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La proposta di linee guida per il referto ematologico: note di ... - Simel

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Inoltre <strong>il</strong> valore <strong>di</strong> RDW è uno specchio infedele <strong>di</strong> anisocitosi in presenza <strong>di</strong> unadoppia popolazione eritrocitaria. Nel 1983 Bessman et al proposero unaclassificazione delle anemie sulla base dei valori <strong>di</strong> MCV e RDW. Stu<strong>di</strong> successivihanno confermato solo in parte l’ut<strong>il</strong>ità <strong>di</strong>agnostica del parametro. Sono stater<strong>il</strong>evate troppe eccezioni alla classificazione, <strong>per</strong> cui la classificazione stessa ogginon è più in uso nella pratica clinica. In ogni caso, qualora si intenda ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong>parametro, esso va corredato dall’intervallo <strong>di</strong> riferimento, poiché esso è strumentospecifico.GsdE propone <strong>di</strong> omettere <strong>il</strong> dato numerico. Un valore patologico deverimandare all’analisi dei grafici <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei volumi eritrocitari eall’osservazione dello striscio; questa evenienza può eventualmente originare unappropriato commento morfologico."**> con<strong>di</strong>vido le raccomandazioni del Gruppo. Ritengo <strong>per</strong>ò che le <strong>di</strong>fferenze tra analizzatorisiano<strong>di</strong> natura sia statistica che biofisica. Non parlerei <strong>di</strong> "doppia popolazione eritrocitaria",bensì <strong>di</strong> "popolazioni eritrocitarie multimodali".pagina 4: "4.4 Il <strong>referto</strong> <strong>ematologico</strong> non deve contenere parametri la cui ut<strong>il</strong>itàclinica non sia definita o che siano strumento-specifici: in<strong>di</strong>ci piastrinici parametristrumento-specifici"**> mi limiterei a "la cui ut<strong>il</strong>ità clinica non sia definita". Il documento contiene numeroseeccezioni al criterio "che siano strumento-specifici"pagina 4: "4.4.1 In<strong>di</strong>ci piastriniciAi fini <strong>di</strong> valutazioni <strong>di</strong>mensionali complessive della popolazione in esame, l’esamedei grafici piastrinici è più istruttivo. GsdE raccomanda <strong>di</strong> non refertare gli in<strong>di</strong>cipiastrinici."**> sottoscrivo e sottolineopagina 4: "4.4.2 Parametri strumento-specificiGli emocitometri forniscono una serie <strong>di</strong> altri parametri, talora clinicamente ut<strong>il</strong>i,come MPXI, LI, HDW, MSRV, piastrine ottiche, vitalità cellulare, HPC ed altri. GsdEraccomanda <strong>di</strong> non refertare tali in<strong>di</strong>ci e parametri; suggerisce, altresì ,<strong>il</strong> loro ut<strong>il</strong>izzoa scopo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento del <strong>per</strong>corso <strong>di</strong>agnostico interno e <strong>per</strong> la consulenza alclinico."**> userei <strong>per</strong> questo breve paragrafo, <strong>di</strong> cui con<strong>di</strong>vido <strong>il</strong> contenuto, <strong>il</strong> titolo "Altri in<strong>di</strong>cistrumento-specifici". Non userei "Parametri" (che in statistica ha un significato molto preciso eben <strong>di</strong>verso da questo).pagina 4: "4.5 <strong>La</strong> refertazione delle popolazioni leucocitarie deve essere espressa innumero assoluto. <strong>La</strong> quantificazione <strong>per</strong>centuale, che da sola può fornireinformazioni equivoche, può talvolta integrare efficacemente <strong>il</strong> numero assoluto;<strong>per</strong>tanto, la doppia refertazione mantiene un valore informativo."**> non sono <strong>per</strong> nulla d'accordo sulla seconda parte dell'affermazione. I miei clinici mi hannopregato in ginocchio <strong>di</strong> togliere le <strong>per</strong>centuali dal <strong>referto</strong>. Attendo ancora <strong>di</strong> conoscere unesempio (uno solo) <strong>di</strong> "integrazione efficace" e <strong>di</strong> "valore informativo" delle <strong>per</strong>centualipagina 4: "4.6 Gli elementi anomali devono essere espressi in termini quantitativi oalmeno in termini semiquantitativi (scala or<strong>di</strong>nale) o <strong>per</strong>centuali."**> non esistono scale semi-quantitative. Le <strong>per</strong>centuali sono valori quantitativi. Sarei moltopiù restrittivo sulla espressione qualitativa or<strong>di</strong>nale, <strong>per</strong> la <strong>di</strong>fficoltà a confrontare i risultatiprodotti da osservatori <strong>di</strong>versi.pagina 4: "5. I commentiNel <strong>referto</strong> <strong>ematologico</strong> devono essere espressi commenti ogniqualvolta questo sianecessario <strong>per</strong> fac<strong>il</strong>itare l’interpretazione e/o sottolineare <strong>il</strong> valore <strong>di</strong>agnostico deidati e <strong>per</strong> rispondere quando sia stato espresso dal clinico richiedente uno specificoquesito. Il GdSE raccomanda <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare commenti standar<strong>di</strong>zzati e comunque, unlinguaggio costante, rigoroso, chiaro e comune a tutta l’equipe refertante, con<strong>di</strong>visoo spiegato al clinico ut<strong>il</strong>izzatore.


I commenti devono essere <strong>di</strong>stinti <strong>per</strong> ciascuna serie cellulare. Commentarecorrettamente in modo <strong>di</strong>stinto ciascuna linea cellulare rappresenta uno strumento<strong>per</strong> gestire un <strong>per</strong>corso <strong>di</strong>agnostico e suggerire appropriati esami <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento.Si raccomanda, <strong>per</strong>tanto, <strong>di</strong> inserire, accanto ai commenti descrittivi, anchesuggerimenti relativi a sospetti <strong>di</strong>agnostici e ad eventuali approfon<strong>di</strong>menti analiticicoerenti con <strong>il</strong> sospetto evocato."**> sottoscrivo, sottolineo e prego <strong>di</strong> ricordare questa definizionepagina 5: "5.1.1 Commenti <strong>per</strong> la linea linfoide<strong>La</strong> definizione <strong>di</strong> linfociti atipici deve essere usata appropriatamente, <strong>per</strong>chépotenzialmente fuorviante. L’atipia citologica presuppone un orientamento<strong>di</strong>agnostico in senso neoplastico ben <strong>di</strong>verso dall’attivazione che in<strong>di</strong>ca <strong>il</strong> passaggio<strong>di</strong> una cellula o <strong>di</strong> un clone attraverso particolari sta<strong>di</strong> funzionali. Pertanto ladefinizione <strong>di</strong> “atipico” va ut<strong>il</strong>izzata esclusivamente se la morfologia è in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong>trasformazione neoplastica."**> NCCLS H20-A usa <strong>il</strong> termine "forme varianti <strong>di</strong> linfociti", che mi sembra adatto allo scopopagina 5: "Se la morfologia è suggestiva <strong>di</strong> reattività deve essere usato <strong>il</strong> termine“attivato”. Non deve essere mai usata la <strong>di</strong>zione elementi “linfomonocitoi<strong>di</strong>” inquanto non corrispondente a nessun clone cellulare morfologicamente identificato eco<strong>di</strong>ficato. Esistono sottoclassificazioni <strong>di</strong> tipologie reattive, quali le cellule <strong>di</strong>Downey e <strong>di</strong> Turk, che non aggiungono, tuttavia, ulteriori informazioni rispetto alladescrizione <strong>di</strong> attivazione. Si ritiene <strong>per</strong>tanto ridondante <strong>il</strong> loro uso."**> sottoscrivo e sottolineopagina 5: "Tutte le popolazioni anomale dovrebbero essere quantificate. <strong>La</strong>quantificazione dei linfociti atipici deve essere espressa almeno in terminisemiquantitativi; un criterio che può essere suggerito è <strong>il</strong> seguente: rari, se < 5% de<strong>il</strong>infociti; alcuni, se tra 5 e 10 %; numerosi, > 10 %. Si raccomanda inoltre, laquantificazione dei prolinfociti, importante in<strong>di</strong>ce prognostico nella leucemia linfaticacronica.**> non esistono scale semi-quantitative (v. osservazioni a 4.6). Le <strong>per</strong>centuali sono valoriquantitativi. Sarei molto più restrittivo sulla espressione qualitativa or<strong>di</strong>nale, <strong>per</strong> la <strong>di</strong>fficoltà aconfrontare i risultati prodotti da osservatori <strong>di</strong>versi. Se veramente contiamo gli elementi <strong>per</strong>classificarli come descritto, tanto vale riportare <strong>il</strong> conteggio come tale.pagina 5: "suggerimenti <strong>di</strong>agnostici più comuni nella descrizione del quadromorfologico <strong>di</strong> patologia linfoide su striscio <strong>per</strong>iferico e che dovrebbero essereesplicitati sono: “presenza <strong>di</strong> linfociti attivati, quadro compatib<strong>il</strong>e con infezionevirale: è in<strong>di</strong>cato approfon<strong>di</strong>mento sierologico”; “presenza <strong>di</strong> linfocitimorfologicamente atipici: è suggerita tipizzazione dell’immunofenotipo <strong>per</strong>approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>agnostico”."**> questi suggerimenti <strong>di</strong>agnostici corrispondono alla definizione data al punto 5, a <strong>di</strong>fferenzadei "re<strong>per</strong>ti" precedenti. Ciò sostiene la <strong>di</strong>fferenziazione tra "commenti" ed "osservazionimorfologiche", sia qualitative che quantitative.L'approfon<strong>di</strong>mento sierologico, in casi ben definiti (es. pazienti ambulatoriali) dovrebbe essereautonomamente iniziato dal laboratorio in autoprescrizione. Si tratta <strong>di</strong> buona praticaprofessionale, nell'interesse del Paziente.pagina 5: 5.2 "Commenti <strong>per</strong> eritrocitiDevono essere segnalate anomalie <strong>di</strong> forma e volume che, a giu<strong>di</strong>zio del me<strong>di</strong>co <strong>di</strong><strong>La</strong>boratorio, contribuiscano a completare i dati numerici e le notizie cliniche <strong>di</strong> cuiquesti sia in possesso. Anomalie generiche quali anisocitosi e poch<strong>il</strong>ocitosi vannocommentate in modo semiquantitativo. Se chiaramente riconoscib<strong>il</strong>i e ascrivib<strong>il</strong>i apopolazioni con caratteristiche co<strong>di</strong>ficate vanno in<strong>di</strong>cate. Infatti, l'eventualeprevalenza può a volte avere una <strong>note</strong>vole r<strong>il</strong>evanza clinica (le emazie presenti inalcune emoglobinopatie)."


**> le anomalie <strong>di</strong> forma e volume sono re<strong>per</strong>ti morfologici (non commenti, v. definizione in5.) da riportare sempre, anche in assenza <strong>di</strong> notizie cliniche. Non esistono scale semiquantitative(v. osservazioni a 4.6). Il conteggio <strong>di</strong> schizociti e cheratociti è una in<strong>di</strong>cazioneinteressante, ma andrebbe correlata con i valori decisionali e la relativa citazione bibliograficapagina 5: "Può risultare ut<strong>il</strong>e commentare la co-presenza <strong>di</strong> alterazioni suggestive <strong>di</strong>particolari stati/situazioni, come nel caso dei Corpi <strong>di</strong> Jolly e target cellaccompagnati o no da macrotrombociti e fortemente suggestivi <strong>di</strong> pregressasplenectomia. Il commento dovrebbe essere standar<strong>di</strong>zzato: "quadro compatib<strong>il</strong>e conpregressa splenectomia" o "paziente splenectomizzato?"**> Corpi <strong>di</strong> Jolly e codociti (target cell) sono re<strong>per</strong>ti morfologici, non commenti (v. definizionein 5.). Bene <strong>il</strong> commento "quadro compatib<strong>il</strong>e con...", eviterei i punti <strong>di</strong> domanda (se abbiamoun dubbio, basta alzare <strong>il</strong> telefono). Mancano completamente in<strong>di</strong>cazioni sugli eritroblasti esulla loro relazione con <strong>il</strong> conteggio leucocitario.pagina 6: "5.3 Commenti <strong>per</strong> piastrineLe anomalie morfologiche (aniso-poich<strong>il</strong>ocitosi, piastrine giganti) devono esseresegnalate e commentate in modo semiquantitativo. Viste le problematiche sopramenzionate legate alla determinazione strumentale, nella verifica microscopica ladefinizione delle " piastrine giganti" va fatta in relazione alle <strong>di</strong>mensionidell'eritrocita (<strong>per</strong> essere definite tali ,queste devono avere almeno le <strong>di</strong>mensionidell'eritrocita stesso). Se ritenuto necessario, vanno quantificate in <strong>per</strong>centualerispetto al numero totale. Va segnalata al presenza <strong>di</strong> elementi qualimicromegacariociti, nuclei nu<strong>di</strong> e frammenti <strong>di</strong> megacariocita. Se <strong>il</strong> campione è statocorrettamente prelevato ed analizzato, devono essere segnalati fenomeni in vitro chepossono alterare <strong>il</strong> conteggio, quali aggregati o satellitismo. Risulta convenienteallestire protocolli de<strong>di</strong>cati allo stu<strong>di</strong>o delle Pseudopiastrinopenie da anticoagulante,e refertare con commenti adeguati questo fenomeno presente in vitro.c**> non esistono scale semi-quantitative (v. osservazioni a 4.6). Mancano criteri <strong>per</strong> ritenere"necessario" <strong>il</strong> conteggio in <strong>per</strong>centuale. Al microscopio non sappiamo se <strong>il</strong> campione è statoprelevato correttamente oppure no: <strong>il</strong> protocollo serve appunto <strong>per</strong> <strong>di</strong>stinguere tra gli artefattied altre cause <strong>di</strong> pseudopiastrinopenia. Le in<strong>di</strong>cazioni relative sono veri commenti in base alladefinizione in 5.)pagina 6: "5.4 Commenti <strong>per</strong> parassiti<strong>La</strong> presenza <strong>di</strong> parassiti deve essere segnalata descrivendone lo sta<strong>di</strong>o maturativi e,se in<strong>di</strong>cato, la loro concentrazione."**> i parassiti sono un re<strong>per</strong>to morfologico (o parassitologico), non un commento. Mancanocriteri <strong>per</strong> esprimere o no la concentrazione.

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