Introduzione al disegno - Il saturatore
Introduzione al disegno - Il saturatore
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<strong>Introduzione</strong> <strong>al</strong> <strong>disegno</strong><br />
Prima ancora di incominciare dobbiamo assolutamente sfatare un concetto che molto spesso si sente dire da<br />
chi non sa o non ha mai provato a disegnare: NON E' VERO CHE SA DISEGNARE E DIPINGERE BENE<br />
SOLO CHI HA UNA DOTE NATURALE O E' PARTICOLARMENTE DOTATO. Niente di più f<strong>al</strong>so, per<br />
raggiungere soddisfacenti risultati non è necessaria nessuna dote particolare ma solo volontà e costanza.<br />
Non si può imparare tutto in un solo giorno e se questa e la prima volta che vi avventurate nel mondo del<br />
<strong>disegno</strong> sappiate che combinerete moltissimi disastri prima di arrivare ad un risultato accettabile.<br />
Seguendo un metodo, procedendo per gradi e in maniera razion<strong>al</strong>e, non senza la guida di un esperto fin dai<br />
primi passi, si potranno evitare perdite di tempo e immancabili errori di base che in seguito sarebbero più<br />
difficili da correggere.<br />
Cosa vuol dire disegnare?<br />
Disegnare e colorare, indipendentemente d<strong>al</strong>la tecnica scelta, può significare moltissime cose,<br />
considerandolo nella maniera più classica può significare il riprodurre nel modo più fedele possibile la<br />
forma degli oggetti e degli esseri viventi che ci circondano, individuarle le linee caratteristiche,<br />
coglierne le sottili sfumature coloristiche di luce ed ombra conferendo <strong>al</strong> nostro soggetto quanta<br />
più espressività possiamo.<br />
L'arte della rappresentazione è antichissima, i primi disegni si sono trovati <strong>al</strong>l'interno delle caverne dei nostri<br />
predecessori; la tecnica si è evoluta moltissimo da <strong>al</strong>lora grazie anche <strong>al</strong>le scoperte di nuovi materi<strong>al</strong>i ma<br />
l'obiettivo dell'artista rimane sempre uno: delineare attraverso segni tracciati su un piano gli effetti<br />
delle tre dimensioni, o ancora più ambiziosamente, dar forma ai sogni, ai desideri, <strong>al</strong>le pulsioni<br />
dell'inconscio.<br />
Natur<strong>al</strong>mente "l'Arte" è un argomento che va ben oltre il <strong>disegno</strong> e la pittura, basti pensare <strong>al</strong>la scultura,<br />
<strong>al</strong>la progettazione tecnica, <strong>al</strong>la lavorazione del legno, dei gioielli ecc… In questo sito parleremo in particolar<br />
modo del <strong>disegno</strong> e di tutte le tecniche legate ad esso. Avrete a disposizione delle lezioni da seguire passo a<br />
passo, delle guide complete <strong>al</strong>la scelta dei materi<strong>al</strong>i e dei suggerimenti pratici.<br />
In poche parole impareremo a raffigurare su un foglio quello che proviamo, indifferentemente d<strong>al</strong> tipo di<br />
soggetto.<br />
Non resta <strong>al</strong>tro da dire se non buon lavoro!<br />
Teoria del colore<br />
<strong>Il</strong> colore<br />
La percezione del colore dipende da un fattore soggettivo: un comando impartito d<strong>al</strong> cervello<br />
<strong>al</strong>l'occhio umano.<br />
Per un d<strong>al</strong>tonico infatti il colore rosso non esiste, e le stesse parole rosso, bianco, grigio non hanno senso se<br />
pensiamo <strong>al</strong> centinaio di rossi dei Maori ai sette tipi di bianco degli eschimesi e <strong>al</strong>le più di 600 ton<strong>al</strong>ità di<br />
grigio percepite d<strong>al</strong>l'uomo urbano europeo del XX secolo.<br />
Parlare di colore implica che si parli di luce d<strong>al</strong> momento che senza la luce non vi può essere colore. Per<br />
il pittore è di fondament<strong>al</strong>e importanza conoscere perfettamente le possibilità del colore poiché è questo il<br />
mezzo di cui si avv<strong>al</strong>e per la re<strong>al</strong>izzazione delle sue opere.<br />
La luce è la forma di energia che consiste in un movimento ondulatorio ad <strong>al</strong>tissima frequenza. La<br />
lunghezza d'onda è compresa tra 0, 7 e 0,4 micron e corrisponde <strong>al</strong>l'aspetto dei sette colori conosciuti: il<br />
magenta (rosso tendente <strong>al</strong> violaceo), l'arancione, il gi<strong>al</strong>lo, il verde, il blu, l'indaco e il violetto, che,<br />
componendosi, danno la luce bianca del sole.<br />
In laboratorio, per mezzo di un prisma, si può procedere <strong>al</strong>la scomposizione cromatica delle luce del sole,<br />
provocando artifici<strong>al</strong>mente il fenomeno dell'arcob<strong>al</strong>eno. Ecco <strong>al</strong>lora apparire sette colori dell'Iride.<br />
La luce è quindi colore.<br />
Quando poi la luce incontra un corpo opaco, dà luogo a effetti diversi a seconda della composizione<br />
molecolare di quest'ultimo. Può essere completamente assorbita d<strong>al</strong> corpo e in questo caso vediamo nero,<br />
cioè ombra, assenza di luce; oppure può essere riflessa, apparendo quindi nel suo colore, il bianco.<br />
Perciò possiamo dire che il bianco e il nero non sono propriamente colori, ma luce e ombra. Vediamo i colori<br />
soltanto quando il corpo opaco assorbe la luce, riflettendone una parte.<br />
Ma occorre considerare che, in assenza di condizioni di massima luce e massimo ombra, sarà sempre<br />
presente una v<strong>al</strong>enza cromatica. Infatti in natura non esistono il bianco e il nero assoluti.<br />
E' bene chiarire che, parlando di colore, si possono intendere due cose diverse: la luce, che è il colore vero<br />
e proprio, cioè l'effetto visibile o la materia colorante, ossia il pigmento.<br />
Fra i sette colori dello spettro solare tre sono primari: il magenta, il gi<strong>al</strong>lo, e il blu. I colori primari<br />
costituiscono una classe a sé stante, in quanto ciascuno di essi è diverso d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tro, unico e non ottenibile<br />
come mescolanza di <strong>al</strong>tri colori.<br />
I rimanenti colori dell'Iride si ottengono mescolando questi tre colori di base.<br />
Se mescoliamo blu e gi<strong>al</strong>lo, avremo come risultato il verde; con magenta e gi<strong>al</strong>lo otteniamo il rosso, che
diventa arancione se aggiungiamo ancora gi<strong>al</strong>lo; blu e magenta, invece, danno un violetto. L'indaco è<br />
considerato blu scuro, privo di gi<strong>al</strong>lo e influenzato d<strong>al</strong> magenta.<br />
Ricapitolando, i colori dell'Iride sono: magenta, gi<strong>al</strong>lo e blu (o il colori primari), arancione, verde<br />
e violetto (o colori secondari) e l'indaco, che è una variazione del viola.<br />
Mescolando fra di loro i colori secondari, in ogni combinazione possibile, riusciremo a ottenere e tutti colori<br />
esistenti in natura. <strong>Il</strong> nero, invece, è il risultato della mescolanza tra di loro dei tre colori primari e (sintesi<br />
sottrattiva) e il bianco deriva d<strong>al</strong>la sovrapposizione di tre fasci di luce rispettivamente verde, blu e<br />
arancione (sintesi additiva). Proprio queste due sintesi dimostrano che in natura non esistono i bianco e il<br />
nero: essi sono l'effetto prodotto d<strong>al</strong>la somma di luce o di colore.<br />
Vediamo ora in che cosa consiste la teoria dei colori contrari, si basa sul fatto che i colori fondament<strong>al</strong>i della<br />
sintesi sottrattiva (magenta, gi<strong>al</strong>lo e blu) formano tra di loro il massimo contrasto, anche se nessuno di essi<br />
si oppone <strong>al</strong>la mescolanza con gli <strong>al</strong>tri. Di conseguenza il verde (gi<strong>al</strong>lo più blu) sarà l'opposto del magenta<br />
(primario non compreso nel verde), li rosso (magenta più gi<strong>al</strong>lo) sarà l'opposto del blu (primario non<br />
compreso nel violetto).<br />
Questi colori opposti vengono detti complementari, perché ciascuno di essi serve da<br />
complemento agli <strong>al</strong>tri due per formare la sintesi sottrattiva completa, con cui si ottiene nero.<br />
Teoria del colore<br />
Esempi pratici della teoria dei colori<br />
Lo spettro fa modo che una determinata ton<strong>al</strong>ità appaia nitida oppure vicina ad <strong>al</strong>tri colori. Le ton<strong>al</strong>ità che<br />
risultano nitide corrispondono a colori complementari saturati, dato che ogni colore può raggiungere una sua<br />
massima intensità.<br />
Per esempio un rosso non potrà mai essere più rosso di quello che è. Se lo vogliamo modificare,<br />
abbiamo due possibilità: combinandolo con il bianco, possiamo fare modo che perda forza; viceversa,
aggiungendo un po' di blu -in quantità molto ridotta, <strong>al</strong>trimenti il rosso tenderà <strong>al</strong> violetto- , lo scuriremo.<br />
Provate queste sintesi cromatica su un foglio, disegnate dieci quadretti in successione. Dipingente il quinto<br />
di rosso e quindi tutti gli <strong>al</strong>tri aggiungendo gradatamente del bianco in quelli di sinistra e del blu in quelli di<br />
destra.<br />
Gamma di colore<br />
Possiamo dividere i colori in tre gamme di vivacità, ciascuna delle qu<strong>al</strong>i individuata da pochi colori tipici:<br />
• gamma fredda: viola, blu e verde;<br />
• gamma c<strong>al</strong>da: gi<strong>al</strong>lo, arancio e rosso;<br />
• gamma p<strong>al</strong>lida: i colori sono mitigati da varie ton<strong>al</strong>ità di grigio.<br />
Ricapitolando, i colori secondari si ottengono mescolando a due a due i colori primari, mentre un<br />
colore primario mescolato ad un colore secondario da un colore intermedio.<br />
Se mescoliamo in parti ugu<strong>al</strong>i viola e gi<strong>al</strong>lo, otterremo il bistro (un colore molto scuro, quasi nero, che<br />
useremo <strong>al</strong> posto del nero per scurire i colori, mantenendo nella vivacità e brillantezza). <strong>Il</strong> bistro si tiene<br />
anche d<strong>al</strong>la mescolanza di arancio e blu o di verde e rosso.<br />
Mentre un colore si scurisce col nero o con il bistro, tutti colori chiari, diversi, si ottengono aggiungendo<br />
bianco o, nel caso della tecnica d'acquarello, diluendo il pigmento in acqua.<br />
<strong>Il</strong> grigio neutro e un frutto della mescolanza di tre colori primari con il nero e il bianco, mentre le diverse<br />
ton<strong>al</strong>ità di grigio si ottengono con il bianco o poco nero. Se si vuole 'sc<strong>al</strong>dare' il grigio, bisogna aggiungere<br />
un goccio di magenta. Se invece si vuole 'raffreddarlo' bisogna aggiungere del blu.<br />
Proprietà fisiche dei colori<br />
• ton<strong>al</strong>ità: quantità di luce presente nei singoli colori; dipende d<strong>al</strong> grado di assorbimento della luce<br />
da parte della retina.<br />
• intensità o cromaticità: brillantezza o opacità del colore, che varia d<strong>al</strong> chiaro <strong>al</strong>lo scuro, d<strong>al</strong><br />
brillante <strong>al</strong> tenue.<br />
• gradazione: grado di luminosità di un colore.<br />
• vivacità: qu<strong>al</strong>ità termica, secondo la qu<strong>al</strong>e il rosso, l'arancione e il gi<strong>al</strong>lo sono considerati "c<strong>al</strong>di"<br />
mentre i blu, il verde e viola sono considerati "freddi".<br />
• durezza: qu<strong>al</strong>ità tattile che fa considerare 'duri' il rosso, il bianco e il gi<strong>al</strong>lo e 'morbidi' il blu e il<br />
nero.<br />
• ton<strong>al</strong>ità affettiva: esistono colori che producono in noi piacere o avversione.<br />
• forza: capacità di un colore di ris<strong>al</strong>tare (per esempio il bianco e nero).<br />
• grandiosità: e una delle qu<strong>al</strong>ità di stimolo più che di percezione.<br />
• area: le superfici verdi o blu sembrano più ampie di quelle rosse o gi<strong>al</strong>le.<br />
• loc<strong>al</strong>izzazione: rosso gi<strong>al</strong>lo sembrano più vicini, blu e verde più lontani.<br />
• trasparenza: capacità di rivelare o di occultare ciò che sta dietro.<br />
• brillantezza: è prodotta da riflesso della luce sulla superficie dell'oggetto.<br />
V<strong>al</strong>ori simbolici dei colori<br />
I colori hanno un'enorme influenza sullo stato d'animo: ogni colore provoca infatti una determinata<br />
reazione emotiva nel soggetto; si pensi soltanto l'uso di colori tenui come il celeste il verde chiaro negli<br />
ambienti osped<strong>al</strong>ieri, <strong>al</strong> fine di trasmettere pazienti pace e tranquillità; o, per contrasto, <strong>al</strong> colore gi<strong>al</strong>lo del<br />
taxi facilmente identificabile anche in pieno traffico oppure di notte. Anche la nostra lingua ha mutato modi<br />
di dire: ad esempio la disperazione e nera, la collera è rossa, la speranza è verde, mentre l'amore è rosa.<br />
Una sposa e tradizion<strong>al</strong>mente vestita di bianco, come un neonato, simbolo di purezza e innocenza. Nero,<br />
invece, il colore del lutto, del dolore e del pianto.<br />
Composizione dei colori
I pittori dell'antichità fabbricavano i colori person<strong>al</strong>mente, e nel produrli ognuno usava un procedimento<br />
person<strong>al</strong>e. Nel 1864 Eugène Chevrel cat<strong>al</strong>ogò le tinte antiche: 14.400 ton<strong>al</strong>ità cromatiche materi<strong>al</strong>i<br />
ottenute da sostanze natur<strong>al</strong>i usata nelle botteghe dei maestri fino <strong>al</strong> 700. Nel XIX secolo la chimica<br />
industri<strong>al</strong>e provocò una rivoluzione nell'organizzazione del lavoro artistico con l'immissione sul mercato dei<br />
colori sintetici. In t<strong>al</strong> modo però si appiattì e si gener<strong>al</strong>izzato l'uso di colori, che non vennero più prodotti<br />
nel segreto delle botteghe, in base a ricette tradizion<strong>al</strong>i. <strong>Il</strong> miracolo pittorico dell'impressionismo va in<br />
gran parte ascritto ai meriti dell'industria Lefranc, che produceva ottimi colori in tubetto.<br />
I macchiaioli it<strong>al</strong>iani, che non erano meno bravi dei loro colleghi d'oltr<strong>al</strong>pe, usavano prodotti autarchici<br />
piuttosto scadenti, con il risultato di rendere ombreggiato e tetro anche ciò che le loro intenzioni doveva<br />
essere brillante solare.<br />
In seguito entrarono in lizza con prodotti di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>tre aziende tedesche, belghe, olandesi e infine it<strong>al</strong>iane,<br />
ognuna delle qu<strong>al</strong>i propose gambe più o meno ampie di ton<strong>al</strong>ità di colore.<br />
Tutti colori che si utilizzano oggi nei diversi metodi pittorici hanno una cosa in comune, il pigmento, che<br />
<strong>al</strong>tro non è se non un colore in polvere. Sono gli agglutinanti che rendono i vari tipi di colore adatti <strong>al</strong>le<br />
diverse tecniche: acquarello, pastelli, olio, tempera eccetera.<br />
I pigmenti possono essere di origine anim<strong>al</strong>e, veget<strong>al</strong>e o miner<strong>al</strong>e, ma il pittore <strong>al</strong>le soglie del duemila ha a<br />
disposizione per lo più materi<strong>al</strong>i artifici<strong>al</strong>i. Si trovano ancora pigmenti di origine natur<strong>al</strong>e, ma vengono usati<br />
sempre più raramente anche per la loro tossicità: non dimentichiamo gli avvelenamenti cui andavano<br />
soggetti pittori nei secoli passati.<br />
I bianchi<br />
I più noti sono il bianco di piombo, il bianco di zinco e il bianco di titanio. <strong>Il</strong> primo, chiamato anche bianco<br />
d'argento, è molto opaco e asciuga con facilità. E particolarmente indicato per impasti grossi e per sfondi,<br />
rappresenta un <strong>al</strong>to grado di tossicità.<br />
<strong>Il</strong> bianco di zinco viene chiamato anche bianco Cina e ha una ton<strong>al</strong>ità più fredda, azzurrina.<br />
Si mescola bene con gli <strong>al</strong>tri colori schiarendoli, ma copre meno asciuga più lentamente. Non è tossico. <strong>Il</strong><br />
bianco di titanio è entrato recentemente nel campo della pittura; la ton<strong>al</strong>ità è ugu<strong>al</strong>mente opaca, asciuga in<br />
tempi norm<strong>al</strong>i, non è tossico e copre bene.<br />
I gi<strong>al</strong>li<br />
<strong>Il</strong> gi<strong>al</strong>lo di cadmio, luminoso e d<strong>al</strong>l'asciugatura lenta, si mescola bene con tutti colori tranne che con quelli a<br />
base di rame, come il verde opaco. Mescolandolo con il blu, da un bel verde intenso. <strong>Il</strong> gi<strong>al</strong>lo Napoli e uno<br />
dei pigmenti più antichi. Presenta un <strong>al</strong>to grado di ocapacità, si mescola bene con gli <strong>al</strong>tri pigmenti è<br />
<strong>al</strong>tamente tossico, essendo indiretto derivato del piombo.<br />
<strong>Il</strong> gi<strong>al</strong>lo di cromo limone esiste il sfumature cromatiche diverse, che vanno d<strong>al</strong> limone e fin quasi <strong>al</strong>l'arancio.<br />
Colore opaco, con poca resistenza <strong>al</strong>la luce, soprattutto nelle ton<strong>al</strong>ità più chiare, è tossico.<br />
Anche il gi<strong>al</strong>lo ocra, o gi<strong>al</strong>lo terra, ha origini antiche. Alcuni pittori lo prediligono considerandolo un pigmento<br />
più natur<strong>al</strong>e. Copre e si mescola assai bene. <strong>Il</strong> terra di Siena natur<strong>al</strong>e viene da Siena, come indica suo<br />
nome. Bisogna tener presente, però, che questo pigmento tende a scurirsi nel tempo e deve assolutamente<br />
essere diluito con una giusta quantità di olio non è consigliabile usarlo per zone ampie o per sfondi.<br />
I rossi<br />
<strong>Il</strong> rosso carminio è un colore brillante che, mescolato <strong>al</strong> bianco di zinco, può fornire una ricca gamma di toni<br />
e rosati. Mescolato <strong>al</strong> blu, di origine a luminosi violetti. È abbastanza fluido ma asciuga lentamente. <strong>Il</strong><br />
pigmento natur<strong>al</strong>e ricavato d<strong>al</strong> corpo di seccato di un insetto sbiadisce con facilità, mentre quello prodotto<br />
da una pianta resiste di più <strong>al</strong>la luce ed è infinitamente meno caro. I rosso vermiglione e luminoso, opaco e<br />
secca lentamente. Se di origine miner<strong>al</strong>e (composto di zolfo e mercurio) e molto tossico, <strong>al</strong>la luce del sole<br />
annerisce e non si mescola con i colori a base di rame. Oggi si usa quello ricavato da pigmenti artifici<strong>al</strong>i. <strong>Il</strong><br />
rosso di cadmio a un vantaggio rispetto <strong>al</strong> vermiglione: non annerisce <strong>al</strong> sole, per cui viene usato spesso<br />
come sostituto. È brillante e potente e non si mescola ai colori a base di rame. <strong>Il</strong> terra di Siena bruciata ha<br />
<strong>al</strong>cune caratteristiche in comune con il terra di Siena natur<strong>al</strong>e la sua origine e la stessa però il bruciato e più<br />
scuro e tende <strong>al</strong> rossiccio. <strong>Il</strong> pericolo che scurisca è minore, anche se è bene diluirlo con molto olio.<br />
I blu<br />
<strong>Il</strong> blu di cob<strong>al</strong>to e un colore che non copre bene ma asciuga rapidamente. Deve essere diluito con molto olio,<br />
per cui nel tempo può assumere una ton<strong>al</strong>ità verdastre. Se mescolato con <strong>al</strong>tri colori che impiegano più<br />
tempo ad asciugarsi, può screpolarsi. <strong>Il</strong> blu oltremare, derivato anticamente dagli lapislazzuli, era assai<br />
usato nell'antichità, nonostante fosse particolarmente laborioso sminuzzarlo e fosse oltremodo costoso. Oggi<br />
viene prodotto artifici<strong>al</strong>mente. Si mescola bene con tutti i colori tranne con quelli a base di rame: combinato<br />
con il gi<strong>al</strong>lo di cadmio, da dei verdi brillanti, con il rosso carminio dei viola intensi. È opaco e completamente<br />
stabile, <strong>al</strong>l'aria aperta si <strong>al</strong>tera e <strong>al</strong>la luce artifici<strong>al</strong>e appare assai scuro. I blu di Prussia asciuga bene e<br />
solitamente scolorisce quando viene mescolato con colori chiari. <strong>Il</strong> suo tono cromatico è influenzato d<strong>al</strong>la<br />
luce che può schiarirlo. In questo caso consigliamo di lasciarlo per un periodo <strong>al</strong> buio: lo vedremo riprendere<br />
il suo colore originario.
I verdi<br />
<strong>Il</strong> verde terra è un derivato dell'ocra. È di origine molto antica e presenta ton<strong>al</strong>ità di colore cachi. Si adatta<br />
perfettamente tutte le tecniche. Copre bene e asciuga con relativa rapidità.<br />
<strong>Il</strong> verde smer<strong>al</strong>do (o verde virdian) non presenta buone doti di stabilità cromatica. E' un colore trasparente:<br />
se mescolato con il gi<strong>al</strong>lo di cadmio produce un verde brillante, chiamato verde permanente. L'ossido di<br />
cromo verde presenta un basso grado di vivacità di tono, ma è molto coprente. <strong>Il</strong> verde di cob<strong>al</strong>to si<br />
manifesta in diverse ton<strong>al</strong>ità. Non si deve mescolarlo con le terre.<br />
Bruni e neri<br />
<strong>Il</strong> terra scura natur<strong>al</strong>e e il terra scura bruciata asciugano con rapidità e presentano un buon grado di<br />
stabilità. Non sono consigliabili per impasti densi. <strong>Il</strong> terra cassel (o bruno Van Dyck) ha una ton<strong>al</strong>ità simile <strong>al</strong><br />
terra scura natur<strong>al</strong>e, con una leggera tendenza <strong>al</strong> grigiastro. Di solito viene usato nei ritocchi.<br />
<strong>Il</strong> nero avorio, che si otteneva d<strong>al</strong>la c<strong>al</strong>cinazione di polvere d'avorio, oggi è sostituito d<strong>al</strong> nero di ossa<br />
ottenuto d<strong>al</strong>la c<strong>al</strong>cinazione di stinchi di anim<strong>al</strong>i. Si asciuga molto lentamente e presenta un ottimo grado di<br />
stabilità. Particolarmente stabile è anche il nerofumo: viene usato con ottimi risultati in tutte le tecniche. <strong>Il</strong><br />
nero di vite si ottiene d<strong>al</strong>la c<strong>al</strong>cinazione di tr<strong>al</strong>ci di vite. Si presenta in una ton<strong>al</strong>ità a sfondo bluastro.<br />
Esercizio<br />
La teoria del colore:<br />
Scopo: capire appieno la teoria del colore e riuscire ad ottenere il maggior numero di ton<strong>al</strong>ità possibili<br />
utilizzando solo i colori primari più bianco e nero<br />
Tempo: variabile in base <strong>al</strong>la bravura della persona (minimo 6 ore)<br />
Strumenti necessari: 5 tubetti di tempera, i colori primari più il bianco e il nero, un pennello di medie<br />
dimensioni (n° 8-10), un rotolo di nastro adesivo di carta, una ciotola per l'acqua e una tavolozza, un foglio<br />
spesso ruvido, una matita media, una gomma e delle squadrette.<br />
Disegnate sul foglio centrandolo un rettangolo (base 39 cm, <strong>al</strong>tezza 36 cm), suddividetelo poi in 13 colonne<br />
e 12 righe, in modo da ottenere dei quadretti da 3 cm per lato. Finito il <strong>disegno</strong> eliminate la grafite in<br />
eccesso rimasta sul foglio (potete usare una gomma pane).<br />
I quadretti disegnati andranno riempiti con varie ton<strong>al</strong>ità di colore, per aiutarvi a colorare mantenendo i<br />
contorni dritti potete usare il nastro adesivo: strappate un pezzo di nastro lungo quanto il lato del quadrato<br />
(devono rimanere un paio di cm in più), togliete d<strong>al</strong> nastro la colla in eccesso in modo che togliendolo non<br />
possa strappare il foglio (per ottenere il risultato desiderato potete strofinarlo sul bordo del tavolo tenendolo<br />
per i capi opposti, attenti però a non togliere troppa colla <strong>al</strong>trimenti non aderirà bene <strong>al</strong> foglio e il colore<br />
'sborderà'), dopodiché posizionatelo attorno <strong>al</strong> quadrato disegnato come una cornice. (Vedi immagine di<br />
aiuto...)<br />
A questo punto siete pronti per colorare, la prima riga da fare è la sesta d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>to. Lasciate il primo quadretto<br />
(dove andrà il grigio) vuoto e iniziate d<strong>al</strong> secondo, i colori che andranno inseriti in questo ordine:<br />
Viola freddo<br />
si ottiene mescolando il magenta e il blu cyan con una percentu<strong>al</strong>e di blu<br />
maggiore rispetto il rosso<br />
Indaco si ottiene aggiungendo <strong>al</strong> blu una punta di rosso<br />
Blu cyan<br />
Verde blu si ottiene mescolando una punta di gi<strong>al</strong>lo <strong>al</strong> blu<br />
Verde si ottiene mescolando in parti ugu<strong>al</strong>i blu cyan e gi<strong>al</strong>lo primario<br />
Verde gi<strong>al</strong>lo si ottiene mescolando <strong>al</strong> gi<strong>al</strong>lo una punta di blu<br />
Gi<strong>al</strong>lo primario<br />
Gi<strong>al</strong>lo arancio si ottiene mescolando una punta di magenta <strong>al</strong> gi<strong>al</strong>lo<br />
Arancio si ottiene mescolando gi<strong>al</strong>lo e magenta in parti ugu<strong>al</strong>i
Rosso<br />
carminio<br />
Magenta<br />
Viola c<strong>al</strong>do<br />
si ottiene aggiungendo una punta di gi<strong>al</strong>lo <strong>al</strong> magenta<br />
si ottiene mescolando il magenta e il blu cyan con una percentu<strong>al</strong>e di<br />
magenta maggiore<br />
Dopo aver inserito questi potete andare a riempire la prima colonna di quadretti, partite d<strong>al</strong><br />
quadretto lasciato bianco a inizio riga, cercando di ottenere una gradazione di grigio pari <strong>al</strong><br />
resto dei colori nella fila, dopodiché iniziate ad aggiungere <strong>al</strong> grigio del bianco e del nero per<br />
completare la prima colonna; verso l'<strong>al</strong>to aggiungerete del bianco fino ad ottenere un grigio<br />
chiarissimo(quasi bianco), verso il basso del nero fino ad ottenere un grigio scurissimo(quasi<br />
nero).<br />
Molto importante è non fare sb<strong>al</strong>zi troppo <strong>al</strong>ti tra la gradazione di un quadretto e<br />
quella sotto per cui dosate meglio che potete la quantità di nero e bianco!<br />
Tenendo come gradazione base la colonna di grigi dovrete riempite le <strong>al</strong>tre colonne di<br />
quadretti aggiungendo bianco o nero ai colori inseriti <strong>al</strong>l'inizio. <strong>Il</strong> risultato fin<strong>al</strong>e sarà buono se<br />
tutte le gradazioni saranno 'coerenti' tra di loro, i quadretti di ogni riga infatti,<br />
dovrebbero avere la stessa gradazione nonostante i colori diversi. Per essere sicuri di<br />
aver fatto un buon esercizio potete fotocopiare il lavoro ultimato e accertarvi che ogni riga<br />
abbia la stessa gradazione di grigio (vedi figura...).<br />
Importante inoltre è mantenere i contorni dei quadretti il più dritti possibile, se non ce<br />
la fate a mano libera (comunque sforzatevi!) potete continuare ad usare il nastro adesivo<br />
togliendolo poi con estrema cautela per non strappare il foglio.<br />
A risultato ultimato la tavola dovrebbe essere il più ugu<strong>al</strong>e possibile a quella illustrata qui,<br />
questo è un esercizio che sembra semplice ma in re<strong>al</strong>tà non lo è affatto, richiede molta<br />
pazienza soprattutto se siete <strong>al</strong>le prime armi con tempera e pennelli. Una volta completato<br />
avrete acquisito delle capacità indispensabili per continuare a colorare e dipingere<br />
in futuro.<br />
Se invece volete aumentare la difficoltà dell'esercizio, potere provare a inserire più<br />
colonne in modo da creare quante più ton<strong>al</strong>ità possibile
La Matita<br />
Materia prima per la produzione della matita è la grafite, una forma di carbonio natur<strong>al</strong>e, creatosi, come il<br />
carbone, in epoca preistorica. Scoperta intorno <strong>al</strong> '500 nel Cumberland, originariamente la grafite era usata<br />
per fabbricare p<strong>al</strong>le di cannone. <strong>Il</strong> suo uso come materi<strong>al</strong>e da <strong>disegno</strong> era invece limitato, data la sua<br />
estrema friabilità. Bisognò arrivare <strong>al</strong>la fine del '700 per ottenere una grafite "solidificata" con argilla,<br />
corrispondente <strong>al</strong> prodotto oggi comunemente in uso.<br />
Chi vuole imparare a disegnare dovrà innanzitutto impratichirsi delle possibilità di utilizzo della matita.<br />
Le matite si classificano per la 'durezza' della mina:<br />
EE (morbidissima, grazie ad essa si può ottenere un tratto nero molto intenso), EB, 6B, 5B, 4B, 3B, 2B, B,<br />
HB (media), F, H, 2H, 3H, 4H, 5H, 6H, 7H, 8H, 9H (durissima, particolarmente adatta per disegni<br />
tecnici).<br />
In base <strong>al</strong> <strong>disegno</strong> che si vuole eseguire si può scegliere la durezza della matita, non tutti i negozi che<br />
trattano articoli da <strong>disegno</strong> hanno la serie completa anche perché il disegnatore esperto in genere<br />
utilizza solo due matite: una morbida per i disegni artistici e una dura per i disegni tecnici.<br />
La scelta di queste due matite è effettuata in base <strong>al</strong>la "mano", ovvero <strong>al</strong>la pressione natur<strong>al</strong>e che noi diamo<br />
<strong>al</strong> tratto disegnando.<br />
Lapis o Portamine?<br />
Di solito in commercio si trovano due tipi di matite: il cosiddetto lapis, formato da un cannello di legno che<br />
contiene la mina, e il portamine met<strong>al</strong>lico con mine intercambiabili. Le matite in legno possono essere<br />
esagon<strong>al</strong>i o rotonde: le prime permettono una più sicura impugnatura (l'indice appoggiato su uno dei lati e il<br />
pollice su <strong>al</strong>tri due), le seconde sono più maneggevoli se si devono eseguire tratteggi che presuppongono<br />
posizioni diverse della punta della matita.<br />
Le matite met<strong>al</strong>liche o portamine sono molto pratiche poiché possono essere ricaricate.<br />
La classificazione delle singole mine è identica a quella delle matite di legno. È possibile trovare anche<br />
matite di met<strong>al</strong>lo per mine grosse, per le qu<strong>al</strong>i consigliamo di utilizzare gli appositi prolungatori che<br />
facilitano l'impugnatura. Non deve essere sottov<strong>al</strong>utata l'importanza della punta della mina.<br />
Una punta perfetta aiuta a disegnare correttamente e <strong>al</strong> massimo delle proprie possibilità. Se si usa la<br />
matita, lo strumento più ovvio per "fare la punta" è un buon temperamatite a rotazione, ma il<br />
disegnatore professionista impiega la lametta, <strong>al</strong> fine di ottenere la cosiddetta punta a lancia. In genere la<br />
punta deve essere piuttosto lunga ma senza esagerazione, in modo da evitare che si rompa facilmente per<br />
la pressione esercitata. Tuttavia in <strong>al</strong>cuni casi può rendersi necessaria una punta un po' più lunga del solito,<br />
per esempio quando la matita deve essere tenuta in posizione quasi orizzont<strong>al</strong>e. La punta dovrà invece<br />
essere leggermente arrotondata per tracciare le prime linee.<br />
È fondament<strong>al</strong>e non far cadere a terra la matita: la caduta provoca la rottura interna della mina. Se stiamo<br />
utilizzando un portamine di met<strong>al</strong>lo, si dovrà appuntire soltanto la mina.<br />
A questo scopo si trovano nei negozi speci<strong>al</strong>izzati raschietti, in genere di cartone o di legno, a cui è applicata<br />
della carta vetrata. Questa operazione produce una polvere che sporca molto; per ovviare a questo<br />
inconveniente basterà ritagliare una fenditura a forma di U sul coperchio di una semplice scatola di cartone,<br />
ripiegare la parte ritagliata verso l'interno, quindi applicarvi un pezzo di carta vetrata. In questo modo tutti i<br />
residui di grafite resteranno dentro la scatola.<br />
È bene tenere a disposizione anche un pezzettino di spugna per ripulire la mina prima di cominciare a usarla<br />
poiché, dopo essere stata appuntita, sarà rimasta anch'essa sporca di polvere. Con questi semplici<br />
accorgimenti si eviteranno inconvenienti che potrebbero rovinare un <strong>disegno</strong>.<br />
La Gomma<br />
Importante è anche l'uso di una buona gomma per cancellare; ve ne sono di diversi tipi: la gomma<br />
morbida è adatta per le superfici ampie, quella a forma di matita per le zone più limitate. La gomma deve<br />
essere tenuta costantemente pulita sfregandola su una pezza di tela.<br />
Se si vuole cancellare una linea orizzont<strong>al</strong>e si sfrega la gomma vertic<strong>al</strong>mente; se invece la linea è vertic<strong>al</strong>e<br />
la gomma deve essere usata in senso orizzont<strong>al</strong>e.<br />
Per il <strong>disegno</strong> si può usare la gomma pane (è una gomma particolarmente morbida e m<strong>al</strong>leabile) che<br />
assorbe l'unto delle dita mescolato <strong>al</strong>la grafite, ma è consigliabile solo mentre si utilizzano matite<br />
particolarmente morbide.<br />
La gomma pane può aiutare a schiarire le sfumature, usandola come un tampone e premendola molto<br />
delicatamente sulla zona interessata, assicurandosi prima di ogni tamponatura che sia perfettamente pulita.<br />
Inoltre la gomma pane si può usare per ottenere particolari effetti di cancellatura espressiva su disegni già<br />
eseguiti.
Un <strong>al</strong>tro tipo di gomma che si trova in commercio e' la gomma matita. Questa ha la parvenza di una<br />
norm<strong>al</strong>e matita ma <strong>al</strong> posto della mina c'e' una gomma.<br />
La gomma matita è in genere utilizzata per fare correzioni di precisione, soprattutto nei disegni tecnici.<br />
Va tenuto presente che il disegnatore professionista tende a eliminare la gomma d<strong>al</strong> proprio bagaglio<br />
strument<strong>al</strong>e: egli infatti utilizza anche i segni di base e quelli imprecisi per dare maggiore vivacità ed<br />
espressività <strong>al</strong> lavoro finito.<br />
Esercizio 1<br />
Vedi dettagli...<br />
Esercizio 2<br />
Ottenere 3 toni:<br />
Scopo: riuscire a controllare la matita e il proprio tratto<br />
Tempo: per completare l'esercizio in maniera corretta servono<br />
d<strong>al</strong>le 3 <strong>al</strong>le 8 ore<br />
Su un foglio liscio spesso (consigliabile la carta Fabriano v.<br />
supporti) disegnare 3 quadrati di circa 15 cm di lato, uno sotto<br />
l'<strong>al</strong>tro a distanza di 2 cm.<br />
<strong>Il</strong> primo quadrato verrà riempito usando un tratto molto intenso<br />
e deciso, il terzo con un tratto molto lieve, e il secondo con un<br />
tratto medio.<br />
Per tutti i quadrati si utilizzerà sempre la stessa matita che in<br />
base <strong>al</strong>la "mano" del disegnatore potrà essere scelta tra la B e la<br />
4B, la gomma non si deve usare.<br />
Grazie a questo esercizio (che deve essere ripetuto fino ad<br />
ottenere un risultato perfetto) si acquisiranno molte capacità,<br />
d<strong>al</strong>la perfetta gestione del chiaroscuro <strong>al</strong> controllo della matita e<br />
di conseguenza del proprio tratto.<br />
Consigli...<br />
Ottenere delle sfumature:<br />
Scopo: riuscire a passare da un tono <strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tro<br />
senza bruschi scatti<br />
Tempo: per completare l'esercizio in maniera<br />
corretta servono d<strong>al</strong>le 2 <strong>al</strong>le 8 ore<br />
Disegnare come prima i 3 quadrati su foglio<br />
liscio.<br />
Nel primo si effettuerà una gradazione da scuro<br />
a chiaro, nel secondo da scuro a chiaro e da<br />
chiaro a scuro, nel terzo da chiaro a scuro e da<br />
scuro a chiaro.<br />
L'esercizio si può variare cambiando il verso<br />
delle sfumature (da destra a sinistra, d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>to <strong>al</strong><br />
basso). Ovviamente anche questo esercizio sarà<br />
eseguito con una sola matita e senza l'uso della<br />
gomma (se usata con parsimonia si può<br />
concedere la gomma pane).
Esercizio 3<br />
Vedi dettagli...<br />
Vedi dettagli...<br />
Cosa si può ottenere:<br />
Esempio 1 (19K)<br />
Esempio 2 (25K)<br />
Ed ora qu<strong>al</strong>che buon consiglio...<br />
Consigli...<br />
Altri esempi di sfumature...<br />
Copia d<strong>al</strong> vero:<br />
Scopo: riuscire a riprodurre su foglio un<br />
oggetto tridimension<strong>al</strong>e utilizzando effetti<br />
chiaroscur<strong>al</strong>i<br />
Tempo: variabile, dipende d<strong>al</strong>la dimensione<br />
dell'oggetto e d<strong>al</strong>le capacità del disegnatore<br />
Prendete a scelta un rotolo di spago, una pigna<br />
o delle spighe di grano (insomma degli oggetti<br />
con tanti piccoli particolari da riprodurre).<br />
Posizionate il vostro oggetto davanti a voi con<br />
una fonte di luce da un lato a scelta ( si può<br />
usare anche la luce del sole, ma visto che<br />
l'esercizio per essere eseguito ha bisogno di<br />
molto tempo si rischia che dopo un po' le ombre<br />
non corrispondano più).<br />
Prendete sempre un foglio liscio come negli <strong>al</strong>tri<br />
esercizi, un'unica matita e nessuna gomma (se<br />
usata con parsimonia si può concedere la<br />
gomma pane).<br />
Ora disegnate a mano libera il vostro oggetto<br />
(con tratto sottile) e poi iniziate a "colorarlo"<br />
con la vostra matita utilizzando il chiaroscuro.<br />
Inutile dire che l'esercizio perfetto richiede<br />
un'ottima copia della re<strong>al</strong>tà e l'utilizzo di un<br />
tratto impeccabile.<br />
Inoltre per rendere l'oggetto il più plastico<br />
possibile sul foglio bisogna tenere in<br />
considerazione che le zone di massima luce<br />
risulteranno bianche, e le zone di ombra<br />
risulteranno completamente nere.<br />
Consigli...<br />
Importante:<br />
Come per gli <strong>al</strong>tri esercizi oltre <strong>al</strong> divieto<br />
della gomma c'è anche il divieto assoluto<br />
delle dita!<br />
La sfumatura ottenuta con le dita non fa<br />
<strong>al</strong>tro che rovinare e sporcare il tratto!
E' molto importante usare un tratto piccolo (max 5mm) nei primi due esercizi, per riempire i quadrati si<br />
dovrebbero usare 'molte file' una sotto l'<strong>al</strong>tra, più piccolo è il tratto più uniforme risulterà il quadrato <strong>al</strong>la fine. <strong>Il</strong><br />
tratto inoltre non deve essere 'compatto', lo si può far 'respirare' lasciando qu<strong>al</strong>che fessura , risulterà più<br />
leggero e piacevole.<br />
All'inizio usate fogli lisci anziché ruvidi perché il foglio ruvido 'distrugge' il tratto.<br />
Armatevi di moltissima pazienza, soprattutto i primi due esercizi sono molto lunghi da eseguire e noiosi,<br />
possono sembrare una perdita di tempo ma in re<strong>al</strong>tà servono MOLTISSIMO! E non solo per il <strong>disegno</strong> a matita,<br />
forniscono una base non indifferente che in seguito potrete applicare con l'utilizzo di <strong>al</strong>tre tecniche pittoriche.<br />
Potete creare delle varianti agli esercizi di sfumatura, ad esempio un unico quadrato grande con una sfumatura<br />
concentrica (difficile) o un unico quadrato diviso in tante parti, ogni parte avrà un verso di sfumatura diverso<br />
d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre, in questo modo potrete creare dei lavori esteticamente molto belli.<br />
All'inizio scegliete come soggetti oggetti ricchi di particolari, sono più facili da disegnare e aiutano ad affinare<br />
l'osservazione; più avanti quando avrete ottenuto una certa famigliarità con il <strong>disegno</strong> d<strong>al</strong> vero potrete passare<br />
ad oggetti composti da parti lisce come ad esempio: tazze, frutta, vasi...<br />
L'ultimo consiglio che possiamo dare è questo: una volta finito il <strong>disegno</strong>, soprattutto se è stato re<strong>al</strong>izzato con<br />
matite morbide, passatelo con il fissativo <strong>al</strong>trimenti potreste rischiare di rovinare il <strong>disegno</strong> e di sporcare<br />
l'impaginazione del foglio. Attenti però, una volta spruzzato il fissativo (a giusta distanza <strong>al</strong>trimenti può creare<br />
macchie) non potrete più cancellare, per cui assicuratevi che attorno <strong>al</strong> <strong>disegno</strong> non siano rimasti <strong>al</strong>oni (molto<br />
facili da crearsi quando si usano le matite morbide).<br />
Ed ora qu<strong>al</strong>che buon consiglio...<br />
E' molto importante usare un tratto piccolo (max 5mm) nei primi due esercizi, per riempire i quadrati si<br />
dovrebbero usare 'molte file' una sotto l'<strong>al</strong>tra, più piccolo è il tratto più uniforme risulterà il quadrato <strong>al</strong>la fine. <strong>Il</strong><br />
tratto inoltre non deve essere 'compatto', lo si può far 'respirare' lasciando qu<strong>al</strong>che fessura , risulterà più<br />
leggero e piacevole.<br />
All'inizio usate fogli lisci anziché ruvidi perché il foglio ruvido 'distrugge' il tratto.<br />
Armatevi di moltissima pazienza, soprattutto i primi due esercizi sono molto lunghi da eseguire e noiosi,<br />
possono sembrare una perdita di tempo ma in re<strong>al</strong>tà servono MOLTISSIMO! E non solo per il <strong>disegno</strong> a matita,<br />
forniscono una base non indifferente che in seguito potrete applicare con l'utilizzo di <strong>al</strong>tre tecniche pittoriche.<br />
Potete creare delle varianti agli esercizi di sfumatura, ad esempio un unico quadrato grande con una sfumatura<br />
concentrica (difficile) o un unico quadrato diviso in tante parti, ogni parte avrà un verso di sfumatura diverso<br />
d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre, in questo modo potrete creare dei lavori esteticamente molto belli.<br />
All'inizio scegliete come soggetti oggetti ricchi di particolari, sono più facili da disegnare e aiutano ad affinare<br />
l'osservazione; più avanti quando avrete ottenuto una certa famigliarità con il <strong>disegno</strong> d<strong>al</strong> vero potrete passare<br />
ad oggetti composti da parti lisce come ad esempio: tazze, frutta, vasi...<br />
L'ultimo consiglio che possiamo dare è questo: una volta finito il <strong>disegno</strong>, soprattutto se è stato re<strong>al</strong>izzato con<br />
matite morbide, passatelo con il fissativo <strong>al</strong>trimenti potreste rischiare di rovinare il <strong>disegno</strong> e di sporcare<br />
l'impaginazione del foglio. Attenti però, una volta spruzzato il fissativo (a giusta distanza <strong>al</strong>trimenti può creare
macchie) non potrete più cancellare, per cui assicuratevi che attorno <strong>al</strong> <strong>disegno</strong> non siano rimasti <strong>al</strong>oni<br />
(molto facili da crearsi quando si usano le matite morbide).<br />
Le matite colorate<br />
Sono formate da una mina colorata composta da pigmenti macinati finemente e mescolati a sostanze<br />
chimiche, poi vengono racchiuse in un contenitore di legno che come per le matite norm<strong>al</strong>i può essere<br />
circolare o esagon<strong>al</strong>e. Le matite colorate risultano molto utili per i disegni <strong>al</strong> tratto e per i ritocchi<br />
complementari difficili da re<strong>al</strong>izzare con <strong>al</strong>tri materi<strong>al</strong>i.<br />
La mobilità del tratto, la freschezza e la forza del colore sono le caratteristiche princip<strong>al</strong>i di questo<br />
strumento.<br />
In commercio ci sono molte ton<strong>al</strong>ità e in base <strong>al</strong>la marca le matite possono essere più o meno morbide.<br />
Esistono anche le matite acquerellabili che permettono passando sopra <strong>al</strong> <strong>disegno</strong> dell'acqua di ottenere<br />
un effetto molto simile <strong>al</strong>l'acquarello.<br />
Come conservarle:<br />
Si può appuntire la matita con una lametta in modo di darle la forma che preferiamo oppure con un<br />
semplice temperamatite.<br />
Le matite dovranno essere tenute sempre con la punta verso l'<strong>al</strong>to, evitando di farle cadere o di far<br />
prendere loro dei colpi bruschi che potrebbero spezzare la mina <strong>al</strong>l'interno del cilindro.<br />
Un <strong>disegno</strong> re<strong>al</strong>izzato a matite può provocare macchie e <strong>al</strong>oni che possono rovinare la superficie e<br />
l'impaginazione, per questa ragione i disegni finiti dovrebbero essere spruzzati con il fissativo.<br />
Metodi di utilizzo<br />
Metodi di utilizzo: Le matite colorate si possono usare come le matite ordinarie. Si comincia il <strong>disegno</strong> con<br />
uno schizzo molto leggero, e una volta definite tutte le parti si procede <strong>al</strong>la cura di ogni singolo particolare.<br />
Evitate di disegnare delle linee e riempire le zone racchiuse con un colore piatto, perché questo renderebbe<br />
il <strong>disegno</strong> piuttosto legnoso e poco re<strong>al</strong>istico. Le ombre sono la parte più importante del <strong>disegno</strong> a matita sia<br />
a colori che in bianco e nero.<br />
Sono uno strumento abbastanza semplice da usare e hanno il pregio di dare solo dopo pochi tratti l'idea del<br />
<strong>disegno</strong> finito, cosa molto importante per le bozze o gli schizzi.<br />
In base <strong>al</strong>la carta che si utilizza si possono ottenere vari effetti. Per un <strong>disegno</strong> particolareggiato e preciso è<br />
indicata la carta liscia, se invece l'effetto granuloso e ciò che si vuole ottenere va benissimo la carta<br />
ruvida.<br />
Quando le matite vengono usate con grande dolcezza, il segno si può cancellare facilmente, ma quando i<br />
segni sono più forti lasciano delle macchie e degli incavi sulla carta difficilissimi da ricoprire; è<br />
importantissimo quindi prestabilire il <strong>disegno</strong> di base prima di iniziare a colorare.<br />
Come ottenere nuovi colori...<br />
Essendo solido, e impossibile mescolare il colore di due<br />
matite per ottenere un nuovo colore prima di usarlo. Tutta<br />
la mescolanza dei colori con le matite colorate deve essere<br />
fatta sulla carta.<br />
Aumentando la pressione del tratto si otterranno dei colori<br />
più vivaci e accesi, diminuendola invece si otterranno dei<br />
colori tenui. Questo è un buon modo per rendere un colore<br />
più scuro senza ricorrere <strong>al</strong> nero che molto spesso crea un<br />
senso di sporco.<br />
L'ombreggiare due colori, uno sull'<strong>al</strong>tro, è una buona<br />
maniera per rendere gradu<strong>al</strong>e la loro mistura. Variando la<br />
pressione su di uno o su tutti e due cambierà il colore che<br />
ne risulta.
Tratteggiando diversi colori nella stessa direzione,<br />
variando sia la lunghezza e il numero delle linee che<br />
aumentandone la distanza tra loro e la pressione si<br />
possono ottenere discreti risultati.<br />
Un'<strong>al</strong>tra tecnica efficace per mescolare i colori è quella<br />
d'incrociare i tratteggi mettendo un colore sull'<strong>al</strong>tro. Per<br />
ottenere effetti e colori differenti cercate di variare la<br />
distanza tra le linee e la pressione sulla matita.<br />
I colori si possono mescolare anche mettendo uno vicino<br />
<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tro dei punti o dei trattini. Anche se questa tecnica<br />
richiede un tempo più lungo per ottenere un buon risultato<br />
ha un effetto fin<strong>al</strong>e molto gradevole.<br />
Da non dimenticare che esiste anche la matita bianca,<br />
questa unita ad <strong>al</strong>tri colori crea un effetto 'soft' ide<strong>al</strong>e per<br />
sfumare… a discapito della brillantezza però.<br />
Se si usano delle matite acquerellabili, si possono fondere<br />
bene i colori bagnandoli con un velo d'acqua.<br />
Le matite colorate hanno anche il pregio di potersi<br />
abbinare ad <strong>al</strong>tre tecniche pittoriche, ad esempio si<br />
possono utilizzare sopra i disegni colorati con la tempera<br />
per creare effetti particolari.<br />
Concludendo si può sicuramente dire che -soprattutto se siete <strong>al</strong>le prime armi- vi conviene soffermarvi<br />
un po' su questa tecnica che permette di ottenere con semplicità (ed economia!!! Le matite hanno il pregio<br />
di costare abbastanza poco rispetto ad <strong>al</strong>tri colori) splendidi disegni.<br />
Ed ora ecco qu<strong>al</strong>che esempio di quello che si può ottenere con delle matite colorate:<br />
Pastelli<br />
La storia<br />
I pastelli, così come li conosciamo, sono entrati nell'uso corrente circa duecento anni fa. A differenza<br />
dell'acquerello, che è trasparente, essi sono coprenti e di aspetto vellutato; la morbidezza, il colore fresco e<br />
brillante ne fanno uno dei materi<strong>al</strong>i per dipingere con effetti più gradevoli e di rispondenza più immediata.<br />
I bastoncini di pastello sono composti di una pasta di pigmento in polvere legato con gomma leggera o<br />
resina, il loro nome deriva da questa pasta. Possono essere impiegati in molti campi, d<strong>al</strong>la grafica <strong>al</strong>la<br />
pittura a olio, senza richiedere un medium che ne complichi l'uso. Per contro, il pastello, chimicamente<br />
purissimo, è di difficile protezione da danni accident<strong>al</strong>i e, quindi, dura nel tempo solo se si fissa con molta<br />
cura. Anche la gamma ton<strong>al</strong>e è limitata ed è difficile correggere gli errori. <strong>Il</strong> colore, infatti, può venire<br />
leggermente <strong>al</strong>leggerito con un pennello di setola o con una gomma pane, ma questo intervento può<br />
appiattire il supporto e togliergli capacità di trattenere il colore, e quindi opportuno organizzare bene le fasi<br />
del <strong>disegno</strong> e poi re<strong>al</strong>izzarle con molta cura.<br />
I gessi venivano usati su carta colorata dai primi disegnatori: Pieter Paul Rubens (1577-1640) usò gesso<br />
nero e rosso, lumeggiato con gesso bianco, per lo studio del ritratto della moglie Isabella Brandi; Jean<br />
Honoré Fragonard (1732-1806) e Antoine Watteau (1684-1721) disegnavano su carta colorata con<br />
gessi colorati e bianchi.<br />
In tempi in cui era raro che una donna acquistasse una certa notorietà come artista, la veneziana Ros<strong>al</strong>ba<br />
Carriera (1677-1757) divenne famosa come abile pastellista: la finezza e delicatezza dei suoi ritratti è<br />
evidente nello schizzo che ritrae Watteau, eseguito prima della sua morte, nel 1721. Ancora più grande fu<br />
Quentin de La Tour (1704-88) che, insieme a Jean Baptiste Perroneau (1715-83) e Jean Baptiste<br />
Chardin (1699-1779), raffigurò, soprattutto con famosi ritratti, il tempo e la corte di Luigi XV e XVI.<br />
<strong>Il</strong> pittore impressionista Edgar Degas (1834-1917) divenne un grande ammiratore e collezionista dei<br />
pastelli di La Tour e sviluppò una tecnica che avrebbe stupito non poco i suoi predecessori. Tuttavia,<br />
nonostante i livelli qu<strong>al</strong>itativi raggiunti da Degas, Odilon Redon (1840-1916) e Mary Cassatt (1845-<br />
1926), il pastello è rimasto in genere un mezzo poco apprezzato dagli artisti rispetto ad <strong>al</strong>tre tecniche come<br />
l'olio e persino la gouache.<br />
Cosa serve per iniziare<br />
Pigmenti
A differenza di <strong>al</strong>tri mezzi pittorici, i pastelli non possono essere mescolati sulla tavolozza per formare <strong>al</strong>tri<br />
colori e toni; sono quindi prodotti separatamente e in un gran numero di tinte, circa 600, di marche diverse.<br />
Sennelier produce una gamma di 551 colori e ton<strong>al</strong>ità, Qrumbacher 336.<br />
Selezionare la quantità e i colori necessari è senz'<strong>al</strong>tro un problema di scelta individu<strong>al</strong>e. Una gamma di<br />
base può comprendere circa 48 colori mentre una piccola serie di 12 pastelli può essere sufficiente per<br />
disegnare <strong>al</strong>l'aperto. Si può iniziare con una serie già confezionata e aumentare i pastelli man mano che se<br />
ne presenta la necessità. Grumbacher, Winsor & Newton e T<strong>al</strong>ens Rembrandt producono scatole di<br />
ogni dimensione.<br />
I pastelli sono disponibili in tre tipi: morbidi, medi e duri; quelli morbidi offrono la gamma più brillante di<br />
colori, sono più facili da maneggiare e in genere sono i più usati.<br />
E bene acquistare pastelli che portino sull'etichetta l'indicazione precisa del pigmento usato, come ad<br />
esempio: verde smer<strong>al</strong>do, blu oltremare o ocra gi<strong>al</strong>la. Altri tipi, che <strong>al</strong>l'inizio possono sembrare brillanti, si<br />
rivelano in seguito poco permanenti.<br />
Per il principiante può essere sufficiente un corredo di soli quattro colori: nero, bianco (per<br />
fornire un contrasto freddo), rosso (rosso veneziano o sanguigna) e bruno. Le crete rettangolari<br />
nere, sanguigna e bruna sono utili per lo schizzo preliminare e per mettere in evidenza le linee del <strong>disegno</strong>.<br />
(v. Carboncino).<br />
I produttori indicano i colori con un nome e un numero utilizzando una sc<strong>al</strong>a da 0 a 8, per distinguere i toni<br />
d<strong>al</strong> chiaro <strong>al</strong>lo scuro. Tuttavia, non esiste un sistema standard. Alcune marche, come la T<strong>al</strong>ens indicano<br />
anche, con una sc<strong>al</strong>a decim<strong>al</strong>e, la quantità di bianco che è stata aggiunta <strong>al</strong> colore di base.<br />
Per formare la tavolozza di base, un tono chiaro, uno medio e uno scuro per ciascun colore sono<br />
sufficienti. Dato che i campionari delle tinte forniti con le scatole sono stampati su carta bianca, quando si<br />
dipinge su carta più scura o colorata è bene preparare un campionario person<strong>al</strong>e delle tinte.<br />
I pastelli a olio sono più resistenti e meno friabili di quelli norm<strong>al</strong>i. Sono l'ide<strong>al</strong>e per tracciare il <strong>disegno</strong><br />
inizi<strong>al</strong>e di un dipinto a olio o per bozzetti.<br />
I pastelli possono essere usati con <strong>al</strong>tri tipi di colori, sovrapposti a un acquarello, a una gouache, a un<br />
inchiostro; e viceversa.<br />
Come fabbricare i pastelli<br />
Fabbricare i propri pastelli richiede pazienza ma è un'arte non molto difficile. <strong>Il</strong> prodotto fin<strong>al</strong>e sarà<br />
certamente meno costoso di quello acquistato già pronto e può anche risultare più soddisfacente per la<br />
possibilità di creare tinte particolari.<br />
Per la soluzione legante occorrono:<br />
- polvere di gomma adragante o fogli di gelatina<br />
- acqua distillata<br />
Per ottenere una notevole quantità di soluzione si mescola in una bottiglia con tappo a vite 25 grammi di<br />
gomma adragante in polvere in 1 litro di acqua distillata e si lascia riposare in luogo tiepido per un'intera<br />
notte. Se la soluzione va conservata per un certo periodo di tempo, si aggiunge mezzo cucchiaino di betanaftolo<br />
e si agita bene.<br />
Su una lastra di vetro si mescola il pigmento con un po' di soluzione, tenendo presente che ogni pigmento<br />
reagisce in modo diverso.<br />
Per ottenere pastelli più morbidi è bene aggiungere più acqua distillata <strong>al</strong>la soluzione origin<strong>al</strong>e.<br />
Un metodo ancora più semplice: in un fazzoletto di carta si mescolano a lungo bianco di zinco e<br />
pigmento colorato in ugu<strong>al</strong>e quantità e si lascia da parte metà della polvere che si mescolerà in<br />
seguito con una ugu<strong>al</strong>e quantità di bianco per ottenere un tono più chiaro.<br />
L'<strong>al</strong>tra metà viene impastata su una lastra di vetro con acqua distillata, aggiungendo poi un po'<br />
di soluzione di gomma o di gelatina. Si appoggia la pasta su carta assorbente per eliminare<br />
l'eccesso di umidità e si conforma in piccoli cilindri con l'ausilio di un pezzo di cartone ricoperto<br />
di carta assorbente, oppure arrotolandolo tra le mani come se fosse una sigaretta. <strong>Il</strong> pastello<br />
deve asciugare a temperatura ambiente per <strong>al</strong>meno 24 ore.<br />
Supporti<br />
La buona riuscita di un <strong>disegno</strong> a pastello dipende in larga misura d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità del colore e d<strong>al</strong>la granitura<br />
del supporto. La carta deve essere sufficientemente ruvida da trattenere il pastello quando questo viene<br />
sfregato sulla sua superficie; anche il suo colore è importante perché parte del supporto può essere lasciato<br />
scoperto per illuminare il dipinto o, nel caso di carta scura, per creare contrasti netti od ombre.<br />
La carta adatta ai pastelli è di cellulosa o di stracci, bianca o colorata, di grana assai simile ai buoni supporti<br />
per acquerello o <strong>disegno</strong>. Esiste un tipo di carta vetrata, morbida e a grana finissima, creata apposta per i<br />
pastelli; esiste anche una carta molto soffice, a fibra vellutata, detta bambagina. Si possono utilizzare tele<br />
già preparate o un tessuto molto leggero incollato su cartoncino o su laminato.<br />
Tra le carte colorate, la Ingres è la più affidabile per lavorare a pastello. Quella della Fabriano ha due<br />
grammature: 90 e 160 g/m2; i colori consigliati sono: grigio pietra, grigio medio e rossiccio. Le carte Ingres<br />
della Tumba (15 colori) e della Canson (21) hanno graniture particolari.<br />
Per non correre il rischio che la carta colorata sbiadisca, <strong>al</strong>cuni artisti preferiscono colorare da sè i propri
supporti. Un metodo consiste nello sfregare la carta con uno straccio umido intinto nella polvere di un<br />
pastello ben macinato. La polvere in eccesso deve essere eliminata quando la carta è asciutta.<br />
Un <strong>disegno</strong> a pastello può essere attaccato d<strong>al</strong>la muffa; si può prevenire questo fenomeno<br />
impermeabilizzando la carta con una leggera soluzione fungicida o con una soluzione di form<strong>al</strong>ina <strong>al</strong> 10%.<br />
Attrezzatura<br />
Un cav<strong>al</strong>letto e la tavoletta da <strong>disegno</strong> sono le attrezzature che chi disegna a pastello ha in comune con<br />
l'acquerellista (v. strumenti e supporti). Ha bisogno inoltre di una lastra di vetro, di una spatola e di<br />
sfumini (bastoncini di carta strettamente arrotolata che servono per togliere la polvere di colore o, sfregati<br />
sul colore, per creare sfumature ed effetti speci<strong>al</strong>i). Gli sfumini di pelle sono bastoncini di legno con la punta<br />
di pelle scamosciata.<br />
Altri attrezzi utili sono: una gomma pane, un coltello affilato, un nebulizzatore, fissativo, carta<br />
vetrata per fare la punta ai pastelli, carboncino per i contorni e per finire una serie di pastelli ben<br />
scelti.<br />
Come dipingere<br />
(v. immagini)<br />
Prima di iniziare un <strong>disegno</strong>, è bene disporre i pastelli su un pezzo di stoffa morbida, o su cartone ondulato,<br />
<strong>al</strong>lineandoli secondo il colore e le ton<strong>al</strong>ità. Questo consente di non interrompere il lavoro per cercare il<br />
pastello di cui si ha bisogno in un dato momento. Esercitandosi a usare segni, colori, carte diverse si nota<br />
subito che con i pastelli si possono tracciare linee spesse e sottili e texture diverse. Per esempio, la punta<br />
spezzata di un pastello, sfregata di spigolo sulla carta, traccia una linea sottile; appoggiando la stessa punta<br />
piatta sulla carta, si ottiene un tratto di colore piatto e uniforme.<br />
Una pressione più decisa fa penetrare una maggiore quantità di colore nella granitura della carta; una<br />
pressione leggera lascia maggiormente scoperto il fondo del foglio. I pastelli applicati su carta vellutata,<br />
come la bambagina, creano morbide macchie di colore. Su tela sottile il colore risulta uniforme. Su carta<br />
vetrata o carta Ingres il pastello lascia abbondantemente scoperta la granitura del fondo.<br />
Si possono ottenere delicati contrasti raccogliendo su un pennello rigido o su uno straccio un po' di pastello<br />
macinato e applicandolo sul <strong>disegno</strong>. Un tratteggio sottile o incrociato oppure l'<strong>al</strong>ternanza di segni in colori e<br />
toni diversi producono chiaroscuri di grande effetto. I segni ampi e regolari sono i più adatti per lavori d<strong>al</strong><br />
vero <strong>al</strong>l'aria aperta.<br />
I pastelli non devono essere sfregati troppo perché questo potrebbe rendere liscia la superficie della carta,<br />
rovinare la texture del foglio e imbrattare i colori. Anche lavorando con la gomma pane bisogna dare tocchi<br />
leggeri.<br />
Un buon metodo per applicare il colore polverizzato è quello di usare un dito; lo stesso metodo serve per<br />
fondere o sfumare segni di colore diverso.<br />
Si disegna sempre con la carta in posizione obliqua in modo che la polvere di pastello scivoli via d<strong>al</strong> foglio;<br />
per liberarsi d<strong>al</strong>la polvere in eccesso si soffia di frequente sulla, superficie. Si possono mescolare i colori in<br />
diversi modi: sfregando colori diversi uno sull'<strong>al</strong>tro, come avviene nel tratteggio o nel tratteggio<br />
incrociato, anche se in questo caso non si sfumano; eseguendo un tratteggio con angolatura diversa;<br />
con la tecnica dei puntini di diversi colori; sfumando leggermente con il dito o uno sfumino.<br />
E pratica usu<strong>al</strong>e iniziare il <strong>disegno</strong> eseguendo i contorni a carboncino e organizzare nella mente colori e<br />
segni perché il pastello è difficile e spesso impossibile da correggere. A volte si possono ridefinire le linee sul<br />
<strong>disegno</strong> terminato usando di nuovo il carboncino, anche se è da evitare: si deve disegnare in modo preciso,<br />
con tratti netti, <strong>al</strong>trimenti la composizione apparirà incerta e macchiata. Un pastello ben appuntito come lo<br />
Stabile Othello può essere utile per rifinire con precisione i particolari.<br />
Degas trovò il modo di costruire una sorta di impasto a pastello isolando con il fissativo ogni strato di colore<br />
appena applicato e stendendovene sopra un <strong>al</strong>tro non appena il fissaggio era asciutto. L'ultimo strato veniva<br />
spesso lasciato senza fissativo. Nei suoi dipinti più tardi si serviva di segni ampi e decisi per ottenere zone di<br />
ombra e luce a struttura irregolare. Prova di b<strong>al</strong>letto (1877), Tre danzatrici che fanno toilette (1899) e<br />
Danzatrici (1899) rivelano la sua padronanza nell'ottenere effetti di luce insoliti.<br />
Georges Seurat (1859-91) utilizzò i pastelli per dipingere secondo la tecnica del puntinismo. Nella sua<br />
gouache Caffè concerto si servì di pastelli neri per ottenere effetti di densità e ombra. Pierre Auguste<br />
Renoir (1841-1919) disegnò con pastelli grassi rossi e neri e più tardi con sanguigna, rischiarando con<br />
lumeggiature bianche e accentuando determinati effetti con tocchi neri. Nei suoi pastelli Ragazza con rosa<br />
e Lavandaia con bambino sono ben evidenti la qu<strong>al</strong>ità delle variazioni ton<strong>al</strong>i, e la leggerezza di linee e<br />
tratteggi che creano la lievità delle figure.<br />
Paul Cézanne (1839-1906) faceva disegni che parevano re<strong>al</strong>izzati di getto, come per esempio il pastello<br />
nero Pomeriggio a Napoli. Le sue composizioni sono sempre molto particolari, tengono in gran conto la<br />
prospettiva, i contorni e l'andamento delle linee. Paul Gauguin (1848-1903) era <strong>al</strong>trettanto immediato sia<br />
con i pastelli che con gli oli. Nel <strong>disegno</strong> a carboncino e pastello Due donne della Martinica e nel <strong>disegno</strong><br />
a pastello Ragazza le figure hanno lo sguardo sereno di quelle dei suoi dipinti piatti ed essenzi<strong>al</strong>i, anche se<br />
la libera sovrapposizione e l'accurata texture del colore rivelano un aspetto nuovo e interessante del suo<br />
t<strong>al</strong>ento.<br />
Pulire e conservare
Occorre molta attenzione per s<strong>al</strong>vaguardare un pastello, se si desidera conservarlo a lungo. Bisogna<br />
utilizzare soltanto carta e pastelli di ottima qu<strong>al</strong>ità.<br />
La migliore protezione consiste nel porre il dipinto sotto vetro, evitando il contatto diretto tra il colore e il<br />
vetro. L'opera dovrebbe venire incollata <strong>al</strong>la montatura solo lungo il lato superiore con colla di farina o di<br />
amido e quindi sigillata ermeticamente per difenderla d<strong>al</strong>la polvere e da <strong>al</strong>tri agenti nocivi. Se il dipinto non<br />
deve essere incorniciato, lo si ripone insieme ad <strong>al</strong>tri pastelli, interponendo tra l'uno e l'<strong>al</strong>tro un foglio di<br />
carta velina, cellophane o carta che non assorba il grasso, e pressando il tutto in modo uniforme con un<br />
peso. Col tempo il pastello si fissa più profondamente nella grana della carta.<br />
Fissativi<br />
Per quanto esistano in commercio prodotti affidabili, l'uso del fissativo presenta un certo numero di<br />
inconvenienti. Primo tra questi è la perdita di brillantezza dei colori, <strong>al</strong>cuni possono addirittura scurire; il<br />
bianco tende a scomparire a meno che non sia formato da un'<strong>al</strong>ta percentu<strong>al</strong>e di bianco di titanio. Inoltre il<br />
pastello può diventare pesante e colloso in quanto il fissativo tende a impastare le particelle di colore e a<br />
farlo assomigliare <strong>al</strong>la tempera. Alcuni prodotti a base di gomm<strong>al</strong>acca o mastice possono provocare delle<br />
macchie.<br />
<strong>Il</strong> fissativo più affidabile è quello che evapora rapidamente; si può facilmente preparare in studio<br />
una soluzione <strong>al</strong> 2% di vernice dammar in benzina e spruzzarla con un diffusore a bocca o uno<br />
spruzzatore per profumi.<br />
Un <strong>disegno</strong> a pastello può essere fissato dopo ogni singolo strato di colore, lasciando però scoperto l'ultimo<br />
(secondo la tecnica adottata da Degas); oppure si può fissare soltanto il <strong>disegno</strong> inizi<strong>al</strong>e o ancora solo lo<br />
strato fin<strong>al</strong>e. In tutti questi casi, bisogna spruzzare stando di fronte <strong>al</strong> dipinto e mantenendo il flacone a<br />
distanza costante d<strong>al</strong>la superficie. Si inizia spruzzando in aria, poi si dirige lo spruzzo sul quadro e si termina<br />
nello stesso modo.<br />
Si possono fissare i pastelli anche d<strong>al</strong> retro, incollandovi un foglio di cartoncino: così la colla, penetrando<br />
nella carta, fisserà il pigmento.<br />
Le tecniche<br />
Qui di seguito vengono illustrate <strong>al</strong>cune tecniche del <strong>disegno</strong> a pastelli.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
passando un pastello<br />
senza punta su carta<br />
ruvida movendo la mano<br />
sempre nella stessa<br />
direzione.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
premendo lo spigolo del<br />
pastello, si formano linee<br />
sottili e decise.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
tracciando su carta dei<br />
tratti decisi, il colore crea<br />
un effetto vibrante.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
sfregando il pastello nel<br />
senso della lunghezza<br />
senza la carta di<br />
Questo effetto si ottiene<br />
sovrapponendo linee di<br />
direzione opposta: tratto<br />
incrociato.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
sfregando dei tratti netti<br />
con la punta delle dita.
Chine ed inchiostri<br />
La storia<br />
Questo effetto si ottiene<br />
utilizzando la gomma<br />
pane, il colore viene<br />
lumeggiato o asportato in<br />
modo da creare texture<br />
più chiare.<br />
Sfumare il colore<br />
Per sfumate utilizzate uno<br />
sfumino, il risultato<br />
ottenuto sarà molto<br />
preciso.<br />
Texture colorata<br />
Con tratti brevi e spessi di<br />
tono chiaro su un colore<br />
più scuro si possono<br />
creare belle texture e<br />
collegare zone diverse.<br />
protezione.<br />
Pastelli a olio e<br />
trementina<br />
1) Con un pastello a olio<br />
preparate su un foglio di<br />
carta ruvida una<br />
superficie uniforme.<br />
Sfumare il colore<br />
Sfregate un pezzetto di<br />
carta sulla superficie<br />
colorata, il pastello<br />
penetrerà nel foglio e<br />
renderà il colore stabile.<br />
Texture colorata<br />
Con il carboncino si<br />
ottengono toni forti e<br />
scuri, tracciate larghe<br />
linee nere e spandetele<br />
con il polpastrello.<br />
Pastelli a olio e<br />
trementina<br />
2) Inumidite un pennello<br />
nella trementina e<br />
passatelo sopra, il colore<br />
si spande e penetra nella<br />
carta. Se poi ripassate con<br />
dei tratti decisi di pastello<br />
otterrete una bella<br />
texture.<br />
Schiarire il colore<br />
Con uno spigolo della<br />
gonna pane eliminate<br />
piccole zone di colore<br />
creando toni più chiari e<br />
luminosi.<br />
Particolari<br />
I pastelli in forma di<br />
matita si utilizzano per<br />
delineare particolari<br />
precisi nel <strong>disegno</strong>.
La penna e l'inchiostro sono da molti secoli strumenti usati da artisti e disegnatori, infatti questi strumenti<br />
sono molto economici e consentono una varietà di forme espressive individu<strong>al</strong>i illimitate.<br />
Una delle particolarità che emerge da qu<strong>al</strong>siasi studio del <strong>disegno</strong> a penna e la diversità di temperamento<br />
degli artisti che sono stati attratti da questo mezzo, ed è curioso osservare come questi stili siano ricorrenti<br />
nel tempo. Così il piglio vivace di S<strong>al</strong>vator Rosa (1615-73) ci riconduce, tra gli artisti di oggi, a Ciaes<br />
Oldenburg (n. 1929) e a Jan Ribbon (n. 1924), mentre lo stile più freddo, c<strong>al</strong>ligrafico e sensibile di Leonardo<br />
(1452-1519) e Botticelli (1445-1510) riaffiora nei disegni a penna di molti artisti contemporanei.<br />
Furono i monaci medioev<strong>al</strong>i a diffondere per primi l'uso del <strong>disegno</strong> a penna. <strong>Il</strong> supporto su cui eseguivano<br />
i loro disegni era in genere pergamena: di capra, pecora o anche meno robusta come vitello, agnello e<br />
capretto. Le penne di cui si servivano erano solitamente penne d'oca. I disegni dei monaci non furono certo i<br />
primi ad essere eseguiti con penne d'oca; tuttavia, i principi di base per l'uso della penna e le tecniche<br />
utilizzate in seguito dai formidabili disegnatori del XV secolo ris<strong>al</strong>gono a quel periodo.<br />
Durante il Rinascimento, le tecniche e i metodi si fecero maggiormente speriment<strong>al</strong>i, la scelta dei soggetti<br />
si ampliò e si associarono i mezzi pittorici più diversi. Gli artisti del Rinascimento incominciarono a utilizzare<br />
i pastelli, l'acquerello e le lumeggiature bianche. <strong>Il</strong> periodo post-rinasciment<strong>al</strong>e fu assai ricco di disegnatori<br />
particolarmente dotati che si servirono della penna.<br />
L'approccio e le tecniche di Rubens (1577-1640) e Van Dyck (1559-1641) contrastano con lo stile meno<br />
teatr<strong>al</strong>e e più intimo di Rembrandt (1606-69) i cui disegni a penna, appena velati di colore, sono<br />
profondamente emozionanti.<br />
Nel XVIII secolo, l'inglese Hogarth (1697-1764) fu un disegnatore di prim'ordine. Impiegava pochissimo<br />
tempo per lo schizzo preparatorio e il suo stile nervoso e c<strong>al</strong>ligrafico coinvolge immediatamente chi osserva,<br />
rendendolo partecipe dell'atmosfera delle sue opere. Alla fine del secolo scorso Aubrey Beardsley (1872-98)<br />
usò la grafica linearità del segno per le sue inconfondibili tavole a penna, che componeva per contrasti di<br />
zone bianche, neri uniformi, linee sottilissime.<br />
Negli Stati Uniti, Charles Dana Gibson (1867-1944) introdusse nel <strong>disegno</strong> a penna caratteristiche di<br />
robustezza e precisione fino ad <strong>al</strong>lora sconosciute a questa tecnica. L'intelligenza e la vivacità di Caran<br />
d'Ache (1859-1909) e di Forain (1852-1931), entrambi svizzeri, aggiunsero un tocco tipicamente francese<br />
<strong>al</strong>l'arte grafica del tempo.<br />
Tra gli artisti più dotati del <strong>disegno</strong> a penna, vi sono, nel XX secolo, Matisse (1869-1954), Picasso (1881-<br />
1973) e Pascin (1885-1930). In Gran Bretagna, l'impulso dato a questa tecnica da Gaudier-Brzeska, artista<br />
d<strong>al</strong>la vita breve (1891-1915), è ancora vivo oggi nelle illustrazioni di molte riviste, speci<strong>al</strong>mente<br />
appartenenti <strong>al</strong> campo della moda.<br />
Cosa serve per iniziare<br />
Tipi di penna<br />
Oggi vi sono in commercio molti tipi di penne: penne da intingere, con una grande varietà di pennini; penne<br />
stilografiche; penne a serbatoio, oltre a quelle più tradizion<strong>al</strong>i di canna, di bambù e <strong>al</strong>le penne d'oca.<br />
Penne a cannuccia<br />
Sono le più versatili, le più economiche e sono particolarmente adatte per chi comincia. Le cannucce<br />
possono essere usate con una grande varietà di pennini che vanno provati per individuare quelli più adatti<br />
<strong>al</strong>le proprie esigenze. I pennini tracciano segni di spessore diverso: tra i diversi tipi a punta fine o a punta<br />
tronca segn<strong>al</strong>iamo il pennino per scrittura in tondo, quello per corsivo, quello per musica e quello per<br />
scrittura fiorita.<br />
I tipi per scrittura hanno il cannello di attacco aperto e di forma ov<strong>al</strong>e, quelli per c<strong>al</strong>ligrafia o cartografia<br />
hanno cannelli tubolari.<br />
I pennini possono usare qu<strong>al</strong>siasi inchiostro nella quantità necessaria per ottenere segni pesanti e segni<br />
leggeri e hanno il pregio di non incepparsi, a meno che la carta non sia troppo morbida e pelosa. Oltre <strong>al</strong>le<br />
cannucce norm<strong>al</strong>i, esistono anche quelle provviste di un piccolo serbatoio di rame, ma sono poco efficienti<br />
rispetto <strong>al</strong>le penne stilografiche o a quelle a china; inoltre si devono pulire dopo l'uso per evitare che si<br />
occludano.
Penne stilografiche<br />
Le penne stilografiche dovrebbero essere caricate con inchiostri stilografici idrosolubili: l'inchiostro viene<br />
aspirato nel serbatoio attraverso il pennino. La gamma dei pennini è assai limitata se la si confronta con<br />
quella delle cannucce.<br />
Penne a serbatoio (graphos)<br />
Per queste penne esistono inchiostri speci<strong>al</strong>i, in una vasta gamma di colori, che si versano direttamente nel<br />
serbatoio. Sono dotate di pennini. di forme diverse, ognuna in spessori diversi. La penna Graphos Rotring<br />
possiede una gamma di 8 forme di pennino, contrassegnate con lettere dell'<strong>al</strong>fabeto, che tracciano linee<br />
larghe, spesse, sottili o finissime.<br />
Penne a china (rapidograph)<br />
Tracciano linee di vario spessore mediante punte intercambiabili formate da un sottile tubicino met<strong>al</strong>lico il<br />
cui tratto è perfettamente uniforme in qu<strong>al</strong>siasi direzione la penna venga guidata. Gli illustratori le usano<br />
molto, <strong>al</strong>meno quanto i disegnatori tecnici ai qu<strong>al</strong>i la penna era inizi<strong>al</strong>mente destinata. Una corretta<br />
manutenzione richiede che le punte siano vuotate e lavate con cura quando non sono usate per un certo<br />
periodo. In caso di uso continuato è bene tenerle nell'apposito umidificatore in modo che l'inchiostro non<br />
essicchi nel can<strong>al</strong>e di <strong>al</strong>imentazione.<br />
Pennelli<br />
Se intendete disegnare a inchiostro con il pennello, acquistate dei buoni pennelli morbidi e flessibili,<br />
possibilmente di martora e ricordatevi di sciacquarli sempre dopo l'uso (v. strumenti e supporti). Sarà bene<br />
esercitarsi con inchiostri diversi e introdurre anche i colori ad acquerello, a volte preferibili <strong>al</strong>l'inchiostro di<br />
china diluito che nelle stesure uniformi risulta granuloso. Con i pennelli cinesi e l'inchiostro in tavolette si<br />
ottengono stesure sottilissime e trasparenti. La tavoletta di inchiostro viene sfregata su una tavolozza di
steatite e inumidita con acqua distillata fino a quando il colore raggiunge l'intensità di nero o di grigio<br />
desiderata.<br />
Tipi di inchiostro<br />
Inchiostri da <strong>disegno</strong><br />
Sono idroresistenti e quando essiccano formano una superficie lucida su cui sì può dipingere di nuovo. Si<br />
vendono in serie di diversi colori: in commercio troviamo la Rotring e la Pelikan che hanno 18 tinte, la<br />
Winsor and Newton 22. Per le penne tipo graphos esiste una gamma speci<strong>al</strong>e di inchiostri colorati, di<br />
fluidità maggiore. L'inchiostro di china nero, a base di nero fumo e, tra tutti, il prodotto maggiormente<br />
usato.<br />
Inchiostri non impermeabili<br />
Esistono in vari colori e producono un effetto simile <strong>al</strong>l'acquerello diluito. Penetrano nella carta più degli <strong>al</strong>tri<br />
inchiostri e quando sono asciutti hanno superficie opaca. Anche gli inchiostri stilografici possono essere<br />
utilizzati per disegnare, ma la gamma dei colori è assai limitata. <strong>Il</strong> pigmento dell'inchiostro tende a<br />
depositarsi sul fondo, è quindi consigliabile agitare il flacone prima di farne uso. Se d'estate l'inchiostro<br />
evapora leggermente perché si è dimenticato il flacone aperto, il colore diviene più intenso e l'inchiostro più<br />
denso. Se si aggiunge <strong>al</strong>l'inchiostro un piccolo quantitativo di acqua distillata questo riacquista la sua<br />
fluidità. Quando si sceglie un inchiostro, bisogna tenere a mente <strong>al</strong>cune particolarità di ciascun colore; per<br />
esempio, gli inchiostri marrone e seppia tendono a sbiadire nel tempo. Alcune varietà non impermeabili di<br />
inchiostro sono comode perché si diluiscono facilmente con l'acqua e permettono di ottenere toni che<br />
possono essere ulteriormente <strong>al</strong>leggeriti se si ripassa con un pennello imbibito d'acqua. I negozi di colori<br />
vendono una grande quantità di inchiostri colorati; tra questi ricordiamo quelli prodotti da Faber Castell,<br />
Rotring, Winsor and Newton, e FW. Tra gli inchiostri di china segn<strong>al</strong>iamo le marche: Rotring,<br />
Grumbacher, Winsor and Newton e gli inchiostri in tavoletta cinesi. Tra gli inchiostri stilografici vi sono<br />
queste marche: Parker, Faber Castell, Rotring e Pelikan. La Rotring produce cartucce di inchiostro per<br />
graphos e rapidograph, inchiostro da <strong>disegno</strong> per pellicole di poliestere e il tipo K per graphos e per penne in<br />
teflon.<br />
Carte<br />
Una carta molto sottile è quasi sempre povera di appretto cosi che l'inchiostro la imbeve e si spande in<br />
modo irregolare. Per disegnare a inchiostro è meglio usare carta da <strong>disegno</strong> pesante, da 200-250<br />
g/m2, che permette di stendere mani di colore e di correggere senza danni. La carta per c<strong>al</strong>ligrafia, che<br />
costa guanto una buona carta da <strong>disegno</strong> pesante, è l'ide<strong>al</strong>e se si vogliono ottenere linee nette e precise. La<br />
carta soffice non e adatta perché assorbe l'inchiostro, tende a ingi<strong>al</strong>lire e a sf<strong>al</strong>darsi; si lacera anche<br />
facilmente e i filamenti possono occludere il pennino.<br />
E meglio tendere la carta su una tavoletta da <strong>disegno</strong> (v. acquerello) se si intende dare stesure di inchiostro<br />
o di acquerello.<br />
Le tecniche<br />
Nel <strong>disegno</strong> a penna la tecnica di base utilizza la linea e il punto. Questi segni possono creare infinite<br />
strutture e si combinano anche con <strong>al</strong>tri mezzi pittorici. Come sempre nell'ambito dell'arte, è bene studiare<br />
gli artisti che eccellono in un determinato campo, copiando i loro disegni e le loro tecniche per imparare a<br />
manipolare i materi<strong>al</strong>i.<br />
Non si può iniziare un <strong>disegno</strong> a inchiostro senza essersi esercitati a lungo nel movimento e nel segno con<br />
una penna e un pennello. Bisogna imparare a non premere troppo per ottenere un flusso regolare d<strong>al</strong><br />
pennino <strong>al</strong>la carta. Quando si adopera una cannuccia col pennino si deve sempre intingere la stessa<br />
quantità di inchiostro e imparare a prevedere il momento in cui l'inchiostro finisce in modo da<br />
non dover interrompere nel mezzo di una lunga linea.<br />
E' utile eseguire un <strong>disegno</strong> preparatorio con una matita morbida se si desidera re<strong>al</strong>izzare un <strong>disegno</strong> a<br />
inchiostro accurato e non un rapido schizzo. Ma una volta padroneggiata la tecnica, la spontaneità delle<br />
linee che fluiscono liberamente e delle impressioni visive tradotte istantaneamente in immagini crea risultati<br />
assai più efficaci di quelli che si hanno con riflessione e pianificazione.<br />
Per disegnare bene con il pennello occorre una lunga pratica perché la sua punta è molto flessibile. <strong>Il</strong><br />
<strong>disegno</strong> ad inchiostro eseguito sia con il pennello che a penna richiede gesti e movimenti ampi di tutto<br />
l'avambraccio e non della sola mano.
Questo effetto si ottiene<br />
tracciando linee di diverso<br />
spessore con l'aiuto di un<br />
righello.<br />
Questo effetto puntinato<br />
si ottiene usando pennini<br />
di spessore diverso.<br />
Ton<strong>al</strong>ità<br />
Questo effetto si ottiene<br />
tracciando delle linee<br />
molto leggere con una<br />
penna inclinata.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
scarabocchiando in<br />
maniera più o meno<br />
intensa.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
con un pennino spesso.<br />
Questo effetto puntinato<br />
si ottiene con un pennino<br />
molto sottile.<br />
Nell'acquerello i toni si creano con mani successive di colore. Questo v<strong>al</strong>e anche per il <strong>disegno</strong><br />
a inchiostro ma, poiché un <strong>disegno</strong> a inchiostro è composto fondament<strong>al</strong>mente da linee, vi<br />
sono <strong>al</strong>tre tecniche per creare la profondità delle ombre e le variazioni ton<strong>al</strong>i, per esempio: il<br />
tratteggio, il puntinato, il tratto scarabocchiato o le linee par<strong>al</strong>lele graduate da<br />
spesse a sottili. Si hanno effetti molto diversi sovrapponendo a mani di acquerello o di<br />
inchiostro le tecniche che abbiamo appena elencato. Si creano texture utilizzando spugne,<br />
pezzi di stoffa (lana e pizzo), i polpastrelli o il legno. Si possono anche tracciare linee a penna<br />
su uno strato di trementina oppure su cera di candela o su liquido per mascherare; si possono<br />
soffiare macchie di inchiostro, o lasciarle gocciolare. Ma, in definitiva, è soprattutto la<br />
qu<strong>al</strong>ità della linea che conta per il risultato fin<strong>al</strong>e.<br />
Un <strong>disegno</strong> a inchiostro deve essere perfettamente asciutto prima che si possano cancellare le<br />
linee a matita del <strong>disegno</strong> preparatorio o stendere mani ad acquerello. Se la mano ad<br />
acquerello viene applicata troppo presto, l'inchiostro può stemperarsi e sporcare il colore.<br />
Questo effetto è dato da<br />
un fazzoletto di carta<br />
piegato a fisarmonica e<br />
macchiato.<br />
Questo effetto è stato<br />
re<strong>al</strong>izzato passando<br />
l'inchiostro su uno strato<br />
di cera.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
passando un pennello<br />
bagnato su strati spessi di<br />
inchiostro.
Questo effetto si ottiene<br />
spruzzando del fissativo<br />
sull'inchiostro ancora<br />
fresco steso con un<br />
pennello.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
soffiando con una<br />
cannuccia sull'inchiostro<br />
fresco.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
spruzzando l'inchiostro<br />
con uno spazzolino.<br />
Correzioni<br />
Questo effetto si ottiene<br />
usando della tela per<br />
dipingere, la tela viene<br />
inumidita con l'inchiostro<br />
e premuta contro il foglio.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
tracciando le linee<br />
attraverso un fazzoletto di<br />
carta.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
dipingendo sopra una<br />
maschera.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
usando i polpastrelli con<br />
l'inchiostro.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
usando prima una stesura<br />
di inchiostro diluito, poi<br />
una volta asciutto<br />
disegnando le linee.<br />
Questo effetto si ottiene<br />
stendendo l'inchiostro con<br />
un pennello diluendolo<br />
con acqua.<br />
Una macchia indesiderata, o un errore simile, si può correggere tamponando o<br />
sovrapponendo con leggerezza piccoli pezzi di carta assorbente pulita e inumidita. Per<br />
cancellare una macchia si può anche pennellarla con acqua pulita e tamponarla con carta<br />
assorbente o un fazzoletto di carta. Le leggere macchie che rimangono si cancellano con una<br />
gomma morbida e sfregando con l'unghia si rende nuovamente liscia la superficie del foglio.<br />
Sull'inchiostro essiccato si può intervenire con una gomma di fibra di vetro o con una lametta<br />
tagliente, oppure nel peggiore dei casi si può ricorrere a della tempera bianca.. Con fogli puliti<br />
si deve proteggere il resto del <strong>disegno</strong> durante le operazioni di correzione.<br />
Gli Acquerelli<br />
Sono composti da pigmenti, che possono essere di origine anim<strong>al</strong>e, veget<strong>al</strong>e o miner<strong>al</strong>e, agglutinati con<br />
acqua, gomma arabica e glicerina. In commercio questi colori sono disponibili in tubetto oppure in godet,<br />
una vaschetta riempita di colore, essiccata, isolata con carta oleata e avvolta in un foglio di stagno puro.
Per utilizzare questi colori è necessario diluirli con acqua, occorre tenere a disposizione due recipienti per il<br />
diluente: il primo servirà a sciacquare in continuazione i pennelli per non "sporcare" i colori che si vogliono<br />
ottenere, e il secondo verrà usato per bagnare il pigmento. L'acqua dovrà essere mantenuta sempre pulita.<br />
La caratteristica princip<strong>al</strong>e di questo materi<strong>al</strong>e è l'assoluta trasparenza delle tinte che sul foglio si<br />
compenetrano una con l'<strong>al</strong>tra. Per far ris<strong>al</strong>tare questa delicata qu<strong>al</strong>ità, si consiglia di usare l'acqua con<br />
prudenza: troppo liquido appesantirebbe non soltanto il supporto ma anche il risultato cromatico del lavoro.<br />
Nella pittura ad acquerello non si usa il bianco; lo si ottiene <strong>al</strong>l'interno del <strong>disegno</strong>, lasciando intatta la<br />
porzione di foglio interessata. <strong>Il</strong> bianco è però disponibile nella gamma di colori: serve per ottenere toni più<br />
chiari.<br />
Cosa serve per iniziare?<br />
Se decidete di sperimentare questa tecnica per la prima volta dovete decidere<br />
che colori acquistare. In commercio esistono scatole già pronte con i colori posti<br />
in godet, le confezioni medie hanno 12 colori circa, queste scatole di solito<br />
dispongono anche di incavi in cui mescolare i colori. Se non si vuole acquistare<br />
una scatola con colori già stabiliti c'è anche la possibilità di acquistare una<br />
scatola vuota e poi comprare separatamente i colori che servono.<br />
La Maimeri famosa azienda produttrice di colori per belle arti, mette a<br />
disposizione due gamme di colori ad acquarello, la prima formata da 72 tinte<br />
(colori acquerello superiori Maimeriblu), la seconda da 36 tinte (colori acquerello<br />
extrafini Venezia).<br />
La prima gamma è disponibile in formato godet da 1,5 ml o tubetto da 15 ml, i<br />
gradi di trasparenza sono : coprente, semicoprente e trasparente.<br />
Un'<strong>al</strong>tra azienda famosissima nel campo delle belle arti è la Faber Castell (più<br />
conosciuta per i prodotti da <strong>disegno</strong>), questa ha messo in commercio delle<br />
scatole già pronte, una contenente 12 acquerelli più un pennello, l'<strong>al</strong>tra 12<br />
acquerelli più 12 matite colorate più un pennello (ide<strong>al</strong>e per sperimentare due tecniche di<br />
<strong>disegno</strong>). Oltre <strong>al</strong>le due aziende citate ovviamente ce ne sono molte <strong>al</strong>tre che forniscono<br />
prodotti di ottima qu<strong>al</strong>ità, prima di comprare una gamma completa di colori vi conviene<br />
provare diverse marche e poi decidere la migliore per voi.<br />
Una volta decisi i colori vi servirà una tavolozza su cui mescolarli, possibilmente di ceramica<br />
o plastica, <strong>al</strong>meno due grandi vasi per l'acqua e stracci e spugne.<br />
I pennelli consigliati per questa tecnica sono preferibilmente morbidi di pelo di martora o<br />
comunque di buona qu<strong>al</strong>ità.<br />
Con gli acquerelli si può usare qu<strong>al</strong>unque carta che però sia abbastanza spessa, esistono in<br />
commercio <strong>al</strong>bum e fogli sciolti appositi che però costano di più rispetto ai fogli norm<strong>al</strong>i (v.<br />
Supporti e strumenti).<br />
Si può dipingere sia su carta norm<strong>al</strong>e che su carta stesa o telaio:<br />
Stendere il foglio aiuta a non creare pieghe sulla carta, inevitabili quando si usa tanta acqua, per farlo<br />
bisogna avere a disposizione un rotolo di nastro adesivo (carta gommata oppure delle puntine che però<br />
rovinano il foglio), un'asse solida (ci si può fabbricare l'asse anche da soli, basta comprare una tavola di<br />
truciolare o compensato della dimensione desiderata e levigarla molto bene con carta vetrata) e una<br />
spugna.<br />
Innanzitutto si bagna abbondantemente il foglio con la spugna, poi con il rotolo di carta gommata si fissa<br />
s<strong>al</strong>damente il foglio su tutti i lati <strong>al</strong> centro dell'asse, quando è ben s<strong>al</strong>do si lascia asciugare (ci si può aiutare<br />
con un phon), una volta asciutta la carta risulterà ben tirata, a quel punto si può dipingere senza paura che<br />
si formino pieghe indesiderate. Ancora più semplice è l'utilizzo di un telaio.<br />
I telai si trovano in commercio già pronti, però una volta dipinta la tela e staccata il telaio si può riutilizzare<br />
anche con carta da pacco.<br />
Similmente <strong>al</strong>la tecnica illustrata prima si prende la carta della dimensione del telaio, si tagliano gli angoli<br />
della carta con una taglierina, (deve avere <strong>al</strong>meno 10 cm in più per lato rispetto <strong>al</strong> telaio) si bagna con una<br />
spugna (non molto <strong>al</strong>trimenti potrebbe strapparsi) a quel punto si mette il telaio sopra la carta <strong>al</strong> centro, si<br />
passa con un pennello della colla molto liquida (nei negozi di belle arti vendono delle p<strong>al</strong>line di colla<br />
essiccate da sciogliere in acqua che servono a questo scopo) sui bordi del foglio che andranno incollati <strong>al</strong><br />
telaio. Quando si incolla la carta <strong>al</strong> telaio si deve cercare di tenderla il più possibile con le mani. Si passa<br />
un'<strong>al</strong>tra volta la superficie con la spugna bagnata e poi si lascia asciugare. <strong>Il</strong> telaio preparato in questo<br />
modo è l'ide<strong>al</strong>e anche per dipingere a tempera o ad acrilici. (v. immagine)<br />
In commercio vi sono degli <strong>al</strong>bum da <strong>disegno</strong> con i fogli già incollati su tutti i lati che potete usare in<br />
sostituzione di dei metodi appena spiegati.<br />
Come dipingere
Come stendere il colore<br />
Non potendo utilizzare il bianco ed essendo molto trasparenti gli<br />
errori sono molto difficili da correggere, anche se a volte usando<br />
molta acqua si possono riuscire ad attenuare. Proprio per questo<br />
motivo se siete inesperti è meglio iniziare ad usare questi colori<br />
con disegni semplici, magari con contorni definiti da un colore<br />
scuro.<br />
Se amate la pittura <strong>al</strong>l'aperto questa è la tecnica che fa per voi,<br />
difatti gli acquerelli richiedono un attrezzatura leggera, poco<br />
ingombrante e quindi facile da trasportare, inoltre con poche<br />
pennellate si riescono a fare degli schizzi significativi, magari per<br />
effettuarne degli studi in seguito.<br />
Se decidete di fare prima il <strong>disegno</strong> a matita ricordate di usare dei<br />
tratti leggerissimi, infatti essendo trasparente il colore lascerà<br />
vedere qu<strong>al</strong>unque segno presente sulla carta, e dopo aver dipinto<br />
la matita non si può più cancellare. Quando sarete un po' più<br />
esperti potrete fare il <strong>disegno</strong> direttamente con il pennello e il<br />
colore molto diluito.<br />
Dei buoni effetti si ottengono anche tracciando i contorni del<br />
<strong>disegno</strong> dopo aver dipinto, con dell'inchiostro o della china, oppure<br />
tracciando prima i contorni a china (con un pennello) e poi<br />
dipingendo sopra.<br />
Se usate i tubetti non preparate grosse quantità di colore perché<br />
l'acquarello di asciuga rapidamente e sarebbe meglio avere sempre<br />
il colore fresco, tuttavia una volta seccato il colore si può<br />
riutilizzare aggiungendo acqua.<br />
E' importantissimo quando si dipinge cambiare spesso l'acqua dei<br />
vasi perché se l'acqua è sporca il colore risulterà offuscato. Di<br />
solito asciugando i colori schiariscono un po' per cui è bene tenerne<br />
conto mentre si dipinge, comunque sia vi accorgerete di tutte<br />
queste cose facendo delle prove.<br />
Come regola gener<strong>al</strong>e si inizia a dipingere sempre dai colori chiari,<br />
perché sono più facili da coprire in caso di errore e perché il dipinto<br />
non perda di freschezza è importante lasciare gli oggetti bianchi<br />
senza pittura in modo da far traspirare la carta.<br />
Se dovete dipingere un'ampia zona con un colore base potete preparare una buona quantità di colore<br />
diluito, prendere un pennello grande e iniziare a dare delle larghe pennellate orizzont<strong>al</strong>i. Nel bordo inferiore<br />
della pennellata si formerà una sacca di colore, questa fornirà il colore per la pennellata successiva. Quando<br />
la sacca sta per scomparire basterà intingere nuovamente il pennello e riprendere la passata. All'ultima<br />
passata si può assorbire il colore in eccesso con uno straccetto o un pennello asciutto.<br />
Se si vogliono creare delle zone più luminose si può intingere un pennello d'acqua passarlo nella zona<br />
desiderata e poi asciugare con un pennello asciutto o una spugnetta.<br />
Se volete creare un effetto di colori sfumati che si compenetrano potete dipingere su carta leggermente<br />
bagnata, passando velocemente nei punti stabiliti i vari colori, la carta assorbirà il colore mescolandolo.<br />
Come pulire e conservare<br />
Una volta finito di dipingere bisogna lavare con acqua tutto molto bene, difatti se rimangono tracce di colore<br />
sulla tavolozza la prossima volta che si mescoleranno sopra i colori le tracce vecchie si rimescoleranno <strong>al</strong>le<br />
nuove.<br />
Per evitare che i colori nella scatola si secchino eccessivamente si può lasciare <strong>al</strong>l'interno una spugnetta<br />
umida, e se invece si usano i tubetti bignonia avvitare i tappi molto bene. Infine conservate i dipinti lontano<br />
da fonti di c<strong>al</strong>ore, luce e umidità.<br />
Colori a olio<br />
Vengono chiamati "colori a olio" quei "pigmenti" che usano come legante un olio siccativo. Di solito si<br />
usano l'olio di lino crudo, d<strong>al</strong> caratteristico colore paglierino trasparente, l'olio di papavero, più chiaro<br />
dell'olio di lino e più trasparente, e l'olio di noce, d<strong>al</strong>le caratteristiche simili a quelle dell'olio di lino.<br />
I colori a olio adoperati dai pittori sono racchiusi in tubetti di stagno con tappo a vite; sui tubetti sono<br />
indicate con simboli le caratteristiche dei pigmenti: il grado di trasparenza (coprente, semi coprente, semi-
trasparente ) la nocività. Sul mercato esistono colori di diverse marche, in un campionario che in genere va<br />
d<strong>al</strong>le 75 <strong>al</strong>le 90 ton<strong>al</strong>ità.<br />
Per impratichirsi nell'uso di questi colori consigliamo <strong>al</strong>l'inizio di usare marche non troppo costose. Non<br />
bisogna farsi confondere d<strong>al</strong>le decine di ton<strong>al</strong>ità diverse di uno stesso colore presentate dai vari fabbricanti:<br />
ricordiamo che <strong>al</strong>l'inizio non servono più di dieci-dodici colori più un tubetto di bianco (in gran quantità,<br />
perché si usa più di ogni <strong>al</strong>tro colore, dato che serve anche per schiarire ton<strong>al</strong>ità troppo scure) e il nero. Non<br />
devono a ogni modo mai mancare i colori primari: il gi<strong>al</strong>lo, il blu cyan e il rosso magenta.<br />
I colori a olio garantiscono la massima stabilità e in<strong>al</strong>terabilità nel tempo. I tempi di essiccazione sono molto<br />
lunghi.<br />
Per abbreviarli si può esporre <strong>al</strong>la luce solare il dipinto fino a completa essiccazione e quindi riporlo in modo<br />
che riceva luce indiretta. Tenendo il dipinto <strong>al</strong> buio durante l'essiccazione, si rischia che la superficie<br />
ingi<strong>al</strong>lisca.<br />
Alla fine il pigmento si è trasformato in una solidissima resina, che mantiene le definitive doti di luminosità e<br />
purezza degli olii.<br />
Cosa serve per iniziare<br />
La pittura ad olio è forse tra le più complesse per cui se siete <strong>al</strong>le primo impatto con il mondo della pittura vi<br />
conviene iniziare con delle tecniche più semplici come ad esempio la tempera. Se invece siete decisi ad<br />
imparare questa tecnica armatevi di buona volontà e parecchi soldini perché è la pittura che richiede più<br />
strumenti che, come accade sempre nel mondo delle belle arti, sono molto costosi.<br />
Partiamo parlando dei colori, come già accennato nel riassunto inizi<strong>al</strong>e non servono tantissimi colori per<br />
iniziare, sono più che sufficienti una decina compresi i colori primari più bianco e nero. Questi colori<br />
potrebbero essere: bianco titanio, gi<strong>al</strong>lo primario, gi<strong>al</strong>lo ocra, arancio cadmio, rosso cadmio scuro,<br />
rosso magenta, terra di siena bruciata, verde veronese, verde smer<strong>al</strong>do, blu cob<strong>al</strong>to, blu cyan,<br />
nero d'avorio.<br />
Se invece volete provare più ton<strong>al</strong>ità di colori non avrete che l'imbarazzo della scelta, difatti in commercio<br />
ne esistono tantissime.<br />
Ovviamente come spiegato nella teoria del colore potete benissimo crearvi da soli le ton<strong>al</strong>ità desiderate con i<br />
colori primari. Attenti però mescolando troppi colori assieme si rischia di renderli torbidi e opachi!<br />
La Maimeri nota azienda che produce colori per le belle arti mette a disposizione tre tipologie di colori ad<br />
olio divise per qu<strong>al</strong>ità e prezzo.<br />
La prima tipologia è Colori ad olio superiori MAIMERI PURO completa di 80 colori suddivisi in 6 gruppi di<br />
prezzo (il formato da 40 ml va d<strong>al</strong>le 15.000 <strong>al</strong>le 80.000 lire circa a tubetto*), i colori sono disponibili in<br />
formato da 40 ml tubetto, mentre i bianchi in formato 40 ml e 150 ml tubetto.<br />
<strong>Il</strong> grado di trasparenza va da coprente a trasparente.<br />
Questa tipologia dei colori è qu<strong>al</strong>itativamente la migliore, i pigmenti sono più ricchi nella massima<br />
concentrazione e gli olii usati danno la garanzia di non ingi<strong>al</strong>lire.<br />
La seconda tipologia è Colori a olio extrafini ARTISTI completa di 106 colori divisi in 8 gruppi e 6 fasce di<br />
prezzo (il formato da 20 ml va d<strong>al</strong>le 6.000 <strong>al</strong>le 22.000 lire circa a tubetto).<br />
I formati disponibili per i colori sono 20 ml e 60 ml tubetto, mentre i bianchi sono disponibili in formato da<br />
20 ml, 60 ml, 150ml, 300 ml tubetto e 1000 ml lattina.<br />
Come la precedente tipologia il grado di trasparenza va da coprente a trasparente, mentre la stabilità <strong>al</strong>la<br />
luce può essere: massima, media, scarsa, colori nocivi.<br />
Questi colori sono <strong>al</strong>tamente profession<strong>al</strong>i e qu<strong>al</strong>itativamente molto buoni, come tradizione dell'azienda sono<br />
utilizzati solo pigmenti pregiati e olii selezionati.<br />
Infine la terza tipologia è Colori ad olio fini CLASSICO, la più diffusa tra gli artisti completa di 66 colori<br />
(prezzo unico, circa 4.000 lire per il tubetto da 20 ml).<br />
I formati disponibili per i colori sono 20 ml, 60 ml, 150 ml tubetto, mentre i bianchi sono disponibili in<br />
formato 20 ml, 60 ml, 150 ml, 300 ml tubetto e 500 ml lattina. C'è in più una gamma ristretta di 28 colori<br />
disponibili in formato 500 ml lattina. Come nelle <strong>al</strong>tre tipologie i colori sono disponibili per grado di<br />
trasparenza che va da coprente a trasparente, mentre il grado di stabilità della luce va da massimo a medio.<br />
* i prezzi indicati si riferiscono <strong>al</strong>l'acquisto in negozi di belle arti, ovviamente possono subire variazioni di negozio in<br />
negozio.
Altre marche famose sono Lefranc, Winsor & Newton, T<strong>al</strong>ens, Van Gogh ...<br />
Diluenti ed essiccanti<br />
I colori ad olio diversamente da quelli ad acqua necessitano di diversi prodotti ausiliari per essere diluiti, di<br />
seguito verranno riportati una serie di prodotti con le rispettive caratteristiche, leggeteli attentamente<br />
perché sotto ogni prodotto troverete dei consigli pratici su come dipingere:<br />
Diluente inodore<br />
Distillato di petrolio raffinato esente da aromatici.<br />
Liquido inodore, incolore, accuratamente raffinato, esente delle sostanze aromatiche responsabili dello<br />
sgradevole odore tipico dei solventi e quindi particolarmente adatto, per l'impiego in ambienti chiusi, agli<br />
artisti molto sensibili a t<strong>al</strong>i odori.<br />
Prodotto di moderato potere solvente viene utilizzato per diluire i colori a olio riducendone la viscosità.<br />
Volatilizza in modo medio-lento e costante.<br />
Si utilizza immergendo il pennello direttamente nel diluente e poi impastandolo assieme <strong>al</strong> colore sulla<br />
tavolozza. La fluidità che si ottiene e direttamente proporzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la quantità di diluente utilizzato. E'<br />
consigliabile non esagerare; l'abuso di diluente può dare luogo <strong>al</strong>la formazione di prosciughi o isole opache<br />
sulla superficie dell'opera. In caso si voglia ottenere un colore molto fluido si può utilizzare l'Olietto diluente.<br />
E' un prodotto infiammabile.<br />
Essenza di petrolio<br />
Distillato di petrolio raffinato.<br />
Liquido incolore, contiene una piccola percentu<strong>al</strong>e pari <strong>al</strong> 5-10% di sostanze aromatiche che ne determinano<br />
il forte odore. Di buon potere solvente, soprattutto nei confronti di sostanze grasse e olii in genere.<br />
Volatilizza rapidamente.<br />
Utilizzata dagli artisti per la diluizione del colore e la pulizia dei pennelli ma anche per tracciare l'abbozzo del<br />
dipinto, Si procede diluendo abbondantemente un colore bruno e disegnando con un pennello tondo molto<br />
morbido sul supporto. In questo modo il colore diventa molto magro, la traccia si asciuga in brevissimo<br />
tempo ed è completamente assorbita d<strong>al</strong> supporto in modo da evitare fusioni tra l'abbozzo e l'opera<br />
pittorica.<br />
E' un prodotto facilmente infiammabile.<br />
Essenza di trementina<br />
Olio essenzi<strong>al</strong>e estratto da gemme di conifere.<br />
Solvente veget<strong>al</strong>e di antica tradizione tratto d<strong>al</strong>le gemme del pino marittimo e da quelle di <strong>al</strong>tre conifere del<br />
genere Pinus.<br />
Miscelata con i colori ad olio forma un impasto morbido, fluido di facile applicazione. Volatilizza i modo<br />
medio-lento ed ha un buon potere solvente.<br />
D<strong>al</strong>l'odore forte, originariamente è incolore ma con il passare del tempo ingi<strong>al</strong>lisce leggermente in quanto<br />
sensibile <strong>al</strong>la luce; si consiglia di tenere il flacone ben chiuso e riposto <strong>al</strong> buio. Nella pittura contemporanea<br />
di notano numerosi effetti dovuti <strong>al</strong>l'utilizzo anom<strong>al</strong>o di questa essenza. La sgocciolatura si ottiene passando<br />
un pennello oppure una spugna intrisa di essenza su una base di colore ad olio non ancora essiccata;<br />
tenendo l'opera in posizione vertic<strong>al</strong>e, l'essenza cola trascinando con se il colore e dando luogo a particolari<br />
giochi di trasparenze. Sgocciolando invece sul quadro appoggiato <strong>al</strong> suolo si ottengono 'isole di vuoto' d<strong>al</strong><br />
scioglimento del colore <strong>al</strong>l'interno della goccia che pian piano si deposita sul perimetro della stessa.<br />
Tamponando il dipinto con uno straccio di cotone imbevuto di Essenza di trementina si possono aggiungere<br />
<strong>al</strong>tri particolari effetti. <strong>Il</strong> prodotto comunque applicato dopo il colore tende ad opacizzare quindi, una volta<br />
lavorata la superficie, è consigliabile lasciare essiccare e applicare un velo di Vernice fin<strong>al</strong>e brillante per
idare vivacità ai colori. E' un prodotto infiammabile e nocivo secondo le vigenti normative C.E.E.<br />
Essenza di trementina rettificata<br />
Olio essenzi<strong>al</strong>e estratto da gemine di conifere.<br />
Detta anche olio etereo di trementina in quanto distillato della stessa.<br />
Grazie a questa ripetuta distillazione il prodotto e privo di qu<strong>al</strong>siasi impurità ma mantiene invariate le<br />
caratteristiche fisiche e applicative dell'essenza originaria.<br />
È un prodotto infiammabile e nocivo secondo le vigenti normative C.E.E.<br />
Imprimitura<br />
Resina <strong>al</strong>chidica tixotropica, biossido di titanio, ragia miner<strong>al</strong>e, eccipienti. Estratto secco 72%.<br />
Preparazione di fondo grassa, specifica per la pittura a olio ma utilizzabile anche per <strong>al</strong>tre tecniche pittoriche<br />
grazie <strong>al</strong>l'ottima ricettività. Si stende con un pennello uniformemente su tutta la superficie da dipingere.<br />
Dopo circa 24 ore d<strong>al</strong>la stesura è completamente essiccata e forma una pellicola elastica, resistente <strong>al</strong>le<br />
deformazione che potrebbe subire la tela. Per ottenere maggiore uniformità nel fondo è consigliabile<br />
applicare più mani di prodotto, attendere comunque che lo strato precedente sia tot<strong>al</strong>mente secco. Pronta<br />
<strong>al</strong>l'uso e diluibile con ragia miner<strong>al</strong>e. È un prodotto infiammabile.<br />
Medio gel essiccante (diluibile con acqua)<br />
Olio di lino modificato, addensanti, siccativi. Estratto secco 45%.<br />
Gel denso d<strong>al</strong> colore leggermente ambrato con elevate proprietà essiccanti. Miscelato con i colori non ne<br />
<strong>al</strong>tera la viscosità, la pennellabilità, mantiene quindi in<strong>al</strong>terata la corposità del colore. E' consigliabile non<br />
eccedere nell'uso, una quantità troppo elevata determina una diminuzione del potere colorante inoltre,<br />
l'essiccazione eccessivamente rapida di un colore può causare delle leggere increspature sulla superficie<br />
della pellicola pittorica.<br />
Si diluisce con acqua oppure con ragia miner<strong>al</strong>e. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di<br />
acqua.<br />
Medio essiccante<br />
Olio di lino, essenza di petrolio, ragia miner<strong>al</strong>e, essiccanti. Estratto secco 45 %.<br />
Miscela liquida, di colore ambrato, esente da piombo come da vigenti normative C.E.E.. Contiene s<strong>al</strong>i<br />
organici di c<strong>al</strong>cio, litio e cob<strong>al</strong>to che consentono un'essiccazione omogenea di tutti gli strati di colore di un<br />
dipinto, d<strong>al</strong>la superficie <strong>al</strong> supporto.<br />
Aggiunto ai colori a olio il Medio essiccante ne diminuisce la viscosità senza <strong>al</strong>terarne la brillantezza; è<br />
necessario tenere presente che il prodotto contiene olio di lino e quindi con il passare del tempo subisce un<br />
lieve ingi<strong>al</strong>limento.È utilizzato in particolare modo nella tecnica della pittura a stadi, una delle più antiche<br />
tecniche nella storia; implica il completamento dell'opera in più sedute, lavorando su pittura semiasciutta. Si<br />
inizia d<strong>al</strong>la traccia monocroma del <strong>disegno</strong> e, pian piano, si giunge <strong>al</strong>la definizione del modellato e del<br />
chiaroscuro aggiungendo <strong>al</strong>tri strati di colore. <strong>Il</strong> Medio essiccante riduce notevolmente il tempo tra<br />
un'esecuzione e l'<strong>al</strong>tra accelerando l'essiccazione degli strati di colore.<br />
Per evitare deformazioni e corrugamenti della pellicola di colore si consiglia di usarlo senza eccedere.<br />
Si può diluire ulteriormente con Ragia miner<strong>al</strong>e. È un prodotto infiammabile.<br />
Medio gel essiccante<br />
Resina <strong>al</strong>chidica tixotropica, ragia miner<strong>al</strong>e, essiccanti. Estratto secco 45 %.<br />
Gel leggermente ambrato, di proprietà essiccanti più accentuate rispetto a quelle del Medio essiccante.<br />
Miscelato, senza eccedere, con colori a olio ne accelera l'essiccazione senza <strong>al</strong>terarne la viscosità. Questo gel<br />
perde viscosità sotto agitazione ma la riacquista a riposo, è molto importante quindi agitare bene il flacone<br />
prima dell'uso; il gel diventa temporaneamente meno viscoso facilitando così la pennellata.<br />
Ide<strong>al</strong>e per la tecnica delle velature: sostituendo il Medio gel essiccante <strong>al</strong>l'Olietto diluente l'interv<strong>al</strong>lo tra una<br />
velatura e l'<strong>al</strong>tra si riduce notevolmente, i toni acquistano vivacità e brillantezza, diventano quasi vetrificati.<br />
La differenza sostanzi<strong>al</strong>e tra le velature ottenute con il Medio gel essiccante e quelle re<strong>al</strong>izzate con l'Olietto<br />
diluente è proprio l'effetto materico vetrificato a cui si giunge utilizzando il primo prodotto. La brillantezza e<br />
la trasparenza delle velature sono direttamente proporzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>la quantità di Medio gel essiccante aggiunto<br />
<strong>al</strong> colore. Si può diluire ulteriormente con Ragia miner<strong>al</strong>e.<br />
È un prodotto infiammabile.<br />
Medio d'impasto<br />
Olio di cartamo, essiccanti, eccipienti. Estratto secco 99 %.<br />
Si presenta come una pasta bianca con la stessa viscosità dei colori a olio dei qu<strong>al</strong>i,per questo motivo, non<br />
<strong>al</strong>tera le caratteristiche fisiche. In sostanza è un colore a olio non pigment<strong>al</strong>e. Unito ai colori forma impasti<br />
che hanno una resa cromatica lievemente inferiore ma <strong>al</strong>lo stesso tempo facilita notevolmente l'applicazione<br />
e migliora la pennellabilità. Essicca velocemente e non ingi<strong>al</strong>lisce.
Si utilizza soprattutto per tecniche a spessore perché permette grande risparmio di colore a chi opera su<br />
grandi superfici ed evita eventu<strong>al</strong>i spaccature dovute ad eccessiva matericità del dipinto. Si può procedere in<br />
due differenti modi: miscelando direttamente colore a olio e Medio d'impasto oppure stendendo sul supporto<br />
il Medio d'impasto neutro e colorando ad essiccazione avvenuta. La consistenza e la plasticità di questo<br />
prodotto ne permettono l'applicazione a spatola; si possono ottenere spessori estremamente variabili a<br />
vantaggio del risultato fin<strong>al</strong>e. <strong>Il</strong> tempo di essiccazione dell'opera è direttamente proporzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>lo spessore<br />
della stessa.<br />
Si può diluire con Ragia miner<strong>al</strong>e.<br />
Medio d'impasto (diluibile con acqua)<br />
Olio di lino modificato, siccativi, eccipienti. Estratto secco 100%.<br />
Pasta bianca, densa, molto corposa. Si presenta con la stessa viscosità di un colore a olio ma è privo di<br />
pigmento. Unito ai colori da modo di ottenere un impasto d<strong>al</strong>le caratteristiche reologiche molto simili a<br />
quelle di origine diminuendo leggermente il potere colorante ma aumentando la resa applicativa. Permette<br />
quindi di dipingere grandi superfici utilizzando una quantità limitata di colore. Questo prodotto è<br />
particolarmente indicato per le tecniche a spessore, si può utilizzare miscelato con i colori oppure steso<br />
neutro e dipinto solo quando è completamente asciugato. <strong>Il</strong> tempo di essiccazione varia in funzione dello<br />
spessore utilizzato.<br />
Si diluisce con acqua oppure con ragia miner<strong>al</strong>e. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di<br />
acqua.<br />
Medio lento<br />
Olio di papavero, ragia miner<strong>al</strong>e. Estratto secco. 53%.<br />
Liquido di colore paglierino. Miscelato con i colori a olio ne diminuisce la viscosità e la consistenza. Ritarda<br />
l'essiccazione dei colori grazie <strong>al</strong>la presenza dell'olio di papavero che ossida molto lentamente.<br />
<strong>Il</strong> suo impiego consente di asportare lo strato di colore del dipinto, oppure di rilavorarlo, anche <strong>al</strong>cuni giorni<br />
dopo la stesura. Durante l'esecuzione di un dipinto l'azione del Medio lento mantiene lo strato di colore<br />
sempre umido e morbido. Ultimato il dipinto l'essiccazione tot<strong>al</strong>e è più lunga ed è quindi necessario<br />
attendere circa un mese prima di applicare eventu<strong>al</strong>i vernici fissativo; se lo strato di colore non è<br />
completamente asciutto si rischia di avere lo strato di vernice superfici<strong>al</strong>e secco ma il colore sottostante<br />
ancora umido.<br />
Si può diluire ulteriormente con Ragia miner<strong>al</strong>e. È un prodotto infiammabile.<br />
Medio opacizzante<br />
Resina <strong>al</strong>chidica tixotropica, silice opacizzante, ragia miner<strong>al</strong>e. Estratto secco 31 %.<br />
Gel ambrato che aggiunto ai colori a olio in proporzione pari <strong>al</strong> 20 % da luogo a un'opacità elevata<br />
accelerando notevolmente l'essiccazione dello strato di pittura.<br />
La quantità variabile di Medio opacizzante utilizzato consente di diversificare il grado di opacità ed ottenere<br />
quello desiderato. Grazie <strong>al</strong>la sua composizione forma con il colore una miscela morbida, di aspetto serico,<br />
facilmente applicabile. Mantiene invariata la viscosità e la consistenza del colore.<br />
Si può diluire ulteriormente con Ragia miner<strong>al</strong>e. È un prodotto infiammabile.<br />
Olietto diluente<br />
Olio di lino crudo, ragia camer<strong>al</strong>e. Estratto secco 25 %.<br />
Liquido di colore paglierino utilizzato per diluire i colori a olio senza <strong>al</strong>terarne le caratteristiche di<br />
brillantezza. Di applicazione molto scorrevole permette, a differenza dei diluenti puri qu<strong>al</strong>i Essenza di<br />
petrolio, di trementina e Ragia miner<strong>al</strong>e, di non "smagrire" eccessivamente i colori. <strong>Il</strong> prodotto contiene olio<br />
di lino quindi tende a un progressivo ingi<strong>al</strong>limento che diventa irreversibile una volta che il dipinto si sia<br />
completamente ossidato. Utilissimo per la tecnica delle velature, ossia la sovrapposizione di più strati<br />
trasparenti di colore. Si procede stemperando una minima quantità di colore nell'Olietto diluente;<br />
successivamente si stende questo impasto con un pennello morbido, a ventaglio, incrociando le pennellate<br />
per evitare la formazione di spiacevoli striature. Quando la prima velatura è essiccata si può procedere <strong>al</strong>la<br />
stesura della seconda. L'Olietto diluente aumenta leggermente il tempo di essiccazione dei colori.<br />
È molto importante iniziare a dipingere con i toni chiari e luminosi per poi proseguire con le tinte più scure<br />
ma sempre trasparenti; sovrapponendo un blu a un gi<strong>al</strong>lo si ottiene un azzurro verdastro: il gi<strong>al</strong>lo si<br />
percepisce difficilmente e il blu diventa più luminoso. Più numerose sono le velature maggiore profondità<br />
avrà il dipinto fin<strong>al</strong>e. L'esecuzione perfetta permette il riconoscimento di ogni singola velatura a dipinto<br />
ultim<strong>al</strong>o. Per raggiungere questi risultati sono necessario pratica ed esperienza. Si può diluire ulteriormente<br />
con Ragia miner<strong>al</strong>e. E un prodotto infiammabile.<br />
Olio di cartamo<br />
Estratto di semi di cartamo.<br />
Olio di colore paglierino, limpido, poco acido, ricavato d<strong>al</strong>la spremitura dei semi del Carthamus Tinctorius<br />
detto popolarmente Zafferanone. Nel campo delle Belle Arti è di recente impiego, la sua composizione
chimica ne fa un prodotto semi-essiccante ossia che essicca lentamente, non ingi<strong>al</strong>lisce nel tempo quindi e<br />
particolarmente indicato per la preparazione dei bianchi e dei colori molto chiari. Utilizzato, insieme con l'olio<br />
di papavero, come legante nella produzione dei colori a olio superiori MAIMERI PURO. I pittori lo usano come<br />
diluente, serve sostanzi<strong>al</strong>mente ad ammorbidire e fluidificare il colore e, se usato in grande quantità,<br />
permette di utilizzare i colori a olio come acquerelli senza <strong>al</strong>terarne la brillantezza. Per questa tecnica è<br />
meglio servirsi di colori ad <strong>al</strong>ta concentrazione di pigmento in modo da non abbassare eccessivamente la<br />
cromaticità dell'opera. Si procede stemperando piccole quantità di colore in molto Olio di cartamo e<br />
dipingendo su carta specifica per acquerello, a grana grossa, di cotone. In questo caso è opportuno<br />
preparare la carta con l'apposita Imprimitura per colori a olio. È importante dipingere velocemente con un<br />
pennello tondo morbidissimo prima che la carta abbia tot<strong>al</strong>mente assorbito il colore già steso. Intervenendo<br />
con il pennello imbibito di solo olio si possono ottenere sfumature e trasparenze tipiche della pittura ad<br />
acquerello.<br />
Olio di lino<br />
Estratto di semi di lino raffinato.<br />
Olio di colore paglierino, limpido, poco acido, di odore molto gradevole. Ricavato d<strong>al</strong>la spremitura dei semi<br />
del Linum, una delle specie di Linacee più coltivate. Utilizzato gener<strong>al</strong>mente come veicolo dei colori a olio è il<br />
diluente più comune nel settore delle Belle Arti.<br />
La sua composizione chimica fa si che essicchi rapidamente. Aumenta la brillantezza dei colori ma è<br />
soggetto a ingi<strong>al</strong>limento nel corso del tempo, soprattutto se conservato in un luogo buio.<br />
Si usa intingendo il pennello nel flacone o nello scodellino e lavorandolo poi con il colore sulla tavolozza;<br />
meglio evitare di versare l'olio direttamente sulla tavolozza, non si riuscirebbe a controllare la quantità di<br />
olio da utilizzare.<br />
L'aggiunta di Olio di lino <strong>al</strong> colore permette di raggiungere una buona dilatazione della pennellata rendendo<br />
il dipinto pulito e "modellato".<br />
Olio di lino (diluibile con acqua)<br />
Olio di lino modificato. Estratto secco 100%.<br />
Olio d<strong>al</strong> colore paglierino, d<strong>al</strong>l'aspetto limpido e l'odore gradevole delle Belle Arti. A differenza del prodotto<br />
classico, quest'olio è stato modific<strong>al</strong>o attraverso l'unione di sostanze organiche che sono in grado di creare<br />
un legame tra due sostanze incompatibili come l'olio e l'acqua.<br />
Si unisce ai colori per diluirli o per aumentarne la trasparenza.<br />
Diminuisce leggermente il tempo di essiccazione dei colori e determina, con il tempo, un lieve ingi<strong>al</strong>limento<br />
dell'opera. Usato come medio, in piccole dosi, aumenta la dilatazione della pennellata facilitando la stesura<br />
del colore.<br />
Si diluisce con acqua oppure con ragia miner<strong>al</strong>e. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di<br />
acqua.<br />
Olio di lino polimerizzato<br />
Olio di lino raffinato.<br />
Chiamato anche Standolio e un olio di colore paglierino, con viscosità maggiore rispetto a quella dell'olio<br />
crudo, odora di olio di lino cotto. Lo si raffina e polimerizza ossidandolo parzi<strong>al</strong>mente mediante<br />
risc<strong>al</strong>damento a 280°/ 300° C in autoclavi sottovuoto in presenza di gas inerti. Questo trattamento ne<br />
migliora le doti di elasticità e dilatazione.<br />
Miscelato con i colori a olio li rende notevolmente untuosi, dai toni pieni e molto brillanti. Per una migliore<br />
stesura e una più rapida essiccazione è consigliabile diluirlo con Ragia miner<strong>al</strong>e oppure con Medio<br />
essiccante. E' soggetto a ingi<strong>al</strong>limento ed essicca molto lentamente, nel corso di circa un mese.<br />
Ottimo per ottenere l'effetto "glacis" ossia il risultato di una pittura estremamente lavorata, levigata e<br />
lucida. Si procede stemperando una piccola quantità di colore con Olio di lino polimerizzato e dipingendo con<br />
un pennello molto morbido, meglio se di martora. Questa tecnica richiama per <strong>al</strong>cuni aspetti la tecnica delle<br />
velature ma, <strong>al</strong> contrario, l'effetto glacis si ottiene con pittura diretta e non a stadi. Se nella velatura, infatti,<br />
i vari strati rimangono ben distinti in questo caso le tinte si fondono una con l'<strong>al</strong>tra.<br />
Olio di lino polimerizzato (diluibile in acqua)<br />
Olio di lino polimerizzato per risc<strong>al</strong>damento e modificato. Estratto secco 100%.<br />
Olio d<strong>al</strong> colore paglierino e d<strong>al</strong>l'odore piacevole dell'olio di lino cotto. Ha maggiore viscosità rispetto <strong>al</strong>l'olio di<br />
lino crudo, miscelato con i colori migliora l'elasticità e la dilatazione della pennellata conferendo luminosità e<br />
brillantezza ai toni.<br />
A differenza del prodotto classico, quest'olio è stato modificato attraverso l'unione di sostanze organiche che<br />
sono in grado di creare un legame tra due sostanze incompatibili come l'olio e l'acqua. Tende a ingi<strong>al</strong>lire<br />
leggermente con il passare del tempo soprattutto se l'opera è conservata in luogo buio. Si diluisce con<br />
acqua oppure con ragia miner<strong>al</strong>e. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di acqua.<br />
Olio di noce<br />
Estratto di gheriglio di noci. Raffinato.
Olio di colore gi<strong>al</strong>lo chiaro, limpido, con odore e sapore che ricordano quelli della noce, si ricava d<strong>al</strong>la<br />
spremitura dei gherigli di questo frutto. Ha un buon potere essiccante e non ingi<strong>al</strong>lisce. Aggiunto ai colori a<br />
olio ne aumenta la brillantezza. Ha proprietà, caratteristiche e modi d'uso simili a quelli degli <strong>al</strong>tri olii<br />
utilizzati nel settore delle Belle Arti. Si può diluire con Ragia miner<strong>al</strong>e.<br />
Olio di papavero<br />
Estratto di semi di papavero. Raffinato.<br />
Olio di colore gi<strong>al</strong>lo dorato, inodore, ottenuto d<strong>al</strong>la spremitura a freddo dei semi del Papaver Sumniferum.<br />
La composizione chimica lo rende semi-essiccante ed assolutamente non ingi<strong>al</strong>lente, adatto quindi <strong>al</strong>la<br />
preparazione dei bianchi e dei colori molto chiari.<br />
In campo artistico ha una grande tradizione storica, da sempre utilizzato nella diluizione del colore perché<br />
ha caratteristiche di estrema purezza e resistenza <strong>al</strong>la luce. Per questo è stato scelto, insieme con l'Olio di<br />
cartamo, come legante nella produzione dei colori a olio superiori MAIMERI PURO. Si può diluire con ragia<br />
miner<strong>al</strong>e.<br />
Ragia miner<strong>al</strong>e<br />
Distillato di petrolio raffinato. Contenuto aromatico inferiore <strong>al</strong> 20 %.<br />
Liquido incolore, con velocità di evaporazione medio-lenta. Ottenuta per distillazione a una temperatura<br />
diversa da quella utilizzata per l'Essenza di petrolio. In percentu<strong>al</strong>e è più ricca di sostanze aromatiche<br />
rispetto ai norm<strong>al</strong>i diluenti e <strong>al</strong>le essenze di origine miner<strong>al</strong>e e possiede maggiore potere solvente.<br />
Utilizzata per diluire colori a olio, vernici e medii. È ottima per pulire perfettamente pennelli e tavolozze. È<br />
un prodotto infiammabile.<br />
Leggendo attentamente le indicazioni di ogni prodotto troverete sicuramente il più adatto <strong>al</strong> vostro modo di<br />
dipingere e agli effetti che volete ottenere, se però siete dei principianti questa lunga lista vi renderà<br />
indecisi, in questo caso potrete iniziare acquistando solo due prodotti: il Medio essiccante e l'Olio di lino, li<br />
userete insieme per diluire il colore (percentu<strong>al</strong>e: 1 di medio essiccante, 2 di olio di lino), l'essiccante<br />
aiuterà il dipinto ad asciugare più in fretta e l'olio lo diluirà quanto basta per ottenere delle morbide<br />
pennellate. La trielina o Ragia miner<strong>al</strong>e vi serviranno invece per pulire i pennelli e la tavolozza dopo l'uso.<br />
I pennelli consigliati per la pittura ad olio possono essere di tutti i tipi, sia sintetici che di pelo anim<strong>al</strong>e, sia<br />
tondi che piatti, dipende solo d<strong>al</strong> tipo di dipinto che dovete fare. La tavolozza consigliata è sicuramente<br />
quella in legno, ma se non avete quella andranno bene anche <strong>al</strong>tri contenitori. Non fate poi mancare stracci<br />
e piccoli recipienti o vaschette per i diluenti (v. strumenti e supporti).<br />
La superficie ide<strong>al</strong>e per la pittura ad olio è sicuramente la tela, potete trovare telai già pronti in commercio<br />
in negozi per belle arti, li troverete di ogni dimensione. Una volta dipinto il quadro e staccata la tela potrete<br />
riulitizzare il telaio attaccando un'<strong>al</strong>tra tela con delle puntine. Oltre che sulla tela potete dipingere anche su<br />
legno o telato (v. strumenti e supporti).<br />
Come dipingere<br />
Prima di iniziare a dipingere è bene ricordarsi che i colori ad olio non si possono lavare, per cui vi conviene<br />
indossare un camice onde evitare brutte macchie, se lavorate in casa fate attenzione a non macchiare<br />
vostra postazione, nell'eventu<strong>al</strong>ità potete coprire con carta di giorn<strong>al</strong>e quelle superfici che sono a rischio.<br />
Scegliete il posto dove dipingere con cura, sia su cav<strong>al</strong>letto o su una superficie piana, questo deve essere<br />
ben illuminato.<br />
Preparate in anticipo tutta l'attrezzatura che vi servirà e sistematela in modo da poterla utilizzare senza<br />
difficoltà, potete anche sistemare tutti i colori che pensate di usare sulla tavolozza, (non preoccupatevi, i<br />
colori ad olio seccano molto lentamente e prima che si induriscano sulla tavolozza ci vuole una giornata)<br />
abituatevi a collocare i colori sempre nelle stesse posizioni, potete disporli secondo un ordine preciso, ad<br />
esempio i colori chiari da un lato e quelli scuri d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tro, lasciate la parte centr<strong>al</strong>e della tavolozza per le<br />
mescolanze. In commercio esistono delle vaschette che si possono agganciare <strong>al</strong>la tavolozza, queste sono<br />
molto utili che contenere i diluenti.<br />
Se dovete mescolare grosse quantità di colore utilizzate una spatola o un mestichino, così eviterete di<br />
sporcare (e rovinare) i pennelli.
Preparato tutto ciò che vi serve potete passare <strong>al</strong> <strong>disegno</strong> o schizzo del vostro soggetto sulla tela.<br />
Anche se avete bene a mente cosa volete dipingere uno schizzo vi aiuterà in maniera incredibile, per cui<br />
v<strong>al</strong>e la pena di perdere un po' di tempo in questa operazione.<br />
Potete fare lo schizzo in diversi modi, direttamente con un pennello bagnato con una miscela di essenza di<br />
petrolio e colore (possibilmente un bruno), oppure potete creare il <strong>disegno</strong> di base con uno spolvero. Lo<br />
spolvero consiste nel re<strong>al</strong>izzare il <strong>disegno</strong> su un foglio (carta da pacco andrà benissimo) della grandezza del<br />
dipinto e bucherellare con un chiodo tutti i contorni del <strong>disegno</strong>.<br />
Fatto questo si posiziona il foglio sopra la superficie da dipingere e si 'spolverano' i buchi con del pigmento<br />
in polvere di colore bruno, questa tecnica però si usa di solito per grandi superfici.<br />
A questo punto siete pronti per iniziare a dipingere, il colore può essere applicato in tanti modi, con piccole<br />
pennellate incisive in modo da dare vivacità <strong>al</strong> dipinto oppure applicando il colore su grandi superfici in<br />
modo continuo. Potete anche applicare il colore con una spatola per ottenere degli effetti 'materici'.<br />
Se si fa un errore si può asportare via la pittura con il mestichino, pulire con uno straccio e trementina e<br />
poi ridipingere la zona.<br />
La pittura ad olio ci mette moltissimo tempo ad asciugare, la maniera migliore di fare essiccare il colore è<br />
sotto la luce del sole, così i colori non ingi<strong>al</strong>liranno.<br />
Come pulire e conservare<br />
Una volta finito di dipingere si deve togliere il colore d<strong>al</strong>la tavolozza con una spatola e carta da giorn<strong>al</strong>e,<br />
quindi si strofina uno straccio imbevuto di Ragia miner<strong>al</strong>e. Se la tavolozza è di legno una volta finita questa<br />
operazione si deve strofinare con un po' di olio di lino.<br />
I pennelli invece vanno lavati con Ragia miner<strong>al</strong>e stando attenti a togliere tutti i residui di colore. Quando il<br />
colore sarà tolto del tutto si devono passare con acqua e sapone. Dopo averli sciacquati e asciugati si deve<br />
dar loro la forma origin<strong>al</strong>e con le dita.<br />
La Ragia miner<strong>al</strong>e può essere sostituita con trielina.<br />
Se m<strong>al</strong>auguratamente il colore dovesse asciugarsi sul pennello non ci sarebbe più niente da fare e dovreste<br />
buttarlo via.<br />
Come per gli <strong>al</strong>tri tipi di colore è bene conservare i tubetti ben chiusi lontano da fonti di c<strong>al</strong>ore, la stessa<br />
cosa v<strong>al</strong>e per i dipinti.<br />
Se volete essere sicuri che i vostri quadri rimangano in<strong>al</strong>terati negli anni potete passarci sopra della vernice<br />
trasparente (liquida o spray). In commercio ce ne sono di diversi tipi, la più famosa è Vernice Damar<br />
formata da essenza di trementina ed <strong>al</strong>coli.<br />
Guardate gli esempi riportati sotto, sono tre famosissimi quadri di Monet, osservate<br />
attentamente l'uso del colore e la pennellata.<br />
Come già detto <strong>al</strong>l'inizio dipingere ad olio è abbastanza complesso rispetto ad <strong>al</strong>tre tecniche ma<br />
se vi impegnate e iniziate copiando da autori famosi sicuramente migliorerete in brevissimo<br />
tempo.
Colori a tempera<br />
La tempera è stata fino <strong>al</strong> XV secolo l'unica forma di pittura esistente. In seguito venne sostituita<br />
gradu<strong>al</strong>mente d<strong>al</strong>la pittura a olio. Ma fino a non più di cinquant'anni fa non esisteva pittore che non<br />
adoperasse anche la tempera. Oggi è stata quasi tot<strong>al</strong>mente soppiantata da <strong>al</strong>tri materi<strong>al</strong>i.<br />
I colori a tempera sono particolarmente apprezzati da disegnatori e illustratori perché offrono superfici<br />
ricoperte in modo lucido e uniforme come gli acquerelli, ma coprenti come la pittura a olio.<br />
Formati da pigmenti mescolati con agglutinanti diversi, come la chiara d'uovo, il latte, la cera, la colla, che li<br />
rendono stemperabili in acqua e quindi di uso molto facile, sono sempre diluibili, anche se il pigmento è<br />
completamente essiccato.<br />
Sono disponibili in tubetti di varie dimensioni e, dato che sono facilmente am<strong>al</strong>gamabili, si può<br />
comodamente lavorare con i colori primari più nero e bianco, che servirà non soltanto per schiarire, ma<br />
anche per ammorbidire i toni.<br />
In commercio si trovano colori a tempera agglutinati con colle varie, chiamati anche gouaches, usati per<br />
rendere in modo uniforme ampie campiture cromatiche. Caratteristica di questo materi<strong>al</strong>e è la sua opacità,<br />
che però permette di sovrapporre pennellate di colore d<strong>al</strong>le ton<strong>al</strong>ità diverse, senza perdere l'effetto delle<br />
sfumature.<br />
Cosa serve per iniziare<br />
Se siete inesperti e vi avvicinate per la prima volta <strong>al</strong>la pittura incominciare con la tempera è sicuramente<br />
un'ottima idea infatti è molto semplice da usare ed è anche abbastanza economica. Come detto prima la<br />
tempera è una pittura a base d'acqua, quindi facilmente diluibile, però a differenza dell'acquerello i suoi<br />
colori sono coprenti.<br />
In commercio il formato più utilizzato per confezionare questi colori è il tubetto tuttavia si possono trovare<br />
anche i vasetti. I tubetti solitamente sono disponibili in due formati: da 60 ml e da 20 ml.<br />
<strong>Il</strong> formato più grande è consigliabile per i colori che si consumano con più frequenza come il bianco.<br />
Per iniziare a dipingere potete acquistare i colori primari più bianco e nero, con questi potrete ottenere tutte
le <strong>al</strong>tre tinte (v. teoria del colore), <strong>al</strong>l'inizio ottenere la giusta ton<strong>al</strong>ità di colore risulterà particolarmente<br />
difficile (sicuramente nelle prime prove per ottenere la tinta desiderata sprecherete un sacco di colori). Se<br />
volete prendere la strada più breve potete acquistare oltre ai colori primari anche <strong>al</strong>tre tinte abbastanza<br />
difficili da ottenere per mescolanza, ad esempio terra di siena bruciata, blu oltremare, gi<strong>al</strong>lo ocra e rosso<br />
carminio.<br />
In commercio esistono delle scatole già pronte con i colori più usati, la Maimeri offre una scatola con 10<br />
tubetti da 20 ml ad un prezzo molto accessibile (25.000 £ circa*), oltre a questa famosa marca di colori<br />
ovviamente ne esistono molte <strong>al</strong>tre, ad esempio Fila Giotto offre colori molto economici di bassa qu<strong>al</strong>ità<br />
(pensati per bambini) che possono essere adatti per le prime prove.<br />
Altre marche molto conosciute sono T<strong>al</strong>ens, Lefranc e Winsor & Newton...<br />
La qu<strong>al</strong>ità del colore si distingue anche d<strong>al</strong> prezzo, di solito infatti più <strong>al</strong>to è il prezzo migliore è il colore.<br />
* i prezzi indicati si riferiscono <strong>al</strong>l'acquisto in negozi di belle arti, ovviamente possono subire variazioni di negozio in<br />
negozio.<br />
Con le tempere si può usare qu<strong>al</strong>unque pennello, sia quelli morbidi che quelli formati da setole, la scelta<br />
dipende soltanto d<strong>al</strong> tipo di soggetto da dipingere. Le superfici su cui si può dipingere sono molto varie,<br />
quasi tutti i tipi di carta e cartoncino vanno bene basta solo che il foglio non sia troppo leggero per evitare<br />
brutte increspature, si può stendere la carta anche su un telaio come spiegato nella sezione sugli acquerelli.<br />
Gli <strong>al</strong>tri strumenti di cui si ha bisogno per iniziare sono uno straccio, due vasi per l'acqua che deve<br />
rimanere sempre pulita e una tavolozza o preferibilmente degli scodellini.<br />
Come dipingere<br />
Come pulire e conservare<br />
La tempera ha la caratteristica di schiarire un po' una volta asciutta per<br />
cui se non conoscete bene gli effetti che danno i vostri colori vi conviene<br />
fare delle prove su ritagli di carta. Questa pittura prima di essere stesa<br />
ha bisogno di essere diluita con l'acqua, dovrebbe risultare ne troppo<br />
liquida ne troppo densa. Se aggiungete troppa acqua otterrete un effetto<br />
simile <strong>al</strong>l'acquerello, però non trasparente, se invece ne aggiungete<br />
troppo poca il colore sarà molto difficile da stendere e molto<br />
probabilmente seccando si screpolerà (soprattutto se date più mani di<br />
colore). Con il tempo e la pratica riuscirete a usare la giusta quantità<br />
d'acqua.<br />
Per affrettare la fase di asciugatura non usate il phon (che invece si può<br />
usare con <strong>al</strong>tre tecniche) perché il colore potrebbe screpolare e<br />
scrostarsi d<strong>al</strong> foglio.<br />
Con i colori a tempera è particolarmente difficile ottenere sfumature,<br />
difatti l'unica maniera per ottenerle è lavorare con il colore ancora<br />
fresco, cosa non semplice visto che asciuga molto rapidamente.<br />
Potete provare ad ottenere sfumature usando due colori, stendete il<br />
colore1 a sinistra e il colore2 a destra molto rapidamente, <strong>al</strong> centro dove<br />
i due colori si congiungono date delle rapide pennellate in modo da<br />
sfumarli.<br />
Invece di ottenere sfumature in questo modo potete anche creare delle<br />
fasce di colore di varie gradazione.<br />
La tempera si presta molto bene invece per grandi superfici di colore<br />
piatto.<br />
Una volta finito di dipingere bisogna lavare con acqua tutto molto bene, difatti se rimangono tracce di colore<br />
sulla tavolozza la prossima volta che si mescoleranno sopra i colori le tracce vecchie si rimescoleranno <strong>al</strong>le<br />
nuove.<br />
Bisogna accertarsi che i tubetti siano ben tappati <strong>al</strong>trimenti rischiate di trovarvi con i colori secchi nel giro di<br />
pochissimo tempo. Conservate i colori in posti freschi e asciutti.<br />
Anche i dipinti vanno conservati lontano da fonti di c<strong>al</strong>ore perché potrebbero screpolarsi, se volete essere<br />
sicuri che questo non succeda date una spruzzata <strong>al</strong> dipinto con del fissativo (è uno spray speci<strong>al</strong>e che crea<br />
uno strato protettivo sopra il lavoro, particolarmente indicato per lavori a matita, gessi o qu<strong>al</strong>unque <strong>al</strong>tra<br />
tecnica che potrebbe rovinarsi toccando) a giusta distanza, se lo fate troppo da vicino potreste creare delle<br />
macchie.<br />
Esercizio 1
Esercizio 2<br />
Consigli:<br />
Stesura e contorni<br />
Scopo: riuscire a stendere uniformemente la tempera<br />
mantenendo i contorni diritti<br />
Tempo: da 1 a 3 ore<br />
Su un foglio di dimensioni 50x70 cm disegnate 3 quadrati<br />
uno sotto l'<strong>al</strong>tro, i quadrati avranno 20 cm di lato<br />
(distanza tra i quadrati 2,5 cm) e saranno centrati rispetto<br />
la larghezza del foglio. Dipingete il primo di gi<strong>al</strong>lo<br />
primario, il secondo di rosso magenta e l'ultimo di blu<br />
cyan. L'esercizio si potrà considerare riuscito quanto i lati<br />
risulteranno perfettamente dritti (senza l'aiuto si nastro<br />
adesivo o tir<strong>al</strong>inee!!!) e la stesura sarà uniforme e<br />
completamente coprente.<br />
Stesura e contorni<br />
Scopo: riuscire ad affiancare più colori mantenendo i lati<br />
dritti e la stesura uniforme.<br />
Tempo: da 1 a 3 ore<br />
Su un foglio di dimensioni 50x70 cm disegnate<br />
centrandolo un quadrato di 40 cm di lato. Suddividete<br />
questo in 3 colonne e dipingete la prima di blu cyan, la<br />
seconda di rosso magenta e la terza di gi<strong>al</strong>lo primario.<br />
L'esercizio si potrà considerare riuscito quanto i lati<br />
risulteranno perfettamente dritti (senza l'aiuto si nastro<br />
adesivo o tir<strong>al</strong>inee!!!) e la stesura sarà uniforme e<br />
completamente coprente, inoltre non dovrà esserci la<br />
presenza di grumi tra una colonna di colore a l'<strong>al</strong>tra.<br />
Una volta eseguiti correttamente i due esercizi<br />
precedenti sarete pronti per creare delle<br />
composizioni di colore, potete prendere spunto d<strong>al</strong>la<br />
figura a lato, utilizzando colori primari e secondari,<br />
esercitandovi in questo modo anche nelle<br />
mescolanze di colore.<br />
Non abbiate fretta di finire gli esercizi è molto facile sbavare i contorni. Prima di iniziare<br />
tracciate i contorni con un pennello piccolo, poi riempite con un pennello più grosso<br />
(possibilmente usando pennelli piatti) e ricordate sempre di iniziare a dipingere dai colori più<br />
chiari (più facili da correggere).
Colori acrilici<br />
Sono un materi<strong>al</strong>e molto simile <strong>al</strong>la tempera dove però i pigmenti sono acrilici e quindi hanno le stesse<br />
prestazioni di una buona pittura a tempera, con un effetto ottico fin<strong>al</strong>e di maggiore luminosità.<br />
Asciugano con estrema facilità (attenzione a non lasciare aperto troppo a lungo il tubetto: potrebbe seccarsi<br />
tutto il pigmento ancora contenuto) e sono facilmente am<strong>al</strong>gamabili tra loro. Si diluiscono con acqua, anche<br />
se di solito per schiarire il colore si preferisce usare una parte di "medio", e cioè la preparazione base del<br />
colore senza il pigmento. Questo procedimento permette di mantenere in<strong>al</strong>terata la consistenza del colore,<br />
aumentando soltanto la trasparenza della tinta. Esiste anche un medio che permette di <strong>al</strong>lungare i rapidi<br />
tempi di essiccazione di questa pittura. Infatti, una volta essiccato, è impossibile riprendere questo colore<br />
con <strong>al</strong>tri pigmenti (vedi la parte 'Diluenti ed essiccanti' su Colori ad olio).<br />
I colori acrilici sono molto più facili da usare dei colori a olio. Non servono accorgimenti particolari per<br />
stendere strati successivi di colore, in quanto asciugano molto rapidamente e non si corre il rischio che si<br />
formino crepe sulla superficie dipinta. Inoltre le moderne emulsioni acriliche sono estremamente stabili nel<br />
tempo, non sono soggette a ingi<strong>al</strong>limenti o a qu<strong>al</strong>sivoglia mutamento chimico.<br />
La rapida asciugatura richiede un'ancor più rapida stesura del materi<strong>al</strong>e cromatico: è un test per stabilire la<br />
sicurezza del tratto da parte dell'artista. <strong>Il</strong> tempo per manipolare il colore sul supporto è molto limitato e<br />
quindi si rischia di rimanere con il lavoro non finito, perché il pigmento si è già asciugato.<br />
Di solito, a ogni modo, l'artista sceglie il colore acrilico per l'infinita versatilità cromatica che permette. Oltre<br />
<strong>al</strong>l'ampia gamma di colori a disposizione sul mercato, un colore acrilico può essere utilizzato in sfumature o<br />
velature estremamente chiare e trasparenti, oppure in pesanti impasti usati per rendere striature molto<br />
ricche di pigmento.<br />
Spesso i colori acrilici vengono usati in tecniche "trasparenti" diluendoli <strong>al</strong> massimo come se fossero<br />
acquerelli. Applicando un secondo strato di colore, questo si depositerà sul primo senza "coprirlo"<br />
completamente, ma dando luogo <strong>al</strong>la formazione di un terzo colore, che presenterà una maggiore profondità<br />
rispetto <strong>al</strong>lo stesso colore ottenuto sulla tavolozza. In questo caso consigliamo di usare come supporto la<br />
carta per acquerelli, dove i risultati sono più facili da controllare.<br />
Cosa serve per iniziare<br />
Similmente <strong>al</strong>la tempera i colori acrilici sono molto semplici da usare, si possono tranquillamente diluire con<br />
acqua, asciugano molto velocemente e quindi sono ide<strong>al</strong>i su carta, inoltre si mescolano tra di loro molto<br />
bene per cui per iniziare sono sufficienti pochi colori base.<br />
I colori in commercio sono disponibili in tubetti o vasetti di varie dimensioni.<br />
Una marca abbastanza nota che troverete facilmente nei colorifici è APA Color (Ferrario) che propone una<br />
vasta gamma di colori in vasetti di plastica da 125 ml, il costo è di circa 10.000 lire* l'uno.<br />
I colori che vi servono per iniziare sono i primari più bianco e nero (v. teoria del colore), a questi potete<br />
aggiungere <strong>al</strong>tri colori più difficili da ottenere come ad esempio terra d'ombra, blu oltremare, verde<br />
veronese, rosso carminio. Se avete pochi fondi a disposizione però potete tranquillamente utilizzare i primari<br />
per ottenere gli <strong>al</strong>tri colori, ovviamente se siete inesperti questo richiederà un po' di esercizio.<br />
I pennelli si devono scegliere in base <strong>al</strong>l'effetto che si vuole ottenere, ricordate però di immergerli subito in<br />
acqua dopo l'uso perché il colore si potrebbe seccare sul pennello provocando un danno irreparabile.<br />
Anche le superfici su cui si può dipingere sono molte, si può usare la tela, la carta, il legno il cartone<br />
ecc… (v. supporti e strumenti).<br />
Se decidete di utilizzare la tela ricordatevi di dare una o due passate con del colore bianco prima di iniziare a<br />
dipingere.<br />
Se invece optate per il legno ricordate che la superficie prima di essere dipinta ha bisogno di essere trattata.<br />
Potete usare una tavola di truciolare o multistrato, per prepararla dovrete dare una mano di stucco, lasciare<br />
che asciughi e quindi levigare con carta vetrata, se necessario ripetere due o tre volte l'operazione finché la<br />
superficie non risulterà liscia ed omogenea. Dopodiché prima di iniziare a dipingere date una o due mani di<br />
bianco.<br />
Come dipingere<br />
I colori acrilici hanno il pregio di restare molto brillanti una volta asciutti, proprio per questo sono<br />
particolarmente adatti per illustrazioni e fumetti (vengono usati anche per colorare i cartoni animati). Come<br />
detto già <strong>al</strong>l'inizio questi colori asciugano molto rapidamente per cui è necessaria una certa velocità e<br />
abilità nell'utilizzo che si acquisirà dopo un po' di prove. Questo aspetto li rende sicuramente poco adatti<br />
<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di ritratti e paesaggi che necessitano di molto tempo e correzioni, piuttosto sono l'ide<strong>al</strong>e<br />
per pitture studiate accuratamente prima di applicare il colore. Se dovete re<strong>al</strong>izzare un quadro di grandi<br />
dimensioni vi conviene prima preparare un bozzetto in sc<strong>al</strong>a e quindi una volta stabilito il tipo di lavoro<br />
iniziare a dipingerlo.<br />
A differenza della tempera i colori acrilici non screpolano e non si sf<strong>al</strong>dano, nemmeno se asciugati con il<br />
phon.<br />
Un'<strong>al</strong>tra caratteristica fondament<strong>al</strong>e è che i colori acrilici una volta asciugati sono impermeabili, difatti<br />
anche bagnandoli non si sciolgono più, per questo motivo si può stendere sopra un <strong>al</strong>tro colore senza paura<br />
che si mescoli a quello sotto, cosa che non si può fare con le tempere. Questa caratteristica però molto
spesso impedisce di creare effetti particolari e sfumature, per questo gli acrilici sono indicati per la pittura a<br />
'contorni duri', ovvero per aree di colore piatte e uniformi con bordi dritti. Per re<strong>al</strong>izzare delle aree di<br />
colore uniformi si renderà necessario dare più passate infatti questi colori non sono molto coprenti, le<br />
passate dovranno essere leggere ed uniformi, possibilmente la prima sarà da sinistra a destra e la seconda<br />
d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>to <strong>al</strong> basso, anche la quantità di colore sul pennello sarà limitata per non creare sgradevoli venature di<br />
colore in eccesso. Per creare effetti interessanti si può stendere il colore con una spugna o addirittura<br />
tamponarlo, se dovete create una sfumatura da chiaro a scuro invece di usare due colori<br />
contemporaneamente e sfumarli <strong>al</strong> centro potete stendere prima un colore, una volta asciutto tamponate<br />
con una spugnetta o un pennello apposito l'<strong>al</strong>tro colore che dovrà essere particolarmente denso, oppure<br />
quando il colore non è ancora asciutto potete sfumare con dell'acqua.<br />
Se quello che desiderate è un effetto particolare provare a schizzare il colore con uno spazzolino da<br />
denti vecchio, ma attenti a coprire tutto quello che non si deve macchiare!<br />
Gli acrilici sono anche indicati per il collage, infatti se appoggiate del materi<strong>al</strong>e sopra il colore fresco, una<br />
volta asciugato non riuscirete più a staccarlo.<br />
Come pulire e conservare<br />
La pulizia dopo l'uso degli acrilici è più importante di qu<strong>al</strong>unque <strong>al</strong>tro tipo di colore, infatti se lasciate<br />
asciugare anche solo un po' il colore sui pennelli questi diverranno inutilizzabili, è quindi<br />
importantissimo lasciare i pennelli in ammollo nel contenitore dell'acqua anche per pochi secondi. Alla fine<br />
dell'uso andranno puliti con cura con aqua (possibilmente c<strong>al</strong>da) ed eventu<strong>al</strong>mente con del sapone. La<br />
tavolozza consigliata per questo tipo di colori è in ceramica perché questo materi<strong>al</strong>e è molto più<br />
semplice da pulire, una volta sporca se il colore si è seccato sopra (molto probabile) basterà lasciarla per un<br />
po' di tempo in acqua c<strong>al</strong>da e il colore si staccherà come un foglio. Se si opta per una tavolozza in plastica<br />
non sempre si riuscirà a togliere completamente il colore però questo non comporterà un grave problema,<br />
infatti usando sopra un <strong>al</strong>tro colore quello sotto non si scioglierà (<strong>al</strong>cuni artisti addirittura non puliscono la<br />
tavolozza, aspettano semplicemente che il colore asciughi sopra, per pulirla solo quando lo spessore di<br />
colore formato è consistente, cosa comunque non consigliabile).<br />
I dipinti non necessitano di attenzioni particolari perché gli acrilici essendo impermeabili sono molto<br />
resistenti. I colori ancora in tubetto o vasetto vanno tenuti in posti freschi e asciutti ben tappati <strong>al</strong>trimenti<br />
potreste trovarli secchi.<br />
Esercizi<br />
Per esercitarvi nella stesura dei colori potete eseguire gli esercizi consigliati per i colori a<br />
tempera.<br />
Stesura<br />
Se invece volete provare effetti particolari ecco un esercizio molto utile:<br />
Scopo: Creare effetti particolari e sfumature.<br />
Tempo: variabile<br />
Cercate una piastrella di marmo (quella che preferite), in<br />
mancanza di una piastrella vera procuratevi una foto in<br />
cui si vedano tutti i particolari.<br />
Preparate una tavola di legno delle dimensioni 50x50 cm<br />
spessore 1 cm circa come illustrato in precedenza<br />
(andranno trattati anche i bordi).<br />
Una volta pronto il supporto provate a fare la copia del<br />
marmo utilizzando pennelli, spugne, spazzolini,<br />
l'importante è ottenere un effetto fin<strong>al</strong>e molto re<strong>al</strong>istico<br />
(non deve essere una copia d<strong>al</strong> vero, basta cogliere lo<br />
spirito del soggetto). Andranno dipinti anche i bordi.<br />
A lavoro finito lucidate con un panno la superficie (che<br />
dovrebbe risultare liscia) e se lo desiderate passate del<br />
fissativo o della vernice trasparente in spray. <strong>Il</strong> quadro<br />
può essere appeso senza cornice.
Carboncino<br />
Disegnare con il carboncino è forse la tecnica artistica più antica che si conosca; essa ris<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la preistoria,<br />
quando gli uomini primitivi ricoprivano le pareti delle caverne con disegni, per lo più anim<strong>al</strong>i, re<strong>al</strong>izzati con<br />
pezzi di legno carbonizzati. <strong>Il</strong> carboncino è infatti un "gessetto" di carbone veget<strong>al</strong>e costituito da sottili rami<br />
di legno leggero e poroso, per lo più di s<strong>al</strong>ice o di vite, che vengono bruciati senza però raggiungere la<br />
combustione completa.<br />
<strong>Il</strong> carboncino si usa per sfregamento e raggiunge neri molto intensi, anche se poco stabili, che possono<br />
essere sfumati con le dita, ottenendo una gamma completa di grigi. <strong>Il</strong> tratto può essere cancellato<br />
direttamente con uno straccio o può essere sfumato con la gomma pane.<br />
Vi sono carboncini di diverse dimensioni: con i più sottili si re<strong>al</strong>izzano i contorni e con i più grossi si ottiene<br />
un tratto più largo. L'intensità del nero è comunque la stessa qu<strong>al</strong>unque sia il diametro del carboncino.<br />
Esistono in commercio tre forme di carboncino: a sezione rotonda, a sezione quadrata e a sezione<br />
triangolare; quest'ultimo tipo è usato di solito per disegni scenografici.<br />
I carboncini devono essere perfettamente scorrevoli e molto morbidi; quelli di qu<strong>al</strong>ità inferiore presentano in<br />
genere delle particelle più dure che rigano il foglio.<br />
Tipologie di carboncino in commercio<br />
Sicuramente una delle più famose aziende che producono carboncini da <strong>disegno</strong> è la Faber-Castell che tutti<br />
conosciamo per le matite. Questa offre due tipologie di prodotti, il carboncino da <strong>disegno</strong> e il carbone<br />
natur<strong>al</strong>e da <strong>disegno</strong>.<br />
<strong>Il</strong> carboncino da <strong>disegno</strong> viene ottenuto da una miscela finissima di polvere di carbone, da un tratto nero<br />
molto intenso adatto per grandi superfici, si trova in 5 gradazioni di durezza: extramorbido, morbido, medio,<br />
duro, extraduro. E' anche disponibile la matita secca di carboncino (media morbida o dura).<br />
<strong>Il</strong> carbone natur<strong>al</strong>e da <strong>disegno</strong> è invece ottenuto d<strong>al</strong>la combustione anaerobica di legno non resinoso, da un<br />
tratto nero intenso ed è disponibile in 4 diversi diametri: 4 mm, 6 mm, 9 mm, 12 mm. E' disponibile anche<br />
la matita di creta nera (morbida, media o dura).<br />
Matite e crete<br />
Oltre <strong>al</strong> carboncino esistono anche le crete per artisti che possono essere usate direttamente in bastoncino o
sotto forma di matita.<br />
Tra queste troviamo la famosa sanguigna.<br />
Come dipingere<br />
Matite di creta<br />
Creta nera<br />
Creta Terra d'Umbria bruciata<br />
Creta sanguigna scura<br />
Creta bianca
Come pulire e conservare<br />
Prima di iniziare a disegnare con questi materi<strong>al</strong>i è bene<br />
ricordare che è molto facile sporcarsi vista la quantità di<br />
polvere che viene prodotta, è consigliabile per questo<br />
motivo tenere il foglio leggermente inclinato per permettere<br />
<strong>al</strong>la polvere di scivolare via (non mandatela via con la mano<br />
<strong>al</strong>trimenti si tutto il foglio!). Questi materi<strong>al</strong>i hanno la<br />
caratteristica di mettere in evidenza la trama della carta su<br />
cui vengono usati, per cui in base <strong>al</strong>l'effetto che si vuole<br />
raggiungere si può usare una carta più o meno ruvida. Si<br />
può anche optare anche per fogli colorati in modo da<br />
introdurre un colore in più nel <strong>disegno</strong>.<br />
D<strong>al</strong> modo in cui si tiene la matita si potrà ottenere un segno<br />
diverso, l'importante è iniziare sempre con dei segni molto<br />
leggeri perché troppa pressione renderebbe la carta<br />
impastata di colore. Si possono creare delle sfumature con<br />
le dita, con la gomma pane o ancora meglio con un pennello<br />
rigido asciutto.<br />
Una tecnica molto interessante è quella dei 'punti luminosi',<br />
consiste nel dare una base di colore molto leggera su tutto il<br />
foglio, eseguire tutto il <strong>disegno</strong> sopra e <strong>al</strong>la fine creare dei<br />
punti di luce cancellando il colore in eccesso.<br />
Una volta finito il <strong>disegno</strong> è importantissimo usare un prodotto fissativo perché il lavoro rimanga<br />
intatto e non si sporchi toccandolo, attenzione però <strong>al</strong>l'utilizzo del prodotto (seguite le istruzioni!). Una volta<br />
fissato il <strong>disegno</strong> non si potrà più modificare.<br />
I prodotti invece andranno conservati possibilmente in una scatola, così non si romperanno e non<br />
sporcheranno, se invece usate le matite di creta basterà coprire la punta con un po' di carta e nastro<br />
adesivo, e tenerle comodamente in un astuccio.<br />
Gessi colorati<br />
Sono colori che si sfumano con estrema facilità, composti da terre polverizzate, pigmentate e am<strong>al</strong>gamate a<br />
sostanze gommose, in modo da formare un agglomerato non eccessivamente duro. Di forma cilindrica o<br />
squadrata, sono protetti da una carta su cui sono stampati il nome del colore e il suo numero di riferimento.<br />
I gessetti si usano direttamente sulla carta e offrono ottime possibilità cromatiche; inoltre i colori si<br />
mantengono t<strong>al</strong>i se si ha l'accortezza di usare un prodotto che fissi la polvere colorata sul foglio.<br />
Esistono in commercio prodotti venduti in confezioni spray, studiati appositamente per le diverse tecniche di<br />
<strong>disegno</strong> e di pittura. Bisogna ricordarsi di usare la maschera antismog quando li si utilizza. A una distanza di<br />
circa 30 cm si spruzza con regolarità la superficie da trattare prima in senso orizzont<strong>al</strong>e (da sinistra verso<br />
destra procedendo d<strong>al</strong>l'angolo in <strong>al</strong>to a sinistra del foglio), quindi in senso vertic<strong>al</strong>e procedendo da sinistra<br />
verso destra.<br />
La spruzzatura deve avvenire sul foglio quasi vertic<strong>al</strong>e, con un'inclinazione di circa 60°. Dopo la spruzzatura,<br />
<strong>al</strong> fine di evitare gocciolature, si tiene il foglio su un piano orizzont<strong>al</strong>e fino a completa asciugatura.<br />
Materi<strong>al</strong>i per il <strong>disegno</strong><br />
La carta<br />
Sicuramente vi troverete imbarazzati nella scelta della carta poiché esiste una grandissima varietà di tipi. La<br />
carta si può acquistare in blocchi di varie misure o fogli singoli. Se siete <strong>al</strong>l'inizio sarebbe una bella idea<br />
quella di comperare pochi fogli di carta , ognuno di tipo diverso, il modo da fare diverse prove e scegliere<br />
<strong>al</strong>la fine i fogli chi più vi piacciono.<br />
Quando acquistate un foglio di carta o un blocco le cose più importanti da decidere sono due.<br />
La scelta princip<strong>al</strong>e è tra la carta ruvida e quella liscia. Quelli ruvida è indicata per il carboncino, i pastelli e<br />
le crete che mettono in ris<strong>al</strong>to la struttura della carta. Quella liscia invece permette una maggiore precisione<br />
nei dettagli del <strong>disegno</strong>, speci<strong>al</strong>mente con la penna e la matita.<br />
Oltre a questi due tipi di carta esiste un terzo ovvero la carta semiruvida che però si trova soltanto nei
negozi speci<strong>al</strong>izzati.<br />
Un <strong>al</strong>tra scelte importante è lo spessore del foglio. Gli spessori della carta si distinguono per il diverso<br />
peso detto grammatura della carta.<br />
Per disegnare e colorare è consigliabile una carta spessa, tra le marche esistenti in commercio sicuramente<br />
la più nota è la carta Fabriano che offre una vasta scelta di fogli singoli o in blocco di dimensioni e<br />
grandezze diverse. La grammatura ide<strong>al</strong>e per il <strong>disegno</strong> e la pittura è di 220g, mentre la dimensione del<br />
foglio dipende del <strong>disegno</strong> che dovete fare (nelle scuole d'arte i formati più utilizzati sono 33x48 e 50x70<br />
cm).<br />
Se vi rivolgete ad un negozio di belle arti avrete l'imbarazzo della scelta, potrete trovare una tipologia di<br />
carta per ogni tipo di pittura, unico lato negativo di queste pregiatissime carte è il prezzo molto elevato, di<br />
conseguenza prima di acquistarle è meglio fare un po' di esperienza con la carta meno elaborata.<br />
State attenti però perché molto spesso il prezzo si abbassa ma anche la qu<strong>al</strong>ità, la carta dovrebbe rimanere<br />
invariata nonostante molte cancellature e non dovrebbe 'sfibrarsi' facilmente (magari dipingendo ad<br />
acquerello). I costi della carta di media qu<strong>al</strong>ità dovrebbero aggirarsi intorno le 1.500-2.000 £ per un foglio<br />
50x70 cm, e <strong>al</strong>le 15.000-25.000 per un blocco di 20 fogli 33x48 cm (220g).*<br />
Carta per acquerello<br />
La carta indicata per il <strong>disegno</strong> acquarello è a grumi e porosa; la migliore resa cromatica si ottiene con le<br />
carte di pregiata qu<strong>al</strong>ità in puro cotone, fabbricate a mano; tuttavia dato l'elevato costo il loro utilizzo è<br />
consigliabile solo quando si saranno raggiunti buoni livelli di preparazione. E' bene scegliere un fondo<br />
bianco, o perlomeno molto chiaro, perché, essendo il materi<strong>al</strong>e cromatico trasparente, la tinta del fondo si<br />
combina con i colori. Una maggiore ruvidità della carta rende possibili effetti particolari, efficace nella<br />
rappresentazione di oggetti rugosi, come, per esempio, il tronco di un <strong>al</strong>bero, mentre una carta a grana fine<br />
si adatta meglio a disegni particolareggiati.<br />
I blocchi di carta per acquarello, i cui fogli sono incollati su quattro bordi, sono molto pratici, perché la<br />
superficie su cui si dipinge rimane ben tesa, anche se si abbonda in acqua. Occorrerà tuttavia, fare molta<br />
attenzione quando si dovrà staccare il foglio del blocco. Infatti poiché la composizione della carta è<br />
stratificata si rischia che si 'slabbri' sul bordo.<br />
Orizzont<strong>al</strong>e o vertic<strong>al</strong>e?<br />
La figura dell'artista che tutti abbiamo in mente è quella della persona che dipinge o disegna tenendo la tela<br />
o il blocco vertic<strong>al</strong>e, di solito appoggiato su un cav<strong>al</strong>letto, in re<strong>al</strong>tà è bene mantenere questa posizione solo<br />
in determinati casi.<br />
<strong>Il</strong> supporto dovrà essere vertic<strong>al</strong>e o inclinato quando si usano i pastelli oppure il carboncino, in modo che la<br />
polvere che inevitabilmente si forma lavorando scivoli a terra, senza 'sporcare' il <strong>disegno</strong>. Quando invece si<br />
stanno usando colori a d'acqua, foglio dovrebbe essere mantenuto in posizione orizzont<strong>al</strong>e, possibilmente<br />
fissato su un supporto rigido per evitare che l'acqua lo deformi (ide<strong>al</strong>e a questo scopo sarebbe un foglio<br />
fissato su un telaio).<br />
<strong>Il</strong> blocco per schizzi<br />
<strong>Il</strong> disegnatore professionista ha sempre con se un blocco o un taccuino da <strong>disegno</strong>, in questo modo può fare<br />
sempre degli schizzi <strong>al</strong>le cose che lo colpiscono, in questo caso il formato della carta deve essere molto<br />
ridotto, andrebbe più che bene un A4, e la grammatura dei fogli non è importante. In commercio vi sono<br />
molti blocchi studiati per questo utilizzo, ad esempio la linea Schizza e strappa che offre blocchi di tutte le<br />
dimensioni di carta bianca (senza righe o quadretti) ad un costo relativamente basso.<br />
Consigli<br />
Inutile ricordare che la carta dovrà essere in perfetto stato, senza pieghe o rughe: ricordiamo che le tracce<br />
di grasso lasciate d<strong>al</strong>le dita, per quanto impercettibili, impediscono <strong>al</strong> colore di fare presa. E importante<br />
quindi mantenere una corretta posizione di lavoro.<br />
La Tavolozza
Contenitori per l'acqua e stracci<br />
Indispensabili tanto quanto la tavolozza sono questi strumenti.<br />
La comune tavolozza è un piano di cui l'artista si<br />
serve per mescolare i colori; può essere di legno, di<br />
porcellana o di plastica, di forma ov<strong>al</strong>e o<br />
rettangolare. La tavolozza di legno, ha vantaggio di<br />
essere leggermente assorbente, cosicché il colore<br />
non scivoli ne sgoccioli.<br />
Per impugnarla si inserisce il pollice della mano<br />
sinistra (o comunque della mano che non tiene il<br />
pennello) nel foro previsto nella parte superiore<br />
della tavolozza, a quindi si appoggia il piano sul<br />
p<strong>al</strong>mo della mano. Sui bordi della tavolozza di solito<br />
si dispongono i colori dei qu<strong>al</strong>i si presume di aver<br />
bisogno nella seduta, mentre per la mescolanza si<br />
usa il centro, che quindi, <strong>al</strong>la fine del lavoro, appare<br />
incrostato di colori mescolati. È bene abituarsi a<br />
pulire la tavolozza ogni volta dopo averla usata così<br />
che i resti di colori non vadano a mescolare essi con<br />
quelli che si useranno la volta seguente. Per punirla<br />
basta usare dell'acqua (o acqua ragia), se le<br />
incrostazioni sono fresche; se invece il pigmento e<br />
secco si deve raschiarlo come una spatola. Parlando<br />
in gergo pittorico per tavolozza si intende tanto il<br />
piano di legno su cui vengono distribuiti colori ma<br />
anche l'insieme dei colori stessi distribuiti sulla sua<br />
superficie. Si distingue l'abilità dell'artista da come<br />
dispone le varie materie cromatiche, determinato<br />
d<strong>al</strong>l'applicazione della teoria del colore e mediato da<br />
su gusto person<strong>al</strong>e.<br />
Se avete appena acquistato una tavolozza in legno è<br />
molto probabile che assorba troppo il colore, per<br />
risolvere il problema potete levigarla con della carta<br />
vetrata e poi strofinarla con olio di lino, così i colori<br />
penetreranno molto meno.<br />
Le tavolozze di plastica sono sicuramente le più<br />
pratiche, si puliscono sempre perfettamente, non<br />
assorbono il colore e si trovano in tutti i formati,<br />
addirittura con i vani porta colore incavati.<br />
Se non avete voglia di spendere dei soldi per una<br />
tavolozza invece potrete comodamente utilizzare dei<br />
recipienti improvvisati, piatti o bicchieri di plastica<br />
(magari usa e getta così <strong>al</strong>la fine non dovrete<br />
nemmeno pulirli), vaschette di qu<strong>al</strong>unque tipo,<br />
cartoncino plastificato, o ancora meglio vecchi piatti<br />
o tazzine (ide<strong>al</strong>i da pulire dopo l'uso).<br />
Se invece lavorate ad un dipinto che richiede più<br />
giorni di lavoro avrete la necessità di riutilizzare gli<br />
stessi colori, non sempre però si riescono ad<br />
ottenere le stesse mescolanze e comunque vi<br />
porterebbe via molto tempo; la soluzione migliore è<br />
preparare del colore in quantità e conservarlo in un<br />
vasetto ben tappato (se frequentate una scuola<br />
d'arte ad esempio vi capiterà molto spesso di dover<br />
conservare del colore per una settimana o più, e se<br />
per caso non avete un vasetto con il tappo a<br />
disposizione? Non disperate potete fabbricarvi un<br />
tappo momentaneo... ad esempio chiudendo il<br />
vasetto o contenitore con una serie di stracci umidi<br />
ben uniti da elastico o nastro adesivo! -In questa<br />
maniera io sono riuscita a conservare il colore anche<br />
per due settimane senza disperarmi nel tentativo di<br />
ottenere la stessa mescolanza!!! ndL-).
<strong>Il</strong> contenitore per l'acqua deve sempre essere presente sul tavolo del pittore, e di solito ce ne sono <strong>al</strong>meno<br />
due, uno per sciacquare i pennelli (l'acqua di questo andrà cambiata molto spesso) e uno per utilizzare<br />
l'acqua (pulita) nelle mescolanze di colore.<br />
<strong>Il</strong> contenitore similmente <strong>al</strong>la tavolozza improvvisata può essere un vecchio vaso, una bottiglia di plastica<br />
tagliata a metà, o qu<strong>al</strong>unque <strong>al</strong>tro oggetto che permetta di contenere una buona quantità d'acqua (attenti ai<br />
bicchieri di plastica che contenendo poca acqua e di conseguenza essendo molto leggeri sono facili da far<br />
cadere... magari proprio sul lavoro ultimato! -esperienza person<strong>al</strong>e.. ndL-). Anche in questo caso in<br />
commercio esistono diversi prodotti... uno tra i più conosciuti è il cosiddetto 'lavapenneli'. Si tratta di un<br />
contenitore in <strong>al</strong>luminio munito di una molla per inserire i pennelli che in questo modo rimangono sospesi e<br />
non toccano il fondo, in re<strong>al</strong>tà questa è una cosa molto utile difatti molto spesso ci si dimentica qu<strong>al</strong>che<br />
pennello nel vaso dell'acqua il qu<strong>al</strong>e purtroppo se lasciato li per troppo tempo si inclina (lo potete trovare<br />
solo nei negozi di belle arti molto forniti).Una volta rovinato il pelo il pennello è quasi inutilizzabile<br />
soprattutto se è di dimensione piccola (1-5).<br />
Anche gli stracci come i contenitori per l'acqua sono indispensabili, difatti servono per asciugare il pennello o<br />
per pulirlo d<strong>al</strong> colore in eccesso o semplicemente per asciugare i vari strumenti dopo averli lavati (così<br />
eviterete di sporcare gli asciugamani di casa!!!).<br />
Lo straccio deve essere di cotone, il colore non importa, infatti utilizzando <strong>al</strong>tri tessuti (lana, nylon...) l'aqua<br />
non viene assorbita; potreste riciclare vecchi strofinacci o indumenti inutilizzati, ricordando che lo straccio<br />
va sostituito quando è troppo sporco.<br />
Eventu<strong>al</strong>mente in mancanza dello straccio potete utilizzare anche tovagliolini di carta (ma non è<br />
consigliabile, difatti ne usereste una quantità enorme e il tutto diventerebbe troppo dispendioso).<br />
Cav<strong>al</strong>letto<br />
Cassetta da pittore<br />
Indispensabile per la pittura in studio, il cav<strong>al</strong>letto è molto comodo,<br />
estremamente pratico e permette di re<strong>al</strong>izzare quadri di ogni dimensione.<br />
Sia esso in legno o di met<strong>al</strong>lo, è bene procurarsi fin d<strong>al</strong>l'inizio il tipo dotato di<br />
meccanismo che permette di abbassare e sollevare il sostegno inferiore del<br />
supporto, il modo da poterlo avere centrato rispetto <strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tezza del nostro<br />
sguardo.<br />
Consigliamo inoltre di verificare che ci sia la possibilità di inclinare<br />
leggermente in avanti la tela, il modo da potere eliminare, se fosse<br />
necessario, ogni bagliore sul dipinto derivante d<strong>al</strong> riflesso delle luci.<br />
Vai <strong>al</strong>l'approfondimento...<br />
La cassetta da pittore è solitamente in legno, di diverse dimensioni e munita di maniglia per<br />
essere facilmente trasportabile.<br />
Contiene una tavolozza , dove si versano e mescolano i colori, fissabile <strong>al</strong>la cassetta stessa<br />
tramite le puntine met<strong>al</strong>liche di cui è dotata, così è possibile trasportarla anche quando<br />
rimangono sulla sua superficie tracce di colore ancora fresco. Ci sono inoltre due scomparti<br />
per i pennelli, le scatole, gli stracci, i solventi e tubetti di colore.<br />
Su un mercato esistono anche cassette munite di cav<strong>al</strong>letto pieghevole inserito <strong>al</strong>l'interno che<br />
di solito si usano per dipingere <strong>al</strong>l'aria aperta. Bisogna però mettere in conto il peso che la<br />
cassetta viene ad assumere così attrezzata.<br />
Tela, cartone o legno<br />
La superficie su cui solitamente si dipinge a olio è la tela o il cartone telato, a differenza della<br />
tempera, la qu<strong>al</strong>e, presentando tra le sue caratteristiche la possibilità di essere combinata<br />
con diversi tipi di legante, si usa indifferentemente su carta (meglio se ruvida), cartone, tela<br />
o legno. Quando si parla di tela, si intende qu<strong>al</strong>siasi tipo di tessuto, teso e fissato un telaio di<br />
legno. Comunque di solito le tele sono di lino greggio, cotone o canapa oppure di prodotti<br />
acrilici come il poliestere o il rayon, poco consigliati però per la pittura a olio. <strong>Il</strong> telaio è<br />
fornito di quattro cunei che servono a tendere la tela per evitare che si formino pieghe<br />
antiestetiche. La superficie della tela può essere più o meno grossolana, a seconda che si<br />
voglia dipingere molto pastosamente, in stile impressionista, oppure un modo più morbido e<br />
uniforme. Dato che la superficie della tela non è uniforme è consigliabile ricoprire<br />
uniformemente la base del dipinto prima di iniziare ad applicare il colore. In commercio<br />
esistono anche tele già preparate per l'uso, <strong>al</strong>trimenti potrebbe essere sufficiente anche dare<br />
una o due passate di colore bianco sulla base prima di iniziare a dipingere.<br />
Telato viene chiamato quel cartone sulla cui superficie è disegnata una rete di linee orizzont<strong>al</strong>i
e vertic<strong>al</strong>i provocate d<strong>al</strong>la pressione della pressa che lavora la pasta di legno. Telato è molto<br />
semplicemente anche quel cartone su cui è incollata una tela di rayon. Oltre che su tela si può<br />
dipingere a olio o su tavole di legno, su cartone o su fogli di masonite. Nel caso si dipinga<br />
direttamente sul legno bisogna ricordarsi di impegnare la base con un buon prodotto<br />
antitarlo.<br />
I pennelli<br />
Sono mezzo fondament<strong>al</strong>e di cui il pittore si serve per re<strong>al</strong>izzare la sua opera. Esiste una<br />
vasta gamma di modelli per ogni esigenza che vengono classificati per numeri.<br />
Vanno d<strong>al</strong> numero 0 <strong>al</strong> numero 22, la numerazione e la quantità di numeri però dipendono<br />
d<strong>al</strong>la marca del pennello, difatti non è detto che il pennello numero 5 ,ad esempio, sia<br />
identico a prescindere d<strong>al</strong>la marca, può essere più o meno grosso.<br />
I pennelli possono essere formati da pelo sintetico o da pelo anim<strong>al</strong>e.<br />
<strong>Il</strong> pennello sintetico può essere di varie qu<strong>al</strong>ità, la qu<strong>al</strong>ità più bassa è quella che di solito<br />
usano i bambini a scuola mentre la qu<strong>al</strong>ità superiore è adatta anche a professionisti, infatti<br />
nonostante siano sintetici i peli sono molto simili a quelli anim<strong>al</strong>i. Importante ricordare che i<br />
pennelli sintetici sono anche i più economici, ad esempio un numero 18 (medio-grande) di<br />
buona qu<strong>al</strong>ità può costare attorno le 15.000-20.000 £. *<br />
<strong>Il</strong> pennello anim<strong>al</strong>e può essere formato da peli di martora, di bue o setole di mai<strong>al</strong>e<br />
(possono esserci pennelli anche di <strong>al</strong>tri peli come ad esempio il vaio che però sono meno<br />
diffusi e molto più costosi). Questi pennelli rispetto a quelli sintetici hanno una qu<strong>al</strong>ità<br />
migliore, e resistono di più nel tempo.<br />
I pennelli di bue sono di media qu<strong>al</strong>ità, con questi si può usare qu<strong>al</strong>unque pittura senza<br />
problemi, costano un po' di più rispetto ai pennelli sintetici ma durano molto di più nel tempo<br />
e si mantengono meglio; un pennello numero 18 può costare circa 30.000 £.*<br />
I pennelli di setola di mai<strong>al</strong>e di solito sono piatti essendo molto rigidi e si possono<br />
utilizzare solo nei lavori che richiedono questa tipologia di pennello.<br />
I pennelli di martora sono i più pregiati, precisissimi e molto morbidi, l'unico lato negativo è<br />
il prezzo che s<strong>al</strong>e molto rispetto agli <strong>al</strong>tri tipi, può arrivare anche a più del doppio, però se<br />
trattati con cura durano sicuramente molto di più.<br />
I pennelli hanno princip<strong>al</strong>mente tre forme:<br />
Piatto<br />
Rotondo
A lingua di gatto<br />
Ci sono anche <strong>al</strong>tri tipi che si usano più raramente per tecniche particolari, ad esempio a<br />
ventaglio, a tampone,a cipolla, a spada o il bombasino.<br />
I pennelli piatti si utilizzano soprattutto per coprire aree di colore senza ottenere effetti<br />
particolari, questi possono essere più o meno rigidi a seconda della tipologia di pelo, mentre i<br />
pennelli tondi riescono a ottenere un'enorme varietà di segni e di norma sono molto morbidi, i<br />
pennelli a lingua di gatto infine sono formati da pelo morbido un po' più corto rispetto agli<br />
<strong>al</strong>tri tipi, solitamente la punta è una via di mezzo tra i pennelli tondi e piatti.<br />
La lunghezza del manico è molto variabile e dipende d<strong>al</strong>la marca.<br />
Per cominciare a dipingere è necessario avere <strong>al</strong>meno 3 o 4 pennelli: ad esempio i numeri 2,<br />
6, 10, 20 di cui i primi due rotondi e gli <strong>al</strong>tri piatti, è importante anche sperimentare le<br />
diverse tipologie di pelo in modo da decidere qu<strong>al</strong>e usare in futuro, un buon consiglio è quello<br />
di non risparmiare sui pennelli perché un buon pennello può determinare in modo rilevante la<br />
buona riuscita del lavoro (ovviamente non è necessario iniziare a dipingere con i pennelli più<br />
costosi, andrebbero benissimo i pennelli di bue).<br />
* i prezzi indicati si riferiscono <strong>al</strong>l'acquisto in negozi speci<strong>al</strong>izzati, ovviamente possono subire variazioni di<br />
negozio in negozio.<br />
Come curarli<br />
Importantissimo è avere cura dei pennelli, un pennello trattato m<strong>al</strong>e si butta via<br />
dopo averlo usato per poche volte e visto il costo elevato di questi strumenti è bene<br />
trattarli nel miglior modo possibile.<br />
Se utilizzate colori ad acqua (ad esempio tempera o acquarello) pulire i pennelli è abbastanza<br />
semplice, basterà usare dell'acqua corrente stando attenti a togliere tutti i residui di colore,<br />
molto importante e non lasciare incrostare il pennello, quando avete finito di usarlo se non lo<br />
potete lavare subito mettetelo in ammollo nel contenitore per l'acqua (stando attenti che non<br />
si pieghi la punta!!!), così il pelo rimarrà morbido in attesa del lavaggio. Di tanto in tanto<br />
potete anche lavarli con acqua e sapone, finito il lavaggio date <strong>al</strong>la punta la forma origin<strong>al</strong>e e<br />
inserite il cappuccio trasparente (quando comprate un pennello è dotato di questo cappuccio,<br />
se non ce l'ha potete chiederlo <strong>al</strong> negoziante che ve lo dovrà fornire gratuitamente) stando<br />
attenti a non piegare qu<strong>al</strong>che pelo. Poi mettete via il pennello con la punta verso l'<strong>al</strong>to. Se<br />
dovete portare via i pennelli (magari nella borsa di scuola) procuratevi un contenitore rigido<br />
nel qu<strong>al</strong>e possano stare in tutta la lunghezza (se non ne trovate uno potete utilizzare la base<br />
di cartone di un rotolo di pellicola o carta forno, creando a questo dei tappini per chiuderlo!).
Se utilizzate i colori ad olio la pulizia diventa più complessa difatti dovrete<br />
lavarli nell'acqua ragia togliendo tutte le tracce di colore e dopo con acqua e<br />
sapone.<br />
Se dopo un po' di tempo che usate i pennelli vi accorgete che le setole sono<br />
diventate secche potete immergerli in olio di lino e lasciarli li per circa<br />
mezz'ora, poi lavateli accuratamente con acqua e sapone e conservateli<br />
come detto prima.<br />
Spatole<br />
Per la pittura a olio la spatola cambia di forma a seconda di come le si utilizza. Serve a<br />
mescolare il colore con il legante o i colori tra loro.<br />
Ne esiste un tipo che serve soltanto per raschiare e pulire la tavolozza dei resti di colore,<br />
oppure d<strong>al</strong>la tela quando non è ancora seccata. Attenzione però, in quest'ultima operazione<br />
una pressione troppo forte sulla spatola rischia di rovinare la tela, può perfino lacerarla. Le<br />
spatole che servono a ripulire la tavolozza hanno la punta arrotondata e rigida perché vanno<br />
utilizzate esercitando una certa pressione.<br />
Quelle che si usano per dipingere hanno una forma simile <strong>al</strong>la cazzuola del muratore e sono<br />
caratterizzate d<strong>al</strong> fatto di essere assai flebile. Si presentano in una grande varietà di forme<br />
I Cav<strong>al</strong>letti<br />
Cav<strong>al</strong>letto da studio a manovella<br />
Cav<strong>al</strong>letto rib<strong>al</strong>tabile<br />
La manovella permette il movimento del portatelai, questo può anche<br />
essere dotato di cassetti portacolori (come nella foto). L'asta centr<strong>al</strong>e è<br />
inclinabile ed <strong>al</strong>lungabile.<br />
Misure del modello nella foto:<br />
Base: 68-70 cm<br />
Altezza: 167 cm<br />
Altezza max telaio: 235 cm<br />
Peso: 32 Kg<br />
Prezzo: 1.400.000 circa*<br />
E' inclinabile in qu<strong>al</strong>siasi posizione regolabile grazie <strong>al</strong><br />
movimento a cremagliera, dotato di vano porta colori.<br />
Misure del modello nella foto:<br />
Base: 67-65 cm<br />
Altezza min-max: 160-280 cm<br />
Altezza max telaio: 140 cm<br />
Peso: 22 Kg<br />
Altezza piano tavolo: 82 cm<br />
Prezzo: 650.000 circa*<br />
I cav<strong>al</strong>letti da studio possono essere di tanti modelli e grandezze, su tutti i modelli l'<strong>al</strong>tezza<br />
dei portatelai è regolabile grazie <strong>al</strong> movimento a cremagliera. Su certi modelli è presente un<br />
vano o un cassetto porta colori.<br />
Esempi:
Fumetti<br />
Strumenti<br />
1 - Cav<strong>al</strong>letto da studio grande<br />
Base: 67-60 cm<br />
Altezza min-max: 230-305cm<br />
Altezza max telaio: 165 cm<br />
Peso: 18 Kg<br />
Prezzo: 500.000 circa*<br />
2 - Cav<strong>al</strong>letto da studio medio<br />
Base: 58-58 cm<br />
Altezza min-max: 190-270 cm<br />
Altezza max telaio: 135 cm<br />
Peso: 13 Kg<br />
Prezzo: 350.000 circa<br />
3 - Cav<strong>al</strong>letto da studio piccolo<br />
Base: 56-52 cm<br />
Altezza min-max: 170-235 cm<br />
Altezza max telaio: 116 cm<br />
Peso: 10 Kg<br />
Prezzo: 300.000 circa*<br />
I fumetti e le vignette possono essere creati con qu<strong>al</strong>siasi mezzo, tecnica e stile, ma sono perlopiù associati<br />
ai disegni in bianco e nero. Pertanto, iniziamo col prendete in considerazione questo approccio.
Matite<br />
Potete scegliere tra le matite tradizion<strong>al</strong>i con l'esterno in legno o i portamine. La scelta della matita deve<br />
essere molto person<strong>al</strong>e, ce chi preferisce la matita tradizion<strong>al</strong>e perché con questa si riescono a dare un<br />
ampia varietà di tratti, <strong>al</strong>tri invece preferiscono il portamine per il tratto pulito e preciso che questo<br />
strumento riesce a dare.<br />
Anche la morbidezza (ovvero il numero) della matita dipende da una scelta person<strong>al</strong>e, il tratto che si va a<br />
segnare sulla carta non deve essere ne troppo forte ne troppo leggero, ma soprattutto bisogna stare attenti<br />
a non creare solchi sul foglio o segni incancellabili.<br />
Alcuni artisti preferiscono usare la matita H, in quanto traccia una linea grigia molto leggera, ma essendo<br />
dura tende a segnare la carta se usata con mano pesante. Questo potrebbe rappresentare un problema<br />
qu<strong>al</strong>ora, in seguito, si dovesse applicare l'inchiostro <strong>al</strong> <strong>disegno</strong>: a causa della superficie danneggiata della<br />
carta, infatti, si possono formare macchie e l'inchiostro può spandersi nelle righe (soprattutto su<br />
cartoncino). Se invece avete un tratto sicuro e uno stile pulito e immediato, una matita H può andare bene.<br />
Similmente anche usare una matita troppo morbida può dare problemi, difatti scegliendo una B o una 2B, se<br />
non avete la mano molto leggera, rischiate di macchiare tutto il foglio creando segni difficilissimi da<br />
cancellare.<br />
Se volete avere maggiori informazioni su questo strumento e riuscire a scegliere la matita più adatta a voi<br />
potete consultare il seguente articolo sul <strong>disegno</strong> a mano: (v. Disegno a mano/matita)<br />
Cannucce e pennini<br />
Lo strumento tradizion<strong>al</strong>e del vignettista rimane sempre la cannuccia. Purtroppo, non esiste un metodo<br />
semplice per cominciare a disegnare subito perfettamente con una cannuccia. II fattore critico è la<br />
comodità: bisogna trovarsi a proprio agio con una penna per poterla usare con mano sicura. Vari sono i<br />
pennini consigliabili per le diverse qu<strong>al</strong>ità del tratto. <strong>Il</strong> pennino deve essere flessibile, durevole, adattabile.<br />
Per iniziare, acquistate una penna stilografica, piuttosto che per <strong>disegno</strong> o cartografia, con il pennino a<br />
punta e non squadrato. Una volta scoperti gli effetti che si possono creare, potreste decidere di<br />
speci<strong>al</strong>izzarvi di provare <strong>al</strong>cuni dei pennini profession<strong>al</strong>i standard.<br />
In sostanza, esistono due tipi di cannuccia, corta o lunga. Come nel caso dei pennelli, <strong>al</strong>cuni preferiscono<br />
usare un manico lungo con un piccolo peso <strong>al</strong>l'estremità per controbilanciare la punta; <strong>al</strong>tri optano per un<br />
manico corto, che ha il vantaggio di poter essere riposto in un astuccio o infilato in tasca. Dato che vi sono<br />
attacchi diversi per pennini più grandi o più piccoli, se intendete usarne diversi assicuratevi che la cannuccia<br />
si adatti a quello scelto.<br />
Penne stilografiche<br />
Queste penne sono comode da usare e la gamma che si trova in commercio comprende un certo numero di<br />
tipi adatti <strong>al</strong> <strong>disegno</strong>. <strong>Il</strong> problema princip<strong>al</strong>e è che l'inchiostro usato non è impermeabile. Gli inchiostri<br />
impermeabili, infatti, non devono mai essere impiegati perché in breve tempo ostruiscono la penna. Per<br />
ovviare a questo inconveniente la scelta può ricadere sugli inchiostri permanenti, meno densi della china ma<br />
più versatili in questo contesto.<br />
La gamma dei pennini è limitata. Non esiste un pennino per penna stilografica che possa eguagliare la<br />
finezza della penna per cartografia o la flessibilità della maggior parte delle cannucce.<br />
Dovrete lavorare con tratti ampi e su una sc<strong>al</strong>a adeguata, nulla di troppo piccolo o con dettagli delicati.<br />
Rapidograf<br />
È un tipo di penna che, nei lavori di grafica, consente di ottenere un tratto perfetto per bordi e linee diritte.<br />
<strong>Il</strong> "pennino" che convoglia l'inchiostro è un tubicino met<strong>al</strong>lico di dimensioni comprese tra 0,1 mm e 2 mm.<br />
Data la durezza meccanica della punta, il rapidograf non è indicato per il <strong>disegno</strong> espressivo. Grazie a<br />
questa stessa caratteristica, però, è l'ide<strong>al</strong>e per re<strong>al</strong>izzare una puntinatura uniforme.<br />
(v. Disegno a mano/chine e inchiostri)<br />
Pennelli<br />
Vi serviranno due tipi di pennelli: uno per disegnare, l'<strong>al</strong>tro per applicare il colore. Molti li giudicano scomodi<br />
per disegnare, in quanto le setole sono più difficili da controllare rispetto a un pennino. Come per qu<strong>al</strong>siasi<br />
strumento da <strong>disegno</strong>, la comodità è l'elemento più importante ed è decisivo ai fini della scelta tra un<br />
pennello bombato a punta fine, che può trattenere una grande quantità d'inchiostro, o un pennellino piatto<br />
00 in peli di martora. Dovrete anche stabilire se usare un pennello con manico corto o lungo, che fa da<br />
contrappeso.<br />
Per riempire di nero aree estese, un pennello sintetico più grande è comodo e veloce. Per questo tipo di<br />
lavoro, <strong>al</strong>cuni usano un cotton fioc, che produce una splendida finitura.<br />
Conservate i pennelli vecchi e consumati: sono utili nelle tecniche a pennello asciutto, quando bisogna aprire<br />
e trascinare le setole, operazione che rovinerebbe un pennello di martora indicato per disegni più fini.<br />
(v. Disegno a mano/strumenti e supporti)<br />
Inchiostri da <strong>disegno</strong>
L'aspetto più importante di un inchiostro nero da <strong>disegno</strong> è la sua impermeabilità o meno. <strong>Il</strong> tratto del<br />
<strong>disegno</strong> a inchiostro non deve sciogliersi se, una volta asciutto, intendete ripassarlo con un colore diluito. La<br />
china è la scelta migliore, ma verificate che sia perfettamente impermeabile e che non si tratti di un<br />
inchiostro speci<strong>al</strong>e non impermeabile venduto con lo stesso nome.<br />
Al giorno d'oggi si trovano in commercio anche <strong>al</strong>tri inchiostri speci<strong>al</strong>i molto neri di marche diverse.<br />
Acquistatene una boccetta grande: è più economica e non rischierete di trovarvi sprovvisti nel bei mezzo di<br />
un lavoro.<br />
Pennarelli<br />
T<strong>al</strong>e termine comprende tutti i tipi di penne da <strong>disegno</strong> con punta in feltro o in fibra, molto sottile o molto<br />
larga. Diversi inchiostri neri per pennarelli sono ad acqua e non danno un vero nero, ma un misto di blu e<br />
arancione.<br />
Questo aspetto è importante nei lavori che verranno stampati: la retrocamera non rileva il blu con la stessa<br />
efficacia di <strong>al</strong>tri colori e ciò tende a schiarire un lavoro <strong>al</strong> tratto eseguito con un inchiostro ad acqua. Gli<br />
inchiostri a spirito sono semipermanenti e più neri; si riproducono bene e possono essere ripassati con un<br />
colore diluito.<br />
In genere, i pennarelli offrono una gamma espressiva limitata riguardo <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità del tratto, ma sono molto<br />
più comodi, rapidi e facili da usare rispetto <strong>al</strong>le cannucce per bozzetti e layout. Per ripassare i contorni a<br />
matita potete optare per un pennarello numerato, ad esempio i Drawing Pen della Pilot che si trovano in<br />
qu<strong>al</strong>unque cartoleria a un prezzo molto accessibile, (circa 3.500 lire) vanno d<strong>al</strong> numero 1 in su e resistono<br />
bene sia <strong>al</strong>la luce che <strong>al</strong>l'acqua.<br />
Per colorare invece optate per i Pantoni, sono dei pennarelli solitamente dotati di due punte (una ad<br />
estremità) una grossa e l'<strong>al</strong>tra molto sottile, i più noti sono della Letraset o della Copic, riescono a dare un<br />
segno molto uniforme e resistono bene <strong>al</strong>l'acqua qu<strong>al</strong>ità molto utile per applicare delle correzioni a tempera,<br />
inoltre hanno una vastissima gamma di colori. L'unico lato negativo è il prezzo che si aggira intorno <strong>al</strong>le<br />
8.000 lire l'uno.<br />
Retini<br />
Molti disegnatori preferiscono aggiungere una ton<strong>al</strong>ità di grigio ai lavori da stampare in bianco e nero.<br />
Anche se la penna acquerellata è una tecnica accettabile per vignette e fumetti, riprodurre le mezzetinte<br />
può risultare costoso o impossibile con determinati metodi di stampa.<br />
I retini già pronti costituiscono una v<strong>al</strong>ida <strong>al</strong>ternativa; in sostanza, si tratta di puntini neri che vengono<br />
stampati come grigi uniformi. La "grana" e le dimensioni dei puntini variano, pertanto si possono avere grigi<br />
intensi e scuri o ton<strong>al</strong>ità più luminose. La concentrazione, che varia d<strong>al</strong> 10 <strong>al</strong> 90% di nero, esprime la<br />
quantità di punti per centimetro quadrato.<br />
Più primitivo è il metodo di stampa, più deciso deve essere il retino. Tenete presente che la stampa può<br />
scurire le ton<strong>al</strong>ità più chiare: per ottenere un grigio medio, è meglio usare il 10 o il 20%.<br />
I retini si presentano come fogli autoadesivi (con una pellicola protettiva da staccare <strong>al</strong> momento<br />
dell'applicazione) o trasferibili; in questo caso, per applicarli uniformemente occorre sfregarli con<br />
un'apposita spatolina.<br />
I trasferibili devono essere tagliati più grandi del necessario e rifilati nella giusta forma una volta applicati<br />
(utilizzate una lama molto affilata, ad esempio un bisturi da <strong>disegno</strong>, con mano leggera). Non usate i tipi<br />
autoadesivi sui disegni fotocopiati, in quanto il retro appiccicoso del retino può staccare le linee fotocopiate.<br />
Sono disponibili in commercio retini con vari disegni e anche colorati, utili e rapidi da applicare, per stili<br />
decorativi o form<strong>al</strong>i in cui sono richieste ton<strong>al</strong>ità uniformi.<br />
I retini inoltre si possono sfumare, difatti dopo averli applicati sulla tavola utilizzando di una gomma matita i<br />
puntini vengono via abbastanza facilmente, creando in questo modo degli effetti interessanti.<br />
Tipologie di carta<br />
Non è indispensabile usare carta di <strong>al</strong>ta qu<strong>al</strong>ità per le vignette di prova, una superficie consistente ed<br />
elastica permette di produrre un'immagine pulita e fa durare di più il lavoro origin<strong>al</strong>e.<br />
<strong>Il</strong> peso e la superficie più adatta dipendono da molti fattori, tra cui la tecnica prescelta e d<strong>al</strong>la necessità o<br />
meno di poter cancellare facilmente o inumidire la carta quando si esegue un lavoro a colori.<br />
Superfici<br />
E' molto importante scegliere un tipo di carta che si adatta <strong>al</strong> proprio stile di <strong>disegno</strong>, ecco <strong>al</strong>cuni utili<br />
consigli per orientarsi:
• Se prima di passare l'inchiostro dovete disegnare molto a matita vi servirà un tipo di carta in grado<br />
di sopportare le sollecitazioni della gomma, in modo da rendere possibile la finitura.<br />
• Se decidete di usare i pennelli utilizzate una carta a grammatura elevata e di buona qu<strong>al</strong>ità, se<br />
invece optate per penna e colori potrebbe andare bene una carta molto assorbente come quella<br />
usata per gli acquerelli.<br />
• Prima di iniziare un lavoro testate sempre la carta verificando la qu<strong>al</strong>ità della superficie.<br />
• Molti cartonati lisci sono passati a c<strong>al</strong>do con gesso per avere una finitura semi lucida, questa<br />
superficie è molto indicata per collage e disegni a pennello ma può far spargere inchiostro in una<br />
linea marcata a penna perché la punta la incide fino <strong>al</strong>lo stato assorbente sottostante.<br />
• E' importante controllare la qu<strong>al</strong>ità del bianco della carta che a volte può essere tendente <strong>al</strong> gi<strong>al</strong>lo o<br />
<strong>al</strong> grigio, per farlo basterà applicare sulla carta un po' di liquido correttore o tempera bianca.<br />
Carta e cartoncini lisci<br />
Presentano una superficie liscia e non porosa, l'inchiostro asciuga senza penetrare in profondità.<br />
Carta pressata a c<strong>al</strong>do e a freddo<br />
Esistono due qu<strong>al</strong>ità di superfici: pressate a c<strong>al</strong>do (lisce) e pressate a freddo (più ruvide e fibrose).<br />
Entrambe sono indicate per il <strong>disegno</strong> a penna, acquerello e guazzo.<br />
Cartoncini da <strong>disegno</strong><br />
I cartoncini per illustrazioni e grafica sono disponibili in una vasta gamme di spessori e finiture, con superfici<br />
compresse o con lo strato superiore removibile. I cartoncini per il <strong>disegno</strong> <strong>al</strong> tratto sono lisci e<br />
perfettamente ricettivi <strong>al</strong>l'inchiostro, mentre quelli per illustrazione hanno una finitura paragonabile a quella<br />
delle carte per acquerello.<br />
Carta da lucido<br />
E' una carta molto lucida e sottile opaca che serve per ric<strong>al</strong>care. Utile per abbozzi e per costruire immagini<br />
con maschere sovrapposte, ma non indicate per un lavoro di grafica finito.<br />
Carta da layout<br />
Carta bianca a grana fine, semitrasparente, molto comoda da tenere in studio. Si può usare per abbozzi,<br />
pennarelli e prove di colore (ma non per dipingere), inoltre essendo traslucida consente di passare da un<br />
abbozzo o da un layout <strong>al</strong> successivo ric<strong>al</strong>cando.<br />
Carta da <strong>disegno</strong><br />
Sconsigliata per lavori dipinti o molto elaborati, è tuttavia utile per disegni a pennarello e schizzi. Esistono<br />
leggere differenze di spessore, a seconda della marca; la carta da <strong>disegno</strong> doppia è pesante, resistente e<br />
molto liscia.<br />
Acetati<br />
Si tratta di fogli di plastica resistenti e semirigidi, possono essere usati come maschera, ad esempio per<br />
inserire successivamente le scritte sulle vignette. <strong>Il</strong> costo di un acetato è di circa £ 200 a foglio (A4)<br />
Righe e squadre<br />
Ogni disegnatore quando lavora deve sempre avere accanto a se una riga, le comuni righe in plastica che si<br />
acquistano in cartoleria vanno benissimo, (quelle di legno tendono a essere imprecise) se volete una riga<br />
che duri a lungo nel tempo invece sono consigliabili quelle di met<strong>al</strong>lo che hanno il pregio di non rovinarsi<br />
molto facilmente tagliando con la taglierina.<br />
Possibilmente la riga dovrebbe essere lunga quanto il foglio su cui si lavora, <strong>al</strong>meno 40-50 cm, può essere<br />
utile poi avere a portata di mano un righello di 15-20 cm per tracciare linee più corte. La riga deve avere il<br />
bordo smussato, difatti se fosse piatta l'inchiostro potrebbe infiltrarsi di sotto.<br />
Oltre <strong>al</strong>la riga è utile procurarsi anche una squadra con l'angolo a 45°, vi servirà soprattutto se disegnerete<br />
delle strisce.<br />
Se poi disponete di un tavolo da <strong>disegno</strong> potrebbe tornare molto utile una squadra a T che permette con<br />
molta facilità di tirare linee dritte.<br />
Sagome
La sagoma più diffusa è sicuramente il curvilinee che rappresenta diverse curve concave e convesse sul<br />
bordo esterno e <strong>al</strong>cune elissi <strong>al</strong> suo interno.<br />
Potete acquistare un modello multiuso o una serie con curve di varie dimensioni.<br />
Altre sagome utili sono i cerchi e le elissi, con queste si possono disegnare con facilità curve simmetriche<br />
come il bordo di una ciotola o un piatto. Entrambi gli strumenti serviranno poi per disegnare i b<strong>al</strong>lons<br />
(sempre dopo aver completato le scritte).<br />
Attrezzature da studio<br />
Si tratta di diversi articoli, che in buona parte potreste già possedere se disegnate da tempo, anche se non<br />
disegnate specificatamente vignette e fumetti. Assicuratevi, innanzi tutto, che la posizione di lavoro sia<br />
comoda e ben illuminata e che il piano di lavoro sia solido e di facile accesso.<br />
Tavoli da <strong>disegno</strong><br />
Possono variare da un semplice pannello in compensato a un tavolo da <strong>disegno</strong> a leggio con finitura<br />
plastificata e movimento par<strong>al</strong>lelo incorporato.<br />
I modelli profession<strong>al</strong>i permettono anche di inclinare a piacere il piano di lavoro (tenete d'occhio occasioni di<br />
seconda mano!).<br />
Natur<strong>al</strong>mente il tavolo da <strong>disegno</strong> risulta necessario solo che lavorate molte ore <strong>al</strong> giorno, (da abbinare con<br />
una sedia 'comfort') <strong>al</strong>trimenti può andare benissimo un qu<strong>al</strong>unque tavolo.<br />
Visore o tavolo luminoso<br />
<strong>Il</strong> visore è una 'scatola' con il piano superiore formato da un vetro particolare (che non si sc<strong>al</strong>da) e<br />
<strong>al</strong>l'interno una lampada (solitamente <strong>al</strong> neon).<br />
L'utilizzo princip<strong>al</strong>e di questo strumento è il ric<strong>al</strong>co.<br />
I cosiddetti tavoli luminosi si possono comprare in negozi speci<strong>al</strong>izzati (eliografie), la grandezza parte da un<br />
formato A4 fino ad arrivare a veri e propri tavoli da studio profession<strong>al</strong>i. I costi sono molto elevati,<br />
dipendono d<strong>al</strong>la grandezza, d<strong>al</strong> modello e d<strong>al</strong>la marca. Un visore formato 50x70 con chiusura a v<strong>al</strong>igetta<br />
può costare d<strong>al</strong>le £ 300.000 in su.<br />
Se ve la cavate con il bricolage potete anche costruirvelo da soli, attenti però <strong>al</strong>la scelta del vetro che non<br />
deve risc<strong>al</strong>darsi nemmeno dopo molto tempo, <strong>al</strong>trimenti rischiare che tutti i fogli si arriccino.<br />
Se disegnate solo come hobby l'acquisto di un visore può essere superfluo e dispendioso, infondo se avete<br />
bisogno di ric<strong>al</strong>care un <strong>disegno</strong> prima di inchiostrarlo potete sempre ricorrere <strong>al</strong>le buone vecchie finestre! ;)<br />
Prima di iniziare a disegnare procuratevi anche un piano di taglio, ovvero delle tavolette di plastica per<br />
utilizzare la taglierina senza rigare il tavolo in noce della mamma ;) , potrebbe essere anche un pezzo ti<br />
compensato o un cartone molto spesso; un bianchetto coprente per correggere eventu<strong>al</strong>i errori; del nastro<br />
adesivo di carta che non trappa il foglio come il nastro trasparente.<br />
Imparare a disegnare<br />
Tutti siamo affascinati ne vedere un bel <strong>disegno</strong> armonioso, pulito e proporzionato che appaga la nostra<br />
vista e il nostro senso critico-artistico.<br />
Molti sono convinti che saper disegnare sia una dote riservata a pochi… in re<strong>al</strong>tà nessuno sa disegnare,<br />
ciò che conta è saper osservare. Per cui l'unica differenza tra un bravo disegnatore e chi non riesce<br />
a fare nemmeno uno scarabocchio è l'intuitiva capacità di osservazione; il problema sta quindi<br />
nell'incapacità di osservare e vedere correttamente ciò che è re<strong>al</strong>e.<br />
Chiarito questo punto ecco <strong>al</strong>cune informazioni utili sul nostro cervello.<br />
Svegliamo l'emisfero pigro!<br />
<strong>Il</strong> nostro cervello è diviso in due emisferi, l'emisfero destro e quello sinistro, queste due parti sono collegate<br />
da una sostanza bianca detta "corpo c<strong>al</strong>loso", che permette ai due emisferi di interagire.<br />
Quello che noi utilizziamo di più è l'emisfero sinistro detto anche logico-verb<strong>al</strong>e, questo è in grado di<br />
cat<strong>al</strong>ogare, classificare, cose e oggetti in base <strong>al</strong>la memoria, a lui sono rivolte queste funzioni:<br />
• leggere
• parlare<br />
• scrivere<br />
• pensare logicamente<br />
• dare nomi a persone oggetti situazioni…<br />
…tutte azioni che ripetiamo continuamente in una giornata, questo emisfero è detto anche dominante.<br />
L'emisfero destro invece possiede tutte quelle competenze e capacità che non possono avere un<br />
applicazione pratica, che utilizziamo raramente e quasi mai per libera scelta, da qui nasce la sua pigrizia.<br />
La capacità propria di questo emisfero è l'intuitività cioè la possibilità di arrivare <strong>al</strong>la soluzione di un<br />
problema piccolo o grande che sia quasi per caso, la classica lampadina che si accende nella mente,<br />
esperienza gratificante ma non programmabile.<br />
Ancora più specifica dell'emisfero destro è la capacità di vedere correttamente le forse nello spazio e la<br />
relazione tra forme-spazio senza classificare e dare nomi.<br />
Provate a prendere in mano un temperino, sentirete l'emisfero sinistro che comincia a dare una serie di<br />
informazioni del tipo "è un temperino, serve per fare la punta <strong>al</strong>le matite, è di ferro, ha una lama, ha la<br />
forma di un par<strong>al</strong>lelepipedo, è lungo…" tutte informazioni utili, ma non servono per saperlo disegnare. Sia<br />
che venga chiamato "temperino" o "Pippo" non vengono cambiate le caratteristiche che servono per<br />
disegnarlo.<br />
Ecco che entra in gioco l'emisfero destro che invece è in grado di vedere la linea ide<strong>al</strong>e (nella re<strong>al</strong>tà il<br />
<strong>disegno</strong>, la linea, non esiste, si tratta di un astrazione della nostra mente che ci permette di re<strong>al</strong>izzare<br />
l'oggetto desiderato, per questo è definita linea ide<strong>al</strong>e) che delimita l'oggetto, è in grado cioè di vedere le<br />
relazioni di proporzione tra l'oggetto e le sue singole parti senza dare un nome, possiede cioè<br />
quelle caratteristiche che ci servono per poter osservare correttamente e quindi disegnare.<br />
Occorre svegliarlo e stimolarlo mettendo in difficoltà l'emisfero attivo (sinistro) permettendogli così di<br />
entrare in azione.<br />
Immagini come questa si chiamano ambigue perché possono essere guardate in due modi: il nero<br />
rappresenta una coppa o un vaso, il bianco due profili.<br />
Ora provate a copiare l'immagine, mentre fate il primo profilo vi aiuterà l'emisfero sinistro (dando<br />
informazioni e nomi di quello che state disegnando), ma nel secondo profilo avrete bisogno dell'emisfero<br />
destro per riflettere il primo.<br />
Un esercizio più avanzato può essere quello di copiare volti o parti di anatomia <strong>al</strong> contrario cioè con la<br />
foto rovesciata. Mentre disegnate ricordate di non dare nomi ma fare riferimento <strong>al</strong>la linea ide<strong>al</strong>e che da<br />
l'emisfero destro.<br />
Prendetelo come un gioco, se riuscirete a rilassarvi sarete sulla buona strada.
<strong>Il</strong> corpo umano<br />
Per un disegnatore di fumetti è indispensabile saper disegnare correttamente il corpo umano, solo partendo<br />
da questa base infatti si potrà ricercare successivamente un proprio stile.<br />
La ricerca deve essere una continua esperienza, solo continuando a disegnare ci si può perfezionare sempre<br />
più conseguendo risultati che nemmeno pensiamo di poter raggiungere.<br />
Occorre avere molta costanza e fiducia.<br />
Bisogna cercare di osservare tutto quello che ci circonda prestando attenzione <strong>al</strong>la voce dell'emisfero<br />
sinistro, e permettendo a quello destro di memorizzare particolari, linee, forme che possono stimolare la<br />
creatività.<br />
La rappresentazione di un oggetto presuppone una conoscenza precisa dell'oggetto da rappresentare; e<br />
questo v<strong>al</strong>e anche nel caso in cui lo si voglia semplificare, stilizzare o deformare.<br />
Proprio per questo prima di partire disegnando il vostro personaggio è necessaria un'ottima conoscenza del<br />
corpo umano, delle sue proporzioni e misure.<br />
E' molto importante imparare a disegnare la figura umana seguendo un modello, uno 'standard'.<br />
Sotto trovate la figura del corpo umano divisa in 8 parti ugu<strong>al</strong>i, che corrispondono <strong>al</strong>la misura che va d<strong>al</strong><br />
cranio <strong>al</strong> mento, questa divisione 'ide<strong>al</strong>e' era stata raggiunta con degli studi approfonditi nel Rinascimento.<br />
La testa in questo caso serve come modulo base ed è importante che ci siano le giuste proporzioni tra testa<br />
e corpo.<br />
Un buon esercizio inizi<strong>al</strong>e è di copiare t<strong>al</strong>e e qu<strong>al</strong>e la figura riportata disegnando prima le righe dello schema<br />
a mano libera, per dare <strong>al</strong> <strong>disegno</strong> le giuste proporzioni potete anche partire d<strong>al</strong>lo scheletro, aggiungendo<br />
poi i muscoli e tutto il resto fino ad arrivare <strong>al</strong>la figura proporzion<strong>al</strong>mente perfetta.
Se vuoi vedere l'Anatomia femminile clicca qui...<br />
Se vuoi vedere lo Scheletro femminile clicca qui...
<strong>Il</strong> corpo in movimento<br />
<strong>Il</strong> manichino<br />
Dopo aver acquisito le proporzioni 'ide<strong>al</strong>i' della figura umana è necessario cominciare a 'muovere' il<br />
personaggio, ovvero disegnarlo nelle posizioni più svariate.<br />
Utile <strong>al</strong>lo scopo è la stilizzazione della figura, questa stilizzazione si può riassumere in un manichino, se lo<br />
desiderate nei negozio speci<strong>al</strong>izzati sono in vendita manichini di legno che servono proprio a questo scopo, il<br />
loro costo è variabile in base <strong>al</strong>le dimensioni, partono d<strong>al</strong>le £ 20.000 fino ad arrivare a prezzi molto <strong>al</strong>ti<br />
(oltre le £ 100.000).<br />
Qui sotto troverete il nostro manichino, provate a disegnarne uno simile e iniziate a 'muoverlo'.
Una volta definito il vostro manichino disegnatelo da vari punti di vista, di fianco, da dietro, da sopra e<br />
sotto:
Dopodiché passate a posizioni più complesse, iniziate con la camminata, poi passate <strong>al</strong>la corsa… dopodiché<br />
sbizzarrite la vostra fantasia:
Quando sarete diventati bravissimi con il manichino potrete ritornare <strong>al</strong>la figura umana vera e propria con la<br />
qu<strong>al</strong>e avete iniziato e ripetere gli stessi esercizi, ad esempio come questo:<br />
Iniziando a disegnare d<strong>al</strong> manichino anche le posizioni più complesse si potranno raggiungere facilmente e<br />
le proporzioni saranno sempre esatte.<br />
Particolari della figura umana<br />
Saper disegnare proporzion<strong>al</strong>mente il corpo nel suo insieme è importantissimo per chi decide di iniziare a<br />
disegnare fumetti, ma <strong>al</strong>trettanto importante è disegnare bene ogni singolo particolare dell'anatomia, come<br />
mani, piedi e viso. Non c'è niente di peggio che un bel <strong>disegno</strong> rovinato da una mano o un piede<br />
sproporzionati o 'm<strong>al</strong>fatti', d'<strong>al</strong>tronde saper disegnare bene questi elementi non è semplicissimo, richiede<br />
tempo e pazienza… e anche in questo caso un buon modello! Di seguito trovate i disegni di mani e piedi,<br />
studiati sullo scheletro, provate anche voi a partire d<strong>al</strong>lo scheletro o da una stilizzazione per poi arrivare a<br />
un <strong>disegno</strong> finito.<br />
(Oltre ad osservare le posizioni, prestate attenzione anche <strong>al</strong>le ombre e ai punti di vista!)<br />
Le mani
I piedi
Viso ed espressioni<br />
Viso<br />
<strong>Il</strong> viso del vostro personaggio è importantissimo, difatti è proprio attraverso il viso che si denota il carattere,<br />
l'umore, e molte <strong>al</strong>tre caratteristiche.<br />
Lo stile di <strong>disegno</strong> del viso cambia da autore a autore e da nazione a nazione… in America troverete<br />
personaggi molto re<strong>al</strong>istici, in Giappone proporzioni <strong>al</strong>l'inverosimile, queste differenze dipendono d<strong>al</strong>la<br />
cultura e d<strong>al</strong>lo stile del disegnatore. Prima di cimentarvi in un vostro stile è opportuno studiare anche per il<br />
viso le proporzioni e le linee di riferimento base.
Per disegnare un volto cominciate tracciando le linee base:<br />
1. Fate un cerchio largo quanto la dimensione del volto che volete disegnare<br />
2. Al centro del cerchio tracciate una croce<br />
3. Ora il cerchio è diviso perfettamente in due parti, il centro cade sulla base delle sopracciglia, la<br />
parte superiore andrà a formare l'estremo del capo e la parte inferiore la fine del naso.<br />
4. Misurate approssimativamente una metà del cerchio e lasciando lo stesso spazio disegnate in basso<br />
l'estremo del mento.<br />
5. Ora aiutandovi con le linee disegnate il vostro volto.<br />
6. Mantenendo le stesse linee provate anche a disegnare il profilo.<br />
Le espressioni<br />
La prima volta che disegnate un personaggio sarà necessario fare uno studio su di esso, oltre a disegnarlo di<br />
fronte e di profilo, come qui sopra, vi tornerà utile, per poi delinearne il carattere, provare a disegnare<br />
diverse espressioni.<br />
Le parti del viso che si modificano con il cambiamento di espressione sono molte, le sopracciglia, gli occhi, la<br />
bocca, quasi ogni parte, osservate attentamente le opere dei disegnatori già famosi e cercate di cogliere<br />
tutte le sfumature delle espressioni. Quando disegnate tenete sempre a portata di mano uno specchio,<br />
osservarvi sarà molto utile, potrete infatti copiare la vostra espressione o <strong>al</strong>tri particolari.<br />
Guardate le immagini qui riportate, la maniera in cui si trasformano occhi, sopracciglia e bocca con il<br />
cambiare dell'espressione:
Le razze<br />
Quando definite un personaggio non dimenticate mai di stabilire anche la terra di origine di quest'ultimo,<br />
infatti molti tratti somatici dipendono proprio da questo. Di seguito trovate una serie di disegni che<br />
caratterizzano diverse razze, osservate attentamente le differenze tra un <strong>disegno</strong> e l'<strong>al</strong>tro.
Elementi del viso<br />
Occhi<br />
Gli occhi trasmettono emozioni, person<strong>al</strong>ità, dagli occhi si capisce subito l'umore, gli occhi sono lo specchio<br />
dell'anima.<br />
Proprio per questo sono la parte più importante del nostro personaggio. Scegliamo con cura la tipologia di<br />
occhi che vogliamo dargli, la forma, il taglio, il colore. I tipi di occhi che si possono disegnare sono infiniti e<br />
ognuno trasmette emozioni diverse.
I diritti di tutte le immagini appartengono ai rispettivi autori, sono state pubblicate a puro scopo dimostrativo.<br />
Per iniziare consideriamo una tipologia di occhio molto semplice (il nostro modello base), che contiene cioè<br />
le parti minime indispensabili:<br />
La prima volta che disegnate un personaggio sarà necessario fare uno studio su di esso, oltre a dCome si<br />
nota d<strong>al</strong>l'immagine per definire un occhio possono bastare poche linee base, in questo caso la forma<br />
dell'occhio è quella classica, la più re<strong>al</strong>istica. Per dare ris<strong>al</strong>to <strong>al</strong>l'espressione l'occhio ha una folta sopracciglia<br />
e vari riflessi luminosi <strong>al</strong>l'interno di iride e pupilla.<br />
Le ciglia sono poche e rade, se fossero state disegnate in quantità più massiccia l'occhio sarebbe stato<br />
sicuramente femminile, in questo caso invece è neutro.<br />
Disegnare o meno le rughe di espressione è una libera scelta dell'artista, se però aumentiamo l'intensità di<br />
queste rughe l'occhio risulterà appartenere ad una persona vecchia.<br />
Nei manga (ovvero i fumetti giapponesi) gli occhi sono stata fonte nel tempo di creatività incredibile,<br />
enormi, pieni di luccichii e sfolgoranti di bellezza, oppure quasi inesistenti, formati da una singola linea.<br />
I mangaka (disegnatori di manga) tendono a portare <strong>al</strong>l'invero simile le espressioni e le proporzioni,<br />
raggiungendo in questo modo effetti esilaranti.
I diritti di tutte le immagini appartengono ai rispettivi autori, sono state pubblicate a puro scopo dimostrativo.<br />
Guardate con attenzione gli esempi che seguono:<br />
Per rappresentare le lacrime o un<br />
occhio che è sul punto di<br />
piangere di possono deformare i<br />
contorni dell'iride e creare <strong>al</strong> suo<br />
interno una serie di riflessi.<br />
Uno stato confusion<strong>al</strong>e può<br />
essere rappresentato attraverso<br />
un occhio, vuoto, spento.<br />
L'ilarità si ottiene anche con la<br />
deformazione.<br />
La sceneggiatura<br />
Per rappresentare la<br />
vecchiaia è sufficiente<br />
aumentare le rughe di<br />
espressione.<br />
Lo stupore si rappresenta<br />
rimpicciolendo l'iride e la<br />
pupilla in modo che questi<br />
non tocchino la p<strong>al</strong>pebra.<br />
La felicità secondo i<br />
manga… ricordate Georgie?<br />
Per rappresentare la rabbia<br />
l'occhio si stringe e la<br />
sopracciglia si avvicina<br />
<strong>al</strong>l'angolo interno<br />
dell'occhio.<br />
Nel profilo l'iride si<br />
assottiglia.<br />
Altro esempio di felicità<br />
secondo i manga.
Se siete arrivati a leggere fino a qua significa proprio che siete intenzionati ad iniziare il vostro fumetto,<br />
però prima di buttarsi a capofitto nel <strong>disegno</strong> delle tavole serve l’idea, la sceneggiatura e lo story board.<br />
Per questo argomento della sezioni fumetti non voglio inserire lunghe e noiose descrizioni su come<br />
re<strong>al</strong>izzare uno story board o una sceneggiatura o ancora peggio su come ispirarsi per trovare un’idea…<br />
voglio partire invece da un lavoro vero.<br />
Per questo motivo voglio presentarvi ROTTED ADDICTION ovvero l’ultimo fumetto disegnato da Mirian<br />
Blasich (storia e testi di Luca Mirai).<br />
L’idea:<br />
Tutto è iniziato d<strong>al</strong>la passione per i giochi di ruolo che hanno portato <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di una fanzine :<br />
Viandanti (vedi copertina), proprio nel numero 1 di questa fanzine (Gorizia) inizia il fumetto liberamente<br />
tratto da Vampire the Masquerade (GdR).<br />
Quando avete l’idea arriva il momento di trovare il modo di esprimerla… provate a buttare giù un testo i<br />
concetti princip<strong>al</strong>i, le spiegazioni, il prima e il dopo che durante le tavole si scopre tra le righe, dopodiché<br />
provate a ‘raccontare’ i vostri personaggi, descrivetene il carattere, il passato, le caratteristiche.<br />
Solo a questo punto potete definire il loro aspetto dettato anche d<strong>al</strong>le esperienze. Per farvi un’idea concreta<br />
di tutto questo potete scaricare le immagini che racchiudono una parte del lavoro di sceneggiatura fatto per<br />
Rotter Addiction.<br />
Lo studio dei personaggi<br />
Fin<strong>al</strong>mente è arrivato il momento di dare forma fisica ai vostri personaggi, sicuramente avete già un’idea<br />
abbastanza precisa del loro aspetto, ma ora dovete dedicarvi ai singoli particolari… un particolare tatuaggio,<br />
una cicatrice, l’<strong>al</strong>tezza, il peso, gli interessi, l’età…. Ogni personaggio dovrà avere un passato che voi<br />
conoscete molto bene e questo per dare più credibilità <strong>al</strong>la storia che state narrando.<br />
Voglio inserire a questo proposito un breve testo arrivato da un lettore pochi giorni fa che secondo me<br />
spiega molto bene questo concetto:<br />
“Alcuni personaggi poi avranno delle cicatrici.<br />
Quando si disegna una cicatrice su di un personaggio bisogna chiedersi come se la è procurata, se è stata<br />
poi trattata correttamente, se ha avuto ripercussioni (febbre, infezioni) la cicatrice di un personaggio<br />
dovrebbe essere una storia a se. Mai sottov<strong>al</strong>utare l’impatto psicologico delle cicatrici su chi le ha ottenute,<br />
citerò ad esempio Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei gesuiti. L’idea dell’ordine gli è venuta<br />
durante una crisi mistica, occorsa nella conv<strong>al</strong>escenza da un insieme di traumi accadutigli sul campo di<br />
battaglia. Suggestivo, no?<br />
La prima cicatrice non si scorda mai.<br />
Visto che i nostri personaggi di solito riflettono una parte di noi stessi o la parte p<strong>al</strong>ese di qu<strong>al</strong>che figura
esterna, immaginare come quella ferita incida o non incida sul personaggio immedesimandosi nello stesso,<br />
visu<strong>al</strong>izzare l’episodio in cui è stata inferta, come fosse un ricordo e vedere se è verosimile o se ci sono<br />
errori logici, ad esempio Ryo ha una vistosa cicatrice sotto il labbro inferiore, gli chiedono come se la è<br />
procurata e lui parla di un incidente in macchina, lo sceneggiatore impone un flash back, e si vede una<br />
automobile di marca honda tamponare una della nissan colpendola sulla fiancata. Poi si vede ryo uscire<br />
d<strong>al</strong>la nissan. La nissan è l’auto tamponata, è molto difficile che ryo si sia ferito <strong>al</strong> mento, piuttosto, se aveva<br />
le cintura di sicurezza può avere una ustione sul collo, sul lato sinistro; ehm destro, il posto di guida è<br />
invertito rispetto <strong>al</strong>l’It<strong>al</strong>ia.<br />
Una ferita di arma da fuoco può far m<strong>al</strong>e per anni dopo che è stata inferta, ed è molto difficile abituarsi<br />
<strong>al</strong>l’idea. Una ferita di taglio <strong>al</strong> volto fa impressione perché il veicolo più verosimile è la mano di un'<strong>al</strong>tra<br />
persona, (in un incidente sul lavoro si tende a proteggere il volto con le mani)2 cicatrici da taglio diverse<br />
indicano diversi episodi (diverso l’infermiere che ha messo i punti, diverso l’ambiente batterico con cui sono<br />
venute a contatto diverso il decorso).<br />
In una rissa con il coltello il 90% degli sfregi di taglio vengono inferti <strong>al</strong> lato sinistro del volto, perché questa<br />
è la percentu<strong>al</strong>e dei destrorsi, una cicatrice vertic<strong>al</strong>e da coltello sul lato destro fa più pensare ad un<br />
incidente.<br />
Una cicatrice sul torace che sia orizzont<strong>al</strong>e è stata inferta <strong>al</strong>l’improvviso, <strong>al</strong>trimenti le braccia avrebbero<br />
deviato la lama e non è degna di uno spadaccino invincibile. Una cicatrice di traverso sul naso sembra<br />
piacere molto ai giovani autori. Capita quando si impara ad usare la spada. Per studiare come e dove<br />
vengono colpiti gli spadaccini ci si dovrebbe improvvisare appassionati di scherma e kendo.<br />
Poi c’è il famoso detto, chi si scotta con l’acqua c<strong>al</strong>da avrà paura della fredda. Tante cicatrici di età diversa<br />
appartengono a qu<strong>al</strong>cuno con scarso istinto di conservazione, e difficilmente ad un vecchio decrepito,<br />
sicuramente un avventuriero avrà molte cicatrici da cattiva rasatura […].<br />
Senza attardarmi a spiegare ogni possibile cicatrice invito senz’<strong>al</strong>tro il lettore a non sottov<strong>al</strong>utare<br />
l’importanza della documentazione.”<br />
(Ale MoB)<br />
A questo punto vi serve un <strong>disegno</strong> indicativo con le caratteristiche fisiche, potete disegnare il vostro<br />
personaggio di fronte, di profilo, di schiena più un’ingrandimento del volto o di particolari importanti:<br />
La story-board<br />
E ora fin<strong>al</strong>mente siete pronti ad incominciare, per non rischiare di disegnare vignette inutili o scene<br />
incomprensibili prima di iniziare con le tavole vere e proprie dovrete buttare giù uno story board ovvero<br />
degli schizzi sull’impostazione delle tavole.<br />
A questi schizzi potete unire anche le conversazioni dei personaggi.<br />
Di seguito trovate le immagini da scaricare con <strong>al</strong>cuni story board, se poi andate a leggere il fumetto finito<br />
noterete sicuramente un cambio di impostazione rispetto l’idea inizi<strong>al</strong>e, questo succede nei casi in cui autore<br />
e disegnatore sono due persone differenti o semplicemente perché a tavola fatta si ritiene migliore una<br />
soluzione rispetto un’<strong>al</strong>tra.
Ora che avete tutto il materi<strong>al</strong>e pronto potete iniziare a disegnare le tavole con la tecnica che preferite, il<br />
fumetto che andiamo a presentarvi è stato re<strong>al</strong>izzato in chiana su carta bianca (con l’utilizzo della tempera<br />
bianca per gli effetti di sfumatura e l’utilizzo del computer per i testi nei b<strong>al</strong>oon).<br />
Buona lettura!