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Ombrone 2007 - cupano

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N° 10 - Marzo 2010Speciale:Roma VinoExcellence& Merano Wine Festivalwww.newwinejournal.itAnteprime toscana:Vino Nobile di Montepulcianoe Brunello di MontalcinoTerra e Tradizione:Proprietà Sperino e il LessonaA cena con noi:Capre e cavoli!


01./$2$%&-%)/$%&'()*+$,-./'3%4)5'1+)*2$/*di Alessandra PincaSabato 20 febbraio si è svolta all’International WineAcademy di Roma (IWAR) un’interessantissimadegustazione di Supertuscans..I vini in degustazione erano otto ma, come spessoaccade alla IWAR, siamo stati deliziati da una sorpresafinale, non in tema ma, di sicuro, estremamentegradita.Due parole introduttive, prima di entrare nel vivo delladegustazione, sui Supertuscans.La nascita di questa denominazione va fatta risalireagli anni settanta, quando alcuni produttori toscanidecisero di abbandonare la procedura di preparazionedel Chianti, abolendo la percentuale del 30% di uvebianche prevista dal disciplinare, per sostituirla conaltre varietà quali Cabernet, Merlot, Syrah e altri vitigniinternazionali. O magari per produrre un sangiovesein purezza, possibilità che non era alora contemplatadal disciplinare, appunto creato seguendo l’anticanozione che il Chianti dovesse essere sempre ecomunque un uvaggio o un blend.L’esperimento risultò particolarmente interessante ma,soprattutto, apprezzato all’estero, per le caratteristichedi corposità e morbidezza dei vini che fecero loromeritare, dalla stampa inglese, la denominazione diSuperTuscans.In Italia i Supertuscans non seguirono inizialmentesevere regole per la classificazione delle DOCG efurono quindi immessi sul mercato come “vini datavola”. Solo successivamente, con il riconoscimentodella categoria Indicazione Geografica Tipica, sonoriusciti a meritare una classificazione di qualità piùelevata, e altri oggi hanno addirittura la loro DOCG (adesempio, il Sassicaia).Parliamo di vini molto conosciuti all’estero, i cui capofilasono stati sicuramente il Sassicaia, il Vigorello, e poi ilTignanello, per proseguire con il Solaia e l’Ornellaiama che, oggi, vantano una produzione estremamentericca e diversificata sul territorio toscano.In Italia non sempre sono stati considerati veraespressione del terroir, considerandoli piuttosto unaforma di produzione marketing oriented in rapportoagli storici Brunello, Nobile di Montepulciano e Chianti.La realtà, come sempre, è forse nel mezzo. Dopoi primi Supertuscan - forse - il dilagare di tentativiinnovativi e che dessero nuovo carburante al motoredell’enologia toscana ha prodotto risultati nonsempre soddisfacenti. E’ vero che i Supertuscan nonnascono completamente da vitigni autoctoni toscanima riescono, in alcuni esempi di indubbia eccellenza,a generare vini di alto pregio che invecchiano benenel tempo e che sono capaci di dare quelle emozioniche spesso si associano a questa interessante edaffascinante regione.#$%&'()*+$,-./'Degli otto vini presenti in degustazione, i primi trefanno parte della DOC S. Antimo che prende il nomedalla zona di appartenenza – a sud di Siena - e dallabellissima abbazia romanica che sovrasta le verdi collinecon la sua silente maestosità, I tre rappresentano lediverse anime dei Supertuscan, con un vino che nasceda un blend di sangiovese, merlot e cabernet, un altrocon un 20% di Syrah e con le consuete caratteristichespeziate di questo vitigno, un altro ancora un syrah inpurezza.I restanti cinque Supertuscan degustati nascono dalmedesimo blend ma in zone diverse e con l’eccezionedi un vino prodotto con Sangiovese in purezza e di unCabernet in purezza.Ma entriamo in dettaglio:Cupano<strong>Ombrone</strong> <strong>2007</strong>Il vino prende il nome dal fiume che costeggia la zonadi produzione e uno dei tre che fa parte della DOC S.Antimo.Il produttore – sicuramente uno diquelli definibilidi culto - nonnecessita di presentazioni, tale lafama che accompagna, soprattutto negli Stati Uniti, ilsuo Brunello.Annata calda quella del <strong>2007</strong>. Il vino è il risultato di unblend di Cabernet, Merlot e Sangiovese, presenti nelblend per un 33% circa ciascuno. Rosso scuro e denso,naso complesso ma meno ricco di quanto non lo siaal palato. Vellutato al primo approccio in bocca, caldoe alcolico, astringente sul finale per i tannini ancoragiovani. Buona acidità.!"


Ciacci Piccolomini D’AragonaFabius 2006Il vino è prodotto in località Molinello. Seconda delletre DOC di S. Antimo degustate.Il produttore vanta grande fama e il vino è statochiamato Fabius in onore del vescovo di Montalcino,Fabius de Vecchis, che, nel 1672, diede inizio allarealizzazione del palazzo che oggi è sede della cantina.Il vino è prodotto con Syrah in purezza ed ha unaffinamento in barriques di rovere per 15 mesi.Il 2006 è stata un’annata calda ma non quanto il <strong>2007</strong>,affinando di conseguenza le note olfattive e il coloreche risulta meno concentrato.Colore rosso rubino; al naso intenso e persistente,presenta sentori di frutta fresca, mora e prugnacon leggere note di caffè e spezie. Al gusto è caldo,equilibrato, con una buona acidità, un discreto corpo euna buona persistenza. Non così evidente qui la marcadel syrah, come spesso avviene in Tscana, dove il vitignoha una espressione varietale in bicchiere nettamentediversa da quella che si ha in Australia e in Rodano.Col D’OrciaNearco 2006Il vino è prodotto in Montalcino -Siena - Località Sant’Angelo in Colleed è l’ultima delle tre DOC S. Antimodegustate. Il vino nasce da un mixdi 50 % Merlot, 30% Cabernet, 20%Syrah.Oltre alla fermentazione in acciaio,Nearco fa affinamento di 18 mesi inbarriques nuove di rovere e dopoi primi 12 mesi di affinamentoseparato, viene assemblato ed il vinoottenuto ritorna in barriques per altri6 mesi. All’imbottigliamento segueun affinamento in bottiglia di oltreun annoIl colore è rosso rubino intensocon sfumature violacee. Il naso èestremamente interessante ed oltrealle note del cabernet, spiccano lespeziature del syrah come il pepe epercepibile l’alcool.Al gusto non vengono premiate deltutto le aspettative del naso. Infatti,il vino risulta caldo, persistente e conbuona acidità all’inizio per divenireleggermente sapido nel finale contannini particolarmente marcati.Detto ciò, è ancora molto giovane, equindi bisogna attenderlo dopo unpo’ di anni di affinamento in vetro.Moris FarmsAvvoltore 2006Il vino è prodotto vicino alla costa grossetana e,precisamente, in provincia di Massa Marittima.L’Avvoltore è prodotto dalla Moris Farms, produttori diorigine spagnola, insidiatisi in Toscana, ed è compostoda Sangiovese 75% , Cabernet Sauvignon 20%, Syrah5%.La fermentazione è fatta in vasche di cemento perun periodo di macerazione di 25 giorni mentre lafermentazione malolattica viene effettuata in barriquesnuove, con un’ulteriore maturazione per 12 mesi conun travaso intermedio ed affinamento in bottiglia.Il colore è rosso rubino intenso, brillante e con riflessiviolacei dati dalla forte percentuale di Sangiovese.Al naso risulta estremamente interessante e sonopercepibili note di frutta matura e di vaniglia. In boccaè equilibrato, caldo, con giusta acidità, molto benstrutturato.GrattamaccoGrattamacco 2004L’Azienda è situata sulla collina prospiciente il mare a100 metri di altezza, fra Castagneto Carducci e Bolgheried è sicuramente la più nota produttrice di Supertuscandopo il Sassicaia.Il vino è ilrisultato di unblend di Cabernet, Merlot e Sangiovesecon fermentazione alcolica in tinelli di legno aperti;fermentazione malolattica in acciaio ed invecchiamentodi 21 mesi in barriques nuove.Questo vino ha un colore rosso rubino intenso, brillantee con leggere sfumature granato. All’analisi olfattivarivela note estremamente raffinate ed interessanti di!"


frutti scuri come la ciliegia rossa, la mora, il mirtillo,ma anche un sentore di erba di campo accompagnatoda un legno gentile. Alla gustativa è immediatamentepercepibile come setoso, elegante e pulito perdiventare, sul finale, astringente ma con buona acidità.Un ottimo vino votato all’invecchiamento.Colle MassariMontecucco Rosso Riserva 2004L’azienda Colle Massari è localizzata nei pressidell’omonimo colle in Maremma. I proprietari sono imedesimi di Grattamacco.Il Montecucco Rosso Riserva nasce da un mix nel qualeil Sangiovese ne rappresenta una quota del 70% e larestante percentuale è ripartita tra un 20% di Ciliegioloe un 10% di Cabernet.La fermentazione è in acciaio e l’invecchiamento è di 18mesi in barriques e tonneaux di 2°/3° passaggio con unaffinamento in bottiglia per ulteriori 12 mesi.Il colore è rosso rubino, limpido. Al naso si percepisconolievi sentori di frutti rossi, ciliegia, liquerizia e viola esicuramente di selvatico. Alla gustativa il Montecuccorisulta abbastanza equilibrato, non particolarmentepersistente e con tannini ancora verdi.S. Giusto a RentennanoPercarlo 2004Il Percarlo è prodotto in localitàSan Giusto a Rentennano, nellaparte più meridionale della zonadel Chianti classico (Gaiole), dallaFattoria di S. Giusto a Rentennano,di proprietà dei Fratelli Martini diCigala.Sicuramente il Percarlo è tra i primidieci Supertuscan e l’azienda èconosciuta anche per la produzionedi un ottimo Chianti e quello che è,senza ombra di dubbio, il miglioreVin Santo d’Italia insieme a quellodegli Avignonesi.Il Percarlo è prodotto con uveSangiovese in purezza. Lafermentazione e macerazioneavviene in vasche di cementosmaltate per 18 giorni,l’invecchiamento avviene inbarriques di rovere francese per20-22 mesi ed il vino, non filtrato,affina 18 mesi in bottiglia.Il colore è rosso rubino brillante.Al naso dischiude un ventaglio diprofumi che vanno dal cioccolatoscuro, all’alloro, alla cannella, allegno, a note balsamiche, allaviola, con grande raffinatezza edeleganza. Il naso non tradisce ladegustazione perchè il Percarlo inbocca risulta equilibrato, con buonitannini, fresco e con buona acidità.Un ottimo esempio di Supertuscan.Villa CafaggioCortaccio 2003Il Cortaccio, prodotto da VillaCafaggio in località Panzano –Greve nel Chianti, sembra nonrisentire particolarmente delladifficile annata degustata. Il fortecaldo e la siccità non semprehanno permesso di ottenere vinidi qualità come questo sembraessere.Prodotto con cabernetsauvignon in purezza, presentaun colore rosso granatoprofondo. La fermentazioneviene fatta in piccoli serbatoidi acciaio inossidabile Lamalolattica è fatta interamentein barriques nuove di roverefrancese. E’ seguita da unulteriore affinamento di 18 mesinelle stesse barriques ed unavolta imbottigliato il vino riposaper almeno 6 mesi prima che siacommercializzato.Il naso è estremamente fine consentori di ribes nero e di caffètostato. In bocca è altrettantointeressante, non troppopersistente ma equilibrato,buona l’acidità e giusta tannicità.E per concludere, la sorpresa acui si accennava all’inizio.In anteprima degustazione del Brunello 2005 prodotto daSalvioni. Il 2005 è stato un anno freddo e piovoso. QuestoBrunello, non ancora in commercio, svela comunque unasua natura calda, accompagnata da tannini ancora moltogiovani. Un colore rosso rubino vivace e profumi tipici delSangiovese in purezza. L’analisi globale ci fa presupporreun percorso di vita interessante, sia per l’evoluzione delbouquet, sia per la gustativa per le quali tutti i presentihanno pensato di ritrovarsi tra qualche anno. Un vino moltopromettente e che si apre compiutamente in bicchiere solodopo una buona trentina di minuti almeno, rivelando dotisulle prime nascoste. Interessante verificare il suo progressoorganolettico in divenire.!"

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