CONTRIBUTI DI RICERCATAVOLA 3.A – RIPARTIZIONE DEI FONDI TRA LE PROVINCE PIEMONTESI*Prov<strong>in</strong>ciaQuotafissaIn base al<strong>la</strong>popo<strong>la</strong>zioneresidenteQUOTA VARIABILEIn base a n.immigratisoggiornantiIn base a n.alunni stranieriTotaleAlessandria 5.000 23.044 17.813 5.415 51.273Asti 5.000 11.289 14.763 2.527 33.579Biel<strong>la</strong> 5.000 10.146 9.535 2.265 26.947Cuneo 5.000 29.965 28.529 8.799 72.295Novara 5.000 18.496 13.955 3.587 41.038Tor<strong>in</strong>o 5.000 118.756 86.772 20.391 230.920VCO 5.000 8.614 4.945 819 19.379Vercelli 5.000 9.686 7.683 2.193 24.564Totale 40.000 230.000 184.000 46.000 500.000* Cifre <strong>in</strong> euro arrotondate per difettoLa tabel<strong>la</strong> di ripartizione (riportata al<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> 3.a.), che appare <strong>in</strong> allegato al<strong>la</strong> stessaDeterm<strong>in</strong>azione n. 215, specifica <strong>in</strong> dettaglio le modalità di distribuzione dei fondi: le sommeassegnate a ciascuna Prov<strong>in</strong>cia sono determ<strong>in</strong>ate da una quota fissa, pari a 5.000 euro, a cui sonoaggiunte quote variabili <strong>in</strong> ragione (a) del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione residente, (b) del numero degli immigratisoggiornanti, (c) del numero di alunni stranieri. La Determ<strong>in</strong>azione stabilisce <strong>in</strong>oltre che ciascunaamm<strong>in</strong>istrazione prov<strong>in</strong>ciale debba presentare un proprio piano, contenente gli <strong>in</strong>terventi daattuare ed il re<strong>la</strong>tivo impegno f<strong>in</strong>anziario, entro il 20 Dicembre 2003 34 .Il terzo ed ultimo momento che caratterizza l’iter amm<strong>in</strong>istrativo, seguito dai f<strong>in</strong>anziamenti nelloro passaggio dal livello statale al livello locale (ovvero presso i s<strong>in</strong>goli enti), vede dunqueprotagoniste le Prov<strong>in</strong>ce, che hanno il mandato di gestire <strong>la</strong> fase f<strong>in</strong>ale di erogazione dei fondi.Ad esse, una volta avuta <strong>la</strong> certezza dell’entità delle risorse a loro disponibili, spetta l’onere di<strong>in</strong>dividuare il “bisogno di <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong>” che proviene dal territorio, nonché di scegliere icanali e le modalità più adeguate per darvi risposta. In questa fase <strong>la</strong> politica regionale <strong>in</strong>iziaperciò a differenziarsi all’<strong>in</strong>terno di ciascuna realtà prov<strong>in</strong>ciale. Ogni Prov<strong>in</strong>cia re-<strong>in</strong>terpreta talemandato <strong>in</strong> modo orig<strong>in</strong>ale e, <strong>in</strong> re<strong>la</strong>zione al partico<strong>la</strong>re contesto nel quale si trova ad operare,segue procedure diverse per giungere all’allocazione dei fondi dell’Accordo.Come è già stato sottol<strong>in</strong>eato, una delle criticità che segna queste prime fasi del<strong>la</strong> politica è ilnotevole ritardo accumu<strong>la</strong>to nel<strong>la</strong> prima assegnazione dei f<strong>in</strong>anziamenti delle Prov<strong>in</strong>ce. Sebbenegli uffici prov<strong>in</strong>ciali fossero stati già avvertiti del<strong>la</strong> disponibilità dei fondi dell’Accordo per <strong>la</strong>realizzazione di <strong>in</strong>terventi di <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> e lo stesso Accordo fosse <strong>in</strong> vigore già dalmaggio 2002, passa <strong>in</strong>fatti circa un anno e mezzo prima che esse siano a conoscenza dell’esattaentità di risorse a loro disposizione e abbiano qu<strong>in</strong>di <strong>la</strong> certezza di poter contare sui f<strong>in</strong>anziamentipromessi.A partire dal momento di assegnazione dei f<strong>in</strong>anziamenti (settembre 2003), le Prov<strong>in</strong>ce hannoqu<strong>in</strong>di a loro disposizione soltanto sei mesi per portare a term<strong>in</strong>e tutte le attività previstedall’Accordo, ovvero: (a) pubblicare i bandi per stimo<strong>la</strong>re gli enti presenti sul territorio apredisporre e successivamente <strong>in</strong>viare i progetti; (b) decidere l’allocazione ultima delle risorse equ<strong>in</strong>di scegliere su quali progetti “<strong>in</strong>vestire”; (c) comunicare gli esiti dell’eventuale selezione e34 La D.D. n. 215, pubblicata sul Bollett<strong>in</strong>o Ufficiale Regione Piemonte del 20 Novembre 2003, specifica: “le Prov<strong>in</strong>cedovranno predisporre e trasmettere al<strong>la</strong> Regione Piemonte entro 30 giorni dall’esecutività del<strong>la</strong> presente determ<strong>in</strong>azione dirigenziale unproprio piano contenete gli <strong>in</strong>terventi da attuare ed il re<strong>la</strong>tivo preventivo f<strong>in</strong>anziario”.30
distribuire le risorse agli enti richiedenti; (d) monitorare <strong>la</strong> concreta realizzazione dei progettipresso i s<strong>in</strong>goli enti; (e) curare <strong>la</strong> rendicontazione f<strong>in</strong>anziaria e realizzativa da <strong>in</strong>viare al<strong>la</strong> Regione.GRAFICO 3.B – LE SCADENZE E LE PROROGHE DELL’ITER AMMINISTRATIVOACCORDODI PROGRAMMA 30 Aprile 2003I PROROGAD. D. n. 2159 Settembre 200330 Marzo 200418 mesiII PROROGA 31 Luglio 2004III PROROGA 30 Ottobre 2004Si tratta di un tempo molto limitato per consentire <strong>la</strong> piena realizzazione di tutte le attivitàpreviste. Dopo <strong>la</strong> prima proroga che aveva spostato le scadenze al 30 marzo 2004, si rendonoperciò necessarie due ulteriori proroghe: <strong>la</strong> prima che rimanda i term<strong>in</strong>i ultimi per ilcompletamento delle attività al 31 luglio 2004, quando appare chiaro che i sei mesi a disposizionenon consentiranno agli enti di completare i progetti 35 . La seconda proroga 36 sancisce comescadenza f<strong>in</strong>ale per l’<strong>in</strong>vio del<strong>la</strong> rendicontazione f<strong>in</strong>anziaria da parte delle Prov<strong>in</strong>ce il 30 ottobre2004.Le tre proroghe sono illustrate <strong>in</strong> successione nel cronogramma riportato all’<strong>in</strong>terno del grafico3b. Come appare chiaro il term<strong>in</strong>e previsto <strong>in</strong>izialmente dall’Accordo di programma (30 aprile2003) slitta pertanto di ben 18 mesi (un anno e mezzo), creando, come si vedrà più diffusamentenel prossimo capitolo, alcuni problemi <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e al<strong>la</strong> realizzazione degli <strong>in</strong>terventi.3.2 Un consuntivo sull’uso delle risorse f<strong>in</strong>anziarieNel<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> 3.c è illustrato il quadro di riepilogo dell’impiego, operato da parte di ciascunaamm<strong>in</strong>istrazione prov<strong>in</strong>ciale, delle risorse f<strong>in</strong>anziarie allocate per <strong>la</strong> realizzazione dei progetti di<strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong>.35 La lettera con <strong>la</strong> quale <strong>la</strong> Regione Piemonte richiede un primo r<strong>in</strong>vio del<strong>la</strong> scadenza al 31 luglio del 2004 è datataottobre 2003. Tra le motivazioni di tale richiesta le difficoltà <strong>in</strong>contrate nell’attuare procedure complesse edifferenziate all’<strong>in</strong>terno del territorio regionale, sia per l’assegnazione delle risorse ai progetti di <strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong>,sia per <strong>la</strong> selezione dei corsi di formazione per gli operatori pubblici (si veda a questo proposito il capitolo 5).36 L’ultima proroga (al 30 ottobre 2004) viene richiesta da una lettera del<strong>la</strong> Regione Piemonte datata maggio 2004.31