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Gli artisti della cartapesta leccese nella ... - culturaservizi.it

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<strong>Gli</strong> <strong>artisti</strong> <strong>della</strong> <strong>cartapesta</strong> <strong>leccese</strong><strong>nella</strong> pubblicistica salentinaLE ORIGINIQuando ebbe principio in Lecce la « mo<strong>della</strong>tura in carta » ? Quando sicominciò a lavorare di « plastica cartacea » ? Quando nacque la « <strong>cartapesta</strong> »<strong>leccese</strong> ?Il duca Castromediano scrisse (1) : « Se dovessi credere a certa tradizionecaballinese, la quale asserisce che la Madonna che ancora conservo in questomio av<strong>it</strong>o palazzo, venne ordinata da una mia avola, cioè da Beatrice Acquaviva,moglie del duca Francesco Castromediano, direi che già esistesse findal secolo XVII° giacché la nobil donna morì appunto nel 1647. Quest'arteci sarebbe stata importata dai veneziani quando qui in numerosa e fior<strong>it</strong>acolonia emigrarono ? Ne sospetto ; perché in alcune statue del tempo vi scorgoteste, mani ed altri accessori intagliati nel legno » (2).« Circa la metà del secolo passato, aveva scr<strong>it</strong>to in precedenza LuigiG. De Simone (3) — in Francia, quest'arte <strong>della</strong> <strong>cartapesta</strong> era eserc<strong>it</strong>ata. Esi sa che un tedesco, tale Martin, da loro appresala, la portò in Germaniaperfezionandola : onde arricchì, specie per le tabacchiere che ne formò, dandoloro il nome. Quando si cominciò a lavorar di plastica cartacea a Lecce, seve ne fu e da chi importata l'arte, io non so. Certo il processo tecnico <strong>leccese</strong>non è il francese, non il tedesco ». Questi « la carta, per plasticarla,la riducono a brandelli, li bolliscono con acqua ; pestano nel mortaio la pastache ne ottengono ; la ribolliscono con gomma arabica, in acqua ; e finalmente,ridottala liquida, versanla nelle forme apparecchiate degli oggetti chese ne vogliono formare. In Lecce sono due i processi di plasticare di carta.Con uno la si pesta, con l'altro no ».(1) - SIGISMONDO CASTROMEDIANO (duca) - « L'arte <strong>della</strong> carta pesta in Lecce »(Al Cav. Luigi G. De Simone) - su « Corriere Meridionale », p. 52, Anno IV, n. 17 - Lecce 1893.(2) - « Venezia ha tentato per tre volte l'occupazione delle terre di Puglia; la primavolta nel 1481, durante la guerra di Ferrara (presa di Gallipoli e casali circostanti); laseconda volta dopo l'avventura di Carlo VIII di Francia e in contrasto coi francesi (Otranto,Brindisi, Trani, Monopoli, Polignano 1496 - 1509); e la terza nel 1529, ai tempi <strong>della</strong> spedizionedel Loutrec e d'accordo coi francesi (Trani, Monopoli, Polignano etc.) » - da « La re=pubblica di Venezia e la Puglia ». di Anna Pacella, in « Rinascenza Salentina », p. 178 -Lecce 1934.(3) - LUIGI G. DE SIMONE - La plastica cartacea » - Vecchi Ed<strong>it</strong>ore - Trani 1893.Opuscolo con dedica ; « Alla nobile Damigella Giuseppina Crispi nel suo giorno onomasticodei 1893 questa notizia d'una delle arti minori operate in Lecco ».99Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDS (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


Da Pietro Marti fu avanzata, l'anno dopo, l'ipotesi secondo cui le origini<strong>della</strong> <strong>cartapesta</strong> <strong>leccese</strong> possiamo farle risalire « ai primordi del secolo XVII.:quando, cioè, il moltiplicarsi dei templi e delle fraterie e la universal<strong>it</strong>à<strong>della</strong> Compagnia di Gesù dettero un rapido sviluppo al culto esterno e domandaronoalle arti una miriade di lavori, dovunque e comunque concep<strong>it</strong>i» (1).Ma le notizie più precise, soprattutto in mer<strong>it</strong>o ad alcuni primi <strong>cartapesta</strong>i,uniche pubblicate sino ad oggi, ce le ha forn<strong>it</strong>e Nicola Vacca nel1934. Infatti, questi, ricercando nel « " Catasto Onciario o Numerazione deiFuochi „ <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà di Lecce, pubblicato nei 10 anni precedenti il 1782 » ;trovò un certo « Francesco Ingrosso, scultore di tela ab<strong>it</strong>ante nell'Isola delVetere » e un « Ignazio Scalone P<strong>it</strong>tore e Statuario di Lecce di anni 35 » (2).Precedentemente era riusc<strong>it</strong>o a trovare l'atto di nasc<strong>it</strong>a e l'atto di morte diPietro Surgente autore <strong>della</strong> più antica statua'di <strong>cartapesta</strong>, datata e firmata,che sia mai stata rinvenuta ; il « San Lorenzo » che si trova <strong>nella</strong> Parrocchialedi Lizzanello, su cui appunto si legge : "Maestro Pietro Surgentefece nel 1782 „.Lo stesso Vacca ha rinvenuto recentemente una statua di S. Francesco,.tutta di <strong>cartapesta</strong>, <strong>nella</strong> Parrocchiale di Salice Salentino, che alcuni documentifanno risalire alla prima metà del 1700 ; però non è firmata, nè datata.E lo stesso dicasi per 1' « Ecce Homo » rinvenuto in casa Papa a Squinzano,alto poco più di un metro, che fece formulare allo stesso Vacca l'ipotesi sulleorigini seicentesche dell'arte sacra salentina.Noi, lungi dal formulare nuove ipotesi, perchè sprovvisti di documentiche possano avallarcele, fisseremo le origini <strong>della</strong> <strong>cartapesta</strong> <strong>leccese</strong> nel 1700,secolo in cui visse ed operò Pietro Surgente detto " Mesciu Pietru de liCristi ,„ il più antico statuaro di cui possiamo dare notizie precise.PIETRO SURGENTEIl Surgente nacque a Lecce il 10 giugno 1742 da Gaetano e MaddalenaBardi : due giorni dopo, al fonte battesimale gli furono imposti i nomi diPietro, Maria, Francesco, Paolino, Lazzaro e Oronzo (3). Nessuna notiziaabbiamo <strong>della</strong> sua fanciullezza, nè del suo apprendistato <strong>artisti</strong>co. I contemporaneilo hanno conosciuto come « Mesciu Pietru de li Cristi », soprannome(1) - PIETRO MARTI « La mo<strong>della</strong>tura in carta » - Tip. Ed. Salentina - Lecce1894 (opuscolo).(2) - NICOLA VACCA - « Appunti storici sulla <strong>cartapesta</strong> <strong>leccese</strong> » - in « RinascenzaSalentina », Anno II, p. 175 - Lecce 1934.(3) - Dai battezzati <strong>della</strong> Parrocchia del duomo, nel 1.742 - (vol. 32) - « Petrus, Maria,Francescus, Paulinus, Lazzarus, Orontius filius Dominici fili quandarn Josepho SurgenteLycien coni.... Parrochiae Catlis - Natus die decimo mensis juni 1742 hora vigesima, Baptizatusfu<strong>it</strong> die duodecimo eusdem a Rev. D. Carlo Erigliani Lycien, procuram tenens ipsidelatum à Josepho Fonta<strong>nella</strong> Lycien.... » (anche in o. c. N. VACCA).100Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDS (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


che gli derivò dai « Cristi » che modellò in gran quant<strong>it</strong>à, dei quali però nonè stato rinvenuto ancora nessun esemplare. E solo il Castromediano, in unsuo scr<strong>it</strong>to (1), lo ha ricordato <strong>nella</strong> bottega al n. 16 sulla via V<strong>it</strong>torio Emanuele,dove lo rivedeva ogni qualvolta con i suoi compagni di collegio loconducevano a passeggiare : « .... ammirare l'opera sua con sorriso di compiacenza,come se dicesse a se stesso : Bravo mastro Pietro! .... vecchio, congli occhiali al naso.... » intento « a mo<strong>della</strong>r mani e testa in creta, aggiungendovipoi in carta membra e vest<strong>it</strong>i competenti ».Lo stesso Castromediano ci ha pure ricordato « Donna Nena (Maddalena)de li Cristi », sorella dello statuario : « vecchietta bassissima, bizzarra neimovimenti, scherzevole di sguardo .... che « .... vestiva di nero, un tagliodi stoffa chiamato " manto „ che scendeva dal corpo dietro il dorso finoalla v<strong>it</strong>a, dove strettamente legato, lasciava scoperti collo petto e maggiorparte delle braccia » (2).Sebbene sia stata rinvenuta una sola statua datata e firmata : " MastroPietro Surgente i„ il « S. Lorenzo » a cui abbiamo accennato ; le numerosestatue anonime che si trovano nelle Chiese di Lecce, <strong>nella</strong> Parrocchiale diMoricino ed in molte altre chiese d'Italia, potrebbero, però, anche, essergliattribu<strong>it</strong>e, malgrado che le ipotesi di alcuni studiosi le attribuiscano adoscuri suoi predecessori vissuti nel 1600.Recentemente, Michele Paone ha attribu<strong>it</strong>o al Surgente una formella d<strong>it</strong>erra cotta colorata, di forma circolare (il suo diam. misura cm. 21), riproducente« il busto in rilievo di S. Oronzo in ab<strong>it</strong>i pontificali » (ved. fig. 1).Questa si conserva nel Museo Castromediano di Lecce e sul rovescio « portascr<strong>it</strong>to " fattura di Pietro Surgente „„ La medesima indicazione <strong>della</strong>stessa mano e di tipica grafia ottecentesca è riportata in inchiostro nero,ma quasi svan<strong>it</strong>o, su di un ingiall<strong>it</strong>o biglietto incollato ai quattro angoli dasgocciolature di lacca rossa » (3). Ciò proverebbe che il Surgente produsseanche lavori in terra cotta.Egli visse a lungo, essendo morto il 18 febbraio 1827 (4) ed ebbe molti(I) - S. CASTROMEDIANO (duca) - o. c.(2) - « II curioso di questo « manto » era che spesso entiava, o per aure che vi si raccoglievano,o per forza d'andar dalla stessa persona. che lo indossava, e allora mutavasi ingobba, o meglio rassomigliava a vela gonfiala dal vento. Era un vestire del tempo, in Lecce,ma che già cominciava a sparire, pur tuttavia usavardo certe pulcelle del medio stato restatea spasso ». (S. CASTROMEDIANO o. e )(3) - MICHELE PAONE - « Un lavoro ined<strong>it</strong>o di Pietro ,Surgente » su « La Zagaglia »,Anno 1, n. 4, p. 66 - Lecce 1959.(4) - « Registro dei Morti » n. 75, fogl. 38 - Municipio di Lecce : « L'anno 1827 ildì 18 del mese di febbraio alle ore 17 avanti di noi Luigi Quarta Sindaco ed ufficiale dellostato civile del Comune di Lecce distretto di Lecce provincia di Terra d'Otranto, sono comparsii signori Giuseppe Crispini di anni 30 di professione proprietario, regnicolo, domiciliatoa Lecce e Oretnzo Greco di anni 21 di professione statuario regnicolo domiciliato aLecce i quali hanno dichiarato che nel giorno 18 del mese di febbraio anno 1827 alle ore14 e mezzo è morto <strong>nella</strong> sua casa Pietro Surgente nato a Lecce nel 1737 di professionestatuario, domiciliato a Lecce figlio del fu Gaetano Surgente e fu Maddalena Bardi vedovo-<strong>della</strong> fu Maddalena Antonino prima e mar<strong>it</strong>o <strong>della</strong> superst<strong>it</strong>e Fortunata Renna ».Nella dichiarazione di morte c'è un errore, l'anno di nasc<strong>it</strong>a 1737 anziché 1742 comerisulta dalla nota n. 6 (anche in o. e. N. VACCA).1012Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDS (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


discepoli, fra cui : Mastr'Angelo - Raffaele De Augustinis detto "Lu Ch<strong>it</strong>arrant„ ; Pasquale Letizia che per molti anni lavorò col:Maccagnani ; e LuigiGuerra detto "La Turdu Igazzu „ , che aveva botteggal:n. 4 [in via AscanioGrandi.Fig. 1 - Pietro Surgente - Formella in terra cotta - (Museo Castromediano - Lecce).Il Guerra, morto quasi centenario, bizzarro oltre ogni dire, tanto che gliultimi anni <strong>della</strong> sua lunga v<strong>it</strong>a li visse, diviso dalla famiglia, <strong>nella</strong> bottegadove lavorava ; oltre i Cristi e i Santi di <strong>cartapesta</strong>, mo<strong>della</strong>va, anche, incera : « occhi, mani, piedi ed ogni altra parte del corpo umano, luridi 'eguasti da ogni schifoso molore : intendo gli ex voto che si offrono, per ottenutaguariggione, ai santi » (1).Parlando del Surgente diceva : « Vidi costui lavorare e gli rubai l'arte ;chè non me la voleva imparare ».(1) - S. CASTROMEDIANO (duca) o. c.102Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDS (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


Parlando di se stesso, invece, affermava : « lo sono stato il maestro d<strong>it</strong>utti, io sono stato la pianta dell'arte in Lecce » (1).Affermazione esagerata quella del Guerra, comune a tutti i <strong>cartapesta</strong>isuoi contemporanei che la trasmisero ai loro immediati successori e posteri,discepoli di se stessi, gelosi in modo esasperato dei cosi detti " segreti „<strong>della</strong> loro arte personale.Tra questi, si mer<strong>it</strong>ò comunque le attenzioni <strong>della</strong> pubblicistica salentinadel tempo, Antonio Maccagnani.ANTONIO MACCAGNANIGiuseppe Tommaso Greco, discepolo del Maccagnani, figlio certamentedello statuaro Oronzo Greco detto " Mesciu Ronzu facce de z<strong>it</strong>a „ , nel giugnodel 1898, parlando del suo maestro ad Angelo Caggiula - Carlucci, disse:« .... lavorava nascondendosi dai suoi garzoni di bottega e non li incoraggiavamai. Mi pagava sette grana ogni sabato, ma in quella bottega non appresimolto, come non appresero molto neanche gli altri che erano con me. Tuttoabbiamo fatto da noi, senza aiuto d'altri, mettendo ognuno nel lavorarequalcosa di proprio. Noi eravamo "geniati „ per quest'arte » (e).Antonio Maccagnani, nato a Lecce nel 1809, ebbe ingegno e volontà dirinnovatore. « Apprese i primi rudimenti dell'arte dal De A_ugustinis (altridicono dal Surgente), si convinse dell'avvenire splendido cui essa era destinata-e si dette allo studio del disegno e <strong>della</strong> 'plastica » (3). 11 disegno loapprese dal p<strong>it</strong>tore Luigi Tondi, modellò una infin<strong>it</strong>à di " cristi „ -- notacaratteristica dell'arte <strong>della</strong> <strong>cartapesta</strong> in Lecce per tutto il 1700 e la primametà del 1800 — e nei suoi lavori si studiò di correggere ogni ingenu<strong>it</strong>àplastica che gli succedeva di riscontrare nelle statue mo<strong>della</strong>te dai suoi predecessori.« I suoi primi lavori susc<strong>it</strong>arono una vera rivoluzione nel campo <strong>della</strong>mo<strong>della</strong>tura in carta, i vecchi maestri furono dimenticati ed una folla diim<strong>it</strong>atori rese popolare il suo nome. In lui cosa restava di antico ? Tutto,fuorchè una certa freddezza d'ispirazione, che certamente aveva riscontro <strong>nella</strong>natura del suo carattere, e una certa timidezza di staccarsi da molte convenzioni,poco logiche invero, ma spesso tollerate e più spesso richieste dall'ambiente» (4).(1) - I. G. DE SIMONE o. e.(2) - ANGELO CAGGIULA - CARLUCCI - « La <strong>cartapesta</strong> in Lecce » - in «NumeroUnico per le Feste Inaugurali nel giugno 1898 - Tip. Ed. Salentina PAIA SpaccianteLecce 1898.(3) - P. MARTI o. c.(4) - P. MARTI o. c.103Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDS (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


Un gruppo del Maccgnani raffigurante il Calvario con Cristo crocifisso,le Marie e Giovanni ai piedi <strong>della</strong> croce, fu premiato con medaglia d'argentoalla Mostra Industriale di Napoli dei 1855. Sei anni dopo, all'EsposizioneItaliana di Firenze; il Nostro fu premiato per un Crocifisso che fu donatoin segu<strong>it</strong>o a V<strong>it</strong>torio Emanuele II- che a sua volta regalò allo statuaro unaspilla con monogramma regio in brillanti. Altra medaglia d'argento, il Maccagnanil'aveva ricevuta nel 1857 da Pio IX° per un Crocifisso. Ma il riconoscimentoufficiale di Margher<strong>it</strong>a di Savoia lo lusingò più che le medaglied'argento : la Regina infatti fece collocare <strong>nella</strong> Cappella <strong>della</strong> Villa Reale diMonza una sua statua dell'Assunta ricevuta in dono.Del Maccagnani, si può ammirare <strong>nella</strong> chiesa di S. Angelo in Lecce unastatua dell'Addolorata che è stata oggetto di numerose recensioni e attenzioni giornalistiche.Morì ottuagenario nel 1892, il fratello, il figlio Francesco e il nipoteEugenio (il noto scultore) continuarono l'opera sua. Ma già, nel frattempo,Achille De Lucrezi si era imposto ed affermato come il maestro rinnovatore(il primo) <strong>della</strong> <strong>cartapesta</strong> <strong>leccese</strong>.(continua)V. ENZO ROSSI104Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDS (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce

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