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E. Bardoni - Misure alternative al PIL - Etica SGR

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MISURE ALTERNATIVE AL <strong>PIL</strong>BUDGET 2011Scenario di riferimentoModena, 14 novembre 2012Elena <strong>Bardoni</strong> - Ufficio Desk MercatiServizio Intermediazione Mobiliare del Gruppo BPER0


<strong>PIL</strong>: una misura incompleta?<strong>PIL</strong> = Consumi Fin<strong>al</strong>i + Spesa dello Stato + Investimenti + (Esportazioni – Importazioni)“Il benessere di una nazionedifficilmente può essere tratto da unamisura di reddito nazion<strong>al</strong>e”.Simon Kuzntes, (1934)“Il <strong>PIL</strong> non tiene conto della s<strong>al</strong>ute delle nostrefamiglie, della qu<strong>al</strong>ità della loro educazione o dellagioia dei loro momenti di svago. … Misura tutto, inbreve, eccetto ciò che rende la vita veramentedegna di essere vissuta.”Robert Kennedy (1968)2


Limiti del <strong>PIL</strong>• Non considera le attività svolte <strong>al</strong> di fuori delmercato (es. volontariato, lavoro domestico,autoproduzione)• Include le spese difensive• Il v<strong>al</strong>ore dei servizi pubblici è misurato in base <strong>al</strong> costo e quindi èinvariante rispetto <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità• Non considera le estern<strong>al</strong>ità negative soci<strong>al</strong>i eambient<strong>al</strong>i (es. inquinamento)3


Limiti del <strong>PIL</strong>• Non tiene conto degli elementi distributivi• Ignora diritti umani e libertà• Non considerare il v<strong>al</strong>ore del tempo libero• Non tiene conto della sostenibilitàeconomica, ambient<strong>al</strong>e e soci<strong>al</strong>e4


Andare oltre il <strong>PIL</strong>La consapevolezza che il “cosa si misura” influenza il “cosa si fa”, resa piùpressante in questo momento di forte crisi economica, ha dato slancio in questianni <strong>al</strong> dibattito sulle misure di progresso soci<strong>al</strong>e, <strong><strong>al</strong>ternative</strong> o integrative del Pil.FELICITA’STANDARD DI VITABENESSERE ECONOMICO<strong>PIL</strong>“Discutere di indicatori è un modo per discutere dei fini ultimi diuna società e della direzione che essa intende intraprendere”.Amartya Sen5


Oltre il <strong>PIL</strong>: ISEWL’Indice di benessere economico sostenibile (Index of SustainableEconomic Welfare, ISEW, D<strong>al</strong>y e Cobb, 1989) è un indicatore economico<strong>al</strong>ternativo <strong>al</strong> Pil.L’ISEW mira adincorporare costi ebenefici soci<strong>al</strong>i,economici e ambient<strong>al</strong>itradizion<strong>al</strong>mente nonmisurabili in terminimonetari.6


ISEW =Oltre il <strong>PIL</strong>: ISEWConsumi privati ponderati (per tenere conto della disuguaglianza distributiva)+ Servizi da lavoro domestico + Servizi da beni di consumo durevoli + Servizi retestrad<strong>al</strong>e + Spesa pubblica non difensiva per sanità e istruzione- Spesa in beni di consumo durevoli - Spesa difensivaprivata - Costi pendolarità - Costi incidenti strad<strong>al</strong>i- Costi inquinamento (idrico, atmosferico, acustico)- Perdita biodiversità (zone umide e terreni agricoli)- Costo esaurimento risorse non rinnovabili - Danni ambient<strong>al</strong>i di lungo termine+/- Aggiustamenti economici7


Oltre il <strong>PIL</strong>: G<strong>PIL</strong>’Indicatore di Progresso Autentico (Genuine Progress Indicator, GPI, D<strong>al</strong>y,Cobb, Lawn, 1994) è una versione <strong>al</strong>ternativa dell’ISEW.GPI= Consumi privati ponderati+ V<strong>al</strong>ore del lavoro domestico e del volontariato+ V<strong>al</strong>ore istruzione superiore + Servizi da beni diconsumo durevoli + Servizi rete strad<strong>al</strong>e- Spesa in beni di consumo durevoli - Costi delcrimine - Costi pendolarità - Costi incidentistrad<strong>al</strong>i - Perdita tempo libero - Costi dellasottooccupazione - Costi della ripartizionedella famiglia - Aumento del credito <strong>al</strong>consumo - Costi inquinamento (idrico,atmosferico, acustico) - Perdita zone umide,terreni agricoli, foreste - Costi abbattimentoinquinamento domestico - Costi esaurimentorisorse non rinnovabili - Danni da emissioni dianidride carbonica - Costi rarefazione stratoozono+/- Aggiustamenti economici8


Oltre il <strong>PIL</strong>: Ipotesi soglia“Threshold Hypothesis” (Max-Neef, 1995): raggiunta una certa soglia di crescita, ilbeneficio addizion<strong>al</strong>e di un’ulteriore crescita è inferiore <strong>al</strong> costo della crescita stessa.Re<strong>al</strong> GDP and GPI Per Capita 1950-2004 in $2000USAITALIAIl divario tra Pil e benessere ha iniziato ad ampliarsi a partire dagli anni’70 ediventa sempre maggiore con il passare del tempo, mentre ISEW e GPI simuovono in maniera molto simile.9


Oltre il <strong>PIL</strong>: HDIL’Indice di Sviluppo Umano (Human Development Index, HDI, Haq, Sen 1990)viene utilizzato d<strong>al</strong>l’ONU per misurare lo sviluppo economico e soci<strong>al</strong>e dei Paesi.INDICE DI SVILUPPO UMANOIndice di S<strong>al</strong>uteIndice diIstruzioneIndice di Standarddi vita3 dimensioniSperanzadi vitaAnni medidiistruzioneAnniprevisti diistruzioneRedditonazion<strong>al</strong>e lordopro capite4 indicatori10


Oltre il <strong>PIL</strong>: HDIMappa del mondo: Indice di Sviluppo Umano per quartili (2011)It<strong>al</strong>ia: 24 °posto11


Oltre il <strong>PIL</strong>: OECD Better Life IndexCrea il TUO Indice di BenessereQu<strong>al</strong> è la tua ricetta per una vita migliore – una buonaeducazione, aria pulita, una bella casa, soldi? Guarda comesi comporta il tuo Paese nei temi importanti per te.L’Indice di Benessere dell’OCSE,lanciato nel maggio 2011,permette di comparare ilbenessere nei diversi paesi, inbase a 11 fattori declinati in 20indicatori.ISTRUZIONELAVOROEQUILIBRIOVITA-LAVOROSICUREZZAREDDITOAMBIENTECASARELAZIONISALUTESOCIALISODDISFAZIONEPOLITICA EISTITUZIONI12


Le raccomandazioni della “Commissione Stiglitz”1. Per v<strong>al</strong>utare il benessere materi<strong>al</strong>e bisogna an<strong>al</strong>izzare i redditi e il consumo,piuttosto che la produzione.2. Impostare l’an<strong>al</strong>isi d<strong>al</strong> punto di vista delle famiglie, guardando <strong>al</strong> reddito e aiconsumi delle famiglie (prendendo cioè in considerazione tasse, prestazionisoci<strong>al</strong>i e servizi forniti d<strong>al</strong>lo Stato, come la sanità e l’istruzione, e interessi suiprestiti che le famiglie pagano).3. Considerare, oltre <strong>al</strong> reddito e <strong>al</strong> consumo, il patrimonio delle famiglie,distinguendo tra chi spende tutto per consumi, accrescendo il benessereimmediato, e chi invece risparmia per il benessere futuro.4. Dare maggiore importanza <strong>al</strong>la distribuzione dei redditi, del consumo e delpatrimonio.13


Le raccomandazioni della “Commissione Stiglitz”5. Estendere gli indicatori <strong>al</strong>le attività non legate direttamente <strong>al</strong> mercato.6. Migliorare la v<strong>al</strong>utazione di sanità, educazione, attività person<strong>al</strong>i econdizioni ambient<strong>al</strong>i, mediante c<strong>al</strong>coli oggettivi e strumenti a caratteresoggettivo (sondaggi).7. V<strong>al</strong>utare in maniera esaustiva le ineguaglianze rispetto <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità della vita,c<strong>al</strong>colando le differenze tra individui, tra diversi gruppi soci<strong>al</strong>i, per genere e pergenerazione.8. Re<strong>al</strong>izzare indagini per capire come le evoluzioni in un settore dellaqu<strong>al</strong>ità della vita hanno ripercussioni su <strong>al</strong>tri.14


Le raccomandazioni della “Commissione Stiglitz”9. Gli istituiti di statistica dovrebbero rendere disponibili le informazioninecessarie per creare un indicatore sintetico della qu<strong>al</strong>ità della vita;10. L’utilizzo congiunto di misure di benessere oggettive e soggettivefornisce indicazioni essenzi<strong>al</strong>i per misurare la qu<strong>al</strong>ità della vita;11. Definire una griglia di indicatori per misurare la "sostenibilità" delbenessere questione questa complementare <strong>al</strong> benessere attu<strong>al</strong>e e quindi daesaminare distintamente;12. Definire una griglia di indicatori di sostenibilità ambient<strong>al</strong>e che consentanodi misurare il livello di pericolo conseguenza del danneggiamento ambient<strong>al</strong>e.15


Oltre il <strong>PIL</strong>: FEEM SIL’Indice di Sostenibilità elaborato d<strong>al</strong>la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEMSustainability Index) v<strong>al</strong>uta la sostenibilità presente e futura di 40Nazioni/Regioni, tenendo conto delle interazioni tra le sue diverse componenti –economica, soci<strong>al</strong>e ed ambient<strong>al</strong>e.16


Oltre il <strong>PIL</strong>: FEEM SIIt<strong>al</strong>ia: 25°postoI Paesi con un <strong>al</strong>to livello di sostenibilità, accomunati da elevate prestazioni nelledimensioni economica, soci<strong>al</strong>e ed ambient<strong>al</strong>e, sono quelli del Nord Europa edell’Europa Centr<strong>al</strong>e (Svizzera ed Austria). Cina, India e i paesi del Nord Africasono invece tra le aree non sostenibili e si caratterizzano per una maggioreeterogeneità dei tre pilastri.17


Oltre il <strong>PIL</strong>: Benessere Equo e SostenibileIl BES nasce da un intenso dibattito condotto nel 2011 <strong>al</strong>l’internodel comitato Cnel-Istat e si articola in dodici domini, che sono statideclinati in un set di 134 indicatori. Entro fine anno verrà pubblicato il primoRapporto sullo stato del benessere equo e sostenibile in It<strong>al</strong>ia.ISTRUZIONE EFORMAZIONELAVORO E CONCILIAZIONEDEI TEMPI DI VITARELAZIONISOCIALIAMBIENTESICUREZZAPERSONALESALUTEBENESSERESOGGETTIVOBENESSEREECONOMICOPAESAGGIO EPATRIMONIOCULTURALERICERCA EINNOVAZIONEQUALITA’ DEISERVIZIPOLITICA EISTITUZIONI18


Grazie per l’attenzione19

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