Fede e Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> • Ottobre 2013“Il pastoreche ama il contattocon la gentee la tra<strong>di</strong>zione vivadella Chiesa”.Mi pare evidente un altro segno in quelnome e in quell’uomo, anche nella suastoria personale e familiare: le originiitaliane della sua famiglia; l’emigrazionenel continente americano, la prossimitàcon quella grande nazione - gli USA - chenell’immaginario collettivo rappresentanel bene e nel male il simbolo del capitalismomon<strong>di</strong>ale, <strong>di</strong> quel darwinismo sociale(anche se l’origine non è americanama inglese e dunque pur sempre anglosassone)che pretende <strong>di</strong> giustificare razionalmentee <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficare la “selezione”,economico-sociale e ora, ancora e<strong>di</strong> nuovo, fisica e genetica fra gli uomini,negando apertamente la loro <strong>di</strong>gnità euguaglianza <strong>di</strong> persone, negando in unaparola la loro umanità. Una concezione,questa, atea e nemica dell’uomo perchénemica <strong>di</strong> Dio, che è il Creatore e il supremo<strong>di</strong>fensore delle sue creature. Unaconcezione – non <strong>di</strong>mentichiamolo – cherientrava fra le componenti più rivoltanticon cui i nazisti cercarono <strong>di</strong> legittimareil loro folle programma <strong>di</strong> annientamentonon solo degli ebrei, ma anche – e perprimi – dei tedeschi portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap,degli zingari, e via elencando.Anche nella nostra Europa “politicamentecorretta”, è in atto una deriva eugeneticacon le più varie mistificazioni “scientifiche”a corredo, accompagnate anchedalle opportune cadute e risalite <strong>di</strong> spreade affini quando - e ciò avviene raramente- la politica si mostri poco inclinead assecondare i <strong>di</strong>ktat delle lobbiesinternazionali che vorrebbero imporre,spesso riuscendoci, tali decisioni controla vita e la <strong>di</strong>gnità umane, contro la famigliae i più deboli.Non sto vaneggiando: oggi la partita sigioca su <strong>di</strong>versi tavoli, e Papa Francescoè perfettamente consapevole <strong>di</strong> tutto ciò.Per questo la GMG (Giornata Mon<strong>di</strong>aledella Gioventù) <strong>di</strong> Rio de Janeiro che,non <strong>di</strong>mentichiamolo, non è stata progettatada lui ma da Papa Benedetto XVI,assume un valore e una forza d’urto particolarmenteforti. Con le opportune <strong>di</strong>fferenze,mostra analogie impressionanticon quello storico – e vorrei <strong>di</strong>re epico– viaggio <strong>di</strong> Giovanni Paolo II in Polonianel 1979, ad un anno dalla sua elezioneal soglio <strong>di</strong> Pietro: senza che nessuno degliosservatori <strong>di</strong> allora lo preconizzasse,quel viaggio generò l’incen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Solidarnosce rappresentò l’inizio della fineper il comunismo internazionale.Quante <strong>di</strong>visioni ha il Papa? DomandavaStalin con scherno. Quante <strong>di</strong>visioni haPapa Francesco? Si staranno domandandogli “gnomi” internazionali, i guru <strong>di</strong>Wall street e <strong>di</strong>ntorni. Quante <strong>di</strong>visionihanno i cristiani, si sono sempre domandatii Diocleziano <strong>di</strong> turno: Francescopuò essere per il capitalismo antiumanodegli ultimi decenni ciò che Wojtyla è statoper il comunismo internazionale. Manon perché Papa Bergoglio “voglia farepolitica” ma perché la “politica” del Vangelo,rovescia i potenti dai troni e innalzagli umili (Lc. 1,52), perché il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong>Dio si compie sempre, anche nella storiaumana. E che l’Italia gli abbia dato i natali,seppure attraverso i suoi familiari; eche il suo italianissimo nome pontificalelo collochi nel cuore della nostra civiltà,non può essere per noi soltanto – sterilmente– motivo <strong>di</strong> orgoglio, quanto motivo<strong>di</strong> consapevolezza <strong>di</strong> un compito provvidenzialeche Dio onnipotente - nellaSua misericor<strong>di</strong>a - non cessa <strong>di</strong> affidarcianche per la storia <strong>di</strong> oggi e <strong>di</strong> domani:cerchiamo <strong>di</strong> ricordarlo e <strong>di</strong> farne tesoronel concreto delle nostre scelte personali,comunitarie, culturali, spirituali, sociali epolitiche.- 11 -
<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> • Ottobre 2013AnniversarioMACHIAVELLI: GENIODEL “POLITICAMENTE SCORRETTO”<strong>di</strong>RiccardoGiumelli“Ci ha raccontato lepassioni umane, ilpotere, le relazionitra esseri umanisvuotate <strong>di</strong> quellapatina luccicantedelle illusioni ipocritedell’agire umano”.Non è semplice scrivere <strong>di</strong> Machiavelli,soprattutto se ci sono delle ricorrenze<strong>di</strong> mezzo come quella dei cinquecentoanni de Il Principe. Esiste una quantità<strong>di</strong> parole, testi, tesi esistenti, che è <strong>di</strong>fficilerisultare originali. Tuttavia, in questi ultimitempi ci sono stati alcuni fatti, apparentementemeno noti, che mi hanno incuriositoe che spero possano fare altrettanto conil lettore. Il primo è la frequente presenzade Il Principe in qualsiasi libreria <strong>di</strong> qualunquecittà o paese straniero. Ho iniziatoa farci caso anni fa’, quando il testo delfiorentino in un modo o nell’altro apparivanei reparti <strong>di</strong> politologia, scienze sociali,classici oppure nel più ristretto libri sull’Italia<strong>di</strong> qualsiasi libreria fuori dai confiniitaliani. Non solo, ma frequentando leUniversità straniere ero rimasto sorpresodall’enorme <strong>di</strong>ffusione del testo nei programmi<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o degli studenti: francesi,americani, inglesi, ecc, nelle più svariatefacoltà. Insomma Machiavelli è l’italiano,per <strong>di</strong>rla in breve, più letto nel mondo,probabilmente più <strong>di</strong> Dante.Altro fatto è un parallelo mondo “machiavelliano”,non machiavellico, chenegli ultimi anni si è <strong>di</strong>ffuso in manierasorprendente. Sto parlando <strong>di</strong> tutto quelgenere letterario, cinematografico, saggistico,che ha come protagonista, o almenocomprimario, il grande statista fiorentino.Machiavelli per i nuovi manager aziendalie le strategie da adottare. Machiavelliispiratore dei neoconservatori (Il «Principe»dei neocons. Un Machiavelli per il XXIsecolo). Machiavelli detective <strong>di</strong> gialli rinascimentali,magari insieme all’amico <strong>di</strong>indagini Leonardo da Vinci (La congiuraMachiavelli) oppure tirato in ballo per storiecontemporanee (La regola <strong>di</strong> Machiavelli).Machiavelli per i pokeristi (Machiavellie la strategia nel poker. Come giocareda principe e regnare al tavolo da gioco).Machiavelli e i macachi che sembrerebberoutilizzare l’intelligenza machiavellica (L’intelligenza machiavellica. Come i macachie l’uomo hanno conquistato il mondo).Machiavelli tra <strong>San</strong> Paolo e Manzoni, macontro Hobbes. Machiavelli figura oscuranella fiction sui Borgia oppure, ad<strong>di</strong>rittura,assistente <strong>di</strong> Leonardo nel serial DaVinci’s Demons. E così via.Dove c’è strategia, intrigo, il saper valutarele mosse dell’altro con anticipo, che sitratti <strong>di</strong> finanza, guerra, politica, economia,relazioni interpersonali, thriller c’è <strong>di</strong>mezzo Machiavelli, in tutte le salse.Tutto questo pone una questione successiva,altro tema a me caro. Machiavelli nelsenso comune e nell’immaginario socialesembra suscitare, soprattutto se il riferimentoè al machiavellismo, definito dallaTreccani come “il comportamento <strong>di</strong> chi,- 12 -