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<strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong><strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’ItaliaDue secoli di presenza liberomuratoriadi MARCO NOVARINOLA RINASCITA DELLA MASSONERIA NELL’ITALIA UNITALa rinascita della Massoneria italiana avvenne a Torino alla finedel 1859, dapprima con la fondazione della loggia “Ausonia”e, successivamente, con la creazione del <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong>Italiano (Goi).Parlare di una nuova obbedienza non è del tutto esatto poiché,come si è visto, era già sorto, nel 1805, un <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia<strong>il</strong> cui centro era M<strong>il</strong>ano. Le due organizzazioni presentavanotuttavia un’importante affinità concettuale, al punto che l’ideasecondo cui l’obbedienza nata in epoca napoleonica costituissel’origine dell’attuale <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia, inteso comeobbedienza che esercita regolarmente la propria autorità massonicasul territorio della penisola, è ormai generalmente accettata.Fu Napoleone, infatti, a voler far sì che si costituisse –come era accaduto in Francia – un <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia, poichéaveva voluto far esistere un Regno d’Italia stimando che atale nome dovesse corrispondere una realtà politica e statuale.Nel panorama delle officine che alla fine degli anni cinquantadell’Ottocento erano sorte nei diversi Stati italiani la loggiasubalpina si differenziava per <strong>il</strong> suo proposito, enunciatonel ‘cappello’ introduttivo al primo verbale, di costituire alpiù presto un organismo massonico in un’Italia unita sotto <strong>il</strong>nome dei Savoia, così come le vicende belliche verificatesi tral’apr<strong>il</strong>e e <strong>il</strong> luglio del 1859 avevano chiaramente indicato.La scelta del nome “Ausonia” – antico nome dell’Italia piùvolte ut<strong>il</strong>izzato nei documenti carbonari – e quella di appellarsial <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia del 1805 da parte dei sette “fratelli”torinesi ci conferma non solo la comune frequentazionedei fondatori nelle organizzazioni settarie risorgimentali e l’iniziazionein logge massoniche, ma anche la volontà di considerarel’evento, come ha efficacemente sottolineato FulvioConti, una “rifondazione nella continuità”: rifondazione perchétale fu quella fase, non a caso scandita da numerose assembleecostituenti, che prese avvio soltanto allora e che fucontraddistinta dall’imponente diffusione delle logge e dallacreazione di un centro direttivo, vero e proprio strumento diraccordo ed espressione unitaria della volontà dell’Ordine delquale si era soprattutto avvertita la mancanza nel periodoprecedente; ma anche continuità, poiché non si verificò unacesura troppo netta con <strong>il</strong> passato, col quale sopravvisseronon pochi legami, sia pur lab<strong>il</strong>i, di natura organizzativa eideologica, come testimoniano le tracce di un’attività oscurama talora non priva di ambiziosi programmi lasciate da alcunelogge o da singoli esponenti del mondo massonico.In base a una serie di testimonianze nel loro complesso attendib<strong>il</strong>i,l’iniziativa torinese ottenne l’appoggio del conte Cam<strong>il</strong>loBenso di Cavour – del quale non è a tutt’oggi stata ancoraprovata l’iniziazione –, che consentì ai propri collaboratoridi aderire alla nuova loggia e di fare della capitale sabauda<strong>il</strong> centro di aggregazionedella futura Massoneria nazionaleitaliana.Tale intento era in primo luogodestinato a soddisfare una diffusaesigenza di unificazione massonica, ma rispondeva tuttaviaanche a un’altra finalità implicita nell’iniziativa dell’ambientecavouriano: quella di imitare la Francia napoleonicasottraendo preventivamente ai repubblicani e ai democratic<strong>il</strong>o strumento politico, assai efficace a quell’epoca, della strutturazioneunitaria di un’organizzazione massonica, collocandoalla sua testa un gruppo fidato di moderati e facendone intal modo un instrumentum regni.Fin dai suoi primi atti, <strong>il</strong> Goi dichiarò di volersi strutturare neitre soli gradi di apprendista, compagno (o “lavorante”, secondola dizione ut<strong>il</strong>izzata nell’articolo 5 delle Costituzioni) emaestro, facendo propria la struttura organizzativa del <strong>Grande</strong><strong>Oriente</strong> di Francia, composta da logge che praticavano iE’ in vendital’AGENDA MASSONICA2009La nuova edizionesi arricchisce dinotizie, curiosità einformazionisulla storia del<strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong>d’ItaliaL’agendapuò essere acquistatapresso la sede del<strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia(“V<strong>il</strong>la Il Vascello”via S. Pancrazio, 800152 Roma)oppure ordinatatramite:• FAX al numero 0774 440840• E-MAIL: agenda.massonica@grandeoriente.itIl costo dell’agenda è di € 20,00.Per gli ordini via fax e via ma<strong>il</strong> pagamento in contrassegno+ spese di spedizioneidentitànumero 4-5 / 200929

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