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RIVISTA 14 (luglio 2010)

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munione] le ostie c’erano.Mi ricordo che allasignora Frigeri di Fiorenzuola,che insegnavalassù come maestra dellescuole elementari, disse:“Devo sempre andaregiù alla Collina [*località]anche per lavare”.C’era da tribolare i primitempi lassù. Dovevoandar giù a lavare. E andaigiù un giorno conuna carriola di biancheria- il bucato fatto bene,con la cenere, come sifaceva una volta - perandare a lavare. E PadreRaffaele, ridendo, disse:“Et gh’é propria una bèlavòja [Ne hai proprio voglia!]”.Allora io dico:“Beh, vado giù!”. E luidice: “Sta atèint a qaldunàsi, veh! [Sta attentoa quelle donnacce, miraccomando!]”. Perchéandavamo giù delle voltea prendere i fiaschi[d’acqua] e ci insultavano.Lì erano cattivi,dopo che era andatovia il P. Vitone [*P.Vitoda Clusone] dato chelui dava ragione ai... . èdovuto scappar di notte,perché lo facevan fuori,anzi lo portaron giù alDiavolo [*località]... Eallora eravamo andatigiù all’acqua un giornoassieme. Andava dellevolte, ma andava da solo,a prendere un fiascod’acqua giù all’acqualina[*località]. Perché lì[dove abitavamo] eravamocon un pozzo, madi acqua piovana; nonc’era [l’acqua] per bere.Si doveva andare giù [aprenderla] anche per farda mangiare. E allorasiamo andati giù assiefr.Venerio è il secondo frate a sinistra, guardando il carro funebre10

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