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assegna stampa28 gennaio 2008<strong>rassegna</strong> stampaattualità“L’antisemitismo di oggi è diverso,servono armi nuove”Rutelli: la risposta sia culturale. Gattegna: Shoah non solo ebraica30ROMA – Che cos’è la Shoah? Intervistatiieri (27 gennaio) a Domenica In tra i vialettidella Sapienza per il Giorno della Memoria,alcuni studenti hanno dato le seguentirisposte: è una parola che non homai sentito; un fatto che riguarda gli islamici;qualcosa dell’estremo oriente; la diasporadegli ebrei. Sull’altro fronte ci sonoi settecento studenti che ieri mattina (27gennaio) hanno ripetuto il viaggio dellamorte, partenza dalla stazione centrale diMilano, direzione Auschwitz-Birkenau, salutatidal presidente della Camera: “Voi andatedove è morto l’uomo – ha detto FaustoBertinotti – la speranza è che attraversole scelte di ognuno di noi l’uomopossa rinascere. Il fatto che Auschwitz siastato un male così assoluto non vuol direche sia irriproducibile”.Quindi conoscere, capire, ricordare. Nonsolo nell’anniversario della liberazione deiprigionieri di Auschwitz, il 27 gennaio del‘45, ma ogni singolo giorno. Su questo puntoha insistito il presidente dell’Ucei (l’Unionedelle comunità ebraiche italiane),Renzo Gattegna, che ieri sera (27 gennaio)ha inaugurato con il ministro dei Beni CulturaliFrancesco Rutelli un convegno internazionalea Palazzo Barberini intitolato “Antisemitismoe negazione dell’Olocausto.Moderni crimini contro l’umanità. Il mondonon ha imparato la lezione?”. Non abbastanza.“C’è ancora molto da lavorare –afferma Gattegna – Il Giorno della Memoriaistituito in Italia otto anni fa sta raggiungendoil suo scopo, è entrato nella culturadi massa, ma occorre migliorare le tecnichedi comunicazione, sorvolare sull’aspettorituale delle celebrazioni per puntaresulla trasmissione della storia, dellamemoria. Ricordando sempre che la Shoahnon è una cosa nostra, gli ebrei non sonoe non vogliono esserne protagonisti”. Ma,come si suol dire: cento ebrei, cento opinioni.Sempre ieri David Grossman, lo scrittoreisraeliano che ha ricevuto a Firenze lalaurea honoris causa, ha spiegato che ogniebreo è una sorta di “colombo viaggiatore”della Shoah che lo “voglia o no”.“Non ci siamo riuniti per una celebrazione,né per una ritualità dovuta: se la carenzaall’origine dell’antisemitismo è culturale,deve essere culturale anche la risposta”,ha affermato Rutelli, aggiungendoche “la difesa dall’antisemitismo nondeve diventare una gabbia. Non ci dobbiamosoltanto difendere, ma dobbiamovincere la sfida. Considerando comunqueche l’antisemitismo di oggi è diverso daquello di allora”. Ad affrontare il tema, tragli altri, Franco Frattini per la Ue, il ministrodell’interno Giuliano Amato, storici importanticome Anna Foa, Vittorio Dan Segre,Riccardo Calimani (presidente del museodella Shoah di Ferrara), Charles Small,Deborah Lipstadt che ha spinto per l’incriminazionedello storico negazionista DavidIrving. Perché come ha detto il premioNobel Elie Wiesel in un intervento registratonegli Usa e trasmesso in apertura,“senza antisemitismo non ci sarebbe statoAuschwitz. Per questo ringrazio il governoitaliano per aver istituito il Giorno dellaMemoria”.Qualche notizia di segno positivo comunquearriva: in Europa l’antisemitismo è incalo, come indica il rapporto presentatoieri (27 gennaio) al governo israeliano inoccasione del Giorno della Memoria. Nelcomplesso, secondo lo studio, si è infattirilevata nel 2007 in generale una diminuzionenel numero di incidenti di matriceantisemita nell’Europa occidentale ma altempo stesso restano motivi di “preoccupazione”per la situazione in alcuni paesicome la Gran Bretagna, la Francia e l’Ucraina.Lo studio è stato sottoposto al governoisraeliano dal “Forum governativoper la lotta all’antisemitismo” ed è statoredatto congiuntamente da funzionari governativie della parastatale Agenzia Ebraica.Il rapporto, affermano gli autori, nonintende essere uno studio rigoroso ma piuttostouna casistica di incidenti nel mondorilevati dalle comunità ebraiche, dall’ufficiodel premier israeliano e dalla stessaAgenzia Ebraica. Francesca Nunberg26 gennaio 2008SHOAH: RAFFI (GOI), NEL SUORICORDO COSTRUIRE UMANITÀMIGLIOREGRAN MAESTRO MASSONERIA,OPPORSI CON FORZA A OGNIDISCRIMINAZIONEPISA – ‘’La Libera Muratoria erede di principi universali di fratellanza, uguaglianza esolidarietà, alza con forza il suo grido contro ogni barbarie, contro ogni intolleranza,contro ogni forma di oppressione e discriminazione verso chi ci appare diverso econtro ogni manifestazione volta a umiliare e a distruggere la dignità dell’uomo’’. Loha detto l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di PalazzoGiustiniani, che, nel corso del convegno ‘’Lo stato laico in una società multiconfessionale’’,<strong>org</strong>anizzato a Pisa dalla Massoneria Toscana, ha voluto, innanzitutto ricordareil Giorno della Memoria che il 27 gennaio si celebra in tutto il mondo.‘’Solo alimentando il ricordo della Shoah, che mai dovrà essere negata, o ancor peggiocadere nell’oblio oppure essere calpestata dal revisionismo, saremo in grado ditrovare dentro di noi la forza per costruire quella nuova Umanità che i nostri fratellitravolti da quella follia avrebbero voluto veder realizzata. E’ in nome loro che dobbiamo,tutti insieme, edificarla’’, ha aggiunto Raffi.numero 3-4 / 2008

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