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comfort termoigrometrico in ambienti interni: correlazioni tra valori ...

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COMFORT TERMOIGROMETRICO IN AMBIENTI INTERNI: CORRELAZIONITRA VALORI SPERIMENTALI E MODELLI MATEMATICIC<strong>in</strong>zia Buratti*, Paola Ricciardi**, Nicola Sisti*, Marco Vergoni** Dipartimento di Ingegneria Industriale - Sezione di Fisica Tecnica - Università degli Studi di Perugia**Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Università degli Studi di PaviaSOMMARIOL’analisi delle condizioni di <strong>comfort</strong> <strong>termoigrometrico</strong> all’<strong>in</strong>terno di alcune aule universitarie, oggetto del presente studio, èstata effettuata dalla Sezione di Fisica Tecnica del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Perugia, <strong>in</strong>collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studidi Pavia. L’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e si è basata su una vasta campagna sperimentale, già oggetto di precedenti studi, durante la quale sono statiacquisiti, per mezzo di rilievi strumentali e della compilazione di questionari da parte degli occupanti, i dati necessari alcalcolo degli <strong>in</strong>dici di benessere <strong>tra</strong>dizionali e delle grandezze proprie del modello di Wray, il quale, partendo dall’equazionedi Fanger <strong>in</strong>troduce un nuovo <strong>in</strong>dice termico, denom<strong>in</strong>ato Temperatura Equivalente Uniforme. Analizzando i dati ottenuti sisono messe <strong>in</strong> relazione le coppie di parametri: voto medio previsto meno la differenza <strong>tra</strong> la temperatura equivalente uniformee la temperatura uniforme di <strong>comfort</strong> e la percentuale prevista degli <strong>in</strong>soddisfatti e la stessa differenza <strong>tra</strong> la temperaturaequivalente uniforme e la temperatura uniforme di <strong>comfort</strong>, riscon<strong>tra</strong>ndo per la prima un legame di tipo l<strong>in</strong>eare, per la secondauna relazione pol<strong>in</strong>omiale di secondo grado. Si sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e confrontati i <strong>valori</strong> della Temperatura Operativa T o e dellaTemperatura Equivalente Uniforme T eu ottenuti per ogni s<strong>in</strong>golo rilievo sperimentale, osservando una sostanziale co<strong>in</strong>cidenzadelle due grandezze.1. INTRODUZIONELa concezione di <strong>comfort</strong> <strong>termoigrometrico</strong> all’<strong>in</strong>terno di<strong>ambienti</strong> conf<strong>in</strong>ati sta subendo un lento, ma <strong>in</strong>dispensabileprocesso di revisione, con l’<strong>in</strong>tento di trovare <strong>correlazioni</strong> ilpiù possibile generali fra dati sperimentali e rilievi condottisecondo i nuovi modelli adattivi contenuti nella recente normaUNI EN ISO 7730:2006, nella UNI EN ISO 10551:2002 enella norma statunitense ASHRAE Standard 55/2004 [1, 2, 3].La Sezione di Fisica Tecnica del Dipartimento diIngegneria Industriale dell’Università di Perugia, <strong>in</strong>collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Idraulica eAmbientale della Facoltà di Ingegneria dell’Università degliStudi di Pavia, è attiva da alcuni anni nello studio dellecondizioni di <strong>comfort</strong> all’<strong>in</strong>terno delle aule universitarie. Laricerca consiste <strong>in</strong> estese <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sperimentali, volte al rilievodei pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>dici del benessere mediante misure dellegrandezze termoigrometriche ambientali e valutazionisoggettive espresse da un numero statisticamente significativodi persone presenti all’<strong>in</strong>terno degli <strong>ambienti</strong>, basate sia sui<strong>tra</strong>dizionali modelli statici, sia sui modelli adattivi, di piùrecente <strong>in</strong>troduzione [4, 5, 6].In particolare, è stata condotta una campagna di misure cheha <strong>in</strong>teressato tre diverse aule con differenti caratteristichearchitettoniche, impiantistiche e di esposizione; le misure negli<strong>ambienti</strong> sono state correlate con i rilievi condotti <strong>in</strong> esterno,<strong>in</strong> diverse giornate rappresentative delle condizioni autunnali,<strong>in</strong>vernali e primaverili. Contemporaneamente ai rilievistrumentali, sono stati distribuiti agli occupanti dei questionariappositamente redatti, <strong>in</strong> accordo con la norma UNI EN ISO10551; <strong>in</strong> fase di elaborazione si sono confrontati i risultati deirilievi con le risposte fornite dal campione di soggetti.Il presente lavoro si propone di correlare i risultatisperimentali ottenuti nelle diverse campagne di misura sopramenzionate con quelli ottenibili mediante modelli presenti <strong>in</strong>Letteratura. In particolare, il confronto è stato effettuatoprendendo <strong>in</strong> considerazione il modello di Wray [7] il quale,partendo dall’equazione di Fanger [9], <strong>in</strong>troduce un nuovo<strong>in</strong>dice termico, denom<strong>in</strong>ato Temperatura EquivalenteUniforme. Tale <strong>in</strong>dice ha la funzione di mettere <strong>in</strong> relazione lereali condizioni termoigrometriche con quelle ideali,rappresentate da un ambiente equivalente dotato ditemperatura uniforme. La f<strong>in</strong>alità è quella di fornire unparametro <strong>in</strong>tuitivo di più rapido impiego rispetto agli <strong>in</strong>dici<strong>tra</strong>dizionali.Per ciascuna giornata di misura, <strong>in</strong> corrispondenza di ognis<strong>in</strong>golo rilievo strumentale, sono stati calcolati i <strong>valori</strong> medidelle pr<strong>in</strong>cipali grandezze, correlandoli con la composizionetipica del vestiario degli occupanti e ottenendo una prima seriedi <strong>valori</strong> degli <strong>in</strong>dici PMV e PPD. Per gli stessi rilievi si sonocalcolate, secondo il modello di Wray, le condizioni ottimalidi Temperatura Uniforme (T u ) e quelle reali espresse dallaTemperatura Equivalente Uniforme (T eu ); lo scostamento <strong>tra</strong> i<strong>valori</strong> ottimali e quelli reali è stato confrontato con i<strong>tra</strong>dizionali <strong>in</strong>dici PMV e PPD, al f<strong>in</strong>e di valutare la congruitàdell’approccio del modello con le <strong>tra</strong>dizionali procedureproposte da Fanger.Inf<strong>in</strong>e, un’ulteriore correlazione è stata ricercata fraTemperatura Operativa e Temperatura Equivalente Uniforme.2. CAMPAGNA SPERIMENTALEI dati sui quali si basa il presente studio sono stati raccolt<strong>in</strong>el corso di una campagna di misure all’<strong>in</strong>terno di auleuniversitarie, differenti sia per collocazione geografica che perdimensioni, capienza, tipologia degli impianti <strong>in</strong>stallati edesposizione alla radiazione solare, già oggetto di precedenti


studi [4, 6].In particolare l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ha co<strong>in</strong>volto le seguenti aule:− Aula F della Facoltà di Ingegneria dell’Università diPerugia, sede di Perugia;− Aula 2 della Facoltà di Ingegneria dell’Università diPerugia, sede di Terni;− Aula 8 della Facoltà di Ingegneria dell’Università diPavia, sede di Pavia.Le misure sono state effettuate utilizzando cen<strong>tra</strong>l<strong>in</strong>emicroclimatiche, durante le stagioni autunnale, <strong>in</strong>vernale eprimaverile comprese <strong>tra</strong> il 2004 e il 2005, rispettivamente neimesi di novembre, febbraio e marzo, maggio e giugno. Lametodologia di misura prevede l’acquisizione delle grandezzestabilite dalla UNI EN ISO 7730:2006, dalla UNI EN ISO10551:2002 e dall’ASHRAE Standard 55/1992, at<strong>tra</strong>verso lequali è possibile ricavare gli <strong>in</strong>dici di benessere <strong>tra</strong>dizionali,nonché def<strong>in</strong>ire il <strong>comfort</strong> secondo il nuovo approccioadattivo.Contemporaneamente all’acquisizione dei dati sperimentaliè stato distribuito nelle aule, per la compilazione da parte deglioccupanti, un questionario, elaborato a partire dal modellocontenuto nella UNI EN ISO 10551, <strong>in</strong>tegrato con ulterioridomande riguardo alle possibilità di azione sui controlli dellecondizioni termoigrometriche <strong>in</strong>terne. Esso si divide <strong>in</strong> treparti fondamentali:−−dati personali (età, sesso);aspetti termici (attività svolta negli ultimi m<strong>in</strong>uti,composizione dell’abbigliamento, sensazione termica,ecc.);− controlli ambientali personali (possibilità di <strong>in</strong>terveniresulle condizioni microclimatiche dell’ambienteat<strong>tra</strong>verso l’apertura o la chiusura di porte e f<strong>in</strong>estre, laregolazione dell’impianto, ecc.).Sia l’<strong>in</strong>izio dei rilievi che la distribuzione dei questionarisono avvenuti dopo circa mezz’ora dall’<strong>in</strong>gresso degli studentiall’<strong>in</strong>terno delle aule, al f<strong>in</strong>e di consentire il loro adattamentoalle condizioni climatiche esistenti. Ciascuna giornata dimisura è composta da più rilievi, effettuati <strong>in</strong> successione <strong>in</strong>postazioni diverse <strong>in</strong>dividuate <strong>in</strong> relazione alla disposizionedegli studenti all’<strong>in</strong>terno delle aule, alla presenza di superficiverticali fredde o pareti ve<strong>tra</strong>te e alla facilità di collocazionedella strumentazione.Si riporta, <strong>in</strong> Tab. 1, un riepilogo delle caratteristiche delleaule e dei rilievi effettuati.Tab. 1: caratteristiche peculiari delle aule considerate e deirilievi effettuati.Aula F Aula 2 Aula 8Ubicazione Perugia Terni PaviaCapienza 300 96 160F<strong>in</strong>estre sì no sìGrad<strong>in</strong>ata no no sìImpianto tutt’aria misto tutt’ariaGiornate 5 4 6Periodirilieviautunno(nov.-dic. ’04)primavera(mag. ’05)<strong>in</strong>verno(feb.-mar.’05)primavera(mag. ’05)<strong>in</strong>verno(mar. ’05)primavera(mag.-giu.’05)Questionari 349 52 169Per le condizioni di <strong>comfort</strong> all’<strong>in</strong>terno delle aule nel corsodella campagna sperimentale, facendo riferimento allaresistenza termica media degli occupanti calcolata daiquestionari, si sono ottenuti per la stagione autunnale <strong>valori</strong>molto buoni: il PMV risulta <strong>in</strong>fatti sempre compresonell’<strong>in</strong>tervallo -0.5 ÷ +0.5 proprio della Categoria “B” <strong>in</strong>dicatanell’Appendice A della UNI EN ISO 7730, <strong>tra</strong>nne che per duerilievi del 2/12/2004, dove raggiunge <strong>valori</strong> poco al di sopra diquesto limite (PMV = 0.6 e PMV = 0.78, Categoria “C”). Unasituazione più o meno analoga è stata riscon<strong>tra</strong>ta anche nelcorso della stagione <strong>in</strong>vernale, durante la quale il PMV rien<strong>tra</strong>all’<strong>in</strong>terno degli stessi limiti, risultando poco al di fuori solo <strong>in</strong>corrispondenza di due rilievi, nelle giornate del 4/3/2005 edell’8/3/2005 (rispettivamente PMV = 0.64 e PMV = -0.65).Molto più variabile è <strong>in</strong>vece l’andamento del <strong>comfort</strong> relativoalla stagione primaverile, che dipende dalle condizionimeteorologiche, con <strong>valori</strong> che si mantengono all’<strong>in</strong>ternodell’<strong>in</strong>tervallo raccomandato o poco al di fuori di esso per lamaggior parte delle giornate, per poi raggiungere PMV = -1.62<strong>in</strong> corrispondenza della giornata del 27/5/2005.3. ANALISI TEORICA3.1 Il modello di WrayIl modello proposto da William O. Wray [7] nasceorig<strong>in</strong>ariamente come metodo di valutazione delle condizionidi <strong>comfort</strong> termico all’<strong>in</strong>terno di edifici riscaldati con sistemisolari passivi, tuttavia ogni considerazione può essere estesa aqualsiasi tipo di ambiente che presenti una disuniformitàtermica abbastanza marcata.In con<strong>tra</strong>pposizione ai due <strong>in</strong>dici proposti dall’ASHRAEHandbook [8] per caratterizzare gli <strong>ambienti</strong> termicamentenon uniformi (Temperatura Operativa e TemperaturaOperativa Umida), giudicati da Wray troppo poco generali enon esplicitamente correlati con le condizioni di <strong>comfort</strong>, egli<strong>in</strong>troduce un unico <strong>in</strong>dice termico più generale, chiamatoTemperatura Equivalente Uniforme (T eu ). La T eu è def<strong>in</strong>itacome la temperatura uniforme (T eu =T mr =T a ) di un ambienteconf<strong>in</strong>ato immag<strong>in</strong>ario all’<strong>in</strong>terno del quale una personapercepirebbe la stessa sensazione termica dell’ambiente realenon uniforme che si sta considerando. Il fondamento teoricodal quale Wray ricava la T eu è l’equazione del <strong>comfort</strong> termicodi Fanger [9]. Nelle ipotesi di temperatura superficiale dellapelle e di grado di secrezione del sudore correlati con il livellodi attività metabolica (per mezzo di opportune relazioniempiriche) e l<strong>in</strong>earizzando i term<strong>in</strong>i del quarto ord<strong>in</strong>e dovutialla <strong>tra</strong>smissione del calore per irraggiamento, l’equazione diFanger assume la forma:L = A−0.49−0.0014− fcl−0.41[ 43−0.052A−1.92φ( Ta− 273)+ 25.3φ] +( 0.86 A−50) + 0.0023A[ 44−1.92φ( T − 273)+ 25.3φ]hc−73A ( 307−Ta) + 1.58⋅10fclTav( Tcl−Tmr)( T −T)claRisolvendo l’Eq. (1) nelle ipotesi di L = 0 e T mr = T a = T u ,Wray def<strong>in</strong>ì la Temperatura Uniforme di Comfort T u come latemperatura uniforme di un ambiente chiuso nel quale ilsoggetto si trovi <strong>in</strong> condizioni ottimali di <strong>comfort</strong> termico(carico termico nullo), la quale rappresenta l’obiettivo daraggiungere per ottenere le condizioni di benessere. Dia(1)


conseguenza la differenza T eu - T u rappresenta una misuradella distanza dalle condizioni di <strong>comfort</strong> per l’ambiente realeconsiderato.Il modello proposto da Wray può essere rappresentatograficamente <strong>in</strong> uno spazio T a - T mr (Fig. 1), del quale la l<strong>in</strong>eadella temperatura uniforme è la bisettrice (T mr =T a ).Dall’equazione l<strong>in</strong>earizzata di Fanger è possibile ricavare tuttele comb<strong>in</strong>azioni di T a e T mr che determ<strong>in</strong>ano il livello ottimaledi <strong>comfort</strong> (L=0): tutte queste comb<strong>in</strong>azioni sonorappresentate <strong>in</strong> tale spazio da una retta con pendenza negativas, che prende il nome di l<strong>in</strong>ea del <strong>comfort</strong>. L’<strong>in</strong>tersezione <strong>tra</strong>questa retta e quella della temperatura uniforme rappresentaproprio T u . Un ambiente reale qualsiasi, termicamente nonuniforme, è rappresentato nel piano da un punto, <strong>in</strong>dividuatodalle sue temperature T a * e T mr * : <strong>tra</strong>cciando da questo punto laparallela alla l<strong>in</strong>ea del <strong>comfort</strong>, l’<strong>in</strong>tersezione con la retta dellatemperatura uniforme <strong>in</strong>dividua <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e T eu . Per mezzo disemplici relazioni geometriche, quest’ultima può esserecalcolata come segue:Teudove <strong>in</strong> generale s = s (A, I cl , f cl , h c , φ).T mr[K]45°⎛ 1 ⎞ * ⎛ s ⎞ *= ⎜ ⎟ Tmr+ ⎜ ⎟ Ta(2)⎝1−s ⎠ ⎝ s −1⎠(T a*, T mr * )T usFig. 1: rappresentazione grafica della relazione <strong>tra</strong> iparametri di temperatura e la l<strong>in</strong>ea del <strong>comfort</strong> [8].3.2 Applicazione del modello di Wray ai dati sperimentaliL’applicazione del modello di Wray ha <strong>in</strong>izio con ladeterm<strong>in</strong>azione della T u , temperatura da raggiungere perottenere le condizioni ottimali di <strong>comfort</strong>. Per risolvere l’Eq.(1) sotto le ipotesi elencate al paragrafo precedente, occorreassegnare un valore alle grandezze che <strong>in</strong> essa compaiono (A,φ, T cl , f cl , h c ). Dall’analisi dei dati personali raccolti neiquestionari è possibile ricavare il numero di uom<strong>in</strong>i e di donnepresenti durante le misure; fissando i <strong>valori</strong> di metabolismoper en<strong>tra</strong>mbi i sessi è stata ricavata la media pesata dei <strong>valori</strong>di attività (A). Considerata la sedentarietà del compito svoltodagli studenti che seguono le lezioni universitarie, si sonofissati dei <strong>valori</strong> pari a 72 e 69 W/m 2 rispettivamente per gliuom<strong>in</strong>i e le donne. Analizzando <strong>in</strong>vece la parte termica deiT eusL<strong>in</strong>ea del ComfortL<strong>in</strong>ea dellatemperaturauniformeT a [K]questionari, si può ricavare per ciascun <strong>in</strong>dividuo lacomposizione dell’abbigliamento. Attribuendo agli abiti i<strong>valori</strong> di resistenza termica riportati nell’Appendice C della[1], si è calcolato per ogni giornata di misura il valore mediodi isolamento termico del vestiario degli occupanti (I cl,med ),oltre ai <strong>valori</strong> massimo e m<strong>in</strong>imo (I cl,max , I cl,m<strong>in</strong> ), rappresentativirispettivamente dell’<strong>in</strong>dividuo più vestito e di quello menovestito, <strong>in</strong>dipendentemente dal sesso. Il valore dell’isolamentotermico del vestiario non figura esplicitamente nell’Eq. (1), maè <strong>in</strong>dispensabile per ricavare gli altri parametri T cl , f cl , h c adesso associati. Per far ciò ci si avvale del programma<strong>in</strong>formatico proposto nell’Appendice D della [1] per il calcolodegli <strong>in</strong>dici PMV (Predicted Mean Vote) e PPD (PredictedPercentage of Dissatisfied), implementato <strong>tra</strong>mite l<strong>in</strong>guaggioVisual Basic, dal quale sono es<strong>tra</strong>polati i coefficienti suddetti,ricavati sempre <strong>in</strong> corrispondenza di I cl,med , I cl,m<strong>in</strong> , I cl,max . I<strong>valori</strong> della temperatura dell’aria T a , della temperatura mediaradiante T mr e della velocità dell’aria relativa al corpo umanov ar sono ricavati dai rilievi sperimentali, così come il valoredell’umidità relativa φ.Facendo uso dei parametri così ottenuti sono state calcolatele T u , sempre <strong>in</strong> corrispondenza dei <strong>valori</strong> m<strong>in</strong>imo, medio emassimo di resistenza termica del vestiario.Utilizzando gli stessi parametri, sono state calcolate le T euassociate all’aula considerata, per mezzo dell’Eq. (2). I <strong>valori</strong>di s sono stati ricavati dai grafici contenuti <strong>in</strong> [7], <strong>tra</strong>cciati daWray per <strong>valori</strong> medi prefissati di f cl , h c , v ar (f cl =1.15, h c =2.83W/m 2 K, v ar =0.1 m/s) e <strong>in</strong>terpolando <strong>in</strong> base ai <strong>valori</strong> di A, φ eI cl considerati. L’accuratezza del risultato ottenuto utilizzandotale metodo grafico è garantita dalla scarsa sensibilità della T eurispetto ad s: variando tale parametro di quantità maggioridell’approssimazione <strong>in</strong>trodotta, si ottiene una corrispondenteoscillazione della T eu di circa 0,1-0,2 °C, cosicché l’<strong>in</strong>certezzadel risultato f<strong>in</strong>ale può dirsi di gran lunga compresa entroquesti limiti. Di conseguenza, non appare giustificato il ricorsoal metodo analitico per la determ<strong>in</strong>azione di s, che comportaun <strong>in</strong>gente aumento del tempo di elaborazione dei dati.I calcoli sono stati ripetuti per ogni s<strong>in</strong>golo rilievoeffettuato, <strong>in</strong> modo consecutivo durante le giornate di misura.Nel corso della stessa giornata, mantenendosi <strong>in</strong>variato ilcampione di studenti all’<strong>in</strong>terno delle aule, rimangono costantii <strong>valori</strong> medi di metabolismo e di isolamento termico delvestiario, mentre variano tutte le altre grandezze di <strong>in</strong>teresse.Per quanto riguarda l’Aula 8 di Pavia, i rilievi sono statieffettuati sia al matt<strong>in</strong>o che al pomeriggio, <strong>in</strong>terrotti durante lapausa pranzo che separa i due cicli di lezioni. Il campione distudenti non è pertanto lo stesso nel corso dell’<strong>in</strong>tera giornatae si considerano il matt<strong>in</strong>o e il pomeriggio come due giornatedist<strong>in</strong>te di misura, ad ognuna delle quali sono associati <strong>valori</strong>diversi di attività metabolica e isolamento termico delvestiario.Parallelamente a T u e T eu sono stati calcolati anche gli <strong>in</strong>dici<strong>tra</strong>dizionali di Fanger PMV e PPD, facendo sempre uso delprogramma di calcolo riportato nella [1].3.3 Confronto <strong>tra</strong> l’approccio di Wray e quello di FangerDai <strong>valori</strong> di T u e T eu di ogni s<strong>in</strong>golo rilievo si sonocalcolate le differenze T eu - T u e |T eu - T u |, al f<strong>in</strong>e di effettuareun confronto con gli <strong>in</strong>dici di Fanger, PMV e PPD. Peren<strong>tra</strong>mbe le differenze, un valore nullo determ<strong>in</strong>a laco<strong>in</strong>cidenza <strong>tra</strong> temperatura uniforme di <strong>comfort</strong> e temperaturaequivalente uniforme (T u =T eu ) e corrisponde alle condizioni dibenessere <strong>termoigrometrico</strong>. La |T eu - T u | esprime per mezzo diun unico valore la distanza dalle condizioni di <strong>comfort</strong>: più il


valore è grande, più ci troviamo distanti dalla condizione dibenessere. La T eu - T u , pur conservando la proporzionalità dellasensazione, aggiunge al valore il segno, che sarà positivo seall’ambiente considerato è associata una sensazione di caldo,negativo se è associata una sensazione di freddo. Per quantodetto, il valore di T eu - T u è direttamente confrontabile con ilPMV, mentre la |T eu - T u | può essere confrontata con la PPD.Sulla base di queste considerazioni si sono messi <strong>in</strong>relazione da un lato i <strong>valori</strong> di PMV e T eu - T u , dall’altro PPD e|T eu - T u |, verificando l’esistenza di semplici relazioni chelegassero le due coppie di grandezze. L’analisi è statacompiuta riportando su due grafici le differenze T eu - T u e |T eu -T u | <strong>in</strong> ascissa, mentre <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>ata sono <strong>in</strong>dicati rispettivamenteil PMV e la PPD, calcolate dai dati sperimentali. Si èproceduto <strong>tra</strong>cciando sui grafici (Figg. 2 e 3) l’andamento deipunti rappresentativi dei s<strong>in</strong>goli rilievi strumentali <strong>in</strong>corrispondenza dei <strong>valori</strong> m<strong>in</strong>imi, medi e massimidell’isolamento termico del vestiario. Sugli stessi grafici sonostate <strong>tra</strong>cciate le l<strong>in</strong>ee di tendenza che meglio approssimanol’andamento dei punti considerati: <strong>in</strong> particolare per il grafico(T eu - T u ) - PMV è stata considerata una regressione l<strong>in</strong>eare,mentre per il grafico |T eu - T u | - PPD si è presa <strong>in</strong>considerazione una regressione pol<strong>in</strong>omiale di secondo grado.PMVPPD [%]1.510.50-0.5-1-1.580706050403020100-2PMV = 0.4736 (T eu - T u ) + 0.0027R 2 = 0.983-5.0 -4.0 -3.0 -2.0 -1.0 0.0 1.0 2.0 3.0Teu-Tu [K]Fig. 2: andamento del PMV <strong>in</strong> funzione di T eu - T u .PPD = 3.4165 |T eu - T u | 2 +3.2547 |T eu - T u | + 4.1094R 2 = 0.98690.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5|Teu-Tu| [K]Fig. 3: andamento della PPD <strong>in</strong> funzione di |T eu - T u |.Come si può constatare dagli andamenti d PMV e PPDdelle figure 2 e 3, esiste una forte e precisa correlazione <strong>tra</strong> lecoppie di <strong>in</strong>dici calcolate: <strong>in</strong> particolare il PMV e la differenza(T eu - T u ) sono legati da una dipendenza l<strong>in</strong>eare, mentre la PPDsi avvic<strong>in</strong>a molto di più ad una funzione di secondo gradorispetto al modulo |T eu - T u |. Le equazioni delle due curve sonoriportate rispettivamente nelle figure 2 e 3. La bontà del“fitt<strong>in</strong>g” di tali curve rispetto alle due dispersioni di punti ègarantita dal valore dell’<strong>in</strong>dice di determ<strong>in</strong>azione R 2 , per ilquale si sono riscon<strong>tra</strong>ti nei due casi <strong>valori</strong> rispettivamente diR 2 = 0.983 e R 2 = 0.987.I <strong>valori</strong> di PMV e PPD calcolati facendo uso delleequazioni viste sopra, <strong>in</strong>oltre, rispecchiano fedelmente quantoprevisto da Fanger <strong>in</strong> corrispondenza della neu<strong>tra</strong>lità termica,espressa dalla condizione T eu = T u : dalla prima equazione siottiene un valore approssimabile allo zero e qu<strong>in</strong>diperfettamente <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con il valore nullo stabilito da Fanger;dalla seconda equazione si ottiene <strong>in</strong>vece PPD ≅ 4.11%, pocolontano dal valore di riferimento di PPD = 5%.Le <strong>correlazioni</strong> e le equazioni ricavate permettono qu<strong>in</strong>di ilcalcolo di T eu - T u e |T eu - T u |, a partire dagli <strong>in</strong>dici <strong>tra</strong>dizionalidel benessere per <strong>in</strong>tervalli molto ampi dei <strong>valori</strong> diisolamento termico del vestiario (0,29 – 1,64 clo), propri ditutte le stagioni dell’anno ad eccezione di quella estiva. Tuttociò consente di rendere molto più <strong>in</strong>tuitivi i concetti connessial benessere <strong>termoigrometrico</strong>, quantificando con unadifferenza di temperatura una sensazione di caldo o di freddoprovata dagli occupanti all’<strong>in</strong>terno di un ambiente conf<strong>in</strong>ato.La temperatura è <strong>in</strong>fatti una grandezza di uso comune equotidiano, della quale le persone hanno esperienza diretta econ la quale sono abituate da sempre a <strong>tra</strong>ttare: esprimereat<strong>tra</strong>verso di essa quello che f<strong>in</strong>o a ieri veniva spiegato con<strong>in</strong>dici di uso riservato agli addetti ai lavori costituisce unanovità sostanziale e può essere un valido aiuto alla diffusioneverso il grande pubblico dei concetti riguardanti il benessere<strong>termoigrometrico</strong> e della sua gestione all’<strong>in</strong>terno degli<strong>ambienti</strong> conf<strong>in</strong>ati.3.4 Correlazione <strong>tra</strong> Temperatura Operativa eTemperatura Equivalente UniformeNel corso dell’elaborazione dei dati raccolti durante lacampagna sperimentale, parallelamente al calcolo degli <strong>in</strong>dicidi benessere <strong>tra</strong>dizionali e delle temperature proprie dellateoria di Wray, è stata calcolata anche la temperatura operativaT o , def<strong>in</strong>ita come la temperatura uniforme di una cavità nera <strong>in</strong>cui il soggetto scambierebbe la stessa quantità di energiatermica, per irraggiamento e convezione, che scambianell’ambiente reale non uniforme. Il valore ottenuto per ognis<strong>in</strong>golo rilievo è stato di volta <strong>in</strong> volta confrontato con la T eucorrispondente, al f<strong>in</strong>e di verificare se le analogie didef<strong>in</strong>izione di queste due grandezze comportassero anche dei<strong>valori</strong> sperimentali simili. Dall’analisi dei dati ottenuti sievidenzia una sostanziale co<strong>in</strong>cidenza dei due parametri, conscostamenti che solo <strong>in</strong> rari casi superano il decimo di K,differenza che può quasi sempre ritenersi <strong>tra</strong>scurabile. Nellamaggior parte dei casi pratici <strong>in</strong>fatti, quando la velocitàdell’aria è bassa (< 0.2 m/s) o quando la differenza <strong>tra</strong> la T a ela T mr è piccola (< 4 K), la T o può essere calcolata consufficiente approssimazione come media aritmetica <strong>tra</strong> T a eT mr , che ovviamente ben poco si discosta dalla T eu . Si ottienecosì un’ulteriore semplificazione nel calcolo delle differenzeT eu - T u e |T eu - T u |: la T o , che può essere calcolata per mezzodei soli tre parametri T a , T mr e v ar (sempre determ<strong>in</strong>ati nelcorso dei rilievi sperimentali), può sostituire direttamente laT eu , evitando così l’uso dell’Eq. (2) che richiede una laboriosastima del parametro s.


4. CONCLUSIONIL’analisi delle condizioni di <strong>comfort</strong> <strong>termoigrometrico</strong>all’<strong>in</strong>terno delle aule universitarie oggetto del presente studio,effettuata dalla Sezione di Fisica Tecnica del Dipartimento diIngegneria Industriale dell’Università di Perugia, <strong>in</strong>collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Idraulica eAmbientale della Facoltà di Ingegneria dell’Università degliStudi di Pavia, si basa su una vasta campagna sperimentalecondotta <strong>in</strong> tre aule diverse per posizione geografica,caratteristiche impiantistiche, architettoniche e di esposizione.Durante tale campagna sperimentale sono stati acquisiti, permezzo di rilievi strumentali effettuati con apposite cen<strong>tra</strong>l<strong>in</strong>emicroclimatiche e avvalendosi della compilazione diquestionari da parte degli occupanti, i dati necessari al calcolodegli <strong>in</strong>dici di benessere <strong>tra</strong>dizionali previsti dalla UNI ENISO 7730:2006 e delle grandezze proprie del modello di Wray[7]. I dati raccolti sono stati poi elaborati mettendo <strong>in</strong>relazione il PMV con la differenza di temperature (T eu - T u ) e laPPD con il modulo |T eu - T u |, verificando l’esistenza di unacorrelazione <strong>tra</strong> i parametri. Dall’analisi dei risultati ottenuti siè evidenziata, <strong>in</strong> particolare, la relazione l<strong>in</strong>eare che lega lacoppia di parametri PMV - (T eu - T u ), rappresentata da una rettapassante per l’orig<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> perfetto accordo con quanto stabilitodalla teoria di Fanger [8], la quale prevede l’annullarsi delPMV <strong>in</strong> condizioni di neu<strong>tra</strong>lità termica (T eu = T u , T eu - T u = 0).Per quanto riguarda la coppia PPD - |T eu - T u |, si è riscon<strong>tra</strong>tauna relazione di secondo grado, con una curva che nellecondizioni di neu<strong>tra</strong>lità termica <strong>in</strong>terseca l’asse della PPD <strong>in</strong>corrispondenza di un valore di 4.11%, poco distante dal 5%previsto dalla teoria di Fanger [8].In corrispondenza di ogni s<strong>in</strong>golo rilievo sperimentaleeffettuato durante le giornate di misura, si sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e calcolatii <strong>valori</strong> della Temperatura Operativa T o , confrontandoli divolta <strong>in</strong> volta con i corrispondenti <strong>valori</strong> della TemperaturaEquivalente Uniforme T eu . I risultati ottenuti <strong>in</strong>dicano unasostanziale co<strong>in</strong>cidenza delle due grandezze, avendo rilevatodifferenze che solo <strong>in</strong> rari casi superano il decimo di K. Graziea questo, si deduce la possibilità di snellire la procedura dicalcolo delle differenze sopra citate T eu - T u e |T eu - T u |: senzacommettere un errore significativo, si può <strong>in</strong>fatti sostituire laT o , ottenibile da semplici rilievi microclimatici, alla T eu ,evitando così l’uso dell’Eq. (2) e di conseguenza la stima delparametro s che <strong>in</strong> essa compare.5. NOMENCLATURAA = livello di attività metabolica [W/m 2 ];f cl = rapporto <strong>tra</strong> la superficie corporea coperta dai vestitie la superficie di pelle nuda;h c = coefficiente di convezione <strong>tra</strong> la superficie delvestiario e l’aria [W/m2 K];I cl = isolamento termico del vestiario [clo, m 2 K/W];L = carico termico per unità di superficie corporea[W/m 2 ];PMV = voto medio previsto;PPD = percentuale prevista degli <strong>in</strong>soddisfatti [%];R 2 = <strong>in</strong>dice di determ<strong>in</strong>azione;s = pendenza della l<strong>in</strong>ea del <strong>comfort</strong>;T a = temperatura dell’aria [K];T av = media <strong>tra</strong> le temperature T cl e T mr [K];T cl = temperatura superficiale esterna del vestiario [K];T eu = temperatura equivalente uniforme [K];= temperatura media radiante [K];T mrT o = temperatura operativa [K];T u = temperatura uniforme di <strong>comfort</strong> [K];v ar = velocità dell’aria relativa al corpo umano [m/s];φ = umidità relativa [%].Apici:* = ambiente reale.Pedici:a = aria;ar = aria relativa al corpo umano;c = convezione;cl = vestiario;eu = equivalente uniforme;m<strong>in</strong> = relativo al valore m<strong>in</strong>imo di isolamento termico delvestiario;med = relativo al valore medio di isolamento termico delvestiario;max = relativo al valore massimo di isolamento termico delvestiario;mr = media radiante;o = operativa;u = uniforme di <strong>comfort</strong>.6. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI1. UNI EN ISO 7730, Ergonomia degli <strong>ambienti</strong> termici -Determ<strong>in</strong>azione analitica e <strong>in</strong>terpretazione del benesseretermico mediante il calcolo degli <strong>in</strong>dici PMV e PPD edei criteri di benessere termico locale, Febbraio 2006.2. UNI EN ISO 10551, Ergonomia degli <strong>ambienti</strong> termici –Valutazione dell’<strong>in</strong>fluenza dell’ambiente termicomediante scale di giudizio soggettivo, Gennaio 2002.3. ASHRAE Standard 55/2004, Thermal environmentconditions for human occupancy, Atlanta, Ga., USA2004.4. C. Buratti, P. Ricciardi, C. Simonc<strong>in</strong>i, Il benessere<strong>termoigrometrico</strong> nelle aule universitarie: primi risultatidi una campagna sperimentale presso le università diPerugia e Pavia effettuata secondo nuove metodologiebasate sul modello adattivo, 5° Congresso NazionaleCIRIAF – Atti (Perugia 8-9 aprile 2005).5. C. Buratti, A. Milone, D. Milone, S. Pitruzzella, P.Ricciardi, Determ<strong>in</strong>azione degli <strong>in</strong>dici PMV e PPDat<strong>tra</strong>verso misure strumentali e questionari nel modelloadattivo, 6° Congresso Nazionale CIRIAF – Atti(Perugia 7-8 aprile 2006).6. C. Buratti, P. Ricciardi, Thermal-hygrometry <strong>comfort</strong> <strong>in</strong>university classrooms: experimental results <strong>in</strong> north andcen<strong>tra</strong>l Italy Universities conducted with newmethodologies based on adaptive models, 3 rdInternational Build<strong>in</strong>g Physics Conference, (Montreal,27-31agosto 2006).7. William O. Wray, A simple procedure for assess<strong>in</strong>gthermal <strong>comfort</strong> <strong>in</strong> passive solar heated build<strong>in</strong>gs, SolarEnergy Vol. 25, pp. 327-333 – Pergamon Press Ltd.19808. ASHRAE Handbook of Fundamentals, 1977.9. P.O. Fanger, Thermal <strong>comfort</strong>, McGraw Hill, New York,1970.


6. SUMMARYA research team of the University of Perugia, <strong>in</strong>cooperation with University of Pavia, is carry<strong>in</strong>g out a <strong>comfort</strong>analysis <strong>in</strong>side university classrooms. The <strong>in</strong>vestigation hadbegan, <strong>in</strong> previous studies, from a wide experimentalcampaign led <strong>in</strong> three classrooms, different for geographicalposition and exposure, air condition<strong>in</strong>g systems andarchitectural characteristics. Dur<strong>in</strong>g the campaign, all dataneeded to calculate both Fanger and Wray <strong>comfort</strong> <strong>in</strong>diceswere acquired by <strong>in</strong>strumental surveys and questionnairecompilation. By means of results analysis, the two couples ofparameters PMV - (T eu - T u ) and PPD - |T eu - T u | were related,notic<strong>in</strong>g a l<strong>in</strong>ear function for the first and a second orderpolynomial function for the second. F<strong>in</strong>ally the values ofOperative Temperature T o and Equivalent UniformTemperature T eu , calculated for each s<strong>in</strong>gle experimentalsurvey, were compared, observ<strong>in</strong>g a very good agreementbetween the two quantities, with differences that exceed 0.1 Konly for a few number of values.

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