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Nota Pastorale sull'educazione 2011-2012 del ... - UPG Crema

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svolto dai servi, non può sopportare che Gesù voglia rovesciarei ruoli, almeno in apparenza. Pietro fraintende il gesto di Gesù,gli si oppone perché ne vede solo l’aspetto umiliante, e perciòlo ritiene indegno <strong>del</strong> suo Maestro. Egli “fa fatica ad accettare diessere in debito: è arduo lasciarsi amare, credere in un Dio chesi propone non come padrone, ma come servitore <strong>del</strong>la vita. Èdifficile ricevere un dono con animo libero: nell’atto di essere“lavato” da Cristo, Pietro intuisce di dovergli tutto” 39 . Nonostantei discepoli fossero stati con Gesù per molto tempo, ancora nonlo avevano compreso fino in fondo. Si direbbe che certi tratti <strong>del</strong>Cristo fossero completamente estranei alla loro mentalità, lontanidalle loro attese. Erano fieri <strong>del</strong> loro Maestro quando predicavaalla folla e compiva miracoli, ma quando parlava loro <strong>del</strong>la suaobbedienza al Padre e <strong>del</strong>la sua fe<strong>del</strong>tà fino alla morte, non comprendevano,rimanevano sconcertati! Ancora non capivano conquali criteri Gesù misurasse la vita. Invitando Pietro a lasciar fare,per il momento, gli suggerisce che il gesto ha una ragione misteriosae un significato che egli potrà comprendere in seguito,dopo la Pasqua. Quando sarà stato donato lo Spirito, frutto <strong>del</strong>l’oradi Gesù, i discepoli, e quindi anche noi, potremo pienamenteavere parte con Gesù.39 Conferenza Episcopale Italiana, Educare alla vita buona <strong>del</strong> Vangelo, n. 25.pagina66

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