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I figli di Abramo - Rivista libertà civili

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E<strong>di</strong>toriale<br />

libertà<strong>civili</strong><br />

6<br />

Il <strong>di</strong>alogo fra le religioni strumento <strong>di</strong> Pace e Giustizia<br />

2011 settembre-ottobre<br />

Anche il Corano esalta in più punti la “Pace” e la “Giustizia”.<br />

Penso al passo dove vengono definiti i “servi del Compassionevole”,<br />

cioè “coloro che camminano sulla terra con umiltà e quando<br />

gli ignoranti si rivolgono loro, rispondono: ‘Pace’!” (XXV, 63);<br />

o a quello in cui si <strong>di</strong>ce che “la sanzione <strong>di</strong> un torto è un male<br />

corrispondente, ma chi perdona e si riconcilia, avrà in Allah<br />

il suo compenso. In verità Egli non ama gli ingiusti” (XLII, 40).<br />

Vi è poi un passo, molto bello, in cui viene definita la retta via:<br />

“è riscattare uno schiavo, o nutrire, in un giorno <strong>di</strong> carestia,<br />

un parente orfano o un povero prostrato ed essere tra coloro che credono<br />

e vicendevolmente si invitano alla costanza e vicendevolmente<br />

si invitano alla misericor<strong>di</strong>a..” (XC, 11-17).<br />

Questi messaggi <strong>di</strong> “Pace” e “Giustizia” conservano tuttora,<br />

nonostante siano passati migliaia <strong>di</strong> anni, una straor<strong>di</strong>naria vitalità<br />

e rappresentano, per certi versi, l’unica ultima grande ideologia<br />

sopravissuta nell’epoca della post democrazia e della globalizzazione.<br />

In tempi nei quali molte aree del pianeta sono purtroppo caratterizzate<br />

da evidenti sacche <strong>di</strong> ingiustizia e <strong>di</strong>suguaglianza, dove la <strong>di</strong>gnità<br />

umana viene calpestata e negata, dove il benessere ha reso<br />

l’in<strong>di</strong>viduo-consumatore sempre più solo e privo <strong>di</strong> modelli<br />

etico-sociali <strong>di</strong> riferimento, le religioni possono rappresentare un forte<br />

fattore <strong>di</strong> aggregazione e un valido strumento per perseguire<br />

la “Pace” e la “Giustizia”.<br />

In questo senso il <strong>di</strong>alogo interreligioso può essere la via maestra<br />

perché la religione non sia più causa <strong>di</strong> <strong>di</strong>visioni, ma <strong>di</strong> alleanze<br />

tra tutti i “giusti” e tutti “gli operatori <strong>di</strong> pace” della terra. Mi piace,<br />

a quest’ultimo riguardo, ricordare il recente incontro mon<strong>di</strong>ale<br />

tra tutte le religioni tenutosi lo scorso mese <strong>di</strong> ottobre ad Assisi<br />

alla presenza <strong>di</strong> papa Benedetto XVI e al quale sono stati invitati<br />

anche i non credenti; a <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> quanto la religione possa<br />

unire anche al <strong>di</strong> là della fede in un Dio, quando ad essere messi<br />

al centro dell’attenzione sono i valori universali della “Pace”<br />

e della “Giustizia” tra i popoli.<br />

Nei “giusti” è in definitiva riposto il futuro dell’umanità, non importa<br />

se credenti in religioni <strong>di</strong>verse o non credenti affatto. Quello che è<br />

importante è la loro “fame e sete della giustizia”, è la loro continua<br />

ricerca della verità e l’incon<strong>di</strong>zionata fiducia nell’uomo.

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