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“La sigaretta elettronica”. Memorie di un non fumatore di tabacco

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Rene Magritte “Questa <strong>non</strong> è <strong>un</strong>a pipa”.cattivo, perciò piace.Molti anni dopo Casablanca sisono scoperte cose orribili sulfumo delle sigarette. HumphreyBogart è morto <strong>di</strong> tumore, e cosìpure il Marlboro Man, il conquistatoredelle praterie. È morto <strong>di</strong>tumore al palato il soldato dellaBrigata Sassari, quello che nellanotte fumava col fuoco dentro.Non si sa come sia morto l’uomobianco della Winston, ma si èsaputo che ogni anno negli StatiUniti muore prematuramentequasi mezzo milione <strong>di</strong> fumatori,a causa del fumo. Non è la nicotinache uccide, essa è il mandante,sono le quattromila sostanzetossiche, <strong>di</strong> cui almeno venti cancerogene,contenute nel fumo <strong>di</strong><strong>tabacco</strong>.Il fumo viene ban<strong>di</strong>to nei localipubblici, poi progressivamentedov<strong>un</strong>que.I fumatori si lamentano chequesto è l’espressione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a propagandafanatica, ipocrita, <strong>di</strong>rettacontro ogni forma <strong>di</strong> piacere.La longevità <strong>non</strong> è <strong>un</strong>a misura <strong>di</strong>vita, vivere <strong>non</strong> è sopravvivere.Ma la vita del <strong>fumatore</strong> è <strong>di</strong>ventata<strong>di</strong>fficile. Cresce il numero deifumatori che vuole smettere.“Smettere <strong>di</strong> fumare è facile”assicura il famoso libro <strong>di</strong> AllenCarr, <strong>di</strong> cui sono state vendutepiù <strong>di</strong> otto milioni <strong>di</strong> copie in tuttoil mondo.30 - Quaderni della SIF (2013) vol. 34Lo sapeva anche Mark Twain:“Ci sono riuscito più <strong>di</strong> cento volte!”Ma i lettori <strong>di</strong> “The easy wayto stop smoking” <strong>non</strong> hanno impensieritola Philip Morris, né laMarlboro.La ricerca scientifica degli ultimidecenni ha chiarito perchémiliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> uomini ogni giornoaccendono miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> sigarettee ne inalano avidamente il fumo,pur sapendo che fa male alla salute,e perché la maggior parte <strong>di</strong>coloro che riescono a smettere ricadeinesorabilmente nel “vizio”anche dopo anni <strong>di</strong> astinenza. Èla nicotina che produce <strong>un</strong>a delle<strong>di</strong>pendenze più <strong>di</strong>fficili da interrompere.Le conoscenze sul meccanismod’azione della nicotina sono stateottenute grazie allo stu<strong>di</strong>o deisuoi effetti sul cervello degli animalida esperimento, ai quali lanicotina piace quanto ai fumatori,tanto che se la iniettano endovenae ne <strong>di</strong>ventano <strong>di</strong>pendenti.Queste ricerche hanno permesso<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare farmaci che aiutanoil <strong>fumatore</strong> a smettere <strong>di</strong>fumare, più efficacemente dellalettura del libro <strong>di</strong> Carr, e hannochiarito il perché delle ricadute.Infine, hanno svelato il misterodello straor<strong>di</strong>nario successo della<strong>sigaretta</strong> elettronica.Semplificando <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ga storia,la nicotina inalata col fumoviene rapidamente trasportatacol sangue nel cervello dove stimolai neuroni dopaminergicidel sistema mesolimbico, i qualirilasciano la dopamina nelle areedella gratificazione. La dopaminaè ritenuta la responsabile deglieffetti gratificanti della nicotina,mentre <strong>un</strong> suo deficit sembraessere la causa dei sintomi dellacrisi d’astinenza.Lo stu<strong>di</strong>o degli effetti della nicotinasui suoi recettori ha chiaritoinoltre perché gli effetti delladroga erogata dalla <strong>sigaretta</strong> <strong>di</strong> <strong>tabacco</strong>o da quella elettronica sonosimili e <strong>di</strong>fferiscono dalla nicotinaerogata dai sostituti nicotinici(cerotti, gomme, inalatori).Si è scoperto infatti che la presenzaprol<strong>un</strong>gata della nicotinasui suoi recettori causa la lorotemporanea desensibilizzazione,il che comporta la riduzione o lasoppressione dell’effetto gratificante.Il <strong>fumatore</strong> impara inconsciamentea <strong>di</strong>stribuire le fumate nelcorso della giornata, in modo dastimolare la massima percentuale<strong>di</strong> recettori che hanno riacquistatola sensibilità alla nicotina.Quel <strong>fumatore</strong> che leggerà questoscritto capirà perché la prima<strong>sigaretta</strong> del mattino è la più piacevole:i recettori nicotinici hannoriacquistato la loro sensibilitàdurante l’intervallo notturno.L’ass<strong>un</strong>zione cronica <strong>di</strong> nicotinaprovoca, nelle aree cerebraliinnervate dai neuroni dopaminergici,delle mo<strong>di</strong>ficazioni f<strong>un</strong>zionalipersistenti le quali sonoresponsabili dei sintomi dell’astinenzaquando il <strong>fumatore</strong> smette<strong>di</strong> fumare. La nicotina <strong>di</strong>vieneper lui la me<strong>di</strong>cina per cancellarei sintomi dell’astinenza.Tuttavia, dobbiamo riconoscereche neanche i farmaci per smettere<strong>di</strong> fumare hanno impensieritoi mercanti del <strong>tabacco</strong>.I successi del bupropione o dellavareniclina, misurati come percentuali<strong>di</strong> astinenza ai 12 mesi,sono inferiori al 7-10%. Neppure

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