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n. 1 - gennaio - marzo 2005 - Associazione Nazionale Granatieri di ...

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I granatieri e gli altriI <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna sono giustamenteorgogliosi d’indossare i bianchiAlamari che contrad<strong>di</strong>stinguono la loroSpecialità. Sono gli Alamari indossati,per oltre 350 anni, da tutti quelliche hanno servito nei loro ranghi, inpace e in guerra in Italia e nei vari teatrioperativi.Essi vengono indossati con orgoglioanche dai componenti dell’<strong>Associazione</strong><strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna,quale segno <strong>di</strong> unione spiritualetra i <strong>Granatieri</strong> in armi e quelli che nellaSpecialità hanno servito in passato.Esistono, peraltro, migliaia <strong>di</strong> uominiche, come chi scrive, hanno servitonell’attuale Brigata “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna”e, nei decenni precedenti, nelleGran<strong>di</strong> Unità che inquadravano anchei <strong>Granatieri</strong>, che hanno indossatogli stessi Alamari ai quali erano sovrappostii simboli della propria Armao Servizio. Mi riferisco agli Artiglieri,agli appartenenti al Genio e alle Trasmissioni,ai Corpi <strong>di</strong> Amministrazione,<strong>di</strong> Commissariato, <strong>di</strong> Sanità e Veterinarioe della Motorizzazione – oraTrasporti e Materiali.Per quanto riferito, in particolare, agliArtiglieri, voglio ricordare che, con<strong>di</strong>sposizione del Ministero della Guerradel 31 <strong>di</strong>cembre 1934 - tuttora operante,nella Brigata <strong>Granatieri</strong>,alloradenominata XX Brigata a seguito dell’abolizionedei nomi delle brigate <strong>di</strong>fanteria secondo l’or<strong>di</strong>namento del1926, “fu incorporato il 13° reggimento<strong>di</strong> Artiglieria da campagna che, pertanto,indossò anch’esso, sul bavero,gli Alamari” per simboleggiare lo strettorapporto <strong>di</strong> cooperazione e il pienoinserimento degli Artiglieri nella strutturadella Brigata, per con<strong>di</strong>viderne leglorie, i sacrifici e il destino.Con l’abolizione delle brigate, secondol’or<strong>di</strong>namento del 1939, il 13° reggimentoArtiglieria rimase con i <strong>Granatieri</strong>nella 21^ Divisione Fanteria“<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna”; con essi partecipò,nel mese <strong>di</strong> giugno del ’40, alloschieramento sul Fronte Occidentale,nell’ambitodell’armata del Po esuccessivamente in Jugoslavia per la<strong>di</strong>fficile campagna per il controllo territorialedella Slovenia e della Croazia,in un teatro operativo <strong>di</strong>fficile, sia perl’asprezza del territorio, sia per l’avversarioche si era chiamati a fronteggiare,combattivo e ben addestrato atecniche della guerriglia.Dopo il rientro in Italia, nel <strong>di</strong>cembredel 1942, insieme ai reggimenti <strong>Granatieri</strong>,il 13° reggimento Artiglieria fuimpiegato per le pre<strong>di</strong>sposizioni organizzativedella Difesa <strong>di</strong> Roma e dall’8al 10 settembre 1943, nei cruenti combattimentiche seguirono la <strong>di</strong>chiarazionedell’armistizio.Gli eventi della Difesa <strong>di</strong> Roma e le variefasi <strong>di</strong> essa sono ben noti, ancheperché relativamente più vicini a noi epiù rievocati. Mi limiterò soltanto a ricordarel’azione strenua ed efficacecondotta dagli artiglieri, con i loro pochied antiquati pezzi d’artiglieria (solo48 pezzi d’artiglieria <strong>di</strong>visionale), insupporto ai granatieri e agli altri repartiassegnati in rinforzo alla Divisione,combattendo spesso fianco a fiancoad essi, sulla linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, comesemplici fanti, rallentando, fin quandofu possibile e fino all’esaurimento dellemunizioni, l’avanzata delle truppetedesche.In riconoscimento del valore e dell’eroicocomportamento degli artiglierinella Difesa <strong>di</strong> Roma, la Ban<strong>di</strong>era delreggimento fu decorata con la Medaglia<strong>di</strong> Bronzo al Valor Militare ed inoltre,con la ristrutturazione dell’Esercitodel 1976, al 13° gruppo <strong>di</strong> artiglieria,ancora organicamente inquadrato nellaBrigata, fu attribuito il nome “Magliana”,a ricordo dei combattimentidel ’43.Dopo la guerra, con la ricostituzionedel reggimento, avvenuta il 1° <strong>marzo</strong>1948, gli artiglieri continuarono ad esserepresenti nella Divisione prima enella Brigata successivamente.Gli artiglieri sono stati, in sostanza – esono tuttora, anche se rinominati “33°reggimento” – una componente significativadella Grande Unità; con i granatierie in supporto ad essi hanno vissutoi vari eventi, hanno gioito e sonomorti, in stretto legame <strong>di</strong> fratellanza e<strong>di</strong> cameratismo.Questo legame “in armi” potrebbe edovrebbe essere mantenuto anche dopoil termine del servizio attivo, anchecome segno <strong>di</strong> apprezzamento, daparte dei <strong>Granatieri</strong>, nei confronti <strong>di</strong>chi ha operato con loro, li ha sostenuticon il fuoco in guerra ed ha presoparte a tutte le attività del tempo <strong>di</strong> pace,indossando, lo ripeto, gli stessiAlamari.Sarebbe auspicabile, pertanto, prenderein considerazione, nelle se<strong>di</strong> adeguate,la possibilità <strong>di</strong> consentire agliartiglieri che hanno indossato gli Alamari,<strong>di</strong> poter entrare nei ranghidell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Sardegna come soci or<strong>di</strong>nari, riconoscendoe valorizzando con questoi legami sorti durante il servizio efacendoli partecipare, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, alletante attività ed alle iniziative, a livelloregionale e nazionale che l’associazionestessa organizza.Analogo trattamento, ovviamente, potrebbeessere riservato anche ai militaridelle altre Armi e Corpi che hannoindossato gli Alamari e che sono statiinquadrati nella Grande Unità conseguendoaltrettanti meriti.Rocco VigliettaGen.B. aus già C.te rgt. A. granatieriCon<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo completamente l’analisifatta dall’amico Viglietta e la richiestache ha avanzato. Gli Alpini ei Paracadutisti già considerano gliartiglieri inquadrati nelle rispettivebrigate, come facenti parte della lorostessa Specialità. Esiste, infatti un’artiglieriaparacadutisti e un’artiglieriada montagna.Ci meravigliamo solo che, in tanti anni,non sia stato mai affrontato (oforse è stato affrontato con lunghe<strong>di</strong>squisizioni e non risolto – comespesso avviene) un argomento cosìimportante.Ma …non è mai troppo tar<strong>di</strong>!Una piccola notazione a margine: nelMuseo dei <strong>Granatieri</strong> e conservatol’ultimo Stendardo del 13° reggimentodel tempo <strong>di</strong> guerra. Forse, in altritempi, il problema non si ponevanemmeno!ANTOR<strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong> 7


Torino ricorda il centenariodella nascita <strong>di</strong> Re Umberto II29 novembre 2004. La Sezione <strong>di</strong> Torino ha voluto ricordareil centenario della nascita <strong>di</strong> S.M. Umberto <strong>di</strong>Savoia, che iniziò la sua carriera militare nel 1° reggimento<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna nella Caserma <strong>di</strong> SantaCroce in Gerusalemme, e che fu il primo Comandantedella Brigata <strong>Granatieri</strong> in congedo, nel momento chel’<strong>Associazione</strong> assunse un or<strong>di</strong>namento militare.Su proposta ed in collaborazione dell’associazione storico-culturaleCroce Bianca, che dal 1994 si occupa dellastoria e cultura piemontese e si richiama alle tra<strong>di</strong>zionidegli antichi stati sabau<strong>di</strong> <strong>di</strong> terra ferma, si è organizzatoun convegno ed una mostra dal titolo:“Umberto <strong>di</strong> Savoia granatiere e fante”.L’iniziativa si prefiggeva <strong>di</strong> ricordare la figura <strong>di</strong> soldato<strong>di</strong> quello che fu definito, per la breve durata del suoregno, “Il Re <strong>di</strong> maggio”: prima giovane granatiere a Roma,poi alto ufficiale a Torino nel 91° e 92° reggimento<strong>di</strong> fanteria.Al convegno, svoltosi nel salone d’onore <strong>di</strong> Palazzo Pralormo,sede del circolo ufficiali <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Torino,reso <strong>di</strong>sponibile dal Comandante del Comando RFC interregionaleNord – generale <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione Roberto Monatagna,sono intervenute circa 150 persone.Il Comune <strong>di</strong> Torio, che ancora una volta ha fornito ilsupporto tecnico all’evento, era rappresentatodal Gonfalone citta<strong>di</strong>no, decorato<strong>di</strong> Medaglia d’Oro al Valor Militare,accompagnato dall’Assessore alla cultura.Erano presenti, inoltre, il Sindaco dellaCittà <strong>di</strong> Susa, l’Assessore alla cultura delComune <strong>di</strong> Giaveno, ed altre autoritàreligiose, civili e militari.L’<strong>Associazione</strong> era presente con le Colonnelleed i Presidenti e molti granatieridelle sezioni <strong>di</strong>: Alba, Cuneo, Fossano,Grignasco e Mondovì. Il granatiereGallo, Presidente del Centro regionalePiemonte, rappresentava il Presidentenazionale impossibilitato a partecipare<strong>di</strong> persona.I qualificati relatori che hanno sviluppatogli argomenti del convegno sonostati, nell’or<strong>di</strong>ne, il generale GuidoAmoretti, il generale Oreste Bovio e ilconte Alessandro Cremante Pastorello.Essi hanno interessato i presenti, oltreche per la loro competenza storica, an-8 <strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong>


che con <strong>di</strong>rette esperienze personali legate alla figura <strong>di</strong>Umberto II.In chiusura, il granatiere Pier Andrea Ferro ha letto unintervento del granatiere Antonino Torre ,che per motivi<strong>di</strong> salute non era presente, sullo specifico argomentodel Re granatiere.Particolarmente apprezzata, a giu<strong>di</strong>care dal lungo applausoche ha seguito la sua lettura, la lettera fatta perveniredal colonnello Massimo Meinero, 91° comandantedel 1° reggimento <strong>Granatieri</strong>.Al termine degli interventi, a solennizzare l’evento e perringraziare della partecipazione S.A.R. Maria Gabriella<strong>di</strong> Savoia, il Presidente della Sezione <strong>di</strong> Torino ValterCostamagna ha donato all’illustre ospite il rosso baveroassociativo con i bianchi Alamari e la tessera d’iscrizioneall’<strong>Associazione</strong> ricordando, ancora, quando il suoaugusto genitore indossò gli Alamari.La principessa ha voluto subito indossare il bavero, particolarmenteintonato all’elegante tailleur nero, portandolocon “regale” fierezza per l’intera serata.Il Presidente regionale Sebastiano Gallo Le ha poi consegnatol’attestato, fatto pervenire dal Presidente nazionale- generale Mario Buscemi, ed il granatiere Ferroha fatto omaggio a S.A.R. <strong>di</strong> uno dei suoi preziosi soldatiniraffigurante Umberto, ufficiale <strong>di</strong> fanteria, accantoad un carro armato dell’epoca.La serata si è poi conclusa con una cena <strong>di</strong> gala, semprenel circolo ufficiali, alla quale hanno partecipato 80 fragranatieri e soci del Gruppo Croce Bianca che la principessaha voluto salutare e conoscere uno ad uno.I molti visitatori che hanno visitato la mostra, che restataaperta fino al 3 <strong>di</strong>cembre, hanno potuto ammirareoriginali ed ine<strong>di</strong>te fotografie scattate nel periodo <strong>di</strong>presenza a Torino del principe ere<strong>di</strong>tario (1929-1930) edella sua salita al Colle dell’Assietta del 19 luglio 1940avvenuta alla presenza del reggimento <strong>Granatieri</strong>; cimelidella collezione privata <strong>di</strong> Pier Andrea Ferro accostatia <strong>di</strong>orami da lui appositamente composti in temacon i cimeli stessi, quadri del pittore torinese MassimoAlfano e lavori eseguiti dai ragazzi della scuola me<strong>di</strong>aB. Giuliano <strong>di</strong> Susa, seguiti con costante impegno daiprofessori, granatiere Giancarlo Sibille e sua gentile signora.Valter CostamagnaI <strong>Granatieri</strong>piemontesi giàin precedenza,il 25 settembre2004 a Racconigi,avevanopartecipato adun’altra celebrazionedelcentenario dellanascita <strong>di</strong> ReUmberto II, avvenutaalla presenza<strong>di</strong> VittorioEmanuele <strong>di</strong> Savoia.Alla cerimoniaera presentela Colonnelladella Sezione<strong>di</strong> Torino,portata dall’inossidabile Alfiere Paolo Girar<strong>di</strong>, mentreal granatiere Pier Andrea Ferro – Vice presidente delCentro regionale Piemonte - è spettato il compito <strong>di</strong>portare, su un cuscino, il cappello da Maresciallo d’Italiaappartenuto a Re Umberto.<strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong> 9


Il raduno del IV Btg a quarantaanni dalla sua costituzioneBreve, ma intensa è stata la vita del IVBattaglione Meccanizzato <strong>di</strong> Civitavecchia.Dal 1963 al 1974, nella ventosa oasidella caserma De Carolis, una generazione<strong>di</strong> granatieri ha vissuto un’esperienzamilitare particolare, forse per ilrelativo isolamento nel quale si trovavarispetto al resto del Reggimento, forseper l’impiego specialistico sui carri armati,più probabilmente per lo spirito trasfusoleda comandanti <strong>di</strong> eccezionalecarisma.E questo spirito è rimasto intatto anchedopo oltre quarant’anni nei granatieriche lo scorso 4 <strong>di</strong>cembre si sono ritrovatinella città laziale, rispettando un impegnoe accorrendo ad un invito.L’impegno fu quello assunto a Cuneo inoccasione del raduno nazionale del2002: quello <strong>di</strong> ritrovarci a Civitavecchiaper un incontro tutto nostro; l’invito èstato quello fatto dalla nuova sezione civitavecchiesedel Presidente Andriani edel Segretario Malizia.La giornata dei circa 300 granatieri giuntida ogni parte d’Italia – Ritossa da Trieste,Scarso da Mo<strong>di</strong>ca i più lontani – ècominciata un po’ presto, alle 8,30, alDuomo <strong>di</strong> Civitavecchia, con la SantaMessa officiata dal Cappellano dellaScuola <strong>di</strong> Guerra, don Alfio Spampinato,cui è seguita la deposizione <strong>di</strong> una coronad’alloro all’antistante Monumento aiCaduti.Gli onori militari sono stati resi da unpicchetto <strong>di</strong> granatieri del 1° reggimento.Giovanile ed esuberante è stato l’intervento,nel corso della Messa, dell’ultranovantenne don Centioni, che molti <strong>di</strong>noi ricordano per il suo modo spiccio esbrigativo nel convocare, al grido: “mussulmani,tutti a messa!”, riferendosi aigranatieri in sede, ed officiare la funzionedomenicale nel refettorio della DeCarolis.E’ seguito poi il trasferimento alla nostracara, vecchia, caserma. Più nostalgicache allegra, l’atmosfera all’adunata nelpiazzale, un po’ per una certa inclemenzadel tempo, un po’ per l’inevitabile formalismoimposto dalla presenza <strong>di</strong> alteautorità civili e militari quali: il Ministrogranatiere Stanca (43° Corso AUC), ilSindaco <strong>di</strong> Civitavecchia De Sio e l’AssessorePalassini, entrambi granatieri, ilPresidente della nostra <strong>Associazione</strong>Buscemi, il Comandante del 1° rgt. MassimoMeinero.Da questo elenco formale manca il decano<strong>di</strong> tutti i <strong>Granatieri</strong> d’Italia, il Generale<strong>di</strong> Corpo d’Armata Michele Corrado,non perché non fosse presente, ma perché,per le sue ben note doti <strong>di</strong> umanitàe per l’atmosfera del luogo, era tornatoad essere il giovanissimo tenente, comandantedella 13a. ai tempi del Ten.Col. Chiti. Quando, insieme con Caccamo,Pistolesi, Né e D’Antuono, il nostrogenerale <strong>di</strong> Dio, scomparso due settimaneprima, è stato ricordato, dalla nostalgiasi è passati al dolore e al ricordo, eda coloro che lo ebbero come Comandanteè sembrato <strong>di</strong> rivederlo – vero Lapiccirella? – aggirarsi per le camerate eper i viali, sempre pro<strong>di</strong>go<strong>di</strong> insegnamenti, <strong>di</strong> consiglie, talvolta, <strong>di</strong> salutari, paradossali– ne è testimoneColangelo – punizioni.La formalità dei ringraziamentie dei saluti alle autoritàsi è svolta, prima delpranzo, nel piazzale dellaBan<strong>di</strong>era.Al ministro Lucio Stanca èstato donato, da parte delCol. Meinero, un Berrettone<strong>di</strong> Pelo. Nell’impossibilità<strong>di</strong> nominare tutti gli ufficiali e i sottufficialidel IV presenti, una giusta eccezioneè stata fatta per il più che novantennemaresciallo Bellovino, mitico minutomanutentore,sul cui passato guerrescoin Africa Settentrionale giravano per lacaserma storie entusiasmanti.Un ringraziamento particolare è stato rivoltoal Col. Castelli, comandantedell’11° Reggimento Trasmissioni, peraver messo a nostra <strong>di</strong>sposizione la DeCarolis.Dagli appunti <strong>di</strong> Andriani e nostri, scusandociper qualche sicura ed inevitabileomissione, citiamo, in or<strong>di</strong>ne sparso esenza titoli o gra<strong>di</strong>, ufficiali e sottufficialipresenti: De Domenico, Falconi, Rotolo,Cocumazzi, Sacco, Ristagno, Barba,Tamburini, Guidoni, Lombar<strong>di</strong>, Conti,Bongiorni, Torre, Caruso, Saveriano,Vozzolo, Pratico’, Bancale.Meritano una particolare citazione i granatieri<strong>di</strong> Enrico Mezzenzana, i 40 legnanesiche il bollino ce l’hanno tatuatosul cuore dal lontano1978 e che oggihanno provveduto anche a confermarlosulla tessera associativa.Michele Corrado s’era ripromesso, al terminedel pranzo, <strong>di</strong> ritrovarci, all’aperto,per una rimpatriata ed un abbraccio finale;purtroppo il tempo, definitivamenteguastatosi, non lo ha consentito.L’occasione è soltanto rimandata al 17 e18 settembre prossimi; a Jesi dove, nelcorso del 28° Raduno <strong>Nazionale</strong> i ragazzidel IV <strong>di</strong> Civitavecchia sfilerannoancora una volta - con i loro commilitonidel 1°, del 2° e del 3° - carichi del loroentusiasmo, della loro allegria e dei lororicor<strong>di</strong>.Clau<strong>di</strong>o Conti10 <strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong>


ALAMARI CON LE STELLETTEIl 33° Rgt. “Acqui” ha un nuovo ComandanteAvvicendamento al vertice degli Artiglieri con Bianchi AlamariL’Aquila, 12 novembre 2004. Nelloscenario solenne, storico e suggestivo,rappresentato dal sagrato dellaBasilica <strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> Collemaggio,alla presenza <strong>di</strong> tutto il Reggimentoschierato in armi. si è svolta lacerimonia <strong>di</strong> cambio del comandantedel 33° reggimento Artiglieria terrestre“Acqui”, che costituisce la componente<strong>di</strong> supporto <strong>di</strong> fuoco dellabrigata “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna”.I momenti salienti della cerimonia sonostati sottolineati dalla Musica d’Or<strong>di</strong>nanzadel 1° <strong>Granatieri</strong> giunta appositamenteda Roma. Il colonnelloAntonio Romeo ha ceduto il comando,per naturale avvicendamento, alcolonnello Giuseppe Finanza. La cerimonia,svoltasi alla presenza delle massime autorità civili emilitari del capoluogo abruzzese, è stata presieduta dal comandantedella Brigata, generale Massimiliano Del Casale.Con un <strong>di</strong>scorso asciutto ma denso <strong>di</strong> riferimenti spirituali,Romeo ha salutato i suoi Artiglieri rivolgendo parole <strong>di</strong> ringraziamentoanche nei confronti dei colleghi Comandantidegli altri Reggimenti della “<strong>Granatieri</strong>”, colonnelli Moracee Meinero, e dei comandanti della Brigata, generali GiovanniGarassino e Massimiliano Del Casale.Il periodo <strong>di</strong> comando del colonnello Romeo ha visto il 33°Artiglieria impegnato in molteplici e <strong>di</strong>versificate attività addestrative,operative e <strong>di</strong> cooperazione civile-militare. GliArtiglieri, infatti, hanno contribuito a sostenere , con un impegno<strong>di</strong> lunghi mesi <strong>di</strong> servizio impeccabile, l’onere dell’Operazione “Domino”, agendo inUmbria, Lazio, Marche ed Abruzzo.Nel <strong>marzo</strong> 2004, presso il Poligono <strong>di</strong>Monte Romano, hanno effettuato,inoltre, gli addestramenti tipici delleunità dell’Arma “dotta”, culminati conla Scuola <strong>di</strong> Tiro nella quale hannobrillantemente utilizzato i potenti eprecisi obici montati sul veicolo corazzatocingolato M109L.Emozionanti, in fine, sono stati i numerosiincontri con la citta<strong>di</strong>nanzaaquilana, avvenuti in occasione deiGiuramenti solenni dei VFA, delle cerimoniepatriottiche tenute nelle festivitàcivili e durante le visite effettuatedalle numerose scolaresche alla Caserma“Pasquali”.Il solenne passaggio della gloriosa Ban<strong>di</strong>era del 33° “Acqui”ha sancito il momento del cambio.Dopo questo intenso periodo trascorso in Abruzzo, il colonnelloRomeo va a ricoprire un nuovo incarico presso loStato Maggiore dell’Esercito. A lui subentra, come detto, ilcolonnello Finanza che ha appena lasciato l’incarico <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong> Stato Maggiore della Brigata “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna”.Per Finanza è un gra<strong>di</strong>to ritorno nella Regione che gli ha datoi natali e nel Reggimento dove, nel grado <strong>di</strong> tenente colonnello,ha già comandato il gruppo.Ad entrambi gli ufficiali, giungano i migliori auguri <strong>di</strong> sempremaggiori fortune da parte <strong>di</strong> tutti i <strong>Granatieri</strong> in servizioed in congedo.miccia<strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong> 11


Lo giurate voi? LO GIURO!Protagonisti della solenne cerimonia i VFA del 10° Blocco 2004Caserma Gan<strong>di</strong>n, 19 novembre2004. Un cielo plumbeo e carico <strong>di</strong>pioggia ha accolto più <strong>di</strong> duemila parentie amici dei <strong>Granatieri</strong> del 1° Reggimento,del 10° blocco 2004 Volontari aFerma Annuale, che si accingevano aprestare il loro Giuramento <strong>di</strong> fedeltà allaRepubblica Italiana.I giovani <strong>Granatieri</strong>, inquadrati nella 5aCompagnia fucilieri “Gaeta” <strong>di</strong> stanza aSpoleto e posti agli or<strong>di</strong>ni del capitanoRauso, dopo un primo periodo d’addestramentoe formazione, sostenuto nellaCaserma “Garibal<strong>di</strong>” della bella Città umbra,si sono spostati a Roma per effettuarela cerimonia del Giuramento. Infatti,anche se operano a Spoleto, questi giovanottifanno parte, a tutti gli effetti, del1° Reggimento “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna”che custo<strong>di</strong>sce la propria Ban<strong>di</strong>era nellasede <strong>di</strong> Roma. Come <strong>di</strong> consueto, <strong>di</strong>fronte alle tribune stipate <strong>di</strong> spettatori, siè schierato il Reggimento in armi. La novità<strong>di</strong> questa cerimonia è stato che ilpersonale “anziano” indossava la GrandeUniforme Speciale (G.S.U.), ovverol’uniforme con il colbaccoIl tenente colonnello Emiliani, Comandantedel Battaglione, ha condotto leCompagnie sul piazzale antistante ilcampo sportivo. La Musica d’Or<strong>di</strong>nanza,condotta dal 1° Mar. Morlungo, segnavacon le sue marce, i vari momenti dellacerimonia.Il Col. Meinero, con il caratteristico piumettobianco applicato al colbacco - detto“aigrette” perché composto da piumed’airone – seguito dalla Colonnella, segnispettanti al Comandante del Reggimento,ha assunto il comando delloschieramento. Il Reggimento ha poi resogli onori al Medagliere dell’<strong>Associazione</strong><strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna ed allaBan<strong>di</strong>era del 1° <strong>Granatieri</strong>. A questopunto, tutto era pronto per accogliere ilgenerale Del Casale, Comandante dellaBrigata, Granatiere tra <strong>Granatieri</strong>, chedopo la rassegna dei reparti, ha letto unbreve ma significativo <strong>di</strong>scorso con ilquale ha spronato i giovani <strong>Granatieri</strong> a<strong>di</strong>nserirsi, con grinta e de<strong>di</strong>zione, senzatroppi timori reverenziali, nel consolidatosolco delle trisecolari tra<strong>di</strong>zioni dellaSpecialità.Causa l’impetuoso vento che imperversavasul piazzale, il Col. Meinero è statocostretto a chiudere la cartella posta sulleggio per evitare che i fogli volasserovia e, così, ha recitato a memoria il testodel Giuramento.Alla sua perentoria domanda: Lo giuratevoi ? Dai giovani petti dei <strong>Granatieri</strong> èesploso un fragoroso: LO GIURO !Al canto dell’Inno <strong>Nazionale</strong>, intonatodai neo-<strong>Granatieri</strong>, si sono uniti tutti glispettatori che, al loro arrivo in Caserma,avevano ricevuto il testo contenuto inuna cartolina-ricordo della cerimonia. LaPreghiera per la Patria, letta dal CappellanoMilitare Don Leonardo, ha suggellatoil patto spirituale e morale appenaassunto dai VFA del 10° Blocco 2004.Prima dello sfilamento finale, il generaleDel Casale ha voluto consegnare a due“anziani” VFA del 10° Blocco 2003 untangibile e pubblico riconoscimento peril gesto d’eroismo compiuto nello sventare,pur essendo <strong>di</strong>sarmati, una rapina amano armata tentata da un pluripregiu<strong>di</strong>catoai danni dell’albergo in cui eranoospitati, riuscendo a catturare il ban<strong>di</strong>tofino al momento dell’arrivo della Polizia.Al caporale scelto Emilio Battiato da Acirelaeed al granatiere Andrea Gibilaro daAgrigento, il Comandante della Brigataha consegnato la riproduzione dellostemma aral<strong>di</strong>co del 1° <strong>Granatieri</strong> sul cuiretro era stata applicata la motivazionedell’Encomio concesso dal generale CALuigi Colaneri, Comandante del 2° FOD,con un’allocuzione nella quale ha sottolineatoche il gesto eroico dei due granatierisi ricollocava nel solco delle tra<strong>di</strong>zionidel Corpo e che il loro esempio dovevaessere seguito da tutti gli altri commilitoni.Gliscroscianti applausi dei presentihanno segnato la fine del <strong>di</strong>scorso.è seguito poi lo sfilamento in parata cheè stata la migliore espressione dell’esuberanzadei <strong>Granatieri</strong> che, passando <strong>di</strong>fronte al loro Comandante <strong>di</strong> Brigata,hanno lanciato forte al cielo il grido: “Primo”.Emanuel12 <strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong>


Raduno dei <strong>Granatieri</strong> dei Battaglioni ControcarroI reduci dai Fronti Russo ed Africano affratellatiattorno al monumento realizzato da Padre ChitiRoma, Caserma “Gan<strong>di</strong>n”, 11 <strong>di</strong>cembre2004. Il colonnello Meinero,già comandante della Cp. c/c a Civitavecchia,quest’anno ha deciso <strong>di</strong> accomunarenella celebrazione della Battagliadel Fiume Don (1942) il ricordo <strong>di</strong>tutti i <strong>Granatieri</strong> che hanno militato neiReparti destinati alla <strong>di</strong>struzione deicarri armati nemici. Primi fra tutti, i Reducidal Fronte dell’Africa Settentrionale,quei valorosi e combattivi “ragazzoni”del IV° Btg. c/c e 21 a Cp. c/cautocarrata. Grazie a loro, i BianchiAlamari furono presenti, dal 1942 al1943, anche sui più cruenti campi <strong>di</strong>battaglia in terra nord-africana: El Alamein,Tobruk e Takrouna.In una bella mattina invernale i Reducidai Fronti Russo e Africano si sono incontraticon i più giovani <strong>Granatieri</strong>che hanno militato nel IV° meccanizzatoe nella 32 a Compagnia Controcarri.Sono intervenuti quattro reduci dalFronte Russo, capeggiati dal “mitico”granatiere Quattrini e tre reduci dalFronte Africano: il generale LudovicoTartaglia, il granatiere Franco Saracenie il granatiere Sergio Micheli.Tra i radunisti c’era anche il figlio e lanipote del compianto generale Caccamo.Erano presenti, inoltre, l’IspettoreLogistico dell’Esercito, il granatiere generaleC.A. Michele Corrado, il generaleC.A. Raffaele Simone, il Presidente<strong>Nazionale</strong> dell’ANGS, generale C.A.Mario Buscemi, i generali dei <strong>Granatieri</strong>Di Nardo, Benvenuti, Sorvillo, Canarilee un folto numero <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong>in congedo ed in servizio accompagnatidai loro famigliari. Fra questi ultimi,da notare, il capitano Frigiola, giàComandante della 32 a Cp. c/c ed attualmentein servizio al 9° rgt. Fanteriae appositamente giunto da Bari. Dasottolineare il numeroso nucleo <strong>di</strong> Ufficialie Sottufficiali che militarono nellaCompagnia c/c “autonoma” in BorgataAurelia ed i Soci dell’ANGS dellaSezione <strong>di</strong> Roma e del Lazio.La Santa Messa, nella Cappella SanMartino, è stata officiata da Don Leonardo,Cappellano del Comando Brigata.Ai lati dell’altare erano schieratiquattro giovani <strong>Granatieri</strong> che, sud<strong>di</strong>visia coppie, indossavano le uniformidei loro commilitoni all’epoca deglieventi bellici sui due citati Fronti. Uno,in <strong>di</strong>visa coloniale, sorreggeva il Labarodel IV Btg. voluto dal suo miticocomandante, colonnello Gervasoni.Durante il rito religioso, il granatiereQuattrini ha ricordato i <strong>Granatieri</strong> anticarro“andati a avanti” ed ha poi efficacementetratteggiato, in modo vividoed accorato, le figure del generaleCaccamo, <strong>di</strong> Padre Chiti recentementescomparsi.La Preghiera del Granatiere, letta dal91° Comandante del Reggimento, hasegue a pagina 14<strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong> 13


concluso la parte religiosa dell’incontro.All’uscita dalla Chiesa, i radunistihanno trovato già schierato il picchettod’onore costituito dai <strong>Granatieri</strong> cheoggi militano nella 32 a Cp. c/c, repartoinquadrato nel 1° <strong>Granatieri</strong>, attualmentecomandata dal capitano CarmeloZinna.Il primo atto della parte militare del radunosi è incentrato sullo scoprimentodella targa de<strong>di</strong>cata al IV° Btg. autocarratoc/c fatta approntare dal colonnelloMeinero con l’approvazione <strong>di</strong> DelCasale. I tre reduci dell’Africa Settentrionalehanno proceduto allo scoprimento<strong>di</strong> una lapide su cui sono stateincise le frasi “Vissero nella virtù, vivononella memoria, vivranno nella gloria”,una cartina dei luoghi in cui si sviluppòl’epopea del reparto, e si stagliauna granata in cui è stata inserita unasfera <strong>di</strong> vetro riempita con la sabbiadel deserto africano.La commozione ha attanagliato lementi ed i cuori dei presenti. Sancitocon questo atto il simbolico “gemellaggio”tra i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Russia e d’Africa,gli animi si sono pre<strong>di</strong>sposti a rendereomaggio ai Caduti.Il comandante del Picchetto ha or<strong>di</strong>natoil “presentat’arm” e la corona d’alloroha attraversato il piazzale fra due ali<strong>di</strong> radunisti irrigi<strong>di</strong>ti sull’attenti.Il generale Del Casale, accompagnatoda Quattrini, ha deposto la corona aipie<strong>di</strong> dell’antica colonna romana che,ergendosi sopra un elegante basamentomarmoreo recante i simboli dei treReggimenti <strong>Granatieri</strong>, rappresenta ilmonumento ai Caduti voluto da PadreChiti.Il “silenzio” suonato dal trombettiereha idealmente unito in un’unica schieratutti i <strong>Granatieri</strong> che in 345 anni <strong>di</strong>vita della Specialità hanno onorato, inpace e in guerra, i Bianchi Alamari.Lo spirito austero della cerimonia si èpoi sciolto in uno più festoso quando,nei saloni del Circolo Ufficiali, è statoservito l’aperitivo. L’atmosfera si è fattaancora più intima e cameratesca durantela consumazione del “rancio”.E’ stata veramente una bella giornatagranatieresca … e allora, <strong>Granatieri</strong>“giovani e più giovani” delle UnitàControcarro, alla prossima chiamataper il Raduno del 10 <strong>di</strong>cembre <strong>2005</strong>non avete alternative, l’unica rispostanon potrà che essere … PRESENTE!emanuelMessa <strong>di</strong> preparazioneal Santo Natale al Museo StoricoCon una tra<strong>di</strong>zione ormai consolidatada lungo tempo e grazie alla<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> Don Leonardo,Cappellano della Brigata, il personaledel nostro Museo, insieme aquello del vicino Museo dellaFanteria e della Presidenza<strong>Nazionale</strong> dell’<strong>Associazione</strong>, haassistito allaMessa <strong>di</strong>preparazionealNatale celebratanellaCappella delSacrario chericorda i<strong>Granatieri</strong>Caduti.Quest’anno,insieme alpersonale inservizio presso i due musei e aimolti familiari, era presente al rito ilcolonnello della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> FinanzaEnrico Brayda, amorevolmenteaccompagnato dai suoi due figlioli.L’anziano ufficiale è il fratello dellanostra Medaglia d’Argento al ValoreMilitare, sottotenente in s.p.e.Emiliano Brayda che perse la vita,da valoroso, sul Fronte Croato nell’ultimaguerra.Uno dei figli, funzionario dellaPolizia <strong>di</strong> Stato, che fra l’altro ha ilnome dell’eroico zio il quale era collega<strong>di</strong> reparto del Maestro Sgarzi, èquello che ha donato al Museoimportanti ricor<strong>di</strong> del giovane sottotenenteimmolatosi per la Patria. Dilui già avemmo modo <strong>di</strong> parlare inun numeroprecedentedella rivista.Al terminedel rito religioso,i conve n u t ihanno avutomodo <strong>di</strong>scambiarsigli augurinatalizidurante ilrinfrescoottimamente organizzato, comesempre, dal tenente colonnello neibersaglieri Antonio Mancinetti,Direttore del Museo della Fanteria.La celebrazione delle Messe in occasionedel Natale e della Pasqua è unmodo per rendere più vivo il Museoe per confermare che esso, anchesotto l’aspetto religioso, può essereveramente ritenuto la casa dei<strong>Granatieri</strong>.Ricordo delGenerale ChitiPer iniziativa <strong>di</strong> suoi ex subalterni(Corrado, Conti, Torre), in una saladel nostro Museo storico è statacollocata una vetrinetta che ricordail compianto generale Chiti. Inessa, pregevolmente realizzatadallo Stabilimento Armi leggere <strong>di</strong>Terni, sono stati collocati alcunieffetti personali (saio, cordone,sandali, occhiali e breviario) appartenutia fra’ Gianfranco e fattipervenire dalla Signora FrancaPettinelli che, assieme ai suoi congiunti,ha assistito il nostro AssistenteSpirituale fino agli ultimi attimidella sua vita.Tutti gli oggetti sono sovrastati daun profilo in terra cotta del fraterealizzato dal granatiere Conti che,con l’occasione, ha reso paleseuna sua non nota abilità.14 <strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong>


Il 1° <strong>Granatieri</strong> si tinge <strong>di</strong> rosaAssegnate alla Banda le prime graduate VFB donneRoma, 07 <strong>gennaio</strong> <strong>2005</strong>. Un segno deitempi, un avvenimento storico ! Così ilcolonnello Meinero ha salutato all’adunataper l’alzaban<strong>di</strong>era l’assegnazione <strong>di</strong>due caporali VFB (Volontari in FermaBreve) donne. Si tratta <strong>di</strong> due ragazze, ilcaporale Silvia BARONE e la collega AnnaCARUSO.La prima ha origini pugliesi e l’altra campane.Sono state arruolate nell’Esercitoquali vincitrici del 6° concorso VFB il 30agosto 2004 e sono giunte al reggimentoil 7 <strong>gennaio</strong> <strong>2005</strong>.Fatto curioso, i <strong>Granatieri</strong> erano già neldestino del caporale Anna Caruso, infattiè nata il 18 aprile: una bene augurantecoincidenza.La storia <strong>di</strong> come siano approdate al 1°La Legge 380/1999 ha apertogradualmente il mondo militarealle donne, senza alcuna preclusione<strong>di</strong> incarichi e <strong>di</strong> carriere,me<strong>di</strong>ante aliquote annualmentestabilite dal Ministro della Difesasu parere della Commissione PariOpportunità. Questo sta avvenendocon un contestuale adeguamentoinfrastrutturale chetutela i vincoli architettonici eurbanistici nazionali. Per il <strong>2005</strong>è prevista l’immissione <strong>di</strong> 2.350Volontarie in Ferma Prefissata <strong>di</strong>un anno (VFB 1). Fondamentale èstata nei Teatri Operativi la presenzadelle donne, rivelatasi preziosanei rapporti con le popolazionilocali.granatieri merita <strong>di</strong> essere raccontata.La Musica d’Or<strong>di</strong>nanza reggimentale erastata inviata a suonare al giuramento del6° corso VFB presso il reggimento addestramentovolontarie (donne) <strong>di</strong> AscoliPiceno.Durante le prove della cerimonia, le dueragazze avevano avvicinato i granatierimusicanti per chiedere se c’era la possibilità<strong>di</strong> entrare a far parte della banda.Ambedue le ragazze, infatti, sono dellevalenti musiciste, una suona il sax contraltoe l’altra il flauto. Appena appresa lanotizia, il colonnello Meinero ha avviatol’iter per far assegnare le due caporali allabanda reggimentale.Un determinante contributo è giunto dalgenerale Del Casale che ha fatto proprial’iniziativa del comandante del reggimentoe, tramite i coman<strong>di</strong> gerarchici superiori,è riuscito a farle assegnare al 1°<strong>Granatieri</strong>.Ovviamente, è stato opportunamente riservatoloro un alloggio separato dallecamerate dei colleghi uomini ma, per ilresto, le due “granatiere” si sono perfettamenteintegrate nella banda e nelle attivitàdel reggimento. Il loro primo impiegoè stato quello <strong>di</strong> esibirsi nell’esecuzionedelle marce durante la cerimoniadel giuramento dei granatieri VFAdel 12 blocco 2004 ed hanno poi indossatola Grande Uniforme Speciale con ilcolbacco durante la cerimonia in suffragiodel Duca <strong>di</strong> San Pietro il 18 febbraio<strong>2005</strong>.Tutti i granatieri si augurano che prestopossano giungere altre donne al reggimento,specie per alimentare la Musicad’Or<strong>di</strong>nanza reggimentale con altre valentiartiste.Le bande militari straniere sono composte,d’altro canto, ormai in maggioranza,da musicanti donne e sembra che quelladei <strong>Granatieri</strong> sia la prima banda dell’Esercitoad inquadrare personale femminile.Le nostre “granatiere”, con la loropresenza, ancorché ridotta in termini numerici,consentono alla Brigata <strong>di</strong> cominciaread allinearsi ai moderni standardadottati, già da lungo tempo, damolti altri reparti dell’Esercito e che vedonola piena integrazione della presenzafemminile nei propri ranghi.Sia quin<strong>di</strong> benvenuto l’avvento <strong>di</strong> questasfumatura rosa all’interno del nostro anticoe glorioso blasone e ... sempre avanti<strong>Granatieri</strong> !emanuelC.LE BARONE SILVIANata il: 12/01/1981a: Monopoli (Ba)Residente a: Fasano (Br)Arruolata il: 30/08/2004 6°Concorso 1° Bando VFbArrivata al 1° Rgt “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>Sardegna” il: 07/01/<strong>2005</strong>Strumento: Sax Contralto MibC.LE CARUSO ANNANata il: 18/04/1984a: S. Maria Capuavetere (Ce)Residente a: Caivano (Na)Arruolata il: 30/08/2004 6°Concorso 1° Bando VFbArrivata al 1° Rgt “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>Sardegna” il: 07/01/<strong>2005</strong>Strumento: Flauto<strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong> 15


Il Granatiere Corrado salutala Ban<strong>di</strong>era del 1° <strong>Granatieri</strong>Come atto finale del suo servizio attivo il Generale ha salutato il glorioso vessilloRoma, 21 <strong>gennaio</strong> <strong>2005</strong>. La storia iniziamolti anni fa … un vecchio obicebritannico risalente al secondo conflittomon<strong>di</strong>ale giaceva da tempo immemorenell’area dei parcheggi dellaCaserma “D’Avanzo” in Civitavecchia.Il pezzo era collocato, <strong>di</strong>menticato datutti, nell’area <strong>di</strong> Pian del Termine, vicinoall’officina dei carri armati. Cometutti sanno, in quella Caserma non cisono più reparti della brigata “<strong>Granatieri</strong>”e, tra il materiale passato in caricoal 1° <strong>Granatieri</strong> all’atto dello scioglimentodel 1° Rgt. Bersaglieri, c’eraanche questo “vecchio” arnese bellico,arrugginito e malmesso.Caricato su un autocarro lasciò Aureliaalla volta <strong>di</strong> Roma. Il Col. Meineroquando lo vide arrivare nella Caserma“Gan<strong>di</strong>n” lo riconobbe subito. Infatti,gli tornò alla mente che quell’obiceera collocato poco <strong>di</strong>stante dai par-Roma, 21 <strong>gennaio</strong> <strong>2005</strong>. Il generale <strong>di</strong> Corpo d’Armata dei<strong>Granatieri</strong> Michele Corrado, al termine della cerimoniamilitare - svolta nella Caserma “Gan<strong>di</strong>n” alla presenzadelle più alte cariche civili e militari - <strong>di</strong> cessione dell’incarico<strong>di</strong> Ispettore Logistico dell’Esercito al generale GiorgioRuggieri, Artigliere ed ex-Comandante della Brigata,ha voluto salutare la Ban<strong>di</strong>era del nostro e suo 1° <strong>Granatieri</strong>.Il generale Corrado, lasciando momentaneamenteil ricevimento, ha salito gli ampi scaloni che conduconoal secondo piano della palazzina 19 dove ha sede l’ufficiodel Comandante del Reggimento. Era accompagnatodal generale <strong>di</strong> brigata Del Casale e dal tenente colonnelloEmiliani, Comandante del Battaglione “Assietta”.La visita è stata breve ma carica <strong>di</strong> commozione. Giuntoal termine <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quarant’anni de<strong>di</strong>cati al servizio attivo,si può solo immaginare quale tumulto <strong>di</strong> sentimentie d’emozioni si siano manifestate nell’animo e nel cuoredel Soldato in procinto <strong>di</strong> lasciare l’uniforme.Il generale Corrado si è irrigi<strong>di</strong>to sull’attenti ed ha trascorsoun intenso minuto <strong>di</strong> fronte a quella Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong>cui era stato, giovane tenente, Alfiere. Ha poi voluto baciareil Sacro Tricolore. Sul tavolo del Colonnello Comandanteera già preparato il Libro d’Onore sul quale il nostroUfficiale Decano ha vergato questo saluto: Ai <strong>Granatieri</strong>ed all’Esercito ho dato tutto, in cambio ho ricevuto tuttoquello che sono. Grazie ai <strong>Granatieri</strong> tutti ! Viva i <strong>Granatieri</strong>Michele Corrado, GranatieremameiVogliamo ricordare il “passaggio <strong>di</strong> stato” del nostro generaleCorrado con queste brevi parole scritte da un Granatiere, comelui, <strong>di</strong> sicura fede. Possiamo solo aggiungere che il <strong>di</strong>scorso<strong>di</strong> commiato dall’Esercito, del nostro Decano, ha commossotutti i presenti perché dettato dal cuore e da quei sentimentiche lo hanno guidato nel corso <strong>di</strong> tutta la sua lunga vita<strong>di</strong> militare passata, in massima parte, nel Corpo dei <strong>Granatieri</strong>.Noi non lo vogliamo salutare: si saluta chi parte o chi siallontana. Siamo convinti che egli continuerà a restare, comein passato, granatiere fra i granatieri.Artiglieri con gli AlamariUn vecchio obice dell 2ª Guerra Mon<strong>di</strong>ale recuperatodai <strong>Granatieri</strong> e trasformato in un simbolo <strong>di</strong> cameratismo16 <strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong>


cheggi degli M113 TOW della 32 a Cp.c/c che comandò nel 1986-88.Il Comandante del Reggimento osservatoche all’interno della Caserma“Gan<strong>di</strong>n” non erano esposti pezzi <strong>di</strong>artiglieria, a parte il glorioso cannoneda 47/32 delle Unità <strong>Granatieri</strong> controcarri,e che in nessun luogo esistevaun simbolo che onorasse il valoredegli Artiglieri inquadrati nella Divisioneprima e nella Brigata “<strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Sardegna” poi, con una decisionerapida ha affidato il “rottame” alle sapientimani dei <strong>Granatieri</strong> dell’officinareggimentale.Il Maresciallo Or<strong>di</strong>nario Alvaro Iorio, i<strong>Granatieri</strong> VFA Andrea Luongo, SalvatoreBalbestri e Francesco Orientecon molta pazienza, perizia professionalee spirito d’ iniziativa hanno procedutoad un intenso e duro lavoro <strong>di</strong>restauro. Il pezzo, grazie alla loro tenacia,è stato scrostato dall’incuria deltempo, riverniciato e dotato <strong>di</strong> duenuovi pneumatici.Adesso, l’obice fa bella mostra <strong>di</strong> seall’interno <strong>di</strong> una verde aiuola neipressi della palazzina ove ha sede ilComando della Brigata. L’abile manodel CMS VSP Fabrizio Gamboni dell’UfficioOAI, su in<strong>di</strong>cazione del colonnello.Meinero, ha <strong>di</strong>segnato sulloscudo d’acciaio i fregi del 13° GruppoArtiglieria “Magliana” – unità già inquadratanella Brigata con sede in Civitavecchiaed erede dell’omonimoReggimento che combatté con la Divisione<strong>Granatieri</strong> fino alla Difesa <strong>di</strong>Roma dell’8-10 settembre 1943 – el’insegna del 33° Reggimento Artiglieriaterrestre “Acqui” <strong>di</strong> stanza a L’Aquilae che oggi costituisce la “sorgente<strong>di</strong> fuoco” della Brigata “<strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Sardegna”.I <strong>Granatieri</strong> del primo Reggimentohanno voluto vergare <strong>di</strong>rettamentesull’acciaio, quale omaggio ai commilitoniArtiglieri che, sotto le tra<strong>di</strong>zionalimostrine della loro Arma portanoi Bianchi Alamari la frase: “a perennetestimonianza dello storico legamecon i valorosi Artiglieri con gliAlamari. I <strong>Granatieri</strong>”.emanuell’* culturale del granatiereL’Ordnance Q.F. 25 pdr Mk 2 (obice con proietto da25 libbre, Q.F. sta per Quick Firing cioè a Tiro Rapido)è uno dei più famosi pezzi d’ artiglieria britannici.Con un calibro pari a 87,6 mm aveva una gittata<strong>di</strong> oltre do<strong>di</strong>ci chilometri. Si tratta <strong>di</strong> un pezzo dacampagna leggero, capace <strong>di</strong> combinare le caratteristiche<strong>di</strong> un cannone con quelle <strong>di</strong> un obice. Infatti,era dotato <strong>di</strong> più cariche <strong>di</strong> lancio e, per sparareanche proietti perforanti, venne dotato <strong>di</strong> un appositofreno <strong>di</strong> bocca. Fu così possibile usarlo, in AfricaSettentrionale, in funzione controcarro. Il suo affustoera dotato anche <strong>di</strong> una piattaforma a forma <strong>di</strong>enorme ruota sulla quale potevano appoggiarsi idue pneumatici. In questo modo, i serventi potevanofacilmente ampliare il campo <strong>di</strong> tiro dell’obiceconsentendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere il fuoco in tutte le <strong>di</strong>rezionia 360°.CARATTERISTICHE:Calibro: 87,6 mm;Lunghezza Bocca da Fuoco: 2,4 m.;Peso: 1800 kg.:Settore <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione: 8° (senza tener conto dellapiattaforma girevole);Settore <strong>di</strong> elevazione: da – 5° a + 40°velocità iniziale: 532 m/sec;Gittata: 12.553 m.;Peso del proietto: 1,34 kg. (25 libbre).Il giuramento dei Sottotenenti:un segno del nuovo esercitoTre Marescialli dei <strong>Granatieri</strong> protagonisti della Cerimonia.Vincitori del concorso sono stati promossi UfficialiRoma, 25 <strong>gennaio</strong> <strong>2005</strong>. Quella chefino a qualche anno fa era una cerimoniache si inseriva nelle perio<strong>di</strong>chee tra<strong>di</strong>zionali attività del Reggimento,con la soppressione della Leva e laconseguente scomparsa dei CorsiAUC e dei Sottotenenti <strong>di</strong> complemento<strong>di</strong> prima nomina è <strong>di</strong>ventato un raroe spora<strong>di</strong>co avvenimento.I protagonisti <strong>di</strong> questa cerimonia sonostati tre marescialli effettivi al 1°<strong>Granatieri</strong>: due nella sede <strong>di</strong> Roma eduno in quella <strong>di</strong> Spoleto, tutti uscitidalla Scuola Allievi Sottufficiali <strong>di</strong> Viterbodopo avervi seguito i corsi delnuovo iter formativo che prevede ilconseguimento della Laurea <strong>di</strong> tre anni.Per alimentare la categoria degli Ufficialidel Ruolo Speciale (ovvero coloroche non hanno frequentato l’AccademiaMilitare <strong>di</strong> Modena) sono statiban<strong>di</strong>ti dei concorsi riservati ai Sottufficiali.I tre bal<strong>di</strong> giovanotti sono risultati vincitori al termine dell’appositaselezione e, quin<strong>di</strong>, sono stati promossi Sottotenentidel RS. I loro nomi sono: Gianni Satta, AlessandroFiorentino e Domenico Trefiletti.Dopo aver ricevuto, <strong>di</strong> fronte al Reggimento riunito, la stellettada Ufficiale, i tre novelli Sottotenenti si sono presentatiin Grande Uniforme nell’ufficio del Colonnello Comandantedel Reggimento.segue a pagina 18<strong>gennaio</strong>-<strong>marzo</strong> <strong>2005</strong> 17


Al cospetto della Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> Guerra del 1° <strong>Granatieri</strong>, presentiil Comandante <strong>di</strong> Battaglione e delle rispettive Compagnie,i tre Sottotenenti hanno prestato Giuramento in<strong>di</strong>viduale<strong>di</strong> fedeltà alla Repubblica Italiana nelle mani delcolonnello Meinero. Il rituale, perfettamente organizzato eCon una tra<strong>di</strong>zione che è stata portataavanti, con pochissime e giustificate interruzioni,fin dagli ultimi anni del ‘700,nella mattinata <strong>di</strong> oggi, il reggimento<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna commemorerà,con un rito funebre solenne, un patriziosardo, il cui padre, fondò il Reggimento<strong>di</strong> Sardegna.Tutto ebbe origine con un lascito <strong>di</strong>120.000 lire vecchie <strong>di</strong> Piemonte (incameratedal Governo italiano negli anni‘40) che nel 1776, don Alberto Genovese,duca <strong>di</strong> San Pietro, fece al Reggimento<strong>di</strong> Sardegna, del quale era ufficiale,affinché il reggimento stesso, fondatoa Cagliari dal padre, don Bernar<strong>di</strong>no,nel 1744, ricordasse ogni anno ladata della propria morte, poi awenuta il18 febbraio del 1781.Il Reggimento <strong>di</strong> Sardegna, per motivi<strong>di</strong> riorganizzazione dell’esercito, confluìnel 1852 nella Brigata <strong>Granatieri</strong> e lastessa, con i propri reggimenti, da quelladata, assunse l’appellativo “<strong>di</strong> Sardegna”.E i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna, che fannodella loro storia e delle loro tra<strong>di</strong>zioniun motivo d’orgoglio, hanno continuatoa mantenere viva, fino ai giorni nostri,la tra<strong>di</strong>zione ere<strong>di</strong>tata dall’anticoreggimento nel rispetto della volontàdel Duca <strong>di</strong> San Pietro.Il rito funebre, come negli anni passati,si svolgerà in forma solenne nella basilica<strong>di</strong> Santa Maria degli Angeli con inizioalle ore 10.Il 1° Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegnasfilerà, agli or<strong>di</strong>ni del comandante, colonnelloMassimo Meinero, precedutodalla Musica d’or<strong>di</strong>nanza, dalla Ban<strong>di</strong>era<strong>di</strong> Guerra e dalla Ban<strong>di</strong>era Colonnella,dalla Caserma “Castro Pretorio” allaBasilica, all’interno della quale si schiererà,attorno al catafalco funebre, presi<strong>di</strong>atoda un plotone <strong>di</strong> granatieri vestitocon le uniformi in uso nel ‘700.La cerimonia, nel suo complesso, ha unaltissimo valore spettacolare e rappresental’unica occasione rimasta per vederesfilare in parata i militari nelle viedella città. Questo i citta<strong>di</strong>ní romani losanno e accorrono in gran numero a<strong>di</strong>retto dal tenente colonnello Emiliani, si è svolto secondoil tra<strong>di</strong>zionale e consueto stile dei <strong>Granatieri</strong>. Al terminedell’austera e significativa cerimonia, un sobrio rinfresco a“bagnato” le brillanti stellette.Adesso i tre giovani Ufficiali si recheranno a frequentarel’apposito corso <strong>di</strong> formazione presso la Scuola <strong>di</strong> Applicazione<strong>di</strong> Torino.Un sincero “in bocca al lupo” a tutti e tre e un “fatevi onore”.Purtroppo, dei tre ex-marescialli, uno è <strong>di</strong>venuto Ufficiale<strong>di</strong> Artiglieria e, al termine del corso, non c’è alcunacertezza che i restanti due neo-Sottotenenti <strong>di</strong> Fanteriavengano <strong>di</strong> nuovo assegnati al 1° <strong>Granatieri</strong> !Insomma, con un po’ <strong>di</strong> amarezza, in questa stagione <strong>di</strong>scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> personale, l’Esercito Italiano ha guadagnatotre nuovi e valenti Ufficiali mentre il 1° Reggimento“<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna” ha perduto <strong>di</strong> forza tre vali<strong>di</strong>Marescialli.I colleghi superstiti al Reggimento hanno sagacementecommentato: “È un segno del “nuovo” Esercito che avanza…se continua così, però, la prossima volta speriamo <strong>di</strong>“scansarlo”!emanuelI <strong>Granatieri</strong> commemoranoun loro antico ComandanteUna tra<strong>di</strong>zione che dura, praticamente senza interruzioni, dal 1782Piazza della Repubblica.La messa, che negli anni passati venivacelebrata da frà Gianfranco Chiti, il valorosogenerale dei <strong>Granatieri</strong> che abbracciògli or<strong>di</strong>ni monastici al terminedella carriera militare e che è venuto amancare <strong>di</strong> recente, vedrà come officiantel’Or<strong>di</strong>nario militare, arcivescovocastrense monsignor Angelo Bagnasco.Al rito funebre saranno presenti, accantoalle numerose autorità civili e militari,i <strong>di</strong>rigenti nazionali dell’<strong>Associazione</strong><strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna e nutrite rappresentanze<strong>di</strong> granatieri in congedo provenientida tutte le località italiane.Antonio Torreda “Il Giornale” 18 febbraio <strong>2005</strong>18 ottobre - <strong>di</strong>cembre 2004

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