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Allevamento intensivo dello Yabby - Portale dell'innovazione

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1. Progetto “ALLEVAMENTO INTENSIVO DELLO YABBY (Cherax spp.) CON RICIRCOLO”Nome del referente scientifico: Prof.ssa Marina Paolucci, Dipartimento di BiologiaAmbientale dell’Università del Sannio – BNEnte attuatore: Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università del Sannio – BNPartner: Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università del Sannio – BN Aziendaagricola AL.GA. S.r.l.Finalità del progettoLe caratteristiche produttive e di estrema rusticità di questa specie, originaria dell’Australia, ela possibilità di individuare in Sicilia ambienti assimilabili a quelli in cui il crostaceo trovacondizioni ottimali, hanno spinto a valutare la opportunità di una sua introduzione inallevamento a ciclo <strong>intensivo</strong> con ricircolo dell’acqua. Il protocollo messo a punto si starealizzando attraverso una prova sperimentale-dimostrativa che si articola già da quasi unquinquennio, ed ha come obiettivo quello di studiare l’adattabilità di questa specieall’allevamento <strong>intensivo</strong> in vasca per poterne avviare la diffusione a livello imprenditoriale.Gli obiettivi del progetto sono:• Acquisizione delle tecniche d’allevamento iniziali;• Valutazione della recettività del prodotto presso mercati locali e ristoratori;• Allestimento di un impianto pilota dalle caratteristiche strutturali e dimensionali idoneealla creazione di esperienze adottabili e trasmissibili;• Individuazione di un razionale mo<strong>dello</strong> produttivo, con particolare riferimento alladelicata fase dell’incubazione e dell’allevamento larvale;• Individuazione e consolidamento della migliore densità d’allevamento, nella fased’ingrasso, in grado di coniugare sanità e produttività dell’impianto;• Adozione di tecniche d’allevamento ad alta intensivizzazione (Sistema EDU) in grado direndere estremamente produttivo l’impianto;• Valutazione di alternativi sbocchi di mercato: (ad es.utilizzazione delle larve di <strong>Yabby</strong>come esca nella disciplina della pesca sportiva);• Valutazione degli aspetti economici, commerciali e promozionali.• Adattamento dei risultati alle diverse realtà rurali del territorio regionale


Risultati raggiunti1. Istituzione di un Centro Pilota Reg.le per l’Acquacoltura e l’allevamento<strong>intensivo</strong> a ricircolo <strong>dello</strong> yabby: E’ stato allestito con strutture, attrezzature edimpianti idonei al tipo di allevamento del crostaceo, scelti in base alle caratteristichecomportamentali della specie ed alle esigenze biologiche. Gli spazi interni del Centrosono stati separati in due settori: settore riproduzione, incubazione ed accrescimentogiovanile, settore accrescimento; ogni settore ha impianti e densità di allevamentodiversificati. Per il trattamento delle acque di allevamento si sono adottate duedifferenti linee di filtrazione: quella meccanica, utilizzando un filtro meccanico atamburo rotante (drum filter) a maglia 40 microns, e quella biologica, con una vascacontenente elementi porosi per l’attecchimento delle colonie batteriche che operano ilrisanamento delle acque in uscita dal filtro meccanico.Il trattamento delle acque reflue in uscita, pari al 10% della capacità totaledell’impianto per giorno è realizzato con un sistema di fitodepurazione con essenzevegetali autoctone, quali la comune cannuccia palustre (phragmites australis),adottando diversi sistemi (subsuperficiale a flusso orizzontale, subsuperficiale a flussoverticale, a flusso superficiale).E’ ancora in fase di osservazione quale dei tre sistemi è più efficace.Particolare aerazione vasca accrescimento(centro pilota reg. acquacoltura)2. Individuazione del comportamento etologico della specie in condizione dicattività;3. Gestione delle fasi riproduttive, d’incubazione ed accrescimento dei giovanili:E’ stato messo a punto un protocollo sperimentale per il controllo delle diverse fasi delciclo vitale del Cherax che prevede:Nel mese di marzo-aprile o comunque quando le femmine sono “pronte”, in base allapresenza di macchie bianche sull’addome, si fa avvenire l’accoppiamento in vasca,impiegando un rapporto di 1:2 maschi:femmine. Ad intervalli regolari di tempo sicontrollano le femmine per la presenza di spermatofore sull’addome.Le femmine che sono state inseminate vengono trasferite in vaschette singole nellavasca di incubazione, in attesa dell’ovideposizione. Le vasche singole sono munite difondo bucato per consentire ai piccoli appena nati di lasciare la madre (che altrimenti leprederebbe) e cadere nella vasca di contenimento.Quando le larve si staccano dalla madre e cadono sul fondo, la femmina viene rimossa etrasferita alla vasca di stabulazione. Da questo punto in poi si procede conl’alimentazione artificiale dei piccoli e si separano per taglia i piccoli man mano checrescono e trasferiti nelle vasche di accrescimento (settore ingrasso) che a loro voltasono divise per classi di taglia.


4. Individuazione dell’ottimale densità di allevamento in relazione al fenomenodel cannibalismo: Provvedendo le vasche (sia del settore riproduttivo che di quello diaccrescimento) di idonei ricoveri (laterizi bucati, pietre porose, spezzoni di tubi in pvc,ecc., si sono raggiunte densità di allevamento di 20-25 soggetti in accrescimento permq. ed oltre 800 soggetti giovanili, sempre per mq.5. Individuazione della dieta: E’ stata messa a punto una formulazione di pellets per ladieta degli individui adulti, diversa da quella già identificata per le forme giovanili e cheprevedeva farina di pesce, farina di leguminose (fave, ceci, piselli, ecc.), complessomultivitaminico contenente metionina e calcio. Sono stati infatti utilizzati dei polimerinaturali (polisaccaridi come agar, arginato e pectina e chitosano). La presenza di questipolimeri è sicuramente fonte di energia per i gamberi e provoca un aumento di pesomaggiore rispetto al gruppo alimentato con solo nutrienti freschi. Per evitare ildisperdersi in acque di siffatto composto, con conseguente deleterio intorbidamentodell’acqua, si è aggiunta della farina di grano e producendo “spaghetti” a temperaturaambiente che poi vengono seccati in un forno ventilato a basse temperature,producendo, spezzandosi, dei pellets che possono essere conservati a temperaturaambiente, appetiti dagli animali e soprattutto non si disperdono.Giovanile yabby di 3 gg dalla schiusa

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