</strong> una lettura più agevole dei documenti presenti nelsito, garantendo livelli progressivi di approfondimento;- rete interregionale: promuovere, nell’ottica degli obiettivi originari, il sito già esistente,quale “portale” di accesso centralizzato tra i siti web di settore implementati dalle diverseAmministrazioni regionali;- supporto allo svolgimento delle attività di formazione/affiancamento in presenza garantendoalle amministrazioni l’accesso a informazioni, materiali e consentendo laloro interazione.Il Formez ha inoltre avanzato la possibilità di integrazione tra tale sistema ed il sito tematicodel Formez “Risorse culturali e turistiche”, all’interno del quale, nello specificofocus dedicato al Turismo, sarebbero stati messi in evidenza eventi, attività, documentazionee normative sul tema, <strong>per</strong>mettendo di diffondere a livello nazionale tutte le informazionie gli output progettuali.Successivamente il Formez ha effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenutipresenti nel sito TOURPASS <strong>per</strong> poter definire l’intervento da realizzare nell’ambitodel Progetto. Da tale analisi ne è emerso un quadro piuttosto critico: lastruttura del sito è apparsa obsoleta ed i contenuti limitati e scarsamente significatividal punto di vista informativo. Non è parso possibile l’arricchimento del patrimonioinformativo del sistema: si è rilevato che potevano essere inseriti informazioni, documentie materiali derivanti dalle attività progettuali; sarebbe stato invece più difficilel’utilizzo del portale come luogo virtuale <strong>per</strong> la realizzazione di una rete tra le Regioni.Le informazioni rese disponibili sul sito, una volta validate da es<strong>per</strong>ti, avrebbero potutoessere di supporto alle singole Regioni (pur trattandosi in realtà di materiali prodottiin una di esse o in uno specifico territorio) e in tal modo alimentare il know-howcomune. Più difficile sarebbe stato invece qualificare il portale come il luogo di dialogodei diversi siti regionali, non tanto <strong>per</strong> scarse potenzialità tecniche - un link ai sitiregionali sarebbe stato semplice da realizzare – quanto <strong>per</strong> il fatto che rinviare allehome page (o a specifiche sezioni) dei singoli siti web regionali non avrebbe soddisfattoabbastanza gli obiettivi progettuali. È stato proposto di individuare, insieme allestesse Regioni, un <strong>per</strong>corso attraverso cui far emergere le informazioni regionali realmenteutili <strong>per</strong> lo scopo che il progetto si prefiggeva. Dal punto di vista o<strong>per</strong>ativo l’opportunità<strong>per</strong> determinare e condividere questo modello sarebbe stata offerta dailaboratori organizzati territorialmente.È stato evidenziato inoltre come il portale TOURPASS non contenesse una funzione <strong>per</strong>un “ambiente di lavoro condiviso” tra le Regioni, essenziale <strong>per</strong> supportare il modello diComunità professionale promosso nel corso dei laboratori territoriali.Da un lato i costi eccessivi, dall’altro la durata limitata del progetto (difficilmente le comunitàon line sopravvivono alla durata del progetto) hanno portato il Formez a sconsigliarevivamente l’implementazione ad hoc di queste funzioni all’interno di TOURPASS.279


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>Allo scopo si è proposto di utilizzare uno strumento di condivisione informativa, attivabiledirettamente sul canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito web Formez.Il Formez, dopo aver effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenuti delsito TOURPASS, e dopo aver consultato un panel di es<strong>per</strong>ti, ha elaborato un documentodi sintesi descrivendo i limiti e le potenzialità del suddetto sistema, ma anche una propostadi intervento <strong>per</strong> l’implementazione del sito.Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, è stato portato avanti anche il lavoro relativo allacostruzione del modello di rete. Si è proceduto, come previsto, su un doppio binario: daun lato l’aggiornamento del sito Tourpass, dall’altro l’implementazione del Focus “Turismo”nell’ambito del canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito Formez.Per quanto riguarda il sito Tourpass, all’analisi dello stato dell’arte e delle criticità del sitoha fatto seguito la stesura di un documento di dettaglio, contenente la proposta metodologica,l’indicazione di alcuni siti, riferimenti, contenuti integrativi (mappa dei contenuti).Nel <strong>per</strong>iodo successivo si è conclusa l’attività di definizione e di raccolta delleindicazioni e dei materiali <strong>per</strong> l’aggiornamento e si è proceduto alla consegna brevimanu al Dipartimento di tutti i materiali necessari <strong>per</strong> l’aggiornamento del sito Tourpasssu cd-rom.Nel frattempo, anche su sollecitazione del DFP, si è o<strong>per</strong>ato apportando alcune modificheal Focus “Turismo”, da un lato <strong>per</strong> rendere le informazioni in esso presenti più coerenticon le finalità del progetto e più rispondenti alle fonti di finanziamento(inserimento loghi ecc.), dall’altro <strong>per</strong> consentire la creazione, nell’ambito del Focus, diun’Area Riservata agli o<strong>per</strong>atori del progetto, attraverso cui consentire ai partecipanti ailaboratori, lo scambio di materiale, di informazioni e la possibilità di instaurare un dialogosia con gli o<strong>per</strong>atori del Formez, sia tra o<strong>per</strong>atori del singolo laboratorio, sia ancoratra i diversi laboratori.Contemporaneamente è stata portata a termine la realizzazione della banca dati sulleLeggi turistiche e il relativo caricamento sul Focus “Turismo” del Canale Tematico “RisorseCulturali e Turistiche” del Formez. Inoltre si è proceduto ad un’integrazione dellanormativa con quanto previsto nelle Regioni del Centro Nord e a livello nazionale e comunitario.Fase diffusione dei risultatiNei mesi estivi del 2007 sono state condotte le attività preparatorie <strong>per</strong> l’organizzazionedel Seminario conclusivo del Progetto, dal titolo “Le prospettive dei Sistemi TuristiciLocali nella nuova programmazione”.L’evento si è tenuto a Roma il 23 ottobre 2007. Agli interventi di tipo istituzionale hannofatto seguito quelli di es<strong>per</strong>ti del settore e dei rappresentanti delle Regioni partecipantial progetto. Durante la giornata si è tenuta anche una tavola rotonda sul tema “Il Turismoitaliano: soluzioni e strumenti o<strong>per</strong>ativi in un contesto internazionale”, alla qualehanno partecipato rappresentanti dell’ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche,del Dipartimento <strong>per</strong> le politiche di sviluppo del MEF, di APT, Consorzi e di Regioni delCentro Nord titolari di es<strong>per</strong>ienze di punta nel settore turistico.Sempre al fine di divulgare gli esiti del Progetto, d’intesa con i committenti è stata realizzata:- una pubblicazione, dal titolo “Es<strong>per</strong>ienze e prospettive di sistema nel turismo”. Sonostati predisposti i contributi da inserire nel testo e svolte le opportune attività <strong>per</strong> lacuratela del volume e l’inserimento nella collana editoriale Formez “Materiali – Azionidi Sistema”;- un cd-rom di progetto. Il lavoro di progettazione ha riguardato nello specifico: la siglainiziale arricchita con contributi audio ed animati, il layout grafico di interfaccia e navigazionei<strong>per</strong>testuale, il copy-writing delle sezioni informative generali, la predisposizionedelle schede di sintesi e presentazioni delle attività e prodotti.Successivamente si è proceduto alla sistematizzazione dei materiali prodotti e all’inserimentodegli stessi nel suddetto prodotto multimediale.280


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>Progetto 2“CULTURA SICURA”(PON 2000/06 “Sicurezza <strong>per</strong> lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” - Misura 1.5 “Risorseumane <strong>per</strong> la sicurezza”)Descrizione del progettoIl Progetto “Cultura Sicura”, avviato nel gennaio 2006 e sviluppato dal Formez Centro diFormazione <strong>Studi</strong> in stretta collaborazione con il Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali,si rivolge ai dipendenti delle sedi regionali e <strong>per</strong>iferiche del Ministero stesso nell’Obiettivo1.È finalizzato ad accrescere e sviluppare le conoscenze e le competenze <strong>per</strong> l’utilizzo el’applicazione di nuovi strumenti e tecniche <strong>per</strong> il controllo e la sicurezza dei siti culturalie ambientali, tramite la realizzazione di attività di ricerca e formazione, predispostein base alle specifiche caratteristiche delle realtà regionali e tenendo conto dell’organizzazioneistituzionale e dei fabbisogni formativi connessi alla tutela e alla valorizzazionedel patrimonio culturale.Il Progetto, i cui risultati e prodotti saranno raccolti in un specifico cd-rom, si articola indue interventi:INTERVENTO 1: Corso“G.I.S. Campania”, rivolto all’approfondimento e all’applicazione sulcampo delle competenze relative al sistema informativo geografico in corso di implementazionenella Regione Campania;INTERVENTO 2: Percorso formativo “Sicurezza nel settore dei <strong>beni</strong> culturali”, volto alladiffusione di nuovi modelli di gestione della sicurezza, vigilanza e accoglienza in archivi,biblioteche, musei e aree e parchi archeologici.A. Intervento 1 – corso “GIS Campania”- Rivolto ai dipendenti della Direzione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggisticidella Regione Campania e delle relative Soprintendenze territoriali interessati dal SistemaInformativo Geografico (G.I.S.) in corso di implementazione- Strutturato in 5 moduli composti da formazione d’aula, applicazioni pratiche e rilevamentiall’a<strong>per</strong>to:• Dalla cartografia ai G.I.S. <strong>per</strong> i Beni Culturali• Approfondimento e attività pratiche <strong>per</strong> l’uso degli strumenti di posizionamento• geografico utilizzati <strong>per</strong> il Sistema Informativo Geografico Territoriale della RegioneCampania• Approfondimento ed attività pratiche <strong>per</strong> l’uso dell’applicazione catalograficarelazionale utilizzata <strong>per</strong> il Sistema Informativo Geografico Territoriale della RegioneCampania• Approfondimento ed attività pratiche <strong>per</strong> l’uso dell’applicazione G.I.S. utilizzata <strong>per</strong>il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione Campania• Fasi d’uso e o<strong>per</strong>ative dei sistemi di telerilevamento GPS- Erogato tra maggio 2006 e marzo 2007- L’intervento si è posto come continuazione e implementazione pratica del <strong>per</strong>corsoformativo già realizzato a livello regionale nell’ambito della stessa Misura 1.5 tra il2003 e il 2004, che ha avuto come obiettivi sia quello di fornire un quadro completoed esauriente delle potenzialità dei Sistemi Informativi Geografici <strong>per</strong> la gestione dei<strong>beni</strong> culturali (tramite un <strong>per</strong>corso logico che andava dai principi di base delle scienzegeografiche all’analisi delle funzionalità elementari ed avanzate degli strumentiG.I.S.), sia soprattutto quello di addestrare gli o<strong>per</strong>atori del settore all’uso delle applicazioniG.I.S. e relazionali specifiche acquistate o realizzate ad hoc dal Consiglio Nazionaledelle Ricerche <strong>per</strong> la realizzazione del parallelo Progetto “Sistema InformativoGeografico Territoriale della regione Campania”, condotto dalla Direzione Regionalee dalle Soprintendenze consorziate nell’ambito della Misura 1.3 dello stesso PON2000/06.281


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>B. Intervento 2 – Percorso formativo “sicurezza nel settore dei <strong>beni</strong> culturali”Dapprima si è proceduto alla realizzazione di una ricerca chiamata “Vademecum dellavigilanza e sicurezza” sulle procedure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed emergenzada attivare in musei, archivi, biblioteche ed aree e parchi archeologici.A partire dai contenuti della ricerca, è stato elaborato un corso di formazione strutturatoin attività didattiche:- in presenza, dedicate ad un numero ristretto di discenti detti avviatori;- a distanza, <strong>per</strong> tutti i discenti, erogato tramite:• un corso on-line• un cd-rom <strong>per</strong> la fruizione off-line del corso• un manuale e quattro guide a stampa.Destinatari: <strong>per</strong>sonale pubblico (addetti, o<strong>per</strong>atori e assistenti) con compiti di vigilanza,sicurezza e accoglienza appartenenti alle Direzioni Regionali <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggisticie relativi istituti <strong>per</strong>iferici di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegnae agli Istituti Archivistici della Sicilia.Ricerca “vademecum della vigilanza e sicurezza”Analizza le procedure che gli addetti, gli o<strong>per</strong>atori e gli assistenti impegnati nell’areadella vigilanza, della sicurezza e dell’accoglienza sono chiamati ad attivare e svolgere incondizione di gestione ordinaria e straordinaria (emergenza diurna e notturna) negliistituti e luoghi della cultura individuati dall’art. 101 del Codice dei <strong>beni</strong> culturali e delpaesaggio, ovvero musei e monumenti musealizzati, biblioteche, archivi, aree e parchiarcheologici.Per rendere i contenuti della ricerca centrati sui fabbisogni del <strong>per</strong>sonale pubblico e allostesso tempo non tralasciare le ultime tendenze che caratterizzano il settore privato, èstato organizzato un gruppo di lavoro con professionalità molto qualificate e differenziate:hanno partecipato infatti oltre ad es<strong>per</strong>ti privati del settore, anche es<strong>per</strong>ti pubblicidi ciascun luogo/istituto della cultura analizzato e referenti di ciascuna Regionedestinataria dell’intervento, con la su<strong>per</strong>visione scientifica di un team di es<strong>per</strong>ti del Ministero<strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali o<strong>per</strong>anti a livello centrale.I risultati della ricerca sono stati organizzati in 5 prodotti a stampa (in corso di pubblicazione),cioè un manuale e quattro guide di facile ed agile consultazione, contenentianche indicazioni pratiche <strong>per</strong> lo svolgimento delle diverse attività. Punti di forza delleguide sui 4 istituti/luoghi della cultura sono:- la scelta di strutturare i contenuti in maniera simile nei testi, ma rispettando le specificitàdi ciascun caso, <strong>per</strong> favorire confronti e paralleli tra le diverse realtà- riportare nei testi procedure, corredate di indicazioni e istruzioni, <strong>per</strong> l’applicazionepratica immediata dei contenuti;- fornire schede di autovalutazione della condizione o<strong>per</strong>ativa degli o<strong>per</strong>atori.I principali contenuti dei cinque prodotti a stampa sono di seguito brevemente riportati:Gli istituti e i luoghi della cultura - la vigilanza, la sicurezza l’accoglienza e le emergenze(MANUALE)- Tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale- Problemi di gestione-Descrizione dei fattori di rischio- Le professionalità del settore culturale: individuazione e qualificazione- La definizione dei compiti del <strong>per</strong>sonale addetto alla vigilanza, sorveglianza e accoglienzanella declaratoria dei profili attualmente esistenti- Il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine e delle strutture di protezione e sanitarie- La sicurezza sul lavoroMusei - Procedure <strong>per</strong> l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza edemergenza (GUIDA)- La definizione di museo e di monumento musealizzato- L’organizzazione tipo di un museo: individuazione e qualificazione delle professionalitàcoinvolte282


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>- Attività tecnico gestionali <strong>per</strong> l’organizzazione della sicurezza- Rischi specifici e norme di comportamento- L’accoglienza del pubblico- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza- La gestione delle emergenzeBiblioteche - Procedure <strong>per</strong> l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezzaed emergenza (GUIDA)- La definizione di biblioteca- L’organizzazione tipo di una biblioteca: individuazione e qualificazione delle professionalitàcoinvolte- Attività tecnico-gestionali <strong>per</strong> l’organizzazione della vigilanza- L’accoglienza del pubblico- Rischi specifici e norme di comportamento- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza- La gestione delle emergenzeArchivi - Procedure <strong>per</strong> l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza edemergenza (GUIDA)- La definizione di archivio- L’organizzazione tipo di un archivio: individuazione e qualificazione delle professionalitàcoinvolte- Attività tecnico-gestionali <strong>per</strong> l’organizzazione della vigilanza- L’accoglienza del pubblico- Rischi specifici e norme di comportamento- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza- Gestione delle emergenzeAree e parchi archeologici - Procedure <strong>per</strong> l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza,sicurezza ed emergenza (GUIDA)- La definizione di area e di parco archeologico- L’organizzazione tipo di un’area e di un parco archeologico: individuazione e qualificazionedelle professionalità coinvolte- Attività tecnico-gestionali <strong>per</strong> l’organizzazione della vigilanza- L’accoglienza del pubblico- Rischi specifici e norme di comportamento in aree e parchi archeologici- Rischi correlati e modalità di vigilanza sul territorio- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza- Gestione delle emergenzeCorso “sicurezza nel settore dei <strong>beni</strong> culturali”Sviluppato, a partire dai contenuti della ricerca“Vademecum della vigilanza e sicurezza”,con un modello didattico che vede la partecipazione attiva dei destinatari dell’attivitànell’organizzazione e nella realizzazione delle attività, nonché in appositi spazi di discussionevirtuali tra di essi e con il gruppo di es<strong>per</strong>ti (pubblici e privati) attivati <strong>per</strong> laricerca stessa.Il corso prevede infatti attività didattiche- in presenza: dedicate ad un numero ristretto di discenti, detti avviatori, <strong>per</strong> condividereil modello didattico adottato e coadiuvare le attività di partecipazione attiva- a distanza: <strong>per</strong> tutti i discenti, <strong>per</strong> l’erogazione dei contenuti del corso erogato tramite• una piattaforma on-line (disponibile nel sito Formez) con appositi spazi di discussionee condivisione tra gli iscritti• un cd-rom <strong>per</strong> la fruizione off-line del corso• un manuale e quattro guide a stampa.Per favorire una più agevole e interessante fruizione da parte dei discenti:- le singole lezioni (<strong>per</strong> quanto concerne il corso on-line e su cd-rom) sono state organizzatesotto forma di learning object, ovvero pillole didattiche audio e animate sugliargomenti del Vademecum didatticamente autoconsistenti e provviste di sempliciesercizi di autovalutazione, collegamenti ai link di riferimento più importanti, allegatilegislativi e bibliografici scaricabili283


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>- il Progetto ha messo a disposizione dei discenti in ciascuna Regione delle postazioniinformatiche multimediali dedicate (Learning Point) con collegamento a internet <strong>per</strong>seguire il corso.I discenti individuati come avviatori svolgono un importante ruolo di facilitazione e animazionedelle attività del corso nei confronti degli altri discenti della propria sede di lavoro(e/o sedi limitrofe), supportati e coadiuvati da appositi tutor messi a disposizionedal Formez.Oltre a rappresentare un punto di riferimento <strong>per</strong> i colleghi, gli avviatori si occupano di:- organizzare l’aula didattica virtuale, tramite il re<strong>per</strong>imento dei dati anagrafici dei discentie le informazioni sulle modalità di fruizione da essi prescelte;- fornire orientamento/prima informazione ai discenti affidati circa obiettivi del corso,strumenti <strong>per</strong> la fruizione del corso on-line e loro utilizzo,informazioni sui learning point;- distribuire i materiali didattici:manuale/guide e cd-rom <strong>per</strong> la fruzione off-line del corso.In questo modo si è voluto creare un contatto diretto con il Formez (ente erogatore del corso)e i discenti stessi, favorendo gli scambi e creando possibilità di comunicazione in real time.- Inoltre la condivisione con le Regioni destinatarie del Progetto (ovvero le sedi regionalie <strong>per</strong>iferiche del Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali in esse presenti) dellascelta dei discenti “avviatori” ha favorito una più funzionale distribuzione degli stessitra le numerose sedi <strong>per</strong>iferiche del Ministero presenti sul territorio.- Il <strong>per</strong>corso didattico realizzato inoltre rappresenta un modello di formazione <strong>per</strong>manente,che attraverso gli strumenti implementati consente• la messa in rete degli o<strong>per</strong>atori del settore• l’aggiornamento <strong>per</strong>iodico dei contenuti• la fruizione oltre la durata del progetto stesso• l’allargamento ad ulteriori target di discenti (sia <strong>per</strong> tipologia, sia <strong>per</strong> localizzazionegeografica).Progetto 3INFO-CS “INNOVAZIONE E FORMAZIONE NEL SETTORE DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO”L’obiettivo generale del Progetto “InFo-CS Innovazione e formazione nel settore dellacultura e dello spettacolo” è stato quello di rafforzare le competenze del <strong>per</strong>sonale dellaP.A. o<strong>per</strong>ante nei settori dello spettacolo e della cultura.In particolare con l’azione del Progetto, il Formez ha puntato:- alla valorizzazione delle risorse umane del sistema pubblico dello spettacolo dal vivoe del cinema attraverso una serie di efficaci interventi di formazione e di scambio dies<strong>per</strong>ienze finalizzati alla promozione di una nuova cultura dell’organizzazione e dellagestione amministrativa;- allo sviluppo delle competenze in materia di metodologie e tecniche audiovisive daparte del <strong>per</strong>sonale pubblico a partire da quello impegnato nella comunicazione istituzionalee nei rapporti con il pubblico;- all’aggiornamento delle competenze del <strong>per</strong>sonale delle amministrazioni locali finalizzatealla valorizzazione dei <strong>beni</strong> culturali ed artistici presenti sui territori attraversol’attivazione di servizi formativi e informativi.Il progetto InFo-CS ha sviluppato un’attività di formazione ed informazione rivolta ai responsabilidella PA sul territorio, <strong>per</strong> sviluppare competenze e conoscenze da utilizzarenei settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, dell’audiovisivo e del marketing culturale.In particolare tra le competenze rafforzate c’è stata anche la capacità di supportare – <strong>per</strong>la parte spettante alle amministrazioni locali – la creazione, lo sviluppo e il consolidamentodi associazioni e imprese locali di produzione e di supporto agli eventi culturali dispettacolo, tanto nelle Regioni ove era già consolidata la presenza di strutture di questotipo, quanto in quelle dove la presenza di nuclei attivi nell’allestimento, produzione e servizio<strong>per</strong> iniziative di spettacolo era assente o scarsamente sviluppata. Inoltre è stato fornitoun servizio di formazione/informazione ad uso dei responsabili della PA sullestrategie di comunicazione audiovisiva, sulle strategie di marketing territoriale a sostegnodei <strong>beni</strong> culturali ed artistici territoriali,sulla promozione degli eventi sostenuti da enti territorialie sulla politica nazionale ed europea a sostegno dello spettacolo.L’azione progettuale è stata articolata in tre linee di attività:284


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>1. InFo-CS Spettacolo dal vivo e CinemaÈ stato realizzato un programma integrato di interventi <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori pubblici dellospettacolo dal vivo e del cinema a partire dalla realizzazione di una ricerca-azione <strong>per</strong>il monitoraggio e la ricognizione dello stato e dei fabbisogni di tali settori in Italia, anchein relazione al possibile accesso ai servizi offerti; si è proceduto quindi con la diffusionedei risultati come base informativa <strong>per</strong> la PA a cui è seguita una attività di formazionee informazione su vari temi tra cui: le caratteristiche dei settori dello spettacolo (dalvivo e riprodotto), del teatro e del cinema, sulle leggi e sui meccanismi che li regolano,le opportunità di finanziamenti agevolati <strong>per</strong> la costituzione di nuove imprese e suifondi nazionali e comunitari a favore delle iniziative di sostegno all’industria culturalee cinematografica, alle Film Commission e alle iniziative culturali di spettacolo e nonsolo accessibili dalle amministrazioni locali.2. InFo-CS Audiovisivo e ComunicazioneÈ consistito un intervento di studio e formazione sulle metodologie e tecniche audiovisivediretto ai dirigenti e funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenzefinalizzato ad integrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alletecniche economico –gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.3. InFo-CS Marketing CulturaleSi è trattato di un’attività diretta alle amministrazioni locali in alcuni territori, aventicaratteristiche interessanti <strong>per</strong> lo studio di buone prassi, finalizzata al marketing culturaletramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità locali, con particolareriferimento alla valorizzazione territoriale e alla possibilità di accrescerne la visibilità ele opportunità di investimento.Risultati attesiIl progetto InFo-CS è stato finalizzato al conseguimento dei seguenti risultati:- formazione e aggiornamento a favore della P.A. nei settori della cultura e dello spettacolocon particolare riferimento a leggi e meccanismi che regolano il settore, all’accessoe alla fruizione del territorio, alla gestione e programmazione di progetti,alle strategie di marketing culturale, alle opportunità di finanziamento nazionale e comunitarioa favore di iniziative di sostegno <strong>per</strong> l’industria culturale;- ricognizione sullo stato e sui bisogni dei settori del cinema, della produzione audiovisivae dello spettacolo dal vivo in Italia (con un particolare focus sul teatro) e alladiffusione dei risultati come base informativa <strong>per</strong> la PA;- identificazione dei fabbisogni formativi della PA locale o<strong>per</strong>ante nei settori dello spettacoloe dei <strong>beni</strong> culturali;- analisi delle competenze delle risorse umane interne all’amministrazione in terminidi potenzialità, espansione o<strong>per</strong>ativa, fabbisogni formativi;- progettazione ed erogazione di programmi e interventi formativi in presenza e a distanzaa favore del <strong>per</strong>sonale degli enti locali <strong>per</strong> rispondere alle esigenze e ai fabbisognimanifestati ed emersi durante le attività di ricerca;- informazione, diffusione e affiancamento a sostegno della comunità professionaledegli o<strong>per</strong>atori della cultura e dello spettacolo.A fronte dell’attuazione del progetto e della formazione di o<strong>per</strong>atori della P.A., l’interventosi è concentrato su linee di attività innovative rivolte:- allo sviluppo di realtà regionali collegate al settore dello spettacolo e della cultura;- ad una efficace politica culturale attraverso la diffusione delle es<strong>per</strong>ienze, l’informazionee la sensibilizzazione del territorio;- all’aggiornamento delle figure professionali o<strong>per</strong>anti nel settore;- alla creazione di un collegamento in rete di soggetti e strutture interregionali o<strong>per</strong>antinello stesso ambito.285


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>ATTIVITÀ SVOLTELinea di attività 1: Spettacolo dal vivo e cinemaNel corso della prima annualità (2004), in collaborazione con una struttura specializzatanel settore (Fondazione Rosselli), è stata completata una ricerca-azione di monitoraggioe ricognizione sullo stato e sui fabbisogni del settore dello spettacolo dal vivoin Italia, condotta principalmente sulle amministrazioni regionali, coinvolgendo in primisi teatri pubblici che costituiscono l’ossatura centrale del sistema di offerta di spettacolodal vivo in Italia, nonché es<strong>per</strong>ti del settore e testimoni privilegiati in grado difornire elementi utili alla definizione dello scenario di riferimento.Una analoga ricerca-azione è stata ultimata <strong>per</strong> quanto concerne il settore cinematografico,con riferimento ai fabbisogni degli enti locali in materia di promozione di eventi,iniziative e servizi in campo cinematografico. L’indagine sul campo, condotta attraversola somministrazione di questionari di rilevazione predisposti ad hoc dal gruppo di ricerca,ha costituito la base di partenza <strong>per</strong> la realizzazione di un programma integratodi interventi <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori pubblici dello spettacolo dal vivo e del cinema che prevedevala diffusione dei risultati come base informativa <strong>per</strong> la PA e un’attività di formazione,informazione continua riguardante i singoli settori di riferimento e le specifichearee tematiche sulle quali si sono registrate le carenze formative più rilevanti.Inoltre sono stati predisposti studi di settore (con riferimento all’area normativa, economicae di mercato, finanziaria ed organizzativa) e sono state effettuate alcune analisidi raffronto con strutture pubbliche o<strong>per</strong>anti a livello europeo. Tali studi hannocondotto – <strong>per</strong> quanto attiene allo spettacolo dal vivo - all’elaborazione di strumentididattico-informativi, quali:- analisi dei fabbisogni formativi, individuazione delle competenze degli o<strong>per</strong>atori pubblicidello spettacolo dal vivo, con specifico riferimento al comparto teatrale;- definizione, progettazione ed elaborazione di un <strong>per</strong>corso didattico modulare;- un vademecum sulle attività di fund raising (accesso a risorse economiche pubblichee private) nel settore dello spettacolo dal vivo;- un dossier di approfondimento sul quadro normativo e legislativi dello spettacolo dalvivo in Italia, alla luce delle recenti iniziative di riforma;- una guida di benchmarking nazionale ed internazionale (analisi delle buone prassi)delle politiche di marketing (strategie di promozione delle attività del settore) nellospettacolo dal vivo.Parallelamente, <strong>per</strong> quanto riguarda il settore audiovisivo, è stata prodotta una documentazionecontenente:- una ricerca-azione relativa ai fabbisogni formativi ed individuazione delle competenzedegli o<strong>per</strong>atori pubblici del cinema;- un syllabus dei contenuti di un <strong>per</strong>corso di formazione/informazione sulle caratteristichedel settore cinematografico;- la predisposizione di materiale informativo sui temi da diffondere nei seminari sutemi riguardanti il comparto cinematografico;- un dossier tematico di analisi del quadro normativo e legislativo del cinema in Italia,alla luce delle recenti iniziative di riforma;- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico che affronta e illustratanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategiedi sostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della UninioneEuropea.Le attività di ricerca hanno condotto, infine, alla realizzazione di due strumenti di diffusionecomplementari all’intervento formativo:- un dossier tematico “Misure di sostegno pubblico nazionale al settore cinematografico”di analisi del quadro normativo e legislativi del cinema in Italia, alla luce delle recentiiniziative di riforma;- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico “le Politiche europeedell’audiovisivo - linee di pensiero, direttive, attività dell’UE” che affronta e illustratanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategie disostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della Unione Europea.Nel 2005, a partire dai risultati delle attività di ricerca-azione sui fabbisogni del settore286


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>dello spettacolo dal vivo in Italia e sui fabbisogni degli Enti Locali in materia di promozionedi eventi, iniziative e servizi in campo cinematografico, si è proceduto alla definizionedel programma integrato di interventi <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori pubblici dello spettacolodal vivo e del cinema.In particolare sono state studiate le modalità con cui diffondere i risultati delle ricerchee con cui realizzare l’attività di formazione e informazione continua sui settori esulle aree tematiche sulle quali nel corso delle indagini erano emerse le carenze formativepiù rilevanti.Si è quindi proceduto ad una definizione più puntuale del Ciclo di seminari “La PubblicaAmministrazione al servizio dello Spettacolo”. Il ciclo di seminari è stato ideato comeuno strumento <strong>per</strong> elevare i livelli di conoscenza e <strong>per</strong>formance del <strong>per</strong>sonale della PAimpegnato nel campo dello spettacolo dal vivo e del cinema, tramite l’acquisizione el’utilizzo di competenze innovative, e come un mezzo <strong>per</strong> favorire e aumentare gliscambi tra gli o<strong>per</strong>atori privati e gli o<strong>per</strong>atori pubblici. I destinatari principali del ciclo diseminari sono stati individuati in dirigenti, quadri, funzionari, impiegati nei vari livellie consulenti della PA, intesa in senso ampio come Regioni, Province, Comuni, organismicon forte partecipazione di soggetti pubblici territoriali (Aziende speciali, Fondazioni,Istituzioni, S.p.a., Associazioni, ecc.).Linea di attività 2: Audiovisivo e comunicazioneNell’ambito della linea 2 “Audiovisivo e comunicazione”, il Formez ha realizzato un programmadi formazione sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti efunzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto ad integrarel’insieme delle metodologie e tecniche audiovisive con conoscenze relative alletecniche economico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.Le attività sono state erogate utilizzando un sistema di formazione a distanza, al finedi aumentare il numero dei destinatari ed accrescere il livello di interazione e di scambiodi informazioni e di es<strong>per</strong>ienze.Nel corso del 2004 sono state realizzate le attività di ricerca propedeutiche, in collaborazionecon una agenzia specializzata (MAGICA), consistite in:- somministrazione di questionario di rilevazione ad un campione rappresentativo diamministratori locali;- completamento ricerca-azione e conseguente dossier tematico concernente la rilevazionedei fabbisogni formativi e predisposizione delle metodologie idonee <strong>per</strong> lacreazione e aggiornamento di competenze nella pubblica amministrazione di carattereeconomico e gestionale delle iniziative di produzione nel settore audiovisivo;- raccolta di casi studio e best practice a livello nazionale ed europeo;- elaborazione e s<strong>per</strong>imentazione dei contenuti di un <strong>per</strong>corso di formazione/informazioneon-line sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti ed ai funzionaripubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto adintegrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alle tecnicheeconomico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive nell’ambitodella prima annualità del progetto;- realizzazione di un “Vademecum sulla produzione audiovisiva”, di facile e pronta consultazione<strong>per</strong> i Dirigenti ed i Funzionari della Pubblica Amministrazione”.Nel 2005, a fronte dei principali risultati e delle questioni chiave emerse nel corso di taliattività, si è proceduto alla definizione puntuale dei contenuti del <strong>per</strong>corso di formazione/informazionesulla gestione dei progetti di comunicazione on-line rivolto ai dirigentied ai funzionari pubblici sulle metodologie e tecniche audiovisive integrate con letecniche economico-gestionali, proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.Nel 2006 si è provveduto all’erogazione del corso a distanza “Gestione dei progetti audiovisividi comunicazione” articolato in 8 moduli,287


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>La prima erogazione dei corsi è stata realizzata nel <strong>per</strong>iodo marzo-giugno 2006; dato ilsuccesso della prima edizione dei corsi, è stata erogata nei mesi successivi una ulterioreedizione dei corsi agli utenti ulteriori che ne hanno fatto richiesta, fino alla conclusionedel Progetto.Linea di attività 3: Marketing culturaleLa terza linea “Marketing culturale” è stata rivolta alle amministrazioni locali <strong>per</strong> migliorarnele conoscenze tramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità delterritorio, con particolare riferimento ai siti e ai <strong>beni</strong> artistici e culturali meritevoli diuna visibilità adeguata al loro valore.Nel 2004 è stata portata a termine l’attività di rilevazione dei fabbisogni formativi dellepubbliche amministrazioni a livello di assessorati regionali articolata secondo le seguentifasi di lavoro:1. raccolta materiali e progettazione di un questionario di rilevazione2. invio e somministrazione del questionario presso gli Assessorati regionali3. feed-back rilevazione, raccolta ed elaborazione dei dati4. analisi delle principali carenze formative registrate nelle varie strutture ed individuazionedi settori ed aree professionali di particolare interesse <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atoridel settore.Il gruppo di lavoro, sul piano della produzione documentale, ha messo a punto una seriedi strumenti divulgativi, veicolati anche attraverso il sito di progetto, in relazione a tematichedi particolare interesse: scenario dei <strong>beni</strong> culturali in Italia e il patrimonio Unesco;legislazione italiana in materia di <strong>beni</strong> culturali; ruolo del Ministero <strong>per</strong> i Beni e leAttività Culturali e politiche di valorizzazione; guida al Codice dei Beni culturali e delPaesaggio (Codice Urbani); schede informative sui distretti culturali, turismo culturalerelativi alla gestione dei <strong>beni</strong> culturali sul territorio; casi studio e best practice a livellonazionale ed internazionale; attori, es<strong>per</strong>ienze nel settore della promozione e valorizzazionedei <strong>beni</strong> culturali.I dati e le indicazioni emerse hanno costituito la base di partenza <strong>per</strong> la progettazionee realizzazione di workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del<strong>per</strong>sonale delle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei<strong>beni</strong> culturali ed artistici presenti sul territorio. Nella scelta delle aree nelle quali attivaregli interventi sono stati presi in considerazione siti di particolare interesse sotto un duplicepunto di vista: come casi studio in grado di rappresentare best practice da replicarein altre zone del Paese; come aree in cui esistono potenzialità di sviluppo legate alla valorizzazionedel territorio dal punto di vista turistico-culturale.Nel corso del 2005 si è proceduto alla progettazione, all’organizzazione e alla promozionedi due workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del <strong>per</strong>sonaledelle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei<strong>beni</strong> culturali ed artistici presenti sul territorio. I workshop sono stati concepiti comeun’utile occasione di disseminazione, informazione ed affiancamento alle Amministrazioninella redazione di programmi di intervento ed azioni di sostegno con riferimento:alla creazione o alla migliore gestione di progetti integrati sul territorio; alletecniche di pianificazione strategica; ai sistemi turistici locali: piani settoriali, paesaggistici,territoriali e naturali; strategie e politiche di marketing culturale e comunicazioneterritorialeIl primo dei due workshop, dal titolo “La valorizzazione integrata delle risorse sul territorio”,è stato realizzato il 14 e 15 ottobre a Campiglia Marittima (Livorno) in collaborazionecon la Società Parchi Val di Cornia. Il workshop ha delineato il quadroistituzionale e legislativo attinente i <strong>beni</strong> culturali analizzando le caratteristiche, gli288


FORMEZ – Centro Formazione <strong>Studi</strong>obiettivi e le fasi di progettazione e implementazione delle strategie di valorizzazioneintegrata sul territorio.II secondo workshop, organizzato in collaborazione con il Centro Europeo Universitario<strong>per</strong> i Beni Culturali di Ravello, si è svolto il 7 e 8 novembre a Ravello (SA). L’incontro, daltitolo “Promozione e marketing culturale”, si è focalizzato sui temi della definizione egestione di progetti di investimento <strong>per</strong> la valorizzazione dei siti e <strong>beni</strong> culturali. Pertale motivo sono stati presentati diversi casi di successo in tale campo.Nel 2006, a completamento delle attività già svolte, è stato organizzato un terzo workshopdal titolo “La valorizzazione culturale dei territori: laboratorio di es<strong>per</strong>ienze epratiche” che si è svolto il 6 aprile 2006 presso il Castello Baronale di Collalto Sabino(Rieti) ed è stato organizzato dal Formez in collaborazione con l’Assessorato alla Culturae al Turismo della Provincia di Rieti. Obiettivo della giornata di lavoro è stato avviare,ove necessario, e rafforzare la costituzione di sistemi di relazioni e collaborazione interistituzionaletra i soggetti locali e con enti esterni alla Valle del Turano.289


ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLIPresidenteFlavio ContiVia G.A. Borgese, 1420154 MilanoTel./Fax 02 347235info@castit.itL’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale(ONLUS), nata nel 1964 su iniziativa di Pietro Gazzola ed erettain Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel1991.L’organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali, cuifanno capo Delegazioni provinciali. Sezioni e Delegazioni, autonomenell’attività nel loro ambito, rispondono nelle linee generaliad un Consiglio Direttivo nazionale, mentre l’attività distudio e di ricerca è coordinata da un apposito Consiglio Scientifico.Gli scopi dell’Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazionedell’architettura fortificata. Esso si occupa, infatti ditutte quelle architetture –torri,castelli,caseforti,città e borghi fortificati,rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così vianate<strong>per</strong> esigenze difensive.Queste architetture sono esposte ad un grande <strong>per</strong>icolo, <strong>per</strong>chétutte hanno <strong>per</strong>so la loro originaria funzione.Infatti una chiesa o un palazzo, pur se antichi, possono essereutilizzati ancora oggi, dopo accurati restauri, <strong>per</strong> gli stessi scopi<strong>per</strong> cui sono nati. Ma un edificio nato cinque o seicento anni facon funzioni militari non può essere utilizzato oggi <strong>per</strong> fare laguerra o <strong>per</strong> difendersi da eventuali nemici. Pertanto, se lo sivuole mantenere in vita in virtù del suo valore storico e artistico,bisogna trovargli un’altra, diversa funzione: naturalmenteuna funzione compatibile con le strutture e la vocazione delmonumento e tale da garantire la reimmissione dell’edificionella vita attuale.Tale edificio va, quindi,“rivitalizzato”, ma non stravolto.ATTIVITÀL’Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmentesu quattro fronti:Lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumentifortificatiQuesta attività comporta una serie di o<strong>per</strong>azioni, necessarie <strong>per</strong>la conoscenza del patrimonio di architettura fortificata italiano,che vanno dall’inventario e dal censimento del patrimoniostesso all’escussione delle fonti storiche e delle ricerche archeologiche.La loro salvaguardia e conservazioneL’Istituto o<strong>per</strong>a infatti sia <strong>per</strong> la tutela in senso stretto delle architetturefortificate attraverso lo studio e la formulazione diappositi strumenti giuridici, sia <strong>per</strong> dar vita ad un quadro culturale,sociale e legislativo che favorisca tale conservazione.Organizzazioneinternazionale sottogli auspici dell’UNESCOe del Consiglio d’EuropaL’inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo dellavita modernaOttenere tale inserimento è il fine ultimo <strong>per</strong> cui o<strong>per</strong>a l’Istituto.Si tratta infatti di mettere a disposizione della comunità i<strong>beni</strong> culturali – in questo caso l’architettura fortificata –tramandataci dai nostri padri, consentendone una fruizione il290


Istituto Italiano dei Castellipiù possibile ampia, diffusa e rispettosa. Essa comporta molteplici attività, fra le quali,le più importanti in assoluto: l’attenzione a che l’o<strong>per</strong>a di restauro sia effettuata secondola teoria scientifica più aggiornata e il re<strong>per</strong>imento dei mezzi necessari all’attuazione deiprogrammi di riuso e rivitalizzazione.La sensibilizzazione scientifica e turistica dell’opinione pubblicaSi tratta di un’o<strong>per</strong>azione fondamentale, attraverso la quale l’Istituto svolge un’intensaazione sociale con attività di divulgazione storico-scientifica allo scopo di diffondere instrati sempre più larghi della popolazione (e coinvolgendo gli enti pubblici) la conoscenza,l’apprezzamento e la volontà di tutela delle architetture fortificate.LE INIZIATIVE DI MAGGIORE PRESTIGIO DELL’ISTITUTO SONO:Le targhe di segnalazioneL’Istituto assegna particolari targhe di segnalazione alle o<strong>per</strong>e di architettura fortificatarestaurate e valorizzate in modi che l’Istituto, attraverso i suoi organi scientifici, consideradegni di elogio e di imitazione.Le visite di studioL’Istituto e le sue Sezioni organizzano ogni anno numerose visite di studio alla sco<strong>per</strong>tadelle principali o più significative o<strong>per</strong>e di architettura fortificata in Italia e all’esterononché delle dimore fortificate tuttora abitate. Ogni visita è guidata da es<strong>per</strong>ti di valoresull’argomento specifico, quando non dai proprietari delle stesse architetture.Le manifestazioniSia l’Istituto nel suo complesso, sia le varie Sezioni organizzano numerose manifestazionivolte alla conoscenza e alla valorizzazione dell’architettura fortificata: congressi, tavole rotonde,seminari, conferenze, corsi di architettura castellana e corsi di aggiornamento su argomentiattinenti.Il premio <strong>per</strong> tesi di laureaOgni anno l’Istituto bandisce un premio <strong>per</strong> tesi di laurea sull’architettura fortificata,con cospicua dotazione in denaro, cui possono partecipare tutti i laureati delle universitàitaliane che abbiano sostenuto l’esame di laurea nell’anno accademico precedente.Pubblicazione dell’Atlante Castellano d’ItaliaUno degli obiettivi dell’Istituto Italiano dei Castelli è appunto la realizzazione dell’AtlanteCastellano d’Italia, una pubblicazione di estrema importanza, che è partita dauna metodica e capillare o<strong>per</strong>azione di censimento dell’architettura fortificata del territorionazionale.Il Consiglio Scientifico ha messo a punto un’apposita scheda di rilevamento, studiandouna metodologia che garantisse omogeneità di risultati. Dopo un primo lavoro di censimentoche individuasse <strong>per</strong> ogni Comune del territorio italiano l’esistenza o meno distrutture fortificate, e la loro ubicazione, si è passati alla metodica compilazione dellascheda di censimento, completa di mappe, indicazioni catastali e di proprietà, storia ebibliografia essenziale dell’o<strong>per</strong>a, fotografie, stato delle strutture e dell’apparato artisticointerno ed esterno.Tutto ciò è stato affidato alle varie Sezioni regionali in cui l’Istituto è organizzato. OgniSezione ha provveduto a procurarsi i fondi necessari al censimento, a reclutare i rilevatoricui affidare il censimento degli edifici, provincia <strong>per</strong> provincia.A tutt’oggi, è stato censito circa il 70% del territorio italiano e si conosce un discreto panoramadel resto. Da queste ricognizioni si può affermare con ragionevole certezza, chele o<strong>per</strong>e fortificate presenti in Italia sono più di 20.000, il più grande patrimonio dopoquello dell’architettura sacra; di oltre 10.000 fortificazioni si conoscono i nomi e le ubicazioni,di circa 8.000 si conoscono situazione, caratteristica e consistenza.Questi dati vengono, di volta in volta elaborati <strong>per</strong> trarne indicazioni utili alla program-291


Istituto Italiano dei Castellimazione del territorio e alla salvaguardia degli edifici stessi. Ogni scheda castellana vieneinfatti “riassunta” in un’apposita simbologia che costituisce un profilo grafico, secondoparametri standardizzati, dell’o<strong>per</strong>a. Gli stessi dati vengono immessi in un archivio elettronicoche ne consente l’elaborazione statistica e la rapida consultazione.Su questa base si stanno impostando tre o<strong>per</strong>azioni di largo respiro.La prima è la creazione di un completo “Atlante delle architetture fortificate italiane”,con tavole in scala 1:100.000, redatte con la simbologia scientifica studiata.La seconda è l’elaborazione statistica dei dati, incrociando i parametri essenziali <strong>per</strong> ilrestauro e vitalizzazione emersi dal censimento, in particolare lo stato di consistenza diun edificio (quanta parte di esso è sopravvissuta) e lo stato di manutenzione (quantobene è tenuta questa parte). Si sarà così in grado di dare utili priorità di programmazioneagli amministratori pubblici, indicando quali e quante sono le o<strong>per</strong>e che necessitanodi interventi più urgenti.Infine, sulla base dei dati del censimento, combinati con i parametri di costo necessarial restauro si sta studiando la possibilità di un archivio automatico dei costi di restauroe riuso che possa dire, zona <strong>per</strong> zona, approssimativamente quanto denaro occorre investire<strong>per</strong> salvare il patrimonio di architettura fortificata, secondo quali priorità e conquali possibilità d’uso.In CampaniaLa Sede o<strong>per</strong>ativa della Sezione Campania dell’Istituto Italiano dei Castelli, recentementedivenuto Ente di Preminente interesse regionale ai sensi della L.R. 7/2003 è inCastel dell’Ovo, Napoli.ATTIVITA’ SVOLTA NEL BIENNIO 2007 - 20083 febbraio 2007 - Conferenza del prof. Edoardo D’Angelo –Università degli <strong>Studi</strong> di NapoliFederico II:“Saladino, il re lebbroso e i Corni di Hattin. Ovvero i disastri della politicafranca in Outremer”30 marzo 2007 - Conferenza dell’arch. Luigi Maglio:“Le difese dei Castelli napoletanitra il XIII ed il XVIII secolo”14 aprile 2007 - Presentazione del volume “Le architetture fortificate di Capo Palinuroe del terrtorio di Centola” Edito dall’IstitutoPartecipazione alla XVIII edizione della mostra mercato del libro “Galassia Gutenberg”Partecipazione al Maggio dei Monumenti con video - proiezioni, visite guidate aicastelli napoletani, inaugurazione mostra: Masaniello, Piazza Mercato e il Castellodel Carmine19 maggio 2007 Presentazione del I° Quaderno sulle “Architetture Fortificate dellaCampania”, edito dalla Sezione e costituito da una monografia dedicata a Castel dell’Ovo.6 giugno 2007 – Palazzo Reale - Tavola rotonda:“Difese e sviluppo urbanistico di Napoliin età vicereale”, in collaborazione con: Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonicie Paesaggistici di Napoli - Università degli <strong>Studi</strong> di Napoli Federico IIV Edizione del ciclo di seminari sulle “Architetture fortificate della Campania”, marzo– giugno29 – 30 settembre - “Giornate Nazionali dei Castelli” – IX edizione- visita guidata al castello di Baia, a cura del Soprintendente E. Guglielmo292


Istituto Italiano dei Castelli- visite guidate al castello di Montesarchio. In collaborazione con la Soprintendenza<strong>per</strong> i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino e Benevento- visite guidate al castello di Caiazzo. In collaborazione con la Pro Loco di Caiazzo- visite guidate al castello ed al centro storico di Taurasi. In collaborazione con: Comunedi Taurasi – Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento- visite guidate al castello di Roccadaspide27 ottobre 2007 - Conferenza dell’arch. Elvira Peduto: “Prime indagini sull’area diMonte Castello e le strutture difensive di Cava dei Tirreni”17 novembre 2007 - Conferenza della Prof. Maria Raffaela Pessolano, Università FedericoII di Napoli, dal titolo:“La capitale del viceregno e le sue difese: La città deglispagnoli”24 novembre 2007 - Visita di studio al castello “Scandenberg” di Auletta.8 febbraio 2008 – Conferenza: Prof. Leonardo Di Mauro - Università degli <strong>Studi</strong> di NapoliFederico II :“Problemi dell’architettura quattrocentesca a Napoli”.23 febbraio 2008 – Conferenza: Prof.ssa Maria Castellano - Università degli <strong>Studi</strong> di NapoliFederico II: “Alla tavola del re: modelli alimentari alla corte angioina di Napoli”.12 giugno 2008 - Conferenza: Prof. arch.Teresa Colletta – Università degli <strong>Studi</strong> di NapoliFederico II: “Il water front di Napoli e gli spazi di uso militare. La darsena Actonnel futuro di riqualificazione, riconversione e riuso”30 ottobre 2008 – Conferenza: Ing. Flavio Russo – <strong>Ufficio</strong> storico dell’Esercito: “Ilcastello Eurialo di Siracusa: il debutto dell’artiglieria elastica”25 novembre 2008 - Conferenza: Prof. Marcello Orefice :“Il vecchio Maschio degli Angioini”Partecipazione alla XIX edizione della mostra mercato del libro “Galassia Gutenberg”Maggio dei monumenti - XIV edizione“I Castelli di Napoli Capitale, tra Medioevo e Rinascimento – caratteri ed evoluzionedell’architettura difensiva napoletana dal XII – al XVII secolo”Visite guidate ai castelli napoletani, esposizioni fotografiche e proiezioni multimedialisui castelli di Napoli e della Campania.VI Edizione del ciclo seminariale di studi: “Le architetture fortificate della Campania”,<strong>per</strong>iodo aprile - giugno 2008Giornate Nazionali dei Castelli – X edizione - 31 maggio 2008Tavola rotonda (presso la Fondazione Mondragone): “I Castelli di Napoli: <strong>per</strong> un itinerariodi valorizzazione turistico – culturale”4 dicembre 2008 - presso la Sala dell’Accoglienza, nel Palazzo Reale di Napoli, si è tenutala tavola rotonda: “Castelli e fortificazioni della campania: conoscenza, recu<strong>per</strong>o,valorizzazione, con presentazione della nuova cartografia regionale dei castellie fortificazioni della Campania.293


ITALIA NOSTRAPresidenteGiovanni LosavioReferenteAnnalisa CiprianiViale Liegi, 33 - 00198 RomaTel. 06 8537271 - Fax 06 85350596italianostra@italianostra.orgcoordinamentoEF@italianostra.orgCR CampaniaPresidenteRaffaella Di Leo C/O Luigi De FalcoVia Cesare Battisti, 1580132 Napoli - Tel. 089232189campania@italianostra.orgCasertaPresidente sezioneMaria Rosaria IaconoVia Cesare Battisti, 69Tel. 0823354324 - Fax 0823354324caserta@italianostra.orgwww.italianostracaserta.itCava dei TirreniPresidente sezioneAmalia Coppola PaolilloVia Carlo Santoro, 9384013 Cava dei Tirreni (SA)Tel. 089 443512cavadeitirreni@italianostra.orgIrpiniac/o Andrea di Silverio,Via San Nicola, 2383052 Paternopoli (AV)irpinia@italianostra.orgMatesePresidente sezioneF. Paolo Grillo c/o <strong>Studi</strong>o NavarraVia Prov.le <strong>per</strong> Gioia, 2381010 San Potito Sannitico (CE)matese@italianostra.orgMercato S. SeverinoPresidente sezioneAntonio Di PalmaVia Rimembranza, 32Tel. 089 826524mercatosanseverino@italianostra.orgNapoliPresidente sezioneGuido DonatoneVico Acitillo, 12 - 80128 NapoliTel. 081 5792010napoli@italianostra.orgPozzuoli Campi FlegreiPresidente sezioneLina Sansone VagniP.co Paradiso - Pal. 24Via Cuma Licola, 25980072 Arco Felice (NA)pozzuoli@italianostra.orgSalernoPresidente sezioneRaffaella Di Leoc/o Tafuri Via Duomo, 3384125 Salerno - Tel. 089 227782salerno@italianostra.orgSorrentinaPresidente sezioneGilberto MasselliVia Iommella Grande, 9680065 Sant’Agnello (NA)Tel. 081 8786810 - Fax 081 8087954sorrentina@italianostra.orgValle del SarnoPresidente sezioneLuigi Loreto c/o Antonio PecoraroVia G. Nicotera, 3784014 Nocera Inferiore (SA)valledelsarno@italianostra.orgItalia Nostra è un’Associazione di promozione sociale, a livellonazionale ha sede a Roma e si articola in sezioni ed in ConsigliRegionali sul territorio.L’Associazione, costituita il 29 ottobre 1955 e riconosciuta conDecreto del Presidente della Repubblica il 22 agosto 1958 n.1111,ha lo scopo di concorrere alla tutela ed alla valorizzazione delpatrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. L’Associazione,Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, non hascopo di lucro ed ha carattere di volontariato conformementealle disposizioni legislative statali e regionali concernenti la materia.Per il conseguimento dei propri scopi l’Associazione si propone di:- suscitare il più vivo interesse e promuovere azioni <strong>per</strong> la tutela,la conservazione e la valorizzazione dei <strong>beni</strong> culturali, dell’ambiente,del paesaggio urbano, rurale e naturale, deimonumenti, dei centri storici e della qualità della vita;- stimolare l’applicazione delle leggi di tutela e promuovere l’interventodei poteri pubblici allo scopo di evitare le manomissionidel patrimonio storico, artistico ed ambientale del Paesee di assicurarne il corretto uso e l’adeguata fruizione;- stimolare l’adeguamento della legislazione vigente al principiofondamentale dell’art. 9 della Costituzione, alle convenzioniinternazionali in materia di tutela dei patrimoni naturalie storico-artistici ed in particolare alle Direttive dell’UnioneEuropea;- collaborare alle attività ed iniziative aventi gli stessi fini;- sollecitare quanto opportuno <strong>per</strong> facilitare la manutenzionedei <strong>beni</strong> culturali ed ambientali ed il loro pubblico godimento;- promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimoniostorico, artistico e naturale del Paese mediante opportune iniziativedi educazione ambientale nelle scuole,- formazione ed aggiornamento professionale dei docenti nonchémediante attività di formazione ed educazione <strong>per</strong>manentenella società;- promuovere idonee forme di partecipazione dei cittadini e deigiovani in particolare alla tutela e valorizzazione dei <strong>beni</strong> culturalie del territorio;- svolgere e promuovere iniziative editoriali relative alle attivitàe agli scopi dell’Associazione;- promuovere la formazione culturale dei Soci anche medianteviaggi, visite, corsi e campi di studio;- in generale, svolgere qualsiasi altra azione che possa rendersiutile <strong>per</strong> il conseguimento degli scopi sociali.ATTIVITA’ITALIA NOSTRA riunisce tutti i cittadini, che, consapevoli dellegravi minacce che sempre più drammaticamente incombonosul patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, sonoanimate da un comune intento: difendere il patrimonio culturaleed il paesaggio dalle continue ed incontrollate manomissionied aggressioni.Da più di 50 anni Italia Nostra continua le sue battaglie mobi-294


Italia Nostralitando la coscienza pubblica alla rigorosa osservanza delle leggi di tutela sostenendolo Stato nell’azione di rispetto del Bene comune ma anche sollecitandolo alla piena attuazionedell’art.9 della Costituzione in base al quale “la Repubblica tutela il paesaggioed il patrimonio storico ed artistico della nazione”; interviene con progetti, indicazionie suggerimenti a livello nazionale e locale con l’intento sempre di orientare le scelte incampo ambientale e dell’urbanistica alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonioculturale. Italia Nostra sin dal 1957 pubblica il “Bollettino”, concepito non solo come strumentod’informazione interna, ma anche come mezzo di comunicazione volto alla sensibilizzazionedei cittadini.ITALIA NOSTRA promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artisticoe naturale con iniziative di Educazione ambientale anche nelle scuole. Il SettoreEducazione-Formazione sin dal 1971 è impegnato a sensibilizzare le nuove generazionisull’importanza della tutela, collaborando a garantire generazioni future più attente edisponibili all’azione in difesa dei Beni culturali ed ambientali.Nel quadro di protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e dei Beni e le Attivitàculturali, Italia Nostra interviene nel sistema scolastico e formativo attraverso progettididattici, concorrendo alla formazione dei docenti, degli adulti e dei professionisti, coordinaprogetti e campagne nazionali sostenendo le iniziative locali.Italia Nostra o<strong>per</strong>a su tutto il territorio nazionale con le numerose sezioni ( circa 200 )presenti in tutto il Paese.In CampaniaConsiglio Regionale della Campania di ITALIA NOSTRAPresidente: Raffaella Di Leosegretario: Luigi De Falco“Il merito fondamentale di Italia Nostra, la sua originalità assoluta, sta proprio nella <strong>per</strong>suasioneche abbiamo avuto fin dal principio dell’eccezionalità dei valori che ci proponevamo di tutelare.Eravamo convinti, infatti, e continuiamo ad esserlo più che mai, che il patrimonio artistico e naturaleitaliano appartenga a tutto il mondo, e che <strong>per</strong> ciò sia in qualche modo sacro.”Giorgio BassaniL’o<strong>per</strong>ato di Italia Nostra, contribuendo a diffondere nel paese la cultura della tutelae della conservazione del paesaggio, dei monumenti, dei centri storici e della qualitàdella vita, cerca di attuare uno dei principali valori costituzionali.Praticamente come avviene ciò? Innanzitutto stimolando, l’applicazione delle leggidi tutela e promuovendo l’intervento dei poteri pubblici <strong>per</strong> evitare manomissioni edanni al patrimonio storico, artistico e ambientale del paese e di assicurarne il correttouso e l’adeguata fruizione.Bisogna dire che spesso tale azione si svolge in a<strong>per</strong>to contrasto con le istituzioni,che a volte <strong>per</strong>dono di vista l’interesse generale sotto la pressione di interessi particolari.Per questo le sezioni campane dell’Associazione promuovono campagne di sensibilizzazionemediante raccolte di firme, dibattiti pubblici ai quali sono chiamati a parteciparees<strong>per</strong>ti, amministratori locali e i cittadini stessi su tematiche diverse,comunque attinenti alla tutela e conservazione del nostro patrimonio culturale e allasua pubblica fruizione.Di seguito sono indicati alcuni esempi dei settori oggetto dell’attività associativacondotta con passione e competenza dai soci campani:295


Italia NostraLe nuove norme regionali <strong>per</strong> il governo del territorio in CampaniaI provvedimenti della Regione Campania sulle nuove procedure <strong>per</strong> le concessioniedilizie e le “Norme <strong>per</strong> il Governo del territorio” delineano un preoccupante scenariodi deregolamentazione urbanistica, dove invece ineludibili devono rappresentarel’obbligatorietà del controllo pubblico delle trasformazioni territoriali e in particolarel’attenzione sul paesaggio, ai quali la Regione sta progressivamente rinunciando.Il Piano Territoriale Regionale approvato nel 2009 evidenzia nuove tendenze alla cementificazione.L’azione determinante di Italia Nostra ha indotto tuttavia la RegioneCampania a non attribuire al PTR la pretesa valenza di Piano paesaggistico confermandole regole di tutela dei piani vigenti elaborati dallo stesso MIBAC negli anni ‘90e dal Piano <strong>per</strong> la penisola sorrentino-amalfitana che tuttora costituisce insormontabilebaluardo a difesa del patrimonio storico e naturale costiero.La tutela dei centri storici e degli spazi ruraliI centri storici sono sempre più minacciati da incontrollati piani di sventramento, particolarmentenelle aree interne della regione Campania. Nel 2001, Italia Nostra conle Assise di Palazzo Marigliano, a Napoli, formularono un appello al Capo dello Stato<strong>per</strong> la salvaguardia dei centri storici della Campania. In particolare, si evidenziavacome molti centri storici, a 25 anni dal terremoto 1980, erano (e sono ancora) sottopostia interventi di demolizione indiscriminata del patrimonio edilizio. A più di centoanni dall’unità d’Italia manca ancora una legge organica di tutela che sottragga iCentri storici dall’arbitrio delle amministrazioni locali e da deteriori interessi particolari.Al contempo, i piani di area vasta, in corso di formazione in Campania, ai differentilivelli, consentono forti consumi territoriali a scapito delle aree rurali, inteseprevalentamente come spazi a disposizione <strong>per</strong> nuove espansioni nella prospettivadi decongestionare la fascia costiera a più elevata densità. Italia Nostra ha propostonel 2008 alla Regione Campania un testo di legge recante misure di salvaguardia deicentri storici e degli spazi rurali che, nelle more dell’adeguamento dei Piani paesaggistici,ponga un vincolo temporaneo di inedificabilità, consentendo esclusivamenteinterventi di restauro urbanistico ed edilizio.Richiesta alla Regione Campania di adeguamento dei Piani di assetto idrogeologico(febbraio 2009)Italia Nostra ha evidenziato che i 23 comuni segnalati dalla Regione <strong>per</strong> lo Stato di calamitànaturale conseguente al nubifragio del 6 febbraio hanno l’obbligo di adeguarei piani regolatori ai piani di rischio e negare le autorizzazioni edilizie a quegli interventidi trasformazione del territorio che risultino contrastanti con i piani regionali.Le o<strong>per</strong>e così realizzate, danneggiate da eventi naturali, sarebbero poi oggetto di richiesteallíerario di contributi economici.Iniziative a difesa del patrimonio urbanistico storico dei comuni danneggiati dalsisma in AbruzzoAdozione del centro storico di Castelvecchio Calvisio (L’Aquila), attraverso la redazionedi un piano di recu<strong>per</strong>o del patrimonio edilizio (settembre 2009).Iniziative a difesa del paesaggio naturalistico del Vesuvio, contro l’abusivismo edilizioe <strong>per</strong> l’acquisizione al patrimonio del parco delle aree invase dalle interventi illegittimamenterealizzati con la demolizione delle o<strong>per</strong>e (settembre 2009).Iniziative a difesa del centro storico di Napoli contro la realizzazione di invasive nuovestazioni della metropolitana in piazza Municipio e piazza S. Maria degli angeli, e lanuova linea 6, in difesa dei principi di tutela contenuti nel nuovo prg della città (2004-2009).Intervento a difesa dell’ex Convento di Santa Rosa a Conca de’marini (Salerno),oggetto di un dannoso intervento di restauro e valorizzazione, sospeso <strong>per</strong> effettodell’iniziativa di Italia Nostra (marzo 2009).296


Italia NostraIntervento a difesa del Castello Normanno di Ariano Irpino (Avellino) oggetto di undannoso inserimento di nuovi volumi nell’ambito dell’intervento di restauro e valorizzazionein atto (ottobre 2008).Denuncia alla Procura della Repubblica di Napolicontro la realizzazione di un albergo nell’area del cratere della Solfatara, all’internodel Parco regionale dei Campi flegrei, area tutelata dal vincolo paesaggistico ex l.1497/39 e dal piano paesistico ex l. 431/85 (giugno 2005).Denuncia alla Procura della Repubblica di Napolicontro la realizzazione di un auditorium a Ravello, in contrasto con le prescrizioni delPiano urbanistico territoriale della penisola sorrentino-amalfitana (2005-2009).Interventi contro il piano regionale delle attività estrattive della Regione Campania(2005-2009)Interventi contro la realizzazione di porti turistici sulle coste della regione Campaniain spregio alle norme paesaggistiche vigenti (2007-2009).Consiglio di Stato Comune di Cava dei Tirreni vs Associazione Italia Nostra sospensionelavori decongestionamento SS Tirrenia Inferiore.Ordinanza di sospensiva accolta camera di consiglio del 26/08/2008Tar Campania sezione di Salerno Ministero attività culturali associazione Italia Nostravs Comune Di Maiori accoglimento ricorso avverso il piano spiagge della Frazione di Erchie-Camera di Consiglio del 13/03/2009Iniziative a difesa della spiaggia di S.Teresa in Salerno ed attività di contrasto al progettodel Crescent di Salerno -Ricorso straordinario al Capo dello StatoRaccolta di firme e progetto <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o al pubblico godimento dei cittadini casertanidella vasta area militare dismessa, denominata ex MACRICO a Caserta (2002-2009).Raccolta di firme e progetto <strong>per</strong> la realizzazione del Parco dei colli Tifatini che fannoda sfondo paesaggistico alla Reggia vanvitelliana (2005-2009)La denuncia del grave stato di abbandono con diverse iniziative anche nazionali, iPaesaggi sensibili 2008 in cui versa lo splendido Casino Reale di Carditello e l’AcquedottoCarolino, patrimonio UNESCO (2006-09).Manifestazioni pubbliche contro la delocalizzazione delle seterie storiche del borgodi San Leucio, volute da Ferdinando IV di Borbone (2004-05).La denuncia agli organi competenti di una lottizzazione che minacciava l’area archeologicadi Teano (2008).Opposizione nelle sedi competenti alla costruzione di una centrale a biomasse nel comunedi Reino (BN) nei pressi del corso del fiume Tammaro e in area di interesse culturale(2007).Il compito dell’associazione non si esaurisce nel salvare dall’abbandono e dal degradomonumenti antichi, bellezze naturali o o<strong>per</strong>e dell’ingegno; Italia Nostra <strong>per</strong>segue decisamenteun nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabilepatrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini diqualità del vivere e di occupazione.La sfida <strong>per</strong> il futuro è riuscire a diffondere la cultura della tutela tra tutti i cittadiniin modo che ognuno si senta responsabile della conservazione del proprio patrimonioe concorra all’individuazione di strategie adatte a conservarlo senza mummificazionima in un rapporto dialettico, anche critico se necessario, con le forze politiche,sociali ed economiche presenti sul territorio.297


LEGAMBIENTEPresidenteLuigi VittorioCogliati DezzaReferenteFederica SaccoVia Salaria, 40300199 RomaTel. 0686268367Fax 0686218474f.sacco@legambiente.euwww.legambiente.euReferente CampaniaCarmine MaturoVia Miroballo al Pendino, 3080138 NapoliTel. 081 294511maturo.carmine@gmail.comLegambiente è una associazione di liberi cittadini e cittadine chesi battono <strong>per</strong> migliorare la vivibilità dell’ambiente, <strong>per</strong> garantirela salute della collettività, <strong>per</strong> un mondo diverso, più giustoe felice. Quasi trent’anni di storia fatta da 115.000 tra soci e sostenitori,1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmidi educazione ambientale. Impegnata contro l’effettoserra, l’inquinamento, le ecomafie e l’abusivismo edilizio, Legambienteha a<strong>per</strong>to la strada ad un forte e combattivo volontariatoambientale. Con le sue campagne di monitoraggioscientifico e di informazione ha raccolto migliaia di dati sull’inquinamentodel mare, delle città, delle acque, del sistema alpinoe del patrimonio artistico, sviluppando un’idea innovativa dellearee protette. Sostiene le energie rinnovabili e un’agricolturalibera da ogm e di qualità; è attiva nel mondo della scuola; conVolontariambiente offre a migliaia di ragazzi opportunità di partecipazione.Con La Nuova Ecologia svolge un’o<strong>per</strong>a quotidianadi informazione sui temi della qualità ambientale. Con i progettidi coo<strong>per</strong>azione, si batte <strong>per</strong> un mondo dove le <strong>per</strong>sone, le comunità,i popoli siano davvero i protagonisti del futuro.Le campagneNel panorama ambientalista italiano, Legambiente è una delleorganizzazioni più conosciute <strong>per</strong> le campagne di analisi e informazionesull’inquinamento come Goletta verde, Treno verde,Fiuminforma e Salvalarte, che ogni anno“fotografano”lo statodi salute dei mari, delle città, dei fiumi, dei monumenti; Mal’aria,la campagna delle lenzuola contro lo smog; Cambio di clima,programma di azioni <strong>per</strong> ottenere l’applicazione in Italia delProtocollo di Kyoto contro i mutamenti climatici e <strong>per</strong> favorireil risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili; Piccolagrande Italia, iniziativa <strong>per</strong> la difesa e la valorizzazione deipiccoli comuni.E ancora:- i grandi appuntamenti di volontariato, gioco e turismo ambientale<strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o e la valorizzazione di spiagge, parchi egiardini pubblici, piazze, boschi (Spiagge e fondali puliti, Puliamoil Mondo, Festa dell’albero, 100 strade <strong>per</strong> giocare, Nontiscordardimé/O<strong>per</strong>azionescuole pulite, i campi di Volontariato)- l’attività di ricerca e proposta dell’Osservatorio su Ambiente eLegalità, che raccoglie e diffonde dati ed informazioni sui fenomenid’illegalità che danneggiano l’ambiente e sulle “ecomafie”;- l’impegno <strong>per</strong> una piena valorizzazione delle aree protette e delleeconomie territoriali basate sulla qualità;- Legambiente <strong>per</strong> un’agricoltura di qualità, campagna <strong>per</strong> promuoverei prodotti agroalimentari tipiche e pulite;- le campagne e i progetti del Settore Scuola e Formazione <strong>per</strong>la diffusione dell’educazione ambientale e la formazione;- pubblicazione di dossier e rapporti sullo stato dell’ambiente inItalia, denunciandone le incompatibilità e suggerendo azioniconcrete.298


LegambienteIn CampaniaSalvalarte è la campagna di Legambiente contro il degrado e l’abbandono alla ricercadi tesori d’arte e tradizioni dimenticati e <strong>per</strong> riportare alla luce parte del patrimoniotroppo spesso ignorato dalle istituzioni ed escluso dalle rotte turistiche.Salvalarte è una campagna che Legambiente organizza assieme ai cittadini, ai ragazzi,alle istituzioni e a tutti coloro che desiderano partecipare in prima <strong>per</strong>sona al recu<strong>per</strong>odi pezzi del nostro passato, nella consapevolezza che sia necessario arginare il degrado,una bruttura che costituisce solo uno spreco di opportunità <strong>per</strong> i territori.Individuare e segnalare monumenti degradati, paesaggi dimenticati, siti archeologiciabbandonati all’oblio, è lo scopo del settore Turismo e Beni Culturali di Legambiente.Le parole chiave della campagna sono tutela e valorizzazione.L’Italia è considerata, non a torto, la culla della cultura occidentale. Il suo immenso patrimonionon è concentrato esclusivamente nelle città d’arte, ma è diffuso capillarmentesull’intero territorio nazionale. Numerose o<strong>per</strong>e d’arte di indubbio valore sononascoste in centri minori, collocati fuori dai grandi circuiti e rischiano di cadere nell’oblioe nel degrado. Con Salvalarte Legambiente vuole restituire a questi luoghi ilprotagonismo che meritano.L’arte salvataSono ormai moltissimi i monumenti segnalati nel corso degli anni da Legambiente.Tesori che costituiscono la memoria di intere generazioni vissute <strong>per</strong> secoli in comuniche hanno scritto la storia dell’Italia; una miriade di realtà dal notevole interesse storicoe artistico, custodi di tradizioni antiche, che rischia di scomparire <strong>per</strong> sempre.Salvalarte è riuscita a strappare al declino importantissime testimonianze storiche,attraverso varie iniziative, come la costituzione, assieme al Museo della Cappella Sanseveroe numerosi cittadini, del Comitato <strong>per</strong> il Restauro del Corpo di Napoli, la gestionedel Parco ecoarcheologico di Pontecagnano o la manutenzione costante,attraverso i campi di volontariato, delle antiche mura di Paestum.Legambiente Campania ha voluto dare una nuova impronta a Salvalarte puntando iriflettori, oltre che sulla salvaguardia e sul recu<strong>per</strong>o dei tesori artistici ed ambientali,anche sul turismo sostenibile. Per questo ha elaborato e diffuso il decalogo Salvalarte,un codice di comportamento responsabile <strong>per</strong> la valorizzazione, tutela e fruizionedi luoghi e siti culturali <strong>per</strong> promuovere un turismo dolce che è la scommessa<strong>per</strong> un futuro sostenibile <strong>per</strong>ché, a differenza di un turismo mordi e fuggi, consentela conoscenza delle mete scelte, <strong>per</strong>mettendo di viverle appieno limitando l’impattosul patrimonio artistico e culturale.Oggi <strong>per</strong> difendere il futuro del turismo, occorre puntare sulla qualità ambientale,sulla valorizzazione delle tipicità locali, sulla destagionalizzazione. Paesi interamentefatti di seconde case, villaggi vacanze ed ecomostri si sono rivelati pessimi investimenti<strong>per</strong> il territorio, che ha continuato a spopolarsi, a differenza di quanto avvenutoin altre aree dove si è scommesso sulla ricettività alberghiera diffusa e sull’offerta dies<strong>per</strong>ienze turistiche diversificate accompagnate da proposte di mobilità alternativealla macchina. Il settore turismo e <strong>beni</strong> culturali di Legambiente Campania si è unitocon la protezione civile ed organizza <strong>per</strong>iodicamente corsi di formazione ed esercitazionecon cittadini, volontari ed addetti ai lavori <strong>per</strong> “La Salvaguardia del PatrimonioCulturali dai rischi naturali”; tanti cittadini campani formati da Legambientehanno collaborato con la Soprintendenza e la Protezione Civile dell’Abruzzo <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>odei Beni Culturali danneggiati dall’ultimo evento sismico.Infine Legambiente ed il settore Turismo e Beni Culturali, con la propria sezione didattica,organizza: visite guidate, attività didattiche <strong>per</strong> e nelle scuole, mostre, convegnied eventi connessi al recu<strong>per</strong>o, valorizzazione e promozione dei BeniArcheologici, Culturali, Ambientali, demoetnopreistorici del nostro territorio.Info Carmine Maturo 349.45.97.997 e mail maturo.carmine@gmail.comDECALOGO “SALVALARTE” DI LEGAMBIENTE299


LegambienteCodice di comportamento responsabile <strong>per</strong> la valorizzazione, tutela e fruizione deiluoghi e siti culturali.Non è facile stimare la consistenza dei siti museali, dei <strong>beni</strong> culturali, archeologici,storici e artistici presenti sul nostro territorio. L’Italia, infatti, conserva su di sé le traccedi una storia millenaria, segnata da una continuità temporale e da una ricchezza spazialesenza confronti. Il carattere policentrico della nostra storia ha avuto come effettodi distribuire capillarmente la produzione di <strong>beni</strong> mobili e immobili: degliottomila comuni italiani, quasi settemila sono stati fondati prima del XVI secolo, <strong>per</strong>cui tutto il nostro territorio può essere considerato “paesaggio culturale”. Numeriche si commentano da soli: il patrimonio culturale rappresenta <strong>per</strong> l’Italia una risorsastraordinaria, l’unico vero, irriproducibile “valore aggiunto”. Considerato che la fruizionedel patrimonio culturale legata ad un turismo “irresponsabile” può’ spesso determinareeffetti molto negativi sulle stesse risorse culturali e sul territorio,Legambiente ritiene utile, ai fini di uno sviluppo sostenibile del settore turistico, condividereimpegni e responsabilità tra visitatori, o<strong>per</strong>atori del settore (tour o<strong>per</strong>ator,agenzie, guide turistiche, enti gestori dei siti museali) e comunità locali (enti locali),con l’intento di porre in atto comportamenti appropriati <strong>per</strong> una corretta fruizionetutela e valorizzazione dell’immensa ricchezza di Arte,Natura e Cultura custodita dal nostro Paese. AttraversoSalvalarte, la campagna itinerante sulla tutela e valorizzazionedei Beni culturali e dei luoghi iscritti nel patrimonioMondiale dell’umanità, Legambiente promuove ilDecalogo Salvalarte - Codice di comportamento <strong>per</strong> la valorizzazione,fruizione e tutela dei siti culturali. I principigenerali del decalogo fanno riferimento a numerosi documentiautorevoli prodotti negli ultimi anni a livello nazionaleed internazionale, ed in particolare alla “CartaItalia”del turismo sostenibile stilata da Aitr (AssociazioneItaliana Turismo Responsabile) di cui Legambiente assiemead altri soggetti è socio fondatore.DECALOGO “SALVALARTE” DI LEGAMBIENTE1. Prima di visitare un bene culturale, è importante richiedere e ricevere informazionisulla storia del sito, sul suo contesto territoriale e antropologico e su tuttele emergenze note e meno note.2. Quando si sceglie un accompagnatore preferire o<strong>per</strong>atori e guide locali, considerandonei vari livelli di approccio.3. I visitatori hanno diritto di conoscere preventivamente, attraverso appositi comunicatie avvisi, l’eventuale chiusura di sale e se una o più o<strong>per</strong>e d’arte siano inprestito o in restauro; analogamente, il prezzo di ingresso e gli orari di a<strong>per</strong>tura echiusura devono essere affissi in modo chiaro e visibile. Se è prevista la consegnadi zaini, borse, sacche, vanno evitate inutili opposizione: tali regole rientrano apieno titolo nelle azioni di tutela dei <strong>beni</strong>.4. Graffiti e scritte su o<strong>per</strong>e e su muri costituiscono danni gravi al patrimonio culturalee rappresentano gesti incivili e idioti.5. Non usare mai il flash <strong>per</strong> fotografare o<strong>per</strong>e d’arte. Prima di fotografare o di filmare,chiedere sempre l’autorizzazione al <strong>per</strong>sonale di vigilanza.6. Qualsiasi problema riscontrato va segnalato alle autorità competenti (Direttoredel Museo, Conservatore, Sindaco...). Ogni segnalazione è un contributo alla salvaguardiaed alla corretta fruizione dei <strong>beni</strong> culturali.7. Tutte le volte che si visita un sito culturale bisogna tenere a mente che questo300


Legambientestesso diritto alla fruizione appartiene ai “compagni” di visita e, soprattutto, allefuture generazioni. Evitare, dunque, qualsiasi azione “molesta” (schiamazzi, movimentiinadatti, vociare eccessivo) o inidonea al luogo.8. La gastronomia di un luogo è parte integrante della sua storia. Scegliere sempreprodotti locali e piatti tipici. Non consumare i pasti nei luoghi d’arte (Musei,Chiese, Complessi monumentali…). Non gettare mai a terra cartacce, cicche di sigarettao gomme da masticare: molte delle macchie nere che si possono osservaresu marmi e pietre sono i segni indelebili di tale incivile abitudine.9. Per raggiungere i siti culturali preferire i <strong>per</strong>corsi pedonali o i mezzi pubblici: iltraffico automobilistico è una delle fonti principale di degrado dei <strong>beni</strong> culturali.10. Dopo la visita diventare “Ambasciatori del luogo”: riferire a parenti, amici, conoscentisulle o<strong>per</strong>e e le architetture visitate, nonché sulla cultura, le abitudini, gliaspetti naturali, storici, antropologici, enogastronomici della realtà in cui è inseritoil sito.301


MECENATE 90PresidenteAlain ElkannSegretario GeneraleLedo PratoCorso VittorioEmanuele II, 2100186 RomaTel. 06 6785815Fax 06 6781041m90@mecenate90.itwww.mecenate90.itMecenate 90, associazione senza scopo di lucro, dal 1989 favoriscela collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella valorizzazionedei <strong>beni</strong> culturali e nella promozione del turismoculturale. Ha predisposto, fra gli altri, i progetti <strong>per</strong> la ria<strong>per</strong>turadel Palazzo delle Esposizioni di Roma, del Palazzo Ducale di Genova,del Museo di Emilio Greco a Orvieto, della Villa Sorra diModena, del Forte a Mare di Brindisi, del Convento Celestinianoe del Complesso di Santa Maria dei Raccomandati dell’Aquila,dell’ex area Ansaldo a Milano, delle Officine ICO di Ivrea, dell’exConvento di S. Placido di Catania, del Castello Colonna di Genazzano,dei Palazzi Scaligeri e dell’ex-Arsenale a Verona. Perciascuno di questi spazi, su incarico delle Amministrazioni locali,ha predisposto gli studi di fattibilità con il piano economico-finanziario,il modello di gestione, le destinazioni d’uso.Molti progetti sono stati realizzati, come il Palazzo delle Esposizionidi Roma, il Palazzo Ducale di Genova ecc. E’ titolare didue convenzioni, una con l’ANCI e l’altra con l’UPI, <strong>per</strong> fornireservizi alle Amministrazioni comunali e provinciali <strong>per</strong> la valorizzazionedei <strong>beni</strong> culturali e <strong>per</strong> la promozione dello sviluppoturistico-culturale. E’ titolare di una convenzione con Confindustriae Unioncamere <strong>per</strong> assistere imprese e associazioni territorialinella predisposizione di progetti di valorizzazione egestione di <strong>beni</strong> culturali, improntati al rapporto pubblico-privato.Ha curato <strong>per</strong> conto di ACRI (Associazione Casse di Risparmio)il Progetto Sviluppo Sud. Fornisce servizi e assistenzatecnica al CIDAC (Associazione delle città d’arte e cultura). Harealizzato, su incarico del Ministero <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> e le attività culturali,il piano di gestione del sito UNESCO Val di Noto e il canaleweb sui musei della regione Friuli Venezia Giulia. Haredatto, in collaborazione con Si.T.I., lo studio di fattibilità <strong>per</strong> lavalorizzazione della Reggia di Caserta. Ha promosso la FondazioneCittàItalia <strong>per</strong> la raccolta di fondi da destinare al restaurodei <strong>beni</strong> culturali. Elabora progetti di valorizzazione del patrimoniodei <strong>beni</strong> culturali e del turismo in relazione con lo sviluppoeconomico territoriale. In particolare ha condotto studi,fra gli altri, <strong>per</strong> i Comuni di Milano, Ivrea, Novara, Verona, Vicenza,Genova, La Spezia, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Rubiera,Pesaro, Pisa, Lucca, Arezzo, Spoleto, Roma, L’Aquila, Lecce,Caserta, Salerno, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Caltagirone,Noto e Siracusa e <strong>per</strong> le Province di Vercelli,Torino, Asti, Brescia,Trieste, Vicenza, La Spezia, Arezzo, Livorno, Cagliari, Sassari,Nuoro, Ascoli Piceno, Pesaro, Perugia, L’Aquila,Teramo, Chieti, Pescara,Campobasso, Benevento, Napoli, Salerno, Foggia, Brindisi,Taranto, Lecce, Potenza, Matera,Vibo Valentia, Cosenza, Crotone,Catanzaro, Reggio Calabria, Messina, Palermo, Caltanissetta, Catania,Enna, Agrigento e Siracusa. Ha progettato e realizzato, incollaborazione con il Ministero <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> culturali e primarieimprese, il PROGETTO MAGNIFICO <strong>per</strong> promuovere le Eccellenzedell’Italia. Ha predisposto il progetto “Le Vie dei Pellegrini” e “LaVia Francigena del Piemonte”. Ha svolto studi <strong>per</strong> la valorizzazionedi Musei e aree archeologiche, <strong>per</strong> conto di numerose Soprintendenze.Ha organizzato, tra l’altro, la mostra, “I luoghidegli dei”, nel Museo Nazionale e nel Museo della Civitella aChieti, la mostra di Mirò nel Complesso di Santa Sofia a Salerno.302


Mecenate 90Con il Ministero <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> e le attività culturali e la Galleria Nazionale d’Arte Modernaha organizzato l’a<strong>per</strong>tura del Centro <strong>per</strong> le arti contemporanee di Roma (MAXXI).STRUTTURAPresidente Alain Pierre ElkannVice Presidente Gabriello Mancini - Fabio MelilliSegretario Generale Ledo PratoComitato Scientifico Giuseppe De Rita, Giuliano Amato, Giuseppe Galasso e SalvatoreVecaSoci: Alpitour, Anci, Anie Confindustria, Autogrill S.P.A., Autostrade Per L’italia,Banca Monte Dei Paschi Di Siena, Bassilichi, Co.Fi.Mer., Confartigianato, Dentsu Italia,Fintermica-Gruppo Jacorossi, Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa Di RisparmioDi Alessandria, Fondazione La Triennale Di Milano, Fondazione Monte Dei Paschi DiSiena, Fondazione Per L’arte Della Compagnia Di San Paolo, Fondazione Silvano Toti, FondazioneVenezia, Gruppo Fbh, Il Cenacolo, Iulm, La Sicilia Multimedia - Ciancio Sanfilippo,Lottomatica, Lauro.It, Maggiore Group, Minimega, Modigliani Institut Paris-Rome,Mondadori, Orsogril, Poltrona Frau, Rcs Mediagroup, Renzi E Partners, <strong>Studi</strong>o Roscini,TelecomItalia, Terna.,Unioncamere, Upi.303


PALEOWORKINGVia M. L. King, 2940132 Bolognaamministrazione@paleoworking.orgBREVE STORIA DI PALEOWORKINGL’associazione nasce a Rovigo, presso il Museo dei Grandi Fiumi,nel 2004 <strong>per</strong> volontà di alcuni ricercatori e docenti dell’ Universitàdi Ferrara, di concerto con il Preside della Facoltà di ScienzeMM.FF.NN. e del Direttore del Dipartimento di Scienze dei Beninaturali e Culturali (oggi Dipartimento di Biologia ed Evoluzione).L’intento fu quello di creare uno strumento agile e dinamico(rispetto all’apparato accademico, ma in forte sinergia con esso)<strong>per</strong> proporre, nell’allora nascente “mercato” della valorizzazionedei Beni Culturali e della didattica verso le Scuole una seriedi servizi ad alta valenza scientifica, ma nello stesso tempo in gradodi coinvolgere il grande numero di studenti e laureati nei corsidi laurea dell’ateneo, in modo diretto e informale.In realtà, la domanda di un’offerta strutturata nel campo dellavalorizzazione del territorio da un punto di vista archeologicoera latente da tempo: mentre nel resto dell’Europa si affermavala validità dei Centri didattico – divulgativi diffusi (Archeoparchi)in cui giovani ricercatori iniziavano ed integravano il loro<strong>per</strong>corso accademico e sempre più visitatori affluivano e fruivanodei servizi turistico – culturali, in Italia alcuni luoghi(spesso a ridosso di scavi o Musei) si assisteva a sporadiche“spettacolarizzazioni” dell’archeologia in cui lo spettacolo avolte “prendeva piede” sulla scientificità e sulla correttezzadella divulgazione.Paleoworking nacque quindi con questo intento: porsi in questomercato nascente evidenziando, da un lato, la necessità diun <strong>per</strong>corso scientificamente corretto nell’ambito dell’Archeologias<strong>per</strong>imentale (definizione di un codice deontologico <strong>per</strong> ladidattica) da un altro quello di colmare dei “vuoti” strategici attraversouna opportuna comunicazione e strutturazione di retesul territorio.Grazie alle referenze accademiche e agli sforzi degli organizzatori/coordinatori,nel giro di tre anni Paleoworking apre delegazioniin tutta Italia, raggiunge la quota (odierna) di circa500 tesserati in 23 delegazioni, cercando di promuovereservizi che toccano la formazione (attivando sul territorioun modello di “Corso di Formazione Professionale”<strong>per</strong> Tecnologi dei Beni Culturali), la divulgazione e comunicazione(lavorando con le Scuole primarie e secondarie).La spettacolarizzazione (ricostruzione di eventi oLiving History) e la tecnologia di lavorazione <strong>per</strong> la produzionedi repliche di manufatti, questo anche con il concorsodelle tecnologie avanzate di reverse engineering,rivolte al merchandising museale di qualità. La sede nazionaledell’associazione, fino al 2004 a Rovigo, oggi è aBologna.Elenco delle DelegazioniNadro (BS): camuni@paleoworking.orgResponsabile di Delegazione: Valentino BonomiMuseo Archeologico didattico di Nadro (BS) – Parco regionaledelle incisioni rupestri.304


PaleoworkingCuneo: cuneo@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Enrico Ascani- Genola (CN)Novara: info@altanadelmottorosso.itresponsabile di delegazione: Marco CaminatiAltana del Motto Rosso, Gattico (Novara)Milano: milano@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Gianluca Panachia - MilanoVarese: varese@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Giovanni Aletti - VaresePian di Cansiglio (BL) : vallorch@paleoworking.orgCentro Naturalistico Vallorch - Pian di Consiglio (BL)Responsabile di delegazione: Dario FerroniVenezia: venezia@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Giovanni Aletti – VeneziaBologna: v.brizzi@paleoworking.orgSede o<strong>per</strong>ativa di Bologna. Direttore generale :Vittorio Brizzi - 051 401693– 338 6990146Ravenna: ravenna@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Pier Bruno Cimatti - Godo (RA)Porto S.Elpidio (AP): marinangeli@paleoworking.orgGruppo Archeologico Cupra MarittimaResponsabile di Delegazione : Alberto MarinangeliGrosseto: grosseto@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Riccardo ChessaVillaggio preistorico “Gli Albori” di Campagnatico (Gr) www.glialbori.itRadicofani (SI): segreteria@dimavitalia.itCastello di Radicofani – responsabile Michele LupoliGiano dell’Umbria (PG) info@archeokronos.itResponsabile di delegazione:Stefano Creatore,Parco archeologico di Giano dell’UmbriaArdauli (OR): ardauli@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Cinzia LoiPerfugas (SS): sarundine@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Daniela Mudadu,Museo Archeologico Botanico di Perfugas (SS)Rocca Priora (Roma) : segreteria@dimavitalia.itresponsabile di delegazione : Michele Lupoli, Centro “Alba della stella del mattino”Castelli Romani- Rocca Priora (RM) - www.dimavitalia.itMatera: matera@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Vinicio CameriniCircolo La Scaletta - MateraPotenza: potenza@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Simona LapollaMuseo Archeologico nazionale - PotenzaGrumento Nova (PZ): valdagri@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Maria Antonietta Giliberti - Grumento Nova (PZ)Salerno: salerno@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Giovanni Amatuccio - Stefano Prota - SalernoDelegazione Nord: Bellizzi (SA): info@associazioneargonauta.itResponsabile di delegazione: Virgilio Mari - Associazione Argonauta - Bellizzi (Sa)Delegazione Sud: Pertosa (SA): scanlab@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Francescantonio D’Orilia - Laboratori presso i MuseiIntegrati dell’Ambiente MIdA01 - MIdA02 - Pertosa (Sa)Napoli: napoli@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Annalisa NoranteVaste (LE) : parcodeiguerrieri@paleoworking.orgResponsabile di delegazione: Pasquale Urso - Museo Diffuso di Vaste – Poggiardo -Delegazione Provinciale di LecceNoto (SR): raudinoanna@libero.itResponsabile di delegazione: Anna Raudino - Delegazione Provinciale di Siracusa305


PaleoworkingLa RicercaIl comitato scientifico di paleoworking, formato da docenti e ricercatori universitari, hail compito di coordinare e validare le ricerche, definendo gli standard <strong>per</strong> la loro pubblicazione.Ha anche il compito di regolamentare l’Albo dei docenti e provvedere allaloro formazione e al loro aggiornamento. Questo viene fatto attraverso i Workshop. Gliiscritti, interessati a elaborare proprie ricerche nei campi di competenza, possono presentarei loro progetti al C.S. il quale ha il compito di verifica e validazione dei risultati,favorire la sinergia tra i soci e verificare la possibilità di afferire a risorse.La MuseologiaPaleoworking, grazie ai suoi es<strong>per</strong>ti, fornisceconsulenze e progettazione nel campo dellavalorizzazione dei Beni Culturali. In questocampo paleoworking collabora con Musei, Soprintendenze,Enti pubblici e privati nella realizzazionedi <strong>per</strong>corsi museologici didattici,ricostruzioni (repliche) di re<strong>per</strong>ti e paleoabitati,e servizi diretti alla spettacolarizzazionedell’archeologia.La DidatticaPaleoworking eroga servizi formativi e didatticaa veri livelli sull’archeologia s<strong>per</strong>imentale,attraverso corsi di formazione professionale incollaborazione con Università e Enti di formazione, e corsi rivolti agli insegnanti e versoe scuole. I docenti di paleoworking sono certificati attraverso l’Albo, la cui regolamentazioneè tenuta dal Comitato Scientifico.ConclusioniIn sintesi, la struttura di network che l’associazione ha individuato <strong>per</strong>mette a livellonazionale una condivisione e una omogeneità nella ripartizione dei servizi di spessore,in tutte le tre “specializzazioni” sulle quali l’Associazioneo<strong>per</strong>a, unitamente ad una “osmosi” notevoledei partecipanti che da tutta Italia si muovono<strong>per</strong> partecipare alle iniziative, sentendosi parte fondamentaledella rete (incrementando il turismospecializzato, ad alto impatto soprattutto quandosi o<strong>per</strong>i in piccoli Comuni e luoghi di interesse culturale,l’Italia ne è piena…). Ovviamente le o<strong>per</strong>azionidi marketing e comunicazione vere e proprie,fino ad ora sono state condotte in modo silenzioso,approfittando dell’energia economica dei singoli Enti coinvolti (che vedono un direttobeneficio individuale) senza premere troppo sull’acceleratore.Collaborazioni principaliSoprintendenze archeologiche: Padova, Venezia, Bologna, Grosseto, Siena, Etruria meridionale,Perugia, Roma, Ancona, Campobasso, Napoli e Caserta, Paestum, Salerno e Avellino,Potenza, Matera, Siracusa, Cagliari e Oristano, Sassari e Nuoro.Musei, Centri e Parchi archeologici: Museo di Storia Naturale di Verona, Museo dei GrandiFiumi di Rovigo, Museo Archeologico Nazionale di Este, Centro Naturalistico Vallorch (BL),Museo Archeologico di Montebelluna, Museo diPordenone, Museo Archeologico di Pinerolo (To),Museo di Tenda (Fr), Centro Naturalistico di Monteveglio(Bo), Museo Etnologico ed Archeologicodi Modena, Parco delle Terramare di Montale(Mo), Museo Paleontologico Universitario di Ferrara,Museo di Scienze Naturali di Bondeno,Museo Archeologico di Firenze, Museo Archeologicodi Grosseto, Museo di Scienze Naturali Gros-306


Paleoworkingseto, Museo Archeologico di Fucecchio, Museo Archeologico di Vetulonia, Museo Nazionaledi Matelica, Parco Archeologico di Cetona, Centro Naturalistico di Cortacciaro (Pg)Museo Archeologico di Firenze, Museo Archeologico Provinciale di Avellino, MIdA – MuseiIntegrati dell’Ambiente (Sa), Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Museo Archeologicodi Sorrento, Museo Nazionale di Potenza, Museo Archeologico Nazionale di GrumentoNova (Pz), Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano (Pz), Museo Archeologico Nazionaledella Siritide di Policoro (Mt), Museo Archeologico Nazionale di Matera, MuseoArcheologico di Noto (Sr), Museo Paleontologico di Perfugas (Ss).307


SIMBDEA - SOCIETÀ ITALIANAPER LA MUSEOGRAFIA ED I BENI DEMOETNOANTROPOLOGICISIMBDEA(Società Italiana <strong>per</strong> laMuseografia ed i BeniDemoEtno Antropologici)PresidentePietro ClementeReferentiVito LattanziEleonora CensoriiC/o Museo degli Usie Costumi delle Gentidi RomagnaVia Montevecchi, 4147822 Santarcangelodi Romagna (RN)www.simbdea.itwww.amrivista.orgTel. +39 3938582109SIMBDEA (Società Italiana <strong>per</strong> la Museografia ed i Beni Demo-Etno Antropologici) è una Associazione Culturale senza scopo dilucro attiva dal 2001, che o<strong>per</strong>a nel campo della museografia edelle scienze demoetnoantropologiche (DEA) applicate ai patrimoniculturali, con vocazione particolare <strong>per</strong> i settori dellaformazione e ricerca scientifica. Dal 2001 l’Associazione ha curatonumerosi progetti <strong>per</strong> conto di enti locali e nazionali, in diversiambiti legati al mondo dei musei DEA ed alla tutela econservazione del patrimonio immateriale, come progetti di allestimentoe fattibilità, corsi di formazione, convegni e seminari,seguendo le finalità definite dal proprio statuto:- proporsi come luogo di riflessione sui <strong>beni</strong> DEA e sul museoquale fenomeno d’espressione, d’incontro, di produzione culturalee di educazione interculturale;- promuovere iniziative <strong>per</strong> lo sviluppo del settore DEA nel sistemadei <strong>beni</strong> culturali italiano;- consolidare e sviluppare le competenze antropologiche applicateal museo e ai <strong>beni</strong> DEA in campo scientifico e professionale;- promuovere il riconoscimento delle culture locali e “altre” presentinel territorio e/o documentate e rappresentate neimusei DEA come parte essenziale della memoria comune daradicare nel futuro, e orientare in tal senso la politica delloStato, delle Regioni e degli Enti Locali.Tre sono gli assi principali lungo i quali le attività dell’associazionesi articolano: la formazione, <strong>per</strong> creare una categoria professionalealtamente specializzata sulle tematiche dellamuseografia e dei <strong>beni</strong> DEA, riconoscendo la peculiarità di questi<strong>beni</strong> e la necessità di strutturare in modo puntuale le aree dispecializzazione e competenza; la ricerca sui musei, <strong>per</strong> avereun quadro continuamente aggiornato sul mondo dei museiDEA e sulla loro trasformazione, soprattutto <strong>per</strong> capirne le necessitàe supportare i musei locali nella loro missione di conservazionee promozione del ricchissimo patrimonio checustodiscono; infine, la tutela e la promozione del patrimonioimmateriale, <strong>per</strong> lavorare, insieme ai musei ed agli archivi, allasalvaguardia ed alla realizzazione di forme di promozione culturaleche valorizzino i territori nella loro complessità, senzasvalutarli con promozioni stereotipate e poco rispettose dellaricchezza delle identità locali.Ad oggi, SIMBDEA conta oltre 200 soci su tutto il territorio nazionale,e raccoglie sia il mondo accademico DEA che si occupadi musei e patrimonio che numerosissimi o<strong>per</strong>atori museali, direttori,educatori e catalogatori che si muovono nel complessosettore della museografia DEA.L’associazione ha inoltre attivato numerose partnership con ilmondo dell’Università, con Festival a carattere etnografico, ecollabora ad alcune delle attività di ICOM-Italia, all’interno dellaConferenza Nazionale delle Associazioni Museali.Dal 2002 Simbdea pubblica AM- Antropologia Museale, quadrimestralesu musei e patrimonio DEA con un doppio focussulle es<strong>per</strong>ienze ed il dibattito sia a livello nazionale che internazionale,mentre dal Gennaio 2008 ha on line due siti:308


SIMBDEA - Società Italiana <strong>per</strong> la Museografia ed i Beni DemoEtno Antropologiciwww.amrivista.org, sito della rivista AM, e www.simbdea.it, sito istituzionale dell’associazioneche comprende delle sezioni di approfondimento sui temi del “fare e pensaremusei” e informa sulle novità nel settore.SIMBDEA ha un Presidente, Pietro Clemente (cattedra di Antropologia Culturale dell’Universitàdi Firenze) ed è coordinata da un Comitato Direttivo di 7 membri eletto durantel’assemblea dei soci ogni 3 anni. Nel 2008 il Comitato è stato rinnovato ed è oggicomposto da:VicepresidenteSandra Ferracuti (Redazione Rivista AM, Dottore di ricerca in Etnologia ed Etnoantropologia– Università di Roma “La Sapienza”)SegretarioVito Lattanzi (Responsabile servizi educativi, Museo Preistorico-Etnografico Nazionale“L. Pigorini” Roma)Mario Turci (Direttore, Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna – Santarcangelo-RN, Museo Ettore Guatelli - Ozzano Taro. PN)Vincenzo Padiglione (Direttore rivista AM - Cattedra di Antropologia Culturale -Universitàdi Roma “La Sapienza”)Ferdinando Mirizzi (Cattedra di Antropologia Culturale - Università della Basilicata)Fulvia Caruso (Ricercatore , Facoltà di Musicologia, Università di Pavia)Inoltre, l’associazione ha una Segreteria O<strong>per</strong>ativa che si occupa della gestione dei socie delle iniziative, con un ufficio stampa, una redazione web ed un settore dedicato allosviluppo di progetti ad attività associative, composta da:Eleonora Censorii - Coordinamento - Sviluppo progetti - Comunicazione on lineAlexia Proietti - Responsabile rapporti con gli associatiLaura Palomba - <strong>Ufficio</strong> stampa e comunicazionelessandro Andreini - Redazione sito webLa rivista AM - antropologia musealeNel 2002 nasce la rivista quadrimestrale AM-antropologia museale che si propone come:- connessione tra mondi che difficilmente dialogano tra loro (musei e istituzioni; archeologi,architetti, storici, storici dell’arte e antropologi; musei e università);- luogo di convergenza e dibattito <strong>per</strong> i musei e chi vi o<strong>per</strong>a;- terreno di incontro <strong>per</strong> riflessioni teoriche, note etnografiche di musei e mostre, resocontidi es<strong>per</strong>ienze didattiche, presentazioni di collezioni locali, progetti di nuovi allestimentie proposte gestionali;- bandiera da esibire <strong>per</strong>ché capace di dar conto del rinnovamento che stanno vivendoi nostri studi e musei;- casa vissuta in tanti e differenti modi che regali un senso di appartenenza e sitimolila creatività professionale di chi la frequenta;La redazione è composta da:Vincenzo Padiglione (direttore), Pietro Clemente, Rosa AnnaDi Lella, Vito Lattanzi, Sandra Ferracuti, Francesco Staffa, Nadia Truglia.PartnershipSIMBDEA collabora ad alcune attività promosse da ICOM dal 2004, anno della creazionedella Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane, della quale fannoparte anche ANMLI (Associazione Nazionale dei Musei Locali e Istituzionali), ANMS (AssociazioneNazionale dei Musei Scientifici); AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani);AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani); Commissione Museidella CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiana).Tra i temi sui quali Simbdea ha lavorato con ICOM: il volontariato nell’ambito della gestionedei Beni Culturali, il rapporto tra musei, archivi e biblioteche, la Carta delle ProfessioniMuseali, il Lessico dei Musei Italiani e, più recentemente, ha partecipato aMuseitalia, primo Forum di Museografia e Museotecnica. Nell’ambito di quetsa manifestazione,che si è tenuto a Milano nel Novembre del 2008, ha organizzato workshop suimolti aspetti del “fare e pensare musei”, dall’allestimento alla comunicazione on line.309


SIMBDEA - Società Italiana <strong>per</strong> la Museografia ed i Beni DemoEtno AntropologiciPrincipali attività dell’associazionePer conto della Regione Lazio, Simbdea ha gestito il censimento dei musei DemoEtno-Antropologici regionali, <strong>per</strong> la Regione Veneto e la Provincia di Parma ha programmato,coordinato e gestito in prima <strong>per</strong>sona corsi di formazione <strong>per</strong> o<strong>per</strong>atori della catalogazionedi <strong>beni</strong> DEA, <strong>per</strong> il Comune di Polirone (MN) ha realizzato il progetto di fattibilitàdel Museo Civico Polironiano e <strong>per</strong> il Comune di Tuili (VS) il progetto di allestimentodel museo “Casa Asquer”. Queste sono solo alcune delle attività, che spaziano dalle consulenze<strong>per</strong> la definizione della missione di un museo fino al suo allestimento ed allaformazione degli o<strong>per</strong>atori.Intensa è anche l’attività di organizzazione di convegni, seminari e workshop destinatiagli o<strong>per</strong>atori museali di ogni tipologia e mirati all’approfondimento delle problematichee della metodologia di lavoro sui <strong>beni</strong> DEA materiali ed immateriali.In più, ogni anno si tiene una assemblea annuale nella quale si discutono temi che riguardanoil mondo dei musei DEA, coinvolgendo i soci nella riflessione e nello scambiodi es<strong>per</strong>ienze pratiche della vita ordinaria e straordinaria dei musei, creando le condizioni<strong>per</strong> un incontro che di frequente ha facilitato la creazione di reti, anche spontanee,di musei e istituzioni culturali sia a livello regionale che nazionale o tematico.Dal 2008 Simbdea organizza una giornata “Musei A<strong>per</strong>ti”: dal primo anno oltre 370musei hanno a<strong>per</strong>to le loro porte ed organizzato iniziative speciali <strong>per</strong> festeggiare lasottoscrizione da parte dell’Italia della Convenzione Unesco <strong>per</strong> la Salvaguardia del PatrimonioIntangibile. Sempre <strong>per</strong> coinvolgere i musei è nato il Premio Museo Frontiera,<strong>per</strong> riconoscere e valorizzare il lavoro svolto nell’ambito dei musei DEA e del patrimonioimmateriale. Sono stati premiati enti ed artisti a livello nazionale ed internazionale,istituzioni museali, archivi, case editrici: esempi di eccellenza nel panorama dei museie dei <strong>beni</strong> DEA.310


SIPBC - SOCIETA’ ITALIANA PER LA PROTEZIONEDEI BENI CULTURALIPRESENTAZIONELa SIPBC è un’Associazione senza fini di lucro, politicamente econfessionalmente neutrale che si propone,con l’attività di Soci,di diffondere e di applicare i principi della Convenzione dell’Ajadel 14 maggio 1954, relativa alla protezione dei Beni CulturaliLa SIPBC si conforma allo spirito della citata Convenzione (e successiviProtocolli), fondato sul principio che i Beni Culturali, aqualsiasi popolo essi appartengano, costituiscono patrimoniodi tutta l’Umanità.La SIPBC è strettamente collegata al Diritto InternazionaleUmanitario che tutela i Diritti durante i conflitti armati. I BeniCulturali, vanno sempre tutelati e protetti anche in tempi dipace e in quest’ottica, nell’esigenza, cioè del “Posteritati Servare”,o<strong>per</strong>a la SIPBC.L’Associazione nasce a Viterbo il 18 aprile 1996, grazie al generaleArturo Marcheggiano, primo Presidente Nazionale, oggiPresidente Onorario. Si sostiene con le quote dei Soci e con ilcontributo del ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, ai sensidella L. 534\96.Fa parte, insieme ad altre Società Europee (Austria, Germania,Romania, Spagna e Svizzera) della Lega Internazionale <strong>per</strong> laProtezione dei Beni Culturali (Lega PBC) di cui è membro fondatore,con lo scopo di indirizzare lo sforzo di tutti verso comuniobiettivi.Ha la sua sede presso l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario(IIDU) – International Institute of Humanitarian Law(IIHL) di Sanremo.Dal 2003 Presidente Nazionale è il dott. Roberto Conforti, Generale® dell’Arma dei Carabinieri, già Comandante dello specialeReparto dell’Arma preposto alla Tutela del PatrimonioArtistico.Il Presidente è affiancato dal Segretario Generale, Gen. GiuseppeRizzo, da tre Vicepresidenti, da un Consiglio Nazionale eda un Comitato Scientifico.Attualmente l’Associazione annovera nove Sezioni con competenzaregionale: Piemonte,Veneto, Toscana,Molise, Puglia, Basilicata,Calabria, Sicilia e Sezione Giovanile del Lazio. e ventitredelegazioni provinciali.PresidenteGenerale Roberto ConfortiVia Biferali, 15Loc. S. Lucia00053 Civitavecchia - RMsegreteria@sipbc.euATTIVITA’Il 1 agosto 2008 la SIPBC ha stipulato un Protocollo di Intesa conil Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali, concordando “sull’opportunitàdi dare impulso ad un proficuo rapporto di collaborazione”e demandando le modalità o<strong>per</strong>ative alle competentiDirezioni Regionali.Importanti occasioni di confronto e scambio di culture ed es<strong>per</strong>ienzesono i Convegni Internazionali che si svolgono annualmentedal 1996. Ogni Convegno, è incentrato su una tematicaed è articolato in modo tale da consentire ai partecipanti la conoscenzadei Beni culturali, con visite e incontri con le più prestigiose<strong>per</strong>sonalità o<strong>per</strong>anti nel settore dei <strong>beni</strong> Culturali. I re-311


SIPBC - Societa’ Italiana <strong>per</strong> la Protezione dei Beni Culturalilativi atti confluiscono in pubblicazioni, distribuite gratuitamente. Nel quadro delineatodall’art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana, la SIPBC promuove gli sforzi <strong>per</strong>garantire il trasferimento integro del Patrimonio Culturale – materiale ed immateriale– alle generazioni future.In quest’ottica, la SIPBC è impegnata a:- Diffondere,attraverso Convegni, Seminari, Incontri,in sinergia con analoghi organismie riferimenti istituzionali, i principi contenuti nelle Convenzioni <strong>per</strong> il rispetto e la salvaguardiadei Beni Culturali, da qualsiasi rischio, sia in tempo di pace che in tempo diconflitti armati.- Adottare ogni possibile iniziativa <strong>per</strong> qualificare la coscienza collettiva culturale e sensibilizzarel’opinione pubblica nella tutela del Patrimonio dell’Umanità, <strong>per</strong> evitarne ildepau<strong>per</strong>amento ed il degrado ed assicurarne il trasferimento, integro, alle future generazioni.- Promuovere e condurre specifici Corsi Formativi <strong>per</strong> la Protezione dei Beni Culturali, soprattuttonell’ambito delle Forze Armate e delle Scuole di ogni ordine e grado.- Sostenere le strutture competenti, a livello nazionale e locale, attraverso raccomandazionied interventi, nello svolgimento dei loro compiti <strong>per</strong> la salvaguardia dei BeniCulturali.- Assicurale al Dipartimento di Protezione Civile la massima collaborazione in caso di calamità.- Garantire i collegamenti con le analoghe Associazioni anche estere <strong>per</strong> confronti sues<strong>per</strong>ienze tecniche e pratiche.312


TOURING CLUB ITALIANOIl Touring Club Italiano nasce nel 1894 <strong>per</strong> iniziativa di un gruppodi ciclisti il cui intento principale è la diffusione della bicicletta, vistacome nuovo mezzo alla portata di tutti, simbolo di modernitàe motore di diffusione del turismo in tutta la penisola. Liberoda qualsiasi legame politico-religioso,il Touring si impegna sin dasubito in un’attività di miglioramento e sviluppo concreto dellestrade, indispensabili arterie <strong>per</strong> intraprendere qualsiasi viaggioin una nazione formatasi poco più di 30 anni prima. Piste ciclabili,installazione di cassette mediche e di primo soccorso sulle vie principali,cartellonistica e abbellimento delle stazioni ferroviarie sonosolo alcuni dei tantissimi segni lasciati dal TCI in questo primo <strong>per</strong>iododi storia italiana. Con gli inizi del nuovo secolo la comparsadell’automobile allarga notevolmente il raggio d’azione. Le iniziativesi moltiplicano,l’impegno nella valorizzazione dell’ambienteurbano e naturale si arricchisce,e ilTouring Club presenta propostedi istituzione di Parchi Nazionali, progetti di rimboschimento, soluzioniai nuovi problemi posti dalla viabilità, e con un’intensa attivitàdi sensibilizzazione delle classi politiche,unita a una profondao<strong>per</strong>a di educazione nei confronti degli italiani, mette in evidenzaun interesse generale verso il benessere del paese e non più solofinalità turistiche. Guide,manuali e carte geografiche del Touringnel frattempo si diffondono ovunque, a dimostrazione dell’importanzache la divulgazione delle conoscenze artistiche e culturali,unite alla valorizzazione e alla sco<strong>per</strong>ta dell’Italia, ricoprono <strong>per</strong>l’associazione. Con il tempo il TCI accresce le sue iniziative facendosisempre più promotore della sco<strong>per</strong>ta delle bellezze naturalie artistiche più nascoste e meno conosciute d’Italia,anche al finedi regolarizzare i flussi del turismo di massa indirizzati quasi esclusivamentenelle città più grandi e sovraffollate. Attività di consulenzae proposta di piani di sviluppo locale, formazione, studie ricerche, ma anche organizzazione di viaggi in tutto il mondoe a<strong>per</strong>tura di villaggi turistici rafforzano il ruolo del Touring nel panoramaturistico internazionale. I valori principali di salvaguardiadei <strong>beni</strong> culturali e ambientali, di sviluppo del turismo e di diffusionedella conoscenza di paesi, culture e di reciproca comprensionee rispetto fra i popoli non sono mai cambiati e il Touring continuaa portarli avanti nello stesso identico modo anche dopo oltre115 anni di storia e di battaglie.Da oltre cent’anni il Touring ClubItaliano si fa portavoce di valori incentrati al rispetto dell’ambienteculturale e naturale e <strong>per</strong>segue obiettivi che vanno in questa direzione.Nonostante l’associazione sia nata sul finire del XIX secolo,i valori che ne costituiscono le fondamenta sono ancora diestrema attualità e possono essere riassunti come segue:- Sviluppo del turismo in ogni angolo della penisola,incentivandoe sostenendo in particolar modo la sco<strong>per</strong>ta delle bellezze artistico-paesaggistichemeno note e frequentate soprattutto dell’entroterra.- Salvaguardia del vastissimo patrimonio italiano di storia, arte enatura, educando il turista ad una sua responsabile e correttafruizione e rendendolo consapevole della sua insostituibilità eimportanza <strong>per</strong> le generazioni future.- Conoscenza di paesi e culture e diffusione di uno spirito di reciprocacomprensione e rispetto fra i popoli che porti ad una crescitaumana e culturale di ciascun individuo.- Estraneità dell’associazione a qualsiasi manifestazione politicao religiosa e ad alcuno scopo di lucro.PresidenteRoberto RuoziReferenteMarco Luigi GirolamiDirezione AttivitàAssociative e TerritorioCorso Italia, 1020122 MilanoTel. 02 8526842Fax 02 8526947monica.vecchio@touringclub.itnadia.pellacani@touringclub.it313


Touring Club ItalianoATTIVITÀLa promozione del turismo, la salvaguardia dell’ambiente e la diffusione delle conoscenzee di una cultura consapevole e responsabile del viaggio si concretizzano in unaserie di azioni incoraggiate dal Touring Club Italiano e così riassumibili:- Valorizzazione e tutela del paesaggio, degli ambienti naturali caratteristici, di singolimonumenti ed o<strong>per</strong>e d’arte in genere, nonché dei complessi urbanistici di notevoleimportanza storica, artistica e culturale, in particolare al di fuori dei <strong>per</strong>corsi e delledestinazioni mete del turismo di massa.- Diffusione di informazioni e conoscenze atte a favorire lo sviluppo del turismo in modoconsapevole e responsabile, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento di docentie o<strong>per</strong>atori del settore, nonché attraverso la promozione di incontri e convegni.- Attività di consulenza e promozione di soluzioni <strong>per</strong> qualsiasi problema collegato al turismo,favorendo il diffondersi di una cultura imprenditoriale del settore più consapevolee qualificata. In particolare proposte di miglioramento dei servizi ricettivi e diquelli collegati al trasporto, alla viabilità e alla circolazione.- Svolgimento di studi e ricerche in stretta collaborazione con le istituzioni universitariee con le maggiori organizzazioni del mondo economico <strong>per</strong> monitorare gli aspettipiù significativi del viaggio nella società contemporanea identificando i rischi e gli impattidel turismo ma anche le possibili soluzioni <strong>per</strong> salvaguardare le risorse ambientalie culturali.- Produzione e diffusione di prodotti editoriali, cartografici, riviste, pubblicazioni di caratterescientifico e statistico, nonché di prodotti <strong>per</strong> qualsiasi tipo di attività turistica.- Promozione, organizzazione e intermediazione di viaggi e soggiorni in Italia e in tuttoil mondo.- Attività di costante assistenza e informazione nei confronti dei propri Soci, con ottenimentoin loro favore di facilitazioni e agevolazioni <strong>per</strong> l’acquisto di pubblicazioni eprodotti utili <strong>per</strong> il turismo, nonché <strong>per</strong> polizze e assicurazioni adatte a qualsiasi tipodi viaggiatore.L’attività del Touring si esplica inoltre su tutto il territorio nazionale attraverso una seriedi reti di volontari, articolate e o<strong>per</strong>anti a vari livelli in diversi settori (Consoli, ConsoliAziendali, Fiduciari Aziendali, Delegati Scolastici, Soci attivi, Soci volontari <strong>per</strong> il patrimonioculturale).Tra le reti, il Corpo consolare è appunto un organo di collaborazione sul territorio previstodallo Statuto che, volontariamente e gratuitamente, coo<strong>per</strong>a al raggiungimentodelle finalità e allo sviluppo associativo. I Consoli sono attivi nella promozione dell’associazione,nell’organizzazione di incontri e appuntamenti <strong>per</strong> i soci e nel tenere le migliorirelazioni di collaborazione con Enti, Amministrazioni e Associazioni territoriali.ELENCO PROGETTI E CASE HISTORYLe attività organizzate dal Touring sul territorio sono molteplici, dedicate alle più disparatetipologie di pubblico e ai più diversi interessi, ma tutte accomunate dalla passionee dall’attenzione <strong>per</strong> cultura, ambiente, storia, valorizzazione locale. Ecco alcuniesempi.La Penisola del TesoroAttraverso una serie di appuntamenti domenicali si <strong>per</strong>corrono sia le piste meno battutedelle grandi città, sia le località della cosiddetta “Italia minore”, gremite ovunque dio<strong>per</strong>e d’arte e centri storici di straordinario valore e bellezza, con visite guidate nel corsodell’intera giornata.Giornata TouringAppuntamento fisso, a cadenza annuale, di incontro diretto tra l’associazione, i Soci e ilterritorio. L’appuntamento, che si tiene nel mese di ottobre, coinvolge migliaia di <strong>per</strong>sonecontemporaneamente, dai più piccoli agli adulti, e si svolge in diverse piazze italiane,stimolando la voglia di visita, sco<strong>per</strong>ta e crescita culturale.314


Touring Club ItalianoFestival del Turismo ScolasticoIl concorso “Classe Turistica”, nato da un’intesa tra il Touring Club Italiano e il Ministerodella Pubblica Istruzione, è finalizzato a coinvolgere tutte le classi partecipanti <strong>per</strong> raccontareil proprio viaggio d’istruzione, promuovendo la propria città o territorio qualemeta di turismo scolastico.Volontari <strong>per</strong> il patrimonio culturale – “A<strong>per</strong>ti <strong>per</strong> voi”I “Volontari <strong>per</strong> il Patrimonio Culturale” sono soci che mettono a disposizione il propriotempo <strong>per</strong> consentire l’a<strong>per</strong>tura e dunque la visita di luoghi d’arte altrimenti chiusi alpubblico.Appuntamenti dei ConsoliOgni settimana i Soci hanno la possibilità di partecipare a numerose attività e iniziativeorganizzate dai Consoli del Touring. Sono appuntamenti estremamente differenziati,ma con il comune obiettivo di rendere partecipi della vitalità dell’associazione, comesempre espressa e manifestata nell’incontro con il territorio e con le bellezze della nostrapenisola, regione <strong>per</strong> regione. Per questo si spazia dalle visite guidate in musei e inluoghi di interesse artistico – culturale, a itinerari enogastronomici, escursioni, concertie altro ancora.Bandiere arancioniTra le tante attività a favore delle ricchezze del nostro paese, Touring seleziona e certificacon la Bandiera arancione i borghi eccellenti dell’entroterra. La Bandiera arancione,istituita nel 1998 in collaborazione con la Regione Liguria, è stata pensata dal punto divista del viaggiatore e della sua es<strong>per</strong>ienza di visita: viene assegnata alle località chenon solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sannooffrire al turista un’accoglienza di qualità. Sono molti i territori coinvolti, su altri lavorerànel prossimo futuro con l’obiettivo di completare l’Italia, individuando piccole eccellenzein ogni regione. Uno speciale benvenuto è riservato ai Soci Touring nelle localitàcertificate con la Bandiera arancione. In ognuna di esse i Soci possono usufruire in esclusivadi una serie di sconti, vantaggi e piccoli ma significativi “gesti di benvenuto”.In CampaniaATTIVITÀ DEL CORPO CONSOLARE DELLA CAMPANIAIl consoli della Campania sono attualmente presenti su tutto il territorio regionale;sono coordinati dal console regionale e vice Presidente del TCI Amedeo Tarsia in Curia(Napoli).Con i consoli, collaborano all’organizzazione e allo svolgimento di un ricco programmadi attività associative alcuni vice consoli e numerosi “soci attivi”.Di seguito, il ricco e fitto calendario degli incontri, limitatamente dal 2007 ad oggi.Gennaio 2007 Napoli, visita al museo archeologico nazionale e Palazzo Doria d’Angri;Torre Del Greco, visita al Museo del corallo liberino.Febbraio 2007 Napoli, visite alla Cappella Minutolo, alle chiese dedicate ai mestieri,al complesso di Suor Orsola Benincasa e alle chiese Croce di Lucca e DonnareginaVecchia.Marzo 2007 Pozzuoli, la Solfatara e la Basilica di S. Gennaro; Napoli, visite a PalazzoReale, ai chiostri napoletani del centro storico, all’Albergo dei Poveri e al Cimitero delle366 fosse, alla Cripta napoletana tra miti, riti e misteri, alla Banca commerciale italianae i suoi tesori e al Conservatorio S. Pietro a Majella; Ercolano, visita alla Villa Marinadetta Dei Papiri.315


Touring Club ItalianoAprile 2007 Napoli, visitaall’Accademia delle Belle Artie la Galleria ritrovata, all’Oasidel WWF di Agnano; Gragnano,gli antichi pastifici ela Chiesa del Corpus Domini.Maggio 2007 Pietrarsa, visitaal Museo Nazionale Ferroviario;Vesuvio, la salita al crateree l’osservatorio; Caserta,l’Oasi WWF di San Silvestro;Amalfi, visita al centro storicoe alla valle dei mulini; Napoli, visita a Villa Roserbery, la Vigna del Priore; Napoli– Salerno in veliero, Napoli vista dal mare.Giugno 2007 Parco del Cilento e il Vallo di Diano; Napoli, visita al complesso dell’Eremodei Camaldoli; Massa Lubrense, baia di Jeranto; Pompei, gli scavi di notte.Settembre 2007 Napoli, mostra “Piero Manzoni” al Museo MADRE, visita a Villa Rosemery,al Conservatorio San Pietro a Majella, al complesso Santa Casa dell’Annunziata;Caserta- Alife, con la ferrovia alifana; Baia, visita al Museo Archeologico e alCastello Aragonese.Ottobre 2007 Napoli, le catacombe di San Gennaro e la Chiesa, visita alla Chiesa diSan Carlo alle Mortelle, al Palazzo Zevallos di Stigliano, alla mostra “Bellezza <strong>per</strong>icolosa”al Museo Pan e alla Chiesa dei Santi Marcellino e Festo; Capua, La Giornata Touring.Novembre 2007 Napoli, la Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli; Salerno, la città neisuo aspetti storico culturali; Dugenta, cena <strong>per</strong> l’anniversario di fondazione del Touring.Dicembre 2007 Napoli, visite alla Chiesa della SS.Trinità dei Pellegrini, alla Chiesa deiSS. Apostoli, al Museo Archeologico Nazionale e al complesso delle terme di Agnano;Torre del Greco, visita al Museo Liberino e Villa Ginestre.Gennaio 2008 Napoli, visite alla Galleria dell’Accademia, alla Chiesa del Gesù Vecchio,al Museo Duca di Martina, al Museo Archeologico Nazionale e al Museo di Capodimonte,“Tra Sacro e Profano: i prodigi del sangue”.Febbraio 2008 Napoli,“I banchi nuovi e le Chiese”, visite al Museo Filangeri, al MuseoArcheologico Nazionale e all’Ascione Show Room; Cuma, l’Acropoli e il nuovo <strong>per</strong>corso.Marzo 2008 Napoli, la pedamentina e il petraio, i Palazzi della riviera di Chiaia, i torneireali a S. Giovanni Carbonara, la Galleria Umberto I ed il Liberty; Cerreto Sannitae i centri della Maiolica; Cava dei Tirreni, l’Abbazia ed altro.Aprile 2008 Napoli,Visite al Palazzo Corigliano e S. Giovanni a Nilo e alla Chiesa di SanGregorio Armeno; Giffoni, Montercorvino e Pontecagnano; Mondragone, parco archeologicoe museo; Caivano, lo stabilimento tipografico de “Il Mattino”; Pozzuoli,rione Terra e tempio di Serapide.Maggio 2008 Napoli, visite alla mostra “Salvatore Rosa” al Museo di Capodimonte, alcomplesso di Suor Orsola Benincasa, al Palazzo Donn’Anna a Posillipo e al Real OrtoBotanico; Pozzuoli, il Santuario di San Gennaro e la Solfatara; Sant’Agata dei Goti,bandiera arancione del TCI; Arco Felice, l’Oasi del WWF; Vesuvio, Valle dell’Inferno.Giugno 2008 Napoli, visite al parco e al bosco di Capodimonte e al Castel Sant’Elmo,“Visite dal mare”, la borbonica da P.zza Plebiscito alla Villa Comunale.Settembre 2008 Pompei, gli scavi di notte; Ravello e Scala, il centro storico e le ville.Ottobre 2008 Napoli, visite all’Ascione Show Room, al Borgo Marinari, all’Accademia316


Touring Club Italianodelle Belle Arti, all’Archivio di Stato, alla Cappella Sansevero e “’O principe riavule”,alla Grotta di Segano e al Parco Pausillipon, La Giornata Touring in Piazza del Mercato.Novembre 2008 Napoli, visite alla Certosa di San Martino, alla Scuola Militare dellaNunziatella, alla mostra “Rauschemberg” al museo MADRE e alla Chiesa di Sant’Antonielloa Port’Alba, la città sotterranea.Dicembre 2008 Napoli, visite al Nuovo Museo Diocesano Donnaregina, all’Acquarioe all’Ospedale della Tartarughe.Gennaio 2009 Napoli, visite al Conservatorio S. Pietro a Majella, al Museo NazionaleFerroviario Pietrarsa, alle“Stazioni dell’Arte”della metropolitana, a Sanfelice e il Borgodelle Vergini e alla Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi; Cimitile, le Basiliche paleocristiane.Febbraio 2009 Napoli, visite al Cimitero delle Fontanelle, al Museo Artistico Ind. Palazzi,al Museo Diocesano Donnaregina, all’Albergo dei Poveri, al cimitero delle 366Fosse, “La città in collina”, “Via Costantinopoli: le chiese e i palazzi”; Torre del Greco,lo Show Room della ditta De Simone.Marzo 2009 Napoli, visite al Castello Aselmeyer di L. Young, al Palazzo Serra di Cassano,alla Chiesa della Nunziatella, al Real Orto Botanico, al complesso dell’Eremo deiCamaldoli e al Museo di Capodimonte, “Marechiaro ed i casali”; Caserta, l’Oasi delWWF di San Silvestro; Ercolano, tour delle ville vesuviane, Caivano, visita allo stabilimentotipografico de “Il Mattino”; Chiazzo e Allignano.Aprile 2009 Napoli, visite al Palazzo Donn’Anna e alla Chiesa di Donnaregina Vecchia;Pozzuoli, la Solfatara e San Gennaro; Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere, ciclo anfiteatriromani; Procida, il <strong>per</strong>corso sulle tracce del “Postino”; Capri, tra archeologia enatura.Maggio 2009 Pompei e Nola, ciclo anfiteatri romani; Massa Lubrense, passeggiata dei23 casali; Mondragone, parco archeologico e museo; Napoli, visite a Villa Rosebery,alla Vigna del priore di San Martino, <strong>per</strong>corsi pedonali la Gaiola e il Petraio; Vesuvio,uno dei sentieri; Foce Sele, il Santuario di Era.Giugno 2009 S. Agata sui Due Golfi, fiordo di Crapolla- Li Galli; Rossigno e Castelcivita.Bandiere arancioniAttualmente in Campaniasono due le località d’eccellenzariconosciute con il marchioTouring: Cerreto Sannita(BN) e Sant’Agata de’ Goti(BN). I due Comuni, selezionatitra 25 candidati, hanno ricevutoil riconoscimento nell’ambitodella collaborazionetra Touring Club Italiano e Assessoratoal Turismo e Beniculturali della Regione Campania,sviluppata nel 2005. ACerreto Sannita e Sant’Agatade’ Goti è stato rinnovato il riconoscimento a seguito della <strong>per</strong>iodica analisi di verifica.In Campania inoltre è stato possibile sviluppare specifici progetti di miglioramentodel territorio e dell’offerta turistica dei piccoli centri, grazie alla collaborazione dellaComunità Montana Lambro e Mingardo e del GAL (Gruppo di Azione Locale) ATI VerdeIrpinia.317


Touring Club ItalianoQui TouringLa rivista dell’Associazione, che raggiunge le case di più di 350.00 soci, dedica <strong>per</strong>iodicamentespazi di visibilità e comunicazione al territorio della Puglia.Tra i servizi più recenti: “Napolifonica” (febbraio 2007), dedicato ai luoghi della tradizionemusicale partenopea; “A casa degli dei” (ottobre 2007), dedicato a Paestum;“Profondo Rosso” (gennaio 2008), dedicato alla lavorazione del corallo; “Terra ruvidad’Irpinia” (dicembre 2008).Iniziative editorialiTra le numerose iniziative editoriali di Touring Editore, le più recenti sono:- Napoli (collana Tracce, 2007);- Guida Rossa Napoli (2008),- Guide Verdi Campania (2008) e Napoli (2008);- Napoli e il Golfo (collana Itinerari, 2008);- Cartoville Napoli (2009);- Guida Gialla Campania (2009).Il Punto TouringIl Tci è presente in Campania anche con il Punto Touring di Napoli, in via C. Battisti11/13, tel. 081 4203485 negozio.napoli@touringclub.it318


U N P L I - UNIONE NAZIONALEDELLE PRO LOCO D’ITALIAL’Unpli, con 6.100 Pro Loco iscritte, costituisce l’unico punto di riferimentoa livello nazionale di queste Associazioni, che vantanoun totale di circa 600.000 soci.L’Unione, avvalendosi di una struttura radicata e capillarmentepresente sull’intero territorio nazionale, si avvia oramai a raggiungereuna sua consolidata maturità ed è impegnata nellacostruzione di una rete di relazioni con tutti i principali interlocutoridi tipo istituzionale, imprenditoriale e con le più importantirealtà dell’associazionismo e del volontariato.Per quanto riguarda gli attori istituzionali, l’Unione vede oggiampiamente riconosciuto e valorizzato il proprio ruolo socialeda parte del Ministero della Solidarietà Sociale, del Ministerodei Beni Culturali, da quello degli Interni e dalla Presidenza delConsiglio, con i quali intrattiene continui e fruttuosi rapporti dicollaborazione. Per quando riguarda il mondo delle imprese,l’Unione lavora in partenariato con importanti realtà italianeed internazionali. Con riguardo infine alle relazioni nell’area delvolontariato e dell’associazionismo, è di grande prestigio e difondamentale importanza la stretta collaborazione instauratacon ANCI, sancita dal Protocollo d’Intesa del 2003. Sempre nell’ambitodel no-profit, la partecipazione all’Osservatorio Nazionaledelle Associazioni di Promozione Sociale ed al ForumNazionale del Terzo Settore consente di beneficiare di piattaformecomuni di riflessione-collaborazione nonché di un continuoscambio di informazioni con tutte le maggiori Associazioniitaliane del settore, tale obiettivo è stato raggiunto grazie all’iscrizionenel Registro Nazionale delle Associazioni di PromozioneSociale istituito dalla Legge 383/2000.PresidenteClaudio NardocciReferenteGabriele DesiderioVia Regina Margherita, 2100055 Ladispoli (RM)Tel. 06 99226483Fax 06 99223348unpli.nazionale@tiscali.itIn CampaniaUNPLI - UNIONE NAZIONALE PRO LOCOVia Provinciale, 8883020 Contrada (AV)Tel. 0825 674131 557888Fax 0825 674913info@unplicampania.it;campania@unpli.info;unplicampania@hotmail.itwww.unplicampania.itL’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, attiva dal 1962, èl’unico organismo che raggruppa e coordina a livello nazionalele pro loco italiane attraverso articolazioni <strong>per</strong>ifericheregionali, provinciali e sub provinciali, e attua, anche direttamente,tutte le iniziative <strong>per</strong> la promozione e la valorizzazionedel nostro Paese in campo culturale, ambientale,turistico, ecologico, naturalistico, sociale e nell’ambito dellasolidarietà, del volontariato e delle politiche giovanili.L’UNPLI oggi in Italia rappresenta circa 6.000 Pro Loco evanta circa 600.000 soci, nella sola Campania su 551 comuni319


U N P L I - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italiaIl comitato regionale ha 438 pro loco associate.L’intento è quello di fornire alle sedi affiliate assistenza, informazione, formazione edi rappresentarle ad ogni livello istituzionale; inoltre, attraverso l’azione congiuntadelle varie pro loco associate e grazie al servizio svolto presso varie sedi locali dai volontaridi servizio civile nazionale, l’Unpli porta avanti azioni di tutela e valorizzazionedei <strong>beni</strong> culturali presenti nei vari territori di competenza, favorendo lo svilupposociale ed economico degli stessi.A tale scopo è utile precisare che la L.R. 15 Febbraio 2005 n° 7Art. 1c2. La Regione riconosce, nel quadro della valorizzazione turistica della Campania, ilruolo delle associazioni pro loco <strong>per</strong> la custodia e <strong>per</strong> la promozione dei valori naturalied artistici di ogni località e <strong>per</strong> il raggiungimento degli obiettivi sociali del turismo attraversola partecipazione popolare.Iniziative attuate nella regione (2007-2008) con indicazione anche degli esitiMolte sono le iniziative che ogni anno l’UNPLI Campania organizza e coordina; gliimpegni statutari, come ad esempio gli incontri assembleari degli associati, diventanooccasione di promozione e valorizzazione del territorio; vengono infatti organizzatinei vari comuni della regione che si caratterizzano <strong>per</strong> la presenza di <strong>beni</strong>culturali e di bellezze paesistiche, al fine di far conoscere ad un pubblico sempre piùvasto quelle testimonianze alle quali si riconosce un valore di civiltà.In particolare alcuni di questi incontri si tengono da alcuni anni, in ambito del piùampio programma del Maggio dei Monumenti, presso il complesso monumentaledelle Basiliche Paleocristiane di Cimitile (NA). In occasione di tali appuntamenti oltretrecento associati, nonché responsabili della pubblica amministrazione, es<strong>per</strong>ti disettore e uomini politici confluiscono a Cimitile <strong>per</strong> affrontare tematiche inerentialla cultura e al turismo.Altri importanti appuntamenti si sono tenuti nell’area del vallo di Diano interessandodiversi ambiti artistico-<strong>architettonici</strong> tra cui la monumentale Certosa di Padula e nelterritorio beneventano del comune di Ponte presso l’abazia di S. Anastasia.Altro importante appuntamento è la partecipazione dei rappresentanti dell’UNPLIalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. L’unione, oltre ad esserepresente con stand delle varie sedi provinciali, prende parte agli incontri previsticon i rappresentanti delle istituzioni <strong>per</strong> predisporre strategie di azione finalizzatealla promozione del territorio.La dimensione organizzativa e gestionale in cui il presidente dell’UNPLI Campania, inqualità di Responsabile nazionale, profonde il massimo impegno è la gestione delServizio Civile Nazionale; a Contrada in provincia di Avellino è la sede nazionale cuifanno capo i volontari di tutta l’Unione; qui è stata organizzata una struttura ed èstato creato un gruppo di lavoro che coordina la progettazione e il monitoraggio afferenteal SCN, che si occupa di organizzare la selezione e di dettare le linee guida <strong>per</strong>la formazione dei giovani volontari che decidono di dedicare un anno della propriavita a servizio dello Stato e della comunità.Il settore di intervento scelto <strong>per</strong> i progetti presentati dall’UNPLI alla Presidenza delConsiglio dei Ministri è quello riguardante il patrimonio artistico e culturale nei suoiaspetti afferenti alla valorizzazione della storia e della cultura locale e al turismo culturale.In relazione a ciò ogni anno migliaia di volontari delle pro loco d’Italia contribuisconoalla valorizzazione e alla fruizione dei <strong>beni</strong> culturali che rendono unici iluoghi in cui vivono.320


Luoghi d’Arte StataliAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,Puglia, Sardegna


ABRUZZOChiesa di San Pietro ad OratoriumCapestranoMuseo Nazionale - Castello PiccolominiCelano, Largo Cavalieri di Vittorio VenetoMuseo Archeologico Nazionalesede Le PaludiCelano, località PaludiMuseo d’arte sacra della MarsicaCastello Piccolomini - Celano, Largo Cavalieridi Vittorio VenetoCattedrale ValvenseCorfinioBasilica di S. Maria di CollemaggioL’Aquila, Piazzale di CollemaggioArea archeologica di AmiternumL’Aquila, Frazione S.VittorinoMUSPAC - Museo S<strong>per</strong>imentaled’Arte ContemporaneaL’Aquila, Via Paganica, 17Museo Nazionale d’AbruzzoL’Aquila, Via Ottavio ColecchiArea archeologica di Alba FucensMassa D’Albe, Località AlbeChiesa di San PietroMassa D’Albe, Alba FucensMuseo Civico ArcheologicoSulmona, Corso OvidioSantuario di Ercole CurinoSulmona, Località BadiaMuseo Archeologico La CivitellaChieti, Via G.Pianell, 1Museo Archeologico Nazionale d’AbruzzoChieti, Via Villa Comunale, 3Complesso termale romanoChieti, Località Fonte GrandeTeatro romanoChieti, Via Asinio HerioMuseo dell’Abruzzo bizantino ed alto-medievalenel Castello Ducale di CrecchioCrecchio, Castello Ducale di CrecchioParco archeologico di JuvanumMontenerodomo, Località Santa Mariadel PalazzoSantuario ItalicoSchiavi d’Abruzzo, Località TorreSezione del Museo archeologico nazionaledell’AbruzzoCampli, Via S.FrancescoConvento di Sant’OnofrioCampli, Corso Umberto ICattedrale di TeramoTeramo, Piazza Martiri Della LibertàBASILICATAMuseo archeologico nazionale della Basilicata“Dinu Ademesteanu” Potenza,Via Andrea SerraoMuseo archeologico nazionaledell’alta Val d’AgriGrumento Nova, Contrada SpinetaCastello di Melfi e Museo archeologiconazionale del Melfese “Massimo Pallottino”Melfi, Via Normanni - Castello FedericianoMuseo archeologico nazionaledi Muro LucanoMuro Lucano, Via Seminario, 6Parco archeologicoVaglio Basilicata, Località SerraParco archeologicoVaglio Basilicata, Località RossanoParco archeologico di VenosaVenosa, Località San RoccoMuseo archeologico nazionale di VenosaVenosa, Piazza Castello - Castello Pirrodel BalzoMuseo archeologico nazionale di Metapontoe parco archeologicoBernalda - LocalitàMetaponto, Via Aristea 21Museo archeologico nazionale‘Domenico Ridola’Matera, Via D. Ridola, 24Museo Nazionale Arte Moderna e Medievaledella BasilicataMatera, Piazzetta Pascoli, 1Palazzo LanfranchiMuseo nazionale della Siritidee parco archeologicoPolicoro, Via Colombo, 8Mostra archeologica <strong>per</strong>manente“Dal mare alla terra”Maratea, Palazzo De LietoMostra archeologica <strong>per</strong>manente“Una via di transito dallo Jonio al Tirreno”Tricarico, Palazzo DucaleMuseo Casa Natale di Gabriele D’AnnunzioPescara, Corso Manthonè323


CALABRIAParco archeologico di ScolaciumBorgia, Località RoccellettaMuseo archeologicoAmendolara, Piazza Giovanni XXIIIMuseo archeologico nazionaledella SibaritideCassano Ionio, Frazione Sibari - Località CasaBiancaParco archeologico di SibariCassano Ionio, Frazione Sibari - LocalitàParco Del Cavallo - Casa BiancaComplesso di San Francesco d’AssisiCosenza, Via Grotte, 4Caserma “Domenico Moro”Cosenza, Via PlebiscitoGalleria Nazionale di CosenzaPalazzo ArnoneCosenza, Via Gian Vincenzo GravinaChiesa del PathirionRossano, Località PatireCastello Carrafa di Santa SeverinaSanta Severina, Piazza Vittorio EmanueleTorre CimalongaScalea, Largo Cimalonga, 7Torre Nao e area archeologicaCrotone, Località Capo ColonnaMuseo archeologico nazionaleCrotone, Via Risorgimento, 14Castello di Carlo VCrotone, Piazza CastelloFortezza di ’Le Castella’Isola Capo Rizzuto, Frazione Le CastellaChiesa di San GiovannelloGerace, Via Duca d’AostaChiesa di San Francesco d’AssisiGerace, Piazza delle Tre ChieseMuseo nazionale di Locri Epizefirie aree archeologicheLocri, Contrada MasaràArea archeologicaMonasterace, Strada Statale 106 IonicaMuseo Archeologico NazionaleReggio Di Calabria, Piazza De Nava, 26Area archeologicaRosarno, Piano Delle VigneChiesa bizantina ’La Cattolica’Stilo, Via CattolicaMuseo Statale di MiletoMileto, Via EpiscopioMuseo archeologico stataleVibo Valentia, Castello Normanno SvevoCAMPANIAGrotta azzurraAnacapri, Accesso dal mareVilla romana di DamecutaAnacapri, Via Amedeo MaiuriMuseo archeologico dei Campi FlegreiBacoli, Via Castello, 39(Castello Aragonese di Baia)Tomba AgrippinaBacoli, Litorale (adiacente ristorante“Garibaldi”)Parco archeologico delle Terme di BaiaBacoli, Via Sella di Baia, 22Teatro di MisenoBacoliSacello degli AugustaliBacoliArea Archeologica “Cento Camerelle”Bacoli, Via Cento CamerelleParco monumentale di BaiaBacoliParco archeologico sommerso di BaiaBacoli, Porto di BacoliPiscina MirabileBacoliScavi di Boscoreale ed AntiquariumBoscoreale, Via Settetermini, 15(Località Villa Regina)Villa IovisCapri, Via TiberioCertosa di San GiacomoCapri, Via CertosaScavi di Stabia ed AntiquariumCastellammare di Stabia,Via Passeggiata ArcheologicaScavi di ErcolanoErcolano, Corso ResinaForo di LiternumGiugliano, Via Circonvallazione esternaAnfiteatro di LiternumGiugliano, Via VarcaturielloMuseo Archeologico NazionaleNapoli, Piazza Museo, 19324


Area archeologica di “Carminiello ai Mannesi”Napoli, Vico Carminiello ai MannesiPalazzo RealeNapoli, Piazza del Plebiscito, 1Parco di CapodimonteNapoli, Via Miano, 4Parco e Tomba di VirgilioNapoli, Via Salita della Grotta, 20Museo e Galleria di CapodimonteNapoli, Via Miano,2Museo Pignatelli CortesNapoli, Riviera di Chiaia, 200Museo nazionale della ceramica “Ducadi Martina”Napoli, Villa Floridiana - Via Cimarosa, 77Certosa di San MartinoNapoli, Largo San MartinoCastel Sant’ElmoNapoli, Via Tito Angelini, 20Museo di CapodimonteNapoli, Via Miano, 1Museo Storico Archeologico dell’Antica NolaNola, Via Senatore Cocozza, 2Museo Archeologico della PenisolaSorrentina “G. Vallet”Piano di Sorrento, Via Ripa di Cassano,Villa FondiScavi di PompeiPompei, Via Villa dei Misteri, 2Macellum c.d. Tempio di SerapidePozzuoli, Via SerapideNecropoli monumentale di Via CellePozzuoli, Via CelleIpogei del “Fondo Caiazzo”Pozzuoli, Via Vecchia CampanaAnfiteatro Flavio e SerapeoPozzuoli, Via Nicola Terracciano, 75Parco archeologico di CumaPozzuoli – Bacoli, Via Acropoli, 1Scavi di OplontisTorre Annunziata, Via SepolcriArea archeologicaAltavilla Irpina, Località OrtolanoAntiquariumAriano Irpino, Via Donato Anzani, 8(Palazzo Anzani)Area archeologica “Aequum Tuticum - S.Eleuterio”Ariano Irpino, Località S.EleuterioArea archeologicaAtripalda, Località CivitaPalazzo dell’ex Dogana dei GraniAtripalda, Piazza UmbertoArea archeologicaAvella, ad est centro storico finoalla CirconvallazioneArea archeologica dei Monumenti funerariAvella, Via Basso QuartoArea ArcheologicaCasalbore, Località Pescolatorra e LocalitàMacchiaMuseo di San Francesco a FolloniMontella, Via S.FrancescoTeatro romanoBenevento, Piazza Ponzo TelesinoCastello Medioevale - Museo della ValleCaudinaMontesarchioArea archeologica “Antica Telesia”San Salvatore Telesino, Via ProvincialeMuseo archeologico dell’antica AlifaeAlife, Piazza XIX OttobreArea archeologica di CalesCalvi RisortaLa Reggia e il Parco di CasertaCaserta, Via Douet, 2/aVilla romanaCellole, Via S. LimatoMuseo archeologico dell’antica CalatiaMaddaloni, Via Caudina (Casino DucaleCarafa)Mausoleo c.d. delle Carceri VecchieS. Prisco, Via AppiaAnfiteatro Campano e AntiquariumS.Maria Capua Vetere, Piazza I OttobreMitreoS.Maria Capua Vetere, Via Pietro Morelli(vicolo Mitreo)Museo archeologico dell’antica CapuaSanta Maria Capua Vetere, Via Robertod’Angiò, 48Criptoportico - Teatro romano di SuessaSessa Aurunca, Via Aldo Moro325


Museo archeologico statale dell’anticaAtellaSuccivo, Via RomaMuseo archeologico di Teanum SidicinumTeano, Piazza Umberto I, 29 - Complessomonumentale LoggioneTeatro romanoTeano, Località Teatro Romano - Via PioppetoArea archeologica di VeliaAscea Marina, Contrada Piano di VeliaArea archeologicaBuccino, Centro StoricoArea archeologicaCapaccio, Località Foce SeleMuseo ed area archeologica di PaestumCapaccio, Via NazionaleArea archeologicaEboli, Località PaternoMuseo Archeologico Nazionale di Ebolie della Media Valle del SeleEboli, Via San Francesco(Castello San Francesco)Area archeologicaLauro Di Nola, Località S. Giovanni In PalcoAntiquarium ed area archeologicaMinori, Villa Romana - Capo Di Piazza, 28Area archeologica “Antica Aeclanum”Mirabella, Via Nazionale Delle PuglieArea archeologicaNocera Su<strong>per</strong>iore, Località Pareti, Via ParetiCertosa di San LorenzoPadula, Viale Certosa, 1Area ArcheologicaPontecagnano, Via StadioMuseo Nazionale dell’Agro PicenoPontecagnano Faiano,Piazza Risorgimento, 24AntiquariumSala Consilina, Via CavourArea Archeologica di FratteSalernoMuseo diocesanoSalerno, Piazza PlebiscitoArea ArcheologicaSarno, Via Beniamino PastorePalazzo CapuaSarno, Piazza Michelangelo CapuaMOLISECastello Angioino di CivitacampomaranoCivitacampomarano (CB) - Piazza castelloCastello d’Evoli di CastropignanoCastropignano (CB) - Piazza castello(Cantiere a<strong>per</strong>to)Castello di GambatesaGambatesa (CB) - Via Eustachio, 7Castello di Bagnoli del TrignoBagnoli del Trigno (IS) - Via Castello(Cantiere a<strong>per</strong>to)Castello Pandone di VenafroVenafro (IS) - Via tre cappelleArea Archeologica di Sepino – Altiliae MuseoSepino – Altilia (CB) - Località AltiliaArea Archeologica Santuario – Teatrodi PietrabbondantePietrabbondante (IS) - Località CalcatelloAnfiteatro Romano di LarinoLarino (CB) - Via Dante, 1Villa ZapponeLarino (CB) - Via Dante, 1 (Cantiere a<strong>per</strong>to)Complesso Monumentale di Santa Chiarae Museo Archeologico di VenafroVenafro (IS) - Corso GaribaldiComplesso Monumentale di Santa Mariadelle Monache e Museo ArcheologicoIsernia (IS) - Corso MarcelliComplesso Monastico Archeologico,Architettonico e Storico Artisticodi San Vincenzo al VolturnoSan Vincenzo al Volturno (IS) - LocalitàSan Vincenzo (Cantiere a<strong>per</strong>to)Museo Archeologico Sanniticodi CampobassoCampobasso (CB) - Via Chiarizia, 10Museo del Paleolitico di IserniaIsernia - Località La Pineta (Cantiere a<strong>per</strong>to)PUGLIAAnfiteatro RomanoLucera (FG), via AnfiteatroAnfiteatro RomanoLecce, Piazza S. OronzoArea Archeologica di Passo di CorvoFoggia, contrada Arpinova,Strada prov. di San Marco in LamisArea Archeologica Dolmen di San SilvestroGiovinazzo (BA), Strada prov. Giovinazzo -Terlizzi326


Area Archeologica Dolmen La ChiancaBisceglie, Strada prov. <strong>per</strong> Corato (via S.Andrea)Area Archeologica S. Pietro degli SchiavoniBrindisi, Teatro Comunale G. VerdiCastel del MonteAndria (BT)Castello di Co<strong>per</strong>tinoCo<strong>per</strong>tino (LE), Largo Castello, 7Castello di TraniTrani (BT), Piazza Manfredi, 16Castello Svevo di BariBari, P.zza Federico II di SveviaEx Convento di San Domenicosede della Soprintendenza <strong>per</strong> i BeniArcheologici della PugliaTaranto, Via Duomo, 33Ex Convento San Francesco della Scarpasede della Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Storici,Artistici ed Etnoantropologici della PugliaBari, via Pier l’Eremita, 25/BGalleria Nazionale della Puglia “Girolamoe Rosaria Devanna”Bitonto (BA), Via Giandonato Rogadeo, 14Museo Archeologico Nazionale di Gioiadel ColleGioia del Colle (BA), Piazza dei MartiriMuseo Archeologico Nazionale di TarantoTaranto, Via Cavour, 10Museo Archeologico Nazionale di AltamuraAltamura (BA), Via Santeramo 88Museo Archeologico Nazionale “Jatta”Ruvo di Puglia (BA), Piazza Bovio, 35Museo Nazionale e Parco Archeologicodi EgnaziaFasano (BR), Litoranea MonopoliTorre CanneMuseo Nazionale di ManfredoniaManfredonia (FG), Piazzale FerriPalazzo Simi, centro o<strong>per</strong>ativo<strong>per</strong> l’Archeologia di BariBari, strada Lamberti, 1Palazzo SinesiCanosa di Puglia, Via Kennedy, 18Parco Archeologico e Antiquariumdi Canne della BattagliaBarletta (BT), SS. 16 bis in direzionedi Canosa di PugliaParco Archeologico di Monte SannaceGioia del Colle (BA), Km 4,5strada provinciale Gioia del Colle - TuriParco Archeologico di SipontoManfredonia (FG),Piazza Santa Maria Regina, 11Teatro RomanoLecce, Via degli AmmiratiSARDEGNAArea archeologica Su NuraxiBaruminiSpazio San Pancrazio Cagliari,Cittadella dei MuseiPiazza Arsenale, 1Sepolcro e grotta della Vi<strong>per</strong>aCagliari, Viale Sant’AvendraceVilla di TigellioCagliari, Via TigellioMuseo Archeologico NazionaleCagliari, Cittadella dei MuseiPiazza Arsenale, 1Pinacoteca NazionaleCagliari, Cittadella dei MuseiPiazza Arsenale, 1Basilica San SaturninoCagliari, Piazza S. CosimoArea archeologica di Monte SiraiCarboniaArea archeologica di AntasFluminimaggioreArea archeologica Pranu MutteduGoniArea Archeologica di NoraPulaCastello del GoceanoBurgosCastello di AcquafreddaSiliquaFortezza VecchiaVillasimiusLocalità Porto turisticoVillaggio nuragico Serra OrriosDorgaliMuseo Archeologico Nazionale “G. Asproni”Nuoro, Palazzo Asproni - Piazza AsproniFonte sacra Su TempiesuOruneCastello della FavaPosadaArea archeologica Nuraghe LosaAbbasanta327


Area archeologica TharrosCabrasTorre di San CristoforoOristanoArea Archeologica di Santa CristinaPaulilatinoArea archeologica Anghelu RujuAlgheroArea archeologica PalmaveraAlgheroVilla romana di Sant’Im<strong>beni</strong>aAlgheroTomba di giganti Li Lolghi e Coddu EcchjuArzachenaTorre spagnolaPortoscusoTorre dell’ElefanteCagliari, Piazza San GiuseppeTorre di San PancrazioCagliari, Piazza IndipendenzaVilla PolliniCagliari, Via JennerPalazzo delle SeziateCagliari, Piazza Indipendenza, 7Villa MelisSassari, Via Monte Grappa, 22Villa BinaghiCagliari, Via Cesare Battisti, 2Palazzo BarragoCagliari, Via Marche, 15Torre di San GiovanniCabras, Località TharrosChiostro di San DomenicoCagliari, Via XXIV maggioCasteddu EzzuCuglieriNecropoli Li MuriArzachenaNuraghe AlbucciuArzachenaCompendio Garibaldino di CapreraLa Maddalena, Isola di CapreraCastello di PedresOlbiaFortezza militare di Monte AlturaPalauAntiquarium TurritanoPorto Torres, Via Ponte Romano, 89Città romana Parco Archeologico di TurrisLibisonisPorto Torres, Via Ponte RomanoMuseo Nazionale Archeologico Etnografico’Giovanni Antonio Sanna’Sassari, Via Roma, 64Altare preistorico di Monte d’AccoddiSassariCentro di restauro e conservazioneSassari, Frazione Li PuntiLocalità BaldincaMus’A Pinacoteca al CanopolenoSassari, Via S. Caterina, 4Complesso nuragico Santu AntineTorralba328


Via del Collegio Romano, 27 - 00186 RomaTel. 06.6723.2441 - Fax 06.6723.2538eventi@<strong>beni</strong>culturali.itDirezione Regionale <strong>per</strong> i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaDirettore Gregorio Angelini - Referente <strong>per</strong> la Comunicazione Maria Rosaria NappiCastel dell'Ovo - Via Eldorado, 1 - 80132 NapoliTel. 081 2464201 - Fax 081 7645305 | dr-cam.comunicazione@<strong>beni</strong>culturali.itArchivio di Stato AvellinoDirettore e referente <strong>per</strong> il progetto Gerardina Rita De LuciaVia G. Verdi, 15/17 - 83100 AvellinoTel. 0825 779111 - Fax 0825 779516as-av@<strong>beni</strong>culturali.it | www.archivi.<strong>beni</strong>culturali.it/ASAV/Archivio di Stato BeneventoDirettore e referente <strong>per</strong> il progetto Valeria TaddeoVia G. De Vita, 3 - 82100 BeneventoTel. 0824 21513 - Fax 0824 25655as-bn@<strong>beni</strong>culturali.it | www.archivi.<strong>beni</strong>culturali.it/ASBN/Archivio di Stato CasertaDirettore e referente <strong>per</strong> il progetto Aldo SantamariaViale dei Bersaglieri, 9 - 81100 CasertaTel. 0823 355665 - Fax 0823 355665as-ce@<strong>beni</strong>culturali.it | www.archivi.<strong>beni</strong>culturali.it/ASCE/Archivio di Stato di Napoli - Direttore Imma AscioneReferente <strong>per</strong> il progetto Rossana SpadacciniPiazzetta Grande Archivio, 5 - 80138 NapoliTel. 081 5638111 - Fax 081 5638300as-na@<strong>beni</strong>culturali.ithttp://www.archiviodistatonapoli.it/asnaCMS/Soprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> archeologici di Salerno, Avellino,Benevento e Caserta - Soprintendente Maria Luisa NavaReferente <strong>per</strong> il progetto Adele LagiVia Trotula de Ruggiero, 6/7 - 84100 SalernoTel. 089 5647201 - 2 - 3 – Fax 089 252075sba-sa@<strong>beni</strong>culturali.it | www.archeosa.<strong>beni</strong>culturali.itSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>, paesaggistici, storici,artistici ed etnoantropologici <strong>per</strong> le province di Caserta eBenevento - Soprintendente Paola Raffaella DavidReferente <strong>per</strong> il progetto Maria Rosaria Iacono, Francesca FuriaPalazzo Reale - Via Douhet - 81100 CasertaTel. 0823 277111 - Fax 0823 354516sbap-ce@<strong>beni</strong>culturali.it | www.reggiadicaserta.<strong>beni</strong>culturali.itSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong>, paesaggistici, storici,artistici ed etnoantropologici <strong>per</strong> Napoli e provincia conesclusione della città di Napoli <strong>per</strong> le competenze in materia di<strong>beni</strong> storici, artistici ed etnoantropologiciSoprintendente Stefano GizziReferente <strong>per</strong> il progetto Patrizia NicolettiPalazzo Reale - Piazza Plebiscito,1 - 80132 NapoliTel. 081 5808111 - Fax 081 403561sbappsae-na@<strong>beni</strong>culturali.it | www.palazzorealenapoli.itMP Mirabilia - www.mpmirabilia.itArchivio di Stato di Salerno - Direttore Felicita De NegriReferente <strong>per</strong> il progetto Maria Teresa SchiavinoPiazza Abate Conforti, 7 - 84100 SalernoTel. 089 225147 - 225044 – Fax 089 226641as-sa@<strong>beni</strong>culturali.it | www.archiviodistatosalerno.itBiblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionaledi Montevergine - Direttore padre Andrea Davide CardinReferente <strong>per</strong> il progetto Bianca CorcioneTel. 0825 787191 - 789933Via Domenico Antonio Vaccaro, 1 - 83013 Mercogliano (AV)Tel. 0825 787191 - 0825 789933 – Fax 0825 789086bmn-mnv@<strong>beni</strong>culturali.itwww.montevergine.librari.<strong>beni</strong>culturali.itBiblioteca Nazionale Vittorio Emanuele IIIDirettore Mauro GiancasproReferente <strong>per</strong> il progetto Alma Serena Lucianelli Tel. 081 7819325Palazzo Reale - Piazza Plebiscito, 1 - 80132 NapoliTel. 081 7819211 - Fax 081 403820 - URP 081 7819231bn-na@<strong>beni</strong>culturali.it | www.bnnonline.itBiblioteca Universitaria di NapoliDirettore Ornella FalangolaReferente <strong>per</strong> il progetto Chiara Masiello Tel. 081 5517025Via Giovanni Paladino, 39 - Napoli 80100Tel. 081 5517025 - 5517153 – Fax 081 5528275bu-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.bibliotecauniversitarianapoli.<strong>beni</strong>culturali.itSoprintendenza Archivistica <strong>per</strong> la CampaniaSoprintendente Maria Luisa StorchiReferente <strong>per</strong> il progetto Angela SpinelliPalazzo Marigliano - Via San Biagio dei Librai, 39 - 80138 NapoliTel. 081 4935501 - Fax 081 5517115sa-cam@<strong>beni</strong>culturali.it | www.archivistica-na.itSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> <strong>architettonici</strong> e paesaggistici <strong>per</strong>le province di Salerno e AvellinoSoprintendente Giuseppe ZampinoReferente <strong>per</strong> il progetto Stefania UgattiPalazzo D’Avossa - Via Botteghelle, 11 - 84100 SalernoTel. 089 2573111 - Fax 089 251727 | sbappsae-sa@<strong>beni</strong>culturali.itAvellinoEx Carcere Borbonico - Via Dalmazia, 22 - 83100 AvellinoTel. 0825 2791-279-206-207sbap-sa.av.biblioteca@<strong>beni</strong>culturali.itSoprintendenza speciale <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> archeologici di Napoli ePompei - Soprintendente Mariarosaria SalvatoreReferenti <strong>per</strong> il progetto Marco De Gemmis, Lucia EmilioPiazza Museo, 19 - 80135 NapoliTel. 081 4422111 - Fax 081 440013ssba-na@<strong>beni</strong>culturali.ithttp://sba-na.campania<strong>beni</strong>culturali.it/PompeiVia Villa dei Misteri, 2 - 80045 Pompei (NA)Tel. 081 8575111 - Fax 081 8613183ssba-na@<strong>beni</strong>culturali.it | www.pompeiisites.orgSoprintendenza speciale <strong>per</strong> patrimonio storico, artistico edetnoantropologico e <strong>per</strong> il Polo Museale della città di NapoliSoprintendente Lorenza Mochi OnoriReferente <strong>per</strong> il progetto Simona GoliaVia Tito Angelini, 22 - 80100 NapoliTel. 081 2294111 - Fax 081 2294498sspm-na@<strong>beni</strong>culturali.it | www.museo-capodimonte.itSoprintendenza <strong>per</strong> i <strong>beni</strong> storici artistici ed etnoantropologici<strong>per</strong> le province di Salerno ed AvellinoSoprintendente [nomina in corso]Palazzo Ruggi - Via Tasso - 84100 SalernoTel. 089 5647988 - Fax 089 2753328URP - <strong>Ufficio</strong> Relazioni con il PubblicoTel. 06.6723.2980-2990 - Fax 06.6798.441urp@<strong>beni</strong>culturali.itwww.<strong>beni</strong>culturali.itnumero verde 800 99 11 99

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!