era ammessa dalla Norma CEI 64-7. l’ assenza di riferimenti in proposito della nuova Norma elimina, quindi,la possibilità di eccezione offerta dalla Norma CEI 64-7 a quanto prescritto dalla regola generale dellaNorma CEI 64-8 (art. 413.1.4.1).In due note all’ art. 714.413.1. infine, la nuova Norma fornisce due raccomandazioni (non obblighi). La primariguarda la realizzazione di un’ adeguata selettività orizzontale (si veda anche più avanti) rispetto ai guastiverso terra; la Norma evidenzia, infatti, coma, data la funzione che questo tipo d’ impianti assolve(illuminazione), l’ impiego di un unico interruttore differenziale per tutto l’ impianto ponga problemi siafunzionali, sia di sicurezza. E’ sufficiente, infatti, un guasto su un singolo apparecchio oppure l’ interventointempestivo dell’ interruttore per mettere al buoi tutta la zona servita, con i rischi conseguenti (si pensi, adesempio, alla sicurezza del traffico). La seconda raccomandazione riguarda, invece, una categoria specificad’ impianti, ossia gli impianti di illuminazione di:pensiline per la fermata di mezzi di trasportoinsegne pubblicitarie e segnaletica stradale alla portata di manocabine telefonicheespositori di mappa di città o altre informazioni turistiche alla potata di mano,per le quali la nuova Norma consiglia di proteggere i relativi circuiti con interruttori differenziali concorrente nominale non superiore a 30 mA, in modo da offrire una protezione addizionale contro i contattidiretti.3URWH]LRQHFRQWUROHVRYUDFRUUHQWLAnche in questo caso, la Norma fa riferimento alla regola generale, senza aggiungere alcuna prescrizioneparticolare. Tuttavia, in una nota ribadisce l’ importanza della selettività orizzontale, anche relativamente aquesto tipo di evento; conseguentemente, si può dire che la sezione 714 raccomanda la suddivisione deicircuiti di alimentazione degli apparecchi di illuminazione, in modo tale da ridurre il disservizio e limitare irischi per la sicurezza degli utenti in caso di guasto.6FHOWDSHUODPHVVDLQRSHUDGHOOHDSSDUHFFKLDWXUHLa prescrizione più importante della nuova Norma, relativamente ai criteri di scelta delle apparecchiaturedegli impianti di illuminazione situati all’ esterno, consiste nell’ indicazione del grado di protezione minimoche ciascun componente deve avere contro l’ ingresso di liquidi.Per tutti i componenti dell’ impianto è richiesto un grado di protezione minimo almeno IP 33.Possono fare eccezione gli apparecchi di illuminazione installati a più di 2,5 m di altezza, per i quali laNorma ammette un grado di protezione minimo pari a IP 23, a condizione che l’ inquinamento ambientale siatrascurabile.Gradi di protezione più severi sono richiesti nei seguenti casi:IP X8 per i componenti interrati o installati in pozzetti senza drenaggioIP X7 per i componenti installati nei pozzetti con drenaggioIP X5 per gli apparecchi d’ illuminazione in galleria.Ovviamente, questi devono essere considerati gradi di protezione minimi, definiti a priori e comunque soloriferiti all’ ingresso di liquidi; in generale, il grado di protezione dovrà essere scelto in base alle effettivecondizioni ambientali d’ installazione di ciascun componente (12) .L’ ultima prescrizione della sezione 714 è in realtà una deroga all’ art. 525 della Norma CEI 64-8, secondo ilquale la caduta di tensione non deve superare il 4% della tensione nominale, salvo più precise indicazioni daparte del committente o di più severe limitazioni in relazione al tipo di lampade. Secondo la nuova Norma, illimite del 4% può essere aumentato fino al 5%.127(1) E’ importante sottolineare che la Norma tratta gli impianti di riscaldamento a parete o a soffittoelettrici e non quelli, più diffusi, a pannelli radianti.2) Secondo la sezione 711, i sistemi di illuminazione con lampade a incandescenza a bassissimatensione devono essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-23 (CEI 34-77), le insegne luminosealla Norma CEI EN 50107-1 (CEI 34-86) ed i convertitori elettronici alle Norme CE EN 61347-1(CEI 34-90) e CEI EN 61347-2.3) Norma CEI 64-7: “Impianti elettrici di illuminazione pubblica”. III Edizione
4) L’ Allegato informativo A della sezione 714 rimanda, infatti, alla Norma UNI EN 40, per lecaratteristiche meccaniche dei sostegni; ai DM 3/6/98, DM 18/2/92, DM 21/06/04 e alla Norma UNIEN 1317, per quanto riguarda le barriere di sicurezza e la distanza dalla sede stradale; alla NormaCEI 11-4, per quanto concerne la distanza dei sostegni e degli apparecchi di illuminazione daeventuali linee elettriche aeree esterne; al DM 14/6/89 n. 236, con riferimento all’ abbattimento dellebarriere architettoniche.5) Art. 1.1.1, Norma CEI 64-7, III Edizione.,6) Art. 714.1, Norma CEI 64-8V2, sezione 714.7) Art. 714.13.1, Norma CEI 64-8V2, sezione 714.8) Art. 714.13.2, e nota all’ art. 714.1, Norma CEI 64-8/V2, sezione 714.9) Art. 714.13.3, e nota all’ art. 714.1, Norma CEI 64-8/V2, sezione 714.10) Ovviamente, l’ apparecchio di illuminazione deve essere comunque idoneo all’ ambiented’ installazione, secondo la regola generale della Norma CEI 64-8-11) Chiaramente questo obbligo deriva semplicemente dal fatto che, questo tipo di impianti, lecondizioni tipiche sono appunto più critiche dal punto di vista della sicurezza rispetto non lo sianoper altri tipi di impianti di illuminazione esterna. Prevalgono, quindi, i vincoli più restrittivi.12) Questo concetto generale è ribadito dalla nota all’ art. 714.5, che precisa appunto che possono essererichiesti gradi di protezione più elevati in relazione alle condizioni dei installazione.