munione] le ostie c’erano.Mi ricordo che allasignora Frigeri di Fiorenzuola,che insegnavalassù come maestra dellescuole elementari, disse:“Devo sempre andaregiù alla Collina [*località]anche per lavare”.C’era da tribolare i primitempi lassù. Dovevoandar giù a lavare. E andaigiù un giorno conuna carriola di biancheria- il bucato fatto bene,con la cenere, come sifaceva una volta - perandare a lavare. E PadreRaffaele, ridendo, disse:“Et gh’é propria una bèlavòja [Ne hai proprio voglia!]”.Allora io dico:“Beh, vado giù!”. E luidice: “Sta atèint a qaldunàsi, veh! [Sta attentoa quelle donnacce, miraccomando!]”. Perchéandavamo giù delle voltea prendere i fiaschi[d’acqua] e ci insultavano.Lì erano cattivi,dopo che era andatovia il P. Vitone [*P.Vitoda Clusone] dato chelui dava ragione ai... . èdovuto scappar di notte,perché lo facevan fuori,anzi lo portaron giù alDiavolo [*località]... Eallora eravamo andatigiù all’acqua un giornoassieme. Andava dellevolte, ma andava da solo,a prendere un fiascod’acqua giù all’acqualina[*località]. Perché lì[dove abitavamo] eravamocon un pozzo, madi acqua piovana; nonc’era [l’acqua] per bere.Si doveva andare giù [aprenderla] anche per farda mangiare. E allorasiamo andati giù assiefr.Venerio è il secondo frate a sinistra, guardando il carro funebre10
me, e laggiù ci prendevanoin giro.Arrivo proprio là chesono là che lavano. Miricordo... con la carriola,con un bel cestodi biancheria. Tutt’a unmomento, come sonoarrivato là, me l’hanbuttata nel pantano. Perchélaggiù - per arrivarea quest’acqua per andarea lavare - c’era comeuna palude, c’era tuttoquesto pantano. E io hodetto loro: “Bròti vàchi!”[Brutte vacche!]. Le hooffese. E quando andaia casa lo dissi a PadreRaffaele. E lui: “Nonsarebbe carità cristiana,ma t’han fatto delle cosecosì brutte, che hai fattobene”. E ridevamo cosìdi queste cose.Mi ha insegnato lui aservire la Messa, quandoero al Noviziato. AlNoviziato mi è semprestato vicino. Non avevosalute, mi dovevanomandare a casa. Lui èandato una volta da P.Angelo a dire: “Beh, malo tenga in prova, nonlo mandi a casa, vedoche piange...!” perchéio veramente ci avevofatto una malattia. E mihanno tenuto. E alloralui mi ha insegnato. Poi,prima di fare la Professione,lui s’è consacratoalla Madonna assieme aP. Arcangelo e anche ame. Ho fatto la consacrazioneanch’io. Ci hapreparati lui. Per lui laMadonna era tutto. Anchesu a Gaiato io e lui[dicevamo tanti] rosari,si cantava... Sì, sì. Luisapeva che anch’io eroschiavo della Madonna.Non sarò degno, ma adogni modo io ho datotutto alla Madonna e lepreghiere vanno tutteper... Ma è merito delpovero Padre Raffaele,che mi diede lui “Il Segreto...”della Madonna[* “Il segreto di Maria” diS. Luigi Maria Grigniondi Montfort], che luil’ha avuto da P. Angeloe dopo pianino pianinolui l’ha passato a certinovizi che riteneva...Lo diede anche a me em’è piaciuto e ho fattoquesto.Una sera eravamo alfresco lì fuori [a Gaiato]e ci venivano a mangiarele amarene. E iodico: “Padre Raffaele, cimangiano le amarene!”.E dico: “Sa cosa faccioio? vado di sopra, gli tirogiù dei sassi...!”. Nonl’avessi mai fatto. [Alpiano di sopra] avevamosoltanto i vetri, senza leserrande. Allora hannocominciato a tirare dellesassate che mi arrivavanoin stanza. Lui era giù.Meno male che giù cele avevano [le serrande],ma all’ultimo pianoc’erano soltanto i vetri.E io ho detto: “Sté atèintch’a vègn zò col maràss!”[State attenti che vengogiù con il marazzo (unaspecie di mannaia quasirettangolare)!]. E luim’ha detto: “Guardi chenoi, pianino pianino, civengono a bastonarese cominciamo a farecosì”. [Mi meravigliavoperché] prima abbiamodato loro [le verdure].Perché io coltivavo l’ortoe mandavo a casa lorole verdure per i bambinie andavo a prenderel’acqua per tutta la gentedel Diavolo [*località].Mi davano i secchi,perché solo io potevoentrare, perché avevo lachiave; andavo a prenderel’acqua anche perloro. Ma loro eranosempre restìe con noi.Ricordo che una seraloro cantavano: “E i fratinon li vogliamo nella nostrasocietà!...”. E lui harisposto: “An n’hom mìa11