FLORICOLTURALe rese produttive delI'Anthurium non sono legate solo all'aspetto quantitativo, ma anche a quelloqualitativo con riferimento <strong>alla</strong> grndezza del fiore ed <strong>alla</strong> mancanza di difetti.Le floricole <strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong> in CampaniaIn Campania si stimano tra i 30 ed i 40 ettari di coltivazioni floricole "<strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong>".Tra le varie specie predominano gerbera e rosa, con una leggera prevalenzadella prima, che interessano complessivamente circa 30 ettari. Al terzo posto, manotevolmente distaccato, troviamo l'anthurium che occupa circa 4 ettari; circa dueettari sono impegnati da garofano, crisantemo, lysianthus e l<strong>il</strong>ium, che sono coltivatiin forma s<strong>per</strong>imentale con <strong>il</strong> contributo del settore agricoltura della RegioneCampania.L'azione dei servizi di sv<strong>il</strong>uppo regionale, oltre a favorire la diffusione della tecnicadi coltivazione "<strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong>", ha consentito di individuare le attrezzature ed i substratipiù idonei alle realtà locali. Per questi ultimi, in particolare, la scelta si è indirizzataverso quelli che non pongono problemi di smaltimento (lap<strong>il</strong>lo, pomice, fibradi cocco, ecc.). Già da due anni, inoltre, si è intrapresa la strada del riciclo della soluzionenutritiva con l'adozione del ciclo chiuso in diverse aziende dimostrative.Maria Rosaria BorrelliTab. 1 - Principali parassiti delI'Anthurium e mezzi di difesa maggiormente impiegati.spatice eretto oppure più o meno ricurvoche porta molti piccoli fiori e, nelle varietàin commercio, si presenta di diversagrandezza e variamente colorato (sitrovano anche esempi di spatice bicolore).\JAnthurium andreanum richiedeun'atmosfera caldo - umida. La tem<strong>per</strong>aturadeve essere mantenuta costante ecompresa tra i 20 °C ed i 30 °C con l'op- itimum intorno ai 26 °C; la minima termicaè 13 °C, mentre la massima nondeve mai su<strong>per</strong>are i 30 °C. Per quanto riguardal'umidità i valori ideali sonocompresi tra <strong>il</strong> 60 ed <strong>il</strong> 70%. Eccessi diumidità favoriscono la formazione difiori deboli, scolorimento della spala eformazione di macchie marroni sullastessa. Viceversa un livello igrometricoinsufficiente induce un crescita stentatae la produzione di fiori di dimensionieccessivamente ridotte.L' Anthurìum richiede, inoltre, un ambienteluminoso con valori compresi trai 15.000 ed i 25.000 lux. Gli eccessi d<strong>il</strong>uminosità sono causa di bruciatura dellefoglie; viceversa una deficienza di lucecomporta una produzione ridotta difiori.Substrati e fertirrigazioneL'Anthurium viene coltivato "<strong>fuori</strong><strong>suolo</strong>" in vaso oppure in canaletta. Lacoltivazione in vaso ha <strong>il</strong> vantaggio difac<strong>il</strong>itare la movimentazione (cambiodella densità di coltivazione), di gestiremeglio l'irrigazione e offre la possib<strong>il</strong>itàdi vendere le varietà di qualità inferiorecome vaso fiorito.Si possono impiegare diversi substrati(aghi di pino, torba, pietra lavica, pomice,lana di roccia, spugnina, ecc.); lamaggior parte dei floricoltori napoletanisi è orientata verso l'impiego della spugnina(Oasis) che consente un migliorecontrollo dei parametri chimici (in particolaredel pH) ed evita gli stress radicali.U aspetto più problematico della coltivazionede<strong>il</strong>l' anthurium è rappresentatod<strong>alla</strong> gestione dell'irrigazione.L' Anthurìum, infatti, è molto esigenteda questo punto di vista richiedendoun'acqua con tem<strong>per</strong>atura non inferioreai 18 °C, con pH compreso tra 5,3 e 5,5ed una conducib<strong>il</strong>ità massima di 1.200mS. Quasi tutte le aziende che o<strong>per</strong>anoSO COLTURE PROTETTE-N. 6-2
FLORICOLTURAPremiati gli imprenditori di puntaLa produzione lorda vendib<strong>il</strong>e puòsfiorare i 100 m<strong>il</strong>ioni <strong>per</strong> ogni 1000 mq diimpianto in ambiente protetto, ma si contanoancora sulle dita delle mani i produttoricampani che si dedicano a questabellissima aracea.La drastica selezione dei produttori èdeterminata, in primo luogo, dagli elevatissimicosti di accesso al processo produttivo,stimab<strong>il</strong>i in circa 200.000 L./mqfra impianto <strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong>, ambiente protettoed attrezzature tecnologiche di supporto.Ma anche la cospicua domanda di lavoroqualificato (oltre 1100 ore/1000 mq diimpianto) costituisce un deterrentetutt'altro che trascurab<strong>il</strong>e nell'attuale fasedi ammodernamento e ristrutturazionedella floricoltura regionale.Inoltre, l'assenza di una consolidatatradizione locale nella conduzione tecnicadegli impianti amplifica fortemente <strong>il</strong>rischio d'impresa, già condizionato dall'improduttivitàiniziale delle piante madrie d<strong>alla</strong> produttività non mercant<strong>il</strong>istica(steli fioriti non commerciali) del primo esecondo anno di impianto.La fig. 1 propone - nella previsione diuna vita economica di cinque anni <strong>per</strong>pianta madre a dimora - la ripartizione<strong>per</strong>centuale delle voci di costo medioannuo (complessivamente stimate in circa80.000 £/mq a regime), che determinano<strong>il</strong> costo di produzione; in particolare,si può osservare come la voce di costopiù r<strong>il</strong>evante (quote + interessi, parial 48% del totale) sia strettamente collegataall'insostituib<strong>il</strong>e supporto tecnologicodi partenza (impianto <strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong>; ambienteprotetto; manufatti ed attrezzaturespeciali).Seguono, <strong>per</strong> incidenza, le spese inmezzi tecnici e materiali di coltivazione(circa <strong>il</strong> 25% del totale) e quelle in manodo<strong>per</strong>adi coltivazione (circa <strong>il</strong> 18%del totale).La fig. 2 <strong>il</strong>lustra <strong>il</strong> confronto fra la Plv(Produzione Lorda Vendib<strong>il</strong>e) ed <strong>il</strong> CPC(Costo di Produzione Calcolato), entrambiriferiti al singolo mq di coltivazionein <strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong>, sull'intero quinquenniodi coltivazione di un normale impiantocampano.In tema, è significativo r<strong>il</strong>evare che<strong>per</strong> l'imprenditore puro (che sostiene costieffettivi <strong>per</strong> tutte le voci di costo computate)<strong>il</strong> primo biennio di coltivazione sichiude con <strong>il</strong> profitto in rosso (- 24.960L./mq <strong>il</strong> primo anno;- 8.380 L./mq <strong>il</strong> 2°),mentre <strong>il</strong> margine di guadagno è ai massim<strong>il</strong>ivelli <strong>il</strong> 3° ed <strong>il</strong> 4° anno (+ 15.420L./mq) <strong>per</strong> assestarsi - infine - sulle +4.390 L./mq nell'ultimo anno del ciclo.Fig. 1 - Ripartizione <strong>per</strong>centuale del costo di produzione accertato inCampania <strong>per</strong> l'anthurium in <strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong>, (fonte: Ns. elaborazioni su datireali - 2001).Fig. 2 - Andamento orientativo della Produzione Lorda Vendib<strong>il</strong>e e delCosto di Produzione Calcolato <strong>per</strong> singolo mq di su<strong>per</strong>ficie effettivamentecoltivata nei cinque anni di vita economica di un impianto di anthurium<strong>fuori</strong> <strong>suolo</strong> in Campania, (fonte: Ns. elaborazioni su dati reali -2001)nel Napoletano, <strong>per</strong>tanto, si sono dotate,oltre che di una vasca di accumulo dell'acquapiovana, di impianto ad osmosiinversa che garantisce la qualità dell'acquadi partenza.Partendo da un'acqua praticamentesenza sali, è possib<strong>il</strong>e apportare le giustedosi dei vari elementi nutritivi (compresii microelementi e in particolare <strong>il</strong>ferro, di cui <strong>l'Anthurium</strong> è particolarmenteesigente) necessari <strong>alla</strong> specie.<strong>l'Anthurium</strong>, in particolare, richiedeelevate quantità di potassio, soprattuttonel primo anno di vita. Il rapporto ottimaletra i tre principali elementi chimici(N:P:K), nel primo anno di impianto, è0,8:1:2; successivamente l'apporto dipotassio si riduce e <strong>il</strong> rapporto tra i treelementi diventa 0,7:1:1,5.La soluzione nutritiva non subiscemodifiche durante <strong>il</strong> ciclo di coltivazione,differenziandosi, come summenzionato,solo riguardo al primo anno di impianto.Le soluzioni nutritive vengono preparateut<strong>il</strong>izzando due diverse vasche, <strong>per</strong>evitare di mescolare <strong>il</strong> calcio con i solfatied i fosfati; un'ulteriore contenitorecontiene l'acido nitrico impiegato <strong>per</strong> laregolazione del pH. L'acqua di irrigazioneviene recu<strong>per</strong>ata e riut<strong>il</strong>izzata (ciclochiuso) consentendo un notevole risparmiodi fert<strong>il</strong>izzanti.Le esigenze idriche <strong>per</strong> YAnthuriumrisultano piuttosto levate considerata lanotevole su<strong>per</strong>ficie evapotraspirante; inuna pianta adulta i volumi di acqua richiestisi aggirano mediamente tra i 500ed i 600 cc.L'impiantoLe piantine d'Anthurium, provenientidall'Olanda, sono ottenute <strong>per</strong> micropropagazione.Il trapianto si effettua disolito in primavera quando le favorevolicondizioni climatiche (giorno più lungoe aumento dell'intensità luminosa) preparanomeglio la pianta <strong>alla</strong> diffic<strong>il</strong>e stagioneestiva (elevate tem<strong>per</strong>ature e bassaumidità).La fase di impianto è molto delicata erisulta necessario intervenire tempesti-COLTURE PROTETTE - N. 6 - 2001 51