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I Maestri alla 64. MostraDie Stille vor BachIl silenzio prima di BachEl silenci abans de BachEl silencio antes de BachThe Silence Before Bach


I materiali per la stampa sono disponibili sui s<strong>it</strong>i:www.pereportabella.com e www.<strong>mimmomorab<strong>it</strong>o</strong>.<strong>it</strong>Alla 64. MostraProiezione stampa: 5 settembre, ore 15:00 – PalaLidoConferenza stampa: 6 settembre, ore 12.00(sala conferenze stampa, 3 o piano, palazzo del Cas<strong>in</strong>ò)Proiezione ufficiale: 6 settembre, ore 14:00 – Sala GrandeReplica: 6 settembre, ore 18:00 – PalaBiennalePress: Studio Morab<strong>it</strong>oTelefono: 06 57300825 / Fax 06 57300155<strong>in</strong>fo@<strong>mimmomorab<strong>it</strong>o</strong>.<strong>it</strong>; www.<strong>mimmomorab<strong>it</strong>o</strong>.<strong>it</strong>Dal 27 agosto:via Sandro Gallo, 115 – 30126 Lido di Veneziatelefono: 041 5265205 / mobile: 334 6678927 / fax: 041 5261081Mimmo Morab<strong>it</strong>o, Rosa Ardia, Monica Broggio.Vend<strong>it</strong>e estere:F<strong>IL</strong>MS 59Rambla de Catalunya, 72 Ppal. 1ª08007 BarcelonaT. (00 34) 93 215 56 12www.pereportabella.comA Venezia (dal 3 settembre):Pasqual Otal, mobile: (0034) 610 223 502_________________________________________________________SCHEDA TECNICA“Die Stille vor Bach” di Pere PortabellaSpagna, 2007 – 35mm, colore, 102’Aspect Ratio 1.85 : 1 – Dolby Stereo 5.1v.o. spagnolo, tedesco e <strong>it</strong>aliano.LOCATION:Lipsia, Dresda, Barcellona, Cardedeu, Gualba, Malgrat de mar,Castelldefels, Collbatò, Figueres, Los Monegros, Valencia


Die Stille vor BachIl silenzio prima di BachEl silenci abans de BachEl silencio antes de BachThe Silence Before BachTesto di Marcelo Expós<strong>it</strong>oDie Stille vor Bach è un approccio alla musica, e alle discipl<strong>in</strong>e e mestieri che lacircondano, attraverso l'opera di Johann Sebastian Bach. Uno sguardo sulleprofonde relazioni tra immag<strong>in</strong>e e musica, dove quest'ultima non è semplicesottol<strong>in</strong>eatura dell'immag<strong>in</strong>e, ma soggetto par<strong>it</strong>etico all'<strong>in</strong>terno del racconto.Il film parte da una struttura musicale preesistente. La colonna sonora si nutre delleopere di Bach, di due sonate di Mendelssohn e di uno studio di Ligety, che creanouna volta arch<strong>it</strong>ettonica che avvolge il film: una passeggiata attraverso ildiciottesimo, il diciannovesimo e il ventunesimo secolo per mano di J. S. Bach.Johann Sebastian Bach arriva con la sua famiglia a Lipsia come cantore nella Scuoladi San Thomas. Bach è ben lontano dall'essere un privilegiato, ma la sua fama dicompos<strong>it</strong>ore e <strong>in</strong>terprete cresce nel corso della sua v<strong>it</strong>a, oltrepassa la sua morte earriva a essere tanto un riferimento della cultura alta quanto un'icona popolare.Non ci sono altri temi <strong>in</strong> questo film. Come l’<strong>in</strong>tera opera di Portabella, Die Stille vorBach è c<strong>in</strong>ema spogliato di tutti gli aneddoti. Non si svela nessuna <strong>in</strong>tim<strong>it</strong>à, non sisfrutta nessuno scandalo, non si racconta nulla che non si sappia già. Di fatto, pers<strong>in</strong>olo stesso Bach appare <strong>in</strong> poche scene: è esattamente l'opposto di un biopic. Ed èanche il contrario di un film-tv gonfiato a 35mm: nei film commerciali di oggi ipersonaggi parlano senza sosta perché l'<strong>in</strong>dustria c<strong>in</strong>ematografica non crede piùall'immag<strong>in</strong>e né al c<strong>in</strong>ema.Nel film si parla appena: è il film che parla, fondamentalmente del lavoro e dellaStoria. Attraverso il lavoro, questo film sceglie di parlare dell'arte. Bach non è un genioche crea ex nihilo per pura ispirazione div<strong>in</strong>a. È piuttosto un lavoratore <strong>in</strong>esauribileche vende la sua dedizione e il prodotto della sua <strong>in</strong>telligenza <strong>in</strong> cambio di (poco)denaro. Deve lottare per conservare il posto di lavoro ed è un compos<strong>it</strong>oreconsapevole delle condizioni materiali che rendono possibile la propria musica. Tuttoil film è girato <strong>in</strong> presa diretta, sottol<strong>in</strong>eando come la musica provenga sempre dallatecnica e dalla fisic<strong>it</strong>à dei diversi strumenti, oltre che dallo sforzo e dal virtuosismodella sua esecuzione. Tutti i personaggi di questo film, non solo Bach, lavorano: cisono camionisti che <strong>in</strong>terpretano la musica, macellai che impacchettano la carnecon part<strong>it</strong>ure di Bach e accordatori di piano ciechi. Si potrebbe dire che anche il film


lavora, perché rifiuta di lim<strong>it</strong>arsi allo sfruttamento di sentimenti immediati o delleaspettative di evasione dello spettatore, al quale a sua volta si chiede di partecipareal lavoro del film.Infatti <strong>in</strong> Die Stille vor Bach non c'è una storia l<strong>in</strong>eare: come sempre accade nelc<strong>in</strong>ema di Portabella, il film procede attraverso sequenze senza altra relazionecausale che non sia quella attribu<strong>it</strong>a dallo spettatore, il dest<strong>in</strong>atario ultimo. Per contronel film c'è parecchia Storia, anche se ci troviamo di fronte all'opposto di unasuperproduzione storica. Si tratta di un film europeo. Europea è la sua nazional<strong>it</strong>àperché l'Europa rappresenta il campo affettivo, simbolico, storico e pol<strong>it</strong>ico su cui sifonda: è il palcoscenico <strong>in</strong> cui ha luogo. Il film (girato <strong>in</strong> tre l<strong>in</strong>gue: spagnolo, <strong>it</strong>alianoe tedesco) sostiene che l'Europa non potrà andare avanti senza riconoscere che nelsuo passato (trasformato oggi <strong>in</strong> uno sfondo turistico attraversato da giovani za<strong>in</strong>o <strong>in</strong>spalla) e dietro il suo <strong>in</strong>certo presente (dom<strong>in</strong>ato da tecnocrazia e amnesia) giaceuna Storia tesa, confl<strong>it</strong>tuale, drammatica (il cuore del film è ambientato a Dresda). Losplendore della sua cultura è <strong>in</strong>separabile dalla sofferenza e dallo sfruttamento <strong>in</strong>fl<strong>it</strong>tiper secoli. Ai suoi piedi pullula una molt<strong>it</strong>ud<strong>in</strong>e come quella del mercato di Lipsia. Ilsuo presente non è meno tumultuoso e ambivalente del suo passato.


Die Stille vor BachIl silenzio prima di BachEl silenci abans de BachEl silencio antes de BachThe Silence Before BachRegiaSceneggiaturaPERE PORTABELLAPERE PORTABELLACARLES SANTOSXAVIER ALBERTÍProduzione Films 59FotografiaSuonoMissaggio suonoResponsabile produzioneAssistente di ProduzionePrimo aiuto registaSupervisione sceneggiaturaScenografiaCostumiSteadycamCapo macch<strong>in</strong>istaMontaggioTruccoAcconciatureTOMÀS PLADEVALL (A.E.C)ALBERT MANERARICARD CASALSPASQUAL OTALESTITXU ELIZASUJORDI VIDAL AMORÓSANNIE SETTIMOQUIM ROYMONTSE FIGUERASRAMON SANCHEZCHARLI GUERREROÒSKAR XABIER GÓMEZCLAUDIA DE ANTAEVA SANZ


Die Stille vor BachIl silenzio prima di BachEl silenci abans de BachEl silencio antes de BachThe Silence Before BachPersonaggi e InterpretiCamionistaÀLEX BRENDEMÜHLVend<strong>it</strong>ore di pianofortiFEODOR ATKINEJ.S.BachCHRISTIAN BREMBECKF. Mendelssohn DANIEL LIGORIOThomaskantorGEORG C. B<strong>IL</strong>LERCoroTHOMANERCHOR LEIPZIGApprendista camionista ANTONIO SERRANOFiglio di BachFERRAN RUIZVioloncellistaGEORGINA CARDONAGuidaFRANZ SCHUCHARTLibraioJAUME MELENDRESMaggiordomoCHRISTIAN ATANASIUMacellaioJOHANES ZAMETZERAccordatore di pianoforti LUCIEN DEKOSTERMadre di Mendelssohn LINA LAMBERTAmico di Mendelssohn JORDI LLORDELLAAmico della violoncellista THOMAS SAUERTEIGDiscendente di BachDANIELA WICKCamionista del barALVAR TRIAYAnna Magdalena Bach FANNY S<strong>IL</strong>VESTREFiglia di BachMARIONA SOLANASPrimogen<strong>it</strong>o di BachJENS WITTWERCameriereBERT KRIPSTÄDTClienteGERTRUD KOSSLERCavallerizzaBEATRIZ FERRER SALATCavalloCASANDRO


Die Stille vor BachIl silenzio prima di BachEl silenci abans de BachEl silencio antes de BachThe Silence Before Bach- Musiche esegu<strong>it</strong>e <strong>in</strong> presa diretta durante le riprese -Aria m<strong>it</strong> verschiedenen Veranderungen. Goldberg Variationen (BWV 988)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHVariatio 1 a 1 Clav.- Goldberg Variationen (BWV 988)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHVariatio 2 a 1 Clav. Goldberg Variationen (BWV 988)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Antonio Serrano, Armonica a boccaPräludium und Fuge a-moll (BWV 543)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Christian Brembeck, OrganoVariatio 23 a 2 Clav. Goldberg Variationen (BWV 988)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Christian Brembeck, ClavicembaloPräludium Su<strong>it</strong>e für Violoncello solo Nr. 1 <strong>in</strong> G-dur (BWV 1007)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHCoord<strong>in</strong>atore violoncellisti: L<strong>it</strong>o IglesiasPräludium C-dur/C-major – Das Wohltemperiete Klavier 1 Teil (BWV 846)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Ferran Ruiz, ClavicembaloDas Wohltemperiete Klavier Fuga 24 (BWV 869 )Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Christian Brembeck, ClavicembaloLieder ohne Worte op. 19 Nr. 1 E-durAutore: FELIX MENDELSSOHNInterprete: Daniel Ligorio, Pianoforte


Auf flügeln des Gesanges he<strong>in</strong>e Op 34, Nr. 2Autore: FELIX MENDELSSOHNTesto: Xavier AlbertíInterprete: Claudia Schneider, voceJesu, me<strong>in</strong>e Fraude – Die Motetten (BWV 227)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterpreti: Thomanechor LeipzigDirettore: Georg C. BillerSarabande für Violoncello solo Nr. 5 <strong>in</strong> C-moll (BWV 1011)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Georg<strong>in</strong>a CardonaVariatio 7 a 1 ô vero 2 Clav. Goldberg Variationen (BWV 988)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterpreti: Àlex Brendemühl, gli studenti del Conservatorio di TorrentCoord<strong>in</strong>atore pianisti: Inma García Soria.Aria Schlummert e<strong>in</strong>, ihr Matten Augen. Cantata Nr. 82 Ich abe Genug (BWV 82)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Àlex Brendemühl, FagottiVariatio 28 a 2 Clav. 28. Goldberg Variationen (BWV 988)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHInterprete: Daniel Ligorio, PianoFantasie und Fuge G-moll (BWV 542)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACHMusiche di repertorioCoulée . Etuden num. 2 für Orgel.Autore: GYÖGY LIGETYInterprete: Zsigmond SzathmáryGenehmigung der SCHOTT MUSIC GmbH & Co. KG, Ma<strong>in</strong>zFec<strong>it</strong> Potentiam – del Magnificat (BWV 243)Autore: JOHANN SEBASTIAN BACH“Wachet auf, ruft uns die stimme”Cantata BWV 140+ Magnificat BWV 243Münchener Bach Chor / Munchener Bach Orchestrer / Karl RichterDeuctche Grammophon 419 466-2 (P) 1962 (BWV 243) / 1979 Polydor International GmbH, Hamburg


BIOF<strong>IL</strong>MOGRAFIA DI PERE PORTABELLAPere Portabella nasce a Figueres, Girona, nel 1927. La famiglia si trasferisce presto aBarcellona, e dopo il Liceo lo manda a Madrid per studiare Scienze chimiche.Lasciata l’Univers<strong>it</strong>à, entra <strong>in</strong> contatto con i gruppi artistici Dau al set ed El Paso. Neglianni ’50 <strong>in</strong>izia a lavorare nel mondo del c<strong>in</strong>ema, e con la sua società Films 59produce Los golfos di Carlos Saura (1959) e El Cochec<strong>it</strong>o di Marco Ferreri (1960). Nel1961, la Palma d’Oro a Viridiana di Luis Buñuel (di cui è produttore) gli costal’ostracismo del regime franchista. Ripara <strong>in</strong> Italia, dove scrive Il momento della ver<strong>it</strong>àdi Francesco Rosi. Tornato <strong>in</strong> Spagna, alla f<strong>in</strong>e degli anni ’60 <strong>in</strong>trattiene rapporti conla Escola de Barcelona, e – sp<strong>in</strong>to dal poeta Joan Brossa – passa dietro la macch<strong>in</strong>ada presa: opere come Nocturn 29 (1968), Vampir Cuadeduc (1970) e Umbracle(1971), lo impongono tra gli sguardi più orig<strong>in</strong>ali del c<strong>in</strong>ema underground ed’avanguardia. Dopo una lunga parentesi di mil<strong>it</strong>anza pol<strong>it</strong>ica, che l’ha visto ricoprirele cariche di deputato al Parlamento de Cataluña, e di senatore al Parlamentomadrileno dal 1980 al 1984, torna alla regia con Pont de Varsòvia (1989), e nel 1997produce Tren de sombras di José Luís Guerín.Il suo nuovo Die Stille vor Bach (Il silenzio prima di Bach) è stato selezionato alla 64.Mostra Internazionale d’Arte C<strong>in</strong>ematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti.Regista-produttoreNO COMPTEU AMB ELS DITS (1967)Journées Internationales du Film de Court Metrage de Tours (1968)San Sebastián International Film Festival (1968)X International Festival of Documentary and Short Film of Bilbao (1968)IV Compét<strong>it</strong>ion Internationale du Film Expérimental de Knokke-Le Zoute (1968)Centre Pompidou – Paris (2003)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)BAFICI – 8º Buenos Aires Independent Film Festival (2006)NOCTURN 29 (1969)Journées Pos<strong>it</strong>if (1969)Festival de Jeune C<strong>in</strong>ema de Myéres (1969)Qu<strong>in</strong>za<strong>in</strong>e des Réalizateurs – Cannes (1969)Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (1969)Centre Pompidou – Paris (2003)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)BAFICI – 8º Buenos Aires Independent Film Festival (2006)


VAMPIR – CUADECUC (1970)Qu<strong>in</strong>za<strong>in</strong>e des Réalizateurs – Cannes (1971)XXV Rencontres C<strong>in</strong>ematographiques d’Avignon (1971)International Film Festival of Belgrad (1971)MOMA – The Museum of Modern Art New York (1972)C<strong>in</strong>ématèque Française (1972)London National Film Theatre (1972)Documenta 11 Kassel (2002)Centre Pompidou – Paris (2003)C<strong>in</strong>ema du Réel – Paris (2005)BAFICI – 8º Buenos Aires Independent Film Festival (2006)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)Stanbrackage Symposium – Colorado Univers<strong>it</strong>y, <strong>in</strong>troduc<strong>in</strong>g by JonathanRosenbaum (2006)Chicago Gene Siskel Film Center, <strong>in</strong>troduc<strong>in</strong>g by J. Rosenbaum (2006)UMBRACLE (1971)Qu<strong>in</strong>za<strong>in</strong>e des Réalizateurs – Cannes (1972)C<strong>in</strong>ématèque Française (1972)MOMA – The Museum of Modern Art New York (1973)London National Film Theatre (1972)Documenta 11 Kassel (2002)BAFICI – 8º Buenos Aires Independent Film Festival (2006)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)The Fabric Workshop and Museum of Philadelphia (2004)EL SOPAR (1974)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)INFORME GENERAL (1976)Centre Pompidou – Paris (2003)Documenta 11 Kassel (2002)BAFICI – 8º Buenos Aires Independent Film Festival (2006)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)The Fabric Workshop and Museum of Philadelphia (2004)PONT DE VARSOVIA (1989)Qu<strong>in</strong>za<strong>in</strong>e des Réalizateurs – Cannes (1990)Karlovy Vari Festival (1990)Tokio Film Festival (1990)Birm<strong>in</strong>gham Film Festival (1990)Montreal International Film Festival (1990)Mostra de C<strong>in</strong>ema Med<strong>it</strong>errani de València (1990)Vancouver Film Festival (1990)Istanbul International Film Festival (1991)


C<strong>in</strong>ema and Television week of Buenos AiresCentre Pompidou – Paris (2003)Documenta 11 of Kassel (2002)Jacob Burns Film Center, Pleasantville (NY), <strong>in</strong>troduc<strong>in</strong>g by Jonathan Demme (2005)BAFICI – 8º Buenos Aires Independent Film Festival (2006)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)The Fabric Workshop and Museum of Philadelphia (2004)L<strong>in</strong>coln Center, New York (2006)Ma<strong>in</strong>e International Film Festival (2006)HAY MOTIVO (2004)Film collettivo. Pere Portabella ha diretto l’episodio “Plan Hidrológico Nacional”.San Sebastián International Film Festival (2004)Bogota Film Festival (2004)Toulouse Film Festival (2004)Goteborg Film Festival (2005)New York Univers<strong>it</strong>y. (2005)BAFICI – 8º Buenos Aires Festival Internacional de C<strong>in</strong>e (2006)42ª Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema di Pesaro (2006)ProduttoreLOS GOLFOS (1959) di Carlos SauraEL COCHECITO (1960) di Marco FerreriVIRIDIANA (1961) di Luís BuñuelHORTENSIA / BEANSE’ (1969) di Antonio MaenzaTREN DE SOMBRAS (1997) di José Luís GuerínSoggettista e sceneggiatore<strong>IL</strong> MOMENTO DELLA VERITA’ (1964) di Francesco Rosi


Musei e Ist<strong>it</strong>uzioni d’Arte Contemporanea che hanno osp<strong>it</strong>atoMostre e Personali di Pere Portabella2001 MACBA (Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona): Mostra personale“Storie senza argomenti: il c<strong>in</strong>ema di Pere Portabella”2002 Documenta 11 di Kassel: proiezione di Umbracle, Informe General e Pont deVarsòvia.2003 Il Centre Pompidou organizza un tributo a Pere Portabella e acquisisce unacopia di Nocturno 29. Proiezioni pubbliche di No compteu amb els d<strong>it</strong>s, Nocturn29, Umbracle, Vampir, Miró l’altre, Informe General, Pont de Varsòvia.2004 Retrospettiva al Fabric Workshop and Museum of Philadelphia. Proiezione diUmbracle, Informe General, Pont de Varsòvia.2006 Retrospettiva completa alla 42. Mostra Internazionale del Nuovo C<strong>in</strong>ema diPesaro2007 Il prossimo 26 settembre avrà luogo al Museum of Modern Art (MOMA) di NewYork una Retrospettiva del c<strong>in</strong>ema di Portabella, con la proiezione del suoultimo film Die Stille vor Bach, presentato da Jonathan Demme e JonathanRosembaum. Il MOMA proietterà anche alcuni film prodotti da Pere Portabella.A ottobre alcuni dei film di Portabella saranno <strong>in</strong> programma al Chicago GeneSiskel Film Center, compreso Die Stille vor Bach, presentato da JonathanRosembaum.


Letteratura cr<strong>it</strong>ica su Pere PortabellaIl c<strong>in</strong>ema perseverante di Pere PortabellaTesto di Marcelo Expós<strong>it</strong>oPer comprendere la rilevanza storica di Pere Portabella è necessario considerare ilsuo lavoro come il s<strong>in</strong>golare risultato di un <strong>in</strong>crocio tra l’avanguardia artistica, lapratica c<strong>in</strong>ematografica e l’attiv<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica. Una pratica che, s<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio, hacercato di operare <strong>in</strong> s<strong>in</strong>cronia con i l<strong>in</strong>guaggi contemporanei dell’avanguardia edallo stesso tempo anche <strong>in</strong> profond<strong>it</strong>à, <strong>in</strong>ser<strong>it</strong>a nel suo proprio contesto culturale,pol<strong>it</strong>ico e storico.I film di Carlos Saura (Los golfos) e Marco Ferreri (El cochec<strong>it</strong>o) che Portabella haprodotto verso la f<strong>in</strong>e degli anni c<strong>in</strong>quanta hanno rappresentato l’irruzione di unnuovo tipo di realismo cr<strong>it</strong>ico nel panorama c<strong>in</strong>ematografico spagnolo deldopoguerra civile: un c<strong>in</strong>ema di r<strong>in</strong>novamento che rivedeva le correnti neorealisteeuropee alla luce della tradizione del realismo estetico e letterario spagnolo.Quando si ripresenta, come c<strong>in</strong>easta, dopo un periodo trascorso <strong>in</strong> esilio <strong>in</strong> Italia acausa dello scandaloso successo a Cannes del film di Luis Buñuel Viridiana (1961, chePortabella ha prodotto), lo fa come uno dei protagonisti della modernizzazione delc<strong>in</strong>ema spagnolo di quel periodo. No contéis con los dedos / No compteu amb elsd<strong>it</strong>s (1967) e Nocturno 29 (1968) riflettono i nuovi l<strong>in</strong>guaggi c<strong>in</strong>ematografici con cui lenuove pellicole scuotono il mondo nel corso degli anni sessanta, mettendole <strong>in</strong>relazione con la tradizione dell’impegno pol<strong>it</strong>ico nel c<strong>in</strong>ema, nell’arte e nellaletteratura d’avanguardia che era stata annichilata dal regime del generale Francopartor<strong>it</strong>o dalla Guerra Civile.La durezza degli ultimi anni della d<strong>it</strong>tatura s<strong>it</strong>ua il film Cuadecuc-Vampir (1970)nell’amb<strong>it</strong>o di quello che venne def<strong>in</strong><strong>it</strong>o <strong>in</strong> maniera generica come "c<strong>in</strong>ema<strong>in</strong>dipendente": si trattava <strong>in</strong> realtà di una eterogenea corrente di radicalizzazione nelc<strong>in</strong>ema spagnolo orientata verso pratiche fuori dalla legal<strong>it</strong>à, semiclandest<strong>in</strong>e o diaperta opposizione antifranchista. Vampir è uno dei capisaldi di questa tendenza, es<strong>it</strong>ua Portabella come una figura centrale <strong>in</strong> uno dei periodi più tesi e importanti (eforse, non a caso, maggiormente dimenticati) del c<strong>in</strong>ema spagnolo. Umbracle (1972)è <strong>in</strong>discutibilmente un opus magnum: un’analisi delle condizioni pol<strong>it</strong>iche dellad<strong>it</strong>tatura condotta attraverso una rigorosa riflessione sul l<strong>in</strong>guaggio c<strong>in</strong>ematografico.Parallelamente, Portabella fa parte del Grup de Treball (Gruppo di Lavoro, n.d.t.),memorabile esempio <strong>in</strong> Catalogna delle correnti <strong>in</strong>ternazionali che mettonoradicalmente <strong>in</strong> discussione l’ist<strong>it</strong>uzione artistica. L’opera di Portabella negli amb<strong>it</strong>iartistici e c<strong>in</strong>ematografici <strong>in</strong> questo periodo non può essere dissociata dalla realtàcontemporanea dei movimenti di opposizione antifranchista. Il film Informe generalsobre algunas cuestiones de <strong>in</strong>terés para una proyeccion pùblica (1975) è il puntof<strong>in</strong>ale di questo periodo: un r<strong>it</strong>ratto corale dell’eterogeneo spettro di alternative


pol<strong>it</strong>iche che si sarebbero sviluppate dopo la morte del d<strong>it</strong>tatore, un film che <strong>in</strong>carnale aspettative contradd<strong>it</strong>torie e i desideri di cambiamento sociale.“Rompere con il canone narrativo aristotelico, resp<strong>in</strong>gendo l’aneddoto, puntandodirettamente al tema”, come nella drammaturgia brechtiana. Frammentare lal<strong>in</strong>ear<strong>it</strong>à narrativa: un c<strong>in</strong>ema di quadri scenici, che provocano shock emozional<strong>in</strong>ello spettatore, come nel “montaggio di attrazioni” modellato da Eisenste<strong>in</strong> a partiredalle esperienze del teatro pol<strong>it</strong>ico nella Russia e nella Germania dei convulsi anni ’20dello scorso secolo: il c<strong>in</strong>ema di Portabella polverizza i meccanismi del naturalismodella rappresentazione classica, attaccando i modelli di v<strong>it</strong>a borghesi e le loro formedi v<strong>it</strong>a alienate di ident<strong>it</strong>à sociale. Queste sono le caratteristiche essenziali chedist<strong>in</strong>guono una pratica c<strong>in</strong>ematografica fortemente anti-idealista, di unmaterialismo peculiare che esplora la fasc<strong>in</strong>azione eserc<strong>it</strong>ata sullo spettatore dallaproiezione <strong>in</strong> sala, e il distacco cr<strong>it</strong>ico anti-illusionista.La traiettoria biografica e creativa di questo c<strong>in</strong>easta perseverante l’ha condottoalla produzione del film di José Luis Guerín Tren de sombras (1997) e al r<strong>it</strong>orno allaregia con Pont de Varsovia (1989), film vigoroso realizzato dopo la caduta del Murodi Berl<strong>in</strong>o, che ci riporta alla Storia contraddicendo sia l’amnesia sia la nostalgia.L’altra cont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>à di Pere PortabellaTesto di Josep TorrellNei suoi film Portabella ha mandato <strong>in</strong> frantumi le regole della cont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>à narrativa. Ilsuo <strong>in</strong>teresse primario è lo studio dei rapporti di successione dei piani, e perestensione i fenomeni che <strong>in</strong>tervengono nel passaggio da una sequenza all'altra. Inquesto spazio <strong>in</strong>visibile si dispiega l'<strong>in</strong>venzione radicale di Portabella. In questo modoha annullato la gerarchia delle sequenze a favore di una struttura caleidoscopica <strong>in</strong>cui ogni sequenza è di per sé <strong>in</strong>dipendente. Ha privato di senso la dist<strong>in</strong>zione frasequenze preparatorie e sequenze culm<strong>in</strong>anti, rompendo ogni accenno di sequenzatrans<strong>it</strong>oria. La progressione drammaturgica è stata sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da una struttura <strong>in</strong> cui icr<strong>it</strong>eri estetici hanno maggior peso di quelli narrativi.Tuttavia la scelta di offuscare la trasparenza narrativa ha condotto verso un’altracont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>à narrativa, di tipo nuovo, più libera e senza ostacoli. Ciò che Straub e Huilletcercarono per anni, Portabella l’aveva trovato durante le riprese di Informe general:un piano che per l'<strong>in</strong>tera sua durata rivelasse tutta l'<strong>in</strong>tenzione cr<strong>it</strong>ica per la quale erastato girato. Anche il piano sequenza di Die Stille vor Bach del combattimento fra lapianola meccanica e la c<strong>in</strong>epresa, mostra un modo di fare c<strong>in</strong>ema assolutamentevisivo, chiaramente <strong>in</strong>novatore ed em<strong>in</strong>entemente estetico. La quarantennalericerca condotta da Portabella trova la sua logica <strong>in</strong>terna – l’impalcatura, secondola sua stessa def<strong>in</strong>izione – nella questione fondamentale di una cont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>à narrativadiversa da quella convenzionale (la cont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>à attraverso la discont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>à). Il cambiodi piano, o di sequenza, rappresenta la questione centrale della narrativa


c<strong>in</strong>ematografica ed è questo il punto <strong>in</strong> cui Portabella ha utilizzato una parterilevante della sua potenza di fuoco.Tutto il discorso sulla sorpresa è allo stesso tempo una riflessione sulla cont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>à.Questa central<strong>it</strong>à fa sì che il suo c<strong>in</strong>ema non <strong>in</strong>vecchi e che anzi sembri sempre piùattuale. La capac<strong>it</strong>à del suo c<strong>in</strong>ema di conservarsi nel tempo proviene <strong>in</strong>sieme dallavolontà di <strong>in</strong>novare e dall'acuta percezione di stare sul filo del tempo. La modern<strong>it</strong>àdi Portabella è la scommessa c<strong>in</strong>ematografica di una v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à e di una tensione eticache riformula <strong>in</strong>cessantemente il proprio programma estetico e di r<strong>in</strong>novamento.Nel mezzo di un film qualunque regista – e poi il cr<strong>it</strong>ico o il c<strong>in</strong>efilo (se ne esistonoancora) – si trova cont<strong>in</strong>uamente a chiedersi che tipo di piano o di sequenzautilizzare per cont<strong>in</strong>uare il precedente. In tutta la sua semplic<strong>it</strong>à, è questa laquestione che dà un'importanza enorme al lavoro di Portabella su un'altra cont<strong>in</strong>u<strong>it</strong>ànarrativa. È questo ciò che lo rende <strong>in</strong>vulnerabile al passare del tempo: un classico<strong>in</strong>discutibile della modern<strong>it</strong>à.Estratti da Village Voice (Jonathan Rosenbaum) e El Amante (Ezequiel Schmoller)Umbracle (di J. Rosenbaum)Per il secondo anno consecutivo, il film più audace che ho visto a Cannes è statol’opera di Pere Portabella. Umbracle (1972), una poliedrica dichiarazione didisperazione pol<strong>it</strong>ica di fronte alla Spagna franchista che si presenta sottoun’apparenza molto più ambiziosa e <strong>in</strong>def<strong>in</strong><strong>it</strong>a e più difficile da classificare.A giudicare dall’evoluzione offerta da Portabella nelle sue tre opere – da Nocturno29 (1968) f<strong>in</strong>o a Vampir – Cuadecuc (1970) e Umbracle – rivela la nasc<strong>it</strong>a e le qual<strong>it</strong>àdi uno degli stili più personali del c<strong>in</strong>ema attuale. Come possiamo classificare questifilm? Sono film di terrore, dichiarazioni pol<strong>it</strong>iche, studi formali della relazione tra ilsuono e l’immag<strong>in</strong>e, omaggi al c<strong>in</strong>ema muto, illusioni personali o laconici r<strong>it</strong>ratti dellaSpagna contemporanea? F<strong>in</strong>o a un certo punto, ciascuna delle opere di Portabellaè un compendio di tutto ciò ... Umbracle, da parte sua, è il film di Portabellamaggiormente commovente e più riusc<strong>it</strong>o f<strong>in</strong>o ad oggi. Qui troviamo una s<strong>in</strong>tesi deimigliori risultati delle sue precedenti produzioni, giacché unisce la libertà e la varietàdi Nocturno 29 con il rigore e la semplic<strong>it</strong>à di Vampir – Cuadecuc.Sebbene Umbracle sia il più provocatore dei suoi film, è anche quello che meglioaccetta l’analisi e la parafrasi. La dicotomia <strong>in</strong>gegnosa e la dialettica tra il suono el’immag<strong>in</strong>e di Vampir-Cuadecuc va ben oltre, f<strong>in</strong>o a diventare un colpo aggressivocontro le aspettative narrative dell’<strong>in</strong>cosciente del/la spettatore/rice.


Nocturno 29 – Il Punk <strong>in</strong> giacca e cravatta (di E. Schmoller)Potrebbe sembrare che Portabella sia un c<strong>in</strong>easta estremo, irrispettoso e distruttivo;un c<strong>in</strong>easta punk. E <strong>in</strong> qualche modo lo è. Ma con un’eccezione. La non proliss<strong>it</strong>à,quella qual<strong>it</strong>à che – con ragione – si associa normalmente al movimento punk, ècompletamente assente nel suo c<strong>in</strong>ema. Se Portabella è un c<strong>in</strong>easta punk, è il piùelegante di tutti. Colui che mette <strong>in</strong> evidenza, che destruttura e distrugge forme,meccanismi e discorsi mentre <strong>in</strong>quadra con il virtuosismo matematico di Antonioni odi Resnais, fotografa con la violenza di Glauber Rocha, monta con l’<strong>in</strong>telligenzarivoluzionaria di Eisenste<strong>in</strong> e muove la camera con la sofisticazione arrogante diFell<strong>in</strong>i. Colui che ha il tempo di aggiustarsi la cravatta mentre fa a pezzi il c<strong>in</strong>ema e ilmondo.


Johann Sebastian BachBIOGRAFIAJohann Sebastian Bach nasce a Eisenach il 21 marzo 1685, nella famiglia di musicist<strong>it</strong>edeschi più nota dell’epoca. Dopo la morte della madre, Elisabeth Lämmerhirt, a 9anni Johann Sebastian perde anche il padre Johann Ambrosius Bach, musicista dicorte. Si trasferisce a Ohrdruf, dal fratello organista Johann Christoph, dove cont<strong>in</strong>uaa studiare musica. A 18 anni completa – primo della sua famiglia – la scuola Lat<strong>in</strong>a, enel 1703 è organista a Arnstadt. Il riconosciuto virtuosismo gli vale un posto piùredd<strong>it</strong>izio a Muhlhausen: è a questo periodo che risalgono le prime composizionipervenuteci, e forse pers<strong>in</strong>o la famosa Toccata e fuga <strong>in</strong> Re m<strong>in</strong>ore.Nel 1708 Bach è organista di corte e maestro di concerto presso la corte di Weimar, equi – attratto dalla musica contrappuntistica – compone gran parte del repertorio difughe; durante il soggiorno a Weimar, <strong>in</strong>izia a lavorare sull’Orgelbüchle<strong>in</strong> per WilhelmFriedemann, allo scopo di istruire gli studenti di organistica. In realtà l’opera, seppur<strong>in</strong>completa, tradisce due tratti peculiari di Bach: il talento didattico, e l’amore per latradizione corale.Col deteriorarsi dei rapporti con il duca Wilhelm Ernst (che lo fa anche imprigionareper qualche giorno), Johann Sebastian si trasferisce alla corte del pr<strong>in</strong>cipe Leopoldodi Anhalt-Köthen, suo grande estimatore e musicista lui stesso. È il periodo deiConcerti brandaburghesi, delle sonate e delle part<strong>it</strong>e per viol<strong>in</strong>o solo, e delle su<strong>it</strong>esper orchestra. Opere per lo più di natura secolare, dettate dal rifiuto della fedecalv<strong>in</strong>ista del pr<strong>in</strong>cipe per la musica l<strong>it</strong>urgica eccessivamente elaborata.Nel 1723 Bach è nom<strong>in</strong>ato cantore e direttore musicale della chiesa di San Thomas aLipsia: oltre all’<strong>in</strong>segnamento, è suo comp<strong>it</strong>o fornire settimanalmente musica per ledue chiese pr<strong>in</strong>cipali della c<strong>it</strong>tà. Molte delle cantate di questo periodo (tra i piùfecondi nella produzione del musicista) sono ispirate agli <strong>in</strong>ni ecclesiastici e alleletture bibliche domenicali del calendario l<strong>it</strong>urgico evangelico, come Wachet auf!Ruft uns die Stimme e Nun komm, der Heiden Heiland. Per le solenn<strong>it</strong>à festive, Bachscrive pag<strong>in</strong>e di straord<strong>in</strong>aria compless<strong>it</strong>à come il Magnificat, o la Passione secondoMatteo, considerata dallo stesso compos<strong>it</strong>ore tra le sue opere migliori. Ma negli annidi Lipsia, dal 1729 al 1741, coltiva anche musica a carattere più mondano, sia vocaleche strumentale: alcuni esempi delle cosiddette Opere erud<strong>it</strong>e, come quelli raccolt<strong>in</strong>ei quattro volumi del Clavier-Übung, sono tra i culm<strong>in</strong>i dell’arte bachiana.


Muore a Lipsia nel 1750, probabilmente per la setticemia sopraggiunta dopoun’operazione oculistica condotta con strumenti non sterili. Dei 20 figli avuti dalle duemogli (la cug<strong>in</strong>a Maria Barbara Bach, sposata nel 1707 e morta nel 1720, e il sopranoAnna Magdalena Wilcke, di 17 anni più giovane), molti seguiranno le sue orme,diventando musicisti e tramandando il patrimonio delle oltre mille composizionipaterne.BACH AL CINEMAAl massimo musicista barocco, il c<strong>in</strong>ema si è rivolto più volte per le colonne sonore dialcuni capolavori: da Pasol<strong>in</strong>i a Bergman, da Coppola a Tarkovsky, le part<strong>it</strong>ure diBach hanno assecondato o contrappuntato le immag<strong>in</strong>i di Accattone e Tystnaden (Ilsilenzio), di The Godfather (Il Padr<strong>in</strong>o) e Solaris. Sulle note dei suoi concerti si sonomosse Hannah and her sisters (Hannah e le sue sorelle, Woody Allen), la Passionesecondo Matteo ha accompagnato il Vangelo secondo Matteo (ancora Pier PaoloPasol<strong>in</strong>i), e altre note attraversano film diversissimi come Barry Lyndon di StanleyKubrick e Sunset Boulevard (Viale del tramonto) di Billy Wilder, f<strong>in</strong>o a The Great Race(La grande corsa) di Blake Edwards.Altro tipo di attenzione, quello che ha condotto c<strong>in</strong>easti d’ogni epoca a <strong>in</strong>teressarsidella biografia di Bach, e della sua famiglia. Sul figlio Friedemann, già nel 1941 <strong>it</strong>edeschi Traugott Müller e Gustaf Gründgens girarono Friedemann Bach (usc<strong>it</strong>o <strong>in</strong>Italia col t<strong>it</strong>olo Senza gloria), mentre <strong>in</strong> tempi recenti sul compos<strong>it</strong>ore si è rivoltal’attenzione di Jean-Louis Guillermou (con Il éta<strong>it</strong> une fois Jean-Sébastien Bach) e diDom<strong>in</strong>ique de Rivaz, autrice nel 2003 di Me<strong>in</strong> name ist Bach. Ma è a Jean-MarieStraub e Danièle Huillet che si deve il Bach più celebre del grande schermo: quello<strong>in</strong>terpretato nel 1967 dal grande clavicembalista Gustav Leonhardt <strong>in</strong> Chronik derAnna Magdalena Bach (Cronaca di Anna Magdalena Bach).

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