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I Colori della Valle - Valle Camonica Distretto Culturale

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G a l l e r i a d e g l i a r t i s t i<br />

c a m u n i c o n t e m p o r a n e i<br />

PALAZZO DELLA CULTURA<br />

Breno


UN PERCORSO TRA GLI ARTISTI DELLA<br />

VALLE CAMONICA<br />

LA GALLERIA DEGLI ARTISTI CONTEMPORANEI DELLA<br />

VALLE CAMONICA nasce da un'iniziativa <strong>della</strong> Comunità<br />

Montana, del Consorzio Comuni BIM e del Comune di<br />

Breno, con l'approvazione e il sostegno <strong>della</strong> Regione<br />

Lombardia e di Fondazione Cariplo.<br />

Essa è stata suggerita dalla ricchezza di personalità e di<br />

espressioni artistiche che caratterizzano e segnano la vita<br />

culturale <strong>della</strong> vallata dell'Oglio.<br />

Il progetto ha avuto la pressoché unanime risposta degli<br />

artisti camuni i quali, donando ciascuno una propria opera<br />

alla Comunità Montana di <strong>Valle</strong> <strong>Camonica</strong>, hanno<br />

consentito la creazione <strong>della</strong> Galleria. Fa parte integrante<br />

del progetto la pubblicazione del catalogo I colori <strong>della</strong><br />

<strong>Valle</strong>, curato da Eugenio Fontana.<br />

Dovendo delimitare l'arco temporale, la scelta si è orientata<br />

sugli anni <strong>della</strong> seconda metà del Novecento. Il panorama<br />

così esplorato è rappresentativo di una pluralità di indirizzi,<br />

di stili e di tecniche, dentro la tradizionale partizione di<br />

pittura, scultura e ceramica. Con questo non si intende<br />

coprire tutto il campo dell'arte, tenuto conto che esso, nella<br />

sperimentazione dei linguaggi, si è venuto enormemente<br />

dilatando, fino ad annullare i confini canonici.<br />

Ma si tratta di un avvio, nella speranza che la Galleria<br />

possa nel futuro prossimo ampliarsi e arricchirsi di altre<br />

testimonianze e trovare uno spazio espositivo più<br />

adeguato.<br />

Dato il carattere pubblico dell'iniziativa per i soggetti<br />

istituzionali che l'hanno promossa, la Galleria deve<br />

necessariamente limitarsi ad esporre le opere, seguendo,<br />

per comodità del visitatore, criteri esclusivamente ordinativi<br />

che nulla hanno a che vedere con valutazioni di merito.<br />

Pertanto le essenziali quanto brevi didascalie descrittive non<br />

hanno la finalità di stilare graduatorie ma di offrire una<br />

traccia biografica ed artistica degli autori e delle loro opere<br />

accennando al linguaggio e alla tecnica. Solo il visitatore è<br />

legittimato nelle sue scelte di gusto e quindi anche nei suoi<br />

giudizi.<br />

La Galleria si presenta pertanto come spazio di esposizione<br />

che intende offrire un punto privilegiato di osservazione<br />

sulla <strong>Valle</strong> <strong>Camonica</strong>, la sua civiltà, la sua storia, la sua<br />

tradizione, reinterpretate attraverso quella semantica<br />

particolare che si esprime attraverso la materia, la forma, il<br />

colore e soprattutto attraverso la sensibilità di ogni artista<br />

che, in quanto tale, ricrea nell'immagine e nella sua<br />

visibilità emozioni, suggestioni, idee e concetti che si fanno<br />

universo intenzionalmente e autonomamente significante<br />

nel segno <strong>della</strong> libertà, <strong>della</strong> pura idealità e <strong>della</strong> bellezza.<br />

Ogni voce e ogni presenza concorrono a delineare un<br />

“panorama” che a pieno titolo si inserisce nella cultura<br />

contemporanea.


SCULTURA, CERAMICA<br />

E TECNICHE DIVERSE<br />

La tradizione camuna <strong>della</strong> scultura lignea ha antiche<br />

radici: i Bulgarini, i Ramus, i Fantoni, i Piccini, tanto per<br />

citare nomi che sono stati scuole e botteghe. La scultura<br />

contemporanea ha allargato l'orizzonte, volgendosi alla<br />

sperimentazione di materiali, tecniche e linguaggi inediti. Si<br />

ritrova nella sezione una pluralità di indirizzi che<br />

rispondono anche alla rivoluzione che si è registrata nel<br />

campo <strong>della</strong> creazione e produzione di immagini.<br />

C'è chi ha innovato il linguaggio antico, senza reciderne<br />

drasticamente le radici, ponendosi sull'orizzonte sottile che<br />

separa ed unisce l'arte all'artigianato, facendo rivivere in un<br />

linguaggio rinnovato la tradizione materiale e culturale<br />

<strong>della</strong> <strong>Valle</strong>.<br />

C'è chi ha aggiornato il tema sacro in una nuova<br />

interpretazione di significati e di esigenze liturgiche<br />

affermatesi quest'ultime soprattutto con il Concilio Vaticano<br />

II e con l'aggiornamento delle forme artistiche alle forme<br />

<strong>della</strong> liturgia. Infine, oltre alla ripresa del ferro - altra antica<br />

tradizione camuna - (questa volta riutilizzato negli scarti per<br />

composizioni che hanno il fascino del quadro pittorico e<br />

<strong>della</strong> costruzione architettonica), del marmo e <strong>della</strong> pietra,<br />

la sperimentazione ha mutuato dall'incontro delle culture<br />

nuove tecniche, e basti citare l'esempio <strong>della</strong> tecnica<br />

giapponese raku che richiede un lungo processo di<br />

lavorazione.<br />

Si presenta, nell'insieme, un panorama molto diversificato<br />

ed articolato. E se una linea comune c'è, più o meno<br />

sottintesa, essa è da ricercare in una espressione artistica<br />

meno condizionata dal tema e più aperta verso l'opera<br />

capace di porsi in termini di allusività, di miti, di leggende,<br />

di segni i quali, pur provenendo dal passato, sanno<br />

mantenere sullo sfondo il richiamo alla cultura valligiana<br />

ma idealizzata e per così dire immersa nei nuovi contesti<br />

decisamente tendenti a rappresentare, sotto forma di<br />

simboli perenni, la condizione umana nelle sue<br />

contraddizioni e lacerazioni prodotte dalla modernità.<br />

Anche la ceramica si muove su questo stesso orizzonte,<br />

certo con una sua propria ineludibile caratteristica: quella<br />

di essere sì anche arte decorativa non tuttavia fine a se<br />

stessa. Perché nei colori, nelle linee e soprattutto nei<br />

“motivi” è evidente lo sforzo in una direzione che porta il<br />

dato decorativo a farsi carico di significati, in una parola a<br />

farsi anch'esso immagine.


PITTURA<br />

Il panorama <strong>della</strong> pittura contemporanea camuna si<br />

presenta in termini di vivacità e di ricchezza per qualità e<br />

quantità di opere. Pur essendo assai problematico<br />

rintracciare al suo interno tendenze stilistiche che<br />

permettano raggruppamenti abbastanza omogenei, non è<br />

del tutto impossibile individuare alcuni filoni principali, ben<br />

sapendo che ogni opera, perché riflesso di percorsi<br />

originali e irripetibili, e pertanto non riconducibili ad<br />

astratte schematizzazioni di catalogo, ha una vita sua<br />

propria e pertanto si presenta sempre come un unicum<br />

nell'universo pittorico dei segni, delle forme, del colore.<br />

Vi è un filone che genericamente si potrebbe definire<br />

paesaggistico. Il fondale o lo scenario nel quale si<br />

accampa l'artista è la <strong>Valle</strong>, le sue montagne, il suo fiume, il<br />

suo lago: la vita <strong>della</strong> <strong>Valle</strong> nel variare delle stagioni, nella<br />

bellezza dei suoi tramonti e delle sue albe, nei sentieri che si<br />

inerpicano verso terre lontane, negli angoli reconditi dei<br />

suoi boschi. L'ambiente naturale come fonte inesauribile di<br />

soggetti da tradurre in immagini di luce e colore: è il filone<br />

più rappresentato ed esso stabilisce un vincolo tra<br />

l'ispirazione, la reinterpretazione poetica e la realtà.<br />

Poi vi è l'ambiente che ne raccoglie e ne custodisce e ne<br />

esprime la storia: storia di uomini e di borghi. Gli artisti che<br />

guardano a questo tema scelgono un'ottica particolare<br />

quale è quella di salvare dal naufragio del tempo e dagli<br />

inevitabili cambiamenti urbanistici la memoria di antichi<br />

portali e delle architetture spontanee <strong>della</strong> sua civiltà<br />

contadina, le suggestioni <strong>della</strong> tradizione intesa come mito<br />

e leggenda, il ricordo degli antichi mestieri, il linguaggio<br />

<strong>della</strong> pietra nel quale è stata scritta la religiosità.<br />

Ma se questi sono i percorsi più significativi, sarebbe errato<br />

e fuorviante vedere in essi una sorta di ripiegamento sul<br />

passato. Tutti gli artisti che si sono accostati a siffatte<br />

tematiche non rievocano nelle loro opere un tempo che<br />

non c'è più, anzi trasfigurano liricamente il paesaggio<br />

naturale ed umano, perché questa rimane ancora la<br />

funzione dell'arte: poesia per immagini.<br />

Le abusate categorie del realismo o dell'impressionismo<br />

non rendono giustizia <strong>della</strong> varietà dei linguaggi, <strong>della</strong><br />

ricerca sperimentale presente in ogni artista, perché ancora<br />

una volta se ad esse si fa ricorso per una catalogazione si<br />

perde l'originalità dell'opera.<br />

Ma c'è (ed è ben rappresentato nella Galleria) un altro<br />

filone che porta diritto al mondo delle avanguardie<br />

artistiche, ed anche qui senza ipostatizzare altre categorie<br />

critiche quali simbolismo o astrattismo. La rivoluzione che si<br />

è verificata nel mondo <strong>della</strong> comunicazione non poteva<br />

non coinvolgere anche il mondo dell'arte e <strong>della</strong> pittura in<br />

particolare. Codesto coinvolgimento si avverte nitido e<br />

marcato soprattutto nell'ultima e più giovane generazione<br />

di artisti che non volgono le spalle alle esperienze codificate<br />

ma guardano al futuro. Il discorso è quanto mai aperto.


OLTRE LE SPONDE DEL TEMPO<br />

In questa sezione sono esposte le opere di quegli artisti che,<br />

con la morte, hanno concluso il loro itinerario terreno. Si<br />

tratta di opere donate dai famigliari o da amici degli stessi<br />

artisti. L'averle riunite in un apposito spazio risponde non<br />

già ad un esteriore criterio cronologico e temporale, ma<br />

all'esigenza di evidenziare la loro provenienza e a quella<br />

più profonda di assegnare loro un luogo per così dire<br />

privilegiato che ne raccolga e ne custodisca la preziosa<br />

testimonianza umana e la lezione artistica: luogo dunque di<br />

memoria riconoscente.<br />

Per la diversità delle singole esperienze, dei percorsi<br />

personali, delle scelte tematiche, <strong>della</strong> sperimentazione<br />

stilistica, è di fatto impossibile trovare un denominatore<br />

comune. Ma questo non è un limite. Anzi nella pluralità<br />

delle voci si esaltano le peculiarità e quindi l'identità di chi<br />

ha condiviso la ricerca artistica come mezzo per<br />

comunicare valori e verità di vita, di storia, di idealità che<br />

costituiscono la forza, il fascino e il segreto dell'arte.<br />

Si tratta di una piccola antologia di opere altamente<br />

significative: e tali sono per la tecnica, per il linguaggio, per<br />

la correlazione tra tempo <strong>della</strong> storia e tempo <strong>della</strong> vita.<br />

Proprio per questa specificità le opere esposte si pongono<br />

«oltre le sponde del tempo»: del loro tempo, non del nostro,<br />

perché l'arte è comunicazione spirituale di emozioni e di<br />

pensieri che nascono in un determinato contesto temporale<br />

per trascenderlo nella intrinseca capacità di conferire al<br />

segno particolare il sigillo dell'universalità.<br />

La sezione ambisce allora ad essere non solo un doveroso<br />

omaggio, ma luogo ove rileggere e ripensare i grandi temi<br />

<strong>della</strong> vita e <strong>della</strong> morte, del dolore e <strong>della</strong> speranza,<br />

illuminati dall'arte nella sua capacità evocativa la quale<br />

rende presente il passato attualizzandolo in cultura e civiltà.


1. ANTONIO CAPOFERRI, pittore<br />

E' nato a Costa Volpino nel 1953. Risiede a Cividate Camuno.<br />

Paesaggi e luci del lago<br />

La costruzione per linee rigorosamente disposte in orizzontale e<br />

verticale crea un gioco di vicinanze e lontananze ove il paesaggio<br />

respira e vive <strong>della</strong> luce e la luce si fa paesaggio.<br />

L'arte di Antonio Capoferri si colloca oltre le esperienze<br />

dell'impressionismo per la presenza di una linea netta e precisa<br />

che riconduce la luce e il colore dentro una rigorosa sintassi<br />

spaziale, anticipatrice del nuovo design. Ma questa sintassi,<br />

nell'articolazione dei piani, realizza e traduce in visione pura le<br />

risonanze emotive.<br />

2. SERGIO ROTA SPERTI, pittore<br />

E' nato a Lovere nel 1945. Risiede a Darfo.<br />

Mendicante<br />

Una figura dolente racchiusa nella sua monumentalità a sigillare il<br />

mistero imperscrutabile <strong>della</strong> dignità umana che s'erge contro<br />

ogni offesa e discriminazione.<br />

L'arte di Sergio Rota Sperti è sempre alla ricerca di nuove soluzioni<br />

figurative, giocate tra assolute geometrie dello spazio, in una<br />

sintesi originale di realismo e surrealismo, di astrattismo ed<br />

espressionismo. Anche la tavolozza dei colori è estremamente<br />

diversificata su campiture leggere ove trionfano il giallo e<br />

l'azzurro, specie nel ciclo realizzato nella nuova parrocchiale di<br />

Darfo. Dentro il”circo” dell'assurdo (e <strong>della</strong> guerra) si iscrive la<br />

non mai smarrita testimonianza di un'umanità in cammino verso le<br />

sponde del sacro.<br />

3. GIANCARLO ZERLA, pittore<br />

E' nato nel 1941 a Ossimo. Risiede a Ossimo.<br />

Uomo e natura<br />

Un difficile e al tempo stesso imprescindibile rapporto, evidenziato<br />

dall'incomunicabilità dei gesti raccolti e ricreati dalla spazialità<br />

<strong>della</strong> mente, porta l'opera sul piano di una emblematica<br />

universalità .<br />

Interprete <strong>della</strong> cultura, <strong>della</strong> civiltà, <strong>della</strong> storia <strong>della</strong> sua <strong>Valle</strong>,<br />

Giancarlo Zerla, nella grafica dal segno essenziale e forte, e<br />

soprattutto nelle opere di pittura, ripropone tempi immemorabili<br />

che l'artista fa rivivere, risalendo lungo il fiume <strong>della</strong> storia per<br />

cogliere e rappresentare la condizione umana nel suo<br />

manifestarsi e rivestirsi di eternità.<br />

4. GIULIO MOTTINELLI, pittore<br />

E' nato a Garda di Sonico nel 1943. Risiede a Cellatica.<br />

Tramonto di ottobre<br />

Un paesaggio camuno che riprende nel bianco lenzuolo una<br />

tradizione, la reinterpreta come segno di una civiltà, diffondendo<br />

nella luce del tramonto il senso <strong>della</strong> precarietà e del mistero nella<br />

sua intatta struggente poesia.<br />

L'arte di Giulio Mottinelli, rigorosissima nelle forme e nei segni,<br />

realizza una inimitabile sintesi mentale tra cose e sentimento, tra<br />

realtà e coscienza, tra oggettitività del reale e lirismo <strong>della</strong> luce in<br />

tutte le sue potenzialità, dentro un simbolismo concreto,<br />

palpitante nei paesaggi che sanno raccontare il tempo delle<br />

stagioni come tempo e risonanza poetica di sentimenti affidati al<br />

silenzio.


5. ANGELITA MATTIOLI, pittrice e scultrice<br />

E' nata a Breno nel 1967. Ridiede a Sellero.<br />

Bagagli di memorie<br />

Mito, favola, leggenda, dolore, speranza giocano variamente e ci<br />

trascinano sul palcoscenico <strong>della</strong> vita in una recitazione ove la<br />

memoria si fa ironia e le cose perdono la loro arida meccanicità,<br />

condizione di ogni autenticità.<br />

La larga, veloce, infiammata pennellata, il segno deciso ed<br />

essenziale, le forme sfatte e ricreate nella linea vorticosa e salda<br />

che percorre e abbraccia gli opposti del finito e del non-finito, a<br />

null'altro tendono se non ad immergere, anzi a trascinare nel<br />

vortice ed ad uscire dal vortice delle forme che esprimono<br />

un'instabilità esistenziale alla quale l'unica risposta è nella<br />

rappresentazione di sé e del proprio mondo come disincanto ed<br />

ironia.<br />

6. FABIO SANGALLI, pittore<br />

E' nato a Brescia nel 1970. Risiede a Boario Terme.<br />

Insieme<br />

Poche linee sono il pentagramma musicale cui l'artista affida la<br />

meraviglia dell'imprevedibile tutto animato da una sua propria<br />

logica interiore nell'autonomo manifestarsi delle potenzialità del<br />

colore.<br />

Mixando desideri ed emozioni, Fab3 - questo lo pseudonimo<br />

scelto da Fabio Sangalli per “siglare” la sua arte - racconta o,<br />

meglio raffigura la libera attività <strong>della</strong> mente che crea immagini di<br />

puro colore per stupire, incuriosire, far pensare, varcando le<br />

soglie del reale e immergersi in un universo di atmosfere inedite<br />

eppure palpitanti nell'infinità <strong>della</strong> soggettività libera nel suo<br />

ordine.<br />

7. DANIELE FABIANI, pittore<br />

E' nato a Berzo Inferiore nel 1988. Risiede a Berzo Inferiore.<br />

Pensiero<br />

Un paesaggio lontano appena accennato sulla linea<br />

dell'orizzonte, uno spazio enorme, forse un fiume e in primo piano<br />

l'enigmatica figura dell'adoscelente.<br />

Giovanissimo artista di solida formazione culturale , attento alle<br />

esperienze e alla grande lezione dell'espressionismo tedesco del<br />

quale si avverte l'eco personalmente rielaborata nell'uso del<br />

colore e nella rappresentazione <strong>della</strong> figura umana, Daniele<br />

Fabiani, nella rigorosa costruzione dell'opera, punta ad una<br />

sintesi emozionale <strong>della</strong> quale il colore intenso si fa prima<br />

manifestazione.<br />

8. CLELIA ERCOLI, pittrice<br />

E' nata a Bienno. Risiede a Darfo Boario Terme.<br />

Ritratto femminile<br />

La precisione del tratto grafico, la sfumatura delle forme evocano<br />

un'immagine sacra facendo <strong>della</strong> stessa un'icona <strong>della</strong><br />

femminilità.<br />

L'arte di Clelia Ercoli, specialmente nelle figure femminili, è intrisa<br />

di delicatezza che si traduce in dolcezza e nitidezza di linee, di<br />

sfumature, di accenti, creando una corrente di simpatia con la<br />

persona rappresentata sempre dentro la dimensione del colloquio<br />

amorevole e del mistero velato e svelato.


9. LUCA GOBBETTI, pittore<br />

E' nato a Gavardo nel 1985. Risiede a Breno.<br />

Culla<br />

La sorgente del quadro è nell'assoluta intenzionalità del dipingere<br />

inteso come realizzazione di forme inedite e dunque nuova<br />

creazione di idee nella lirica percezione dello spazio.<br />

Luca Gobbetti dipinge quadri che sono architetture di colore.<br />

Nella sua arte, lontana da ogni retaggio di figuralismo<br />

oggettivante e al tempo stesso da ogni astrattismo mentale, si<br />

dispiega un ordine che diventa intima armonia di materia e di<br />

luce, sintesi dell'atto del pensare e del fare, di intuizione e di<br />

razionalità, pervenendo a risultati cromatici che hanno il rigore<br />

<strong>della</strong> costruzione logica e al tempo stesso formale e poetica.<br />

10. CARLO ALBERTO GOBBETTI, pittore<br />

E' nato a Breno. Risiede a Breno.<br />

Maternità<br />

La figura tende ad isolarsi in uno spazio ideale costituito dall'uso<br />

del colore cui l'artista assegna la funzione di creare più che un<br />

contesto una condizione spirituale.<br />

Carlo Alberto Gobbetti ha fatto dell'azzurro la cifra <strong>della</strong> sua arte.<br />

Ma non è solo predilezione e simpatia per un colore che è<br />

richiamo semantico dell'infinito, del mistero, <strong>della</strong> bellezza,<br />

quanto piuttosto riflesso di uno stato d'animo contemplativo nella<br />

tensione ideale verso immagini di tenerezza. Anche nei paesaggi<br />

che risultano trasfigurati dal particolare taglio dell'impaginazione,<br />

la ricerca addirittura del frammento si fa segno di una complessità<br />

che trascende lo sguardo.<br />

SANDRO SIMONCINI, scultore<br />

E' nato a Berzo Demo nel 1966. Risiede a Breno.<br />

11. Coppia di angeli femmina<br />

13. Grande migrazione<br />

La raffigurazione si iscrive dentro una materia che richiama<br />

l'economia camuna. Ma la rielaborazione artistica crea<br />

un'immagine che trascende la materia e, rimanendo al di qua del<br />

segno astratto, si fa segno simbolico di ogni migrazione.<br />

Sandro Simoncini, anche per ragioni professionali, ha<br />

approfondito le tecniche del design, <strong>della</strong> grafica, <strong>della</strong><br />

composizione strutturale. Con le risorse di questo linguaggio crea<br />

sculture che si caratterizzano per il saldo legame con la civiltà<br />

<strong>della</strong> <strong>Valle</strong>, civiltà del ferro. Ma dentro le figurazioni il nesso<br />

sintattico propone letture che rinviano al mito come dimensione<br />

corale evocativa nella sua for za attualizzante di una condizione<br />

umana destoricizzata.<br />

12. CARLUCCIO<br />

BETTONI, pittore e scultore<br />

E' nato a Bienno nel 1940. Risiede a Bienno<br />

L'attesa<br />

L'ampia gamma delle voci che si rincorrono sul registro artistico<br />

dell'artista biennese non è solo rappresentativa <strong>della</strong> capacità<br />

tecniche ma anche e soprattutto di un sobrio e lacerante ascolto<br />

delle voci <strong>della</strong> vita nel suo concreto attuarsi esistenziale.<br />

Interprete <strong>della</strong> civiltà <strong>della</strong> ferrarezza di cui il suo paese natale è<br />

stato fiorente centro valligiano, Carluccio Bettoni nelle sue<br />

Ferraglie reinvesta composizioni che sono racconti di una<br />

tradizione immersa nelle pure forme di una solida e compatta<br />

spazialità architettonica cui affidare la memoria del tempo del<br />

lavoro.


14. FABIO PELOSO, scultore<br />

E' nato a Belluno nel 1964. Risiede a Edolo.<br />

Persona<br />

Il titolo rinvia al suo significato etimologico ed uso letterario<br />

antico, maschera di un volto carico di allusività fermata in una<br />

condizione atemporale che diventa racconto di un mito e di una<br />

eterna condizione esistenziale.<br />

La ricerca di Fabio Peloso spazia dall'arte orafa, all'arte grafica,<br />

alla scultura a tutto tondo e in altorilievo, raggiungendo sintesi<br />

espressive che fanno delle sue opere immagini evocativamente<br />

intense, emblematiche, specie quando fissa in tipi ideali miti e<br />

figure di un tempo senza tempo. Anche l'uso dei materiali, tra cui il<br />

ferro e la pietra, si riannoda intenzionalmente e fantasticamente<br />

alla civiltà <strong>della</strong> sua <strong>Valle</strong>.<br />

15. BRUNONE BIONDI, scultore<br />

E' nato a Valsaviore nel 1930. Risiede a Cevo.<br />

Poveri cristi<br />

Un luogo di lavoro, senza luce, confuso e assordante, una<br />

“ferrarezza” ove la fatica non conosce pausa; omaggio ad una<br />

peculiare tradizione camuna e agli uomini che l'hanno vissuta.<br />

L'arte di Brunone Biondi esprime in forme realistiche e con un<br />

linguaggio di forte impatto popolare, attraverso forme essenziali e<br />

di immediata evidenza, il dramma <strong>della</strong> sua terra, la tragedia del<br />

paese incendiato, la fatica del lavoro nella fucina o sui campi, la<br />

speranza - come in un arazzo sacro - del Cristo crocifisso che è<br />

donata ai poveri cristi.<br />

16. ELENIA DE PEDRO, pittrice<br />

E' nata a Breno nel 1976. Risiede a Esine.<br />

De rerum natura<br />

Composizione enigmatica che ripropone contesti imprevisti come<br />

provocazione intellettuale nella coscienza dell'imprevedibilità<br />

delle immagini <strong>della</strong> mente.<br />

Elenia De Pedro ha nitidamente avvertito la necessità di andare<br />

oltre la tradizione, elaborando un'estetica che la porta a vedere<br />

nell'opera d'arte non un prodotto finito e oggettivato, ma il mezzo<br />

per uno scambio di idee, per destare interrogativi, per creare un<br />

Sitz im Leben de-oggettivato eppure descritto e rappresentato in<br />

una tensione iperrealistica che sconfina nel metafisico.<br />

17. SILVANA DONATI, pittrice<br />

E' nata a Bagnolo Mella nel 1927. Risiede a Boario Terme.<br />

[Senza titolo]<br />

Pittura informale ma non astratta quella di Silvana Donati,<br />

capace, attraverso l'uso esclusivo del colore, di destare universi<br />

emozionali delicati, teneri e struggenti. La luce rivela una<br />

freschezza incontaminata. Il quadro è una epifania di candore e<br />

verità, nel superamento di ciò che può essere episodico per<br />

recuperare immagini e pensieri dell'anima.


FRANCESCO GUAINI, pittore<br />

E' nato a Niardo nel 1951. Risiede a Ceto.<br />

18. Anime danzanti<br />

19. Ritratto<br />

20. Lacerazione armonica<br />

Il dato esistenziale viene salvato dal naufragio per la sua capacità<br />

di trovare nel colore la propria espressione nell'essere segno di un<br />

universo spirituale.<br />

Nella formazione professionale a Venezia, Francesco Guaini<br />

matura la sua conoscenza dell'arte, affina la sensibilità, esplora<br />

tutte le possibilità del linguaggio architettonico e approda alla<br />

pittura come ad un mondo di pura musicalità che non è<br />

necessariamente un mondo di armonie, ma anche di frammenti,<br />

di brani di colore intesi come note appena accennate <strong>della</strong> mente,<br />

forme originarie dalla connotazione simbolica, gioco creativo<br />

immerso nell'esperienza irripetibile del pensare e del comunicare.<br />

21. DOMENICO NODARI, pittore<br />

E' nato Esine nel 1953. Muore1992. Dopo un incidente stradale<br />

che aveva comportato l'amputazione del braccio destro,<br />

caparbiamente aveva continuato a dipingere, realizzando opere<br />

di forte impronta emotiva ed espressionistica.<br />

Meditazione<br />

L'itinerario umano e spirituale di Domenico Nodari si ritrova e si<br />

riflette pienamente nel suo itinerario artistico, nel linguaggio <strong>della</strong><br />

sua pittura ove vi è tutta la sua anima, la sua acutissima sensibilità<br />

ferita, i suoi sentimenti sconvolti come spighe in un campo di<br />

grano battuto dal vento. Le immagini che ha creato e trasfigurato<br />

si pongono nell'alveo <strong>della</strong> grande lezione espressionista<br />

reinterpretata nella conoscenza del dolore.<br />

22. AMLETO ROMELE, pittore<br />

E' nato a Pisogne nel 1939 ove muore nel 1975.<br />

Pescatore<br />

Amleto Romele ha dato alla pittura pagine indimenticabili segnate<br />

da una assoluta precisione di segni e di forme, da un'acutissima<br />

sensibilità che porta il dato esteriore sul piano <strong>della</strong> liricità asciutta<br />

e del racconto mitico, raccontando storie di pescatori, di povera<br />

gente, di contrade e di paesi nelle quali l'esistenza irripetibile<br />

diviene condivisa passione civile.<br />

REMO BRINDISI, pittore<br />

E' nato a Roma nel 1918. Muore nel 1996 al Lido di Spina. E' stato<br />

presente in <strong>Valle</strong> <strong>Camonica</strong> con ben sette mostre. La famiglia<br />

Brindisi Bellandi ha donato alla galleria sei opere variamente<br />

rappresentative delle tematiche e dell'itinerario pittorico<br />

dell'artista.<br />

23. Oppositori<br />

24. Pastorale<br />

25. Venezia<br />

26. Maternità<br />

27. In morte di Aldo Moro<br />

La rilevanza nazionale <strong>della</strong> pittura di Remo Brindisi è nella sua<br />

umanissima capacità di guardare dentro i drammi storici ed


esistenziali del nostro tempo. Attraversando tutte le esperienze del<br />

Novecento, ha raggiunto e perfezionato il proprio linguaggio<br />

artistico che affida al colore puro la funzione di rappresentare la<br />

natura, la città, la leggenda mitica <strong>della</strong> tradizione ancestrale, il<br />

mistero <strong>della</strong> maternità e <strong>della</strong> vita, dentro una sigla di assoluta<br />

metafisica religiosità. Le sfide <strong>della</strong> spazialità, <strong>della</strong> superficie,<br />

<strong>della</strong> figurazione sono state tradotte in un linguaggio capace di<br />

trasfigurare la soggettività in una ideale nobile dignitosa<br />

sofferenza e speranza collettiva.<br />

28. THOMAS UWE, pittore<br />

E' nato a Stettino nel 1942. E' morto a Esine nel 2006. Ha<br />

trascorso gli ultimi anni <strong>della</strong> sua vita a Pescarzo di Capo di Ponte.<br />

Mutamenti<br />

Thomas Uwe, nella sua radicale sfida a tutti i miti <strong>della</strong> modernità,<br />

è approdato ad una pittura di pura concettualità che, attraverso<br />

rigorose costruzioni geometriche realizzate con il solo mezzo delle<br />

campiture di colore, sapesse riproporre il linguaggio increato<br />

dell'immagine visiva, sottratta al tempo e allo spazio: il rigore<br />

semantico si fa emozione e poesia <strong>della</strong> mente.<br />

29. ETTORE CALVELLI, medaglista<br />

E' nato a Treviso nel 1912. Muore a Ponte di Legno nel 1997, ove<br />

lascia molte opere che andranno a costituire un significativo<br />

Museo d'arte sacra a lui dedicato.<br />

L'emorroissa<br />

Insigne medaglista, nelle sue opere lo spirito soffia nella materia,<br />

la anima con vibrazioni di un puro delicato grafismo lirico,<br />

affidando agli spazi e ai solchi <strong>della</strong> superficie impliciti significati<br />

figurativi secondo una personalissima modalità stilistica ed<br />

espressiva. Nello spazio finito <strong>della</strong> medaglia, Calvelli sa<br />

raccogliere ed esprimere il senso dell'infinito percepito come<br />

intimità e poesia dell'animo.<br />

30. PIETRO DAMIOLA, pittore<br />

Darfo Boario Terme 1931-1996.<br />

Madre e Figlia<br />

Pietro Damiola, sempre sorretto da una sensibilità artistica<br />

discreta ed intensa, limpida e indifesa, ha trovato nella pittura il<br />

mezzo per dare espressione ai sentimenti più intimi che si sono<br />

tradotti in immagini familiari e sacre. Sono immagini che<br />

esprimono in un linguaggio raccolto, sobrio che è pensiero e<br />

concezione <strong>della</strong> vita, l’esistenza sulla quale si diffonde una luce<br />

di trepida speranza e di sognata consolazione.<br />

31. LINO RIZZA, pittore<br />

E' nato a Piamborno nel 1942. Muore nel 2009<br />

La vetrina delle scarpe<br />

Un angolo ritagliato sulla pagina bianca, diventa racconto di un<br />

mestiere, ritratto di un ambiente familiare, momento di<br />

un'esistenza lontana, di una condizione umana.<br />

Artista di assoluta disciplina formale, ricostruisce nella sua arte i<br />

frammenti dispersi di una civiltà creando un linguaggio che è<br />

sintesi felice di verismo e di lirismo, cogliendo nelle umili cose


dell'esistenza quotidiana il respiro <strong>della</strong> vita e la sobria nostalgia<br />

del disincanto e <strong>della</strong> bellezza. Dentro i suoi acquerelli che sono<br />

degli “idilli” si affacciano discrete presenze umane che<br />

testimoniano il tempo <strong>della</strong> lavoro, senza mai indulgere a<br />

sentimentalismi o cadute di stile.<br />

32. GIANCARLO CASALINI, pittore<br />

E' nato a Cedegolo nel 1959. Risiede a Cedegolo.<br />

Moduli minimi<br />

La sensibilità scenografica e il raffinato gusto costruttivista<br />

indicano una linea di ricerca straordinariamente aperta alla<br />

sperimentazione di tutte le potenzialità del linguaggio artistico.<br />

Concettualizzazione spaziale, intenso dialogo tra forme<br />

architettoniche e forme pittoriche, rapporti cromatici concretiastratti,<br />

ricerca costruttiva e gusto scenografico fanno <strong>della</strong> pittura<br />

di Giancarlo Casalini un significativo momento innovativo dentro<br />

il capitolo <strong>della</strong> sperimentazione propria delle avanguardie.<br />

33. ENRICO BETTA, pittore<br />

E' nato a Lovere. Risiede a Pisogne.<br />

Case a Pisogne<br />

Il quadro è una delle tante pagine di quella poesia del lago che<br />

ispira la pittura dell'artista: il segno è delicato per ricreare<br />

un'atmosfera di luce e un'intimità affettiva.<br />

Enrico Betta porta nella sua pittura i colori teneri e disfatti del<br />

Sebino, degli olivi, delle case sparse sulle rive. La sua tecnica<br />

preferita è l'acquerello che gli consente di cogliere e valorizzare la<br />

liquidità del colore, il suo farsi e disfarsi nel mutare <strong>della</strong> luce del<br />

giorno.<br />

34. FABIO PASSERI, pittore<br />

E' nato a Breno nel 1968. Risiede a Monno.<br />

Crocifissione<br />

L'armonia <strong>della</strong> sintassi delle figure e dei tagli geometrici arresta la<br />

rappresentazione sulla soglia <strong>della</strong> pura astrazione, alludendo<br />

per segni ad una tematica specifica.<br />

Le composizioni astratte di Fabio Passeri presentano delle<br />

costanti, ripropongono note dominanti e segni ripetuti,<br />

espressione di un sistema al quale la scienza ha dato il nome di<br />

vita. E alla vita, per passaggi geometrici e per codici enigmatici,<br />

l'artista ritorna costruendo spazi allusivi, geometrie dell'essere che<br />

sono geometrie <strong>della</strong> mente.<br />

35. EZIO NEBRONI, pittore<br />

E' nato a Bobbio nel 1938. Risiede a Breno.<br />

Autunno<br />

Nella precisione grammaticale, nella rigorosa sintassi pittorica<br />

del colore, l'immagine suscita nel e dal dato realistico una<br />

emozione percorsa da accenti di un lirismo raccolto e discreto.<br />

L'arte di Ezio Nebroni è caratterizzata da una raffigurazione molto<br />

precisa nel dettaglio, anche minimo. Ma nulla poi, nell'opera


finita, risulta dispersivo, perché tutto concorre a creare atmosfere<br />

magiche e di piacevole visibilità. Quella di Nebroni è una pittura<br />

che restituisce la capacità di osservare, evocando sentimenti<br />

immediati nel rapporto con la luce, il colore, ovvero con il mondo<br />

incantato <strong>della</strong> natura.<br />

36. FRANCESCA STRATI, pittrice<br />

E' nata a Grenchen in Svizzera nel 1973. Risiede a Cerveno.<br />

L'inizio<br />

Un gioco di colori puri per creare uno spettacolo autonomo di<br />

puro efficace effetto visivo.<br />

Il gusto raffinato nel colore, liberato dal suo oggetto e dai<br />

condizionamenti dell'oggettività, diventa armonia decorativa,<br />

costruzione poetica delle campiture, luminosità che annulla ogni<br />

materialità, spartito pittorico di limpida levità giocata su<br />

corrispondenze di rosa, blu, giallo e azzurro, ove l'effetto e il<br />

sentimento <strong>della</strong> bellezza non sono affidati al che cosa ma al<br />

come.<br />

37. ITALO DUCOLI, pittore<br />

E' nato a Darfo e a Darfo è morto dopo una vita dedicata al<br />

lavoro, alla famiglia e alla passione per la pittura.<br />

Paesaggio<br />

Artista per intuito e passione, Italo Ducoli ha fatto <strong>della</strong> pittura un<br />

luogo di meditazione, di silenzio, di contemplazione dei paesaggi,<br />

delle case, del lento raccolto fluire <strong>della</strong> vita, dentro un'intima<br />

coerenza di stile e di pensieri. Dalla semplice e immediata purezza<br />

del suo colore sgorga un sentimento di pacata dolcezza.<br />

38. BRUNO MUSIG, pittore<br />

E' nato a Pisogne nel 1947. Risiede a Pisogne.<br />

Montisola. Sentiero dell'amore<br />

Un angolo delle tante prospettive che offre il lago, colto con<br />

intima partecipazione allo spettacolo <strong>della</strong> natura nel suo discreto<br />

e dolce manifestarsi.<br />

La maturità artistica e soprattutto la sensibilità di Bruno Musig<br />

reinterpretano, sulle note di una sottile nostalgia <strong>della</strong> bellezza e<br />

di un raccoglimento emotivo sempre sorvegliato, i tanti angoli che<br />

la sua terra pittoresca offre allo sguardo. I colori si caratterizzano<br />

sempre per una tonalità trattenuta e le linee si dispiegano come<br />

sussulti <strong>della</strong> mente. Da questo fondale di impressioni e sentimenti<br />

si svolge l'arte di Musig, sintesi personale di impressionismo ed<br />

espressionismo.<br />

39. GIANFRANCO CASALINI<br />

MASNOVI, pittore<br />

E' nato a Breno nel 1963. Risiede a Ono S. Pietro<br />

Luce <strong>della</strong> natura<br />

Il titolo esprime pienamente il senso di una ricerca artistica che,<br />

sull'onda lunga delle esperienze espressioniste, sa porre in<br />

primissimo piano quel colore che è luce <strong>della</strong> natura.<br />

La pittura di Gianfranco Casalini Masnovi nasce dal rapporto<br />

diretto con la natura: pittura en plain air, nella quale tuttavia il<br />

paesaggio di tradizione impressionista rivive in una poesia del


colore che è poesia <strong>della</strong> luce cui spetta ricreare il quadro in una<br />

dimensione che da naturale diviene liricamente interiorizzata.<br />

40. PIERANGELO BENETOLLO, pittore<br />

E' nato a Sonico nel 1964. Risiede a Sonico.<br />

Il giorno dopo<br />

L'attesa è nella natura non solo degli eventi ma anche dei contesti<br />

del quotidiano. Ciò che è noto nasconde l'ignoto che si rileva in<br />

dettagli quali segni di surrealistiche composizioni.<br />

Pierangelo Benetollo crea una dissonanza tra la quinta<br />

paesaggistica e il dettaglio cui è affidata la funzione di suggerire<br />

interrogativi dentro uno spazio che diventa così immaginario e<br />

surrealista, portando così l'immagine oltre i confini <strong>della</strong> realtà.<br />

41. DANILO CURCELLI, pittore<br />

E' nato a Brescia. Risiede a Lozio.<br />

Passeggiando verso Sucinva<br />

L'assoluta aderenza al dato naturale ricrea nel gusto dei<br />

particolari e nello studio dell'insieme un sentimento di poesia che<br />

si esprime in realismo lirico.<br />

I paessaggi “camuni” di Danilo Curcelli nascono sul campo di<br />

una conoscenza diretta, di uno studio attentissimo ad ogni più<br />

minuto particolare del tema che intende raffigurare. La assoluta<br />

precisione del segno grafico non è mai fotografica perché il<br />

quadro nella sua verità naturalistica ripropone e suscita il senso<br />

<strong>della</strong> poesia <strong>della</strong> natura nel mutare del tempo e nell'immutabilità<br />

del sentimento.<br />

42. CELESTINO MININI, pittore<br />

E' nato a Darfo Boario Terme nel 1953. Risiede a Boario Terme.<br />

Lago Spluga<br />

Il quadro ispirato da una immagine reale, trasfigura il dato<br />

oggettivo in una festa di colori.<br />

Celestino Minini fa letteralmente esplodere il colore, senza per<br />

altro annullare il dato fisico raccolto e custodito dall'immenso<br />

libro <strong>della</strong> Natura. Su questo libro l'artista riscrive le sue pagine, i<br />

suoi paesaggi, immersi in una luce spesso dorata sempre<br />

vivacissima nel suo irradiarsi sulle cose. Pittura di tocco ma anche<br />

pittura dalle ampie campiture coloristiche per ricreare il miracolo<br />

<strong>della</strong> scoperta gioiosa nella bellezza che risplende ovunque.<br />

43. MIMMO BUCCERI, pittore<br />

E' nato a Darfo nel 1959. Risiede a Pian Camuno.<br />

Il ponte<br />

Uno dei ponti-emblema <strong>della</strong> <strong>Valle</strong> <strong>Camonica</strong>, con la sua ampia<br />

luce, viene raffigurato nel gioco tutto impressionista del colore<br />

vivace che ricrea non solo un'immagine ma un'atmosfera.<br />

<strong>Colori</strong> sfrangiati, materici, efficaci nel catturare la luce<br />

trasformano i paesaggi di Mimmo Bucceri in emozioni di colore.<br />

La sua è una pittura di gradevole effetto, ove il dato oggettivo<br />

diventa, nella sobrietà dell'impaginazione, momento di liricità.<br />

Ogni tema risulta reinterpretato in una luce nuova che è sapiente<br />

costruzione e distribuzione di punti impercettibili e pennellate<br />

ampie.


44. UMBERTO GAZZOLI, pittore<br />

E' nato a Breno nel 1950. Risiede a Breno.<br />

L'ora del giorno<br />

Essenzialità di impaginazione, costruzione geometrica delle case,<br />

dei tetti, <strong>della</strong> via, creano e isolano nella raffigurazione un<br />

momento di metafisica atemporalità.<br />

La grafica e la pittura di Umberto Gazzoli nascono sul terreno di<br />

una conoscenza diretta ed anzi di un amore per le contrade e la<br />

gente <strong>della</strong> sua terra. Il suo realismo, specie nei quadri ad olio, si<br />

trasfigura in campiture di colore leggero, sfumato, immergendo<br />

così la realtà in una dimensione che lambisce i confini <strong>della</strong><br />

raffigurazione metafisica.<br />

45. RUGGERO NODARI, pittore<br />

E' nato a Esine nel 1947. Risiede a Esine<br />

Al castello di Breno<br />

La precisa descrizione dell'antica “rocca brenese” non solo ne<br />

traduce in immagine storica la posizione, i muri sbrecciati, la torre<br />

antica, ma, attraverso la fedeltà al dato visivo, ricrea il sentimento<br />

del tempo.<br />

Il disegno è la tecnica fondamentale dell'arte di Ruggero Nodari.<br />

Egli ne traduce le potenzialità e le risorse espressive in opere<br />

prevalentemente ambientate nei borghi <strong>della</strong> sua terra. Il bianco e<br />

il nero sono l'alfabeto per immergesi nella lettura e nella memoria<br />

di paesaggi e case e vie e contrade <strong>della</strong> memoria e dell'amore.<br />

46. GIROLAMO GIUSEPPE<br />

ZAMBONI, pittore<br />

E' nato a Grevo nel 1926. Risiede a Grevo.<br />

Torre Massari a Cedegolo<br />

Un casolare-torre, eco di una lontana tradizione di vita contadina,<br />

il verde <strong>della</strong> siepe, la strada solitaria creano un'immagine nitida<br />

in cui la luce si fa discreta sussurrata poesia del giorno.<br />

Pittore di paesaggi a lui familiari, si iscrive dentro la stagione <strong>della</strong><br />

raffigurazione di un realismo che non cancella le note <strong>della</strong><br />

bellezza e dello spettacolo inesauribile <strong>della</strong> natura. L'arte di<br />

Zamboni avverte nitidamente il variare <strong>della</strong> luce che si traduce in<br />

pittorica capacità di contemplazione del variare del cielo, <strong>della</strong><br />

terra, degli alberi, <strong>della</strong> valle, dei casolari, dei gerani che<br />

s'affacciano da loggiati di legno.<br />

47. GIACOMO ZAMBONI, pittore<br />

E' nato a Grevo nel 1958. Risiede a Edolo.<br />

Paesaggio alpino<br />

La passione per la montagna non è un'esperienza puramente<br />

escursionista, ma la fonte per raccontare nel solenne paesaggio le<br />

stagioni <strong>della</strong> vita e l'infinità <strong>della</strong> natura.<br />

L'amore per la montagna nella pittura di Giacomo Zamboni si<br />

traduce nella raffigurazione del profilo di aspre vette emergenti da<br />

bianche coltri di neve e avvolte dalla luce tersa del giorno. In quei<br />

paesaggi sconfinati, la gente delle Alpi ha trovato lo spazio del<br />

lavoro e <strong>della</strong> solitudine e quindi la ragione dell'accettazione di<br />

una difficile esistenza.


48. PATRIZIA PRINETTI, pittrice<br />

E' nata a Novara nel 1952. Risiede a Boario Terme<br />

I girasoli<br />

Nella ripresa di un tema assai noto nella storia dell'arte, nella<br />

tonalità dominante del giallo, viene isolato un momento di<br />

bellezza segnato dal sentimento del tempo.<br />

Pittura limpida quella di Patrizia Prinetti. I paesaggi si presentano<br />

dentro una luce soffusa segnati spesso dal sentimento <strong>della</strong><br />

vastità, dall'amore agli scorci di dimore signorili, di rive deserte di<br />

un fiume o di un lago per approdare alla tenera grazia di un fiore.<br />

Le raffigurazioni creano stupore e sospensione dell'animo nello<br />

scorrere del tempo.<br />

49. CLAUDIO COMINELLI, pittore<br />

E' nato a Darfo Boario Terme nel 1969. Risiede a Brescia<br />

Renco-co<br />

Le scelte professionali portano l'artista sul terreno <strong>della</strong> libera<br />

composizione e scomposizione dei linguaggi per creare immagini<br />

che nel loro realismo diventano intrigantemente surrealiste.<br />

La pittura di Claudio Cominelli nasce sul terreno <strong>della</strong><br />

comunicazione nelle sue forme contemporanee, ovvero nella<br />

interrelazione di materiali diversi e di tecniche moderne quali il<br />

video, il design, la pubblicità, il montaggio fotografico. È un modo<br />

per disaggregare le forme tradizionali, ricomponendole in nuovi<br />

messaggi di enigmatico impatto semantico ed emotivo.<br />

50. DOLORES LAIDELLI, pittrice<br />

E' nata a Paspardo nel 1952. Risiede a Capo di Ponte.<br />

Omaggio floreale<br />

La bellezza di un fiore è il simbolo gentile di una volontà di dialogo<br />

in comunione spirituale e condivisione di affetti.<br />

Dolores Laidelli si è avvicinata, dopo una felice esperienza<br />

poetica, alla pittura, guidata dalle sue emozioni, per cogliere il<br />

miracolo <strong>della</strong> luce che si riverbera sul creato, suscitando il<br />

sentimento del dono. I suoi quadri nascono all'interno di un<br />

colloquio dell'anima che riannoda le pagine di un diario segreto.<br />

51. RENZO GAIONI, incisore pirografista<br />

E' nato a Darfo nel 1960. Risiede a Pian Camuno.<br />

Borno: la fontana di piazza Umberto I<br />

Una piazza, un paese, una civiltà: tutte le opere di Renzo Gaioni<br />

sono frutto di un'attenta osservazione e di uno studio meticoloso<br />

dei luoghi da ricreare con la tecnica del pirografo.<br />

Una grande passione per la pirografia ha portato Renzo Gaioni<br />

alla assoluta padronanza dei mezzi e delle risorse espressive di<br />

quest'arte. L'attenzione lenticolare ad ogni minimo dettaglio si<br />

traduce in ampi paesaggi che, nella fedeltà al dato esteriore,<br />

assumono per il colore giallo e ocra delle vecchie fotografie, la<br />

connotazione e l'incanto di immagini <strong>della</strong> memoria.<br />

52. ROBERTA PORETTI SPATTI, pittrice<br />

E' nata a Lovere nel 1977. Risiede ad Artogne<br />

Il saluto<br />

Nella produzione dell'artista l'opera rappresenta un campo di<br />

indagine volto a scavare e a rappresentare momenti che segnano


e scandiscono la vita come incontro e abbandono.<br />

Roberta Poretti Spatti trasfonde nella sua pittura una emozionante<br />

musicalità di paesaggi e di colori, affidata a due registri che si<br />

intersecano sulla linea di lontani orizzonti. A quella linea che in<br />

realtà non chiude ma apre la mente, conducono i primi piani, i<br />

campi intermedi, la cui raffigurazione è affidata a veloci<br />

pennellate materiche che catturano e riflettono la luce.<br />

53. COSIMA NORTON, pittrice<br />

E' nata a Bergamo nel 1911. Risiede a Boario Terme.<br />

Natura morta sul mare<br />

Un mixage di suggestioni che accosta contesti figurativi e soggetti<br />

tematici diversi creando una immagine spontanea e poetica nella<br />

apparente dissonanza.<br />

Cosima Norton ha sempre coltivato con intensa partecipazione la<br />

poesia e l'arte, la parola e il colore, esprimendo così non solo la<br />

propria vitalità e vivacità culturale, ma il bisogno profondo di<br />

comunicare, di raccontare, dentro una sintassi semplice ed<br />

efficace, lucida, gioiosa, solare che sottragga il presente al tempo<br />

scolorito per un'esistenza pienamente vissuta.<br />

54. BRUNO MORANDA, pittore<br />

E' nato a Bovegno nel 1954. Risiede a Niardo.<br />

Monastero di San Salvatore<br />

Il soggetto raffigurato è riconoscibilissimo. Ma l'effetto che il<br />

quadro produce, nella precisione dell'insieme e dei particolari, è<br />

la proiezione in una dimensione atemporale che avvolge un<br />

edificio diventato simbolo <strong>della</strong> <strong>Valle</strong>.<br />

Bruno Moranda è approdato e ha imparato la pittura da<br />

autodidatta. La sua arte genericamente si iscrive nel grande fiume<br />

del paesaggismo realistico: ma non si limita a questo. Va oltre,<br />

nella capacità di infondere nel quadro il senso dello spettacolo e<br />

<strong>della</strong> meraviglia <strong>della</strong> natura e delle opere dell'uomo nelle infinite<br />

sinfonie del suo manifestarsi.<br />

55. CINZIA COCCHETTI, pittrice<br />

E' nata a Lovere nel 1968. Risiede a Bienno.<br />

Tulipani<br />

Il motivo floreale rinvia da una duplice allusiva significante<br />

valenza: la natura fonte inesauribile di ispirazione e l'immagine,<br />

con i suoi colori, diventa una nota di intimità, di eleganza, di<br />

fragranza.<br />

Le opere di Cinzia Cocchetti si caratterizzano per l'intensa ricerca<br />

coloristica e il raffinato gusto decorativo. La larga<br />

sperimentazione di tecniche e la ricerca di forme aperte, libere da<br />

schematismi di scuola, sono il segno di pluralità di linguaggi<br />

finalizzata alla pluralità delle emozioni.<br />

56. GUSTAVO PUENTE AVELLANEDA,<br />

pittore<br />

Pittore peruviano nato ad Junin nel 1954.<br />

Sonido de los Andes<br />

Nell'artista andino c'è la sua terra e il quadro assume il significato<br />

di una raffigurazione che, nel riferimento paesaggistico, diviene<br />

canto di una civiltà.<br />

Dalle Ande, è approdato in terra camuna per brevi soggiorni. Nei<br />

percorsi <strong>della</strong> sua arte vi sono le tradizioni, la storia, la cultura del


suo popolo, rivissute nell'arcobaleno di una solidarietà che si<br />

radica nel dolore. La presenza di un'opera che riporta ad un'altra<br />

cultura vuole essere anche testimonianza di una speranza che<br />

nell'arte trova forse il suo primo terreno di incontro e di<br />

comprensione. Nessun artista è straniero.<br />

57. GIACOMO VEZZOLI, pittore e scultore<br />

E' nato a Cologne nel 1932. Risiede a Gratacasolo.<br />

Cavalli nella tempesta<br />

Il tema riprende spunti consolidati nella storia dell'arte e li<br />

reinterpreta secondo categorie che rispondono al gusto <strong>della</strong><br />

libera invenzione fantastica.<br />

Proviene, per formazione, dal mondo dell'artigianato ove, per<br />

ragioni professionali, ha appreso a lavorare la pietra e il bronzo.<br />

Le conoscenze tecniche lo hanno incoraggiato verso la creazione<br />

artistica nella quale raggiunge risultati che sanno coniugare<br />

forme tradizionali con forme di una modernità giocata sul registro<br />

del realismo e dell'astrattismo, trasfigurando in immagini leggere<br />

la fisicità <strong>della</strong> materia.<br />

58. SERENELLA VALENTINI, pittrice<br />

E' nata a Ono S. Pietro nel 1966. Risiede a Ono S. Pietro<br />

La sposa nel mondo<br />

Un'immagine che volutamente ispirandosi allo stile liberty,<br />

ripropone il mistero <strong>della</strong> femminilità sul quale si diffonde il<br />

sentimento <strong>della</strong> fragilità che non cancella la grazia.<br />

L'arte di Serenella Valentini si caratterizza per la scelta di tecniche e<br />

materiali concorrenziali e complementari (olio, porcellana, creta,<br />

legno, ecc.), unificati da un limpido sentimento <strong>della</strong> bellezza<br />

come forma di conoscenza e di comunicazione. Anche il fascino<br />

esercitato dalle grandi icone bizantine o dei crocefissi<br />

duecenteschi ritorna nella sua arte delle vetrate che realizzano<br />

fantastici giochi di colore entro linee cloisonées.<br />

59. GISELLA MORESCHI, pittrice<br />

E' nata a Malonno nel 1970. Risiede a Malonno.<br />

L'intreccio <strong>della</strong> rosa<br />

L'effetto decorativo non è fine a se stesso perché quella nota<br />

simbolica che appena accennata vi si insinua, proietta sul piano<br />

emozionale i significati reconditi dell'opera.<br />

Gisella Moreschi interpreta nella sua delicata, elegante,<br />

misteriosa pittura la musicalità lieve <strong>della</strong> femminilità specie in<br />

quella fase così struggente e imprevedibile che si chiama<br />

adolescenza. Le sue figure sono dolcissime, smemorate, eteree<br />

creature <strong>della</strong> mente che contempla ma anche lucidamente<br />

descrive e analizza. I corpi nella loro essenzialità sembrano<br />

perdere la grevità <strong>della</strong> corporeità ma non il fascino <strong>della</strong><br />

trepidante attesa.<br />

60. FRANCO MENDENI, pittore<br />

E' nato a Bienno nel 1954. Risiede a Bienno.<br />

I muri raccontano<br />

Nella mimesi di antichi affreschi murali l'opera propone e stimola<br />

la lettura di pagine dimenticate che conservano la preziosità di un<br />

manoscritto antico.<br />

Franco Mendeni ricerca e ricrea nella sua pittura il sentimento del


passato, ne accarezza con sguardo limpido e amorevole le<br />

vestigia come se fossero brani di un palinsesto, ne assimila le<br />

modalità e le tecniche di rappresentazione, fa rivivere l'antico nel<br />

presente o - il che sul piano semantico non fa differenza - proietta<br />

il presente nell'antico. L'impressione forte è di trovarsi di fronte a<br />

lacerti di un mondo salvati dal naufragio del tempo.<br />

61. ROSALIA CASALINI, pittrice<br />

E' nata a Cedegolo nel 1942. Risiede a Cedegolo.<br />

Festoni di frutta<br />

L'accentuata sensibilità decorativa crea un gioco gioioso di forme<br />

e colori delicatamente allusivo di signorilità, di uno stile e di una<br />

concezione di vita.<br />

Lungo affettuoso diario, la pittura di Rosalia Casalini tocca i temi<br />

dell'esistenza nella rappresentazione <strong>della</strong> figura umana, con<br />

predilezione per la ritrattistica, dell'intima festosità <strong>della</strong> casa,<br />

<strong>della</strong> cordialità implicita in ogni conoscenza e relazione sociale: è<br />

una pittura intessuta di dialogo che si fa esperienza di vita.<br />

ALESSANDRO DUCOLI, pittore<br />

E' nato a Pordenone nel 1981. Risiede a Breno.<br />

62. La flagellazione<br />

63. Cristo nell'orto degli ulivi<br />

La raffigurazione sfuma nel paesaggio per isolare ancor più la<br />

solitudine del totale abbandono nella prova suprema.<br />

L'arte di Alessandro Ducoli si colloca dentro lo spazio di un<br />

incipiente sperimentalismo capace di creare, attraverso la<br />

semplicità dell'impaginazione e la forza dei gesti, raffigurazioni<br />

espressionisticamente accentuate, tra emozioni e ragioni,<br />

intensità affettiva e distacco stilistico. La sperimentazione, oltre al<br />

campo <strong>della</strong> pittura, si estende alla scultura e all'arte delle vetrate.<br />

64. GUGLIELMO BERTARELLI-EL DUCA,<br />

scultore<br />

E' nato a Cavrato in provincia di Trento. Risiede a Edolo<br />

Madonna<br />

L'opera, attraverso una rigorosa ricerca formale di linee e di piani<br />

che si intersecano unificandosi in un movimento ascensionale,<br />

diventa segno struggente dell'umano e del sacro.<br />

Le opere di Guglielmo Bertarelli si caratterizzano per una rigorosa<br />

ricerca di nuove forme di vita che esprimono un profondo bisogno<br />

di essenzialità attraverso piani geometrici che irrompono leggeri e<br />

definiti nello spazio e linee verticali che ricercano nella luce il<br />

respiro <strong>della</strong> vita come incontro nell'incomunicabile eco di una<br />

trascendente tensione spirituale.<br />

65. SEVERINO DOMENIGHINI, scultore<br />

E' nato a Breno. Risiede a Breno.<br />

La figura sacra<br />

La connotazione sacrale non è data dal contesto o da una<br />

tradizione ma dall'immagine colta in una essenzialità affidata<br />

elusivamente alla forma.<br />

Raffinato scultore, con predilezione per la tecnica raku, Severino<br />

Domenighini crea figure fortemente essenzializzate, trasfigurate in<br />

immagini-simbolo di uno status, di una condizione umana<br />

rappresentata nei tratti salienti di un comportamento, di un ruolo<br />

che ne fissa l'esistenza in una sorta di sacralità inaccessibile e<br />

quindi avvolta da quell'incomunicabilità che le trascende.


66. TOMASO VEZZOLI, scultore<br />

E' nato a Bienno nel 1952. Risiede a Berzo Inferiore.<br />

Figura femminile<br />

La frontalità crea un senso di sacralità persino immobilizzata, ma<br />

subito ravvivata ed umanizzata nelle mani, nel volto e nella<br />

preziosa capigliatura.<br />

Il linguaggio artistico di Tomaso Vezzoli ambisce contestualmente<br />

ad essere scultura e pittura, spazialità e colore, profondità e<br />

superficie, coniugando felicemente struttura ed espressione.<br />

Recupera alcuni schemi costruttivi tradizionali, radicalmente<br />

innovandoli sia sul versante <strong>della</strong> semplificazione (geometrica)<br />

delle forme sia sul versante del racconto che lascia ampio spazio<br />

all'immagine-simbolo.<br />

67. PIETRO BIANCHINI-PERRY, scultore<br />

E' nato a Darfo nel 1943. Risiede a Darfo.<br />

Gruppo femminile<br />

Il gruppo femminile è tale per l'autonomia e la complementarietà<br />

di ogni figura addolcita da un panneggio sottilmente vibrante e<br />

per l'uso del colore che pare far dimenticare la materia.<br />

Pietro Bianchini è approdato al mondo dell'arte spinto dalla<br />

ricerca di un linguaggio che raccogliesse la sua vitalità, il suo<br />

modo di relazionarsi, saltando ogni intellettualismo, per giungere<br />

a quell'espressione intensa e diretta dell'immagine quale segno di<br />

commossa solidarietà nei gesti innocenti <strong>della</strong> vita.<br />

68. GIO. MARIO MONELLA, scultore<br />

E' nato a Cevo nel 1944. Risiede a Cevo.<br />

Violenza, intolleranza, omertà, ipocrisia, egoismo<br />

E' un “documento” al quale l'artista affida la sua dolente ma non<br />

mai rassegnata protesta, scolpito con un linguaggio diretto e<br />

propositivo, immediato nella sua intrinseca moralità civile.<br />

“Scultore per caso… da sempre… e per sempre” si definisce Gio.<br />

Mario Monella che, nelle sue opere, attraverso un linguaggio<br />

rigoroso e forte, semplificato e essenziale, sa interpretare la<br />

tradizione <strong>della</strong> grande scultura popolare densa di segni,<br />

significati, proponendosi come testimonianza rituale, ovvero<br />

rappresentazione di un dramma.<br />

69. ANNA MARIA GHEZA, scultrice<br />

E' nata a Esine nel 1948. Risiede a Breno.<br />

Uno, nessuno, centomila<br />

Uno sviluppo ascensionale inteso come liberazione<br />

dall'anonimato e aspirazione verso un ordine superiore ove<br />

l'esistenza immersa nel divenire ritrovi la sua identità più<br />

vagheggiata che reale.<br />

Il linguaggio artistico di Anna Maria Gheza illumina presenze<br />

dapprima appena sfiorate e poi vivacizzate in individualità<br />

precise, crea un mondo magico e fantastico di allusioni e di<br />

enigmi ove la grazia vive e si tinge di fragilissime felicità gestuali,<br />

custodite da una complice simpatia, accarezzate dal sorriso,<br />

presentate come gioco e mistero nel quale si esprime un<br />

insopprimibile bisogno di innocenza.


70. GIAMBATTISTA BRIZZI,<br />

pittore e scultore<br />

E' nato a Cogno nel 1952. Risiede a Piamborno.<br />

Maternità nera<br />

L'arte di Giambattista Brizzi fissa stati d'animo che poi trasfigura in<br />

simboli, in metafore che sono segni <strong>della</strong> condizione umana,<br />

specie nelle maternità, in quel loro svelarsi come mistero <strong>della</strong><br />

femminilità. La scelta risponde alla capacità di uno sguardo che<br />

varca ogni pregiudizio e barriera sociale.<br />

71. EDOARDO NONELLI, pittore e scultore<br />

E' nato a Ponte di Legno nel 1955. Risiede a Ponte di Legno.<br />

Abbraccio<br />

La forma pura suggerita dalla sfera si interrompe per fenditure<br />

grafiche e per passaggi graduali che trascorrono verso il simbolo.<br />

Artista proteso a sperimentare tutti i linguaggi e le potenzialità<br />

dell'arte ha realizzato una pittura dall’impeccabile impaginazione<br />

geometrica trasfigurata da un colore lieve che diventa nota<br />

musicale. Nella scultura la ricerca volge decisamente verso<br />

composizioni che si fanno mezzo di comunicazione di significati di<br />

accentuato simbolismo, trovando nel simbolo l'essenzialità<br />

significante situazioni, sentimenti, emozioni.<br />

72. LELLA AVANZINI, pittrice e ceramista<br />

E' nata a Cedegolo nel 1952. Risiede a Breno.<br />

Sauvage<br />

Lella Avanzini trasforma la ceramica in vivacissimi quadri di colore<br />

creando atmosfere fantastiche e sognanti.<br />

La chiarezza compositiva nell'arte di Lella Avanzini è festa dei<br />

colori che nell'effetto decorativo (specie <strong>della</strong> ceramica) diventa<br />

racconto solare e magica atmosfera in cui il presente si fa ricordo,<br />

sogno gioioso e sentimento di grazia.<br />

73. PIER GIUSEPPE BETTONI, pittore e<br />

ceramista<br />

E' nato a Pisogne nel 1949. Risiede a Pisogne.<br />

Figura che emerge dal mare<br />

Pier Giuseppe Bettoni si è avvicinato alla pittura come<br />

autodidatta, ovvero per passione, guardando ai grandi maestri<br />

(Van Gogh sopra tutti), imboccando nella massima libertà i<br />

percorsi più diversi, sperimentando ogni tecnica e puntando ad un<br />

mondo che nella fedeltà al dato raffigurato esaltasse la festa del<br />

colore.<br />

74. RAFFAELE AMORUSO, scultore<br />

E' nato a Venezia nel 1944. Risiede a Darfo.<br />

L'albero <strong>della</strong> cuccagna<br />

Una creazione che, nella essenzialità realistica <strong>della</strong> costruzione<br />

del tema, interpreta la scelta artistica di Raffaele Amoruso mai<br />

disincarnata dalle passioni del proprio tempo: passioni civili,<br />

aspirazioni ideali, denuncia di sogni sclerotizzati.<br />

La cifra, anche sul piano <strong>della</strong> struttura formale, <strong>della</strong> scultura di<br />

Raffaele Amoruso, è nell'evidenza del fatto artistico tradotta in un<br />

linguaggio fortemente realistico e al tempo stesso evocativo dei<br />

temi alti del lavoro, dell'emigrazione, <strong>della</strong> libertà.


75. GIAMBATTISTA DONATI, direttore<br />

<strong>della</strong> Bottega dell'Artigianato Camuno<br />

E' nato a Cimbergo nel 1945. Risiede a Cimbergo.<br />

La contrada<br />

G. Battista Donati e i suoi collaboratori (Aldo Fedriga, Marilisa<br />

Do, Andrea Salvini, Pietro Dassa e Margherita Donati) hanno fatto<br />

<strong>della</strong> Bottega dell'Artigianato Camuno un laboratorio di sicura,<br />

consolidata, efficace sperimentazione artistica. I prodotti che<br />

infatti escono dalla Bottega non sono semplicemente prodotti di<br />

un'abilità tecnica che c'è, ma creazioni, guidate da un accorto<br />

sentimento dell'arte, che, nella fedeltà ad un'antica tradizione, ha<br />

saputo aggiornarsi, rinnovarsi, inventando un linguaggio nuovo<br />

nella sua immediatezza visiva. Su queste coordinate,<br />

necessariamente generali, il lavoro <strong>della</strong> Bottega di Donati si è<br />

indirizzato, quanto ai soggetti, su una scala tematica<br />

estremamente diversificata, mai dissonante, ora accogliendo e<br />

traducendo nel pannello ligneo un episodio religioso, ora<br />

facendo rivivere personaggi e mestieri e costumi d'altre epoche,<br />

ora dando vita a prototipi esistenziali che sono figure incarnate e<br />

identificate dalla loro costituzione fisica e simbolica.<br />

76. FRANCA GHITTI, pittrice e scultrice<br />

E' nata a Erbanno. Risiede a Cellatica.<br />

Vicinia<br />

[L'opera è esposta nella sala del Consiglio Direttivo <strong>della</strong><br />

Comunità Montana di <strong>Valle</strong> <strong>Camonica</strong> - Piazza Tassara, 3 Breno]<br />

La ricerca di Franca Ghitti risale il fiume <strong>della</strong> civiltà camuna e lo<br />

“racconta” nelle sequenze delle Vicinie, delle Mappe, dei Rituali,<br />

<strong>della</strong> collana delle Tradizioni: La <strong>Valle</strong> dei Magli, La farina e i<br />

giorni, La Memoria del ferro. La scoperta dell'architettura porta<br />

nella scultura i valori dell'organizzazione spaziale, in una originale<br />

simbiosi dei due linguaggi: raccontare costruendo e scolpire<br />

raccontando. La critica elabora la categoria <strong>della</strong> pungente sottile<br />

inquieta modernità “installata” su fondali arcaici su cui si aprono i<br />

Cancelli d'Europa. L'artista si afferma come una delle voci più alte<br />

dell'arte, proponendo alfabeti immutabili nel mutare del tempo.<br />

Solo all'arte è ancora concesso di aprire il libro chiuso di ogni<br />

esistenza.<br />

I stood still and was a tree amid the wood,<br />

Knowing the truth of tings unseen before.<br />

Purché non ci si arresti alla corteccia dell'albero, alla superficie<br />

dell'anima. Con la volontà sempre di andare oltre.<br />

77. MAURO BERNARDI, scultore<br />

E' nato a Berzo Demo nel 1959. Risiede a Forno d'Allione.<br />

Forza camuna<br />

[L'opera è esposta all’ingresso <strong>della</strong> Comunità Montana di <strong>Valle</strong><br />

<strong>Camonica</strong> - Piazza Tassara, 3 Breno]<br />

Gruppo scultoreo ligneo ove l'espressività sprigiona una forza<br />

interiore che necessariamente lega le figure ad un unico destino.<br />

Le composizioni, i gruppi scultorei di Mauro Bernardi raccolgono<br />

ed esprimono nella forza delle linee, dei contorni, dei volti scavati,<br />

delle figure massicce la spiritualità profonda e innata dell'uomo<br />

dentro un sentimento di dolore e un anelito di speranza.


Comunità Montana<br />

di <strong>Valle</strong> <strong>Camonica</strong><br />

Per informazioni<br />

PALAZZO DELLA CULTURA<br />

Via Garibaldi<br />

25043 Breno (Bs)<br />

Tel. e Fax 0364.323343<br />

distrettoculturale@cmvallecamonica.bs.it<br />

è un’iniziativa di<br />

Consorzio Comuni B.I.M.<br />

di <strong>Valle</strong> <strong>Camonica</strong><br />

Realizzata con i fondi <strong>della</strong> Legge Regionale sulla montagna<br />

Testi: Eugenio Fontana (Coordinatore del Progetto) - Immagini: Battista Sedani - Allestimento e grafica: Compass

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