Legge e Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> • Ottobre 2013Foto M. BigiL’ultima correntea caratteremon<strong>di</strong>ale a favoredei matrimoni fraomosessuali è,probabilmente,una reazioneirrazionaleall’omofobia.marito e la moglie acquistano gli stessi<strong>di</strong>ritti e assumono gli stessi doveri”.E’ proprio “il matrimonio che trova sostanzanella stessa natura come destinatoall’integrazione dell’uomo con la donna,la consacra e consolida in un rapportoche trascende quelli che possono esserestati i moventi della sua costituzione, perrappresentare una cellula fondamentaledella vita sociale” (Alberto Trabucchi).In quanto alla possibilità dell’adozioneconnessa al matrimonio tra omosessuali,è agevole obiettare, in senso sfavorevole,che il figlio ha bisogno tanto del padrequanto della madre.Conclu<strong>di</strong>amo, infine, come nella patologiadel matrimonio inteso a mo’ <strong>di</strong> negoziogiuri<strong>di</strong>co, proprio il matrimonio celebratofra due soggetti dello stesso sesso,più che ra<strong>di</strong>calmente nullo, è consideratoad<strong>di</strong>rittura inesistente.Vien fatto <strong>di</strong> pensare che l’ultima correntea carattere mon<strong>di</strong>ale a favore del matrimoniotra omosessuali abbia le caratteristiche<strong>di</strong> uno tsunami: è probabilmente una reazioneirrazionale all’omofobia. Quest’ultima,certamente, va contrastata in manieraferma e incon<strong>di</strong>zionata. Ma questo è unaltro tema profondamente <strong>di</strong>verso su cuiavremo modo e tempo <strong>di</strong> ritornare.- 9 -
<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> • Ottobre 2013Fede e Società<strong>di</strong>GiovannaCarocciLQUEL NUOVO FRANCESCOALLA GUIDA DELLA CHIESAe immagini <strong>di</strong> Papa Francesco in Brasilementre, nel santuario della VergineAparecida, bene<strong>di</strong>ce i fedeli con lapiccola statua della Madonna appena ricevutain dono, mi sembrano riassumeresimbolicamente, e rendere più esplicita ecomprensibile, la fisionomia personale epastorale <strong>di</strong> Papa Bergoglio. Al quale, amio avviso, lo stesso travolgente entusiasmocon cui è stata accolta la sua elezioneal soglio <strong>di</strong> Pietro ed i suoi passisuccessivi, rischiava, suo malgrado naturalmente,<strong>di</strong> “cucirgli” addosso i pannimolto “politicamente corretti” <strong>di</strong> defensorpauperes da un punto <strong>di</strong> vista meramentesociologico, ipocritamente osannato datutti, magari in specie da quegli ambientida tanti anni ossequienti ad un potereeconomico-finanziario <strong>di</strong> predoni e <strong>di</strong>squali.Naturalmente quell’aspetto della preferenzaper i poveri e per uno stile <strong>di</strong> vitapersonale e <strong>di</strong> ufficio sobrio ed essenzialesono, provvidenzialmente, presenti inmodo consapevole e stu<strong>di</strong>ato, ma questacifra della povertà, alla quale il nome <strong>di</strong>Francesco è strettamente connesso a sigillo,va molto oltre o, se si preferisce, precede<strong>di</strong> gran lunga i risvolti sociologici,pur importanti, cui prima accennavo.Francesco dopo Benedetto: al nome delfondatore del monachesimo occidentale,che ha dato volto e consistenza ad unnuovo or<strong>di</strong>ne spirituale, religioso, culturalee civile e alla ricostruzione <strong>di</strong> unItalia e <strong>di</strong> un’Europa devastate dalla barbarie,succede il nome del grande riformatoredella vita religiosa e consacratanei borghi e nelle città d’Italia a cavallotra il do<strong>di</strong>cesimo e il tre<strong>di</strong>cesimo secolo.Francesco: il cantore della povertà assolutacome liberazione da tutti i con<strong>di</strong>zionamentiterreni; l’alter Christus che può<strong>di</strong>re col suo e nostro Maestro: Gli uccellidel cielo hanno i loro ni<strong>di</strong>, le volpi le lorotane, ma il Figlio dell’uomo non ha doveposare il capo(Lc.9,57); il tenerissimoamante del Crocefisso, le cui lacrime copioseversate per eccesso <strong>di</strong> com-passioneper il suo Signore lo porteranno sinoalla cecità. Francesco, che unicamenteper slancio personale creò un modo nuovoe modernissimo <strong>di</strong> vivere la fede in comunità,che forse senza neanche saperloe volerlo fu vero costruttore <strong>di</strong> lingua (alui si deve il primo testo in volgare dellanostra letteratura) e <strong>di</strong> civiltà (da Cimabuee Giotto a Dante, non si contano gliartisti, gli uomini <strong>di</strong> pensiero, cultura e <strong>di</strong>governo sino ai semplici, che a lui hannoguardato per costruire la propria cerchia<strong>di</strong> vita e l’orizzonte della vita sociale).Questo nuovo Francesco della Chiesa chesi è appena affacciata sul terzo millenniodella storia cristiana mostra <strong>di</strong> avere leidee molto chiare. Ai “tifosi progressisti”,convinti <strong>di</strong> aver trovato il proprio profeta,resta forse in<strong>di</strong>gesta la naturalezza e lamite forza con cui il Papa ricorda che bisognaguardarsi dal <strong>di</strong>avolo e dalle sueporcherie; che la vita umana è un valoreinestimabile e intoccabile, dal concepimentoalla morte naturale e in qualsiasilimitazione fisica o psichica si trovi.A tutti appare chiara e limpida la personalitàaperta e cor<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> un pastoreche ama il contatto con la gente; comprendel’ineliminabile necessità - propriadel nostro tempo - della comunicazioneme<strong>di</strong>atica; ma altrettanto chiaramentemanifesta la soli<strong>di</strong>tà dottrinale della fededel gesuita Bergoglio, il suo amore allatra<strong>di</strong>zione viva della Chiesa, la sua fermezzanel riba<strong>di</strong>re quella “Verità <strong>di</strong> Diosull’uomo e sul creato” che non è nellanostra umana <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> manipolarea nostro piacimento, perché <strong>di</strong>scendedalla Rivelazione.E dunque solo questo nel nome? No certo:nel nome sta il destino dell’uomo, cioèil suo compito specifico nella Chiesa e nelmondo del nostro tempo.- 10 -