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Guida al Borgo Antico - Comune di Savignano sul Panaro

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<strong>Savignano</strong><strong>sul</strong><strong>Panaro</strong><strong>Guida</strong> <strong>al</strong> <strong>Borgo</strong> <strong>Antico</strong>


<strong>Savignano</strong> <strong>sul</strong> <strong>Panaro</strong>Sul <strong>di</strong>gradare delle ultime <strong>al</strong>ture appenniniche,nella pianura modenese,dove il <strong>Panaro</strong> fra ricchi frutteti e foltiboschi esce d<strong>al</strong>la sua v<strong>al</strong>le, sorge, su uncolle verdeggiante, l’antico borgo <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong>,uno dei centri me<strong>di</strong>ev<strong>al</strong>i piùsuggestivi dell’Emilia-Romagna. Fannocorona <strong>al</strong> vecchio maniero dolci collinericche <strong>di</strong> vigneti e <strong>di</strong> querce, irrepetibili nell<strong>al</strong>oro bellezza quando i ciliegi si colorano<strong>di</strong> fiori bianchi e rosati. Terra <strong>di</strong> antiche tra<strong>di</strong>zioniagricole, <strong>Savignano</strong> vanta prodotti <strong>di</strong>eccellenza: d<strong>al</strong>le ciliegie <strong>al</strong>le susine, <strong>al</strong>le pere,fino ad una produzione vinicola famosa già <strong>al</strong>l’inizio dell’XIsecolo come testimoniano le numerose richieste <strong>di</strong>vino “bruschetto” <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> da parte <strong>di</strong> vescovi, abati,uomini d’armi e della stessa Matilde <strong>di</strong> Canossa e come,nel tempo presente, testimoniano gli un<strong>di</strong>ci vini DOCdel territorio. La spiccata vocazioneagricola <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> siconsolida nel fatto che il territoriocomun<strong>al</strong>e è compresonei prestigiosi Consorzi perla tutela del Parmigiano Reggiano,del Prosciutto <strong>di</strong> Modenae della Ciliegia e Susinatipica <strong>di</strong> Vignola. Manon solo agricoltura: nellaparte pianeggiante del paesehanno avuto un notevoleimpulso la piccolaindustria, l’artigianatoe il terziario. <strong>Savignano</strong>è un paese ricco <strong>di</strong> culturae <strong>di</strong> storia. Famosoper i clamorosi ritrovamentip<strong>al</strong>eontologici edarcheologici che senzainterruzione si succedonod<strong>al</strong>la seconda metàdel XIX secolo ad oggi,continuando a suscitarevasta eco ed un interessesempre più vivo, <strong>Savignano</strong>vanta, fra i reperti più significativi,l’elefante <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong>,un esemplare <strong>di</strong> Femmina vissutoquasi due milioni <strong>di</strong> annifa, la famosissima Venere attribuita daglistu<strong>di</strong>osi <strong>al</strong> p<strong>al</strong>eolitico superiore (circa30.000 anni fa) e uno dei reperti più bellidel modenese: l’anfora attica a figure nere <strong>di</strong>Pont<strong>al</strong>to. Il territorio, attraversato d<strong>al</strong>l’anticastrada romana, oggi Via Clau<strong>di</strong>a, che hasostituito una carovaniera preistorica, ha vistonei secoli la presenza della cultura neolitica,villanoviana, etrusca, celtica, romana e longobardaa testimonianza della s<strong>al</strong>ubrità e dellaprosperità <strong>di</strong> queste invi<strong>di</strong>abili terre particolarmentefavorevoli <strong>al</strong>la presenza dell’uomo. Grazie<strong>al</strong>le scoperte archeologiche e numismatiche<strong>di</strong> Arsenio Crespellani e successivamente <strong>di</strong> BenedettoBenedetti e della Soprintendenza peri Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna nelterritorio savignanese sono stati riportati <strong>al</strong>l<strong>al</strong>uce reperti e documenti litici <strong>di</strong> notevole importanza:d<strong>al</strong>le tracce <strong>di</strong> un villaggioneolitico a Doccia <strong>al</strong>le asce in bronzodel podere Mombrina, d<strong>al</strong>la necropolivillanoviana <strong>di</strong> S. Anastasio, fino<strong>al</strong>la presenza <strong>di</strong> fondamenta <strong>di</strong> ville delperiodo romano e ad una necropoli deltardo impero romano con tombe longobarde.In epoca tardo romana, d<strong>al</strong> nucleo<strong>di</strong> una villa, fortificata dai Longobar<strong>di</strong> econquistata ed ampliata dai Franchi, ebbeorigine la corte <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> che da un <strong>di</strong>plomadell’anno 1025 si apprende fosse statadonata, dopo la sconfitta dei Longobar<strong>di</strong>, <strong>al</strong>laChiesa <strong>di</strong> Modena da Pipino, figlio <strong>di</strong> Carlo Magno,che fu re d’It<strong>al</strong>ia d<strong>al</strong> 781 <strong>al</strong>l’810. Dell’anticacorte <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> si ha una testimonianza anche inun placito dell’anno 855 dell’imperatore Ludovico II.Il Castello <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> è ricordato per la prima volta inuna pergamena del 1026.


Piccola guida<strong>al</strong> <strong>Borgo</strong> <strong>Antico</strong>Il <strong>Borgo</strong> <strong>Antico</strong> <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> si presentaoggi, con la struttura e i segni determinati d<strong>al</strong>levicissitu<strong>di</strong>ni storiche, politiche e soci<strong>al</strong>i chesi sono susseguite nel corso del tempo. Riportato<strong>al</strong>l’antica bellezza in seguito ad un intelligenteintervento conservativo eseguitonegli anni 80/90 del secolo scorso, èoggi uno dei borghi più belli e significatividella Provincia <strong>di</strong> Modena edell’intera Regione Emilia-Romagna.“Il castello <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> è nato per esserefortezza, un luogo <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a delleterre in riva <strong>al</strong> <strong>Panaro</strong> e per secoli haassolto t<strong>al</strong>e funzione”. Con queste paroleFranco Mantovi descrive il ruoloe la funzione <strong>di</strong> un castello ripetutamente conteso, nel corso della sua storia, fra Bologna eModena, trovando pace soltanto a partire d<strong>al</strong> 1360 quando <strong>di</strong>venne proprietà degli Estensi.L’impianto urbanistico del <strong>Borgo</strong> me<strong>di</strong>ev<strong>al</strong>e si articola attraverso una e<strong>di</strong>ficazione che,pur non presentando caratteri stilistici <strong>di</strong> particolare pregio, ha un importante v<strong>al</strong>orestorico e tipologico.Piazza Zanantoni, già piazzaGarib<strong>al</strong><strong>di</strong>. La piazza è sud<strong>di</strong>visain due sezioni: la partesuperiore racchiusa da unmuro in sassi e la parte inferioredove fino <strong>al</strong> 1922 vi er<strong>al</strong>a Fossa Castellana.L’oratorio <strong>di</strong> S. Rocco, costruito nel 1631in ringraziamento per lo scampato pericolodella peste dell’anno 1630 <strong>di</strong> manzoniana memoria,è stato ristrutturato negli anni ’70 delsecolo scorso.Via Arsenio Crespellani è la strada <strong>di</strong> accesso<strong>al</strong> Castello con un pavimento in ciottoli <strong>di</strong>fiume che si snoda attraverso il borgo fino <strong>al</strong>laChiesa Parrocchi<strong>al</strong>e.Anticamentela torre <strong>di</strong> accesso<strong>al</strong> <strong>Borgo</strong> eradotata <strong>di</strong> pontelevatoio. Al centrodello stessotorrione vi è unanicchia con una Madonnacon Bambino,opera <strong>di</strong> scuola bolognesedel XVII secolo. Sulla destrasi possono intravederetracce del monumento aicaduti della 1 a guerra mon<strong>di</strong><strong>al</strong>e,opera dello scultoresavignanese Giuseppe Graziosi. Proseguendolungo Via Crespellani, prima del pozzoattribuito <strong>al</strong> pittore Ugo Lucerni, vi è unapiccola rientranza con una abitazione civileun tempo oratorio de<strong>di</strong>cato ai SantiAntonio e Tommaso.Sulla destra si apre Via Paolo P<strong>al</strong>lotti, con case, oggi ristrutturate,molto antiche che insistono <strong>sul</strong>la vecchia cinta muraria <strong>di</strong>fensiva. Ilfabbricato <strong>sul</strong>la sinistra,ricostruito negli anni’80, è denominato “Casa<strong>di</strong> Matilde” in quantouna leggenda mai comprovata vuole che in essa soggiornasses<strong>al</strong>tuariamente la Contessa Matilde <strong>di</strong> Canossa.Il corpo degli e<strong>di</strong>fici termina con la torre detta “Torredel Cappellano”, una delle torri a presi<strong>di</strong>o dell’anticacinta muraria.Proseguendo lungo Via Crespellanici si imbatte in unaimponente struttura e<strong>di</strong>lizia,detta “Casa del Capitano”o “del Vescovo” che presentatracce <strong>di</strong> affreschi fra cuiuno stemma della famigliadei Contrari che ebbero la Signoriadel paese fra il 1400 e la prima metàdel 1500.La Torre del secondo voltone è unacostruzione antichissima come attestanoi ciottoli <strong>di</strong> fiume con cui èstata eretta. Torre <strong>di</strong> acceso <strong>al</strong>la partepiù sicura del Castello aveva anchela funzione <strong>di</strong> torre <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a.La Via Crespellani termina inuno spiazzo-b<strong>al</strong>cone <strong>sul</strong> latodestro del qu<strong>al</strong>e inizia un’ampiasc<strong>al</strong>inata in mattoni costruitanel 1894 <strong>al</strong> posto dellaprecedente, più piccola epoco agibile. Quasi <strong>di</strong> fronte,attraverso due pilastri <strong>di</strong> cancello,si entra in una stradettache va a congiungersi con ViaMandria. Quasi certamentecostituiva l’antico percorsoche girava attorno <strong>al</strong>l’ultimob<strong>al</strong>uardo della Rocca. Di queste fortificazioni restano tracce dellemura esterne, nascoste da una vegetazione, particolarmente ricca.Nel punto più elevato del Castello e probabilmente nel luogo che<strong>di</strong>ede origine <strong>al</strong>l’antica corte, sorge la Chiesa Parrocchi<strong>al</strong>e, de<strong>di</strong>cata a S. Maria Assunta. La Chiesavenne fatta ricostruire negli anni 1746 -1750 <strong>al</strong> posto dell’antica chiesa, <strong>di</strong> cui si ha testimonianzain documenti del 1027 e del 1033. Recentemente è stato eseguito un restauro conservativo degliaffreschi della Chiesa Parrocchi<strong>al</strong>e che l’ha riportata <strong>al</strong>l’antica bellezza. Nei primianni del 1800 il piccolo cimitero che si trovava nell’attu<strong>al</strong>e sagratovenne trasferito nella sede <strong>di</strong> <strong>Borgo</strong> S. Giovannie si iniziarono i lavori <strong>di</strong> costruzionedel nuovo campanile, in sostituzione dellavecchia torre campanaria collocata a sud- estdella chiesa. Il nuovo campanile, terminatonel 1813, fu costruito con il prelievo dei materi<strong>al</strong>idelle vecchie mura e con la sola cuspidein mattoni in cotto. Si possono notare ancoratracce <strong>di</strong> un orologio seicentesco.Caratterizzano il <strong>Borgo</strong> tre opere,ancora ine<strong>di</strong>te, <strong>di</strong> Giuseppe Graziosi:Il Redentore in bronzo <strong>sul</strong>latomba <strong>di</strong> famiglia, il Monumentoai Caduti della prima guerra mon<strong>di</strong><strong>al</strong>eoggi situato nello spazio antistanteil Cimitero e, nella ChiesaParrocchi<strong>al</strong>e, il “Compianto <strong>sul</strong>Cristo morto”. Nella frazione <strong>di</strong>Doccia, nei pressi del Municipiosi possono ammirare due sculturemonument<strong>al</strong>i in marmo, opera delsavignanese Antonio Sgroi, collocatein Piazza F<strong>al</strong>cone e nel parchetto<strong>di</strong> Vi<strong>al</strong>e Gramsci, a testimonianza,in una continuità ide<strong>al</strong>e conGiuseppe Graziosi, dell’importanzache <strong>Savignano</strong> attribuisce <strong>al</strong>l’arteed <strong>al</strong>la cultura.Notizie utiliIl <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong> <strong>sul</strong> <strong>Panaro</strong> ha una superficie <strong>di</strong> 25,45 kmq ed una popolazione<strong>di</strong> circa 9.500 abitanti. Posto fra la collina e la riva destra del fiume <strong>Panaro</strong> confina a nordcon il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> S. Cesario, a est con i Comuni <strong>di</strong> Bazzano, Monteveglio e Castello <strong>di</strong>Serrav<strong>al</strong>le, a sud con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Guiglia e <strong>di</strong> Marano, a ovest con il fiume <strong>Panaro</strong> e<strong>di</strong> comuni <strong>di</strong> Vignola e <strong>di</strong> Spilamberto. Nella frazione <strong>di</strong> Doccia, nei loc<strong>al</strong>i del “CentroCivico” vi sono due Musei de<strong>di</strong>cati <strong>al</strong>la Venere e <strong>al</strong>l’Elefante <strong>di</strong> <strong>Savignano</strong>.Sulle colline che fanno corona <strong>al</strong> paese, in ambienti caratterizzati da una ricca vegetazione,si possono ammirare querce <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, veri e propri monumenti veget<strong>al</strong>iche testimoniano il patrimonio ambient<strong>al</strong>e <strong>di</strong> un territorio ricco <strong>di</strong> boschi fino ai primianni del 1900. Oggi le macchie boschive sono assai ridotte, ma si conservano ancoraesemplari <strong>di</strong> querce plurisecolari che si possono osservare percorrendo l’itinerario verdedenominato “Via delle querce” a partire d<strong>al</strong> <strong>Borgo</strong> <strong>Antico</strong>.Personaggi illustriArsenio Crespellani (1828 - 1900) patriota, numismatico e archeologo <strong>di</strong> fama nazion<strong>al</strong>e.A lui si devono i maggiori ritrovamenti archeologici del Modenese e del Bolognese.Giuseppe Graziosi (1879 - 1942) pittore e scultore. Le sue opere si possono ammirare innumerose pinacoteche e nelle sculture monument<strong>al</strong>i <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse città it<strong>al</strong>iane e straniere. Lacittà <strong>di</strong> Modena gli ha interamente de<strong>di</strong>cato una gipsoteca. È sepolto nel cimitero comun<strong>al</strong>e<strong>di</strong> <strong>Savignano</strong>.Evaristo Panc<strong>al</strong><strong>di</strong> (1872 - 1950), canonico pioniere riformatore della musica sacra a Modena.Nel 1900 ottiene la carica <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore e maestro <strong>di</strong> Cappella del Duomo <strong>di</strong> Modena.


COME ARRIVAREDa BolognaS.S. 569 Via Bazzanesepoi Via Clau<strong>di</strong>a<strong>di</strong>rezione Bologna-VignolaDa ModenaS.S. 623 Via Vignolese<strong>di</strong>rezione Spilamberto-Vignola-BolognaAutostradaUscita Modena Sud della A1<strong>di</strong>rezione Spilamberto-VignolaUscita Bologna - Cas<strong>al</strong>ecchio<strong>di</strong>rezione Bazzano-VignolaPARCHEGGI PER AUTO/PULLMANIngresso <strong>Borgo</strong> <strong>Antico</strong>Piazzetta della Pace (antistante il cimitero)STAZIONE DI BOLOGNALinea Suburbana Bologna/VignolaTrasporto biciclette tutti i giornicon prenotazione <strong>al</strong> 840 151 152VISITE GUIDATESu prenotazione <strong>al</strong> numero +39 059/731439www.savignano.itFiume <strong>Panaro</strong>S.S. 8 Via EmiliaCastelfranco Emilia Anzola Emilia BOLOGNAMODENAS. DonninoMILANOUscitaMODENA SUDImpaginazione e stampaTipolitografia FG - <strong>Savignano</strong> <strong>sul</strong> <strong>Panaro</strong>FotografieAntonio Frignani, Pier Giovanni G<strong>al</strong>lesi, Lombar<strong>di</strong> e Pattelli, Eros Panc<strong>al</strong><strong>di</strong>, Marco Panc<strong>al</strong><strong>di</strong>, Mauro Soli,Maurizio Tedeschi, Massimo Trenti, Patrizia Zanetti.TestiGiorgio Panc<strong>al</strong><strong>di</strong>S. Cesario<strong>sul</strong> <strong>Panaro</strong>SpilambertoS.S. 623 Via VignoleseVignolaFerrovia Bologna-VignolaPiumazzoGuigliaA1 AUTOSTRADA DEL SOLEBazzanoCrespellanoS.S. 569 Via Clau<strong>di</strong>aZola PredosaS.S. 569 Via Bazzanese<strong>Savignano</strong> s/P.Castello <strong>di</strong> Serrav<strong>al</strong>leFIRENZECas<strong>al</strong>ecchio<strong>di</strong> RenoUscita BOLOGNACASALECCHIOwww.tipolitografiafg.com

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