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SEGNALAZIONE DEL SOCIO GEOM. ANTONIO PICCINNO:RITROVAMENTI DI AVANZI FAUNISTICI IN « VENTAROLA »Durante una perlustrazione, in data 22-4-1965, lungo il taglio della calcarealeccese per la costruzione del Sottopassaggio ferroviario, sulla strada per Lequile,Ventarole per la costruzionedel sottopassaggio per Lequile -Lecce.Ventarolesulla rocciaper lacostruzione delsottopassaggioper Lequile -Lecce380Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


ai1oProvincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina)a cura di IMAGO - Lecce


in prossim<strong>it</strong>à della Vasca dell'Acquedotto Pugliese, repertavo alcuni resti faunisticinelle « ventarole » s<strong>it</strong>e lungo i margini del taglio.Alla base di una delle ventarole (ne ho contate circa n. 10, alcune appena scavate),sulla destra, guardando i binari, dalla quale ho estratto i primi e quasi tuttii reperti, si apriva un foro a mò di « inghiott<strong>it</strong>oio », ostru<strong>it</strong>osi in segu<strong>it</strong>o a cadutadi terra e di pietre buttate dai ragazzi e dagli operai durante i lavori.Local<strong>it</strong>à " Passaggio per Lequilecostruendo il cavalcavia„ - LecceI reperti raccolti in diversi giorni, avvalendomi dell'aiuto del carissimo amico,nonché socio, rag. Baglivo Antonio, sono stati da me donati al Museo di Maglie.P. S, - Faccio altresì presente che, insieme col Baglivo continuerò le ricercheper il recupero di eventuali altri resti faunistici che dovessero venire alla luce,nonchè di inviare altra relazione scientificamente più completa con lo scopo di darenotizia nella R i vista del Gruppo.ANTONIO PICCINNO382Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


UNA CELEBR AZIONEdegna di essere ricordata, specie ai lettori giovani, come esemplaresintesi storica, riportiamo l'orazione pronunciata dal Col. Aldo Sansonetti, percelebrare la " giornata dell' orfano di guerra e del decorato al valore mil<strong>it</strong>areAsprissima fu la lotta che per 41 mesi l'Italia condusse con fede incrollabile econ valore tenace; la conclusiva v<strong>it</strong>toria fu di tale fulgore che venne attribu<strong>it</strong>aesclusivamente alle sue armi; gli stessi alleati lo riconobbero senza es<strong>it</strong>azione. Visi distinsero tutti i combattenti <strong>it</strong>aliani; senza distinzione di grado di arma o dicorpo di appartenenza scrisse, ciascuno, la propria pagina di sacrificio e dieroismo. In particolare, affiorò la superior<strong>it</strong>à della fanteria che seppe riconfermareil t<strong>it</strong>olo di regina delle battaglie, già da Napoleone attribu<strong>it</strong>ole un secoloprima.Pagine di eroismi epici e di glorie smaglianti seppero scrivere con generosoversamento di sangue i 2.400.000 Fanti che vi parteciparono; riportarono purtroppol'87% di perd<strong>it</strong>e sul totale complessivo delle stesse: 502.000 furono i fanti morti,su 680.000 caduti; 400.000 i mutilati, su 500.000; un milione i fer<strong>it</strong>i. Numerosissimii riconoscimenti al V. M.: 30 medaglie d'oro ai reggimenti; 24 M. O. al V. M. individuali(molte alla memoria) e 82.500 fra medaglie d'argento e di bronzo.Con romana fierezza combatterono strenuamente gl' <strong>it</strong>aliani per ristabilirealla Patria i termini sacri che Dio e natura le avevano dato per confine. Si ebberogesta ed eroismi da leggenda che contribuirono ad alimentare la prestigiosa falangedegli azzurri decorati al V. M., aristocrazia del combattentismo, gloria e vantodell'Italia.Dal 24 maggio al 13 giugno 1915 si ebbe il primo sbalzo offensivo che portòalla conquista del Monte Nero, gloria dei valorosi alpini i quali conquistaronoaltresì la testa di ponte di Plava, una parte del Carso e la Conca di Cortina. Dalgiugno in poi seguirono undici altre aspre battaglie tutte sanguinose, dette del,l'Isonzo. L'ultima, quella della Bainsizza, vide le nostre fanterie con l'appoggio dell'artiglieria,per quanto fiaccate dai durissimi combattimenti sostenuti in tre lunghianni di lotta, sfondare le linee avversarie fra Tolmino e Gorizzia e mettere incrisi il nemico. Determinatosi così lo spostamento sul fronte <strong>it</strong>aliano, da quellorusso, di numerose divisioni dell'alleato tedesco che direttamente agirono in corrispondenzadi Caporetto nell'ottobre del 1917, si ebbe la 12' battaglia dell'Isonzo,chiamata appunto di Caporetto. Malgrado il comportamento valoroso delle truppe<strong>it</strong>aliane, qui il nemico riuscì a sfondare le nostre linee e a penetrare profondamentenel suolo nazionale; l'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano fu costretto a raccogliersi fra il Piave(sponda destra) e il Monte Grappa.Il 7 nov. 1917 si ebbe l'accorato appello, ai combattenti, lanciato dal GeneraleDiaz, Comandante Supremo: « Sulle posizioni raggiunte si difende l'onore e lav<strong>it</strong>a dell'Italia. Il grido e il comando che viene dalla coscienza di tutto il popolo<strong>it</strong>aliano ad ogni combattente è: Morire, non ripiegare! ».Obbedirono i combattenti e non ripiegarono; furono in molti a sapere morire.Il nemico venne arrestato sia dai veterani come dagli allora ragazzi diciottennidel '99, aggrappati alle balze montane del Grappa e alla sponda del Piave.Il Grappa e il Piave divennero simboli sacri alla Patria.non ricorda « M. Grappa tu sei la mia Patria » e la canzone al Piave cheChi« mormorava calmo e placido »?L'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano poté ricost<strong>it</strong>uirsi organicamente e a metà giugno del 1918era già pronto ad affrontare la potentissima offensiva scatenata dal nemico dopoun tremendo ed infernale martellamento di artiglierie durato ben 4 ore. La lottasi protrasse accan<strong>it</strong>issima per ben 7 giorni durante i quali le posizioni vennero più383Provincia di Lecce - Mcdiateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina)a cura di IMAGO - Lecce


volte conquistate e perdute dal nemico nel corso degli aspri combattimenti, fino aquando, arrestato, fu costretto al ripiegamento.Tale v<strong>it</strong>toria confermò come il nostro eserc<strong>it</strong>o erasi completamente ripresoconquistando superior<strong>it</strong>à morale sul nemico, che aveva del tutto perduto la suasicurezza orgogliosa. Il Comando Supremo <strong>it</strong>aliano decise, malgrado il contrarioparere degli alleati dell'Intesa, di passare alla controffensiva con intento di insisterefino alla v<strong>it</strong>toria finale. Infatti, il 24 ott. ad un anno preciso dalla disfattadi Caporetto fu sferrata la grande « nostra » offensiva che gli austro-ungarici atteseroa piè fermo convinti della loro v<strong>it</strong>toria finale perché sarebbe stata una vergognasenza nome se tale v<strong>it</strong>toria l'avessero riportata gli <strong>it</strong>aliani.Inizialmente si conquistarono i monti Asolone - Pertica - Solarolo; in un secondotempo si attraversò il Piave in condizioni rese difficoltose dal fiume ín piena evenne invasa la piana di Sernaglia (27 ottobre 1918).Dal 29 ottobre al 1" novembre battaglia e conquista di V<strong>it</strong>torio Veneto e successivamanovra aggirante a largo raggio per accelerare la caduta delle posizioni montanetenute dall'avversario.Dal 1° al 4 novembre inseguimento del nemico e occupazione di Trento e Triesteed oltre sino ai giusti confini riconsacrati nel Trattato d'Armistizio di VillaGiusti nei pressi di Padova.I resti di quello che fu uno dei più potenti eserc<strong>it</strong>i del mondo risalgono indisordine e senza speranza le valli che avevano disceso con baldanzosa sicurezza.Sbarcarono a Trieste i Fanti piumati al molo oggi denominato 4 Novembre:ma rimasto « molo dei bersaglieri » nel cuore dei triestini che li accolsero trionfalmente,in un tripudio di entusiasmo, accompagnato dallo scampanio a festa delle campanedelle belle chiese di Trieste cui faceva eco severa il cupo rombo del campanonedi S. Giusto.Tremendo il bilancio: spaventoso il numero degli <strong>it</strong>aliani caduti.La Patria grata prese sub<strong>it</strong>o sotto la sua protezione gli orfani e li tutelòproteggendoli, prodigando loro attiv<strong>it</strong>à assistenziali multiple estese poi agli orfanidei Caduti delle successive guerre, e sempre con paterno affetto, dal campo sociale,a quello professionale. Non sono misurati gli interventi che rendono possibile all'orfanodi portare a termine qualunque preparazione.L'Oratore ha quindi ricordato: « ben 60.000 ebbero a testimoni della loroprodezza soltanto Dio e il nemico, perchè neppure il minimo premio, quello delnome sulla tomba si poté ad essi dare.Ed ecco 1' epigrafe dettati dal Presidente Nazionale dei Fanti per lacolonna romana concessa dal Museo di Aquileia, inaugurata con un suo memorabilediscorso il 4 novembre 1964 sul colle di S. Elia, già Cim<strong>it</strong>ero della IIP Armata,prospiciente al Gran Sacrario di Redipuglia:La vigile secolare dign<strong>it</strong>àdella riconsacrata colonna d'Aquileiaricordi a tuttiinnanzi al Sacrario dei Centomila Eroil'un<strong>it</strong>aria virtù nazionale— senza distinzione di tempi e di fortune —dei Combattenti d'ogni Arma e d'ogni gradole gesta insigni — i sacrifici immaniche ci elevarono a Libertàper i civili primati384Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


Gesta insigni quelle di coloro che pel conseguimento del più grande idealeseppero superare se stessi e in sublime fervore di devozione e amore alla Patrianon es<strong>it</strong>arono a lanciare l'anima oltre l'ostacolo ultimo, passando, ammantatid'azzurro e in luce di gloria, nella leggenda.PREMIATI I GIOVANI DELL'ISTITUTO « TARANTINI »Il pomeriggio del 30 giugno, nell'Ist<strong>it</strong>uto di Rieducazione per minorenni « A. M.Tarantini » di via Arnesano retto dai Padri Terziari Cappuccini dell'Addolorata eda essi avviato con sollec<strong>it</strong>a cura ed ardui sacrifici a realizzazioni di notevoleinteresse, si è svolta una manifestazione ufficiale per la premiazione degli allievipiù mer<strong>it</strong>evoli distintisi durante l'anno nel campo scolastico, professionale, atleticoe nella condotta.La cerimonia comprendeva un programma preparato con cura, slancio e generos<strong>it</strong>àdai sessanta giovani, osp<strong>it</strong>i della casa.Prima della consegna dei venti attestati di lode e delle medaglie d'oro agliallievi più mer<strong>it</strong>evoli, ha preso la parola il direttore dell'Ist<strong>it</strong>uto, p. Licinio GabrieleDi Marco, che, dopo aver ringraziato tutte le autor<strong>it</strong>à e gli amici intervenuti, hacosì prosegu<strong>it</strong>o: « I nostri giovani sono felici, perché si vedono circondati dallanostra benevolenza, dalla nostra considerazione, dal nostro affetto, dalla nostravicinanza ». Rivolto ai giovani, ha detto: « Sì, carissimi giovani, voi non sietesoli. Vicino a voi ci siamo noi e vi amiamo e vi stimiamo e viviamo per voi. Lagioventù è stata sempre la parte eletta della società. Verso di essa sono staterivolte tutte le cure e tutte le attenzioni. Se la società guarda e vede nella gioventùdi oggi l'avvenire del domani, maggiormente volge la sua benevolenza verso di voi,perché il passato non conta se il presente e l'avvenire porta una nuova e civileimpronta, una nuova e civile fisionomia ».Riportando un pensiero di mons. Luigi Amigò: « Un giovane che si rieduca èuna generazione che si salva », l'oratore ha prosegu<strong>it</strong>o: « Monsignor Amigò lasciòa noi Terziari Cappuccini la più bella ered<strong>it</strong>à che cost<strong>it</strong>uisce un patrimonio privilegiatodel nostro ist<strong>it</strong>uto nella Chiesa cattolica ».« Il nostro patrimonio è il metodo psico-pedagogico basato sulla comprensione,aperto, sull'amore, dischiuso alla mental<strong>it</strong>à moderna, avanzata, attuale, che mettein azione tutte le risorse intellettive e vol<strong>it</strong>ive del giovane nel libero ed armonicosviluppo della sua personal<strong>it</strong>à senza coercizioni o cieche imposizioni, ma susc<strong>it</strong>andonello stesso giovane interesse, emulazione, impegno e superamento per farlosignore di se stesso e delle sue facoltà fisiche e psichiche, e quindi un uomo libero,perché di quelle facoltà egli si avvalga per acquistare quelle doti di virtù morali esociali e per conquistare l'ab<strong>it</strong>o del dovere superando gli ostacoli e vincendo ledifficoltà ».Dopo aver elogiato i giovani per l'ammirevole impegno, il p. Di Marco ha ringraziatotutte le autor<strong>it</strong>à e gli amici intervenuti per congratularsi con gli allievi eper assistere alla premiazione.A nome dei minori ha poi preso la parola un giovane che, dopo aver ringraziatoí presenti, ha detto di essere felice di vedersi circondato dalla stima di tanti, aggiungendo:« Ora che siete riun<strong>it</strong>i tutti qui, voi rappresentanti degli organi chesi occupano dei minorenni, cogliamo la circostanza tanto propizia per manifestarviche noi non siamo "giovani-problemi", ma "giovani-soluzioni" ».385Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


Sono stati esegu<strong>it</strong>i canti patriottici e polifonici a due voci e un riusc<strong>it</strong>issimosaggio ginnico diretto dal p. Michele Blasco. I giovani dell'Ist<strong>it</strong>uto hanno messo inevidenza le loro risorse fisiche e psichiche con generos<strong>it</strong>à e fierezza.Alla manifestazione, lungamente applaud<strong>it</strong>a, sono intervenuti: S. E. mons. FrancescoMinerva, Vescovo di Lecce, che era accompagnato da mons. Francesco Napol<strong>it</strong>ano, Tesoriere del Cap<strong>it</strong>olo Cattedrale, il M. R. P. Donato Gatto, Superiore Provincialedei Terziari Cappuccini, il dr. Diego Di Lustro, Presidente del TribunaleDistrettuale pei Minorenni, il dr. Carlo Mazzeo, Procuratore della Repubblica pressolo stesso Tribunale, il dr. Michele Paone, Sost. Procuratore della Repubblica pressoil Tribunale di Bolzano, il dr. Giuseppe Maccariello, Ispettore generale reggente deíCentri di Rieducazione per Minorenni per la Puglia e la Lucania, il prof. Giannone,giudice onorario presso il Tribunale minorile, il cancelliere sig. Ugo Tarentini,nonchè vari funzionari dello stesso Tribunale.In rappresentanza del Prefetto era il consigliere dr. Chiummo, mentre rappresentavanoil Provved<strong>it</strong>ore agli Studi ed il Direttore dell'Ufficio Provinciale delLavoro rispettivamente il prof. Sansoni e l'avv. Bosano. Fra i presenti, la direttriceAda Pellegrino Cudazzo, V<strong>it</strong>torio Soldi, direttore dell'Ist<strong>it</strong>uto di Rieducazione maschileper minorenni di via Monteroni, con numerosi funzionari, le dr. Rossi, Santoroe Marangio del Servizio Sociale per Minorenni, il prof. Catalano e la dr. Capanodel gabinetto medico-psico-pedagogico, l'avv. Coppola, il conte Ghezzi, le insegnantiR<strong>it</strong>a Caricato e Carluccio e numerosi amici e benefattori dell'Opera.A chiusura della manifestazione, il Vescovo, il P. Provinciale, il dr. Di Lustro, ildr. Mazzeo, l'ispettore Maccariello e la direttrice Pellegrino hanno rivolto un pensieroai giovani. Tutti hanno espresso la loro ammirazione ed il compiacimentoai Padri e ai ragazzi, augurando ai minori di aver fiducia nella v<strong>it</strong>a e di raggiungerenuove e più alte mete, protesi verso nuove e più grandi conquiste.UNA DATA DA RICORDAREGli esuli da Fiume e i legionari dannunziani hanno ricordato l'anniversario della storicamarcia dei granatieri di Ronchi che, guidati da Gabriele D'Annunzio, corsero nellac<strong>it</strong>tà del Carnaro per impedire, secondo l'unanime volontà della popolazione, la sua cessionealla Iugoslavia. Già un anno prima, il 29 ottobre 1918, Fiume con un grande plebisc<strong>it</strong>o,aveva infatti proclamato la sua annessione all' Italia.Ci associamo al ricordo, sía per rendere doveroso omaggio ai legionari e sia perché,rompendo il silenzio siamo convinti di contribuire a diffondere la vera storia della nostraPatria.N. d. R.386Provincia di Lecce - Media teca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce

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