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Febbraio - ausl12

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4Anno 12 Numero 2 <strong>Febbraio</strong> 2011TONNO E MONOSSIDO DI CARBONIOA seguito di articoli appa r s i s u l l a s t a m p al’U.F.C. Sanità PubblicaVeterinaria della Ausl12di Viareggio ritiene necessarialcuni chiarimenti.Dalla fine del 2000 sonostati rinvenuti sul mercatonazionale tranci ditonno sottovuoto congelatio freschi provenientidai paesi asiatici che, aseguito di campionamenti,sono risultati esserestati trattati con il monossidodi carbonio. Taletrattamento è ammessoin alcuni paesi, come gliStati Uniti e la Norvegiaper le carni rosse, nonper il pesce, ma non neipaesi della Comunità Europeae pertanto nemmenoin Italia.Il trattamento viene utilizzatoper contrastare unfenomeno naturale dellecarni di tonno che sonodi colore rosso scuro (colormattone), ma che peri normali fenomeni chimicisuccessivi alla pesca,con il passare dei giornidi conservazione, acquisisconoun colore brunoo bruno scuro che non ègradito al consumatore.In questi ultimi anni sonostati effettuati numerosistudi di tossicità sul monossidodi carbonio ingeritotramite le carni ed iricercatori hanno conclusoche l’ingestione nonprovoca danni all’uomo.Ben altra pericolosità ha,invece, l’inalazione delmonossido di carbonioresponsabile anche didecessi in caso di malfunzionamento di stufe ocaldaie.L’argomento va invecetrattato da un altro puntodi vista che è quello dellacorrettezza commerciale:il trattamento col monossidodi carbonio, infatti,permette di allungarela vita commerciale(shelf-life) del prodottogarantendo un accattivantecolore rosso vivoche inganna il consumatoresulla reale freschezzadel prodotto.Per quanto riguarda lapresenza di istamina,che può, in soggetti sensibilie predisposti, determinarereazioni allergichepiù o meno gravi, èstato provato che aumentandola vita commercialepuò esservi unaumento del quantitativodi istamina nel prodotto;l’aumento del livello diistamina non è una direttaconseguenza del trattamentocon monossidodi carbonio: possono, infatti,concorrere altri fattoriquali una inadeguatarefrigerazione dei tonniappena pescati od unmancato rispetto dellatemperatura di refrigerazionedurante le operazionisuccessive alla pesca(trasporto, lavorazione,deposito ecc..). Vaprecisato inoltre chel’istamina è prodotta perl’azione di batteri o enzimipresenti naturalmentenelle carni di alcuni pesci,durante il periodo diconservazione deglistessi. Per quanto riguardain particolare il prodottocitato negli articolinon è stata effettuata, inquanto non richiesta, laricerca di istamina; leanalisi hanno evidenziatoesclusivamente la presenzadi monossido dicarbonio. A seguito degliesami di laboratorio ilservizio veterinario dellaAusl12 ha attivato, comeprevisto in questi casidalla normativa, la proceduradi allerta per rintracciaree ritirare l’eventualeprodotto ancora incommercio.Merita infine precisareche se il consumatore riuscissead apprezzare iltonno fresco con il suoreale colore scuro e nonvolesse gustare un carpacciodi tonno color rossovivo, forse, i grandiproduttori non avrebberopiù interesse a utilizzarequesto particolare trattamentoper allungare lashelf-life di un prodottoche origina da una specieittica la cui disponibilitàè, fra l’altro, già duramenteprovata dall’eccessodi pesca.Prevenzione recidiva tumore mammario:speciali tecniche anestesiologicheAnche nel corso del 2010 l’ UOC Anestesia e Rianimazione della Ausl12 di Viareggioha continuato il lavoro articolato di dedicare agli Anestesisti alle variediscipline chirurgiche, una sorta di specialista per specialità, senza tuttavia maiperdere di vista a tutto campo le competenze per tutte le altre discipline operatorieed intensivistiche. Dopo il gruppo storico degli Anestesisti-Partoanalgesistidestinati al materno-infantile, il gruppo per la Rianimazione e recentementeda poco più di un anno e mezzo il gruppo “agguerrito” per la chirurgia ortopedicaprotesica e traumatologica (primi in Italia per le fratture di femore operatenelle 48 ore), l’ orizzonte si sta estendendo anche alle altre specialità di SalaOperatoria.In particolare, grazie all’impegno speciale del dott. Fabrizio Biffoli nel 2010 èstato possibile offrire alle Pazienti candidate ad intervento di asportazione dineoplasia mammaria una metodica anestesiologica innovativa che, a livello toscano,risulta essere praticata solo in Versilia. L’anestesia effettuata è di tipoperiferico loco-regionale (Blocco Paravertebrale Toracico), la cui superiorità intermini di efficacia, riduzione del dolore postoperatorio, rapidità di recupero,soddisfazione e confort delle Pazienti e dell’operatore rispetto all’anestesia generale,è stata più volte dimostrata in numerosi studi comparsi negli ultimi annisulle riviste internazionali di settore.Ma il dato più importante che emerge dalla letteratura a disposizione, suggeri-sce con forza che il blocco periferico sarebbe in grado di ridurre in modo significativol’incidenza di recidiva neoplastica mammaria nei campioni di Pazientiarruolate nello studio. Dai dati retrospettivi rilevabili nei lavori scientifici pubblicatiè documentato che, a parità di tipo e stadiazione della neoplasia, la percentualedi recidiva a tre anni dall’intervento passa dal 17% al 3% rispettivamentein Pazienti sottoposte ad anestesia generale classica o a blocco locoregionale toracico. Fermo restando che i principali farmaci per l’anestesia generale(vapori alogenati ed oppioidi) da sempre costituiscono le colonne portantie sicure della pratica anestesiologica di tutto il mondo, nello studio effettuatorelativo al tumore del seno sarebbero responsabili di un indebolimentodelle difese immunitarie di tipo IV, cioè quelle preposte alla difesa dalle neoplasie.Nel corso del 2010 il dott. Biffoli ha effettuato 72 interventi con questa tecnica,la cui curva di apprendimento richiede tuttavia un certo tempo e l’esecuzionein tutoraggio di almeno una decina di blocchi periferici. I risultati sono statiestremamente interessanti, tant’è che nelle previsioni e programmi, questatecnica innovativa dedicata a queste Pazienti, oltretutto particolarmente fragiliper la evidente mutilazione che sono purtroppo costrette a subire, dovrebbeessere estesa almeno ad altri due Anestesisti, così da garantirne la costante econtinuata eseguibilità nel nostro Ospedale.

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