assegna stampasa. Che l’impresa dei Mille abbia alle spallefinanziamenti e aiuti non sempre palesi(Massoneria, Inghilterra, Regno Sardo, purtra molte contraddizioni) è un fatto, cosìcome è un fatto che la sua dinamica militaree popolare è sotto gli occhi di infinititestimoni, italiani e stranieri, che ne hannofatto cronache preziose, anche sul pianoletterario, cronache dalle quali risulta conchiarezza l’apporto essenziale del Nostroeroe in tutti i passaggi cruciali, esattamentecome ce li ha restituiti la leggenda.Quanto poi ai siciliani, il ricordo di Garibaldinon doveva essere così malvagio se glitributarono accoglienze trionfali in occasionedel suo viaggio nell’isola, a poche settimanedalla morte, per l’anniversario dei Vespri.Con l’occasione, ai leghisti che lo criticanovorrei ricordare che la maggior partedei Mille erano bresciani e bergamaschi,animati dall’idea di aiutare il Sud a liberarsie modernizzarsi, esattamente quanto glistessi auspicano ancora oggi. Accusare poiGaribaldi di aver esercitato il commercio dischiavi per la testimonianza di un armatoresu un viaggio di cui nelle Memorie dell’eroemancano particolari sul carico trasportatomi sembra francamente arduo. Soprattuttoragionando sulle tante testimonianzerelative a episodi di liberazione di schiaviche vedono protagonista Garibaldi, e senzaovviamente soffermarsi sulla sostanzadel problema: il suo ruolo, non solo in Italia,ma nell’America del Sud, dal Brasile all’Uruguay,che in questo bicentenario lohanno celebrato come libertador al pari diBolivar. Al termine di ogni impresa, in particolarenel caso dei Mille, Garibaldi tornaalla sua isola come ne era partito, con qualcheferita in più, e al massimo con un saccodi sementi. Era un uomo parco, modestoe pieno di dignità. Non capiva nulla difinanza e talvolta si trovava a dover far frontea problemi creati da altri, in particolarei figli. Attribuire la patente dell’opportunistaper aver accettato una volta dei soldi aun uomo che avrebbe potuto avere qualsiasicosa, significa guardare la Storia dalbuco della serratura e non en pleine lumière.Detto questo, vorrei però soffermarmisu un punto richiamato dalla Pellicciari chemi sembra essenziale: la contrapposizionetra Ris<strong>org</strong>imento e tradizione cattolica, cheha giocato un ruolo esiziale nella nostra storia.Sono perfettamente d’accordo. Quellatradizione millenaria è parte essenziale dellanostra identità nazionale. Ma il conflittoris<strong>org</strong>imentale è un capitolo ormai superato,legato a un potere temporale di cui laChiesa stessa alla fine si liberò con un respirodi sollievo. Lo stesso Garibaldi, noto<strong>rassegna</strong> stampastoria e culturacome campione dell’anticlericalismo, è inrealtà uomo di profondi sentimenti religiosi,e chi ha letto le sue Memorie o le suelettere sa bene quanto la figura del Cristovi ricorra come modello dei rapporti tra gliuomini. La Pellicciari, facendo riferimentonell’articolo alla rimozione della tradizionecattolica operata da gran parte del Ris<strong>org</strong>imento,ricordava le recenti parole del cardinalCaffarra che invitava a non “sradicarcidalla nostra tradizione”. “Nel nulla, aggiungeval’alto prelato, si può solo cadere,ma dal nulla non si ha alcun appoggio perrisalire”.Sono parole da sottoscrivere dalla primaall’ultima e, con un po’ di presunzione, credoche nell’Italia di oggi lo stesso Garibaldi,che anteponeva il bene della Nazione aqualunque altro, le avrebbe sottoscritte senzaalcuna esitazione. II pericolo è proprioil nulla, il ‘buco nero’, il baratro che si apredinanzi all’Italia di oggi: un Paese uscitodalla seconda guerra mondiale con le ossaa pezzi e con un lacerato senso dell’identitànazionale. Tutti problemi in parte occultatidalla ‘guerra fredda’, ma accentuatidalle contrapposizioni interne; problemi chesi intrecciano senza soluzione dopo l’implosionedella prima repubblica e la crisidel sistema dei partiti, e che ancora attendonouna soluzione. Paradossalmente, la rimozionedella tradizione cattolica lamentatagiustamente dalla Pellicciari marcia dipari passo con la rimozione della tradizioneris<strong>org</strong>imentale, e in particolare di Garibaldi,eroe di tutti fino alla seconda guerramondiale ed eroe di nessuno nella secondametà del Novecento; un eroe quasiimbarazzante nella sua idealità, buono soloper le commemorazioni. E’ giusto: senzamiti e senza radici non si va da nessunaparte. Le nostre sono queste e di fronteai problemi dell’oggi appaiono a un osservatoreobiettivo entrambe essenziali.Ravenna, 5 febbraio 2008Tonini e il Gran Maestro della Massoneria insieme per un libro su DioGambi, il diavolo el’acqua santa26RAVENNA – Quando la porpora incontrail grembiule. La presentazione del librodi un giovane autore ravennate è occasionedi un curioso incontro tra il cardinaleErsilio Tonini e il capo della Massoneriaitaliana Gustavo Raffi. Il cardinale eil Gran Maestro del Grande Oriente d’Italiaerano entrambi presenti la settimanascorsa all’ultimo appuntamento che PaoloGambi, editorialista della Voce di Romagna,ha tenuto nella propria città perchiacchierare con alcuni ospiti sulla suaultima opera “I vip parlano di Dio”. Sitratta di una raccolta di interviste a personaggicelebri del mondo dello spettacolo,della cultura e dello sport, volte adindagare i personali e singolari punti divista degli intervistati su tematiche qualinumero 3-4 / 2008
assegna stampastoria e culturala fede, il sensodella vita, l’esistenzadi Dio e altro ancora.La straordinariacompartecipazionedei due ospiti, presentiin via non ufficiale,è giustificatada un legame diamicizia con l’autore.Da un lato, Raffirientra nell’elencodegli intervistatidel libro, dall’altro,lo stesso autore hacurato un libro discritti del cardinaleTonini “Profezie perl’ottimismo”, prossimamentein uscita.Nel corso della presentazione,invitato al tavolo degli oratori,il cardinale ha ironizzato: “I vip parlanodi Dio, Sarebbe bello che di Dio neparlassero anche le mamme”. Per poicontinuare: “Ho suggerito al Papa dimandare una lettera a tutte le mamme.Perché quando una mamma partorisce ilsuo bambino si renda conto di qual è lagrandezza di Dio”. Parlando del libro haquindi aggiunto: “Qui il discorso ruotaIl Gran Maestro Gustavo Raffi con Paolo Gambiintorno al termine ‘importante’. Come dicesant’Agostino, noi siamo importantiagli occhi di Dio. Quindi le discussioni suDio non sono tanto se esista o non esista,ma quanto siamo importanti noi perLui”.Dopo aver ascoltato le parole del cardinale,Raffi è intervenuto elogiando l’autore,sottolineandone la “curiosità” eraccontando il percorso che lo ha portatoad accettare di partecipare alla suaraccolta di insolite confessioni a tema. Achiusura del suo intervento, in virtù dellapresenza del cardinale, ha tenuto aprecisare: “Il mondo non si divide fralaici e credenti, ma fra laici, credenti enon, e intolleranti, credenti e non”, guadagnandosil’applauso compiaciuto diTonini.(BB)I GRANDI DELLA TERRANELLA FILATELIA MASSONICAUn libro di Gaetano Tucci edito dall’Istituto Salvini di FirenzeDopo il grande successo riportato dal libro “Massoni italiani nella filatelia” Gaetano Tucci ha pubblicato un altro libro “I Grandidella Terra nella filatelia massonica” stampato a cura dell’Istituto di Studi Lino Salvini di Firenze, edizione realizzata con ilcontributo del Grande Oriente d’Italia.Una copia del volume è stata inviata, tramite i Collegi regionali dei maestri venerabili, a tutte le Logge d’Italia.Il volume ha una introduzione del presidente del Salvini, Giancarlo Domenichini e la presentazione del Gran Maestro Onorariodel Goi, Aldo Chiarle che riporta il pensiero del Gran Maestro Gustavo Raffi sulla Massoneria...”palestra per gli spiriti liberi, strumentodi mutua educazione permanente, difesa dei diritti umani e civili, esempio e testimonianza di laicità e tolleranza”.Gaetano Tucci presenta un lungo elenco di grandissimi personaggi, iniziati alla Massoneria, scienziati, letterati, capi di stato, premiNobel, che hanno onorato il mondo e ai quali, il loro paese ha dedicato numerosi francobolli, ben 119, fra i quali Louis Armstrong,Ludwig Beethoven, Camillo Benso di Cavour, Simon Bolivar, Napoleone Bonaparte, Giosuè Carducci, Winston Churchill,V. Frederick Cody (Buffalo Bill), Antonio De Curtis (Totò), Paul De Motier (La Fayette), Walt Disney, Enrico Fermi, AlexanderFleming, Gerald R. Ford, Ugo Foscolo, Benjamin Franklin, Giuseppe Garibaldi, Gi<strong>org</strong>io VI, Wolfgang Von Goethe, Rudyard Kipling,G. Ephraim Lessing, Fiorello La Guardia, Franz Liszt, Giuseppe Mazzini, W. Amedeus Mozart, Ernesto Nathan, Niccolò Paganini,Salvatore Quasimodo, Franklin Delano Roosevelt, Harry Truman, Giuseppe Verdi, Voltaire e Ge<strong>org</strong>e Washington,E di tutti i personaggi sono citate la loggia di appartenenza, la data di affiliazione e notizie storiche sull’attività del personaggio.Il libro è in due lingue, italiano e inglese e la traduzione è stata effettuata da Jean Matthieu Kleemann.I lettori di Erasmo interessati a ricevere le pubblicazioni, possono scrivere all’Istituto di Studi “Lino Salvini” – Via Vittorio Emanuele115 – 50134 Firenze.(Al.Ch.)numero 3-4 / 2008<strong>rassegna</strong> stampa27