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Azienda Sanitaria Locale n. 3 “Genovese” - ASL n.3 Genovese

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ATTOAZIENDALE<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> n. 3“<strong>Genovese</strong>”Deliberazione del Direttore Generale del 27 giugno 2012, n. 590Deliberazione di G.R. del 29 giugno 2012, n. 808Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>1


TITOLO IASSETTO ISTITUZIONALEL’Atto <strong>Azienda</strong>le: premessa Pag. 8Art. 1 Natura dell’Ente Pag. 9Art. 2 Sede legale, logo e patrimonio Pag. 9Art. 3 Le dimensioni, la Mission e la Visione Strategica Pag. 9TITOLO IIDIREZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLOCAPO I ‐ Gli organi aziendaliArt. 4 Gli organi dell’<strong>Azienda</strong> Pag. 12Art. 5 Il Direttore Generale Pag. 12Art. 6 La delega di funzioni Pag. 13Art. 7 Il sistema di prevenzione e protezione aziendale e gli obblighi di sicurezza Pag. 13Art.8 Il Collegio Sindacale Pag. 14Art. 9 Il Collegio di Direzione Pag. 15CAPO II ‐ La direzione aziendale e gli organismi collegialiArt. 10 La Direzione <strong>Azienda</strong>le Pag. 16Art. 11 Il Direttore Sanitario Pag. 16Art. 12 Il Direttore Amministrativo Pag. 17Art. 13 Il Consiglio dei Sanitari Pag. 17Art. 14 Il Comitato Etico Pag. 18Art. 15 L’Unità di gestione del rischio clinico (U.G.R.) Pag. 19CAPO III ‐ L’<strong>Azienda</strong>, le autonomie locali, i cittadini e la società civileArt. 16 Il ruolo dei Comuni Pag. 20Art. 17 La Conferenza dei Sindaci Pag. 20Art. 18 La partecipazione dei cittadini Pag. 21Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>2


Art. 19 Le relazioni con la società civile e con le strutture di offerta del territorio Pag. 21CAPO IV – Programmazione e ControlloArt. 20 Pianificazione strategica, programmazione e budgeting Pag. 23Art. 21 Principi generali del controllo interno Pag. 24TITOLO IIIASSETTO ORGANIZZATIVO E STRUTTURE AZIENDALICAPO I – Organizzazione e struttureArt. 22 Assetto organizzativo Pag. 24Art. 23 Il Distretto Sanitario Pag. 25Art. 24 L’Organizzazione e funzionamento del Distretto Pag. 26Art. 25 Il Presidio Ospedaliero Unico e gli Stabilimenti Ospedalieri del Presidio Pag. 27Art. 26 Il modello dipartimentale Pag. 28Art. 27 Modalità di identificazione dei Dipartimenti e relative aggregazioni Pag. 29Art. 28 Il Comitato di Dipartimento Pag. 30Art. 29 Le Strutture Complesse Pag. 31Art. 30 Le Strutture Semplici Pag. 31Art. 31 I Settori Pag. 31CAPO II – Le strutture “in Staff” alla Direzione GeneraleArt. 32 S.C. Servizio di prevenzione e protezione Pag. 31Art. 33 S.S. Medico Competente Pag. 32Art. 34 S.S. Relazioni esterne – U.R.P. Pag. 33CAPO III – Le strutture “in Staff” alla Direzione <strong>Sanitaria</strong>Art. 35 S.C. Professioni Sanitarie Pag. 35Art. 36 S.S. Servizio aziendale per la tutela della salute in ambito penitenziario Pag. 36Art. 37 Altre Strutture Semplici afferenti alla Direzione <strong>Sanitaria</strong> Pag. 36Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>3


CAPO IV – Le strutture “in Staff” alla Direzione AmministrativaArt. 38 S.C. Legale Pag. 37Art. 39 S.S. Servizio Ispettivo ed attività extra‐istituzionali del personale Pag. 37CAPO V – I DipartimentiArt. 40 Dipartimenti Ospedalieri Pag. 38Art. 41 Dipartimenti Sanitari territoriali Pag. 40Art. 42 Dipartimento di Prevenzione Pag. 43Art. 43 Dipartimento Attività Farmaceutiche Pag. 43Art. 44 Dipartimento Amministrativo Pag. 44Art. 45 Dipartimento delle Infrastrutture Pag. 45Art. 46 Dipartimento Economico‐Gestionale Pag. 46CAPO VI – Le Funzioni InteraziendaliArt. 47Dipartimento Interaziendale di Laboratorio Analisi <strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong>‐Ospedale Evangelico InternazionaleCAPO VII – I Dipartimenti funzionaliPag. 47Art. 48 Dipartimenti funzionali Pag. 48CAPO VIII ‐ I DistrettiArt. 49 Distretto 8 ‐ Ponente Pag. 48Art. 50 Distretto 9 – Medio Ponente Pag. 48Art. 51 Distretto 10 – Val Polcevera e Valle Scrivia Pag. 48Art. 52 Distretto 11 – Centro Pag. 49Art. 53 Distretto 12 – Val Bisagno e Val Trebbia Pag. 49Art. 54 Distretto 13 ‐ Levante Pag. 49Capo IX – Le Strutture Complesse dell’Area OspedalieraArt. 55 Strutture Complesse dell’Assistenza Ospedaliera Pag. 49Art. 56 Strutture Complesse Clinico‐Degenziali Pag. 50Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>4


Capo X – Le strutture Complesse Territoriali e dell’Assistenza CollettivaArt. 57 Strutture Complesse Territoriali Pag. 55Art. 58 Strutture Complesse dell’Assistenza Collettiva Pag. 59Capo XI – Le Strutture Complesse dell’Area AmministrativaArt. 59 S.C. Affari Generali Pag. 60Art. 60 S.C. Servizio Amministrazione del Personale Pag. 62Art. 61 S.C. Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane (O.S.R.U.) Pag. 63Art. 62 S.C. Aggiornamento e Formazione Pag. 64Art. 63 S.C. Bilancio e Contabilità Pag. 65Art. 64 S.C. Acquisti e Gestione degli Approvvigionamenti Pag. 66Art. 65 S.C. Economato e Logistica Pag. 67Art. 66 S.C. Centro di Controllo Direzionale (C.C.D.) Pag. 68Art. 67 SS.CC. Gestione Tecnica Centro Levante e Gestione Tecnica Centro Ponente Pag. 69Art. 68 S.C. Servizio Informativo <strong>Azienda</strong>le Pag. 71TITOLO IVLA DIRIGENZACapo I – I Dirigenti Responsabili di StrutturaArt. 69 Direttore di Distretto Pag. 72Art. 70 Direttore di Dipartimento Pag. 73Art. 71 Direttore di Struttura Complessa Pag. 75Art. 72 Dirigente Responsabile di Struttura Semplice Pag. 75CAPO II – Affidamento degli Incarichi DirigenzialiArt. 73 Criteri e modalità di conferimento degli incarichi Pag. 76Art. 74 Incarichi di Direzione Distretto Pag. 76Art. 75 Incarico di Direzione di Dipartimento Pag. 77Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>5


Art. 76 Incarichi di Direzione di Struttura Complessa Pag. 79Art. 77 Incarichi di Direzione di Struttura Semplice Pag. 79Art. 78 Incarichi professionali Pag. 79Art. 79 Sovraordinazione Pag. 80Art. 80 Incarichi di posizione organizzativa del personale del Comparto Pag. 80CAPO III – Affidamento incarichi dirigenziali ex art. 15‐septies del D.Lgs. n. 502/92Art. 81Incarichi Dirigenziali a tempo determinato per funzioni di particolarerilevanza e di interesse strategicoPag. 81Art. 82 Altri incarichi a tempo determinato Pag. 81Art. 83 Modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali a tempo determinato Pag. 82Art. 84 Rapporto di lavoro Pag. 82CAPO IV – Il sistema delle verifiche e della valutazione dei dirigentiArt. 85 Le Fonti Pag. 83Art. 86Art. 87Art. 88Verifica e valutazione dei Dirigenti responsabili di S.C. e di S.S. a valenzadipartimentaleVerifica e valutazione dei Dirigenti titolari di altri incarichi e di nuovaassunzioneVerifica e valutazione dei Dirigenti medici, veterinari e sanitari al terminedel primo quindicennio di servizioPag. 83Pag. 83Pag. 84Art. 89 Altre verifiche Pag. 84Art. 90 Criteri generali e sistemi di valutazione dei dirigenti Pag. 84Art. 91 Effetti della valutazione dei dirigenti Pag. 84Art. 92 Responsabilità dei Dirigenti Pag. 84Art. 93 Revoca degli incarichi dirigenziali Pag. 85TITOLO VI PROVVEDIMENTI DEI DIRIGENTIArt. 94 Adozione dei provvedimenti amministrativi e degli atti di diritto privato Pag. 85Art. 95 I provvedimenti amministrativi dei Dirigenti Pag. 86Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>6


Art. 96 Il regime giuridico delle determinazioni dirigenziali Pag. 86Art. 97 Gli atti autorizza tori dei Dirigenti Pag. 86TITOLO VII CONTRATTIArt. 98 Principi generali Pag. 88Art. 99 Acquisti di beni e servizi Pag. 88TITOLO VIINORME TRANSITORIEArt. 100 Rinvio Pag. 89Art. 101 Regime transitorio Pag. 89Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>7


TITOLO IASSETTO ISTITUZIONALEL’Atto <strong>Azienda</strong>le: premessaL’Atto <strong>Azienda</strong>le, di diritto privato, costituisce lo strumento di auto‐organizzazione e difunzionamento dell’<strong>Azienda</strong>. Il suo contenuto riflette i valori ed i principi generali di organizzazionee di funzionamento del Servizio Sanitario Regionale (SSR) mutuati dalla Legge Regionale n.41/2006, così come integrata e modificata dalla Legge Regionale n. 57/2009 e dalla LeggeRegionale n. 36/2011, nel quadro della normativa nazionale di riordino del Servizio SanitarioNazionale (SSN).Ha l’obiettivo primario di esprimere la “missione aziendale”, di esplicitare la “visione perseguita”nonché i principi ed il sistema di valori a cui è improntata l’azione dei singoli e dell’organizzazionenel suo complesso.Definisce i principi generali di organizzazione e delinea gli assetti organizzativi interni e learticolazioni di governo dell’<strong>Azienda</strong>. Individua il modello organizzativo idoneo a promuovere edassicurare l’integrazione delle funzioni di prevenzione, cura e assistenza.L’Atto <strong>Azienda</strong>le costituisce la cornice di riferimento delle scelte gestionali ed organizzative sullabase delle quali vengono individuate le funzioni e le responsabilità.Il presente Atto viene emanato sulla base di quanto disposto dall’art. 3, comma 1 bis, del D. Lgs. n.502/92 e s.m.i e dall’art. 25 della Legge Regionale n. 41/2006 e s.m.i., tenuto conto delle lineeguida per la redazione dell’atto di autonomia aziendale dei Direttori Generali delle AziendeSanitarie ed Ospedaliere fornite da Regione Liguria con la DGR n. 1528 del 28.12.2000.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>8


Art. 1Natura dell’EnteL’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> n. 3 “<strong>Genovese</strong>”, ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, comma 1 bis, del D.Lgs. n. 502/92 e s.i.m. e dell’art. 17 della Legge Regionale n. 41/2006 e s.i.m., è costituita in<strong>Azienda</strong> con personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale.Art. 2Sede legale, logo, altri elementi identificativi e patrimonioL’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> n. 3 “<strong>Genovese</strong>” ha sede legale in Genova, con indirizzo Via A. Bertani n.4. Il logo è il seguente:All’<strong>Azienda</strong> sono stati assegnati il codice fiscale e la partita IVA 03399650104. Il sito Internetdell’<strong>Azienda</strong> è raggiungibile all’ indirizzo www.asl3.liguria.it L’<strong>Azienda</strong> dispone delle seguenticaselle di posta elettronica certificata (PEC):• protocollo generale: protocollo@pec.asl3.liguria.it (per tutti gli interlocutori dotati di postaelettronica certificata)• protocollo fatture elettroniche: bilancio.fatture@pec.asl3.liguria.it (solo per fornitori)Il Patrimonio aziendale è costituito da tutti i beni immobili e mobili appartenenti all’<strong>Azienda</strong>, comedescritti nell’inventario al quale si rinvia per ogni riferimento e necessità.Art. 3Le dimensioni, la Mission e la Visione StrategicaL’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> n. 3 “<strong>Genovese</strong>” copre un bacino di utenza di circa 769.000 abitanti e siestende su di un territorio di circa 1056 Kmq.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>9


L’ambito territoriale di operatività dell’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> n. 3 “<strong>Genovese</strong>” è suddiviso in seiDistretti Socio Sanitari ciascuno dei quali coincide con i confini del Distretto Sanitario, definiti aisensi del D. Lgs. n. 502/92 e s.i.m., e della Zona Sociale di cui alla Legge 328/2000, come recepitidalla Legge Regionale n. 12/2006.Nel territorio di competenza della <strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong> sono compresi quattro Stabilimenti Ospedalieri(La Colletta di Arenzano, Padre A. Micone di Sestri Ponente, Villa Scassi di Sampierdarena, Gallinodi Pontedecimo), tra loro integrati nel Presidio Ospedaliero Unico (P.O.U.).La Mission aziendale consiste nel garantire il soddisfacimento della domanda di saluteproveniente dalla popolazione residente, secondo i criteri di efficienza, efficacia, economicità equalità delle prestazioni sanitarie e socio‐sanitarie erogate ponendosi, al contempo, qualeelemento strutturale del Servizio Sanitario Nazionale e del Servizio Sanitario della Regione Ligurianell’ambito del quale concorre, secondo le linee programmatiche espresse nel Piano SocioSanitario, al raggiungimento degli obiettivi di tutela globale della salute.La Visione Strategica dell’<strong>Azienda</strong> consiste nel perseguire una politica orientata al miglioramentocontinuo della qualità delle prestazioni e dei servizi, attraverso una metodologia gestionalefondata sulle risorse disponibili, in sinergia con gli indirizzi programmatici della Regione Liguria, econ il supporto di un sistema interno di controllo e verifica che pone particolare attenzione:‐ alla revisione dei percorsi di cura ed all’appropriatezza dei ricoveri e delle prestazioniambulatoriali;‐ al miglioramento ed alla semplificazione dell’accesso ai percorsi di diagnosi e cura, almonitoraggio ed alla riduzione dei tempi di attesa ed all’adeguamento dell’offerta aibisogni sanitari dei cittadini‐utenti;‐ alla ricerca continua di sinergie con le altre strutture sanitarie, pubbliche e private, checompongono il tessuto del SSR, nonché con le organizzazioni di volontariato cheoperano sul territorio al fine di ottimizzare la rete di assistenza offerta al cittadino.L’<strong>Azienda</strong>, in particolare, si ispira ai seguenti principi che costituiscono i capisaldi dellapianificazione strategica:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>10


• adeguamento dell’organizzazione aziendale ai principi ed ai contenuti della normativanazionale e delle leggi regionali n. 41/2006, n. 57/2009 e n. 36/2011;• definizione del sistema di governo aziendale e di governo clinico finalizzato a garantire lapartecipazione dei professionisti e degli operatori ai processi decisionali;• distinzione tra attività di direzione aziendale, indirizzo e controllo, propria degli organi digoverno dell’<strong>Azienda</strong>, ed attività di gestione per competenza propria o delegata delladirigenza, nonché chiara individuazione delle responsabilità dei dirigenti, sulla base dellecompetenze, funzioni e degli incarichi attribuiti e degli obiettivi assegnati;• centralità del controllo di gestione e del sistema budgetario;• valorizzazione delle persone e delle competenze anche favorendo, in ottemperanza allanormativa vigente, la libera professione intramuraria quale attività in grado divalorizzazione il patrimonio conoscitivo, organizzativo, strumentale e tecnologicodell’<strong>Azienda</strong>, rafforzandone la capacità competitiva;• responsabilizzazione dei livelli di competenza attraverso il conferimento di incarichi efunzioni fondati su sistemi di valutazione ancorati sia ai risultati riferiti agli obiettivi fissatiannualmente nel Budget, sia ai risultati propri degli incarichi e delle funzioni conferite;• equilibrio di bilancio;• ammodernamento delle strutture edilizie, degli impianti e delle tecnologie, individuando lepriorità di intervento e di sviluppo, con particolare riferimento ai temi della sicurezza edell’aggiornamento tecnologico;• accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private fondato su criteri di parità trasoggetti erogatori, in presenza dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi prescrittidalla vigente normativa;• centralità del cittadino‐utente quale titolare del diritto alla tutela della salute, che siesprime sia a livello individuale sia a livello collettivo. L’<strong>Azienda</strong>, attraverso la Carta deiServizi, assume un impegno preciso nei confronti dei cittadini ai quali fornisce informazionichiare e puntuali in merito all’accesso e alle modalità di erogazione dei servizi sanitari.L’<strong>Azienda</strong> avvalendosi dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) individua idonei strumentiper l’ascolto e la comunicazione con i cittadini.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>11


TITOLO IIDirezione, programmazione e controlloCAPO I ‐ GLI ORGANI AZIENDALIArt. 4Gli organi dell’<strong>Azienda</strong>Sono organi dell’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> ai sensi dell’art. 1, comma 3 quater del D. Lgs. n. 502/92 e s.i.m.e dell’art. 18 della L.R. n. 41/2006 e s.i.m.:a) il Direttore Generaleb) il Collegio Sindacalec) Il Collegio di DirezioneArt. 5Il Direttore GeneraleIl Direttore Generale, nominato dalla Regione, è l’organo di indirizzo, programmazione e governodell’<strong>Azienda</strong>.Il Direttore Generale è il legale rappresentante dell’<strong>Azienda</strong> ed ha la responsabilità complessivadella stessa.Il direttore generale è responsabile del raggiungimento degli obiettivi indicati dalla Regionenonché della corretta ed economica gestione dell'<strong>Azienda</strong>.In particolare, sono riservati al Direttore Generale:a) La nomina, la sospensione o la decadenza del Direttore Amministrativo e del DirettoreSanitario;b) La nomina dei membri del Collegio Sindacale, su designazione delle Amministrazionicompetenti;c) La nomina dei responsabili delle strutture <strong>Azienda</strong>li ed il conferimento, la sospensione e larevoca degli incarichi dirigenziali, in conformità a quanto stabilito dal D.Lgs. 502/1992 edal D. Lgs. n. 165/2001 e s.m.i. e dai contratti collettivi di lavoro nel tempo vigenti;d) L’adozione dell’atto aziendale, nonché le modificazioni e integrazioni allo stesso;e) Gli atti di bilancio compresa l’adozione del budget;f) Gli atti di programmazione sanitaria locale;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>12


g) Le funzioni non delegabili in materia di sicurezza, salute ed igiene sul lavoro.Nei casi di assenza o impedimento del Direttore Generale le relative funzioni sono svolte dalDirettore Sanitario o dal Direttore Amministrativo su delega del Direttore Generale o, in mancanzadi delega, dal Direttore più anziano per età, ad esclusione degli atti di cui alle lettere a) e g)Art. 6La delega di funzioniIl Direttore Generale può delegare con atto formale l’adozione di atti gestionali al DirettoreSanitario ed al Direttore Amministrativo, nonché ai Dirigenti dell’<strong>Azienda</strong>, fatta eccezione per lematerie indicate nell’articolo precedente.La delega di funzioni avviene nel rispetto dei principi regolanti l’istituto e, in particolare, dovràessere formalizzata per iscritto, con individuazione del destinatario, dell’oggetto, dei criteri diindirizzo, della durata, della possibilità di revoca prima della scadenza del termine.Art. 7Il sistema di prevenzione e protezione aziendale e l’obbligo di sicurezzaL’<strong>Azienda</strong> applica le misure previste dal D. Lgs. n. 81/2008 (T.U. in materia di salute e sicurezza sullavoro) al fine di garantire le migliori condizioni di sicurezza per gli operatori negli ambienti dilavoro e nell’uso delle attrezzature e degli impianti.Gli obblighi di protezione previsti dalla normativa vigente sono ripartiti tra:• Datore di lavoro• Dirigenti• Preposti• LavoratoriAlla realizzazione ed evoluzione del sistema di sicurezza aziendale partecipano in strettacollaborazione tra loro:• Il servizio prevenzione e protezione aziendale• I medici competenti• I rappresentati dei lavoratori per la sicurezzaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>13


• Le figure professionali individuate all’interno o all’esterno dell’<strong>Azienda</strong>, in possesso dellecompetenze specifiche richieste dal D. Lgs. n. 81/2008 e dalle altre disposizioni normativee regolamentari vigenti in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoroArt. 8Il Collegio SindacaleIl Collegio Sindacale è l’organo dell’<strong>Azienda</strong> con compiti di vigilanza sulla regolarità amministrativae contabile. La composizione, la funzione e la durata sono fissati nell’art. 3 ter del D. Lgs. 502/92 es.i.m.La qualità di membro del collegio sindacale è incompatibile con qualunque carica istituzionaleelettiva nell’area di riferimento dell’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> (art. 20 L.R. 41/2006 e s.i.m.)Il Collegio svolge, in particolare, le seguenti funzioni:‐ verifica l’amministrazione dell’<strong>Azienda</strong> sotto il profilo economico;‐ vigila sull’osservanza della legge;‐ accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze deilibri e delle scritture contabili ed effettua periodicamente verifiche di cassa;‐ relaziona periodicamente sui risultati dei riscontri eseguiti alla Regione ed alla Conferenzadei Sindaci.Le funzioni del Collegio sono supportate dalle strutture dell’<strong>Azienda</strong>. Fermo restando il diversolivello di competenze e responsabilità, il Collegio informa l’attività ispettiva e di vigilanza alprincipio della massima collaborazione, favorendo, soprattutto nella fase istruttoria, forme dicoinvolgimento, consultazione e sinergia operativa con le strutture dell’<strong>Azienda</strong>.Art. 9Il Collegio di DirezioneIl Collegio di Direzione è organo consultivo del Direttore Generale nell’espIetamento delle funzionidi pianificazione strategica delle attività, dei relativi sviluppi gestionali ed organizzativi e dellavalutazione dei risultati clinici conseguiti, concorre inoltre alla programmazione e valutazione delleattività tecnico‐sanitarie e di alta integrazione sanitaria.In particolare, il Collegio di Direzione concorre con la Direzione <strong>Azienda</strong>le alla definizione dell’Atto<strong>Azienda</strong>le, dei piani attuativi e dei bilanci ed esprime pareri e formula proposte nelle seguentiaree:• indirizzi per lo sviluppo delle metodologie di governo clinico;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>14


• valutazione interna dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici prefissati;• elaborazione del programma aziendale di formazione permanente;• modalità generali di esercizio per l’attuazione delle attività libero professionaliintramurarie;• organizzazione e sviluppo dei servizi assistenziali e valorizzazione delle risorse umane eprofessionali ad essi connesse.Il Collegio effettua le nomine di sua competenza dei componenti delle commissioni di concorso odi selezione interna del personale, ai sensi della vigente normativa in materia e procede alladesignazione di un rappresentante in seno al Comitato di indirizzo presso l’Agenzia <strong>Sanitaria</strong>Regionale.Il Collegio è composto dal Direttore Generale, dal Direttore Sanitario, dal DirettoreAmministrativo, dai Direttori dei Dipartimenti Sanitari, dal Direttore del Presidio OspedalieroUnico (P.O.U.), dai Direttori di Distretto, dal Responsabile della S.C. Professioni Sanitarie e daulteriori soggetti individuati dalle disposizioni regionali.Il Direttore Generale, con le procedure elettive definite dalla Giunta Regionale, individua qualicomponenti del Collegio di Direzione un responsabile della dirigenza sanitaria non medica ed unresponsabile per le professioni sanitarie di cui alla legge 42/1999, ad eccezione dell’areainfermieristica.Il Collegio di Direzione si riunisce su convocazione del Direttore Generale che lo presiede e nedetermina l’attività.Il Direttore Generale convoca il Collegio di Direzione di regola non meno di 4 volte l’anno e ogniqualvolta richiesto da almeno i due terzi dei componenti.Al Collegio di Direzione possono essere invitati a partecipare, in relazione alla specificità degliargomenti trattati, i responsabili delle articolazioni organizzative aziendali ed esperti esterni, senzadiritto di voto.CAPO IILA DIREZIONE AZIENDALE E GLI ORGANISMI COLLEGIALIART. 10La Direzione <strong>Azienda</strong>leIl Direttore Generale, il Direttore Sanitario ed il Direttore Amministrativo costituiscono la Direzione<strong>Azienda</strong>le.Il Direttore Sanitario ed il Direttore Amministrativo sono nominati dal Direttore Generale e locoadiuvano nell’esercizio delle proprie funzioni.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>15


La Direzione <strong>Azienda</strong>le si avvale di una Segreteria per le attività amministrative di pertinenza.ART. 11Il Direttore SanitarioIl Direttore Sanitario dirige i servizi sanitari ai fini organizzativi ed igienico‐sanitari e fornisce parereobbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di competenza. E’ preposto algoverno clinico dell’<strong>Azienda</strong>.Il Direttore Sanitario coadiuva il Direttore Generale nel governo dell’<strong>Azienda</strong>, fornendogli pareriobbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Svolge attività di indirizzo, coordinamentoe supporto nei confronti dei responsabili delle strutture dell’<strong>Azienda</strong> con riferimento agli aspettiorganizzativi ed igienico sanitari.Collabora al controllo di gestione dell’<strong>Azienda</strong> ed al Controllo di Qualità dei servizi e delleprestazioni erogate e coordina le attività di “risk management” aziendale. Assicura l’integrazionetra le attività ambulatoriali, ospedaliere e territoriali.Il Direttore Sanitario presiede il Consiglio dei Sanitari.Assicura il puntuale svolgimento di eventuali ulteriori compiti e funzioni delegati e/o assegnati dalDirettore Generale.Il Direttore Sanitario, di sua iniziativa o su indicazione del Direttore Generale, può in qualsiasi fasedella pratica avocare a sé la trattazione diretta di affari che rivestano particolare rilevanza nelcontesto delle competenze dell’area sanitaria, adottando, correlativamente, tutti gli atti all’uoponecessari.In caso di assenza o impedimento del Direttore Sanitario le rispettive funzioni sonotemporaneamente svolte da un dirigente di struttura complessa sanitaria nominato dal DirettoreGenerale su designazione del Direttore Sanitario, salvo il caso di sua impossibilità.ART. 12Il Direttore AmministrativoIl Direttore Amministrativo dirige i servizi amministrativi dell’<strong>Azienda</strong>.Il Direttore Amministrativo coadiuva il Direttore Generale nel governo dell’<strong>Azienda</strong>, fornendoglipareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Svolge attività di indirizzo,coordinamento e supporto nei confronti dei responsabili delle strutture dell’<strong>Azienda</strong> conriferimento agli aspetti gestionali amministrativi.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>16


Assicura il puntuale svolgimento di eventuali ulteriori compiti e funzioni delegati e/o assegnati dalDirettore Generale.Il Direttore Amministrativo, di sua iniziativa o su indicazione del Direttore Generale, può inqualsiasi fase della pratica avocare a sé la trattazione diretta di affari che rivestano particolarerilevanza nel contesto delle competenze dell’area amministrativa, adottando, correlativamente,tutti gli atti all’uopo necessari.In caso di assenza o impedimento del Direttore Amministrativo le rispettive funzioni sonotemporaneamente svolte da un dirigente di struttura complessa amministrativa nominato dalDirettore Generale su designazione del Direttore Amministrativo, salvo il caso di sua impossibilità.ART. 13Il Consiglio dei SanitariIl Consiglio dei Sanitari è un organismo elettivo con funzioni di consulenza tecnico‐sanitaria, èpresieduto dal Direttore Sanitario dell’<strong>Azienda</strong> ed ha durata quinquennale.Con apposito regolamento da emanarsi dall’<strong>Azienda</strong> saranno disciplinate le modalità di elezione, dicomposizione e di funzionamento del Consiglio dei Sanitari, sulla scorta delle direttive vincolanti dicompetenza regionale ai sensi di quanto previsto dall’art. 24, comma 5, della L.R. n. 41/2006.Il Consiglio dei Sanitari è chiamato ad esprimere parere nelle materie indicate dall’art. 24, comma2, della L.R. n. 41/2006.Su richiesta del Direttore Sanitario possono partecipare al Consiglio dei Sanitari, senza diritto divoto, oltre al Direttore Generale ed al Direttore Amministrativo, altri dirigenti dell’azienda e, senecessario, anche membri esterni la cui presenza è ritenuta utile per acquisire gli apporticonoscitivi e consultivi necessari ed opportuni in relazione alla materia trattata.ART. 14Il Comitato EticoIl Comitato Etico è un organismo indipendente a cui è attribuita la funzione di esprimersi, con lemodalità e secondo i criteri previsti dalla normativa di riferimento, sui protocolli di ricerca e disperimentazioni cliniche nonché su singoli casi di carattere clinico che presentano problematichedi ordine etico e legale in adempimento a quanto disposto dal Decreto Ministeriale del 12 maggio2006.Il Comitato Etico ha competenza per le sperimentazioni condotte presso l’<strong>Azienda</strong>. Il suo parere èvincolante per la realizzazione di ogni sperimentazione sull’uomo.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>17


Il Comitato Etico si ispira al principio del rispetto della vita umana, così come indicato nelle Cartedei Diritti dell’Uomo, nei codici di deontologia medica nazionale ed internazionale, nellaDichiarazione di Helsinki e nella Convenzione di Oviedo.Il Comitato etico è costituito da membri interni ed esterni all’<strong>Azienda</strong>, rappresentativi dicompetenze multidisciplinari di area medica e non medica, in modo da garantire le qualifiche el’esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici, scientifici e metodologici degli studi proposti.Il Comitato Etico monitorizza l’andamento degli studi approvati avvalendosi anche di strutture resedisponibili dall’<strong>Azienda</strong>.Le modalità ci composizione e funzionamento del Comitato Etico sono disciplinate in appositoRegolamento aziendale.ART. 15L’Unità di Gestione del Rischio Clinico (U.G.R.)L'unità di gestione del rischio (U.G.R.) dell'<strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong> afferisce alla Direzione <strong>Sanitaria</strong><strong>Azienda</strong>le.L'<strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong>, in coerenza con le indicazioni del Piano Sanitario Nazionale e con le disposizioniregionali, ha inteso promuovere il governo clinico quale processo sistematico di identificazione,valutazione e trattamento dei rischi attuali e potenziali, per il miglioramento continuo della qualitàdelle prestazioni sanitarie e della salvaguardia di alti standard sanitari, del miglioramento delleperformance professionali del personale e per garantire la sicurezza del paziente, sicurezza basataanche sull'apprendere dall'errore.Alla disciplina della composizione e del funzionamento dell’U.G.R. si è provveduto con appositi attideliberativi.Le attività dell’U.G.R. aziendale riguardano in particolare:• la definizione di un piano annuale di attività che individui le priorità di intervento per lequali avviare azioni preventive, correttive e di miglioramento, sulla base delle indicazioniaziendali, regionali e ministeriali. Tale piano dovrà essere presentato alla Direzioneaziendale annualmente per l’approvazione;• il monitoraggio dell’implementazione delle attività previste nel suddetto piano annuale;• il rispetto e l’aderenza ai programmi regionali ed alle indicazioni che verranno fornite dallaCommissione Regionale di Coordinamento, anche attraverso la realizzazione di buonepratiche cliniche finalizzate all’applicazione delle indicazioni di cui alle raccomandazioniministeriali e la conduzione di audit clinici• la definizione di un piano di formazione aziendale per la promozione della cultura delrischio;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>18


• assumere iniziative idonee a promuovere in <strong>Azienda</strong> la cultura del rischio;• elaborazione di proposte finalizzate a sviluppare un osservatorio aziendale su eventiavversi, eventi sentinella e “near miss”, anche ai fini dell’alimentazione del costituendoosservatorio regionale e/o nazionale ed in generale l’utilizzazione integrata dei datiprovenienti dai sistemi informativi esistenti;• supporto metodologico a tutti gli operatori aziendali nell’applicazione di strumenti etecniche di risk management;• verifica dei risultati aziendali, in materia di risk management, e relativa reportistica allaDirezione <strong>Azienda</strong>le.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>19


CAPO IIILE RELAZIONI CON LE AUTONOMIE LOCALI, I CITTADINI E LA SOCIETA’ CIVILEART. 16Il ruolo dei ComuniI Comuni partecipano alla programmazione sanitaria e sociosanitaria della Regione, della <strong>ASL</strong> e deiDistretti, verificano l’andamento dell’attività ed i risultati raggiunti dall’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> nelcui territorio sono collocati e contribuiscono alla lettura integrata dei bisogni e della domandasanitaria, sociosanitaria e sociale.ART. 17La Conferenza dei Sindaci e il Comitato dei Sindaci di DistrettoLa conferenza dei Sindaci è un organismo composto da tutti i Sindaci dei Comuni che fanno partedell’ambito territoriale dell’<strong>ASL</strong> ed esercita le funzioni specificamente previste dall’art. 3, comma14, del D. lgs. n. 502/92 e s.i.m. e dagli artt. 15 e 16 della L.R. n. 41/2006 e s.i.m.La Conferenza dei Sindaci esprime i bisogni sociosanitari delle Comunità Locali e corrisponde alleesigenze sanitarie della popolazione.La Conferenza dei Sindaci, nell’ambito della programmazione regionale e delle risorse definite,garantisce la concertazione e la cooperazione tra la <strong>ASL</strong> e gli enti locali. A tal fine contribuisce adelineare le linee di indirizzo e di attività della <strong>ASL</strong> e definisce, altresì, la programmazione e lemodalità di integrazione della risposta ai bisogni di salute che richiedono unitariamenteprestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale.La <strong>ASL</strong> approva d’intesa con la Conferenza dei Sindaci:• il piano strategico aziendale;• il bilancio pluriennale di previsione, bilancio di previsione economico annuale, bilancioconsuntivo di esercizio;• piano attuativo annualeSe l’intesa non è raggiunta entro quarantacinque giorni dalla trasmissione degli schemi diprovvedimento alla Conferenza, il Direttore Generale della <strong>ASL</strong> provvede conprovvedimento motivato.La Conferenza dei Sindaci provvede, altresì, a:• esprimere il proprio parere sul PSSR;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>20


• esprimere alla Giunta Regionale il parere previsto dall’art. 3 bis, comma 6, del D. Lgs. n.502/1992 per la conferma del Direttore Generale della <strong>ASL</strong>, nonché richiedere alla GiuntaRegionale, con decisione assunta con una maggioranza che rappresenti almeno il 90% deiComuni rappresentati, la revoca del Direttore Generale della <strong>ASL</strong>, ovvero di non disporne laconferma ove il contratto sia già scaduto, nel caso di mancata attuazione del Pianoattuativo annuale;• determinare, d’intesa con il Direttore Generale, l’ambito territoriale dei Distrettisociosanitari, nell’ambito delle disposizioni normative vigenti;• verificare l’andamento generale dell’attività dell’<strong>Azienda</strong>, trasmettendo le proprievalutazioni e proposte al Direttore Generale;• designare un componente del Collegio Sindacale della <strong>ASL</strong> ed analizzare la relazionesemestrale sull’andamento dell’attività dell’<strong>Azienda</strong> trasmessa al Collegio stesso;• adottare linee di indirizzo per l’integrazione delle attività sanitarie e sociosanitarie con gliinterventi sociali, promuovendo forme di intesa e di coordinamento;• garantire che gli accordi per l’esercizio delle attività sociosanitarie abbiano coperturaeconomicaI Sindaci dei Comuni compresi nella delimitazione territoriale di ogni Distretto sociosanitariocostituiscono il Comitato dei Sindaci del Distretto la cui composizione, i compiti e le modalità difunzionamento sono disciplinati dalla L.R. n. 12/2006. Annualmente il Direttore Generaledell’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> approva il piano delle attività territoriali, previo parere del Comitato deiSindaci di Distretto.ART. 18La partecipazione dei cittadiniL’<strong>Azienda</strong> garantisce la partecipazione e assicura ai cittadini l’accessibilità delle informazioni e lasegnalazione dei disservizi. I fabbisogni informativi degli utenti sono garantiti attraverso l’adozionedi piani aziendali di comunicazione che prevedono quali strumenti principali l’informativaattraverso il sito aziendale, campagne informative a vario titolo, aggiornamento continuo dellaCarta dei Servizi, nonché attraverso la rete degli uffici URP radicata sul territorio di riferimento.L’<strong>Azienda</strong>, attraverso l’adozione del Regolamento di Pubblica Tutela, assicura l’effettività deldiritto di tutela del cittadino nei rapporti con l’<strong>Azienda</strong> e le sue strutture, anche attraverso lacostituzione del Comitato Misto Consultivo e della Commissione Mista Conciliativa.ART. 19Le relazioni con la società civile e con le strutture di offerta del territorioL’<strong>Azienda</strong> collabora con le Associazioni dei portatori di interesse fornendo informazioni e supportoper facilitare l’accesso ai servizi aziendali. Per tutte le articolazioni organizzative dell’<strong>Azienda</strong>Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>21


assume valore strategico stabilire e mantenere, nelle aree di specifica competenza, relazioni diconfronto e collaborazione con il mondo economico, produttivo e del volontariato.Le relazioni con i fornitori sono improntate al rigoroso rispetto delle norme di legge in materia edai principi delle pari opportunità, della lealtà, della trasparenza ed imparzialità.L’<strong>Azienda</strong> intrattiene rapporti di stretta collaborazione con le strutture erogatrici del territorio. Laricerca di sinergie coinvolge tutte le strutture sanitarie e socio sanitarie, pubbliche e privateaccreditate, e si concretizza in momenti di confronto istituzionale.Nell’ambito della normativa nazionale e regionale vigente, la negoziazione delle prestazioni con glierogatori pubblici e privati accreditati ed il sistema dei controlli rappresentano gli strumentifondamentali per la razionalizzazione delle risorse disponibili all’<strong>Azienda</strong>, in accordo conl’equilibrio delle risorse del sistema regionale.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>22


CAPO IV – PROGRAMMAZIONE E CONTROLLOArt. 20Pianificazione strategica, programmazione e budgetingLa <strong>ASL</strong>3 <strong>Genovese</strong> adotta il sistema di Pianificazione, Programmazione e Controllo al fine di:- favorire il governo delle complesse interdipendenze che costituiscono l’essenza stessa deiprocessi aziendali,- di aumentare il grado di sensibilizzazione e di responsabilizzazione delle diverse figureprofessionali in relazione alle finalità e alle priorità aziendali,- di “riorientare” l’azione complessiva dell’azienda in relazione alle modificazioni ambientalie alle linee di sviluppo futuro.La Pianificazione Strategica è il processo attraverso il quale l’<strong>Azienda</strong> definisce le finalitàdell’organizzazione e le principali linee strategiche nel medio/lungo periodo, partendo dalleindicazioni che provengono dal livello sovraordinato, quindi dalla traccia di riferimentoistituzionale dello Stato e della Regione, e dall’ambiente esterno ossia i portatori di interesse.Il processo di definizione della “meta” a cui tendere, pertanto, si sviluppa analizzando la domandadi bisogno e le aree di intervento, attraverso la selezione degli obiettivi istituzionali individuando lepriorità e valutando, in rapporto alle disponibilità economiche, le risorse e i tempi necessari alraggiungimento degli obiettivi stessi.Il Processo di Programmazione si occupa dell’implementazione delle strategie e delraggiungimento delle finalità assunte in sede di pianificazione strategica attraverso la definizionedel percorso da seguire per raggiungere gli obiettivi partendo dalla gestione corrente e dallaconoscenza del proprio ambiente anche in ordine ai cosiddetti “punti di forza e di debolezza”dell’<strong>Azienda</strong>.E’ quindi un processo continuo e regolare nel quale si stabiliscono le azioni, le modalità e i mezzieconomici ed organizzativi da porre in essere per raggiungere la “meta” definita dallapianificazione strategica.Lo strumento operativo del controllo di gestione è il budget, in quanto raccoglie gli obiettivi daperseguire e le risorse da impiegare nell’anno, suddivise per centri di responsabilità; la logica delbudget è quella di tradurre i macro obiettivi aziendali in obiettivi specifici delle struttureorganizzative aziendali, collegando le risorse ai risultati da conseguire per centro di responsabilitàcon ampia autonomia organizzativa, sviluppando così la responsabilizzazione economicaall’interno dei tipici processi sanitari.In considerazione della complessità aziendale, si è scelto di introdurre elementi migliorativifinalizzati a concretizzare l’utilizzo del budget quale vero strumento operativo del controllo digestione, da intendersi come “il processo attraverso il quale ci si assicura che all’interno diun’azienda siano perseguite l’efficacia e l’efficienza in modo continuo per il raggiungimento degliobiettivi dell’organizzazione”.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>23


La rilevanza di questo processo deriva dal fatto che pone l’attenzione sui risultati conseguiti e sullerisorse impiegate nei processi aziendali e permette di correlare le responsabilità organizzative airisultati economici.La A.S.L 3 ha optato per un processo di budgeting di tipo “bottom up”, in cui però la formulazionedelle proposte dei centri di responsabilità viene indirizzata dalle linee guida della DirezioneGenerale.Il processo di reporting è finalizzato a veicolare agli interessati in modo univoco, affidabile etempestivo gli elementi conoscitivi necessari per conoscere le dinamiche passate e l’andamentodella gestione, identificare gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e intervenire sulprocesso di programmazione.Art. 21Principi generali del controllo internoL’<strong>Azienda</strong>, nell’ambito della propria autonomia, si dota di strumenti adeguati a:a) garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa (controllo diregolarità amministrativa e contabile);b) verificare l’efficacia, l’efficienza ed economicità dell’azione aziendale al fine di ottimizzare,anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati (controllo digestione);c) valutare le prestazioni del personale del Comparto e con qualifica dirigenziale (valutazionedella dirigenza);d) valutare l’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi edaltri strumenti di determinazione dell’indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultaticonseguiti e obiettivi predefiniti (valutazione e controllo strategico).TITOLO IIIASSETTO ORGANIZZATIVO E STRUTTURE AZIENDALICAPO I – Organizzazione e modelli strutturaliArt. 22Assetto organizzativoL’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> n. 3 <strong>Genovese</strong> si articola in Distretti sanitari e Presidio OspedalieroUnico e si organizza in Dipartimenti secondo i modelli organizzativi e strutturali previsti dal D. Lgs.n. 502/92 e s.m.i., dalla L. R. n. 41/2006 e s.m.i., nonché sulla base degli atti di indirizzo formulatinella materia da Regione Liguria.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>24


Le strutture organizzative aziendali sono classificate in:• Distretti• Presidio Ospedaliero Unico• Dipartimenti• Strutture Complesse• Strutture Semplici Dipartimentali• Strutture Semplici• SettoriArt. 23Il Distretto SanitarioIl Distretto rappresenta l’articolazione territoriale dell’<strong>Azienda</strong> alla cui missione contribuisceassicurando alla popolazione residente la disponibilità e l’accesso ai servizi ed alle prestazioni ditipo sanitario e di tipo sociale ad elevata integrazione sanitaria, sia attraverso l’esercizio dellafunzione di committenza – con cui si valutano i bisogni, si allocano le risorse e si definiscono lecaratteristiche qualitative e quantitative dei servizi necessari a soddisfare i bisogni assistenzialidella popolazione di riferimento – garantita dall’articolazione organizzativa del Distretto, siaattraverso la funzione di produzione delle prestazioni e dei servizi di primo livello di base.La funzione del Distretto consiste nel governo della domanda di salute della popolazione diriferimento e in un'organizzazione tale da assicurare la gestione diretta e l'erogazione dei servizi diassistenza primaria, quali la medicina generale e la pediatria di libera scelta, l'assistenzaspecialistica, protesica e integrativa, l'assistenza domiciliare, avvalendosi anche dell' apporto dellecomunità locali e degli organismi di rappresentanza dei cittadini.Il Distretto assicura altresì agli Enti Locali il supporto tecnico nel processo di individuazione deibisogni di selezione delle priorità di intervento e nella realizzazione delle attività di promozionealla salute.Tutto il personale dei ruoli sanitario tecnico ed amministrativo assegnato al Distrettodipende gerarchicamente dal Direttore del Distretto. Il personale sanitario e di supporto delComparto dipende funzionalmente dalla S.C. Professioni sanitarie.La disciplina del Distretto trova le sue fonti negli artt. 3‐quater, 3‐quinquies, 3‐sexies del D. lgs. n.502/92 e s.m.i e negli artt. 33 e 34 della L.R. n. 41/2006 e s.m.i.Regione Liguria, con la DGR n. 1662 del 16.12.2008, ha dettato alle Aziende Sanitarie liguri gliindirizzi per il riordino delle attività sanitarie distrettuali.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>25


Art. 24Organizzazione e funzionamento del DistrettoIl Distretto rappresenta un'articolazione territoriale, organizzativa e funzionale dell' <strong>Azienda</strong>.Nel Distretto sanitario si realizza il coordinamento e l'integrazione delle attività svolte dai medici dimedicina generale, dai pediatri di libera scelta e dalle farmacie convenzionate con le prestazioni e iservizi erogati dalle strutture operative a gestione diretta del Distretto nonché dagli ambulatori edalle strutture ospedaliere e territoriali accreditate. Nel Distretto, in applicazione dellaprogrammazione regionale e nel rispetto delle linee di indirizzo adottate dalla Giunta regionale,vengono assicurate in particolare:– l'assistenza specialistica ambulatoriale;– le attività ed i servizi rivolti a disabili ed anziani;– le attività ed i servizi di assistenza domiciliare integrata;– viene assicurata l'integrazione degli accessi, dei luoghi e delle attività chiamati a soddisfarei bisogni di salute che richiedono unitariamente l'erogazione di prestazioni sanitarie eazioni di protezione sociale;– trovano collocazione funzionale le articolazioni organizzative del Dipartimento di salutementale e delle dipendenze, con riferimento ai servizi alla persona, del Dipartimento diprevenzione;– trovano collocazione funzionale le articolazioni organizzative della Struttura ComplessaAssistenza Consultoriale con riferimento ai servizi per la tutela della salute dell’infanzia,della donna e della famiglia.I Distretti dell'<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitaria</strong> <strong>Locale</strong> n. 3 <strong>Genovese</strong> sono sei:Distretto Ponente (Distretto 8)Distretto Medio Ponente (Distretto 9)Distretto Valpolcevera Vallescrivia (Distretto 10)Distretto Centro (Distretto 11)Distretto Valbisagno Valtrebbia (Distetto 12)Distretto Levante (Distretto 13)Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>26


Art. 25Il Presidio Ospedaliero Unico e gli Stabilimenti Ospedalieri del PresidioIl Presidio Ospedaliero è la struttura tecnico funzionale dell’<strong>Azienda</strong> sanitaria locale che erogaprestazioni di ricovero, ambulatoriali e specialistiche anche all’esterno dello stabilimentoospedaliero.Il Direttore Generale della <strong>ASL</strong> provvede, in coerenza con la programmazione regionale, acostituire uno o più presidi ospedalieri anche a seguito dell’accorpamento organizzativo di piùstabilimenti.Regione Liguria, con la DGR n. 944 del 1.8.2008, ha fornito le Direttive inerenti l’organizzazione deiPresidi Ospedalieri Unici e la sperimentazione del modello gestionale per i Presidi Ospedalieri delleaziende sanitarie liguri.Per l’area della A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>, sotto il profilo organizzativo, la funzione ospedaliera è svolta dalPresidio Ospedaliero Unico (P.O.U.) che è costituito dagli stabilimenti ospedalieri “Padre AnteroMicone di Sestri Ponente”, “Villa Scassi di Sampierdarena”, “Gallino di Pontedecimo” e “LaColletta” di Arenzano.Al Presidio Ospedaliero Unico è preposto il Direttore Medico del P.O.U., al quale compete lafunzione di coordinamento sanitario dell’area ospedaliera con il compito di supportare il DirettoreSanitario dell’<strong>Azienda</strong> nel raccordo a livello strategico dei servizi ospedalieri con quelli territoriali alfine di assicurare la continuità e l’efficacia dei percorsi assistenziali e l’integrazione tra le struttureoperanti nei presidi.Il Direttore Medico del P.O.U.:– è responsabile delle funzioni igienico‐organizzative del P.O.U., articolate ed esercitate neidiversi stabilimenti ospedalieri, anche a mezzo dei Dirigenti medici dei presidi;– garantisce l’unitarietà e l’integrazione tra gli stabilimenti del presidio;– pianifica e organizza l’attività del presidio;– favorisce la sperimentazione di modelli innovativi, organizzativi e gestionali;– assicura il coordinamento tra le attività degli stabilimenti facenti parte del presidio;– assicura l’integrazione delle attività ospedaliere con le altre macroarticolazioni aziandali;– concorda budget ed obiettivi del Presidio con la Direzione Generale;– coadiuva la Direzione generale nella definizione del budget dei Dipartimenti clinici;– garantisce la coincidenza della risposta ospedaliera in termini quali‐quantitativi dellaproduzione di prestazioni/servizi alla domanda di salute espressa dal territorio, secondo gliindirizzi strategici decisi dalla direzione aziendale e nell’ambito del budget attribuito,Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>27


assicurando il rispetto dei principi di massimizzazione dell’efficacia, dell’efficienza e dellaqualità degli interventi;– sovraintende all’integrazione delle attività dei Dipartimenti finalizzate al raggiungimentodegli obiettivi del PresidioIl Direttore Medico del P.O.U. è membro di diritto del Collegio di Direzione.Il Dirigente Medico ospedaliero assicura inoltre il buon andamento dell’Ospedale in termini dioperatività, monitorando l’adempimento della programmazione degli approvvigionamenti, diconcerto con i Dipartimenti, ed in generale le necessità dell’Ospedale relative alla sua efficienzacomplessiva. Attua il controllo e la valutazione dell’attività sanitaria svolta nello stabilimento ‐anche in termini di accessibilità, qualità ed appropriatezza – e promuove la definizione di percorsiassistenziali integrati.Art. 26Il modello dipartimentaleL'organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa di tutte leattività dell’<strong>Azienda</strong>.Il Dipartimento è un modello organizzativo costituito da strutture omogenee,omologhe, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e sono quindi tra lorointerdipendenti pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale.L'<strong>Azienda</strong> è organizzata nel rispetto del modello dipartimentale delineato dal D.Lgs 229/99 e dalD.Lgs 517/99 e s.m.i. ed è strutturata in Dipartimenti formalmente istituiti secondo la Direttivainerente i criteri operativi ed organizzativi e per l’istituzione ed il funzionamento degli stessi,predisposta dalla Regione Liguria con la DGR n. 945 del 1/8/2008.Il modello organizzativo dipartimentale deve garantire in particolare:– il coordinamento e lo sviluppo delle attività cliniche e tecnico‐amministrative, di ricerca, distudio e di controllo sulla qualità delle prestazioni, nonché delle attività amministrative,tecniche e, in generale, di supporto;– il miglioramento del livello di umanizzazione delle strutture interne, con particolareriferimento al rispetto dei diritti del malato;– il miglioramento della qualità dell’assistenza erogata da perseguire tramite l’efficientegestione delle risorse disponibili, nonché tramite l’organizzazione delle attività liberoprofessionali intramurarie e l’organizzazione delle attività di pre‐ospedalizzazione, ricoveroordinario e diurno, day surgery, predisposizione e valutazione dei programmi operativi,dimissioni protette.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>28


Le strutture costituenti il Dipartimento sono aggregate in una specifica tipologiaorganizzativa e gestionale, volta a dare risposte unitarie, flessibili, tempestive, razionali e completerispetto ai compiti assegnati. A tal fine adottano regole condivise di comportamento.Possono essere aggregate ai Dipartimenti le strutture semplici “a valenza dipartimentale" attivateper funzioni attribuite all’<strong>Azienda</strong> dal P.S.R. e non convenientemente esercitabili da strutturecomplesse già esistenti o per attività svolte a favore di una pluralità di strutture complesse.I Dipartimenti possono essere strutturali, funzionali ed interaziendali. Ad essi sono assegnate lerisorse necessarie all'assolvimento delle funzioni attribuite.Il Dipartimento Strutturale è un' aggregazione stabile di strutture complesse che trova ragiond'essere quando serve a razionalizzare, sia in termini di efficienza che di economicità, i rapporti fradiverse strutture organizzative non altrimenti aggregabili e viene costituito in relazione alletipologie di attività o di personale.Il dipartimento strutturale è dotato di autonomia gestionale soggetta a rendicontazione analitica.L’organizzazione dei Dipartimenti strutturali è caratterizzata, inoltre, da:– attribuzione di risorse e conseguente responsabilità di gestione del direttore connessa conil loro utilizzo;– attribuzione al direttore di Dipartimento di poteri e responsabilità di gestione in ordine allarazionale e corretta programmazione delle attività;– condivisione di spazi, professionalità, risorse e tecnologie;– appartenenza delle strutture organizzative ad un unico Dipartimento.Il Dipartimento funzionale si caratterizza per un sistema di aggregazione collegato ad una funzionecomune. Per sua natura, la costituzione di un Dipartimento funzionale non deve generare ulterioricosti, né determinare l’erogazione di indennità ricorrenti o di compensi ulteriori, se non a titolo,eventuale, di retribuzione di risultato.Il Dipartimento Interaziendale è costituito dall’aggregazione di strutture complesse e semplici avalenza dipartimentale che appartengono ad Aziende diverse.Art. 27Modalità di identificazione dei Dipartimenti e relative aggregazioniLa struttura e l’organizzazione aziendale vengono basati sui dipartimentipresupposti:con i seguenti‐ le strutture dell’<strong>Azienda</strong> sono articolate in dipartimenti in relazione alle diverse areefunzionali omogenee: il concetto di area funzionale omogenea è assimilabile a quello dicentro di responsabilità, cioè di una unità organizzativa a cui è preposto un determinatosoggetto, il quale dispone di determinate risorse ed è responsabile dei risultati raggiunti;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>29


‐ in ciascun dipartimento confluiscono le strutture complesse, semplici ed i serviziattualmente esistenti, che siano affini e complementari;‐ la gestione del dipartimento è informata a criteri di integrazione: a tal fine il Direttore deldipartimento si avvale dei Direttori delle strutture, secondo le disposizioni delregolamento interno dell’<strong>Azienda</strong>.Il dipartimento costituisce pertanto una struttura di direzione e coordinamento per lo svolgimentodi funzioni complesse con compiti di orientamento, consulenza e supervisione per la funzione cui èpreposto.Il dipartimento, in quanto aggregazione organizzativa e funzionale, assume la valenza di soggettonegoziale nei rapporti con l’<strong>Azienda</strong> e gli altri dipartimenti.Il dipartimento costituisce un modello finalizzato alla valorizzazione degli apporti personali, conlegittimazione delle differenze di opinione e del loro impiego per risolvere i problemi con creativitàe senso di collaborazione.L’organizzazione dipartimentale delle strutture ospedaliere prevede:– l’attribuzione funzionale dei posti letto al dipartimento (per i dipartimenti sanitari) e nonalle singole strutture complesse o semplici a valenza dipartimentale, individuando ilnumero di posti letto che vengono utilizzati mediamente dalle singole strutture complessee semplici;– l’attribuzione dell’organico al dipartimento che ne pianifica la distribuzione secondo leattività ed i bisogni concordati con i Direttori delle strutture complesse e delle strutturesemplici a valenza dipartimentale;– le funzioni di direzione, che competono al dirigente delle strutture complesse, sonoesercitate con piena autonomia nel campo specialistico, secondo le linee guida adottatedal Dipartimento.Le strutture afferenti al dipartimento mantengono la propria autonomia specialistica eresponsabilità nell’ambito di un modello gestionale e organizzativo comune volto a fornire unarisposta unitaria, efficiente e completa alle richieste di prestazioni degli utenti interni ed esterni.Nel regolamento dei Dipartimenti sono riportate le modalità di nomina e le funzioni del Direttoredi Dipartimento, nonché le modalità di composizione e di funzionamento del Comitato diDipartimento.Art. 28Il Comitato di DipartimentoIl Comitato di Dipartimento è organo collegiale composto dai responsabili delle struttureorganizzative del Dipartimento ed assicura la programmazione, organizzazione delle attività e lefunzioni di coordinamento del Dipartimento.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>30


Le funzioni del Comitato di Dipartimento sono, essenzialmente, di natura propositiva e consultiva,in relazione alle materie individuate dalle disposizioni regionali.La composizione, le modalità di funzionamento e le competenze del Comitato di Dipartimentosono definite in apposito regolamento adottato da ciascun Dipartimento sulla base di uno schemaaziendale, secondo quanto previsto dall’art. 42 L.R. 41/2006 e s.i.m.Il regolamento è soggetto all’approvazione del Direttore Generale.Art. 29Le Strutture ComplesseLe strutture complesse aziendali sono esclusivamente quelle previste nel presente atto aziendale esi qualificano in quanto sono dotate di autonomia gestionale.Art. 30Le Strutture SempliciLe strutture semplici sono unità organizzative destinate allo sviluppo di materie e problematichespecifiche cui è preposto un dirigente, cui sono attribuite le responsabilità di gestione di risorseumane, tecniche o finanziarie.Le strutture semplici, di regola, sono articolazioni interne delle strutture complesse fatti salvi i casiin cui siano collocate in posizione di “staff” alla Direzione <strong>Azienda</strong>le o afferiscano alla Direzione diDipartimento.In quest’ultimo caso assumono la denominazione di “strutture semplici a valenza dipartimentale”.Le strutture semplici sono istituite e soppresse con deliberazione del Direttore Generale. Ciò alfine di garantire all’<strong>Azienda</strong> la necessaria flessibilità e pronta adesione ai mutamenti organizzativi.Art. 31SettoriSono articolazioni interne di strutture complesse o semplici, operanti in ambito tecnicoamministrativo,caratterizzate dal coordinamento diretto di risorse umane e da un elevato gradodi esperienza ed autonomia gestionale.Alcuni settori sono indicati, non esaustivamente, nel presente atto.CAPO II – LE STRUTTURE IN STAFF ALLA DIREZIONE GENERALEArt. 32S.C. Servizio di prevenzione e protezioneIl Servizio di Prevenzione e Protezione <strong>Azienda</strong>le fornisce supporto al Direttore Generale nelladefinizione e realizzazione delle politiche di tutela dei lavoratori dai rischi professionali.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>31


La funzione “Servizio di prevenzione e protezione aziendale provvede:– all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi ed all’individuazione dellemisure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della vigentenormativa sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale;– ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’art. 28,comma 2, del D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i ed i sistemi di controllo e monitoraggio di talimisure;– ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;– a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;– a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro,nonché alla riunione periodica di cui all’art. 35 del D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i;– a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’art. 36 del D. Lgs. n. 81/2008Il Servizio di Prevenzione e Protezione <strong>Azienda</strong>le svolge altresì funzioni di consulenza specializzatasu ciò che attiene le incombenze relative alla promozione della salute e della sicurezza deilavoratori e sviluppa l’attività di supporto e consulenza interna ai Dirigenti al fine di garantire ilmantenimento ed il miglioramento del sistema di sicurezza sociale.I componenti del Servizio di Prevenzione e Protezione <strong>Azienda</strong>le sono tenuti al segreto in ordine aiprocessi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni di cui al D. Lgs. n.81/2008.Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione <strong>Azienda</strong>le è nominato dal DirettoreGenerale sulla base dei requisiti e con le modalità disciplinate dal D. Lgs. n. 81/2008.Art. 33S.S. Medico CompetenteLa struttura semplice Medico Competente rientra nell’ambito del sistema integrato di protezionedel lavoratore promosso dalla <strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong>.Il medico competente svolge le funzioni previste dalla normativa vigente ed, in particolare, dal D.Lgs. n. 81/2008:– collabora con il datore di lavoro e con il servizio prevenzione e protezione alla valutazionedei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria,alla predisposizione dell’attuazione delle misure per la tutela della salute e dell’integritàpsico‐fisica dei lavoratori, all’attività di formazione ed informazione nei confronti deilavoratori, per la parte di competenza, ed all’organizzazione del servizio di primo soccorsoconsiderando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalitàorganizzative del lavoro. Collabora inoltre all’attuazione e valorizzazione di programmivolontari di “promozione della salute”, secondo i principi della responsabilità sociale;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>32


– programma ed effettua la sorveglianza sanitaria attraverso protocolli sanitari definiti infunzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;– istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e dirischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria;– consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria insuo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al D. lgs. n. 196/2003, e con salvaguardiadel segreto professionale;– consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitariae di rischio, e gli fornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione dellamedesima;– fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sonosottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità disottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività che comportal’esposizione a tali agenti. Fornisce altresì, a richiesta, informazioni analoghe airappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;– informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria e, a richiestadello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;– comunica per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’articolo 35 del D. Lgs. n. 81/2008,al datore di lavoro, al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, airappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi della sorveglianzasanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai finidell’attuazione delle misure per la tutela della salute e dell’integrità psico‐fisica deilavoratori;– visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce inbase alla valutazione dei rischi; l’indicazione di una periodicità diversa dall’annuale deveessere comunicata al datore di lavoro ai fini della sua annotazione nel documento divalutazione dei rischi;– partecipa alla programmazione del controllo del’esposizione dei lavoratori i cui risultati glisono forniti con tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianzasanitariaArt. 34S.S. Relazioni esterne – U.R.P.La struttura semplice “Relazioni esterne ‐ URP”, utilizzando i diversi mezzi multicanale adisposizione, svolge le seguenti attività: comunicazione interna ed esterna, ufficio stampa,relazioni con il pubblico, tutela e partecipazione e sponsorizzazioni.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>33


a) L’attività di comunicazione interna è essenzialmente svolta tramite tavoli di lavoro tematiciconvocati dalla struttura semplice in maniera trasversale e coinvolgendo varie struttureaziendali e tramite l’utilizzo della intranet aziendale, strumento principale diaggiornamento concepito per i dipendenti, in cui sono inserite e mantenute aggiornate lenotizie utili ai lavoratori, l’organizzazione aziendale e i recapiti delle singole strutture, lanormativa di riferimento per le diverse aree di lavoro, la modulistica e quant’altronecessario condividere all’interno dell’azienda.b) La comunicazione esterna consta nell’organizzazione di campagne ed eventi volti adinformare la popolazione tutta o target specifici della stessa circa i servizi sanitari e lemodalità per usufruirne. In detta attività rientra anche l’ideazione e la produzione graficaed editoriale per le singole iniziative. Nella comunicazione esterna sono altresì comprese:l’aggiornamento costante della Carta dei Servizi, strumento di comunicazione obbligatorioper le PPAA ai sensi del DPCM 19/5/1995, volto a garantire la trasparenza dell’operatoaziendale che impegna la <strong>ASL</strong> al rispetto di standard di servizio qualitativi dichiarati;l’aggiornamento costante dei contenuti del sito internet, strumento obbligatorio per lePPAA ai sensi ai sensi del Codice dell’Amministrazione Digitale (D. LGS. 82/2005) e s.m.i. el’attività di relazioni esterne, principalmente mirate al confronto e alla sinergia con le altreamministrazioni.c) L’Ufficio Stampa gestisce le relazioni con i media sia di iniziativa, organizzando conferenzestampa o inoltrando comunicati, sia intervenendo su argomenti d’interesse aziendale.d) L’URP, funzione obbligatoria ai sensi dell’art. 9 della L. 150/2000, è il principale strumentodi informazione diretta ai cittadini, di ogni nazionalità, che garantisce risposte anchetelefonicamente o via mail in maniera diretta oppure, per le problematiche più complesse,tramite l’assistenza di secondo livello. L’URP, inoltre, favorisce l’effettività del diritto diaccesso e partecipazione ai sensi della L. 241/1990 e s.m.i; attua processi di verifica dellaqualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti; assicura la reciprocainformazione fra l'ufficio per le relazioni con il pubblico e le altre strutture operantinell'amministrazione, nonché fra gli uffici per le relazioni con il pubblico delle varieamministrazioni. Gli URP presenti in <strong>Azienda</strong> sono sei: due gestiti direttamente dalla SS“Relazioni esterne, URP” (Genova centro e Villa Scassi) e quattro gestiti dalle Direzioni diDistretto, coordinati centralmente dalla struttura semplice (Voltri, Sestri Ponente,Bolzaneto, Fiumara).e) L’attività di Tutela e Partecipazione consta nella gestione di tutte le segnalazioni pervenuteall’<strong>Azienda</strong> sia a carattere sanitario sia tecnico‐amministrativo, nelle conseguenti propostedi miglioramento alla Direzione riguardo alle aree rilevate critiche e nel coordinamento deirapporti con le Associazioni di Volontariato e il Terzo Settore, anche tramite il lorocoinvolgimento nel Comitato Misto Consultivo aziendale, organismo obbligatorio ai sensidell’art. 14 del D. Lgs. 502/1992.f) La ricerca di sponsorizzazioni consta nell’individuare metodi alternativi rispetto all’impiegodi fondi propri da utilizzarsi per l’attività di comunicazione istituzionale ai sensi di legge.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>34


CAPO III – Le strutture “in Staff” alla Direzione <strong>Sanitaria</strong>Art. 35S.C. Professioni SanitarieLa Struttura Complessa Professioni Sanitarie è istituita in attuazione della direttiva vincolante inmateria di Dirigenza delle professioni sanitarie di cui alla L. n. 251/2000 adottata da RegioneLiguria, ai sensi dell’art. 8, comma 1, della L.R. n. 41/2006, con la DGR n. 902 del 3.7.2009.Con l’istituzione della S.C. Professioni Sanitarie l’<strong>Azienda</strong> garantisce i processi di gestione ecoordinamento delle aree professionali di cui alla L. 251/2000, nonché del personale di supportooperante in tutti i settori organizzativi in ambito assistenziale.La S.C. Professioni Sanitarie concorre al perseguimento della mission aziendale, assicurando laqualità, l’efficacia e l’efficienza tecnico organizzativa delle attività infermieristiche‐ostetriche,tecnico‐sanitarie, di riabilitazione e prevenzione e di assistenza sociale erogate alla persona ed allacomunità in riferimento alle migliori evidenze disponibili in campo scientifico ed integrandosi congli altri sistemi organizzativi aziendali.Tra i compiti della struttura complessa rientra, in particolare:– garantire un’assistenza infermieristica, ostetrica, tecnico sanitaria, della riabilitazione edella prevenzione efficace, efficiente, di qualità ed adeguata alla globalità dei bisogni deicittadini;– garantire supporto alle attività assistenziali;– concorrere a garantire l’integrazione tra i diversi soggetti deputati all’erogazione delleprestazioni nei percorsi assistenziali;– assicurare lo sviluppo professionale delle diverse componenti;Funzione fondamentale del Servizio delle professioni sanitarie e del Responsabile dello stesso èquella di governo integrato dei processi assistenziali e del sistema professionale ai vari livelliorganizzativi dell’<strong>Azienda</strong> attraverso:‐la partecipazione alla definizione degli obiettivi aziendali e alla loro realizzazione;‐la programmazione, organizzazione e controllo delle risorse professionali, economiche etecnologiche di pertinenza, necessarie in relazione ai processi assistenziali ed agli obiettiviaziendali;‐la progettazione, sperimentazione, realizzazione e valutazione di modelli organizzativi assistenzialiinnovativi ;‐la promozione e partecipazione ai progetti di miglioramento continuo di qualità;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>35


‐la partecipazione all’implementazione della gestione e mantenimento di sistemi di valutazione delpersonale;La Responsabilità della S.C. Professioni Sanitarie è affidata ad un Dirigente nominato ai sensi delDPCM 25 gennaio 2008. Il Dirigente risponde del perseguimento degli obiettivi aziendali edell’assetto organizzativo complessivo della struttura diretta.Il Responsabile della S.C. Professioni Sanitarie partecipa, quale membro di diritto ai sensi della L.251/2000, al Collegio di Direzione secondo le modalità previste dall’art. 24, comma 4 lettere h) e i)della L.R. n. 41/2006, nonché, secondo le stesse modalità, al Consiglio dei Sanitari, ai sensi dell’art.3 comma 12, del D. Lgs. n. 502/92.Al fine di assicurare la necessaria integrazione sia interna che esterna al Servizio delle professionisanitarie, oltre alla figura del Responsabile saranno istituite altre posizioni organizzative, dotate diautonomia tecnico‐operativa, in relazione alla complessità e articolazione organizzativa, inrapporto all’entità delle dotazioni organiche nell’organizzazione delle singole professioni sanitarie.Art. 36S.S. Servizio <strong>Azienda</strong>le per la tutela della salute in ambito penitenziarioLa struttura semplice ha la funzione di garantire l’assistenza sanitaria ai detenuti ed in particolaregarantisce:– raccordo tra gli istituti penitenziari presenti nel territorio dell’<strong>Azienda</strong> (Casa Circondarialedi Marassi e Casa Circondariale di Genova Pontedecimo);– coordinamento del personale medico operante presso gli Istituti;– interazione e riferimento per i Direttori degli istituti;– collaborazione con l’Ufficio Infermieristico per la gestione del personale sanitario nonmedico;– responsabilità su tutta l’attività sanitaria svolta all’interno degli Istituti;– coordinamento guardie mediche dell’Istituto;– formazione del personale sanitario operante presso le strutture carcerarie.Art. 37Altre Strutture Semplici afferenti alla Direzione <strong>Sanitaria</strong> <strong>Azienda</strong>le• S.S. Analisi Attività produttive Ospedaliere• S.S. Analisi Attività produttive Territoriali• S.S. Qualità e accreditamentoAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>36


CAPO IV – Le strutture “in Staff” alla Direzione AmministrativaArt. 38S.C. Servizio LegaleAlla struttura complessa Servizio Legale sono demandate le seguenti competenze:‐ attività di assistenza legale per le vertenze promosse dall’<strong>Azienda</strong> e nei confrontidell’<strong>Azienda</strong>, nelle materie di lavoro e previdenza (comprese attività pre e stragiudiziali), dicontrattualistica pubblica, di opposizione ad ordinanze ingiunzione di pagamento e per ilcontenzioso aziendale in generale;‐ attività di consulenza legale a favore della Direzione <strong>Azienda</strong>le e delle altre strutturedell’<strong>Azienda</strong>;‐ esercizio delle funzioni contenziose concernenti l’applicazione di sanzioni amministrativepecuniarie in materia di igiene alimenti e bevande, di sostanze destinate all’alimentazione,sanità pubblica e veterinaria di competenza o delegate alle Aziende;‐ riscossione coattiva dei crediti di pertinenza dell’<strong>Azienda</strong> non affidati ad enti o societàterze (Equitalia, altre concessionarie ….);‐ riconoscimento patrocinio legale.Nell’ambito della struttura complessa sono previsti i settori:Ufficio per la gestione del contenzioso del lavoro: organizza la gestione del contenzioso del lavoro,in modo da assicurare l'efficace svolgimento di tutte le attività stragiudiziali e giudiziali inerenti allecontroversie;Ufficio riscossione coattiva dei crediti, con le competenze di cui sopra.L’<strong>Azienda</strong> riconosce autonomia professionale agli Avvocati inquadrati nell’ambito della struttura.Tale struttura costituisce, ad ogni effetto di legge, L’Ufficio Legale dell’<strong>Azienda</strong>, per la trattazionediretta del contenzioso.Art. 39S.S. Servizio Ispettivo e attività extra‐istituzionali del personaleIl Servizio Ispettivo svolge attività di controllo interno sulla base delle disposizioni di legge e surichiesta della Direzione <strong>Azienda</strong>le.Rientrano tra i compiti del Servizio Ispettivo:‐ controllo sulla presenza in servizio del personale dipendente;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>37


‐ istruttoria delle richieste di svolgimento, da parte del personale, di attività extraistituzionali,fatta eccezione per le attività libero‐professionali dei dirigenti sanitari;‐ controllo sul rispetto, da parte dei dipendenti, della disciplina delle incompatibilità comeprevista dalle disposizioni di legge e contrattuali, con particolare riferimento all’art. 53 delD. Lgs. n. 165/2001 ed all’art. 1, commi 60, 61 e 62 della L. 662/1996;‐ controllo sul rispetto, da parte del personale avente titolo all’esercizio dell’attività liberoprofessionale,delle disposizioni in materia, con particolare riferimento al D.P.C.M. del 27marzo 2000;‐ controllo sul rispetto, da parte del personale convenzionato, della disciplina delleincompatibilità previste da norme di legge ed accordi collettivi;‐ controlli sulla qualità delle forniture in collaborazione con i servizi interessati;‐ controlli di magazzino in collaborazione con l’Economato;‐ verifiche sulla dotazione patrimoniale delle singole strutture;‐ altre funzioni di verifica e controllo interno affidate volta per volta dalla Direzione<strong>Azienda</strong>le.Per l’esercizio delle funzioni affidate il Servizio Ispettivo può accedere, nei limiti consentiti dallevigenti normative, alla documentazione in possesso di altri servizi dell’<strong>Azienda</strong>CAPO V – I DipartimentiArt. 40Dipartimenti OspedalieriNell’ambito dell’assetto aziendale sono istituiti o confermati i seguenti Dipartimenti ospedalieri:Dipartimento MedicinaSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Medicina Generale Villa Scassi• S.C. Medicina Generale Sestri• S.C. Medicina Generale Pontedecimo• S.S. Dipartimentale Medicina ad Indirizzo RiabilitativoAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>38


Dipartimento CardiologiaSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Cardiologia ‐ UTIC Ospedale Villa Scassi• S.C. Cardiologia ‐ UTIC Ospedali P.A. Micone, Gallino, La Colletta• S.S. Dipartimentale Cardiologia RiabilitativaDipartimento Specialità MedicheSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Pneumologia• S.C. Nefrologia• S.C. Reumatologia• S.C. Recupero e Riabilitazione Funzionale• S.C. Malattie Endocrine nutrizione e ricambio• S.S. Dipartimentale Oncologia Sestri• S.S. Dipartimentale Oncologia Villa ScassiDipartimento Testa‐ColloSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Neurologia• S.C. Otorinolaringoiatria• S.C. OculisticaDipartimento Emergenza e AccettazioneSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Anestesia e Rianimazione• S.C. Medicina d’Urgenza• S.C. Grandi Ustionati• S.S. Dipartimentale Pronto Soccorso Villa Scassi/Sestri Ponente e Osservazione breveintensivaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>39


Dipartimento ChirurgieSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Chirurgia Generale• S.C. Ortopedia e Traumatologia• S.S. Dipartimentale Day e Week Surgery• S.S. Dipartimentale Chirurgia del PiedeDipartimento Specialità Chirurgiche:Si compone delle seguenti strutture:• S.C. Urologia• S.C. Chirurgia Plastica• S.S. Dipartimentale Chirurgia ToracicaDipartimento Materno InfantileSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Ostetricia e Ginecologia• S.C. NeonatologiaDipartimento delle ImmaginiSi compone delle seguenti strutture:• S.C. Radiologia Villa Scassi• S.C. Radiologia Sestri, Colletta e Gallino• S.C. Fisica <strong>Sanitaria</strong>• S.S. Dipartimentale Radiologia Territorio• S.S. Dipartimentale Medicina NucleareArt. 41Dipartimenti Sanitari territorialiNell’ambito dell’assetto aziendale sono istituiti o confermati i seguenti Dipartimenti sanitariterritoriali:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>40


sanità pubblica e veterinaria di competenza o delegate all’<strong>Azienda</strong> dalla legge regionale.Art. 43Dipartimento Attività FarmaceuticheIl Dipartimento attività farmaceutiche assicura la gestione dell' Assistenza farmaceuticaconvenzionata e l'approvvigionamento e distribuzione dei prodotti farmaceutici agli StabilimentiOspedalieri.Esercita le funzioni di vigilanza sulle farmacie convenzionate e sui medici prescrittori, in forza dellavigente normativa in materia.Il Dipartimento assicura il coordinamento e l'integrazione tra l'area ospedaliera e quellaterritoriale, ai fini del governo complessivo dell'assistenza farmaceutica, con particolareriferimento all'appropriatezza nell’uso dei farmaci, nel rispetto della normativa nazionale eregionale vigente e del contenimento della spesa.Al riguardo il Dipartimento, attraverso le proprie strutture, assicura il monitoraggio del consumodei farmaci e intraprende, nel rispetto della normativa vigente, le azioni necessarie per incidere sucomportamenti devianti o anomali rispetto ai citati obiettivi di appropriatezza e di contenimentodella spesa.Il Dipartimento svolge opera di sensibilizzazione sulla complessa problematica dell'uso dei farmacinei confronti degli operatori (medici ospedalieri e specialisti, Medici di Medicina Generale ePediatri di Libera Scelta, Farmacie convenzionate) anche utilizzando strumenti del sistemainformativo idonei alla rilevazione delle prescrizioni e dei consumi.Il Dipartimento delle attività farmaceutiche comprende le seguenti strutture:• S.C. Assistenza Farmaceutica Convenzionata con responsabilità in materia di rapporticonvenzionali e vigilanza sulle farmacie; garantisce il funzionamento delle Commissioni divigilanza sulle farmacie; svolge in generale tutte le attività in materia di assistenzafarmaceutica attribuite alle AA.SS.LL. dalla legislazione regionale e nazionale.• S.C. Farmacia Ospedaliera gestisce le farmacie ospedaliere e la distribuzione dei farmaci edei presidi presso le strutture ospedaliere; provvede alla tenuta dei magazzinifarmaceutici, alle verifiche ed ai controlli previsti dalla vigente normativa in materia.• Struttura Semplice Dipartimentale programmazione e controllo della spesa farmaceuticasvolge attività di controllo quali‐quantitativo della spesa farmaceutica in collaborazione conle Direzioni di Distretto.• Settore funzione amministrativa.Art. 44Dipartimento AmministrativoIl Dipartimento Amministrativo aggrega le Strutture Complesse cui sono assegnate le competenzeAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>44


di gestione amministrativa delle risorse umane, di integrazione e semplificazione dei processiamministrativi, di cura degli affari generali e istituzionali dell’<strong>Azienda</strong>.Il Dipartimento Amministrativo comprende le seguenti Strutture Complesse:• S.C. Affari Generali• S.C. Servizio Amministrazione del Personale• S.C. Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane (O.S.R.U.)• S.C. Aggiornamento e FormazioneArt. 45Dipartimento delle InfrastruttureIl Dipartimento delle Infrastrutture è preposto alla programmazione ed alla gestione delle attivitàconcernenti l’edilizia sanitaria e civile, l’ingegneria, servizi informatici ed il patrimonio immobiliareaziendali, sulla base delle direttive della direzione aziendale ed in collaborazione con le strutturesanitarie ed amministrative dell’<strong>Azienda</strong>.Nell’ambito del Dipartimento delle Infrastrutture operano le seguenti Strutture Complesse:• S.C. Gestione Tecnica Centro Levante• S.C. Gestione Tecnica Centro Ponente• S.C. Servizio Informativo <strong>Azienda</strong>leAl Dipartimento delle Infrastrutture afferiscono altresì le seguenti Strutture Semplici a valenzadipartimentale:• S.S. Dipartimentale Ingegneria Clinica con il compito di garantire un uso sicuro, appropriatoed economico delle apparecchiature elettromedicali in uso nei presidi aziendali esercitandole seguenti attività:‐ consulenza e supporto tecnico per la programmazione degli acquisti di tecnologie e per leprocedure di acquisizione;‐ consulenza e supporto tecnico per la progettazione e per l’esecuzione di lavori connessiall’installazione di apparecchiature elettromedicali e conseguenti attività di monitoraggio everifica, ai sensi della vigente normativa in materia.• S.S. Dipartimentale Patrimonio Immobiliare con le seguenti competenze:‐ provvedere alla gestione tecnica, contabile ed amministrativa del patrimonio immobiliareindisponibile e disponibile dell’<strong>Azienda</strong> in collegamento con le altre Strutture dell’<strong>Azienda</strong>secondo le rispettive competenze;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>45


‐ rilevare e predisporre tutti i dati inerenti i consumi (luce, gas, acqua ecc.), ad eccezione diquelli telefonici, e le spese di gestione del patrimonio immobiliare dell’<strong>Azienda</strong>.• S.S. Dipartimentale Telecomunicazioni con le seguenti competenze:‐ gestione, progettazione, sviluppo e manutenzione degli impianti di telecomunicazione(rete di trasmissione dati e telefonia) in modo da consentirne lo sviluppo omogeneo intutti i presidi aziendali, il corretto funzionamento e l’uso appropriato;‐ gestione e coordinamento sia degli aspetti tecnologici che contrattuali relativi agli impiantidi telecomunicazione.L'attività del Dipartimento si esplica inoltre attraverso i seguenti settori:Settore Programmazione e Monitoraggio investimenti e contabilità– supporta le Strutture del Dipartimento nella predisposizione di piani di investimento inmateria di edilizia sanitaria, di tecnologie biomediche e sistemi informativi, monitora laloro esecuzione mantenendo anche i rapporti con i competenti settori regionali;– monitora l’attività di contabilità dell’intero dipartimento e l’aderenza di tutte le strutturedipartimentali al budget assegnato.Settore Gestione Manutenzione Interna– organizza e gestisce l’attività di ricezione ed inoltro nei corretti canali aziendali dell’attivitàdi manutenzione ordinaria e straordinaria ed il monitoraggio della loro puntualeesecuzione;– organizzare e gestire l’attività delle officine interne e del personale dipendente in esseimpiegato.Art. 46Dipartimento Economico‐GestionaleIl Dipartimento Economico Gestionale provvede all’acquisizione dei fattori produttivi necessari perl'attività caratteristica dell'azienda e dei beni e servizi in genere; alla gestione dei magazzini; aiservizi economali e di logistica e di tutti i servizi di supporto alla gestione caratteristica dell'<strong>Azienda</strong>di natura non sanitaria; agli aspetti economici della programmazione; alla contabilità generale; alcoordinamento e supervisione della gestione.Il Dipartimento Economico Gestionale comprende le seguenti strutture:• S.C. Bilancio e Contabilità• S.C. Acquisti e Gestione degli Approvvigionamenti• S.C. Economato e Logistica• S.C. Centro di Controllo DirezionaleAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>46


CAPO VI – Le Funzioni InteraziendaliArt. 47Dipartimento Interaziendale di Patologia Clinica <strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong>‐Ospedale EvangelicoInternazionaleIl Dipartimento Interaziendale di Patologia Clinica nasce, nell’ottica della riorganizzazione erazionalizzazione della diagnostica di Laboratorio dell’Area Metropolitana, da un accordo tra <strong>ASL</strong> 3<strong>Genovese</strong> ed Ospedale Evangelico Internazionale (O.E.I.). Tale accordo è stato formalizzato nellaDeliberazione <strong>ASL</strong> 3 n. 247 del 29.3.2012.Il Dipartimento Interaziendale di Patologia Clinica comprende al suo interno le seguenti strutture• S.C. Laboratorio d’Analisi A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>• S.C. Anatomia e Istologia Patologica A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>• S.C. Immunoematologia e Medicina Trasfusionale A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>• S.S. Diagnostica di Laboratorio Ospedale Evangelico Internazionale• S.S. Microbiologia Ospedale Evangelico InternazionaleLa Direzione del Dipartimento Interaziendale di Patologia Clinica è assegnata al Direttore delDipartimento di Patologia Clinica della <strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong>.Compiti del Dipartimento Interaziendale di Patologia Clinica <strong>ASL</strong>3/O.E.I. sono:– governare, nel rispetto delle diverse esigenze, l’univocità dei processi diagnostici dicompetenza in rapporto alle necessità Ospedaliere e Territoriali;– governare in forma intra ed interaziendale, i flussi e la concertazione delle serie analitiche,con particolare riguardo alle specialistiche ed alle necessità diagnostiche del singolo centro,curando in maniera particolare l’efficienza diagnostica e perseguendo le economie di scala;– definire le necessità di risorse della “rete diagnostica”;– sviluppare e proporre percorsi diagnostici specialistici con particolare riferimento allenecessità delle singole Aziende ed in rapporto alle necessità dell’Area Metropolitana;– sviluppare metodologie statistiche di rendicontazione ed individuare indicatori idonei alcontrollo dei processi organizzativi.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>47


CAPO VII – I Dipartimenti funzionaliArt. 48Dipartimenti funzionaliL'<strong>Azienda</strong> al fine di perseguire obiettivi di ottimizzazione funzionale, di governo clinico e specificiobiettivi di salute ha individuato il seguente Dipartimento funzionale:• Dipartimento dell'Apparato Locomotore (Dipartimento sanitario ospedaliero)CAPO VIII ‐ I DistrettiArt. 49Distretto 8 – PonenteIl Distretto Socio Sanitario n. 8 Ponente comprende i seguenti Municipi e Comuni:Municipio Genova VII Ponente (Voltri, Pegli, Pra) ‐ Comuni di Arenzano, Cogoleto, Masone,Campoligure, Rossiglione, Tiglieto, Mele.Ha una popolazione di circa 102.555 abitanti, per un’estensione territoriale di circa 263,1 KmqArt. 50Distretto 9 ‐ Medio PonenteIl Distretto Socio Sanitario n. 9 Medio Ponente comprende i seguenti Municipi e Comuni:Municipio Genova Medio Ponente e Centro Ovest (Sestri Ponente, Cornigliano, Sampierdarena,San Teodoro).Ha una popolazione di circa 130.218 abitanti per un’estensione territoriale di circa 25,83 KmqArt. 51Distretto 10 – Val Polcevera e Valle ScriviaIl Distretto Socio Sanitario n. 10 Val Polcevera e Valle Scrivia comprende i seguenti Municipi eComuni:Municipio Genova Valpolcevera (Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo) – Comuni di Casella,Montoggio, Savignone, Valbrevenna, Ronco Scrivia, Isola del Cantone, S.Olcese, Vobbia, Busalla,Crocefieschi, Campomorone, Ceranesi, Mignanego e Serra Riccò.Ha una popolazione di circa 115.952 abitanti per un’estensione territoriale di circa 346,3 KmqAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>48


Art. 52Distretto 11 – CentroIl Distretto Socio Sanitario n. 11 Centro comprende i seguenti Municipi e Comuni:Municipi di Genova Centro Est (Oregina, Lagaccio, Prè/Molo/Maddalena, Castelletto, Portoria) eMedio Levante (S.Martino, Albaro, Foce).Ha una popolazione di circa 153.161 abitanti per un’estensione territoriale di circa 12,7 KmqArt. 53Distretto 12 ‐ Val Bisagno e Val TrebbiaIl Distretto Socio Sanitario n. 12 Val Bisagno e Val Trebbia comprende i seguenti Municipi eComuni:Municipi di Genova Bassa Valbisagno (S.Fruttuoso, Marassi) e Valbisagno (Struppa, Molassana,Staglieno) – Montebruno, Propata, Rondanina, Fontanigorda, Fascia, Gorreto, Rovegno, Lumarzo,Davagna, Torriglia, Bargagli.Ha una popolazione di circa 154.489 abitanti per un’estensione territoriale di circa 310,1 KmqArt. 54Distretto 13 – LevanteIl Distretto Socio Sanitario n. 13 Levante comprende i seguenti Municipi e Comuni:Municipio di Genova Levante (Valle Sturla, Quarto, Quinto, Nervi) ‐ Bogliasco, Pieve, Sori, Recco,Camogli, Uscio, Avegno.Ha una popolazione di circa 102.782 abitanti per un’estensione territoriale di circa 97,9 KmqCapo IX – Le Strutture Complesse dell’Area OspedalieraArt. 55Strutture Complesse dell’Assistenza OspedalieraNell’ambito dell’assetto aziendale sono istituiti o confermati le seguenti strutture complessedell’area dell’assistenza ospedaliera:S.C. Direzione Medica del Presidio ospedaliero unicoStrutture Semplici:• Direzione Medica Ospedaliera ‐ Ospedale La CollettaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>49


• Direzione Medica Ospedaliera – Ospedale Villa Scassi• Direzione Medico Ospedaliera ‐ Ospedale P.A. Micone• Direzione Medico Ospedaliera – Ospedale Gallino• Area ambulatoriale, convenzioni, libera professione Intramoenia.• Gestione amministrativa attività Intramoenia: con competenza sulla gestione delleprocedure per l'attività intramoenia del personale dirigente e del comparto, dell'opzionedei Dirigenti Medici per l'attività esclusiva/non esclusiva, delle richieste di autorizzazioneall'esercizio dell’attività libero professionale intramuraria. Si occupa delle verificherelative al mantenimento di un corretto ed equilibrato rapporto tra l'attività istituzionalee i volumi della libera professione. Organizza e gestisce il sistema delle prenotazioni.S.C. Rischio Clinico Igiene Ospedaliera e HTAStrutture Semplici:• Gestione rifiuti• Area IgienisticaS.C. Nucleo Operativo di Controllo <strong>Azienda</strong>leS.C. Farmacia OspedalieraStrutture semplici:• Gestione distribuzione farmaci e materiale sanitarioS.C. Fisica <strong>Sanitaria</strong>Strutture Semplici:• Apparecchiature ad alta tecnologiaArt. 56Strutture Complesse Clinico DegenzialiSi elencano di seguito le strutture complesse di diagnosi e cura dell’<strong>Azienda</strong>:S.C. Chirurgia GeneraleStrutture Semplici:• Chirurgia OncologicaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>50


• Senologia diagnostica chirurgica• Chirurgia Generale e Subintensiva Toracica• Degenza ordinaria, day surgery, day hospital ed attività ambulatoriale• Chirurgia Vascolare * (si veda nota in calce)• Endoscopia diagnostica• Day e Week Surgery Sestri• Proctologia• Gestione dell’emergenza in PS• VideochirurgiaS.C. Chirurgia PlasticaS.C. Anestesia e RianimazioneStrutture Semplici:• Terapia del dolore• Terapia del dolore Ospedale Villa Scassi e Territorio• Coordinamento attività anestesiologiche ospedali Gallino e P.A. Micone• Coordinamento locale prelievi d’organo• Analgesia del Parto• Coordinamento attività anestesiologiche Villa Scassi• Coordinamento attività intensiva e subintensiva Villa ScassiS.C. Cardiologia ‐ UTIC Ospedale Villa ScassiStrutture Semplici:• U.T.I.C. Villa Scassi• Elettrostimolazione• Subintensiva* Per la Chirurgia Vascolare si rimanda a quanto previsto nelle norme transitorie del presente Atto, art. 101, terzo equarto capoversoAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>51


• EmodinamicaS.C. Cardiologia ‐ UTIC Ospedale P. A. Micone, Gallino e La CollettaStrutture Semplici:• U.T.I.C. Sestri• Aritmologia clinica interventistica• Diagnostica Cardiologica non invasiva• Nucleo Territoriale Via Assarotti• Centro per la cura dello scompenso cardiaco Ospedale P.A. Micone• Aritmologia Ospedale Gallino• Prevenzione cardiovascolare• Subintensiva GallinoS.C. Medicina d’UrgenzaStrutture Semplici:• Punto di primo intervento GallinoS.C. Grandi Ustionati• Coordinamento area degenziale grandi ustionatiS.C. Medicina Generale Ospedale Villa ScassiStrutture Semplici:• Dermatologia• Dietologia• Day Hospital Area Medica• Gastroenterologia• Dermatologia e Venereologia Ospedale Territorio• Modulo Reparto A• Modulo Reparto BS.C. Medicina Generale Ospedali Gallino e La CollettaStrutture Semplici:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>52


• Dietetica e nutrizionale clinica La Colletta• Oncologia Medica• Onco EmatologiaS.C. Medicina Generale Ospedale P. A. MiconeS.C. Pneumologia Villa Scassi e CollettaStrutture Semplici:• Servizi diagnostici e ambulatoriali ospedalieri La Colletta• Pneumologia Interventistica Villa Scassi• Pneumologia territorialeS.C. Malattie Endocrine nutrizione e ricambioStrutture Semplici:• Diabetologia territorialeS.C. Nefrologia Villa Scassi e La CollettaStrutture Semplici:• Attività emodialiticheS.C. NeurologiaStrutture Semplici:• Malattie Cerebrovascolari• Neurofisiopatologia• Coordinamento attività territorialiS.C. OculisticaStrutture Semplici:• Chirurgia vetro retinica• Chirurgia del segmento anterioreS.C. Ortopedia e TraumatologiaStrutture Semplici:• Degenza ortopedica, tecniche endoscopiche e gestione materialiAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>53


• Day Surgery OrtopedicoS.C. Recupero e Riabilitazione FunzionaleStrutture Semplici:• Diagnostica Biomeccanica• Polo Riabilitativo Ponente• Polo Riabilitativo Centro• Polo Riabilitativo Levante e VallateS.C. ReumatologiaStrutture Semplici:• Reumatologia Territoriale• Medicina Funzionale Apparato LocomotoreS.C. Ostetricia e GinecologiaStrutture Semplici:• OstetriciaS.C. NeonatologiaS.C. OtorinolaringoiatriaStrutture Semplici:• Audiovestibologia ambulatoriale territoriale• Chirurgia Laser• Audiovestibologia e riabilitazione vestibolare• Audiologia e chirurgia orecchio medioS.C. UrologiaStrutture Semplici:• Endourologia Diagnostica e OperatoriaS.C. Radiologia Ospedale Villa ScassiStrutture Semplici:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>54


• Ecografia diagnostica ed interventistica e radiologia d’urgenza• Neuroradiologia• Diagnostica TC ed RM• Radiologia interventistica vascolare ed extravascolare• Screening MammograficoS.C. Radiologia Ospedale P. A. Micone, Gallino e La CollettaStrutture Semplici:• Radiodiagnostica Pontedecimo e BusallaS.C. Laboratorio AnalisiStrutture Semplici:• Laboratorio Analisi Unico <strong>Azienda</strong>le• Ospedale GallinoS.C. Immunoematologia e Medicina TrasfusionaleStrutture Semplici:• Ospedale MiconeS.C. Anatomia e Istologia PatologicaStrutture semplici:• Anatomia Patologica Ospedale P. A. Micone• Citologia diagnosticaCAPO X – Le Strutture Complesse Territoriali e dell’Assistenza CollettivaArt. 57Le Strutture Complesse TerritorialiS.C. Distretto 8 PonenteS.C. Distretto 9 Medio PonenteStruttura Semplice:• Assistenza Residenziale Medio PonenteAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>55


S.C. Distretto 10 Valpolcevera e Valle ScriviaS.C. Distretto 11 CentroStruttura semplice:• Nucleo di Progetto (Dipartimento Anziani)• Centro Studi• Assistenza Residenziale CentroS.C. Distretto 12 Valbisagno ValtrebbiaStruttura Semplice:• Geriatria Centro‐LevanteS.C. Distretto 13 Levante,Strutture semplici:• Centro per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare• Cure Domiciliari• Reparto Speciale e Attività ResidenzialiAd ogni Distretto afferiscono le strutture semplici:• Staff di Direzione del DistrettoS.C. Assistenza ConsultorialeAlla Struttura Complessa Assistenza Consultoriale compete la salute materno‐infantile a livelloterritoriale, l’assistenza psicologica ai nuclei familiari rispetto alla funzione genitoriale, la salutedella donna nelle diverse fasi della vita riproduttiva, la salute dei minori anche rispetto alladisabilità e la psicopatologia.La Struttura Complessa Assistenza Consultoriale assicura sul territorio di <strong>ASL</strong> 3 “<strong>Genovese</strong>”l’omogeneità dei percorsi assistenziali, l’appropriatezza diagnostico‐terapeutica in un unicogoverno clinico‐organizzativo, come attuato in numerose realtà metropolitane di altre Regioni,finalizzato al monitoraggio della spesa e della produttività anche attraverso riequilibrio territorialedelle risorse e revisione dell’assetto logistico.L’attività declinata nella rete consultoriale garantisce il collegamento funzionale con i DistrettiSanitari in una forte integrazione socio‐sanitaria realizzata anche attraverso la partecipazione allosportello unico distrettuale e alle UVM.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>56


La complessità clinica, gestita da équipe multidisciplinari, ha reso necessaria una organizzazioneper livelli di specializzazione con l’attivazione di Centri sovra‐zonali dedicati e di gruppi di lavoroche integrano l’attività di primo livello svolta in tutti i Consultori Familiari.Vengono declinate nei diversi distretti le attività relative ai settori:‐ medicina preventiva dell’età evolutiva e pediatria di comunità;‐ salute della donna e percorso nascita;‐ salute mentale dell’età evolutiva e riabilitazione;coordinate da Dirigenti con funzioni organizzativo‐gestionali.Sono gestite a livello sovrazonale le attività relative a: assistenza infermieristica scolastica edomiciliare per minori; gruppo sovrazonale maltrattamento ed abuso dei minori e delle donne,centro sovrazonale per l’Autismo; mediazione familiare per coppie in via di separazioni e divorzialtamente conflittuali con figli minori (“laboratorio dei Conflitti”); residenzialità minori perdisabilità o psicopatologia; Collegio DPCM 185/2006 per l’individuazione dell’alunno in situazionedi handicap; valutazioni per autorizzazione strutture sanitarie e sociosanitarie (legge 20); gestionee monitoraggio del debito informativo nella tempistica dovuta; attività amministrative in staff allaDirezione e coordinamento di quelle decentrate.Strutture Semplici:• Adozioni, Psicologia Tutela Minori e Consultori Distretto 10: gestione clinico‐organizzativadelle funzioni psicologiche in materia di tutela e protezione dei minori a rischio o gravepregiudizio, incluso l’affidamento familiare, e del Centro Sovrazonale Integrato per leAdozioni nazionali ed internazionali per i 40 Comuni presenti sul territorio di <strong>ASL</strong> 3;coordinamento attività consultoriale erogate nel DSS 10.• Centro giovani e Consultori Distretto 13: gestione clinico‐organizzativa dei due CentriGiovani sovra zonali nella loro attività ambulatoriale e di promozione alla salute,coordinamento attività consultoriali DSS13; referenza per i tirocini psicologi epsicoterapeuti.S.C. Cure PrimarieLa struttura complessa gestisce ed organizza la rete dei medici convenzionati aziendali (MMG, PLS,Continuità Assistenziale ecc.), con esclusione degli aspetti giuridico‐economici inerenti ai rapportidi lavoro in essere con l’<strong>Azienda</strong> e sviluppa progettualità trasversale ai Distretti.Effettua l’analisi delle necessità di assistenza specialistica in ambito metropolitano.La struttura complessa Cure Primarie comprende le seguenti strutture e settori:Strutture Semplici• Farmacologia Clinica e FarmacoepidemiologiaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>57


• Assistenza <strong>Sanitaria</strong> di Base e Farmaceutica• Assistenza Specialistica• Gestione MMG e PLS e Continuità AssistenzialeLe attività amministrative di competenza delle strutture sono, in linea di massima, ripartite tra iseguenti settori:Settore gestione C.U.P. e Anagrafe <strong>Sanitaria</strong>: gestisce ed organizza il servizio C.U.P. e l’Anagrafe<strong>Sanitaria</strong> garantendone altresì il coordinamento con le altre Aziende Sanitarie e Ospedaliere delS.S.R.;Settore trasporti sanitari: coordina le attività amministrative riguardanti i trasporti degli assistiti(Pubbliche assistenze e C.R.I.)Settore soggetti accreditati ambulatoriali: coordina le attività amministrative riguardanti isoggetti accreditati ambulatorialiInoltre, la struttura complessa Cure Primarie garantisce le attività amministrative concernentil’assistenza sanitaria all’estero e le attività amministrative conseguenti ai compiti specifici dellastruttura.S.C. SER.T Ponente (distretti 8‐9‐10)Strutture Semplici:• N.O. Trattamento Farmacologico e DisintossicazioneS.C. SER.T Centro ‐ Levante (distretti 11‐12‐13)Strutture Semplici:• N.O. Alcoologico• N.O. Trattamento Farmacologico Territoriale e PenitenziarioS.C. Assistenza Farmaceutica ConvenzionataStrutture Semplici:• Monitoraggio e VigilanzaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>58


Art. 58Le Strutture Complesse dell’Assistenza CollettivaS.C. Igiene e Sanità PubblicaStrutture Semplici:• Epidemiologia• Igiene Edilizia• Strategie Vaccinali• Tutela della salute negli ambienti di vita• Autorizzazioni ed Accreditamento• Promozione della Salute e della Prevenzione Oncologica• Acque PotabiliS.C. Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro (P.S.A.L.)Strutture semplici:• PortoPonente (Distretti 8‐9‐10)Centro Levante (Distretti 11‐12‐13)S.C. Sicurezza AlimentareStrutture Semplici:• Centro Levante (Distretti 11‐12‐13)• Ponente (Distretti 8‐9‐10)• Prevenzione e Sorveglianza Nutrizionale• Formazione ed Educazione Alimentare• Sorveglianza Malattie origine alimentare• Autorizzazioni e ControlliS.C. Sanità AnimaleStrutture semplici:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>59


• N.O. Distretti 8‐ 9‐ 10• N.O. Distretti 11‐ 12‐13• N.O. Sanità degli Allevamenti• Igiene Produzioni ZootecnicheS.C. Medicina LegaleStrutture Semplici:• N.O. Attività Valutativa Medicina LegaleCapo XI – Le Strutture Complesse dell’Area AmministrativaArt. 59S.C. Affari GeneraliLa struttura Complessa Affari Generali ha competenza nelle seguenti materie:– Protocollo generale dell’<strong>Azienda</strong> (protocollazione della corrispondenza in partenza ed inarrivo, non gestita direttamente da altre strutture aziendali, coordinamento di questeultime per le attività di competenza, spedizione della corrispondenza, smistamento dellacorrispondenza esterna in arrivo e di quella interna, gestione della PEC aziendale ecollaborazione con le strutture competenti nelle attività di implementazione della firmadigitale e di dematerializzazione documentale);– Archivio generale dell’<strong>Azienda</strong> e della Struttura (con esclusione dell’Archivio Clinico),indirizzi per la classificazione e la conservazione dei documenti, attività di coordinamentodell’applicazione del regolamento sulla protocollazione ed archiviazione degli atti e curaper lo scarto dei documenti d’ufficio;– Predisposizione, gestione e conservazione del registro delle deliberazioni e determinazionidirigenziali delle strutture;– Pubblicazione ed adempimenti finalizzati alla sottoposizione eventuale ad organi dicontrollo delle Deliberazioni del Direttore Generale; trasmissione alle strutture di copiedelle deliberazioni, atti dispositivi e determinazioni dirigenziali adottate; tenutadell’archivio degli atti deliberativi e dispositivi e delle determinazioni dirigenzialidell’<strong>Azienda</strong> ed ogni altro adempimento connesso;– Pubblicazione sul sito aziendale ed implementazione dei relativi flussi informativi in essereper quanto attiene le collaborazioni esterne ed incarichi di consulenza, di concerto con lestrutture aziendali competenti, con esclusione delle pubblicazioni e dei flussi informativigestiti direttamente da altre componenti aziendali;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>60


– Accesso agli atti amministrativi, attività connessa all’applicazione del regolamentoaziendale sull’accesso alla documentazione amministrativa (coordinamento del rilascio dicopie di atti, fotoriproduzione, presa in visione, valutazione delle fattispecie di esclusione)e supporto all’applicazione dello stesso;– Gestione delle coperture assicurative aziendali anche per la gestione diretta dellasinistrosità attiva e passiva dell’<strong>Azienda</strong> e l’attività di Loss Adjuster <strong>Azienda</strong>le ed ogni altroadempimento connesso, come da L.R. 26.10.2011 n.28 e s.m.i. e relative linee guida enorme correlate, secondo le procedure aziendali, regionali e/o nazionali in essere;– Ammissione al patrocinio legale dei dipendenti;– Coordinamento delle politiche aziendali in materia di tutela dei dati personali, ai sensi diquanto previsto dal D.lgs. n. 196/2003 e s.m.i;– Recupero delle somme dovute da terzi a titolo di risarcimento per assenza dal servizio delpersonale;– Gestione contratti e convenzioni con particolare riferimento a:a) Attività finalizzata alla stipula di accordi, convenzioni e contratti, con esclusione di quellirelativi al personale, sulla base dell’attività istruttoria svolta in collaborazione con lestrutture interessate;b) stipulazione dei contratti ricevuti in forma pubblica amministrativa, tenuta dei repertori eattività accessorie;c) attività di gestione dei rapporti derivanti dai contratti e dalle convenzioni stipulate inmancanza di altra struttura competente, su richiesta della Direzione Generale <strong>Azienda</strong>le;d) attività per la stipulazione dei contratti di concessione, locazione e comodato, attivi epassivi, per l’accettazione di eredità, legati e donazioni di Tesoreria, di concerto con lestrutture competenti per la gestione ed attività accessorie;e) Attività finalizzata all’approvazione di sperimentazioni, studi osservazionali e similari eprovvedimenti conseguenti , previa istruttoria del Comitato Etico aziendale e di concertocon lo stesso.Alla S.C. Affari Generali sono attribuite le funzioni e le competenze già assegnate alla soppressaS.C. Gestione Contratti e Convenzioni.La struttura complessa è così articolata:• S.S. Contrattualistica e gestione diretta della sinistrosità, articolata nei seguenti settori:‐ Settore contratti e convenzioni‐ Settore gestione assicurativa e sinistrosità.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>61


Sono inoltre previsti i seguenti settori:‐ Settore coordinamento delle politiche aziendali in materia di tutela dei dati personali‐ Settore gestione provvedi mentale, protocollo ed archivio non clinico.Art. 60S.C. Servizio Amministrazione del PersonaleLa struttura complessa Servizio Amministrazione del Personale è competente in materia diacquisizione delle risorse e gestione del rapporto di lavoro del personale dipendente,convenzionato, con rapporto di collaborazione, libero professionale nonché consulenziale.Cura le procedure selettive e concorsuali per l’acquisizione delle risorse umane, compresal’attuazione della L. 68/1999, l’inquadramento giuridico ed il trattamento economico del personaledall’inizio alla fine del rapporto. Gestisce per i dipendenti le pratiche di fine rapporto e diquiescenza.Elabora le statistiche regionali e ministeriali per le parti connesse ai rapporti di lavoro econtribuisce ai flussi di dati interni relativi.Collabora alla contrattazione aziendale relativa alle aree del personale e presidia il rispetto e lacongruità dei fondi contrattuali rispetto alle necessità aziendali.Alla S.C. Servizio Amministrazione del Personale sono attribuite le funzioni e le competenze giàassegnate alla soppressa S.C. Direzione Amministrativa Territoriale, per quanto riguarda lagestione giuridico‐economica del personale convenzionato.La S.C. Servizio Amministrazione del Personale è articolata nelle seguenti strutture semplici:• S.S. Selezione e gestione del personale articolata nei seguenti settori:– Settore rilevazioni presenze: con competenze sulla gestione della rilevazione dellepresenze/assenze del personale;– Settore giuridico: si occupa degli istituti che riguardano lo sviluppo del rapporto di lavoro;– Settore selezione del personale e procedure concorsuali: con competenze sulle proceduredi selezione, conferimento di incarichi e adempimenti connessi all'assunzione.• S.S. Selezione e gestione personale medico convenzionato: si occupa delle procedure diacquisizione delle varie professionalità della Medicina Specialistica Ambulatoriale, dellaMedicina dei Servizi Territoriali, Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, ContinuitàAssistenziale ed Emergenza <strong>Sanitaria</strong> Territoriale nonché della gestione dei fatti rilevantiinerenti il rapporto di lavoro.• S.S. Gestione economico ‐ previdenziale: con competenze sulla gestione del trattamentoAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>62


economico e previdenziale del personale dipendente e convenzionato, nonché delle procedurerelative ai trattamenti pensionistici.– Settore economico: con competenze sulla gestione del trattamento economico delpersonale.– Settore previdenziale: con competenze sulla gestione del trattamento previdenziale delpersonale.Nella S.C. Servizio Amministrazione del Personale è incardinato l’Ufficio Disciplinare per ilpersonale del Comparto e della Dirigenza (UPD) con le competenze previste dall'art. 55 del D.Lgs.165/2001 e dal vigente CCNL. Il funzionamento dell'Ufficio ed il procedimento disciplinare sonodisciplinati da apposito regolamento aziendale.Alla S.C. Servizio Amministrazione del Personale sono attribuite le funzioni e le competenze inmateria di selezione e gestione del personale medico convenzionato già assegnate alla soppressaS.C. Direzione amministrativa territoriale.Art. 61S.C. Organizzazione e Sviluppo Risorse UmaneLa struttura complessa Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane (O.S.R.U.) concorre, nell’ ambitodegli indirizzi forniti dalla Direzione aziendale, alla programmazione del fabbisogno delle risorseumane e della dotazione organica, alla gestione di progetti innovativi nell’area risorse umane, alladefinizione delle metodologie di verifica e valutazione del personale dipendente, di individuazionee graduazione degli incarichi dirigenziali, d individuazione e valorizzazione delle posizioniorganizzative del personale di Comparto.In particolare, si occupa dell’istruttoria e della predisposizione dei provvedimenti in tema diincentivazione alla produttività, di progressioni orizzontali, di affidamento e revoca degli incarichidirigenziali, di conferimento degli incarichi di posizione organizzativa nonché degli incarichi dicoordinamento per il personale di Comparto.Gestisce le procedure di verifica e valutazione del personale dipendente anche attraversol’integrazione ed il coordinamento dell’attività degli organismi collegiali deputati (Nucleo diValutazione e Collegio Tecnico).Coordina le relazioni con le Organizzazioni Sindacali del personale e rappresenta, nella materia, ilcollegamento operativo con le stesse.La struttura Complessa è articolata in settori:• Settore Relazioni Sindacali: si occupa dello sviluppo e della gestione dei contratti integrativiaziendali in applicazione dei CCNL e della normativa vigente; collabora alla conduzione delletrattative e dei rapporti con la R.S.U. e le OO.SS. del comparto e della dirigenza; dà supportoall’applicazione degli accordi; svolge attività di segreteria delle riunioni sindacali; cura la tenutaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>63


della raccolta dei relativi resoconti e accordi, la predisposizione degli atti di gestione degliistituti connessi all’ esercizio dell’attività sindacale.• Settore Programmazione Risorse Umane si occupa di:– rilevazione e programmazione del fabbisogno di personale dipendente e della dotazioneorganica: predisposizione del piano annuale delle assunzioni e del relativo piano dirichiesta deroghe;– analisi della dotazione organica ed elaborazione di reportistica relativa alla stessa peresigenze delle varie strutture aziendali o istituzionali esterne all’<strong>Azienda</strong>;– assolvimento del debito informativo istituzionale (Flussi/Statistiche Ministeriali/Regionali)per ciò che concerne la dotazione organica.• Settore Organizzazione Risorse Umane si occupa di:– monitoraggio e gestione dell’assetto organizzativo relativo agli incarichi di responsabilitàdel comparto e della dirigenza;– attuazione dei meccanismi selettivi per il conferimento degli incarichi del comparto(coordinamenti e posizioni organizzative) e delle progressioni orizzontali;– affidamento e revoca degli incarichi del comparto e della dirigenza e predisposizione deirelativi contratti individuali di lavoro;– gestione del processo di valutazione e verifica del personale dipendente.Alla S.C. Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane sono attribuite le funzioni e le competenze giàassegnate alla soppressa S.C. Organizzazione e Sviluppo Relazioni sindacali.Art. 62S.C. Aggiornamento e FormazioneLa struttura complessa Aggiornamento e Formazione provvede alla pianificazione strategica delleattività formative sulla base delle esigenze formative individuate dalla Direzione aziendale oimposte dalle vigenti disposizioni normative e contrattuali; propone il piano di formazione annualeper il personale dipendente e convenzionato e ne cura l’attuazione, provvede all’organizzazionedel polo didattico universitario del corso di laurea in Infermieristica.Cura la realizzazione dei tirocini di formazione ed orientamento, nonché il coordinamento delleattività connesse alla Segreteria del Centro Regionale di Riferimento per la Formazione Specifica inMedicina Generale.Assicura la gestione di tutte le attività di natura amministrativa nonché le procedure relative alleiniziative di aggiornamento obbligatorio presso terzi.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>64


Assicura l’attuazione degli accordi con l’Università degli Studi di Genova per l’organizzazione delpolo didattico del corso di laurea in infermieristica.La struttura complessa Aggiornamento e Formazione è articolata nei seguenti settori:• Settore pianificazione strategica attività formative e coordinamento corso di laurea ininfermieristica• Settore formazione in materia di sicurezza sul lavoroArt. 63S.C. Bilancio e ContabilitàLe principali funzioni della struttura complessa Bilancio e Contabilità consistononella predisposizione del Bilancio Economico di Previsione e del Bilancio d’Esercizio, nellarendicontazione economica trimestrale, nonché nella tenuta della contabilità generale e negliadempimenti fiscali e contributivi.La struttura complessa Bilancio e Contabilità ha le seguenti competenze:– redazione del Bilancio economico di previsione annuale, pluriennale e del Bilanciod’esercizio;– predisposizione di situazioni contabili periodiche e documenti di monitoraggio ad usointerno ed esterno in conformità ai flussi adottati dalla Regione Liguria e dai Ministericompetenti;– elaborazione periodica di situazioni finanziarie inerenti alla consistenza ed alle disponibilitàfinanziarie;– predisposizione e gestione dei flussi di cassa dell’<strong>Azienda</strong> (pagamenti e incassi);– contabilizzazione di fatture attive e passive e di documenti d’acquisto e vendita;– contabilità inerente le Gestioni Pregresse;– tenuta dei registri fiscali, gestione dei versamenti periodici di oneri fiscali e contributivi,elaborazione e trasmissione delle dichiarazioni fiscali;– corretta rilevazione contabile degli eventi economico‐patrimoniali e finanziari dell’<strong>Azienda</strong>,propedeutica alla predisposizione del Bilancio di esercizio, e tenuta dei libri contabiliobbligatori;– gestione contabile del sistema aziendale delle autorizzazioni di spesa;– collaborazione con la S.C. Centro di Controllo Direzionale nel processo di formulazione delbudget aziendale;– collaborazione con la S.C. Legale nella gestione dei contenzioni con i creditori;– rapporti con l’Istituto Tesoriere, stampa e verifica di cassa giornaliera;– supporto alla direzione aziendale nell’analisi dell’andamento economico finanziario dellagestione curando, nel corso dell’anno, le stesure delle verifiche sull’andamento dellagestione;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>65


– attività di recupero del micro‐credito aziendale (ticket di Pronto Soccorso; ticket nonpagati; costo prestazioni sanitarie erogate in caso di mancato ritiro del referto, oneri pervisite fiscali ecc.)La struttura complessa Bilancio e Contabilità comprende le strutture ed i settori seguenti :• Struttura Semplice Contabilità Generale con competenze articolate nei seguenti settori:– Ciclo passivo fornitori di beni e servizi, personale dipendente, convenzionati, collaborazioniesterne e ciclo attivo gestione incassi, fatturazione attiva, attività commerciale, recuperocrediti, rapporti Regione/Asl e contributi vincolati;– Contabilità fiscale e flussi di cassa.I seguenti settori fanno capo alla Direzione della struttura complessa:– Programmazione e Bilancio;– Settore flussi, procedure e attività di coordinamento della struttura.Art. 64S.C. Acquisti e Gestione degli ApprovvigionamentiLe principali funzioni della struttura complessa Acquisti e Gestione degli Approvvigionamenticonsiste nel garantire all’<strong>Azienda</strong> la fornitura di beni e servizi nel rispetto delle normative vigenti,nei limiti individuati dalla deliberazione di budget, improntando la propria azione amministrativa alraggiungimento degli obiettivi aziendali, perseguendo l’economicità e l’appropriatezza delleforniture acquistate, la trasparenza e l’efficacia dei processi di acquisto.La struttura complessa Acquisti e Gestione degli Approvvigionamenti ha le seguenti competenze:– verifica fabbisogni e consumi;– monitoraggio del budget assegnato per l’acquisizione degli approvvigionamenti e relativiadempimenti contabili;– ricevimento delle richieste e relativa valutazione tecnica ed economica;– gestione delle procedure di acquisizione di beni e servizi;– emissione ordinativo di fornitura;– ricevimento del documento di trasporto (ddt) e della fattura;– controllo rispondenza ordine/ddt/fattura;– emissione ordinanza di liquidazione;– tenuta e gestione albo fornitori;– predisposizione e invio flussi informativi periodici verso Ministero, AVCP, Regione Liguria,Agenas;– gestione adempimenti di cui alla L. 136/2010 per la tracciabilità dei flussi finanziari;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>66


– collaborazione con la S.C. Centro di Controllo Direzionale al processo di alimentazione deicentri di costo.La struttura complessa Acquisti e Gestione degli Approvvigionamenti comprende le strutture ed isettori seguenti:La struttura semplice Gestione approvvigionamenti è articolata in due settori:– Settore gestione approvvigionamenti beni e servizi generali;– Settore gestione approvvigionamenti beni e servizi sanitari;I seguenti settori fanno capo alla Direzione della struttura complessa– Settore gare di beni e servizi generali;– Settore gare di beni e servizi sanitari;– Settore gare edili.Alla S.C. Acquisti e Gestione degli Approvvigionamenti sono attribuite le funzioni e le competenzegià assegnate alla soppressa S.C. Gare edili.Art. 65S.C. Economato e LogisticaLe principali funzioni della struttura complessa Economato e Logistica consistononell’organizzazione e gestione di attività rese in proprio e/o terziarizzate relative a forniture di benieconomali e servizi di tipo alberghiero, tenuta dei registri di inventario beni mobili, logistica eservizi di supporto alle altre attività amministrative o sanitarie dell’ <strong>Azienda</strong>.La Struttura Complessa Economato e Logistica ha le seguenti competenze:– organizzazione e gestione delle attività dei magazzini e tenuta della relativa contabilità;– organizzazione e gestione del servizio autisti con assicurazione di tutte le attività ditrasporto previste, comprese quelle relative al servizio di continuità assistenziale;– organizzazione e gestione del servizio di portierato, anche terziarizzato;– organizzazione e gestione del servizio di centralino aziendale ed aggiornamento rubricatelefonica interna;– organizzazione e gestione dei centri cottura aziendali e fornitura, anche terziarizzata, deipasti;– organizzazione e gestione delle casse economali, disciplinata da apposito regolamento;– gestione del parco veicoli aziendali in proprietà e a noleggio, del servizio “Car sharing” edelle comunicazioni dei relativi dati al Ministero per la Pubblica Amministrazione esemplificazione;– manutenzione ordinaria e straordinaria aree verdi;– tenuta delle registrazioni dell’ inventario beni mobili, come da regolamento interno;– gestione del patrimonio mobiliare aziendale;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>67


– organizzazione e controllo delle attività relative alla movimentazione di cespiti in occasionedi trasferimenti, acquisizioni e dismissioni, anche attraverso il servizio terziarizzato difacchinaggio, trasporti e traslochi:– organizzazione servizi terziarizzati di vigilanza;– organizzazione e gestione dei supporti logistici;– organizzazione servizio distributori automatici di cibi e bevande;– organizzazione e gestione del servizio di riproduzione stampati e modelli sanitari edamministrativi;– gestione amministrativa delle pratiche conseguenti all’accertamento delle infrazioni alcodice della strada in occasione di utilizzo di mezzi di trasporto aziendali;– collaborazione con le organizzazioni di volontariato per la destinazione del materialedismesso.La S.C. Economato e Logistica si articola nei seguenti settori di attività:– Settore Servizi Economali con competenze articolate in:‐ Ufficio fornitura beni e servizi resi in proprio‐ Ufficio servizi esternalizzati– Settore Logistica comprendente‐ Ufficio patrimonio mobiliare e logisticaArt. 66S.C. Centro di Controllo DirezionaleLa Struttura Complessa Centro di Controllo Direzionale (C.C.D.) fornisce adeguato supporto allaDirezione Generale nel processo di sviluppo delle politiche aziendali. La struttura ha compiti diverifica ed analisi dei costi, dei rendimenti e dei risultati ed è preposta alla valutazione dellaproduzione, sia come analisi della sua complessità sia come analisi dei livelli di performanceraggiunti.La Struttura Complessa C.C.D. ha le seguenti competenze:– elaborare piani, progetti e sperimentazioni, particolarmente quelli comportanticambiamento od innovazione sotto il profilo organizzativo e/o gestionale;– supportare la Direzione <strong>Azienda</strong>le nei processi di programmazione e pianificazione delleattività attraverso la direzione per obiettivi, in coerenza con la pianificazione regionale;– progettare, coordinare e controllare i flussi informativi a valenza sia sanitaria chegestionale in coerenza con le disposizioni contenute nelle linee guida ministeriali eregionali e in collaborazione con la S.C. Bilancio e Contabilità e con la S.C. Sviluppo eProgettazione Sistemi Informativi;– coordinare il processo di budget aziendale;– progettare e sviluppare rapporti periodici sull’andamento gestionale da utilizzare perAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>68


monitorare il grado di raggiungimento degli obiettivi di budget;– verificare con i responsabili i rapporti trimestrali di gestione;– accertare la corretta e finalizzata esecuzione delle attività poste in essere per ilraggiungimento degli obiettivi, definendone con i responsabili gli indicatori piùappropriati che verranno utilizzati in sede di verifica;– segnalare e supportare i responsabili in caso di scostamenti rispetto agli obiettiviprefissati;– orientare i comportamenti individuali e di gruppo verso scopi condivisi, contribuendo acreare un clima organizzativo favorevole e senso di appartenenza aziendale.La struttura complessa C.C.D. si articola nei seguenti settori di attività:• Settore controllo di gestionecon competenze sulla verifica dei costi, sul monitoraggio della spesa e sull’analisi costi/benefici,avvalendosi degli strumenti della contabilità analitica e del budgeting.• Settore analisi organizzativa e controllo dinamiche delle attività sanitariecon competenze sull’analisi della produttività sia ospedaliera che territoriale rispetto allacomplessità ed ai livelli di performance raggiunti, alla domanda espressa dal bacino di utenzaaziendale, alla verifica dell’appropriatezza della produzione dei soggetti erogatori esterni edinterni.Art. 67S.C. Gestione Tecnica Centro Levante e S.C. Gestione Tecnica Centro PonenteLa Struttura Complessa Gestione Tecnica Centro Levante ha competenza sull’area territoriale delDistretto Sanitario 11, Distretto Sanitario 12, Distretto Sanitario 13, Ospedale Villa Scassi.La Struttura Complessa Gestione Tecnica Levante è articolata nei seguenti settori:a) Settore Progettazione e Gestione Lavori relativamente all’area di competenza:i) attività di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza in faseprogettuale e esecutiva;ii) attività di R.U.P. ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di OO.PP.;iii) attività di collaudo o coordinamento di attività di collaudo qualora affidata a terzicomprese le certificazioni di quanto realizzato;iv) attività di sorveglianza sulla conduzione dei lavori ove la Direzione è stata affidata aterzi;v) definizione dei criteri e delle modalità di progettazione delle opere;vi) gestione delle progettazioni affidate a terzi, dello sviluppo ed integrazione tra le variefasi ed opere da realizzare;vii) procede all’affidamento di appalti ed incarichi fino alla soglia prevista per affidamentiin economia;b) Settore Gestione Strutture ed Impianti relativamente all’area di competenza:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>69


i) Manutenzione del patrimonio immobiliareii) Manutenzione degli impianti tecnologici (termico, condizionamento, elettrico, gas edelevatori)iii) Coordinamento e gestione operativa contratto multiservizio per la fornitura dei vettorienergetici e manutenzione impianti connessi e gestioneiv) Manutenzione degli impianti speciali aziendali (impianti di videosorveglianza e diantintrusione, sistemi per il controllo accessi e per la rilevazione presenze)v) Procede all’affidamento di appalti ed incarichi fino alla soglia prevista per affidamentiin economiac) Settore Organizzazione Amministrativa:Attività di supporto amministrativo alle strutture operative, sia per l'appalto di lavoripubblici sia per l'affidamento di incarichi dei servizi attinenti all’architettura, all'ingegneriae alle attività connesse. Fornisce supporto giuridico amministrativo in tema di contenzioso ‐in collaborazione con la Struttura Legale ‐ nell'ambito dei lavori pubblici; partecipa con leStrutture del dipartimento e in conformità agli indirizzi forniti dalla Direzione, allapianificazione degli interventi in tema di lavori pubblici. Supporta la struttura nellaesecuzione di procedure di affidamento fino alla soglia prevista per affidamenti ineconomia. Supporta le strutture operative nella predisposizione degli atti amministrativie finanziari comprese le certificazioni e le comunicazioni da produrre agli Enti di controllo.La Struttura Complessa Gestione Tecnica Centro Ponente ha competenza sull’area territoriale delDistretto Sanitario 8, Distretto Sanitario 9, Distretto Sanitario 10, Ospedale Arenzano, OspedaleSestri Ponente, Ospedale Pontedecimo.La Struttura Complessa Gestione Tecnica Centro Ponente è articolata nei seguenti settori:a) Settore Progettazione e Gestione Lavori relativamente all’area di competenza:i)Attività di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza in faseprogettuale e esecutivaii) Attività di R.U.P. ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di OO.PP.iii) Attività di collaudo o coordinamento di attività di collaudo qualora affidata a terzicomprese le certificazioni di quanto realizzatoiv) Attività di sorveglianza sulla conduzione dei lavori ove la Direzione è stata affidata aterziv) Definizione dei criteri e delle modalità di progettazione delle operevi) Gestione delle progettazioni affidate a terzi, dello sviluppo ed integrazione tra le variefasi ed opere da realizzarevii) Progettazione, manutenzione e gestione degli impianti antincendio aziendali ai sensidella vigente normativa in collaborazione con le strutture dipartimentali ed il Servizio diPrevenzione e Protezione aziendaleviii) Procede all’affidamento di appalti ed incarichi fino alla soglia prevista per affidamentiin economiab) Settore Gestione Strutture ed Impianti; relativamente all’area di competenza:i) manutenzione del patrimonio immobiliareAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>70


ii) manutenzione degli impianti tecnologici (termico, condizionamento, elettrico, gas edelevatori)iii) Gestione operativa contratto multiservizio per la fornitura dei vettori energetici emanutenzione impianti connessiiv) Procede all’affidamento di appalti ed incarichi fino alla soglia prevista per affidamentiin economiac) Settore Organizzazione Amministrativa:attività di supporto amministrativo alle strutture operative, sia per l'appalto di lavoripubblici sia per l'affidamento di incarichi dei servizi attinenti all’architettura, all'ingegneriae alle attività connesse. Fornisce supporto giuridico amministrativo in tema di contenzioso ‐in collaborazione con la Struttura Legale ‐ nell'ambito dei lavori pubblici; partecipa con leStrutture del dipartimento e in conformità agli indirizzi forniti dalla Direzione, allapianificazione degli interventi in tema di lavori pubblici. Supporta la struttura nellaesecuzione di procedure di affidamento fino alla soglia prevista per affidamenti ineconomia. Supporta le strutture operative nella predisposizione degli atti amministrativie finanziari comprese le certificazioni e le comunicazioni da produrre agli Enti di controllo.I Direttori delle due strutture complesse esercitano le funzioni proprie e delegate dal datore dilavoro in materia di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro.Art. 68S.C. Sistemi Informativi <strong>Azienda</strong>liLa S.C. Sistemi Informativi ha competenza specifica nella progettazione, attivazione, gestione ediffusione dei sistemi hardware e software, delle applicazioni sanitarie, amministrative edirezionali, nell’adempimento al debito informativo regionale e nazionale, nella scelta di nuovetecnologie ICT in relazione al quadro normativo di riferimento e all’evoluzione del mercato,compatibilmente con le direttive impartite dalla Direzione <strong>Azienda</strong>le e/o Regione Liguria.La S.C. Sistemi Informativi è così strutturata:• S.S Gestione e Monitoraggio banca Dati <strong>Azienda</strong>le e Debito Informativo: questa strutturagarantisce le seguenti attività:– acquisizione , elaborazione e invio dei flussi informativi che, per previsione regionale oministeriale, devono essere attivati dall’<strong>Azienda</strong> (Ricoveri, Specialistica Ambulatoriale,Farmaceutica , Assistenza Domiciliare etc.);– acquisizione delle banche dati validate;– gestione dei flussi informativi necessari ad alimentare gli strumenti presenti in <strong>Azienda</strong>(datawarehouse, cruscotti direzionali, ecc) per il monitoraggio della produzione deglierogatori interni, della mobilità passiva e delle strutture convenzionate esterne;– gestione dell’Anagrafe <strong>Azienda</strong>le dei Contatti.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>71


Settore Sistemi Informativi Ospedalieri garantisce le seguenti attività:– conduzione e assistenza nell’ambito dei Sistemi Ospedalieri <strong>Azienda</strong>li;– gestione delle interazioni con gli altri sistemi in uso;– supporto alla S.S. Gestione e Monitoraggio banca Dati <strong>Azienda</strong>le e Debito Informativo perl’estrazione dei dati necessari ai relativi adempimenti;– supporto alle attività volte all’evoluzione dei Sistemi Ospedalieri verso soluzioni unificatea livello aziendale e/o regionale.Settore Sistemi Informativi Amministrativi garantisce le seguenti attività:– conduzione a assistenza delle applicazioni in ambito amministrativo, quali Personale,Bilancio e Contabilità, Protocollo;– gestione delle interazioni con gli altri sistemi in uso;– supporto all’analisi di soluzioni innovative (es. gestione portale del Dipendente) .Settore Gestione delle Infrastrutture garantisce le seguenti attività:– Supporto alla progettazione, sviluppo, gestione e manutenzione dei Sistemi Centrali;– Coordinamento e monitoraggio delle attività di assistenza e manutenzione ai posti dilavoro;– Monitoraggio delle attività sistemistiche;– Gestione delle licenze software di base a livello centrale e periferico;– Supporto alla definizione delle caratteristiche tecniche per le nuove acquisizionihardware.Alla S.C. Sistemi Informativi <strong>Azienda</strong>li sono attribuite le funzioni e le competenze già assegnatealle soppresse SS.CC. Progettazione e sviluppo sistemi informativi e Tecnologie informatiche.TITOLO IVLA DIRIGENZACapo I – I Dirigenti Responsabili di StrutturaArt. 69Direttore di DistrettoIl Direttore di Distretto risponde al Direttore Generale di tutta la gestione delle risorse assegnate edel raggiungimento degli obiettivi prefissati.Il Direttore di Distretto è tenuto ad assicurare:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>72


– l'autonomia gestionale e la flessibilità nello svolgimento delle funzioni proprie delDistretto per il conseguimento degli obiettivi aziendali;– il coordinamento organizzativo per l'appropriata erogazione delle prestazioni;– l'orientamento delle attività per progetti e/o problemi;– la pratica del metodo interdisciplinare attraverso l'integrazione delle competenzeprovenienti dai diversi servizi della <strong>ASL</strong>;– l'organizzazione delle attività distrettuali attraverso:• la regolamentazione pratica dei servizi distrettuali erogati;• la raccolta dei dati gestionali;• l'analisi delle istanze, delle proposte e delle doglianze dei cittadini;• la soluzione dei problemi organizzativi, strutturali e funzionali dei servizi distrettuali;• il coordinamento, la programmazione e la valutazione degli interventi sociosanitari;• l'assegnazione della gestione del budget e la conseguente rilevazione della spesa indottamediante la valorizzazione formale delle prestazioni rese ai residenti, nonché mediante larilevazione dei flussi di utenza;– la ricerca epidemiologica attraverso:• la formulazione di proposte di indagine epidemiologiche;• la gestione della relativa fase organizzativa ed operativa;• la verifica dell'efficacia dei provvedimenti adottati;– l'attività programmatoria, organizzativa di coordinamento e di gestione, nonché l'attivitàdi controllo amministrativo del personale addetto al distretto, compreso quello delleunità zonali distrettuali, di gestione degli interventi riabilitativi, di partecipazione adattività di ricerca finalizzata al miglioramento dei servizi ed infine di partecipazione allavalutazione dei risultati;– esercita le funzioni proprie e delegate dal datore di lavoro in materia di igiene e sicurezzanegli ambienti di lavoro;Il Direttore di Distretto realizza il programma delle attività territoriali e supporta la direzionegenerale nei rapporti con i Sindaci del Distretto.Il Direttore di Distretto è componente di diritto del Collegio di Direzione.Art. 70Direttore di DipartimentoI Direttori di Dipartimento curano l’attuazione degli indirizzi politici, gestionali ed amministratividefiniti dalla Direzione <strong>Azienda</strong>le, nell’osservanza delle direttive, dei piani, dei programmiformulati dalla Direzione medesima.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>73


Ai Direttori di Dipartimento spetta l’adozione degli atti, provvedimenti amministrativi edeterminazioni, compresi tutti gli atti che impegnano l’<strong>Azienda</strong> verso l’esterno – laddove previstodai regolamenti aziendali ‐ nonché la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa medianteautonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllonell’ambito del “budget” assegnato.Le funzioni e le competenze specifiche dei Direttori di Dipartimento sono individuate dai singoliregolamenti di Dipartimento.Il Direttore di Dipartimento ha autonomia decisionale nell’ambito delle linee programmatichefissate dal Direttore Generale e di quanto Deliberato dal Comitato di Dipartimento, ed inparticolare:a) assicura il funzionamento del Dipartimento;b) promuove le verifiche di audit clinico e di qualità;c) verifica la conformità delle attività dipartimentali agli indirizzi approvati dal Comitato diDipartimento;d) rappresenta il Dipartimento nei rapporti con la Direzione <strong>Azienda</strong>le;Il Direttore del Dipartimento strutturale provvede altresì a:a) negoziare con la Direzione generale obiettivi e risorse;b) gestire le risorse direttamente attribuite al Dipartimento;c) definire, sentito il Comitato di Dipartimento, il piano delle attività, i programmi e le risorseda attribuire alle strutture organizzative del Dipartimento;d) monitorare e verificare, congiuntamente al Comitato, l’attività di gestione delDipartimento;e) garantire il mantenimento dei requisiti per l’accreditamento istituzionale ed eventualecertificazione;f) rispondere alla Direzione <strong>Azienda</strong>le dei risultati conseguiti, anche in relazione alla gestionedei servizi che afferiscono al Dipartimento;g) formulare alla Direzione <strong>Azienda</strong>le proposte relative alle esigenze formative del personale;h) esercita le funzioni proprie e delegate dal datore di lavoro in materia di igiene e sicurezzanegli ambienti di lavoro;i) assumere, in caso di necessità urgenti, iniziative decisionali che devono essere sottoposte aratifica in occasione della prima riunione del Comitato di Dipartimento;j) preparare l’ordine del giorno, convocare e presiedere le riunioni del Comitato diDipartimento;Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>74


k) proporre al Direttore Generale i Responsabili delle strutture semplici dipartimentali per lanomina;l) rispondere insieme al Collegio di Direzione dell’attuazione degli obiettivi regionali, nonchédella corretta ed economica gestione dell’<strong>Azienda</strong>.Art. 71Direttore di Struttura ComplessaI Dirigenti Responsabili di struttura complessa esercitano le competenze e le funzioni specificheafferenti alla struttura diretta e sono responsabili, in via esclusiva, dell’attività amministrativa,della gestione e dei relativi risultati, secondo le specifiche competenze.I dirigenti, esercitano, tra gli altri, i seguenti compiti e poteri:a) Formulano proposte ed esprimono pareri alla Direzione aziendale e/o ai Direttori diDipartimento;b) Curano l’attuazione dei progetti e delle gestioni ad essi assegnati dalla Direzione <strong>Azienda</strong>lee/o dai Direttori di Dipartimento, adottando, qualora delegati, i relativi atti eprovvedimenti amministrativi ed esercitando i poteri di spesa e di acquisizione delleentrate;c) Svolgono tutti gli altri compiti ad essi delegati dalla Direzione aziendale e/o dai Direttori diDipartimento;d) Dirigono, coordinano e controllano l’attività delle strutture e degli uffici che da essidipendono e dei responsabili dei procedimenti amministrativi, anche con poteri sostitutiviin caso di inerzia;e) Provvedono alla gestione del personale e delle risorse finanziarie e strumentali assegnateai propri uffici;f) I dirigenti di struttura complessa sono individuati quali “dirigenti” ai fini di quanto dispostodalla vigente normativa in materia di sicurezza, salute ed igiene sul lavoro.Art. 72Dirigente Responsabile di Struttura SempliceI Dirigenti delle strutture semplici esercitano le funzioni assegnate dai responsabili di struttura, nelrispetto delle direttive e delle istruzioni ricevute.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>75


CAPO II – Affidamento degli incarichi dirigenziali e di posizione organizzativa per ilpersonale del CompartoArt. 73Criteri e modalità per l’affidamento degli incarichiLa Dirigenza <strong>Sanitaria</strong> è disciplinata dal D.Lgs. n. 165/2001, dall’art. 15 del D. Lgs. n. 502/92 es.m.i., dalla L.R. 41/2006 e s.m.i. e dalla normativa contenuta nei contratti collettivi delle areecontrattuali di riferimento.La Dirigenza professionale, tecnica ed amministrativa è disciplinata dal D.Lgs. n. 165/2001 e dallanormativa recata nei contratti dell’area contrattuale di riferimento.Tutti gli incarichi sono conferiti dal Direttore Generale, con atto scritto e motivato nei terminiprevisti dai successivi articoli.L’<strong>Azienda</strong>, mediante il conferimento degli incarichi, tende a realizzare modalità di organizzazione efunzionamento delle proprie strutture coerenti con la riforma del SSN e, più in generale, con lariforma della Pubblica Amministrazione, riconducibili ai principi di sussidiarietà, unitarietà,completezza, efficienza/efficacia, economicità, adeguatezza, qualità, “centralità” dell’utenza,valorizzazione e responsabilizzazione delle risorse professionali, autonomia organizzativa egestionale.Per il conferimento degli incarichi dirigenziali e per il passaggio ad incarichi di funzioni dirigenzialidiverse si tiene conto dell’esito delle verifiche previste dai contratti collettivi e nel presente attoaziendale, della natura e delle caratteristiche dei programmi da realizzare, dell’area della disciplinadi appartenenza, della professionalità richiesta, delle attitudini e della capacità professionale delsingolo dirigente, dei risultati conseguiti in precedenza ed indipendentemente dalla posizionefunzionale di provenienza e dall’anzianità di servizio, fatta salva quella minima richiesta.Per il conferimento degli incarichi si tiene altresì conto di quanto disposto dai CCNL, nonché dalladirettiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, 19dicembre 2007 n. 10, ove applicabile.Art. 74Incarico di Direzione di DistrettoLe modalità di selezione e di conferimento dell’incarico di Direttore di Distretto sono determinatesulla scorta di quanto previsto dall’art. 34 della L.R. n. 41/2006 e dalle direttive regionali inmateria.L’incarico di Direttore di Distretto è conferito mediante bando di selezione aperto.L’attribuzione dell’incarico di direzione di Distretto è effettuata con le procedure stabilite per iAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>76


dirigenti di struttura complessa dal D.P.R. n. 484/97, in quanto compatibili e fatte salve ledisposizioni di cui ai successivi periodi.La valutazione dei candidati è affidata ad una Commissione di Esperti, appositamente istituita,nominata dal Direttore Generale e composta dal Direttore Sanitario, con funzioni di Presidente, dadue Componenti esperti, scelti anche fuori dalla Regione Liguria, designati uno dal DirettoreGenerale e l’altro dal Collegio di Direzione.La Commissione, così composta, procede ad individuare una rosa di candidati idonei ‐ senza darluogo a graduatoria – sulla base della valutazione dei curricula dei candidati e degli esiti di uncolloquio diretto alla valutazione delle capacità professionali degli stessi e della maturazione diuna specifica esperienza nei servizi territoriali e di un’adeguata formazione nella loroorganizzazione, nonché all’accertamento delle capacità gestionali, organizzative e di direzione conriferimento all’incarico da svolgere.Il Direttore di Distretto è nominato dal Direttore Generale, con indicazione del Distretto diassegnazione, sulla base dell’elenco dei candidati dichiarati idonei dalla Commissione di Esperti.In caso di nomina di un medico convenzionato la convenzione con il medico di medicina generale opediatra di libera scelta sarà temporaneamente sospesa dal momento della nomina fino allascadenza del mandato. L'individuazione del medico sostituto rientra nelle attribuzioni del medicotitolare.In caso di nomina di soggetti esterni all’organizzazione aziendale il rapporto di lavoro è regolato daun contratto di diritto privato ed in tale eventualità si procede al contestuale congelamento di uncorrispondente posto di organico della dirigenza sanitaria.Il rapporto di lavoro del Direttore di Distretto è esclusivo ed ha durata triennale non rinnovabile.Pertanto, alla scadenza dell’incarico, dovrà procedersi a nuova selezione.Il trattamento economico dei Direttori di Distretto non può superare il limite massimo retributivoderivante dall’applicazione dei criteri generali previsti dalla L.R. 22/2010, con specifico riferimentoall’art. 8, comma 1, ed alla DGR n. 198/2011.Art. 75Incarico di Direzione di DipartimentoAd ogni Dipartimento è preposto un Direttore eletto secondo le procedure previste dall’art. 41della L.R. n. 41/2006, così come specificato dalla D.G.R. n. 945 del 1/8/2008, e nominato conprovvedimento del Direttore Generale.Il Direttore di Dipartimento è un dirigente con incarico di direzione di una delle strutturecomplesse del Dipartimento.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>77


Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione è eletto tra i dirigenti con incarico di direzione distruttura complessa con competenza nelle discipline di cui all’art. 43, comma 3, L.R. n. 41/2006,tenuto conto della direttiva vincolante di cui alla DGR n. 1440 del 25.11.2011:a) Igiene e sanità pubblica;b) Sanità animale;c) Sicurezza Alimentare;d) Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoroNel caso in cui, entro la data di prima convocazione del Collegio di Direzione, il Comitato diDipartimento non abbia provveduto all’elezione del Direttore, questi viene nominato, con attomotivato, dal Direttore Generale dell’<strong>Azienda</strong>.ll Direttore di Dipartimento amministrativo o tecnico è nominato, con atto motivato, dal DirettoreGenerale dell’<strong>Azienda</strong>.Il Direttore di Dipartimento non può superare i sessantasette anni di età.Il direttore di Dipartimento resta titolare della struttura complessa cui è preposto.Per l’incarico di Direttore del Dipartimento di Prevenzione l’art. 44, comma 4, della L.R. n.41/2006 prevede espressamente che nel periodo di svolgimento delle funzioni di direttore ladirezione dell’unità operativa di provenienza è assegnata temporaneamente ad altro dirigentedella stessa.L’incarico ha durata triennale, rinnovabile, non è compatibile con analogo incarico in altroDipartimento o con incarichi di responsabilità a livello di Direzione d’<strong>Azienda</strong>, di Ospedale o diDistretto.L’incarico può essere revocato dal Direttore Generale con provvedimento motivato ai sensidell’art. 15‐ter, comma 3, del D.Lgs. n. 502/92 ovvero su richiesta, motivata, proposta dallamaggioranza del Comitato di Dipartimento o in caso di mancata convocazione del Comitato diDipartimento per oltre quattro mesi.Il Direttore di Dipartimento cessa da tale funzione anche in caso di decadenza dall’incarico diresponsabilità di struttura complessa ovvero per spostamento della sua struttura complessa adaltro dipartimento o in caso di fusione di due o più dipartimenti.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>78


Art. 76Incarichi di Direzione di Struttura ComplessaGli incarichi di direzione di struttura complessa ai dirigenti sanitari sono attribuiti a coloro chesiano in possesso dei requisiti di cui al D.P.R. 10 dicembre 1997, n. 484 previo espletamento delleprocedure ex D.P.R. 484/97, per una durata da cinque a sette anni con facoltà di rinnovo per lostesso periodo o per periodo più breve, secondo le procedure di verifica previste dall'art. 31 CCNL8.6.00 e con facoltà di rinnovo per lo stesso periodo o per periodo più breve, in relazione agli esitidelle verifiche dei risultati delle attività attuate ai sensi del D.Lgs. 229/99 e alle norme attuative dicui ai CC.CC.NN.LL. delle aree dirigenziali di riferimento, nel limite del numero previsto nel Piano diorganizzazione dell’<strong>Azienda</strong>.Gli incarichi di Direzione di struttura complessa, di natura tecnica, professionale ed amministrativasono conferiti ai dirigenti dei rispettivi ruoli in possesso di esperienza professionale dirigenzialenon inferiore a 5 anni.In assenza, o previa valutazione, di eventuali domande di mobilità di dirigenti da altre aziende oenti, in possesso dei requisiti richiesti, tale requisito può essere compensato da anzianità nellaqualifica dirigenziale non inferiore ai tre anni, congiuntamente ad attestazione di frequenza dicorso di formazione manageriale in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestionesanitaria della durata non inferiore a ottanta/cento ore programmate in un arco temporale nonsuperiore all’anno. I corsi devono essere effettuati da Enti riconosciuti a livello regionale o incollaborazione con l’Università o altri soggetti pubblici o privati parificati.La durata dell’incarico è determinata in un periodo da cinque a sette anni, con facoltà di rinnovoper lo stesso periodo o per periodo più breve, in relazione agli esiti delle verifiche dei risultati edelle attività attuate alla medesima cadenza e condizioni di quelle previste per i Dirigenti del ruolosanitario.Art. 77Incarichi di Direzione di Struttura SempliceGli incarichi di struttura semplice, di cui all’art. 27, c.1, lett. b) dei CC.CC.NN.LL. dell’8 giugno 2000,sono conferibili ai Dirigenti di tutti i ruoli dopo cinque anni di attività, su proposta motivata delDirettore di dipartimento o del Responsabile della struttura complessa a seconda della valenzadella struttura a seguito di valutazione positiva delle attività professionali espletate e dei risultaticonseguiti effettuata ai sensi e per gli effetti previsti dal D.Lgs. 229/99 e dalle disposizionicontrattuali al tempo vigenti, per un periodo non inferiore a tre anni e non superiore a cinqueanni, con facoltà di rinnovo.Art. 78Incarichi professionaliI Dirigenti ai quali non siano affidati incarichi di direzione di struttura complessa svolgono, secondole modalità definite dai contratti collettivi, le funzioni connesse alla specificità della qualificaAtto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>79


icoperta con riferimento anche agli aspetti organizzativi nell’ambito degli indirizzi e delle direttiveimpartite dal responsabile della struttura, nonché funzioni di natura professionale anche di altaspecializzazione, di consulenza, di studio e ricerca, ispettive, di verifica e di controllo o altriincarichi specifici affidati dalla Direzione <strong>Azienda</strong>le.In particolare gli incarichi di natura professionale, anche di alta specializzazione, di cui all’art. 27, c.1 lett. c) dei CC.CC.NN.LL. dell’8 giugno 2000, sono conferibili al Dirigente di ruolo sanitario dopocinque anni di attività, su proposta motivata del responsabile della struttura complessa diassegnazione a seguito di valutazione positiva delle attività professionali espletate e dei risultaticonseguiti effettuata ai sensi e per gli effetti previsti dal D.Lgs. n. 229/99 e dalle disposizionicontrattuali al tempo vigenti, per un periodo non inferiore a 3 anni e non superiore a 5 anni, confacoltà di rinnovo.Ai dirigenti di tutti i ruoli con esperienza inferiore ai 5 anni sono affidati incarichi professionali, diconsulenza, di studio e di ricerca o ispettivi, di verifica e controllo, di cui all’art. 27, c. 1 lett. d) delCCNL dell’8 giugno 2000, decorso il periodo di prova, su proposta motivata del Responsabile dellaStruttura, tenendo conto della valutazione delle attività professionali espletate e dei risultaticonseguiti effettuata ai sensi e per gli effetti previsti dal D.Lgs. n. 229/99 e dalle disposizionicontrattuali al tempo vigenti, per un periodo non inferiore a 3 anni e non superiore a 5 anni, confacoltà di rinnovo.Ulteriori incarichi di conferimento, conferma e revoca degli incarichi e la relativa graduazione sonodefiniti di concerto con le Organizzazioni Sindacali nel rispetto di quanto previsto dai CCCCNNLLdelle aree contrattuali della dirigenza ed agli effetti dai medesimi previsti.Art. 79SovraordinazioneIn ciascuna struttura il dirigente preposto alla direzione è sovraordinato a tutti gli altri dirigentiArt. 80Incarichi di posizione organizzativa del personale del CompartoL’<strong>Azienda</strong> riconosce e formalizza ambiti specifici di responsabilità a professionisti del personale delComparto, accanto a quelli riconosciuti ai dirigenti.Le posizioni organizzative si suddividono in due tipologie:a‐ Le posizioni organizzative gestionali, per lo svolgimento di funzioni di responsabilità di unitàorganizzative di particolare complessità, caratterizzate dal coordinamento diretto di risorse umanee da un elevato grado di esperienza ed autonomia gestionale;b‐ Le posizioni organizzative professionali, le quali si caratterizzano per i contenuti di altaprofessionalità e specializzazione richiesti, oppure per lo svolgimento di attività di staff e/o studio,di ricerca,ispettive di vigilanza e controllo e di coordinamento di attività didattica.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>80


Le posizioni organizzative sono istituite e conferite con provvedimento del Direttore Generale, suproposta del Responsabile della struttura di afferenza.Le modalità di istituzione e di graduazione delle posizioni organizzative nonché le modalità diconferimento, modifica, revoca degli incarichi su dette posizioni sono disciplinate medianteregolamenti specifici, previa concertazione con le OO.SS. ai sensi dei Contratti Collettivi Nazionalidi Lavoro vigenti nel tempo.CAPO III – Affidamento incarichi dirigenziali ex art. 15‐septies del D.Lgs. n. 502/92Art. 81Incarichi Dirigenziali a tempo determinato per funzioni di particolare rilevanza e di interessestrategicoIn attuazione di quanto disposto dall’art. 15‐septies, c. 1 del D. lgs. n. 502/92 e s.m.i., l’<strong>Azienda</strong>può stipulare contratti per l’affidamento di incarichi dirigenziali a tempo determinato perl’espletamento di funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico.Per tali si intendono le funzioni comportanti direzione o responsabilità di struttura complessa ofunzioni equiparate.Il numero massimo degli incarichi conferibili è pari al 2% della dotazione organica dei profilidirigenziali, calcolata secondo le indicazioni regionali, arrotondato all’unità superiore.Gli incarichi sono conferiti a laureati di particolare e comprovata qualificazione professionale cheabbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati o aziende pubbliche o private conesperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali apicali o che abbianoconseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dallaformazione universitaria e post‐universitaria, da pubblicazioni scientifiche desumibile dallaformazione universitaria e post‐universitaria, da pubblicazioni scientifiche o da concreteesperienze di lavoro e che non godano del trattamento di quiescenza.Art. 82Altri incarichi a tempo determinatoIn attuazione di quanto disposto dall’art. 15‐septies, c.2, del D. lgs. n. 502/92 e s.m.i., l’<strong>Azienda</strong>può stipulare contratti per l’affidamento di incarichi dirigenziali a tempo determinato perl’espletamento di funzioni dirigenziali, relativi a profili diversi da quello di medico. Il numeromassimo degli incarichi conferibili è pari al 5% della dotazione organica dei profili dirigenziali,esclusa la dirigenza medica, calcolata secondo le indicazioni regionali, arrotondando all’unitàsuperiore.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>81


Gli incarichi sono conferiti ad esperti di comprovata competenza che siano in possesso del diplomadi laurea e di specifici requisiti coerenti con le esigenze che determinano il conferimentodell’incarico e che non godano del trattamento di quiescenza.Art. 83Modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali a tempo determinatoGli incarichi dirigenziali a tempo determinato di cui al presente capo sono conferiti con le seguentimodalità alternative:a) Scelta diretta del Direttore Generale, formalizzata e motivata con apposito provvedimentorelativamente alla sussistenza dei requisiti ed alla natura e tipologia dell’incarico;b) Selezione pubblica effettuata dall’<strong>Azienda</strong> mediante procedimento definito da appositoregolamento ovvero affidato a Società del settore. E’ consentito il ricorso ad eventualiforme di pubblicità.Art. 84Rapporto di lavoroL’affidamento dell’incarico dirigenziale a tempo determinato comporta l’instaurazione di unrapporto di lavoro dipendente a tempo determinato e, riguardo a quanto disposto per gli incarichidi particolare rilevanza e di interesse strategico, esclusivo.Tra l’<strong>Azienda</strong> e l’incaricato viene stipulato un contratto individuale di lavoro in forma scritta dalseguente contenuto minimo:a) Definizione dell’incarico affidato;b) Data di inizio e data di cessazione per una durata variabile da 2 a 5 anni;c) Previsione, per i solo incarichi di particolare rilevanza e di interesse strategico, dellarisoluzione di diritto del rapporto alla scadenza del terzo mese dalla cessazione, perqualsiasi ragione, del Direttore Generale, salvo formale conferma da parte del subentrante;d) Orario di lavoro e disciplina delle assenze;e) Trattamento economico complessivo;f) Facoltà di recesso delle parti contraenti;g) Collocamento in aspettativa senza assegni con riconoscimento dell’anzianità di servizio pertutta la durata dell’incarico nel caso di affidamento di incarico a dipendente dell’<strong>Azienda</strong>.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>82


CAPO IV – Il sistema delle verifiche e della valutazione dei dirigentiArt. 85FontiLa verifica e la valutazione dei Dirigenti è disciplinata:­ in via generale dal D. Lgs.30 marzo 2001 n. 165;­ per quanto attiene la Dirigenza medica veterinaria e sanitaria, dall’art. 15 del D. Lgs. 30dicembre 1992, n. 502;­ per la Dirigenza medica e veterinaria, dagli artt. 25‐32 del CCNL Dirigenza medica e veterinariadel 3 novembre 2005 e dagli artt. 8, 9 e 10 del C.C.N.L. del 17 ottobre 2008;­ per la Dirigenza sanitaria professionale tecnica amministrativa, dagli artt. 25‐32 del CCNLDirigenza sanitaria professionale tecnica amministrativa del 3 novembre 2005 e dagli articoli11, 12 e 13 del C.C.N.L. del 17.10.2008.Art. 86Verifica e valutazione dei Dirigenti responsabili di struttura complessa e semplice di valenzadipartimentaleI Dirigenti responsabili di struttura complessa e semplice di valenza dipartimentale sonosoggetti alle seguenti verifiche e valutazioni:– valutazione professionale/comportamentale annuale, secondo il giudizio espresso da partedel valutatore di prima, e di seconda istanza da parte del Collegio Tecnico alla scadenzadell’incarico;– valutazione annuale dei risultati di gestione, in relazione alle capacitàgestionali/manageriali, da parte del superiore gerarchico nello svolgimento dell’incarico e,in seconda istanza, da parte del Nucleo di Valutazione;– valutazione e verifica annuale dei risultati raggiunti in relazione agli obiettivi affidati, ancheai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato, da parte del Nucleo di ValutazioneArt. 87Verifica e valutazione dei Dirigenti titolari di altri incarichi o di nuova assunzioneI Dirigenti di struttura semplice di valenza strutturale ovvero con incarico professionaleanche di alta specializzazione ovvero di studio, ricerca o ispettivi e di nuova assunzione, sonosoggetti alle seguenti verifiche e valutazioni:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>83


– valutazione professionale/comportamentale annuale, secondo il giudizio espresso da partedel valutatore di prima istanza e alla scadenza dell’incarico o al termine di primi cinqueanni di servizio per i nuovi assunti di seconda istanza da parte del Collegio Tecnico;– valutazione e verifica annuale dei risultati raggiunti in relazione agli obiettivi affidati, ancheai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato, da parte del Nucleo di Valutazione;Art. 88Verifica dei Dirigenti medici, veterinari e sanitari al termine del primo quindicennio di servizioI Dirigenti medici, veterinari e sanitari appartenenti ai profili di biologo, chimico, fisico, psicologo efarmacista sono inoltre soggetti, al termine del quindicennio di servizio, a verifica e valutazionedelle attività professionali svolte e dei risultati raggiunti, da parte del Collegio tecnico.Art. 89Altre verificheSono fatte salve le verifiche comunque previste da altre disposizioni legislative e contrattuali.Art. 90Criteri generali e sistemi di valutazione dei DirigentiLa valutazione dei dirigenti dovrà effettuarsi nel rispetto delle disposizioni legislative e contrattualiin materia. I criteri e le modalità operative generali che informano la valutazione dei dirigenti e irelativi sistemi, sono definiti con apposito regolamento predisposto di concerto con leOrganizzazioni Sindacali.La valutazione dei dirigenti dovrà comunque tenere conto delle risorse attribuite, deiprincipi dell’efficacia, della qualità e dell’efficienza dell’attività svolta, intesa, in particolare, comecontenimento dei costi.Art. 91Effetti della valutazione dei DirigentiGli effetti positivi e negativi della valutazione dei dirigenti sul rapporto di lavoro deimedesimi sono disciplinati dai contratti collettivi di area.Art. 92Responsabilità dei DirigentiI dirigenti sono responsabili del risultato dell'attività, anche professionale, svolta dagli uffici aiquali sono preposti, della realizzazione dei programmi e dei progetti loro affidati in relazione agliobiettivi, dei rendimenti e dei risultati della gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, inclusele decisioni organizzative e di gestione del personale.Restano ferme le disposizioni in materia di responsabilità civile, penale, amministrativa, contabilee disciplinare dei dirigenti.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>84


Art. 93Revoca degli incarichi dirigenzialiGli incarichi dirigenziali sono revocati, secondo le procedure previste dalle disposizioni vigenti e daicontratti collettivi nazionali di lavoro, e tenendo conto della gravità e della reiterazione in caso di:– inosservanza delle direttive impartite dalla direzione generale o dalla direzione delDipartimento o della struttura;– mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati per cause imputabili al dirigente;– responsabilità grave e reiterata;– in tutti gli altri casi previsti dai contratti di lavoro.Nei casi di maggiore gravità, l’azienda può recedere dal rapporto di lavoro, secondo le disposizionidel codice civile e dei contratti collettivi nazionali di lavoro.TITOLO VPROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI E ATTI DI DIRITTO PRIVATO DEI DIRIGENTIArt. 94Adozione dei provvedimenti amministrativi e degli atti di diritto privatoGli atti di indirizzo, programmazione e controllo e gli atti di gestione assunti dal DirettoreGenerale possono essere ricondotti, a seconda della forma, o alla disciplina del diritto pubblicoamministrativo o a quella del diritto privato.Nel primo caso assumono veste di atto deliberativo e sono sottoposti a controllo ai sensi dellanormativa vigente.Gli atti di gestione assunti dai dirigenti hanno la forma della determinazione o di atti di dirittoprivato e, in linea generale, rientrano nella competenza dei dirigenti medesimi: la precisaripartizione delle attribuzioni del Direttore Generale e dei dirigenti è definita dal presente attoaziendale e dal regolamento aziendale in adeguamento ai principi sotto illustrati.Ai Direttori di dipartimento e/o di struttura complessa è attribuita la responsabilità di adottare,nell’ambito della piena autonomia loro riconosciuta, tutti i provvedimenti amministrativi e gli attidi diritto privato, anche a valenza esterna, compresa la stipula di contratti, necessari a garantire ilcorretto funzionamento dell’<strong>Azienda</strong> nel suo complesso e finalizzati a realizzare gli obiettivi diefficacia, efficienza ed economicità gestionali.Ad essi è attribuita la responsabilità di garantire che tali atti risultino conformi ai principi generaliche disciplinano l’attività della Pubblica Amministrazione ed alle normative vigenti per gli specificiambiti di attività.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>85


Il regolamento definisce le materie e i casi in cui l’adozione dei provvedimenti amministrativi edegli atti di diritto privato è riservata al Direttore Generale, per ragioni di opportunità, di rilievoeconomico‐gestionale o di garanzia della conformità degli atti adottati dai dirigenti con gli indirizzistrategici, così come per i casi di manifesta inerzia.Art. 95I provvedimenti amministrativi dei DirigentiI provvedimenti amministrativi dei Direttori di dipartimento e/o di struttura complessa assumonola denominazione di determinazioni.Le determinazioni sono assunte dai dirigenti Direttori di Dipartimento e delle strutture complesse,o da loro sostituto, nell’ambito delle direttive e degli indirizzi impartiti dalla Direzione <strong>Azienda</strong>le edentro il budget assegnato.La Direzione <strong>Azienda</strong>le, nell’ambito dei poteri di indirizzo e controllo ha facoltà di rilevare la nonconformità del provvedimento alla programmazione aziendale e di chiederne il ritiro al dirigente.Nei casi di particolare gravità, laddove la Direzione aziendale rilevi l’illegittimità o l’inopportunitàdel provvedimento, potrà disporne autonomamente l’annullamento o la revoca in sede di autotutela.I Direttori di Dipartimento ed i dirigenti responsabili di struttura complessa formano esottoscrivono le comunicazioni istruttorie ed attuative con valenza esterna, in relazione all’attivitàdella struttura medesima.Art. 96Il regime giuridico delle determinazioni dirigenzialiIl regime giuridico delle determinazioni dei dirigenti, è analogo a quello delle deliberazionidel Direttore Generale, anche sotto gli aspetti del controllo degli atti da parte del CollegioSindacale e della Giunta Regionale, della pubblicazione e della registrazione nel registro delledeterminazioni.La proposta di determinazione dirigenziale dovrà, pertanto, essere inviata alla S.C. AffariGenerali, che provvederà agli incombenti stabiliti da leggi e regolamenti.Art. 97Gli atti autorizzatori dei DirigentiGli atti autorizzatori dei dirigenti Direttori di Dipartimento o delle strutture complesse che hannofacoltà di assumerli ai sensi del regolamento aziendale assumono la denominazione di attiautorizzatori dirigenziali:Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>86


a) qualora rientrino in materia di competenza del servizio e comportino una spesa,non frazionabile, inferiore a € 3.000,00;b) qualora prevedano il pagamento di spese obbligatorie.Gli atti autorizzatori contengono una sintetica motivazione e non sono soggetti a pubblicazioneall’albo aziendale.Gli atti autorizzatori sono assunti dai dirigenti Direttori di Dipartimento o delle strutturecomplesse a ciò autorizzati con formale provvedimento del Direttore Generale, o da loro sostituto,nell’ambito delle direttive e degli indirizzi impartiti dalla Direzione <strong>Azienda</strong>le ed entro il “budget”assegnato, nelle forme, nei limiti e con le modalità esplicitate in specifico regolamento aziendale inmateria.La Direzione aziendale, nell’ambito dei poteri di indirizzo e controllo, ha facoltà di rilevarela non conformità dell’atto autorizzatorio alla programmazione aziendale e, nei casi più gravi, puòchiederne il ritiro al dirigente e/o assumere le iniziative consentite in merito dalla normativavigente. Potrà inoltre richiedere chiarimenti in merito agli elementi istruttori che hannosupportato l’adozione dell’atto autorizzatorio.Ciascun dirigente provvederà alla tenuta di specifico registro per la registrazione dei propri attiautorizzatori, alla tenuta dell’archivio degli stessi e ad eventuali ulteriori incombenti stabiliti inmerito agli stessi da leggi e regolamenti, anche per quanto attiene l’eventuale controllo degli attida parte del Collegio Sindacale e della Giunta Regionale.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>87


TITOLO VII CONTRATTIArt. 98Principi generaliL’acquisizione di beni e servizi effettuata ai sensi del presente titolo deve avvenire nel rispetto deiseguenti principi generali:‐rispetto del principio costituzionale dell’imparzialità dell’attività della Pubblica Amministrazione,con particolare riferimento alla garanzia di parità di condizioni fra le imprese candidate alleforniture, coerentemente con le nuove procedure di acquisizione di beni e servizi;‐promozione del mercato concorrenziale;‐esatta definizione dell’oggetto delle forniture, evitando di restringere o allargareingiustificatamente l’oggetto medesimo al fine di strumentalmente escludere alcune imprese avantaggio di altre;‐non ricomprendere, per quanto possibile, in una sola fornitura più attività che, presesingolarmente, esplicano una funzione economica o tecnica e che quindi potrebbe da solacostituire oggetto di fornitura;‐evitare le prescrizioni che abbiano l’effetto di favorire alcuni operatori a scapito di altri e che nonsiano correlate alle effettive capacità tecniche dei soggetti partecipanti, quali i riferimenti adeterminati marchi di prodotti o l’obbligo per le imprese partecipanti di avere già svolto perl’amministrazione attività analoghe a quelle oggetto della gara;‐non limitare l’eventuale indagine di mercato sulla base di una soglia di fatturato sproporzionatarispetto al valore delle forniture e/o calcolata sul solo mercato geografico di riferimento.Art. 99Acquisizione di beni e serviziI contratti di fornitura di beni e servizi, il cui valore sia pari o superiore a quello stabilito dallanormativa comunitaria, vengono aggiudicati nell’osservanza delle disposizioni stabilite dallanormativa comunitaria.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>88


TITOLO VIINORME TRANSITORIEArt. 100RinvioNelle more dell’adozione del “regolamento riguardante la definizione delle competenze gestionalie l’adozione dei provvedimenti amministrativi e degli atti di diritto privato dell’<strong>Azienda</strong>” resta invigore il “Regolamento per la predisposizione e formalizzazione delle deliberazioni edeterminazioni e lo svolgimento dell’attività deliberativa” di cui alla Deliberazione del DirettoreGenerale n. 672 del 5.5.2010Art. 101Regime transitorioIl riassetto organizzativo aziendale formalizzato con l’atto aziendale comporta la riduzione e larazionalizzazione di numerose strutture complesse: al fine di non compromettere le ordinariedinamiche funzionali aziendali si pone al 31 dicembre 2012 la data di attuazione complessiva delledisposizioni del presente atto.Pertanto, tutte le strutture di cui è stata disposta la soppressione dovranno essere dismesse entrotale data, così come potrà essere completata la rivisitazione delle strutture semplici o complessealla luce di nuove esigenze.Per quanto attiene, nello specifico, alla situazione della Chirurgia Vascolare attualmente dislocatapresso l’Ospedale Villa Scassi, l’<strong>Azienda</strong> <strong>ASL</strong> 3 <strong>Genovese</strong> ribadisce la necessità che – una voltaattuato il previsto trasferimento della sede presso l’IRCCS A.O. Universitaria San Martino/IST – siacomunque garantito il livello quali‐quantitativo delle prestazioni attualmente erogate.A tale scopo l’<strong>Azienda</strong>, di concerto con l’Assessorato alla Salute di Regione Liguria e con l’IRCCSA.O. Universitaria San Martino/IST, adotterà idonei protocolli finalizzati a garantire la disponibilitàdelle prestazioni di chirurgia vascolare, anche in regime di consulenza, per la corretta gestionespecialistica dei Pazienti ricoverati presso la sede ospedaliera di Villa Scassi.La funzione di struttura complessa temporanea destinata alla Centrale regionale acquisti, previstain attesa della eventuale definizione dell’organigramma dell’Ente, avrà corso, non prorogabile, finoal 31 dicembre 2014, salvo dismissione anticipata.Atto <strong>Azienda</strong>le A.S.L. 3 <strong>Genovese</strong>89

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