<strong>eFORMAZIONE</strong>Anno VI - n. 111 Febbraio 2003Edizione iscritti 1di sostanziare il principio della piena tutela delle retribuzioni,di riconoscere e valorizzare la professionalità. Nel contempoa riprecisato le proprie posizioni relativamente alla rivisitazionedegli istituti contrattuali relativi alle “Funzioniobiettivo” e alle “Aree a rischio”, all’ istituzione ed utilizzodel fondo di istituto, ai livelli di contrattazione e alle relazionisindacali e all’inquadramento del personale ATA .A questo incontro sono seguite, pur a fronte dell’autorizzazionedel Governo a chiudere i contratti per il PubblicoImpiego, convocazioni e rinvii in quanto l’ARAN ha ricevutonuove indicazioni dal MIUR in ordine ad alcuni istituti giuridicida recepire nel testo contrattuale e perché permaneancora qualche riserva da parte del Ministro dell'economiae delle finanze in ordine ai risparmi di gestione registrati nelcomparto. Questa ultima evenienza, oltre a dilatare i tempidel confronto, introduce nuovi elementi di incertezza e dipreoccupazione circa la tempistica e gli esiti del negoziatodai quali non potremo prescindere nella determinazione deinostri conseguenti comportamenti.La cronaca continua… sul nostro sito www.cislscuola.it tuttigli aggiornamentiRinuncerunceresti esti ad un caffè,fè,per un amore?Rinuncerunceresti esti a un amoreper un caffè?fè?4
Anno VI - n. 111 Febbraio 2003Edizione iscritti 1contributi* Psicologo - coordinatoreUfficio Studi NazionaleIAL - <strong>CISL</strong><strong>eFORMAZIONE</strong>Istruzione, Formazione, LavoroGiuseppe Andreotti *L’itinerario di crescita professionale di un giovane, nell’attuale periodo storico, inizia con unpercorso di istruzione scolastica, che gli permette di avere una certa familiarità sui saperidi base e sui contenuti e i valori della cultura nella quale vive; continua poi con un percorsoformativo, ufficiale o ufficioso, che gli fornisce conoscenze, competenze, metodologie e prassinecessarie per svolgere una determinata attività; prosegue, infine, anche quando avrà iniziatoun’attività lavorativa, con continui aggiornamenti, a volte molto radicali.Eppure, fino a poco tempo fa, il giovane, che possedeva una certa istruzione di tipo scolasticoo acquisita in ambito “familiare”, apprendeva un mestiere o una determinata professionedall’esperienza lavorativa, affiancando quotidianamente, come principiante, degli esperti; questoitinerario era percorso sia da chi iniziava ad apprendere un mestiere, sia da chi aveva una“buona istruzione”, come ad esempio l’apprendista notaio, che, per molti anni trascriveva documentie archiviava pratiche per poter conoscere e poi praticare la professione.Questo accadeva perché le professioni e i mestieri erano ben definiti e presentavano metodologiee prassi abbastanza stabili nel tempo, era pertanto sufficiente un “addestramento” che si realizzavaripetendo compiti lineari assegnati da adulti esperti.Oggi invece, per apprendere un qualsiasi mestiere o professione, è necessario non solo conosceremetodologie e prassi, ma soprattutto conoscere il processo nell’ambito del quale unadata competenza si esprime; il mercato del lavoro infatti mostra un numero molto alto di specializzazioni,che sono molto diversificate tra loro ed ognuna richiede competenze che debbonoessere costantemente aggiornate, in considerazione delle continue innovazioni promossedallo sviluppo scientifico e tecnologico.La formazione professionale si è sviluppata sotto la spinta di questi processi innovativi, per soddisfarele richieste di formazione necessarie per governare la dinamicità che si è venuta a crearenel mondo del lavoro. Di fatto il sistema della formazione professionale dovrebbe saper progettaree realizzare percorsi formativi correlati con il progressoscientifico e tecnologico, con le richieste del mercato dellavoro e tenendo presente i fabbisogni e i requisiti dei diversiutenti; si tratta, pertanto, di riconoscere gli sviluppi tecnologici,di interagire con il mondo produttivo, di saper guardare airequisiti d’ingresso di chi ricerca un lavoro, con lo scopo di proporreitinerari formativi fruibili dalle singole persone e spendibilisul mercato.Nella realtà il sistema della formazione professionale non è ancorariuscito a gestire questo processo così complesso o meglionon esiste ancora un sistema ben articolato capace di affrontaretutte le variabili sopraccitate; non si tratta solo di progettaree realizzare corsi di formazione, ma anche di strutturarele relazioni con altri sistemi, per fornire itinerari formativi e qualificheadeguate allo sviluppo economico, sociale e tecnologicodel territorio.Il sistema, per realizzare una rosa di offerte formative che fornisconole competenze più richieste dalla realtà produttiva, deveda un lato, interagire strettamente con il sistema dell’istruzionee della ricerca, dall’altro, relazionarsi con mercato del lavoroe quindi con le istituzioni pubbliche, le imprese, le forzesociali.La Comunità Europea, in diversi documenti, ha evidenziato lanecessità di realizzare un sistema capace di cogliere i cambiamentideterminati dalla sviluppo scientifico e tecnologico5